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Educazione alla pace
Educazione alla pace
1. Introduzione:
La questione della pace non puo essere considerata da un punto di vista negativo, come fa
in genere la politica, nel senso di ‘evitare le guerre’ e di risolvere cosi senza violenza i conflitti
tra le nazioni. La pace ha in sé il concetto positivo di una riforma sociale costruiva. Si ripete che
‘bisogna formare l’uomo nuovo per avere una nuova societa’, ma non e che una frase astratta. E
vero che l’uomo puo essere migliorato in se stesso e che la societa potrebbe essere fondata su
principi di giustizia e di amore; sappiamo pero tutti che non e una realta a portata di mano, ma
una lontana aspirazione. C’e invece una questione positiva ed immediata che va considerata dal
punto di vista della Pace; ed e che l’umana societa non ha raggiunto la forma di organizzazione
che sarebbe necessaria al suo stato presente. La ‘necessita del presente’ e non l’organizzazione di
un ‘futuro’ migliore occorre dunque considerare. Manca alla societa odierna la preparazione
dell’uomo allo stato presente della vita civile, l’organizzazione morale della masse. Nell’umanita
gli uomini sono educati a considerare se stessi come individui isolati, aventi i loro interessi
immediati
da
soddisfare,
in
concorrenza
con
altri
individui.
Sarebbe
necessaria
un’organizzazione poderosa per comprendere ed organizzare gli avvenimenti sociali, per
proporsi e perseguire dei fini collettivi, cosi ordinare il progresso della civilta1. E urgente che
l’umanita intera intervenga e ponga riparo a un difetto che mette in pericolo l’esistenza della
civilta. Bisogna organizzare l’umanita perché la frontiera pronta a cedere e per cui entra il
nemico - cioe la guerra - non e quella materiale delle nazioni, ma la impreparazione dell’uomo
e l’isolamento dell’individuo. Bisogna svolgere la vita spirituale dell’uomo e organizzare poi
l’umanita per la Pace. La Pace ha il suo lato positivo nella ricostruzione della societa umana su
basi scientificamente determinante. L’armonia sociale pacifica deve avere una base unica e
questa non puo essere che l’uomo stesso.
Il papa Benedetto XVI nel suo messaggio per la giornata mondiale della pace(1° gennaio
2006) dira che “la pace e anelito/desiderio insopprimibile presente nel cuore di ogni persona, al
di la delle specifiche identita culturali”2. E la nota pastorale della conferenza episcopale italiana
sull’Educare alla pace “la pace e una promessa e un’insieme un’invocazione, che nasce nel
profondo dell’essere di ogni uomo e ogni donna. In essa proiettano immagini di tranquillita e di
svolgimento, di fratellanza e di conflitto, di vita e di morte; essa vive della memoria del dolore,
1
MONTESSORI M., Educazione e pace, Milano, Garzanti, 1970, 6
BENEDETTO XVI, Nella Verita, la Pace: messaggio per la celebrazione della giornata mondiale della pace,
Vaticano, Editrice ‘L’Osservatore Romano’, 2006, 6
2
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della paura che il dolore si rinnovi, della speranza di esserne risparmiati”3. La pace appare come
la condizione e la sintesi di ogni altro bene desiderato. Pero al giorno di oggi, c’e uno scarto
tragico fra la sincerita dell’invocazione e la realta della vita; la verita della pace continua ad
essere compromessa e negata, in ogni modo drammatico, dal terrorismo che, con le sue minacce
ed i suoi atti criminali, e in grado di tenere il mondo in stato di ansia e di sicurezza, dai conflitti e
violenze sociali, politici, etnici e religiose. Percio c’e un urgente bisogno per un’educazione alla
pace. “E dovere di tutti i cittadini educare se stessi alla pace:rispettare il pluralismo politico,
sociale, culturale e religioso…”(Catechismo degli Adulti, 1040). Allora in questo lavoro
cercheremo di delineare alcune proposte per un itinerario di educazione alla pace.
2. Le nozioni: pace; educazione

Pace: La pace non e tanto un superficiale equilibrio tra interessi materiali divergenti;
invece, questa e qualcosa che appartiene all’essenziale dell’uomo, l’ordine del soggetto
umano; questo percio e della natura morale e razionale, il frutto della verita e virtu.
Questo spunta dal dinamismo delle ragioni guidate alla volonta libera per un bene
comune che deve essere ottenuta nella verita, giustizia e amore4. Le persone come Gray
Cox5 dira che se non sappiamo che cosa e la pace, ne possiamo educarla ne promuoverla.
L’uso generale della termine ‘pace’ ambiguo e pervasivo. Normalmente, pace
indicherebbe l’assenza della guerra, del conflitto. La parola ebraica, ‘Shalom’ da il vero
significato della pace. ‘Shalom’ indica il benessere personale e sociale. Questo e
sinonimo con l’innocenza, giustizia, verita… In Pacem in Terris, il papa Giovanni XXIII
identificato la pace con quell’unita dell’ordine che e basato sul rispetto per la legge divina
trovata nella natura stessa di ogni essere umano. Percio, e visto per uno sforzo per la
promozione della fratellanza universale. Il documento conciliare Gaudium et Spes,
esplicito la pace nei termini di giustizia sociale e uguaglianza6. (CEI) - La pace consiste
nell’affrontare in modo creativo i conflitti. Pace e il modo di procedere per risolvere i
conflitti in modo tale che entrambe le parti vincano, con accresciuta armonia come
conseguenza di conflitto e della sua risoluzione. La risoluzione e pacifica se i partecipanti
arrivano a voler cooperare in modo piu completo e si trovano nella condizione di poterlo
fare. Il dinamismo della pace impone una strategia di movimento che si armonizza con il
3
CONFERENZA EPISCOPALIE ITALIANA, Educare alla pace – nota pastorale, Milano, Paoline, 1998, n. 7
JOHN PAUL II, World day of Peace message (January 1st., 1982) in: ROGER ETCHEGARAY, Ways of Peace:
papal messages for the World Day of Peace, Vatican City, Editrice Vaticana, 1986, 166
5
COX Gray, The ways of peace: a philosophy of peace as action, New York, Paulist Press, 1986, 1
6
KATAMA Simeon, Peace: personal origin and social implementation according to pope John Paul II, Rome,
PUL, 1992, 58
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dilatarsi degli orizzonti della giustizia, sia nel tessuto ampio e complesso dei rapporti fra
uomini e fra istituzioni sia soprattutto nel cuore dell’uomo7. La pace nasce dalla
liberazione dall’odio e dal superamento dell’indifferenza, perché ambedue rimandano
all’altro un messaggio di squalificazione e impediscono il riconoscimento reciproco. La
pace nasce anche dal riconoscimento reciproco e si sviluppa nel sentirsi uniti in un
vincolo comune, entro un cerchio di relazioni definito e carico di interessamento
affettuoso, che inizia dal rapporto familiare e si allarga sempre piu fino ad abbracciare
l’umanita intera.
 Educazione: Il significato originale ed etimologico della parola educazione viene dal
latino e-ducere che significa letteralmente condurre fuori, quindi liberare, far venire alla
luce qualcosa che e nascosto. L'idea deriva dalla filosofia platonico-socratica, secondo la
quale imparare altro non e che un "ricordare" dalla nostra passata esistenza, e che tale
conoscenza deve essere "condotta fuori" da noi tramite la maieutica, letteralmente arte del
far partorire, ovvero condurre fuori, e-ducere. In questo senso l'educare coincide nel
guidare e formare qualcuno. L'educazione va quindi distinta dalla istruzione, intesa come
insieme delle tecniche e delle pratiche per mezzo delle quali un individuo viene istruito
mediante insegnamento teorico o tecnico-operativo di nozioni di una disciplina, di
un'arte, di un'attivita. Tuttavia istruzione ed educazione possono fondersi quando
l'insegnante cerca di favorire la comprensione autonoma da parte degli allievi,
instaurando con loro un dialogo "esplorativo" e stimolando la loro creativita
nell'apprendimento. Parlando dell’educazione in genere, una chiara distinzione dev’essere
fatta tra ‘schooling’ e educazione propria. La vera educazione non e limitato al soltanto
‘schooling’. L’educazione e un processo e non un singolo atto dell’esperienza ne un
aggruppamento delle esperienze. L’educazione deve essere orientata per uno sviluppo
armoniosa e piena della persona, per la completa maturita umana, per la formazione di
uno che e capace di gestire con onesta e liberta. E uno dev’essere educato a relazionarsi
con se stesso, con la societa, con il mondo fisico – la natura, con la storia/cultura.
3. L’educare alla pace e perché educare:
L’educazione alla pace e un processo attraverso il quale uno deve giungere/essere
condotto fuori a possedere gli strumenti non tanto per ripetere determinate formule e contenuti,
7
CONFERENZA EPISCOPALIE ITALIANA, Educare alla pace – nota pastorale, Milano, Paoline, 1998, n. 16
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ma per acquisire delle capacita di resistenza critica e di distanziamento rispetto all’esistente, allo
status quo. Il problema educativo non e quello della pacificazione perché siamo per altri versi
abbastanza pacifici, gia abbastanza tranquilli, non ci indigniamo piu di tanto e senz’altro le
generazioni che stanno crescendo si indignano ancora meno. acquisire qualcosa di personale, di
unico, una loro autonomia, una loro originalita senza adeguarsi passivamente al contesto. Lo
sviluppo della capacita dell’individuo a resistere, a confrontarsi, a porsi con fiducia verso gli altri
si basa sulla sicurezza personale, sulla consapevolezza delle proprie risorse. Senza una sicurezza
di base non puo esistere una personalita di pace. L’educazione alla pace costituisce pero un
itinerario di formazione permanente, che deve coinvolgere tutte le esperienze nelle quali si
realizza lo sviluppo integrale della persona umana, valorizzando anche dimensioni interiori e
«gratuite», quali la contemplazione, la creazione e ri-creazione estetica, la riflessione sapienziale,
e non solo cio che riguarda gli aspetti sociali del conflitto. Per questo un progetto di educazione
alla pace deve interessare il vasto e complesso mondo dell’associazionismo, nel quale le persone
di ogni eta si raccolgono spontaneamente per rispondere al bisogno di continua crescita
personale, di comunicazione e di socializzazione, di cultura, di esperienza religiosa, di sport e
tempo libero, ecc.; o per mettere a disposizione competenze ed energie in varie forme e
organizzazioni di volontariato sociale e di impegno civile, sindacale e politico. Anche tali
aggregazioni infatti possono offrire percorsi esperienziali, animati dai valori che fanno crescere
le pos-sibilita di pace a ogni livello.
L’educazione alla pace, infatti, contiene un’insopprimibile dimensione etico-politica.
Educare alla pace e sempre, al contempo, educare al cambiamento e alla giustizia, alla solidarieta
e alla convivialita planetaria delle culture e dei popoli. In questa luce, educare alla mondialita ed
alla differenza ci sembra essere la via maestra per un progetto integrale di educazione ala pace
nella scuola di tutti. Basato sulla distinzione tradizionale tra la pace negativa e positiva,
educazione alla pace consiste nell'acquisizione di conoscenza, la forza necessaria e le abilita per
le strategie di ‘peacekeeping’ per distogliere la violenza, per ‘peacemaking’ che aiuta disputanti
a risolvere i loro conflitti, e per costruire pace. Educazione alla pace consiste nell'aiutare
nell'esaminare, mentre discutendo, mentre divenendo consapevole dei valori ed atteggiamenti
corretti verso la diversita, le differenze sociali, culturali e religiose, la tolleranza e la dignita
umana; nello sviluppare le abilita di interazione sociali di promuovere relazioni pacate fra
persone, fra nazioni ed anche tra esseri umani ed il naturale ambiente; nell'imparare a pensare
criticamente e risolvere riguardo a problemi di conflitto8. Guerra e l'ultima forma della violenza e
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THURUTHIYIL S., Youth and Education to Peace, in: AA. VV., Youth India, Roma, LAS, 2006, 145
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la violenza non puo essere mai un mezzo sia per togliere i conflitti sia per condurci alla pace.
Educazione alla pace e basata su una filosofia che insegna non-violenza, amore, compassione, la
fiducia, la bellezza, la cooperazione e riverenza per la famiglia umana ed ogni vita sulla faccia
della pianeta. Gli studenti sono fatti capire le dinamiche di conflitti ed aiutarli ad imparare a
risolvere problemi e pensare criticamente riguardo a problemi di conflitto e la violenza.
La meta dell’educazione alla pace: La sua meta e aiutare a divenire consapevole del grande
valore della pace, le sue caratteristiche e sviluppa le abilita di peacemaking di abilitarli per
affrontare meglio le varie situazioni di conflitto che e parte e pacchetto di vita quotidiana loro e
promuovere la pace nella famiglia, societa, paese, continente e mondo nelle quali loro vivono.
Perché l’educare alla pace?: La nostra esistenza globale dipende da imparare a vivere insieme
senza la minaccia della violenza e conflitto. Viviamo in un contesto dove, sfortunatamente, la
pacifica coesistenza multi-culturale, multi-razziale, multi-religiosa e minaccia di vari cause:
socio-politiche ed economiche. Affianco questi c’e: l’errore di avanzare soluzioni globali senza a
disposizione le analisi, le competenze e gli strumenti di controlli per valutarne la praticabilita;
c’e una pretesa di scambiare la parte per il tutto e di fare del problema pace l’ambito di un
giudizio complessivo sull’intero sistema culturale, sociale e politico; c’e anche un incapacita
d’indicare precisamente i soggetti veri, su cui intervenire e le strategie per realizzare gli obiettivi
prefissati9.
4. Obiettivi per un progetto d’educazione alla pace:
L'articolazione di un organico progetto di educazione alla pace chiede la definizione
formale di un insieme coerente di obiettivi, che si presenti strategicamente organizzato e si
traduca poi in percorsi piu propriamente culturali, pedagogici e didattici, da elaborare in altre
sedi. E qui sufficiente offrire alcune indicazioni essenziali, e la prima riguarda l’obiettivo del
dialogo, con tutto cio che esso comporta. A tale proposito occorre anzitutto denunciare i limiti di
una tolleranza di matrice illuministico-borghese, che presuppone un soggetto umano individuale
cosi sicuro di sé da poter «portare» (o sopportare) l'altro e il diverso «anche se» diverso, con
magnanimita e distacco. Nella prospettiva invece di una soggettivita in relazione, l’altro diventa
un elemento di costruzione dell'identita individuale, «perché» diverso, in quanto la sua diversita
apre e arricchisce10. Un’altra indicazione puo essere un’espe-rienza ineliminabile del rapporto
9
RENATO MION, Per un futuro di pace, Roma, Libreria Ateneo Salesiana, 1986, 17
CONFERENZA EPISCOPALIE ITALIANA, Educare alla pace – nota pastorale, Milano, Paoline, 1998, n. 25
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interpersonale e sociale, e la loro presenza esige che le persone maturino atteggiamenti,
convinzioni e strumenti per vivere dentro la tensione in modo non distruttivo. A questo proposito
sembra opportuno segnalare due percorsi. Il primo riguarda la consapevolezza dei diritti e dei
doveri; il secondo si riferisce all’assunzione competente e responsabile del metodo
democratico11.
Un altro sarebbe la formazione di un uomo ‘non-violento’, un uomo cioe che abbia
fiducia in sé e negli altri; che sappia intervenire in modo creativo personale nella realta che lo
circonda per modificarla nel senso dell’umano; che si impegni a risolvere attivamente i conflitti
senza violenza e prevaricazione ma facendo leva sulle operare nel quotidiano con collegamenti
piu ampi nella dimensione mondiale, che sia sempre alla ricerca della verita senza darla per
scontata o rivendicarne l’esclusivo possesso12.
Gli obiettivi educativi di un itinerario di pace, si possono classificare secondo i tre livelli:
cognitivo, affettivo e prassico. Dalla interagenza-convergenza dei tre livelli della personalita
emergera progressivamente, nel corso del processo educativo, una sintesi finale come livello di
maturazione cosi come e esemplificato come:- cognitivo – ‘sapere’, affettivo – ‘saper essere’,
prassico – ‘saper fare’13.
5. Luoghi e soggetti dell’educazione alla pace:
In un progetto di educazione alla pace emerge in primo luogo e con forza la
responsabilita della famiglia, modulo primo e naturale della vita, cellula e paradigma della
convivenza sociale. In essa l’educazione alla pace inizia con l’esperienza del «prendersi cura»
della diversita di ciascuno rispetto all’altro. Cio accade anzitutto nella relazione coniugale,
quando le inevitabili ferite reciproche tanto piu crudeli perché inferte in un contesto di «prossimita» intensamente voluto vengono riconosciute sinceramente e lenite nell’esercizio quotidiano
della comprensione, della riconciliazione, del perdono. Nel contesto del «prendersi cura» dell’altro va pero inserito anche il tema dell’accoglienza della vita. L’educazione alla pace in famiglia
si sviluppa poi nel modo di vivere le relazioni e i conflitti generazionali, tra genitori e figli,
superando da una parte l’autoritarismo che impone senza motivare e dall’altra la tentazione di
liquidare facilmente la saggezza maturata dall’esperienza di vita. Infine, la famiglia educa alla
pace quando rifiuta ogni chiusura egoistica, in nome della propria quiete, e diventa luogo nel
11
CONFERENZA EPISCOPALIE ITALIANA, Educare alla pace – nota pastorale, Milano, Paoline, 1998, n. 27
NANNI A. – ECONOMI C., Educare alla pace nella scuola, Brescia, Editrice La Scuola, 1987, 9
13
NANNI A. – ECONOMI C., Educare alla pace nella scuola, Brescia, Editrice La Scuola, 1987, 70
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quale trovano risonanza, ascolto e risposta le sofferenze e le attese del mondo, perché la famiglia
possa far fronte alle proprie responsabilita verso la vita e verso l’educazione, occorre anche una
politica familiare che risponda all’esigenza di conciliare il lavoro con la maternita e le cure
parentali.
Accanto alla famiglia, un progetto di educazione alla pace chiede il coinvolgimento della
scuola. Infatti, in un contesto di corretta sussidiarieta, la scuola si affianca alla responsabilita
primaria della famiglia per proseguire l’educazione alla pace, attraverso un intervento
pedagogico che ha al suo centro l’esperienza culturale. Tale compito (dal quale non va ritenuto
assente il mondo universitario, pur con la specificita che lo caratterizza) riguarda anzitutto i modi
concreti nei quali sono vissute le relazioni scolastiche e nei quali la scuola si inserisce nel piu
ampio contesto sociale, coinvolgendo i diversi soggetti in una prospettiva di «co-munita
educante». Si puo allora «imparare la pace» a scuola. In secondo luogo la scuola risponde al
progetto di educazione alla pace con l’offerta di un «sapere per la vita», identificato
nell’apprendimento dei percorsi cognitivi-valutativi e delle conoscenze che rendono possibile il
distacco critico e l’autonomia personale, senza dei quali non ci sono liberta e responsabilita, e
neppure cultura di pace. Cio non significa ovviamente che il tema della pace debba configurarsi
come contenuto di una particolare disciplina scolastica.
L’educazione alla pace costituisce pero un itinerario di formazione permanente, che deve
coinvolgere tutte le esperienze nelle quali si realizza lo sviluppo integrale della persona umana,
valorizzando anche dimensioni interiori e «gratuite», quali la contemplazione, la creazione e ricreazione estetica, la riflessione sapienziale, e non solo cio che riguarda gli aspetti sociali del
conflitto.
6. Educazione alla pace nei contesti diversi e i condizioni essenziali:
a). Educazione alla pace nei contesti di tensione inter-etnica14:
Questa categoria del programma d’educare alla pace avviene nei contesti caratterizzati da
tensione inter-etnica, razziale, o tribale tra una maggioranza ed una minoranza senza
necessariamente comportare entrambi atti aperti di aggressione o ricordo collettivo di una storia
lunga di azioni di guerra, umiliazione, conquista o espropriazione. Tensione e conflitti i quali
spesso conducono alla violenza esiste in tutte le relazioni, gruppi etnici, caste, tribu, la cultura ed
14
THURUTHIYIL S., Youth and Education to Peace, in: AA. VV., Youth India, Roma, LAS, 2006, 155-157
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ogni livello di struttura sociale. Persone di un gruppo s’involgono in conflitto, quando le loro
necessita non sono soddisfatte o quando le loro necessita non sono consistenti con quelli di altri.
Conflitti sorgono da squilibri in relazioni come posizione sociale disuguale, ricchezza disuguale,
o accesso a risorse ed il potere disuguale, o l'ingiustizia passata e non riconosciuta. Questi
provocano discriminazione, disoccupazione, poverta e crimine. E precisamente in tali regioni che
educazione alla pace dovrebbe essere data prioritaria. Solamente attraverso educazione alla pace
possiamo sperare di creare una societa futura della pace e la sicurezza. Un effettivo peacemaking
e peacekeeping richiede conoscenza, discernimento, abilita e pratica. Educatori si devono
convincere che peacemaking e una delle abilita di base che dovrebbero essere imparate nel
programma d’ educazione alla pace. Nel processo dell'analisi di conflitto l’educando imparera
sugli elementi del processo di decisione di conflitto e pratichera abilita di interazione sociali, le
abilita di soluzione dei problemi e le abilita di peacemaking.
Nello stendere il programma di istruzione di pace esso dovrebbe essere preso nell'esame15:
1. Conoscenza: L’educando dovrebbe essere data una conoscenza adeguata e corretta sui
gruppi etnici che formano la societa, sui socio-economici e le ingiustizie politiche la
disparita economica tra il povero ed il ricco, lo stato di poverta, l'ignoranza ed esistenza
misera, la vita di schiavitu, il trattamento inumano. Conoscenza li aiutera a superare
l'ignoranza e pregiudizi che loro possono avere verso altri; ed in secondo luogo loro
diventeranno consapevoli che i cosiddetti conflitti e la violenza non sono veramente
violenze o guerre, ma sono le mancanze delle condizioni per la pace.
2. Discernimento: I giovani dovrebbero essere invitatatti poi ad analizzare e capire conflitto.
Loro dovrebbero essere offerti con esempi di situazioni nei quali e accaduto conflitto ed
un prima situazione pacifica che e divenuta sgradevole, tensa, o potenzialmente violento.
Loro si potrebbero chiedere a condividere la loro propria esperienza di conflitti interetnici, se loro sono stati coinvolti in essa. In uno spirito dialogico l'educatore puo guidare
i giovani nel dividere i loro sentimenti della frustrazione, tensione, rabbia forse anche i
sentimenti di dopo-effetto della violenza, o come vittima. La maggior parte di loro
saranno d'accordo che conflitto e una forza negativa che loro dovrebbero tentare di
risolvere per realizzare stati piu positivi, come armonia, comprensione e la pace.
Ciononostante, conflitti esistono a tutti i livelli di interazione sociale.
3. Abilita e pratica: perdono, riconoscere la colpa, riconciliazione
15
THURUTHIYIL S., Youth and Education to Peace, in: AA. VV., Youth India, Roma, LAS, 2006, 156
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b). Educare la pace nei contesti che esperimentano la tranquillita:
Questa categoria del programma d’educare alla pace avviene nei contesti in che non c'e
avversario specificamente identificato con chi la pace, riconciliazione o coesistenza e desiderata.
In tali contesti, programmi forse sono caratterizzati meglio consistendo di istruzione sulla pace
piuttosto che istruzione per la pace, perché non ci sono nessun avversario concreto o fuorigruppo con chi la pace e cercata. In questo rispetto l’educazione sulla pace puo giocare un ruolo
cruciale nel coltivare una preoccupazione di spettatore per la pace tale quell'indifferenza di
passato ad atti violenti eseguiti nelle altre regioni del mondo non si ripetera. E un'istruzione sulla
cultura della pace16.
c). Educare alla pace nei contesi di sviluppo:
In un paese in via di sviluppo per un'educazione di pace adeguata bisogna aggiungere
un’educazione alla pace per la promozione dei diritti umani. A meno che diritti umani sono
garantiti e sono promossi e impossibile per creare una societa pacifica ed armoniosa. La
promozione di istruzione di diritti umani e una parte integrante del diritto all’educazione. La
conoscenza dei diritti e le liberta, di sé tanto quanto degli altri, e considerato come uno strumento
fondamentale per garantire il rispetto di tutti i diritti per ognuno ed ogni persona. Educazione non
solo dovrebbe puntare a formare i formatori, ma anche a contribuire allo sviluppo degli individui
che possiedono le abilita di interagire in una societa. Educazione e considerata a potenziare le
persone, migliorare la loro qualita della vita ed aumentare la loro capacita di partecipare nei
processi decisionali che conducono alla condotta sociale, culturale ed economica17.
d) I condizioni necessari per la costruzione di una societa di pace

Un progetto di educazione alla pace richiede un contesto sociale che offra le condizioni
necessarie per un’esperienza quotidiana di relazioni costruttive e per una proposta
educativa non resa vana dalle circostanze nelle quali si compie. E necessario mettere a
fuoco l’esigenza di promuovere un’adeguata cultura della regola, al di la di ogni
prospettiva puramente formale. La cultura della regola (o della legalita) diventa invece
16
17
THURUTHIYIL S., Youth and Education to Peace, in: AA. VV., Youth India, Roma, LAS, 2006, 157-158
THURUTHIYIL S., Youth and Education to Peace, in: AA. VV., Youth India, Roma, LAS, 2006, 158-159
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via di educazione alla pace anzitutto e normalmente attraverso la prevenzione, ma anche
proponendo vie di riconciliazione la dove le contese gia insorte chiedono una soluzione
pacificante e non soltanto tecnica. Infatti quando un equilibrio infranto si ricompone per
una scelta non subita ma condivisa, un reale esercizio di pace si e compiuto18.

Un secondo aspetto da considerare e lo sviluppo di una cultura politica che sia supporto
autentico all’educazione alla pace. La competizione anche dura e parte integrante del
gioco politico, ed e anzi garanzia della democraticita del sistema. Quando pero la
competizione non si colloca sul piano del confronto democratico fra progettualita diverse
e assume le forme dell’aggressione personale e della contrapposizione preconcetta e
senza scambi fra blocchi, o quando diventa l’arena di singoli protagonismi o di interessi
di parte, allora la politica degenera e i cittadini non possono che smarrire il senso dello
stato e delle sue finalita. Due ambiti nei quali la cultura e la prassi della politica devono
oggi mostrare la propria capacita di essere strumenti di educazione alla pace: il primo
riguarda lo sviluppo effettivo della partecipazione, attraverso la definizione di un sistema
compiuto di autonomie, che faccia arretrare lo stato dall’invasione burocratica della
societa civile e riapra la «vicinanza» e la corresponsabilita fra cittadini e istituzioni. La
seconda riguarda la capacita di comporre le autonomie in un quadro unitario di responsabilita e di solidarieta, che garantisca in tutto lo stato eque opportunita di sviluppo e
non abbandoni i rapporti reciproci alle spinte egoistiche locali o di gruppo. Una comunita
di pace e una comunita di uomini liberi e responsabili, capaci di costruire insieme
rapporti di condivisione e di scambio 19.

Una terza condizione per l’educazione alla pace e lo stabi-lirsi di un contesto
caratterizzato da un’economia per l’uomo e per la comunita. Anche l’economia infatti e
una realta strutturalmente conflittuale, perché si trova a soddisfare bisogni molteplici con
risorse sempre limitate e perché la distribuzione dei beni e talora inestricabilmente legata
a rapporti di forza. Un nesso profondo fra la pace e la «questione sociale» della giusta
distribuzione dei beni, secondo criteri dinamici di valutazione, che tengano conto dello
sviluppo tipicamente umano dei bisogni, ma anche delle condizioni di reciprocita del loro
soddisfacimento, in un contesto di effettiva condivisione fraterna, che riceve forza dalla
scoperta della paternita universale di Dio. Inoltre una sapiente politica economica,
orientata alla pace sociale, non puo accontentarsi di moltiplicare i beni materiali, ma deve
18
19
CONFERENZA EPISCOPALIE ITALIANA, Educare alla pace – nota pastorale, Milano, Paoline, 1998, n. 21
CONFERENZA EPISCOPALIE ITALIANA, Educare alla pace – nota pastorale, Milano, Paoline, 1998, n. 22
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contribuire all’innalzamento generalizzato della qualita della vita, al rispetto
dell’ambiente e alla diffusione dei beni spirituali, che salvano dalla tristezza del consumo
diventato costrizione priva di senso umano. Educare alla pace quindi significa maturare la
coscienza che lo strumento della contrattazione deve servire a fondere interessi divergenti
in un obiettivo comune; a stipulare accordi che non dimentichino o cancellino le giuste
rivendicazioni di altri settori, magari troppo deboli per farsi sentire, come quello dei
senza-lavoro. Il controllo dell’asprezza del conflitto e del suo dilagare sociale, chiede
pure che vengano utilizzati metodi di lotta adeguati al fine, senza che improvvise
negazioni di servizi essenziali si ritorcano contro la comunita invece che diventare mezzo
di pressione sulla reale controparte20.

Comunicazione: oggi si rivela assolutamente necessaria per educare alla pace, ed e la
comunicazione, intesa non semplicemente come gestione di mezzi informativi, ma come
via privilegiata alla fraterna messa in comune dei pensieri, dei sentimenti, delle ragioni di
vita, in un incontro libero dall’inganno e dalla violenza. Esistono infatti conflitti
interpersonali, generazionali e sociali che derivano o sono resi piu acuti da una
comunicazione mancante o scorretta, per cui diventa necessario approfondire e stabilire
concretamente il rapporto fra educazione alla pace e comunicazione. La comunicazione
educa alla pace quando offre conoscenze che garantiscano alla persona di crescere in
dignita e di non essere ingannata su se stessa e sul mondo. C’e una comunicazione che
educa alla partecipazione e quindi alla pace, perché la partecipazione induce alla
condivisione e alla corresponsabilita, genera democrazia. C’e invece un circolo di
informazioni nel quale troppi uomini non sanno e troppo pochi sanno e determinano cio
che gli altri devono sapere; ma esso serve soltanto a consolidare emarginazioni e
sopraffazioni che minano alla radice ogni reale possibilita di pace. Nel contesto attuale,
nel campo dell’educazione alla pace, i mass media assumano una particolare importanza.
Il loro uso sempre piu esteso, la loro capitale diffusione, quasi a livello individuale,
favorita dal continuo perfezionamento tecnico, la loro adattabilita alle piu diverse
situazioni, la capacita di incidenza sulla mentalita e sul comportamento degli uomini, fa
di questi strumenti una sorta di protagonisti nella promozione degli autentici valori della
pace21.

Dialogo: L’educazione alla pace presuppone ed e compresso attraverso dialogo. Dialogo
e un evento che sempre ha luogo il presente. L’educazione alla pace dovrebbe prendere
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CONFERENZA EPISCOPALIE ITALIANA, Educare alla pace – nota pastorale, Milano, Paoline, 1998, n. 23
NANNI A. – ECONOMI C., Educare alla pace nella scuola, Brescia, Editrice La Scuola, 1987, 34
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nell'esame questo aspetto primario del dialogo. L’educazione alla pace e un evento,
un'esperienza che succede durante il momento di dialogo stesso tra i protagonisti, giovani
ed educatori, ognuno di chi puo appartenere ai vari gruppi multi-culturali, multi-etnici e
multi-religiosi e percio puo essere espressivo di caratteristiche diverse in modi diversi.
Dialogo e un inter-soggettivo, una relazione di Ich-Du come descritto da M.Buber,
riunione inter-personale. In dialogo tutti i partecipanti sono uguali e sono considerarli per
essere cosi. Il dialogo richiede che tutti sono considerati uguali, anche se l'educatore
rimane il leader sempre. L'uguaglianza e un requisito indispensabile assoluto per dialogo
che conduce alla pace. Questo dialogo e solamente possibile quando i partecipanti si
considerino mutuamente per essere sullo stesso livello come persone umane ed avere il
rispetto di massimo per l'un l'altro. Allo stesso tempo un dialogo fruttifero richiede che i
partner vadano un passo ulteriore che comunicazione intellettuale e pura o dividendo di
concetti che sono dire per trasferirsi come bene ad un ‘' statale ed emotivo22.

Educazione: E un fatto che in una societa o paese costitui di persone colte c'e piu
sviluppo e progresso in tutti i livelli. Analfabetismo e l'ignoranza sono le cause di base
per poverta e non-sviluppo, cosi come della disparita sociale ed economica, lo
sfruttamento e di conflitti e la violenza. Coesistenza pacifica e sviluppo socio-economico
rimarranno solamente un sogno ed una cultura della pace non si saranno rese conto mai, a
meno che i suoi cittadini sono liberati di analfabetismo e l'ignoranza. Educazione alla
pace, percio presuppone ed include la materializzazione concreta di questo diritto di base
di ognuno ed ogni bambino. Un fuori sforzo dovrebbe essere fatto da pubblico ed
istituzioni private verso la realizzazione di questa meta23.
8. Il compito dell’educazione alla pace:
La pace e una scelta esistenziale, una opzione fondamentale dell’uomo. La pace, se
diventasse una finalita educativa, potrebbe rinnovare dal profondo i sistemi di formazione e
mettere le nuove generazioni nelle condizioni di vivere i rapporti interpersonali in maniera nonviolenta, ma solidaristica e conviviale.
L’educazione alla pace dovra farsi carico di promuovere l’atteggiamento del
‘discernimento’, allo scopo di formare persone capaci di discernere, vale a dire i essere ‘sapienti’
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THURUTHIYIL S., Youth and Education to Peace, in: AA. VV., Youth India, Roma, LAS, 2006, 147-149
THURUTHIYIL S., Youth and Education to Peace, in: AA. VV., Youth India, Roma, LAS, 2006, 148
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nelle varie circostanze e situazioni24. L’insegnante deve essere non solo l’uomo competente in
qualche disciplina ma l’educatore. Se l’educazione alla pace si limitasse ad un’informazione a
nessuno lo si servira. Finché non si tocca dei problemi, ma si arrestera sul piano delle nozioni e
dei collegamenti culturali, non avra ancora raggiunto la profondita dell’educazione. Avra istruito
e informato, ma non educato, formato e orientato. Educare, infatti, vuol dire soprattutto creare le
condizioni perché la persona, liberamente e responsabilmente, prevenga a ‘scelte’ che contano
per la sua vita e per la determinazione del futuro. Un educatore che ritenga niente di piu che un
funzionario e un burocrate dell’apparato statale non potra mai fare educazione alla pace; non ci
sono presupposti. Un educatore che attribuisca importanza unicamente all’esecuzione pedissequa
dei programmi e all’espletamento di altre funzioni burocratiche non fara mai educazione alla
pace: manca la passione per l’uomo e la tensione per un mondo piu vivibile e un futuro piu libero
e piu giusto.
L’esercizio del diritto all’educazione ed alla istruzione nell’ambito dell’istruzione
obbligatoria non puo essere impedito dalla presenza di difficolta nell’apprendimento scolastico,
sia esso legato a situazioni di handicap o di svantaggio. Per cogliere il nucleo centrale del
significato di ‘pace’ sarebbe indispensabile proprio sul piano educativo, un approccio
interdisciplinare e multidimensionale, mantenendo valido il principio della doppia fedelta: alla
coscienza del soggetto e al sistema mondiale.
Per sviluppare la creativita dei ragazzi e la capacita autonoma di risolvere i problemi e
fondamentale partire da situazioni effettive e reali: problematiche da sperimentare,
problematizzare, analizzare, rivedere ed orientare in modo diverso. Tutto cio parte dall’ascolto;
una pedagogia sana e una pedagogia che si mette nei panni delle nuove generazioni, che sa
innanzitutto ascoltare. Dall’ascolto e dallo scambio nasce infine la proposta di alcune linee per
un progetto di educazione alla pace, con l’unico desiderio di contribuire all’elaborazione di un
itinerario educativo che si mostri condivisibile e vivibile. Le sue ragioni vanno percio fondate
sull’invocazione umana piu vera e drammatica, e vanno alimentate ai valori di vita che la fede
cristiana aiuta a riconoscere e a vivere come dono dall’alto, ma che ognuno puo scoprire
scrutando il proprio cuore. La pace infatti e di tutti e puo nascere solo con l’opera convergente di
tutti25.
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NANNI A. – ECONOMI C., Educare alla pace nella scuola, Brescia, Editrice La Scuola, 1987, 54
CONFERENZA EPISCOPALIE ITALIANA, Educare alla pace – nota pastorale, Milano, Paoline, 1998, 3
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9. Formazione degli agenti nell’educare alla pace
In un primo luogo risulta evidente l’assoluta e primaria importanza della persona umana
dell’educatore, che non solo dovra essere animato da una forte motivazione etica verso i valori
della pace, ma anche capace di suscitare questa adesione su tutto lo sviluppo dei contenuti e delle
tecniche del proprio insegnamento. L’ambizioso obiettivo finale, che e la formazione dell’uomo
della pace, non puo trascurare l’importanza della propria continua verifica sia nel rapporto
umano che nello spessore dell’esempio personale che egli sa offire di se. Le tecniche e le
strategie pratiche rappresentano per l’educazione alla pace un strumento assolutamente
indispensabile e che richiede una sempre piu sofisticata preparazione professionale da parte degli
insegnanti. Ma sara coinvolgimento personale di questi ultimi nella causa della pace a rendere
quegli strumenti vivi ed efficaci nel rapporto d’interazione umana ed educativa con gli studenti.
Nessuna programma di educazione alla pace potra mai risultare efficace se alla prassi didattica
non si accompagnera una testimonianza visibile e credibile di nonviolenza teorico-pratica,
insieme ad una passione per la giustizia e per i diritti dell’uomo, ad una forte solidarieta per gli
ultimi, ad una tensione insonne verso un mondo nuovo dove ognuno potra accogliere l’altro e
sentirsi accolto da lui nella feconda convivialita delle differenze26. L’educazione alla pace non
puo concretamente attuarsi dentro la scuola se non tramite l’azione sinergica di tutti gli
educatori. Essa esige momenti formalmente disciplinari e approfondimenti analiticopluridisciplinari, esige momenti di trasmissione ben strutturata di conoscenze e momenti euristici
e socializzanti di ricerca e di comunicazione. L’educazione alla pace non puo riuscire
concretamente efficace se non in termini di arricchimento reale, tale cioe da rispondere alle
tendenze ludico-esplorative ed al gusto di affrontare sfide avvincenti che connotano gli esseri
umani soprattutto nella loro fase evolutiva27.
Se prendiamo sul serio il contesto planetario contemporaneo possiamo ribadire che una
proposta di educazione alla pace appare come una necessita pedagogica, un imperativo per tutte
le agenzie dell’educazione. Giovanni Paolo II, nel messaggio che ha rivolto esplicitamente ai
giovani in occasione della XVIII Giornata Mondiale per la Pace e dell’Anno Internazionale della
Gioventu (1985) osservava che “la sfida della pace e sempre attuale. Noi viviamo in un tempo
difficile, in cui sono molte le minacce di violenza distruttiva e di guerra… E importante –
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NANNI A. – ECONOMI C., Educare alla pace nella scuola, Brescia, Editrice La Scuola, 1987, 16
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continua il Papa nel suo messaggio – discernere le cause ultime di questa situazione di conflitto,
che rende la pace precaria ed instabile. L’effettiva promozione della pace esige che gli educatori
non si limitino a deplorare gli effetti negativi della presente situazione di crisi, di conflitto e di
ingiustizia: cio che effettivamente si richiede di distruggere le radici che causano questi effetti.
Ecco, proprio in quanto educatori, l’educazione puo fare molto per questa opera di
discernimento, di analisi e di coscientizzazione. Se l’impegno educativo rivolto alla formazione
delle conoscenze venisse a mancare, la pace rimarrebbe soltanto aspirazione ideale o
progettualita politica di vertice, senza mai farsi ‘ethos collettivo’, cioe coscienza sociale
operativa. Percio occorre che le varie agenzie educative (famiglia, scuola, parrocchia,
associazioni…), ciascuna secondo le proprie competenze e modalita d’intervento, pongano in
esser dei progetti organici di educazione permanente e di coscientizzazione28.
Il primo lavoro dell’educatore e quello di operare contro la violenza intrinseca.
L’educazione alla pace no deve pertanto diventare educazione ‘sulla’ pace ma educazione ‘per’
la pace. La pace sara nel mondo quando avremo imparato a risolvere i conflitti, sia quelli piu
banali all’interno della famiglia e della scuola sia quella mondiali all’interno della societa e tra le
nazioni. Gli educatori della pace devono saper comporre armonicamente proposta d'incontro e
attenzione educativa, iniziative di animazione e percorsi personalizzati. In particolare occorre
che in ogni luogo di vita vengano individuate o riscoperte credibili figure educative: in famiglia,
nella scuola, nei vari luoghi del tempo libero e dello sport, nella strada. A tutti questi educatori e
chiesto di lavorare “in rete”, valorizzando la ricchezza che viene da una pluralita di approcci
educativi coordinati. L’educatore deve cercare di promuovere il massimo coordinamento
possibile fra le discipline e di abituare le persone ad una considerazione relazionale dei problemi,
mostrando come ad essi si possano dare soluzioni molteplici ed alternative29.
10. Conclusione
La pace e una meta che si puo raggiungere soltanto attraverso l’accordo, e due sono i
mezzi che conducono a questa unione pacificatrice: uno e lo sforzo immediato di risolvere senza
violenza i conflitti, vale a dire di eludere le guerre; l’altro e lo sforzo prolungato di costruire
stabilmente la pace tra gli uomini. Ora evitare i conflitti e opera della politica, ma costruire la
pace e opera dell’educazione. E urgente far comprendere la necessita di uno sforzo concorde e
collettivo per la costruzione della pace. L’educazione costruttiva della pace non puo limitarsi alla
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NANNI A. – ECONOMI C., Educare alla pace nella scuola, Brescia, Editrice La Scuola, 1987, 15
RENATO MION, Per un futuro di pace, Roma, Libreria Ateneo Salesiana, 1986, 46-48
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scuola e all’istruzione: e un’opera di portata universale. Essa non consiste soltanto in una riforma
dell’uomo, che permetta lo sviluppo interiore della personalita umana, ma e anche un
orientamento verso i fini dell’umanita e le condizioni presenti della vita sociale. Perché non
soltanto l’uomo e pressoché sconosciuto a se stesso, ma egli ignora anche, nella generalita, il
segreto di quei meccanismi sociali da cui dipendono oggi i suoi interessi e la sua salvezza
immediata.
Il nostro principale interesse deve consistere nell’educare l’umanita – l’umanita di tutte le
nazioni – per orientarla verso destini comuni. Occorre tornare indietro, rifarsi al bambino,
orientare verso di lui gli sforzi della scienza, perché in lui risiede l’origine e la chiave degli
enigmi dell’umanita30. Il bambino e ricco dei poteri, di sensibilita, di istinti costruttivi che ancora
non sono considerati né utilizzati. Per poter sviluppare, egli ha bisogno di mezzi piu vasti di
quelli che gli sono stai offerti sinora: e non e forse modificando la struttura dell’educazione, che
questa finalita si puo raggiungere. Bisogna che la societa riconosca pienamente i diritti sociali
del bambino, e prepari per lui e per l’adolescente un mondo adatto a garantire lo sviluppo
spirituale31. Bisognerebbe per questo che tutte le nazioni si accordassero un un’intesa, in una
specie di tregua che permettesse a ciascuna di dedicarsi alla cura della propria umanita, per
attendere da essa la soluzione pratica di problemi sociali oggi apparentemente in solubili. Forse il
raggiungimento della pace sarebbe allora facile e prossimo, come lo svegliarsi da un sogno,
come il liberarsi da una suggestione.
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MONTESSORI M., Educazione e pace, Milano, Garzanti, 1970, 33
MONTESSORI M., Educazione e pace, Milano, Garzanti, 1970, 33-34
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11. Bibliografia
1. AA. VV., Youth India, Roma, LAS, 2006
2. BENEDETTO XVI, Nella Verita, la Pace: messaggio per la celebrazione della giornata
mondiale della pace, Vaticano, Editrice ‘L’Osservatore Romano’, 2006
3. CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, Educare alla pace – nota pastorale,
Milano, Paoline, 1998
4. COX Gray, The ways of peace: a philosophy of peace as action, New York, Paulist Press,
1986
5. ETCHEGARAY R., Ways of Peace: papal messages for the World Day of Peace,
Vatican City, Editrice Vaticana, 1986
6. FACÉRIAS D., Per un mondo di giustizia e di pace, Milano, Jaca Book, 2005
7. GAVRIEL S. – BARUCH N., Peace Education, New Jersey, LEA Publishers, 2002
8. KATAMA S., Peace: personal origin and social implementation according to Pope John
Paul II, Rome, PUL, 1992
9. MION R., Per un futuro di pace, Roma, LAS, 1986
10. MONTESSORI M., Educazione e Pace, Milano, Garzanti, 1970
11. NANNI A. – ECONOMI C., Educare alla pace nella scuola, Brescia, Editrice La Scuola,
1987
12. TUOHY V. T., The role of catholic education in fostering world peace, Washington, The
Catholic University of America Press, 1948
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Indice
1. Introduzione………………………………………………………………………2
2. Le nozioni: Pace; Educazione…………………………………………………….3
3. L’educare alla pace e perché educare?....................................................................4
4. Obiettivi per un progetto di educazione alla pace………………………………...6
5. Luoghi e soggetti dell’educazione alla pace……………………………………....7
6. Educazione alla pace nei contesti diversi e i condizioni essenziali……………….8
7. Il compito dell’educazione alla pace…………………………………………….13
8. Formazione degli agenti nell’educare alla pace…………………………………15
9. Conclusione……………………………………………………………………..16
10. Bibliografia……………………………………………………………………...18
11. Indice……………………………………………………………………………19
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