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L`ingegneria sanitaria - Politecnico di Torino

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L`ingegneria sanitaria - Politecnico di Torino
L’ingegneria sanitaria
Lezione del corso di
Storia della Tecnologia
11/05/2007
Filippo Nieddu
L’igiene e l’ingegneria sanitaria
a Torino – i primordi / 1
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Primo corso di igiene a livello
universitario, tenuto da Luigi
Pagliani, fu istituito a Torino
già nel 1877
Torino ospitò, prima in Italia, il
terzo congresso
internazionale d’igiene nel
1880, dopo quelli del 1876 a
Bruxelles e del 1878 a Parigi
Il laboratorio d’igiene torinese,
dopo una fase embrionale
iniziata già sul finire degli anni
Cinquanta, ebbe origine
istituzionale il 26 ottobre 1865
L’igiene e l’ingegneria sanitaria
a Torino – i primordi / 2
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Figure di massima importanza nel
campo furono Luigi Pagliani,
Giacinto Pacchiotti e Francesco
Corradini.
A loro si ascrivono attività sia
intellettuali sia realizzazioni
all’avanguardia per il tempo, e fu
proprio l’unione tra teoria e prassi
che li fece emergere come modelli
della nuova figura nel panorama
delle professioni: l’igienista.
Numerose città italiane si
basarono su copie dei regolamenti
torinesi per la redazione dei propri
regolamenti igienici
L’igiene e l’ingegneria sanitaria
a Torino – i primordi / 3


Il progetto di fognatura della
città fu uno dei primi
organicamente costituiti,
datando del 1840.
La sua realizzazione sarà
compiuta solo nel 1893,
quando sotto l’egida della
legge di Napoli la
municipalità torinese
prenderà finalmente la
decisione a proposito del
sistema da adottare per la
propria canalizzazione.
Ipotesi per la canalizzazione fognaria di san Salvario
Il regolamento sanitario torinese / 1
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Il 20 marzo 1865 è data che segna
l’estensione a tutto il Regno d’Italia del
regolamento sanitario in vigore nello
Stato sabaudo da oltre dieci anni.
Si istituivano le Commissioni
municipali di Sanità.
Oltre a ciò, il servizio sanitario di
beneficenza, controllato dalle stesse
Commissioni direttrici, era posto sotto
l’egida degli Uffici di igiene.
Ciò significò per le Congregazioni di
carità la perdita del controllo dei fondi
destinati al sostentamento dei più
bisognosi (ciò avvenne tardi a Torino
anche per l’opera di Pietro Baricco). Immagini da Torino descritta di Pietro Baricco
Il regolamento sanitario torinese / 2
Secondo
la struttura dettata dalla legge sanitaria del 1865, la
Commissione municipale di sanità doveva essere composta da:
[…] tre consiglieri comunali, due medici ed un ingegnere, nonché dal
direttore dell’Ufficio d’igiene (che ricopriva l’incarico di segretario),
oltreché da membri aggiunti quali gli assessori all’assistenza sanitaria ed
alla polizia municipale, due professori di Medicina, uno di Chimica, uno
di Veterinaria, un ingegnere ed un dottore (ambedue membri del
Consiglio provinciale di sanità) […][1]
figura dell’ingegnere riceveva perciò una prima
legittimazione ad essere inclusa tra quelle preposte a difendere la
salute dei cittadini.
[1] Serenella Nonnis Vigilante, Igiene pubblica e sanità municipale, in Storia di Torino, vol. 7,
La
Torino : Einaudi, 2001, p. 375.
Il contesto legislativo
Alla
legge sanitaria del 1865
avrebbe fatto seguito la legge
“Sulla tutela della igiene e
della sanità pubblica” n. 5849
del 22 dicembre 1888 (legge
Crispi-Pagliani). Si trattava di
una norma di peso teorico ben
maggiore, sia poiché faceva
tesoro della cosiddetta
“rivoluzione batteriologica”
avvenuta in quello stesso
decennio, e sia perché legava
in modo efficace le esigenze
della popolazione alle
istituzioni.
Il contesto teorico
Louis Pasteur / 1


Figlio di un conciatore di pelli, studiò
all'Ecole Normale Supérieure di Parigi,
conseguendo il dottorato in fisica e
chimica nel 1847. Le sue prime ricerche
furono nel campo della cristallografia.
Nel 1854, nominato professore di
chimica alla facoltà di scienze di Lilla,
Pasteur iniziò a occuparsi di
fermentazione, stimolato dalle richieste
dei produttori di bevande alcoliche della
regione. All'epoca si riteneva che la
fermentazione alcolica fosse un
fenomeno solo chimico; Pasteur riuscì a
dimostrare il ruolo essenziale svolto dai
microrganismi, e in particolare dal
lievito, in questo processo.
Louis Pasteur / 2

Scoprì, inoltre, che la riproduzione
indesiderata di sostanze quali
l'acido lattico o l'acido acetico nelle
bevande alcoliche è dovuta alla
persistenza di microrganismi di
varia natura, tra cui batteri,
all'interno di questi prodotti. Grazie
a queste scoperte fu possibile
elaborare sistemi efficaci di
eliminazione dei microrganismi
dannosi, che rappresentavano un
grave problema economico per
l'industria vinicola e birraria.
Louis Pasteur / 3

L'estensione di queste
ricerche ai problemi di
conservazione del latte lo
portarono a ideare il
processo, oggi conosciuto
con il nome di
pastorizzazione, che
consente di uccidere i
microrganismi dannosi
eventualmente presenti nel
latte, portando il liquido ad
alta temperatura per breve
tempo prima
dell'imbottigliamento.
Louis Pasteur / 4
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Come prosecuzione naturale delle linee di ricerca precedenti,
Pasteur affrontò il problema dell'origine dei microrganismi.
Secondo la teoria della generazione spontanea, all'epoca
dominante, i microrganismi si originavano spontaneamente dalle
sostanze organiche. Incoraggiato dai risultati di Francesco Redi,
risalenti al XVII secolo, Pasteur con alcuni esperimenti cruciali
riuscì a dimostrare che l'antica teoria non aveva alcun
fondamento.
Questi risultati diedero inizio a un'aspra polemica con il biologo
francese Félix Pouchet, che si concluse con l'accettazione dei
risultati di Pasteur da parte dell'Académie des Sciences (1864).
Louis Pasteur / 5
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Con un semplice esperimento eseguito in un'università (mise
della terra in una provetta, la riscaldò ma non si vide la presenza
di zanzare; successivamente aprì la provetta e le zanzare
accorsero poggiandosi sulla terra) Pasteur smentì una teoria
ritenuta certa per qualche secolo. "Vita dalla vita", concluse
enfaticamente Pasteur, "la teoria della generazione spontanea
non si riprenderà mai a causa di questo piccolo e semplice
esperimento".
Gli studi sulla fermentazione e sulla generazione spontanea
ebbero importanti ripercussioni in medicina, in quanto Pasteur
intuì l'importanza del ruolo dei microrganismi nell'origine e nello
sviluppo delle malattie: l'introduzione delle tecniche asettiche
nella pratica chirurgica da parte del medico britannico Joseph
Lister (1827-1912) fu influenzata dalla lettura dei risultati dello
scienziato francese.
Louis Pasteur / 6
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Negli anni Ottanta dell'Ottocento Pasteur si dedicò allo studio
delle caratteristiche del carbonchio, una malattia del bestiame
spesso fatale, isolandone il bacillo patogeno responsabile.
Inoltre mise a punto un sistema di prevenzione di questa
malattia, che contagiando gli animali con una forma attenuata del
bacillo assicurava l'immunità contro le forme più aggressive e
virulente.
Pasteur, che nel corso della sua vita investigò le cause e i
sistemi di prevenzione di svariate patologie, quali setticemia,
colera, difterite, colera dei polli, tubercolosi e vaiolo, viene
ricordato soprattutto per i suoi studi sulla rabbia. Per la
prevenzione di questa malattia riuscì a sviluppare una forma
attenuata del virus responsabile, utilizzabile come vaccino.
Il contesto accademico
vitalità dell’ateneo torinese avevano dato il via le facoltà
scientifiche: nel 1861 Jakob Moleschott era stato chiamato alla
cattedra di Fisiologia; nel 1879 questi veniva sostituito dal
fisiologo Angelo Mosso; nel 1864 lo zoologo Filippo De Filippi
aveva sviluppato le teorie di Charles Robert Darwin, suscitando
inevitabili polemiche e contestazioni; nel 1873 Giulio Bizzozero
aveva fondato il laboratorio di Patologia generale e introdotto
l’uso del microscopio per lo studio delle piastrine del sangue; dal
1876 Cesare Lombroso aveva creato l’istituto di Medicina legale;
nel 1878 Michele Lessona, autore del libro Volere è potere,
ispirato alle teorie del self-help di Samuel Smiles, proseguiva
l’opera di De Filippi. A partire da quell’anno veniva pure attivata la
cattedra di Igiene, assegnata a Luigi Pagliani (la disciplina era
precedentemente aggregata a quella di Medicina legale).
Alla
(da Serenella Nonnis Vigilante, Igiene pubblica)
Il “fervore tecnicista”
Dall’incrocio
fra medicina e ingegneria era nato un nuovo specialismo,
insieme con una sotto-disciplina ed uno strato di cultori. I quali si
pensavano figli dei “progressi” chimici e batteriologici da un lato, e dei
nuovi ordinamenti sanitari dall’altro. All’ingegnere più che al medico
sembrò affidata la vita umana, vista l’impotenza terapeutica di fronte ad
ambienti malsani. La percezione dei germi aveva sfatato l’inevitabilità
della malattia: restava il passo conseguente - “un’immensa compagine di
studi e di applicazioni” - capace di attuare schemi preventivi. Gli
ingegneri igienisti additavano scuole rigogliose già esistenti all’estero,
oppure rivendicavano nazionalisticamente una primogenitura “italiana”:
acquedotti e fogne della Roma antica. Non si stancarono, comunque, di
volere la ratifica di un loro ingresso nella direzione della cosa pubblica, e
di chiedere, per intanto, cattedre obbligatorie nelle scuole d’applicazione;
oppure ancora, l’affiancarsi di un ingegnere all’ufficiale sanitario. […]
Dovettero esserci, allora, gelosie di corporazione e diffidenze se in ogni
loro uscita pubblica gli ingegneri sanitari sentivano il bisogno di definire
una sfera propria, confinante ma non invadente il campo dell’igiene.
(da Claudio Pogliano, L’utopia igienista)
Il fiorire dei sistemi di smaltimento
Esempi di sistemi di smaltimento
Esempi di sistemi di smaltimento
Esempi di sistemi di smaltimento
Esempi di sistemi di smaltimento
Esempi di sistemi di smaltimento
Il villino “Ingegneria sanitaria”
Il villino “Ingegneria sanitaria”
Il villino “Ingegneria sanitaria”
Riferimenti bibliografici/1
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Torino: Eredi Botta, 1886
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