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Analisi del territorio

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Analisi del territorio
Novembre 2003
RICERCHE DESK
La ricerca ha riguardato l’analisi della programmazione
comunitaria, nazionale, regionale, provinciale e sub-provinciale
nonché dei principali comparti produttivi del territorio della
provincia di Cosenza, con la produzione di oltre 60 report di
sintesi.
In particolare sono state considerate le seguenti aree
tematiche:
RISORSE NATURALI
RISORSE CULTURALI
RISORSE UMANE
SISTEMI TERRITORIALI
SISTEMI PRODUTTIVI
SISTEMI ISTITUZIONALI
RISORSE
NATURALI
Per la realizzazione dell’analisi delle risorse naturali sono stati
effettuati studi ritenuti indispensabili per:
1. poter usufruire di un quadro complessivo sul patrimonio
naturale del territorio provinciale;
2. poter individuare le positività e le criticità in materia di
sviluppo dell’occupazione.
Documentazione approfondita
Progetto di marketing territoriale della provincia di Cosenza;
POR Calabria 2000-06 – Asse I Risorse Naturali: I Sistemi
Naturali;
La Rete Ecologica Regionale;
L’Accordo di Programma IN.F.E.A.
1/5
L’ANALISI DEL SETTORE
Il territorio è dotato di un inestimabile patrimonio naturalistico sia
nell’entroterra (le confluenze, i pantani, le torbiere, le cascate), sia nella costa (le
foci, le scogliere, le grotte, le spiagge) e sia nei fondali marini, ma soprattutto:
2 Parchi Nazionali (Parco Nazionale della Sila e Parco Nazionale del
Pollino).
7 Riserve Naturali Biogenetiche Statali (Trenta Coste, Serra Nicolino-Piano
d’Albero, Gallopane, Golia Corvo, Macchia della Giumenta-San Salvatore,
Tasso-Camigliatello Silano, Iona-Selva della Guardia).
3 Riserve Naturali Orientate Statali (Valle del Fiume Lao, Fiume Argentino,
Gole del Raganello).
1 Riserva Biogenetica Guidata Statale (I Giganti del Fallistro).
2 Riserve Naturali Regionali (Foce del Fiume Crati, Bacino del Fiume
Tarsia).
2 Oasi di Protezione WWF (Cozzo del Pesco, Scogli di Isca).
2 Aree Naturali di Nuova Istituzione (Riserva Marina della Riviera dei
Cedri, Parco Naturale Regionale della Catena Costiera).
2/5
Gli interventi previsti nel settore tendono a coniugare gli obiettivi della
tutela e della conservazione con quelli dello sviluppo compatibile
 l’Accordo di Programma IN.F.E.A prevede una serie di interventi finalizzati
all’avvio e al rafforzamento di politiche di sviluppo sostenibile, di informazione
ed educazione ambientale attraverso la costituzione e la diffusione sul territorio
dei Laboratori Territoriali e dei Centri d’Esperienza;
 la misura 1.5 (Sistemi Naturali) interviene nel recupero e nel miglioramento dei
sistemi naturali, nella logica di ripristinare e ottimizzare le funzioni idrauliche e
idrogeologiche del territorio attraverso interventi di tipo manutentivo che
valorizzino gli effetti positivi esercitati dal bosco e dall’agricoltura;
 la Rete Ecologica Regionale persegue obiettivi e strategie in quei territori
caratterizzati da forti valenze ambientali, paesaggistiche e culturali in una logica
che sottende al recupero e alla valorizzazione attraverso il miglioramento della
qualità del patrimonio naturalistico e culturale, accrescendo l’offerta di
professionalità adeguate, di beni e servizi in un’ottica di promozione dello
sviluppo sostenibile.
3/5
LA STRATEGIA A SOSTEGNO DELL’OCCUPAZIONE
Le Risorse Naturali possono rappresentare un settore sul quale poter
concentrare maggiormente gli sforzi per la creazione di nuovi posti di
lavoro derivanti:
a.
b.
dalle opportunità offerte dalle strategie e dagli incentivi comunitari;
dalle nuove tendenze di una domanda, in particolare quella collegata al
turismo “verde”, particolarmente attratta da risorse naturali,
paesaggistiche e culturali di pregio.
Tuttavia, affinché si possano effettivamente realizzare interventi a sostegno
dell’occupazione è necessario:
1 rimuovere quelle criticità legate alla mancanza di professionalità adeguate,
attraverso politiche mirate alla creazione di nuove figure professionali in
materia ambientale;
2
eseguire progetti di sviluppo coerenti con la logica dell’integrazione sia
con le programmazioni territoriali in atto (PIT, PIAR, ecc.) e sia tra le
specifiche azioni che si intendono effettuare in ambito locale.
4/5
Aree protette della
Provincia di Cosenza
5/5
RISORSE
CULTURALI
Nel settore dei beni culturali è stata analizzata la
programmazione dell’Asse II del POR Calabria
2000-2006, in particolare:
- Linee Guida Asse II beni culturali;
-
Progetti Integrati Strategici (PIS) Beni Culturali;
Proposta di PIS Beni Culturali;
Progetti Specifici (PS) Beni Culturali;
Sviluppo delle iniziative imprenditoriali nel settore dei
Beni Culturali
1/4
La programmazione della Regione Calabria nel settore dei Beni Culturali
prevede l’adozione dei Progetti Integrati Strategici, ossia un insieme di linee
di intervento diverse tra loro che convergono verso un unico obiettivo:
proiettare le risorse culturali verso un ruolo di accompagnamento allo sviluppo
economico della regione.
Obiettivi principali
a. Consolidare, estendere e qualificare le azioni di salvaguardia
e valorizzazione del patrimonio archeologico, architettonico,
storico-artistico e paesaggistico;
b. Migliorare la qualità dei servizi culturali per la
valorizzazione del patrimonio;
c. Sviluppare l’imprenditorialità e la crescita delle
organizzazioni legate alla fruizione, alla valorizzazione e alla
diffusione della conoscenza del patrimonio culturale.
2/4
L’obiettivo finale consiste nella creazione di potenziali
“DISTRETTI CULTURALI” locali attraverso:
- l’identificazione della prospettiva culturale al centro dello sviluppo
(Cultural Planning);
- la collaborazione tra il pubblico e il privato;
- il ruolo attivo e propositivo dell’associazionismo nel settore;
- la creazione di nuove figure professionali, quali i “manager culturali”;
- la trasformazione delle istituzioni della memoria utilizzando un
approccio manageriale della gestione e degli strumenti;
- una politica dei parchi, dei distretti e degli itinerari in cui la visione
integrata degli interventi si eleva ad elemento centrale nella
costruzione di progetti di sviluppo intersettoriale;
- lo sviluppo dei servizi e delle infrastrutture per l’attività;
la stimolazione dell’imprenditorialità per la creazione di servizi
integrati nel settore turistico e culturale;
- la creazione di sinergie tra l’offerta culturale e l’offerta turistica.
3/4
Progetti PIS
Provincia di Cosenza
4/4
RISORSE
UMANE
• L’analisi dell’offerta formativa;
• FSE: Piano d’informazione e comunicazione istituzionale;
• POR Calabria 2000-2006 Asse III Risorse Umane:
- IFTS (Istruzione e Formazione Tecnica Superiore);
- Work Experience;
- Progetti Speciali Sperimentali;
• PON Scuola;
• Obbligo formativo (Legge n° 144/’99 e DPR n° 257/2000);
• La situazione del sommerso;
• Analisi fonti Eurispes:
- Provincia di Cosenza: Rapporto 2002;
- Destinazione Autonomia, Primo rapporto sulla scuola in Calabria;
- Indagine sui consumi culturali dei giovani della provincia di Cosenza.
1/11
Analisi offerta formativa
Misura 3.2: Inserimento/reinserimento nel mercato del lavoro di giovani e adulti
nella logica dell’approccio preventivo. In provincia di Cosenza sono stati attivati 27
interventi formativi, di cui 9 nel settore Industria, 3 nel settore Alberghiero, 3 nell’area
Agro-alimentare, e altri 3 nell’area Informatica. Sono solo 2 i corsi aggiudicatari dell’area
Turismo, e 2 per Ambiente.
Misura 3.3: Inserimento/reinserimento nel mercato del lavoro di uomini e donne
fuori dal mercato del lavoro da almeno 6 o 12 mesi. Nel territorio provinciale sono stati
attivati 15 corsi nel settore Industria, 16 nel settore Informatica, 5 nel settore Servizi, 2 nel
settore Turismo, 1 nei settori: Commercio, Ambiente, Sicurezza e prevenzione e
Agriturismo.
Misura 3.4: Inserimento lavorativo e reinserimento di gruppi svantaggiati. Sono stati
finanziati 7 interventi: 3 nel settore No profit, 2 per l’area Informatica, e 2 corsi
aggiudicatari nell’area dell’artigianato artistico.
Sono stati attivati 3 corsi nell’area
Informatica, 2 nel No profit, 3 nei Servizi, 1 nei servizi amministrativi, 2 nell’Artigianato
e 1 nel Commercio. Risulta inoltre aggiudicatario, 1 corso in Istruzione e Formazione
Permanente, che però non sembra rientrare in nessuna delle aree d’intervento indicate dal
“Bollettino Ufficiale della regione Calabria”.
Misura 3.8: Istruzione e Formazione permanente.
2/11
Misura 3.9: Sviluppo della competitività delle imprese pubbliche e private con priorità
alle PMI. Nell’area cosentina risultano finanziati 7 interventi nel settore Servizi e 5 nell’area
Informatica, 3 nell’area Turismo, 2 nel No profit, nel Commercio, nel settore Ambiente, e
nell’Industria, e 1 solo intervento nei Servizi amministrativi, Logistica, Agriturismo,
Artigianato, Sicurezza e prevenzione, Beni Culturali.
Misura 3.11: Sviluppo e consolidamento dell’imprenditorialità con priorità ai nuovi
bacini d’impiego. I progetti finanziati risultano essere orientati verso le seguenti aree
d’intervento: Beni culturali, Servizi, Servizi amministrativi, Agriturismo e Commercio, e
risultano aggiudicatari un corso per ogni area tematica, per un totale di 5 corsi.
Misura 3.12: Sostegno all’imprenditorialità, al lavoro regolare e all’emersione delle
attività non regolari. Gli interventi finanziati risultano solo due, 1 nel settore Agricoltura, 1
nell’area della Logistica.
Misura 3.13: Promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro.
Sono
stati finanziati 2 progetti nel settore Informatica, 2 nei Servizi, e 1 nell’Industria, per un totale
di 5 corsi.
3/11
FSE: Piano d’informazione e comunicazione istituzionale
Sono previsti una serie di azioni di informazione e diffusione delle
informazioni, a supporto dei servizi attuativi del PON e del POR
Calabria nell’ambito delle scuole, delle agenzie formative e dei luoghi di
socializzazione in cui vi sia la presenza di giovani a rischio
Per l’attuazione delle campagne informative saranno attivati tutti gli
strumenti disponibili di comunicazione:
•Newsletter in formato cartaceo rivolta principalmente a soggetti
istituzionalmente coinvolti nelle attività di programmazione e gestione degli
interventi cofinanziati dall’Unione Europea, in specifico le Scuole.
•Prodotti editoriali cartacei e/o pacchetti informativi (depliants; brochure;
folder, ecc.) che motivino gli studenti ad interagire con elementi storici e
culturali della propria regione grazie a strumenti o modalità innovative.
•Prodotti/gadget di divulgazione sui temi della dispersione scolastica e del
disagio (ad esempio segnalibro, agendine, cartoline, adesivi).
•Progettazione, realizzazione e gestione di un sito web.
4/11
Istruzione e Formazione Tecnica Superiore
I progetti di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore rientrano nella
formazione post-secondaria, secondo una logica che ha, come quadro di
riferimento, le intese tra Regioni, Ministero della Pubblica Istruzione,
Ministero della Ricerca Scientifica e Tecnologica e Ministero del lavoro, per
la sperimentazione di un sistema integrato di istruzione scolastica, formazione
professionale al lavoro e politiche per l’occupazione, correlato con il sistema
delle imprese e con altri soggetti del territorio e con le strategie di sviluppo
locale. Lo scopo è quello di innalzare il livello di istruzione della popolazione
giovane e adulta per permettere ai soggetti interessati di inserirsi più
facilmente nella realtà lavorativa all’interno di programmi integrati con il
territorio.
In provincia di Cosenza risultano aggiudicatari 11 progetti sull’IFTS. Delle
23 figure professionali ammesse al bando sono solo 8 quelle presenti nei
progetti. Sei progetti sul totale di undici, risultano essere sottoscritti da
un’università straniera, la Roskilde University Centre di Copenaghen, i cinque
restanti, dall’Università degli Studi della Calabria.
5/11
Work Experience
La finalità è volta a prevenire e combattere la disoccupazione e ad evitare quella di lunga durata. A
tal proposito il tirocinio si propone di sostenere l’avvicinamento dei disoccupati al mondo del lavoro;
di agevolare il reinserimento nel mercato del lavoro di quei soggetti disoccupati, inoccupati o in
mobilità; favorire l’inserimento o il reinserimento di soggetti a rischio o di esclusione sociale;
accrescere e rafforzare la posizione delle donne in ambito lavorativo.
Le misure del POR Calabria interessate sono: 3.2, 3.3, 3.4 e 3.13. In Calabria sono state
attivate 697 tirocini di cui 223 nella provincia di Cosenza.
Progetti Speciali Sperimentali
Si espletano in una serie di interventi di interesse regionale e devono avere una dimensione
regionale (sono interessati almeno i 2/3 del territorio regionale), una dinamica di integrazione e
complessità unitaria con aspetti innovativi per tutte le iniziative previste nei singoli Progetti ed uno
sbocco occupazionale certo, della durata di tre anni, sorretto da garanzia fideiussoria in favore della
Regione Calabria, definito in percentuale sulla quantità di soggetti coinvolti e Borse di lavoro in
Stages presso aziende di settore del Centro-nord.
Tutti gli interventi si collocano nel contesto “Multimisura”. Ogni Progetto Speciale
potrà interessare una o più delle seguenti misure: 3.2, 3.3, 3.4, 3.8, 3.9, 3.11, 3.13.
6/11
ALCUNE CONSIDERAZIONI
L’Asse III Risorse Umane, nella sua interezza, cerca di creare percorsi omogenei e
trasversali in grado di accompagnare i giovani dalla scuola al mondo del lavoro.
Tuttavia
•
•
Bisogna constatare che a fine giugno l’attività di formazione non è ancora stata
effettuata. Molti tirocinanti hanno finito da mesi il tempo utile da trascorrere in
azienda ma ancora non hanno alcuna notizia per ciò che riguarda il modulo di
orientamento e formazione di 80 ore.
Gli IFTS, come i Progetti speciali Sperimentali sembrano, piuttosto,
esperienze isolate, che non corrispondono a quanto progettato. Per i primi, su
23 figure professionali espletate nel bando, ne sono risultate solo 8 presenti nei
progetti approvati.
I vari interventi dell’Asse III, sembrano micro sistemi nel sistema, non vi sono
rispondenze con il territorio, con il mondo del lavoro, con possibilità di un impiego
futuro.
7/11
Il sommerso 1
La situazione del sommerso a sembra abbastanza preoccupante, anche se in diminuzione.
Il 67% delle aziende, presentano situazioni di irregolarità (fonte Eurispes) dato che
comprende non solo i lavoratori in nero, ma anche irregolarità di tipo fiscale, sanitario, ecc.
In riferimento alle aree Pit della Provincia di Cosenza, invece, le stime del lavoro
irregolare presentano una media di circa il 30% di irregolarità nella forza lavoro, come
mostrano i dati della seguente tabella:
• Alto Tir Cs: Il lavoro irregolare nell’area è presente, ma non è esplicitata la
percentuale;
• Medio Tir Cs :Il tasso di lavoro irregolare si aggira intorno al 30% nei settori
dell’agricoltura, costruzioni, manifatturiero e turismo;
• Basso Tir Cs: Il lavoro irregolare è presente in particolar modo nel settore
dell’agricoltura e interessa la manodopera femminile e giovanile;
• Media Valle Crati: Il lavoro irregolare coinvolge 30% della popolazione attiva;
• Sila jonica: Il lavoro irregolare è pari al 20% della colazione attiva, due terzi
attribuibile alla popolazione maschile e un terzo a quella femminile;
• Sila: Il lavoro irregolare coinvolge 20% della popolazione attiva;
• Alto Ionio Cs: Si registra la presenza di lavoro irregolare nei settori
dell’agricoltura, del commercio, del turismo e delle costruzioni con una percentuale
del 30%;
8/11
Il sommerso 2
• Serre Cs: La forza lavoro irregolare è presente principalmente nel settore
agricolo e riguarda soprattutto la manodopera femminile e giovanile;
• Pollino: Il lavoro irregolare nell’area si aggira intorno al 45% e interessa
principalmente il settore extragricolo.
• Savuto: La forza lavoro irregolare è stata stimata nel 25% degli occupati.
Considerando i dati per settore economico la quota di irregolarità più alta si
riscontra nel settore dei servizi (52%), seguita dal settore dell’agricoltura,
silvicoltura e pesca (28%) ed infine dal settore industriale (20%).
Le cause per le quali il sommerso si alimenta possono essere imputate:
alla scarsa competizione dei sistemi produttivi provinciali nei confronti delle aree
maggiormente sviluppate;
alle politiche nazionali che con sussidi economici hanno favorito forme di reddito
atipico;
dall’eccessiva imposizione fiscale;
dall’eccessivo costo del denaro.
9/11
Il Sommerso 3
La parola chiave per intraprendere la lotta contro il sommerso è la competitività, che
si potrebbe realizzare tramite:
•
•
•
•
•
•
•
la realizzazione di un sistema di infrastrutture di per favorire la nascita di nuove
imprese;
l’accrescimento della competitività del tessuto locale;
la valorizzazione delle specifiche vocazioni territoriali, attraverso la nascita di
distretti o di filiere;
sviluppare nuovi strumenti finanziari per favorire l’accesso al credito;
snellire gli adempimenti burocratici e favorire la semplificazione normativa a
carico dell’imprese;
aumentare delle competenze delle risorse umane in rapporto ai fabbisogni
inespressi delle imprese e del territori;
la modernizzazione del mercato del lavoro.
La sfida deve essere intrapresa dalle parti sociali ed economiche più vicine al
territorio, in quanto rappresentano le singole peculiarità di un territorio che si modifica e
possono essere i promotori di iniziative che si adattano alle problematiche delle loro aree.
10/11
Struttura Centri per
l’impiego in
Provincia di Cosenza
11/11
SISTEMI
TERRITORIALI
Nel considerare i Sistemi Territoriali della provincia di
Cosenza, sono stati analizzati i seguenti ambiti:
TRASPORTI;
SISTEMI URBANI;
SISTEMI RURALI;
SERVIZI ALLE PERSONE E ALLA COMUNITÀ;
SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE.
1/20
L’analisi relativa al settore dei trasporti nella provincia di
Cosenza è stata realizzata con l’approfondimento di due
principali strumenti di programmazione:
1. L’Accordo di Programma Quadro – Settore Trasporti;
2. POR Calabria 2000-2006: misure 6.1 e 6.2, Asse VI Reti
e nodi di servizio.
Settore trasporti 1
2/20
Gli interventi previsti dall’Accordo di Programma Quadro settore
Trasporti nella Provincia di Cosenza riguardano:
IL SISTEMA STRADALE. I fondi a disposizione stanziati, per gli interventi
previsti in provincia di Cosenza, superano i 568 milioni di euro, e 510 milioni
di euro da reperire. I principali interventi interessano prevalentemente le
seguenti Strade Statali: SS 106, SS 534, SS 18, SS 283 delle Terme, SS 660,
SS 105, SS 531, SS 177, SS 108 e SS 19.
IL SISTEMA PORTUALE. Sono oltre 70 i milioni di euro a disposizione per
l’adeguamento dell’infrastrutturazione portuale prevalentemente a valenza
turistica. In particolare si prevede l’adeguamento dei porti turistici di Amantea,
Paola, Scalea, Sibari e Cetraro; la realizzazione dei porti di Trebisacce,
Diamante e Rossano; il completamento del porto turistico di Cariati;
l’adeguamento dei servizi del porto di Corigliano e la realizzazione di un
nuovo approdo turistico a Bonifati.
IL SISTEMA AEROPORTUALE. Da alcuni anni sta diventando sempre più
concreta la possibilità di realizzare un aeroporto nella Piana di Sibari.
IL SISTEMA FERROVIARIO. Oltre all’adeguamento ed alla ristrutturazione
dell’intero sistema ferroviario calabrese, è prevista la realizzazione della
metropolitana leggera tra Cosenza e Rende.
Settore trasporti 2
3/20
Il POR Calabria interviene sul settore dei trasporti in provincia di Cosenza
attraverso le azioni previste dalle misure 6.1 e 6.2, in due differenti direzioni.
Rispettivamente:
a.
b.
lo sviluppo dei collegamenti con l’esterno (locale – globale);
lo sviluppo dei collegamenti regionali – locali (locale – locale).
Le azioni previste dalle misure, per l’intero territorio regionale, riguardano:
a. la realizzazione, l’adeguamento e il potenziamento dei principali sistemi
infrastrutturali presenti sul territorio tali da garantire un efficace sistema
di collegamento coi territori extraregionali;
b. potenziamento delle infrastrutture di trasporto a sostegno della mobilità
regionale, sub-regionale e nell’area urbana
Settore trasporti 3
4/20
CONCLUSIONI
Gli interventi realizzati in passato sul sistema dei trasporti, nel territorio
regionale, sono stati impostati su una logica da cui sono scaturite opere
frammentarie e isolate senza alcuna razionalità intermodale.
Gli interventi previsti dal Piano Generale dei Trasporti e dall’APQ tra
Regione e Governo Nazionale possono rimuovere importanti criticità del sistema
trasporti provinciale e regionale, ma è necessario che si concretizzino nella logica
dell’integrazione e funzionali al sistema produttivo territoriale;

 La costruzione dell’aeroporto di Sibari può offrire interessanti opportunità di
sviluppo; tuttavia corre il rischio che possa diventare una cattedrale nel deserto se
non sarà opportunamente integrata col sistema produttivo dell’area e dell’intero
territorio provinciale, nonché col sistema turistico e culturale;

La rimozione delle più rilevanti criticità affidata alle misure 6.1 e 6.2 del
POR Calabria può offrire ampi margini di sviluppo; tuttavia i tempi di
realizzazione degli interventi previsti sembrerebbero essere piuttosto lunghi, con
negative conseguenze sull’intero sviluppo del territorio.
Settore trasporti 4
5/20
L’analisi dei sistemi urbani della provincia di
Cosenza è stata realizzata attraverso lo studio del:
• POR Calabria 2000 – 2006 Asse V (Città)
Sviluppo e valorizzazione delle aree urbane;
• PSU Cosenza – Rende (CO.RE).
L’articolazione del sistema urbano della provincia di Cosenza è difficile da
definire. E’ possibile, tuttavia, identificare ambiti insediativi che abbiano un
certo grado di omogeneità:
 l’area urbana cosentina (Cosenza, Rende, Castrolibero);
 il sistema territoriale della Piana di Sibari e del Pollino;
 la conurbazione dell’alto tirreno cosentino (Cetraro, Diamante,
Scalea, Praia a Mare).
Sistemi urbani 1
6/20
Ad esclusione dell’area urbana della città di Cosenza, i
centri della provincia, soprattutto quelli minori, sono
caratterizzati da forti elementi di sottosviluppo:







incapacità di attrazione di attività economiche rilevanti;
degrado ambientale;
spopolamento;
carenza dei servizi alle persone e alla comunità;
abbandono dei centri storici;
dequalificazione degli spazi pubblici;
abusivismo edilizio.
Sistemi urbani 2
7/20
Le azioni della misura 5.1 del POR Calabria intendono realizzare
Progetti di sviluppo e reti di cooperazione intercomunale, che mirano:





alla creazione di condizioni economiche, amministrative e sociali adatte allo
sviluppo imprenditoriale;
ad aumentare la competitività e la produttività strutturale dei sistemi
economici territoriali;
a favorire la localizzazione di nuove iniziative nelle aree urbane e
metropolitane, specie nei servizi alle persone e alle imprese;
a combattere la marginalità sociale favorendo i processi di inclusione e di
recupero della fiducia sociale;
a riqualificare il contesto urbano, con particolare attenzione per gli aspetti
ambientali.
Nell’ambito della misura 5.1 il Progetto di Sviluppo Urbano di Cosenza
– Rende rappresenta senz’altro un buon esempio di cooperazione tra due
realtà distinte dal punto di vista amministrativo ma che offrono un buon
esempio di come sia possibile realizzare un buon programma di sviluppo
caratterizzato da un’integrazione a tutti i livelli.
Sistemi urbani 3
8/20
L’analisi dei sistemi rurali è stata redatta
attraverso la lettura della seguente
documentazione:
 POR Calabria 2000-2006 Asse IV: Progetti Integrati per le
Aree Rurali (PIAR);
 Piano di Sviluppo Rurale della Regione Calabria;
 Programmazione Leader+;
 Linee Guida e procedure applicative per l’attuazione
del POR parte FEOGA.
Sistemi rurali 1
9/20
Il sistema rurale provinciale non presenta nel suo complesso una
situazione rosea, sia per quanto riguarda la struttura territoriale e sia
per la situazione socioeconomica. In particolare va segnalata:




la presenza accentuata dello spopolamento delle aree rurali;
la composizione territoriale che penalizza le coltivazioni intensive;
la situazione sociale nelle aree rurali che necessita di interventi urgenti;
la polverizzazione delle aziende agricole, con perdita di manodopera
specializzata e inesistente ricambio generazionale;
 l’inadeguato sfruttamento delle superfici boschive sia per la scarsa
convenienza economica e sia per la mancanza di competenze
specifiche;
 124 Comuni su un totale di 155 della provincia sono situati in aree a
media e alta ruralità con una popolazione complessiva di circa 415
mila abitanti (56% della popolazione provinciale).
Sistemi rurali 2
10/20
Segnali incoraggianti
 la presenza di significative tradizioni locali legate all’artigianato e alla
gastronomia tipica;

la presenza di centri storici, beni culturali e di elementi etno-demoantropologici di pregio;

una buona qualità dell’aria e dell’ambiente in generale, pur se con
diversi gap in termini di assetto idrogeologico;

una buona cultura dell’ospitalità.
Sistemi rurali 3
11/20
PIAR
Fra gli strumenti di sviluppo delle aree rurali, il POR Calabria individua nei
PIAR, l’opportunità per favorire una nuova fase di sperimentazione
progettuale, politica e tecnico-organizzativa, favorendo lo sviluppo delle
iniziative locali
I 10 PIAR presenti sul territorio provinciale perseguono i
seguenti obiettivi:
 valorizzare le risorse materiali ed immateriali, nonché le risorse
naturali endogene delle aree rurali;
 conservare e tutelare le risorse ambientali e paesaggistiche;
 diversificare ed integrare le attività agricole in una prospettiva di
economia multireddito;
 frenare lo spopolamento delle aree rurali migliorando la qualità
della vita.
Sistemi rurali 4
12/20
LEADER +
Altro strumento a supporto delle aree rurali è rappresentato dal programma
comunitario Leader+. L’approccio che va ad assumere l’iniziativa è di tipo
bottom-up, integrato ed endogeno.
Gli obiettivi globali del PLR (Piano Leader Regionale) consistono nel:
 Creare le condizioni per facilitare l’accesso al mercato del lavoro di giovani e
donne compresi quelli con particolari svantaggi psico-fisici;
 Favorire l’uscita delle aree calabrese dall’isolamento;
 Creare un sistema organizzato tra i diversi settori dell’economia incentrando
gli sforzi su uno sviluppo sostenibile ed eco-compatibile.
Per la Provincia di Cosenza (dove sono state selezionate 8 aree dove
intervenire con Piani di Sviluppo Locale) maggiori opportunità possono
derivare dal fatto che lo strumento Leader ha forte carattere di
innovatività ed anche per i contenuti trans-nazionali che lo
contraddistinguono.
Sistemi rurali 5
13/20
Dall’analisi emerge l’opportunità di effettuare
interventi
mirati per favorire lo sviluppo delle aree rurali. In particolare:
 rafforzare forme d’integrazione all’interno delle aree PIT e tra PIT
contermini;
 sviluppare forme di politica attiva (assemblee partecipative);
 rafforzare il dialogo tra i gruppi e le Amministrazioni locali per trovare
soluzioni comuni;
 sviluppare sistemi integrati di offerta turistica e fruizione del territorio;
 implementare e creare nuovi servizi alle persone, interventi
infrastrutturali specie nel settore dei trasporti e telecomunicazioni;
 sviluppare forme di valorizzazione delle aree interne (strada del vino e
dei prodotti tipici, degli agriturismi, della magna grecia, del turismo
ecologico, e delle minoranze etniche).
Sistemi rurali 6
14/20
Comunità Montane
Provincia di Cosenza
Sistemi rurali 7
15/20
L’analisi dei servizi alle persone e alla comunità è
stata
analizzata
studiando
la
seguente
documentazione:
 POR Calabria 2000-2006 Asse V Misura 5.2:
ristrutturazione, adeguamento e creazione di infrastrutture
e attrezzature a sostegno dei servizi alla persona e alla
comunità;

Programma di Iniziativa Comunitaria EQUAL.
Servizi alla persona
e alla comunità 1
16/20
EQUAL
Il programma EQUAL in Italia ha individuato tre strategie generali di
intervento:
· integrazione stabile tra politiche del lavoro e politiche sociali;
· sviluppo di una società dell’informazione non discriminatoria;
· sviluppo locale, sviluppo sociale e sviluppo economico.
La strategia italiana di attuazione dell’iniziativa EQUAL intende far
fronte alle discriminazioni presenti nel mercato del lavoro.
5 priorità
1.
2.
3.
4.
5.
migliorare le capacità di inserimento professionale;
sviluppare lo spirito imprenditoriale;
incoraggiare la capacità di adattamento delle imprese e dei loro lavoratori;
rafforzare le politiche di uguaglianza delle opportunità per le donne e gli uomini;
lottare contro le discriminazioni e le disuguaglianze che ostacolano l’integrazione dei
richiedenti asilo.
Servizi alla persona
e alla comunità 2
17/20
MISURA 5.2
La misura è fondata sull’assunto che il disagio e l’esclusione delle fasce
deboli della popolazione devono essere ricomposti all’interno della
dimensione locale della società.
Per conseguire gli obiettivi di integrazione, occorre agire su cinque livelli:
1. costituzione di un centro regionale per l’economia sociale, per la
conoscenza del fenomeno e del monitoraggio dei suoi progressi/problemi;
2. sostegno alle imprese e agli imprenditori sociali;
3. sperimentazione di modelli e strumenti innovativi per la realizzazione per
la realizzazione di interventi integrati (Patti per il Sociale);
4. sostenere e potenziare l’insieme dei servizi alle persone e alla comunità
che contribuiscono a prevenire l’emarginazione;
5. sostenere lo sviluppo ed il potenziamento delle imprese sociali
(l’agricoltura biologica, il turismo sociale, attività connesse alla
salvaguardi ambientale, i servizi alle persone).
Servizi alla persona
e alla comunità 3
18/20
Nell’ambito della società dell’informazione e delle nuove tecnologie in
provincia di Cosenza, l’attenzione si è maggiormente concentrata sull’Asse
VI del POR Calabria 2000-2006 e sul Rapporto “Competitività e
Sviluppo” redatto dalla CCIAA e PROMOCOSENZA
Le strategie d’intervento si muovono in tre direzioni:
a. incrementare il livello di consapevolezza e potenziare la capacità di pianificazione
strategica nell’area della Società dell’Informazione;
b. incrementare la domanda locale del settore pubblico e privato di applicazioni e
servizi basati sulle TIC (Tecnologie dell’Informazione e delle Comunicazioni);
c. potenziare il sistema regionale di competenze e conoscenze nel settore delle TIC.
Nel territorio provinciale emerge una situazione non omogenea:
 l’area del capoluogo presenta le caratteristiche avanzate di sviluppo tecnologico
grazie alla presenza dell’Unical, Calpark, Arssa e Git;
 le aree marginali dove lo sviluppo delle nuove tecnologie tarda a manifestarsi sul
territorio.
Società
dell’informazione 1
19/20
Il sistema della società dell’informazione necessita per la sua diffusione del
consolidamento della formazione, delle attività di ricerca e innovazione.
Il problema principale è che, in questi ultimi, la Provincia di Cosenza non
riesce a:

integrarsi con l’economia locale;

suscitare una domanda effettiva di servizi alle imprese.
Le strutture operanti sul territorio mostrano difficoltà a relazionarsi e a
comprendere pienamente le esigenze delle imprese. Al tempo stesso i settori
produttivi con difficoltà sono orientati ad investire e programmare il fabbisogno di
innovazione, ricerca e formazione.
Le iniziative da intraprendere sono quelle di integrare e mettere in rete tutte le
infrastrutture presenti nel territorio sia con il sistema produttivo locale, sia con altri
sistemi di ricerca e sviluppo. In particolare sostenendo la domanda di innovazione
delle imprese; potenziando i servizi al territorio ed i rapporti tra università ed
impresa.
Società
dell’informazione 2
20/20
SISTEMI
PRODUTTIVI
Nel considerare i Sistemi Produttivi
della provincia di Cosenza, sono stati
analizzati i seguenti settori:
 TURISMO
 AGROALIMENTARE
 INDUSTRIA, COMMERCIO E ARTIGIANATO
 IL SISTEMA DEL CREDITO
1/23
•
•
•
•
Nel settore del turismo gli argomenti più importanti studiati ed analizzati
sono stati:
Rapporto sul Turismo in Calabria 2003:
- Analisi della domanda e dell’offerta turistica in Calabria;
- Analisi dell’immagine e della percezione della Calabria;
- Analisi della zonizzazione;
- Il caso Sila;
- Il termalismo;
POR Calabria 2000-2006 – Asse IV – Misure 4.3 e 4.4:
- Istituzione Osservatorio sul Turismo
- Programma di Comunicazione Integrata per la Promozione del Turismo
- Grandi Eventi Nazionali per la Promozione del Turismo in Calabria
- Progettazione e Realizzazione di nuovi pacchetti/prodotti turistici
Bando Attività di accoglienza ricettiva a conduzione familiare “Bed &
Breakfast”;
G. Dall’Ara, L. Montaguti: I fabbisogni formativi per le PMI
turistiche.
Settore turismo 1
2/23
La Calabria è una regione che possiede una notevole vocazione turistica ed
una buona dotazione di risorse turistiche e strutture ricettive.
Tuttavia, il settore turistico non è sviluppato pienamente a causa di una serie
di
problemi:
–
-
identificazione totale della Calabria con il solo turismo balneare;
fortissima stagionalità e mancanza di diversificazione dell’offerta turistica;
difficoltà di collegamento dall’esterno e di mobilità interna;
forte incidenza del turismo sommerso;
mancanza di strutture di intrattenimento;
carenza ed inadeguatezza dei servizi di informazione e accoglienza;
scarsissima presenza di turisti stranieri;
-
percezione negativa dell’immagine socio economica della regione.
Settore turismo 2
3/23
La programmazione regionale nel settore turistico ha
portato avanti negli ultimi anni diverse iniziative e
progetti, quali:
• l’istituzione dell’Osservatorio sul Turismo;
• la realizzazione di un Programma di Comunicazione
Integrata per il Turismo;
• l’organizzazione di Grandi Eventi Nazionali;
• la pubblicazione annuale del Rapporto sul Turismo in
Calabria;
• la pubblicazione di diversi bandi per la promozione e la
valorizzazione turistica
Settore turismo 3
4/23
Le principali iniziative da intraprendere nel settore riguardano:
-
-
-
la ricostruzione dell’immagine della Calabria, attraverso la veicolazione di un “immagine
turistica” della regione che non sia solo legata all’aspetto “mare”, la promozione di un
“immagine complessiva” positiva e la valorizzazione dell’immenso patrimonio di risorse
naturali e culturali;
la maggiore attenzione sulle risorse umane e sui “comportamenti” di tutti coloro che
interagiscono con il turismo a tutti i livelli;
la riqualificazione del sistema della formazione in base alle esigenze ed ai fabbisogni
formativi delle PMI turistiche;
la riqualificazione e la rimodellazione dei servizi di informazione e di accoglienza;
la costituzione dei STL, affiancando alla logica della zonizzazione per distretti una logica
commerciale per linee di prodotti turistici;
la ricomprensione del turismo sommerso in un sistema coerente che lo valorizzi e lo
trasformi in una opportunità di sviluppo;
la creazione di un catalogo delle offerte che contiene tutti i pacchetti integrati di soggiorni
nella provincia, nonché tutte le informazioni e le notizie utili;
l’incentivazione dei turismi di nicchia con particolare riferimento agli aspetti ambientali,
storici, enogastronomici e dell’artigianato e della tradizione locale;
la creazione di un’offerta integrata di beni culturali, archeologici, religiosi e ambientali in
una logica più ampia di marketing territoriale;
la diffusione delle presenze sul territorio e il prolungamento della stagionalità;
l’instaurazione di un sistema di rete tra soggetti pubblici e privati;
Settore turismo 4
la capacità di attrazione di capitali esteri.
5/23
Il territorio della Provincia di Cosenza può essere suddiviso in 5 macro aree
diverse, con vocazione turistica differente e problematiche diverse:
Costa Tirrenica
Caratteristiche:
Bellezza paesaggistica e vicinanza mare-monti
Buona immagine
Presenza di attrattori complementari al mare (Santuari, Terme, Disco, ecc.)
Turismo dominante: Mare - Divertimento/Turismo giovane - Religioso
Attività:
Collegamento rapido con l’aeroporto di Lamezia Terme
Realizzazione Metropolitana di superficie
Creazione Sistema di informazione e comunicazione
Valorizzazione e sostegno del turismo sommerso
Costa Ionica
Caratteristiche:
Immagine limitata, ma unitaria
Presenza di enormi testimonianze archeologiche, storiche e artistiche
Difficoltà di collegamento
Turismo dominante: Mare - Archeologia
Attività:
Investimenti in nuove strutture e riqualificazione di quelle esistenti
Realizzazione Rete di portualità turistica
Valorizzazione Risorse Archeologiche
Settore turismo 5
Creazione di una marca territoriale
6/23
Sila
Caratteristiche:
Interesse e fama di territorio attrattivo
Notevoli risorse naturali e ambientali
Fortissima incidenza delle seconde case
Incapacità gestionale delle infrastrutture, dello sport e dell’intrattenimento
Turismo dominante: Montano - Sci
Attività:
Aggregazione consapevole e organizzata dell’offerta esistente
Dotazione di strutture per l’intrattenimento e programmazione delle attività
Valorizzazione delle risorse tipiche locali
Miglioramento dei servizi di informazione e comunicazione
Promozione di un immagine più giovanile della vacanza in Sila
Pollino
Caratteristiche:
Ottima vocazione turistica
Bellezze naturali e paesaggistiche
Presenza del Parco Nazionale
Turismo dominante: Montano – Verde & Parchi
Attività:
Recupero e riqualificazione della ricettività e della ristorazione
Integrazione con i soggiorni balneari nelle zone costiere
Valorizzazione attività di visita e intrattenimento turistico ambientale
Settore turismo 6
7/23
Terre di Mezzo
Ricchezza dell’artigianato, del commercio, della ricettività
Presenza di centri storici di pregio
Presenza di una grande area urbana e commerciale e dell’Università
Presenza di diverse culture ed etnie
Turismo dominante: Affari – Artistico/Culturale
Attività:
Identificazione dei centri storici idonei a divenire paesi-alberghi
Specializzazione delle produzioni tipiche
Realizzazione di itinerari tematici
Caratteristiche:
Settore turismo 7
8/23
Borghi della
Provincia di Cosenza
Settore turismo 8
9/23
Per la realizzazione dell’analisi della ricerca desk del settore
agroalimentare l’attenzione è stata concentrata sullo studio
delle principali programmazioni che coinvolgono il territorio
della provincia di Cosenza.
• Competitività e sviluppo. Redatto dalla CCIAA e da PROMOCOSENZA;
• POR Calabria 2000-2006: Misure a favore dei consorzi di garanzia collettiva
fidi in agricoltura -Legge Regionale 26/febbraio/2003;
• POR Calabria 2000-2006, Misura 4.19: Realizzazione di uno studio per la
progettazione esecutiva degli strumenti di ingegneria finanziaria per il settore
agricolo ed agro-industriale
• Leader+ (2000-2006);
• Piano di sviluppo rurale (2000-2006);
• POR Calabria Asse IV parte FEOGA: I Progetti Integrati per Filiera;
• POR Calabria Asse IV parte FEOGA: Linee guida e procedure applicative;
• POR Calabria Asse IV parte FEOGA: I Progetti Integrati per le Aree Rurali.
Sistema
agrolimentare 1
10/23
La programmazione del POR Calabria fa riferimento
a tre direttrici fondamentali di intervento:
interventi specifici che operano per mezzo di misure volte a rendere
competitivi i sistemi agricoli ed agroindustriale raccolti intorno ad una
medesima filiera (PIF).In altri termini l’obiettivo consiste nel
migliorare la competitività dei sistemi agricoli ed agroindustriale in un
contesto di filiera
interventi specifici che operano per mezzo di misure tali da rendere
competitivi quei territori rurali delimitati dal punto di vista della
omogeneità socio-economica, ambientale e culturale.In altri termini
l’obiettivo consiste nel sostenere lo sviluppo dei territori rurali,
valorizzandone le risorse ambientali e socio-culturali, nel quadro di
programmi integrati (PIAR).
interventi trasversali che rafforzano e sviluppano il tessuto produttivo
territoriale attraverso l’infrastrutturazione materiale ed immateriale.In
altri termini l’obiettivo consiste nel sostenere azioni orizzontali per
l’attività agricola e del territorio rurale.
Sistema
agrolimentare 2
11/23
Il settore agroalimentare cosentino negli ultimi anni è andato via via
decrescendo anche se rappresenta uno dei comparti più importanti
dell’economia provinciale:
• una famiglia su quattro trae parte del proprio reddito dall’agricoltura;
• le donne gestiscono il 30% delle aziende agricole.
La Provincia di Cosenza produce rispetto al dato regionale:
 più della metà della frutta fresca (55%) e delle patate (53,4%);
 più di un terzo degli agrumi (37,7%);
 circa un quarto del vino (22,4%) e dell’olio (24,7%).
Aree particolarmente vocate
Il bacino del Crati: le colture più diffuse sono quelle della pesce, olio, vino e
dei prodotti ortivi.
La piana di Sibari: le colture maggiormente sviluppate riguardano
agrumicoltura l’olivicoltura
La Sila: dove intense sono le colture delle patate
Le aree dove si concentrano il maggior numero di aziende e a cui è associato la quota
più alta di SAU è la piana di Sibari, seguita dal bacino del Crati, quella con il minor
numero di aziende è il litorale tirrenico, mentre nelle aree del Pollino della Sila, litorale
ionico e catena costiera racchiudono meno del 5% delle aziende totali.
Sistema
agrolimentare 3
12/23
Attuale mappa dei prodotti tipici
Ortofrutta/cereali:
Clementine di Calabria (Igp)
Formaggi:
Caciocavallo Silano (Dop)
Provola
Mozzarella di Bufala
Formaggio erborinato
Vitivinicoltura:
Donnici (Doc)
Pollino (Doc)
San Vito di Luzzi (Doc)
Savuto (Doc)
Valle del Crati (Igt)
Verbicaro (Doc)
Olivicoltura:
Olio (Dop)
Sistema
agrolimentare 4
13/23
Dagli studi effettuati emergono alcune criticità che potrebbero
rappresentare il punto da cui partire per intervenire sul settore:
a. basso rapporto tra fabbisogno di ore e numero di occupati;
b. numero di imprese di piccole/lissime dimensioni e polverizzate;
c. età media elevata e basso tasso di scolarizzazione dei conduttori agricoli;
d. bassa propensione al cambiamento nei processi produttivi e organizzativi;
e. il sistema creditizio limita l’accesso al credito;
f.
alla quota di finanziamenti destinati all’agricoltura non corrisponde un
elevato impatto sul territori sia in termini di sostegno allo sviluppo e sia in
termini di fruibilità delle innovazioni;
g. assenza di un binomio positivo tra scuola media secondaria e settore
agricolo;
h.
mancanza di manodopera specializzata e basso livello di
meccanizzazione;
j.
diffusa presenza del contoterzismo che interessa aziende di grandi e
piccole dimensioni.
Sistema
agrolimentare 5
14/23
Il territorio provinciale necessità di interventi necessari per la
ristrutturazione del settore, in particolare:
a.
b.
c.
d.
e.
f.
g.
h.
i.
j.
k.
Rafforzare l’innovazione;
Promozione e diffusione di nuove tecniche di coltivazione;
Nuove attività di supporto come il marketing e la comunicazione, i servizi
informativi e la certificazione di qualità;
Sostegno allo sviluppo dei prodotti tradizionali e di nicchia;
Promuovere la collaborazione tra istituti agrari, sistema della formazione e
operatori del settore;
Rendere più efficace il sistema della commercializzazione;
Favorire la diffusione di forme associative;
Divulgare nuovi strumenti per favorire l’accesso al credito;
Garantire la rintracciabilità del prodotto;
Creazione di marchi territoriali e potenziare le specificità locali;
Sviluppare il settore agro-alimentare puntando, anche, sul turismo e
l’ospitalità.
Tuttavia, la rimozione di importanti criticità può non essere
sufficiente se non accompagnata da politiche di sostegno
all’integrazione sia progettuale che territoriale preceduta
dall’individuazione delle aree particolarmente vocate.
Sistema
agrolimentare 6
15/23
Oltre ad aver compiuto la lettura del POR Calabria 20002006 e dei Complementi di Programma relativi all’Asse IV
(Sistemi Locali di Sviluppo), l’attenzione è stata
principalmente concentrata nell’approfondimento della
programmazione del POR Calabria in riferimento allo
sviluppo imprenditoriale locale, ovvero:
POR Calabria 2000-2006 – Sviluppo Imprenditoriale
Locale, misure 4.1 e 4.2;
POR Calabria 2000-2006 – Sviluppo Imprenditoriale
Locale. Bandi d’attuazione della misura 4.2.
Industria, Commercio,
Artigianato e Servizi 1
16/23
Il sistema produttivo della provincia di Cosenza, considerando le attività
extragricole, nel 1996 era costituito prevalentemente dalle attività terziarie. Infatti
delle 36.089 Unità Locali oltre 15 mila erano dedite al commercio all’ingrosso e al
dettaglio, circa 5.600 le aziende di servizi alle imprese, 4.200 le imprese edili e circa
4 mila le industrie manifatturiere. Gli addetti complessivi superano le 83 mila unità.
In sintesi, il tessuto produttivo provinciale, così come quello regionale, è
caratterizzato da:
a.
b.
c.
d.
e.
f.
g.
presenza preponderante delle attività terziarie;
bassa produttività del lavoro;
sostanziale chiusura agli scambi e alle relazioni verso i circuiti
internazionali;
polverizzazione dimensionale delle aziende;
dominanza delle microimprese sia nel settore industriale che in quello
commerciale;
scarsa o assente interconnessione tra le imprese;
inefficiente sistema dei servizi alle imprese.
Industria, Commercio,
Artigianato e Servizi 2
17/23
Le azioni che la programmazione regionale intende perseguire per
fronteggiare le criticità del tessuto produttivo sono le seguenti:
1. Potenziamento e sviluppo della competitività delle piccole e medie imprese
industriali, artigiane e dei servizi;
2. Pacchetti Integrati di Agevolazioni (PIA) per la creazione e lo sviluppo delle
PMI industriali, artigiane e dei servizi.
3. Favorire e incentivare iniziative ed attività che stimolino l’introduzione di
sistemi innovativi nelle reti di vendita e distribuzione.
4. Sostenere la domanda di servizi delle PMI regionali.
5. Servizi d’ingegneria finanziaria alle imprese.
6. Potenziamento e valorizzazione delle infrastrutture per la localizzazione delle
attività produttive.
7. Rafforzamento dei sistemi produttivi esistenti ed in via di formazione
localizzati sul territorio regionale.
8. Sostegno all’integrazione e al potenziamento delle filiere produttive regionali.
9. Attrazione di iniziative imprenditoriali strategiche per lo sviluppo regionale.
10. Sviluppo della cooperazione produttiva interregionale.
11. Sostegno ai processi di internazionalizzazione delle imprese.
Industria, Commercio,
Artigianato e Servizi 3
18/23
I bandi finora emessi, oltre ad evidenziare i ritardi nell’ambito della
programmazione regionale, mettono in luce le difficoltà, da parte delle istituzioni,
nell’affrontare un percorso di sviluppo coerente con la logica dell’integrazione
degli interventi in modo da creare le condizioni per una crescita economica duratura.
L’emissione di bandi per la concessione di contributi risulta vanificata se non
opportunamente accompagnata da specifiche azioni, sia di carattere economico e sia
di carattere sociale, che riconducano la crescita economica ad una dimensione
territoriale degli interventi. In altre parole lo sviluppo economico non può prescindere
da:
1. l’efficienza della Pubblica Amministrazione regionale e locale;
2. il potenziamento della dotazione infrastrutturale;
3. il fabbisogno delle competenze e delle qualità professionali.
Inoltre, la politica dell’attrazione di imprese esterne al territorio regionale potrebbe
essere vanificata se non si attua un efficace sistema di controllo basato sulla premialità
e sulla sanzione, in modo da prevenire fenomeni speculativi o comunque legati
temporaneamente agli incentivi pubblici.
Industria, Commercio,
Artigianato e Servizi 4
19/23
La Provincia di Cosenza presenta un sistema creditizio che la
pone in cima alle province italiane per:



il più alto costo del denaro;
alto livello delle sofferenze bancarie;
l’eccessiva frammentazione del settore.
Ciò determina una obiettiva difficoltà di
accesso al credito da parte del tessuto
imprenditoriale locale.
Sistema creditizio 1
20/23
I maggiori problemi rilevati, da una recente indagine Eurispes,
nell’ottenere finanziamenti bancari da parte degli imprenditori
sono:
Nessun problema
32,7%
Richiesta di garanzie eccessive
33,3%
Costo del denaro elevato
18,7 %
Difficoltà nel produrre la documentazione richiesta
4,0 %
Situazione economica e finanziaria non apprezzata
1,3 %
Scarsa comprensione delle esigenze aziendali
2,7 %
Tempi lunghi di attesa e di erogazione del finanziamento
6,0 %
Mancanza di consulenza da parte della banca
1,3 %
Sistema creditizio 2
21/23
Il sistema bancario della Provincia tende a razionalizzare il credito ai soggetti
meritevoli e a non concedere prestiti a lungo periodo infatti:
 si presta maggiore attenzione alla consistenza patrimoniale degli affidati;
 si presta maggiore attenzione ai rapporti di conoscenza instaurati con i
clienti;
 si praticano prestiti a medio termine con elevati tassi di interesse
Il ruolo del sistema creditizio si colloca al centro del dibattito sulle politiche di sviluppo
territoriale. E’ necessario un cambiamento del sistema bancario, in particolare i
provvedimenti da adottare al fine di adeguare il sistema finanziario ai bisogni del tessuto
produttivo sono:
•basarsi sulle idee di business dei clienti;
•creare prodotti finanziari personalizzati;
•facilitare l’erogazione di finanziamenti per progetti fondati sulle capacità reddituali
prospettiche dimostrate dall’impresa;
•favorire la nascita e il rafforzamento di strumenti finanziari innovativi;
•implementare l’utilizzo di strumenti solidaristici, come i consorzi fidi;
•far si che la banca diventi il primo consulente dell’impresa;
•costruire un sistema informativo bancario integrato che contribuisca a ridurre il costo di
acquisto delle informazioni e ad accrescere la loro significatività e adeguatezza rispetto
alla tipologia di clientela da valutare
Sistema creditizio 3
22/23
Un altro aspetto interessante riguarda le attività svolte dalle associazioni di
categoria dirette a sostenere e agevolare le imprese nell’accesso ai servizi di
finanziamento. Dall’indagine Eurispes risulta che:
 l’80% dei soggetti intervistati ha dichiarato di non aver mai usufruito
delle convenzioni stipulate dalle associazioni di categoria;
 il 9% non conosce le opportunità offerte dalle associazioni.
Nella programmazione regionale studiata sono stati individuati due bandi
che riguardavano il sistema creditizio:
· Misure a favore dei consorzi di garanzia collettiva fidi in agricoltura;
· Legge Regionale 26/febbraio/2003;
· Realizzazione di uno studio per la progettazione esecutiva degli
strumenti di ingegneria finanziaria per il settore agricolo ed agroindustriale –Misura 4.19 del POR.
Sistema creditizio 4
23/23
SISTEMI
ISTITUZIONALI
Il Progetto Integrato Territoriale (PIT) rappresenta una delle modalità ordinarie
d’attuazione della programmazione regionale.I principi su cui si fonda
sono:
•
Programmazione “dal basso”;
•
Integrazione delle operazioni per il conseguimento della strategia di
sviluppo;
I fondi di finanziamento dei PIT possono essere attinti da:

Fondi ordinarie (leggi nazionali, Bilanci della Regione, delle Province e
dei Comuni);

Fondi straordinari (fondi strutturali e d’iniziativa Comunitaria);

Fondi privati.
La risorsa finanziaria di maggiore consistenza è rappresentata dai fonti POR
Calabria con la seguente ripartizione:
FESR
417.8 Meuro
FEOGA 209.5 Meuro
FSE
120.0 Meuro
SFOP
52.4 Meuro
PIT 1
1/16
Gli elementi portanti sono tre:
1.
2.
3.
l’idea strategica di sviluppo, che costituisce l’obiettivo da conseguire attraverso l’azione
sul territorio;
il concetto di integrazione progettuale, finalizzata al più efficace ed efficiente
conseguimento dell’obiettivo;
la dimensione e il riferimento territoriale del complesso delle azioni programmate.
La costruzione e il funzionamento dei PIT dipende dal:
•
•
Coinvolgimento attivo dei sindaci;
Dialogo istituzionale tra Regione, Provincia, Comuni e Comunità Montane;
•
Rapporto con altre componenti territoriali coinvolte nel processo di sviluppo.
Si distinguono due livelli di governo e gestione:
1.
2.
Uno centrale che consente il coordinamento e il controllo delle attività dei PIT;
Uno locale che coincide con l’area PIT che consente lo sviluppo delle attività di
programmazione e spesa dei fonti.
L’approccio seguito dal Pit si basa sul presupposto che lo
sviluppo economico e sociale di un’area è fortemente correlato
al grado di coinvolgimento e responsabilizzazione delle
istituzioni nel processo di individuazione ed attuazione delle
linee strategiche.
PIT 2
2/16
LE AREE PIT IN PROVINCIA DI COSENZA
La definizione delle aree Pit, si è avuta dopo un intenso periodo di
concertazione e accordi di partenariato ed ha tenuto conto delle
caratteristiche di omogeneità economica, sociale, o più semplicemente,
orografica.
In Calabria sono state individuate 23 aree PIT con altrettante Consulte
Economiche e Sociali. In Provincia di Cosenza i Pit Presenti sono 10:
PIT 1
PIT 2
PIT 3
PIT 4
PIT 5
PIT 6
PIT 7
PIT 8
PIT 9
PIT 10
ALTO TIRRENO COSENTINO
MEDIO TIRRENO COSENTINO
POLLINO
ALTO JONIO COSENTINO
VALLE DEL CRATI
SILA JONICA
BASSO TIRRENO COSENTINO
SERRE COSENTINE
SILA
SAVUTO
PIT 3
3/16
I PIT della
Provincia di Cosenza
PIT 1 ALTO TIRRENO COSENTINO
Comuni
14
Abitanti
49459
Dispon. Finanz.
2,6%
% Disoc.
34,3
Lav. Irr.
-
Copertura
Centri Impiego
CPI, 1 ULC, 2 IL
L’idea strategica consiste:
•
•
•
nella trasformazione dei singoli elementi del patrimonio naturalistico, storico,
artistico, culturale ed enogastronomico sia sulla costa sia sulle zone interne in
un sistema locale di offerta turistica (SLOT);
nell’aumentare il target di offerta delle località costiere al fine di avere una
minore utilizzazione ed una maggiore salvaguardia delle risorse naturali ed
ambientali;
nella riqualificazione urbanistica attraverso il recupero dei centri storici, nel
miglioramento dei collegamenti tra le aree costiere ed interne e nella creazione
di infrastrutture a sostegno dei servizi alle persone.
PIT 4
4/16
PIT 2 MEDIO TIRRENO COSENTINO
Comuni
16
Abitanti
62164
Dispon. Finanz.
3,3%
% Disoc.
34,2
Lav. Irr.
30%
Copertura
Centri Impiego
CPI, ULC
3 IL
L’idea strategica consiste:
Nell’avviare un intenso processo di sviluppo socioeconomico del territorio
mirando al potenziamento del settore turistico prevalentemente tramite la
destagionalizzazione dei flussi turistici, la valorizzazione delle aree interne e
l’implementazione di nuove offerte di servizi sociali atti a frenare l’abbandono dei
centri storici dei comuni dell’area attraverso due specifiche attività di policy:
a)L’impegno nel valorizzare e riorganizzare le risorse locali (patrimonio
naturale, siti archeologici, monumenti, centri storici) e le attività economiche ad
esse connesse (turismo, agricoltura, servizi, artigianato, pesca).
b)Tendere al contenimento del depauperamento demografico mediante interventi
volti al miglioramento della qualità della vita nell’area PIT.
PIT 5
5/16
PIT 3 POLLINO
Comuni
13
Abitanti
53030
Dispon. Finanz.
3,1%
% Disoc.
30
Lav. Irr.
45%
Copertura
Centri Impiego
1 CPI,ULC
6 IL
L’idea strategica
L’idea strategica è stata definita assumendo come criteri-guida l’individuazione
dei livelli di eccellenza per la creazione di un sistema integrato di turismo
sostenibile:
1.nuclei storici di antica formazione;
2.aree naturali;
3.struttura produttiva.
Il progetto di sviluppo locale assume come riferimenti il quadro complessivo
delle risorse endogene e la struttura socio-economica che se integrate, in una
logica di sistema, concorreranno alla creazione del sistema economico “turismo
sostenibile”.
PIT 6
6/16
PIT 4 ALTO JONIO COSENTINO
Comuni
24
Abitanti
148.730
Dispon. Finanz.
7.7%
% Disoc.
37%
Lav. Irr.
30%
Copertura
Centri Impiego
1 CPI, 2 ULC
6 IL
L’idea strategica
La strategia d’intervento punta a ricondurre il mix diversificato di risorse di cui
gode l’intera area in un sistema integrato di offerta territoriale identificato sotto il
marchio Sibari.
Gli obiettivi generali del disegno strategico consistono in quattro punti:
1.Valorizzare e mettere a sistema le risorse archeologiche e storiche culturali
dell’area;
2.Sostenere il recupero e la valorizzazione degli insediamenti urbani;
3.Sostenere l’imprenditorialità giovanile e femminile;
4.Sviluppare le attività economiche in un’ottica di filiera (artigianato tipico,
produzioni agroalimentari, turismo di qualità, ecc.).
PIT 7
7/16
PIT 5 VALLE CRATI
Comuni
17
Abitanti
104.904
Dispon. Finanz.
5.4%
% Disoc.
37.9%
Lav. Irr.
30%
Copertura
Centri Impiego
1 CPI, 1 ULC
6 IL
L’idea strategica
Le azioni per l’istituzione del Sistema Valle Crati mirano a definire una strategia
di sviluppo volta alla valorizzazione delle attività agricole ed agroindustriali
esistenti condotte in modo innovativo e consortile, alla tutela ed alla riproduzione
delle risorse ambientali, allo sviluppo del turismo sostenibile, alla valorizzazione
dei beni culturali ed archeologici dell’area e alla tutela del patrimonio rurale
rivalutato dalle produzioni biologiche.
La realizzazione degli interventi mira alla creazione di un marchio di qualità del
territorio.
PIT 8
8/16
PIT 6 SILA JONICA
Comuni
13
Abitanti
41.018
Dispon. Finanz.
2.8%
% Disoc.
37%
Lav. Irr.
20%
Copertura
Centri Impiego
1 CPI, 0 ULC
5 IL
L’idea strategica
L’idea strategica consiste nell’orientare lo sviluppo del territorio verso la
produzione di un’offerta turistica diversificata e integrata sulla base delle
vocazioni, delle potenzialità, della presenza di beni ambientali, monumentali,
archeologici.
Tale sistema si integra con la trasformazione e valorizzazione dell’agricoltura
e della zootecnia, dell’agroalimentare, della PMI ecocompatibile,
dell’artigianato.
PIT 9
9/16
PIT 7 BASSO TIRRENO COSENTINO
Comuni
Abitanti
12
55909
Dispon. Finanz.
2,6%
% Disoc.
34,7
Lav. Irr.
%
Copertura
Centri Impiego
1 CPI, 1 ULC
1 IL
L’idea strategica
La strategia del pit basso tirreno punta su tre azioni:
1.Accrescere la realtà economica tramite la sviluppo dei principali settori
produttivi caratteristici dell’area (turismo, agroalimentare, artigianato);
2.Valorizzare e rafforzare l’identità culturale;
3.Recuperare la qualità ambientale, promuovere la cultura del recupero e gli
standard di vita, sviluppare la capacità di relazione ed integrazione con le realtà
territoriali esterne.
Sono previsti numerosi interventi per lo sviluppo territoriale attuando iniziative
di sensibilizzazione ambientale e miglioramenti infrastrutturali.
PIT 10
10/16
PIT 8 SERRE COSENTINE
Comuni
16
Abitanti
157.781
Dispon. Finanz.
6.3%
% Disoc.
30.8%
Lav. Irr.
-
Copertura
Centri Impiego
1 CPI, 0 ULC
1 IL
L’idea strategica
Le particolarità territoriali del PIT Serre Cosentine contraddistinguono il
Progetto rispetto alle altre strategie PIT della Provincia. La strategia mira a
qualificare e mettere in relazione le risorse territoriali, al fine di accrescere le
qualità competitive e migliorare l’offerta di territorio, nonché di rafforzare
l’identità e la coesione sociale del sistema locale.
Le linee d’azione principali sono:
a)Rafforzare, in un’ottica di rete corta territoriale integrata, l’identità culturale
collettiva, migliorare la qualità della vita, aumentare la coesione sociale;
b)Potenziare e qualificare il sistema produttivo dell’area migliorando i servizi alle
imprese, effettuando investimenti innovativi, messa in rete dei servizi connessi
alla RS&T, al fine di promuovere un sistema distrettuale integrato di “knowledge”.
PIT 11
11/16
PIT 9 SILA
Comuni
11
Abitanti
43.374
Dispon. Finanz.
2.9%
% Disoc.
35.8%
Lav. Irr.
22%
Copertura
Centri Impiego
1 CPI, 1 ULC
3 IL
L’idea strategica
La strategia consiste nell’assumere il territorio, in tutte le sue componenti, come
risorsa non riproducibile e conseguentemente sviluppare azioni e iniziative
sostenibili in termini ambientali, economici e sociali finalizzate all’emersione
di nuovi profili innovativi dell’identità territoriale attraverso la cornice della
costituzione del Sistema Turistico Locale.
Su questo orientamento si distinguono due differenti livelli operativi:
a)Azioni di sistema e di miglioramento del contesto territoriale per favorire lo
sviluppo socioeconomico;
b)Azioni verticali finalizzate a innovare e integrare le filiere produttive e
consolidare le filiere con elevate potenzialità occupazionali.
PIT 12
12/16
PIT 10 SAVUTO
Comuni
Abitanti
19
28000
Dispon. Finanz.
1,6%
% Disoc.
35,1
Lav. Irr.
25%
Copertura
Centri Impiego
CPI, 1 ULC
3 IL
L’idea strategica
La strategia del Pit Savuto è quella di ricomporre il contesto fragile
promuovendo un nuovo quadro di sviluppo sostenibile ed integrato, l’area, infatti,
sotto il profilo economico produttivo non presenta specializzazioni forti che da
sole possano fare da volano per lo sviluppo d’area, ma se solo le diverse
micronicchie (agroalimentare-artigianato-turismo) fossero integrate tra loro,
potrebbero produrre un reddito adeguato e sostenere l’occupazione locale.
Gli obiettivi generali di questa strategia saranno rivolti al recupero
dell’immagine dell’offerta locale tramite:
1.il sostegno delle PMI con particolare riferimento alle attività della tradizione
(artigianato e agroalimentare), all’attrazione di nuove imprese nel territorio, alla
creazione di neo-imprenditorialità giovanile e femminile;
2.lo sviluppo del settore turismo e tempo libero di nicchia;
3.la creazione di un sistema di accoglienza socio-sanitario post-ospedaliero e per
la terza età.
PIT 13
13/16
OSSERVAZIONI
Nell’insieme i territori dei 10 PIT della provincia di Cosenza presentano le
stesse caratteristiche territoriali e socio-economiche che hanno indotto alla
realizzazione delle medesime strategie di sviluppo locale. In particolare,
l’attenzione maggiore è stata concentrata sul:
• Settore turistico integrato in una logica di tutela ambientale, recupero dei centri
storici e d’eccellenza, salvaguardia del patrimonio artistico e culturale;
• Settore agroalimentare attraverso implementazione della qualità e il
rafforzamento delle filiere produttive;
• Sviluppo e valorizzazione dell’artigianato tipico e di qualità.
Questi settori tendono ad integrarsi, in alcuni PIT, attraverso la creazione di
marchi territoriali.
Tuttavia…
PIT 14
14/16
…si riscontrano alcune criticità:
•
•
•
•
•
•
Nelle strategie di sviluppo la risoluzione dei problemi relativi all’occupazione
vengono affrontati in maniera latente;
Gli obiettivi specifici sono scarsamente integrati con l’idea strategica di
sviluppo che s’intende perseguire: il ricorso ad un maggior numero di misure
del POR non sempre coincide con interventi finalizzati ad un unico disegno
strategico;
All’interno di ogni area PIT non sono definiti quegli ambiti territoriali dai
quali far partire le direttrici dello sviluppo per il conseguimento dell’idea
strategica;
Non risulta alcuna distinzione temporale degli interventi che s’intendono
realizzare indispensabile per una maggiore efficacia ed economicità dell’idea
progettuale;
Non risulta una assegnazione dei compiti e degli interventi che i singoli
comuni andranno a assolvere all’interno dell’ area;
Alcuni partenariati sono molto ristretti. Il partenariato dovrebbe essere il più
ampio possibile coinvolgendo anche le rappresentanze del terzo settore e
l’associazionismo locale per la condivisione strategica degli obiettivi del
progetto;
PIT 15
15/16
•
•
•
•
•
Da una prima analisi degli specifici interventi che s’intendono realizzare,
prevale la sensazione che le istituzioni coinvolte tendono ad effettuare
interventi di ordinaria amministrazione piuttosto che effettuare una
progettazione innovativa e strutturata;
La comunicazione tra i PIT, soprattutto tra quelli confinanti, è praticamente
assente. Questo potrebbe comportare, ad esempio, la realizzazione di interventi
in un determinato PIT, che rischiano di essere incompatibili con quelli dei PIT
adiacenti;
L’assomiglianza delle strategie tra i PIT rischia di realizzare opere e interventi
molto simili concentrati in piccole aree territoriali, determinando situazioni di
sovrautilizzazione delle risorse, da una parte, e di sottoutilizzazione delle
risorse dall’altra;
Bisognerebbe prevedere il coinvolgimento più attivo del partenariato
prevedendo anche l’apporto di mezzi finanziari.
Bisognerebbe stimolare la progettualità privata per favorire lo sviluppo del
territorio e per dare coerenza alle iniziative pubbliche.
PIT 16
16/16
CONCLUSIONI
La Provincia di Cosenza ha delle innumerevoli opportunità
da sfruttare e coordinare per la rivitalizzazione del territorio:

formazione e qualità delle competenze, (la provincia
dispone di risorse umane qualificate a basso costo rispetto alla
media nazionale, che tuttavia in larga misura trovano lavoro
fuori dalla regione, con conseguenze sull’occupazione locale);
 localizzazione delle attività produttive, (il territorio presenta
un numero consistente di aree industriali a basso costo).
1/3
Ciò potrà attuarsi se si realizzerà un’azione forte e incisiva di
coordinamento del sistema territoriale.
Il nuovo modo di vedere lo sviluppo della provincia è quello di
ragionare per vocazioni produttive e socioeconomiche delle aree mettendo
in luce le singole caratteristiche territoriali all’interno delle principali
tematiche delle strategie di sviluppo.
Necessitano quindi in primo luogo politiche d’integrazione degli
interventi favorite dall’alto dagli attori istituzionali (Regione e Provincia)
ma determinati da approcci economici e politici scaturiti dalle realtà subterritoriali.
Ciò di cui necessita l’intero sistema territoriale è:

di una politica integrata di gestione del territorio;

dell’individuazione delle direttrici portanti dello sviluppo.
2/3
Il territorio Provinciale deve puntare:
a) Sul coinvolgimento degli attori locali;
b) Su nuove forme di progettazione degli interventi
di sviluppo locale che producano effetti immediati
sul territorio;
c) Avvalersi di tutte le strutture di supporto, sia per
fare da collante tra i vari attori locali e sia per
indirizzarli nei processi decisionali.
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