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GOVERNARE IL RISCHIO FISCALE

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GOVERNARE IL RISCHIO FISCALE
Cooperative Compliance: il punto di vista delle Imprese
Avv. Francesca Mariotti
Area Politiche Fiscali
Direttore
www.confindustria.it
@Confindustria
/confindustria
Roma, 16-17 giugno 2016
1
1
Governare il rischio fiscale
2
Affiancare le imprese
3
Flessibilità e Rigidità
4
Un’azione di contesto
2
GOVERNARE IL RISCHIO FISCALE
“
Ogni evento nella vita
“Il fisco è come il
“Il fisco viene dopo, ma
prezzemolo sui cibi
c’è sempre”
salati”
ha conseguenze fiscali
”
“La
“Dalla gestione della
fiscalità vs gestione del
monitoraggio fiscale”
stabilità
e
la
prevedibilità
dell’ordinamento tributario
giocano un ruolo essenziale
per l’attrattività del Paese”
3
GOVERNARE IL RISCHIO FISCALE
Tone
at
the
Top
La cooperative compliance offre un input
positivo alle imprese poichè le spinge a fare
ordine al loro interno riguardo le relazioni
aziendali che coinvolgono la funzione fiscale.
Mappare, valutare e gestire il rischio fiscale implica un approccio maggiormente strutturato
alla variabile fiscale e ciò costituisce un elemento di modernizzazione. Si tratta tuttavia di
un’operazione onerosa per le imprese che deve trovare adeguate contropartite.
4
AFFIANCARE LE IMPRESE
Proporzionalità
Comprensione
L’Amministrazione
deve conoscere il
business e capirne
le scelte (business
perspective)
Imparzialità
Eventuali criticità
vanno risolte con
obiettività di giudizio. Il
fine è la correttezza e la
compliance non
massimizzare le entrate
Gli sforzi devono
essere
proporzionati al
rischio e
concentrati sulle
questioni rilevanti
valutate da una
prospettiva ampia
Trasparenza
Reattività
Superare le
dinamiche
“formali” e agire in
tempo reale in
modo da prevenire
il rischio
Piena e leale
collaborazione
sorretta da un
solido sistema di
controllo e
gestione del rischio
fiscale
5
AFFIANCARE LE IMPRESE
“one size does not fit all”
Giocare con la stessa maglia
L’Amministrazione finanziaria deve
Mettersi nei panni delle imprese vuol dire
assicurare le competenze e l’approccio
entrare nel mondo della competizione. Le
idoneo a comprendere le imprese in
funzione del loro business e dei
imprese affrontano quotidianamente le
sfide dei mercati globali guidate da
mutamenti esogeni che ne
dinamiche competitive. Tali dinamiche le
condizionano le scelte (e di riflesso la
spingono verso la ricerca della massima
fiscalità).
efficienza, anche nei servizi resi dalle
La comprensione del business non può
Amministrazioni fiscali. La cooperative
limitarsi ad azioni modulate in funzione
compliance offre l’occasione di interagire in
del settore economico, della soglia
maniera diretta con il Fisco: un’opportunità
dimensionale, o di aggregati più o meno
omogenei, ma richiede un alto grado di
approfondimento. L’Amministrazione
deve mettersi nei panni delle imprese.
per iniziare a giocare con la stessa maglia
la partita della competizione fiscale
internazionale.
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FLESSIBILITA’ E RIGIDITA’
Completare la cornice
regolamentare
È importante completare
rapidamente l’iter attuativo del
regime. Fornire il quadro
completo delle indicazioni
riguardanti i meccanismi
operativi consentirebbe alle
imprese di valutare appieno
(almeno sulla carta) il
funzionamento e le potenzialità
del nuovo sistema.
Requisiti Soggettivi
Il profilo soggettivo include già
alcuni elementi di flessibilità
• verifica dei requisiti su arco
triennale
• accesso per trascinamento della
società che svolge funzioni di
indirizzo
• inefficacia delle operazioni
straordinarie sul requisito
dimensionale
È auspicabile che tale flessibilità
sia ampliata in particolare per
quanto concerne l’accesso a
livello di gruppo.
Tax Control
Framework
Positivo quanto fatto finora,
riconoscendo la validità dei
diversi modelli di TCF adottati
dalle imprese. Va mantenuto un
approccio flessibile con
riferimento ai requisiti e alle
modalità operative del TCF.
Vanno evitate rigidità ed eccessi
burocratici, ad esempio, per le
modalità di definizione,
comunicazione e aggiornamento
della strategia fiscale, nei criteri
di individuazione di ruoli e
responsabilità, nei meccanismi di
misurazione del rischio, ecc.
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FLESSIBILITA’ E RIGIDITA’
Occorre rafforzare i meccanismi premiali e superare
alcune criticità.
Sanzioni, al di là del mancato coordinamento delle
disciplina con lo strumento del ravvedimento, a fronte della
completa collaborazione del contribuente andrebbe esclusa
la possibilità di applicare sanzioni.
Accesso al regime
Le imprese si aspettano semplicità nelle procedure di
accesso, in particolare per quanto riguarda gli aspetti
documentali (requisiti minimi di documentazione,
mappatura esclusiva dei rischi presenti e futuri,
possibilità di presentare documentazione anche in inglese,
facoltà di scelta circa la pubblicazione nel registro dei
soggetti aderenti, ecc)
Fuoriuscita ed
esclusione
Semplificazioni su misura, interpello breve, garanzie
sui rimborsi, catalogazione delle operazioni
aggressive, riguardo i vantaggi finora previsti dal regime è
importante valutarne l’efficacia e l’effettività in relazione alle
migliori pratiche internazionali.
La fuoriuscita ed in particolare l’esclusione dal regime
costituiscono momenti delicati. Le conseguenze in
termini reputazionali e relazionali con l’Agenzia di tali
eventi sono difficilmente ipotizzabili dalle imprese. Tale
fase andrebbe disciplinata per fornire tutele ai
contribuenti.
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UN’AZIONE DI CONTESTO
Le
imprese
Sono realtà interconnesse
I tributi
Sono parti di un sistema organico
ed interagiscono tra loro
Il
passato
condiziona la dimensione fiscale
nel presente e nel futuro
L’adempimento
collaborativo
non può essere
un’isola separata
dal contesto
Gli attori
in grado di influenzare
il rapporto sono molteplici
9
UN’AZIONE DI CONTESTO
Il regime di adempimento
collaborativo rappresenta il
superamento delle esperienze
negative del passato. Di tali
esperienze va fatto tesoro per non
ripeterne gli errori
TUTORAGGIO GRANDI CONTRIBUENTI
(Art. 27, co. 9-14, d.l. n. 185/2008)
Se guardiamo alle esperienze internazionali più avanzate di cooperative compliance, gli
esempi meglio riusciti sono quelli dove l’Amministrazione finanziaria e le imprese hanno
condiviso un obiettivo comune: tutelare
e salvaguardare l’Impresa.
Solo dove l’Impresa sana viene tratta come un "bene
comune" da tutelare, come un
“laboratorio di ricchezza”, come promotore di innovazione e di occupazione che anche il Fisco
deve salvaguardare, allora questi regimi funzionano.
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