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lezione 17 - Luciano Costa

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lezione 17 - Luciano Costa
LEZIONE 17
INFORMATICA GENERALE
Prof. Luciano Costa
Ottimizzazione grafica di Liano Capicotto
L'informatica nera
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, per la gestione dei business aziendali, per qualunque
tipo di impresa e per gli addetti ai lavori. Le principali
applicazioni gestionali e i mestieri dell'Informatica.
3.1-.La progettazione e realizzazione dei servizi
informatici aziendali:
.Paghe e stipendi
.Contabilità generale
.Bilancio
.Controllo di gestione
.Magazzino, gestione delle scorte
.Protocollo
.Varie ed eventuali
3.1.A – L’ECDL per l’Informatica Aziendale, di Orfeo
Magnanimo
3.1.B-La Patente Europea ECDL, di Liano capicotto
3.3-Il Disaster Recovery
.La progettazione e realizzazione dei
servizi informatici aziendali:
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Non intendiamo descrivere in dettaglio la progettazione, la realizzazione e
la gestione dei servizi informatici per l a gestione di un azienda, impresa o
attività in genere. Qualunque azienda, anche grande e complessa, può
vedere realizzati i propri servizi informatici anche con i pacchetti software
di MS OFFICE. Per imparare ad usarli va benissimo la patente ECDL ,
integrata con la cultura WEB per lagestione di siti Internet.
Questa parte deve essere svolta affinché gli allievi comprendano come si fa
a fare Informatica d'Azienda, detta anche l'Informatica nera (Informatica e
Postindustriale - Meltemi -1999). Si tratta dell'Informatica Gestionale, cioè
di quella vecchia, nata insieme ai primi "Calcolatori". Con questa
informatica si gestiscono cose noiosissime, come Paghe e Stipendi,
Contabilità Generale, Magazzino, Protocollo ed altre procedure di contenuto
amministrativo e contabile, indispensabili per la gestione di qualunque tipo
di Business, ma lontane dalla Parola di Dio e dalla Fantasia Creativa. Si
sceglieranno le giornate di pioggia, o quelle successive alla (improbabile)
sconfitta delle squadre capitoline. Se ne deve parlare e con grande
attenzione, ma inducono sonnolenza e disgusto in chiunque abbia amore
per quella dimensione di Otium creativo dell'Informatica della
Comunicazione e della Liberazione di cui abbiamo parlato prima, l'
Informatica Bianca. Le professionalità informatiche in questo campo sono
ancora ricercate e ben pagate, ma sanno di muffa ed hanno il "retrogusto
amaro e miserabile" delle cose che debbono essere fatte in modo
rigorosamente preciso, con le mezzemaniche ed i guanti senza dita, per
contare e ricontare i soldi.
– L’ECDL per l’Informatica Aziendale, di
Orfeo Magnanimo
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Fortunatamente l’evolversi dell’informatica
e la nascita della società attuale,
denominabile società della comunicazione,
ha sconvolto le cose.
Il ruolo del capo è sempre meno definito, e
i settori del Marketing e delle vendite
hanno acquistato potere.
Dando uno sguardo ai testi di aziendalismo
moderno quali “Informatica e
postindustriale” scritto dal professor
Luciano Costa e edito da Meltemi, risulta
veramente interessante lanciare una
provocazione.
Con il passare degli anni soprattutto grazie
all'informatizzazione, le strutture delle
aziende sono completamente cambiate. I
settori gestionali e amministrativi sono
diventati quelli più odiati dagli impiegati in
quanto spesso relegati in una struttura
poco accogliente in quanto non costruita
per l'accesso da parte del pubblico
importante, i potenziali acquirenti.
Nelle aziende moderne acquistano sempre
più importanza il settore del marketing e
quello delle vendite a discapito di quello
produttivo e quello amministrativo.
Fa davvero riflettere lo schema in figura.
Mostra la struttura di un’azienda di vecchio
stampo, quella usata tuttora in molte
aziende pubbliche.
Lo schema vede il ruolo predominante del
direttore, su tutti i settori.
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Un esempio lampante di quello che succede
nelle aziende moderne si puo’ avere entrando
in una qualsiasi azienda. Gli uffici più belli,
situati nei piani più alti, con più comfort,
ospitano il marketing. Quelli peggio allestiti,
spesso seminterrati, forniti di attrezzature di
poca importanza o addirittura di fortuna,
ospitano gli impiegati dell’amministrazione.
Impiegati spesso eccessivamente carichi di
lavoro, stressati, costretti a una condizione di
demotivazione che spesso ne caratterizza
l’aspetto, completamente diverso da quello
degli impiegati del marketing, sempre curati,
vestiti all’ultima moda e premiati in
continuazione dall’azienda. Ma ritorniamo
all’informatica.
Essendo ormai una scienza che viene in aiuto
a tutti i settori aziendali, possiamo dividerla in
due grosse branche: l’informatica bianca e
l’informatica nera.
Partiamo dalla prima.
L’informatica bianca è quella bella, fatta di
colori, siti web costruiti utilizzando le migliori
tecniche, di prodotti curati nell’usabilità, di reti
a bande larghe, di trading on-line, di accesso
a banche dati… insomma del bello del
progresso tecnologico allo stato puro.
L’informatica nera è invece quella fatta di
software gestionali, di creazioni di banche dati
con relativa digitalizzazione da fonte cartacea,
quella che è costruita con linguaggi di
programmazione obsoleti, quella nella quale
anche l’uso del mouse risulta innovazione. E’
l’informatica presente, fino a qualche giorno
fa, nella segreteria dell’Università di Roma La
Sapienza, quella che alla sola richiesta di un
certificato provocava un crash di sistema con
relativo reboot.
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Ricollocando questa divisione nella struttura
dell’azienda avremo qualcosa di simile:
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Il settore della produzione si ritroverà ad usare applicativi che gestiscono speciali hardware,
dove la creatività è inesistente, anche nel caso di rarissime interfacce dalla simpatica
apparenza.
Il settore dell’amministrazione sarà a stretto contatto con la vita di tutti i giorni, quella fatta di
conti con l’Excel, di lettere al capo scritte con il Word e stampate con una stampante a getto
d’inchiostro che magari ha anche qualche ugello otturato che ne procura le classiche striature
bianche… L’amministrativo si ritroverà inserire dati in database di fortuna creati con l’Access,
nulla che possa stimolare la creatività e la fantasia che i vertici dell’azienda non vogliono venga
sviluppata da queste persone, in quanto avere impiegati che devono soltanto fare calcoli dotati
di fantasia potrebbe far tremare quella parte dell’aziende sfruttata ma, senza la quale, sarebbe
impossibile andare avanti.
Per non parlare delle presentazioni accuratamente create da una segretaria per un dirigente,
magari che si lascia andare a critiche infondate.
Ma per fortuna la disponibilità di software è infinita. L’uomo del marketing ha installato sul
proprio Pc con schermo LCD programmi che un amministrativo non puo’ neanche sognare. Ha il
Photoshop, in FrontPage, Il Flash, il Dreamweaver, usa i protocolli FTP… tutta roba in grado di
sviluppare la fantasia e i colori che caratterizzano quella che è l’informatica Bianca.
Riflettendoci, tutto ciò che viene richiesto dal syllabus ECDL è quello che servirà ad un buon
amministrativo. Il syllabus è carente di nozioni di fotoritocco, di creazioni di web pages, di
elementari ma fondamentali passaggi che permettono di creare pagine web e metterle in rete.
A questo punto mi sembra ovvio citare la provocazione che il Prof. Costa ha fatto in una delle
sue lezioni: sarà vero che L’ECDL è un progetto per l’informatica nera?
Quella del Prof. Costa è una domanda alla quale è difficile dare una risposta. Se si ragiona
seguendo il filone dei pragmatici, si dovrebbe rispondere si, e nient’altro. Se invece, si osserva
il percorso che ogni persona fa quando si avvicina all’informatica, la risposta alla domanda di
Costa potrebbe essere “forse” Cercherò di essere più chiaro.
Le persone che si avvicinano all’informatica in un’età diversa da quella scolastica hanno una
serie di problemi legati alla comprensione delle basi necessarie per l’uso corretto di un personal
computer. Il modo migliore per cercare di colmare queste lacune è procedere a piccoli passi,
soffermandosi sulle cose più semplici, ma spesso non intuitive, quali salvataggi di file, concetti
di gestione elementare delle macchine spesso considerati superflui dai formatori. E’ giusto,
quindi, lasciare da parte la fantasia e cercare di dare un senso di concretezza fondamentale
nella formazione di una mentalità “informatica”.
Informatica nera: ECDL e rivoluzioni
nell’insegnamento informatico
di Liano Capicotto
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Si è gia detto del concetto di ancora e del rapporto di interdipendenza fra
questo schema e la stabilità sociale, ci si è altresì soffermati sul rapporto
fra sociologia e comunicazione spiegando come esse siano un canale, o
meglio “IL” canale, di comunicazione fra i potenti e lo sterminato mondo
dei pauperes e questo ci è servito per capire che la tanto agognata
produttività del dipendente, così come una efficace catechizzazione del
pauper in tutti i settori passa necessariamente per una strada unica che si
chiama informatica. La conoscenza di quella che è stata definita informatica
nera, è oggi uno strumento indispensabile per qualunque pauper che voglia
avvicinarsi al mondo dei padroni e poter svolgere per loro una attività
produttiva ed è uno strumento adorato dai padroni perché in grado di
sostituire la tanto combattuta classe degli operai generici con una più
ristretta cerchia di lavoratori in grado, da soli, di far funzionare un
programma informatico che svolge il lavoro di più e più persone. Forti di
questa necessità di portare l’informatica alla massa di pauperes sono nate
diverse tecniche di insegnamento della materia e soprattutto diverse
modalità di certificazione della preparazione individuale, quella che oggi
assume maggior rilievo e senza ombra di dubbio la patente europea per
l’uso del computer, meglio conosciuta col suo nome di ECDL (european
driving computer license).
Con questo tipo di attestato i padroni, in tal caso, i padroni dislocati sul
territorio dei paesi appartenenti alla comunità europea, hanno un efficace
filtro per stanare e ripulire dalle loro selezioni tutti quei pauperes che, non
ancora alfabetizzati all’ informatica, rimangono colpevolmente destinati a
forme di mortificazione sociale.
Il rilascio della patente europea per l’uso del computer, avviene solo dopo
una lunga e attenta formazione dello studente; durante i corsi lo studente
viene avviato alla familiarizzazione mediante l’apprendimento delle
tecniche di funzionamento dei software più utilizzati negli ambienti di
lavoro. Il programma di apprendimento, cosiddetto “syllabus”, si snoda
lungo sette tappe (moduli) obbligatorie:
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Concetti teorici di base (basic concepts)
Uso del computer e gestione dei files
(files managments)
Elaborazione testi, (Word processing)
Foglio elettronico ( Spreadsheet)
Basi di dati (Databases)
Strumenti di Presentazione
(Presentation)
Reti Informatiche (Information
networks)
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Prima ancora di analizzare singolarmente la composizione di questi moduli
dobbiamo ancora soffermarci su qualche considerazione di carattere
generale che ci permetta di rispondere alla domanda “perché l’ ECDL” ?
Nel creare una certificazione che potesse funzionare come risposta dei
pauperes ai padroni e come timbro dei padroni sui pauperes, si è data
soluzione alla necessità più impellente dell’ umanità, quella di parlare una
lingua unica in tutto il pianeta.
Ciò che il programma dell’ ECDL ingloba, è infatti un insieme di tutti quei
software dall’ utilizzo dei quali non si può oggi prescindere non solo da
parte del lavoratore, ma anche da parte dell’ imprenditore. Essi, riuniti,
riescono ad assolvere tutti i compiti più importanti che in una azienda
devono essere distribuiti dall’ imprenditore ai suoi dipendenti.
Si parte dall’ uso del sistema operativo oggi più utilizzato e dominante nel
mercato ( microsoft windows) per arrivare alla creazione di archivi virtuali,
di fogli di fatturazione e di gestione delle scorte di magazzino, di fogli di
calcolo per gli stipendi e i bonus di produttività, di slide che compongano
una presentazione grafica del proprio lavoro e si arriva fino all’ uso della
moderna arma di rivoluzione sociale, internet e le reti informatiche.
L’ ECDL è la risposta a chi dinanzi al successo delle teconolgie dell’
informazione aveva visto la morte del lavoratore, essa ribadisce a costoro
che qualunque pauper ha una chiave importantissima per accedere nel
mondo del lavoro dalla porta principale, si tratti di chi è alla ricerca della
prima occupazione o di chi ha il problema di ricollocarsi sul mercato del
lavoro; è in altre parole la possibilità per il pauper di acquisire quelle
competenze specifiche tali da sopravvivere alle richieste del padrone e
magari per arrivare a risultare più difficilmente sostituibili rispetto al
passato.
Passiamo ora in rassegna i moduli che compongono il programma di lavoro
dell’ ECDL.
1- I “concetti di base del computer e
dell’ ict
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- I “concetti di base del computer e
dell’ ict (information e comunication
tecnology) sono l’ insieme di tutte le
conoscenze tecniche su com’ è fatto
il computer e cosa succede nella
società moderna quando esso arriva
a dominare la scena.
In altre parole vengono
dettagliatamente analizzate le
componenti hardware della
macchina, come per es. il
processore, le memorie, la scheda
madre (in figura) e le periferiche
esterne come per es. i dispositivi di
stampa. Vengono inoltre snocciolati
gli effetti dell’ uso del computer
nella società dal punto di vista delle
rivoluzioni economiche che ne sono
derivate e del cambiamento dovuto
all’ utilizzo della macchina nella vita
di tutti i giorni, per es. i risvolti della
diffusione delle e-mail, dell’, elearning e dell’ e-commerce.
Non può mancare chiaramente una
analisi delle tecniche per lavorare
sul computer in modo sicuro (backup e copyright) e del rapporto fra
l’informatica negli uffici e la legge
che la disciplina per quanto riguarda
la sicurezza degli impianti e la tutela
della salute del lavoratore.
Un es. di scheda madre
Gli altri moduli
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2- Il secondo modulo guida gli studenti all’ uso corretto del sistema operativo come
mezzo di interazione fra l’ uomo e la macchina, esso è infatti il software necessario per
poter impartire i comandi alla macchina e non si può soprassedere sulla conoscenza
perfetta di questo programma
3- Il terzo modulo da allo studente le competenze per poter lavorare con un software
deputato all’ elaborazione di testi, riuscendo a dare una manualità approfondita le
funzioni più dettagliate di questo software come la creazione di tabelle, l’ introduzione
di immagini, grafici ed altri oggetti che consentono al prodotto finale di superare la
mera dimensione testuale per approdare a quella ipertestuale. Particolarmente
importante in questi software è la possibilità di stampare uno stesso documento
abbinandolo ad una serie di nominativi presi singolarmente. Cioè per mandare una
stessa lettera a più persone.
4- Il quarto modulo consente allo studente di misurarsi con il foglio elettronico e con
le tabelle di calcolo. Si arriva a realizzare dei fogli per la gestione di operazioni come
le fatturazioni, la manutenzione delle contabilità, delle scorte di magazzino o più
semplicemente la realizzazione di archivi elementari con tabelle interattive. In
particolare si lavora sull’ utilizzo corretto delle formule aritmetiche e logiche di base e
sulla rappresentazione dei dati in grafici riassuntivi che vengono aggiunti al foglio di
calcolo
5- Nel quinto modulo invece si apprende l’ utilizzo di un software che gestisce le basi
di dati mediante alcune funzioni di interazione molto importanti come le query che
permettono di “interrogare” le tabelle create estrapolandone cosi sempre e solo i dati
necessari.
Si porta in pratica lo studente ad acquisire le capacità per creare grandi archivi di dati
e anche per gestirli intervenendo su archivi già esistenti in particolare mediante l’uso
della appena citate query.
6- Il sesto modulo serve per imparare a generare presentazioni grafiche mediante la
creazione di diapositive anche ipertestuali e l’aggiunta eventualmente di effetti
speciali. È uno strumento indispensabile per ogni buon comunicatore, permette di
presentare i propri lavori riassumendone i contenuti e riuscendo a mantenere vivo
l’interesse da parte di diverse tipologie di audience
7- Reti informatiche
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- Nell’ ultimo modulo invece si affrontano le tematiche cruciali legate alle
reti informatiche, alla comprensione del loro funzionamento e al corretto
utilizzo non solo per creare informazioni ma anche per condividerle. In una
sola parola per comunicare, comunicare con qualunque angolo di mondo.
Si analizza l’ uso dei cosiddetti “browser”, i software che permettono di
esplorare le pagine web che compongono i siti internet. Si affrontano le
tematiche relative all’ utilizzo dei motori di ricerca e le parole chiave più
diffuse oltre che le tecniche di stampa da web. La seconda parte, inoltre,
riguarda la posta elettronica; si rende lo studente capace di inviare e
ricevere messaggi, allegare documenti a un messaggio, organizzare e
gestire cartelle di corrispondenza
Livelli specialistici dell’ ECDL
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Come si è potuto vedere l’ informatica nera impone una rivoluzione anche
nell’ ambito delle modalità di insegnamento e nella certificazione delle
competenze, un programma come quello appena visto non tralascia
nessuno degli aspetti importanti dell’ informatica moderna, andando a
mirare dettagliatamente ogni singola applicazione in ambito lavorativo.
La grande novità poi è che la certificazione finale, che avviene su ogni
singolo modulo, è effettuata tramite un test automatizzato che è eseguito
direttamente sul computer con un software collegato al referente nazionale
e questa modalità è uguale in tutti i paesi membri della comunità europea.
Inoltre, quella che abbiamo illustrato in modo così dettagliato, è solo l’ inizio
di una lunga serie di iniziative che porteranno allo stravolgimento delle
tecniche di insegnamento dell’ informatica nera,
quello che si vuole realizzare è una piramide di questo tipo:
Conclusioni
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diversi livelli, quindi, che portino ad una ulteriore specializzazione dello studente; da un livello generico
di cui abbiamo parlato, ad uno “evoluto” (in corso di realizzazione in diverse parti d’Italia) che
approfondisca in particolare le tematiche relative al foglio elettronico, alle basi di dati, agli strumenti di
presentazione e all’ elaborazione dei testi ed infine ad uno prettamente specialistico che ad oggi in Italia
certifica solo le competenze relative al CAD ( Computer Aided Design) ma arriverà in breve ad includere
insegnamenti relativi al “Web Publishing”, “Image Processing” e “Multimedia”.
In altre parole si viaggia ad alta velocità verso il raggiungimento di uno standard nell’ insegnamento e
nella certificazione e questo è vero tanto più che questo modello è ormai sempre più apprezzato anche
dalle università italiane che iniziano in questi anni a rilasciare tali attestati al loro interno occupandosi
dello svolgimento di corsi qualificati e delle sessioni di esami.
Il risultato è ottimale considerato che non si ha solo un obbiettivo tecnico di diffusione di un sapere
nuovo, ma si ha anche l’obbiettivo di ridurre i costi dell’ ignoranza informatica intesi come danni
apportati al mondo del lavoro dalla presenza diffusa di pauperes che nella moderna società dell’
informazione, fondata sulla immediatezza della comunicazione e sulla multimedialità, finiscono per
soffrire oltre misura del loro “analfabetismo.
D’ altronde il dibattito politico mondiale affronta sempre più la necessità di arrivare attraverso l’
insegnamento dell’ informatica ad una vera e propria educazione informatica che porti i cittadini ad usare
internet come il momento più alto della comunicazione nel quotidiano, come mezzo per svolgere in modo
immediato le operazioni più importanti: la gestione del rapporto con le pubbliche amministrazioni, la
gestione on-line dei propri conticorrenti, l’e-commerce e il pagamento on-line, tutti elementi che
sveltiscono e migliorano la funzionalità delle operazioni che vengono compiute ogni giorno.
Risultati eccellenti ma che non possono essere raggiunti fino infondo se il pauper non impara a ricercarle
in modo estremamente naturale
Il Disaster Recovery
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In questa figura osserviamo una rete di Client, collegati ad un Server. I vari PC in rete
sono i posti di lavoro di impiegati di un'azienda, di dimensioni contenute in uno stesso
ufficio, in uno stesso stabile, comunque senza attraversamenti di aree pubbliche. I
collegamenti possono essere realizzati con normali fili telefonici, pilotati da connettori,
e facenti capo ad un unico server, che custodisce i dati aziendali e consente agli
impiegati di acceder e aggiornare i data base. Ci interessa osservare una
imperdonabile mancanza dell'architetto che ha disegnato questo schema. Il server è
unico, l'Azienda, come tutte le aziende, opera basandosi sui suoi servizi informatici,
fatti di programmi e di dati ospitati nel server. Se il server si rompe, l'azienda va in
crisi. E' mancata la prudenza di affiancare al server una macchina di riserva, che
sappia intervenire in caso di guasto del server principale, con funzione di back up. I
due server sono sempre collegati e lavorano insieme, facendo tutti e due le stesse
operazioni, in modo "mirrored". Se, oltre ai guasti naturali, possiamo aspettarci anche
dei sabotaggi o degli attentati, non sarà prudente tenere il server di back up vicino al
server principale, ma lo andremo a mettere in una località diversa, più sicura, anche
molto distante. I due server lavoreranno sempre insieme, e, se si rompe quello locale,
interviene subito quello remoto, al sicuro. Nessuno se ne accorge, a parte i tecnici, e
l'azienda non subisce traumi. Tutte le operazioni di progetto, installazione e gestione di
questi fenomeni sono gestiti da una professionalità particolare, l'addetto alla business
Continuity, o Disaster recovery.
Esempi di sicurezza
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La figura indica simbolicamente l’utilizzo prudente di
due computer, perfettamente gemelli ed operanti in
modo simultaneo. Se uno dei due ha problemi, l’altro
continua a prestare i servizi aziendali, senza
conseguenze per gli utenti.
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