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ORGANIZZARE E GESTIRE L`AMMINISTRAZIONE CONTABILE DI

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ORGANIZZARE E GESTIRE L`AMMINISTRAZIONE CONTABILE DI
Attività degli ENC :
adempimenti e regimi contabili
STUDIO MONTANELLI
1
Tipologie di associazioni
Tipo di Ente
Rifer.
Norm.
TUIR
Attività
decommercializzata
Attività commerciale
Ente non commerciale
generico
Art.
143,
comma 1,
secondo
periodo
Prestazioni di servizio
 diverse da quelle indicate nell’art.
2195 c.c.
Rese
in conformità alle finalità
istituzionali
Rese senza specifica organizzazione
Eventualmente verso pagamento di
corrispettivi non superiori ai costi di
diretta imputazione
Prestazioni di servizio prive di tali
requisiti e cessioni di beni
Ente
di
associativo
Art.
148,
commi 1 e
2
Attività svolta nei confronti degli
associati in conformità alle finalità
istituzionali
Attività rese a fronte del pagamento
di corrispettivi specifici o di
contributi o quote supplementari in
funzione delle maggiori o diverse
prestazioni
tipo
STUDIO MONTANELLI
2
Tipologie di associazioni
Tipo di Ente
Rifer.
Norm.
Attività
decommercializzata
Attività commerciale
Associazioni
politiche,
sindacali e di categoria,
religiose,
assistenziali,
culturali,
sportive
dilettantistiche,
di
promozione sociale e di
formazione
extra
scolastica della persona
Art.
148,
comma 3
A condizione che lo statuto sia
stato adeguato
Attività svolta in diretta attuazione
degli scopi istituzionali, anche
verso pagamento di corrispettivi
specifici, verso iscritti, associati o
altre associazioni collegate o loro
associati
Cessioni
anche a terzi di
pubblicazioni
cedute
prevalentemente agli associati
Cessioni
STUDIO MONTANELLI
di beni nuovi prodotti
per la vendita
Somministrazione di pasti
Erogazione
di acqua, gas,
elettricità e vapore
Prestazioni
alberghiere,
di
alloggio, di trasporto e di
deposito, di servizi portuali ed
aeroportuali
Prestazioni
effettuate
nell’esercizio delle attività di:
1. gestione spacci aziendali e
mense
2. Organizzazione di viaggi e
soggiorni turistici
3.
Gestione
di
fiere
ed
esposizioni
4. Pubblicità commerciale
5.
Telecomunicazioni
e
radiodiffusioni circolari
3
Tipologie di associazioni
Tipo di Ente
Rifer.
Norm.
Attività decommercializzata
Associazioni
di
promozione
sociale
comprese nell’art. 3,
comma 6, lett. e), della
legge 28/1991 (mense
aziendali
e
spacci
annessi
ai
circoli
cooperativi e degli enti a
carattere
nazionale)
riconosciute
dal
Ministero dell’interno
Art.
148,
comma 5
Attività di
 somministrazione di alimenti e bevande
effettuate presso le sedi istituzionali da bar e
simili
Organizzazione di viaggi e soggiorni turistici
Strettamente complementari a quelle svolte
in diretta attuazione degli scopi istituzionali,
rese nei confronti di iscritti, associati o altre
associazioni collegate o loro associati, anche
se effettuate verso corrispettivi specifici, e a
condizione che lo statuto sia adeguato
STUDIO MONTANELLI
Attività
commercial
e
4
Tipologie di associazioni
Tipo di Ente
Associazioni politiche,
sindacali e di categoria, e
associazioni riconosciute
dalle confessioni religiose
qualificate
Rifer.
Norm.
Art. 148,
comma 6
Attività
decommercializzata
Attività
commerciale
Attività di organizzazione di viaggi e
soggiorni turistici strettamente
complementari a quelle svolte in diretta
attuazione degli scopi istituzionali, rese
nei confronti di iscritti, associati o altre
associazioni collegate o loro associati,
anche se effettuate verso corrispettivi
specifici, e a condizione che lo statuto
sia adeguato
STUDIO MONTANELLI
5
Tipologie di associazioni
Tipo di Ente
Associazioni sindacali e
di categoria
Rifer. Attività decommercializzata
Norm.
Art. 148,
comma 7
Attività
commerciale
Cessioni di pubblicazioni riguardanti i
contratti collettivi di lavoro, anche se
cedute prevalentemente a non associati
Assistenza prestata prevalentemente agli
iscritti in materia di contratti e di
legislazione sul lavoro purché i
corrispettivi specifici no eccedano i costi
di diretta imputazione e a condizione che
lo statuto sia adeguato
STUDIO MONTANELLI
6
Tipologie di attività
Attività istituzionali
 Attività connesse
 Attività commerciali
 Attività decommercializzate

STUDIO MONTANELLI
7
Tipologie di attività
Attività istituzionali:

Cessione di beni e prestazioni di
servizi agli associati o partecipanti
verso pagamenti di corrispettivi
specifici;
STUDIO MONTANELLI
8
Tipologie di attività
Prestazioni di servizi non rientranti nell’art.
2195 c.c.:
1.
2.
3.
4.
Rese in conformità alle finalità istituzionali
Senza specifica organizzazione
Verso pagamento di corrispettivi che non
eccedono i costi di diretta imputazione
Attività effettuate nei confronti degli iscritti,
associati o partecipati
STUDIO MONTANELLI
9
Tipologie di attività
Attività connesse

attività diverse da quella principale
senza le quali potrebbe risultare
difficile il raggiungimento dello scopo
istituzionale
STUDIO MONTANELLI
10
Tipologie di attività
Attività commerciali:
-
sempre soggette ad obblighi contabili
da contabilizzare separatamente dalle
attività istituzionali
STUDIO MONTANELLI
11
Tipologie di attività
1.









Prestazioni effettuate nell’esercizio delle attività:
Gestione di spacci aziendali e mense
Organizzazione di viaggi e soggiorni turistici
Gestione di fiere ed esposizioni
Pubblicità commerciale
Telecomunicazione e radiodiffusioni circolari
Cessioni di beni nuovi prodotti per la vendita
Somministrazione di pasti
Erogazione di acqua, gas, elettricità e vapore
Prestazioni alberghiere, di alloggio, di trasporto e di
deposito, di servizi portuali e aeroportuali
STUDIO MONTANELLI
12
Tipologie di attività
Attività decommercializzate
Attività che, pur presentando i requisiti
per essere considerate commerciali,
sono considerate non commerciali per
espressa previsione legislativa:
STUDIO MONTANELLI
13
Tipologie di attività
a.
FONDI pervenuti a seguito di raccolte
pubbliche effettuate occasionalmente,
anche mediante offerte di beni di
modico valore o di servizi ai
sovventori, in concomitanza di
celebrazioni, ricorrenze o campagne
di sensibilizzazione
STUDIO MONTANELLI
14
Tipologie di attività
b.
PROVENTI derivanti dallo
svolgimento di attività commerciali
occasionali connesse agli scopi
istituzionali
STUDIO MONTANELLI
15
Elemento patrimoniale
Indispensabile, necessario, sufficiente:
-
per la realizzazione dello scopo
per la tutela dei creditori
in caso di conferimento della
personalità giuridica
STUDIO MONTANELLI
16
Elemento patrimoniale
Acquisto della personalità giuridica



L’esistenza di un patrimonio iniziale
consente all’ente associativo:
di perseguire gli scopi statutari
di garantire ai creditori dell’ente la solidità
finanziaria necessaria per il soddisfacimento
delle ragioni di credito
di poter acquisire la personalità giuridica
STUDIO MONTANELLI
17
Riconoscimento della
personalità giuridica
D.P.R. 10 febbraio 2000, n. 361
Sistema amministrativo di concessione
della personalità giuridica, che viene
svolto a livello provinciale e non più a
livello nazionale
STUDIO MONTANELLI
18
Riconoscimento della
personalità giuridica
L’acquisto della personalità giuridica è
successivo all’iscrizione nel registro delle
persone giuridiche istituito presso le
Prefetture e tenuto sotto sorveglianza dal
Prefetto.
La domanda per il riconoscimento deve
essere presentata alla Prefettura nella cui
provincia è stabilità la sede dell’ente.
STUDIO MONTANELLI
19
Riconoscimento della
personalità giuridica
Per la concessione del riconoscimento
devono essere osservate le condizioni
previste dalle norme di legge.
In particolare lo scopo deve essere :
 Possibile
 Lecito
STUDIO MONTANELLI
20
Riconoscimento della
personalità giuridica
Il patrimonio deve essere adeguato alla
realizzazione dello scopo
Entro 120 giorni dalla data di
presentazione della domanda, il
Prefetto provvede all’iscrizione
STUDIO MONTANELLI
21
Riconoscimento della
personalità giuridica
Lacune della procedura:

non ha previsto rimedi per l’ipotesi in cui il Prefetto
non provveda all’iscrizione: se il Prefetto non
provvede all’iscrizione nel registro delle persone
giuridiche, i termini finiscono per allungarsi;

il privato deve mettere in moto un meccanismo
volto ad accertare l’inadempimento della pubblica
amministrazione e, se necessario, instaurare un
giudizio di ottemperanza
STUDIO MONTANELLI
22
Riconoscimento della
personalità giuridica
L’iscrizione nel registro delle persone
giuridiche <<ordinata>> dal Prefetto
non assolve più alla mera funzione di
pubblicità dichiarativa ma,
diversamente, una forma di pubblicità
costitutiva
Solo con l’iscrizione l’ente acquista la
personalità giuridica
STUDIO MONTANELLI
23
I
REGIMI CONTABILI
STUDIO MONTANELLI
24
I regimi contabili
La contabilità, con la riforma tributaria del
1972, ha assunto una grande
importanza ai fini fiscali.
In particolare per:
- l’accertamento in materia di imposte
dirette e indirette
- la determinazione dell’onere fiscale
STUDIO MONTANELLI
25
I regimi contabili
Tenuta dei documenti contabili
La corretta tenuta dei documenti
contabili permette agli Uffici finanziari
di
verificare
successivamente
l’esattezza
della
determinazione
dell’onere fiscale effettuata dal
contribuente
STUDIO MONTANELLI
26
I regimi contabili
Per regime contabile si intende:
-
-
l’insieme delle scritture di cui è
obbligatoria la tenuta ai fini delle
imposte dirette e dell’iva
Le modalità di registrazione dei fatti
gestionali dell’impresa
STUDIO MONTANELLI
27
I regimi contabili
I principali regimi contabili previsti per gli enti non
commerciali ai fini delle imposte dirette sono:

il regime forfettario ex legge . 398/1991

il regime di contabilità semplificata (art. 79
DPR 917/1986)

il regime della contabilità ordinaria (artt. 51- 77
D.P.R. n. 917/1986)
STUDIO MONTANELLI
28
Contabilità ordinaria
Soggetti
Interessati
Enti non commerciali con ricavi
dell’attività commerciale su base
annua superiore ad euro
309.874,14 (prestazione di
servizi ) od euro 516.456,90
(altre attività);
Enti non commerciali che hanno
optato per la contabilità ordinaria
(opzione nella dichiarazione Iva
relativa allo stesso anno in cui si
attua il comportamento
concludente
STUDIO MONTANELLI
29
Contabilità ordinaria

Scritture contabili
obbligatorie






Libro giornale e libro inventari
Registri prescritti ai fini Iva
Le scritture ausiliarie contenenti gli
elementi reddituali e patrimoniali
raggruppati in categorie omogenee
(scheda di mastro)
Le scritture ausiliarie di magazzino
(solo per alcuni soggetti)
Il libro dei beni ammortizzabili (un
quanto ne ricorrono i presupposti)
Libri sociali obbligatori a norma del
c.c.
Il libro matricola e il libro paga
STUDIO MONTANELLI
30
Contabilità semplificata
Soggetti
interessat
i
Enti non commerciali che nell’anno precedente hanno
realizzato ricavi commerciali non superiori ad euro
309.874,14 prestazione di servizi ) od euro
516.456,90 (altre attività);
Nel caso in cui vi sia contemporaneo svolgimento di
attività di servizi e di altre attività per determinare
il regime contabile applicabile si devono seguire i
seguenti criteri:

Annotazione indistinta delle diverse attività. Opera
sempre il limite di euro 516.456,90;

Distinta di annotazione. Se le attività hanno ricavi
distintamente annotabili si fa riferimento alle
attività con maggiore ammontare di ricavi;

Contabilità separata. Si verificano i singoli e
specifici limiti in modo autonomo per ogni tipo di
attività.
STUDIO MONTANELLI
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Contabilità semplificata
Scritture
contabili
da tenere
-
Registri prescritti ai fini iva
(integrati con apposite
annotazioni per la
determinazione del reddito
imponibile)
-
Registro beni ammortizzabili (se
intendono effettuare
ammortamenti)
STUDIO MONTANELLI
32
Contabilità semplificata
Modalità di
tenuta dei
registri



entro 60 giorni dalla di effettuazione
dell’operazione devono essere registrati i
componenti positivi e negativi di reddito
non risultanti dai registri Iva
Entro il termine per la presentazione della
Dichiarazione annuale devono essere
effettuate le annotazioni rilevanti ai fini
della determinazione del reddito
Entro lo stesso termine sul registro Iva
acquisti deve essere annotato il valore
delle rimanenze indicando distintamente
le quantità e i valori per singole categorie
di beni giacenti alla fine dell’esercizio
STUDIO MONTANELLI
33
Contabilità forfettaria
(legge 398/1991)
Soggetti
interessati
Associazioni sportive
dilettantistiche,
associazioni senza fini
di lucro, associazioni
pro-loco
STUDIO MONTANELLI
34
Contabilità forfettaria
(Legge 398/1991)

Adempimenti
contabili




Esonero dagli obblighi di tenuta delle
scritture contabili previste dal D.P.R.
600/1973
Esonero dagli obblighi stabiliti nel
titolo II del D.P.R. 633/1972
(registrazione, liquidazione,
dichiarazione)
Numerazione e conservazione delle
fatture d’acquisto
Annotazione corrispettivi entro il 15
del mese successivo nel registro ex
DM 11/02/1997
Versamento trimestrale dell’Iva entro
il 16 del mese successivo
STUDIO MONTANELLI
35
OBBLIGHI CONTABILI
Il D.Lgs. n. 460 del 4 dicembre 1997 ha introdotto rilevanti novità
in materia di obblighi contabili degli enti non commerciali.
L’art. 20 del D.P.R. n. 600/1973, nel momento in cui stabilisce che
è applicabile agli enti non commerciali, relativamente alle
attività commerciali eventualmente esercitate, la disciplina
delle scritture contabili delle imprese commerciali, racchiude il
principio fondamentale in materia di contabilità di tali enti:
TOTALE SEPARAZIONE
(profilo contabile e fiscale)
tra ambito commerciale e ambito non commerciale
dell’attività da essi svolta
STUDIO MONTANELLI
36
OBBLIGHI CONTABILI
Come attuare questa separazione tra
attività istituzionale e attività commerciale
e come si deve operare nell’ipotesi di
costi comuni all’una e all’altra attività
(cosiddetti costi promiscui?)
STUDIO MONTANELLI
37
OBBLIGHI CONTABILI

mediante l’adozione di due sistemi contabili distinti
(attività commerciale e attività istituzionale),
essendo chiaro che solo la contabilità commerciale
ha rilevanza fiscale. Ciò comporta la tenuta di
registri separati per ciascuna attività;

tramite l’individuazione di appositi conti o sottoconti,
evidenzianti la natura della posta contabile sospesa
(commerciale, istituzionale o promiscua)
STUDIO MONTANELLI
38
OBBLIGHI CONTABILI
Per i costi promiscui?
Esiste un criterio legale di ripartizione di costi promiscui:
quello proporzionale.
Le spese ed i costi relativi a beni e servizi utilizzati
promiscuamente sono deducibili in proporzione al
rapporto che risulta ponendo al numeratore ricavi e
proventi che concorrono a formare il reddito d’impresa
(attività commerciale) e al denominatore tutti i ricavi e
proventi (attività istituzionale e attività commerciale).
STUDIO MONTANELLI
39
OBBLIGHI CONTABILI
Obblighi contabili e Irap
Anche gli enti non commerciali
rientrano nell’ambito di applicazione
dell’Irap, istituita con D.Lgs. 15
dicembre 1997, n. 446.
STUDIO MONTANELLI
40
OBBLIGHI CONTABILI
Criteri per la determinazione della base imponibile:

Se solo esercizio di attività istituzionale ………
Metodo retributivo;

Se presenza anche di attività commerciale in
contabilità ordinaria o semplificata ……… Metodo
misto.
STUDIO MONTANELLI
41
OBBLIGHI CONTABILI
Occorrerà quindi:

Rivedere il piano dei conti per individuare le voci
rilevanti ai fini Irap;

Individuare le attività commerciali con gli stessi
criteri previsti ai fini Ires,

Trattare i costi promiscui secondo quanto previsto
dall’art . 144, comma 4 del Tuir
STUDIO MONTANELLI
42
Scritture contabili
Le scritture contabili obbligatorie ai fini fiscali
per le Onlus devono essere divise in due
categorie:

Scritture contabili che interessano l’attività
complessivamente svolta (comprensiva cioè
sia dell’attività istituzionale che dell’attività
connessa)

Scritture contabili che interessano le attività
direttamente connesse
STUDIO MONTANELLI
43
Scritture contabili
Scritture contabili complessive



sistematiche: composte in sistema, in rapporto al
fine che si vuole raggiungere, ad esempio, per la
determinazione del reddito)
Cronologiche: ordinate cioè secondo la
successione nel tempo
Atte ad esprimere con compiutezza (rilevare tutti i
fatti amministrativi riguardanti la gestione) e
analiticità (cioè singolarmente presi) gli
accadimenti della gestione
STUDIO MONTANELLI
44
Scritture contabili
Principali LIBRI CONTABILI previsti:

Libro giornale

Libro inventari

Registri Iva (acquisti/vendite)

Libro mastro

Registro dei beni ammortizzabili
STUDIO MONTANELLI
45
BILANCIO O RENDICONTO
L’art. 20-bis, comma 1, lett. a), DPR n.
600/1973, aggiunto dall’articolo 25 del
decreto legislativo n. 460/1997, stabilisce
per le Onlus, diverse dalle società
cooperative, l’obbligo di redigere, entro 4
mesi dalla chiusura dell’esercizio annuale,
un apposito documento che deve offrire
una rappresentazione della situazione
economica, finanziaria e patrimoniale della
organizzazione
STUDIO MONTANELLI
il RENDICONTO
46
LA RELAZIONE DI CONTROLLO
L’ultimo comma dell’art. 20-bis del DPR n. 600/1973, così
come modificato dall’ultimo decreto, prevede in uno
specifico caso che il bilancio sia accompagnato da una




RELAZIONE DI CONTROLLO
redatta da un organo tecnico per:
Il rispetto delle norme statutarie
La verifica del patrimonio aziendale
L’effettuazione dei controlli previsti dalla normativa
fiscale
L’individuazione di indici e modalità specifiche per la
verifica dell’efficienza ed efficace dell’ente
STUDIO MONTANELLI
47
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