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La sua casa è un camper e lancia un appello: “Aiutatemi”

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La sua casa è un camper e lancia un appello: “Aiutatemi”
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1 aprile 2016
SANLURI: SFRATTATO
E SENZA LAVORO
Alcuni momenti dello sfratto
La sua casa è un camper e lancia
un appello: “Aiutatemi”
Luigi Usai nel camper
S
frattato e senza lavoro, la sua casa ora è un camper.
Una delle tante storie di oggi, figlie di una crisi economica che diminuisce solo nel bla bla bla dei politici. Questa volta succede a Sanluri. Protagonista è Luigi Usai, 65
anni. È toccato a lui trovarsi senza casa, senza acqua e
senza riscaldamento, in quel camper prestato da un amico.
«Avrò sbagliato, ma non avrei mai pensato di finire in
mezzo alla strada. La solidarietà non mi manca. In tanti mi
stanno sostenendo. Ringrazio tutti. So bene che così non
posso continuare. Non so cosa fare. Mi vengono strani pensieri. Notti che non chiudo occhio».
Così da quando l’ufficiale giudiziario si è presentato in via
Toscana per lo sfratto esecutivo. C’erano parenti, amici,
vicini di casa e le forze dell’ordine. Usai non si dà pace.
Racconta che quell’appartamento è suo. «Avevo 42 anni
quando fui licenziato. L’inizio di un calvario. Sino a riempirmi di debiti. La casa finì all’asta. L’acquistò mio compare, con l’impegno che avrei recuperato i 40 mila spesi e
riavuto indietro l’abitazione».
Le cose andarono diversamente. «A causa del lavoro che
non c’è e della salute precaria, ho trovato difficoltà a rispettare i patti. Tutto contro di me. Un colpo dietro l’altro». Ora dalla strada lancia un appello: «Chiedo al Comune di ospitarmi in un’aula dell’ex scuola elementare di
Sanluri Stato. In cambio sono pronto a rendermi utile. Magari sistemando i marciapiedi del paese».
DA SERRAMANNA A BRUXELLES
rie, ha eletto all’unanimità alla
carica di presidente Andrea
Cocco, serramannese d’origine, già responsabile per gli Affari esteri del Partito
Sardo
d’Azione. Impegnato nell’attività
politica fin da
giovanissimo, assessore per due
legislature, candidato sindaco nel 2012, oggi capogruppo all’opposizione dichiara «Si tratta di un significativo risultato per il Partito
sardo d’Azione che attraverso questa elezione ha registrato
un tangibile riconoscimento della propria azione politica internazionale, da sempre finalizzata all’autodeterminazione
del popolo sardo e di tutti i popoli identitari presenti entro i
confini d’Italia e d’Europa». E precisa «Lavoreremo da subito per garantire il diritto di autodeterminazione individuale
e collettiva, esercitata in modo responsabile e in conformità
agli strumenti della democrazia, in antitesi al centralismo
statale e nel quadro di uno sviluppo armonico delle regioni
europee che punti a ridurre progressivamente le diseguaglianze - e aggiunge - e le nostre azioni, in coerenza con
l’ideologia sardista, si fonderanno sul principio di autodeteminazione e sovranità per promuovere una maggiore autonomia e l’indipendenza dei Popoli».
I lavori di Apl ripresi il 31 marzo ad Ajaccio sono in corso
di proseguimento, a margine dell’assemblea generale dell’Efa/Ale per l’elezione dei due vice presidenti e l’approvazione delle modifiche statutarie. (f. f.)
Andrea Cocco
presidente dell’Apl
Il 30 aprile 2011 nasceva ufficialmente a Cagliari la “Alleanza dei Popoli Liberi” con la sottoscrizione della Carta dei valori Apl, ad opera dei segretari dei partiti membri fondatori: dell’Efa/Ale European free Alliance, oggi
associa partiti e movimenti autonomisti, indipendentisti
e federalisti europei in Italia, espressione di comunità naturali e di popoli e delle nazioni senza stato che, attraverso l’azione politica democratica non-violenta e proeuropea, intendono operare solidalmente per la promozione del principio della propria autodeterminazione.
Il 29 febbraio scorso l’Alleanza dei Popoli Liberi Apl,
riunitasi a Bruxelles, presso la sede dell’Efa/Ale European Free Alliance per eleggere il presidente, i vice presidenti e per l’approvazione di alcune modifiche statuta-
Via Matteotti, 28 - Guspini
Tel. 070. 970934 - Fax 0709785036
E-mail: [email protected]
Anno XVIII - n. 7 1 Aprile 2016
Registrazione Tribunale di Cagliari n. 3 del 22 Gennaio 1999
Amministratore unico:
Antonietta Nolli
Direttore commerciale:
Nello Agus
w w w. l a g a z z e t ta . eu
PABILLONIS. SCADONO
IL
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APRILE
Iscrizione all’Albo comunale
delle società sportive
È stato pubblicato in questi giorni il bando per la costituzione dell’Albo comunale delle associazioni sportive di Pabillonis. La procedura segue la normativa dell’art. 10 delle legge regionale 17 maggio 1999, n. 17, che prevede l’istituzione di un apposito Albo delle associazioni che svolgano attività sportiva, sia a livello agonistico sia amatoriale nel territorio comunale. L’iscrizione all’Albo è indispensabile soprattutto per poter beneficiare dei contributi economici comunali o di altre analoghe sovvenzioni o agevolazioni; chiedere
affidamento degli impianti sportivi comunali; accedere al
patrocinio comunale per manifestazioni e/o iniziative promosse dall’associazione o dalle società sportive.
Possono presentare istanza di iscrizione le società ed associazioni sportive in possesso dei seguenti requisiti: avere sede
nel Comune di Pabillonis; non perseguire scopo di lucro e di
non ripartire utili ai soci; essere affiliate alle federazioni sportive del Coni o Enti di promozione sportiva da essi
riconosciuti;essere iscritte all’Albo Regionale delle società
sportive, di cui all’art. 9 della Legge n.17/1999, (qualora non
lo fossero dovranno adempiere in tempi stretti dandone conferma mediante adeguata dichiarazione). Le associazioni e
società sportive interessate (anche chi avesse già fatto richiesta nelle annualità precedenti) possono presentare la richiesta di iscrizione all’albo entro il 4 aprile, presso l’Ufficio protocollo del comune. Ulteriori informazioni possono essere
richieste al Servizio Sport ai numeri telefonici 070 93529205
- 93529206 - 93529203.
Dario Frau
A questo numero hanno collaborato:
Tarcisio Agus, Lorenzo Argiolas, Marilena Columbu, Giovanni Contu,
Gazzetta
La
del Medio Campidano
Direttore Responsabile:
Gian Paolo Pusceddu
[email protected] - cell.329. 4878330
Stefano Cruccas, Elena Fadda, Adele Frau, Dario Frau, Francesca Garau,
Franco Lilliu, Roberto Loddi, Antonio Loru, Andrea Meloni, Mondo Meloni,
Francesca Murgia, Simone Muscas, Carola Onnis, Paolo Onnis,
Paolo Salvatore Orrù, Carlo Pahler, Fernanda Pinna, Saimen Piroddi, Sergio Portas,
Evaristo Puxeddu, Marisa Putzolu, Rinaldo Ruggeri, Gigi Tatti, Fulvio Tocco,
Vice Direttori: Gian Luigi Pittau, Santina Ravì
Concessionaria di pubblicità: MediaTre s.r.l
Guspini Via Matteotti, 28
tel. 070 970934 - fax 070 9785036
Ma il sindaco Alberto Urpi è categorico: «Non amo parlare di situazioni di difficoltà, in questo caso mi sembra doveroso fornire alcuni chiarimenti: lo sfratto in questione
è una faccenda che riguarda due privati cittadini. Entrambi
sono portatori di esigenze in relazione alle quali serve solo
rispetto e ogni azione del Comune sarebbe illegittima nonché ingiusta». E sottolinea «non possiamo assegnare una
scuola come abitazione, anche perché non è agibile. I nostri servizi sociali sono al lavoro da tempo con l’interessato e siamo pronti a sostenerlo con il pagamento di un affitto, così come facciamo ogni mese con altri concittadini in
situazioni di difficoltà».
Santina Ravì
Stampa: Nuove Grafiche Puddu - Zona Industriale - Ortacesus (Ca)
tel. 070 9819015
Venanzio Tuveri, Gianni Vacca, Francesca Virdis, Franco Zurru.
Tutto il materiale, foto, disegni e manoscritti pervenuti al giornale non si restituiscono.
Le opinioni impegnano esclusivamente la responsabilità diretta degli autori.
Questo numero è stato chiuso in redazione il 26 marzo 2016 ore 12
e stampato in 2.500 copie
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1 aprile 2016
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Assemblea pubblica
ARBUS. NO
AI BARRACHELLOS
“Compagnia barracellare? Né oggi, né domani”
Q
uasi un messaggio “Urbi et Orbi”. Forte, netto e categorico :”Questa compagnia non s’ha da fare. Né ora
né mai”. Il verdetto, scaturito dall’infuocata e affollatissima assemblea pubblica tenutasi nell’aula consiliare su
richiesta della commissione ambiente allo scopo di tastare il
polso ai cittadini in vista di un’eventuale (ri)costituzione ad
Arbus di una Compagnia Barracellare, non lascia alcun dubbio. Cosa che potrebbe indurre adesso l’amministrazione
comunale ad una necessaria pausa di riflessione. Momentanea? Forse. Si vedrà. Un’assemblea in alcuni passaggi verbalmente rissosa e violenta, ma comunque democraticamente partecipata.
Il rifiuto netto, forte e categorico ai “barrachellos” è emerso
nella stragrande maggioranza degli interventi la cui enfasi
ha di fatto intimorito e affossato anche quelle pochissime
voci levatesi timidamente e temerariamente dalla platea improntate alla mediazione e a un cauto possibilismo. Così
come in altre numerose realtà isolane. Le compagnie barracellari, infatti, rappresentano tuttora un’istituzione con profonde radici di antichissime tradizioni fortemente radicata
nel territorio dell’isola dal momento che su 377 comuni presenti in Sardegna ben 158 dispongono di queste “milizie”, i
cui compiti non si limitano semplicemente a combattere tradizionali o moderne forma di abigeato, fenomeno tra l’altro del tutto assente dalla realtà arburese, ma spazia in altre
numerose e non trascurabili mansioni. Un esercito di 5.300
uomini che potrebbero essere ben presto professionalizzati
così come chiede una proposta di legge recentemente avanzata dai gruppi del PD e da Sel in consiglio regionale.
L’intervento dell’assessore all’Ambiente Gianni Lussu che
ha aperto i lavori sa molto di tecnico. «Saranno i cittadini a
dover decidere» ha detto dopo aver evidenziato i contenuti
essenziali del regolamento, quali funzioni, benefici, fonti
di finanziamento e organigramma delle compagnie barra-
SAN GAVINO. PROTESTA
cellari. Decisamente più accorato l’intervento di Rosalba
Onnis, assessore al Turismo che ha affermato come «l’iniziativa vada vista in modo trasversale. Il territorio abbandonato a se stesso è in mano ai vandali. Non disponiamo di
mezzi, risorse e uomini. La presenza dei barracelli può rappresentare un valido supporto nella tutela del nostro importante patrimonio ambientale». Autentica verità supportata anche dalle cifre che parlano di ben 19.000 dei circa
27.000 ettari di cui dispone il comune vincolati, o meglio
interdetti, dalle sei aree SIC regalateci, senza contropartite
economiche, dalla comunità europea.
«Non vogliamo che il territorio sia ulteriormente militarizzato, la compagnia barracellare è anacronistica, meglio le
guardie ecologiche», ha dichiarato Sergio Sanna, imprenditore agricolo e membro del direttivo della Coldiretti. Sulla stessa falsariga l’intervento di Olga Concas: «Non vogliamo altre persone armate i cui costi ricadrebbero comunque sui cittadini». Emanuela Concas si è soffermata
invece sulla necessità di potenziare nuovamente almeno nel
periodo estivo il settore dei vigili urbani, veri deputati al
controllo del territorio. Giancarlo Uccheddu ha chiesto che
fine abbiano fatto i due vigili campestri, mentre le imprenditrici agricole Tomasina Littarru e Gianna Zedda hanno
evidenziato le pessime infrastrutture di cui dispone il territorio auspicando un migliore utilizzo della vigilanza di cui
già si dispone. Giorgio Serpi dell’Associazione Porto Palma, più volte interrotto nel corso del suo intervento, ha azzardato qualche timida apertura alla necessità di dotarsi di
nuovi soggetti o strumenti di controllo.
Le opposizioni consiliari si sono schierate apertamente contro l’iniziativa, anche se il dovere di cronaca impone di
ricordare, come del resto ha fatto anche il sindaco Antonello Ecca nel corso del suo intervento, che la (ri)costituzione
nel territorio di questo corpo di vigilanza (il precedente cessò
DEI GENITORI DEI BAMBINI FREQUENTANTI LE MATERNE PRIVATE
“I nostri figli discriminati per le iscrizioni
al tempo pieno della scuola primaria”
«I nostri bimbi sono discriminati ingiustamente». È questo
quanto scrivono 175 genitori, i cui figli sono iscritti alle due
scuole dell’infanzia private “Maria Teresa Porta” e “Suore
del Cenacolo”, in una lettera indirizzata al sindaco Carlo Tomasi, all’assessore alla pubblica istruzione Bebo Casu, al dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di San Gavino
Monreale e al consiglio di istituto della stessa scuola. Per le
mamme e papà non è accettabile il criterio del regolamento
di istituto che assegna la precedenza al tempo pieno in prima
elementare (primaria) per gli alunni provenienti dalla scuola
dell’infanzia pubblica in caso di iscrizioni superiori al numero stabilito (26). «Questo criterio - scrivono i genitori firmatari - è incomprensibile ed iniquo in quanto gli alunni delle
scuole materne paritarie del Comune di San Gavino sono
declassati e discriminati ingiustamente. Le scuole dell’infanzia paritarie presenti nel nostro Comune, così come disposto
dalla legge, attuano un programma d’insegnamento conforme a quello ministeriale che spesso viene arricchito da ulteriori attività incentrate sulla formazione prescolastica dei
bambini liberamente iscritti dai propri genitori».
In tempi di crisi e per la paura di non vedere i propri figli
ammessi alla frequenza del tempo pieno, che consente alle
mamme e ai papà di poter lavorare, sono diminuite le iscrizioni alle due scuole dell’infanzia paritarie: «Queste sono già
in estrema difficoltà economica - aggiungono i genitori - per
i tagli dei sussidi pubblici ed ora si trovano ad affrontare una
sleale concorrenza dettata da questo assurdo criterio di precedenza nel caso in cui il numero degli alunni sia superiore a
26. Per quanto evidenziato, al fine di garantire la libertà di
scelta dell’istituto d’infanzia da parte dei genitori nonché il
contenimento dei danni già cagionati, chiediamo l’immediata cancellazione del criterio di provenienza dalla scuola d’infanzia statale. Siamo certi di un riscontro positivo da parte
delle autorità preposte alla vigilanza sui criteri di uguaglianza per tutti i cittadini sangavinesi provenienti da scuole statali o paritarie».
I genitori hanno fatto sentire le proprie ragioni in occasione
di un incontro col sindaco Carlo Tomasi e con l’assessore
alla pubblica istruzione Bebo Casu.
Gian Luigi Pittau
la sua attività nei primi anni ’70) era un punto fortemente
presente e condiviso, nessuno escluso, nei programmi delle tre formazioni politiche in corsa alle ultime elezioni amministrative. Il consigliere regionale Gianni Lampis e capogruppo in consiglio per Lista Civica per Arbus ha messo
il dito sulla piaga: «Il Fondo Unico penalizza troppo comuni come Arbus, estesi ma poco popolati. Il solo parametro
abitanti non regge. In ogni caso il problema della vigilanza
esiste ma non può essere risolto attraverso l’istituzione della compagnia barracellare, alle quali tra l’altro la Regione
nell’ultimo bilancio ha notevolemte tagliato le risorse disponibili scese a 3.500.000 euro contro i 60.000.000 di euro
previsti per esempio per la Protezione Civile». «È una iniziativa che i cittadini non vogliono, tra l’altro nata e gestita
male e priva di coperture finanziarie non previste neppure
nel bilancio comunale - ha affermato Emanuela Paschino
di Svolta per Arbus - le priorità sono altre».
A fine contesa il podio si è presentato orfano, senza vincitori né vinti. Nessuno poteva rivendicare il diritto di salirvi. Almeno tra le forze politiche dove si è continuato in
una mera e sterile contrapposizione che non ha portato da
nessuna parte. Un dato però è emerso incontestabile e inconfutabile: è stata la prima volta, nell’era repubblicana,
che il cittadino attraverso la cosiddetta democrazia partecipata è stato coinvolto in una scelta destinata ad incidere
non poco nella gestione del bene comune. Una vittoria della
democrazia, giusto o sbagliato che possa essere stato il
verdetto emerso dall’assemblea. Onore al merito comunque di chi ha voluto questo percorso. Scampato pericolo o
ennesima occasione persa per il territorio? Dubbio amletico che verrà presumibilmete fugato con le prossime iniziative dell’amministrazione comunale. In un senso o nell’altro.
Gianni Vacca
SERRAMANNA
Giovani e idee a concorso
Nell’ambito del “Progetto Giovani Serramanna.puntozero” promosso dal Comune di Serramanna in collaborazione con la cooperativa La Clessidra è stato indetto un concorso a tema rivolto
a tutti gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo
grado di Serramanna. Gli studenti potranno presentare entro e
non oltre il 15 aprile 2016 un elaborato realizzabile in diverse
modalità : un breve video, un testo, un foto-libro, un disegno, un
collage, una canzone o altro realizzato da ragazze e ragazzi costituiti in gruppo, composto da minimo tre persone o da interi
gruppi classe. In palio il premio di 500 euro. Informazioni, supporto e consulenza possono essere richiesti agli operatori e ai
ragazzi del “Progetto Giovani Serramanna.puntozero” con sede
in piazza Gramsci, oppure scaricando il regolamento per la partecipazione disponibile sul sito istituzionale del Comune di Serramanna o su www.cooperativalaclessidra.it.
Il tema individuato “La violenza contro le donne” si inserisce
all’interno di un percorso di sensibilizzazione promosso dall’Assessorato ai Servizi Sociali in collaborazione con la Commissione Comunale alle Pari Opportunità, che ha organizzato incontri
informativi rivolti alla scuola, tenutisi nell’istituto superiore
M.Buonarroti ed alla comunità, tenutosi lo scorso 26 febbraio
nell’ambito dei laboratori di formazione partecipata sulle dipendenze denominato “Libera..mente”, durante il quale è stata analizzata la dipendenza affettiva e la violenza di genere. (f. f.)
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1 aprile 2016
San Gavino. In 25 anni persi 1600 abitanti
PABILLONIS.
RACCOLTA FONDI
Banchetto in piazza per l’Ail
Nati al minimo storico,
record di matrimoni in municipio
S
empre meno nuovi nati mentre la gente che prima si
sposava solo in chiesa preferisce le nozze civili in
Comune. Succede a San Gavino, dove il numero dei nati
lo scorso anno si è ridotto ad appena 49 bebè (25 maschietti e 24 femminucce), un dato ben lontano dal baby
boom del passato quando ogni anno venivano alla luce
200 bimbi. I numeri sono allarmanti anche perché il numero dei morti è salito a 102 (più del doppio delle nascite) e le persone che lasciano il paese (119) sono sempre
di più rispetto a quelle che scelgono di vivere a San Gavino (110 in tutto).
MENO NOZZE IN CHIESA I tempi cambiano ed anche
le abitudini ed è così che i matrimoni in Municipio hanno
superato quelli con rito religioso: 17 in Comune rispetto
ai 16 celebrati in chiesa. Segno forse dei tempi che cambiano e della mentalità delle nuove generazioni, ma forse
anche segno della crisi economica che investe in particolare San Gavino.
AIUTI PER I NATI E se i nati sono ai minimi storici il
sindaco Carlo Tomasi, primario del reparto di ostetricia
dell’ospedale dove ogni anno si registrano 500 parti, pensa al modo di aiutare le giovani coppie: «Chiederemo in
comodato d’uso alle ferrovie gli appartamenti delle palazzine vicino alla vecchia stazione in modo da poterle
assegnare alle coppie con figli. Cercheremo nel bilancio
di dare degli incentivi a chi vuole mettere al mondo dei
figli o ha bambini piccoli magari nel pagamento delle rette dell’asilo. In più chiedo alla Regione di creare un as-
sessorato alla demografia. Il problema è molto forte e va
affrontato con serietà: la Sardegna rischia di spopolarsi in
pochi decenni. Nel territorio e a San Gavino abbiamo perso tante buste paga».
LA RICERCA DEL SOCIOLOGO Sul problema ha condotto una ricerca il sociologo Antonio Contu con un campione di 400 persone di San Gavino e di altri centri: «Il 30
per cento delle coppie non vuole più di un figlio perché lo
stipendio è uno solo e di circa 1200 euro al massimo. Tuttavia il 45 per cento delle famiglie non ha problemi economici, entrambi i coniugi lavorano ed hanno per scelta un
figlio, o al massimo 2 perché non possono accudirli come
vorrebbero senza abusare troppo della disponibilità dei genitori. Il 15 per cento delle donne con meno di 40 anni
vorrebbe darsi alla bella vita. Sulla base delle persone intervistate posso dire che, a parte la crisi, chi vuole figli li
fa anche a costo di vivere con i genitori. Spesso mancano i
servizi e anche se ci sono i nonni sono troppo anziani».
CASE: PREZZI TROPPO ALTI E a San Gavino in 25
anni si sono persi quasi 1600 abitanti. La popolazione è
scesa a 8738 unità: 1589 in meno rispetto al record raggiunto nel 1990 di 10.327 persone. Inoltre chi vuole costruirsi una casa spesso non può farlo per via dei vincoli
del piano di assetto idrogeologico. Anche il prezzo delle
abitazioni è troppo alto: in molti vanno ad abitare nei paesi
vicini come Sardara e Sanluri. I terreni disponibili sono
pochi e cari.
Gian Luigi Pittau
LUNAMATRONA. SU INIZIATIVA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
I diritti delle donne al centro di un dibattito
L’Amministrazione Comunale in occasione della festa della
donna ha organizzato, presso la sala consiliare, alcuni interessanti appuntamenti. Il primo, svoltosi lo scorso 9 marzo, è
stato un incontro dal titolo “La tutela della
donna”. A coordinare l’evento, la vicesindaco Carla Melis e l’assessore Marta
Mancosu che, insieme ad alcuni operatori del consultorio della ASL n.6 di Sanluri, della ginecologa Manca, della psicologa Demuro e dell’avvocato Ruta, hanno dato vita a un pomeriggio di riflessione su una tematica da sempre molto importante e dibattuta.
Le due rappresentanti del Comune hanno presieduto l’incontro facendo inizialmente una presentazione sulla figura della
donna concentrandosi sui numerosi ruoli, non certo marginali, che essa assume
nella società. In particolare, l’assessore Mancosu ha poi fatto un’esposizione storica sulla nascita della festa dell’8 marzo e, toccando alcuni aspetti attuali, su come sia fondamentale prestare attenzione a questa tematica. Gli esperti del settore hanno quindi dato una visione a trecentosessanta gradi
sui tanti aspetti, dalle lacune legislative ancor presenti nella
legge italiana sulla figura femminile, al ruolo del supporto
psicologico del consultorio della ASL di Sanluri sino all’aspetto medico. Soddisfazione a fine serata da parte di organizzatori e pubblico per la buona riuscita dell’evento. «È
stato un bell’esperimento - sottolinea la vice sindaco Carla
Melis - siamo riusciti a coinvolgere uno staff di esperti che,
con un’esposizione molto semplice e chiara, hanno approfondito tematiche sulle quali occorre riflettere con continuità affinché ci sia sempre maggiore attenzione verso la figura
femminile».
L’amministrazione, visto il successo dell’iniziativa, intende dedicare il mese di
marzo a questa tematica in modo che l’attenzione verso la donna possa avere continuità. «La speranza - conclude Melis - è
che anche negli anni a seguire possa ripetersi un incontro di questo tipo. Intanto
stiamo lavorando per pianificare altri appuntamenti su tematiche sociali rispetto
alle quali noi, come amministrazione comunale, vogliamo prestare attenzione
coinvolgendo quanto più possibile la popolazione».
La stessa amministrazione comunale, per dare continuità all’iniziativa, ha quindi proiettato lo scorso 18 marzo, sempre
presso la sala consiliare, un film dal titolo “The Help” tratto
dal romanzo omonimo, ambientato negli anni ’60, che parla
delle difficoltà esistenti all’epoca delle donne di colore che
lavoravano per le donne bianche. Considerevole la presenza
del pubblico di Lunamatrona, da sempre molto partecipe a
questo tipo di iniziative.
Simone Muscas
Grazie ad un gruppo di volontarie sono stati allestiti anche in
paese i banchetti in favore dell’AIL, l’associazione che si
occupa di raccogliere fondi per finanziare la ricerca contro
le leucemie, i linfomi e il mieloma. Gli scopi dell’associazione sono diversi: divulgare una corretta informazione sulle
malattie neoplastiche del sangue con attività di prevenzione
e sensibilizzazione; supportare la Struttura Complessa Ematologia dell’Ospedale Oncologico di Riferimento Regionale
“Armando Businco” di Cagliari; promozione della ricerca
scientifica; assistenza ai malati e loro famigliari; promuovere riunioni scientifiche a scopo didattico a carattere nazionale e internazionale; manifestazioni di sensibilizzazione dei
cittadini a livello nazionale e locale per la raccolta fondi.
La manifestazione “Uova di Pasqua Ail” è nata nel 1994
per incrementare il finanziamento ai progetti di ricerca e per
potenziare i servizi di assistenza ai malati. Sono stati numerosi i pabillonesi che hanno partecipato a questa campagna
di solidarietà, contribuendo così, con l’acquisto di un uovo
di Pasqua ed una bottiglia di vino, a regalare un sorriso ed
una speranza a tanti pazienti.
Dario Frau
SANLURI. TIROCINI GRATUITI
Laureati: “Per la formazione
patto fra Comune e Università”
Una convenzione è stata stipulata tra il Comune e l’Università degli Studi di Cagliari per i tirocini di formazione e orientamento. Corsi mirati ad avvicinare gli studenti, durante il
loro percorso di studi, al mondo del lavoro. Si tratta di tirocini gratuiti, della durata di 6 mesi e che possono essere sostenuti da studenti iscritti a qualsiasi corso di laurea e da qualsiasi paese provengoano. Dallo sviluppo del sito web alla
catalogazione dei manoscritti della biblioteca, dal riordino e
informatizzazione dell’archivio all’edilizia privata, alla realizzazione di progetti educativi, sono alcune delle tante attività che i tirocinanti potranno svolgere. “Come avevamo annunciato in campagna elettorale - ricorda il sindaco, Alberto
Urpi - cerchiamo di sostenere l’inserimento dei giovani nel
mondo del lavoro anche in collaborazione con altri importanti Enti, in questo caso l’Università. Questo progetto permetterà ai giovani laureati di sperimentare la realtà di una
pubblica amministrazione”. (s. r.)
BARUMINI
Piove, ma niente allarmismi
È piovuto per parecchi giorni, ma per la prima volta da quasi
otto anni, la popolazione di Barumini non ha vissuto l’incubo alluvione. Nel 2008 il paese fu sommerso dalle acque per
due volte. Le famiglie che risiedono nel centro storico, la
zona che subì i maggiori danni essendo nel punto più basso,
stavolta non hanno chiuso ermeticamente le rispettive abitazioni per la paura che l’acqua piovana entrasse nei cortili e
nelle case. Per questa volta di abbondante pioggia di fine
inverno, il deflusso dell’acqua è stato regolare grazie ai lavori che il Comune ha effettuato nella periferia del paese per
far defluire l’acqua piovana verso Rio Mannu e il Rio Pidongia. Ma anche grazie al lavoro effettuato dagli operai del Comune, con la pulizia preventiva dei pozzetti, griglie e cunette e l’ampliamento di portata d’acqua degli stessi. Le esperienze drammatiche subite nell’autunno del 2008, con conseguenze disastrose per tutto il paese, sembrano ormai un
lontano ricordo. Adesso i baruminesi di notte ricominciano
a fare sonni tranquilli.
Carlo Fadda
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San Gavino. Aumentati i prezzi dei biglietti e degli abbonamenti
Proteste e disagi: treno veloce
vietato ai pendolari in piedi
I
l nuovo treno veloce delle
14.40 in partenza da Cagliari c’è, ma non ammette
viaggiatori in piedi che vengono invitati a scendere dal
convoglio e a prendere i treni successivi. In sostanza i
viaggiatori diretti a San Gavino sono discriminati e costretti a prendere il convoglio
delle 14.53 che arriva molto
dopo nel paese del Medio
Campidano.
Succede e sarà sempre così
il venerdì come ricorda Giuseppe Angelini, responsabile dell’ufficio stampa FS della Sardegna: «Non c’è nessuna soppressione, ma il treno CAF ATR 365 non può
viaggiare se ci sono persone
in piedi. Su richiesta della
Regione il treno è stato omologato così: non si possono
aggiungere vetture (fino a
che non arriva l’omologazione a quattro casse la composizione massima è di tre).
Solo il venerdì, in cui si supera la disponibilità dei 202
posti a sedere, i viaggiatori
diretti all’aeroporto e a San
Gavino vengono indirizzati
verso gli altri treni (uno ogni
15 minuti per l’aeroporto ed
uno ogni trenta minuti per
San Gavino)». Per cui ogni
venerdì i pendolari meno fortunati diretti a San Gavino
non potranno rientrare a casa
col modernissimo treno veloce costato svariati milioni
di euro e saranno costretti ad
aspettare il convoglio delle
14.53 che giunge a San Gavino alle 15.38, 32 minuti
dopo rispetto al treno veloce
che arriva alle 15.06.
LE PROTESTE Ma la decisione di Trenitalia non ac-
contenta tanti viaggiatori e
soprattutto non convince
quelli diretti a San Gavino
anche perché il disagio si è
ripetuto più volte ed anche in
altri giorni i pendolari sono
stati invitati a non salire sul
treno veloce e a prendere i
successivi sia a San Gavino
che a Cagliari. «Le ferrovie
- spiega Gabriele Cogotti - si
lamentano perché i viaggiatori sono troppi. Sarebbe sufficiente aggiungere un altro
vagone. Mio figlio studia a
Cagliari, paga l’abbonamento e il servizio dovrebbe essere sempre garantito».
LA DENUNCIA A prendere posizione c’è anche Lorenzo Argiolas, esponente di
Fratelli d’Italia: «La qualità
del servizio offerto è sempre
più scadente e i biglietti sono
aumentati del 9 per cento,
economico negativo che ha
subìto la comunità sangavinese, ed ora oltre il danno la
beffa di non poter usufruire
del servizio nel rispetto delle
esigenze e del numero di pendolari provenienti anche dai
paesi circostanti».
Gian Luigi Pittau
FEMMINILE
I dieci anni di attività
di XConoscereXFare
Scuola primaria,
PAV ed Emergency
uniti per la solidarietà
tiva è stato possibile creare
momenti dove i bambini potessero vedere con i propri
occhi esperienze concrete di
vita solidale. Spesso nelle
aule noi insegnanti ci adoperiamo verso la sensibilizzazione a tematiche di questo
tipo, ma quando la parte teorica non viene “completata”
da quella pratica non si riesce a fare un lavoro a trecentosassanta gradi; pertanto
ben vengano queste iniziative che, in quanto concrete,
non fanno altro che catturare
maggiormente l’attenzione e
la sensibilità dei bambini».
Per l’occasione la PAV, associazione no profit che opera
dal 1990 a Villamar, ha fatto, con l’ausilio di un manichino, una dimostrazione di
primo soccorso con il massaggio cardiaco e le modalità d’intervento in caso di
traumi del corpo. Grande entusiasmo fra i bambini che
hanno letteralmente bombardato di domande il volontario PAV che ha tenuto la le-
ventù Nazionale San Gavino:
«Gli studenti universitari
pendolari, già costretti a spese altissime, sono troppo penalizzati». In prima linea anche Giorgio Zucca, l’ex sindaco di Sardara: «È stata costruita la nuova stazione non
pensando al contraccolpo
GUSPINI. UN’ASSOCIAZIONE TUTTA AL
VILLAMAR
L’Istituto comprensivo di
Villamar ha messo in atto un
bel progetto di solidarietà
dedicato ai bambini della
scuola primaria del paese.
Con il benestare del dirigente scolastico Daniele Casula
è stato possibile dedicare alcune giornate ad attività extrascolastiche che hanno
coinvolto, oltre alla scuola,
anche la PAV ed Emergency
attraverso la figura di Margherita Casula, membro dell’associazione territoriale e
attivista in Sudan in qualità
di medico. «Obiettivo dell’iniziativa - spiega Francesca Pusceddu, insegnante
della scuola primaria - è stato quello di sensibilizzare i
bambini verso iniziative ed
attività riguardanti la solidarietà. Questo progetto si sviluppa da un altro ben più
ampio che si chiama “Noi e
l’ambiente”, che abbiamo
proposto prima dell’inizio
dell’anno scolastico e che
coinvolge tutte le classi della scuola. Attraverso l’inizia-
l’abbonamento per Cagliari è
passato da 61 a 69 euro.
Chiediamo all’assessore regionale ai trasporti e al sindaco Carlo Tomasi di risolvere questa incresciosa situazione, ripristinare i prezzi
senza rincari». Sulla stessa
linea Riccardo Cardia di Gio-
zione dimostrativa svoltasi in
due turni con la presenza delle classi terza, quarta e quinta per un totale di circa ottanta alunni. Altra iniziativa
complementare è stata quella portata avanti da Margherita Casula che ha raccontato, attraverso la proiezione di
alcune immagini, la propria
esperienza da medico di
Emergency in Sudan e spiegato la missione dell’associazione che opera in giro per il
mondo. Anche in questo caso
i ragazzi hanno mostrato
grande curiosità e partecipato attivamente. «Il progetto conclude Francesca Pusceddu - avrà un suo continuo con
altre iniziative in primavera;
ci tengo però, a nome di tutti
gli insegnanti, a ringraziare,
oltre il dirigente scolastico
sempre aperto a queste belle
iniziative, anche l’associazione PAV e Margherita Casula che hanno mostrato
grande professionalità. Speriamo vi siano ulteriori occasioni per collaborare con altre associazioni del territorio
e attraverso la loro esperienza contribuire a far crescere
questi ragazzi che hanno forse maggior bisogno, rispetto
al passato, di partecipare ad
eventi di questo tipo».
Simone Muscas
Tempo di feste e bilanci per l’associazione
femminile di volontariato “XConoscereXFare”: nel pomeriggio dello scorso 8 marzo, alle
Case a Corte di via Caprera, davanti a una
folta quanto variegata platea, il gruppo di
Guspini ha reso omaggio ai suoi primi 10
anni di attività. «Esattamente l’8 marzo 2006
l’associazione iniziava ad operare nella cittadina con l’intento di portare in primo piano
le tematiche della popolazione femminile dichiara la presidente Maria Francesca Mandis - affrontando non soltanto problemi ma
anche risorse, capacità e cultura delle donne.
In questo felice anniversario, coincidente con
la Festa della Donna,
abbiamo scelto di celebrare la ricorrenza restituendole il suo valore originario di momento volto alla riflessione e all’ approfondimento». E come parlare delle donne alle donne,
ma anche agli uomini, meglio di quanto non
possano fare il lavoro e le parole di un’illustre esponente del genere femminile? «Con
la proiezione di “Tutta Casa, Letto e Chiesa”
della meravigliosa Franca Rame abbiamo
voluto mettere in luce tanto le sue indiscutibili doti d’artista, che rendono lo spettacolo
davvero godibile, quanto l’attualità dei temi
da lei affrontati nel corso dei quattro monologhi. Nulla è realmente cambiato per le donne da quel dicembre ’77 in cui la Rame si
accingeva a portare in scena, con la consueta
ironia, il dramma della violenza domestica,
della sottomissione, delle piccole o grandi,
ma infinite differenze che di fatto, oggi come
allora, rendono l’uguaglianza effettiva un traguardo lontano».
Francesca Virdis
GONNOSFANADIGA
Concerto del Coro Polifonico Sacro Cuore
Secondo successo consecutivo del Coro
Polifonico del Sacro Cuore, diretto da
Nunzia Mazzeo, in una chiesa gremita
come è ormai consuetudine in occasione di un concerto di musica sacra. Il Coro
ha presentato ‘Oratorio della Passione’.
Voci narranti Gino Chiesa, Michele Spiga, Pino Porcu. Testi e regia di Pino Porcu. Canti proposti: Ubi Caritas, Maurice Durufle, Chi ci separerà, mons. Marco Frisina, Osanna al Figlio di David,
Gazzera, Agamennone - Damilano , Ave Verum Corpus , W. A. Mozar, Qui presso a te
Signor, Anonimo XIX secolo, Fiamma Viva
d’Amore, mons. Marco Frisina, Anima Christi, mons. Marco Frisina, Stabat Mater, mons.
Marco Frisina, La vera vite, mons. Marco
Frisina, O capo insanguinato, J.S. Bach,
Cantate Domino, Haendel. La musica ha incantato i numerosi presenti che in rigoroso
silenzio hanno ascoltato le voci narranti di
Chiesa, Spiga e Porcu, e i brani musicali che
sembrava avessero il potere di restituire ai
presenti la serenità.
Francesco Zurru
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1 aprile 2016
PABILLONIS. REFERENDUM 17
SERRAMANNA
Per prevenire gli incidenti e ridurre
la velocità sarebbero utili i dissuasori
«Mettiamo subito i dissuasori nelle strade o aspettiamo
che ci scappi il morto?». È
questa la richiesta condivisa
da molti cittadini di Serramanna di fronte all’ennesimo
incidente nelle vie del paese
che avrebbe potuto avere
gravissime conseguenze.
Ultimamente se ne è verificato uno in viale Sant’Ignazio e per fortuna si è evitata
la tragedia, ma il problema è
l’alta velocità di percorrenza delle strade: alcuni automobilisti scambiano le vie di
Serramanna per un circuito
di Formula Uno e in più in
alcune strade sono presenti i
parcheggi in prossimità degli incroci che non consentono di avere una visuale ampia. Tempo fa in un’altra abitazione una macchina aveva
buttato giù una ringhiera.
Nella maggior parte dei casi
manca il rispetto del codice
della strada e i dissuasori potrebbero essere una soluzione.
Sorteggiati gli scrutatori
È cambiata la modalità di reclutamento degli scrutatori per la
prossima consultazione referendaria. Se nel passato c’era stata qualche protesta nella scelta degli scrutatori, un incarico
ambito poiché permette di racimolare qualche euro soprattutto ai disoccupati e agli studenti, ora si è cambiato. I consiglieri di maggioranza e minoranza hanno trovato l’accordo: gli
scrutatori per il referendum del prossimo 17 aprile sono stati
sorteggiati. Hanno partecipato all’estrazione gli inoccupati, i
disoccupati e gli studenti già iscritti all’albo degli scrutatori
del Comune e che non avessero svolto il ruolo di scrutatore
negli ultimi 5 anni (a partire dal 2010). Il sorteggio è avvenuto
il 24 marzo nell’aula consiliare in via San Giovanni, quindici
minuti dopo la consegna delle schede. (d. f.)
MEDIO CAMPIDANO
Riaprono gli uffici di lingua sarda
Del problema se ne era parlato anche in consiglio comunale quando l’esponente dell’opposizione Andrea
Cocco aveva presentato una
mozione finalizzata all’in-
stallazione di dissuasori di
velocità nelle strade maggiormente a rischio. «Sindaco e maggioranza - scrive il consigliere su facebook - si assunsero la re-
sponsabilità di votare in
maniera contraria, nonostante la mia proposta fosse supportata dalle firme di
numerosi cittadini».
Gian Luigi Pittau
SAN GAVINO
L’amministrazione comunale valuta
l’utilizzo del baratto amministrativo
Se n’era parlato già da qualche tempo. La possibilità di
importare il baratto amministrativo anche a San Gavino,
così come discusso da tanti
consigli comunali della Sardegna, era stata ventilata dalla mozione presentata dalla
minoranza nello scorso maggio. In breve, il baratto amministrativo è una possibilità di svolgere lavori socialmente utili per quei cittadini
che si trovano in difficoltà
economiche e non riescono
a pagare le imposte comunali o a saldare i propri debiti.
Un’opportunità prevista anche dall’art. 24 della legge
164/2014.
Nel mese di gennaio un’interrogazione presentata dal
gruppo Progetto Comune e
APRILE
sottoscritta da tutti i componenti della minoranza nel
consiglio comunale sangavinese chiedeva: «A che punto è la redazione del Regolamento comunale che introduca, per il comune di San Gavino Monreale, la possibilità
del “baratto amministrativo”
e che definisca i criteri per
poterne usufruire. E quali
sono i tempi per la sua entrata in regime». Ha risposto,
nel consiglio comunale del 3
marzo, l’assessore ai servizi
sociali Bebo Casu: «Tutti
abbiamo votato per il baratto ma, entrando nel merito,
per la sua applicazione ci
sono state delle problematiche. È necessario mettere in
bilancio le voci di spesa e di
entrata, ma non è semplice.
La cifra per ora preventivata
è di 12 mila euro, ma questa
voce deve contenere tutta
una serie di altre voci legali
e tecniche, che non possono
gravare su tutti, per consentire al contribuente di barattare questo tributo. L’operazione sarebbe comoda su
persone meno abbienti che
non devono pagare grandi
cifre, non può comunque essere retroattiva. Occorre prevedere una serie di misure
per ammortizzare i costi che
deve affrontare l’amministrazione. La precondizione
è approvare il bilancio, quindi il regolamento e successivamente consentire il baratto non a chi ha alti redditi ed
evade per volontà propria,
ma a chi è in condizioni di
difficoltà reali. Ci avvarremo
di una convenzione sulla falsariga di quelle attive con i
tribunali».
Lorenzo Argiolas
SERRAMANNA
Rifiuti e degrado nel sottopassaggio ferroviario
Rifiuti buttati ovunque nel cuore del paese sotto gli occhi di
tutti. Succede a Serramanna e il segno dell’inciviltà è il sottopassaggio ferroviario conteso tra Comune e Ferrovie. Chi
deve intervenire? Di chi è la competenza? Difficile dirlo ma
ad oggi lo spettacolo che si presenta ai tanti pendolari che
ogni giorno prendono il treno in direzione Cagliari, San Gavino ed Oristano è indecoroso.
Lattine, pacchetti di sigarette usati, fazzoletti di ogni tipo ricoprono il sottopassaggio e chi si trova a transitare in questo
luogo deve fare lo slalom tra rifiuti in quello che è il regno
dell’incuria e dell’abbandono. Non è certo un bel biglietto da
visita per chi dovesse arrivare in treno a Serramanna: la speranza è che si intervenga al più presto per restituire il decoro
a questo luogo dimenticato. (g.l.p.)
Per l’ottavo anno consecutivo, dal primo marzo sono aperti
gli Uffici di lingua sarda della Provincia del Medio Campidano. Sette i Comuni interessati: Genuri, Guspini, Pabillonis, Sanluri, Serrenti, Villamar e Villacidro. Partner del progetto, finanziato dalla Regione, con i fondi in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche, è la Provincia del
Medio Campidano. Come ogni anno, ciascun comune gestisce autonomamente il servizio. Villacidro: presso la sede della
Mediateca di via Parrocchia, nei locali dell’ex pretura, mercoledì dalle 15,30 alle ore 18,30, con l’operatrice Annalisa
Caboni. Guspini: presso la sede della Biblioteca comunale
in via San Nicolò, martedì dalle 15,30 alle 18,30, con l’operatrice Annalisa Caboni. Pabillonis: presso la sede della Biblioteca comunale in via Su Rieddu, giovedì dalle 15,30 alle
18,30¸ operatrice Annalisa Caboni. Serrenti: presso la sede
della Biblioteca comunale, del Centro Polivalente via Gavino Fara, lunedì dalle 15 alle 19, operatrice Monica Lampis.
Genuri: Biblioteca comunale, via Gaspare, mercoledì dalle
15,30 alle 18,30, operatrice Veronica Atzei. Sanluri: Biblioteca comunale, via Gaspare, martedì dalle 15 alle 19, operatrice: Monica Lampis. Villamar: Biblioteca comunale, piazza Prazza de Corti 1, lunedì dalle 15 alle 19, operatrice Veronica Atzei. (s. r.)
SERRAMANNA
Contributi alle società sportive
Si avvicina la scadenza dei termini per la presentazione della
richiesta di contributo straordinario per le manifestazioni sportive da realizzarsi nel corso del 2016. L’avviso è rivolto alle
associazioni sportive locali, che dovranno presentare la richiesta entro il 4 aprile prossimo esclusivamente secondo le
modalità indicate nella modulistica distribuita e scaricabile
dal sito istituzionale o rivolgendosi all’ufficio di finanziamento per le associazioni sportive. (f. f.)
BARUMINI
Cittadinanza onoraria
a Luigi Lai
Il Consiglio comunale, convocato in seduta straordinaria e
presieduto dal sindaco Emanuele Lilliu, ha conferito la cittadinanza onoraria al maestro
di launeddas Luigi Lai. Il riconoscimento è la conseguenza
naturale del rapporto che l’artista nativo del Sarrabus ha
sempre avuto con Barumini.
Un legame artistico, culturale,
e perché no, di amicizia con l’intera comunità baruminese
che dura da oltre 60 anni, iniziato appunto nei primi anni ’50
con l’esibizione del famoso strumento sardo fatto di canne
del fiume, in occasione della festa paesana più importante:
Santa Lucia. La sagra, dedicata alla protettrice degli occhi, è
una festività dove fede e folklore s’intrecciano, e Sa xicca de
is froccus tenuta dal comitato dei festeggiamenti con S’obredi majore che porta la bandiere, accompagnata appunto dal
suono delle launeddas, visitano le case abitate da donne nubili senza distinzione di età, con preghiera alla Santa affinché faccia loro trovare un buon marito. E a questo suggestivo appuntamento, il maestro Luigi Lai con il suono delle sue
inconfondibili launeddas non è mai voluto mancare.
Carlo Fadda
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1 aprile 2016
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SERRAMANNA
Regione. Caos seggi, un pasticcio all’italiana
Gianni Lampis:
consigliere ballerino
U
n avvicendarsi fra i banchi del Consiglio da 8 mesi:
prima c’è un posto per lui, poi non c’è, ricompare,
infine scompare. Definitivamente? Sembra di no. Presto potrebbe ripresentarsi. Legato ad un filo: il ripescaggio
dall’Ufficio elettorale regionale. Protagonista del viavai in
Consiglio regionale, è Gianni Lampis, esponente di Fratelli
d’Italia. Dall’estate scorsa consigliere “ballerino”. Nei giorni scorsi è stata la Giunta per le elezioni a dichiararlo decaduto, dopo l’ultima sentenza del Consiglio di stato. La stessa
Giunta che lo aveva indicato come sessantesimo consigliere.
La dimostrazione evidente di una classe politica incapace a
leggere le leggi, scritte ed approvate da loro stessi.
Come vive su questa altalena in continuo movimento?
Male. L’incertezza è per tutti una situazione di precarietà.
Non ti lascia programmare il futuro.
Per quanto tempo ancora?
La Giunta per le elezioni ha chiesto alla presidente della Corte d’Appello di Cagliari di ricostituire l’Ufficio Elettorale
Centrale. Ho fiducia. Il prolungarsi non giova a nessuno. Il
Consiglio Regionale è composto da 60 consiglieri e adesso
ne manca uno.
Un pasticcio all’italiana?
Il 21 luglio 2015 una sentenza del Consiglio di Stato ha stabilito che non hanno diritto di ottenere seggi utili all’elezione di consiglieri regionali le liste che a livello regionale non
hanno raggiunto il necessario quoziente. La coalizione Cappellacci ha ottenuto 300.522 voti ed essendo la coalizione
sconfitta ha diritto a 24 seggi. Il quoziente regionale di lista è
quindi 12.521 voti.
Dunque?
Il mio partito, Fratelli d’Italia, ha totalizzato 19.271 voti,
quindi ha diritto ad un seggio con un resto di 6.750 voti.
Così non è stato?
Fatte tutte le necessarie operazioni, la coalizione di centro
destra si è vista attribuire 21 seggi col quoziente pieno. Restavano da attribuire 4 seggi con i resti.
VILLACIDRO. MIGLIAIA
Manuela Simbula
Reinventarsi un lavoro
con la cultura del riciclo
Un caos finito al Consiglio di Stato?
Inevitabile, nel momento in cui occorre decidere a chi assegnare i resti senza aver raggiunto il quoziente. Il resto è ciò
che resta dall’unità, mentre chi non raggiunge l’unità ha voti
residui.
I giudici cosa hanno deciso?
A luglio hanno stabilito la fuoriuscita di 4 consiglieri, 3 del
centrosinistra e 1 del centrodestra. Per i 3 del centrosinistra
venivano indicati in sentenza anche i successori, per il centrodestra no.
Si è arrivati a lei?
Risultavo il primo dei non eletti della coalizione Cappellacci, perché nel Medio Campidano Fratelli d’Italia ha ottenuto
l’ultimo seggio della coalizione sconfitta che fu assegnata
allo stesso Cappellacci. Con la rimodulazione degli eletti noi
come partito otteniamo il penultimo seggio e quindi l’eletto
dovrei essere io.
Perché ‘dovrei’ e non ‘sono’?
La sentenza di marzo del Consiglio di stato contesta l’eccesso di potere del Consiglio regionale nell’avere individuato
me, ritenendo che l’organo preposto a tale individuazione sia
l’ufficio elettorale centrale costituito presso la Corte d’Appello di Cagliari.
Questione di uffici?
I numeri e il diritto sono dalla mia parte. Attendo fiducioso.
Santina Ravì
DI LIKE E CONDIVISIONI
Il fascino della cascata di Sa Spendula spopola sul web
È un angolo di paradiso a due passi del paese celebrato anche
dallo scrittore Gabriele D’Annunzio. Ora la cascata di Sa
Spendula è nel pieno del suo splendore grazie alle recenti e
abbondanti piogge. Così tantissime foto e video della bellissima cascata sono finiti sui social network con migliaia di
condivisioni e di “like”.
FASCINO E BELLEZZA E proprio il nome Spendula in
sardo significa appunto cascata, perciò Sa Spendula sta ad
indicare la cascata per eccellenza, ubicata in un contesto naturale d’incantevole bellezza. Era il 1882 quando Gabriele
d’Annunzio, in compagnia di alcuni amici, visitò il paese di
Villacidro e rimase incantato dalla bellezza della cascata di
Sa Spendula, arrivando a dedicarle una poesia.
ILLUMINAZIONE NOTTURNA Intanto Sa Spendula e il
vicino parco sono di nuovo illuminati dopo anni di buio pesto. Il vecchio impianto di illuminazione era da tempo fuori
uso mentre ora le nuove lampade a led a basso consumo energetico regalano ai villacidresi a i turisti una suggestiva immagine di questa cascata. In totale i lavori sono costati più di
32mila euro e interessano anche l’area dei parcheggi. Si tratta di lavori inseriti in un contesto più ampio che hanno consentito anche l’illuminazione di piazza S’Osteria, del parco
di Castangias e di altri piccoli interventi per un totale vicino
ai 68mila euro. Le luci a basso consumo permettono di abbattere i problemi legati all’inquinamento luminoso e sono
un risparmio per le casse del Comune in tempi di continui
tagli di risorse dallo Stato agli enti locali che cercano di mantenere gli stessi servizi per i cittadini.
Gian Luigi Pittau
Negli anni del consumismo sfrenato e di una società sempre
più individualista, si può scommettere sul riciclo e riuso per
avviare una nuova attività, diffondere una cultura del rispetto dell’ambiente e generare risparmio. Manuela Simbula, 39
anni, moglie, mamma di tre figli ed un mutuo da pagare, racconta la sua esperienza negli anni della crisi, la sua decisione
di avviare un’ attività commerciale del tutto nuova per il suo
paese, il suo attaccamento alla sua Sardegna e la particolare
attenzione al mondo delle mamme e dei bambini che come
lei stessa ama ricordare “sono loro il nostro futuro”.
Come nasce l’idea di diventare imprenditrice?
Ho iniziato a lavorare lontano da casa dall’età di 18 anni.
Sono stata tanti anni lontano dalla Sardegna, sette anni in
Germania e poi altri sette in Friuli, e sono tornata in Sardegna nel 2005. Mio marito aveva un lavoro stabile, poi con la
crisi e la perdita del suo posto di lavoro tante riflessioni e
anche paure sono venute alla mente. Ed infine, con la mia
ultima gravidanza, ho avuto l’idea di tentare di avviare un’attività, ispirata proprio dai miei figli e dall’ultima in particolare.
Di cosa ti occupi esattamente?
La mia attività si concentra in particolare sul riciclo ed il riuso e non solo. Regali scartati, regali donati...e chissà quanti
doppioni, quante taglie e colori sbagliati, quanti pensieri ricevuti dai bambini e mai utilizzati, articoli che puntualmente
vengono abbandonati in qualche armadio, in una soffitta o
peggio in una cantina. Sono tutte risorse sprecate, che troppo
spesso dimentichiamo hanno un valore economico. Il negozio non è solo “boutique dell’usato”, ma anche beneficienza,
perché, per esempio, l’invenduto invernale, come da accordi
con le mamme, va devoluto in beneficienza per aiutare la
comunità Casa Letizia, ed è anche spazio alla creatività, sia
dando spazio ad articoli “handmade”, pannolenci, libri sensoriali e bomboniere, che con l’attivazione di laboratori creativi di riciclo.
Mi piace parlare delle tre erre “riciclo, riuso e risparmio” ed
a tutti dico che “chi vende guadagna e chi compra risparmia”, perché tutti quegli articoli dai giocattoli all’attrezzatura come seggioloni, passeggini, fasciatoi, spesso restano a
casa inutilizzati, infatti buona parte degli articoli che arrivano in negozio sono ancora imballati ed etichettati, o usati
quasi per nulla, se restano accantonati in casa saranno solo
un ingombro in più ed invecchieranno senza essere utilizzati,
se vengono rivenduti rappresenteranno un guadagno per chi
li vende ed un risparmio per chi gli acquista, che avrà la possibilità di acquistare un articolo nuovo, se ancora imballato,
o seminuovo ad un prezzo nettamente inferiore al valore di
mercato.
Qual è il tuo target di riferimento?
Lavoro sul premaman e sui bambini, dagli zero fino ai quattrodici anni. Ho scelto questo target perché in paese non ci
sono negozi specializzati nella vendita di attrezzatura come
passeggini o culle e seggioloni, in questo modo anche chi
non si può spostare facilmente ha la possibilità di venire in
negozio.
Perché hai scelto Serramanna?
Ho scelto di stare a Serramanna perché amo il mio paese e la
mia Sardegna. Ed ho scelto di stare nel centro storico perché
credo che si debba e si possa renderlo più vivo ed animato.
L’attività è appena cominciata,difficoltà ed aspettative.
Cominciare non è stato facile e continuare è faticoso, ma l’attenzione ai miei figli ed al loro futuro mi anima a continuare.
Sono consapevole che questo tipo di attività, che è una realtà
molto diffusa in Germania così come in nord italia nel mio
paese è ancora poco conosciuta ma ho la speranza di cambiare uno stile di vita ed una mentalità, che può essere d’aiuto
alle famiglie in un periodo di difficoltà e di crisi economica
e, perché no, può essere anche un incentivo a far figli, e a
migliorare nel mio piccolo il mio paese contribuendo a far
crescere la cultura del risparmio e del riciclo.
Elena Fadda
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1 aprile 2016
SAMASSI. ANTEPRIMA A CAGLIARI PER PUBBLICIZZARE LA SAGRA
Taglio del nastro
all’inaugurazione
Folla di visitatori
Quattro giorni di festa
per valorizzare il carciofo
È
un appuntamento fisso ormai da ben ventinove anni, ma,
per rinnovarsi, la Sagra del carciofo ha arricchito la sua
veste tradizionale per giungere col tempo a proporre una manifestazione rimodernata e mai banale.
Così la XVIII Fiera Agroalimentare del Medio Campidano
non ha deluso i visitatori e si è rivelata carica di iniziative
numerose, che potessero accontentare le richieste di chi ha
deciso di trascorrere il week end all’insegna della degustazione di prodotti tipici samassesi e visitare le case campidanesi associate a diversi laboratori inerenti. Immancabile la
Marcialonga del Carciofo che ormai da anni è accostata
alla Sagra e la impreziosisce ulteriormente grazie alle numerose persone che è in grado di coinvolgere e far giungere nel
paese.
Da non sottovalutare la novità che ha caratterizzato l’edizione 2016: l’anteprima, che si è svolta il 4, 5 e 9 marzo a
Cagliari ma ha avuto come protagonista Samassi. Conferenze stampa, iniziative in campo della ristorazione, degustazioni e tanto altro hanno qualificato gli appuntamenti, voluti
nel capoluogo come centro nevralgico della Sardegna; a questo si aggiunge l’importante pubblicità realizzata dalla Pro
Loco, che ha presentato e fatto conoscere la manifestazione
in maniera eccellente.
La sagra ha avuto inizio venerdì 11 marzo con il convegno
sul tema “La nuova PAC 2014-2020-Le novità del nuovo programma di sviluppo rurale”, organizzato dall’Agenzia Laore. È seguita una presentazione e degustazione di piatti tipici
a base di carciofo, in collaborazione con agriturismi e fattorie didattiche del territorio, abbinati ai vini della cantina
Trexenta di Senorbì. Nelle mattine di Sabato 12 e domenica 13 i visitatori hanno potuto assaporare e acquistare prodotti agroalimentari dagli standisti presso Largo Angioy, piazza Mercato e via Risorgimento; l’associazione Città della Terra
Cruda ha replicato l’iniziativa dell’anno scorso curando l’apertura di 13 case tipiche samassesi, in cui si sono svolti dei
laboratori a tema. Il Servizio Civile si invece occupato delle
visite guidate alle chiese, la Consulta Giovanile dell’info point
e di due laboratori in biblioteca; le giornate sono state, inoltre, allietate dall’esibizione dei gruppi folk e delle majorette.
La Pro Loco e i ristoratori del paese hanno curato l’aspetto
culinario preparando menù a base di carciofo e la mattinata
della domenica ha visto profilarsi la XXXVIII Marcialonga
SANLURI. DAI PADRI SCOLOPI
AL LICEO SPORTIVO
del Carciofo, con una moltitudine di atleti partecipanti e altrettanti spettatori richiamati in paese dallo spirito della sana
competizione.
C’è chi dice che non è sbagliato parlare di un afflusso che si
aggira intorno alle diecimila persone per quanto concerne la
domenica, è certo che i numeri non sono da sottovalutare,
come non lo è il grande lavoro che ha permesso che la manifestazione fosse un successo. Come ricorda il presidente della Pro Loco Francesco Ibba: «Si tratta di sinergia fra tutti gli
enti del paese. Comune, Pro Loco, Acli e altre associazioni
hanno collaborato eccellentemente per la buona riuscita della sagra», in particolare tiene a rimarcare il ruolo fondamentale dei volontari dell’Associazione che presiede. Volontari
tuttofare che si prodigano mesi prima nel programmare, organizzare e allestire e che durante la manifestazione prestano
il proprio aiuto ove occorre senza riserve e dopo la conclusione si impegnano ancora per smantellare tutto. E ha concluso: «Spero che per l’anno prossimo ci si possa ulteriormente migliorare e continuare sulla stessa lunghezza d’onda.
Voglio ricordare a tutti che attraverso le manifestazioni curate della Pro Loco, che si tratti di carciofi, dolci, malvasia o
altro questi, in realtà, sono solo mezzi attraverso i quali valorizzare il prodotto Samassi, che è il vero piatto di portata.
Carola Onnis
BARUMINI
Allarme per i cani randagi
L’istituto San Giuseppe Calasanzio al passo coi tempi
Una scuola tra tradizione e innovazione. È questo l’istituto
paritario San Giuseppe Calasanzio che di recente ha accolto
con l’Open Day gli studenti per attività laboratoriali per la
scuola primaria, secondaria di primo grado e per il liceo classico, scientifico e scientifico sportivo. Si tratta di un importante punto di riferimento per la formazione del giovani del
Medio Campidano e della Marmilla.
PADRI SCOLOPI Oggi l’istituto guarda al futuro, raccogliendo la preziosa eredità dei Padri Scolopi, la cui azione
educativa è stata per Sanluri un costante punto di riferimento. Si configura come una ‘comunità educante’ ispirata all’ideale pedagogico di San Giuseppe Calasanzio, sintetizzato nel motto “Pietas et litterae”.
ALTA QUALITÀ FORMATIVA «Avere a cuore la piena
realizzazione della persona, mantenendo fede ai valori del
cattolicesimo, - spiega il docente Giacomo Vargiu, responsabile dell’orientamento - significa impegnarci ad offrire un’alta
qualità formativa, individuando ed elaborando i percorsi più
adeguati ad ognuno dei nostri alunni. La nostra scuola promuove negli studenti, unitamente all’acquisizione di solide
basi e di competenze culturali, scientifiche, umanistiche, di
capacità espressive ed operative, di spirito critico e di gusto
estetico, una salda coscienza civica, europeista e ambiziosamente internazionale al fine di stimolare sentimenti di collaborazione e di consapevolezza del proprio valore e identità».
LINGUE STRANIERE Per questo l’istituto punta a dotare
gli studenti di un’adeguata padronanza delle lingue straniere
(più ore settimanali dedicate alle lingue straniere e al latino;
preparazione agli esami di certificazione internazionale di
conoscenza della lingua straniera; CLIL; …).
SCAMBI ED ERASMUS PLUS L’istituto organizza scambi, gemellaggi, partnership con scuole di altri Paesi europei
ed extra-europei, viaggi d’istruzione e di studio all’estero per
lo sviluppo del confronto culturale e didattico (progetto Erasmus PLUS; college estivo in Gran Bretagna; …).Inoltre accoglie ed assiste studenti stranieri inserendoli nelle proprie
attività; favorisce i contatti con il mondo del lavoro tramite
stage, seminari, incontri con esperti e attività di orientamento
scolastico e professionale per la realizzazione di una cultura
funzionale alle nuove realtà produttive come il progetto “Vision” in collaborazione con “Apply Consulting”; l’alternanza scuola-lavoro in collaborazione con il consorzio turistico
“Sa Corona Arrubia”; …).
ATTIVATO IL LICEO SCIENTIFICO SPORTIVO «La
nostra offerta formativa, ulteriormente qualificata dalla settimana corta e dai campi sportivi del parco S’Arei, - conclude Giacomo Vargiu - interessa la scuola primaria, la
scuola secondaria di primo grado e quella di secondo grado con i licei classico, linguistico, scientifico e scientifico-sportivo». (g. p.)
I cani randagi scorrazzano nella periferia del paese, e alcuni
anche dentro il centro abitato. Lo segnalano con sempre più
frequenza alcuni cittadini infastiditi dagli animali che impauriscono i passanti e coloro che
per motivi vari utilizzano la bicicletta. Alcuni adolescenti
fanno presente che, mentre girano per Barumini in bici, sono
stati inseguiti da diversi cani
randagi, col rischio di cadute
accidentali e relative conseguenze di natura fisica. Gli
stessi , in queste circostanze,
incontrano grandi difficoltà ad
allontanarli e perciò sono molto impauriti. Risulta che da alcuni anni esiste un servizio convenzionato di accalappiacani
tramite l’Unione dei Comuni della Marmilla, sotto il controllo della Asl 6 di Sanluri. E sarebbe sufficiente e opportuno che i cittadini si rivolgessero in Municipio agli uffici della Polizia municipale per segnalare il problema, dove gli stessi
agenti si attivano a tutela della incolumità della popolazione. Il fenomeno del randagismo è diffuso da varie parti anche a causa dell’abbandono degli animali da parte dei rispettivi proprietari. «La sicurezza delle persone è comunque di
primaria importanza», segnalano in coro alcuni cittadini, che
si appellano alle autorità per risolvere il problema.
Carlo Fadda
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1 aprile 2016
SANLURI. UN
LUNAMATRONA
COMITATO PER TUTELARE SU CIVRAXIU
Settimana mondiale dei musei
Alberto Urpi: “Il nostro pane
non è secondo a nessun altro”
P
ane sanlurese a lievitazione naturale e riconoscimento della
Dop. Questi gli argomenti dell’incontro che si è tenuto nella
sala consiliare, promosso dal Comune e dall’Agenzia Laore. Occasione che ha dato vita ad un Comitato per la tutela del civraxiu.
Ne fanno parte 40 soci tra produttori, agricoltori, esperti di marketing, nutrizionisti, rappresentati di associazioni di volontariato. Il
primo passo è stata l’adozione di un disciplinare, già inviato al
ministero delle Politiche agricole. Una scheda che descrive le singole fasi del prodotto, rigorosamente artigianale. Si parte con la
descrizione di un’apposita miscela di farine di grano duro, sale,
lievito naturale, poi la cottura al forno di 90 minuti e 300 gradi di
temperatura, infine la pezzatura, oltre due chili di peso, anche più
piccole, ma non meno di un chilogrammo, colore giallo ambrato,
come la spiga matura. Soddisfatto il sindaco Alberto Urpi: “Tre
sono gli elementi che rappresentano l’identità della nostra cittadina: il civraxiu, il castello e il museo medioevale. È importante
cercare di promuoverli e far conoscere al meglio la nostre tradizioni storiche per un reale rilancio del settore. Il nostro pane, per
la sua qualità e per le sue caratteristiche, non è secondo a nessun
altro prodotto del genere. Per questo ritengo che sia giusto attivar-
si per una sua valorizzazione e affermazione economica”. In un
periodo storico in cui la produzione aumenta come quantità, in
cui affoghiamo nelle eccedenze, è necessario difendere le caratteristiche qualitative come il sapore, il profumo ed altre prerogative, varietà antiche che rischiano giornalmente di scomparire
insieme alla nostra storia artigianale e rurale. “Il sogno - dice un
panettiere, Stefano Cappai - è quello che il nostro pane diventi
un fiore all’occhiello per Sanluri. Se ne parla da 30 anni, ma solo
adesso si parte. Speriamo di arrivare al capolinea e non perderci
per strada”. Convinto che “buona parte del futuro sia nelle mani
dei panificatori, un’arte che richiede passione, diversamente
meglio cambiare mestiere”. Al centro dell’interesse il valore storico, culturale ed affettivo. “Il civraxiu - spiega l’agronomo Massimo Tanda - in quanto ingrediente della nostra dieta, va inteso
come cultura, momento di convivialità, scambio, piacere, conoscenza, ma soprattutto fattore identitario della cittadina”.
Santina Ravì
GUSPINI
oggi è presente. In Sardegna invece la piazza principale era Sestu, paese natio di Emanuela Loi, una delle vittime della scorta di
Paolo Borsellino. Dopo i vari discorsi, è iniziata la lettura dei nomi delle vittime. Le
prime letture sono state le nostre, quelle
della classe 2a D. Ha iniziato Emanuele Mei,
a seguire Alberto Massimo Serpi, Antonio
Adriano Zanda, Enrico Mancosu, Luca
Bussu, Nicola Sanna e Chiara Liscia.
Le letture si sono susseguite poi con gli
alunni delle altre scuole di Guspini e con
alcuni assessori comunali fino ad arrivare
a circa 900 nomi. È stata una bellissima manifestazione, molto commovente, ma allo
stesso tempo educativa, con la speranza che
la mafia venga sconfitta.
Luca Bussu classe 2 D
SARDARA
Una tradizione da tramandare
alle nuove generazioni
Nonostante i danni causati dal punteruolo rosso, la comunità di Sardara
ha svolto con successo i tradizionali laboratori artistici dell’intreccio di
foglie di palma. Con il sorriso stampato in volto e abilità tecnica, numerosi cittadini di ogni età si sono cimentati nel raccogliere i ramoscelli e
comporre, nell’ex scuola materna Cottolengo e nella chiesa di San Gregorio, spettacolari capolavori di tessitura vegetale per allestire le parrocchie di Sant’Antonio e della Beata Vergine Assunta e da distribuire ai
fedeli la domenica della Passione. «Le palme allestite sull’altare - dicono gli uomini del gruppo di Sant’Antonio - vengono intrecciate solo
dalle donne perché più precise e accurate. Tra le veterane abbiamo Carmela Meloni, Maria Pinna, Vitalia Tuveri e Vincenza Sanna, che stanno
trasmettendo quest’arte alla piccola Angelica».
Tramandare alle nuove generazioni le antiche realizzazioni di svariati
intrecci artigianali con le palme e l’olivo sembra essere l’obiettivo condiviso dai due gruppi di lavoro, che l’anno prossimo coinvolgeranno le
scuole e le associazioni del paese.
Marisa Putzolu
Il museo Sa Corona Arrubia fino al 3 aprile partecipa alla terza edizione di “#MuseumWeek”, la settimana internazionale dei musei su Twitter. La manifestazione, che coinvolge 68 paesi e 2.825 musei
e istituzioni culturali di tutto il mondo, presenta un
ricco programma di sette giorni per interagire con il
pubblico sulla vita museale. Lunedì di Pasqua con
“il dietro le quinte”, per svelare le curiosità e i segreti più nascosti del museo, martedì con la giornata dedicata alle persone celebri e non che hanno
visitato la struttura, mercoledì per raccontare la storia e l’architettura delle mura del museo. La giornata di giovedì è dedicata al patrimonio culturale, materiale e immateriale. Quella di venerdì invece alla
presentazione di obiettivi, progetti didattici realizzati
dal 2003 ad oggi e idee da condividere con i visitatori
per il futuro del museo. La settimana si concluderà
sabato 2 aprile con la giornata dedicata all’esplorazione di dettagli e aneddoti e domenica 3 per condividere l’esperienza di visita museale. (m. p.)
BARUMINI
Palme intrecciate a rischio
a causa del punteruolo rosso
L’intreccio delle foglie di palma è una tradizione ultrasecolare che non è destinata a scomparire. Ma quest’anno i componenti della Confraternita Madonna
del Rosario col Priore Marco Medda sono stati in difficoltà a trovare le palme, a causa del punteruolo rosso che ha essiccato decine di alberi. Perciò, nel confezionare gli intrecci delle palme dalle tantissime forme e dimensioni, quest’anno sono state ridimensionate per soddisfare tutti ei si sono aggiunti ramoscelli di ulivo per farne altre. Un rito tra i più significativi della Quaresima, dove i ramoscelli dorati benedetti da don Nicola Pinna sono stati distribuiti in Parrocchia la domenica delle Palme durante Sa Missa Manna. Sa prama è offerta alla Chiesa da coloro che possiedono questo particolare albero. L’antica arte d’intreccio dei rametti color oro, creata da abili mani, produce palme di varie misure e intrecci finemente lavorati. La Confraternita realizza circa 1500 palme, e
anche quest’anno si è prefissa un importante obiettivo: insegnare ai più giovani l’arte dell’intreccio dei
ramoscelli delle palme e il procedimento de Sa prama pintada, per garantirne un futuro.
Carlo Fadda
Anche la scuola è contro la mafia
Lunedì 21 marzo, anche noi della classe
2a D della scuola media abbiamo partecipato alla manifestazione contro la mafia
organizzata dall’associazione “Libera”
(Presidio Silvia Ruotolo). Siamo arrivati
alle 10:30 in piazza, accompagnati dalla
professoressa Incani e abbiamo subito presentato i nostri cartelloni preparati a scuola. Alle 11 è iniziata ufficialmente la manifestazione, con la presentatrice che ha
salutato il sindaco, il quale ha pronunciato un discorso sulla mafia e sul fatto che
bisogna sconfiggerla. La manifestazione,
che si svolge ormai da 21 anni, era in concomitanza con altre iniziative che si sono
tenute in tutta l’Italia. La piazza principale si trovava a Messina, in Sicilia, dove la
mafia si è sempre fatta sentire e ancora
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VILLAMAR
PABILLONIS
Donne e anziani hanno lavorato
le palme seguendo la tradizione
Sa pintadura de sa prama Come
ogni anno, è stata seguita la tradizione per la preparaA Villamar l’arte de sa pintadura de sa prama, ovvero
l’intreccio e la decorazione delle
palme che vengono benedette per
la festività che si celebra la domenica antecedente alla Pasqua, è
una di quelle attività che si sta cercando di insegnare e tramandare
alle generazioni future. In particolare, due signore esperte del
‘settore’, Fulvia Carracoi e Gianna Boi, ogni anno nel periodo pasquale si adoperano
per tramandare questa tradizione ai loro nipoti, che
già da un po’ di tempo hanno acquisito buona manualità. Anche l’associazione Su Crasi, come accade ormai da anni, ha proposto (attraverso Albertina Piras e
Antonio Sanna fondatori del gruppo) un laboratorio
didattico rivolto ai bambini più piccoli su quest’arte
del passato. L’iniziativa, come di consueto, ha avuto
un buon successo di partecipazione e gradimento.
Simone Muscas
zione delle palme. Dopo il taglio dei ramoscelli dalle piante
situate in diverse zone del paese, una settimana prima, alcuni volontari, Giovanni Pia, Nazario Saba, Giovanni Pia, Antonina Indavuru, Luisa Lisci, Daniela Cossu, Elisabetta Cossu, Maddalena Madeddu e Federico Frau, nei locali del salone parrocchiale hanno dato inizio al rito dell’intreccio dei
duemila rametti che sono stati distribuiti alle famiglie la Domenica delle Palme. Prima della laboriosa lavorazione sono
state però rispettate le antiche consuetudini. «Il primo atto è
stato quello di chiedere ai proprietari di palme il permesso
di entrare negli orti e giardini», afferma Nazario Saba. «Da
‘su pizzu’, che si trova nella parte interna della chioma della
pianta, lungo anche due metri, si possono ricavare quaranta
“prama de populu», spiega a sua volta Giovanni Pia, il più
anziano del gruppo. Un particolare significato presenta, “Sa
Prama de Passiu”, lavorata su un unico “pizzu” con “cinqui
nuxis”, che rappresentano le piaghe del costato, dei piedi e
delle mani del Cristo che è stata consegnata al sacerdote la
Domenica delle Palme.
Dario Frau
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1 aprile 2016
VILLAMAR
É
il luogo dove tante generazioni di villamaresi
hanno trascorso anni di vita
spensierata. Parliamo della
piazza dell’ex municipio che
sorge al centro del paese dove
tanti bambini hanno giocato e
molti adolescenti e numerose
famiglie hanno trascorso bei
momenti. Altri tempi. La socializzazione infatti, prima
dell’avvento degli smartphone, era tutt’altra cosa: per incontrarsi esisteva un tacito accordo fra le persone con luoghi sistematici di appuntamento.
La piazza dell’ex municipio
era senza dubbio la prima fra
le scelte che il paese poteva
offrire. Oggi però, dato anche
il suo significato simbolico,
quel luogo mostra ben più di
una pecca che mal si lega alla
sua lunga storia: dopo l’abbattimento dell’ex edificio del
municipio la piazza versa in
uno stato di fatiscenza che non
rappresenta certo un bello
spettacolo per i numerosi automobilisti e pedoni che passano in quel tratto della strada. Nell’ultimo decennio i
luoghi d’incontro nel paese
sono cambiati, su tutti la passeggiata coperta (quello che
La piazza dell’ex municipio:
a quando i lavori?
un tempo era il Riu Cani) e
il parchetto comunale. La
piazza appare oggi frequentata soltanto da qualche nostalgico e mostra inevitabilmente i segni dell’usura del
tempo.
Per capire quale sarà il suo
futuro, ci siamo rivolti a
Giampiero Mereu, assesso-
SARDARA. VERSO
re ai Lavori Pubblici: «Nel
2007, durante la nostra prima legislatura l’Amministrazione Comunale ha aperto un
mutuo di circa un milione di
euro. Una parte di questi denari era destinata al rifacimento della piazza il cui progetto è stato realizzato attraverso un concorso di idee.
Gli intenti progettuali sono
quelli di lasciare l’aula consiliare con la sua attuale funzione e trasformare l’area
dove un tempo sorgeva il
municipio in un passaggio
per l’ingresso nella necropoli
punica convertendo contemporaneamente i locali dell’ex
biblioteca in info point turi-
stico. Sulla restante parte della piazza dovrà essere realizzato un restyling che la renderà più moderna e funzionale». Eppure, dal 2007, di
anni ne sono passati ben
nove e nonostante ciò sembra che nella piazza dell’ex
municipio il tempo si sia fermato.
«Purtroppo - puntualizza
Mereu - il “patto di stabilità”
non ci ha permesso di portare avanti molti dei nostri intenti, la piazza è uno di questi. Quei soldi li abbiamo in
cassa, ma ancora non ci è
concesso di spenderli. Siamo
soltanto riusciti ad attingere
a una parte di quelle risorse
SAN GAVINO
LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE
Roberto Caddeo si candida sindaco con una lista civica
Ormai è certo. Il consigliere Roberto
Caddeo si candiderà sindaco di Sardara con l’omonima lista civica “Caddeo Roberto Sindaco”, costituita da
cittadini che non portano avanti programmi partitici. Lo ha annunciato lui
stesso durante il secondo incontro
pubblico organizzato dall’opposizione in vista delle elezioni di maggio.
Dopo la prima discussione sugli Enti
locali, alla quale hanno preso parte numerosi cittadini e i consiglieri regionali Gianni Lampis e Raimondo Perra, la lista di Caddeo ha coinvolto Simone Atzeni, capogabinetto dell’assessorato regionale dell’Industria, per delineare punti programmatici sullo sviluppo turistico e termale, tra cui servizi garantiti anche dai comuni, e non solo dagli stabilimenti alberghieri. «Stiamo
parlando di persone che spendono tanto - è intervenuto Atzeni - e vorrebbero servizi proporzionati a quanto spendono. I turisti devono poter sia dormire nel territorio visitato
che passeggiare in un posto bello e pulito. Un sindaco portoghese, descrivendo il comune da lui amministrato, disse:
‘La casa è mia ma la facciata è di tutti’».
Sulla stessa linea anche il consigliere Caddeo, che ha tracciato alcune idee sul termalismo a Sardara. L’imposta di soggiorno, pari a 50 centesimi, massimo un euro a notte, per
chi pernotta negli alberghi, da utilizzare per la manutenzione del paese e attivare un bus navetta che consenta ai turisti
di visitare il centro abitato e tutto il territorio provinciale.
Sfruttare con un terzo albergo l’eccedenza di acqua calda
sorgiva non utilizzata nei due stabilimenti termali, recuperare l’ex Bottiglieria, ripristinando i bagni romani, e infine
attivare il baratto amministrativo.
«Siamo stati i secondi in Italia a proporlo e ad approvarlo
in Consiglio - ha detto il neoeletto capogruppo di opposizione Roberto Caddeo - ma quando abbiamo presentato
una bozza di regolamento l’attuale maggioranza non ha
voluto nemmeno aprire la discussione, bocciando la proposta».
Qualche suggerimento è arrivato anche dal pubblico: usare il canone dell’albergo comunale per ingaggiare persone
capaci ad amministrare il paese; realizzare percorsi turistici con viali alberati, panchine, cestini, come ad esempio
lungo la circonvallazione o verso il castello di Monreale;
erogare nelle abitazioni dei sardaresi i litri d’acqua termale al secondo attualmente inutilizzati; sollecitare alberghi
e ristoranti a fare rete con produttori e allevatori del territorio per proporre menù a base di prodotti tipici locali; ed
infine premiare le attività produttive di Sardara con sgravi
fiscali o un marchio di qualità comunale.
Marisa Putzolu
che abbiamo utilizzato per la
demolizione dell’ex municipio e per tre campagne di scavo della necropoli punica».
Detto ciò appare chiaro come
sui tempi per la realizzazione dell’opera non si possa
fare al momento alcuna previsione. Molto, a questo punto, dipenderà dall’allentamento dei cordoni del patto
di stabilità che, almeno nelle
previsioni, saranno meno
stringenti da quest’anno. Occorrerà quindi attendere nuove disposizioni: solo allora
sarà dato sapere se la piazza
potrà, finalmente, tornare
agli antichi splendori.
Simone Muscas
Presto una via o una piazza da
intitolare alle vittime delle foibe
Il consiglio comunale di San Gavino Monreale, nella giornata di giovedì 3 marzo, ha finalmente discusso la mozione presentata dalla minoranza la cui prima firmataria era Maria
Elena Addari, rappresentante in consiglio comunale del gruppo Progetto Comune. La
mozione, in sintesi, prevedeva che il 10 febbraio, riconosciuto come “Giornata del Ricordo”, venisse ricordato l’eccidio delle foibe e venisse intitolata una
via alle vittime anche nel
comune di San Gavino. «La
mozione è stata presentata il 20 gennaio - ha affermato Maria
Elena Addari - eppure viene discussa oggi 3 marzo. Sarebbe
stato bello discutere della proposta per tempo e fare un percorso insieme ai propri figli e alle scuole». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Silvia Mamusa, esponente del Partito
Democratico, consigliera della minoranza: «La nostra intenzione era quella di portare a conoscenza del consiglio comunale il desiderio di dare il giusto rilievo a questo giorno».
«Per la giornata del ricordo avremmo voluto organizzare qualcosa - ha dichiarato il sindaco Carlo Tomasi - ne abbiamo
parlato anche in maggioranza. Non dev’esserci un’unica iniziativa per commemorare la tragedia degli italiani e di tutte
le vittime delle foibe. Come in altre parti d’Italia, sarebbe
importante dedicare una via o una piazza a questa giornata.
Sarebbe interessante, inoltre, trovare qualcuno che si sia già
occupato di questi eventi, un professore che tratti l’argomento con il giusto rilievo». Il documento è stato infine approvato all’unanimità.
Lorenzo Argiolas
Sanluri. Consiglio comunale
Ora è ufficiale: a Sanluri Stato è nata la Consulta della frazione. Nominata dal Consiglio
comunale, per una volta maggioranza e minoranza hanno votato all’unanimità i 13 candidati. Anzi, per accontentare tutti i residenti
della borgata che si sono dichiarati disponibili a farne parte, l’Assise cittadina ha persino violato il regolamento appena approvato,
nella parte in cui dispone che gli eletti siano
nove.
Fra gli eletti 9 uomini e 4 donne: Daniele Spe-
Nasce la Consulta di Sanluri Stato
randino, Elisabetta Schiavo, Marcella Zedda, Antonio Farina, Anna Celeste Callai, Savina Peccagnin, Fabio Casta, Gianmaria Zedda, Filippo Mallocci, Matteo Casta, Carlo
Congia, Gabriele Matzeu, Danilo Cera. “Abbiamo deciso - spiega il sindaco Alberto Urpi
- di accogliere tutte le richieste, sia per non
scontentare chi si è offerto spontaneamente
per portare in Consiglio le esigenze della
borgata, sia per avere una partecipazione attivata ed allargata ai diversi settori che ciascuno di loro rappresenta. La Consulta rappresenta sicuramente il nostro interlocutore
privilegiato in occasione di decisioni ammi-
nistrative da assumere con ricadute dirette sul
territorio”.
Soddisfatti i consiglieri: “Nel territorio, che
non ha un rappresentate del posto in Consiglio comunale, la Consulta può fungere in
maniera efficiente come cassa di risonanza
di tutte le istanze che siamo pronti a recepire
direttamente dai neoeletti interlocutori”.
L’impegno collettivo è la promessa di avvicinare la comunità alla vita politica del Comune. (s. r.)
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1 aprile 2016
A FORTE
RISCHIO INCIDENTI LE STATALI
196
E
11
197
L’incrocio della morte sulla provinciale San Gavino - Villacidro
Strade da terzo mondo nel Medio Campidano
T
roppi incroci e assurdi ponti sulle strade statali 196 e
197 e nella provinciale per Sardara sono stati causa di
incidenti in alcuni casi anche mortali. Il forte grido
d’allarme è stato lanciato più volte dalle organizzazioni sindacali del territorio, dai sindaci del Medio Campidano e della
Marmilla anche con manifestazioni eclatanti, ma ad oggi le
strade rimarcano insicure.
INCROCIO DELLA “MORTE”. A San Gavino l’amministrazione comunale ha più volte chiesto la sistemazione di
questi tratti pericolosi e la creazione di una rotatoria nell’intersezione tra la provinciale che da San Gavino porta a Villacidro e la statale 197. Ora la speranza è che le inutili stragi di
morti (4 dal 2006) e feriti (quasi 100 negli ultimi 8 anni) nell’
‘incrocio della morte’ abbiano presto termine anche se non
sono bastati i dissuasori fatti collocare dal sindaco Carlo Tomasi e dal suo esecutivo a partire dall’assessore Stefano Musanti: «Ora c’è l’impegno - spiega quest’ultimo - da parte
della Provincia per l’acquisto dai privati delle aree sulle quali dovrà essere realizzata la rotatoria. È un’opera fondamentale: le vite umane non hanno prezzo».
STATALE 197. Questa strada si fa molto pericolosa nel tratto Sanluri-Guspini. Basti pensare all’incrocio provinciale San
Gavino-Villacidro. Sotto accusa anche il bivio per Gonnosfanadiga: chi viene da San Gavino in macchina deve immettersi nel bivio con una visuale limitata. Così anche l’incrocio provinciale Gonnosfanadiga-Pabillonis.
STATALE 196 Non è da meno, in quanto a pericolosità, la
statale 196, soprattutto nel tratto Villasor-Gonnosfanadiga,
dove si registrano numerosi incidenti. L’insidia è sempre dietro l’angolo, sia per l’intenso traffico anche di mezzi pesanti
che per la presenza di diversi incroci con altre statali e provinciali. Uno degli incroci più pericolosi è quello all’altezza
della statale con il bivio per Vallermosa e Samassi: l’intersezione è posta subito dopo un grande dosso. L’assurdo è che
poco distante vi è una rotonda che porta all’ippodromo, che
sarebbe stata più utile poco più avanti. Strade pericolose che
impediscono lo sviluppo economico di un vasto territorio,
dove operano diverse attività imprenditoriali e turistiche.
Gian Luigi Pittau
Sardara. Parco comunale
Giochi arrugginiti: un pericolo per i bambini
I giochi per bambini nel parco comunale di Sardara sono pericolosi. Dondoli arrugginiti, girelle con pezzi mancanti, casette di legno con schegge, tombini scoperchiati con fili elettrici a vista e facilmente raggiungibili,
altalene da paura, cestini dei rifiuti fissati sui paletti con filo di ferro arrugginito. Ed ancora: campi da tennis
convertiti a orti incolti e vialetti lastricati che potrebbero essere usati come circuito di collaudo per sedie a
rotelle. Il marciapiede “incompiuto” della via Tirso, strada che costeggia il parco, è invaso da erba alta e fitta da
impedire il transito a qualsiasi essere bipede esistente sul pianeta.
Saimen Piroddi
Lunamatrona. Consiglio comunale
Approvati all’unanimità il piano particolareggiato e la non adesione al Campus
Lo scorso 16 marzo si è tenuto il consiglio comunale per discutere su alcuni ordini del giorno particolarmente importanti. Tutti i punti programmatici sono stati approvati all’unanimità. Inizialmente il sindaco Alessandro Merici ha illustrato il piano
particolareggiato del centro storico
(lavoro che ha visto la luce dopo anni
di discussioni). Tutti i consiglieri ne
hanno condiviso i contenuti. Tuttavia, prima del voto definitivo, il documento verrà pubblicato per un periodo di trenta giorni sul sito web del
Comune, in modo da poter essere
consultato dai cittadini che, se lo riterranno opportuno, potranno fare
osservazioni e proporre modifiche.
Secondo punto in discussione l’adesione al progetto del campus scolastico, proposta avviata dall’Unione
dei Comuni. Dopo due assemblee
con i cittadini e un precedente consiglio comunale, è arrivata la conferma ufficiale: il comune di Lunamatrona non aderirà al progetto. Alla
base della scelta il fatto che, per ancora diversi anni, si avranno numeri
sufficienti di ragazzi iscritti alle
scuole dell’obbligo. É inoltre emer-
so che privarsi della scuola nel paese potrebbe rivelarsi, oltre che una
scelta scellerata in termini d’identità della comunità, anche controproducente dal punto di vista economico. Su quest’ultimo aspetto i consiglieri hanno convenuto sul fatto che
aderendo al progetto campus il risparmio in termini di spese che presumibilmente deriverebbe dall’accorpamento di ben quattordici plessi della Marmilla non sarebbe bilanciato dai costi che lo stesso comune
di Lunamatrona dovrebbe sostenere
per i trasporti (due autobus di gros-
se dimensioni), la manutenzione delle scuole del paese (che non potrebbero essere abbandonate, pur restando vuote) e la quota parte che ogni
comune partecipante al progetto dovrebbe pagare per il mantenimento
del campus. Qualora invece vi fosse
un’unità d’intenti con alcuni paesi
limitrofi, al fine di mantenere i numeri sufficienti di iscritti negli anni
a venire e quindi tenere attive le
strutture scolastiche nel paese, il consiglio ha avvallato l’ipotesi di cedere uno dei tre gradi d’istruzione ad
uno degli eventuali paesi “collabo-
ranti”. Ultimo punto: la discussione
sull’aspetto riguardante alcune proposte per gli adolescenti compresi
nella fascia d’età fra gli undici e i
sedici anni. La vice-sindaco Carla
Melis ha proposto, prima di decidere su iniziative di aggregazione sociale (colonie, campeggi o altro) di
chiedere agli stessi ragazzi, attraverso dei questionari, di esprimere le
proprie preferenze su alcune opzioni che dovranno ancora essere definite. Anche su quest’ultimo punto
c’è stata unità d’intenti fra le parti.
Simone Muscas
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