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William Shakespeare.
Il teatro
ANNO SCOLASTICO 2014/2015
CLASSI
3° A AFM
3° A CAT
Premessa
L’ occasione che ha contribuito alla realizzazione di questo lavoro è
stata la partecipazione allo spettacolo teatrale “Il Mercante di
Venezia” di Shakespeare, presso il Teatro Sociale di Luino, nel mese di
dicembre.
Per poter comprendere meglio le tematiche presenti all’ interno dell’
opera teatrale, abbiamo visto in classe la versione cinematografica della
stessa.
Così si è pensato di realizzare il seguente lavoro interdisciplinare,
coinvolgendo le due materie umanistiche: lingua letteratura italiana e
lingua letteratura inglese, allo scopo di migliorare le nostre conoscenze
letterarie e sviluppare le nostre capacità critiche.
Il lavoro si è articolato in diverse fasi e si è concluso con la
realizzazione di un prodotto finito.
Le caratteristiche del teatro
elisabettiano
I teatri erano arene a cielo aperto, di forma circolare con una platea
dove gli spettatori stavano in piedi o su gradinate, veri e propri palchi.
Gli spettacoli si tenevano di giorno e gli attori, i quali ricoprivano
anche i ruoli femminili, recitavano su una pedana sopraelevata che si
trovava al centro della sala.
Contro una parete si innalzava una piattaforma molto ampia, che
equivaleva a circa mezzo campo da tennis, alla quale gli attori
accedevano solo dal fondo. Rispetto ai saloni, dove i comici
continuarono a esibirsi occasionalmente, la principale differenza era
data dalla presenza di un tetto che protendendosi sulla piattaforma, la
copriva per una parte e che era sorretto da due colonne.
Gli attrezzi di scena come
sedili, letti, alberi, tende, tavole
imbandite, venivano portati o
fatti scivolare su rotelle da
inservienti o da attori,
attraverso l'apertura centrale
sul muro di fondo e recuperati
quando non servivano più;
ma per il resto non esistevano scene
dipinte o costruite e il fondale
rimaneva sempre identico, ossia
neutro. Inoltre, a differenza dei
teatri moderni, non esisteva il
sipario e le scenografie erano ridotte
al minimo.
Shakespeare e il mondo del teatro
I suoi inizi furono quelli di un qualunque aspirante attore del
tempo, assunto a giornata dall'una o dall'altra compagnia in ruoli
secondari. Ben presto egli dovette rivelare il suo talento e diventare
colui che con le sue opere ha fatto e fa tutt’ora sognare intere
generazioni, presentando temi universali come l ’amore, la morte, i
conflitti in famiglia e i tradimenti.
Shakespeare era un uomo molto avveduto, nient’affatto genio e
sregolatezza, mai un colpo di testa, mai un azzardo, mai un atto di
cui pentirsi.
Della sua vita si conosce poco, davvero poco, per inquadrare il più
grande genio teatrale dell’umanità, che ci ha lasciato in eredità
trentasei, forse trentasette, magari trentotto, testi teatrali per lo più
splendidi.
In Shakespeare risiede una trascendenza letteraria e culturale che poi
è quella che ha fatto sì che egli fosse semplicemente unico ed
irripetibile, dal momento che, anche se non lo si potrebbe giurare a
priori, mai più ci sarà un secondo William Shakespeare.
Solo lui andò oltre il futuro e la modernità stessa, diventando così
irraggiungibile e talentuosamente “eterno”.
1564:
nasce a
StratfordUpon-Avon
1582 :
matrimonio
con Anne
Hathaway
1594:
Si unisce e contribuisce
a formare la compagnia
teatrale The Lord
Chamberlain's Men
("servi del Lord
Ciambellano").
1603:
Giacomo I adotta la
compagnia,rinomina
ta The King's Men
("Gli uomini del re").
1586:
cerca fortuna a
Londra, dove
diventa attore ,
oltre che autore di
testi e impresario
teatrale.
1588 – 1613:
compone la maggior
parte dei suoi lavori,
raggiungendo
l’eccellenza sia nella
tragedia sia nella
commedia.
La vita
23 aprile 1616:
muore a StratfordUpon-Avon .
1593-94:
si diffonde
un'epidemia di peste e
i teatri inglesi
chiudono;
Shakespeare pubblica
due poemetti, “Venere
e Adone” e “Il ratto di
Lucrezia”.
1599:
grazie all'appoggio del
duca di Southampton,
diviene proprietario
del celebre teatro
Globe.
1623:
Le sue 36 opere teatrali
vengono raccolte e
pubblicate da John
Heminges e Henry Condell
nel First Folio.
Biography
William Shakespeare (StratfordUpon-Avon; 1564 -1616) is
undoubtedly one of the greatest and
most admired playwrights in the
world, for the universality of his
themes and his extraordinarily rich
language. From the biographical point
of view, only a little about him is
known. For instance, Shakespeare's
date of birthday is subject of
contestation, it might be 23rd of
April, but this date is not based on
real documents.
His father was a wealthy merchant and his mother came from a
gentry landed family. In 1582 Shakespeare married Anne Hathaway,
who came from a peasant family, and they had three children. At the
age of 22, he left the family to seek his fortune in London, where he
became an actor, an author and a theatrical manager.
Achieved success, thanks to the support of
the Duke of Southampton, in 1599 he became the
owner of the famous Globe Theatre, where he represented his plays.
William Shakespeare is nowadays defined as the most wealthy poet,
actor and dramatist of this era, because in 1611 he bought a manor
in Stratford-Upon-Avon where he died in 1616.
His remarkable artistic production that counts historical dramas,
comedies and tragedies, also because of the re-reading of his later
works by literary romantics who saw profound similarities between
their aesthetic research and the work of Shakespeare. For a long
time, in fact, this reading has influenced both the critics and the
preparations of his works, exasperating the poetic affinities with
romanticism. In his tragedies, themes and characters, we can found
some romantic experience, but the originality of Shakespare has to be
looked in his amazing capacity of mixing the different theatrical
forms of his era and his ability to found the perfect equilibrium
between them. The tragic, the comic, the bitter, the small talk and
the wit can be mixed by Shakespeare into a big mixture of efficacy.
Le figure femminili
Le figure femminili nel teatro di Shakespeare assumono
una notevole importanza: sono dotate di autonomia e di
forte individualità. I loro caratteri e i loro comportamenti
sono diversi: ad esempio la tenerezza di Giulietta,
l'innocenza di Desdemona, l'intelligenza di Porzia.
Il nobile veneziano Bassanio chiede all'amico Antonio, ricco mercante di Venezia,
3.000 ducati per corteggiare degnamente Porzia. Antonio, che ha investito tutte le
sue risorse in traffici marittimi, si fa prestare il denaro dall'usuraio ebreo Shylock,
che pretende, come obbligazione, se la somma non sarà pagata il giorno fissato, il
diritto di prendere una libbra di carne dal corpo di Antonio. Bassanio ottiene la
mano di Porzia, superando la prova dei tre scrigni. Intanto, la sfortuna si accanisce
contro Shylock.
La notizia che le navi di Antonio hanno fatto naufragio comportano l’impossibilità
di rispettare, da parte di Antonio, il pagamento del debito alla sua scadenza.
Shylock, pretendendo la libbra di carne, porta Antonio davanti al Doge. Porzia
travestita da avvocato perora la causa di Antonio davanti al Doge, dimostrando che
Shylock ha diritto alla carne ma senza che sia versata una sola goccia di sangue, se
non vuole essere giustiziato per attentato alla vita di un veneziano. Il Doge grazia
Shylock, ma confisca i suoi beni, che verranno divisi tra Antonio e lo stato
veneziano. Antonio rinuncia alla sua parte a condizione che Shylock si faccia
cristiano e leghi i suoi beni a Lorenzo e Gessica.
I temi
Ego e amore:
In superficie, la principale differenza tra
personaggi Cristiani e Shylock sembra essere che i
Cristiani valutano le relazioni umane al di sopra
degli affari, mentre Shylock è interessato
solamente ai soldi. Mercanti come Antonio
prestano i loro averi senza interesse e si
espongono a dei rischi per coloro che amano,
mentre Shylock si dispera allo stesso modo per la
fuga di sua figlia, che porta con se i ducati di
Shylock. Da una analisi più approfondita,invece, le
differenze tra Ebrei e Cristiani si riducono
notevolmente. Quando vediamo Shylock nella
prima scena del terzo atto, sembra più ferito dal
fatto che sua figlia abbia venduto un anello dato a
lui dalla defunta moglie,e quindi dal grande valore
affettivo,che dal valore economico dello stesso
anello.
La pietà :
La principale differenza tra Shylock ed i
personaggi Cristiani consiste della mancanza di
pietà da parte dell'usuraio nei confronti di
Antonio. Sebbene la legge sembri essere dalla
parte di Shylock, gli altri personaggi si aspettano
da lui un gesto di pietà, che lui rifiuta di compiere
anche incalzato da una somma doppia da quella
che Antonio gli deve. Shylock, nel suo agire, si
ispira ad un Dio che richiede agli uomini una
stretta aderenza alle sue regole, con conseguente
dura punizione per coloro che non le rispettano.
Per contro, i Cristiani si ispirano al Nuovo
Testamento, ispirandosi ad un Dio che perdona e
che offre la salvezza a coloro che perdonano chi
ha sbagliato.
Economia:
La legge:
Nell'epoca di Shakespeare il
prestare denaro con il ricarico di
un interesse era diventata una
pratica comunemente accettata
ed
il
profitto
divenne
importante nella società, al
punto
che
i
principi
dell'economia superavano quelli
religiosi. Seguendo i precetti
Cristiani, Antonio presta i suoi
soldi
senza
alcun
interesse,perchè
la
sua
condizione gli permette di farlo.
Questa diversa concezione
dell'economia, è alla base della
loro inimicizia, che raggiunge il
suo apice al processo dinnanzi
al doge.
Nel Mercante di Venezia leggi e
regole
possono
essere
manipolate per scopi crudeli o
ingiusti,ma possono essere
anche in grado di produrre il
bene quando applicate da
persone giuste. La legge era
tutta a favore di Shylock, e la
vicenda era prossima ad una
tragedia, che avrebbe portato
alla morte di Antonio. Ma
Porzia manipola la legge in
maniera più abile degli altri, ed
il risultato è il lieto fine di tutta
la vicenda. Antonio viene
salvato e Shylock costretto ad
abbandonare la sua religione.
Pregiudizio e intolleranza:
I veneziani del Mercante di
Venezia
esprimono
una
profonda
intolleranza
nei
confronti degli Ebrei. Se da una
parte è vero che Shylock pratica
un
mestiere
immorale
(l'usuraio), e non mostra
nessuna pietà durante la
rappresentazione
dell'opera,
dall'altra è vero che il rancore
accumulato da Shylock è frutto
di anni di torti subiti, tra cui
anche il divieto nei confronti
degli Ebrei di praticare, a
Venezia, molte altre professioni.
Shylock: Signor Antonio, tante e tante volte, in Rialto, m’avete dato la baia
per via dei miei denari e degli interessi che pratico. E io sopportavo:
rassegnato; che la rassegnazione è la divisa della mia tribù.
Mi date del miscredente, di strozzino, di cane; avete sputato sulla mia
gabbana d’ebreo: e tutto perché faccio il miglior uso del mio. Bè, e adesso vi
fa comodo il mio aiuto. E allora, via! Voi venite da me e mi dite: “Shylock,
abbiamo bisogno di denaro”.
Così dite, voi che vi siete scaricato il naso sulla mia barba; voi che mi avete
cacciato via a calci, come caccereste un can rognoso sulla soglia di casa
vostra. E io che dovrei rispondervi?
Perché non dovrei dirvi: “Ha denaro un cane?” O dovrei inchinarmi fino a
terra,e, con un tono da schiavo umile, col fiato rotto e con un fil di voce,
dirvi così: “Signor mio bello, voi mi sputate addosso lo scorso mercoledì; il
talaltro giorno mi prendeste a calci, e il talaltro ancora, mi deste del cane; e
ora tutte queste cortesie, dovrei prestarvi, io, una somma così considerevole?”
Antonio: Sono pronto a chiamarti cane ancora; e a sputarti ancora
addosso e ancora a prenderti a calci. Se mi vuoi prestare questo tuo
denaro, non come a un amico devi prestarmelo: perché quando mai un
amico ha tratto profitto da un poco vile di metallo prestato
all’amico? Come un nemico l’hai da prestar, tu; che così, se il tuo
nemico non tiene l’impegno, potrai più francamente, a muso duro,
esigere la penale.
Shylock: Eh… che burrasca! Che burrasca! Io che già stavo
pensando come acquistarmi la vostra amicizia, meritarmi il vostro
affetto, scordare i tanti insulti e le tante mortificazioni, e di venirvi
in aiuto nelle presenti strettezze, senza prendere un soldo d’interesse
per il mio denaro… E voi no volete ascoltarmi! È un’offerta cortese,
la mia.
Bassanio: Cortesia fiorita.
Shylock: Signor Antonio, many a time and oft in the Rialto have you rated
me About my moneys and my usences: Still have I born it with a patient
shrug, (For suff’ rance is the badghe of all our tribe). You call me
misbeliever, cut-throat dog, And spit upon my Jewish gabardine, And all
for use of that which is mine own. Well then, it now appears you need my
help: Go to then, you come to me, and you say, “Shylock, we would have
moneys,” you say so: You that did void your rheum upon my beard, And
foot me as you spurn a stranger cur over your threshold, moneys is your suit
What should i say to you? Should I not say “Hath a dog money? Is it
possible A cur can lend three thousand ducats?” or Shall I bend low and in
a bondman’s key With bated breath, and whispering humbleness Say this:
“Fair sir, you spat on me on Wednesday last, You spurned me such a day,
another time You called me dog: and for these courtesies I’ll lend you thus
much moneys”?
Antonio: I am as like to call thee so again,
to spurn thee too. If thou wilt lend this
money, lend it not As to thy friend, for when
did friendship take A breed for barren metaòl
of his friend? But lend it rather to thine
enemy, Who if he break, thou may’st with
better face Exact the penalty.
Shylock: Why look you how you storm! I
would be friends with you, and have your
love, Forget the shames that you have
stained me with, Supply your present wants,
and take no doit Of usance for my moneys,
and you’ll not hear me, - This is kind I offer.
Bassanio: This were kindness.
Conclusioni
La lettura di alcuni brani della commedia “The merchant of
Venice”, nonché la riflessione sui temi proposti dall’opera,
hanno determinato le condizioni necessarie affinché tutti noi
studenti potessimo appropriarci del testo e riflettere con
autonomia e creatività per realizzare il presente lavoro
multimediale.
Realizzato da:
Stefania Gualtieri
Simone Lauria
Siria Nigro
Chiara Abbruscato
Alessandro Campello
Michele Badi
Matteo Lattanzi
Daniele Amalfi
Paolo Sgarbanti
Mariya Dovhanyuk
Kristian Bevilacqua
Gioele Antoninetti
Andrea Gardellin
Sara Lavorgna
Letizia Cosco
Gabriel Farina
Sara Pietrafesa
Ylenia Fazzuni
Monica Liardo
Rossana Capoferri
Lorenzo Ceraolo
Mohamed Khouya
Pietro Catenazzi
Silvia Bison
Prof.ssa Lorella D’Arenzo
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