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In caso di mancata consegna inviare a ufficio Bologna CMP

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In caso di mancata consegna inviare a ufficio Bologna CMP
CMP Bologna
“In caso di mancata consegna inviare a ufficio Bologna CMP per la restituzione al mittente che si impegna a versare la dovuta tassa.”
Supplemento al n° 2 Luglio 2009
Hanno collaborato a questo numero:
Carlo Allegrini, Alberto Azzali, Ivan Bignami, Vincenzo Bonacci, Paolo Camerini,
Paolo Tardito, Settore A.I., Settore A.M., Sezione Provinciale di Bolzano, Sergio
Schiavone
Le foto pubblicate su questo numero sono di:
Eldo Tomazzuoli, Vincenzo Bonacci, Sergio Schiavone, Paolo Tardito, Archivio
Ufficio Stampa FIPSAS
4
Pubblicazione semestrale registrata presso il Tribunale di
Bologna in data 31.01.2002 con il numero 7188
Spedizione in abbonamento postale gruppo 2 - 50%
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1,
DCB - Bologna
Vietata ogni riproduzione anche se parziale. Manoscritti, foto e
disegni, anche se non pubblicati, non si restituiscono.
Una copia Euro 1,00
Editoriale
di Ugo Claudio Matteoli
6
Assemblea Nazionale plebiscito per il Presidente Ugo Claudio Matteoli
a cura della redazione
8
L’Apnea e lo Sport Subacqueo
di Alberto Azzali
12 Uniformità dei Canoni Demaniali una battaglia vinta!
a cura della redazione
13 Slow Fish 2009 buono, pulito e giusto
di Vincenzo Bonacci
16 Ettore Grimaldi lo scienziato dei pesci (seconda parte)
di Vincenzo Bonacci
21 Squali
a cura della redazione
22 Dal Lago alla Tavola
di Vincenzo Bonacci
24 Pesci Salvavita
a cura della redazione
25 INDIA: insulina dai pesci per curare il diabete
a cura della redazione
28 La gestione degli ambienti acquatici tra scienza e pesca sportiva
tra sinergie operative e volontà politiche
a cura della redazione
32 4 anni per migliorare
di Carlo Allegrini
34 Peschiamo & Giochiamo sport, animazione e divertimento
a cura della redazione
38 Giulianova: fervono i preparativi di un evento senza precedenti
a cura del Settore Mare
39 Il vecchio e il mare
a cura della redazione
40 L’esperienza al servizio delle nuove leve
a cura del Settore Acque Interne
42 Attività Subacquee stage multidisciplinare
a cura della redazione
43 Gli esperti consigliano: come difendersi dagli attacchi
della minutaglia alle nostre esche e pasture?
a cura della redazione
44 Un lago di Boe
di Ivan Bignami
45 A scuola di Ambiente
a cura della Sezione Provinciale FIPSAS di Bolzano
46 8° Trofeo Giovani Speranze, che bello!
di Paolo Camerini
48 Fiume Agri e Parco della Val d’Agri: quale futuro?
di Paolo Tardito
50 VI° Giornata Nazionale dello Sport
a cura della redazione
SITO INTERNET www.fipsas.it E-MAIL [email protected]
Direttore Responsabile
Sara Ballotta
Direttore Editoriale
Ugo Claudio Matteoli
Coordinatore
Gaetano Ivan Bignami
Segreteria di Redazione
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Proprietà testata
FIPSAS
Stampa
Cantelli Rotoweb - Castelmaggiore (BO)
La n u o v a te s s e r a p e r s o n a l i z z a ta d e l
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STACCA DALLA
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TESSERA
FEDERALE
2009
3-02-2009
10:52:40
Accer tati ch e i tu oi dati sian o cor retti,
in caso con tr ar io con tatta la Sez ion e
P rovin ciale F I P SAS in dicata su lla tessera
i r ifer imen ti li pu oi trovare alla voce
“ C omitati R egion ali/Sez ion i P rovin ciali”
su l sito feder ale: www.fipsas.it
Contatto
Ugo Claudio Matteoli
Presidente FIPSAS
LA PESCA SPORTIVA PER L’ABRUZZO
S
ento il dovere di aprire questo intervento esprimendo
il cordoglio e la vicinanza della Federazione e dell’intero mondo della Pesca Sportiva alle famiglie e alla
popolazione dell’Abruzzo per l’immane tragedia che
li ha colpiti. Sono passati circa tre mesi dal terremoto che ha
devastato la città dell’Aquila e la sua provincia. L’iniziativa di
solidarietà che la Federazione ha immediatamente messo in
atto (apertura di un conto corrente finalizzato alle vittime del
disastro) sta continuando nella sua opera di raccolta di fondi
e, al più presto, vi informerò sull’entità di quanto raccolto e a
quale scopo sarà interamente destinato.
La Sezione Provinciale FIPSAS di Verona, in collaborazione
con il Settore Didattica Subacquea, ha inoltre realizzato un
progetto che darà la possibilità ai bambini dai 7 ai 13 anni
del campo di Santa Rufina in Roio (AQ) e di quelli limitrofi di
partecipare gratuitamente ad un corso minisub apnea di 1°
livello “Paguro” a partire da questo mese di Luglio per proseguire fino a tutto Agosto. Il corso si avvarrà di Istruttori
federali e verrà svolto in una piscina esterna acquistata con il
prezioso contributo di sponsors veronesi.
E’ il minimo che tutta la Famiglia FIPSAS ha sentito di dover
esprimere nei confronti della gente abruzzese vittima di questa incredibile calamità naturale.
diretto
GRAZIE A TUTTI!
Due sono le date importanti dalle quali
ripartire: 22 marzo e 17 aprile 2009. Sono
i giorni in cui ho avuto un sostegno esplicito e l’appoggio per la mia rielezione alla
presidenza nazionale (FIPSAS) ed internazionale (FIPSed).
Ringrazio tutti: Società affiliate, Delegati
nazionali e internazionali che sulla mia
candidatura hanno fatto convergere voti
dando nuovamente alla mia persona, ma,
soprattutto, al mio programma e a quello
di tutta la squadra (coloro che sono stati
votati per le cariche nazionali), credito e
apprezzamento in nome di una riconferma
e di un giudizio positivo del lavoro svolto
nell’ultimo quadriennio. Questa favorevole opinione mi spinge nuovamente ad
affermare che lo sviluppo e il futuro della
pesca agonistica e sportiva dipenderanno
ancora, in larga misura, dal ruolo centrale che la FIPSAS saprà ritagliarsi in un
quadro di collaborazione fra Governo,
Ministeri competenti e Federazione.
Infatti, troppi sono ancora gli ostacoli legislativi e burocratici che discriminano sul
territorio e, in particolare, in mare, l’attività sportiva e ricreativa della pesca. I temi
da trattare con le priorità e gli interventi
adeguati dovranno essere diretti alle questioni relative alle AMP, ai Parchi Marini,
alle concessioni di nuovi campi gara per
gli agonisti, ai regolamenti provinciali,
agli sgravi fiscali, all’inquinamento delle
acque, ai ripopolamenti gestiti in maniera
scientifica, alla regolamentazione della
pesca sportiva in mare, alla sorveglianza,
alla didattica, ecc...
Questi gli obiettivi primari che il neo
Consiglio Federale dovrà affrontare per
vincere la sfida del quadriennio 20092012.
Un saluto ed un ringraziamento particolare
va al Vice presidente vicario, ai Presidenti dei Settori
nazionali riconfermati dalle
proprie Assemblee e ai
nuovi eletti, ai Consiglieri
Nazionali che condivideranno con me il cammino dei
prossimi quattro anni.
Un in bocca al lupo a tutti
gli Atleti, Tecnici e Dirigenti
che si preparano ad affrontare l’ennesima Stagione
Sportiva. A loro vorrei augurare le maggiori soddisfazioni sportive e di mietere,
come ben sanno fare, quei
successi che sono l’orgoglio e il vanto del titolato palmares federale. La
Federazione, come sempre,
vi è vicina e vi segue affinché possiate lavorare con
la massima tranquillità ed
entusiasmo.
Concludo l’editoriale di
questo numero informandovi del fatto che la
CIPS (la Confederazione
Internazionale della Pesca
Sportiva) ha assegnato
all’Italia l’organizzazione
della Terza Edizione dei
Giochi Mondiali della Pesca
del 2011. E’ un importante e
prestigioso riconoscimento
per l’Italia e per la FIPSAS
che può servire per rilanciare e “mediatizzare” il nostro
amato Sport.
Pianeta Acqua
•5
SPECIALE ELEZIONI
Assemblea Nazionale
plebiscito per il Presidente
Ugo Claudio Matteoli
a cura della redazione
L’Assemblea di Riccione ha dato mandato al nuovo
Consiglio Federale di realizzare i progetti di crescita
e di rilancio della FIPSAS nel quadriennio 2009-2012
Nell’Assemblea
Nazionale Elettiva che si è svolta
lo scorso 22 Marzo 2009 a
Riccione per il rinnovo delle
cariche federali, il Presidente
uscente Ugo Matteoli è stato riconfermato (per la terza
volta) alla guida della Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee
(FIPSAS) per il quadriennio
2009-2012 con un elevato
consenso di adesioni (oltre il
94% dei votanti).
Nella giornata del sabato si
sono svolte le assemblee dei
Settori. In quella successiva
i delegati intervenuti sono
stati invitati - nella parte
straordinaria - all’esame ed
all’approvazione di alcune
modifiche statutarie. Nel
contempo, hanno conferito
ampio mandato al Presidente Federale per provvedere
alle eventuali modifiche allo
Statuto, qualora ci fossero
richieste in tal senso da parte del CONI.
All’inizio dei lavori è stata
effettuata, da parte del Presidente Matteoli, una bellissima cerimonia di premiazione, con la consegna della
onorificenza “Una vita per la
FIPSAS” al Signor Antonio
Mandrino tesserato vercellese che, nell’arco della propria vita associativa, ha dedicato tempo ed energie alla
Federazione.
Nella relazione tecnica, morale e finanziaria il Presidente
ha sottolineato alcuni significativi risultati conseguiti dalla Federazione. In particolare
il tesseramento che, dopo
diversi anni, ha invertito la
tendenza negativa. Dall’analisi del quadriennio è emerso
che il numero delle
tessere e delle società affiliate è aumentato anche se in misura modesta, ma pur
sempre significativa.
Il Presidente Matteoli
ha evidenziato, altresì, che la Federazione
Italiana Pesca sportiva
e Attività Subacquee
(la quarta Federazione
del Coni per numero
di tesserati) nel quadriennio appena concluso ha conseguito
ben 163 medaglie
nelle varie discipline
agonistiche, di cui 61 sono
state quelle d’oro. Nel corso dell’ampia e diversificata
illustrazione, il Presidente ha
sottolineato l’incremento di
interesse da parte dei media (stampa, televisioni) nei
Il Presidente Federale Ugo Matteoli
confronti della Federazione.
Ha altresì messo in evidenza i contatti con le Istituzioni
pubbliche (Ministeri, Regioni
e Province) che procedono
con reciproca soddisfazione.
Inoltre, la consolidata collaborazione tra la Federazione
L’apertura dei lavori assembleari del Settore Acque Interne
6 • Pianeta Acqua
Una panoramica dei delegati
ed il CONI consente di valorizzare al meglio il ruolo della
FIPSAS.
Il Presidente ha affermato
che sono stati avviati, di concerto con altre Associazioni
presenti sul territorio - Arci
Pesca, Enal Pesca, Libera
Pesca - interessanti contatti
per un coinvolgimento univoco verso comuni obiettivi
nell’ottica del miglioramento,
della divulgazione dell’immagine federale e della valorizzazione della disciplina
alieutica.
Il cav. Giovanni Verga, quale
Presidente del Collegio dei
Revisori dei Conti, ha relazionato sulla parte economica e patrimoniale del passato quadriennio.
Al termine sono state effettuate le elezioni del Presidente Federale, dei Consiglieri,
del Presidente e dei membri del Collegio Nazionale
dei Revisori dei Conti e dei
membri della Commissione
di Appello Federale che riportiamo di seguito:
GLI ELETTI PER IL QUADRIENNIO 2009/2012
PRESIDENTE FEDERALE
ACQUE MARITTIME
MATTEOLI UGO
CONSIGLIERI FEDERALI IN RAPPRESENTANZA DEGLI ATLETI
CONSIGLIERI FEDERALI DEGLI AFFILIATI
PISACANE MARCO
CASTALDO ALFREDO
FERRARI GIANRODOLFO
NOLLI CLAUDIO
CERUTTI MICHELANGELO
COFFERATI ANGELO
PECCHIOLI MARIO
BEGAL TIZIANO
BASSI GIOVANNI
DI GIROLAMO FRANCESCO
DI DOMENICO ALFONSO
GIACOMINI LAURA
PRESIDENTE DEL COLLEGIO NAZIONALE DEI REVISORE DEI CONTI
VERGA GIOVANNI
COLLEGIO NAZIONALE DEI REVISORI DEI CONTI
Effettivi
DALMAZZO GIUSEPPE
BRUNELLI PIETRO
Supplenti
MONTINARO TOMMASO
CASTALDI PAOLO
COMMISSIONE DI APPELLO FEDERALE
Effettivi
VERGA MASSIMILIANO
MANTEGAZZA PAOLO
FANCELLO PAOLA
Supplenti
ROSSI EMILIANO
TALINI SERGIO
ACQUE INTERNE
CONSIGLIERI FEDERALI IN RAPPRESENTANZA DEGLI ATLETI
GIGLI ANTONIO
NATUCCI MAURIZIO
LANDONIO FERNANDO
COMPONENTI IL COMITATO DI SETTORE A.I.
FRANCESCO ANTONIO
BONAZZI FAUSTO
BUSSACCHINI SEVERINO
LAVETTO LUISELLA
FUSCONI ANTONIO
TANZI AMILCARE
COMPONENTI IL COMITATO DI SETTORE A.M.
BIGNONE GIORGIO
RUSSO LUIGI
COSTA ROBERTO
NICCOLAI FABRIZIO
MARCONI GIANNINO
DIDATTICA SUBACQUEA
CONSIGLIERE FEDERALE IN RAPPRESENTANZA
DEI TECNICI SPORTIVI
FRASCARI GIANFRANCO
COMPONENTI IL COMITATO DI SETTORE D.S.
CARVANI LUIGI
TEALDO PAOLO
RIGO PAOLO
NARCISI MARIO
ATTIVITA’ SUBACQUEE
CONSIGLIERE FEDERALE IN RAPPRESENTANZA DEGLI ATLETI
AZZALI ALBERTO
COMPONENTI IL COMITATO DI SETTORE A.S.
IN RAPPRESENTANZA DEI TECNICI SPORTIVI
FLORIS STEFANO
PUGGIOLI DONATO
COMPONENTI IL COMITATO DI SETTORE A.S.
IN RAPPRESENTANZA DEGLI ATLETI
BORRA ROBERTO
MASSARI FILIPPO
NUOTO PINNATO
CONSIGLIERE FEDERALE IN RAPPRESENTANZA
DEI TECNICI SPORTIVI
ALLEGRINI CARLO
COMPONENTI IL COMITATO DI SETTORE N.P.
IN RAPPRESENTANZA DEI TECNICI SPORTIVI
MANZI STEFANO
MANGHERINI ANDREA
COMPONENTI IL COMITATO DI SETTORE N.P.
IN RAPPRESENTANZA DEGLI ATLETI
Pianeta
STASI SERGIO
TONELLI LUCA
Acqua
•7
ATTIVITÀ SUBACQUEE
L’Apnea e
lo Sport Subacqueo
di Alberto Azzali
Problemi, considerazioni e prospettive
Da tempo l’Apnea ha assunto nel mondo subacqueo un
ruolo centrale.
In particolare, nel corso degli ultimi anni, questa attività è
andata ad identificarsi sempre più con lo Sport subacqueo
e con la sua continua trasformazione.
Purtroppo, come spesso avviene quando un fenomeno sportivo racchiude un potenziale di originalità e di forte impatto per il pubblico, l’Apnea è stata
spesso strumentalizzata per scopi che con lo sport hanno poco a che vedere.
Il suo percorso è stato (ed è tuttora) accompagnato da un insieme di eventi
e prestazioni, sicuramente spettacolari, ma che, tuttavia, non rientrano nei
parametri di una attività sportiva seria e controllata.
Ci riferiamo, non tanto alla sempre più frequente pioggia di record di immersione eseguiti nelle più svariate condizioni e senza alcun controllo da
parte di organizzazioni internazionali ufficialmente riconosciute, ma ad
imprese atipiche quali, ad esempio: l’uso di locomotori e di “delfini” per
l’esecuzione di dinamiche lineari, bevute di ossigeno puro per statiche
interminabili, baci subacquei ed altre imprese bizzarre, spesso presentate
con la sontuosa e falsa definizione di “Record Mondiali”.
Si tratta quasi sempre di eventi che, con la complicità dei media e della carta
stampata, offrono al pubblico una visione distorta e confusa del mondo apneistico,
a scapito del lavoro organizzato e controllato, quale è (o almeno dovrebbe essere)
quello proprio di una qualsivoglia disciplina sportiva, intesa come tale.
Come se ciò non bastasse, queste prestazioni vengono talvolta accompagnate da richiami
ad artificiose ricerche di natura medico-scientifica delle quali, quasi sempre, non solo non si
comprendono gli scopi, ma, neppure, si riescono a conoscere i risultati finali.
Che il mondo apneistico sia un mondo aperto alla ricerca scientifica è un fatto indubitabile.
La necessità di conoscere meglio il comportamento del corpo umano in immersione ed in
condizioni di apnea, così come lo studio dei fenomeni connessi all’esercizio di immersioni
profonde e/o di apnee prolungate e le cause delle patologie a queste collegate, non solo
è importante, ma anche doveroso per una organizzazione sportiva come la nostra, da
sempre impegnata nella gestione di eventi sportivi e nella salvaguardia della salute dei
propri atleti.
Attualmente disponiamo di una discreta letteratura scientifica in materia di apnea,
ma non è facile riscontrare uniformità di giudizio sulla natura e sulle cause delle
patologie proprie dello sport apneistico; anzi, in alcuni casi, si registrano opinioni
alquanto discordanti tra di loro.
Il “Circo Barnum” delle prestazioni stravaganti ed una cultura medico - scientifica
non ancora in grado di offrire risposte esaurienti, sono due problemi che investono attualmente il mondo apneistico.
Ma non sono gli unici.
Limitandoci allo sviluppo dell’Apnea come fenomeno sportivo ed agonistico, in
Italia e nel Mondo, risulta necessario rivolgere l’attenzione all’attività internazionale ed alle difficoltà che oggi questa manifesta.
In campo internazionale, attualmente, coesistono due associazioni che organizzano e gestiscono l’attività agonistica dell’apnea: la IDA e la CMAS.
La prima è una associazione composta da alcuni soggetti particolarmente esperti nella gestione ed organizzazione delle gare di apnea, qualificati e specializzati,
con alle spalle una lunga e collaudata esperienza in materia.
La seconda è l’organizzazione internazionale di riferimento della nostra Federazione per lo Sport Subacqueo: comprende tutte le Federazioni che praticano l’attività
subacquea nel mondo.
8 • Pianeta Acqua
“
imprese atipiche quali, ad esempio:
l’ uso di locomotori e di “delfini”
per l’esecuzione di dinamiche lineari,
bevute di ossigeno puro per statiche
interminabili, baci subacquei
ed altre imprese bizzarre...
”
Pianeta Acqua
•9
La nostra Federazione da
sempre partecipa alle attività della CMAS, ricevendo in
tal modo una legittimazione
internazionale dei propri risultati agonistici, conseguiti
attraverso la partecipazione
ad eventi organizzati e svolti
sotto il patrocinio dalla Confederazione.
La IDA, al contrario, non
possiede riconoscimenti ufficiali a livello internazionale
così come non è soggetta
a controlli e verifiche sulla
regolarità dei risultati sportivi registrati nel corso delle
competizioni da questa organizzate.
La compresenza di queste
due sigle in ambito mondiale, così come la loro attività
palesemente concorrenziale,
ha generato una situazione
di disagio per tutti i protagonisti del mondo apneistico, contribuendo a logorare
l’immagine stessa della disciplina.
Attualmente, all’interno della
CMAS, l’Apnea non riesce
a trovare risposte adeguate
alle aspettative di crescita e
di sviluppo manifestate da
tutti i soggetti interessati.
Molti sono i motivi di questa
situazione: carenze organizzative, mancanza di programmi e di idee innovative,
quadri tecnici inadeguati,
confusione ed approssimazione nella gestione delle informazioni.
Guardando in prospettiva,
il quadro non è confortante
anche perché, da parte della
IDA, la situazione si presenta
rovesciata, ma non per questo migliore, e ciò a causa di:
una gestione personalizzata,
la mancanza di legittimazione e di controllo nei confronti delle risultanze sportive,
una attività esclusivamente
individuale, una gestione a
prevalente carattere turistico
- imprenditoriale.
La situazione non può non
preoccupare, poiché il carente e/o mancato sviluppo dell’apnea agonistica in
campo internazionale viene,
purtroppo, a penalizzare
la crescita del movimento
apneistico all’interno della
nostra Federazione, contribuendo a compromettere,
almeno in parte, la realizza-
zione del “Progetto Apnea”:
un programma sul quale il
Settore AS ha indirizzato
gran parte delle proprie risorse sia tecniche che organizzative.
Il “Progetto Apnea” non è (e
non vuole essere) una sigla
di comodo, ma, al contrario,
rappresenta un programma
per lo sviluppo dell’Apnea,
come elemento strutturale
e di riferimento per tutto lo
Sport Subacqueo.
Questo progetto prevede,
tra l’altro, la definizione e la
realizzazione di alcuni obiettivi fondamentali come: la
Formazione, la Ricerca, il Talento e l’Alto Livello.
La Formazione tecnica e
didattica dell’apneista è un
obiettivo molto impegnativo.
La sua realizzazione dovrà
prevedere la realizzazione
di alcune iniziative, in particolare: la revisione sostanziale dell’attuale Programma
Formativo Agonistico con
la introduzione della figura dell’“Apneista Sportivo”
e dei crediti formativi, una
maggiore e migliore sinergia
con il lavoro svolto dal Setto-
re Didattico federale e dagli
istruttori di apnea, la obbligatorietà del pre-requisito
di “apneista sportivo” per
tutti coloro che desiderano
partecipare all’attività agonistica in qualsiasi disciplina
settoriale.
Per quanto riguarda la Ricerca, é evidente come la esigenza di una migliore e più
approfondita conoscenza dei
Monica Barbero
(a dx. nel riquadro)
durante una
sua performance
10 • Pianeta Acqua
fenomeni connessi all’immersione sportiva in apnea, lo studio delle cause delle
patologie così come degli standard di
sicurezza e delle tecniche di allenamento, rappresentino un obiettivo prioritario
per la nostra Federazione.
A questo scopo sarà indispensabile una
più stretta collaborazione con l’Istituto
di Medicina Sportiva del CONI, realizzando un programma di screening con
la collaborazione di atleti e tecnici appartenenti alle diverse discipline apneistiche.
Altrettanto importante sarà l’iniziativa di
offrire a medici e ricercatori, che da tempo collaborano con il settore federale,
risorse e strumenti idonei per eseguire i
programmi di studio da tempo avviati.
Il progetto del Talento rappresenta una
originale innovazione all’interno del Settore AS.
Nasce con l’obiettivo di individuare, selezionare e seguire un certo numero di
giovani atleti particolarmente meritevoli
e promettenti, cercando di agevolare la
loro crescita agonistica attraverso il sostegno di una struttura tecnica federale
ed in prospettiva di una loro valorizzazione sportiva nell’Alto Livello.
Si tratta di un progetto sicuramente ambizioso, dalla cui realizzazione potrà dipendere l‘arricchimento tecnico ed agonistico dei nostri atleti ed una maggiore
competitività delle nostre rappresentative nazionali.
Per la crescita dell’Alto Livello e la sua
valorizzazione in campo internazionale,
molto dipenderà dal lavoro organizzativo che la CMAS riuscirà a realizzare nel
corso del presente quadriennio.
Abbiamo evidenziato, in precedenza, la
situazione esistente e le difficoltà che
compromettono lo sviluppo di questa
disciplina a livello mondiale.
Le indiscrezioni che siamo riusciti a raccogliere nel mese di Maggio non sono
certamente incoraggianti.
La mancata organizzazione dei Giochi Mondiali della CMAS 2009, previsti
in Tunisia, e la iniziativa di organizzare
nel mese di Agosto(?), in Danimarca,
un mondiale di Apnea Dinamica, con la
rinuncia al Jump Blue, non sono sicuramente dei segnali positivi.
Improvvisazione ed incertezza continuano a caratterizzare l’attuale pessimo momento della vita internazionale
dell’apnea agonistica.
Peccato.
E’ una situazione che atleti, tecnici, dirigenti delle varie Federazioni interessate
non meritano.
A mio parere, non lo merita neanche
l’Apnea.
Campionato del Mondo
di Fotografia Subacquea
in Mare
Si è svolta a Jeju (Corea
del Sud) dal 31 Maggio al
5 Giugno 2009 la 12^ edizione del Campionato del
Mondo di Fotografia Subacquea in Mare. In rappresentanza di ben 22 Nazioni, sono stati circa 40 i
fotografi partecipanti. Per
l’Italia erano presenti il Direttore Tecnico della Squadra Nazionale, Domenico
Russo, i Fotografi Andrea
Carlesi e Francesco Sesso,
più le rispettive modelle
Anna Maria Moccia e Isabella Furfaro.
La vittoria finale è andata al
norvegese Espen Rekdal,
seguito dallo spagnolo
Carlos Minguell Banos, secondo, e dal sud-coreano
Eok Soo Kim, terzo.
Entrambi gli italiani si sono
classificati tredicesimi.
Premio di Laurea
“Rossana Majorca”
Assegnato anche per il 2009 il Premio
di Laurea “Rossana Majorca”. La cerimonia ufficiale di consegna avverrà a
Milano nel prossimo autunno. Il Premio
di Laurea in Scienze Biologiche, con
indirizzo marino, intitolato a Rossana
Majorca, vuole contribuire in minima
parte a ricordarla e farla rivivere nei
semplici contesti che lei stessa amava:
il Mare con la M maiuscola, lo Sport e
la Subacquea.
“Confidiamo che, nel nome e ricordo
di Rossana Majorca, ciascuna di queste donne possa, con il proprio lavoro,
contribuire a riportare un po’ di “turchino” nei nostri mari”.
Ecco la classifica:
La 3^ classificata è la Dott.ssa Carlotta
Cicotti di Bologna con la Tesi dal titolo:
“DISTRIBUZIONE ED ECOLOGIA DEL
TRACHINUS DRACO IN ALTO E MEDIO
ADRIATICO”
Università degli Studi di Bologna – Corso di Laurea Specialistica in Scienze
Naturali
Relatore Prof.ri CORRADO - PICCINETTI
La 2^ classificata è la Dott.ssa Clara
Monaco di Catania con la Tesi dal titolo:
“DINAMICA DI UNA POPOLAZIONE DI
TURSIOPS TRUNCATUS (MONTAGU,
1821) RESIDENTE NEL GOLFO DI CATANIA”
Università degli Studi di Trieste – Corso di Laurea Specialistica in Biologia
Marina
Relatore Prof. E. FERRERO – Correlatore L. M. TRINGALI
La 1^ classificata e vincitrice del Primo
Premio di Laurea “Rossana Majorca”
2009 e’ la Dott.ssa Zelia Zaccaro di
Matera che ha presentato la Tesi dal
titolo:
“STRUTTURA GENETICA E MICROEVOLUZIONE DI POPOLAZIONI DI RAZZA CHIODATA (RAJA CLAVATA, LINNEO 1758)”
Università degli Studi di Pisa – Corso di
Laurea Specialistica in Biologia Marina
Relatori Prof.ri A.CASTELLI – F.TINTI
Pianeta Acqua
• 11
SPECIALE NEWS
Uniformità dei
Canoni Demaniali
una battaglia
vinta!
a cura della Redazione
n occasione dell’Assemblea Nazionale elettiva di marzo, il Presidente Federale si era impegnato, davanti a
tutti i delegati, a seguire in prima persona le “pressanti” problematiche politiche che affliggono la pesca sportiva in mare. Da qui la nascita del neo-costituito
Settore Federale Acque Marittime (SFAM), un apposito
organo federale mirato ad ottenere maggiore credito nei
confronti della Politica e delle Istituzioni (Ministeri, Enti
Governativi, ecc...) che sono coinvolte nella gestione della
pesca sportiva in mare.
E i primi frutti positivi sono subito arrivati. Pochi giorni orsono, è stato raggiunto un risultato di rilievo e non facile
da conseguire, che premia e riconosce il lavoro e l’impegno costante di tutta la Federazione. Infatti, allo SFAM va
il merito di essere riuscito ad ottenere, da parte del Ministero competente, il riconoscimento specifico per la Federazione della determinazione omogenea sul territorio
nazionale dei canoni relativi alle concessioni demaniali.
In parole più chiare, da oggi in poi, alle Società Sportive
Dilettantistiche affiliate alla FIPSAS che usufruiscono di
concessioni demaniali marittime è applicato uniformemente e sull’intero territorio nazionale il canone di cui alla
lettera b) del comma 251 della Legge 27 dicembre 2006, n.
296 ridotto del 50%.
Una grande vittoria sul piano politico che convince sempre di più della bontà programmatica dello SFAM e che
proietta la FIPSAS quale candidata unica ed autorevole al
ruolo di leadership di tutto il movimento della Pesca Sportiva italiana.
I
12 • Pianeta Acqua
L’originale della
lettera - circolare
inviata dal
Ministero delle
Infrastrutture e dei
Trasporti - direzione
generale per i porti è
consultabile sul sito
federale:
www.fipsas.it
SPECIALE EVENTI
SLOW FISH 2009
Buono, pulito e giusto
-PESCA, ACQUACOLTURA E TUTELA DELL’ECOSISTEMAdi Vincenzo Bonacci
Educare al gusto è indispensabile per costruire un futuro nel quale
il cibo torni ad essere
nutrimento disponibile per
tutti, sicuro, gustoso e a un
prezzo equo. Per scegliere
il pesce giusto da portare a
tavola è bene seguire i principi della territorialità e della
stagionalità. Il pesce è, per le
sue proprietà organolettiche
e nutrienti, uno degli alimenti principe in una dieta sana
ed equilibrata” è quanto ha
sostenuto Luca Zaia, attuale
Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali nel
presentare il programma dello Slow Fish. La manifestazione, biennale, è dedicata al
mondo ittico, all’educazione
alimentare legata al consumo
del pesce ed alle buone pratiche per salvaguardare l’ecosistema del Mediterraneo.
Il Mediterraneo, infatti, con
i suoi pesci, le sue storie e
anche le sue problematiche
è stato il protagonista dello Slow Fish 2009 svolto nel
nuovo padiglione B della Fiera di Genova, progettato da
Jean Nouvel ed affacciato
direttamente sul mare.
Sono intervenuti espositori di
diversi Paesi (Francia, Spagna, Gran Bretagna e Norvegia) ed hanno partecipato 25
presìdi del mare -15 italiani e
10 internazionali- fra cui Croazia, Mauritania, Marocco,
Norvegia e Olanda.
I presìdi - esempi concreti di
salvaguardia, organizzazione
e promozione - dimostrano
che le comunità dei piccoli
pescatori possono vivere in
sintonia con il proprio territorio e con il proprio mare;
essi preservano la fauna ittica
“
Pianeta Acqua
• 13
valorizzando il proprio lavoro
tramite l’offerta di un pescato buono, sano e fresco.
Sono intervenute, inoltre,
circa dieci comunità del cibo
(Francia, Spagna, Marocco
Israele).
Nell’arco delle quattro giornate della manifestazione
sono state attuate numerose iniziative: dai laboratori
del gusto alla presentazione
delle aree marine protette,
dai progetti educativi dedicati ai giovani sulle qualità
del pesce alla proiezione di
filmati e cortometraggi sul
mare, dalla spesa guidata
alla conoscenza delle specie
ittiche.
La Regione Piemonte - presente per la prima volta con
uno stand istituzionale - con
le Province del VerbanoCusio-Ossola, Alessandria e
Vercelli, ha proposto appuntamenti tecnico scientifici
del settore pesce e pesca
d’acqua dolce.
La Provincia del V. C. O.
in particolare, ha illustrato
le diverse iniziative mirate
all’educazione
alimentare
per un consumo consapevole del pesce del lago Maggiore, che è tradizionalmente
legato al patrimonio alimentare del suo territorio. Inoltre, ha proposto anche degustazioni guidate di pesce
come il “carpione”; preparato alimentare tradizionale,
riconosciuto anche a livello
nazionale dal Ministero delle
Politiche Agricole.
Pescatori, ristoratori, Enti di
ricerca (Ist. Italiano di Studio
per gli Ecosistemi del CNR),
associazioni legate al mondo
della pesca locale, hanno fornito il loro contributo per fare
conoscere a Genova, l’unica
realtà di pesca professionale della Regione Piemonte: il
pesce del lago Maggiore.
Nel corso dei vari interventi
è stato presentato il regolamento n. 6/R/2008 della
legge Regionale Piemonte
n. 37 del 29 dicembre 2006:
“Norme per la gestione della
fauna acquatica, degli ambienti acquatici e regolamentazione della pesca” a cura
di Mino Taricco, Assessore
all’Agricoltura della Regione
Piemonte.
Ha fatto seguito la Presentazione del Centro Ricerche
per la Tutela della Biodiversità degli Ambienti acquatici e
dell’Impianto per la riproduzione di Ittiofauna autoctona
ed il CD “Lezioni di idrobiologia – le acque continentali”
entrambe a cura di Carlo Di
Bisceglie (dirigente Settore Tutela e gestione della
fauna selvatica e acquatica
della Regione Piemonte) e
14 • Pianeta Acqua
Gilberto Forneris (dipartimento di Produzioni Animali,
Epidemiologia ed Ecologia
dell’Università di Torino).
Cesare
Puzzi,
della
G.R.A.I.A. di Varano Borghi (Va) è intervenuto su
“Il corridoio ecologico ed
i pesci del Ticino” mentre
Carlo Romanò, responsabile Servizio Pesca Provincia
di Como, insieme a Cesare
Puzzi, ha illustrato il Progetto INTERREG Italia Svizzera
“Valorizzazione sostenibile
delle specie ittiche tradizionali e innovative dei laghi
insubrici”.
Ettore Grimaldi, ittiologo di
fama internazionale, ha disquisito sulla millenaria vicenda alimentare dei pesci
dei grandi laghi prealpini”
Alessandro Oggioni, naturalista CNR Istituto per
lo Studio degli Ecosistemi
(ex Istituto Italiano di Idrobiologia) ha approfondito
le tematiche su “Le piante
acquatiche e la qualità delle
acque lacustri”.
Ettore Ianì, presidente Lega
Pesca, ha presentato il
progetto “Tinca Gobba” e
“Trota salmonata”. Carlo Di
Bisceglie è intervenuto sulla
Presentazione delle Misure
di attuazione del programma comunitario FEP 20072013 nel settore della pesca
ed acquacoltura relative alla
Regione Piemonte.
Francesco Rusconi Clerici, fiduciario Condotta del
Lago Maggiore e Verbano si
è soffermato sulle “Ricerche
e indagini per un presidio del
pesce del Lago Maggiore”.
Davide Sandalo - Assessore
all’Agricoltura e all’Ambiente
della Provincia di Alessandria-, Cristina Calvi - funzionario della Provincia di Alessandria - e Massimo Pascale
- consulente della Provincia
di Alessandria - hanno specificato “Il contratto di fiume
come strumento per la salvaguardia delle acque e della
fauna ittica”.
Non poteva mancare un accenno al “Gavi e bollicine, un
matrimonio possibile“. Spumantizzazione del grande
bianco piemontese a cura di
Davide Sandalo, Assessore
all’Agricoltura e all’Ambiente
della Provincia di Alessandria, Mauro Delfino - direttore del Consorzio Gavi- e Andrea Pancotti - enotecnico
- della Cantina Produttori.
Rosario Mosello – direttore
- e Pietro Volta - idrobiologo
del CNR Istituto per lo Studio degli Ecosistemi (ex Istituto Italiano di Idrobiologia) hanno concluso la kermesse
piemontese parlando della
“Fauna ittica e qualità delle
acque dolci”.
Alla presenza di media locali
e nazionali un pescatore professionista del Lago Maggiore ha illustrato le caratteristiche del pesce d’acqua dolce
che ha ricevuto un ottimo
apprezzamento sensoriale
dalla gremita platea.
La Regione Piemonte e la
Provincia del Verbano-Cusio-Ossola hanno apprezzato entusiasticamente il riconoscimento non ufficiale,
promettendo di sostenere i
prodotti ittici del Lago Maggiore nelle future manifestazioni.
Pianeta Acqua
• 15
PRIMO PIANO
Ettore Grimaldi
lo scienziato dei pesci
-seconda partedi Vincenzo Bonacci
Le parrà forse ripetitivo e superfluo da parte mia
chiederle di toccare il tema dei ripopolamenti ittici
dopo che lei proprio ad essi ha di recente dedicato
un’apposita pubblicazione. Ma l’argomento mantiene
nei discorsi dei pescatori una tale rilevanza e la fiducia
che questi ripongono nelle “semine” resta per lo più così
incondizionata da far pensare che di queste cose non si
parli mai abbastanza, con la dovuta competenza si intende.
Condivide questo mio punto di vista?
l centouno per
cento caro Bonacci,
almeno
sino a quando ti
verranno riproposti con instancabile ripetitività interventi di ripopolamento di
cui credevi di avere da lungo tempo adeguatamente
dimostrata la sostanziale
inefficacia. Il fatto è che i
A
16 • Pianeta Acqua
pescatori sportivi italiani,
così pronti ad adottare le
ultime novità in materia di
attrezzature e tecniche di
cattura, tendono invece
a conservare una mentalità di stampo addirittura
ottocentesco per quanto
riguarda la gestione delle
popolazioni ittiche, non
diversamente del resto da
ciò che avviene per i nostri pescatori di mestiere.
Risale infatti a quell’epoca
l’orgogliosa certezza che
grazie al progresso scientifico un dominio pressoché totale dell’uomo sulle
realtà naturali fosse ormai
a portata di mano; e nella
fattispecie - per quanto
qui ci interessa - che gra-
Il Professor Grimaldi è un autorevole studioso
della fauna ittica del nostro Paese. Nativo di Como
(1934), nel 1957 ha iniziato la sua carriera scientifica presso la Facoltà di Medicina Veterinaria
di Milano, passando poi in qualità di ricercatore all’Istituto Italiano di Idrobiologia di Pallanza
(1962) di cui è stato anche direttore. Conseguita
la Libera Docenza in Idrobiologia e Piscicoltura,
nel 1968 ha assunto l’incarico di insegnamento
di tale materia presso la facoltà di provenienza
mantenendolo sino al 1985, anno in cui divenne
docente universitario di ruolo. La sua attività di
ricerca, attestata da oltre cento pubblicazioni
scientifiche, si è svolta principalmente nell’ambito
dell’ecologia dei pesci di acqua dolce, della patologia ittica e dell’acquacoltura. Parallelamente ha
costantemente svolto anche un’intensa attività
di divulgazione scientifica in campo ittiologico,
più in generale biologico, che lo ha portato a
collaborare con alcune delle più importanti case
editrici italiane.
Appassionato pescatore sportivo, il Professor
Grimaldi ha sempre posto le sue competenze
specialistiche al servizio del mondo della pesca,
occupando fra l’altro posizioni di responsabilità
in seno ad istituzioni pubbliche del settore. E’ in
questo spirito che egli, aderendo di buon grado
ad una richiesta in tal senso della FIPSAS, ha
recentemente realizzato una “Guida Ragionata ai
Ripopolamenti ittici” destinata ad un’ampia diffusione in ambito federale ed anche al di fuori di
esso. L’opera è stata presentata durante un convegno ad hoc tenutosi a Como nel giugno del 2007.
Nel numero precedente di Pianeta Acqua abbiamo
affrontato, con l’illustre scienziato, alcuni aspetti
della pesca in acqua dolce. Completiamo l’intervista con altri due “punti caldi”: i ripopolamenti e
l’introduzione delle specie alloctone.
Il professor Ettore Grimaldi
(a dx.) insieme all’autore
dell’intervista Vincenzo
Bonacci con alle spalle il
Lago di Como.
zie alla raggiunta capacità di
produrre mediante fecondazione artificiale grandi quantità di piccoli pesci fosse ormai possibile realizzare una
vera e propria “coltivazione” degli ambienti acquatici
naturali, proporzionando il
“raccolto” finale di pesci alla
quantità di novellame seminatovi. Ma già nei primi decenni del ‘900 una giovane
ittiologia in rapido sviluppo,
dimostrando con le sue ricerche la complessità e al
tempo stesso l’efficacia dei
meccanismi biologici che
regolano la riproduzione dei
pesci, si incaricava di vibrare un duro colpo all’idea di
poter fare al riguardo di più
e di meglio di Madre Natura,
a cominciare dall’infondato
convincimento che nella riproduzione artificiale la percentuale di uova fecondate
risultasse assai più elevata
rispetto a quella naturale.
Fondamentale agli effetti di
quella revisione critica dei ripopolamenti fu la possibilità
di riferire le specie ittiche a
due grandi “categorie riproduttive” che adottano strategie nettamente diverse per
garantirsi una discendenza:
l’una deponendo una quan-
tità relativamente modesta di
uova, protette però in vario
modo dai genitori unitamente talvolta ai rispettivi neonati; l’altra invece in numero
assai maggiore, in quanto
olari
collocate senza particolari
ente
precauzioni
nell’ambiente
oste
acquatico e quindi esposte
mad una mortalità incomaparabilmente più elevati
ta. Ed eccoci così giunti
al cuore del problema.
Prendiamo la prima delle due categorie riproduttive in questione: in
condizione di normalità,
ossia in assenza di signi-nficativi “disturbi ambiencautali”, basteranno le precauori a
zioni assunte dai genitori
tutela della prole (“nidi” sotto
ghiaia, stretta vigilanza sulle
uova fecondate e sui piccoli)
a compensare la limitata fecondità individuale, e tutto
procederà per il meglio; ma
se per colpa dell’uomo o per
cause naturali la presenza
di femmine mature si farà
troppo esigua, allora sì che
il numero complessivo delle
uova da esse deposte potrà
effettivamente non garantire
più un adeguato rimpiazzo
dei soggetti appartenenti
alle generazioni precedenti
che la mortalità naturale e
la pesca sottraggono man
mano a quella popolazione
ittica. Deficit delle voci in
entrata rispetto a quelle in
uscita - eccoci alla
conclusione di ordine applicativo alla quale volevamo
arrivare - che potrà essere
“ripianato” integrando la
riproduzione naturale con
interventi di ripopolamento
opportunamente dimensionati. E passiamo ora ai pesci
che praticano l’altra strategia riproduttiva, quella basata esclusivamente su una
grande fecondità. In virtù di
questa, anche in presenza
di poche femmine si può di
norma contare su un’adeguata produzione complessiva di uova sicché, nel caso
in ques
questione, l’andamento di
una stagione riproduttiva
viene invece ad essere
vie
sostanzialmente
deterso
minato
dalle condizioni
m
ambientali
più o meno
a
favorevoli
in cui esse
fa
Pianeta Acqua
• 17
e i giovani che ne
nascono vengono a trovarsi
dopo la deposizione. Stando
così le cose si sbaglia, quasi
sempre, attribuendo un calo
numerico di tali pesci ad una
insufficiente deposizione di
uova che in realtà non c’è;
e si commette un errore ancora maggiore ritenendo di
potere ovviare ad essa con
immissioni di novellame prodotto in cattività, in quanto
questo sarà esposto a quegli
stessi fattori di mortalità che
agiscono su uova e avannotti derivanti dalla riproduzione
naturale.
Traendo da queste evidenze
scientifiche le debite conseguenze di ordine operativo,
già a partire dalla prima metà
del secolo scorso i Paesi più
avanzati in materia di gestione della pesca restrinsero gli
interventi di ripopolamento
alle sole specie ittiche di acqua dolce a fecondità particolarmente ridotta, in pratica
ai Salmonidi appartenenti
alle sottofamiglie dei Salmonini (trote, salmoni, salmerini) e dei Timallini (temoli).
Niente di tutto questo invece
in Italia, ove i ripopolamenti
vengono a tutt’oggi effettuati con imparziale generosità
anche per pesci che di uova
ne depongono a decine o a
centinaia di migliaia per chilo
di femmina quali i coregoni,
il pesce persico, la carpa,
la tinca, senza mai curarsi
di verificare nei fatti la reale
utilità di tali interventi. Nostra
mancanza di una adeguata
assistenza specialistica nel
18 • Pianeta Acqua
settore
della ittiologia
applicata alla
pesca? Non
credo
proprio, piuttosto il
convincimento che
persiste in tanti nostri
pescatori di essere tecnicamente autosufficienti, di
poterne cioè semplicemente
fare a meno di quella assistenza specialistica, in virtù
del patrimonio di esperienze
da essi maturato “sul campo”. Donde appunto l’effettuazione di ripopolamenti
del tutto ingiustificabili da un
punto di vista scientifico; un
frequente dissenso collettivo
dei pescatori nei confronti di piani di semina delle
pubbliche amministrazioni
considerati - a torto - troppo
restrittivi in fatto di specie
ittiche da essi contemplate;
l’instancabile, pressante reiterazione - nei confronti di
quelle stesse amministrazioni - di richieste di semina di
cui è stata da lungo tempo
dimostrata sul piano tecnico
l’inaccoglibilità. Fra le quali
di tanto in tanto ce ne sono
ancora oggi persino di quelle
che vengono motivate con
la necessità di “rinfrescare il
sangue” di una certa popolazione ittica, clamorosa sciocchezza che nulla proprio ha
di ragionevole (si sa, infatti,
tutt’al contrario da lungo
tempo che in un determinato
ambiente acquatico si viene
gradualmente a selezionare,
per qualsiasi specie ittica, un
“ceppo” perfettamente adattato a vivere in quelle particolari condizioni, sicché può
risultare dannoso - ancora
più che inutile - modificarne
le caratteristiche “incrociandolo” con materiale di provenienza esterna.
Il denaro che viene ad essere
risparmiato eliminando ripopolamenti inutili quali sono di
norma quelli relativi a specie
ittiche ad elevata fecondità
potrà essere proficuamente
investito in pratiche ittiogeniche (alla lettera “generatrici di pesci”) di altro tipo,
a cominciare dagli interventi
intesi a favorire la riproduzione naturale di dette specie
(tutela e/o ripristino delle loro
aree di frega; collocazione di
substrati riproduttivi artificiali sul modello plurisecolare
delle “legnaie” per il pesce
persico). Tale diversa utilizzazione delle risorse economiche così resesi disponibili
presupporrà comunque sempre una preliminare diagnosi
ambientale che, identificando le cause reali del calo numerico osservato, consenta
di rimuoverne o quantomeno
attenuarne gli effetti negativi (ad esempio, effettuazione di apposite pescate per
lo sfoltimento di altri pesci
esercitanti una indesiderabile attività di predazione o
di competizione per il cibo
a carico della specie ittica
che si intende favorire). Per
completezza va tuttavia sottolineato che in determinate
situazioni il ricorso ai ripopolamenti può risultare, più ancora che utile, addirittura indispensabile anche nel caso
di specie ittiche a fecondità
elevata. E’ quanto si verifica
ad esempio allorquando le
condizioni ambientali di un
lago in fase di eutrofizzazione siano ancora compatibili
con la sopravvivenza del suo
popolamento di coregoni ma
non più tali da consentirne
la riproduzione naturale. Ed
altresì quando - in una fase
ancora più avanzata di tale
processo di inquinamento questi stessi pesci vengano
a scomparire completamente; cosicché, per ripristinarne la presenza dopo avere
adeguatamente risanato il
lago, si dovrà provvedere a
reintrodurli mediante congrue immissioni di piccoli
coregoni prodotti mediante
fecondazione artificiale.
Ma a prescindere da situazioni decisamente poco frequenti come queste, quali
sono fra i tanti, troppi ripopolamenti tuttora effettuati in
Italia quelli considerabili realmente utili? Andando subito
al sodo, ritengo di potere
affermare che anche da noi,
come altrove in Occidente,
essi di fatto riguardino unicamente i Salmonini, già in
precedenza citati, e più limitatamente ancora - nel nostro specifico caso - la trota,
soprattutto in ambiente fluviale; ossia specie ittiche a
fecondità ridotta che in condizioni ambientali fattesi sfavorevoli (eccessive catture di
riproduttori ed in particolare
di femmine; alterazioni delle
aree di frega, ecc.) tendono
assai più di altre a registrare
carenze di natalità naturale
compensabili appunto con
immissioni di novellame prodotto in allevamento. Riconosciuto così debitamente il
ruolo ormai insostituibile dei
ripopolamenti ittici nella gestione di pesca delle nostre
acque da trota, dobbiamo
però affrettarci a sottolineare
che essi trovano i loro invalicabili limiti quantitativi nella
“capacità di accoglienza”
mediamente molto ridotta di
tali ambienti acquatici, tenuto conto che in una specie
individualista ed intollerante
come la trota ogni soggetto
deve poter disporre non soltanto di un adeguato rifornimento di cibo bensì anche
di un’adeguata “porzione” di
alveo fluviale entro la quale
procacciarselo e quindi digerirselo in indisturbata solitudine. Una trota priva di
questo territorio si trova ben
presto in difficoltà e finisce
poi fatalmente con l’essere
eliminata, che è appunto ciò
che avviene allorquando un
ripopolamento risulti essere
numericamente in eccesso
rispetto alla “recettività” ancora disponibile nel corso
d’acqua interessato da tale
intervento. Situazione che
l’esperienza mi dice essere frequentissima in Italia,
a motivo sia della modesta
produttività biologica delle nostre acque da trota,
sia della ormai consolidata
abitudine di sottostimare o
addirittura non tenere conto del tutto dell’apporto di
novellame da parte della riproduzione naturale ancora
presente in esse. Ancora una
volta insomma un grande
spreco di risorse economiche che potrebbero essere
invece finalizzate - anche in
questo caso - ad un potenziamento della riproduzione
naturale mediante interventi
di ripristino e miglioramento
ambientale.
Cosa dire infine delle massicce immissioni di trote
“pronta pesca” così diffuse
e popolari nel nostro Paese?
Che nel loro caso non si può
appropriatamente parlare di
ripopolamenti nel senso vero
e proprio del termine, non
rispondendo esse all’autentica finalità di tali interventi
che consiste sì nell’integrare
una riproduzione naturale divenuta per un motivo o per
l’altro insufficiente, ma sempre entro i limiti di “ospitalità” imposti dall’ambiente acquatico in cui si opera. Limiti
invece macroscopicamente
e consapevolmente superati
da chi effettua immissioni di
questo tipo, sicché ai corsi
d’acqua che le …. subiscono
non resta di fatto altro ruolo
che garantire a quelle trote ed altresì quanto più brevemente possibile nel tempo
- condizioni di temperatura e
di ossigenazione compatibili
con la loro pura e semplice
sopravvivenza. Riconoscendo per altro che senza semine di trote già pescabili moltissime delle nostre acque
salmonicole non potrebbero
sostenere la pressione di
pesca cui sono sottoposte,
almeno sino a quando essa
non si ponga - in fatto di catture - obiettivi di “qualità”
piuttosto che di “quantità”
come invece è avvenuto per
lo più sino ad oggi. Nell’attesa che anche da noi - come
già in altre nazioni - ci si porti
su questa strada più virtuosa, si dovrebbe come minimo pretendere che semine
di tale tipo siano limitate a
corsi d’acqua che avendo
già subito pesanti alterazioni ad opera dell’uomo poco
o nulla si prestino ormai alla
riproduzione naturale delle
trote; escludendo nel modo
Pianeta Acqua
• 19
più assoluto, al tempo stesso, che acque soggette di
ripopolamenti con avannotti o trotelle debbano altresì
accogliere torme di grosse
trote fameliche.
Negli ultimi decenni la lista
delle specie ittiche presenti nelle nostre acque dolci
è andata progressivamente allungandosi in seguito
alla introduzione di pesci
“forestieri” dalle più diverse provenienze, dimensioni
ed abitudini di vita. Salutato con favore da non pochi
pescatori sportivi che lo
vedono come un’occasione per sperimentare nuove
catture e nuove emozioni,
il fenomeno preoccupa
invece gli ittiologi che temono per la sopravvivenza
stessa di taluni pesci “nostrani”.
Ritiene che ciò potrebbe
effettivamente verificarsi?
La risposta non può essere
che
incondizionatamente
affermativa, considerate le
tante prove in tal senso che
ci vengono da tutto il mondo. Dirò di più: l’introduzione
di un solo pesce predatore si
è dimostrata più volte capace di determinare la scomparsa di più specie ittiche o
addirittura di tutto il popolamento ittico originario anche
negli ambienti acquatici più
estesi. A questo proposito
vale la pena sottolineare che
un pesce predatore è quasi
sempre già noto come tale
nel suo ambiente di provenienza; ragione per cui la
20 • Pianeta Acqua
logica previsione che esso
mantenga anche altrove tali
sue abitudini alimentari dovrebbe di norma dissuadere
in partenza dall’effettuarne
l’introduzione.
Assai meno prevedibile a
priori è invece la possibilità
che un pesce forestiero, una
volta introdotto, sottragga
sistematicamente cibo ad
una specie locale, determinandone così il declino ed
eventualmente la completa
scomparsa. Per escludere un
rischio del genere è necessario procedere previamente
ad un accurato confronto fra
il cibo che il pesce candidato all’introduzione ingerisce
nell’ambiente di origine e
quello consumato dalle principali specie ittiche presenti
nell’ambiente cui sarebbe
destinato; verifica che per la
sua specificità e complessità
va necessariamente affidata
– al pari di tanti altri accertamenti nell’ambito dell’ittiologia applicata alla pesca
– a specialisti con adeguate
competenze in materia. Tenendo tuttavia presente che
nemmeno questo appropriato modo di procedere può
sempre escludere del tutto
l’insorgere di una “competizione alimentare” con specie
ittiche indigene, essendo
documentati più casi in cui
il nuovo arrivato, incontrando condizioni ambientali significativamente diverse da
quelle in cui originariamente
viveva, ha dovuto modificare in rapporto ad esse le
proprie abitudini alimentari,
venendo così a trovarsi - imprevedibilmente anche per
l’esperto - in rotta di collisione per il cibo con una specie ittica locale. Nel mentre
gli effetti negativi dell’azione
predatoria di un pesce esotico incautamente introdotto
tendono spesso a manifestarsi piuttosto rapidamente
in tutta la loro gravità, quelli
di una competizione alimentare nei confronti di specie ittiche indigene possono invece restare a lungo pressoché
inapparenti, per poi rivelarsi
d’un tratto quando ormai il
guasto si è fatto irreversibile.
Una dinamica più subdola,
“al rallentatore”, che può favorire una sottovalutazione
dei rischi connessi con l’introduzione di specie ittiche
“pacifiche”, soprattutto se di
piccola taglia. Errore di valutazione per altro assai grossolano, stante la possibilità
che proprio queste ultime
diano luogo ad una deleteria
competizione alimentare nei
confronti degli stadi giovanili
di più specie ittiche locali.
Intenzionale oppure frutto di
inaccuratezza o incoscienza
(mescolanza con materiale
da semina o da esca; fuoriuscita da corpi d’acqua privati), qualsiasi introduzione
di pesci forestieri è dunque
sempre caratterizzata da un
elevato potenziale di rischio
per il popolamento ittico
preesistente nonché spesso – di conseguenza – per
l’intero ambiente acquatico
in cui esso è inserito. Rischio connesso anche con
una eventuale introduzione
di nuove forme morbose a
carico dei pesci, nonché con
la possibilità che la specie
ittica immessa si incroci con
una o più specie ittiche locali ad essa geneticamente
affini, determinandone così
la scomparsa “in purezza”.
Gravi e concreti pericoli tutti quelli sin qui brevemente evidenziati - che sarebbe
ingiustificabilmente riduttivo
valutare e affrontare in funzione della sola pesca, per le
implicazioni di ben altro respiro che essi possono avere. Va infatti tenuto sempre
presente che i popolamenti
ittici selvatici - al pari di ogni
altra realtà naturale - sono
patrimonio dell’intera comunità nazionale, donde un interesse collettivo a conservarli
nella loro originaria integrità;
e ciò anche nello spirito dei
vincolanti impegni in materia
di tutela della “biodiversità”
assunti dal nostro Paese in
sede internazionale.
PESCA & SCIENZA
SQUALI
a cura della redazione
l gruppo “MEDITERRANEAN
SHARK RESEARCH GROUP”
ha dato avvio ad un programma di ricerca imperniato sulla
comunicazione di catture, modalità e dati somatici delle medesime.
I pescatori sportivi che dovessero nelle loro battute catturare
uno di questi pesci, sono pregati di fornire i dati di luogo e data
di cattura, esca usata, profondi-
I
tà d’ingaggio, lunghezza, peso e
sesso dell’animale.
Se possibile scattare anche una
a
foto. Infine, a coronamento della
a
collaborazione scientifica, il rila-scio in libertà dello squalo sta-rebbe a testimoniare l’alta spor-tività del pescatore che ha vinto
o
il duello.
Le informazioni ed i dati di cui
sopra dovranno essere inviati al
curatore della banca dati italiana
squalo bianco al seguente indirizzo di posta elettronica:
[email protected]
Pianeta Acqua
• 21
VIAGGIO NEL GUSTO
Dal Lago
alla Tavola
di Vincenzo Bonacci
ella austera sala
di Villa Camozzi di
Grandola ed Uniti
(CO), l’Assessorato Pesca della Provincia
di Como e l’Associazione
Dilettantistica
Provinciale
Pescatori Sportivi e Subac-
N
22 • Pianeta Acqua
quei - sezione di Como convenzionata F.I.P.S.A.S.- hanno presentato un incontro
denominato “dal lago alla
tavola”. Nel corso del convegno, sono stati presentati
il progetto INTERREG IIIA:
“Valorizzazione sostenibile
dei prodotti ittici tradizionali
e innovativi dei laghi insubrici” e la monografia “Trote in Gabbia”, acquacoltura
sperimentale sul Lario con la
proiezione del documentario
sull’impianto di stabulazione
della fauna ittica realizzato
a Menaggio dalla Provincia
di Como. Ha concluso l’incontro il primo campionato
provinciale di filettatura cui
ha fatto seguito un buffet a
base di pesce di lago.
Nel prologo del programma Ettore Grimaldi, emerito
scienziato, ha ricordato gli
anni giovanili quando, ospite della famiglia Camozzi, di
cui era grande amico, veniva
a pesca sulle rive lariane allora ricche di pesci, un vero
paradiso per la pesca con
la tirlindana attorno alle legnaie. Un luogo rimasto nel
cuore della memoria, come
ha tenuto a sottolineare,
nella residenza dei Camozzi
che ha avuto un illustre antenato - Luigi - arruolato a soli
diciotto anni al seguito delle
truppe napoleoniche.
Nell’ambito del programma
operativo di cooperazione
transfrontaliera Italia - Sviz-
zera 2007 – 2013,, Carlo Romanò, tecnico
co del
Servizio Pesca della
provincia lariana, Cesare Puzzi (G.R.A.I.A.)
A.) e
Vittorio Moretti (Univerniversità degli Studi dii Milano) hanno illustrato
ato i
contenuti del progetto
getto
INTERREG IIIA che
ha recentemente preso avvio. Il Progetto
etto
italo - svizzero tende
nde
allo sviluppo dei prorodotti ittici, sopratattutto quelli di minor
nor
pregio, e coinvolge
ei
pescatori italiani ed
aelvetici. Nella inizia-
tiva - che tratteremo
a parte - sono coinvolti la
Provincia di Como (capofila
italiano) ed il Canton Ticino
(capofila svizzero).
Nel corso del convegno giunto alla settima edizione
- come ha ribadito il moderatore Luigi Guglielmetti - è
stata presentata la monografia “Trote in Gabbia” nell’ambito
delle
pubblicazioni
“Quaderni di Pesca del Lago
di Como” che rappresentano
un valido contributo per una
più approfondita conoscenza
del mondo alieutico. E, come
ha precisato il direttore Giovanni Maccarrone nell’introduzione della monografia, i
libretti diventeranno una piccola enciclopedia della quale
potranno usufruire i pescatori di oggi e, soprattutto, di
domani. L’opera presentata
tratta la realizzazione di un
impianto di gabbie sommer-
se per la stabulazione della
fauna ittica; un progetto sperimentale ed innovativo mai
intrapreso dalla Provincia di
Como nell’ambito delle attività di gestione della pesca.
L’obiettivo è ambizioso: aumentare il “volume“ d’affari
del comparto ittico lariano
attraverso la creazione di un
prodotto di qualità intermedia tra il pesce di lago ed il
pesce di allevamento.
Prima del buffet offerto
dall’organizzazione a base
di pesci di lago si è svolto
un simpatico quanto significativo campionato provinciale di filettatura. Si sono
cimentati 12 contendenti e,
sotto l’inflessibile ed inappellabile giudizio del Giudice
(avv. Ferrari), è stata stilata
la classifica che ha visto due
dei partecipanti primi classificati ex aequo.
Pianeta Acqua
• 23
PESCA & SCIENZA
PESCI
SALVAVITA
a cura della Redazione
a SISA (Società Italiana per lo studio
dell’arteriosclerosi)
riunitasi a Mestre in
L
24 • Pianeta Acqua
occasione del suo XIX Congresso Nazionale, ha ribadito la fondamentale funzione
di pulitori delle arterie degli
acidi grassi omega-3.
Questi “spazzini” sono in
grado di rimuovere e di
asportare le placche di colesterolo che si formano nelle
arterie, causa prima di gravissime patologie.
Gli scienziati hanno ribadito che questo acido grasso
così importante per la nostra
salute, che ci preserva da
infarto ed ictus, è contenuto
nelle quantità ottimali per il
nostro organismo nel pesce
azzurro ed in particolare nella sardina.
L’assunzione
di
questi meravigliosi
e poco valutati pesci due o tre volte
la settima ci garantisce un apporto di
acidi omega-3 tale
da aumentare notevolmente le difese
contro queste gra-
vissime, ed in moltissimi casi
mortali, patologie.
PESCA & SCIENZA
INDIA:
a cura della redazione
na riceri
ca finanziata dal
dipartimento di biotecnologia che fa capo
al Ministero della
Scienza e della
U
insulina dai pesci
per curare il diabete
Tecnica
T
i
indiano
i di
h
ha
scoperto una relazione tra i pesci e
la cura del diabete.
Gli scienziati hanno, infatti, ricavato
dalle cellule adipo-
se delle
d ll “C
“Carpe””
l’insulina che, purificata, potrebbe
essere usata da
pazienti che soffrono di diabete mellito. Nelle Carpe il
gene responsabile
della
d ll
produzione
d i
dell’insulina ha dimostrato un’attività biologica maggiore rispetto a
quello presente nei
suini, che al momento sono i maggiori produttori di
questo
farmaco
utilizzato in ambito terapeutico. Secondo i ricercatori
del Bose Institute
di Kolkata, questa
scoperta può avviare la sperimentazione di una nuova
terapia per il diabete mellito, malattia
che impedisce al
corpo di utilizzare
tili
il glucosio presente nel sangue, il
cui livello di conseguenza aumenta enormemente.
Grazie all’insulina
prodotta dalle Carpe, sarà disponibile una nuova fonte
per il trattamento
del diabete che,
soltanto in India,
causa circa 30 milioni di malati accertati e, secondo
le stime, altrettanti
cui non è ancora
stato diagnosticato o di cui non si ha
notizia.
Pianeta Acqua
• 25
26 • Pianeta Acqua
Pianeta Acqua
• 27
SPECIALE CONVEGNI
La gestione degli
ambienti acquatici tra
scienza e pesca sportiva
tra sinergie operative e
volontà politiche
a cura della redazione
a pesca sportiva è
il passatempo più
diffuso e maggiormente praticato dagli abitanti delle grandi città.
Lo rileva uno studio condotto sulla popolazione di oltre
un centinaio di metropoli.
Coinvolge oltre un milione e
mezzo di pescatori su fiumi,
laghi e sulle coste marine.
Lo statista inglese Winston
Churchill era un grande pescatore; nei momenti di crisi,
spesso risolveva i suoi gravi
problemi praticando la passione alieutica, come ha riferito Aldo Tasselli - un pioniere
dell’acquacoltura -. E’ quanto emerso nel convegno: “la
gestione degli ambienti acquatici tra scienziati ittiologi
e pesca sportiva” svolto nel
corso del Fishing Show
a Bologna. E’ stato organizzato dalla
FIPO (Federazione
Italiana Produttori
Operatori Articoli
Pesca Sportiva) che da anni
è
impegnata
L
28 • Pianeta Acqua
per una politica sul territorio
tesa alla valorizzazione ed
alla promozione della pesca sportiva nel Paese ed
all’estero. Le aziende produttrici di materiale sportivo,
alcune leader a livello mondiale, hanno conquistato significative nicchie di mercato con livelli di competitività
che consentono di sostenere vivo il settore.
Nel corso del convegno, al quale ha
anpartecipato
che la FIPSAS
per i pescatori
sportivi, si sono
confrontati ittiologi, studiosi
degli
ambienti
acquatici,
esperti nella gestione dei
ripopolamenti, ricercatori e,
per l’appunto, i rappresentanti delle maggiori associazioni di pescatori della
Penisola.
Il pescatore ama la natura
e la protegge. Vive nel suo
contesto e nessuno meglio
di lui conosce lo stato di salute delle acque che frequenta, ha ribadito
a gran voce
l’associazionismo
alieutico.
L’ittiofauna, inoltre,
costituisce
una risorsa
importante
per il futuro
del Paese.
Per (Aiiad) - l’associazione
scientifica che tratta i diversi
aspetti riguardanti la scienza dei pesci - è intervenuto il Presidente Francesco
Nonnis Marzano. Nel corso
dell’intervento ha ribadito
che “se non c’è acqua non
c’è pesce “ per cui ritiene
sia giunto il momento di intensificare i dialoghi con Enti
ed Associazioni per operare
verso il comune interesse.
Alcune battaglie, ha sostenuto, devono essere condivise con i pescatori. L’associazione si è proposta quale
interlocutrice e punto di riferimento per interagire con
le altre realtà e creare quelle
collaborazioni ritenute indispensabili per salvaguardare
il bene comune rappresentato dalle acque e dai pesci. Nel corso del convegno
sono state affrontate tema-
tiche quali l’acquacoltura, la
gestione dei ripopolamenti
(Massimo Pascale - Crest
Torino), l’invasività delle
specie alloctone e nocive
(Angelo Mojetta - Acquario
civico di Milano), la tutela
degli ambienti acquatici (Gilberto Gandolfi - Università di
Parma), il proliferare indiscriminato delle micro centrali
elettriche (Mauro Ferri - Ausl
Modena). Tutte tematiche
che, inevitabilmente, coinvolgono la pesca sportiva
ed i pescatori. E’ stato un
confronto dialettico, civile e
sostanzialmente propositivo.
E’auspicabile che da esso
possa scaturire, attraverso
una reciproca collaborazione, un interscambio di opinioni con lo scopo di tutelare
la fauna ittica e migliorare,
nei limiti del possibile, le condizioni delle acque. I relatori
che si sono succeduti sul
palco del convegno hanno
portato le proprie esperienze. In alcuni casi sono state
evidenziate testimonianze di
realtà locali.
Per comune accezione, le
specie ittiche esistenti nelle
nostre acque fino al 1500
sono considerate autoctone mentre quelle inserite o
classificate in seguito sono
definite alloctone (Angelo
Mojetta).
Le associazioni di pescatori
sono state colpevolizzate,
da alcuni ittiologi, per aver
immesso nelle acque specie
esotiche che hanno sconvolto gli equilibri esistenti
nell’ambiente acquatico. In
particolare, il siluro - tende
a colonizzare interi territori a
scapito delle specie presenti - è stato messo sul banco
degli “imputati”. Anche le
immissioni di materiale ittico
(talvolta di dubbia qualità) effettuate con finalità ricreative
e non sempre eseguite nel rispetto dei principi ittiologici,
hanno contribuito ad alterare
l’equilibrio esistente. E’ anche vero che l’introduzione
di specie alloctone, come il
lavarello, non ha provocato
problemi alle specie presenti. E, come è stato sostenuto
da più di un oratore, lo scadimento della qualità delle
acque ha contribuito alla
diffusione delle specie alloctone. Cesare Puzzi - della
società Graia - ha riferito che
alcuni studi (in fase di completamento) effettuati su tutta l’asta fluviale del Po hanno evidenziato un fenomeno
piuttosto singolare: le specie
pregiate si sono prevalentemente localizzate verso la
zona alta del fiume.
Tuttavia, non sono sufficienti
questi soli aspetti per discriminare le associazioni di pescatori sportivi che in alcuni
casi sono stati accusati di
aver contribuito, come già
detto, al depauperamento
del patrimonio ittico. Una
parziale interpretazione, e talvolta prevenuta imputazione,
non sempre trova riscontro
in una realtà diversificata su
tutta la Penisola come hanno
documentato alcuni relatori.
In tutto questo contesto non
sono mancate le iniziative di
privati e delle stesse Associazioni che hanno cercato
GRUPPO DI LAVORO MINISTERIALE PER LA PESCA
SPORTIVA E RICREAZIONALE
Costituito un apposito Gruppo
di Lavoro Ministeriale. La FIPSAS candidata al ruolo di guida naturale delle Associazioni
di categoria per discutere i
problemi della pesca sportiva
e ricreazionale in mare.
La Direzione Generale della
Pesca Marittima ed Acquacol-
tura, facente capo al Ministero
delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, ha incaricato la FIPSAS, nella persona
del Presidente Federale, Prof.
Ugo Claudio Matteoli, di riunire in un unico tavolo di lavoro
le Associazioni di categoria
per occuparsi delle problematiche della pesca sportiva
e ricreazionale in mare, d’intesa con il Ministero ed in attesa di confrontarsi poi con le
Associazioni professionali di
categoria. Questo è il primo
fondamentale passaggio per
raggiungere quegli obiettivi
che la Federazione ha individuato e deciso di affrontare,
anche attraverso la costitu-
zione di una apposita Commissione denominata SFAM
(Settore Federale Acque Marittime).
Del tavolo di lavoro, oltre naturalmente alla FIPSAS che
farà da capofila, faranno parte l’Arci Pesca, l’Enal Pesca, il
Big Game Italia e l’Associazione per il Mare.
Pianeta Acqua
• 29
di sopperire alle lacune ed ai
danni arrecati anche da Enti
e Società cui la sopravvivenza dei pesci non è mai stata
tra le loro priorità. Nel corso
del convegno, come in precedenti incontri, sono stati
portati a conoscenza alcuni
significativi interventi di recupero (ma ce ne sono molti
altri e poco noti alla platea
dei pescatori). Sono state
evidenziate testimonianze e
riscontri delle opere realizzate da parte di federati che,
con ostinazione e perseveranza, hanno portato avanti
battaglie con le Autorità locali.
Anche le specie marine del
Mediterraneo hanno risentito
per l’invasività delle specie
tropicali, come sostenuto da
Riccardo Caprioli (Università
Roma Tor Vergata), causate
dall’apertura del canale di
Suez (1869). Il relatore ha
auspicato
l’intensificazione della maricoltura (sono
state ottenute deposizioni
di uova di tonno in cattività)
ed il contenimento del prelievo ittico in funzione dei
livelli massimi sostenibili. Ha
lamentato gli indiscriminati
prelievi di fauna che pregiudicano le riproduzioni per gli
anni a venire. In alcuni casi
sarebbero sufficienti barriere protettive oppure piccole
oasi per impedirne l’accesso
e vietare l’irrazionale impiego
delle reti per salvaguardare
le specie maggiormente a
rischio. Invece, ha ribadito, i
controlli spesso sono carenti e le autorità preposte non
hanno adeguati mezzi per effettuare preventivi interventi
a salvaguardia delle specie
ittiche.
Marco Zanetti (Bioprogramm
Padova) ha lamentato la
scarsa vigilanza delle acque
(sottolineata anche da altri intervenuti). Fino ad ora
sono state le associazioni di
pescatori a farsi carico dei
controlli sulle acque. In particolare la FIPSAS, come è
stato riconosciuto da diversi
oratori, attraverso le Sezioni
Provinciali e con costi elevati, è l’unica a poter disporre
di una rete di guardiapesca
lungo la Penisola; sono centinaia i federati che operano
nel più assoluto anonimato
per garantire adeguata sorveglianza. Le Amministrazioni pubbliche sono praticamente assenti, a parte
qualche eccezione che conferma la regola.
E’stato sottolineato, da alcuni intervenuti, come il potere politico spesso abbia
vanificato le aspettative e
mortificato gli sforzi di quanti cercano di operare per il
bene comune. Infatti, una
delle cause del degrado è
imputabile agli Enti locali
che attuano normative legislative, spesso restrittive, e
vengono puntualmente disattese proprio dai legiferanti. Nel corso del convegno è
emersa anche la spinosa, e
poco affrontata, problematica delle legislazioni difformi
o contrastanti sul territorio
italiano, talvolta in palese
contraddizione tra Province
della stessa Regione.
Le costruzioni di micro-centraline atte alla produzione di
energia elettrica stanno distruggendo interi corsi d’acqua; spesso risultano inutilizzate proprio per la mancanza
idrica! Le irrazionali captazioni, a volte di origine clientelare, hanno
devastato
fiumi e torrenti riducendoli a
rigagnoli. Il deflusso minimo
ORARI DI PESCA: LE ACQUE INTERNE DELLA
PROVINCIA DI SAVONA COME LA SVIZZERA!
A partire dalla stagione alieutica 2009,
l’inizio della giornata di pesca nelle
acque interne della
provincia di Savona
non potrà più essere
30 • Pianeta Acqua
scelto dal pescatore.
Infatti le nuove disposizioni in materia
di pesca sportiva decretano i vari orari di
accesso alla pratica
alieutica, a seconda
delle stagioni.
La medesima cosa
succede nelle acque
interne della Svizzera,
in seguito all’applicazione di una legge
cantonale sull’eserci-
zio della pesca.
Per conoscere esattamente le varie ore per
iniziare a pescare, nel
Savonese, in base ai
mesi ed alle stagioni,
bisogna munirsi del
libretto segnacatture,
obbligatorio e gratuito
di cui si deve munire
ogni pescatore che
desideri recarsi a pesca in queste acque.
vitale di acqua, tanto decantato proprio dai richiedenti,
spesso rappresenta solo una
postilla inserita nelle leggi
che vengono continuamente
disattese dalle stesse Province e Regioni che le legiferano. Un altro degli aspetti
lamentati da alcuni relatori
sono stati gli sbarramenti e la
carenza di passaggi artificiali
per i pesci. Alcune irrazionali
regolamentazioni, prive di
adeguate conoscenze delle
esigenze ittiche, hanno consentito che negli anni passati fossero costruiti invalicabili
sbarramenti per i pesci. Una
parte di responsabilità compete anche ad (alcuni) scienziati ed ittiologi per la mancanza di controllo e, talvolta,
per acquiescenza.
I Presidenti delle tre associazioni di pescatori presenti,
Giuseppe Rossi (Unpem),
Iames Magnani (Arci Pesca
Fisa) e Ugo Claudio Matte-
oli (Fipsas) intervenuti nel
dibattito hanno ribadito sostanzialmente l’esigenza di
una maggiore aggregazione
per consolidare una comune forza politica da contrapporre alle Amministrazioni e
coinvolgerle nella gestione
delle acque. Un auspicio che
non preclude collaborazioni
di associazioni ambientaliste
ed unità locali. E’ auspicabile, altresì, una legislazione
che metta ordine nella materia e sia di contenimento
al proliferare di normative
e regolamentazioni locali,
talvolta in contrapposizione
con le stesse norme vigenti
sul territorio. E’ stato anche
precisato che le Associazioni non sono contrarie alla costruzioni di centraline idroelettriche, a condizione che
siano posizionate in territori
e su corpi acquei specifici,
erette nel contesto idrografico e rispettose dell’ecosi-
stema ambientale. La collaborazione con gli ittiologi,
come è stato sottolineato, è
determinante per creare una
gestione comune in simbiosi
tra sinergie di intenti e capacità di realizzazione.
Il presidente Ugo Claudio
Matteoli, che ha concluso il
programma degli interventi,
ha criticamente sottolineato
come il flagello dei cormorani non sia stato affrontato dai
relatori che lo hanno preceduto. Eppure, questi uccelli
ittiofagi, che hanno colonizzato interi territori lungo
i corsi dei fiumi, risultano
spesso più dannosi dei siluri. I quali, in alcuni casi sono
oggetto di selezioni mirate
ed autorizzate dalle locali
amministrazioni. I cormorani,
invece, a parte qualche caso
isolato dovuto, soprattutto,
alla sensibilità ed alla consapevolezza di sporadici amministratori locali, non sono
considerati distruttivi delle
specie ittiche alla stregua dei
siluri. Sembra che godano di
una certa immunità. Il presidente Matteoli, inoltre, ha
ribadito che la qualità delle
acque è determinante per
la sopravvivenza dei pesci.
Ha sottolineato che è “pura
utopia” far sparire i pesci alloctoni ed è impensabile che
le amministrazioni locali possano efficacemente operare,
a parte qualche encomiabile
caso. I pescatori sportivi, ha
ribadito con determinazione,
hanno il desiderio di salvaguardare le acque dei fiumi e
la fauna ittica. Si può discutere anche sulle immissioni
di pesci, a condizione che ci
sia la comune volontà di procedere all’unisono. Ha concluso sostenendo che “lavorando insieme” si possono
fare molte cose nell’interesse dei pesci, della pesca e
dell’ambiente.
JUMP BLEU DA RECORD
Monica Barbero è la nuova primatista mondiale. Tomasi si riconferma
il più forte apneista italiano degli ultimi anni.
Si è svolto domenica 5 Luglio 2009 nei fondali di Noli
(SV) il Campionato Italiano
di Jump Blue: la specialità
più tecnica dell’apnea outdoor.
La competizione, organizzata dalla Società Agonismo Sub Torino in collaborazione con Piazzapnea e
il Centro Sub Gamma Asti
e con il patrocinio del Comune di Noli, ha visto ai
nastri di partenza 17 atleti:
12 uomini e 5 donne, tutti
appartenenti alla categoria
elite.
In campo maschile la vittoria è andata a Michele
Tomasi, della Società Club
Subacqueo Rane Nere, i
cui metri percorsi sono
stati 147,77. Alle sue spalle Gaspare Battaglia, della
Società Apnea Academy
Competition,
secondo
con 135,44 mt., e Giuliano
Marchi, dell’Associazione
Trentina Attività Subacquee, terzo con 132,67 mt.
Fra le donne, impresa di
Monica Barbero, che con
143,33 mt., oltre a fare suo
il titolo italiano, ha stabilito anche il nuovo Record
del Mondo della specialità. Il precedente di 142,28
mt. apparteneva alla sudamericana Ketty Macìas
Crespo. Per la fortissima
atleta dell’Agonismo Sub
Torino, già medaglia di
bronzo all’ultimo Campionato Europeo, aumentano
così i rimpianti per il mancato svolgimento del Campionato del Mondo della
specialità, originariamente
in programma ad Agosto in
Tunisia.
Buone anche le performance di Francesca Scolari,
della Società Nuoto Pinnato Tarvisium, seconda
con 100,85 mt., e dell’altra
Monica dell’Agonismo Sub
Torino, la Chiabrando, terza con 84,12 mt.
Ad impreziosire il Campionato, sabato 4 Luglio si è
svolto, sempre a Noli, un
dibattito dal titolo “Le Attività Subacquee nell’Area
Marina Protetta dell’Isola
di Bergeggi”, in cui sono
intervenuti il Presidente
della neo costituita AMP,
Simone Bava, il Presidente del Settore A.S. della
FIPSAS, Alberto Azzali, e il
Responsabile della Didattica Subacquea della Sezione Prov.le Conv. FIPSAS di
Savona, Antonello Montis.
Nella foto:
Monica Barbero
neo primatista
mondiale di
Jump Blue
(foto di A. Balbi).
Pianeta Acqua
• 31
NUOTO PINNATO
4 anni per migliorare
di Carlo Allegrini
Carissimi appassionati e
simpatizzanti del Nuoto Pinnato,
colgo l’occasione per ringraziarvi tutti per l’appoggio
avuto nelle ultime elezioni
che mi hanno eletto nuovo
Presidente del settore con
più del 75% dei consensi.
Il mio compito non sarà facile, ma davanti alle difficoltà
non mi sono mai tirato indietro e sono sicuro che affronterò il mio mandato con
passione, impegno, serietà e
totale trasparenza.
Veniamo da anni difficili, travagliati da tante cose
che ahimè ci hanno distolto
spesso dall’unico vero obiet-
32 • Pianeta Acqua
tivo: lavorare per il Nuoto
Pinnato.
Non voglio ora perdere tempo ad analizzare quanto accaduto in passato, ma solamente correre per mettere
insieme i tasselli che ci porteranno al futuro. E’ per noi
troppo importante concentrarci sulla nostra evoluzione! La mia porta sarà sempre
aperta e disponibile a chi si
proporrà con idee e progetti
corrispondenti alle reali esigenze del settore ed al fine di
favorirne lo sviluppo, ma bisogna ora cambiare pagina e
non vivere di ricordi passati.
Il nuovo Nuoto Pinnato dovrà
necessariamente compiere
un ulteriore passo in avanti
e per farlo ci sarà bisogno di
aria nuova, di progetti nuovi,
e soprattutto di tutti voi!
Vengo da circa trent’anni
passati sul piano vasca e
non credo di essere presuntuoso quando dico di conoscere a fondo i problemi del
nostro sport. Dovremo assolutamente concentrarci per
compiere dei passi avanti,
ma guarderò comunque indietro per non perdere quanto conquistato in questi ultimi anni. Parlo dell’ATTIVITA’
AGONISTICA, ed in particolare del mantenimento dei
risultati raggiunti. Allo scopo
è stato nominato uno Staff
Tecnico ed un nuovo Commissario Tecnico che stanno
già partorendo dei risultati.
Non a caso si è già svolto
un collegiale della nazionale
juniores al sud, precisamente a Battipaglia, dal quale ci
attendiamo grossi risvolti, e
altri sono già in programma.
Parlo del CENTRO ELABORAZIONE DATI che è al momento, e lo è stato per anni,
il nostro punto di riferimento
a 360° e non solo per quanto istituzionalmente svolge,
ma anche per una serie di
incombenze che nel corso
degli anni lo hanno visto impegnato. E’ da qui che parte
la stragrande maggioranza
dell’operatività del Settore e
la sua conferma, già realiz-
zata, sarà per noi preziosissima! Parlo del PROGETTO
TESSERAMENTO NUOTO
PINNATO, già iniziato con lo
studio di una soluzione che ci
permetta di essere competitivi nel campo delle attività
natatorie. Le soluzioni sono
diverse, e sono sicuro che
insieme al Presidente Federale Prof. Matteoli ed all’intero Consiglio Federale si
arriverà alla soluzione giusta
che ci consenta di rilanciare
il nostro Settore per quanto
riguarda i numeri e la base.
Parlo dei GRUPPI MILITARI:
un punto importante sarà
migliorare l’attuale qualità
degli appartenenti ai gruppi
sportivi militari. Sono stati
presi contatti con quasi tutti i gruppi sportivi militari e,
malgrado il particolare momento economico generale
e gli arruolamenti specifici
per gli sport olimpici, alcuni
di loro hanno promesso un
arruolamento all’anno, salvo
complicazioni. Parlo del set-
tore GIUDICI, al
quale tengo particolarmente, fatto
di persone che
operano con passione e sempre in
prima linea a prescindere dalle difficoltà che a volte
si incontrano. A
loro vorrei dedicare anche una
giornata dedicata
all’aggiornamento
e alla discussione
delle problematiche del Settore,
dove tutti i giudici
ed il nostro staff
tecnico potranno
confrontarsi. Parlo dell’ORIENTAMENTO, del FIN
BALL, del FIN BASKET, attività che
meritano ampio rispetto e alle quali
tutto il Comitato di
Settore si sta adoperando al fine di
un loro sviluppo.
Consentitemi infine di citare una
cosa, forse la
meno importante,
ma senza la quale ora non
sarei qui: ho accettato di fare
il Presidente solamente contando sul fatto che nel mio
Comitato di Settore ci fossero uomini validi ed esperti
quali Stefano Manzi, Andrea
Mangherini, Luca Tonelli, veterani del gruppo da 8 anni,
e Sergio Stasi, una gradita
new entry, e inoltre che potessi avvalermi di un gruppo
di persone valide che oggi
compongono l’intero staff
tecnico.
Concludo, infine, ribadendo un concetto essenziale:
sono orgoglioso di appartenere alla FIPSAS, ma ritengo
che sia arrivato il momento
che il Nuoto Pinnato riceva
una attenzione maggiore da
parte di tutti. Sono convinto
infatti che solo con l’aiuto di
tutti possiamo puntare a realizzare i nostri sogni, e ripeto
che sarò a completa disposizione di chiunque voglia
aiutarci a farlo.
Pianeta Acqua
• 33
SPECIALE MANIFESTAZIONI
Peschiamo &
sport, animazion
a cura della redazione
34 • Pianeta Acqua
& Giochiamo
ne e divertimento
Pianeta Acqua
• 35
Sulle sponde dello specchio
acqueo del Lago Nord, nel
contesto dell’ampio e verde
Parco di Paderno Dugnano,
la sezione Provinciale di Milano, Associazione Sportiva Convenzionata FIPSAS,
nell’ambito delle iniziative
promozionali a favore dei
federati, ha organizzato il
tradizionale raduno di pesca
per giovani. La manifestazione, denominata Peschiamo
e Giochiamo - giunta alla
quinta edizione - è diventata
una classica della Sezione
milanese. Il fiore all’occhiello
della dirigenza che ha sem-
36 • Pianeta Acqua
pre creduto e crede nelle iniziative riservate ai giovani.
E’stata un’edizione tra le più
belle, affollate e ricche di novità rispetto alle precedenti.
La manifestazione ha avuto
il patrocinio della Provincia e
la collaborazione dell’Assessorato allo sport della città
padernese, si è avvalsa della
collaborazione dei soci delle quattro società del Consorzio che gestisce il Parco
Lago Nord e di oltre un centinaio di collaboratori federati
della Sezione.
Al raduno sono intervenuti
oltre quattrocento giovani,
di entrambi i sessi, dai sei
(e qualcuno anche meno) ai
tredici anni, con genitori al
seguito. Erano presenti anche Giorgio Bernaschina,
Presidente della Sezione di
Varese, Enrico Bonzio, responsabile del Settore Acque Interne della Lombardia
e numerose autorità locali,
fra cui Gianfranco Massetti,
sindaco di Paderno Dugnano.
Fernando Landonio (Presidente della Sezione e Consigliere Nazionale) ha fatto gli
onori di casa nel ricevere gli
intervenuti.
Una bella giornata di sole ha
favorito la riuscita della manifestazione. I giovani, assistiti ciascuno da un responsabile dell’organizzazione, si
sono cimentati nella pesca
alle carpe (rilasciate al termine dalla manifestazione). Le
catture, qualcuna anche di
rilevante peso, hanno divertito i giovani partecipanti - a
volte intimiditi dalla corpose
prede - ed emozionato i genitori, interessati ed attenti
spettatori nell’assistere alle
prestazioni piscatorie dei
loro pargoli.
E’ stata allestita anche una
postazione di pesca a mosca. Due valenti maestri della specialità hanno illustrato
ai numerosi giovani le finalità
tecniche della disciplina e
fornito pratiche dimostrazioni sulla costruzione degli
insetti artificiali.
Sono stati approntati anche
diversi stand fra cui uno dedicato all’ecologia con la finalità di erudire i giovani al
rispetto dell’ambiente.
Nel corso del raduno, uno
spettacolo di animazione,
protrattosi per tutta la manifestazione, ha coinvolto i
giovani partecipanti. Erano
presenti due clown e Winnie
The Pooh (l’orsetto beniamino dei bambini) che hanno
rallegrato ed attratto la curiosità di ragazzi e genitori.
Inoltre, due truccatori hanno
dipinto il volto dei piccoli secondo la fantasia dei protagonisti, in un gioiosa “gara”
al trucco. L’Associazione
Modellisti Milano ha divertito
gli intervenuti con esibizioni
di modelli di barche e navi
da guerra, fedelmente riprodotti.
La consueta pesca alla trota,
nel laghetto sotto la cascata,
ha concluso la giornata piscatoria dei ragazzi.
Ad ogni partecipante ed ac-
compagnatore al seguito è
stato offerto il pranzo. A tutti
i giovani intervenuti al raduno è stata donata una canna
ed una maglietta a ricordo
dell’evento. Un particolare
dono è stato riservato a coloro che portavano un amico.
La Sezione di Milano, nell’intento di incentivare le nuove
generazioni alla pratica alieutica, organizzerà, nel corso
della stagione ed in idonee
strutture, altri raduni itineranti, secondo un programma
promozionale che spazia dai
diversamente abili ai giovani.
L’intento
o è quello
di coinvolgere i giovani nella
disciplina piscatoria e di favorire la partecipazione negli
incontri loro riservati coniugando, nei limiti del possibile, la tecnica di pesca con
l’aspetto ludico delle manifestazioni.
Il Presidente della Sezione
milanese (e Consigliere nazionale), Fernando Landonio,
nel salutare i partecipanti e gli
ospiti intervenuti, ha evidenziato le finalità del raduno.
Infine, ha inteso ringraziare
i numerosi collaboratori che,
con la loro fattiva partecipazione, hanno contribuito alla
dell’evento.
riuscita dell
evento.
FIPSASNEWS
60° ANNIVERSARIO PER LA
SOCIETA’ BARRIERA DI MILANO
Ricorre
quest’anno
il 60° anniversario
di fondazione della
SDPS BARRIERA DI
MILANO
prestigiosa Società di pesca
sportiva piemontese.
Costituita da alcuni
pescatori nel lontano
1948 si è affiliata alla
FIPSAS il 27 gennaio
1951 per avviarsi ad
una lunga e brillante
carriera agonistica.
La Società è principalmente costituita
da soci che si dedicano alla Pesca al Colpo. Il suo palmares è
molto ricco e vanta 3
Campionati regionali
piemontesi e 5 Trofei
Piemonte.
Al Presidente e a tutti i
soci gli auguri dell’intera Federazione e
l’auspicio di continuare per il prossimo
futuro ad ambire ad
ulteriori grandi traguardi.
Pianeta Acqua
• 37
ACQUE MARITTIME
-CAMPIONATO DEL MONDO DI PESCA D’ALTURA 2009-
GIULIANOVA:
fervono i preparativi di un
evento senza precedenti
a cura del Settore Mare
ontinuano i preparativi per il Campionato Mondiale
di Pesca D’Altura ospitato dalla sorridente cittadina di Giulianova.
Il Comitato organizzatore
dell’evento, che per sei giorni trasformerà il porto abruzzese in un’oasi di festa con
sport e molteplici manifestazioni, è costituito dalla Nautica e lo Showroom Nauticenter Ruffini & Ippoliti, l’A.S.
Nautservice, il Circolo Nautico Migliori di Giulianova e la
FIPSAS di Teramo. L’evento
si svolgerà dal 24 al 29 agosto. Oltre alle gare sportive,
alle quali prenderanno parte abili equipaggi da tutto il
mondo, e alla sana competizione che anima il Campionato, verrà allestito sul porto
turistico di Giulianova, un
villaggio mondiale aperto a
C
tutti, concorrenti e visitatori.
Sarà costituito da gazebo
per gli espositori ed un’area
Vip con hostess e wine bar,
riservata ai soli espositori e
ai loro clienti. Sulla banchina di riva verrà sistemato
un palco per manifestazioni
serali sempre diverse ed originali che renderanno la passeggiata sul porto, a cittadini
e turisti, piacevole e divertente. Un’occasione, questa,
non solo per incentivare le
capacità e le risorse della
struttura portuale, ma anche
per portare a Giulianova una
ventata di allegria coadiuvata dalla passione per uno
sport di grandi livelli.
Per Informazioni sul Campionato Mondiale di Pesca
Giulianova 2009 si può visitare il sito dell’evento:
www.worldbiggame2009.it
Una delle
piattaforme
petrolifere
al largo di
Giulianova
38 • Pianeta Acqua
SPECIALE CATTURE
a cura della Redazione
IL VECCHIO
E IL MARE
a notizia della cattura di
uno squalo di 480 Kg, ma
soprattutto, la lotta per
domarlo ed il suo trasporto a terra ci ha ricordato il famoso
romanzo di Ernest Hemingway.
Infatti, racconta l’autore dell’impresa, il pensionato svizzero Joe
Waldis, la battaglia per portare lo
squalo sottobordo è durata più di
mezz’ora e soltanto grazie all’aiuto di tre amici, in barca con lui, si
è infine riusciti nell’impresa. Anche il trasporto a terra ci ricorda
il protagonista del libro “Il Vecchio
e il Mare”, Santiago, con il pesce
legato all’imbarcazione perché
troppo grande per issarlo a bordo.
Il pensionato svizzero ha avuto
però più fortuna: il pesce è arrivato integro a terra, stabilendo così
un record europeo e forse anche
mondiale.
L
La locandina
del film
tratto dal
celebre
romanzo di
Hemingway
Censimento veneto di chi pesca in mare in maniera amatoriale, ricreativa e sportiva
CONTIAMOCI PER... CONTARE!
Sappiamo di essere in tanti, ma non sappiamo in quanti siamo!
Della pesca amatoriale e sportiva e della licenza
di pesca in mare se ne parla da parecchio, ma
nessuno ha mai pensato di consultare proprio
quelli che la praticano. È colpa nostra!
Se vogliamo contare sulle future decisioni che
regolamenteranno il nostro divertimento in mare,
dobbiamo far sapere quanti siamo e quanto pesiamo regionalmente a livello economico.
Se vai a pescare in mare, anche occasionalmennte, collabora con noi.
Associazione Per il Mare
telefono 0422 482714 - fax 0422 480890
mobile 348 7001231 - [email protected]
Skype: per.il.mare
Per ulteriori informazioni e per partecipare al nostro censimento vai su: www.perilmare.it
Pianeta Acqua
• 39
ACQUE INTERNE
L’esperienza al servizio
delle nuove leve
a cura del Settore Acque Interne
na delle attività
che il Settore Acque Interne ritiene
fondamentale per
il futuro della nostra Federazione e dell’agonismo è
quella giovanile.
Sembra una frase retorica ma non è così, infatti in
quest’ultimo quadriennio ed
in particolare dal 2006, per
quanto compete al Comitato
di Settore, cioè relativamente all’attività agonistica federale, c’è stato un notevole
adeguamento alle normative
internazionali ed un ampio
sviluppo dell’attività di formazione e di crescita.
Detto questo è ovvio che
U
Adeguamento alle normative internazionali
il Settore Acque Interne si
è mosso nell’ambito delle
proprie competenze, anche
se, a partire da quest’anno,
si impegnerà ad affrontare e
sviluppare non solo le problematiche relative al mondo
dell’agonismo, ma anche lo
sviluppo dell’attività giovanile per quanto concerne la
formazione scolastica.
Le principali novità dell’ultimo quadriennio sono state
due: la nascita di uno staff
tecnico federale di alto livello (formato da capitani ed
atleti di livello ed esperienza
mondiale) e la scuola di pesca agonistica federale.
Nel primo caso non ci si è
solo adeguati alle normative
internazionali, ma ci si è preoccupati di formare tecnicamente il maggior numero di
atleti di ogni età.
Si è costruito un sistema
vincente di gestione delle
squadre nazionali e dei club
azzurri giovanili, in modo che
l’attività fosse indipendente
da chi partecipa alle selettive e da chi è il selezionatore;
questo criterio ha comincia-
4400 • PPi
Pianeta
iaan
net
eta Ac
A
Acqua
cq
qu
ua
to a dare i suoi frutti già dagli
ultimi mondiali in Belgio ed i
risultati ci danno ragione.
Per quanto riguarda la formazione, due anni fa’ ha iniziato ad operare la scuola di
pesca agonistica federale; il
corso si è tenuto presso l’impianto di Montone nei laghi
di Faldo e nel fiume Tevere
ad Umbertide.
Il responsabile tecnico della
scuola è Franco Bisi, gran-
de formatore ed agonista di
esperienza, che coadiuvato
dallo staff tecnico federale e
con il contributo degli atleti della nazionale seniores di
pesca al colpo, ha formato
decine e decine di ragazzi che
oggi affrontano con successo
le più importanti manifestazioni internazionali di categoria.
Per il prossimo futuro, il Comitato di Settore cercherà
di creare tavoli di lavoro e di
confronto a livello nazionale
con chi opera con i giovani e
per i giovani, in maniera che
cresca il numero dei ragazzi
e delle ragazze propensi ad
avvicinarsi alla nostra Federazione e ad iniziare le attivi-
tà sportive federali. Ciò, perché il lavoro fatto presso le
scuole non si perda, ma anzi
si trasformi in un importante
bacino da cui attingere.
1889/2009: 120 anni di attività
Il 2009 sarà un anno
memorabile per il
Sodalizio Pescatori
Monzesi 1889”.
I 120 anni di anzianità appena compiuti stanno infatti
a ricordare che la
nascita di questo
importantissimo
sodalizio è appunto
avvenuta alla fine
del secolo scorso,
quando ancora la
FIPS (oggi FIPSAS)
non esisteva. Un
sogno condiviso e
originato dalla semplice e spontanea
aggregazione di un
gruppo di amici che
erano soliti incontrarsi lungo un corso
d’acqua, allora pescoso, per dedicarsi
ad una passione comune: la pesca.
Sport,
cultura
dell’ambiente, senso di rispetto della
persona e osservanza delle regole, sono
stati i concetti di
base e lo sono tuttora della Pescatori
Monzesi 1889.
Questa società ha il
merito di aver capito
p
per prima la
n
necessità del
m
momento ass
sociativo per
b
ben operare
a favore della pesca e dei
pe
pescatori. Per
molti anni la Società ha rappresentato
un polo culturale,
sociale e sportivo
per la città. Nella
loro città (Monza) i
Pescatori
Monzesi 1889 erano noti
come i “PASTALIT”,
parola
dialettale
derivante da “IMPASTA’” che significa impastati, non
ubriachi, ma sicuramente appesantiti
dalle libagioni.
Questo dimostra la
vera anima di questa società: godere
dello stare insieme,
condividere momen-
ti belli e brutti, aiutarsi, saper ridere
insieme, ma anche
esser pronti a sostenersi in caso
di bisogno, cioè la
Pescatori Monzesi
1889 è sì una società sportiva, ma
è anche una famiglia allargata.
L’articolo 1 dello
Statuto,
ancora
in vigore recita:
“...essa mantiene
inalterato lo scopo
della ricreazione,
istruttiva ed educativa, per cui è sorta,
dando il massimo incremento alla pescicultura e seguendo
l’elevamento morale
dei soci”. Nel 1976 il
CONI su segnalazione della FIPSAS, assegnava alla società
la “Stella d’Argento
al merito sportivo”
per i meriti acquisiti sono raccolti tutti
in quasi 90 anni di i ricordi e le tappe
sport ed educazio- fondamentali della
ne.
vita associativa delQuesto dà stimolo la più antica Società
ai soci per un mag- di Pesca Sportiva
giore impegno in italiana.
campo sportivo ed La FIPSAS auspica
ecologico. Nel 1996 che questa ricorrenil CONI assegnava za sia per la Sociealla società la “Stel- tà non un semplice
la d’Oro al merito punto di arrivo, ma
sportivo”,
ricono- la base di partenscenza destinata a za per continuare a
crescere e consepochi.
Per festeggiare e guire nuovi risultati
rendere
incancel- agonistici, mantelabile questo mo- nendo inalterati lo
mento la dirigenza spirito di sacrificio
societaria ha deciso e di lealtà sportiva
di realizzare, oltre di cui la Pescatori
le varie iniziative Monzesi si è sempre
sportive e convi- fregiata in 120 anni
viali tra i soci, una di attività.
Acqua
pubblicazione Pianeta
dove
• 41
ATTIVITÀ SUBACQUEE
Attività
Subacquee
stage multidisciplinare
a cura della Redazione
opo la positiva
esperienza
del
Corso
Nazionale per Allenatori
di Apnea, Hockey, Rugby e
Tiro Sub, svoltosi a Roma lo
scorso Febbraio, il termine
che più caratterizza il Settore A.S. in questo momento è multidisciplinarietà. La
riprova la si è avuta sabato
9 e domenica 10 Maggio
u.s., quando a Roma, presso il Centro di Preparazione
Olimpica “Giulio Onesti”, si
è svolto uno Stage di Allenamento di Hockey, Rugby ed
Apnea. Quasi cinquanta gli
atleti intervenuti nella capitale per quest’appuntamento.
La palma del gruppo più numeroso se l’è aggiudicata il
Rugby Sub, con 28 persone,
seguito dall’Hockey Sub,
con 15. Diverse le finalità
che hanno spinto i Direttori
Tecnici di ciascuna disciplina coinvolta a programmare
tale evento. Se gli sport di
squadra avevano l’esigenza di selezionare gli atleti
da convocare per i prossimi Campionati del Mondo,
l’Apnea mirava soprattutto
D
Gli atleti del Rugby Subacqueo
a ricercare talenti all’interno
di un Gruppo Sportivo Militare importante e prestigioso
come quello dell’Arma dei
Carabinieri.
Alla fine tutti dovrebbero aver
centrato i rispettivi obiettivi.
I Direttori Tecnici del Rugby
e dell’Hockey, Andrea Me-
neghin e Frédéric Meschini, individuando gran parte
dei componenti le Squadre
Nazionali che ad Agosto
rappresenteranno l’Italia ai
Mondiali, in programma rispettivamente in Spagna e in
Slovenia, e l’Apnea trovando
nell’Appuntato Scelto Luca
Guarnaschelli, nell’Appuntato Federico De Marco e nei
Il Team dell’Hockey Sub
42 • Pianeta Acqua
Il DT Apnea, Maurizio Bellodi
con gli atleti del C.S.Carabinieri
Carabinieri Simone Mallegni
e Marcella Prandi degli atleti
estremamente motivatati e
dalle qualità fisico–atletiche
eccezionali.
Il primo a rallegrarsene, il D.T.
dell’Apnea, Maurizio Bellodi,
da sempre convinto sostenitore del Progetto del Talento
e grosso estimatore degli atleti del C.S. Carabinieri.
SPECIALE PESCA
Gli esperti consigliano:
come difendersi dagli attacchi
cchi
della minutaglia alle nostre
stre
esche e pasture?
re?
a cura della Redazione
uando si cerca di insidiare pesci di una certa taglia, soprattutto ciprinidi, le nostre esche
rischiano di diventare preda non di carpe o cavedani da trofeo, ma di subire
uti si cibano,
l’attacco in massa di sciami di piccoli pesci che in pochi minuti
sminuzzandola, della nostra pastura e della nostra esca, prima di
ogni eventuale attacco dei pesci che noi vorremmo insidiare.
Ecco quindi alcuni semplici accorgimenti:
Utilizzare pasture ed esche molto pressate, prive di liquidi proteici tipo
po
s
latte e, dove possibile, sostituirlo con il liquido conservante del mais
esca, che ha un grandissimo potere addensante.
Misurare esattamente la profondità dell’acqua prima di iniziare a pescare, per fare in modo che la nostra esca stazioni a pochi centimetri
da esso.
Applicare alla nostra montatura una piombatura “robusta” che faccia
affondare la nostra esca nel più breve tempo possibile.
Q
Pianeta Acqua
• 43
SPECIALE IMMERSIONI
Un lago
di Boe
La sicurezza prima di tutto
di Ivan Bignami
a FIPSAS Federazione Italiana Pesca
Sportiva e Attività
Subacquee di Verona, in collaborazione con il
Centro Subacqueo Veronese
e con il patrocinio del Comune di Peschiera del Garda
e della Provincia di Verona,
ha organizzato domenica 14
Giugno la 3a edizione della
manifestazione denominata
“Un lago di boe”.
Obiettivo primario della manifestazione è stato quello
di sensibilizzare la gente
sull’importanza delle boe segna sub e divulgarne la conoscenza, conoscenza che
L
44 • Pianeta Acqua
appare non essere
e
ancora capillare::
sebbene negli ultimi due anni non
si siano registrati
incidenti mortali, molte, troppe
sono ancora le segnalazioegnalazioni di subacquei che
he si sono
visti passare a meno di 100
metri, ma anche a meno di
20, 10 metri, imbarcazioni di
ogni genere e stazza.
La manifestazione si è tenuta a Peschiera del Garda
con partenza nello specchio
d’acqua antistante il porto
alle ore 11:00 ed ha visto
coinvolti un centinaio di sub
vestiti di tutto punto con
muta, pinne maschera ed
aeratore. I partecipanti seguendo a nuoto un percorso prestabilito, dopo essere
passati dai Voltoni sono arrivati all’Isola di mezzo, base
logistica, dove la giornata
è terminata in compagnia e
con una graditissima grigliata di pesce.
In concomitanza con l’evento, la Nazionale Italiana di
Apnea Dinamica Lineare ha
eseguito in mattinata,
mattinata nello
specchio d’acqua antistante
il lungolago Cappuccini, una
dimostrazione di Apnea lineare, consistente nel seguire
in Apnea, cioè senza l’ausilio
di un respiratore subacqueo,
un cavo guida ad una profondità che può variare dai
1,5 ai 2 metri e con attrezzatura sub, muta, maschera,
aeratore e mono pinna per
una distanza non inferiore ai
100 metri.
Mentre nel pomeriggio,
all’interno delle mura di Peschiera, in località porta Brescia, la stessa Nazionale si è
cimentata in una performance sempre di Apnea Lineare
sulla ragguardevole distanza
di 250 metri.
NEWS AMBIENTE
A scuola di
AMBIENTE
a cura della Sezione Provinciale
FIPSAS di Bolzano
a Sezione F.I.P.S.A.S.
di Bolzano, tra le varie iniziative ricreative ed ecologiche
inserite nel programma delle
discipline facoltative previste nelle scuole, ha dedicato
con gli alunni delle elementari di Rasun Anterselva,
accompagnati dai loro insegnanti, la mattinata di lunedì
4 maggio alla conoscenza,
più da vicino, dell’elemento
acqua e della vita che la popola.
In collaborazione con la Stazione Forestale di Valdaora e
con il posto di custodia ittico Forestale di Monguelfo, i
ragazzi sono stati guidati al
vicino torrente Anterselva.
Con molta attenzione è stata
seguita dai ragazzi l’introduzione del Sovrintendente
della forestale, Anton Hackofer, che ha sottolineato quale
L
e quanto rispetto bisogna
avere per l’acqua e per
l’ambiente che la circonda.
Per i pesci e gli insetti che
in essa vivono.
Il
successivo
impiego
dell’elettrostorditore ha suscitato curiosità ed entusiasmo nei ragazzi che hanno
potuto così osservare dal
vivo la cattura di pesci delle
varie specie che messi poi
in una vasca sono stati fotografati e attentamente osservati da vicino.
Grande interesse ha suscitato il riconoscimento
delle varie specie ittiche,
in particolar modo, un
bellissimo esemplare di
“scazzone” di circa 12
cm. e di vari insetti allo
stadio larvale osservati
in apposite vaschette
corredate da adeguate
lenti di ingrandimento.
La mattinata si è conclusa con una piccola
lotteria con premi messi
in palio dalla FIPSAS di
Bolzano.
Pianeta Acqua
• 45
NUOTO PINNATO
8° Trofeo Giovani
Speranze,
di Paolo Camerini
na manifestazione
praticamente…senza uguali!
Questa in sintesi
la descrizione del Trofeo
Giovani Speranze, un meeting a livello nazionale riservato ai giovanissimi e giunto
quest’anno alla sua ottava
edizione. Visto il successo
ottenuto già dalla sua prima
edizione la manifestazione è
stata da due anni sdoppiata
nella sua fase invernale, o
U
46 • Pianeta Acqua
CHE BELLO!
più precisamente Christmas
Cup, e nella parte estiva,
quella classica e originaria
denominata “Giovani Speranze”. Due manifestazioni
così diverse e praticamente
identiche nello stesso tempo
che hanno fatto gioire, piangere, urlare, soffrire e impazzire di soddisfazione un
numero abnorme di piccoli
esordienti del nuoto pinnato,
alle prese con le loro prime
esperienze in gara della loro
vita. Così, ricordando Babbo
Natale a Lignano Sabbiadoro giocare al mercante in
fiera vivente con tutti i partecipanti nel grande salone delle feste della Ge.Tur.,
ecco ora i nostri piccoli eroi
raggiungere in massa sabato 13 giugno scorso il Centro
Sportivo Cesaro di Avellino,
una bellissima struttura che
sembra essere stata creata
ad hoc proprio per questo
tipo di manifestazione. Luce,
acqua azzurra, colori, tribune gremite, inni, musiche,
sfilate, il tutto rigorosamente controllato ed organizzato nei minimi particolari per
far sì che la manifestazione
fosse una vera e propria festa dei piccoli esordienti, i
quali per l’occasione hanno
regalato emozioni e spettacolo da vendere, certamente non inferiori alla miglior
manifestazione natatoria di
sempre.
Che spettacolo, e che festa!
Dal momento della sfilata
iniziale per l’apertura della
gara a quella di chiusura con
la tradizionale consegna del
Trofeo, tutti i piccoli partecipanti hanno un solo comune denominatore, il sorriso
a 360° ed il cuore aperto e
destinato al nostro piccolo
grande sport. Proprio per le
emozioni che ci hanno fatto
vivere, senza per carità nulla togliere ai nostri grandi
campioni del pinnato che ci
onorano nel mondo intero,
vorremmo però in questa
occasione dedicare alcune
immagini e rendere omaggio
ai nostri piccoli esordienti,
con la convinzione che tra
loro tanti cresceranno davvero Campioni!! Grazie per le
emozioni che ci avete regalato, e … alla prossima!
WINNER CARD 2009
Si comunica che le Winner Card attualmente in circolazione con
scadenza 31/01/2009 potranno essere richieste a rimborso fino al
30/06/2010.
La Federazione consiglia inoltre ai Fipsas Point di avvalersi delle
procedure di rimborso previste nel Sistema di Tesseramento
della Federazione, accessibile tramite il sito www.fipsas.it, nella
specifica area dedicata a ciascun negozio, cliccando sull’apposita
voce di menu Winner Card - Richiesta di Rimborso.
La Federazione rimane a disposizione per ogni ulteriore chiarimento.
Pianeta
Pianet
eta Acqua
Acqu
Ac
qu
ua
• 447
7
SPECIALE AMBIENTE
Fiume Agri e
Parco della Val d’Agri:
QUALE FUTURO?
di Paolo Tardito
uesto è il tema
dell’incontro svoltosi a PATERNO
(PZ) il 6 dicembre
2008, organizzato dalla Associazione Pesca Sportiva
“AGRI”.
Questa Associazione di pescatori sportivi affiliata alla
FIPSAS è infatti molto attiva
non solo nel diffondere lo
sport alieutico, ma è anche
particolarmente
sensibile
ai problemi ambientali del
Q
48 • Pianeta Acqua
“pianeta acqua”, palestra
delle attività ludiche sportive
ed agonistiche della pesca.
L’Associazione è inoltre operante anche nel sociale facendo in modo che i giovani
che praticano lo sport si tengano lontani dai tanti pericoli
cui sono esposti.
E proprio per questi motivi,
naturalmente legati al fiume AGRI, che il suo Presidente, Domenico Risoli, ha
fortemente voluto questo
dibattito: per fare una
diagnosi del corso
rso
d’acqua.
L’uso della parola diagnosi è quanto mai
appropriato poiché
hé
dalle foto, che prooprio il Presidente ci
ha mostrato, si può
uò
mettere in evidenza
a
di quanto le acque e
le sponde di questo
o
fiume soffrano dii
una patologia pur-troppo ormai comune a molti corsi
d’acqua
italiani:
l’inquinamento
in tutti i suoi peggiori
giori
aspetti.
Ovviamente la speranza di
tutti i convenuti è stata di
trovare una terapia che permetta all’AGRI di guarire.
Ed è veramente un peccato
che un corso d’acqua cosi
bello, la cui prima parte scorre in ambienti ancora incontaminati, boscosi, ricchi di formazioni rocciose eoceniche
impermeabili che contribuiscono a far si che numerose
sorgentine
secondarie
alimentino il corso principale, permettendo anche nel
periodo estivo un deflusso
di magra ancora sufficiente
alla vita della fauna ittica, sia
trattato in questo modo.
Nei suoi 130 Km di corso,
interrotto da tre sbarramenti artificiali, l’Agri attraversa
zone incantevoli contribuendo a dare rifugio nei suoi
meandri ad una fauna ete-
rogenea, con presenze autoctone
rilevanti, quali la trota di ceppo mediterraneo, una piccola e rarissima colonia del mustelide lontra, il gambero
d’acqua dolce, uccelli acquatici sia
stanziali che di passo.
Uno dei problemi emersi dalle immagini che ci ha mostrato il Presidente
RISOLI, purtroppo, è rappresentato
anche dallo scarso senso civico di
coloro che utilizzano le sponde fluviali come fossero una discarica.
Più volte la sua Società si è impegnata nella ripulitura delle rive e
nell’opera di educazione, soprattutto
rivolta ai giovani, affinché termini una
buona volta questa triste abitudine.
La speranza che la salute generale
del fiume e della vallata tenda a migliorare è testimoniata dalle Autorità
e dai Tecnici che si sono alternati al
microfono ed hanno relazionato, con
grande professionalità, sullo stato attuale e sui progetti migliorativi in atto
ed in futura programmazione.
Dopo aver rivolto un saluto ed un ringraziamento agli intervenuti, il Presidente Risoli, mostrando una serie di
immagini che testimoniano il degrado ambientale, ha aperto la discussione.
Hanno parlato il vice sindaco Luigi Votta ed il Presidente provinciale
FIPSAS Franco Palese, che sottolineando la bontà dell’iniziativa, rimarcavano lo sforzo profuso dalla
Società Pesca Sportiva AGRI nel
coinvolgimento della scuola.
A seguire, un intervento molto interessante e svolto con grande professionalità dal dr. Gaetano Caricato,
dell’ARPAB (Azienda Regionale per
la Protezione dell’Ambiente della Basilicata), dipartimento di Matera, che
ha illustrato le biodiversità dell’AGRI,
relazionando in particolare sulla presenza della trota di ceppo mediterraneo, sulla sua salvaguardia e sulla
sua reintroduzione in zone dove è
scomparsa.
Chi scrive ha invece illustrato alcune
tecniche di pesca non cruente, che
la FIPSAS, associazione sportiva,
ma anche associazione ambientalista, da tempo utilizza per evitare il
prelievo del pescato. Da tempo sono
state infatti adattate anche le attrezzature ed i comportamenti piscatori allo scopo di non danneggiare il
pesce e di poterlo così reimmettere
integro in acqua, rendendo la pratica sportiva della pesca possibile in
zone di particolare riguardo.
Il dibattito seguito a queste esposizioni ha coinvolto molti dei presenti, tra cui il Presidente regionale del
WWF Prof. Mazzilli, il Sindaco di Tramutola Dr. Ugo Salera, il Sindaco di
Marsicovetere Ing. Michele Mazza,
l’Assessore della Comunità Montana
Alto AGRI Avv. Giovanni Vita.
Infine le conclusioni del rappresentante dell’Ufficio Tutela della Natura
della Regione, Sandrino Caffaro, che
dopo aver ringraziato gli organizzatori del Convegno, apprezzandone
l’iniziativa ed il lavoro svolto, ha ricordato che la tutela della fauna e
del fiume è affidata al progetto “VIE
BLU” che intende riqualificare il territorio, restituendogli dignità ambientale e di conseguenza facendone un
promotore per un turismo moderno
e rispettoso dell’ambiente.
Caffaro ha anche ricordato che la
Giunta Regionale sta approvando
un piano di tutela delle acque e che,
insieme alle Amministrazioni Provinciali ed alle Associazioni alieutiche,
sta lavorando ad una revisione della
legge regionale in materia di pesca.
Al termine, dopo i saluti di rito, tutti
hanno espresso l’augurio classico
che si fa in questi casi: se son rose
fioriranno!
Pianeta Acqua
P
• 49
SPECIALE EVENTI
VI° Giornata
Nazionale dello Sport
a cura della Redazione
omenica 31 maggio, sotto l’egida
del CONI e con
il patrocinio dei
Comuni di Saponara e Castell’Umberto, presso il laghetto FIPSAS nel parco
Sub Urbano di Castell’Umberto, si è celebrata la VI^
GIORNATA
NAZIONALE
DELLO SPORT, organizzata
dalla FIPSAS.
La manifestazione ha visto
impegnati circa 50 ragazzi
provenienti da tutto il territorio provinciale. Ad ognuno
premi, coppe, targhe, magliette, canne, attrezzature
da pesca e gadget vari.
D
Sia alla gara che alla premiazione sono intervenute
le Autorità locali, tra le quali
il Sindaco di Saponara, Nicola Velluto ed il suo Assessore Antonino Ruggeri. Ha
portato i saluti del Sindaco
di Castell’Umberto l’Assessore Giuseppe Mussarla. A
fare gli onori di casa, il Presidente Provinciale FIPSAS
Messina, Sebastiano Pollino.
La gara è stata diretta dal
Giudice di Gara Federale
FIPSAS. Salvatore Finocchiaro, con la collaborazione di numerosi Guardia Pesca FIPSAS.
FIPSASNEWS
UPS Francavilla:
prima uscita
La prima iniziativa
dell’U.P.S. Francavilla
è riuscita con successo, con la partecipazione di trenta
ragazzi e ragazze tra
i sei e i dodici anni e
ha suscitato curiosità anche negli adulti
che chiedevano informazioni generali
riguardo la nostra
Associazione. La manifestazione è durata
all’incirca due ore e
alla fine della gara è
50 • Pianeta Acqua
stata stilata una classifica che ha visto al
primo posto Arsena
Francesca, al secondo posto Meo Tania e
al terzo posto Lopalco Vincenza.
Il Presidente Raffaele
Lopalco ha ringraziato tutti coloro tra
soci, ragazzi, genitori
e giudici che hanno
reso possibile lo svolgimento e la riuscita
della manifestazione.
I nostri tesserati ci scrivono
Riceviamo e volentieri pubblichiamo, due lettere pervenute alla nostra redazione
di Moreno Covallero
Scriv ere u n sa lu t o , n o n è fa c i l e e fa r l o s u u n a r ivis ta ancor a meno.
Se in p i ù si a g g iu n g e l a tr i s te z z a n e l c u o r e , q uando ques to s aluto è r ivolto ad un amico che non s i r itroverà
più, p en so mi si p e r d o n e r à i l fa tto c h e q u e s ta letter a non abbia tutte le punteggiatur e al s uo pos to.
V orr ei sa lu t a re u n a m i c o c h e p o s s o d i r e d i a v e r vis to nas cer e come s ubacqueo all’inter no della “mia” S o ci et à
in tu t t i i va ri l i vel l i d i p r e p a r a z i o n e , d a l p r i m o gr ado in s u, s alendo i var i gr adini della pr epar azione tecni ca,
fino a l m eri t a t o b r e v e tto d i I s tr u tto r e a l l ’ I s o l a del Giglio lo s cor s o s ettembr e.
Sei s em p re st a t a un a p e r s o n a p r e c i s a , m e to d i c a, puntiglios a, s empr e attento alla s icur ezza che, fin da l l ’ i ni zio, e ra a lla b a se d e l l a tu a p r e p a r a z i o n e e d e l l a quale ne avevi fatto tes or o.
A d og n i immersi o n e , d i d a tti c a o r i c r e a ti v a , r i c o r davi ai tuoi allievi o amici cos a far e e, s opr attutto, cosa non
fare; in a cq u a l i se g u i v i c o n a tte n z i o n e , s e m p r e pr onto ad inter venir e, e per ques to ti r itenevo un is tr u t t ore
valid o .
La pa ssio n e p er l a p r o fo n d i tà ti a v e v a p r e s o , e da per s ona cos ciente del fatto che ques te immer s ioni non si
impro vvisa n o , t i er i p r e p a r a to fr e q u e n ta n d o c or s i s pecifici, con immer s ioni a difficoltà cr es cente.
Non so a n co ra co sa s i a a c c a d u to q u e l m e r c o l e dì 29 apr ile a Riva del Gar da, e for s e non lo s apr emo mai; sono
però co n vi n t o ch e s i a s ta to q u a l c o s a c h e n e s s u n o avr ebbe potuto pr eveder e. F or s e è s tata la mano divin a che
ha de ciso i l t u o mo m e n to e d i l fa tto d i e s s e r e in acqua è s tata s olo una cas ualità.
Quan d o p o ch e set t i m a n e fa c i e r a v a m o r i tr o v a ti tutti in compagnia alla gr igliata s ociale, al tavolo ti chiedevo
cosa t i sp i n g eva a d a n d a r e a q u e l l e p r o fo n d i tà d ove oltr e al buio non c’er a nulla e tu dicevi che er a la r i cerca
del tu o limit e. M a e r i p r u d e n te , s a p e v i c h e n o n ci potevano es s er e er r or i, e lo ammettevi.
M i h a co lp it o a n ch e i l fa tto c h e n o n e r i u n “ pr ofondis ta” s fr enato, ma s apevi dar e ins egnamento anche ai
bamb in i, e p er q u e s to Ti r i n g r a z i o p e r a v e r mi dato una mano a far cr es cer e i nos tr i cor s i Minis ub, oggi
apprezza t i e p resi d a r i fe r i m e n to a l i v e l l o n a z i onale.
M i h a co lp it o l a tu a d o l c e z z a q u a n d o p a r l a v i del mar e a S imon, tuo figlio, nos tr o Minis ub, e quando gl i
chied evi - n o n imp o n e n d o g l i e l o - s e v o l e v a fr e q u entar e un cor s o s ubacqueo, una volta cr es ciuto, cos ì pot evat e
immerg ervi d u ra n t e l e v o s tr e v a c a n z e i n b a r c a a vela facendo già pr ogetti per la pr os s ima es tate.
Tutto i n vece si è i n te r r o tto i n u n a tti m o , i n u na notte fr edda al Gar da, quel pos to dove avevi fatto deci ne,
centi n a i a d i i m m er s i o n i e c h e c o n o s c e v i b e n e . For s e hai dato tr oppa fiducia a quel pos to, for s e il tuo l i m i t e
lo avevi su p era t o ; m i c o n s o l o p e n s a n d o c h e te ne s ei andato facendo una cos a che ti piaceva.
In og n i ca so , g ra zi e p e r a v e r d a to a m e , a tu tti noi della B olzano S ub, la tua amicizia, gr azie per es s er e st at o
dei n o st ri ed a ver, c o m e h a s c r i tto u n n o s tr o amico I s tr uttor e, “incr ociato il nos tr o cammino pur tr oppo per
poco t em p o ” .
C iao F a b rizi o .
di Christian Veronese
Pesca t o ri a b u sivi d e l l ’ e s t e u r o p e o . U n a v e r a e mer genza.
Da q u a lch e a n n o p a r e c c h i te s s e r a ti d e l l e Pr o v ince di Milano, L odi e Cr emona s i tr ovano ad affr ontare una
vera em erg en za : i p e s c a to r i a b u s i v i r o m e n i .
Nei fi n e set t i m a n a q u e s ti c o m u n i ta r i s p r o v v i s ti di L icenza e tes s er a feder ale occupano le s ponde di f i um i ,
cana l i e ro g g e p es c a n d o s e n z a a l c u n a l i m i ta z ione anche nelle zone di r ipopolamento, intimidendo s pe sso i
pesca t o ri lo ca l i e o b b l i g a n d o l i a m i g r a r e .
Dopo i l lo ro p a ss a g g i o p r e d a to r i o , l a s c i a n o lungo le r ive cumuli di r ifiuti. Contaminando il ter r it ori o.
Bastereb b e d i g i t a re s u G O O G L E l e p a r o l e : p e scator i abus ivi r omeni, per tr ovar e una inter a letter atura.
Siam o co n sa p evo li c h e l a s a l v a g u a r d i a d e i n o s tr i cor s i d’acqua è nelle mani di pochi volontar i. Ci chiedi am o
quind i se va le a n co r a l a p e n a p a g a r e c o n c e s s i oni e tes s er amenti per tes timoniar e tutto ques to.
C on sp era n za
C hris t ia n Vero n ese ( p e n n a d i u n g r u p p o s e m p re più numer os o di tes s er ati).
M ent r e ma n d i a mo i n s t a m p a q u e s t a t e st i m o n i anza c i giunge no t izia c he lo
stess o f e n o men o è ri s c o n t ra t o s u l l a g o M ag g i o r e do v e la s pe c ie ins idiat a
da de tti r u me n i (p e ral t ro sp ro v v i s t i d i l i c e n z a d i pe s c a) è l’ ago ne de l quale
è vi et a t a l a d e te n zio n e a s c o p o a l i m e n t a re p e r la no t a v ic e nda de l DDT .
Pianeta Acqua
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