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1 INTRODUZIONE Breve richiamo alle finalità del Piano di Zona Il

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1 INTRODUZIONE Breve richiamo alle finalità del Piano di Zona Il
Relazione
Valutativa
INTRODUZIONE
Anno 2011
INTRODUZIONE
Breve richiamo alle finalità del Piano di Zona
Il piano di zona si configura come specifico strumento di programmazione delle politiche
sociali e socio-sanitarie definite a livello locale in coerenza con le linee di indirizzo
regionali. Attraverso il piano di zona si programmano la distribuzione e l’allocazione delle
risorse, coerentemente con i vincoli stabiliti su base regionale, nonché tutti gli interventi sociali
e sociosanitari del territorio, includendo sia gli interventi consolidati, sia le azioni di
potenziamento che di innovazione promosse.
La normativa nazionale e regionale in tema di Servizi Sociali evidenzia la valenza strategica del
Piano di Zona quale strumento primario dei Comuni, d’intesa con le Aziende Ulss, per la
realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali nella logica del principio di
sussidiarietà.
La normativa vigente definisce inoltre la titolarità per la formulazione dei Piani di Zona in
base alle responsabilità che i diversi Attori istituzionali hanno sulle materie oggetto di
programmazione locale, individuando nei Comuni, associati nella Conferenza dei
Sindaci, e nella Regione, per il tramite delle AA.UU.ll.ss.ss., i soggetti
prioritariamente responsabili dell’attività di programmazione. Gli altri soggetti
istituzionali e sociali, nel rispetto dei diversi ruoli e competenze, sono chiamati a condividere
un modello partecipato di programmazione delle attività e degli interventi, di realizzazione e di
valutazione degli stessi, di messa in rete delle risorse.
Attraverso il piano di zona, si perseguono le seguenti finalità:
1
promuovere una programmazione sociale integrata in grado di coniugare le strategie di
protezione con quelle di promozione del benessere dei cittadini
2
favorire l’equità territoriale, sostenendo l’equilibrio nell’offerta dei servizi e promuovendo
regolamenti e comportamenti uniformi all’interno del territorio
3
favorire lo sviluppo di un sistema di offerta in grado di cogliere l’evoluzione dei bisogni
della popolazione
4
favorire la piena integrazione tra i soggetti pubblici e i soggetti del privato sociale
interessati alla costruzione del sistema integrato di interventi e servizi sociali
5
sostenere e facilitare il governo dell’integrazione sociosanitaria.
Relazione valutativa - previsionale: finalità del documento
Con DGR 3702 del 28.11.2006 sono state approvate le specifiche indicazioni per la valutazione
dei Piani di Zona dei servizi alla persona.
In particolare la Regione Veneto ha provveduto all’approvazione delle “Indicazioni per la
valutazione dei documenti dei Piani di Zona 2007 – 2009 con criteri di valutabilità” a supporto
del processo di realizzazione dell’attività di monitoraggio/valutazione da parte delle Aziende
ULSS e delle Conferenze dei Sindaci.
Ciascuna Azienda ULSS è tenuta, al termine di ogni annualità di validità del piano, alla
redazione di una “Relazione valutativo - previsionale” che dovrà contenere:
La valutazione di ciò che è stato realizzato nell’anno precedente.
Le azioni correttive degli obiettivi strategici del piano.
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Azienda U.l.s.s. n. 9 di Treviso
Direzione dei Servizi Sociali
Relazione
Valutativa
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INTRODUZIONE
Anno 2011
Il piano attuativo per l’anno successivo.
Dopodiché la competente Direzione Regionale per i Servizi Sociali procederà ad una
valutazione annuale, condotta sulla base delle “Relazioni valutativo-previsionali”, prodotte dagli
Uffici di Piano di ciascuna Azienda ULSS.
Tale valutazione, al termine del triennio di validità dei piani di zona, avrà come oggetto i
risultati complessivi di tutti e tre gli anni di validità dei piani, inoltre, in base a precisi indicatori
di monitoraggio, la Direzione suddetta condurrà una valutazione annuale delle politiche
perseguite.
I due livelli della valutazione: aziendale e regionale
L’attività di valutazione dei piani di zona è declinata a livello di singola azienda ULSS e a livello
regionale.
Per quanto riguarda il primo livello, ciascuna Azienda ULSS procederà, come suddetto, alla
redazione della “Relazione valutativo-previsionale”.
Relativamente al secondo livello, invece, la competente Direzione Regionale per i Servizi Sociali
procederà ad una valutazione annuale, condotta sulla base delle “Relazioni valutativoprevisionali” prodotte dagli Uffici di Piano di ciascuna Azienda ULSS.
IL PIANO DI ZONA 2011-2015
Con DGR 157 del 26.1.2010 la Regione Veneto ha approvato il documento “Linee guida per la
predisposizione dei piani di zona” che presenta alcuni importanti aspetti innovativi che mirano
a sostenere il processo di integrazione nella programmazione, sia tra i diversi livelli
istituzionali, sia tra i diversi soggetti locali che intervengono a vario titolo nel sistema di
welfare.
Tra le innovazioni più rilevanti introdotte, si evidenziano in particolare le seguenti:
il ciclo di vita del piano di zona è di 5 anni (è prevista una maggiore dinamicità del
piano su base annuale, attraverso successivi momenti di monitoraggio e ripianificazione degli interventi previsti);
il piano di zona è sottoposto al visto di congruità in funzione della sua coerenza con
gli indirizzi strategici regionali (visto di congruità ottenuto dall’Azienda Ulss 9 con
Decreto del Dirigente Regionale della Direzione Servizi Sociali n. 228 del 26
settembre 2011);
per quanto riguarda le finalità, il piano di zona viene configurato come uno specifico
strumento di programmazione delle politiche sociali e socio-sanitarie definite a livello
locale in coerenza con le linee di indirizzo regionali e pertanto sono inclusi nel piano di
zona tutti gli interventi sociali e socio-sanitari, pubblici e privati, siano essi riferiti al
territorio comunale, sovracomunale, distrettuale o all’intero ambito territoriale di
riferimento dell’Azienda ULSS;
l’organo di governo politico è costituito dall’Esecutivo della Conferenza dei
Sindaci del territorio e dalla Direzione Generale dell’Azienda ULSS che si avvale a
questo fine del Direttore dei Servizi Sociali;
l’individuazione di un gruppo di coordinamento tecnico, nominato in ciascun
territorio dall’organo di governo politico, presieduto dal Direttore dei Servizi Sociali e
costituito dai referenti dei tavoli tematici e dai componenti dell’Ufficio di Piano, con la
funzione di seguire dal punto di vista tecnico e metodologico le attività necessarie alla
costruzione e gestione del piano di zona;
Con DGR 2082 del 3.8.2010 la Regione Veneto ha:
stabilito nella data del 30 novembre 2010 il termine per la presentazione, da parte
delle Conferenze dei Sindaci di concerto con le Aziende ULSS, dei piani di zona 20112
Azienda U.l.s.s. n. 9 di Treviso
Direzione dei Servizi Sociali
Relazione
Valutativa
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Anno 2011
2015 (trasmesso alla Direzione Regionale per i Servizi Sociali della Regione
Veneto il 26.11.2010).
Approvato “Il Documento regionale di indirizzo per la programmazione di zona 20112015”: strumento orientato a presentare le politiche di sostegno e sviluppo che la
Regione Veneto intende promuovere nelle varie aree di intervento in ambito sociale e
socio-sanitario, rispetto alle quali ciascun territorio è chiamato a declinare la propria
programmazione locale, secondo i vincoli economici e procedurali previsti dalle
normative di riferimento;
Approvato le “Indicazioni per la presentazione del documento: Piano di Zona
2011/2015” che delineano le indicazioni per la stesura ed un indice tipo del documento
di piano;
Coerentemente con le suddette indicazioni regionali i contenuti programmatici del Piano di
Zona 2011-2015 sono stati articolati nelle seguenti aree:
− Famiglia, infanzia, adolescenza, minori in condizione di disagio, giovani
−
Persone anziane
−
Disabilità
−
Dipendenze
−
Salute Mentale
−
Marginalità e inclusione sociale
−
Immigrazione
Per ciascuna delle aree descritte sono stati attivati dei tavoli tematici, che rappresentano
l’articolazione organizzativa attraverso la quale si è realizzato il coinvolgimento degli attori del
territorio e si è concretizzato il processo di confronto territoriale e di programmazione
partecipata;
Il Piano di Zona 2011-2015 dell’Azienda Ulss 9 comprende:
- l’analisi, qualitativa e quantitativa, dei bisogni della popolazione (consolidati ed emergenti);
- la definizione, per ogni area d’intervento, delle priorità e delle politiche sociali e
sociosanitarie locali, attorno alle quali attivare le specifiche azioni: di mantenimento,
potenziamento/riconversione, innovazione;
- l’identificazione delle modalità di raccordo fra le attività dell’A.Ulss n. 9 e le attività dei
Comuni;
- le strategie di integrazione su obiettivi comuni fra soggetti pubblici, fra questi e i soggetti
del privato sociale, delle istituzioni e delle espressioni organizzate della comunità locale;
- l’individuazione, qualificazione e quantificazione delle risorse - materiali, umane e
finanziarie, pubbliche e private (for profit e non profit) - disponibili e/o attivabili all’interno
di un unica progettualità globale;
- le forme di monitoraggio e verifica sull’andamento e lo stato di attuazione del Piano;
- le progettualità sperimentali che ogni area d’utenza intende sviluppare nel quinquennio di
validità del Piano (dettagliate nell’apposito volume “Progetti”);
- le progettualità di Area Vasta relative a specifiche fasce di utenza;
- l’integrazione del Piano di Zona con il Piano Locale delle Cure Primarie
La Conferenza dei Sindaci dell’Azienda ULSS 9 in data 25.11.2010 ha approvato il
Piano di Zona 2011-2015 nella sua stesura definitiva;
In armonia con le vigenti normative (art. 19 L.328/2000 e art. 34 D.Lgs 267/2000) e così
come previsto con DGR 157 del 26.1.2010, nella suddetta Conferenza dei Sindaci del
25.11.2010, è stato altresì approvato l’Accordo di Programma finalizzato alla
realizzazione del Piano stesso.
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Anno 2011
L’attuazione del contenuto dell’Accordo di Programma avviene ad opera dei singoli soggetti
partecipanti i quali svolgono i compiti loro affidati e si impegnano a compiere ogni azione che
concorra alla realizzazione dei singoli progetti anche in collaborazione con: Associazioni e
Gruppi di Volontariato, Cooperative sociali, Fondazioni, IPAB, Centri di Servizio per anziani,
Scuole, Organizzazioni sindacali, Enti Pubblici, ecc.
Gli Enti coinvolti nella programmazione e attuazione delle azioni previste nel Piano
convengono, attraverso l’Accordo di Programma, di assumere l’impegno a realizzare il Piano di
Zona 2011-2015, ciascuno per la parte di rispettiva competenza, compatibilmente con i vincoli
della legislazione nazionale e regionale vigente e l’effettiva disponibilità di risorse umane,
materiali ed economiche, finanziate dai soggetti istituzionali preposti (Stato, Regione, ULSS,
Comuni, compartecipazione utenti) e messe in campo dai diversi attori coinvolti nella
realizzazione dello Piano.
L’Azienda Ulss n. 9 si è impegnata a recepire i contenuti del Piano di Zona inserendoli nel Piano
Attuativo Locale (P.A.L.) e nei programmi delle Attività Territoriali Distrettuali (P.A.T.);
Con Deliberazione del Direttore Generale n.1417 del 26.11.2010 è stato:
-
approvato il Piano di Zona 2011-2015, così come approvato dalla Conferenza dei Sindaci
nella seduta del 25.11.2010;
-
recepito l’Accordo di Programma relativo all’attuazione del Piano di Zona 2011-2015,
Il Sit-Com (Sistema Informativo Territoriale Comuni)
L’Azienda Ulss 9 di Treviso utilizza, in rete con i 37 Comuni del territorio, un software web
denominato Sit-Com (Sistema Informativo Territoriale Comuni) che permette, tra le altre
finalità, di soddisfare il debito informativo regionale previsto dalla relazione valutativa.
Il software permette la rilevazione dei dati di attività dei servizi sociali e socio-sanitari
dei Comuni, con specifico riferimento a spesa, finanziamenti e utenza.
La finalità del Sit-Com è quella di disporre di uno strumento strategico utilizzabile per
coniugare le esigenze di gestione, controllo ed ottimizzazione delle risorse e
contemporaneamente garantire la programmazione e l’organizzazione del sistema
integrato d’interventi e servizi sociali.
Il sistema consente:
•
•
•
•
La registrazione in tempo reale delle prestazioni erogate, da utilizzarsi quale
informazione utile alla programmazione distrettuale e locale.
La condivisione delle informazioni a livello di territorio (Comuni e A.Ulss) in un’ottica di
rete.
L’estrazione e l’analisi dei dati, in relazione anche all’assolvimento in via informatica dei
flussi e dei debiti informativi, richiesti periodicamente all’Ulss da parte di Enti –
Istituzioni Pubbliche a livello locale, regionale e nazionale (tra cui i dati SAD-ADI)
La redazione di statistiche utili per evidenziare le problematiche emergenti e
proporre interventi efficaci.
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Azienda U.l.s.s. n. 9 di Treviso
Direzione dei Servizi Sociali
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