Turismo e territorio «Contano le idee non basta investire
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Turismo e territorio «Contano le idee non basta investire
9 LA PROVINCIA SABATO 16 MAGGIO 2015 Economia TOCCANDOFERRO «Personalmente ho cavalcato la moda del fuori Expo: col comune di Milano abbiamo ristrutturato un open space messo a disposizione per incontri con tour operator e assaggi di vini» Maurizio Gandolfi, manager e albergatore di Bormio [email protected] Tel. 0342 535511 Fax 0342 535553 Turismo e territorio «Contano le idee non basta investire» La tavola rotonda. Zini, Livigno: «Ciò che arriva dall’alto non viene capito, puntiamo di più sulla partecipazione» L’esempio di Bregaglia e di iniziative come il Melloblocco BORMIO DANIELA GURINI Una progettazione partecipata per far decollare il turismo in Valtellina, un diverso approccio metodologico per dare nuova linfa vitale al settore. È questa la chiave di lettura della serata, davvero molto interessante, promossa giovedì sera da Sandro Faccinelli di Valtellina Turismo Mobile. Alla sala Terme di Bormio, davanti ad un buon pubblico, sei opinion leader si sono confrontati sugli scenari del turismo valtellinese. Gli interventi in sala Non sono mancati interventi e commenti da parte del pubblico, a testimonianza della rilevanza dell’argomento e dell’attenzione nei confronti dello stesso. Ad aprire la serata, moderata dal giornalista Stefano Barbusca, collaboratore de “La Provincia di Sondrio”, è stato Giorgio Zini, ora impegnato nel settore alberghiero ma per quasi dodici anni alla guida dell’Apt di Livigno. «In un mondo che va a mille all’ora – ha esordito – anche la strategia di promozione turistica va rivista: nel 2001, quando sono arrivato all’Apt Livigno, le presenze erano costanti, statiche. Dapprima ho pensato all’istituzione dell’osservatorio turistico e, di seguito, abbiamo iniziato a puntare sulla mountain bike. L’evento importante, i Mondiali di questa disciplina, è servito a far capire al territorio che dietro questo sport c’erano molte potenzialità di sviluppo». E così è stato con negozi di biciclette passati da 3 a 8 in paese e le presenze che, dalle 700.000 del 2001 sono diventate 1, 2 milioni negli anni 2011- 2012. Ed ora cosa si può fare ancora per migliorare, in primis nella qualità dei servizi offerti? «Quello che arriva calato dall’alto – ha sottolineato – non verrà mai compreso da tutti. Dobbiamo puntare sulla progettazione partecipata, che nel nord Europa funziona già da tempo». Un coinvolgimento che potrebbe arrivare anche in val Bregaglia dal momento che il direttore di stazione Michael Kirchner ha sottolineato che «noi vediamo le regioni di confine come una regione unica» auspicando di poter unire le proprie forze in particolare a quelle di Valtellina e Valchiavenna. Una visione del turismo, quella della val Bregaglia, che è cambiata molto soprattutto negli ultimi anni con gli uffici turistici passati da 90 a 16 con a capo una sorta di grande 1 Nel piccolo Tibet le presenze passate da 700mila a 1,2 milioni in una decina di anni Dmo (Destination management organization). «Il prodotto – ha rilevato – è ancora il miglior marketing, ma dev’essere buono e di qualità». Michele Comi, guida alpina e ideatore di Melloblocco, si è soffermato in particolar modo sul binomio turismo e natura. Senza investimenti, ma solo usufruendo dei sassi d’arrampicata così come offerti dal territorio, Comi ha creato una manifestazione che richiama 25 paesi con un seguito internazionale. «Le buone idee non costano molto», ha sottolineato. Opportunità da cogliere Matteo Schena, vicepresidente di Bormio Terme, ha sottolineato come il termalismo «richieda continui investimenti nel corso degli anni. La società sta vivendo un momento difficile anche a causa di elevati costi di gestione. Ad oggi un turista arriva a Bormio e poi trova le Terme: bisogna invertire questa tendenza». Giuseppe Rainoldi, titolare della casa vinicola, ha ricordato l’importanza del turismo enogastronomico con una clientela di livello medio - alto alla ricerca di locali adeguati. «Oggi chi ha idee, dal punto di vista turistico – ha commentato – ha davanti grandi opportunità. Viviamo in una zona che ci dà buone prospettive; ci vuole passione, soprattutto tra i giovani, ed un po’ di amalgama tra loro». Giorgio Zini Il pubblico al convegno di Bormio FOTO RINALDI «Expo, dobbiamo fare sistema e sfruttare questa opportunità» L’Expo potrebbe rappresentare una straordinaria vetrina di immagine e di promozione ma, ad oggi, in pochi ne hanno capito l’importanza, quantomeno in Valtellina. È unanime il pensiero dei relatori della serata sul turismo a Bormio: «È un evento – ha commentato Maurizio Gandolfi, manager ed albergatore di Bormio – nel quale han creduto in pochi. Personalmente ho cavalcato la moda del fuori Expo: col comune di Milano abbiamo ristrutturato un open space messo a disposizione per incontri con tour operator ed assaggi di vini». «Finora non è stata capita – gli ha fatto eco Giorgio Zini di Livigno – l’importanza dell’Expo. Il fatto di fare fuori Expo può andare bene ma prima bisogna fare qualcosa all’interno». Per il direttore turistico della val Bregaglia Michael Kirchner «dobbiamo sfruttare Expo non tanto per questi sei mesi di esposizione quanto per il dopo, usandola come vetrina per presentare le eccellenze del nostro territorio». Una realtà, quella dell’Alta Valle, che deve fare sistema, presentarsi unita: questo l’ap- pello del vicesindaco di Valdisotto e consigliere provinciale Alessandro Pedrini. «Spesso gli operatori non sanno cogliere le opportunità. Dobbiamo fare sistema ed essere in grado di copiare anche da Livigno che non è nostro concorrente ma fa parte del sistema». Il consigliere provinciale Marco Negrini ha sottolineato la frammentarietà e le difficoltà a creare strategie di lungo periodo che forse ora potranno essere concretizzate grazie al nuovo cda di Valtellina Turismo. dere tutto – ha detto replicando alle accuse relative ai soldi dei Mondiali celate dietro un intervento del pubblico – ma non dite che i grandi eventi non servono. La sale delle terme è stata fatta nel 1985 e poi sistemata con i soldi dei Mondiali del 2005, come pure il parcheggio. Grazie agli eventi sono arrivati molti soldi pubblici». E c’è ancora spazio, in futuro, per i grandi eventi ma devono essere condivisi dal territorio. «Belli i discorsi bucolici ed apprezzabile quanto realizzato con il Melloblocco ma non facciamo passare l’idea che quello che è puro è bello ed il resto no. Quest’anno, se non passa il giro d’Italia, le strade non le asfalta più nessuno: questa è la realtà». Maurizio Gandolfi ger dei grandi eventi non ha poi risparmiato una battuta contro Valeriano Giacomelli, amministratore delegato della SIB che lo scorso anno ha «comunicato l’impossibilità delle piste per la libera di fine anno direttamente alla Federazione e non al comitato organizzatore: davvero una gran figura. Ero al congresso e lì ho scoperto della lettera della Sib. Queste sono solo vendette personali che non portano da nessuna parte». Gandolfi, con un po’ di ironia, ha anche detto di essere stupito dell’invito ricevuto da Valtellina Turismo Mobile facendo intendere che, a Bormio, non l’hanno mai chiamato a parlare dei grandi eventi e a condividere le strategie. «Io sono disposto a far ve- Mondiali e libera di Bormio «Occasioni da non perdere» La polemica Il ruolo dei grandi eventi e la diatriba sull’annullamento all’ultimo minuto della discesa di fine anno Da un lato il turismo ecosostenibile e poco costoso del Melloblocco di Michele Comi, dall’altro i grandi eventi, in primis quelli dei Mondiali di sci del 1985 e del 2005 di Bormio spes- so al centro di roventi polemiche per gli investimenti fatti. A parlare dell’importanza dei grandi eventi al convegno di Bormio è stato chiamato Maurizio Gandolfi, deus ex machina di tante iniziative in Alta Valle – coppa Europa Mondiali, grandi raduni calcisti – che non ha lesinato battute al fulmicotone. «Quasi sempre gli eventi – ha detto – vengono strumentalizzati. Diventano belli oppure no a seconda di chi li organizza». Ri- cordando la genesi che portò la prima discesa libera di fine anno a Bormio nel 1993, Gandolfi ha ricordato: «Siamo entrati in quel circuito in modo casuale e lo stavamo perdendo con la medesima facilità. Per fortuna è una gara del territorio: nel congresso che si terrà dal 2 al 6 giugno, la Federazione ratificherà l’assegnazione della libera a Santa Caterina». A Bormio, mancano le condizioni per poter disputare la libera. Il mana- Michele Comi D. Gur. D. Gur.