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Gli “assassini” di Siracusa

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Gli “assassini” di Siracusa
SETTIMANALE
DI POLITICA
E COSTUME
Autorizzazione del tribunale
di Siracusa n.2/2003
Spedizione in
abbonamento postale
Pubblicità inferiore al 70 %
€ 0,50
diretto da Salvo Benanti
Telefono 0931412883. Email: [email protected] - tipografia LegoPrint srl
Anno 24
FONDATO NEL 1988
N° 16/2012
Domenica 22 aprile 2012
Hanno
rubato
il
Teatro
Greco
La lettera-documento di Cesare Politi, uno degli artisti siracusani ghettizzati.
Bufardeci ieri e Visentin oggi hanno fatto diventare l‟Inda di Giusto
Monaco una carrozzone politico affidato a manutengoli di basso livello
Riceviamo e pubblichiamo:
Cinquant‟anni addietro di uguale ad oggi c‟erano soltanto le
date del calendario. L‟odore dell‟aria e l‟atmosfera gioiosa
che ci circondava erano ben diverse. Com‟erano diverse, e
ancor prima di più, le Feste Dionisiache (le cosìddette rappresentazioni classiche). Fu forse quest‟aria primaverile di
“Festa del Teatro” ad attrarmi e stimolare in me “la voglia
di fare teatro” ed a muovere i miei primi passi in
un mondo sino allora sconosciuto.Questo pian
piano mi rivelò il sapore e l‟importanza che rivestiva il teatro in particolare e la cultura in generale
per Siracusa ed i siracusani. Il periodo delle rappresentazioni classiche si viveva quasi come le
Dionisie Urbane dell‟antica Grecia. Non c‟era
angolo di Siracusa, oltre la zona deputata
all‟evento, in cui non si parlasse di teatro o si respirasse aria teatrale. Nelle piazze si intensificavano le attività teatrali locali prima e dopo quelle
programmate al Teatro Greco e la città tutta si
vestiva di teatro e di pubblico: una manna per il
turista e per chi vive di questi!
A Siracusa l‟atmosfera degli anni ‟60 e „70 la si è
vissuta per circa un ventennio, poi, con l‟avvento
degli DEI moderni, è iniziato il lento declino della
cultura e del teatro in tutto il territorio nazionale ed in particolare in quello cittadino. Il teatro di base siracusano,figlio
di quegli anni ‟60,costruito ed alimentato con fatica da privati ( “Teatro D‟Arte” di Renzo Monteforte, Il “Teatro di Sicilia” di Aldo Formosa, il “Teatro Giovane” (oggi TeatroG)
del sottoscritto, etc., proiettò prestigiosamente il nome di Siracusa in giro per l‟Italia (e non solo), poi, lentamente, è stato volutamente ucciso dalle scelte delle nuove DIVINITA‟
POLITICHE e dai loro discendenti che hanno dato spazio
(per interessi diversi dal loro mandato) al nulla nella vita intrinseca della città. Se prima che questo si verificasse, in città, sempre grazie a quei privati, vennero istituite nel tempo
(Teatro d’Arte e Teatro di Sicilia: in Via Gargallo; Teatro
Giovane: via Maestranza, via Scinà, Via Ierone I, Via Crispi) ben sei sedi teatrali underground di aggregazione artistica-teatrale. culturale e giovanile. Se poi, dagli anni ‟90 in
su, tutto questo è stato premeditatamente fatto morire, vuol
semplicemente dire che nella nostra città si preparavano
nuovi scenari d‟intenti politici non certo culturali a vantaggio della città e del Teatro di Base. Se oggi la stampa nazioL’articolo che segue l’ho scritto ad ottobre del 2007, cinque anni fa. Lo ripubblico perché mi ha fatto riflettere alla luce di
quello che sta succedendo oggi. Spero che
lo stesso succeda per politici e (pseudo)
ambientalisti. Lo spero perché ripensino
azioni e atteggiamenti e lo facciano subito, nell’interesse vero di questa disgraziata città. Ecco il testo:
Ho seguito le dichiarazioni dei vari politici
sulla “prima pietra” del Porto turistico. Evento definito dai poveri cronisti locali
“storico”, anzi, che più “storico” di così non
si può immaginare. C‟era il plastico, c‟era
tutto. Chissà se si farà. Ma alcune dichiarazioni meritano qualche commento:
Bufardeci: Eccitatissimo, trasudante di retorica, dove la storia andava e veniva a
sproposito e ad ogni piè sospinto. I sondaggi, le graduatorie della Città vanno per lui
in modo catastrofico? Bene, ora è al recupero. Il Porto turistico entra nella (misera)
scaletta delle cose fatte in otto anni..Gli altri hanno parlato di Porto Turistico, lui lo
ha fatto!.
Marziano: Sono qui per dovere istituzionale. Dico due parole proprio perché devo dirle. Ne farei a meno. Ma sono qui. Il porto
turistico è una buona cosa.
Caltagirone: Un po’ stranito dall’enfasi
(politica) troppo caricata, debordante, anche stupida. Precisa: ma guardate che farò
porti turistici in tutta la Sicilia. Il business
nale classifica Siracusa, immeritatamente, come città da terzo mondo per le attività culturali in generale (leggasi Beni
Culturali, senza voler addebitare impropriamente
colpe a chi li dirige e che, anzi, fruttano “quel poco
che hanno” al meglio), non c‟è da meravigliarsi e
vien tantomeno difficile individuare i personaggi
dell‟Olimpo ed i fatti che ne hanno determinato la
scandalosa classifica.
In tali frangenti c‟è stata una mancanza di crescita culturale anche del nuovo spettatore a causa di una informazione non corretta e tempestiva che ha
fatto disertare gli spettacoli e gli eventi
in genere a gran parte di quel pubblico
competente che ha preferito alimentarsi in altre città. E‟ facile gettare fumo
negli occhi a chi non sa “vedere” la
qualità di uno spettacolo: bastano soldi
pubblici, un tocco di grafica sapientemente studiata, un comunicato stampa
alla persona giusta del quotidiano amico, qualche <<americana>> stracolma
di riflettori, in taluni casi mega scenografie inutili, un sito idoneo ed il gioco
è fatto. Qualsiasi porcata imbellettata acquista il
sapore di un evento eccezionale. Il <<pesce>>
(leggasi pubblico impreparato) si sente onorato di
cotanta padella in cui friggere … gratuitamente !
Povero Jerzi Grotowski con il suo << teatro povero>> !! Dov‟è finito quel pubblico che protestava
innanzi agli spettacoli deprimenti e agli attori spacciati per
professionisti, privi di anima interpretativa e di tecnica? Dove sono finiti i tempi in cui, per esempio, il pubblico mostrava il proprio dissenso, come accadde sul finire degli anni
sessanta al teatro greco di Siracusa con il lancio di cuscini in
scena durante i saluti finali, e a farne le spese fu
l‟incolpevole Sergio Fantoni!? Proprio al teatro greco, nel
corso di rappresentazioni, si sono sentiti taluni attori interpretare i ruoli più disparati con inflessione Milanese, Romanesca, Torinese, Catanese, Palermitana. Stranamente, mai
Siracusana. Forse è perchè il siracusano non ha inflessioni
linguistiche particolari o perché non c‟è mai stato uno di attore siracusano nel cast dell‟Inda in ruoli interpretativi?
Cesare Politi
Caro Cesare la tua lettera- documento andrebbe conservata
nelle pagine della storia cittadina, spesso scritte da ignobili
scrivani che ignorano tutto, non hanno mai saputo interpretare lo spirito di questa città nei diversi tempi ma
soltanto scrivere piaggerie e faziosità. Per chi voglia
fare la storia di Siracusa, tu descrivi benissimo
l’atmosfera della città negli anni sessanta/ottanta nei
riguardi della cultura in generale e delle rappresentazioni classiche che influenzavano enormemente il clima
di allora, fatto di incontri culturali, di teatro, di poesia,
di attori ed attrici straordinari che visitavano la nostra
città. Quanto durava quel clima, quanti mesi? Non lo
so. So soltanto che anche la mia scuola ne era profondamente coinvolta ed anche i miei amici che venivano
chiamati come comparse, maschere, buttafuori. Insomma era l’intera città a partecipare e sentire quella atmosfera. Tutto poi è stato stracciato, alterato, capovolto. Il centrodestra con Bufardeci prima e Visentin poi
è stato capace anche di questo: fare diventare l’INDA
del prof. Giusto Monaco l’ennesimo carrozzone politico affidato a manutengoli di basso livello per fare affari, clientele, campagne elettorali. Tutto finito, tutto
spento. Quattro spregiudicati dall’aria arrogante partecipano al banchetto degli affari con l’aria di fare cultura. Chi ci restituirà quell’INDA, quel clima culturale,
quel teatro magico che creava altro teatro e spronava
tanti giovani, come ricorda Cesare, verso la strada del
teatro e dell’arte?. Nessuno, Cesare, nessuno. Neanche
Giusto Monaco redivivo potrebbe spazzare il marcio
che si è accumulato in questi anni, i ritardi culturali, la
fine di tradizioni e di amicizie importantissime. Ora siamo
povera cosa. Quanto agli artisti siracusani ed a chi si occupa
di arte in questa città mi piange il cuore vederli ignorati, disprezzati, eternamente relegati al nulla. Un po’ lo meritano:
sono stati a strisciare per pietire qualche modestissimo contributo, perdendo nel tempo credibilità. A parlare male della
gestione INDA, degli spettacoli, sono stati – come sempre –
soltanto I Fatti che per questo hanno subito ostracismi grotteschi, ridicoli. Ora dobbiamo sperare che si muti il quadro
politico cittadino e che i nuovi – ammesso che vincano – siano migliori del verminaio che ci ha fin qui governato. Dipende da noi: se non ci faremo comprare dai sorrisi, dalle promesse fasulle, da qualche centinaio di euro buttati li per spegnere anni di mortificazioni e delusioni. (sb)
Gli “assassini” di Siracusa
per me è la Sicilia. Certo Ortigia è la più
bella (grazie!). Insomma non sono diventato
una impresa siracusana. Investo a Siracusa
per guadagnarci ed investo in porti turistici
su tutta la Sicilia.
Alcune considerazioni. Una amministrazione che si rispetti avrebbe costruito - come
hanno fatto tutte le altre amministrazioni in
Sicilia - il porto turistico con i fondi comunitari e poi lo avrebbe dato in gestione ad
una Impresa capace di gestirlo, in condizioni
contrattuali totalmente diverse dal project
financing, (gli amministratori del passato,
quelli che, per Bufardeci, parlavano soltanto, avevano ottenuto un finanziamento di 60
miliardi sufficiente –allora- per costruire il
porto turistico, che fu impedito per errori
non loro e di cui parleremo più avanti)
mantenendo un forte controllo nella gestione
della struttura portuale, su chi ci lavora, sulle scelte del concessionario. Qui i soldi li
mette soprattutto Caltagirone.
E‟ una buona politica? No, è una stronzata
(ndr: mi scuso con i lettori per il termine,
ma quando ci vuole ci vuole). Il Comune del
2009 – fortunatamente – non avrà sindaco
Bufardeci, ma avrà un contratto da onorare.
Dare il porto turistico a Caltagirone è come
avergli dato nelle mani il futuro di Ortigia
da gestire. Caltagirone farà bene? Non esprimo giudizi personali ma Caltagirone è un
imprenditore che in ogni circostanza cerca il
suo guadagno, come è giusto che sia e di
Ortigia, di Siracusa, del suo sviluppo, del
lavoro dei suoi giovani, può (e, forse, deve)
infischiarsene. Recuperato il suo investimento e guadagno l‟attenzione dell‟impresa
naturalmente si ridurrà. Cederà ad altri le
sue quote. Ne abbiamo viste tante (ricordate
la SLIM per il gas? Dove è finita?) Soltanto
le condizioni contrattuali (che non conosco)
daranno qualche ruolo agli amministratori di
domani.
Una cosa è, comunque, incredibile: la pervicace volontà con cui Bufardeci utilizza il
project financing. Sembra quasi che voglia
spogliarsi interamente dell‟amministrazione
della città. Fosse per lui l‟intera Siracusa
andrebbe in project financing. Insomma
l‟unico schema buono è questo: assunzioni,
lavori, contributi vari, da gravare sul bilancio della società che poi salta allegramente.
L‟on. le Nino Consiglio nei Fatti della scorsa settimana ad una mia domanda sul porto
turistico a Caltagirone ha risposto suppergiù: meglio Caltagirone che niente, meglio
Caltagirone che un certo ambientalismo
Comunale a +2484 TeatroVerga +2591
Si sono visti due operai nel balcone che da su via Roma...
Le porte sono arrugginite, proprio come certi cervelli..
alla Corrado Giuliano. Una valutazione
pesantissima perché viene da uomo di sinistra che ha molto inciso nella storia di questa
città. Ma, pur essendo amico e grande estimatore di Corrado Giuliano, credo che Nino
Consiglio su questo punto abbia ragione.
Caltagirone nel Porto Turistico, il ponte gobbo ed altro, sono il risultato di una politica
forsennata condotta dagli ambientalisti della
nostra città negli anni ottanta-novanta, tesa a
bloccare tutto, ad impedire qualsivoglia intervento costruttivo, al di là delle evidenti
emergenze legate alla protezione civile
(ponte) e allo sviluppo turistico della città.
Su questa linea – ahimè! - hanno concorso
attivamente la soprintendenza (Voza) e, anche per clima di allora, la stessa Procura della Repubblica. Avere impedito negli anni
ottanta la costruzione del 2° ponte e del porto turistico è stata una vera stupidità.
Il Porto turistico – su indicazione della soprintendenza che aveva in pratica bloccato il
Porto grande – poteva cominciare ad essere
costruito nel Porto Piccolo. Era il frutto di un
errore e di una grande arroganza della soprintendenza, ma, comunque, la Città avrebbe dovuto iniziarne la costruzione.
Ed invece tutto si è fermato per quasi 20 anni
e le amministrazioni di centrosinistra portano
sul groppone anche questa incapacità, oltre a
non avere capito bene (Fatuzzo come Bufardeci) l‟importanza dell‟Università. Ma questa, naturalmente, è soltanto la mia modesta
opinione. (sb)
Via Crispi +2048
Auto parcheggiate a destra e sinistra. Al centro le buche.
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Domenica 22 aprile 2012
40 consiglieri d’oro
I rimborsi alle società private che hanno assunto amministratori comunali con nomi e cognomi
Su esosi rimborsi e su esose indennità di consiglieri comunali e provinciali ci siamo occupati già da anni su queste colonne. Pubblichiamo comunque qui di seguito un documento
del Movimento5stelle e siamo ovviamente disponibili fin da
subito a pubblicare tutti gli interventi che ci perverranno:
Il consiglio comunale a Siracusa si compone di 40 consiglieri. L‟esatta metà, cioè 20, svolgono attività di libero professionista (avvocati e quant‟altro) o sono assunti in enti pubblici (regione, comune, provincia, etc..) mentre i rimanenti 20
lavorano in società private (alcuni, a dire il vero, sono contemporaneamente liberi professionisti e dipendenti di aziende private). Ai consiglieri che lavorano in società private, la
legge regionale n. 30 del 2000 attribuisce il diritto di assentarsi dal luogo di lavoro per l‟intera giornata quando partecipano alle assemblee comunali (consigli, commissioni, etc..).
Questa legge, inoltre, assicura alle società private che hanno
assunto uno o più consiglieri, il rimborso per le giornate di
assenza dei propri dipendenti impegnati nelle assemblee comunali. In parole povere, l‟azienda privata continua a pagare
per intero ogni mese lo stipendio al dipendente consigliere,
anche per quei giorni in cui non si è recato al lavoro in quanto impegnato a partecipare alle assemblee comunali, perché
tanto poi la somma versata gli verrà rimborsata direttamente
dal Comune. Mentre i consiglieri maturano lo stipendio anche se non vanno a lavoro, contemporaneamente, partecipando alle assemblee comunali, vengono retribuiti con un gettone di presenza (doppia entrata quindi). E qui mai nome fu
più appropriato, perché basta appunto la semplice presenza
per intascarlo. In parole povere, non viene maturato su base
oraria o secondo un meccanismo meritocratico: è sufficiente
che il consigliere partecipi anche solo un minuto in assemblea per avere diritto, qui a Siracusa, a 65,55 euro. Oggi però
non intendiamo parlare del gettone di presenza, bensì vogliamo concentrarci principalmente sul meccanismo dei rimborsi, perché ci sono alcune considerazioni interessanti da fare
ed alcune situazioni che vale la pena portare all‟attenzione
del cittadino contribuente.
Partiamo da un semplice
assioma: più un consigliere si assenta dal posto di
lavoro perché partecipa ai
consigli comunali, alle
conferenze dei capogruppo
o alle commissioni consiliari, più sarà alto il rimborso che la società privata che lo ha assunto chiederà al Comune di Siracusa. E più è cospicuo il rimborso, più possiamo affermare che la posizione lavorativa ricoperta da quel
consigliere all‟interno
dell‟azienda privata per
cui lavora è importante.
Sarebbe bello poter incrociare i dati relativi alle ore effettivamente trascorse dai consiglieri nelle assemblee comunali (in
particolare nelle commissioni consiliari che al contrario dei
consigli non vengono riproposte in TV). Ricordiamo infatti
che è sufficiente anche solo 1 minuto per far maturare il diritto al gettone di presenza ed il non obbligo a recarsi sul luogo di lavoro. Purtroppo non possiamo disporre di tali informazioni perché non possono essere rilasciate (e solitamente
quando una cosa viene occultata, nasconde sotto sempre
qualcosa). Quello che però possiamo fare è prendere i rimborsi versati dal Comune di Siracusa come parametro di riferimento per scoprire, magari, che i consiglieri comunali assunti in aziende private sono (guarda caso) quasi tutti inquadrati contrattualmente con ottimi livelli, percependo nelle
rispettive società, stipendi da ruolo dirigenziale o comunque
da posizione importante.
E‟ interessante notare come, per legge, il rimborso massimo
previsto per i consiglieri che lavorano nelle società private,
sia pari a 2 terzi dell‟indennità del sindaco, ovvero su base
mensile, a Siracusa, non possa superare i 3.764,56 euro. In
realtà, in alcuni casi, le richieste di rimborso superano questa
soglia e chi si occupa delle liquidazioni in Comune deve
puntualmente specificare che il pagamento deve essere rivisto secondo le disposizioni di legge. E‟ il caso, ad esempio,
di Sergio Bonafede (PDL). Nel corso del terzo trimestre
2011, la società per cui lavora (la Magesta SRL) ha chiesto
al Comune di Siracusa un rimborso di 15.288,00 euro quando in realtà ne spettavano solamente 11.293,68… ovvero ha
richiesto un rimborso di 4.000,00 euro in più rispetto al dovuto. Il caso di Bonafede, sebbene una costante (una richiesta simile è stata avanzata anche nell‟ultima nota di rimborso) non è però l‟unico. Infatti sono diverse le società private
in cui lavorano consiglieri comunali a sforare o raggiungere
quasi il tetto massimo rimborsabile. Per capire meglio il rapporto soglia massima rimborsabile dal Comune di Siracusa
(come già detto 3.764,56 euro mensili) contro gli importi a
titolo di rimborso effettivamente richiesti, guardate questo
video che fotografa la situazione attuale di tutti i consiglieri
comunali assunti in società private (piccola nota a margine:
nel video gli importi vengono riportati senza decimali):
Nell‟ambito della nostra ricerca, un aspetto che meritava dovuta attenzione era certamente capire da chi fossero stati assunti i consiglieri comunali siracusani. Ad esempio, negli
anni passati a Palermo si è scoperto un meccanismo perverso
per cui, una volta finite le elezioni e diventati consiglieri,
alcuni soggetti si facevano assumere da aziende di parenti o
amici. Di comune accordo con essi, dichiaravano poi buste
paga con importi elevati o si facevano inquadrare con ruoli
dirigenziali, così da poter avanzare al Comune di appartenenza richieste di rimborso importanti. Prima di proseguire
oltre va fatta una precisazione: la legge, purtroppo, permette
questo tipo di comportamenti. Allo stesso tempo, però, va
fatto capire ai nostri politici che la trasparenza è fondamentale, soprattutto quando ci sono in ballo soldi pubblici.
Uno dei casi più eclatanti a livello locale che vale la pena
riportare è quello di Giancarlo Garozzo (PD). Consulente
del lavoro (quindi libero professionista) risulta assunto allo
stesso tempo dalla Geacol SRL, la società che fa capo al
Dottor Nicolò Garozzo, suo padre. Non sappiamo quando
il consigliere Giancarlo Garozzo sia stato assunto (Ndr. nel
2001 stando ad alcune dichiarazioni rese su Facebook
dall‟interessato). E‟ perlomeno curioso, però, che i rimborsi
richiesti dalla Geacol S.R.L. per i giorni di assenza del suo
dipendente, siano tra i più elevati, ovvero uguali o di poco
inferiori alla soglia massima prevista (i famosi 3.764,56
euro mensili che dicevamo prima).
Altrettanto emblematico è il caso del consigliere Riccardo
De Benedictis, anch’egli PD ed in qualità di architetto, libero professionista. Contemporaneamente risulta essere assunto dalla Edilpoint SRL, società che è solita richiedere al
Comune di Siracusa un rimborso medio mensile superiore
all‟importo massimo erogabile (ancora una volta, ricordiamolo, 3.764,56 euro). Aiutandoci con le pagine gialle e con
i motori di ricerca su internet, non siamo riusciti a trovare
una società chiamata “Edilpoint SRL” nella provincia di
Siracusa. In compenso esistono ditte con questo nome a Savona, Treviso, Padova, Modena, Prato, Pistoia, Como,
Grosseto, Foggia, Perugia e Vicenza. Quelle più vicine si
trovano a Trapani e Gela, a centinaia di chilometri di distanza da Siracusa. Ricordiamoci che i rimborsi si riferiscono ai giorni di assenza sul luogo di lavoro. Quindi, se non
partecipasse alle assemblee comunali, il consigliere Riccardo De Benedictis si farebbe ogni giorno centinaia di chilometri con la macchina o con i “mezzi pubblici” per andare a
lavorare. Ma quando è stato assunto il consigliere De Benedictis dalla Edilpoint srl? Noi questo non lo sappiamo ancora.
[NOTA Ci è stato segnalato per interposta persona, non dal
diretto interessato, che il nome della società non è Edilpoint
SRL bensì Edilpont SRL. Ovviamente, avendo ripresto questo nome dalle determine dirigenziali, non appena avremo
possibilità, controlleremo se si è trattato di un nostro errore
di trascrizione o meno. Nel frattempo una rapida ricerca di
questa azienda tra quelle iscritte alla camera di commercio
di Siracusa non ha dato esiti
positivi. In tutta Italia esistono
6 aziende con il nome EDILPONT, localizzate a Trieste (1
S.R.L. ed 1 S.N.C), Catania (è
una società cooperativa non
una srl), Milano e Aosta (è
una S.A.S). L‟unico riscontro
del fatto che a Siracusa esista
una Edilpont SRL (pagine
bianche e pagine gialle non
riportano nulla) deriva da un
Curriculum di una ragazza
trovato su Google che dichiara, tra le sue esperienze lavorative, di aver prestato servizio presso la EDILPONT
s.r.l., sita in via Necropoli
Grotticelle, 4 Siracusa]. Invitiamo chiunque si sentisse chiamato in causa e volesse riferirci qualcosa (come è stato nel caso del consigliere Garozzo) a farlo attraverso l‟indirizzo email [email protected] oppure contattandoci via Facebook o lasciando un commento qui sotto. No messaggi nella
bottiglia o telefonate di amici di amici, please.
Il quando è una domanda altrettanto importante del chi, perché basta scavare un po‟ per scoprire che consiglieri come
Giuseppe Leone (PID) e Salvatore Cavarra (FLI), sono
stati assunti da società importanti come la Industria Acqua
Siracusana Spa (IAS SPA) dopo essere diventati consiglieri
(entrambi sono al secondo mandato consecutivo). Un altro
nome che è possibile fare è quello di Piero Maltese
(Misto). Le richieste di rimborso al comune di Siracusa da
parte della società che lo ha assunto (studio Solerte Sas)
partono dal 2009, circa un anno dopo che si è insediato il
consiglio comunale eletto nel 2008. Si può congetturare,
pertanto, che Maltese sia stato assunto dopo essere diventato consigliere comunale, ma già in soli 2 anni, abbia raggiunto una posizione di lavoro importante a tal punto da
spingere lo studio Solerte SaS a richiedere al Comune di
Siracusa un rimborso medio mensile di poco al di sotto della soglia massima (circa 3.759,28 euro contro il limite di
3.764,56). Sicuramente ci saranno altri nomi da tirare fuori,
altre cose da scoprire o che potranno essere avvalorate o
smentite. Ci riserviamo di fare ulteriori approfondimenti nei
prossimi mesi, sperando che un aiuto ci arrivi anche dai cittadini a conoscenza di fatti pertinenti o dalla stampa locale.
Non si può infine non fare una considerazione. Approssimativamente questo meccanismo dei rimborsi costa al Comune di Siracusa almeno 650.000 euro all‟anno (il calcolo
è spannometrico e si basa su dati parziali), a cui vanno sommati altri 800.000 euro per il pagamento dei gettoni di presenza. Totale: quasi 1,5 milioni di euro all‟anno. L‟impegno
complessivo profuso dai nostri consiglieri non ci sembra
però che valga tanto. La politica dovrebbe essere passione,
non denaro…dovrebbe essere fatta per rappresentare tutti,
non gli interessi e le tasche di pochi. Noi siamo convinti
che in città esistano moltissimi precari o disoccupati
(giovani e meno giovani) con competenze specifiche, che
abbiano voglia di mettersi in gioco. Alcuni di questi ragazzi
si stanno avvicinando al movimento 5 stelle locale
(malgrado a Siracusa sia giunto solo di recente) e presto
mostreranno i loro volti e le loro idee per alimentare un
pubblico dibattito. Pensate di quanto si potrebbero alleggerire le casse del Comune se alle prossime elezioni si riuscisse a sostenere e far diventare consiglieri comunali quelle
persone che scelgono volutamente di fare politica per passione, rinunciando al meccanismo dei rimborsi. In una legislatura si potrebbe arrivare a sanare una buona parte del buco di 6 milioni di euro che il nostro Comune ha accumulato
negli anni e cercato di nascondere alla meno peggio nei bilanci. In compenso, se lo volessero, alcuni nostri consiglieri
potrebbero contribuire già da subito ad alleggerire le casse
comunali dal loro peso, ma ovviamente pensare di rinunciare a certi privilegi è pura eresia per certuni.
Movimento5stelle
Curare la mamma
e il bambino
I nuovi reparti di Ginecologia e Pediatria dell‟ospedale di
Lentini sono stati presentati nel corso di un interessante e partecipato incontro/dibattito sul tema “Donne e bambini: luci ed
ombre nel terzo millennio” che si è svolto nella sala conferenze del nuovo nosocomio lentinese.
Relatori, l‟onorevole Souad Sbai, marocchina, di origini berbere, da trent‟anni in Italia, impegnata sul fronte
dell‟immigrazione e della violenza alle donne, il presidente
del Tribunale dei Minori di Catania Francesca Pricoco e il
sostituto procuratore del medesimo Tribunale Silvia Vassallo.
L‟incontro, promosso dai direttori delle Unità operative
Ostetricia/Ginecologia e Pediatria dell‟ospedale di Lentini,
rispettivamente Lucia Lo Presti e Valeria Commendatore,
ha posto l‟accento sullo stato dell‟arte dell‟ostetricia e della
ginecologia in termini di evoluzione del percorso nascita
nell‟assistenza alla gestante e al neonato con una particolare
focalizzazione anche sugli aspetti normativi della tutela del
minore e sulle problematiche che accompagnano il rapporto
madre-bambino quando si realizzano condizioni di disagio
che esitano in scelte incompatibili con il naturale legame madre-figlio. Nell‟occasione, i direttori delle due Unità operative hanno presentato i reparti di ostetricia/ginecologia e pediatria ed i relativi servizi ad essi annessi. Molti gli ospiti in sala
tra autorità, medici, professionisti provenienti anche dalle
vicine province di Catania e Ragusa, personale aziendale e
cittadini che hanno apprezzato gli interventi dei relatori su un
importante tema legato alla salute e al benessere delle famiglie tra aspetti sanitari, sociali e legali.
Ospite l‟assessore regionale delle Autonomie locali e della
Funzione pubblica Caterina Chinnici che ha evidenziato
l‟importanza del lavoro di sinergia tra la struttura sanitaria e i
servizi sociali per la tutela delle famiglie che vivono in particolare stato di disagio.
Dopo il saluto introduttivo del coordinatore sanitario del Distretto ospedaliero SR2 Alfio Spina, ad aprire la conferenza è
stato il direttore generale dell'Asp Franco Maniscalco il quale, dopo aver ringraziato i relatori e salutato i numerosi ospiti
presenti in sala, ha ripercorso le tappe più significative,
dall‟inizio del suo mandato, che hanno portato la nuova struttura ospedaliera dopo ben 17 anni dalla
posa della prima
pietra,
all‟inaugurazione
avvenuta lo scorso
ottobre. “Il nostro
impegno è nel cambiamento – ha detto
Lucia Lo Presti nel
suo intervento – che
sta nella differenza
fra curare e prendersi cura della mamma e del bambino
con una particolare
attenzione all‟umanizzazione dei servizi”. Il direttore di Ostetricia e Ginecologia ha quindi presentato la sua equipe e il
reparto, composto da un blocco con due sale parto, isola neonatale nursery e sala operatoria all‟avanguardia, con attrezzature di ultimissima generazione, nonché gli ambulatori annessi per colposcopia e isteroscopia, ecografia, cardiotocografia,
uroginecologia, diagnosi prenatale e cura della sterilità.
Anche Francesca Commendatore, direttore dell‟unità operativa di Pediatria, ha illustrato le caratteristiche e le strutture
avanzatissime del proprio reparto e degli ambulatori, con un
day hospital ed una sala trasfusionale per la talassemia arredati e attrezzati di tutto punto come la ludoteca per non far
mancare momenti di svago ai piccoli pazienti. L‟illustrazione
delle peculiarità dei due reparti, apprezzate dal presenti, è stata accompagnata dalla proiezione di un documentario che ne
ha permesso una dettagliata visita virtuale.
A confermare lo stretto rapporto esistente tra il momento della nascita e gli aspetti legali è stata il presidente del Tribunale
per i minori di Catania Francesca Pricoco il cui intervento ha
posto l‟accento sulla genitorialità, ovvero la tutela del figlio
nell‟ipotesi in cui tale genitorialità non risulta responsabile ai
suoi bisogni primari di crescita, di protezione e di sviluppo
della personalità. “Ringrazio chi ha pensato al Tribunale dei
minori per questa giornata di riflessione e di incontro su questi temi – ha detto -. Il diritto alla salute, il diritto alla buona
nascita e alla cura psicofisica è l‟espressione di una condizione esistenziale che deve dare al bambino la possibilità di crescere e di diventare un adulto sano. Il diritto alla salute e alla
buona nascita riguarda i nostri figli sia italiani che stranieri”.
Un riferimento agli stranieri, per cui la normativa italiana è
stata oggetto di non facili adeguamenti legislativi, ha sottolineato, che ha introdotto il drammatico e interessante intervento di Souad Sbai sulle condizioni delle donne e dei bambini arabi in Italia “con una netta distinzione in termini di buona accoglienza – ha asserito – che vede prevalere la Sicilia
sul nord Italia” . Di stretta connessione tra le strutture sanitarie e il Tribunale per i minori ha parlato anche il sostituto
procuratore Silvia Vassallo: “Siamo accomunati dalla stessa
persona fisica che è il bambino – ha detto – che è oggetto e
soggetto dei nostri interventi istituzionali. Le problematiche
della tutela dei minori sono molto complesse – ha affermato e l‟interesse dei bambini deve prevalere sempre e comunque
su quello degli adulti”.
3
Domenica 22 aprile 2012
Una volta al mese, a partire da oggi, ed esattamente nell’ultima settimana di ogni mese, pubblicheremo una pagina dedicata ai fatti
della memoria siracusana. L’idea
è stata di Carlo Arribas (a lato
nella foto) e la nostra redazione ha
subito aderito con molto entusiasmo. La storia di Siracusa è infatti
un tassello importante per la nostra comunità e ci sembra corretto
dare un contributo.
Pagina a cura di CARLO ARRIBAS
Il convento di Sant’Agostino
Il recente intervento di manutenzione potrebbe ridare vita a un grande
complesso che nel tempo è stato abbandonato all‟incuria dei siracusani
I recenti lavori di manutenzione straordinaria del
grande complesso immobiliare del convento di
Sant‟Agostino permetteranno alla fine il godimento di un grande contenitore all‟interno dell‟Isola di
Ortigia che sarà destinato al museo del Papiro e
agli Uffici della Sezione Paesaggistica della Sovrintendenza. Il convento, recuperato alcuni anni
fa, è stato oggetto di alcune denunce da pare della
Commissione Urbanistica che ne lamentava la situazione precaria, dato il non utilizzo dell‟intera
struttura che già minacciava i primi segni di degrado.
Il grande comparto immobiliare è legato alla storia
di Siracusa, al tempo in cui il centro storico era
caratterizzato dalla presenza d‟innumerevoli chiese e conventi a cavallo tra i sec. XVI e XVII.
Secondo il canonico Serafino Privitera, il convento di Sant‟Agostino fu edificato nel “luogo più
bello sovra il mare, vicino alla muraglia della città” nella zona di Levante del quartiere della Giudecca.
L‟edificio è caratterizzato da una facciata molto
sobria e all‟interno custodisce elementi di grande
pregio architettonico che risalgono molto prima
dell‟avvento degli Agostiniani in città.
Questi ultimi furono ospitati a Siracusa nel 1504
grazie all‟intervento del Vescovo Fra Dalmazio
di S. Dionisio e collocati in seguito nel convento
di S. Lorenzo fuori le mura. A causa
dell‟insalubrità dell‟area, nel 1592 per volontà del Vescovo
Giovanni VI Orosco, vennero trasferiti all’interno della
città dove eressero il loro convento nel punto in cui era già
situata la chiesa di S. Sepolcro.
La presenza di quest‟ultima confraternita è testimoniata già
un secolo prima ed è molto plausibile che essa abbia sfruttato già delle preesistenze probabilmente legate alla presenza ebraica a Siracusa. Questa ipotesi troverebbe conferma dall‟esistenza di alcune apparecchiature murarie
all‟interno del Convento di Sant‟ Agostino risalenti al sec.
XV.
Le testimonianze storico-architettoniche permettono
quindi d‟inquadrare il grande comparto immobiliare e di
relazionarlo all‟interno del contesto urbano di Levante
che a cavallo tra il „400 e il „500 era identificato come la
contrada delle Ferraria, dove erano concentrate le numerose botteghe dei mastri ferrai. Successivamente, proprio a ridosso del convento di Sant‟Agostino, venne edificato nel sec. XVII il bastione del forte Vigliena a protezione della cinta muraria.
Non sappiamo se durante il terremoto del 1693 il grande
complesso di Sant‟Agostino abbia avuto delle gravi carenze strutturali, ma la presenza di alcuni elementi risalenti al „700 fanno supporre l‟esistenza di un grande intervento destinato a migliorarne sia la qualità estetica
che strutturale.
Con la soppressione dei beni ecclesiastici del 1866, i
fabbricati della Chiesa e del Convento furono trasformati in Officina dell‟Intendenza di Finanze e in seguito
destinati a magazzini dei tabacchi e ufficio delle guardie
doganali. I continui cambiamenti di destinazioni d‟uso
comportarono un continuo stravolgimento nella struttura, a causa dei numerosi interventi edilizi che col tempo
ne hanno minato la conformazione originale, causando
la perdita della solidità strutturale del Convento che
venne destinato anche ad edificio scolastico. Il recente
intervento di manutenzione, dopo i grandi lavori di restauro potrebbe ridare vita a questo grande complesso
che nel corso del tempo è stato già abbandonato
all‟incuria dei siracusani e dell‟amministrazione. La speranza di ritrovare fruibile una grande testimonianza del passato
potrebbe ridare luce a una città come Siracusa che ancora
oggi conserva un patrimonio immobiliare d‟inestimabile
valore.
Arch. Federico Fazio
La strage del Conte Rosso
Molte vittime giacciono ancora oggi in fondo al mare, come
anche il relitto silurato, a circa 10 miglia da Capo Murro di Porco
Il recente tragico destino della nave
Concordia, inabissatasi davanti
all’isola del Giglio, ha ridestato
l’attenzione sulle tragedie del mare.
Una di queste avvenne al largo del
Capo Murro di Porco il 24 maggio
1941 e con l’andare del tempo se ne
era sopito il ricordo sino al maggio
del 2007, quando l’associazione Lamba Doria e la Società Siracusana di
Storia Patria ne hanno organizzato la
commemorazione.
Il piroscafo “Conte Rosso” , di 17879
tonnellate, era la più grande di quattro navi requisite dalla Marina Militare che
in convoglio, scortate da quattro unità militari, trasportavano truppe sulla rotta Napoli
Tripoli.
Verso le ore 20 del 24 maggio il convoglio,
che navigava al largo di Siracusa all’altezza
di Capo Murro di Porco, fatalmente incrociò
il sommergibile inglese Upholder, proveniente dalla base navale di Malta, che lanciò gli
ultimi due siluri disponibili verso la nave più
grande del convoglio. Secondo la testimonianza di uno dei superstiti alle 20 e 40 il
Conte Rosso, colpito da entrambi i siluri, si
inabissò di prua in brevissimo tempo, circa
10 minuti perché si
pe per non annecompisse il tragico
gare. In soccorso
destino di 1297 uogiunsero la nave
mini, molti dei quali
ospedale Arno e
avevano scarsa dialcuni pescherecmestichezza con il
ci provenienti dai
mare, essendo origiporti di Siracusa
nari di regioni del
e Augusta, che
nord Italia e, non
trassero in salvo
sapendo nuotare, in
1432 superstiti.
Sopra alcune foto delle quasi 1300 vittime e il
preda alla paura, tra Conte Rosso in navigazione.
L’evento
colpì
pugni calci e spintomoltissimo
la
ni cercavano di trovare posto sulle scialuppopolazione, i funerali delle vittime si svol-
sero con solennità. Poche le salme
recuperate, circa 250, alcune delle
quali vennero provvisoriamente inumate a Siracusa, in una zona definita
“Campo Conte Rosso” oggi non più
esistente a seguito del trasferimento
delle spoglie nei luoghi d’origine,
altre furono trasportate a Messina,
al sacrario Cristo Re. Le altre vittime
giacciono ancora in fondo al mare e
anche il relitto del Conte Rosso si
trova a circa dieci miglia da Capo
Murro di Porco, a più di duemila metri di profondità. Su questo tragico evento,
che fu uno dei più gravi per numero di morti
in un singolo affondamento, non furono effettuate indagini particolari, lasciando il
mistero su una eventuale attività di spionaggio: il comandante Wanklyn dell’Upholder,
decorato con la Victoria Cross, sapeva dove
e come intercettare il convoglio? Per ironia
della sorte, avvolta nel mistero fu anche la
scomparsa del sommergibile britannico Upholder, sparito nel nulla dopo aver lasciato
Malta il 6 aprile del 1942, probabilmente a
causa di azioni antisommergibili .
Alberto Lo Passo
4
Domenica 22 aprile 2012
Opinioni
e repliche
Diventa una esigenza avere uno spazio che consenta a chi ci
legge di poter replicare o di poter dire la propria opinione su
quello che è già stato pubblicato dal nostro giornale. Naturalmente chiediamo che le repliche siano stringate, o comunque
compatibili con la necessità di dare visibilità a tutti.
cittadinisulwebcittadinisulwebcit
Indecente Le amnesie di maga Mariella
E' UNA INDECENZA! Non è sopportabile
come ancora la casta protegga il suo orticello. Lombardo e C. hanno elargito più di 45
milioni ad associazioni onlus di varia natura
(più o meno note). Vediamone alcune:0
COPPEM (comitato per il partenariato dei
poteri locali regionali) vicino al PD: Euro
963.000
L'ACCADEMIA DEGLI ZELANTI E DEI
DAFNICI, civina alMPA: Euro 135.000
PROSAM vicina al Mps: Euro 519.000
Centro studi Pio La Torre - PD: Euro
180.000
Ass. Pompeo Colaianni - PD: Euro 86.000
Centro studi Gramsci - PD: Euro 227.000
E' assurdo che in un momento come questo
non si attivino risorse per sostenere l'occupazione e sostenere l'impresa. Solo con la
metà di questi soldi avremmo potuto intervenire sul credito bancario per agevolare le
imprese in difficoltà. Siciliani, svegliatevi!
Uniamoci e riscattiamo la nostra terra. La
Politica deve essere partecipata da tutti...
non dobbiamo restare a guardare. Ricordiamoci sempre che se non ci occupiamo di
politica, essa si occuperà comunque di noi.
Alessandro Spadaro
L‟assessore Mariella Muti ha recentemente tratto dal suo cilindro
magico non un coniglio bianco, bensì la notizia che Siracusa ed il
Sudest Siciliano hanno deciso di collaborare alla presentazione della candidatura a „Capitale Europea della Cultura‟ per
il 2019, titolo prestigioso che consente notevoli vantaggi socio-culturali ed economici. L‟idea è stata
presentata oltre sei mesi fa da Sandro Romano, presidente di Confcommercio Siracusa. Qualcuno parlò
subito di „occasione straordinaria per Siracusa‟ e di
„evento su cui costruire il futuro‟. Invece, il commento di un deputato siracusano è stato: “E ai turisti
chi ci fannu viriri … a munnizza?”. Successivamente il Consiglio Comunale ha approvato all‟unanimità
la mozione sulla candidatura di Siracusa, presentata
dal consigliere Salvo Sorbello e l’assessore ai Beni
e Politiche Culturali, Mariella Muti, ha accettato il
mandato di portare avanti il progetto e costituire un
comitato promotore ufficiale. Dopo una sola riunione a novembre, il „black out‟ totale. Improvvisamente, ai primi di aprile, l‟annuncio di cui sopra. Tuttavia le parole non bastano per conseguire risultati.
Venezia con il supporto di tre regioni del Nord Est, Ravenna e la
Romagna, Perugi-Assisi e l’intera Umbria, per citare solo alcune
delle 18 aspiranti alla candidatura di Capitale Europea della Cultura
lavorano da anni, istituendo autorevoli gruppi di lavoro, formalizzando una rete di alleanze, definendo progetti, coinvolgendo settori
della società importanti, rendendo partecipi i cittadini, realizzando
sia Mostre in Italia e all‟estero per promuovere i loro Beni Culturali,
sia convegni e scambi con città che negli scorsi anni sono state
„Capitali‟ e … investendo risorse. A Siena è stato istituito persino
un assessorato comunale ad hoc. Entro la fine dell'anno il Ministero dei Beni Culturali emanerà il bando per
la presentazione ufficiale delle candidature. Saprà Siracusa di colpo trasformarsi in una città iperattiva? Gli
amministratori opereranno tutte le scelte necessarie
per cambiare l‟immagine degradata della nostra città
restituendole l‟originaria bellezza? Intanto si è cominciato male. Sabato 14 aprile si è svolto a Ravenna il
Convegno "Capitale Europea della Cultura: quale modello per l'Italia e per l'Europa?". Ogni città ha illustrato, per bocca dei suoi rappresentanti presenti
all‟incontro, le ragioni della propria aspirazione a candidarsi e lo stato del lavoro preparatorio. Siracusa regolarmente invitata - è stata assente! Inoltre, a
proposito di alleanze, pare già che Ragusa voglia presentare una propria candidatura con altre città che la
Muti dava come partner sicure di Siracusa. Infine, una
città non viene designata „Capitale‟ unicamente per il
suo passato glorioso e l‟eccellenza dei suoi monumenti. Ma soprattutto per il programma eventi culturali che intende realizzare
nell‟anno designato. A Maribor (Slovenia), Capitale 2012, le manifestazioni previste sono circa 400 e abbracciano il cinema, la musica, la
letteratura e l‟arte figurativa con mostre, incontri con autori e artisti
di primo piano.
Domenico Di Stefano
Tota:Abbiamo toccato il fondo
E' da tempo ormai che mi pongo questa domanda: cosa vuol dire
essere cittadini liberi ? Molti Siracusani pensano di essere liberi ma
nei fatti non conoscono il valore dei doveri civili pertanto la loro
libertà equivale alla libertà che possono possedere i sudditi e/o i servi. E' evidente ormai che la frase " abbiamo toccato il fondo " non
riguarda solo alcuni ma tutti quanti, poichè ognuno di noi, in maniera diversa, è stato privato dei propri sogni e costretto a vivere un
presente fatto di incertezze. Forse qualcuno pensava di poter ingannare la cittadinanza per sempre, sfortunatamente per loro non è stato
così. Anche l' attuale opposizione al Comune di Siracusa ha dimo-
strato la sua vera natura, costruita sull' apparenza e su continue recite.
Pensate al video postato dal movimento a 5 stelle (testo a pagina 2
ndr), riuscite a distinguere i buoni dai cattivi??? In estrema e brutale
sintesi quel video ci ha portati nostro malgrado a riflettere. Oserei
affermare che il movimento a 5 stelle con quel video ha inviato un
messaggio chiaro e forte all'intera classe politica : oggi è il vostro
giorno di riflessione. Da oggi sono certo che molti Siracusani nonostante il grande impegno di qualcuno ad apparire, mostrarsi e continuare a recitare un copione patetico non si farà più ingannare.
Dario Tota
Vitadacani Operatori cinofili nelle carceri
Se vogliamo dare una mano concreta a chi per tragiche vicissitudini della vita ha conosciuto il carcere, possiamo farlo
con realismo, senza demagogia e senza millantare particolari meriti attraverso una proposta credibile, fattibile, formalizzata e concordata con le associazioni che già operano nelle case circondariali della nostra provincia. Un'idea questa
che medito da anni, da quando ne parlai, durante una lezione di sostegno universitario dentro la Casa Circondariale di
Augusta, con uno studente universitario, oggi Dottore in
Giurisprudenza al termine di un iter di studi rigoroso e caratterizzato da un motivato e forte impegno . Discutendone
vennero fuori diverse idee per poter aiutare sia i detenuti
che gli animali in difficoltà ed in particolar modo i poveri
randagi e i cani ergastolani dei canili. Tra le idee emerse
quelle
del
Corso di Formazione per Operatore/
Addestratore Cinofilo, per Infermiere Veterinario, per Operatore nelle strutture di ricovero dei cani e dei gatti, fino alla
difficile ma realizzabile idea del cane o del gatto da adottare e tenere in aree appositamente adibite all'interno della
Casa Circondariale, accudito da detenuti che ne facciano
motivata richiesta. Sono progetti e "sogni" che con un pò
di buona volontà da parte di tutti si possono cominciare a
concretizzare, inizialmente sulla carta come progetto da pre-
sentare alle Autorità Competenti, come sto facendo e avendo
come interlocutore principale il Direttore della Casa Circondariale. Nel mio caso il Direttore di Brucoli che si è sempre
dimostrato disponibile a trasformare un luogo di sofferenza
in luogo di recupero per poter far tornare a vivere in maniera
serena nella società civile i detenuti una volta scontata la
loro pena.
Un progetto che deve vedere, a mio giudizio, in prima fila la
Caritas che da anni svolge un importante lavoro di rieducazione e di aiuto morale e materiale ai detenuti. Accanto alla
Caritas, alcune Associazioni di Protezione Animali che stanno svolgendo sul territorio un lavoro importantissimo di contrasto al fenomeno del randagismo. Ad esempio per Augusta,
l'Associazione "La Casa dei Randagi", presieduta dalla Signora Enza Licciardello e dalla Vice Presidente Wilma Arens. Due donne determinate nel fare qualcosa di utile per la
loro città e per gli animali ed oggi pronte a scommettersi per
aiutare anche chi nella vita ha sbagliato. La stessa proposta
intendo avanzarla insieme alla Caritas, alla Direzione della
Casa Circondariale di Cavadonna. Nella collaborazione alla
realizzazione di questo progetto non sono esclusi gli Enti
Locali e l'ASP di competenza.
Elena Caligiore
5
Domenica 22 aprile 2012
“Non sono candidato sindaco”
Scrive Antonio Moscuzza, segretario cittadino dell’Mpa. Dalle parole
comunque sembra trasparire un malessere all’interno del suo partito
Riceviamo e pubblichiamo:
Caro Direttore, mi permetta di chiedere
spazio per una breve considerazione in merito a una notizia riportata in prima pagina
sul suo foglio della scorsa settimana.
Faccio riferimento all‟ipotesi da lei prospettata di una mia eventuale candidatura a
sindaco di Siracusa, nelle file del MPA,
alle prossime elezioni comunali.
Mi dispiace deluderla, ma essendo l‟ipotesi
priva di qualsiasi fondamento, dovrà farsi
una ragione sul fatto che su quest‟ argomento, i suoi abituali informatori sono stati
quantomeno…….. male e poco informati.
Approfitto della sua disponibilità per precisare che il sottoscritto dopo ben quattro
legislature al comune e quattro anni di presidenza alla SOGEAS, a tutto potrebbe
pensare tranne che rendersi disponibile a
un‟avventura quale quella da lei prospettata.
Sempre sull‟argomento, ed avendo seguito
il suo toto-sindaco settimanale, ritengo al
contrario che questa città abbia necessità di
un cambio di rotta e di un sovvertimento
radicale proponendo un cambio generazionale con forze fresche, possibilmente giovanili, non contaminate da troppe frequentazioni di segreterie politiche e con la voglia di mettere a disposizione le proprie
energie, solo ed esclusivamente
nell‟interesse dei propri concittadini, e soprattutto delle fasce più deboli.
Se ciò non dovesse verificarsi, i siracusani
potrebbero evitare di lamentarsi in seguito
del livello della loro classe politica, perché
mai come questa volta il cambio di rotta
sarà solo ed esclusivamente nelle loro mani
al momento del voto amministrativo.
Ritornando poi sullo specifico
dell‟argomento, e tranquillizzando pertanto
qualche eventuale animella preoccupata,
ritengo che in questo particolare momento
politico provinciale e regionale il MPA a
tutto può pensare, tranne che interessarsi
delle candidature alle elezioni amministrative del prossimo anno al comune di Siracusa.
Cordialmente.
Antonio Moscuzza
Antonio Moscuzza, che è anche il segretario
cittadino dell’Mpa, non ha quindi nessuna
voglia di fare il candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative. Non era vera
la notizia? Può darsi, come può anche darsi
di no. Può anche essere successo qualche
fatto nuovo e può anche essere accaduto che
un discorso ancora in embrione, quello della candidatura a sindaco, sia stato spazzato
via da sopravvenute difficoltà. Quali difficoltà? Magari qualcuno nell’Mpa si è risentito della nomination di Moscuzza e ha manifestato più o meno apertamente il suo dissenso. Da qui la lettera che pubblichiamo
qui a lato, lettera da cui traspare anche una
certa freddezza dello stesso Moscuzza nei
confronti di qualche compagno di partito.
Questa è la nostra impressione che però,
colta qualche battuta al volo fra gli addetti
ai lavori, non ci pare che si discosti molto
dalla realtà. Insomma, ora il malessere sarebbe anche quello di Moscuzza che dimostra freddezza nei confronti “di qualche animella preoccupata”. Forse siamo alla prima puntata di una lunga fiction.
Insultato, l’assessore Corso tace
Di fatto inesistente la maggioranza al Comune, la coalizione che sostiene
Visentin ormai si è ridotta a polemiche personali scarsamente dignitose
Ci sono state molte polemiche su un comunicato dei capigruppo di Pdl e Pid estremamente
pesante
nei
confronti
dell’assessore Andrea Corso. Hanno difeso quest’ultimo i consiglieri del Mps e dopo aspre rampogne ci sarebbe stato anche
un accomodamento, non sappiamo quanto
duraturo. Ai nostri lettori proponiamo il
documento-scandalo per esprimere anche
la nostra opinione al riguardo. Ecco il testo:
I gruppi consiliari che sostengono la giunta Visentin intendono ribadire con forza la
volontà di operare anche nei prossimi mesi
avendo come riferimento esclusivo il perseguimento degli obiettivi di trasparenza,
rigore ed equità che hanno fin qui caratterizzato tutta l'azione dell'amministrazione
comunale.
Proprio per questo chiedono a tutti i componenti della giunta municipale di operare
sempre con correttezza e coerenza, non essendo ammissibili atteggiamenti falsi o ambigui, che qualcuno vorrebbe mettere in
atto in maniera scaltra ed opportunista, ma
che macchierebbero in maniera inaccettabile la limpidezza dell'operato del sindaco
Visentin, al quale, pur in momento assai
difficile per la crisi economica e per i gravami imposti dal governo nazionale, vanno
riconosciuti il coraggio e l'onestà con cui si
sta battendo per difendere il
futuro della nostra comunità
cittadina.
In particolare l'operatore del
settore
alberghiero Andrea
Corso, il quale, accettando la
poltrona di assessore, ha condiviso totalmente il programma dell'amministrazione di
centrodestra del sindaco Visentin, rassicuri la città che la
sua permanenza nella giunta
municipale non è legata alla
questione della tassa di soggiorno per gli alberghi o alla
difesa di altri interessi particolari. La città di Siracusa ha infatti bisogno, oggi più che mai,
di amministratori onesti e soprattutto disinteressati, in grado di operare le scelte migliori
per garantire la crescita e lo sviluppo.
Capigruppo Pdl e Pid
Sergio Bonafede e Corrado Grasso
Questo
comunicato
stampa
ha
dell’incredibile ! In pratica i due capigruppo della maggioranza che sostiene la
Giunta invitano un loro assessore a ..”
Riceviamo e pubblichiamo:
Venerdì scorso presso i locali del Jolly Hotel di Siracusa, in
Corso Gelone n.45, ha avuto luogo l'incontro promosso da
IDV Siracusa sul tema "BASTA SOLDI AI PARTITI: firma e fai firmare". La raccolta delle firme è iniziata proprio
al Jolly. Dal 21 Aprile al 10 Maggio 2012 infatti sono stati
predisposti 6 tavoli di raccolta firme:
- Siracusa : Largo XXV Luglio, area antistante il tempio di
Apollo, dalle ore 10 alle ore 22;
- Siracusa : Sede Provinciale di IDV in Viale Teracati n.39
1° Piano, tel 0931417174 ,dalle ore 10 alle ore 22;
- Avola: Piazza Umberto dalle ore 10 alle ore 22
- Cassaro : Piazza Matrice dalle ore 10 alle ore 22
- Floridia: Piazza del Popolo dalle ore 10 alle ore 22
- Melilli : Piazza Salvatore Rizzo dalle ore 10 alle ore 22
Tavoli raccolta firme potranno essere predisposti in altri
centri della provincia. Nell'occasione dell'incontro del 20
parleremo ovviamente anche delle elezioni amministrative
del 6 e 7 Maggio 2012 in alcuni Comuni (Avola,Canicattini
Bagni, Cassaro, Floridia, Melilli, Solarino).Vi prego di non
mancare.
Fausto Spagna
Commissario Provinciale IDV
Che dire? Spero che siano presenti in tanti e, ancora di
rassicurare la città che la sua permanenza
nella giunta municipale
non è legata alla questione
della tassa di soggiorno
per gli alberghi o alla difesa di altri interessi particolari”.
In
pratica
l’Assessore Andrea Corso
viene invitato a non occuparsi
degli
interessi
dell’albergo del padre e di
altri interessi particolari…
ma del bene della città. E’
una accusa pesantissima
che dimostra l’inesistenza
di questa maggioranza al
Consiglio Comunale ormai ridotta a polemiche
personali poco dignitose.
Se vivessimo in tempi normali l’assessore Andrea
Corso, indignatissimo, chiederebbe al sindaco la massima solidarietà personale in
dissenso con Bonafede e Grasso e di intervenire in Consiglio Comunale per un pubblico dibattito sulle dichiarazioni rese dai
2 capigruppo. E se non dovesse ricevere la
solidarietà del sindaco e fosse a lui impedito di ”spiegare” in aula la sua correttezza amministrativa, presenterebbe con immediatezza le dimissioni da assessore con
Basta soldi
ai partiti
più, nei tavoli a firmare la proposta di legge di abrogazione del finanziamento pubblico ai partiti ed in autunno il
Referendum abrogativo. Serviranno a qualcosa? Intanto il
TRIO Alfano-Bersani-Casini deve sapere bene quanta
gente è incazzatissima per lo sconcio di enormi risorse
regalate ai Partiti e del modo vergognoso con cui vengono
utilizzate. Ancora fanno finta di non avere capito.Ancora
con le solite fregnacce : i contributi ai partiti salvano la
democrazia. I contributi ai partiti finiscono nella tasche
dei soliti noti che si eleggono i deputati che vogliono ed
incassano incontrollati milioni di euro senza obbligo di
spiegare come li spendono ed a chi li danno. Lo scandalo
della Lega e di Rutelli sono soltanto gli episodi venuti alla
luce, ma questo è il modo in cui tutti si sono comportanti.
Scommettiamo che nella legge che vareranno in grandissi-
una letterona sdegnata per i sospetti verso
la sua persona. Succederà questo? Ne dubito fortemente.
“Io ho una certa pratica del mondo” dice il
siciliano don Mariano Arena, semianalfabeta, capomafia potente e spietato al
“continentale” capitano Bellodi,- emiliano
di Parma, giovane, colto, ex partigiano,
destinato ad una carriera di avvocato, ma
rimasto in servizio in nome di alti ideali di
giustizia – “e quella che diciamo
l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire
umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i
mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto
parlando) pigliainculo e i quaquaraquà…
Pochissimi gli uomini; i mezz’uomini pochi, chè mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini… E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono
come i bambini che si credono grandi,
scimmie che fanno le stesse mosse dei
grandi…E ancora più giù: i pigliainculo,
che vanno diventando un esercito… E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere
come le anatre nelle pozzanghere, chè la
loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre… Lei, anche se mi
inchioderà su queste carte come un Cristo,
lei è un uomo…” In che categoria inquadrare i nostri protagonisti? …
ma fretta c’è una bella sanatoria
penale? Chi ha rubato stia tranquillo. Le spese elettorali - da
dimostrare - coprono percentuali
ridicole di quella massa ingente
di denaro che viene quasi interamente utilizzata come un bancomat dal padrone del partito e dai
suoi fiduciari, segretarie amanti,
figli, parenti etc. Un enorme
FURTO DI STATO,uno sconcio
da vomitare, unico nel mondo occidentale, ma che qui ha trovato
d’accordo tutti, salvo qualche
lodevole eccezione come Di Pietro. Può anche essere che questi
cadaveri politici continuino a manipolare la stragrande volontà
popolare in un momento economicamente difficilissimo ma ci sarà un momento in cui la
reazione popolare falcidierà tutti con furore. Si invocherà
la moderazione? Ma in questo paese mancano proprio i
moderati onesti e fattivi, ci sono soltanto degli squallidi
teatranti che si fingono moderati per ingannare il popolo e
fare i loro porci comodi!. (sb)
6
Domenica 22 aprile 2012
Pippo contro Franco
Gennuso aggredisce Maniscalco, ma i direttori
sanitari e Bonomo solidarizzano col direttore Asp
Lo
scontro
ManiscalcoGennuso sulla sanità della
nostra provincia registra
un crescendo
di accuse mai avvenute in passato, per lo più
legate alla acclarata rozzezza del deputato
rosolinese. Un aspetto di questa polemica,
per la verità, mi colpisce non poco e non riguarda i contenuti della polemica (sui quali
torneremo a proposito di sanità privata nella
zona sud) ma l’aspetto, diciamo, politico.
Gennuso è da sempre un esponente dell’MPA
legato a Lombardo. Maniscalco fu nominato
Dirigente Generale dell’ASP di Siracusa dal
PDL (Bufardeci, Prestigiacomo) per convertirsi poi in lombardiano, una volta venuto
meno in sede regionale prima l’asse Lombardo-PDL poi l’asse Lombardo-Grande Sud/
Miccichè. C’è da fargliene una colpa? Assolutamente no. Maniscalco va valutato per il
lavoro fatto e per la situazione sanitaria siracusana e su questo non mi pare che ci siano
dubbi: Maniscalco ha lavorato bene, lo dicono i fatti e ha lavorato bene nonostante le
costanti pressioni della politica. La sanità in
Sicilia infatti è stata ridotta ad un bagno penale dove domina con pugno di ferro Lombardo ed suoi “bravi”, prescindendo da tutto
(merito, professionalità, anzianità, competenze specifiche etc) ma guardando esclusivamente all’appartenenza. Non si muove foglia
che Lombardo non voglia e se di un povero
sciagurato medico ospedaliero si sospettano
simpatie politiche non lombardiane il meno
che gli possa capitare è finire in uno scantinato a giocare a briscola scordandosi di essere medico e di lavorare in Ospedale. Questa situazione di vergogna e di sconcio che
ho appena descritto è conosciutissima da tutti, tutti la disprezzano in privato ma…non
possono farci niente, il pane è pane. Ma prima come era, si obbietta? Si certo, dominava
la politica, ma c’era spazio al dissenso, ad
avere voce erano tutte le forze politiche. Ora
siamo letteralmente all’effetto gulag. Aspetto
smentite.
Perché faccio questa lunga premessa? Perché è assolutamente impensabile che Franco
Maniscalco, di cui conosco bene moderazione e ponderatezza, si sia messo a guerreggiare con il pur rozzo Gennuso senza prima avere acquisito la totale copertura politica di
Raffaele Lombardo. Un deputato di Lombardo, pur privo dei rudimenti del confronto civile, non può essere trattato a pesci in faccia
in modo così eclatante …senza il permesso di
Lombardo !. Che Franco Maniscalco sia –
come si dice – “esploso” è una eventualità
da non prendere in considerazione per chi
Riceviamo e pubblichiamo:
“Le accuse che l‟onorevole Gennuso muove al direttore generale
dell‟ASP di Siracusa sulle asserite carenze degli ospedali della provincia sono assolutamente infondate oltreché false e strumentali”.
E‟ quanto riferisce, indignato, il direttore generale Franco Maniscalco in riscontro alle dichiarazioni dell’onorevole Gennuso pubblicate dalla stampa.
“Nessuna segnalazione di carenze - precisa Maniscalco - mi è pervenuta dal direttore sanitario aziendale né dai coordinatori sanitari
dei distretti ospedalieri, né dai direttori sanitari di presidio, peraltro
molto attenti alla risoluzione di eventuali criticità.
E‟ sotto gli occhi di tutti quello che è stato fatto per gli ospedali della provincia di Siracusa dal settembre del 2009 ad oggi, basta andare sul sito dell‟Azienda dove si parla di fatti e di opere mai realizzate prima. Ma visto che l‟onorevole Gennuso ha la memoria corta
ritengo utile rinfrescargliela rammentandogli in primo luogo che la
gente è stufa del suo trasformismo politico e del suo dire tutto ed il
contrario di tutto a seconda del luogo o dell‟interesse clientelare da
perseguire in determinato momento storico.
Solo pietose bugie per nascondere incapacità intrinseche; non mi
risulta infatti che l‟onorevole Gennuso abbia la competenza necessaria né l‟esperienza giusta per poter parlare di sanità con cognizione, diciamo che piuttosto, da quanto afferma, sembrerebbe essere
nelle mani di squallidi soggetti che strumentalmente lo utilizzano
verso “falsi bersagli” .
Ma cominciamo col dire che l‟apertura del nuovo ospedale di Lentini non è un miraggio; è messo lì in contrada Poggio Roggio visibile
a tutti, in tutta la sua imponenza. E‟ un‟opera che rappresenta, in
maniera conclamata, l‟orgoglio della Direzione aziendale dell‟ASP,
del Governo della Regione Siciliana, e soprattutto dei cittadini di
Lentini e del relativo comprensorio territoriale.
Tutti i reparti del nuovo ospedale risultano estremamente attivi e
produttivi oltre misura, poiché sono guidati da professionisti di valore che hanno dimostrato con i fatti e tanta dignità non solo di aver
invertito la tendenza alla fuga della gente verso altre aziende, ma
anche di essere diventati “attrattivi” per le indiscutibili capacità professionali a sostegno della implementazione delle prestazioni erogate. Inoltre, entro quest‟anno, dopo dodici anni si avrà finalmente un
unico Ospedale per acuti nella zona Sud e più precisamente al “Di
Maria” di Avola mentre è già stata sottoscritta l‟intesa con le case di
cura private accreditate per garantire su Noto un‟offerta ospedaliera
alternativa a quella pubblica che ricomprenderà oltre le branche di
base anche branche innovative non presenti prima, quali la neurochirurgia, la neurologia, la cardiologia, l‟urologia, oltre che la riabilitazione e la lungodegenza.
Ciò costituisce un ulteriore fiore all‟occhiello per la sanità della provincia di Siracusa essendo il primo esempio di sperimentazione
conosce bene Maniscalco, certo ha risposto
duro e, dicono gli amici a lui vicini, poteva
anche essere molto più duro influendo per
ricaduta sulla campagna elettorale amministrativa in corso, non lo ha fatto ma non è
pubblico-privato nella regione siciliana.
Nell‟ospedale di Augusta fervono i
lavori per garantire e rilanciare nel
nosocomio megarese una rinnovata
sanità di qualità con vocazione
all‟eccellenza.
Ho già prodotto, infatti, ai competenti Uffici
dell‟Assessorato della Salute un articolato progetto per una Oncologia
di eccellenza da attuare con i fondi dell‟art. 6 della L.R. 5/09.
Ritengo utile inoltre rammentare al nostro Onorevole, che mai come
adesso gli ospedali della provincia godono di sofisticate attrezzature
tecnologiche mai avute prima, quali 2 risonanze magnetiche, (una a
Siracusa e una di imminente istallazione ad Avola) innumerevoli Tac
sparse in tutti gli ospedali ed ancora angiografi, mammografi, ecografi, tac pet ecc.
Non si sottace che il 2013 sarà l‟anno della RADIOTERAPIA a Siracusa con l‟installazione nel presidio Rizza dell‟acceleratore lineare.
Ritengo altresì utile rammentare sempre al nostro onorevole, che
l‟ASP di Siracusa in soli 4 mesi ha definito ben 78 assunzioni a tempo
indeterminato di dirigenti medici più sette direttori di unità operative
complesse spalmati in tutti i posti vacanti degli ospedali eliminando
quelle ataviche sacche di precariato improduttive per l‟Azienda per il
carattere della provvisorietà rivestito.
L‟elenco delle cose fatte potrebbe continuare a dismisura vedi
l‟apertura di uno dei più bei Hospice della la Sicilia, del reparto di Unità Terapia Intensiva Coronarica all‟ospedale di Avola, della informatizzazione di tutta la rete dei servizi aziendali e tanto altro che per
brevità di esposizione si rinvia al sito aziendale www.asp.sr.it.
In conclusione voglio integrare le già precarie conoscenze
dell‟onorevole Gennuso in materia di bilanci ed obiettivi:
i Direttori Generali vengono valutati :
per i risultati di gestione raggiunti in relazione agli obiettivi assegnati;
per le opere e le attività realizzate durante la gestione;
per l‟equilibrio di bilancio in ragione di un perdita programmata con
la Regione dove saranno giustificati e valorizzati tutti i costi sostenuti
in eccedenza per il raggiungimento degli obiettivi fissati all‟ASP di
Siracusa dalla stessa Regione .
Stia sereno quindi l‟onorevole Gennuso poiché ancora una volta, senza alcuna cognizione giuridico amministrativa di come funziona la
sanità, assume atteggiamenti minacciosi ed esercita pressioni mediatiche strumentali, ancor più gravi in questo particolare momento elettorale, al solo fine di condizionare e vessare chi dirige un delicato settore della pubblica amministrazione. A conferma dello scopo persecutorio, il nostro onorevole paventa temerarie ispezioni da “ far west”,
possibilmente con pistola in pugno, inconsapevole che anche le ispezioni, per evitare di diventare abusi, devono rispettare dei precisi protocolli istituzionali ed a cui il sottoscritto non si sottrae certo”.
detto che non lo farà. Insomma c’è stato il
via libera dai piani alti. Che vuol dire?
Questo deve capirlo Gennuso che farebbe
anche bene a leggere le parole del collega
Mario Bonomo, molto più vicino di lui a
Lombardo. Dall’assessore Russo e da Lombardo insomma Gennuso non avrà alcuna
solidarietà. Il calcione sferratogli da Maniscalco è così potente come il discredito che
gliene è derivato. E le regionali sono vicine.
I direttori sanitari L’intervento dell’on. Mario Bonomo
“Dice infamità” “Smetti di minacciare ispezioni”
Riceviamo e pubblichiamo:
Alle dichiarazioni dell’on. Giuseppe Gennuso su presunte inefficienze degli ospedali della provincia di Siracusa
e annunciate ispezioni, intervengono il direttore sanitario dell’Asp di Siracusa Corrado Vaccarisi e i direttori
sanitari dei presidi ospedalieri di Siracusa (Giuseppe
D’Aquila), Lentini (Alfio Spina), Augusta (Paolo Bordonaro), Avola-Noto (Rosario Di Lorenzo). Ecco il testo:
“Patetiche menzogne sulle carenze degli ospedali divulgate
sulla stampa dall‟onorevole Gennuso, in campagna elettorale, per tirare acqua sporca al suo mulino. Inutili tentativi di
infangare la gente che lavora. Venga, sempreché legittimato, l‟onorevole Gennuso, a fare le ispezioni: troverà noi vertici dell'Azienda ad attenderlo per confutare tutte le sue affermazioni in campo ospedaliero non rispondenti al vero.
Farebbe bene a smetterla di divulgare bassezze ed infamità
nei confronti dell'Asp e farebbe bene anche a non girovagare questuando nei vari uffici dell'Azienda. Non pensi, inoltre, di barattare l'astensione dallo scrivere articoli artatamente denigratori contro l'Asp e i suoi operatori in cambio
del soddisfacimento di proprie “istanze””.
Il direttore Sanitario Aziendale Corrado Vaccarisi
Il direttore sanitario del P.O. di Siracusa Giuseppe
D’Aquila
Il direttore sanitario del P.O. di Lentini Alfio Spina
Il direttore sanitario del P.O. di Avola Noto Rosario Di
Lorenzo
Il direttore sanitario del P.O. di Augusta Paolo Bordonaro
Riceviamo e pubblichiamo:
La pubblica opinione della provincia di Siracusa, in questi
giorni, assiste insieme a noi, al pietoso spettacolo che ci
offre il deputato regionale Pippo Gennuso
in merito ad una presunta inefficienza della Sanità siracusana chiamando in causa
servizi e strutture ospedaliere.
L‟on Gennuso che nell‟occasione si presenta come spietato inquisitore dell‟ASP 8,
oltre che come ispettore regionale
dell‟intero mondo che si muove attorno
agli ospedali della Provincia, crediamo
ecceda nell‟attribuirsi compiti che nessun
organismo politico gli ha delegato, compreso il Movimento per le Autonomie del
Presidente Lombardo che dovrebbe rappresentare al meglio.
Il gioco al massacro, di solito, non giova in
politica e ancor più quando è ai danni della
credibilità delle istituzioni pubbliche che
sovrintendono al delicato funzionamento
della Sanità.
Non comprendiamo perciò perchè l‟on.
Gennuso sembra ostinarsi a dimostrare
cose che, fino ad oggi, appaiono chiare
solamente a lui stesso e non certo ai cittadini che avvertono il bisogno di affidare,
in piena tranquillità, la propria salute alle
strutture ospedaliere di questo territorio.
Nulla lede il diritto di ricognizione del deputato regionale
che mira a colmare il vuoto del suo sapere o di accertare
quanto ritiene di sapere, però, parallelamente, diventa un
obbligo non lanciare preventive accuse che potrebbero
mancare di consistenza, tramutandosi in un inopportuno
quanto esiziale allarme sociale.
Puntando a delegittimare, come fa Gennuso, servizi offerti
da strutture della Provincia, (nella fattispecie quello di oculistica presso l‟Ospedale di
Lentini) oppure a deprezzare l‟immagine di
altre ( come il Trigona di Noto) assimilandole “ad una officina” non rende onore a
coloro che lavorano tra molte difficoltà per
garantire dignità della cosa pubblica sotto
l‟egida del Governo regionale.
La smetta di “minacciare” ispezioni, verifiche e relazioni che nessuno gli richiede in
considerazione che dovrebbe avere
l‟accortezza di “non sparare sul pianista”
specialmente se questo è il Presidente Lombardo che lavora da anni per riformare quella sanità siciliana che nei tempi passati era
stata ridotta in un bancomat della politica.
Mettere sotto pressione, per personali fini,
l‟Asp di Siracusa e il suo manager, Franco
Maniscalco, potrebbe essere recepita come
un tentativo di sminuire se non delegittimare
anche l‟azione fin qui condotta
dall‟assessore regionale di riferimento.
Trovi il buon senso, il segretario dell‟Mpa
siracusano, di affrontare i momenti elettorali
tenendo fuori quel bene comune rappresentato proprio dall‟Azienda Sanitaria Provinciale che, quotidianamente, si vede costretta a far quadrare i conti e la qualità di quanto rappresenta.
on. Mario Bonomo
7
Domenica 22 aprile 2012
Discutono in 400 nel gruppo de ifattidelladomenica su Facebook
IL TRIBUNO
della Plebe
Altre novità per la scelta dei 6 (e non 12 ) assessori
Caro Granata,
se sei umile
entri in Giunta
Fatuzzo
o
Toi
Bianca
Sono i nomi più cliccati per la carica di sindaco.
C‟è aria di festa per questa primavera tanta aspettata. C‟è
anche aria nuova in città per la frenesia che la pervade. I
politici usciti dal letargo invernale si stirano i muscoli in
brevi e chiassose prove di forza. I politici, come
tutta la fauna e la flora locale, si lisciano le penne e mettono fuori i colori più appariscenti per
dare corso alle nuove alleanze ed ai nuovi amori.
Non fa eccezione neanche il giornale I FATTI
che non perde occasione per pronosticare possibili candidati Sindaci o probabili Assessori della
giunta di città. Un caravanserraglio di nomi che
settimana dopo settimana si inverte, si allunga, si
arresta, si sdoppia, si invola in un turbinio di
nuove alleanze, di tradimenti consumati in un
attimo, spesso,in uno stridio di lame incrociate.
Poteva il direttore Benanti lasciare immune di
cotanta frenesia anche la pagina di facebook del
settimanale I FATTI? Neanche per sogno e giù,
con una rude sollecitazione, ci mette tutti di fronte ad una scelta concreta, senza la solita leggerezza che si riscontra in tanti altri forum.
SCEGLIAMO IL SINDACO DEL GRUPPO
ED INDICHIAMO I SEI ASSESSORI DA
AFFIANCARGLI
Sì, avete capito benissimo:solo sei assessori.
Tanti quanti ne sono ritenuti sufficienti a gestire
una Città complicata come la nostra. Un po‟ per
rispetto alla crisi economica e un po‟ per dispetto
ai tanti che devono indicarli e si vedono così ristretta la rosa dei nomi da “piazzare”. Ci raccomanda di sceglierli competenti e capaci, pieni di
entusiasmo e voglia di fare e soprattutto vogliosi
di spendersi per la Città. Un compito certo non
facile. Anzi improbo. Basti pensare che l‟attuale
Sindaco ne ha dovuto provare molte svariate decine, in questa consiliatura, per arrivare ad avere
gli attuali dodici. Tutti sicuramente all‟altezza e di provata
fede, anche se alla fine spunta sempre, come adesso, uno
meno gradito e che risulta parecchio indigesto.
E così, dopo questo invito perentorio, siamo tornati in tanti
a fare, come qualche altro, i compiti a casa. Tra un post e
l‟altro sono state avanzate e subito commentate candidature
di sindaci ed assessori. Una lunga lista di nomi, alcuni improbabili, altri sostenibili, alcuni ostentatamente tecnici,
alcuni ambientalisti, molti provenienti dal cosiddetto
“mondo civile”, altri provenienti dal mondo politico
(incivile?), tanti di diversi schieramenti politici, altri più
legati a nomi di “peso “ ed altri ancora sconosciuti (chistu
cu iè). Tutto questo si è dipanato in circa 400 post, moderati
da Salvo Benanti che, stranamente, in questa occasione è
rimasto pressoché tranquillo, dialogando con toni calmi e
riflessivi, senza mandare qualcuno a quel paese, come avrebbe meritato o peggio senza “abbanniallu” nel cogliere
qualche debolezza nella candidatura proposta. Qualche piccola fiammata veramente si è affacciata ma è resistita poco
nella pur breve vita della discussione. Un dibattito comunque appassionato, serrato, vivace, interessato che solo la
pausa pasquale ha fermato. La discussione è ripresa e le varie opinioni si sono concentrate su due possibili candidature
a Sindaco della Città.
Una ha interessato l‟ex Sindaco Marco Fatuzzo, a cui sembra, come sostenuto da tanti, che la Città sia rimasta in debito e l‟altra, avanzata da un bontempone, si è coagulata sul
nome di Toi Bianca apprezzato da diversi interventi anche
eterogenei fra di loro. Convince molto la motivazione data
da Paolo Zappulla che nel tracciare il profilo del candidato
Sindaco afferma che “Toi Bianca è un giornalista innamorato della sua città, con una conoscenza di uomini e cose della
città come pochi, e con una dote non comune: sapere andare
oltre gli steccati ideologici, culturali e di parte. Non fazioso,
Beata quella città che
ha tanti suoi cittadini
disposti a sacrificarsi
ad assumere l’incarico
di Sindaco. Gente che,
di sicuro, si è già posto
il problema di pensare
che cosa farebbe se
venisse eletta; che ha
una pur minima idea
delle persone con cui
avrebbe a che fare,
fuori e dentro il Palazzo Comunale! Perché
non credo che si tratti di candidati convinti
di andare a presiedere una permanente e
festosa cerimonia di celebrazione pubblica
con relativa beatificazione, meritata dopo
una altrettanto festosa campagna elettorale
fatta di volantini e manifesti. Qualche volta
forse a qualcuno è potuto pur capitare ma
l’eletto al Vermexio normalmente si va a
sedere su una poltrona che per altro, se non
è stata cambiata, è abbastanza alta e se non
è – l’interessato e non la sedia - dell’altezza
giusta si deve munire di cuscini e poggia
piedi al fine di potersi affacciare allo scrittoio e non restare appinnutu, vale a dire
con le gambe penzoloni. Fa piacere constatare che siano in tanti i concorrenti, non
certo in vetrina per la scelta dei potenti.
Perché attenzione, così come per i club più
importanti, tu fai la domanda di ingresso
ma per il risultato è sempre meglio che siano loro a venirti a cercare! E lo faranno se
aperto al confronto con tutti. Con Lui la città sarebbe in
buone mani. Toj può fare il sindaco o fare parte della squadra giusta per il futuro di Siracusa.” Molti clicchiamo “Ci
piace”
Nelle varie indicazioni espresse per la
giunta si riscontrano candidature di politici, di donne, di professionisti, di giovani
e di tecnici accostate ai nuovi assessorati
che accorpando rubriche simili sono risultati, alla fine, sette. Non si è certo badato alla “pesantezza” delle rubriche ma
alla loro organicità. il Sindaco, per la particolarità delle rubriche, dovrebbe occuparsi personalmente della Protezione Civile e della Polizia Urbana. Ed ecco i nomi.
1) - Lavori pubblici ,manutenzioni, edilizia scolastica e popolare,impiantistica
sportiva.
Riccardo De Benedictis / Roberto Visentin
2) - Cultura, turismo e spettacolo, università, scuola e rapporto con le confessioni.
Paolo Giansiracusa / Manuel Giliberti
3) – Bilancio, tributi, patrimonio, contenzioso, personale, decentramento e
servizi demografici.
Giancarlo Garozzo / Giovanni Intrigliolo
4) - Politiche sociali, sportive, giovanili
e famiglia, periferie e servizi cimiteriali.
Roberto Cafiso / Marika Cirone Di Marco
5) - Politiche economiche,agricoltura, pesca e commercio.
Fabio Moschella / Alessandro Zappalà
6) - Urbanistica, agenzia 21, centro storico, pianificazione, trasporti e mobilità.
Maura Fontana/ Ezechia Paolo Reale
7) - Ambiente, sanità,verde pubblico, Unesco,tutela del
paesaggio, risorsa mare e decoro urbano.
Fabio Morreale / Fabio Rodante
Ho cercato, in una sintesi certamente striminzita, di dare al
lettore una doppia
chiave di lettura di candidature
“possibili” e candidature “preferite” tra tutte quelle indicate
da chi è intervenuto. Tutte descrivono da una parte una forte
voglia di cambiamento e dall‟altra l‟esigenza di affidare i
destini della Città a persone esperte dell‟Amministrazione
comunale, che conoscono bene la nostra realtà, i problemi, le
storture e le cose che non vanno.
Per una volta sarebbe utile ed opportuno che i Partiti facessero un passo indietro e riconoscessero che anche il mondo
del lavoro, dell'imprenditoria, dell'associazionismo può dare
un forte contributo per uscire da uno stato di crisi davvero
inaccettabile in cui versa ogni settore della Città.
Ci vorrà una forte dose di coraggio o di incoscienza per intraprendere nuove strade.
Non sappiamo se gli attuali Partiti sapranno fare tesoro di
queste nostre indicazioni, ma sappiamo che se non cambiano
passo, modo e metodo, non avranno a disposizione alcun altro appello e finiranno per essere spazzati da questo nuovo
vento di primavera.
Marcello lo Iacono
Fli, meglio ancora l‟on. Fabio Granata potrebbe essere considerato, senza tema
di smentita che giunga da
pubblico confronto, un
gruppo orfano di assessorato. Da quando i finiani sono
stati
liquidati
dall‟amministrazione del
sindaco Visentin hanno imparato una giaculatoria che
declamano in ogni lingua
meno che con il linguaggio
dei segni. Insomma soli i
sordi non sanno che il Fli
vuole entrare in giunta, a
patto che a loro sia riassegnata la giurisdizione mantenuta negli anni della cultura e del turismo anche
locale. Richiesta per certi versi comprensibile se si pensa
che in realtà dove arriva Granata il turismo ci guadagna.
Quello che... “aurta”, come direbbe un catanese, è che si potrebbe arrivare all‟obiettivo anche senza conventio ad excludendum ma per semplice dimostrazione pubblica di buona
volontà a collaborare, fin da subito, con l‟amministrazione
comunale. I diktat non accrescono le simpatie e specialmente la democrazia, se si possiedono risorse – nella fattispecie
quelle da assegnare ad un determinato assessore – non devono condizionare alla gestione diretta delle stesse. Non sempre è valida la regola del do ut des, specialmente se quello
che si intende elargire appartiene alla collettività. Non ci
fanno bella figura quelli del Fli che si collocano per definizione all‟opposizione però si mostrano permanentemente in
attesa di entrare in maggioranza. Di preghiere ne hanno
scritte tante come ad esempio “facciamo un governo di salute pubblica”, oppure, “azzeriamo la giunta e noi siamo pronti a sostenerne un‟altra”. Non sono proposte dignitose, lasciatecelo dire. Se l‟amministrazione Visentin fa schifo
(spesso quelli del Fli lo dicono in aula) non può diventare
buona con l‟azzeramento e con la salute pubblica.
La dichiarazione opportuna che possiamo suggerire al Fli
siracusano, orfano di potere, potrebbe essere ad esempio di
questo tenore: “L‟amministrazione Visentin è insufficiente
e con noi del Fli potrebbe migliorare”. Detta così, senza la
sprezzante teoria “ buono solo quello che tocco io” gli uomini dell‟onorevole Granata potrebbero essere presi...per
buoni. Appunto. Noi lo sappiamo che l‟on Granata – se vuole - è in grado di telecomandare il flusso turistico a Siracusa,
lo ha dimostrato a Pasqua dirottandoli tutti a Noto. Faccia
cessare perciò l‟embargo che strozza Siracusa. Noi lo sappiamo, e per questo ci rosicchiamo le unghie. Abbia il buon
gusto di non ripetere quant‟è bravo e potente con la frequenza della tazzina di caffè e almeno una volta nella sua vita, ci
dimostri quel minimo di coerenza politica alternativa
all‟opportunismo.
Diventare il sindaco?
Tanti pronti al sacrificio
dovessero veramente avere bisogno di te!
L’offrirsi è segno di grande generosità che,
però, nell’ambiente, non è sempre apprezzata. Un’altra domanda che i disponibili
candidati dovrebbero porsi è quella relativa a quanti voti si pensa di poter portare
personalmente per raggiungere il numero
necessario per la elezione. Perché le prossime elezioni si faranno con voto disgiunto
per sindaco e per liste: i voti ottenuti dai
candidati consiglieri delle liste “abbinate”
non andranno automaticamente al candidato sindaco. Il Sindaco per essere eletto
dovrà ottenere un quoziente tutto suo. Si
consideri allora che solo se si contribuisce
e nella misura in cui lo si potrà fare si viene scelti: a biddizza o l’apparenza cchiu
nun cunta ! Sa na aviri i voti ! Per dirla
crudelmente. Il prossimo Sindaco, conseguentemente, sarà più sovrano e meno a
picciotto. Insomma nessuno pensi di potersi sedere a tavola gratis senza aver contribuito prima ad apparecchiarla e imbandirla – due quasi sinonimi per rafforzare il
concetto. Verrà tutta di salita. L’augurio
comunque per tutti – i candidati sindaci- è
di vederli almeno consiglieri comunali.
Qualcuno, è certo, che ne terrà il conto.
Un tempo era in uso sentire asserire tra i
selezionatori: ma chistu cu iè ? Ha scrittu libbra, ha fattu film ? Ma chi boli ? Ma
unni voli iri ? Nunn’ u sapi ca nun passa
mancu i ponti ? Essere un bravo ragazzo
non basta! Anche quella della Commissione per la scelta del candidato sindaco
non sarebbe una cattiva iniziativa, se ripristinata. Una Commissione di partito o
un Comitato cittadino che indicasse il nome con tanto di motivazione. Nessuno è
poi tanto ipocrita da pensare che dietro
una elezione ammnistrativa non vi possano o debbano essere interessi, concreti,
materiali, pecuniari etc. E allora ognuno
dica prima quali vorrebbe privilegiare.
Amministrare per il giusto, per il preciso
e con onestà è dichiarazione preliminare
da parte di tutti per cui, nessuno si offenda, è luogo comune. E non si ricordi per
se e si rammenti agli altri la questione
dell’acqua pubblica o privata! L’acqua è
un elemento liquido che per se non ha forma ma assume quella che di volta in volta
prende: si consideri l’acquazzone, il temporale e l’alluvione. L’acqua, sempre la stessa
sorella acqua, è limpida e vitale ma può risultare anche cruenta e mortale e vi si può
annegare. Insomma pericolosa per chi non
la sa far formare e per chi a darle forma è
molto bravo. Avere la gusta considerazione
della natura è fondamentale e personalmente non ho mai creduto ( forse pensato ma
mai creduto) che Cicciu u Babbu e il Figlio
dell’Ignota possano mettere un dito in acqua per andare incontro ad un altro. Semplicemente perché non può appartenere alla
loro natura: sono troppo presi ad accaparrare tutto quello che ritengono di non avere
avuto dalla vita. Un tempo quando i sindaci li faceva e li sfaceva il Consiglio Comunale si sono avuti quelli ad acta. Vale a dire
sindaci per un solo provvedimento: il rinnovo dell’appalto di un servizio,
l’approvazione del Bilancio, di un programma edilizio etc. Fu il periodo in cui si svilì
fortemente la funzione e la figura del sindaco. Per carità è democraticamente giusto
che anche Cicciu u Babbu ra Via Arsenali e
il Figlio dell’Ignota possano rivestire la
carica di primo cittadino, però a tutto deve
pur esserci un limite, specialmente di questi
tempi in cui serve un Sindaco che non stia a
pestare acqua nel mortaio – ordinaria amministrazione e gestione degli affari, (del
personale manco a parlarne)- e che si metta continuamente sull’aereo per andare a
cercare vantaggi e opportunità per i suoi
concittadini.
Pepè Genovese
8
Domenica 22 aprile 2012
contromano
Io sindaco e l’assessore Thurman
Siccome i giornalisti siracusani sono aridi e non colgono il
“nuovo che avanza” e non hanno percepito la forza
dell‟indicazione che da gruppo facebook di questo giornale
sta giungendo verso i candidati a sindaco…
Siccome fra tutti i nomi che si fanno ce n‟è uno che rappresenta una reale svolta, antropologica (bella parola, vero?
Chissà che vuol dire) oltre che politica, nella realtà siracusana…
Siccome tuttavia credo sia dovere della stampa informare,
cogliere al volo le tendenze, e far capire ai cittadini cosa si
muove e quali sono le prospettive…
Insomma siccome hanno fatto il mio nome in questo forum
su chi la spara più grossa come candidato a sindaco e siccome nessuno mi intervista, io mi intervisto da solo, mi faccio
domande e risposte (guardate che tanto anche in molte interviste che sembrano vere è l‟intervistato che si fa una domanda e si da una risposta) e la pubblico aggratis su questo
giornale!
Strummer, le fa piacere questo vasto consenso sul suo
nome?
Direi di si, evidentemente è passata nella società civile la
dimensione del mio impegno a favore della collettività e,
nella ricerca di candidati credibili, stante la decadenza della vecchia politica, in molti si orientano verso di me. Ne
sono orgoglioso ma la considero anche una responsabilità
nei confronti dei miei concittadini.
Ma non le pare questa una risposta da vecchia politica,
sembra di sentire un democristiano di 30 anni fa…
Va bene, rifacciamola.
Sinceramente non me ne frega una mazza del vasto consenso (vasto? Sono quattro amici che cazzeggiano su internet
la sera perché laggiù da voi non c’è un cozzo da fare) tanto
più che notoriamente io abito a Roma e non mi sfiora l’idea
di tornare a farmi il mazzo per quatto soldi in quel culo torrido del mondo che è Siracusa.
Forse era meglio la prima, proviamo con un’altra domanda: Quali sarebbero le prime tre cose che farebbe se
fosse eletto sindaco?
Organizzerei per l’estate un grande festival rock in città
il “Sìrrock”, (capisce sì come sì,ma anche come
Siracusa e rock come rock&roll);
Piazzerei delle pensiline riscaldate d’inverno e condizionate d’estate in viale Ermocrate così che le si-
Non so voi, ma io l‟ho sentita nelle reti Rai e
letta sui giornali di elevata caratura politica:
Bersani e i suoi rimproverano il Pdl di spingere al voto anticipato il Paese per fare vincere il
PD. Avete capito bene, anche se è difficile
crederci, infatti, il partito di Bersani fa gli
scongiuri perchè reputa “una trappola” la possibile vittoria alle prossime elezioni, anticipate oppure no. I Bersaniani hanno anche motivato questo timore: <<Se vinciamo noi dovremo accollarci tutte le manovre economiche
che occorrono per gestire la crisi e a quel punto gli italiani cominceranno a odiarci come
avviene con i tecnici >>. La cosa non fa una
grinza, infatti, quelli del PDL hanno le carte
in regola per perdere le elezioni e questo li fa
sentire – singolarmente – tranquilli. Non hanno possibilità di vittoria per la strategia suicida attuata dal governo Berlusconi tra il 2009 e
per tutto il 2011. Stiamo sostenendo la tesi
che perdere sarà come vincere e che la parola
d‟ordine che passa è quella d‟impegnarsi a
perdere a tutti i costi magari a colpi di scandali. Surreale fino ad un certo punto pensare che
nella campagna elettorale del 2013 ci toccherà
sentire Nino Consiglio e Bruno Marziano
invitare i siracusani a dare il voto a Stefania
Prestigiacomo e a Bruno Alicata capisaldi
del brillante delfino del cavaliere. Per ricognizione logica siamo costretti a dubitare che Angelino Alfano abbia intenzione di cercare una
vittoria vera del Pdl perchè la paura di governare a colpi di tasse terrorizza principalmente
il partito dell‟amore e dei festini. Ormai nel
tritacarne ci sono tutti i partiti politici senza
distinzione. Stanno cadendo anche i più puri e
duri della Lega, una volta pronti a scopare
volgarmente, ora passati alla ramazza per tentare di ripulirsi dai soldi, dall‟oro e dai diamanti ottenuti dai contributi elettorali. Padani
colti a rubare come i romani: vergogna! Il più
intelligente coerente e onesto della Padania è
sicuramente Umberto Bossi, lo ha dimostrato
dal palco nella giornata del cosiddetto
“Orgoglio Padano”. Chi non ricorda le parole
del padre disonorato dal Trota: << E‟ stato un
complotto di Roma ladrona, ma io vi chiedo
scusa per le cose che hanno fatto quelli con il
mio cognome>>. Ci basta questo concetto per
capire da chi ha preso il giovane sorpreso a
gnorine che sostano lì in attesa dei clienti possano
avere condizioni di lavoro più dignitose e umane,
altro che articolo 18!
Disporrei l’abbattimento immediato di tutti i rustici abusivi nel territorio comunale
Ma una cosa seria? Fattibile?
Mi scusi ma lei è contro il rock, contro le signorine, o a favore dei rustici abusivi?
Lasciamo perdere. Ha qualche idea sulla composizione
della giunta?
Certamente. Sceglierò persone oneste, serie, competenti e
donne.
Ah bene, ci sarà una componente femminile nella sua
giunta…
Non mi sono spiegato. Tutti gli assessori saranno onesti,
competenti e donne.
Ma questa è una rivoluzione! Una giunta tutta di donne!
Ha già in mente dei nomi?
Mi sembra prematuro fare dei nomi, tuttavia ho chiare le
caratteristiche che dovranno avere le colleghe che condivideranno con me l’onere del governo della città.
Siamo in grado di fare quindi un identikit?
Come ha detto recentemente qualcuno (e io condivido in
pieno il suo messaggio), “sotto la terza di reggiseno non è
vera passione politica!”.
Mi scusi Strummer, lei è un porco…
E non solo. Io ci aggiungo di mio che dovranno avere gli
occhi azzurri ed aver letto “Cent’anni di Solitudine” sapendo citare a memoria la prima e l’ultima frase.
Ma si rende conto che così nessuna donna lo voterà?
Lei dice? Perché è meglio per le donne votare politici che
da sempre non le calcolano, che le mettono in giunta quando proprio non possono farne a meno, nonostante siano la
maggioranza assoluta dell’elettorato, politici che le considerano oggetti, merce di scambio, che utilizzano il loro sesso come tangente, in un paese in cui anche per pubblicizzare il silicone sigillante (non quello delle tette) ci vuole una
donna nuda che si struscia con la doccia, e per pubblicizzare un paio di scarpe si deve fare vedere dalla caviglia
all’inguine della modella?
Che fa, si incazza?
Insomma, faccio la parte. Però vuole che le dica che dovendo passare una lunga notte in riunione a discutere del piano
regolatore preferirei avere davanti Concetto La Bianca o
Ettore Di Giovanni (entrambi amici miei) piuttosto che Uma Thurman?
Ma tanto la Thurman non ci viene con lei…
Se è per questo, nemmeno La Bianca e Di Giovanni. E non
hanno nemmeno gli occhi azzurri!
Hasta la umathurman siempre
Antipolitica? No,
basta avere intuito
rubare per potersi diplomare e laurearsi a
Londra. Se la lega fosse stata veramente vittima di un complotto, per quale motivo il senatur ha chiesto scusa per le cose fatte dai figli?
Barbarica... coerenza?! Per fortuna queste
persone non hanno più il problema di vincere
elezioni e governare un Paese che l‟abusata
disonestà circolante ha portato ai margini della bancarotta. Per le cose che abbiamo annotato non ci resta che prevedere che sono in
arrivo le più strane elezioni parlamentari. Ognuno dovrà tener fede alla propria appartenenza spendendosi per il partito avversario
più odiato. Vinciullo farà campagna elettorale per Roberto De Benedictis, che a sua volta cercherà di far votare per Roberto Centaro, oppure per Pippo Gianni o la Prestigiacomo. Non escludiamo che l‟intrigo che si
verrà a creare alla prossima tornata possa essere ancora più complicato e che possa addirittura costringere Gino Foti (che nessuno al
mondo potrà tenere fuori dalla competizione,
potete scommetterci) a votare per Bruno Marziano o per Pippo Zappulla. Voi osserverete
che con l‟aiuto dei Fotiani questi democratici
ex comunisti potrebbero anche essere eletti
deputati. Specialmente se in mancanza di
candidati ministri e sottosegretari condannati
all‟impopolarità certa, si spalancassero le
porte della capitale. Uno che non ha paura di
vincere, perchè vincerà sulla testa dei partiti,
è Beppe Grillo, la nemesi che la partitocrazia
identifica come “il comico”. Eppure negli
ultimi tempi anche le sue battute spingono
alle lacrime possedendo un fondamento di
verità indiscutibile. L‟affermazione comiziale
di Grillo “Se pagassimo il doppio di tasse,
www.ifattidelladomenica.it
ruberebbero il doppio” non fa certo ridere e
trova consenso popolare. I sondaggi SWG
portano “il comico” prossimo all‟8 per cento
delle dichiarazioni di voto, praticamente il
partito 5 Stelle sarebbe il 3° partito nazionale
dopo Pdl e Pd. Consideriamo questo evento
possibile prossimo futuro una battutaccia del
popolo italiano stanco di essere raggirato e
preso per i fondelli da gente che con la politica ci marcia da tutta la vita e ci mangia senza
lasciare neanche gli ossetti per il cagnolino. E
ancora Bersani se la mena per non rilasciare
lo scontrino dei “Soliti Idioti”. Ha detto: “Se
non dovessimo riscuotere la prossima trance
di finanziamento pubblico il Pd andrebbe fallito”. Pensate che dispiacere per gli italiani se
lui insieme agli altri scomparissero davvero.
Come negare che il loro fallimento risale al
92, quando si sono salvati imbrogliando coloro che avevano abolito con referendum popolare il finanziamento pubblico. Visto che gli
italiani praticamente i soldi li tirano fuori senza nessun controllo e senza che nessun politico ringrazia dell‟obolo, non sarebbe il caso di
pagare il partito direttamente all‟americana?
Oppure, pagare anche attraverso il 5 per mille
della dichiarazione dei redditi? Cose già dette, scusateci, ma loro non ci hanno sentito
ancora. A loro non basta la contribuzione
spontanea e incerta. Vogliono i soldi sicuri e
garantiti dalle casse statali. Sono gli stessi
che rimproverano i giovani che cercano il
“posto sicuro”. Il sindaco di Siracusa
nell‟ultima conferenza stampa (finita malissimo per opera dei politici della maggioranza
che siedono al posto dei giornalisti emarginati in fondo alla sala e in piedi ndr) ha tentato
di riassicurare i quattro ritenuti gonzi della
stampa con un “Tutto va bene e chi dice che
Joe Strummer
il Comune è vicino al dissesto esagera e non
dice il vero, se non fosse per il patto di stabilità il Comune avrebbe un sacco di milioni da
spendere”. Per fortuna nessuno ha creduto
alla minchiata del secolo che il sindaco Visentin si è fatto raccontare dai funzionari che
non si sentono di trasgredire alla politica. Se
qualche politico o qualche partito non costringerà gli altri a cambiare l‟andazzo di
sempre anche a Siracusa l‟antipolitica arriverà e colpirà duro. Sembra una cosa impossibile, il sindaco ha mostrato di non credere al
nuovo vento che spira con voglia di radere al
suolo quel che troverà. Alfano, Bersani e Casini hanno sottoscritto congiuntamente che
“Cancellare i finanziamenti pubblici ai partiti
sarebbe un errore drammatico, che punirebbe
tutti allo stesso modo e metterebbe la politica
nelle mani delle lobbies”. Bugia. I lobbisti –
lo sanno anche i bambini - hanno da sempre
in mano la politica italiana anche se si nascondono dietro la maschera di Zorro. In altri
paesi chi tratta affari con i politici hanno sedi
ufficiali in Parlamento, perchè sono legittimati, quindi noti. Da noi li conoscono solo i
politici che li favoriscono. A Siracusa molti
aspettano l‟onda dell‟antipolitica ed è un vero
peccato che Renzo Calabrò e Fausto Spagna si siano rivolti con un certo anticipo ad
Antonio Di Pietro, considerato che oggi avrebbero potuto tentare di salire sul carro più
sicuro di Beppe Grillo. Anche se ancora molto disorganizzata l‟antipolitica comincia a
girare in Sicilia, specialmente tra i giovani
che cercano il posto di lavoro senza raccomandazione. Battere l‟antipolitica spetta però
ai politici più lungimiranti capaci di fermare
le proteste di massa. Si deve sperare solamente che per il bene di Siracusa si aprano alla
nuova visione della politica i politici locali
più attenti e si aprano competizioni tra loro
per meglio gestire la cosa pubblica. Pd e Pdl
resteranno fuori dalla competizione per fatti
oggettivi. I piccoli partiti gestiti da leader locali come Titti Bufardeci di Grande Sud,
Pippo Gianni del Pid, o Mario Bonomo di
Mps, potrebbero fungere da volano tra politica e antipolitica. AAA: Cercasi politici con
intuito e capacità di adattamento alla prossima Repubblica.
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