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ELLEN, IL SINDACO - San Giovanni Ilarione

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ELLEN, IL SINDACO - San Giovanni Ilarione
l ’alpone
Autorizz. del Tribunale di Verona del 3 Luglio 1986 - R:S: 705 - Sped. in abbonamento Post. - 45 % art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Verona da Verona C.M.P. - 50 % - Trimestrale di informazione e cultura - Anno 27 - N. 2 - Giugno 2012 - Recapito a cura dell’ Ente Poste Italiane
Pro Loco . San Giovanni Ilarione (VR)
www.ilarione.it
Saluto
del Presidente
Anno 27 - N. 2
Giugno 2012
ELLEN, IL SINDACO
Intervista al nuovo primo cittadino di San Giovanni Ilarione
A
lla nostra richiesta di incontrare il nuovo
sindaco di San Giovanni Ilarione a nome
de “L’Alpone”, la risposta arriva in men che non
si dica, via sms: “Ciao, ti aspetto qui alle ore
quattordici e trenta. Ellen, il sindaco”. Il tutto,
naturalmente, chiuso dall’immancabile smile.
Come dire: saltiamo i convenevoli e arriviamo
al dunque. Il qui naturalmente significa in municipio, dove ad appena quattro giorni dalle elezioni l’aria di giustificata euforia per la vittoria è
già svanita e dove il neoeletto sembra essere già
di casa: prima di noi nell’ufficio era entrato il maresciallo dei carabinieri, alla nostra uscita ci sarà
un altro cittadino in attesa. La lista delle visite è
ben nutrita e il telefono squilla in continuazione.
Come l’avete interpretato? O meglio, da
che cosa è dipeso, secondo voi?
“Credo che molto si deva attribuire al modo
in cui abbiamo condotto la campagna elettorale:
abbiamo suonato a tutti i campanelli del paese,
andando casa per casa, a sentire le problematiche reali della gente, quali aspettative poneva in
queste elezioni. Una campagna elettorale semplice, concreta, senza grandi proclami, basata
sul contatto diretto con le persone”.
“Eh, sì, c’è parecchio da fare! - esordisce il primo sindaco donna nella storia del nostro paese,
che già ha fatto il suo bel bagno di folla il giorno prima, girando per le bancarelle del mercato:
“Incontrando la gente comune che mi salutava e
mi faceva i complimenti, ho capito, anche attraverso una semplice stretta di mano, che i cittadini esprimevano il desiderio di avere un contatto
diretto con chi li amministra, di avere qualcuno
che li stia ad ascoltare nelle loro esigenze quotidiane. Da ciò dipende anche la scelta di fare il
sindaco a tempo pieno”.
Trentadue anni, da undici maestra presso la
scuola primaria, dove insegna religione cattolica
(“e da due anni anche insegnante di catechismo”
aggiunge), Ellen Cavazza è a capo della lista della Lega Nord-Liga Veneta che ha vinto alla grande, con il 65% dei consensi, le ultime elezioni
amministrative.
Un risultato inaspettato?
“Sicuramente inaspettato, almeno con queste
proporzioni: tenuto conto delle ultime vicende in
cui è stato coinvolto, almeno in parte, il movimento della Lega Nord a livello nazionale, pensavamo di essere alla pari con i nostri avversari,
quindi il risultato ha sorpreso anche noi e ha assunto un valore ancora più significativo”.
E che cosa avete rilevato?
“In assoluto la prima richiesta che ci veniva
rivolta era quella riguardante le strade: non c’è
stata contrada o via in cui non si metteva al primo
Castello di San Giovanni Ilarione
23-24-25 Giugno - 2012
Sagra di San Giovanni Battista
34a Mostra Provinciale delle Ciliegie
NON GETTARE IL TUO BAMBINO:
TELEFONA !!
C H I A M ATA G R AT U I TA
Sede S.O.S. di San Giovanni:
Piazza Martiri, 1
posto il problema della carreggiata inadeguata,
delle buche, del fondo stradale in disordine. Non
chiedono tanto, i cittadini di San Giovanni Ilarione, non pretendono chissà quali opere straordinarie, si rendono conto della delicata situazione
finanziaria e vogliono che si vada loro incontro
nelle esigenze fondamentali, come quella di poter andare a lavorare o di portare i figli a scuola
senza avere il problema della strada mal tenuta”.
Avete condotto la campagna elettorale
portando avanti l’idea del cambiamento. Fra
i punti che facevano parte della vostra linea
programmatica, avete già qualche priorità
che ritenete possa essere subito affrontata?
“Ci muoveremo inizialmente tenendo conto
delle risorse di bilancio a disposizione, piccole
cose concrete e utili sulla base di quanto ci permette di fare quanto c’è in cassa. Ad esempio,
parlando di strade, certamente non potremo assicurare la pavimentazione di tutta la rete viaria,
ma intervenire laddove c’è maggior bisogno, con
singoli interventi mirati, questo sì”.
Fra i tanti che aspettano le vostre mosse
sapete che esiste, a San Giovanni, anche un
nutrito numero di associazioni, gruppi, istituzioni sportive o culturali, scuole, parrocchie… Avete già un’idea di come sarà il vostro atteggiamento nei loro confronti?
“Da parte nostra ci sarà la massima disponibilità a collaborare con tutte le associazioni e con
le istituzioni; è una cosa che abbiamo ripetuto e
che continuo a ribadire anche a livello personale. La porta di questo ufficio è aperta indistintamente a tutti i gruppi operanti in paese, per
portare avanti un discorso di lavoro in comune.
D’altra parte, devo dire che in questi primi giorni
ho avvertito nettamente la sensazione che c’è
molta volontà di collaborare fra le varie istituzioni: è appena uscito di qui il maresciallo e anche con le forze dell’ordine c’è piena sintonia
nel cercare di lavorare insieme per il bene del
paese”.
Continua a pag. 2
37a Sagra di San Benedetto
(Cattignano - San Giovanni Ilarione)
06-07-08 Luglio - 2012
L’ ALPONE 2
Un concreto impegno per uscire dalla crisi
V
ittorio Beschin, 65 anni compiuti proprio il giorno in cui ci
ha rilasciato l’intervista, costituisce
un evidente esempio di cosa possa
significare “azienda a totale coinvolgimento familiare” con la prospettiva di metterla a disposizione della
generazione successiva. Una modalità assai diffusa nel nostro paese,
dimostrata attraverso tante storie
personali che, negli ultimi decenni,
hanno profondamente trasformato
la comunità. Il nostro personaggio,
nato a Cattignano, può dire di essersi fatto da solo frequentando le
scuole elementari della frazione e
conseguendo, più tardi, la licenza
media serale, sempre a Cattignano.
Nella vita di Vittorio ha sempre
avuto un ruolo determinante la
moglie, Graziella Danese. Dal loro
felice matrimonio sono nati Antonio
e Teresa, attualmente impegnati
entrambi nell’azienda di famiglia e
destinati ad assumerne la gestione
diretta. Le procedure per il “cambio
generazionale” sono già in atto.
Vuole brevemente raccontare
ai nostri lettori la storia della sua
vita…lavorativa?
A casa mia erano contadini e
spesso anche i bambini, dopo
la scuola, venivano impegnati
nel lavoro dei campi. Dopo il
conseguimento
della
licenza
elementare così accadde anche per
me. Personalmente non apprezzavo
questo tipo di attività, anche
se, in generale, costituiva una
garanzia per il mantenimento della
famiglia. Ben presto ho cominciato
a guardarmi intorno per valutare
altre opportunità. Intanto ho voluto
realizzare, appena possibile un
mio primo obiettivo mediante il
conseguimento della patente di
guida per autocarri.
In concreto, perché la scelta del
settore edilizio?
Tutto è maturato nel 1968
approfittando di un momento
molto positivo per l’economia di
San Giovanni. Le prospettive erano
ottime soprattutto nel calzaturiero;
si lavorava nelle fabbriche ma anche
a domicilio, i posti di lavoro non
mancavano, il denaro aveva ripreso
a circolare e l’impegno prioritario
divenne, ben presto, la casa. Un
sogno che tutti volevano realizzare.
Sorsero nuovi nuclei abitativi e
venne promosso l’ampliamento
della zona industriale. Per costruire
occorrevano materiali, attrezzature
da lavoro, mezzi di trasporto… il
resto si può facilmente immaginare.
Oggi, dopo oltre quarant’anni di
attività, che cosa siete in grado di
offrire alla vostra clientela?
È presto detto: materiali per
l’edilizia di ogni specie, pavimenti
e rivestimenti in ceramica, parquet,
arredo bagno, lavorazione marmi
e graniti, ferramenta, solai, articoli
per arredo giardino… autotrasporti
in conto terzi ecc. Si tratta di
migliaia di articoli attraverso i
quali viene assicurata la massima
qualità, lunga durata e funzionalità
per corrispondere alle legittime
aspettative di chi si rivolge a noi
con fiducia. Per realizzare tutto
questo la nostra struttura impegna
ben dodici addetti: otto tra operai
e tecnici oltre all’intera famiglia. La
domanda è andata ampliandosi nel
tempo al punto che, da qualche
anno, la “Sol 3” di Albaredo
d’Adige, inizialmente sorta come
centro per la produzione di solai, si
è trasformata in struttura di vendita
di attrezzature, materiali e manufatti
per l’edilizia
Come conciliare tutto questo
fervore operativo con la crisi
economica e finanziaria che
caratterizza il nostro tempo?
Purtroppo il settore edilizio ne
risente profondamente. Si tratta di
una crisi strutturale che richiede
interventi
radicali.
Nell’attuale
circostanza un sensibile calo nella
domanda è fisiologico e se non si
registrerà un’inversione di tendenza
a breve termine le conseguenze
Nella foto: Vittorio Beschin con la moglie Graziella e i figli Teresa e Antonio
si faranno, purtroppo, sentire.
Da parte mia ho individuato nella
qualità dell’offerta lo strumento più
idoneo per uscirne positivamente.
La clientela continua a comperare,
ma soltanto se si rende conto che
ciò che acquista offre garanzia di
durata. Un buon investimento è, di
per sé, un forma di risparmio. La
qualità del prodotto, coniugata con
la fiducia del fornitore costituisce,
soprattutto oggi, anche una spinta
all’acquisto.
Come uscirne?
Tutti sperano che finisca in fretta
ma pochi, per non dire nessuno,
azzardano delle previsioni credibili.
Personalmente vorrei convincermi
che il giro di boa tra la recessione e
la crescita avverrà nel 2014. Ma non
ne sono certo. Fino a quella data,
per quanto mi riguarda, ritengo di
avere prospettive sufficientemente
positive.
Chi, secondo lei, dovrebbe
cominciare per primo e dare
l’esempio?
Sicuramente il mondo della
politica che dovrebbe impegnarsi a
ricercare le soluzioni più idonee per
assicurare ai cittadini il benessere
che sembra svanito nel nulla.
Foto ricordo
di Padre
Marchesini con
alcuni parenti
di Via Scaglia
nell’anno 1952
Quali le misure più urgenti da
adottare?
Meno tasse e più investimenti
finalizzati alla crescita, insieme ad
una drastica riduzione delle spese,
molte delle quali improduttive.
Cominciamo, intanto, col mandare
a casa metà dei parlamentari e con
l’eliminazione delle cosiddette “auto
blu”. Insomma, dovrebbe sparire
tutto ciò che non è essenziale per il
buon governo della nazione.
Purtroppo la crisi colpisce
in
modo
irrimediabilmente
drammatico anche ciò che
abbiamo di più caro, cioè la vita.
Cosa ne pensa dei suicidi (troppi!)
di tanti imprenditori?
Quando sento queste notizie
mi coglie uno sconcerto estremo
e torno, ogni volta, a chiedermi
perché ciò possa accadere senza
che nessuno riesca a porvi rimedio.
Fa impressione vedere persone che
hanno dedicato al lavoro tutta la
loro vita, persone che hanno saputo
superare immani sacrifici, persone
che fanno una scelta estrema
togliendosi la vita.
Una prospettiva positiva per il
futuro… prossimo?
Mi sembra di vedere una interessante riscoperta dell’agricoltura.
Le nostre colline sono tornate a
produrre in buona quantità uva,
ciliegie… e questo è, sicuramente,
un buon segnale!
Delio Vicentini
.................................................................................................
ELLEN, IL SINDACO
Segue da pag. 1
Uno dei vostri cavalli di battaglia nel proporvi ai cittadini
è stato quello della novità, del
cambiamento. Una domanda
quindi che potrebbe apparire un
po’ indelicata, perché coinvolge
i vostri concorrenti: che cosa
pensate di offrire voi di diverso,
di nuovo a confronto dei vostri
avversari politici?
“Sia chiaro, nutro il massimo rispetto per la concorrenza e non voglio nemmeno sembrare scortese,
quindi la mia è solo una sensazione
soggettiva: forse i cittadini hanno visto in noi la semplicità del gruppo e
dei candidati, la vicinanza concreta
con ciò che vogliono le persone comuni; penso che la gente cercasse
da tempo questo atteggiamento di
disponibilità e che abbia premiato
le caratteristiche delle persone che
facevano parte della lista. Anche
per quanto riguarda la sottoscritta, nell’avvicinare le persone che
incontro in questi giorni, avverto
chiaramente che la gente vuole un
sindaco “alla mano” e che, quindi,
ha dato il voto ai singoli, che conosce direttamente, senza badare ai
simboli politici di appartenenza”.
Non è stato quindi, come sostenuto da alcuni, un voto di protesta?
“Secondo me, no, anzi: se la gente avesse votato guardando che
cosa è accaduto a livello nazionale (tanto per intenderci, le vicende
legate ai vari Belsito, Rosy Mauro
ecc.), sicuramente avrebbe votato
in maniera diversa. Io credo che
invece abbia guardato ai candidati,
alle singole persone”.
E la gente si chiede naturalmente quando potrà vedere
concretamente all’opera questo
“qualcosa di nuovo” che voi proponete. Quando pensate di mettere in atto le prime iniziative?
“È ancora presto per dirlo. D’altra
parte è solo il quarto giorno che ci
siamo insediati… Sto naturalmente
vedendo anche con i miei collaboratori. A proposito, ne approfitto
per ringraziare tutti coloro che hanno collaborato per ottenere questa
vittoria. Ci tengo a dirlo: è stata una
vittoria di squadra e forse anche
vedere il gruppo così unito e coeso
nel lavorare per un unico obiettivo
ci ha reso ancora più credibili agli
occhi della gente. Un grazie di cuore a tutti – e sono stati davvero tanti
– coloro che hanno lavorato accanto a me e ai nostri candidati per arrivare a questo risultato. Gran merito
spetta proprio a loro. Per ritornare
alla domanda, direi di aspettare il
primo consiglio comunale, fissato
per il prossimo 28 maggio: già allora si potranno vedere frutti concreti
del cambiamento”.
Sarà un cambiamento anche di
stile, di atteggiamento?
“Io credo di sì: bisogna cercare di
andare incontro ai bisogni dei cittadini, andare sul posto, vedere il pro-
blema dalla loro prospettiva, capire
le reali esigenze, calandosi nelle loro
situazioni. Questo sia per chi abita in
centro sia per chi vive nelle frazioni o
nelle contrade più lontane. Un’idea
infatti era anche quella di tenere,
una volta o due all’anno, il consiglio
comunale in una frazione, o comunque in un luogo che non fosse solo
il municipio, soprattutto quando
capiterà l’occasione di affrontare
qualche problematica che riguarda
in particolare una determinata zona.
Ci saranno inoltre anche serate informative, per spiegare o illustrare
singole decisioni importanti o per
sentire cosa ne pensa la gente”.
Bene. Sono tutte cose che annotiamo e che quindi aspettiamo
di vedere tradotte in pratica: il
compito de “L’Alpone” è anche
questo. A proposito, prima di
congedarci, possiamo chiedere al nuovo sindaco un pensiero
particolare per il nostro giornale,
tenendo conto che non entra solo
in tutte le famiglie del paese, ma
arriva anche ai tanti nostri emigrati sparsi nei cinque continenti?
“Un pensiero intanto personale: viste anche le proporzioni del
consenso ottenuto, non voglio
certamente deludere le attese dei
cittadini che mi hanno votato e cercherò di seguire le loro questioni
mettendoci il massimo impegno.
E altrettanto mi sento di assicurare
per i tanti collaboratori che hanno
condiviso con me questa faticosa
ma, allo stesso tempo, appassionante avventura di mettere a disposizione del paese le proprie capacità e le proprie idee. Un saluto
quindi a tutti, fatto veramente con
il cuore”.
E da parte nostra, un augurio
di buon lavoro a nome tutti i lettori del giornale.
“Grazie. Ne abbiamo veramente
bisogno!”
Dario Bruni
L’ ALPONE 3
I
Serata ricordo del maestro Zandonà
l 20 aprile scorso, a cinque anni dalla morte,
l’assessore alla cultura Augusto Gambaretto,
con la collaborazione della parrocchia di Villa, ha
voluto ricordare Giuseppe Zandonà, un nostro
illustre concittadino deceduto cinque anni fa.
La figura del Maestro Zandonà - tutti lo
conoscevano con questo nome - è stata
dettagliatamente raccontata ed illustrata dal figlio
Vittorio con l’ausilio di diapositive.
Giuseppe era nato a Vestenanova nel 1935
da una famiglia di 10 figli e trascorse la sua
tormentata infanzia proprio a cavallo della
seconda guerra mondiale.
È stata una vita molto intensa e tribolata quella
di Giuseppe, che dalla sua infanzia e giovinezza
ha avuto solo momenti di intensa sofferenza e
privazioni, dovute alla lontananza dalla famiglia
ed alle sue peregrinazioni fra la Libia e l’Italia
in seguito allo scoppio della seconda guerra
mondiale. Da ricordare il distacco dalla famiglia
in giovane età, la sua permanenza in orfanotrofio,
ed infine il periodo trascorso in un convento
francescano dove ebbe modo di studiare. Nel
1957 ritornò a Vestenanova. Riuscì quindi ad
ottenere l’abilitazione magistrale che gli consentì
di avere finalmente un lavoro stabile. Questa
situazione di sicurezza lavorativa, gli diede la
tranquillità economica per poter sposare la sua
Maria Teresa, una ragazza di Ferrara, che gli
avrebbe poi dato quattro figli.
Dopo il matrimonio si stabilì prima a Montecchia
di Crosara e poi a San Giovanni Ilarione, dove
trascorse il resto della sua vita circondato
dall’amore della moglie e dei suoi amati figlioli e
dall’affetto di tutti coloro che hanno avuto modo
di conoscerlo ed apprezzarlo.
La serata è proseguita con l’intervento del
figlio Marco che, assieme a Lidia Marcazzan,
ha illustrato il lungo percorso artistico del padre
attraverso la presentazione di alcune delle
molte opere pittoriche e scultoree eseguite dal
Maestro, parecchie delle quali erano esposte
nella mostra allestita in via degli Alpini presso
l’ex edicola “Bosco”.
È stata poi la volta di Giovanni Sartori che, a
nome dei tanti maestri ex colleghi di Zandonà, ha
ricordato la sua figura di insegnante ed educatore.
Anche il sindaco Domenico Dal Cero ed
i parroci don Elio Nizzero e Don Francesco
Meneghello hanno voluto ricordarlo con parole
di sincera stima ed apprezzamento, mettendo
ancora in evidenza le alte doti morali e religiose
di Giuseppe, che per tantissimi anni ha anche
animato con puntualità e tanta passione le
funzioni religiose, attraverso la direzione del coro
parrocchiale e suonando l’organo.
Alla serata era presente moltissima gente che
ha avuto modo di conoscerlo ed apprezzarlo, e
tanti suoi allievi che con la loro partecipazione
hanno testimoniato, ancora una volta, il loro
affetto al loro Maestro.
La serata, condotta da Angelo Pandolfo, è stata
allietata dai flauti suonati dai ragazzi della classe
terza della locale scuola media, preparati e diretti
dal loro professore di musica, Mauro Zuccante.
Ringraziamo i famigliari del Maestro Zandonà
per la loro preziosa collaborazione nella
realizzazione della serata e nell’allestimento
della mostra delle opere pittoriche, ed il signor
Agostino Fracca che ha messo a disposizione la
sala per la mostra.
A.P.
Gelindo Ciman, genio dell’invenzione
S
i corre il rischio di non accorgersi dell’angusta strada, a sinistra subito dopo la
contra’ Vandini, ma una volta imboccatala ci si
rende conto di trovarsi di fronte ad uno, se non
l’ultimo, dei luoghi incontaminati di San Giovanni Ilarione.
“Vivo nelle rose”, è la scritta che ci accoglie
ed una lunga fila di rosai dai colori variopinti
ci guida fino alla contrada “Andisi”, forse non
da tutti conosciuta, ma che rappresenta il regno ed il luogo di riposo e di meditazione di
Gelindo Ciman.
Ci viene incontro con un sorriso scrutatore,
per poi distendere i lineamenti del volto, iniziando una conversazione seria ed attenta, che
mette in luce vicende impensabili. È un persona
alta, seria, con gli occhi che conoscono tutti i
segreti della vita, che compenetra e racchiude
l’Italia passata dalla fame, dallo sfascio della
guerra alla sua successiva ripresa. La sua fan-
ciullezza ha dell’incredibile. Nasce il 1 aprile
1933, figlio di Elide Salvà, originaria da Padova
e di Augusto, soprannominato in paese “El Galinaro”. Conosce appena la mamma, morta nel
1936 di TBC e di indigenza, quando la sorellina
Lavinia ha appena 6 mesi. Papà, per pagare le
spese dell’ospedale, ipoteca la casa e parte per
l’Abissinia con la ditta STALDI, prima come militare e poi come lavoratore, con la promessa di
un pezzo di terra da coltivare, in modo da riunire la famiglia e progettare il futuro. Purtroppo
scoppia la guerra e viene tenuto prigioniero per
6 lunghi anni. Gelindo e Lavinia, intanto, vengono accuditi dalla nonna paterna, una Grolli da
Cattignano, ma quasi subito anche lei soccombe alla broncopolmonite, lasciando i nipotini soli
al mondo che vengono rifiutati dai parenti, anche da quelli del paese. Il podestà in carica, Silvio Vandin, li ospita per un po’ di tempo in casa
e poi trova per essi una sistemazione.
Arriva infatti Ersilio Gecchele dai Salgari, con
la moglie Giustina, carica questi bimbetti sul
carretto, li porta a casa e li cresce insieme ai
suoi nipoti, figli di Gioacchino e Virginia Roncari.
Naturalmente per questo impegno vengono tutti
pagati dal Comune. Gelindo dimostra un carattere un po’ ribelle, si sente diverso dagli altri,
che hanno i genitori, la mancanza della mamma
pesa moltissimo. I nuovi educatori sono rigidi,
inflessibili (sono parole sue), per un niente si ricorre alle maniere forti, in modo particolare con
i nuovi arrivati. Solo Virginia dimostra maggiore
comprensione. Non viene naturalmente esentato dal lavoro di portare al pascolo le mucche
e nei campi. Frequenta a Cattignano la scuola
elementare fino alla classe quarta, per poi portarsi a San Giovanni Ilarione per la quinta. Viene
casualmente a conoscenza di avere una casa, di
avere della terra, comincia allora a sentirsi uguale agli altri ragazzi. Quante volte, invece di andare a scuola, va a girovagare nei suoi campi, nella
sua casa, a sognare e a respirare quell’aria che
ha sempre desiderato. Nel frattempo contrae il
tetano e rischia veramente grosso. La guerra la-
Agenzia Immobiliare
scia in lui un nitido ricordo, con i Tedeschi al primo piano nella scuola elementare a San Giovanni, con i Tedeschi e partigiani che frequentano
la casa di Gioacchino Gecchele ai Salgari, con
ancora negli occhi l’immagine della contrà Fusa
che brucia, il 25 aprile 1945 e lui che guarda dalla Laita quasi inebetito, senza rendersi conto fin
dove possa arrivare la cattiveria umana.
A 14 anni, grazie all’interessamento di una parente suora, termina l’avventura dai Salgari ed
entra al “don Calabria”, dal 1946 al 1952, scuola
tecnica ed esce con il diploma, corrispettivo a
quello attuale di perito meccanico, mitigando
pure il carattere. Gelindo è fiducioso nelle proprie possibilità, ha fiducia nella gente, è pronto per il lavoro. Lavora per varie ditte, la Biasi,
la Pollini forni, con contratto di formazione, da
Battaglino. Si è tornati ad abitare intanto dagli
Andesi. Dopo il servizio militare nei “Diavoli Rossi” a Brescia, tenta la via dell’insegnamento in
una scuola a Bergamo, come docente di tecnologia. Bello vederlo girare, allora, su una magnifica Vespa GS, circondato da tante ragazze.
È la rivincita sulla sofferta giovinezza!
Nel frattempo conosce Perlini, astro nascente
dell’industria meccanica che lo convince a trasferirsi a San Bonifacio e a collaborare con lui.
Per i primi due anni la situazione è dura, le migliorie al camion 3 assi, con il sollevatore, il rubinetto della cisterna sono opera di Gelindo, ma
demolire le tradizioni e le diffidenze nella gente
è quasi opera impossibile, tanto che Perlini è
costretto a vendere la sua macchina personale
per pagare gli operai. Ai primi anni ’60 arriva il
boom economico, la ditta arriva fino a 70 operai
con la costruzione di 7 automezzi al giorno. È
necessario aumentare la produzione e gli operai
reclamano un piccolo aumento, tramite Gelindo
che fa da portavoce. Il risultato è che viene sospeso dal lavoro per due mesi e poi messo un
po’ in disparte, destinato alla ricerca. Nel 1961
decide di mettersi in proprio, producendo pezzi meccanici per Perlini ed altre ditte, lavorando
anche il sabato e la domenica mattina.
La nuova ditta cresce, si sviluppa, si costruiscono le prime macchine destinate ai più disparati campi di lavoro, si dà vita, con un altro
socio, alla CIMAN s.a.s., per costruire cisterne
per autocarri e autotreni; tutto fila a gonfie vele,
frutto dell’impegno e del sacrificio.
Nel frattempo ha portato all’altare la signorina
Anna Piacentini, nipote della seconda moglie di
papà Augusto e che lo rende padre felice di Antonella, Elide, Monica, Tiziana e Tiziano. I figli,
una volta cresciuti e dopo le scuole, vengono
regolarmente assunti in azienda e stipendiati. Il
lavoro porta al boom edilizio, la gente costruisce
case nuove e per i telai delle finestre e delle porte, si passa dal legno all’alluminio. Gelindo coglie subito l’occasione per ideare macchine che
lavorano questo metallo; basta programmare le
misura ed il telaio è subito pronto.
Tutto fila nel migliore dei modi, si punta sempre sulla ricerca, sull’innovazione. Il cliente illustra le richieste e le caratteristiche necessarie,
paga l’anticipo e Gelindo “pensa” la macchina,
la costruisce e la consegna. Nel 1972 partecipa
al salone di esposizione di Bruxelles, ricevendo
il 2° premio per l’invenzione di una pistola per ingrassaggio. Poi comincia lentamente la parabola discendente. L’azienda, divenuta forse troppo
grande, fatica a sostenere i costi. I grossisti di
vendita accentuano la crisi. Allora si tenta la vendita in proprio; non mancano i clienti, ma i soldi
stentano a rientrare, i clienti faticano a pagare
o, addirittura, non pagano più. A questo primo
cenno di crisi le banche chiudono il rubinetto dei
finanziamenti e si va in perdita.
Per sopperire, si chiama in società un altro socio, ma nell’interim di gestione il passivo
aumenta e Gelindo, stanco e abbattuto anche
dalla malattia che nel frattempo ha colpito la
moglie, chiede di essere liquidato e lascia… Si
ritira in buon ordine, continuando a combattere
per la salute della consorte, ritenta l’esperienza
dell’azienda con il figlio, ma questi non nutre i
medesimi interessi. Allora arriva la pensione. Si
Continua a pag. 4
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L’ ALPONE 4
Una serata tra associazioni, teatro e musica
Il 31 Marzo, presso la chiesa di San Giovanni Battista a Castello, la partecipazione straordinaria di Sandi Tokanova violoncellista a livello internazionale.
D
opo il lungo inverno, la Pro Loco in
collaborazione con i cori presenti
a San Giovanni, ha organizzato una serata in preparazione alla Pasqua. La serata si è svolta presso la Chiesa di San
Giovanni Battista di Castello dove, con
la collaborazione del parroco don Franco
Coffetti, si è percepito un clima di grande
sintonia reciproca, in armonia con le note
della musica e gli interventi dei presidenti delle associazioni. Tutto è iniziato con
l’apertura di Sandi Tokanova, una giovane che viene dal Kazakistan già affermata violoncellista, le cui prestazioni stanno
imponendola a livello internazionale, al di
fuori del paese d’origine, per una carriera
di sicuro successo. Ha studiato presso
i grandi della musica internazionale e in
questo periodo si sta esibendo nei teatri europei per farsi conoscere e magari
essere accolta in una prestigiosa compagnia di artisti.
La serata poi ha visto salire al centro
dell’attenzione i vari gruppi presenti: il
coro delle Chitarre di Villa, i Gospel Prayers, La Ghenga di Castello, El Biron e
le corali di Santa Cecilia di Castello e di
Villa. Tre canti a testa con le rispettive
introduzioni e tra un coro e l’altro l’intervento dei presidenti delle associazioni:
Associazione Croce Rossa Italiana con
la presentazione di Benedetta Pagani;
Associazione Nazionale Carabinieri e
nucleo volontario di protezione civile con
l’intervento del presidente Mario Rossetto e del presidente del nucleo Antonio
Dal Zovo, nonché la conclusione della
presidente delle Benemerite, Giuseppina
Tirapelle; Associazione Fanti con il presidente Mariano Panarotto; l’Associazio-
ne Alpini con l’intervento del presidente
Maurizio Marchesini; la Protezione Civile con l’intervento di Ketty Marchesini. Molto apprezzato anche l’intervento
della Compagnia Teatrale “Sale e Pepe”.
La serata è stata premiata dal numero di
persone presenti e dai continui applausi di apprezzamento che, con calore e
spontaneità, provenivano dal pubblico.
Un grazie particolare va a tutti i partecipanti, allo staff della parrocchia
ospitante, in modo particolare a Mario e
Fiorenzo Lovato, e alla gradita e competente presenza di don Gianfranco Coffele, apprezzato traduttore, fra l’altro, dal
tedesco e dall’inglese nel tenere i contratti con la violoncellista Sandi Tokanova e Mariangela Grolli per la presentazione della serata.
Lorenzo Gecchele
Castello di San Giovanni Ilarione - 23/24/25 - giugno 2012
Sagra
di San Giovanni Battista
a
34 Mostra Provinciale delle Ciliegie
Programma:
Sabato 23 giugno 2012
- Ore 17.00: Apertura al pubblico della 34a Mostra Prov. delle ciliegie;
- Ore 18.00: Concerto della Banda “G. Verdi” di Montecchia
di Crosara e San Giovanni Ilarione;
- Ore 19.00: Premiazione della 34a Mostra delle ciliegie;
- Ore 19.30: Happy hour con musica dal vivo;
- Ore 21.00: Serata di ballo liscio e musica anni ‘60-’70-’80
con l’orchestra “LISA & GIANFRANCO”;
- Ore 20.00: Apertura chioschi con maxigonfiabili per bambini e ragazzi;
- Ore 20.30: Esibizione della Scuola di Danza
“ENERGY STUDIO” di Federico Gallo;
- Ore 21.00: Serata disco all’aperto con DJ;
Domenica 24 giugno 2012
Lunedì 25 giugno 2012
- Ore 10.00: Santa Messa Solenne;
- Ore 11.00 - 14.00: Consegna ciliegie per la Mostra;
- Ore 16.00: Apertura chioschi con maxigonfiabili per bambini e ragazzi;
- Ore 20.30: “CASTEL ROCK”
Serata Rock con gruppi musicali locali;
DURANTE LA MANIFESTAZIONE FUNZIONERANNO FORNITISSIMI CHIOSCHI ENOGASTRONOMICI • PESCA DI BENEFICENZA
37a Sagra di San Benedetto 6-7-8 luglio 2012 • (Cattignano - San Giovanni Ilarione)
Programma:
Venerdì 6 luglio 2012
- Ore 20.30: Apertura chioschi e qualificazioni calcetto saponato;
- Ore 22.00: Afro music con DJ MORGAN fino alle 02.00;
Sabato 7 luglio 2012
Domenica 8 luglio 2012
- Ore 12.00: Grigliata in compagnia;
- Ore 12.30: Inizio TORNEI CALCETTO SAPONATO, VOLLEY
ACQUATICO e scivoli gonfiabili GRATUITI per bambini;
- In console STEVEN SMITH e l’animazione di DJ EGO;
- Ore 20.30: Apertura chioschi e qualificazioni calcetto saponato;
- Ore 20.00: PREMIAZIONI SQUADRE VINCENTI;
- Ore 22.00: LA “VAL D’ALPONE IN MOVIMENTO”
CON REPINO DJ VOICE SAMA fino alle 02.00;
- Ore 20.30: Ballo liscio con l’orchestra
di RODOLFO VIVALDINI.
DURANTE LO SVOLGIMENTO DELLA SAGRA funzioneRA’ UNA RICCA PESCA DI BENEFICENZA
Segue da pag. 3
Gelindo Ciman, genio dell’invenzione
costruisce una bella casa, prefabbricata, ad Arcole, dotata di tutti i sistemi di energia alternativa conosciuti,
rimette in ordine la casa natale a San
Giovanni e si ferma, a rivivere i ricordi.
Anche se stabile ad Arcole, si è sempre sentito e continua a sentirsi vivo
e partecipe di San Giovanni Ilarione,
e il suo paese natale lo ha voluto
premiare con diploma e medaglia, la
serata del 20 aprile 2012, in pubblica
assemblea per il suo impegno sociale
e nel lavoro. Un aspetto che merita
di essere messo in risalto è, infatti,
la sua disponibilità verso gli altri: è
socio co-fondatore della cooperativa
“Promozione e lavoro” a favore delle
persone diversamente abili ed in difficoltà, viene eletto rappresentante
delle piccole industrie in San Bonifacio, è socio fondatore della chiesa
della Praissola, insieme a Mons.Bernardi; la croce sopra la stessa chiesa
è dono suo…, la sua tangibile presenza non è mai mancata ove il bisogno
degli altri era manifesto.
È sempre stato precursore dell’energia eolica a bassa ventosità, delle
fonti alternative energetiche, fin dai
tempi di insegnamento a Bergamo,
ma allora non compreso. Ora si gode
il riposo del guerriero. In un momento
di confidenza, mentre ci porta a visitare il suo vigneto, le sue galline, la
fontana, la cantina, sospira: “Mi man-
cano tanto mia mamma, mia moglie,
l’azienda…”. Gelindo nella vita forse
si è fidato troppo della gente, non è
stato sufficientemente “cattivo” nella
gestione degli affari, ma è orgoglioso
di quello che è riuscito a realizzare e,
anche se non adeguatamente gratificato, è in pace con la coscienza. Ora
alterna la sua presenza fra la casa di
Arcole e il suo “rifugio” a San Giovanni Ilarione, si dedica alla terra e alla
cose semplici e genuine della vita.
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di pneumatici con sconti interessanti
E noi tutti auguriamo tanti anni di
pace e serenità a questa persona che
ha sempre corso nella sua vita per
godere della sua famiglia e dei nipoti, a recuperare il sogno di una giovinezza mai vissuta, per ripercorrere le
tappe della sua intensa esistenza, per
reincontrare idealmente la sua amata Anna, per vivere sempre insieme,
nelle rose…
Gianni Sartori
L’ ALPONE 5
Salgaro Vaccaro:
I
una carta d’archivio svela il motivo
del doppio cognome
l fenomeno dei cognomi formati
dall’abbinamento
di
due
precedenti cognomi è abbastanza
inusuale dalle nostre parti e raramente
si riesce a spiegarne il motivo. In
qualche occasione lo si ritrova usato in
concomitanza con l’estinguersi di una
famiglia nobile la quale, in mancanza
di una discendenza diretta del ramo
maschile, affidava ad una figlia il nome
del casato facendolo aggiungere a
quello del marito. In tal modo i figli
assumevano il doppio cognome.
A San Giovanni Ilarione i cognomi
doppi a noi noti sono essenzialmente
due, Salgaro Vaccaro e Fattori Zini e di
ambedue si ignoravano fino ad oggi il
momento e i motivi della loro origine,
visto che, al contrario, i quattro
cognomi presi singolarmente (Salgaro,
Vaccaro, Fattori, Zini) sono presenti
almeno dal ‘700, seppur in misura e
L
quantità diverse.
Spulciando fra le carte dell’archivio
parrocchiale di Castello per soddisfare
le richieste che sempre più frequenti
arrivano da discendenti di famiglie
emigrate all’estero, un paio di mesi fa
mi sono imbattuto nell’atto di nascita
di un certo Giobatta, il quale appariva
privo di cognome in quanto nato fuori
dal sacro vincolo del matrimonio
e quindi dichiarato “illegittimo”,
malgrado fosse indicato il nome della
madre, Santa Salgaro del fu Domenico.
Era il 28 maggio 1868 e in occasioni
come questa la prassi prevedeva
che il neonato fosse tolto alla madre
e
indirizzato
immediatamente
verso il “luogo pio” (l’istituto ove si
raccoglievano i trovatelli, detti anche
“esposti”) di Vicenza o di Verona. Nel
nostro caso, invece, una annotazione
a parte, aggiunta al registro, precisava
che il bambino veniva adottato dai
coniugi Bernardo Vaccaro e Marianna
Cengia e che acquisiva perciò il
cognome di Salgaro Vaccaro.
Da quel momento in poi tutti i
discendenti porteranno il doppio
cognome, e così il piccolo Giobatta,
destinato ad essere relegato in un
istituto che gli avrebbe cancellato
per sempre ogni indizio di identità,
si prendeva la sua bella rivincita
sulla vita, diventando a tutti gli effetti
il capostipite di una dinastia che
a tutt’oggi conta una bella serie di
individui, in paese e fuori paese.
Dario Bruni
Nella foto: L’annotazione che attesta
l’avvenuta adozione da parte dei coniugi
Vaccaro, del neonato Giobatta Salgaro, con
relativa assunzione del doppio cognome
Salgaro Vaccaro.
ROGAZIONI 2012
a parola rogazioni indica nella fede cattolica una serie
di preghiere, di manifestazioni religiose, di atti esterni
di culto per impetrare da Dio un buon raccolto e una garanzia
per le seminagioni, nella settimana prima dell’Ascensione.
Come in tutti gli altri paesi, la sera del 15 maggio 2012,
in via Olmo, a Terrossa di Roncà, nella tenuta di Nicola
Tirapelle e gentile signora, la gente ha assistito alla Santa
Messa e alle preghiere comunitarie nell’ampio cortile, sotto
un cielo limpido e rassicurante. Più di 200 persone di San
Giovanni Ilarione e tante altre da vari paesi hanno voluto
essere presenti.
Girando lo sguardo intorno, ci si accorge che tutto sa di
operosità, di ordine,di efficienza organizzativa, di capacità
gestionale.
L’ampia distesa di vigneti ordinati e rigogliosi, la
meticolosità nel coltivare e nel gestire l’azienda ha del
lusinghiero. Qui l’antico si abbina nello stile
e nell’efficienza al nuovo, la vinificazione si
combina in un connubio di profumi e sapori,
nella scelta metodica e ponderata delle uve
migliori fra le qualità locali. Tutto ha il sapore
sincero, sano e genuino.
Al momento conviviale, seguito alla
cerimonia religiosa officiata da don Diego,
parroco locale, si è potuto toccare con
mano la famigliarità, l’ospitalità, il clima
di accoglienza da parte della famiglia
ospitante. Tutti si sono sentiti a proprio
agio e questo ha fatto vivere momenti di
giusto orgoglio nei titolari, nel papà Ilio, che
non ha nascosto un momento di intensa
commozione. Una serata magnifica, una
festa ben riuscita. Un grazie da parte di
tutti ed un augurio a ben continuare, perché
questa azienda merita sicuramente di
andare avanti e prosperare.
Gianni Sartori
Le classi terze della scuola
“A. Stefani” sul Monte Biron
G
iovedì 24 maggio 2012 noi alunni delle classi terze della scuola
primaria “A. Stefani”, accompagnati dal signor Giuseppe
Spadiliero, guida C.A.I., siamo andati sul monte Biron. Lì ci ha raggiunto
il signor Luciano Vanzo, appassionato ed esperto di fossili, che ci ha
spiegato tante cose sul nostro territorio e sui fossili che in esso si
possono trovare. In questa foto ci potete vedere accanto all’onda fluviale
che si è formata milioni di anni fa in seguito all’erosione provocata dalle
onde marine che sbattevano contro il litorale. Qui gli uomini del Neolitico,
i primi abitanti della nostra zona, trovarono rifugio e si insediarono.
Pellegrinaggio alla Madonna
del Monte Summano, 1° maggio 2012
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innovato anche quest’anno il primo maggio l’antico
Pellegrinaggio alla Madonna del Summano, frutto di
un voto che si perde nella notte dei tempi: più di 60 pellegrini
hanno partecipato alla S. Messa celebrata dal parroco don
Franco Coffetti presso il santuario di Santorso, alle pendici
del Summano, posando poi per la tradizionale foto ricordo.
La comitiva si è quindi portata a Rampazzo di Camisano,
dove ha pranzato nel centro sportivo dedicato alla memoria
di don Daniele Parlato, indimenticato parroco di Castello
dal 1990 al 1999. Ultima tappa, alle 17.30, presso la chiesa
di Marola, dove sono conservati i resti di “Mamma Rosa”,
l’ultima beata in ordine di tempo della diocesi di Vicenza.
Dario Bruni
L’ ALPONE 6
Pagine a cura di
L’ AMMINISTRAZIONE COMUNALE INFORMA
Delio Vicentini
Comune di San Giovanni Ilarione
Elezioni Amministrative del 6 e 7 Maggio 2012
Riepilogo dei voti
LISTA: TUTTI AL SERVIZIO DI SAN GIOVANNI ILARIONE
ELLEN CAVAZZA (Candidato sindaco)
- voti 1957; 64,95%
CLAUDIO LOVATO - voti 347
ERCOLE STORTI MARCO BELTRAME
STEFANO VICENTINI
LORELLA DISCONZI
-
voti
voti
voti
voti
257
250
159
125
LISTA: NOI PER SAN GIOVANNI ILARIONE
THOMAS PANDIAN (Candidato sindaco) - voti 1056; 35,05%
NADIA BEVILACQUA- voti 167
Il programma di lavoro per il quinquennio 2012/2017
Programmazione e bilancio
• Assidua ricerca dei finanziamenti provinciali, regionali, statali, europei;
• Assemblea pubblica comunale;
• Costante controllo della gestione;
• Apertura dell’Ufficio anagrafe nella giornata di sabato;
• Disponibilità degli amministratori.
Servizi sociali
• Assegnazione contributi ai cittadini con residenza continuativa da almeno cinque anni;
• Sostegno per la realizzazione di un asilo nido integrato in collaborazione con la scuola dell’infanzia “Papa Luciani”;
• Miglioramento del servizio di trasporto per gli anziani con il pulmino del comune riservandolo
ai cittadini con residenza continuativa da almeno cinque anni;
• Ridare vigore al Centro ricreativo per gli anziani;
• Progetto “Banca del tempo”;
• Istituzione di un albo comunale di colf e badanti.
Sicurezza e ordine pubblico
• Coordinamento attività di controllo;
• Potenziamento della videosorveglianza;
• Organizzazione di un servizio di vigilanza privata in occasione di eventi e manifestazioni locali.
Immigrazione
• Contrasto all’immigrazione clandestina;
• Verifica scrupolosa delle nuove richieste di residenza.
Scuola, cultura, sport e politiche giovanili
• Maggiore supporto e attenzione a tutte le associazioni del paese;
• Individuazione di spazi adeguati per i giovani e le loro attività;
• Ripristino del servizio “Informagiovani”;
• Utilizzazione di Fondi Sociali Europei e di tutti i contributi possibili per realizzare corsi di formazione e riqualificazione a favore dei giovani;
• Organizzazione di un servizio di attività estive rivolto ai bambini e ai ragazzi per l’intera giornata;
• Promozione di attività a difesa dell’identità e della cultura del popolo veneto;
• Campagna di sensibilizzazione stradale;
•Incentivazione degli sport minori;
• Studio di fattibilità per la realizzazione di un “campo da calcio a cinque” coperto.
Agricoltura
• Organizzazione di serate di formazione;
• Informazione sulle opportunità economiche messe a disposizione dalla regione e dalla comunità europea;
• Valorizzazione di tutti i prodotti della nostra terra.
Promozione del territorio
• Incentivazione del turismo;
• Realizzazione di una piazzola attrezzata per la sosta dei camper;
• Riqualificazione delle piazze;
• Favorire le aziende locali nell’affidamento di appalti e forniture.
Ambiente, energia,
ecologia e comunicazione
• Promozione dell’educazione ambientale;
• Valorizzazione del verde pubblico;
• Realizzazione di una rete wireless più economica e veloce;
• Favorire lo sviluppo delle energie rinnovabili;
• Posizionamento delle bacheche informative nelle principali contrade.
Urbanistica e lavori pubblici
• Revisione della disponibilità dei parcheggi del centro storico;
• Ripristino della vecchia viabilità nei sensi unici di via A. Rivato e Ca’ Rosse;
• Verrà favorito in tutti i modi il recupero dei vecchi fabbricati esistenti allo scopo di tutelare il territorio;
• Realizzazione delle piazzole per l’atterraggio dell’elisoccorso;
• Ricerca scrupolosa di finanziamenti per la messa in sicurezza delle Scuole
Primarie;
• Ampliamento della mensa nella scuola di Castello;
• Realizzazione di una piazzola per consentire agli scuolabus di poter far scendere e salire i nostri bambini in tutta sicurezza;
• Realizzazione, in piazza Aldo Moro, di una tettoia per i motorini dei nostri
studenti;
• Piano di intervento per la sistemazione delle strade comunali.
Nella foto: La componente di maggioranza del nuovo Consiglio Comunale.
L’ ALPONE 7
LEGGE REGIONALE N. 13/2011 (PIANO CASA) - Gli ultimi sviluppi
I
l giorno 8 luglio 2011 è entrata in
vigore la Legge Regionale n. 13
che ha prorogato fino al 30 novembre
2013 la precedente L.R. n. 14/2009
conosciuta come “Piano Casa”, apportando a quest’ultima alcune sostanziali modifiche.
L’obbiettivo principale di queste
due leggi regionali consiste nell’incentivare l’attività edilizia quale misura di sostegno del settore edilizio nel
particolare momento di crisi economico-finanziaria, mediante l’ampliamento degli edifici esistenti e favorendo
l’utilizzo dell’energia sostenibile e delle fonti di energia rinnovabili
La legge dà ampie possibilità d’intervento in deroga ai regolamenti comunali rimettendo nelle mani delle
Amministrazioni Comunali la potestà
di decidere quali limitazioni porre agli
interventi, evitando contestualmente il
verificarsi di effetti negativi sulla pianificazione territoriale con inutili speculazioni.
Una delle principali novità dell’attuale legge consiste nella possibilità
di effettuare interventi edilizi anche
nei Centri Storici e Nuclei di Antica
origine, avendo però cura di preservare gli edifici significativi sotto il profilo
storico/architettonico, indipendentemente dal grado di protezione.
Il Consiglio Comunale di San Giovanni Ilarione con deliberazione di
n. 39 del 24.11.2011 (visibile nel sito
comunale) ha recepito e approvate
le modalità applicative del “PIANO
CASA” valevoli fino alla scadenza dello stesso fissata per il 30 novembre
2013. Nell’allegato al succitato provvedimento, per meglio comprendere
le possibilità d’intervento, sono state
riportate alcune definizioni di carat-
tere edilizio quali ad esempio la descrizione di Prima casa di abitazione,
Ampliamento, Edifici esistenti, Corpo
contiguo, Pertinenze, Sottotetti esistenti, Casa a schiera, Tettoia, Pensilina ecc….
Le disposizioni della L.R. 13/2011
si applicano integralmente su tutto il
territorio comunale con le limitazioni
ed esclusioni definite nel provvedimento consigliare succitato.
Le novità introdotte possono essere sinteticamente così riassunte:
• Per beneficiare delle agevolazioni sulla prima casa (riduzione del
contributo comunale pari al 60%)
è stabilito che all’atto della presentazione dell’istanza dovrà essere
prodotto atto d’obbligo con il quale il proprietario o il titolare di altro
diritto reale di godimento o un suo
familiare (proponente) si impegna
a stabilirvi la residenza entro 60 gg
dal rilascio del certificato di agibilità
e a mantenerla fino al termine del
ventiquattresimo mese successivo
al rilascio del medesimo certificato. Per gli interventi realizzati sulla
prima casa di abitazione che utilizzano fonti di energia rinnovabile
con potenza non inferiore a 3 kwh
il contributo non è dovuto.
• Per destinazioni diverse dal residenziale è ammesso l’ampliamento
pari al 20% degli edifici esistenti,
compresa la seconda casa nonché
gli edifici ricadenti in Centro Storico
e Nuclei di Antica Origine, purché il
fabbricato da ampliare, compreso il
futuro ampliamento, insista in zona
propria.
• Il cambio di destinazione d’uso non
è consentito negli edifici situati in
zona agricola o in zona impropria.
E’ esclusa altresì la possibilità di
cambio d’uso degli edifici posti
all’interno dei Centri Storici e Nuclei di Antica Origine (ex art. 10
L.R. 24/85) schedati con il grado di
“demolizione senza ricostruzione”
(Grado H).
• La possibilità di ampliamento vale
anche per le abitazioni del proprietario, dei dirigenti e del custode
site in zona artigianali o industriale,
computando gli interventi per volume solo sulla parte residenziale
esistente (quindi non per superficie
coperta sulla parte artigianale o industriale);
• Il limite massimo di ampliamento per
le zone produttive (industriali/artigianali) è fissato al 30% della superficie coperta demolita escludendo
ulteriori incrementi anche nel caso
di ricomposizione planivolumetrica.
Per gli edifici con destinazione commerciale non è consentita la deroga
alle disposizioni regionali in materia
di programmazione, insediamento
ed apertura di grandi strutture di
vendita, centri commerciali e parchi
commerciali. Devono, in ogni caso,
essere rispettati gli standard di legge
per il parcheggi.
• Per interventi di ampliamento senza demolizione, anche per la prima
casa, dovranno essere complessivamente omogenei rispetto alla
sagoma attuale dell’edificio tali da
creare un unico corpo di fabbrica.
L’ampliamento dovrà essere realizzato preferibilmente in aderenza al
fabbricato esistente o utilizzando
un corpo edilizio contiguo già esistente, ove ciò non risulti possibile oppure comprometta l’armonia
estetica del fabbricato esistente,
seguito degli interventi introdotti con la
legge 44/2012 che ha convertito il cd.
Decreto Semplificazioni Fiscali, il pagamento
dell’IMU potrà essere effettuato in 2 rate. Le scadenze sono il 16 giugno e il 16 dicembre; tenendo conto dei giorni festivi, per quest’anno 2012
sono: il 18 giugno e 17 dicembre. Solo per la prima casa e solo per l’anno 2012 il Contribuente
potrà scegliere di dividere l’importo in 3 rate: la
prima entro il 16 giugno, l’altra entro il 16 settembre e l’ultima a conguaglio entro il 16 dicembre.
Ecco i principali cambiamenti disposti.
- IMU Pagamento Rateale Nel 2012, l’Imu
sull’abitazione principale e sulle sue pertinenze
(una sola per ognuna delle categorie C/2, C/6 e
C/7) potrà essere pagata in 2 rate del 50% oppure in 3 rate pari al 33,3% dell’imposta complessiva. La prima rata dovrà essere pagata entro il
18 giugno 2012 (perché il 16 cade di sabato);
l’eventuale secondata rata entro il 17 settembre
(perché il 16 cade di domenica); la terza rata entro il 17 dicembre (il 16 è domenica).
La prima e la seconda rata (giugno e settembre) saranno calcolate applicando l’aliquota
base del 4 per mille, stabilito dal Comune. La
terza rata rappresenterà il conguaglio di quanto complessivamente dovuto e sarà calcolata in
base alle aliquote decise dal Comune e da eventuali ritocchi imposti dal governo.
- Detrazione per Nucleo familiare. La detrazione sulla prima casa sarà unica per ogni nucleo
familiare e verrà concessa soltanto in presenza di
due requisiti: dimora abituale e residenza anagrafica del possessore e dei suoi familiari. Se i componenti del nucleo familiare dimorano e risiedono
in immobili diversi situati nello stesso comune,
l’aliquota agevolata e la detrazione si applicano
comunque ad una sola casa.
- Agevolazioni per anziani e disabili. il Comune considera come abitazione principale, con i
relativi benefici, l’immobile di cui sono proprietari o usufruttuari gli anziani oppure i disabili che
risiedono in strutture di ricovero o sanitarie, purché l’alloggio non sia affittato.
- IMU e Coniugi Separati. Per i coniugi separati, varrà il “diritto di abitazione”; cioè, l’imposta
graverà sul coniuge che abita nella casa coniugale assegnatagli dal giudice.
tezza del fabbricato adiacente più
basso;
• dovranno esere rispettate le distanze ed i distacchi previsti dal Codice
Civile;
Nel caso in cui gli interventi prevedano l’impiego di fonti di energia rinnovabile si potrà beneficiare
dell’ulteriore ampliamento del 10%
che potrà essere aumentato di un’ulteriore 15% nei casi di riqualificazione energetica degli edifici, corrispondente alla classe “B”.
Restano esclusi dall’applicazione
dei benefici della presente legge regionale:
- gli edifici nei Centri Storici e nei Nuclei di Antica Origine con Grado di
Protezione 1 - 2 - 3 e 8 (A-B-C-H) di
cui alle NTA del P.R.G. e del P.A.T.;
- gli edifici aventi destinazione commerciale qualora gli interventi siano volti ad eludere o derogare le
disposizioni regionali in materia di
programmazione, insediamento ed
apertura di grandi strutture di vendita, centri commerciali e parchi commerciali;
- le attività in zona impropria, le attività individuate come in trasferimento, nonché tutti gli edifici fuori zona;
- vincolo monumentale: ambiti D. Lgs.
42/2004;
- aree comprese all’interno di fasce di
rispetto: Cimiteriale, Allevamenti zootecnici intensivi, Pozzi e Sorgenti, o
le zone per le quali sia prevista l’inedificabilità assoluta;
- zona a rischio geologico-idraulico:
molto esposta, aree di frana attiva,
cave attive o abbandonate o dismesse.
I
l risultato d’amministrazione dell’esercizio 2011, presenta un avanzo di Euro 23.966,66 come risulta dai seguenti elementi:
- Modalità di versamento. Per la rata di giugno e per quella eventuale di settembre, si dovrà
utilizzare il modello F24 per effettuare il versamento. Da dicembre, l’Imu potrà essere pagata
anche con il consueto bollettino postale.
- Dichiarazione IMU. La dichiarazione Imu va
presentata entro 90 giorni dalla data in cui sorge
l’obbligo per l’adempimento (cioè, si sono verificate variazioni rilevanti ai fini della determinazione dell’imposta). Il modello sarà approvato con
decreto ministeriale. In assenza di modifiche che
comportino un diverso ammontare dell’imposta,
la dichiarazione vale anche per gli anni successivi. Il termine di scadenza per presentare la prima
dichiarazione Imu, relativa ad immobili che hanno subìto modifiche dal 1° gennaio 2012, è stato
fissato al 30 settembre 2012.
- Agevolazioni per fabbricati inagibili e di
interesse storico. La base imponibile per i fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e per i fabbricati di interesse storico o artistico è ridotta del
50%.
- Esenzione per i fabbricati rurali ad uso
strumentale nei Comuni montani. Sono stati
esentati dal pagamento dell’Imu i fabbricati rurali
ad uso strumentale, ubicati nei Comuni classificati come montani o parzialmente montani ed
Il Comune di San Giovanni Ilarione, rientra tra i
Comuni classificati parzialmente montani.
- Agevolazioni per i terreni agricoli e gli imprenditori agricoli professionali. Viene disposto
che i terreni posseduti e condotti da coltivatori diretti e da imprenditori agricoli professionali
iscritti nella previdenza agricola (persone fisiche
oppure società) sono considerati non fabbricabili.
Livio Avogaro
Maurizio Bacco
Risultato di amministrazione
Il punto sull’I.M.U.
A
può essere autorizzata la costruzione di un corpo edilizio separato,
che potrà costituire anche unità immobiliare a se stante, da realizzarsi
nell’area di pertinenza dell’edificio
principale oppure nel raggio di 150
metri dall’accesso di quest’ultimo,
purchè in zona propria;
• Per edifici composti da più unità
immobiliari, condominiali e case a
schiera la richiesta d’ampliamento
deve essere accompagnate da apposita deliberazione dell’assemblea
dei condomini, alla quale dovrà essere allegato un progetto complessivo dell’ edificio o della schiera,
sottoscritto da tutti i proprietari, finalizzato a garantire il rispetto dell’
armonia e l’equilibrio architettonico
del complesso abitativo;
• In tutte le zone del territorio comunale, ad eccezione del Centro Storico e dei Nuclei di Antica Origine,
per tutte le destinazioni, gli interventi di ampliamenti o di ricostruzioni dovranno rispettare l’altezza
massima, il numero di piani e le distanze dai confini, dalle strade, dagli edifici come previsto dal P.R.G.
per ogni singola zona;
Nel Centro Storico e nei Nuclei di
Antica Origine per tutte le destinazioni, gli ampliamenti o le ricostruzioni
valgono le seguenti disposizioni:
• nel caso di fabbricati a confine o
adiacenti di altezza già superiore
ai vicini, l’ampliamento in altezza è
ammissibile con il limite massimo di
2,00 metri;
• nel caso di fabbricati a confine o
adiacenti di altezza inferiore ai vicini, l’ampliamento in altezza è
ammissibile, con il limite massimo
di 2,00 metri oltre la massima al-
(Delibera di consiglio n. 17 del 24-02-2012)
L’ ALPONE 8
M arcazzan S r M aria P ia
C
arissime sorelle,
questa mattina alle ore
4.30 nell’infermeria della comunità di
Alba il Divin Maestro ha guardato con
particolare amore e ha chiamato a sé la
nostra sorella
N
MARCAZZAN Sr MARIA PIA
nata a S. Giovanni Ilarione (Verona)
il 19 novembre 1935
Sr Maria Pia appartiene a quel
gruppo di vocazioni sorte negli anni
‘50 nel ridente paesino del Veronese,
San Giovanni Ilarione: insieme alle
quattro sorelle Marcazzan, entrarono
in Congregazione due sorelle, loro
cugine, Maria Pia ed Eusebia. Da
quella terra benedetta, Sr Maria Pia
aveva ereditato la rettitudine e la fede,
la radicalità e l’essenzialità della vita.
Entrò in Congregazione nella casa di
Alba, il 22 settembre 1952, seguendo di
pochi mesi la sorella. Visse il noviziato
a Roma ed emise la prima professione
nel santuario «Regina Apostolorum», il
19 marzo 1956.
Sr Maria Pia ha amato molto la
vocazione paolina e l’ha vissuta con
grande energia, vivacità ed esuberanza
in tutte le forme apostoliche che ha
avuto modo di esercitare: propagandista
a Ferrara e a Rovigo; incaricata del
Centro Missioni paoline, a Roma;
cuoca a Belluno; addetta all’agenzia
CENTRO DI AIUTO
ALLA VITA
el giugno 1975 Madre Teresa
di Calcutta fu scelta per
essere uno degli otto membri di una
delegazione inviata dalla Santa Sede
al Congresso Mondiale delle Nazioni
Unite, tenutasi a Città del Messico in
occasione dell’Anno Internazionale
della donna.
Un segno di croce prima di
avvicinarsi al microfono per parlare
della donna come messaggera di
pace.
«Le madri sono il cuore della
casa, sono loro che ne fanno il
centro d’amore. Per questo molte
nostre sofferenze, dei giovani in
particolare, sono dovute alla famiglia
e particolarmente alle madri. Non
abbiamo più tempo per guardarci in
faccia, per scambiare un saluto, per
dividere insieme un momento di gioia
e, meno ancora, per essere quello che
i nostri figli attendono da noi, quello
che il marito attende dalla moglie e
la moglie attende dal marito. E così
apparteniamo ogni giorno meno
alle nostre famiglie e i nostri contatti
scambievoli diminuiscono sempre
più. Dobbiamo dare fino al sacrificio.
La grandezza della donna sta proprio
nell’amare gli altri, non se stessa».
Una breve pausa e poi concluse;
«Ciò che regge il mondo è l’amore
delle donne di cui nessuna sa niente».
Hanno detto di lei: - È così piccola,
ma non c’è nulla di piccolo in lei! G. Zarattini
“Rieccomi con la seconda vignetta, vi propongo un claasico colmo immaginato dal
mio punto di vista… Spero sia di gradimento. Un saluto ed una buona lettura”.
Giulia Dal Grande
San Paolo Film di Roma, Düsseldorf
(Germania), Cremona, Trento, Udine;
librerista a Udine, Treviso, Lodi, ma
soprattutto Sr Maria Pia è stata una
convinta ed entusiasta vocazionista,
una trascinatrice di giovani. Non
trascurava occasioni per organizzare
incontri, ritiri, corsi di esercizi nei quali
comunicava con vera passione, il
Vangelo della vocazione. Aveva una
bella capacità di dialogo e di relazione e
valorizzava questi doni per dire a tutti la
bellezza della sequela del Maestro e per
coinvolgere e animare nell’apostolato i
laici con cui veniva a contatto. Andava
fiera delle giovani che per suo mezzo
avevano conosciuto la vita paolina ma
anche dei gruppi di Cooperatrici che
nelle varie comunità aveva formato e
addestrato a essere veri apostoli laici.
Era una persona credibile, retta,
preoccupata di vivere i valori cristiani
e religiosi ad alta tensione. Ed era
una fonte inesauribile di creatività
nell’escogitare
nuove
modalità
apostoliche e vocazionali. Con lei non
ci si annoiava mai! Mentre operava in
libreria, il pensiero correva a nuove e
T
inedite forme di diffusione perché la
Parola potesse raggiungere il numero
più grande di persone. Era un vulcano
d’idee apostoliche. Nutriva in cuore il
desiderio che la Congregazione tutta
e ogni sorella potessero rispondere
in modo sempre più autentico alla
chiamata divina. Scriveva, anche con
sofferenza: «Senza Gesù Eucarestia
non possiamo riprenderci, siamo nate
dall’Ostia. È Lui il tutto».
Desiderava che molti giovani
potessero donare la vita per l’annuncio
del Vangelo e si serviva in piena sintonia
con quelle parole del Fondatore che
annunciava con convinzione: «Chi ha
scienza, chi ha capacità di mente, chi
ha forza di volontà, chi ha ricchezza
di cuore, chi ha spirito di sacrificio,
chi ha molto desiderio di santità, chi
ha grande sete di anime, venga con
fiducia. Nell’apostolato delle edizioni
potrà esaurirsi ma vedrà sempre davanti
a sé la via farsi più lunga, più ampia, più
bella».
Nell’anno 2007, i segni del morbo di
Parkinson, unito al morbo di Azlheimer,
suggeriscono il trasferimento dalla
comunità di Lodi a quella di Alba. La
grave malattia degenerativa l’ha portata
ben presto all’immobilità. Togliendole la
possibilità di parlare per il progressivo
irrigidimento dei muscoli. È stato
un tempo di grande purificazione: il
seme della Parola che Sr Maria Pia
ha sparso a piene mani, ha ricevuto
in questi ultimi tempi, nuova fecondità
vocazionale e apostolica. L’invito da lei
rivolto moltissime volte, a persone di
ogni età, si è realizzato oggi nella sua
vita: il Maestro l’ha chiamata per farle
vedere finalmente la sua dimora e per
rimanere con lui, nella sua casa, per
la lunghezza dei giorni. E certamente
per continuare ad annunciare, da quel
luogo privilegiato, il mistero ineffabile
di un incontro che trasforma l’intera
esistenza.
Con affetto.
Sr Anna Maria Parenzan
Vicaria generale
Roma, 16 gennaio 2012
SCUOLA PRIMARIA “A. STEFANI”
A SCUOLA DI MINIBASKET
ra le varie iniziative di tipo
sportivo che hanno coinvolto la
nostra scuola quest’anno, vogliamo
far conoscere quella che ha visto
come protagonisti i bambini delle
classi terza A e B.
È il corso di minibasket, che si è
svolto nei mesi di gennaio e febbraio
nella palestra della scuola, grazie alla
disponibilità dell’istruttrice Stefania
Turra della Polibasket di San Bonifacio.
I bambini hanno potuto conoscere
e
sperimentare
questo
sport,
apprendendo le regole e allenandosi
con palleggi, passaggi, tiri a canestro
e… le partite a squadre che erano il
momento più atteso!
Tutti hanno partecipato a questa
attività con entusiasmo e si sono messi
alla prova dimostrando di avere buone
abilità, ma soprattutto una gran voglia
di divertirsi insieme ai propri compagni.
Noi insegnanti abbiamo potuto
verificare un miglioramento delle
capacità relazionali, una maggiore
disponibilità alla collaborazione, ad
instaurare nuove amicizie, al rispetto
delle regole.
Visti i risultati positivi speriamo di
poter portare avanti questa iniziativa
anche il prossimo anno.
Un suggerimento a chi si occupa
delle attività sportive nel nostro paese…
perché non portare anche il Minibasket
a San Giovanni Ilarione visto che ha una
forte valenza formativa e piace molto ai
ragazzi?… Il dover portare i bambini fino
a San Bonifacio per poterlo praticare
spesso scoraggia molti genitori…
E per i nuovi amministratori… perché
non destinare dei fondi alla scuola
per incentivare questo giocosport,
“alleggerendo” così le famiglie che
ormai devono farsi carico di tutte le
spese scolastiche, comprese quelle per
le attività sportive?… In questo modo,
inoltre, tutti potrebbero praticarlo e non
solo i pochi che hanno le possibilità…
Speriamo che qualcuno possa
accogliere i nostri suggerimenti, nel
frattempo
ringraziamo
l’istruttrice
Stefania che ci ha accompagnato
in questa esperienza e il Dirigente
Scolastico che ha autorizzato l’attività.
Sandra Santinato e Mariarosa Vanzo
L’ ALPONE 9
Giuseppe Rossetto
e Pia Ciman
63 anni di matrimonio e di amore
V
ia Rossetti, una fila di case lungo la
strada, un paesaggio immerso nel
verde dei vigneti e dei ciliegi, un concentrato di efficienza ed attività operativa.
Qui ci riceve, in una giornata che non
risparmia una pioggia fitta e densa, Giuseppe Rossetto, Bepi per tutti, che nel
fisico e nel carattere rappresenta la tipica
figura del contadino abituato a dominare
la terra. Carattere a prima vista burbero, sotto una superficiale scorza di apparente scontrosità, nasconde profondi
sentimenti di bontà, di disponibilità e di
attaccamento alla comunità.
A Bepi fa da contraltare la moglie, Pia
Ciman, una figura minuta e gentile, cresciuta in una famiglia ove la necessità e
la mancanza di mezzi erano i protagonisti e dotata di uno spirito di sacrificio e di
adattamento non comuni.
Sono coscritti, nati rispettivamente lui il
26 aprile 1924 e lei il 05 febbraio dello
stesso anno, entrambi di San Giovanni
Ilarione e al paese molto attaccati.
Il papà di Bepi, Luigi Rossetto, è uno spirito poliedrico, che ufficialmente esercita
il mestiere di contadino, ma la sua attività
si svolge a 360°: è commerciante, mediatore ricercato e stimato, ha nel DNA
il senso degli affari. A questo aggiunge
una grande passione per il canto nel
coro parrocchiale. La Ia guerra mondiale
la combatte proprio tutta, in artiglieria,
e torna a casa con il grado di sergente,
promozione sul campo.
Deve darsi da fare anche a casa, per poter sfamare la nutrita tribù di figli messi al
mondo, nell’ordine: Lucia, poi suora, Luigi, Arcangelo, Augusto, Giuseppe, Pietro
(divenuto frate con il nome di Enrico),
Maria e Teresina.
Il piccolo Giuseppe frequenta la scuola
elementare alla Villa, nel maestoso nuovo edificio “Stefani”, appena inaugurato,
ed ha come insegnanti le maestre Vandin, fino alla quinta.
Poi la sua gioventù si allinea a quella di
tutti i ragazzi del tempo: pascolo con il
bestiame, lavoro nei campi, filò nelle
stalle la sera, Santa Messa e funzioni pomeridiane alla domenica. È troppo giovane per l’inizio della guerra, nel
1940, ma non esentato dai pericoli che
essa comporta. Chiamato alle armi a 20
anni, viene esonerato perché chiamato a
scavare e al trasporto del carbone, alle
dipendenze della ditta Augusto Confente, (Gusto Paludi). Deve portarsi anche a
Verona, porta Vescovo, per lo scarico del
materiale.
A Verona, intanto, Giuseppe lavora insieme ad un paesano, Piero Ciman, soprannominato Panela, che gli fa incontrare,
“per caso”, la sorella Pia, futura moglie.
Anche Pia ha la sua storia da raccontare.
Il papà si sposa e parte per il fronte nel
1915, lasciando a casa la moglie con i
figli Ernesto, Angelina e Antonio. Quando
ritorna a casa non ritrova più la moglie,
morta nel contempo, lasciando tre figli in
tenera età. Quale alternativa possibile?
Risposarsi, e conduce all’altare Maria
Panarotto, che lo rende padre di ben altri
7 figli, Attilia, Pietro, Pia, Adele, Fortunato, Rita, Pio. Una famiglia veramente
proletaria, cioè ricca di prole. Papà con
i pochi campi stenta a portare il pane in
tavola per tutti, ma per fortuna è pure
un ottimo e ricercato “scarparo”, confezionando a domicilio del committente
scarpe da festa, “sopele” per le donne,
“Prussiani” o scarpe da lavoro terribilmente resistenti. Difficilmente uno nella
vita riusciva a “frustarli”. La vita della piccola Pia scorre lenta e monotona, come il
tempo di allora, tra la scuola elementare
a San Giovanni Ilarione, ove ha un nitido
ricordo delle maestre Vandin e del maestro Dignani, molto comprensivi, mentre
la maestra Peruzzi è rigida come un carabiniere.
Fattasi signorina, grazie alla mediazione
galeotta del fratello Piero che intravede
nel compagno di lavoro Giuseppe Rossetto un giovanotto dalla scorza dura, ma
dal cuore buono, lo incontra e continua-
no “fare l’amore” (attenzione: significa
solo frequentarsi!) fino al 10 febbraio
1949, giorno del matrimonio. A fine
dello stesso anno arriva ad allietare
la famiglia il piccolo Luigi, seguito poi
da Lino, Ines, Maria e Mario. Una bella famiglia, cresciuta nei sani principi
del lavoro, della fede cristiana, della
famiglia. Curiosità: papà Giuseppe, i
figli Mario e Maria compiono gli anni
lo stesso giorno: il 26 aprile.
I figli si sposano, rimanendo in paese,
ad eccezione di Ines, che si accasa a
Roncà.
I nostri due protagonisti sono orgogliosi
degli 11 nipoti e i tre pronipoti. La benedizione di Dio continua.
Giuseppe è il re dei campi, si sente veramente realizzato in mezzo ai ciliegi e alle
vigne, continua a scrutare il tempo per
prevedere l’andamento favorevole delle
stagioni, non si è mai permesso o non
ha mai sopportato le ferie. Ultimamente
la salute ha dato qualche segno di cedimento, non può più guidare la macchina,
si sente come un guerriero incatenato, lui
abituato a non temere nessuno ostacolo
o avversità. Vuole a volte darsi arie di essere un po’ orso, ma sotto sotto “l’è bon
come on toco de pan”.
Pia, invece, ha sempre accettato tutto
quello che la Provvidenza le ha mandato, si è sempre accontentata nella vita,
ha sempre volentieri fatto la mamma e la
sposa, senza mai imporre la sua presenza o volontà, “non me go mai lagnà” per
dirla con le sue parole, è stata per ben 25
anni insieme con la suocera, senza che
mai sia sorto il minimo screzio tra le due.
È sempre stata, e continua ad essere,
contenta di tutto, ha accettato anche la
malattia, sua e del marito, con il classico
spirito di serenità e rassegnazione in Dio.
A vigilare su di loro ora ci sono i figli, le
nuore.
“Go tre spose che non son degna.Tute le
me da na man… mai barufà con gnanca
una…”. E ci crediamo veramente, visto
che tutte sono state cresciute in maniera
sana, abituate al sacrificio.
Pia e Giuseppe hanno recentemente celebrato i 63 anni di matrimonio, circondati
dall’intera famiglia allargata, una giornata da incorniciare; si sono rivisti giovani,
hanno rivissuto gli intensi momenti quan-
F.N.P. C.I.S.L SAN GIOVANNI ILARIONE: Sabato 28 aprile 2012 si è svolta
la festa della lega pensionati CISL di San Giovanni Ilarione nell’agriturismo
La Frasca, con un numero sempre crescente di pensionati e simpatizzanti, con ospiti provinciali e si è conclusa con una lotteria.
do portavano i figli in chiesa per il battesimo, hanno doverosamente ringraziato
Dio per la loro intensa esistenza.
Auguriamo loro, naturalmente, di festeggiare il 65° e tanti altri ancora.
“Te volarisi ti, ma dopo me toca pagare
mi!”- sbotta ridendo Giuseppe.
Sei sempre il solito, Bepi, vuoi sembrare
on “rustego”, ma hai un cuore buono e
sempre pronto ad aiutare gli altri.
Nel salutarli, non si può far di meno di
chiedere il segreto di questa lunga esistenza insieme e la risposta è semplice:
fiducia in Dio, tanto amore, spirito di
sacrificio, accettazione delle difficoltà,
rispetto reciproco e verso gli altri; “contentarse de quelo che la vita la te dà”.
È la filosofia del contadino, che è poi la
filosofia più bella e più sana del mondo.
Gianni Sartori
La pizza in famiglia,
che passione!!!
L
ucio Sartori, via Salgari mostra orgoglioso il risultato della sua bravura
nel confezionare e cuocere la pizza nel proprio forno. È un autentico
attacco alla gola!
Il profumo,la fragranza e la bontà ce li possiamo solo immaginare,… ma
tutto lascia credere che il sapore sia veramente eccezionale.
Complimenti vivissimi da parte della redazione a:
Ilenia Rivato, laurea magistrale in Scienze delle Relazioni Internazionali e dell’Integrazione Europea, presso
l’Università Cattolica di Milano il 13-04-2012.
Anna Beschin, laureata in Economia e Commercio, presso l’Università degli Studi di Verona nel mese di aprile 2012.
Fabio Vandin, laureato in Ingegneria Meccanica, presso l’Università degli Studi di Padova nel mese di aprile 2012.
Alice Confente, laureata in Infermieristica, presso l’Università degli Studi di Verona il 20-04-2012.
Gabriele Gambaretto, laurea magistrale in Ingegneria Energetica, presso l’Università degli Studi di Padova
il 20-04-2012.
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e-mail: [email protected]
L’ ALPONE 10
E
Lettere al direttore
gregio Direttore dr. Delio Vicentini, desidero esprimere
pubblicamente la mia riconoscenza
alle persone che domenica 11 marzo, in occasione della IX Giornata
Ecologica, hanno dedicato il loro
tempo e le loro energie a pulire il
nostro paese dai rifiuti lasciati negligentemente ovunque da gente
irrispettosa.
Il mio grazie va anche al gruppo
di ex allievi salesiani che periodicamente si prende cura del verde pubblico. Anche questi nostri concittadini, generosamente e con amore,
puliscono, rasano i praticelli garantendo ordine e decoro ai luoghi da
loro “adottati”.
Da ultimo vorrei aggiungere un invito a tutti ad avere più amore per
il nostro paese, le nostre piazze,
le nostre strade e i nostri giardini.
Come ognuno di noi ama la propria casa e la tiene bella, ordinata e
pulita, così tutti dovremmo avere a
cuore la “nostra casa pubblica” che
non è del Sindaco o degli stradini,
ma di noi cittadini piccoli e grandi;
da qui il dovere di non ridurla una
pattumiera di cicche, scatole vuote
di sigarette, fazzoletti usati, carte di
dolciumi e altro…
Io sogno di camminare per le vie
pulite del nostro paese che amo
molto.
Distinti saluti
Gabriella Zarattini
Ai suoi ringraziamenti aggiungiamo quelli della redazione con
l’auspicio che l’iniziativa si diffonda
sempre di più nelle nostre comunità.
LUDOPATIA
O GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO
S
embra che il gioco d’azzardo sia
nato con l’uomo. È da sempre
stato considerato una forma di intrattenimento adatto a creare momenti di
socializzazione e piacevoli emozioni. Ne
esistono varietà infinite; dai vecchi dadi
alle raffinate sale da gioco nei casinò, per
gli amanti della vita mondana. Invenzione
dei nostri giorni sono le diffuse cartelline
del “gratta e (non) vinci” che per pochi
soldi regalano solo delusioni. Finché si
sta nei limiti nulla di male anche se non
sono abitudini da raccomandare. Qualcuno suggerisce agli amanti del “gratta
e vinci” un semplice sistema per assicurarsi periodicamente la vincita: si tratta di
mettere in un salvadanaio i soldi destinati
al gioco ed aprirlo dopo qualche mese.
Tuttavia quando si tendono a superare i
limiti iniziano i guai. Spinti magari dalla
illusione di rifarsi del denaro perduto o
peggio dalla speranza di risolvere con
vincite al gioco problemi economici, si
tende a giocare sempre di più in modo
esasperato e ad impiegare sempre più
rilevanti somme di denaro. Le perdite subite incrementano il desiderio di
giocare con la speranza di recuperare
quello che si è perduto. Non ci si ferma
più di fronte a nulla sacrificando al gioco tutto le proprie risorse, i propri beni,
glia affetti personali e la famiglia.
E ricorrendo persino alla menzogna
o addirittura ad atteggiamenti illegali.
Si crea un vero e proprio stato di dipendenza. Tentativi di smettere sono
quasi sempre infruttuosi; creano soltanto nervosismo e nuove ricadute. È
una strada in discesa verso l’autodistruzione che lascia dietro di sè perdita
dei beni, perdita del lavoro, fallimento di
matrimoni e tanto altro anche di peggio.
Si tratta di una patologia non molto
frequente. Tuttavia, come tutte le dipendenze, può essere affrontata e curata
presso i centri per le tossicodipendenze.
Il trattamento è più difficile delle altre dipendenze da sostanze chimiche ma non
impossibile. Basta solo avere il coraggio
e l’umiltà di riconoscere la propria situazione di disagio ed il bisogno di chiedere aiuto. Qesto è forse lo scalino più
difficile. Non è tutto perduto se c’è chi è
disposto a tenderci la mano per aiutarci
ad uscire dalla palude.
San Giovanni Ilarione 18 maggio 2012
Vincenzo Magnabosco
MARCIA TRA I CILIEGI DA RECORD
Grande successo per l’XI^ edizione della MARCIA TRA I CILIEGI – TROFEO FEDERICO
I
Il “rito” del suono
delle “RACOLE”,
suonate per tradizione il Venerdì
Santo, dagli anziani del paese, che
vediamo nella foto,
davanti alla chiesa
di Santa Caterina in
Villa con la supervisione del parroco
don Elio.
UNA VITE DA RECORD
n una fredda giornata di Pasquetta,
il 9 aprile, circa 1900 marciatori si
sono ritrovati in Piazza Martiri a San
Giovanni Ilarione per affrontare uno
dei tre percorsi, di 7-13-21 Km, che
partendo dal centro del paese, scendevano verso sud dove, in contrada
Boarie il primo ristoro li attendeva
con pane e cotechino, il tutto accompagnato dalla musica e simpatia dei “Tacabanda”. Risalendo poi
verso il centro, attraverso un sentiero
che costeggiava l’Alpone, circa 1400
sceglievano di proseguire verso Castello, dove al secondo ristoro li attendeva il sound di Luca mentre si
rifocillavano con pane, soppressa e
“ovi duri”, immancabili il giorno di
Pasquetta.
Qui 500 temerari continuavano verso nord in direzione Luvi Bacchi,
tutto in salita, fermandosi a dissetarsi al ristoro e ricaricandosi per
affrontare l’ultimo tratto in salita,
per poi ridiscendere verso il paese,
non prima però di aver fatto l’ultima
e “obbligata” sosta ai Muzzi, dove
l’ultimo ristoro li attendeva con la
musica di dj Squalo.
Ad attendere tutti i partecipanti
all’arrivo un caldo e ottimo piatto di
pasta e degli assaggi di formaggio
locale.
Ad aggiudicarsi il premio come
Lucia Burato
Nella foto: E all’arrivo pasta party per tutti.
Piero Pandian ci invia questa foto
che ritrae una vite di Clinton dalle
dimensioni davvero notevoli; questo eccezionale alberello ha i tralci
lunghi 40 metri che da 18 anni sono
aggrappati al poggiolo di casa sua.
I
Dal GRUPPO
gruppo podistico più numeroso anche quest’anno G.S.DE MEGNI di
Monteforte a cui è andato un trofeo artigianale, intagliato su legno,
con bordo in rame. 30 i gruppi podistici premiati, provenienti anche
dalle provincie di Verona, Vicenza,
Rovigo, Padova e Trento, mentre il
premio speciale per i gruppi locali,
costituito da buoni acquisto per materiale didattico, è andato al gruppo
“scuole primarie di San Giovanni
Ilarione”
Questa edizione sarà ricordata anche per la particolare attenzione rivolta al territorio non solo grazie ai
percorsi, sapientemente tracciati da
Arturo e dai suoi amici podisti, ma
anche per la promozione e vendita
dei prodotti locali che i produttori
della zona, in collaborazione con la
Pro Loco, presentavano negli stand
allestiti sulla piazza: olio, vini “durello” e “nerone”, confettura, miele,
“fuase de Pasqua” e tartufi, le prelibatezze che facevano bella mostra
di sé sui tavoli.
Per questo successo la Polisportiva
ringrazia tutti i volontari, le associazioni del territorio sempre pronte e
disponibili, i produttori, e la passata Amministrazione Comunale, in
particolare Thomas Pandian, per la
promozione del nostro territorio e
dei suoi fantastici prodotti.
ALPINI
nostri alpini sono tornati dall’Adunata nazionale di
Bolzano dello scorso 13 maggio molto soddisfatti:
nonostante i dubbi e le voci che circolavano nelle settimane precedenti, tutto è filato liscio e senza incidenti.
Gli alpini hanno ampiamente ricambiato la fiducia
che le autorità di Bolzano avevano riposto in loro mantenendo un comportamento esemplare, ed alla loro
partenza hanno lasciato
in perfetto ordine la città
che avevano invaso festosamente per qualche
giorno.
Una significativa frase
del sindaco di Bolzano
Luigi Spagnolli, ha lasciato in tutti gli alpini un
forte messaggio: “Le nostre bandiere si amano,
quelle degli altri si rispettano”. Non solo in Alto
Adige, ma dappertutto
tutti dobbiamo mettere
in pratica questo sano
principio di convivenza!
Angelo Pandolfo
Nella foto: A Bolzano sta sfilando il gruppo alpini di San Giovanni Ilarione.
L’ ALPONE 11
SAN GIOVANNI ILARIONE E VESTENANOVA
L’
opera di proquestionario, visita medica con anamnesi ed esame obietmozione
e
tivo, accertamento dei requisiti fisici e di laboratorio);
sensibilizzazione al dono del sangue che l’Avis conduce,
• Procedura di validazione biologica dell’unità donata.
continua incessante e in ogni direzione. Infatti è con la preLa selezione del donatore viene effettuata da parte di persenza costante sul territorio che la sensibilizzazione a questa
sonale medico del Centro Trasfusionale: al momento della
importante opera di generosità e amore verso “l’altro” attecdonazione lo stato di salute del donatore è accertato attrachisce e produce ottimi ed abbondanti frutti. Porto spesso
verso una visita e mediante un colloquio riservato (coperto da
a paragone la nostra terra fertile e generosa, come fertile
segreto professionale).
e generosa d’amore verso chi soffre è la nostra gente. Se
Le domande sulle abitudini di vita (rapporti sessuali a rischio,
guardiamo i titoli dei giornali o della televisione, sembra che
uso di sostanze stupefacenti) sono molto importanti e hanno
i giovani siano allo sbando e senza ideali. Ma se osserviamo
bisogno di risposte sincere perché non vogliono invadere la
bene ciò che fanno e come si impegnano nel volontariato,
vita privata del donatore, ma servono a garantire una maggiospesso sono tutta un’altra cosa. Un esempio a dimostraziore sicurezza trasfusionale.
ne di questo è il numero in continua crescita dei giovani che
La donazione deve essere soprattutto un atto responsabile.
affluiscono nel Gruppo Donatori di Sangue di San Giovanni
È importante che il donatore legga e compili con attenzione e
Ilarione e Vestenanova.
responsabilità il questionario esternando al personale sanitaDai dati del 2011, i giovani che hanno fatto la prima donaziorio eventuali dubbi o richiedendo chiarimenti.
ne sono stati 58 su 76 nuovi donatori.
Nel periodo estivo, come ogni anno, si manifesta una carenza
Ben 93 sono stati coloro che si sono presentati presso il Cendi sangue, vuoi perché le persone si muovono maggiormente
tro Trasfusionale di San Bonifacio come aspiranti donatori. La
e, purtroppo, ci sono più incidenti stradali, vuoi perché il calstragrande maggioranza di costoro sono giovani. Non tutti
do e l’afa ci opprimono e pensiamo alle ferie ed allora anche
diventeranno Donatori effettivi perché fisiologicamente alcuil gesto della donazione del sangue lo mettiamo un po’ da
ni, per vari motivi, non risulteranno idonei. Ma solo il fatto
parte. Fatto sta che i Centri Trasfusionali vanno un po’ in crisi.
che si sono presentati con la volontà di donare dimostra la
Perciò, anche in questo periodo, non dimentichiamoci di chi
loro generosità ed il loro altruismo. Anche se non potranno
e lì su un letto d’ospedale in attesa di quella sacca di sangue
diventare donatori, sicuramente sapranno impegnarsi in altre
che può fargli rifiorire la vita e magari il prossimo anno può
forme di volontariato attraverso le quali potranno rendersi utili
anche lui pensare alle vacanze.
ed aiutare chi ha bisogno.
Luigi Pandolfo
Ecco perché affermo che i giovani il più delle volte non
sono come vengono dipinti. Basta stimolarli dando loro
fiducia e sapranno sorprenderci.
Nei nostri ospedali c’è un’emergenza che non finisce mai
di essere tale: è l’emergenza sangue; ce n’è bisogno nei
pronto soccorsi, nelle sale operatorie, in corsia. Serve a
salvare la vita delle persone o semplicemente a curarle
come si deve.
La donazione di sangue è l’azione volontaria dettata da
puro spirito di solidarietà di chi dona il proprio sangue affinché siano possibili trasfusioni a chi ne ha bisogno.
La donazione è quindi un gesto spontaneo di altruismo,
che, tuttavia, per tutelare la salute del donatore e garantire
la sicurezza del ricevente, viene regolamentato da precise
normative relative alla:
Nella foto: La linea di partenza al 10° Granfondo del Durello con alcuni atleti
• Procedura di selezione del donatore (compilazione del AS Basalti e Paola Pezzo. In evidenza, giovani “Avisini”.
L’ angolo del goloso
MATTONELLA DI GELATO
INGREDIENTI:
50 biscotti tipo “ORO SAIWA” o “CAMPIELLO”
3 confezioni di panna fresca da montare
1 confezione di amaretti da 200 grammi
200 grammi di cioccolato fondente
caffè freddo quanto basta
Procedimento:
Montate la panna. Incorporate i biscotti e il cioccolato alla
panna, girando il composto dall’alto in basso.
Disponete i biscotti secchi in una pirofila con la parte superiore
rivolta verso il basso.
Spennellate leggermente l’interno del biscotto con il caffè
freddo.
Aggiungete a cucchiaiate il composto gelato. Coprite con altri
biscotti preventivamente bagnati con il caffè. Fate attenzione
che il biscotto superiore sia parallelo a quello inferiore.
Mettete la pirofila in freezer per quattro ore.
Per montare bene la panna, vi suggerisco di mettere le fruste
dello sbattitore in frigo per qualche ora prima di usarle.
Per gustare al meglio le mattonelle, vi consiglio di lasciarle
qualche minuto a temperatura ambiente.
VARIANTE: volete una mattonella più leggera?
Inserite al posto del cioccolato della frutta matura, frullata
come ad esempio fragole, albicocche, frutti di bosco o ananas,
aggiungendo 10 grammi di gelatina in fogli e seguendo le
istruzioni.
BUON APPETITO
Luciana Damini
ASSOCIAZIONE NAZIONALE CARABINIERI
IN CONGEDO Sezione di San Giovanni Ilarione
UN RADUNO INFAUSTO
I
n occasione del 22° raduno
dell’Associazione Nazionale
Carabinieri anche la sezione di
San Giovanni Ilarione ha voluto
essere presente a Jesolo lo scorso XX-05-2012, unitamente a
molte altre rappresentanze nazionali ed estere.
Tutto era stato predisposto con grande diligenza ma un grave lutto ha colpito l’intera organizzazione. A pochi chilometri
dalla meta un pullman carico di “soci”, partiti da Aprilia (LT) e
diretti a Venezia dove avrebbero dovuto assistere, nella Basilica di San Marco, alla Santa Messa officiata dal Patriarca Mons.
Francesco Moraglia, fu coinvolto in un gravissimo incidente
stradale nel quale trovarono la morte cinque persone e altre 15
rimasero gravemente ferite.
In segno di lutto i massimi vertici direttivi dell’organizzazio-
ne unanimemente decisero l’annullamento di gran parte delle
manifestazioni previste per il sabato pomeriggio e rinunciarono
alla sfilata in “pompa magna” con Fanfare e Bande.
Soltanto una rappresentanza partecipò alla celebrazione eucaristica del Patriarca, mentre gli 80.000 convenuti marciarono
silenziosamente lungo l’itinerario previsto, passando davanti al
palco semivuoto delle Autorità, con le bandiere in posizione
retta, listate a lutto. Prima del deflusso definitivo i partecipanti
hanno assistito alla Santa Messa funebre, trasmessa con altoparlanti e officiata dal solo nostro cappellano militare di Padova, don Corrado Tombolan.
La Sezione ed il Nucleo Volontario e P.C. A.N.C. di San Giovanni Ilarione (VR), anche attraverso le pagine dell’Alpone, formulano sentite condoglianze ai famigliari delle vittime ed augurano un pronto ristabilimento per i feriti.
Si ringrazia per l’ospitalità.
Mario Rossetto
Zini San Giov. Ilarione
Roncà
Selva di Progno
Guarato San Giov. Ilarione
San Giov. Ilarione
San Donà di Piave
Monfalcone San Giov. Ilar.
Vestenanova
V.Risorgimento S. Giov. Il.
San Giov.Ilarione
Pigna San Giov.Ilarione
Boarie San Giov.Ilarione
Vesco San Giov.Ilarione
P.Niselli San Giov.Ilarione
Casella San Giov.Ilarione
Fortini San Giov.Ilarione
Montecchia di Crosara
San Giov. Ilarione
Goito Mantova
Orgiano
Montecchia di Crosara
Gallarate (VA)
P.Niselli San Giov. Ilarione
Cattignano San Giov. Ilar.
Montecchia di Crosara
Vestenanova
Bonavigo (VR)
Bertini San Giov. Ilarione
Ozzano Monferrato
Costalunga
San Felice sul Panaro
Milano
Chiampo
Da Ronco Stefano
Dal Ben Claudio
Dal Cortivo Riccardo
Dal Zovo Maria
Dal Zovo Norino
Danda Roberta
Ferrarese Dott.Franco
Filipozzi Giuseppina
Fratta Egidio
Gaiga Carlo
Gambaretto Almerina
Gambaretto Bruno
Gambaretto Elisa
Gambaretto Mario
Gambaretto Teresa
Gecchele Clelia
Incontro Giorgio
Longo Emilia
Lovato Anna
Lovato Benedetto
Lovato Rosario
Marcazzan Aristide
Marcazzan Benedetto
Marcazzan Bertlla
Marcazzan Davide
Marcazzan Domenico
Marcazzan Gaetano
Marcazzan Giuseppe
Marcazzan Pia
Marcazzan Tiziana
Marchetto Liliana
Marchetto Bruno
Marchi Lino
NATI : 8
MORTI : 6
Totale residenti maschi al 31. 05. 2012: 2.668
Totale residenti femmine al 31. 05. 2012: 2.519
CONTRIBUTI PER L’ALPONE
Allegri Giuseppe
Allegri Lino
Allegri Patrizia
Andriolo Giuseppe
Andriolo Luca
Arvotti Giuseppe
Bacco Guerrino
Bellinato Ivana
Bazzoni Chiara
Bellaria Albino
Beltrame Faustino
Beltrame Marcazzan
Beltrame Mirco
Beschin Isidoro
Beschin Maria
Beschin Teresa
Bezzan Maria
Biondaro Nicola
Biondaro Sabrina
Bordon Renzo
Burato Albertino
Carù Giuseppe
Casarotto Rino
Cengia Lorenzo
Cengia Luigina
Cerato Elvira
Ciman Angelo
Ciman Anna
Ciman Olimpio
Confente Annalisa
Confente Paolopietro
Costalunga Teresa
Gabriella Creasi
MATRIMONI : 4
Mangano San Giov. Ilar.
Brescia
Minerbe
Nebiotti San Giov. Ilarione
San Giov. Ilarione
Chiampo
V.Asiago S.Bonifacio
Vestenanova
Montecchia di Crosara
S.Caterina San Giov. Ilar.
San Bonifacio
Roncà
Montecchia di Crosara
Marmirolo (MN)
Vestenanova
V.Gecchele San Giov. Ilar.
Gazzolo D’Arcole
V.P.Caliani
V.Monte Soave
Belui San Giov. Ilarione
Camadi San Giov. Ilarione
Roncà
Boarie San Giov.Ilarione
Brandizzo (TO)
Penna San Giovanni (MC)
Marchetti San Giov. Ilar.
Monfalcone San Giov. Ilar.
Lonigo (VI)
Monfalcone San Giov. Ilar.
San Bonifacio
Villimpenta (MN)
Besozzo (VA)
Beinasco (TO)
Marini Stefano
Mazzasette Vittoria
Micheletto Luigina
Munaretti Ottavio
Munaretti Romano
Olmari Roberto
Panarotto Mario
Panarotto Pio
Panarotto Sergio
Panato Bernardo
Pandolfo Angelina
Parise Carlo
Pegoraro Renato
Perazzolo Cesare
Piccinin Maria
Posenato Celestina
Prando Dario
Rossetto Giuseppe
Sabbadoro Ernesto
Serafini Umberto
Soprana Romano
Sperotti Giancarla
Suor Maria Palma Galiotto
Todesco Mario
Urbani Bruno
Vanzo Gina
Vanzo Maria
Viali Romano
Vicentini Marco
Zandonà Silvio
Zandonà Agnese
Zandonà Assunta
Boschi Sant’Anna (VR)
Castello San Giov.Ilarione
Arzignano (VI)
Damasceni San Giov. Ilarione
Castiglione Torinese (TO)
San Giov.Ilarione
Bellieri San Giov. Ilarione
Castello San Giov. Ilarione
San Giov.Ilarione
Cà Rosse San Giov. Ilarione
Belui San Giov. Ilarione
Soliera (MO)
Gaglianico (BI)
Venaria Reale (TO)
V.Marcazzan San Giov. Ilar.
Altissimo (VI)
G.Verdi S.Giov.Il.
Bibl. Ist. Int. Don Bosco (TO)
Sabbadori San Giov. Ilarione
Milano
Gragnano Trebbiense (PC)
San Bonifacio
Tortona (AL)
Torino
Montechiari (BS)
Mangano San Giov. Ilarione
Zamichieli San Giov. Ilarione
Roncà
Montecchia di Crosara
Zamichieli San Giov. Ilarione
Vestenanova
Monfalcone San Giov. Ilarione
Totale residenti al 31. 05. 2012: 5.187
Totale famiglie al 31. 05. 2012: 1.814
L’ ALPONE 12
NI
O
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Z
A
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C
SSO
DALLE A
SPORT
Una Granfondo da incorniciare
Si è corsa domenica 29 aprile la decima edizione della Granfondo del Durello, festa del
ciclismo che ha raggiunto un importante traguardo e ha visto la vittoria del bergamasco
Cattaneo sugli 800 partenti tra i quali molte stelle del ciclismo fuoristrada.
L’
edizione 2012 della Granfondo
del Durello verrà ricordata come
un’edizione speciale e non solo per il
traguardo del decimo anno. Le previsioni
dell’Associazione Sportiva Basalti,
organizzatrice della manifestazione,
sono state tutte confermate. Sono
stati circa ottocento i ciclisti che hanno
invaso il centro di San Giovanni Ilarione
domenica 29 aprile, tra questi molti
volti noti del ciclismo fuoristrada e nomi
di peso del panorama internazionale
come la campionissima Paola Pezzo,
Mirko Celestino, Walter Costa, Johann
Pallhuber e il mattatore della passata
edizione Alexey Medvedev. La corposa
partecipazione di team élite come FullDynamix, Avion-Axevo, GS Corpo
Forestale, TX-Active Bianchi e Silmax
Cannondale era motivata dalla validità
nazionale della gara ilarionese per la
categoria Marathon, un riconoscimento
da parte della Federazione Ciclistica
Italiana allo sforzo organizzativo del
team Basalti che in dieci anni è riuscito
a creare attenzione e interesse per
il ciclismo nella Val d’Alpone. Due i
percorsi proposti: il selettivo Marathon di
63 km come da regolamento e il Classic
di 38 km che ha riscontrato il favore di un
gran numero di amatori. A conquistare il
gradino più alto del podio nel Marathon
è stato l’atleta bergamasco del team
Full-Dynamix, Johnny Cattaneo seguito
dai giovani della Forestale Luca Braidot,
che si era portato in testa al gruppo nella
parte iniziale del percorso, e Nicholas
Pettinà. La classifica femminile ha visto
primeggiare Roberta Gasperini seguita
da Romina Ciprian e Nicole Tovo,
mentre Paola Pezzo ha conquistato la
classifica del percorso Classic per il
team Barbieri così come Nicola Salvetti
del Team Bussola. Terminate le fatiche
tra i ciliegi della nostra vallata, tutti gli
atleti si sono ritrovati per il consueto
pasta party, coronando con una festa
nella festa una Granfondo del Durello da
incorniciare e regalando a tutti i volontari
e organizzatori la soddisfazione di un
lavoro ben fatto.
Nicola Andretti
…Ed è ancora prima categoria!!!!!!!!!
C
ome un film classico, dalla
trama intrecciata che si sviluppa
col passare del tempo, tra un colpo
di scena e l’altro che ti porta, con la
paura prima, l’emozione poi ed infine la
magia del lieto fine da tutti sognato… il
SANGIO si è salvato anche quest’anno,
come l’anno scorso, meglio dell’anno
scorso!!!!
Infatti, domenica 13 maggio 2012,
all’ultima giornata di campionato, dopo
il derby-salvezza col Real Monteforte,
vissuto da tutti, dentro e fuori il campo,
in maniera intensa e vinto meritatamente
dai nostri ragazzi, siamo giunti al tanto
Saggio della Scuola di Musica “G. Rossini” di San Giovanni Ilarione
svoltosi il 27-maggio-2012 presso il teatro parrocchiale
Luca Rossetto
San Giovanni si arricchisce
di due nuove aule motorie
abato 31 marzo, alla presenza
del parroco Don Elio Nizzero,
dell’ex sindaco Dal Cero Domenico,
dell’ex Assessore allo Sport Thomas
Pandian e del Presidente della Polisportiva Ilarione Lucia Burato, sono
state inaugurate le due nuove aule
motorie site al piano seminterrato della
scuola media “M. Marcazzan”.
La Polisportiva Ilarione, quale Associazione raggruppante diversi gruppi
sportivi del territorio, già da qualche
anno cercava una soluzione al problema della carenza di spazi. Infatti molte
e maggiori, rispetto a qualche anno
fa, sono le richieste per l’attivazione
di nuovi corsi di vario genere. Le due
palestre utilizzate finora, ossia quella
della scuola media, usata in particolare
per gli sport con la palla e quella, molto
più piccola, di V.le dell’Industria, non
erano sufficienti per accontentare tutte
le richieste.
L’Amministrazione Comunale era stata informata di questa problematica e,
dopo aver vagliato diverse possibilità,
ha proposto all’associazione l’uso dei
locali posti al piano seminterrato della
scuola media (visto e considerato che
gli stessi non venivano più utilizzati, dal
corrente anno, come mensa scolastica
o altro).
Una convenzione, firmata in data
27.02.2012 tra il Comune di San Giovanni Ilarione e l’Associazione Polisportiva Ilarione asd, ha sancito la
concessione in uso gratuito, delle aule
succitate. La passata Amministrazione
Comunale, ha successivamente sottoscritto con la Polisportiva stessa, una
nuova convenzione per l’affidamento
dei lavori di ristrutturazione, assegnando un contributo straordinario e coinvolgendo quindi direttamente l’associazione nella sistemazione delle due
aule motorie con annessi spogliatoi.
“La nostra partecipazione a questo
progetto” ha dichiarato il Presidente
Lucia Burato “ha accresciuto in noi il
senso di appartenenza al territorio, innanzitutto perché in questo modo i diversi iscritti alla Polisportiva, ma facenti
parte di diversi gruppi sportivi, hanno
lavorato assieme per un obiettivo comune e a servizio della comunità. Cer-
cheremo ora di soddisfare le diverse
richieste che ci provengono da parte
dei nostri concittadini, sempre tenendo presente uno degli scopi principali
della nostra associazione: la promozione dello sport. L’aver liberato qualche
spazio nella palestra della scuola media ci consente di valutare la possibilità di avviare dei corsi di minibasket.
È nostra intenzione, inoltre, collaborare
con la scuola per organizzare corsi per
bambini e ragazzi in orario scolastico.
Intendiamo inoltre prestare particolare attenzione agli anziani con i quali si
potrebbe lavorare durante i mesi freddi
all’interno e durante la bella stagione
sul territorio”
Dal direttivo della Polisportiva Ilarione
CICLI & MOTO
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hanno rappresentato competitivamente
nei vari campionati in tutta la Provincia .
La società Calcio attraverso queste
righe vuole estendere i ringraziamenti e
le soddisfazioni a tutte quelle persone
che, a vario titolo, hanno contribuito
anche quest’anno a portare in alto il
nome della nostra Associazione.
Già comunque pronti a costruire
le basi per la prossima stagione, vi
salutiamo e vi rinviamo ai prossimi
numeri per le novità e progetti per
l’anno prossimo.
Nella foto: La squadra Juniores 2011-2012.
S
Nella foto: Paola Pezzo in attesa della partenza.
atteso ed inseguito obiettivo: per un
altro anno ancora la Prima squadra
militerà in 1a Categoria. Tanta festa,
lacrime e gioie per giocatori, dirigenti
ed il numeroso pubblico accorso a
sostenere la squadra nell’ultima epica
fatica.
Importante obiettivo raggiunto anche
dalla squadra Juniores che dopo un
grande campionato in rimonta ha
concluso brillantemente il proprio
campionato al terzo posto assoluto.
Buoni e soddisfacenti risultati sono stati
raggiunti comunque da tutte le nostre
squadre dei settori giovanili che ci
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intestato a : Pro Loco di San Giovanni Ilarione - Piazza Aldo Moro, 5
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