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IASMA NOTIZIE PICCOLI FRUTTI E ORTAGGI n. 9
IASMA Notizie 1 Stampato su carta certificata Ecolabel prodotta dalla cartiera Mondi EU Ecolabel: AT/11/001 PICCOLI FRUTTI e ortaggi Notiziario tecnico del Centro Trasferimento Tecnologico della Fondazione Edmund Mach - Istituto Agrario di S. Michele all’Adige 24 maggio 2012 n. 9 IASMA Notizie n. 22 - Anno XI - Taxe payée/Tassa riscossa - TN-CPO - Direttore responsabile: Michele Pontalti - San Michele all’Adige, Via E. Mach 1 - Autorizzazione Tribunale di Trento n. 1114 del 19.02.2002 - Stampa: Litotipografia Alcione, Lavis (TN) Controllo della Drosophila suzukii attraverso la tecnica della cattura massale - Da alcune prove svolte su colture come il mirtillo negli scorsi anni si è osservato che è possibile contenere il danno da Drosophila suzukii anche con la cattura massale. Le sperimentazioni sono ancora in corso, comunque la tecnica serve a ridurre la popolazione del fitofago creando una barriera intorno al frutteto e limitando di fatto le immigrazioni di adulti dall’esterno. L’integrazione poi con la difesa chimica consente di ottenere una riduzione del danno nell’impianto. La cattura massale consiste nel disporre lungo il perimetro dell’appezzamento una serie di trappole attrattive di colore rosso contenenti 200 ml della miscela composta da aceto di mela (3/4), vino rosso (1/4) e un cucchiaino di zucchero grezzo di canna (alcune cooperative la forniscono già pronta in bag-in-box da 5 l, a cui basta aggiungere lo zucchero). L’abbinamento del colore rosso dei contenitori con questa miscela aumenta notevolmente il potere attrattivo rispetto ad altre tipologie di trappole rendendole più efficaci per una cattura massale. - quantità di trappole e modalità di esposizione: una trappola ogni 2 - 2,5 m l perimetro del appezzamento (testate comprese) poste a circa 1,2 - 1,5 m da terra, m in pieno sole; uso corretto: sostituzione settimanale della miscela evitando di versare il vecchio suolo. Modalità di esposizione delle trappole Per un appezzamento, anche composto da una Dal monitoraggio sul territorio provinciale svolto dai tecnici del CTT, si sono riscon batteria di tunnel, rispettando l’equidistanza di presenze in Valsugana e Val d’Adige. Ad2 esempio, un appezzamento, composto da una batteria m tra lepertrappole lungoanche il perimetro esterno, ri- di tunnel l’equidistanza di 2 m tra le trappole lungo il perimetro esterno, risultano necess sultano, per esempio, necessarie circa 70 trappole trappole. (Fig. 1). Figura 1 Schema disposizione delle in un di appezzamento di Figura 1 Schema disposizione delle trappole in trappole un appezzamento 1000 mq. Fonte: Periodico Informa 1000 mq. S. Orsola (Gianluca Savini) Fonte: Periodico Informazione tecnica di S. Orsola (Gianluca Savini) Dal monitoraggio sul territorio provinciale svolto dai tecnici del CTT, si sono riscontrate le prime presenze in Valsugana e Val d’Adige. Foto 2 e 3 Esempio di disposizione delle trappole in campo Foto 1 Trappola per cattura massale Foto 4 Esempio di disposizione delle trappole in campo 2 IASMA Notizie 24 maggio 2012 -- epoca di applicazione: dai primi segni di invaiatura dei frutti o nel caso di un consistente volo di drosofila in zona e fino alla fine della raccolta; -- quantità di trappole e modalità di esposizione: una trappola ogni 2 - 2,5 m lungo tutto il perimetro del appezzamento (testate comprese) poste a circa 1,2 - 1,5 m da terra, meglio se non in pieno sole; -- uso corretto: sostituzione settimanale della miscela evitando di versare il vecchio contenuto sul suolo. Potrebbe essere importante costituire sin d’ora una rete di trappole per catturare i primi pochi adulti già attivi all’inizio della stagione; a tal fine è consigliabile esporre appena possibile, anche in assenza di frutti maturi, 3-5 trappole ogni 1000 m2 di area coltivata e sostituirne il contenuto settimanalmente. Questo in considerazione del fatto che l’attrattività delle trappole in assenza di frutta matura è maggiore poiché mancano o sono ancora scarse le fonti di nutrimento ed ovodeposizione. Anche in autunno è consigliabile adottare questi accorgimenti con le stesse modalità per abbassare la popolazione svernante. L’adozione di questa strategia di difesa è suggerita ai produttori di ciliegio e di piccoli frutti (ribes escluso), ma non è obbligatoria. Un’altra tecnica per prevenire i danni da drosofila è l’utilizzo di reti anti-insetto. La tecnica è ancora in corso di sperimentazione, ma quando possibile può essere vantaggiosamente adottata a condizione di osservare alcuni accorgimenti: • uso di rete a maglie sufficientemente fitte per impedire il passaggio dell’insetto (mesh 16/10 con maglie di max 0,8 x 0,8 mm); • attenzione a non lasciare aperture che possono permettere l’ingresso della drosofila nell’appezzamento; • valutare l’effetto sul microclima dell’ambiente sottorete (modificazioni nella penetrazione della luce e a carico di temperatura e umidità) che potrebbe essere sfavorevole per le piante. Foto 1 Trappola per cattura massale Foto 2 Esempio di disposizione delle trappole in campo Foto 3 Utilizzo di reti anti-insetto