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Un convegno sul volontariato nello sport non poteva che tenersi a

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Un convegno sul volontariato nello sport non poteva che tenersi a
Alan Gasperoni
Presidente Panathlon Club Junior San Marino
Un convegno sul volontariato nello sport non poteva che tenersi a San Marino.
Mi complimento con il Panathlon e con il Presidente Silvagni per la scelta del tema che mi sta
particolarmente a cuore e che credo stia a cuore al 99 per cento degli sportivi sammarinesi visto che
quel 99 per cento è formato da volontari, amatori, dilettanti.
In un territorio nel quale 1 persona su tre è tesserata per una qualche federazione, i professionisti fra
atleti, tecnici e dirigenti si contano sulla punta delle dita ed è per questo che dico che un convegno
con questo tema non aveva sede migliore di questa. San Marino, con i suoi mille difetti e i tanti
problemi che lo attanagliano specie in questo momento della storia è emblema del volontariato
sportivo.
Credo ci sia tempo, oggi, per celebrare uno dei volontariati sportivi più nobili, più toccante e
moralmente più ricco che con il termine sportivo per eccellenza io definirei semplicemente
vincente: quello degli Special Olympics. Special Olympics è un gruppo di persone, una famiglia che
insegna vincendo e vince insegnando, volontari per definizione ripagati dagli insegnamenti che il
volontariato da. Arricchiti dallo stare con questi ragazzi stupendi.
Ma il volontariato sportivo non è solo Special. Io, vorrei citare chi si alza al mattino anche alla
domenica dopo averlo fatto per lavoro tutta la settimana per andare ad una gara di podismo fuori
porta, al freddo, pagando di tasca l’iscrizione con l’unico intento di arrivare in fondo mettendo alla
prova il proprio fisico nell’esaltazione dei valori veri dello sport. Ma anche e soprattutto a quelle
persone che seguono gli atleti senza nemmeno partecipare alla gara, allenatori volontari,
massaggiatori volontari, dirigenti volontari.
Io sono tornato ieri dalla Finlandia, dove ero al seguito della delegazione della Nazionale
Sammarinese. Una delegazione fatta di volontari veri, nella quale ero l’unico ad essere in viaggio
per lavoro e quindi ad essere retribuito. Dirigenti volontari a cominciare dal presidente, staff medico
e tecnico volontario che vivono nell’orgoglio di essere al cospetto delle grandi d’Europa senza
percepire nulla.
Calciatori amatori, 16 su 18, che vivono di altro e che lasciano il proprio lavoro prendendo ferie che
potrebbero utilizzare per un viaggio con la fidanzata per difendere i colori della propria Nazione.
Poi mi alzo alle 10 e leggo su Repubblica, quotidiano fra i più letti in Italia, un articolo che sfotte
quel gruppo, snocciola statistiche che nulla centrano con lo sport e apostrofa la Nazionale di San
Marino senza mezzi termini come “La più scarsa d’Europa” con toni deridenti e sarcastici.
Beh, a quel giornalista, il signor Sisti, lascerò il mio posto quando a giugno la Nazionale
Sammarinese andrà ad Amsterdam a sfidare l’Olanda vicecampione del mondo in Sudafrica. Così,
se sarà un onesto giornalista, quando tornerà a casa, scriverà di valori veri, di unità, passione,
piacere di fare sport oltre gli interessi e volontariato che la piccola San marino insegna ai grandi del
mondo e non dei gol che il campione d’Europa Wesley Sneider rifilerà agli avversari superando la
marcatura del ragioniere Alessandro Della Valle o del magazziniere Matteo Bugli.
Il volontariato è passione e credo che questo oggi possa emergere negli illustri interventi che
ospiteremo.
Il volontariato è la vera essenza dello sport, libera da quelle forzature che il business impone ed ha
imposto mandando spesso al collasso club e federazioni sportive. Il volontariato è fair play, perché
non puoi rompere una gamba a quello che domattina, come te, deve andare in ufficio, il volontariato
è gioia di fare attività fisica, piacere di correre e saltare. Il volontariato è “service”, è una missione.
Grazie.
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