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vendere con passione
NON è MAI TROPPO TARDI! NON è MAI TROPPO TARDI! VENDERE CON PASSIONE = VENDERE CON SUCCESSO VENDERE F 68 inalmente! Magari avessi avuto una rivista così nel 1982 quando ho iniziato la mia carriera nella vendita diretta. Ho conosciuto Vendere di più grazie a un’amica che lavora in Just e, dopo averlo letto tutto in un’ora, mi sono immediatamente abbonato, talmente ne ero entusiasta! È veramente uno strumento importante per stimolare l’entusiasmo di chi porta avanti questa straordinaria attività. Sono Michele, ho 46 anni, abito a Padova sin dalla nascita, sposato da 22, due figli di 21 e 16 anni. Dopo il diploma di perito agrario, mi sono iscritto alla Facoltà di Agraria dell’Università di Padova, ma dati i primi esami decisi di anticipare il servizio di leva, e nel frattempo cercai un “lavoretto” per guadagnare un po’ di soldi. Su un quotidiano, lessi un’inserzione che attirò la mia attenzione; fissai un colloquio e ci andai assieme a Cristina, mia futura moglie. Mi proposero di vendere pentole (Amc, grande scuola) e da lì iniziò la mia avventura. In quel periodo non avevo l’auto (solo il mitico Bravo della Piaggio) e mio padre non aveva nessuna intenzione di prestare la sua 132 Fiat a un neopatentato; quindi dovetti convincerlo ad accompagnarmi. Di sera, con due valigione, andavo a fare i “party” (a cui partecipavano più famiglie), di giorno eseguivo le interviste singole (per vendere) in Bravo. Primo mese di attività: 20 milioni di fatturato. Comprai subito una Ford Escort usata (500 mila lire), che a me sembrava una Bmv (l’auto dei miei sogni!). Purtroppo cinque mesi dopo partii per il militare. Durante i piantoni notturni e le guardie mi ripetevo la presentazione. Ormai mi era entrata dentro, e durante la licenza o i permessi andavo a fare appuntamenti. Mi piaceva, sentivo che quella era la mia strada, ma i miei genitori non erano contenti: di Michele Pengo cercarono di dissuadermi in tutti i modi, ma dopo una pausa di otto mesi (aprirono con me un negozio) tornai alla vendita. All’inizio i guadagni non erano altissimi (avevo già una famiglia) e non fu facile, ma il mio sogno, il mio obiettivo era chiaro: volevo coordinare un gruppo di venditori e diventare responsabile di una zona. Non sapevo quando o come, ma sapevo che ci sarei riuscito. Nel 1988 iniziai a proporre i sistemi di riposo (coperte in lana merinos e materassi in lattice): furono anni meravigliosi, che videro apertura di uffici, guadagni più che buoni, la prima Bmw nel 1991, la prima qualifica a manager. Ci sono stati anche momenti di difficoltà, che mi hanno portato tante volte a pensare che forse avevano ragione i miei genitori, che era meglio avere un posto fisso e uno stipendio sicuro. Ma la tenacia, elemento indispensabile, e una forte “visione” che alimentava il mio obiettivo mi hanno sempre dato la motivazione per continuare, e infatti moltissime sono state le soddisfazioni. Anche i miei genitori cambiarono idea su questa attività e lavorarono con me per 10 anni (Chi l’avrebbe detto! Mai dire mai!). Nel 1997 incontrai sulla mia strada un grande maestro di vita, di enorme spessore professionale, con il quale iniziai una collaborazione: Elio Svaldi, presidente di Gioel 96 srl, MICHELE PENGO ora diventata Gioel spa e socia Avedisco. Da allora sono passati 13 anni: oggi sono manager coordinatore del nord-est di Gioel e coordino 80 venditori. Mi occupo della formazione dei nuovi incaricati e svolgo attività di team building. Un altro incontro che ricordo con particolare emozione è stato quello con Mario Silvano, quando la dirigenza Gioel decise di chiedere la sua consulenza per migliorare il nostro metodo di lavoro. Ho avuto il piacere, oltre che l’onore, di avere vari briefing personali con lui nell’arco di 4 mesi. Mi ha insegnato a dire «Capisco» prima di rispondere ed è stato un esempio di come la passione e l’amore siano ingredienti indispensabili per far “lievitare” l’attività più bella del mondo. Da tre anni inoltre mi sono specializzato nella formazione attraverso il potere del pensiero positivo e creativo, e conduco seminari sul tema. La soddisfazione più bella ce l’ho quando vedo persone, che non pensavano di essere capaci di vendere, ottenere buoni risultati e guadagni importanti. E mia moglie? La sua passione era il computer, tant’è che oggi è iscritta all’università ed è responsabile marketing nella mia stessa azienda! A chi sta pensando se iniziare o no un’attività come questa, posso dare solo un consiglio: “Non credere a quello che ti ho detto, ma provati!”. Solo provando, e provandosi, si può realmente capire che cos’è la vendita diretta. L’importante è dare fiducia alle persone che ti possono trasmettere degli insegnamenti o alle aziende che ti garantiscono una grande formazione tecnica e psicologica e la giusta forma mentis. Bisogna concentrare tutte le energie sulle cose che desideriamo, senza mollare mai, ma credendo inflessibilmente nel prodotto, nell’azienda e soprattutto in noi stessi. Abbiamo tutti dei talenti: proviamo ad ascoltare la voce interiore che ci parla da quando siamo nati e che ci vuole realizzati. Mettiamoci alla prova, sfidiamo le nostre convinzioni, i nostri pregiudizi, le paure e facciamo emergere la nostra ambizione. Siamo persone di valore e possiamo portare valore al mondo. Realizziamo i nostri sogni! Che bella la vendita! GRAZIE a chi me l’ha fatta conoscere, GRAZIE a chi me l’ha fatta amare, GRAZIE a tutti i clienti e venditori che la condividono assieme a me. Buon lavoro. [email protected] 69 VENDERE abbiamo chiesto a voi lettori di raccontarci una bella storia di vendita. Ci avete risposto con entusiasmo. Pubblicheremo quindi una storia in ogni numero. E voi, cosa state aspettando? SCRIVETE A [email protected]