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Capire l`Ipertensione Arteriosa

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Capire l`Ipertensione Arteriosa
Capire l'Ipertensione
Arteriosa
Guida pratica per il paziente
Testi e commenti
a cura di Dr.ssa Francesca Pavan
Sessione grafica
a cura di Daiana Ormenese
Capire l'Ipertensione
Arteriosa
Guida pratica per il paziente
INDICE
Introduzione
pag 1
La pressione arteriosa
pag 3
L'ipertensione arteriosa
pag 6
I fattori di rischio
pag 8
Dal sintomo alla diagnosi
pag 11
Come curare l'ipertensione arteriosa
pag 13
Introduzione
Molte malattie sono in grado di provocare una serie di segni e sintomi clinici la
precocemente e curata efficacemente. Inoltre, la ricerca scientifica ha
cui comparsa ci preoccupa tanto da ricorrere alle immediate cure del medico
permesso di mettere a punto farmaci antiipertensivi efficaci e ben tollerati ed il
di fiducia.
loro uso corretto, permette un controllo della pressione arteriosa in un buon
Al contrario, per altre malattie che decorrono senza sintomi e vengono
numero di pazienti.
diagnosticate solo occasionalmente durante una visita medica di controllo,
Infine
tendiamo a sottovalutarne l'importanza e spesso non rispettiamo i suggerimenti
l'ipercolesterolemia, l'iperuricemia, il diabete, il sovrappeso, può ridurre
e le prescrizioni del medico.
notevolmente il rischio di malattie cardiache e cerebro-vascolari.
L'ipertensione arteriosa, caratterizzata dall'aumento dei livelli di pressione
Pertanto è consigliabile effettuare controlli medici frequenti al fine di
all'interno delle arterie, è una di quelle malattie che decorre generalmente
diagnosticare precocemente l'ipertensione ed attuare adeguate misure
senza segni e sintomi clinici di grandi entità che spesso vengono trascurati o
terapeutiche.
sottovalutati dal paziente.
La terapia ed i consigli medici andranno eseguiti scrupolosamente e ciò
L'ipertensione arteriosa è una malattia che può essere curata: pertanto è
permetterà di convivere con l'ipertensione arteriosa mantenendo una buona
importante rivolgersi al proprio medico di medicina generale ed eseguire
qualità di vita.
il
controllo
di
altri
fattori
correttamente ogni suo consiglio, tanto alimentare quanto farmacologico al
fine di prevenire le malattie cardiache.
Molti studi epidemiologici indicano che l'incidenza dell'ipertensione arteriosa
Buona lettura.
aumenta con l'età, che può essere legata a fattori genetici ed è sicuramente
favorita da taluni fattori igienico-dietetici, come l'eccesso di sale da cucina, il
sovrappeso, lo stress.
Molti studiosi hanno sottolineato che meccanismi renali, ghiandolari, vascolari
e nervosi possono contribuire alla genesi dell'ipertensione arteriosa e che a
lungo andare si possono verificare danni renali, cardiaci, cerebrali ed è
possibile
osservare
anche
gravi lesioni della
parete
arteriosa stessa,
l'alterosclerosi.
L'ipertensione arteriosa è dunque una malattia da non sottovalutare ma che
fortunatamente, nella maggior parte dei casi, può essere diagnosticata
1
2
di
rischio
cardio-vascolari,
quali
LA PRESSIONE ARTERIOSA
La
pressione
viene
misurata
con
un
apposito
strumento
chiamato
“sfigmomanometro”. Esistono diversi tipi di sfigmomanometro: ci sono quelli
digitali e quelli meccanici a colonnina di mercurio, comuni e precisi sono quelli
Il cuore è un motore a due tempi rappresentati da 2 battiti cardiaci che
vengono comunemente chiamati in medicina “sistole” e “diastole”.
La sistole corrisponde al momento di “massima” attività del cuore (contrazione
cardiaca), mentre la “diastole” è il momento di “minima” attività del cuore
(riposo cardiaco).
Il cuore pompa il sangue spingendolo durante la sistole con forte pressione
a mercurio.
Il bracciale dello sfigmomanometro, posizionato attorno al braccio, al di sopra
della piega del gomito, viene gonfiato con l'aria spinta dalla pompetta lungo il
tubicino di gomma.
Gonfiando prima, e sgonfiando poi il bracciale, il medico rileva i valori della
pressione arteriosa sistolica e diastolica, ovvero la pressione massima e minima
vigente nella arteria sottostante il bracciale dello sfigmomanometro. Il bracciale
nelle arterie che, essendo elastiche, si dilatano al passaggio del sangue stesso.
comprime i vasi sanguigni del braccio registrando la pressione del sangue all'interno
La pressione che si crea nelle arterie durante la fase di contrazione cardiaca è
delle
chiamata “pressione sistolica” o “massima”, mentre la pressione presente nelle
sfigmomanometro permette di individuare il valore di pressione massima e
arterie durante la fase di riposo cardiaco (durante la quale il cuore si riempie di
minima espresso in millimetri di mercurio (mmHg). Tali valori registrati in individui
sangue che ritorna dalle vene) è chiamata “pressione diastolica o minima”.
“normali” in condizione di riposo corrispondono a 120 mmHg (pressione
arterie.
Gonfiando
e
sgonfiando
il
bracciale,
il
mercurio
dello
arteriosa sistolica o massima) e 80 mmHg (pressione arteriosa diastolica o
minima). Se i valori pressori superano quelli generalmente ritenuti normali, si
parla di ipertensione o malattia ipertensiva ed il paziente è definito “iperteso”.
SISTOLE E DIASTOLE
Quando il cuore si rilascia,
tra un battito e l'altro, e i ventricoli
ricevono il sangue dagli altri, la
pressione arteriosa è ai livelli
minimi (diastolica). Quando i
ventricoli si contraggono
energicamente e la pressione
raggiunge il livello massimo, si
parla di pressione sistolica.
3
4
IPERTENSIONE GRAVE
L'IPERTENSIONE ARTERIOSA
Una pressione diastolica (Minima) che sia costantemente al di sopra di 120
mmHg, è indicativa di ipertensione grave e richiede un'adeguata terapia
farmacologica.
risultante del tono elastico di tutte le arterie e delle arteriole del corpo umano,
è regolata da molte sostanze ormonali prodotte da alcune ghiandole del
IPERTENSIONE DI MEDIA GRAVITA'
corpo umano chiamate “ghiandole endocrine”; varia da individuo ad individuo,
In questo caso la pressione minima è costantemente compresa tra 105 e 120
mmHG.
Questo
Non esiste una pressione arteriosa “ideale”. La pressione arteriosa, che è la
tipo
di
ipertensione
richiede
un'adeguata
terapia
farmacologica.
tende ad aumentare con l'età, si modifica nel corso della giornata e risente delle
attività svolte.
Ad esempio, durante il sonno la pressione arteriosa tende a
ridursi, mentre aumenta durante il giorno e con gli sforzi fisici.
Sebbene non esista una pressione arteriosa ideale, si è visto che valori uguali o
inferiori a 140 mmHg per la pressione sistolica e uguali o inferiori a 90 mmHg per la
IPERTENSIONE LIEVE
pressione diastolica non sono dannosi per la salute. Valori superiori a 140/90 mmHg,
Valori di pressione minima costantemente tra 95 e 105 mmHg sono indicativi di
ipertensione lieve, che deve essere prontamente trattata.
registrati in occasione di diversi controlli nel corso del tempo, indicano uno stato di
ipertensione arteriosa. L'ipertensione arteriosa è una patologia molto diffusa in
tutto il mondo. Nella maggior parte dei casi non è possibile individuarne la
causa e per questo motivo viene chiamata “ipertensione arteriosa essenziale”.
IPERTENSIONE AL LIMITE
Quando invece si riesce a scoprirne la causa determinante viene definita
In questo caso la pressione minima oscilla sempre tra 90 e 95 mmHg. Si
“ipertensione arteriosa secondaria”, secondaria cioè ad una causa nota
raccomandano misure preventive.
come:
1. l'insufficienza renale cronica, che si verifica quando i reni sono
danneggiati al punto tale da non funzionare più correttamente;
PRESSIONE NORMALE
2. il restringimento della grande arteria che origina dal cuore: l'aorta,
Una pressione diastolica che si mantenga fra 70 e 90 mmHg viene considerata
normale
ovvero l'arteriosclerosi;
3. le malattie che colpiscono alcune ghiandole endocrine che hanno il
compito di regolare la pressione arteriosa;
IPOTENSIONE
4. il restringimento e la perdita di elasticità delle arterie: questa malattia è
chiamata “arteriosclerosi” ed è causata dalle placche ateromatose
L'ipotensione o bassa pressione arteriosa è difficile da definire: talvolta, in
formate dall'aumento di grassi che si depositano in corrispondenza
donne giovani e sane si riscontra una “minima” di soli 50 mmHg.
delle biforcazioni delle arterie.
5
6
POSSIBILI CAUSE SPECIFICHE DI IPERTENSIONE
I FATTORI DI RISCHIO
Solo nel 10% circa dei casi l'ipertensione dipende da malattie specifiche, le più
comuni fra queste sono illustrate qui sotto:
Alcune persone sono predisposte a sviluppare l'ipertensione arteriosa,
probabilmente per fattori genetici. Ma esistono anche particolari condizioni
cliniche in grado di aumentare il rischio di sviluppare l'ipertensione arteriosa: i
“fattori di rischio”.
I fattori di rischio per l'ipertensione arteriosa che prenderemo in considerazione
sono:
–
il diabete mellito
–
l'aterosclerosi
–
il fumo
–
il sale.
Il diabete, ossia l'aumento eccessivo di zucchero (glucosio) nel sangue, è un
Indipendentemente dalle cause, l'ipertensione arteriosa a lungo andare
fattore di rischio per l'insorgenza dell'ipertensione arteriosa in quanto lo
danneggia:
zucchero presente in eccesso è in grado di indurre danni nella parete delle
1. cervello
arterie. Tali lesioni provocano restringimento e perdita dell'elasticità della
2. cuore
parete arteriosa stessa. Queste arterie ristrette e meno elastiche rendono
3. arterie
difficile il passaggio del sangue (si adattano meno al passaggio del flusso
4. occhi
sanguigno) ed il cuore è quindi costretto a pompare il sangue con maggior
5. reni
forza per poter vincere la maggior resistenza offerta dalle arterie più “rigide”.
e può quindi essere causa o concausa di:
A lungo andare il cuore si affatica.
1. infarto del cuore
2. ictus cerebrale
L'Aterosclerosi
L'Aterosclerosi rappresenta un altro fattore di rischio in quanto i grassi,
3. insufficienza renale
(trigliceridi e colesterolo), se presenti in eccesso nel sangue, si depositano sulla
4. perdita della vista.
parete interna delle arterie sotto forma di “placche” che restringono ed
Sebbene nella maggior parte dei casi, come già detto, non sia possibile
irrigidiscono le arterie contribuendo all'aumento della pressione arteriosa e
individuare le cause dell'ipertensione, sono noti i fattori di rischio, ossia le
anche in questo caso aumenterà lo sforzo che il cuore dovrà compiere per
condizioni in grado di aumentare il rischio di sviluppare la malattia ipertensiva.
spingere il sangue nelle arterie.
7
8
Il fumo da tabacco rappresenta un fattore di rischio in quanto la nicotina è un
eccitante in grado di stimolare l'attività del cuore e di innalzare la pressione;
inoltre il fumo danneggia le pareti delle arterie determinando uno stato di
restringimento ed una perdita di elasticità. La conseguenza, analogamente al
diabete e all'aterosclerosi, sarà un aumento dello sforzo che il cuore dovrà
compiere.
B) presenza di fattori di rischio ambientali come:
1. fumo
2. molto sale e molti grassi animali nei cibi
3. vita sedentaria
4. abitudini di vita molto competitive e stressanti
5. molti alcolici
Una dieta troppo ricca di sale può risultare dannosa in quanto il sale da cucina
determina una ritenzione di liquidi nei tessuti e nel torrente circolatorio. Tale
accumulo di liquidi sottopone il cuore ad un maggiore impegno per assicurare
una “spinta” adeguata al sangue contenuto nelle arterie.
Anche in questo caso si avrà un aumento di pressione con conseguente
maggior lavoro da parte del cuore.
6. sovrappeso
7. assunzione di caffè e/o tè in quantità eccessiva
8. farmaci
come:
contraccettivi
ormonali
(pillola),
cortisonici,
decongestionanti nasali (farmaci contro il raffreddore) assunti per
lunghi periodi
Viene consigliato a tutti di fare un controllo della pressione sanguigna almeno
L'Ipertensione arteriosa, quindi, con il passare del tempo determina un danno
della funzionalità cardiaca.
1 volta/anno; tuttavia misurare la pressione arteriosa non deve diventare un
incubo. I fattori famigliari o genetici non possono essere eliminati, ma è
possibile tenere sotto controllo ad esempio alcune malattie, quali il diabete,
Esistono inoltre delle condizioni in grado di aumentare il rischio di sviluppare
l'ipertensione arteriosa come:
A) una pregressa storia famigliare (padre, madre, nonni) o una pregressa
manifestazione personale di:
l'obesità ed il sovrappeso, e l'ipertensione arteriosa stessa.
Esistono infatti terapie in grado di controllare adeguatamente tali patologie,
specie se attuate precocemente.
E' altrettanto possibile modificare le abitudini di vita che possono non solo
aumentare il rischio di sviluppare l'ipertensione ma anche complicarla,
1. ipertensione arteriosa
causando danni spesso difficilmente riparabili (infarto del cuore, ictus
2. ictus cerebrale
cerebrale, cecità). Mangiare “bene” senza perdere il “gusto” di mangiare è
3. malattie endocrine
possibile, come è possibile perdere peso, fare esercizio fisico, limitare o
4. diabete mellito
eliminare l'uso delle sigarette e degli alcolici.
5. infarto miocardio
6. insufficienza renale cronica
7. aterosclerosi
8. arteriosclerosi
9
10
DAL SINTOMO ALLA DIAGNOSI
l'ipertensione arteriosa è definita il “killer silente” perchè se non coesistono altre
danni del cuore ed un esame del fondo dell'occhio, per esaminare lo stato
affezioni o non sono presenti danni ad organi o ad apparati il paziente può
delle arterie retiniche.
non lamentare sintomi.
Andranno anche eseguite alcune analisi di laboratorio per individuare alcune
In alcuni casi possono comparire sintomi aspecifici, cioè non legati
possibili cause di ipertensione arteriosa ed allo stesso tempo per verificare la
all'ipertensione arteriosa, quali ad esempio cefalea e vertigini.
concomitante presenza di altri fattori di rischio.
Con il passare del tempo, tuttavia possono comparire segni e sintomi legati ai
A volte può rendersi necessario un esame particolare che prevede la
danni provocati dall'ipertensione arteriosa su alcuni “organi bersaglio”.
misurazione della pressione arteriosa nell'arco delle 24 ore mentre il paziente
Tali organi sono rappresentati dal cuore, le arterie, il cervello, il rene, la retina.
svolge le attività quotidiane. Ciò si può ottenere con l'Holter pressorio, che
In alcuni pazienti, infatti, il primo segno di uno stato di malattia ipertensiva può
prevede
essere rappresentato tanto da una angina pectoris quanto da una epistassi,
automaticamente, ad intervalli prestabiliti, la pressione arteriosa.
ovvero la perdita di sangue dal naso, o da disturbi visivi.
Il medico, dunque, caso per caso deciderà l'iter diagnostico più adeguato per
Altre volte può verificarsi un incidente vascolare cerebrale (ictus) senza che
stabilire una corretta diagnosi e per suggerire i consigli e la terapia più idonea.
l'applicazione
di
uno
strumento
mai il paziente abbia sospettato di essere iperteso.
Con il persistere dell'ipertensione arteriosa, quindi, possono comparire i sintomi
ed i segni clinici correlati ai danni indotti dall'ipertensione su ciascun organo
bersaglio. Quindi, nelle fasi iniziali, dato il decorso silente e subdolo della
malattia ipertensiva, l'iter diagnostico viene generalmente avviato solo dopo
che un controllo occasionale dei valori della pressione sanguigna ha messo in
evidenza gli alti valori pressori: da qui l'importanza della misurazione periodica
della pressione anche in soggetti apparentemente asintomatici.
Se viene diagnosticata un'ipertensione attraverso la misurazione della pressione
arteriosa con lo sfigmomanometro, vengono in seguito applicate procedure
diagnostiche utili per determinare lo stato clinico generale del paziente ed in
particolare per valutare le condizioni di ciascun organo bersaglio.
Oltre
ad
una
accurata
visita
medica,
occorre
eseguire
un
elettrocardiogramma ed una radiografia del torace, per valutare eventuali
11
12
sul
paziente
che
misura
COME CURARE L'IPERTENSIONE ARTERIOSA
La terapia dell'ipertensione arteriosa ha come scopo quello di ridurre
L'ATTIVITA' FISICA
gradatamente i valori pressori fino a valori accettabili. Naturalmente anche gli
Se le condizioni fisiche lo permettono ed il vostro medico di fiducia vi da il
altri fattori di rischio, quali la ipercolesterolemia (aumento eccessivo del
permesso, potete eseguire qualche esercizio fisico di tipo aerobico, come ad
colesterolo nel sangue), l'iperglicemia (aumento eccessivo dello zucchero nel
esempio il camminare velocemente, marciare a lungo, o andare in bicicletta.
sangue) e il sovrappeso andranno tenuti sotto stretto controllo medico al fine di
Inizialmente, specie quando si è condotto una vita sedentaria, non ci si deve
ridurre il rischio che tali fattori, sommandosi possano potenziarsi a vicenda.
affaticare eccessivamente ed ogni esercizio fisico deve essere compiuto
Questo spiega perchè il medico consiglia al paziente una serie di norme
gradualmente. Occorre vestirsi adeguatamente, con un abbigliamento adatto
igienico-dietetiche che mirano a correggere l'alimentazione, la vita sedentaria,
e scarpe comode.
il consumo di alcool e di fumo, lo stile di vita in generale.
Gli esercizi fisici andrebbero compiuti regolarmente, tutti i giorni, magari in
compagnia di amici per non annoiarsi e condividere il divertimento.
IL FUMO
Anche quando le condizioni atmosferiche non permettono di uscire sarebbe
Il fumo rappresenta un fattore di rischio importante che nel paziente iperteso
bene fare 10-15 minuti di ginnastica ogni giorno magari con una cyclette in
assume un ruolo ancor più grave. Infatti, il fumo può provocare l'insorgenza di
casa.
lesioni della parete delle arterie, quindi dovrebbe essere presa la decisione di
Comunque, se durante l'attività fisica accusate qualche sintomo (malessere,
smettere di fumare o almeno di ridurre drasticamente il numero delle sigarette
capogiro, dolore al petto o mancanza di fiato) fermatevi e riferite i sintomi
consumate giornalmente. Smettere di fumare oltre che giovare alla cura della
comparsi al vostro medico di fiducia.
ipertensione arteriosa e alla riduzione dei danni polmonari e bronchiali, può
anche contribuire a migliorare il rendimento muscolare durante l'attività fisica
quotidiana.
LA DIETA
Il sovrappeso rappresenta uno dei nemici da combattere sia per il ruolo che
esso svolge nella genesi dell'ipertensione arteriosa, sia per il fatto che spesso si
LO STRESS
accompagna all'ingestione di cibi ad alto contenuto di colesterolo e
Anche lo stress ed i ritmi frenetici della vita moderna possono interferire
negativamente sui livelli di pressione arteriosa. E' bene quindi, ricavare uno
spazio nelle attività settimanali dedicato al relax, cercando di compensare i momenti di
maggiore tensione, programmando un'attività sportiva, magari all'aria aperta ed in
compagnia di amici. Il controllo dello stress vi aiuterà anche a contro llare la voglia di
fumare, la sedentarietà, e la voglia di mangiare fuori dai pasti.
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trigliceridi.
Quindi, il soggetto iperteso ed in sovrappeso dovrebbe sempre tenere sotto
controllo il proprio peso cercando di perdere “qualche chilo” (basterebbe il
10% del peso iniziale in 6 mesi per vedere già un netto miglioramento delle
condizioni di ipertensione).
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A tale scopo, oltre alla attività fisica, si dovrebbero correggere le abitudini
I farmaci più comunemente utilizzati per il trattamento dell'ipertensione
alimentari. Innanzi tutto bisogna ridurre il contenuto di sale da cucina nella
arteriosa sono:
dieta, non soltanto riducendone l'aggiunta sui cibi, ma anche evitando di
assumere i cibi di per sé troppo salati.
I DIURETICI:
Anche l'acqua minerale andrebbe selezionata, scegliendo quella con il minor
facilitano la perdita di liquidi con le urine, riducendo così il volume di sangue
contenuto di sodio in base al valore riportato sull'etichetta della bottiglia.
circolante e facilitando il lavoro del cuore. Questo meccanismo contribuisce
Naturalmente anche i cibi troppo grassi (uova, latte intero, formaggio, fegato,
alla riduzione dei livelli di pressione arteriosa.
burro, lardo, carni grasse), i condimenti, i dolci, il caffè, lo zucchero e gli alcolici
vanno assunti con moderazione.
I BETA BLOCCANTI:
In teoria nessun alimento dovrebbe essere abolito completamente dalla dieta,
questo tipo di farmaci esplicano la propria attività antiipertensiva tramite
purchè venga assunto con moderazione e secondo le reali necessità
svariati e complessi meccanismi che inducono una riduzione della “forza” e
energetiche.
“frequenza” con la quale il cuore pompa il sangue nelle arterie.
In pratica un buon regime alimentare prevede una corretta selezione dei cibi
CALCIO ANTAGONISTI:
in senso qualitativo e quantitativo.
I calcio antagonisti, interferendo con i sistemi cellulari che trasportano il calcio,
possono favorire uno stato di rilasciamento della parete arteriosa con
I FARMACI
Quando l'insieme di tutte le norme comportamentali non è sufficiente a ridurre i
valori pressori, il medico potrà decidere di attuare una terapia farmacologica.
Dovrete allora assumere regolarmente, senza mai interrompere bruscamente, il
farmaco che vi è stato prescritto.
La sospensione brusca potrebbe provocare un repentino rialzo della pressione
arteriosa con conseguenze anche gravi.
La terapia per l'ipertensione potrà essere modificata nel tempo in base ai valori
di pressione.
Talvolta la dose di farmaco inizialmente prescritta potrà anche essere ridotta,
mentre altre volte occorrerà aumentare il dosaggio o addirittura associare più
conseguente riduzione della resistenza che essa offre al passaggio del sangue.
Ciò produce una sensibile riduzione dei livelli di pressione arteriosa.
ACE INIBITORI:
gli Ace-inibitori agiscono inibendo la formazione della Angiotensina 2, una
sostanza che provoca l'incremento della pressione arteriosa tramite il
restringimento del diametro delle arterie.
Questo tipo di sostanze agisce tramite l'aumento del tono elastico della parete
arteriosa ed è generalmente ben tollerato pur con qualche effetto collaterale,
come la tosse secca.
farmaci tra loro per ottenere una riduzione accettabile dei livelli pressori.
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LA GESTIONE DELLA TERAPIA
(Articolo tratto da “Salute Sì” n°54 di febbraio 2005)
In generale i farmaci oggi disponibili sono in grado di curare la maggior parte
IN ITALIA SI CONSUMA TROPPO SALE
dei pazienti ipertesi, anche se spesso occorre combinare due o più farmaci tra
UN CONTO MOLTO SALATO
loro per ottenere un buon controllo dei valori della pressione.
E' per questo che il medico quando prescriverà una terapia, che dovrà essere
continuata anche per anni, dovrà scegliere per ciascun paziente il farmaco
più efficace e meglio tollerato che non alteri i metabolismi del corpo,
compatibile con altre malattie concomitanti e, quando possibile, in grado di
prevenire, la progressione dei danni delle arterie indotti dalla malattia
ipertensiva.
Alcuni pazienti acquistano un misuratore di pressione arteriosa automatico che
rileva la pressione massima e minima, e la frequenza cardiaca ma in tal caso è
bene ricordare al paziente che non deve in nessun modo modificare la terapia
La maggior parte del sale che consumiamo non lo aggiungiamo noi ai cibi: pane e
prodotti da forno sono i primi responsabili del suo eccessivo consumo. Lo dimostra
una inchiesta di Altroconsumo sui prodotti alimentari che si acquistano più
comunemente.
Negli alimenti che acquistiamo c'è davvero troppo sale. Questa, in sintesi, la realtà che
emerge da un'inchiesta europea su centinaia di prodotti diversi (165 solo quelli italiani)
condotta da Altroconsumo. Un quadro poco rassicurante, soprattutto se lo mettiamo in
relazione con un recente studio epidemiologico sul consumo di sale nei maggiori Paesi
in relazione ai valori pressori rilevati a casa, senza prima aver consultato il
europei e negli Stati Uniti (studio Intersalt), in cui emerge che l'Italia è, insieme a
medico curante.
Portogallo e Spagna, il Paese che ne fa l'uso maggiore: (10-11 gr) in media al giorno,
mentre il limite massimo raccomandato dall'Organizzazione mondiale della sanità
Occorre anche tenere
(Oms) e dall'Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Inran) è di
conto che alcuni effetti
appena (6 gr/die). L'eccessivo consumo di sale è nella popolazione generale un terreno
che contribuisce allo sviluppo dell'ipertensione e delle malattie cardiovascolari correlate.
collaterali possono
Per chi poi soffre di ipertensione, insufficienza cardiaca o renale, la riduzione del consumo
scomparire con il tempo,
di sale rappresenta una vera e propria necessità terapeutica. Purtroppo i risultati della
quindi appuntate ogni
seguente indagine dimostrano che il margine di manovra individua per mangiare meno
sintomo e riferitelo al
salato è assai limitato: la maggior parte dei prodotti trasformati (pane, biscotti, piatti
vostro medico che potrà
pronti...) ne contengono in quantità elevate. Un'impotenza spesso aggravata dall'assenza di
così interpretarlo ed
un'etichettatura chiara, che ci permetta di conoscere l'esatta quantità di sale nei prodotti che
agire di conseguenza.
acquistiamo quotidianamente. I dati sulle confezioni, per esempio, rappresentano un valore
medio che non sempre coincide con la quantità reale. Inoltre sull'etichetta nutrizionale
viene riportato il sodio, mentre le indicazioni dietetiche sono generalmente in (gr) di
sale.
17
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PIATTI PRONTI
TEST: misurazione del sodio
Abbiamo misurato con un test di laboratorio la quantità di sodio in 165 prodotti
Pizza, hamburger e patatine dei fast food sono tutti più o meno ricchi di sale, anche se
alimentari.
esistono alcune differenze tra prodotti. La quantità massima di sale riscontrata in un
Gli alimenti che sono stati presi in considerazione per lo svolgimento di questa
cheeseburger, (6,16 gr) per porzione, supera già il limite giornaliero consigliato.
indagine sono quelli che, per motivi diversi, apportano più cloruro di sodio alla nostra
Attenzione anche alla scelta dei piatti pronti come lasagne, paste e contorni preparati,
dieta, sia per loro natura, sia per il consumo frequente.
in genere anche loro troppo salati (il tenore massimo riscontrato è di (4,39 gr) di sale
per porzione negli agnolotti al prosciutto, cioè il 70% del consumo massimo
Abbiamo suddiviso tutti questi prodotti per tipologia, in alcune grandi categorie:
–
giornaliero raccomandato).
prodotti da forno (la categoria include pane, crackers e sostituti del pane, biscotti,
fette biscottate e merendine);
–
cereali per la prima colazione e muesli;
–
formaggini, formaggi freschi e stagionati;
–
salumi e carne in scatola;
–
pesce in conserva e surgelato;
–
verdure sott'olio e sott'aceto;
–
dadi, sughi pronti, condimenti e margarine;
–
piatti pronti, sia confezionati sia acquistati presso i fast food;
–
patatine, snack per aperitivi e caramelle.
Per una migliore comprensione e fruibilità delle informazioni si è indicato in tabella la
quantità di sale e non di sodio presente nell'alimento [(sodio (gr) x 2,5 = sale (gr))],
visto che di solito le indicazioni dietetiche fornite dai terapeuti sono espresse in (gr) di
sale. Si segnala la quantità di sale sia per (100 gr) di prodotto, sia per porzione.
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20
PRODOTTI A BASE DI CARNE
PESCE
I salumi, non stupisce, sono molto salati. In generale il prosciutto crudo lo è più del
Tra le conserve di pesce, il tonno sott'olio non se la cava male. Decisamente più salate,
cotto, con un contenuto di sale che può raggiungere quasi (3 gr) per porzione (rispetto
invece, sono le alici: una porzione di questi pesciolini e siamo già a più della metà del
a meno di uno nel prosciutto cotto). La carne in scatola non è tutta uguale: tra un
limite giornaliero di sale consigliato.
prodotto e l'altro si può “risparmiare” anche fino alla metà sul contenuto di sale.
Per quel che riguarda il pesce surgelato, attenzione ai gamberetti, che sono risultati
essere decisamente più ricchi di sale del merluzzo.
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22
FORMAGGI
DADI E CONDIMENTI
Come è prevedibile i formaggi freschi, più ricchi di acqua, sono risultati
I dadi da brodo sono un vero e proprio concentrato di cloruro di sodio: una porzione di
moderatamente salati, con un contenuto di sale decisamente più basso di quello che
dado (3 gr) è uguale a (1,75 gr) di sale in media. Anche i sughi pronti e le salse, come
abbiamo misurato nei prodotti stagionati.
maionese e ketchup sono assai salate, ma la prima lo è generalmente meno della
seconda.
23
24
SALATINI E CARAMELLE
PRODOTTI DA FORNO
Patatine, sfizi da aperitivo, arachidi, un trionfo di sale? Ebbene NO: con nostra grande
Dato il suo consumo elevato, il campione del sale è il pane. Consumandone 5
sorpresa, e a dispetto del nome, quasi tutti i campioni di questi prodotti sono risultati
porzioni/die (quelle cioè raccomandate dall'Inran), in media si è già introdotto più del
avere un contenuto moderato di sale.
70% del sale raccomandato. La quantità di sale contenuta nel pane è quasi paragonabile
Quantitativi molto minori, per esempio, rispetto a quelli che abbiamo misurato nel
a quella presente nei crackers e negli altri sostituti. Anche i biscotti, sebbene siano
pane e nei suoi sostituti. Attenzione: anche le caramelle contengono sale, anche se il
dolci, contengono molto sale. Vanno meglio le merendine, molto poco salate. In
quantitativo per porzione è basso.
generale possiamo dire che tutti i prodotti da forno, dato il loro vasto consumo, sono
eccessivamente salati.
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VERDURE SOTT'OLIO E SOTT'ACETO
Una porzione di verdurine sott'olio o sott'aceto aggiunge più di (½ gr) di sale al nostro
carico quotidiano. In questo caso ci sono prodotti decisamente più salati di altri: ci
piacerebbe poter trovare sempre l'etichetta nutrizionale, per poter fare un confronto.
Dal sodio al sale
(1 gr) di sale da cucina (cloruro di sodio) contiene circa (0,4 gr) di sodio, sostanza
responsabile del suo sapore, ma anche dei suoi effetti sulla pressione del sangue.
Le necessità dell'organismo di sodio sono largamente coperte dal contenuto di sodio
presente in natura nei cibi, per cui teoricamente non è necessario aggiungere sale agli
alimenti che consumiamo.
Il fabbisogno di sodio aumenta soltanto in condizioni di sudorazione estrema e
prolungata, per esempio durante l'attività sportiva. E' per trovare un compromesso tra
la soddisfazione del palato e la prevenzione dei rischi all'uso eccessivo di sale che è
stato fissato un limite massimo di consumo giornaliero. Come abbiamo visto è di
(6 gr), pari a un corrispondente apporto di circa (2,4 gr) di sodio (raccomandazione
dell'Inran, in linea con l'Oms): una soglia che, purtroppo, è ancora ben al di sotto di
quella media italiana.
CEREALI
Il sodio che assumiamo con la dieta, ha diverse origini. La fonte principale, sono i
prodotti trasformati e i consumi fuori casa (54% dell'assunzione totale quotidiana), in
cui il sodio è presente sia sotto forma di cloruro di sodio, sia sotto forma di altri sali
Nella maggior parte dei cereali c'è troppo sale, soprattutto considerando che sono
(glutammato di sodio, bicarbonato e così via). Seguono: il sale da cucina aggiunto nelle
prodotti che si consumano tutti i giorni. Vanno meglio i muesli, con un contenuto di
preparazioni casalinghe e a tavola (36% dell'apporto totale giornaliero) e il sodio
cloruro di sodio molto più basso.
presente naturalmente negli alimenti come frutta e verdura (il 10%).
Buoni propositi
Ridurre il sale, così come smettere di fumare, deve rientrare nell'agenda di ognuno di
noi. Per farlo non servono misure drastiche (come avviene invece per il fumo), ma
basta rieducare il palato in modo graduale a cibi meno salati. Il ministero della Salute,
ha divulgato sul suo sito Internet (www.ministerodellasalute.it
(www.ministerodellasalute.it)) alcuni consigli per
ridurre il consumo di sodio nell'alimentazione.
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L'elenco contempla diversi semplici accorgimenti come:
–
abituare progressivamente il palato ai sapori originali dei cibi;
–
aggiungere il sale solo all'acqua di cottura della pasta;
–
non aggiungere mai il sale nelle pietanze già condite;
–
ricorrere a spezie e aromi;
–
ridurre il consumo di cibi in scatola, spuntini salati, salse, dadi per brodo,
Negli alimenti confezionati c'è troppo sale, non sempre indicato nell'etichetta
nutrizionale, fatto che non aiuta certo a tenere sotto controllo il suo apporto nella nostra
alimentazione.
condimenti animali, pasti pronti surgelati o in busta;
–
Attenti al sale nascosto
evitare di mangiare frequentemente carne conservata, formaggi stagionati, salumi,
Lo dimostra questa inchiesta, per la quale si è analizzato il contenuto di sodio di 165
prodotti tra i più disparati, dal pane alle caramelle, passando per alimenti tipicamente
salati come dadi da brodo e salumi.
frutti di mare, pasta ripiena;
Nella pagina successiva troverete la tabella con il riassunto del lavoro: prendendo
–
preferire le carni bianche;
come riferimento il valore limite giornaliero di assunzione di sale consigliato
–
preferire il pane senza sale (tipo toscano);
dall'Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione e dall'Organizzazione
–
consumare molta frutta e verdura, gli alimenti in assoluto a più basso contenuto di
mondiale della sanità (6 gr/die), viene indicata per ogni prodotto la percentuale del
sodio;
consumo massimo raccomandato che l'alimento ci fornisce con una porzione.
leggere le etichette dei prodotti, che riportano il sale nella lista degli ingredienti e
Se consideriamo i prodotti trasformati, la fonte principale di sale nella nostra
talvolta, quando c'è anche l'informazione nutrizionale, la quantità media di sodio
alimentazione è costituita dal pane e dai prodotti da forno, come crackers, grissini, fette
per (100 gr);
biscottate, biscotti, cereali e merendine, alimenti che generalmente non vengono
tenere presente i nomi di alcuni ingredienti che indicano la presenza di sale
percepiti come molto salati.
nell'alimento come cloruro di sodio, bicarbonato di sodio, fosfato e glutammato
In realtà l'apporto di sale di questi prodotti è importante, se pensiamo che vengono
monosodico, nitrato e nitrito di sodio e così via.
consumati tutti i giorni. In media, con 5 porzioni di pane in un giorno, cioè la razione
–
–
consigliata dall'Inran, si assume già il 70% della quantità di sale raccomandata.
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Fine
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