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«I soldi per i docenti ci sarebbero»
Data: venerdì 30 maggio 2014 Testata: LA REPLICA l'Adige Pagina: 30 Di Fiore (Uil) contro le misure della Provincia: alternativa possibile «I soldi per i docenti ci sarebbero» Pietro Di Fiore (Uil Scuola) con Walter Alotti, segretario provinciale Uil Da una parte chi lavora nella scuola con un contratto a tempo indeterminato, dall’altra i precari. Il protocollo promosso dalla Provincia divide gli insegnanti e divide i sindacati. «Abbiamo raccolto un generalizzato via libera alla trattativa in Apran» spiega Cinzia Mazzacca, segretaria della Flc Cgil che, con la Cisl Scuola, ha sottoscritto il documento. «In maggio abbiamo coinvolto oltre 1.500 insegnanti». Intanto Pietro Di Fiore (Uil Scuola), che con Gilda ha promosso due assemblee provinciali, ricorda che «sono quasi 2.000 le firme raccolte attraverso la petizione online per stoppare l’accordo voluto da Cgil e Cisl. Le supplenze in più. «Se la Provincia - dice Di Fiore -aumenta di 20 ore le attività di supllenza brevi, per ogni docente si risparmiano 1000 euro/anno che, moltiplicati per 7000 docenti (tra precari e di ruolo) diventano 7 milioni». I gradoni. «Il maggior peso economico grava sul riconoscimento dello scatto di anzianità raggiunto nel 2012. Le immissioni in ruolo pesano per 1,5 milioni a fronte del gradone che incide per 2,6 milioni a regime più 3,1 (una tantum) per gli arretrati». L’equilibrio finanziario. «Sono da ritenersi atti dovuti sia la copertura dei posti vacanti, sia l’attribuzione dell’anzianità di servizio e parte della ordinaria retribuzione. La Uil si è impegnata nell’individuare misure contrattuali tali da poter recuperare, all’interno del comparto, economie necessarie per mantenere invariati gli impegni finanziari». Supplenze e misure alternative. «Ritenendo pesantissime le conseguenze dell’aumento delle ore per supplenze brevi (assenze non sostituite da supplenti della stessa disciplina, a causa di continui stop nell’iter degli apprendimenti dei ragazzi; insegnanti trasformati in baby-sitter/badanti; organico “stra-precario” tagliato), abbiamo individuato misure diverse, fondate sul principio del taglio degli straordinari piuttosto che della riduzione dei posti di lavoro». La lettera al governatore Rossi. «Ho scritto al presidente e a tutti gli assessori della giunta, ribadendo le posizioni e le misure individuate dalla Uil Scuola, al fine di mantenere equilibrio dei conti pubblici e rispetto della dignità di tutti i docenti: riduzione dei fondi accessori (nei fondi di istituto ci sono 6,7 milioni, nel fondo qualità ce ne sono 1,5, nel Foreg sono 1,5), utilizzati per compensare il lavoro aggiuntivo e straordinario degli insegnanti, anziché riduzione di organico attraverso sia lo straordinario aumento di ore per supplenze brevi o con i ragazzi, sia la sostituzione degli insegnanti della scuola media dalla mensa e dall’Interscuola. Anche a Berlusconi hanno concesso delle misure alternative alla pena del carcere, perché non si concedono misure alternative agli insegnanti?». Data: venerdì 30 maggio 2014 Testata: SCUOLA Assemblea ad alta tensione all’Iti. Urla, lacrime, gente che promette di stracciare la tessera del sindacato Le sindacaliste: «Abbiamo ottenuto il massimo» l'Adige Pagina: 30 Pellegrino (Cisl): «Si faccia un confronto con la Uil» Mazzacca (Cgil): «In nove incontri tanto dialogo» I docenti chiedono la retromarcia ma la linea non cambia Gli insegnanti contestano Cgil e Cisl Aumento delle ore, i prof: «No all’accordo» La replica: «Non si rinuncia a 500 cattedre» ANDREA TOMASI Urla, lacrime, gente che promette di stracciare la tessera del sindacato. L’ultima assemblea esplorativa di Cgil e Cisl del comparto scuola è stata ad alta tensione. Nella sede dell’Iti Buonarroti le rappresentanti sindacali hanno avuto il loro bel da fare a tenere a bada una platea di insegnanti (circa 270) inviperiti. Tutti a chiedere una retromarcia in merito all’accordo con la Provincia di Trento. Cisl e Cgil hanno firmato il protocollo promosso dal Dipartimento della conoscenza: un documento che la Uil di Pietro Di Fiore non ha sottoscritto definendolo «un atto politico». Il segretario della Uil Scuola parla di «un preaccordo capestro (per un risparmio di 7 milioni), che costringe i docenti in organico ad aumentare le ore di lavoro. Anziché agire sull’aumento delle ore del personale in organico, la Provincia avrebbe potuto agire sui fondi accessori. Ai nuovi entrati si sarebbe potuto chiedere il sacrificio una piccola trattenuta sul salario di ingresso (70 euro lordi/mese per un anno)». Aria pesante. E ieri tanti insegnanti hanno chiesto a Cinzia Mazzacca (Cgil) e ad Antoniet- Cinzia Mazzacca (Cgil) davanti alle bandiere del suo sindacato e della Cisl Assieme alle colleghe Antonietta Pellegrino e Maria Grazia Papuzzo difende il proprio operato: «Abbiamo nuovi posti e aumenti di stipendio» ta Pellegrino e Maria Grazia Papuzzo (Cisl) di fermarsi, di non firmare alcun accordo in Apran (Agenzia provinciale per la rappresentanza negoziale). E alla domanda «Chi è contrario alla firma di un accordo su queste basi?», tutti (o quasi) in sala si sono alzati in piedi per dire: «Siamo tutti (o quasi) contrari». Ma Pellegrino, Papuzzo e Mazzacca dicono di non accettare il gioco del «tiro al bersaglio», con i due sindacati-scuo- la (Cisl e Cgil) nella parte del bersaglio. Difendono la linea che ha portato alla sottoscrizione del protocollo e fanno notare che le «grida di dolore» sentite ieri non si erano sentite (non con tale intensità) durante le otto assemblee precedenti. Antonietta Pellegrino dice che «siamo di fronte ad un’occasione unica, da non perdere». «Mi riferisco alla promessa, da parte della Provincia, di 500 nuo- LA REPLICA ve immissioni in ruolo. Di questi tempi non possiamo permetterci di dire di no». E delle contestazioni, sui numeri e sulla sostanza della «proposta Rossi» (Ugo Rossi, presidente della Provincia), da parte della Uil, cosa dice? «Pietro Di Fiore, col suo sindacato, fa le sue valutazioni. Noi siamo dell’idea che si debba andare avanti e siamo pronti ad un assemblea con tutto il personale docente per un confronto, chiarificatore, con tutte ma proprio tutte le sigle sindacali». Ci tiene a precisare che il suo sindacato ha detto sì al protocollo perché così «si stabilizza il progetto di vita di tanti insegnanti precari». Sulla stessa linea è Cinzia Mazzacca: «Abbiamo già fatto le nostre verifiche in Apran. Ci sono degli spazi di discussione, anche se i “paletti” sono quelli indicati nel protocollo». Dice che ieri la protesta c’è stata ma che durante quelle precedenti «tirava tutta un’altra aria», insomma c’era «un atteggiamento più dialogico». «Ieri qualcuno, che era stato all’incontro promosso dalla Uil, è venuto a contestarci, ribadendo i punti cardine del “Di Fiore pensiero”. Ci tengo a sottolineare che anche nelle altre assemblee erano emerse criticità, ma si trattava di poche persone». Dice che quanto chiesto dalla Provincia come contropartita al piano assunzioni «non è un aumento delle ore di lavoro ma una modifica dell’orario». Insomma - sostiene Mazzacca - delle «120 ore extra didattica» (i tecnici del settore perdonino la semplificazione) se ne devono prendere solo 15 da destinare alle attività con gli alunni». Poi ci sono «gli scatti per 800 docenti». E agli insegnanti che contestano, che si sentono svenduti (vedi anche articolo sotto), le rappresentanti sindacali di Cgil e Cisl rispondono che «quanto ottenuto è il massimo che si poteva avere». Realpolitik. Di Fiore (Uil) contro le misure della Provincia: alternativa possibile «I soldi per i docenti ci sarebbero» Pietro Di Fiore (Uil Scuola) con Walter Alotti, segretario provinciale Uil Da una parte chi lavora nella scuola con un contratto a tempo indeterminato, dall’altra i precari. Il protocollo promosso dalla Provincia divide gli insegnanti e divide i sindacati. «Abbiamo raccolto un generalizzato via libera alla trattativa in Apran» spiega Cinzia Mazzacca, segretaria della Flc Cgil che, con la Cisl Scuola, ha sottoscritto il documento. «In maggio abbiamo coinvolto oltre 1.500 insegnanti». Intanto Pietro Di Fiore (Uil Scuola), che con Gilda ha promosso due assemblee provinciali, ricorda che «sono quasi 2.000 le firme raccolte attraverso la petizione online per stoppare l’accordo voluto da Cgil e Cisl. Le supplenze in più. «Se la Provincia - dice Di Fiore -aumenta di 20 ore le attività di supllenza brevi, per ogni docente si risparmiano 1000 euro/anno che, moltiplicati per 7000 docenti (tra precari e di ruolo) diventano 7 milioni». I gradoni. «Il maggior peso economico grava sul riconoscimento dello scatto di anzianità raggiunto nel 2012. Le immissioni in ruolo pesano per 1,5 milioni a fronte del gradone che incide per 2,6 milioni a regime più 3,1 (una tantum) per gli arretrati». L’equilibrio finanziario. «Sono da ritenersi atti dovuti sia la copertura dei posti vacanti, sia l’attribuzione dell’anzianità di servizio e parte della ordinaria retribuzione. La Uil si è impegnata nell’individuare misure contrattuali tali da poter recuperare, all’interno del comparto, economie necessarie per mantenere invariati gli impegni finanziari». Supplenze e misure alternative. «Ritenendo pesantissime le conseguenze dell’aumento delle ore per supplenze brevi (assenze non sostituite da supplenti della stessa disciplina, a causa di continui stop nell’iter degli apprendimenti dei ragazzi; insegnanti trasformati in baby-sitter/badanti; organico “stra-precario” tagliato), abbiamo individuato misure diverse, fondate sul principio del taglio degli straordinari piuttosto che della riduzione dei posti di lavoro». La lettera al governatore Rossi. «Ho scritto al presidente e a tutti gli assessori della giunta, ribadendo le posizioni e le misure individuate dalla Uil Scuola, al fine di mantenere equilibrio dei conti pubblici e rispetto della dignità di tutti i docenti: riduzione dei fondi accessori (nei fondi di istituto ci sono 6,7 milioni, nel fondo qualità ce ne sono 1,5, nel Foreg sono 1,5), utilizzati per compensare il lavoro aggiuntivo e straordinario degli insegnanti, anziché riduzione di organico attraverso sia lo straordinario aumento di ore per supplenze brevi o con i ragazzi, sia la sostituzione degli insegnanti della scuola media dalla mensa e dall’Interscuola. Anche a Berlusconi hanno concesso delle misure alternative alla pena del carcere, perché non si concedono misure alternative agli insegnanti?».