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Renato Sellani
n° 12
News
F E B B R A I O • 2 0 1 5
Jorma Kaukonen - Lennie Tristano
Greg Harris - Jeremy Pelt
René Aubry - James Mc Murtry
Philology Selected Discography: Renato Sellani
IRD International Record Distribution • www.ird.it • facebook: www.ird.it/mipiace.htm
R I E P I L O G O
N U O V E
U S C I T E
Lennie Tristano
BLUES SONGWRITER
JAZZ
Chicago, April 1951
Da casa Uptown Records, torna il padre del cool jazz diventando alla fine degli anni quaranta uno dei
maggiori esponenti del genere. Questo pianista italo-americano oggi è una leggenda, soprattutto per
le sue apparizioni occasionali dovute al suo stato di salute. Questo doppio cd, composto
esclusivamente da materiale inedito, cattura questo gigante del piano al Blue Note di Chicago
nell’aprile del 1951, in due serate. La formazione è a dir poco impressionante: Willie Dennis
(trombone), Lee Konitz (sax), Warne Marsh, (trumpet), Burgher Jones (bass) e Dominic Simonetta
(drum). Tutto inedito! 2 cd.
Jorma Kaukonen
Ain’t No Hurry
Il co-fondatore dei Jefferson Airplane e membro degli Hot Tuna, Jorma Kaukonen, sceglie la Red House per il suo
terzo album da solista, il primo dopo cinque anni. Jorma è uno dei più rispettati interpreti della musica Root, del
Blues e dell’Americana con una carriera personale che ha influenzato in modo indelebile la storia internazionale del
rock and roll. Registrato presso il Fur Peace Ranch, di proprietà dello stesso Kaukonen, con l’aiuto del produttore
Larry Campbell, che ha all’attivo tre Grammy Awards, “Ain’t In No Hurry” è un disco che spazia trasversalmente
comprendendo classici di diversi generi, come Americana, blues e rock, ma anche brani originali dello stesso
Kaukonen con i testi di Woody Guthrie. Importanti sono anche le collaborazioni a questo disco, che comprendono il
bassista degli Hot Tuna, Jack Casady, il mago del mandolino Barry Mitterhoff, lo stesso Larry Campbell che si
cimenta negli strumenti a corde, Teresa Williams ai cori e Myron Hart e Justin Guip rendono eccezionale la sezione
ritmica. Il risultato è senza dubbio un album imperdibile, partorito dalla mente di una leggenda vivente del rock, un
vero artista poliedrico che spazia con grande talento dal blues all’Americana.
Eddie Henderson
COUNTRY ROCK
JAZZ
Collective Portrait
1
Eddie è il tipo di persona che accresce il proprio talento quando suona in un gruppo che si prenda il
rischio di suonare all’interno di un brano tanto creativo quanto libero e non a caso per “Collective
Portrait” ha scelto alcuni dei miglior musicisti come Gary Bartz, George Cables, Doug Weiss e Carl
Allen. A riprova della loro sintonia Eddie, George e Gary suonano insieme dal 1970 quando
Henderson viveva ancora in California e, avendo li l’opportunità di potersi ancora ritrovare insieme
sul palcoscenico, Eddie ha deciso di rispolverare alcune delle “hits” blues di quell’ epoca. Oggigiorno
nessuno suona le ballate tranquille come Eddie Henderson e come appunto afferma Will Layman,
“Eddie Henderson è un grande jazzista che è stato scandalosamente sottovalutato”. La superba
qualità audiophile di questa label completa questo splendido lavoro.
Greg Harris
Long Lonesome Feelin
Dopo cinque anni, e grazie all’Appaloosa, è tornato con un nuovo album Greg Harris, ex Flying Burrito
Brothers. Il successo arriva proprio l’esperienza con i FBB che lo portano in un periodo di grande
affermazione e che prosegue con diverse collaborazioni e album da solista. Greg arriva anche in Italia,
con alcuni tour europei negli anni Ottanta e prosegue la sua carriera negli anni 90 e 2000, fino alla
nuova uscita per la MRM Records, con un disco di canzoni country rock genuine e originali. Greg Harris
ci dà prova ancora una volta del suo immenso talento passando, con la disinvoltura dei grandi, dal
country al bluegrass senza dimenticarsi dello swing, con il quale sembra avere una certo feeling. Un
polistrumentista a 360°, che si cimenta negli strumenti a corde come chitarrista e mandolinista, ma
anche autore di testi autentici ed efficaci: Greg Harris ci regala canzoni che riflettono sulla vita, ma ci
parla anche d’amore e declina il suo talento musicale in canzoni diverse tra loro per stile e contenuto,
dimostrandosi moderno ma senza dimenticare quella golden age del rock che lo ha reso un’icona.
SONGWRITER
R I E P I L O G O
N U O V E
U S C I T E
James McMurtry
Complicated Game
McMurtry è capace di comporre le sue canzoni con la penna del poeta e la precisione dei pittore.
Brani nati spontaneamente e che ancora una volta parlano dell’amore, senza però tralasciare i temi
più sociali che lo hanno sempre accompagnato. Gli emozionanti testi di McMurtry sono da sempre
attualissimi e applicabili anche ai giorni nostri, alla realtà e ai problemi che affrontiamo ogni giorno.
Prodotto da Mike Napolitano, “Complicated Games” prevede la partecipazione della band di
McMurtry: Daren Hess, Tim Holt e i CordBread, che alla chitarre di James aggiungono le sonorità
allegre del banjio e quelle energiche della batteria per un album dal gusto acustico, nel quale non
mancano suoni che ricordano le graffianti chitarre del suo capolavoro “Just Us Kids” (2008).
Buena Vista Social Club
WORLD
Lost & Found
Dopo due decadi dall’uscita del loro primo album, un successo mondiale e un vero e proprio
fenomeno musicale, i Buena Vista Social Club tornano con un disco che mette insieme, ancora una
volta, alcuni dei più grandi nomi della “golden age” della musica cubana degli anni Cinquanta, dal
nome particolarmente evocativo, “Lost and Found”, nel quale troviamo brani che vedono la luce per
la prima volta, alcuni dei quali provengono direttamente da quella leggendaria sessione di
registrazione a L’Avana a cui hanno preso parte anche Ry Cooder e molti altri. Quando alla World
Circuit hanno aperto le loro casseforti è stato riscoperto un vero e proprio patrimonio che ha fatto
rimanere tutti allibiti: nessuno si aspettava un materiale tanto vasto quanto bello! Brani dal vivo e
registrati in studio (all’Egrem studio de L’Avana) per un viaggio tra nella più florida creatività cubana,
in uno dei periodi e dei generi più affascinanti della storia della musica internazionale.
Jeremy Pelt
JAZZ
Tales, Musings and Other Reveries
Jeremy Pelt si distingue per essere un musicista unico. Il suo lavoro è
brillante e raffinato, ma allo stesso tempo caratterizzato dalla freschezza
della sperimentazione. A metà strada tra un succinto specialista e un
improvvisatore carismatico, Pelt riesce a fiorire anche in uno stringato
linguaggio moderno influenzato dalla classica fraseologia bepop,
creando le proprie strofe con autorità ed economia all’interno della
propria e indistinguibile precisione melodica. Con l’accompagnamento al
piano del talento tutto italiano di Simona Premazzi, Ben Allison al basso
e Billy Drummond e Victor Lewis alla batteria, Pelt ha registrato una
sessione unica e di grande qualità, dove accanto ad alcune cover
troviamo pezzi originali di assoluta bellezza.
T
TRACKLIS
Glass Bead Games
Vonetta
Harlem Thoroughfare
Everything You Can Imagine
is Real
Ruminations on Eric Grner
I Only Miss Her When I
Think of Her
Nephthys
The Old Soul of the Modern
Day Wayfarer
René Aubry
WORLD
Days
Per i suoi 6 anni, René ha comprato una piccola chitarra per suo figlio. Un Guitalélé per la precisione,
un buon prodotto con corde di nylon, di un buon legno e belle finiture. È facile immaginare il resto: René,
che si appresta a correggere il suono dello strumento e viene subito sedotto e affascinato dal suo suono
e la sua forma. E così, sul divano, nel relax, mentre la mente vaga in pensieri disparati e fugaci, René
Aubry ha cercato idee e melodie, improvvisando, fermo a fissare il soffitto, i piedi sul tavolino. E ' in
questo contesto che è nato “Days” , un piccolo album di 7 pezzi che René ha deciso di nominare con i
nomi dei sette giorni della settimana, l’idea non è quella di descrivere a sua volta i diversi giorni, ma
piuttosto quella di raccontare una settimana come una fantasticheria colorata non solo di solitudine e
malinconia, ma anche serenità e riflessioni, un’esperienza un po' fuori dal tempo, un disco creato con un
mood particolarissimo e destinato a farci trascorrere piacevolmente il nostro tempo.
2
R I E P I L O G O
N U O V E
U S C I T E
Cody Canada
& The Departed
ROCK
Hippielovepunk
Da casa Blue Rose presentiamo il nuovo album di Cody Canada, lead singer songwriter della band
country-rock Cross Canadian Ragweed, originaria dell’Oklahoma. Scioltosi nel 2010, dopo avere
venduto più di un milione di dischi, Cody Canada ha deciso di continuare ed ha formato un'altra band,
Cody Canada & The Departed, che ha proseguito quello che avevano fatto i CCR. Con rinnovata
energia, sempre in bilico tra rock e country, con le radici giuste ed il Texas nel cuore, Canada ed i
Departed hanno iniziato un nuovo percorso che è ormai giunto al terzo disco. Il più compiuto.
Rich Hopkins & Luminarios
ROCK
Tombstone
Torna di nuovo per la Blue Rose questa band dell’Arizona sulla scena da diversi anni macinando
sempre buona musica, veterani della scena indie southwest. Già dalla copertina “Tombstone” appare
un disco curioso e fin dalle prime note conferma questa sensazione! La musica di Hopkins è
immediatamente riconoscibile, il rocker del deserto a volte appare essere più acoustic-oriented,
sperimentando con la musica a loro confinante, il Messico, con ingredienti psichedelici o jingle-jangle.
Le canzoni mostrano contorni chiari, gli arrangiamenti sono semplici ma la forza e l’atmosfera sono
tangibili. “Tombstone” ha quello che serve per diventare un classico album Luminarios.
Smokin’ Joe Kubek
& Bnois King
SONGWRITER
BLUES
Fat Man’s Shine Parlor
3
“Fat Man’s Shine Parlor” è il titolo dello splendido album Texas rock blues di Smokin’ Joe Kubek &
Bnois King, ma anche il nome di un negozio in uno dei quartieri più decadenti di Dallas, dove un
giovanissimo Smokin’ Joe Kubek si recava per mangiare pollo fritto, tra sale da biliardo, banchi dei
pegni e posti malfamati, ma che tra gli anni Venti e agli anni Cinquanta è stato il rifugio preferito dei
musicisti jazz e blues, “Fat Man’s Shine Parlor”, presumibilmente un negozio di lustrascarpe, ma
anche un posto dove andare e bere qualcosa e flirtare con le ragazze e questo album è esattamente
come il negozio tanto ha affascinato Joe per il proprio nome. Un disco al cui interno si può trovare
molto più di quello promesso dalla sua copertina.
Rigo
Rivoluzione & Sensi
Dalla neonata MRM, presentiamo il nuovo album dello storico bassista di Luciano Ligabue. Il disco è il frutto
della collaborazione artistica tra l’autrice di testi Sara D. e Antonio Rigo Righetti. Dopo “Angeli e Demoni”,
dieci nuove storie e suggestioni reclamavano di essere raccontate. Le canzoni realizzate sono come
fotografie di un mondo che scorre, cammina, a volte inciampa, cade e si rialza. Una colonna sonora per un
film tutto da scrivere. L’album è stato realizzato nello studio di registrazione “The Garage” con la
collaborazione tecnica di Fabrizio Simoncioni. Il suono è quello caldo e avvolgente del mitico banco SSL
9000. La produzione artistica è di Antonio e i musicisti sono Robby Pellati alla batteria e percussioni e, in
alcuni episodi, la chitarra elettrica e acustica di Frank Ricci. Il lavoro è dentro allo spirito di questo 2015,
anno di grandi cambiamenti, forse non tutti positivi, ma che urla per essere narrato. La musica è un bene
prezioso e come tale va trattato, sia nell’ambito produttivo che come consumo. PJ Cantu’ del cd ha scritto:
“Musicalmente è granitico, con arrangiamenti di grande respiro e suoni sempre pieni. Dinamica e
produzione decisamente efficaci. Un bel tiro ritmico costante e il baricentro è ben piantato nel rock and roll. Batteria, basso e chitarra hanno una resa sonora perfetta. E’ un disco che non passa inosservato.”
WORLD AMBIENT
R I E P I L O G O
N U O V E
Francesco Garolfi
U S C I T E
Wild
Nuovo album per lo straordinario e talentuoso chitarrista lombardo Francesco Garolfi apprezzato
molto dal grande produttore Peter Walsh (già con Peter Gabriel, Stevie Wonder, Scott Walker, Simple
Minds, Cristina Donà e molti altri). Questo nuovo album nasce dalle opere di Jack London (“Il
Richiamo Della Foresta” e “Zanna Bianca), reading musicale e letterario ideato da Davide Sapienza per una rivisitazione in chiave postmoderna, mescolando suggestioni e derivazioni, in un’ottica di
attualizzazione mai banale, ma tesa a recuperare la dimensione autentica di un’opera d’arte. In
entrambe le situazioni è stato naturale ricorrere anche al dialogo fra parola e musica con Francesco
Garolfi. Nasce cosi “Wild”, con 14 brani strumentali dando un suono a questo mondo, con note lunghe
di pedal steel, piuttosto che corde di chitarra toccate in punta di dita: è una musica dall’eleganza
discreta, evocativa e a tratti cinematografica valorizzata anche da un ottimo lavoro di registrazione.
Scopriamo cosi non solo il chitarrista Garolfi, già noto ai più attenti, ma un compositore e un
intellettuale. Particolarmente consigliato al pubblico dei Guano Padano
Ian Siegal
JAZZ VOCAL
BLUES
The Picnic Sessions
Uno dei più grandi talenti mondiali del blues esce per la Nugene Records con questo bellissimo disco
acustico, registrato nel North Mississippi in una session portata avanti in un ambiente confortevole
e tra amici come Jimbo Mathus, i Dickinson Brothers (Cody e Luther) e Alvin Youngblood Hart. È così
che è nato “Picnic Session”, un album rilassato, l'espressione perfetta di ciò che accade quando
cinque musicisti di grande talento con un amore per il Blues e la musica Roots Americana si riuniscono
senza un’idea predeterminata del risultato. È lo steso Siegal a dire che vi è un certo sentimento
liberatorio nel registrare in modo così informale, senza la pressione di dover per forza produrre un
album. Non aspettiamoci la perfezione, ma, al contrario, le vibrazioni che un disco così può
trasmettere e che si coglie perfettamente dalle chiacchiere tra un pezzo e l’altro, chiacchiere tra amici
che si sono incontrati sotto un portico per suonare insieme e che si divertono come matti.
Malene Mortensen
Can’t Help It
Dopo undici anni dal suo primo album, all’età di 21 anni e una grande
carriera nel mezzo, la nuova uscita di Malene Mortensen è il suo nono
album, il primo registrato al di fuori della Scandinavia, precisamente a
New York con il supporto di un trio tutto americano (Christian Sands,
Burniss Earl Travis II, Terreon Gully). Dopo pochi giorni di registrazione
concentrata e intensa è nato “Can’t help It”, dove l’altissima voce di
Marlene e la bravura del trio sviluppano canzoni in bilico tra ballate più
dolci e tonalità più funky. Malene modula la sua voce come un potente
strumento che cambia di canzone in canzone, come solo un’artista della
sua statura è capace di fare.
T
TRACKLIS
Honeysuckle Rose
Alone Together - Sweet
Solitude
Alfie
I Can't Help It
Beneath the Endless Blue
The Rest of Mine
The Heat and Flames
Every Day
My Favorite Things
Summer Haze
Dorado + Amati Schmitt Group
JAZZ
Live
Dorado è un artista nato e cresciuto in un ambiente pregno di musica, nel Camp Gitan dove ha
imbracciato la sua prima chitarra. E da lì, con il suo talento unico, ha iniziato a comporre brani che
sono vere e proprie sfide per i musicisti che li vogliono interpretare, ma che lasciano anche buoni
spazi all’improvvisazione. La musica di Dorado spazia e fonde insieme diversi generi, dalla musette,
alla bossanova, al flamenco fino al jazz. In questo disco troviamo la collaborazione con l’Amati Schmitt
Group, fondato proprio dal figlio, di cui Dorado va particolarmente fiero. Amati suona con la stessa
autorità del padre e in questo gruppo è accompagnato da altri bravissimi musicisti, come Francko
Mehrstein alla chitarra, Xavier Nikq al basso e Esben Mylle Strandvig alla chitarra ritmica. Questo
disco nasce da una serie di concerti per la JazzCup del Copenhagen Jazz Festival da cui stono stati
selezionati i brani che troviamo qui, senza alterazioni, senza remix, solo quello che è stato.
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N U O V E
U S C I T E
Cargnelutti, Johnson, Crosse
BLUES
Girls With Guitars
Sono tornate come non l'avete mai viste prima! Ruf Records ha presentato le “Girls With Guitars” per la prima
volta nel 2011. Tre elettrizzanti musiciste nel tour Blues Caravan del 2011 hanno causato cosi tanto
entusiasmo tra il pubblico blues internazionale da tornare a grande richiesta l'anno successivo. Ora, a
partire da gennaio 2015, l’undicesima edizione annuale Blues Caravan porta alla luce tre nuove, giovani e
dinamiche “Girls With Guitars” che sono pronte a conquistare il mondo del blues. Nell’agosto 2014 Eliana
Cargnelutti, Sadie Johnson e Heather Crosse hanno incontrato il leggendario produttore Jim Gaines. Il
risultato è un album con nove canzoni inedite e tre cover - uscito giusto in tempo per il nuovo tour del Blues
Caravan. La line-up ha tutti i numero per superare le “Girls With Guitars” del passato! Fra le artiste
ricordiamo l’italiana Eliana Cargnelutti, una cantante e chitarrista di grande carisma; Sadie Johnson, che
nonostante sia la più giovane musicista del Blues Caravan, ha saputo farsi riconoscere e infine Heather
Crosse, la ben nota bassista di Clarksdale, Mississippi, che si è già esibita nei maggiori festival, aprendo per
B.B. King, Robert Plant e molti altri.
Eliana Cargnelutti
BLUES
Electric Woman
Debutto internazionale per l’artista italiana Eliana Cargnelutti e dimostra, ancora una volta, la volontà
della Ruf Record di pensare fuori dagli schemi. Il progetto mette insieme talenti unici da diversi generi e
differenti angoli del mondo, inclusi il famoso bluesman americano Albert Castiglia, in veste di produttore,
e lo specialista del rock e metal Timo Rotten, che ha registrato e mixato l’album nella sua nativa
Germania. L’album è stato masterizzato da David Farrell, già vincitore di un Grammy, in New Orleans e
vede la collaborazione del batterista Jamie Little, il bassista Roger Inniss e il tastierista John Ginty. Il
pezzo forte pero, è ovviamente la cantante e chitarrista Eliana Cargnelutti, che ha combinato la sua
spettacolare voce con impressionanti tecniche vocali. Con l’aiuto di talenti di classe mondiale in studio,
Eliana Cargnelutti letteralmente allarga i suoi orizzonti in “Eletric Woman” che ci convince con la sua
voglia di fare, la sua grinta e la volontà di trionfare a livello internazionale.
Blues Caravan 2014
BLUES
Live
Feat. Laurence Jones, Christina Skjolberg, Albert Castiglia. Il Blues Caravan è una formula di show case di
grande successo che ora giunge al suo decimo anno consecutivo. Un’intuizione di casa Ruf che ci permette
di conoscere sempre nuovi talenti. Uno stage. Tre artisti all’apice del successo. E una folla impaziente per il
concerto. Un successo garantito. Il set di CD/DVD del Blues Caravan 2014, è stato registrato all’Harmonie di
Bonn, in Germania, e vede la partecipazione di artisti di grande talento come Albert Castiglia (USA),
Laurence Jonas (UK) e Christina Skjolberg (NO). Si tratta di musicisti di diverse provenienza ma accumunati
da una bravura unica. Laurence Jonas, di origine inglese, è stato descritto dalla autorevole BBC radio come
il “giovane Robin Trower, emozionante e colmo di energie “e ha recentemente vinto il British Blues Award
nella categoria “Young Artist Of The Year”. Christina Skjoberg, nata in Norvegia, grazie al suo carisma e il
nuovo album “Come And Get It” sarà presto sulle bocche di tutti. Infine Albert Castiglia, direttamente
dall’America, è un musicista di origini cubane e italiane che nel 1997 è stato nominato “Best Blues Guitarist”
dalla famosa rivista New Times. CD + DVD.
Mike Melillo, Luca Pecchia
JAZZ
Tri-Ana-Tone
5
Nuovo lavoro per il pianista Mike Melillo ed il chitarrista Luca Pecchia, duo che nasce da un causale
incontro in occasione di un seminario in un Conservatorio in cui erano colleghi ed in cui hanno
suonato insieme. L’empatia (non solo musicale) è stata immediata: ne è nata una proficua
collaborazione artistica che, data la comune visione musicale, continua negli anni. Oltre a vari
concerti tenuti in Italia, il duo ha realizzato una registrazione dalla quale è nato il progetto
discografico dal titolo Tri-ana-tone, sempre senza la sezione ritmica, prodotto dalla giovane etichetta
Notami Jazz. La formazione piano/chitarra è una sfida e al tempo spesso un’opportunità: si può avere
una grande libertà attraverso l’interplay. Il repertorio, costituito da standard della grande tradizione
del jazz unito ad alcuni brani originali, è il terreno su cui questo dialogo si instaura: l’improvvisazione,
il mezzo che permette di rinnovare ogni sera ciascuna performance.
IAN
SIEGAL
The
Unthanks
DANù
Dr
Feelgood
International
Record
Distribution
www.ird.it
fb www.ird.it/mipiace.htm
tel +39.0362.918397
http://www.cadizmusic.co.uk
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U S C I T E
Maria Roveran
POP
Alleprofondeoriginidellerugheprofonde
Maria Roveran, classe 1988, talentuosa promessa del nuovo cinema italiano, nata e cresciuta nella terraferma
veneziana, ha sempre amato cantare e scrivere canzoni. Il debutto, subito vincente, nel 2013, la vede già protagonista
nel primo lungometraggio “fiction” del documentarista padovano Alessandro Rossetto: “Piccola Patria”, accolto con
successo alla Mostra del Cinema di Venezia. Proprio durante la lavorazione del film Maria Roveran aveva composto
alcune canzoni che sarebbero entrate nella colonna sonora. Sono tre in tutto: “E va”, “Indrio soea” ed una
rielaborazione elettronica di quest’ultima che, accorciata nel testo e con l’intervento del celebre duo fH Projex, diventa
quindi “Backwards”. Il secondo film, uscito appena un anno dopo è “La foresta di ghiaccio”, di Claudio Noce, dove spicca
un’altra canzone della Roveran, “Putea dela luna”. Questi quattro brani più altre tre canzoni vanno a formare un’opera
prima sincera e personale, forse non ancora pienamente matura, ma che le liriche crude e dirette non rendono mai
banale. Il produttore è Simone Chivilò, già collaboratore, fra gli altri, di Radiofiera, Massimo Bubola, Eric Andersen…. Un
debutto discografico poco timido, un primo passo di una cantautrice senza dubbio fuori dal coro, attrice di professione,
ma con una carta in più da giocare, quella della musica.
Tak Shindo
JAZZ
Brass and Bamboo
+ Accent on Bamboo
2 lp in 1 cd del 1959-1960. Musicista nippo-americano, compositore e arrangiatore, è stato uno dei
musicisti di maggior rilievo del genere “exotica”. Feat. Conte Candoli, Pete Candoli, Bud Shank, Ted
Nash, Milt Bernhart, Joe Mondragon, Emil Richards, Shelly Manne e Buddy Collette, Red Mitchell, Mel
Lewis. Digipack edition e remastered!
PROG ROCK
The Watch
Tracks From the Alps
Da un etichetta indipendente italiana, presentiamo questo gruppo di prog-rock che si ispira ai classici degli
anni ’70, in particolare ai primi Genesis rievocandoli nei loro concerti e riscuotendo enorme successo in tutta
Europa. “E’ impressionante come l’energia e la passione dei concerti dei Genesis vengono rievocati alla
perfezione dai The Watch” dice Paul Whitehead (noto illustratore anche di copertine di album e soprattutto
fans sfegatato dei Genesis!). “Tracks From The Alps” è il loro sesto album in studio, uno tra i loro album più
belli e più riusciti di composizioni originali, dal prog-rock potente a quello più tranquillo alle sezioni acustiche
usando esclusivamente strumenti originali degli anni ’70, come il Mellotron Hammond, piano Hohner, chitarra
a 12 corde… I The Watch sono regolarmente in tornèe in tutta Europa, Regno Unito, Stati Uniti e Canada,
portando sul palco anche molti brani della band che li ha ispirati maggiormente, i Genesis. Una piccola nota
da segnalare: il cantante, Simone Rossetti, detto dagli addetti ai lavori, ha la voce più somigliante in assoluto
a quella di Peter Gabriel. Se siete legati a quelle sonorità uniche è un disco da non perdere!
Stefano Calvani I-Stan Trio
JAZZ
Art Life
7
Diamo il benvenuto all’etichetta Emiliana JazzTone con il nuovo album del batterista Stefano Calvano
dallo stile e dalle esperienze più fusione e crossover che si sono intrecciate con il jazz, blues, latin,
rock, funk e soul e ispirandosi sia al suo Maestro Trilok Gurtu che a Gary Chaffee. Il suo trio è
composto dal basso di Adriano Rugiadi e al piano Ivano Borgazzi (pianista e compositore residente a
New York che ha lavorato con molti nomi del jazz internazionale, ne citiamo alcuni: Lee Konitz, Harold
Land, Jimmy Cobb, Steve Turre, William Parker, Ellen Christy, Furio Di Castri, Gianni Basso, Tony Scott,
Tiziana Ghiglioni e molti altri.
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Steve Turre
ALOOS
PP
A
Brothers Keeper
A
JAZZ
Spiritman
Steve Turre, uno dei più grandi innovatori del Jazz esce con “Spiritman”, per la prima volta per la
Smoke Sessions. Questo progetto rappresenta un ritorno alle origini con un album che si concentra
sul trombone di Steve, in questo caso perfettamente accompagnato dal timbro del sax alto e soprano
di Bruce Williams. In questo disco si trovano alcuni brani originali di Turre, più la bellissima
reinterpretazione di “All Blues” di Miles Davis che inizia con la conchiglia suonata da Steve, che crea
un suono etereo, mistico ma allo stesso tempo acustico, proprio come nella sua performance di
apertura del UN International Jazz Day di Osaka, nel 2014. In “Spiritman” la sensazione è quella che
la band che lo accompagna sappia esattamente cosa voglia Steve Turre: Bruce William, Xavier Davis,
Gerald Cannon e Willie Jones III, con la partecipazione di Chembo Corniel alle conga aiutano a creare
una musica indimenticabile, tra classici swing e ballate, una musica nata per farci stare meglio.
ROCK
Todd Meadows
I Brothers Keeper sono il tipico gruppo Americano nel quale ognuno apporta il proprio contributo sia
nella scrittura dei testi, sia dal punto di vista musicale, proprio come nella grande tradizione dei grandi
gruppi degli anni Settanta. Non aspettatevi però un disco lineare dall’inizio alla fine, ma, al contrario, vi
ritroverete coinvolti in un crogiolo di stili diversi, un mix di suoni rock, che si accostano perfettamente
con il blues e il soul, il tutto in un contesto gradevole e senza rinunciare a melodie orecchiabili.
Fenomenali sono anche le collaborazioni a questo disco, che riescono a renderlo ancora più
accattivante. In primis il rock melodico di Jono Manson e il soul di John Popper che pervadono con il
loro sound l’intero album, ma troviamo sparsi qua e là una marea di contributi e quindi riconoscerete
la firma di nomi come Jason Crosby, Rob Eaton Jr, Dj Logic (una collaborazione fuori dalle righe, ma
che apporta un tocco particolare), Glenn McClelland e Joel Guzman, che in carriera vanta anche i
Grammy Awards. Digipack edition.
Whitey Morgan
COUNTRY
Born Raised & Live From Flint
Dopo il bel disco in studio, edito nel 2010 sempre su Bloodshot, Morgan
ed i suoi 78's ci regalano un album dal vivo. Il suono rockin' country
rifulge grazie a ballate solide, una chitarra decisa ed una ritmica molto
versatile. Morgan e la sua band sono comunque personali, la loro
proposta in ambito Americana è fresca ed innovativa, non strizza l'occhio
a nessuno. Casomai accende un’anima rock che nei precedenti lavori non
era così visibile.
Murder by Death
ROCK
Big Dark Love
Secondo album su Bloodshot per questa band americana proveniente da
Bloomington, Indiana, e formata da 5 elementi capitanati dal cantante
chitarrista Adam Turla, i Murder by Death sono una indie rock band
giunta al proprio settimo album (e loro secondo su Bloodshot). I suoni di
“Big Dark Love” sono un misto di rock, alt-country, folk e brani
strumentali alla ricerca di nuove strade espressive per il classico suono
americano, ancorato alle radici ma al di fuori dei canoni standardizzati di
molta produzione attuale. Disponibile sia in CD che in LP
T
TRACKLIS
Buick City
Cocaine Train
Crazy
Cheatin Again
Bad News
Prove it All to You
Turn Up the Bottle
Another Round
I'm On Fire
I Ain't Drunk
Honky Tonk Queen
Where Do You Want It
Mind Your Own Business
T
TRACKLIS
I Shot an Arrow
Strange Eyes
Big Dark Love
Dream In Red
Solitary One
Send Me Home
Last Thing
Natural Pearl
It Will Never Die
Hunted
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R I E P I L O G O
N U O V E
U S C I T E
Harrison Kennedy
BLUES
This is From Here
Uno straordinario Harrison Kennedy torna con un nuovo disco (feat. Colin Linden) che non lascia
spazio alla melanconia o al ricordo di un grande passato. Kennedy reinventa se stesso e la sua
musica, regalandoci tutto ciò che ha imparato frequentando i grandi, come Memphis Minnie, Billie
Holiday, Lonnie Johnson e Sonny Terry, con una voce unica e inimitabile, che fa di questo disco un
viaggio nella sua giovinezza passata tra le colline del Tennessee e le strade di Detroit. Questo album
non contiene solo del gran blues, è una vera e propria pietra miliare della storia di questo genere,
facendo di Kennedy –come dice lo stesso Eric Bibb – “non solo un grande del blues, ma una vera
rivelazione.”
AMERICANA
Dom Flemons
T
TRACKLIS
The American Sonaste
(Prospect Hill)
Dom Flemons è il tipico cantante Americano che partendo dalle radici folk
è capace di creare un nuovo sound. Come parte dei Carolina Chocolate
Drops ha calcato i palchi di numerosi festival che l’hanno fatto conoscere
ad un pubblico vastissimo. Dopo essere uscito dal gruppo con questo
album “Prospect Hill”, ritroviamo un Flemons che spazia in una serie di
generi: da un profondo ragtime al blues passando per la musica folk
spirituale del sud e ballate, il tutto condito dalla bravura dello showman
e il suo tipico umor.
Til' the Seas Run Dry
Polly Put the Kettle On
But They Got it Fixed Right On
Have I Stayed Away Too Long?
Georgia Drumbeat
I Can't Do it Anymore
Sonoran Church Two-Step
Too Long I've Been Gone
Marching Up to Prospect Hill
It's a Good Thing
Grotto Beat
Hot Chicken
San Francisco Baby
My Money Never Runs Out
The Unthanks
FOLK
Mount The Air
La nuova uscita degli delle Unthanks arriva dopo quattro anni dalla loro ultima uscita, il primo album
interamente registrato nel loro studio di Northumberland, ricavato da un vecchio granaio. Un’altra
grande novità dell’album è l’impegno di tutti i compimenti delle Unthanks come autrici delle canzoni,
incluse anche Rachel e Becky Unthanks, così come, allo stesso modo, continua la collaborazione del
pianista Adrian McNally, che si nota nella traccia di ben 10 minuti che da il titolo al disco. Musicalmente
più ambizioso degli altri album, “Mount The Air” ci propone la solita combinazione tra tradizione e
orchestralità, ma aggiunge una gamma di atmosfere e sound diversi con influenze Spagnole, Indiane,
Blue Note e Trip Hop.
Dr. Feelgood
Adventures at the BBC
ROCK
(1977 onwards)
9
Non dovrebbe essere una sorpresa che il leggendari
Dr Feelgood fossero un assidui frequentatori della
BBC radio. In questo doppio cd troviamo 51 brani
che coprono un arco di tempo trentennale con
materiale inedito e con varie formazioni: da Gypie
Mayo ad oggi con magiche versioni dei classici del
pub rock britannico. In qualche brano compaiono
come ospiti i Canned Heat! 2CD
T
TRACKLIS
Disc: 1
Looking Back
Stupidity
You'll Be Mine
You Upset Me Baby
Homework
Baby Jane
The Blues Had A Baby
And They Named It
Rock 'n' Roll (#2)
That's It I Quit
Lucky Seven
She's A Windup
Disc: 2
You Upset Me Baby
She's A Wind Up
Baby Jane
Ninety-Nine And A Half
(Just Won't Do)
Night Time
Take A Tip
Down At The Doctors
Sugar Shaker
You Don't Love Me
She's In The Middle
R I E P I L O G O
N U O V E
U S C I T E
Jim Snidero
JAZZ
Main Street
Il sassofonista e compositore Jim Snidero fa una sintesi della propria carriera in “Main Sreeet”, dalle
esperienze come band leader ai periodi al fianco di Frank Wess, The Mingus Band, Jack McDuff e The
Toshiko Akiyoshi Orchestra per un totale di 25 anni di carriera e tournée. “Main Sreeet” è un album
composto da brani originali e due cover che vede la collaborazione di Linda Oh al basso, Rudy
Royston alla batteria e l’originalissimo pianista cubano Fabian Almazan. L’album di Jim Snidero ha tutte
le caratteristiche necessarie per essere un grande disco: la freschezza del suono ben coniugata a una
rivisitazione originale dei classici, assoli ispirati e una gruppo di artisti che in questa musica trova il
proprio habitat naturale. Assolutamente imperdibile.
Sammy Figueroa
& Glaucia Nasser
JAZZ
Talisman
Il famoso percussionista jazz Sammy Figueroa, due volte nominato ai Grammy, e la cantautrice brasiliana
Glaucia Nasser si sono trovati in brasile, a San Paolo, per comporre il loro ultimo album , “Talisman”, in cui
troviamo il perfetto equilibrio tra il loro talento musicale ed alti timbri vocali. Con la collaborazione del
chitarrista Chico Pinheiro, la pianista e compositrice Bianca Gismonti ed il virtuoso pandeiro di Bernardo
Aguiar, l’album si presenta pieno di sorprese. Le percussioni di Sammy Figueroa si snodano sotto le canzoni,
dove esplodono le sonorità tipiche del Sudamerica, dalla Candombe uruguaiana alla samba brasiliana,
passando per la bata cubana. La purezza sonora di Glaucia Nasser si declina in un nuovo linguaggio, ispirato
e sincero, mentre non vengono tralasciate le radici africane, come il classico “Ilu-Aye” e una canzone
dedicata a Nelson Madela.
James
Mc Murtry
Willie Nile
Distribuzione:
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10
Buena Vista Social Club
I Buena Vista Social Club
tornano con un disco che mette
insieme alcuni dei più grandi
nomi della “golden age” della
musica cubana degli anni
Cinquanta
IRD International Record Distribution
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Lost
and
Found
12
S P E C I A L E
P H I L O L O G Y
Renato Sellani:
88 tasti di grande poesia
Se ne è andato quasi novantenne sul finire dello scorso anno, in punta di piedi, con
quella discrezione e quella signorilità che ne hanno contraddistinto la lunga vita di uomo e di artista. Renato
Sellani faceva parte della famiglia del jazz, non solo italiano, dalla metà degli anni Cinquanta: ha suonato in
pubblico quasi fino all’ultimo minuto e poco prima della sua scomparsa è uscito Glad There Is You (Ponderosa
Music & Art, distribuzione IRD), doppio album andatosi ad aggiungere alla nutrita serie di registrazioni che hanno
visto il pianista marchigiano protagonista su etichetta Philology. 88 tasti di autentica, grande poesia, i suoi. Sellani
li sapeva accarezzare con grazia, eleganza, impareggiabile musicalità.
Lee Konitz - Renato Sellani
Speakin’ Lowly
JAZZ
Tra le molte collaborazioni internazionali avute da Sellani in tanti anni di
intensa attività, quella con Lee Konitz è sicuramente tra le più riuscite e
intense. Sellani e il sassofonista statunitense si trovarono allo Studio
Barigozzi di Milano il 24 marzo 1993 e registrarono musica che sarebbe
poi confluita in più album: Speakin’ Lowly è il primo della serie dedicata
a pagine immortali dell’immenso bacino degli standard americani. Il
dialogo fra i due musicisti è mirabile, fatto di sottigliezze, di note appena
sussurrate, di prelibatezze melodiche. Si ascolti, per esempio, la
versione di “Cherokee”, di solito palestra per acrobatiche evoluzioni, ma
nella circostanza trasformata in deliziosa ballad.
T
TRACKLIS
Laura
Speak Low
I Can't Give You Anything
But Love
Polka Dots And Moonbeams
Night and Day
Cherokee
Autumn Leaves
My Funny Valentine
Yesterdays
Tony Scott - Renato Sellani
Poets of Jazz
JAZZ
Titolo azzeccatissimo per l’incontro al vertice fra due veri poeti del jazz. In
vita artistica e non, Tony Scott, maestro indiscusso del clarinetto, ne fece
e vide di tutti i colori: suonò con Charlie Parker, Dizzy Gillespie, Billie
Holiday, Sarah Vaughan, Bill Evans e un’infinità d’altri, girò il mondo in
lungo e in largo (soggiornando anche in Estremo Oriente), visse anche
per parecchio tempo in Italia. La seduta di registrazione con Renato
Sellani avvenne a Milano il 5 aprile 1995, sullo sfondo di una manciata
di rinomati evergreen scelti con cura. Risultato: un disco che, a distanza
di vent’anni esatti dal suo concepimento, emoziona ad ogni ascolto. E
così sarà per sempre.
Renato Sellani
Magic Sellani
JAZZ
Magico Sellani. Sottotitolo: The Art of The Intro. Un disco anomalo,
singolare, e proprio per questi motivi ancor più prezioso di altri. Il CD
fotografa “l’arte dell’introduzione” partendo dall’abitudine del pianista
di iniziare un brano in modo sempre diverso, seguendo l’ispirazione
del momento. Così non ci si annoia assolutamente ascoltando Sellani
che nell’occasione propone diversi approcci a una medesima
composizione. Per esempio, dell’iniziale “Misty” di Erroll Garner si
ascoltano tre intro, mentre di “You Are Too Beautiful” quattro, sino ad
arrivare alle cinque di “Laura” e di “How High The Moon”. Questa è vera,
straordinaria arte dell’improvvisazione.
13
T
TRACKLIS
Stardust
All of Me
My Old Flame
Sweet and Lovely
Embraceable You
Don't Blame Me
I'm in the Mood for Love
Gone With the Wind
What's New?
Everything I Have Is Yours
T
TRACKLIS
Misty
Laura
Indiana
If I Had You
I’m in the Mood for Love
How High the Moon
It Could Happen to You
Polka Dots and Moonbeams
You are too Beautiful
Goodbye
S P E C I A L E
P H I L O L O G Y
Franco D’Andrea - Renato Sellani
JAZZ
Magicians At Work 2
Faccia a faccia tra due pianisti diversi per background, frequentazioni e
orientamenti stilistici ma accomunati da gusto, sensibilità e fantasia
improvvisativa. L’idea del meeting discografico tra Franco D’Andrea e
Renato Sellani (avvenuto il 9 maggio 2001) spetta a Paolo Piangiarelli,
deus ex machina della Philology. Scrive lo stesso Piangiarelli nelle liner
notes: “È palpabile all’ascolto la forte emozione provata da entrambi, il
rilassato interplay con cui hanno incrociato i loro stili, il loro “tocco”,
diverso, peculiare, riconoscibile sempre, le loro esperienze, la loro
maturità, in una parola le loro esistenze”. Altro da aggiungere non c’è:
buon ascolto.
T
TRACKLIS
Angel Eyes
There's No Greater Love
Insensatez
Everything Happens to Me
I Should Care
Amore Baciami
Next Time, Paolo (Blues N.2)
Renato Sellani meets Gianluca Petrella
JAZZ
There’s No Greater Love
Dall’alto della sua esperienza e della sua amabile personalità, Sellani
ha sempre manifestato disponibilità nei confronti di musicisti molto
più giovani di lui. In questo caso lo troviamo in compagnia del
vulcanico trombonista pugliese Gianluca Petrella, uno cui piace
ricercare e sperimentare ma partendo dalla perfetta conoscenza del
linguaggio jazzistico moderno. L’intesa fra i due è notevole ovunque,
sia nei brani in duo, che in quelli in quartetto, con Massimo Moriconi al
contrabbasso e Massimo Manzi alla batteria (c’è anche un brano in trio
piano-contrabbasso-batteria, “I’ll Close My Eyes”). Incisione del 20
marzo 2002.
T
TRACKLIS
Autumn Leaves
Laura
I'm Getting Sentimental
over You
Remember Clifford
Blues in B Flat
Yesterdays
I'll Close My Eyes
Stella by Starlight
There Is No Greater Love
Barbara Casini - Renato Sellani
JAZZ
Un anno d’amore
Il 12 novembre del 2002 Barbara Casini e Renato Sellani entrarono in
studio di registrazione uscendone con materiale destinato a due album
dalla differente configurazione tematica. In Un anno d’amore è la
canzone italiana (con qualche incursione nel Brasile, amato sia dalla
cantante che dal pianista) a fungere da filo conduttore, mentre in
Gershwin & More alcuni capolavori gershwiniani sono intervallati da altri
famosi standard. In entrambi i casi voce e pianoforte sono in perfetta
sintonia. Sellani non è, ovviamente, un semplice accompagnatore. E
Barbara non è la solita cantante da accompagnare. In studio si respirava
un feeling unico che naturalmente si coglie ora nel disco.
Renato Sellani
JAZZ
Plays Monk
Il più romantico dei pianisti jazz italiani interpreta un compositore
“complicato”, ma sempre geniale, come Thelonious Monk. In apparenza
una forzatura. In realtà una sfida vinta da Sellani che è riuscito a mitigare
anche le sfumature monkiane più spigolose. “Sentire in studio le ben
riconoscibili melodie di Monk sciogliersi sotto le dita di Sellani e volare
alto in quella dimensione nuova, ha sorpreso e commosso me che di
quel progetto ero l’ideatore”, ricorda Paolo Piangiarelli. Proverbiale
ciliegina sulla torta, nella seconda delle due versioni della celebre
“Round Midnight” il pianista è affiancato da Gianni Basso (sax tenore) e
da Fabrizio Bosso (tromba). Incisione del 2005.
T
TRACKLIS
Un anno d'amore
Garota de Ipanema
Ma l'amore no
Corcovado
E se domani
Wave
Le tue mani
Estate
Non so dir ti voglio bene
Garota de Ipanema
T
TRACKLIS
Blue Monk
Ba-Lue Bolivar Ba-Lues Are
'Round Midnight
Pannonica
Ask Me Now
Crepuscule with Nellie
Monk's Dream
Rhythm-A-Ning
Ruby, My Dear
Monk's Mood
'Round Midnight (2)
Ruby, My Dear
For Thelonious Sphere
Monk
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JAZZ
Sandro Roy
U S C I T E
Where I Come From
In un flusso continuo di nuove uscite è raro trovare un musicista che sia capace non solo di attirare la nostra
attenzione, ma anche di lasciarci da subito senza parole. Coprirlo di complimenti per una bravura da prodigio
non darebbe giustizia al talento di questo ragazzo di vent’anni: oltre a un incredibile senso della musicalità,
quello che rende famoso questo violinista è proprio la sua universalità, un dono visto molto raramente. Che stia
suonando i concerti per violino di Bach, le melodie gitane di Sarasate o i classici di Miles Davis, non ha molta
importanza: Sandro Roy mantiene il suo aplomb per fare propri questi capolavori. Anche se acclamato fin da
subito dalla critica e dal pubblico per i propri spettacoli live, Roy esce ora con il suo album di debutto, “Where I
Come From” e questo ragazzo viene proprio da una famiglia di musicisti di Augusta, in Germania, con il primo
violino all’età di 7 anni. Una carriera precoce e premiata che lo rende famoso per la sua versatilità dalla classica
al blues: è il musicista perfetto per una sala da concerto, ma anche per un il palco di un festival o quello di un
jazz club. Due terzi di questo album sono dedicati all’aggregazione di swing gitano europeo e al jazz americano,
ma vi troviamo anche una buona rappresentanza di Csàrdàs ungherese e Bossanova brasiliana. Registrato
insieme a Paulo Morello (chitarra), Sascha Köhler-Reinhardt (chitarra), Joel Lochner (doppio basso), Wolfgang
Lackerschmid (vibrafono), Jerome Weiss e Jermaine Landsberger (piano), tutti musicisti che hanno in comune
l’autenticità e allo stesso tempo la spontaneità con cui lo stesso Roy affronta il suo immenso repertorio.
Stephane Guillaume Quartet
JAZZ
Pewter Sessions
Negli ultimi anni, Stephane Guillaume ha intrapreso varie avventure professionali fra cui la
composizione di brabi e la direzione di grandi band, come la “Brass Progect” o la ripresa della
“Cityscape” di Claus Ogerman con l’orchestra sinfonica. Guillaume è anche il vincitore di due
prestigiosi premi nel 2009: il premio del miglior disco jazz francese per “Windmills Chronicles” e il
famoso premio “Django Reinhardt” come miglior musicista jazz francese. Durante queste esperienze
Guillaume non ha mai smesso di difendere il suo progetto di piccola formazione dove può esprimere
la sua ricca palette da solista in tutta la sua interattività. Dopo 10 meravigliosi anni di collaborazioni
con Frédéric Favarel (chitarrista), Marc Buronfosse (contro basso) e Antoine Banville (batteria),
Stéphane Guillaume ha ottenuto una traccia concreta per questo album.
Wayne Krantz
JAZZ FUSION
JAZZ
Good Piranha
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Conosciuto a livello mondiale per la sua visione musicale senza
compromessi e per l’impressionante talento, Wayne Krantz è uno dei
pochi chitarristi moderni che si avventura oltre i limiti degli strumenti fino
a creare uno stile e un suono unico e originale. Dalla fine degli anni ’80
Wayne Krants è riconosciuto come uno dei più grandi chitarristi del
mondo e in “Good Piranha Bad Piranha” suona insieme a Keith Carlock
alla batteria e Tim Lefebvre al basso per combinare due canzoni pop e
hip hop. Il risultato è sorprendente e dimostra ancora una volta
l’incredibile fantasia strumentale di Wayne Krantz.
Jeff Sipe Trio with
Mike Seal & Taylor Lee
Same
Jeff Sipe unisce nella sua musica elementi jazz, rock, country e funk e
questo mix lo rende uno degli artisti più rispettati nel mondo musicale. Il
suo nuovo album è caratterizzato da un generale impegno nel creare
una melodia unica e le profonde emozioni da trasmettere al pubblico.
Melodie intense che Jeff Sipe, con l’aiuto del chitarrista Mike Seal e il
bassista Taylor Lee, sta portando in tour per gli States.
T
TRACKLIS
Black Swan
My Skin is My Sin
Comprachicos
U Can't Touch This
Black Swan
My Skin Is My Sin
Comprachicos
U Can't Touch This
T
TRACKLIS
Trumpets
Alberta
Banana Pudding
April
Lightning Man
Renee
Naima
Home Town
I'm so Lonesome I Could Cry
Happy Evil Happy
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Colin Hay
COUNTRY
Next Year People
Il viso e la voce di Colin Hay sono familiari a milioni di persone come leader, cantautore e cantante
della pop band Men at Work. Ma dopo 15 anni Colin reinventa se stesso come solista facendosi
conoscere ad una nuova generazione di fan. “Next Year People” è il lavoro di un artista che è un vero
maestro nella sua arte. L’album è pieno di canzoni interrogative, curiose, ciniche e sincere. Melodie
orecchiabili che accompagnano testi profondamente penetranti, tanto che alcuni brani si basano sulla
personale vita di Colin che parlano dei suoi genitori e dell’esperienza quasi mistica di essere cresciuto
in un negozio di musica in Scozia. Il disco è stato prodotto da Hay, mixato da Chad Fischer e include
collaborazioni da due giovani musicisti cubani, San Miguel Perez e Yosmel Motejo, Larry Goldings al
piano, Jeff Kimmel al B3 e la moglie Cecilia Noel in veste di cantante.
BLUEGRASS
Rob Ickes & Terry Hensley
Before The Sun Goes Down
Rob Ickes, vincitore 15 volte del Dobro of Year della Bluegrass Music Association, considerato il
miglior dobro player dell’attuale generazione, lo ritroviamo in questa bella collaborazione tra due
pickers di prima classe. Tra folk, country e bluegrass. La sua militanza nei Blue Highway gli ha dato la
solida esperienza, il resto lo ha fatto come solista. Trey Hensley è invece un chitarrista, anche lui
considerato tra i migliori, che ha affinato il suo sound apparendo nei dischi di Marty Stuart, Earl
Scruggs, Johnny and June Carter Cash, Charlie Daniels, Steve Wariner, The Oak Ridge Boys, Ricky
Skaggs, Blue Highway, J.D. Crowe.
Distribuzione:
www.ird.it
facebook:
www.ird.it/mipiace.htm
0362.918397
NEW CD
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RIEPILOGO NUOVE USCITE
Stanley Cowell
JAZZ
Are You Real?
180gr
Feat. Jay Anderson (bass) e Billy Drummond (drums). Pianista ed insegnante molto attivo da almeno
cinque decenni si è dedicato molto alla formazione musicale di molti giovani. Questo suo tredicesimo
lavoro per questa label danese, presenta una suprema interpretazione di standard del jazz. Da
McCoy Tyner a D’Rivera, da Tadd Dameron a Benny Golson a Monk.
Marcus Printup
Lost
JAZZ
VINILE
VINILE
180gr
Trombonista e compositore, sostenitore della Jazz At The Lincoln Center orchestra fin dai primi anni
’90, presenta il suo ultimo album dedicato al suo defunto padre ricco di deliziose composizioni
originali per celebrare la vita. Feat. Shantawn Kendrick (sax), Helen Sung (piano), Ben Williams
(bass), Ulysses Owens (drums).
ATLANTIC un imperdibile, inquietante
album ispirato alle leggende del country,
del blues e del sud degli Stati Uniti
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IRD International Record Distribution
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Afro Garage
JAZZ
Eighteen Ways to Miss Egypt
L’Afro Garage Trio, composto da Christoph Baumann al piano, Jaques Sirone al basso e voce, Dieter
Ulrich alla batteria e tromba militare, suonano insieme da più di 30 anni. I tre musicisti sono molto
partecipi sulla scena musicale dell’improvvisazione in diverse parti della Svizzera. Infatti il disco è una
combinazione di due colonne sonore improvvisate, “Thèbes à l’ombre de la tombe” inciso nel 2005
e “Thousand and One Cairo” nel 2011. Entrambi prendono luogo in quell’antica parte dell’africa
comunemente chiamata Egitto. Il risultato è un viaggio immaginario fra suoni avventurosi, idee folli e
gioiosa interazione tra i musicisti. Una musica totalmente originale e completamente imprevedibile.
Houtkamp, Nabatov, Blume
JAZZ
Encounters
Nel loro primo incontro, questi tre veterani dell’improvvisazione musicale europea, si sono gettati a
capofitto in numerosi e significativi discorsi musicali. Lontano da modelli semplici e dai cliché, ogni
pezzo si spiega come un’unica storia di accordi spontanei, sorprendenti e inevitabili allo stesso
tempo. Il tono sempre espressivo del sassofonista e compositore olandese Luc Houtkamp conduce e
sospinge spesso l’andamento. Il pianista russo Simon Nabatov raggiunge altissime vette musicali con
una moltitudine di accordi, mostrando, di volta in volta, l’orientamento verso l’approccio tematico. E il
batterista tedesco Martin Blume sostiene e controbilancia con eleganza , turbolente esplosioni,
brillanti pause e un delicato lavoro di pennello.
Vincent, Kudryavtsev, Logofet
JAZZ
Free Trees
Hugues Vincent (violoncello) vive a Berlino, Vladimir Kudryavtsev (basso) vive a Parigi, Maia logofet
(violino) invece è di Mosca. Comunque sia i tre musicisti sono membri della band Moscovita Goat’s
Notes che sta creando un certo scompiglio e non ci sono dubbi che loro abbiano una insolita intesa.
Registrato dal vivo, il CD è formato di 21 brani. Tuttavia il differente sfondo culturale ed educativo di
questi musicisti, la loro straordinaria versatilità e l’incredibile tecnica permette loro di fare un gran
lavoro ogni volta che iniziano ad improvvisare.
Helen Bledsoe & Alexey Lapin
JAZZ
Ghost Icebreaker
L’innovativo disco “Ghost Icebreaker” è il primo dove flauto e piano improvvisano liberamente,
alternando, con i suoni classici del flauto e dei piano, una magia allegra a tonalità più spettrali e
profonde. Nei suoi sette brani, l’ormai decennale duo di Helen Bledsoe, flautista del Musikfabrik
Cologne, e il pianista di San Pietroburgo Alexey Lapin raccontano una surreale storia di arance
bianche, un cielo cadente e il tramonto dell’uomo.
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U S C I T E
Marcello Tonolo Quartet
JAZZ
Crazeology
Feat Chris Cheek. Dopo due album di standard, peraltro eccellenti, incisi alla testa di quello che è
ormai il suo trio stabile, Marcello Tonolo torna a dar respiro alla sua musica mettendo in rilievo quelle
che sono due fra le sue maggiori qualità: il raffinato gusto compositivo e il sapiente utilizzo
dell’arrangiamento. Rimane, in continuità con le due precedenti incisioni, il punto fermo ormai
rappresentato dalla collaudata e solida coppia ritmica formata da Marco Privato e Jimmy Weinstein,
ma c’è in più, questa volta, una voce strumentale importante e originale della scena jazzistica
newyorkese, quella del sassofonista Chris Cheek, vero e proprio valore aggiunto del progetto, cui
conferisce un importante contributo di idee e pathos, non solo di tecnica e professionalità, peraltro
scontate. Rende ancora più pregevole un lavoro già di per sé pregnante la decisione di aggiungere,
in quattro dei nove brani, un quartetto di fiati, tutti giovani di notevole talento e sicuro avvenire.
Hans Ludemann Trio Ivoire
JAZZ
Timbuktu
Timbuktu: il titolo dell’album e della capitale del Mali ha due significati per molti musicisti impegnati e
per molte persone nel mondo. Da una parte la città si staglia nel ricco panorama culturale del
continente africano, fatto anche di musica, che fa da contrappunto a violenza e caos. I musicisti si
sono quindi confrontati con alcuni report sulla realtà di Timbuktu durante i loro incontri nello studio
di registrazione, che hanno poi composto la spina dorsale di questo disco. I Trio Ivoire ha fatto passi
da gigante dalle loro prime registrazioni di fine anni Novanta, nel loro particolarissimo stile dove la
musica dell’ovest dell’Africa incontra quella occidentale, soprattutto il jazz, senza trascurare l’una per
l’altra, ma riuscendo a creare una terza via che prenda il ritmo e la melodia dell’una e le unisca con
lo stile dell’altro. Il risultato è quindi un mix fantastico di suoni e ritmi nuovi, senza alcuna forzatura e
ricco di sensazioni musicali inedite.
Brent Johnson
BLUES
Set the World on Fire
Da casa Justin Time arriva il chitarrista blues Brent Johnson al suo album di debutto come solista,
dopo tanti anni su e giù dal palco, soprattutto a fianco di Bryan Lee. Appropriatamente intitolato “Set
World on Fire”, il disco brucia i diffusori con un mix incendiario di chitarra elettrica e slide, 11 brani
di cui sette originali e cover di "Meet Me in the Morning" (Bob Dylan), "Meet Me in the Bottom"
(Howlin'Wolf), “As the Years Go Passing By" e “The Hucklebuck" (Paul Williams). “Il mio sound è
radicato nel blues, anche se io non pretendo di essere un purista, e non voglio esserlo.. Non voglio
più fare finta di aver avuto le stesse esperienze, come facevano i vecchi bluesmen, quindi non ho
intenzione di andare in giro cercando di suonare come loro. Quello che faccio è mettere l'accento sul
sentimento della musica, la passione, l'urgenza, l'immediatezza - che è l'obiettivo." Dice Brent
Johnson. In alcuni brani godiamo della presenza di Sonny Landreth e Alvin Youngblood Hart.
Stan Getz Quartet
JAZZ
Live in Düsseldorf 1960
19
VINILE
180gr
L’impresario Norman Granz durante gli anni sessanta ha organizzato tour europei di grandi nomi del
jazz alla ribalta della scena internazionale del tempo. All’epoca lo stesso Stan Getz risiedeva in
Europa, e breve è stato il passo per organizzare un evento straordinario, con lo Stan Getz Quartet
all’Apollo Theatre accompagnato da: Jan Johansson (piano), Ray Brown (basso) e Ed Thigpen
(drums). LP 180 gr.
R I E P I L O G O
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U S C I T E
Da casa Fresh Sound, una nutrita serie di ristampe di classici prodotti da labels indipendenti e majors degli anni ’50
e ’60. Materiale rarissimo, nonché d’incredibile valore artistico, rivede la luce in cd per la gioia di collezionisti ed
appassionati di tutto il mondo. Importantissima la masterizzazione in 24 BIT.
JAZZ
George Russell Sextet & Septet
Complete 1960 - 1962 Decca & Riverside
Album Collection
Splendido box 4 cd, 6 album del periodo Decca e Riverside che sono: “At The Five Spot”, Stratusphunk”, “In K.C.”,
“Ezz-Thetics”, “The Straus Seekers” e “The Outer View”. Box 4 cd.
JAZZ
George Russell Smalltet
& Orchestra Recordings
Complete 1956 - 1960
3 lp in 2 cd, “The Jazz Workshop”, “Modern Jazz Concert”, “Jazz In The Space Age” + bonus tracks in New York.
Feat. Bill Evans, Art Farmer, John Coltrane, Max Roach, Phil Woods, Paul Bley, Milt Hinton, Benny Golson e molti Altri
ancora. 2 cd.
Sandy Mosse & The Chicago Scene
JAZZ
Relaxin With…
Feat Cy Touff. 2 lp in 1 cd + bonus tracks. Album del 1956 e 1958 con l’aggiunta di 5 bonus tracks. Feat. Eddie
Baker, Jimmy Gourley, Leroy Jackson, Dorrell Anderson, Junior Mance….
James Moody
JAZZ
Cookin’ the Blues & Another Bag
2 lp in 1 cd album del 1961 – 1962. Feat. Eddie Jefferson, Sonny Donaldson, Kenny Barron, Bernard McKinney,
Steve Davis....
O.S.T.
JAZZ
Checkmate + Hong Kong
Colonne sonore originali dalle serie TV della CBS e dell’ABC. Musiche composte e condotte da Johnny Williams e
Lionel Newman. Feat. Pete Candoli, Ted Nash, Conrad Gozzo, Olie Mitchell, Frank Beach, Vince De Rosa, Dick Perissi,
John Cave, Dick Nash e molti altri ancora.
Yaniv Taubenhouse Trio
JAZZ
Here From There
Splendido piano trio registrato in USA nel 2013 con quasi tutte composizioni originali e prodotto dal mitico Jordi
Pujol. Feat. Garrett Jones (basso) e Darren Novotny (drums).
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Antonio Onorato
JAZZ
The Soul Breath
Feat. Manopula: Cristian Onorato e Simone Frendo, Joe Amoroso, Maurizio Onorato. Il Pat Metheny
mediterraneo accompagnato dai suoi eccellenti Manppula, rappresenta un autentico evento per gli
amanti del mediterranean-jazz-fusion. Un viaggio africano alla ricerca di emozioni e sensazioni
perdute, di una diversa dimensione spirituale ed uno straordinario omaggio al “viaggiatore cosmico”
per eccellenza, John Coltrane, con una sublime cover di “A Love Supreme”.
René Aubry
Steppe
WORLD
ATTESE
R ISTA MPE!
ATTESE
R ISTA MPE!
Finalmente torna disponibile uno dei capolavori in assoluto del
compositore francese edito originariamente nel 1990 ed usato per la
pubblicità della Volvo.
T
TRACKLIS
Steppe
Passages
Zingaro
White Horse
Eclaircie
Sagitaire
Staccato
Priere
Memoires
Magda
The Dark Wind
Steppe II
Armando Calabrese
JAZZ
Why not?
Nuovo album per il pianista siciliano Armando Calabrese alle prese con un piano solo presentato dal
vivo dove interpreta e rielabora in chiave propria alcuni memorabili standard del jazz e una
composizione originale. Brani di: Bud Powell, Victor Young, Errol Garner, Jerome Kern, Oscar
Hammerstein, George Gerswhin e Ira Gerswhin. “È ormai una cosa rara, al giorno d'oggi, ascoltare
una performance di un musicista che non ha paura di mostrare il proprio divertimento, la pura gioia
di far musica come accadeva spessissimo alcuni decenni fa”: sottolinea nelle note di copertina il
pianista genovese Dado Moroni.
Andrea Sabatino another 5tet
JAZZ
Bea
21
Nuovo album del trombettista salentino Andrea Sabatino accompagnato da Gaetano Partipilo (saxs),
Ettore Carucci (piano), Francesco Angiuli (contrabbasso) e Giovanni Scasciamacchia (batteria). Dopo
il grande successo specia in Giappone con il disco d’esordio “Pure Soul”, Andrea Sabatino torna alla
ribalta con un progetto ambizioso e riuscito. Virtuoso e tecnicamente versatile, Sabatino ha presto
maturato un sound particolare e personale di natura prevalentemente hard bop con forti venature di
mainstream jazz, ma con una grande apertura verso le “altre” musiche. “BEA”, sua seconda prova
da leader, anche essa per Dodicilune, è un disco swingante e generoso, che ripassa il vocabolario del
jazz straight-ahead, ama il climax latin tinge, percorre con classe la ballad, trasuda passione.
(Gabriele Rampino)
R I E P I L O G O
N U O V E
U S C I T E
Marco Detto
JAZZ
I Sogni di Dick
Ristampa ormai introvabile dell’album del 1992 per uno dei pianisti più famosi d’Italia qui in trio con:
Marco Ricci al basso e Giorgio Di Tullio alla batteria. Questo splendido album ha avuto un notevole
successo a livello nazionale che internazionale, soprattutto nel paese del sol levante, per la sue
bellissime melodie che si esaltano in questo piano trio. Grazie a casa Music Center abbiamo ritrovato
questa gemma!
JAZZ
Ferrario, Gurrisi, Bianchi,
Castiglioni Happy Tree
Nato da una felice intuizione di Alfredo Ferrario, clarinettista comasco tra i più ispirati e
rappresentativi del nostro panorama jazzistico, questo quartetto affonda le radici nella tradizione
della Swing Era e sviluppa, spontaneamente, proprio come un albero, le sue ramificazioni nella
modernità del jazz contemporaneo. Si avvale dell’inconfondibile varietà timbrica dell’organo
Hammond di Alberto Gurrisi, giovane talento della scena milanese, delle suadenti ed efficaci ritmiche
di Marco Castiglioni, che affianca da tempo i migliori rappresentanti del Jazz italiano e del raffinato
gusto improvvisativo del giovane vibrafonista Marco Bianchi. In repertorio omaggi, riletti e riscritti, ad
alcuni dei più grandi della Hall of Fame del Jazz quali: George Gershwin e Duke Ellington, giusto per
citarne qualcuno.
L AT I N J A Z Z
Alain Perez
Ablando con Juana
Pochi musicisti al mondo possono vantare di aver collaborato con Paco
De Lucia e Chucho Valdes, Erique Morente, Celia Cruz e Isaac Delgado.
Questo è il suo quarto album registrato a Madrid e mixato ad Orlando ed
è ricco di musica cubana contemporanea e che sprigiona nuovi percorsi
musicali di Son cubani e bolero.
T
TRACKLIS
Hablando Con Juana
Una Confesión
El Ciego Sin Bastón
Cuéntale a La
Celosa No
No Quiero Cuentos
La Súper Mujer
Bolero en París
Siempre Te Amo
Si Mi Negra Se Me Va
La Abuela Quiere Coco
Video
Michele Jamil Marzella
JAZZ
La Via del Possibile
Nuovo progetto discografico del trombonista barese e prodotto dalla salentina Fonosfere. Questo lavoro,
composto da nove brani inediti firmati dallo stesso Marzella, nasce dall’esigenza di entrare, attraverso il suono,
dentro se stessi, tendendo all’armonia tra se, se stessi ed il tutto che ci circonda. Un simposio tra musica e
filosofia. “La MusicoSofia”, così la definisce il musicista, è un viaggio onirico fatto di suoni (dalle tube tibetane al
trombone) impastati con voci, percussioni ed elettronica. “La Via Del Possibile” vuole essere un via per
l'essenza, una domanda ed una risposta, non la soluzione ma la via per percorrerla. Un viaggio tra l'arcobaleno
dei suoni e la diversità del proprio Universo nell'esistenza. Un viaggio nel quale Marzella è affiancato da
numerosi compagni di viaggio che si alternano nei vari brani: Pierangelo Eddy De Marco (programmazione),
Limongella Project (art dj), Vito Lopriore (voce narrante), Rossella Antonacci (voce), Gabin Dabirè (voce),
Valentina Pavone (flauto traverso), Antonio Genchi (sax), Piero De Marco (chitarra), Eddy De Marco (basso
elettrico, chitarra), Maurizio Pampugnani (percussioni, voce), Ugo Custodero (percussioni, hang shock).
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LENNIE
TRISTANO
il padre del cool jazz
IRD International Record Distribution
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• facebook: www.ird.it/mipiace.htm
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