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Renato Sellani
n° 12 News F E B B R A I O • 2 0 1 5 Jorma Kaukonen - Lennie Tristano Greg Harris - Jeremy Pelt René Aubry - James Mc Murtry Philology Selected Discography: Renato Sellani IRD International Record Distribution • www.ird.it • facebook: www.ird.it/mipiace.htm R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E Lennie Tristano BLUES SONGWRITER JAZZ Chicago, April 1951 Da casa Uptown Records, torna il padre del cool jazz diventando alla fine degli anni quaranta uno dei maggiori esponenti del genere. Questo pianista italo-americano oggi è una leggenda, soprattutto per le sue apparizioni occasionali dovute al suo stato di salute. Questo doppio cd, composto esclusivamente da materiale inedito, cattura questo gigante del piano al Blue Note di Chicago nell’aprile del 1951, in due serate. La formazione è a dir poco impressionante: Willie Dennis (trombone), Lee Konitz (sax), Warne Marsh, (trumpet), Burgher Jones (bass) e Dominic Simonetta (drum). Tutto inedito! 2 cd. Jorma Kaukonen Ain’t No Hurry Il co-fondatore dei Jefferson Airplane e membro degli Hot Tuna, Jorma Kaukonen, sceglie la Red House per il suo terzo album da solista, il primo dopo cinque anni. Jorma è uno dei più rispettati interpreti della musica Root, del Blues e dell’Americana con una carriera personale che ha influenzato in modo indelebile la storia internazionale del rock and roll. Registrato presso il Fur Peace Ranch, di proprietà dello stesso Kaukonen, con l’aiuto del produttore Larry Campbell, che ha all’attivo tre Grammy Awards, “Ain’t In No Hurry” è un disco che spazia trasversalmente comprendendo classici di diversi generi, come Americana, blues e rock, ma anche brani originali dello stesso Kaukonen con i testi di Woody Guthrie. Importanti sono anche le collaborazioni a questo disco, che comprendono il bassista degli Hot Tuna, Jack Casady, il mago del mandolino Barry Mitterhoff, lo stesso Larry Campbell che si cimenta negli strumenti a corde, Teresa Williams ai cori e Myron Hart e Justin Guip rendono eccezionale la sezione ritmica. Il risultato è senza dubbio un album imperdibile, partorito dalla mente di una leggenda vivente del rock, un vero artista poliedrico che spazia con grande talento dal blues all’Americana. Eddie Henderson COUNTRY ROCK JAZZ Collective Portrait 1 Eddie è il tipo di persona che accresce il proprio talento quando suona in un gruppo che si prenda il rischio di suonare all’interno di un brano tanto creativo quanto libero e non a caso per “Collective Portrait” ha scelto alcuni dei miglior musicisti come Gary Bartz, George Cables, Doug Weiss e Carl Allen. A riprova della loro sintonia Eddie, George e Gary suonano insieme dal 1970 quando Henderson viveva ancora in California e, avendo li l’opportunità di potersi ancora ritrovare insieme sul palcoscenico, Eddie ha deciso di rispolverare alcune delle “hits” blues di quell’ epoca. Oggigiorno nessuno suona le ballate tranquille come Eddie Henderson e come appunto afferma Will Layman, “Eddie Henderson è un grande jazzista che è stato scandalosamente sottovalutato”. La superba qualità audiophile di questa label completa questo splendido lavoro. Greg Harris Long Lonesome Feelin Dopo cinque anni, e grazie all’Appaloosa, è tornato con un nuovo album Greg Harris, ex Flying Burrito Brothers. Il successo arriva proprio l’esperienza con i FBB che lo portano in un periodo di grande affermazione e che prosegue con diverse collaborazioni e album da solista. Greg arriva anche in Italia, con alcuni tour europei negli anni Ottanta e prosegue la sua carriera negli anni 90 e 2000, fino alla nuova uscita per la MRM Records, con un disco di canzoni country rock genuine e originali. Greg Harris ci dà prova ancora una volta del suo immenso talento passando, con la disinvoltura dei grandi, dal country al bluegrass senza dimenticarsi dello swing, con il quale sembra avere una certo feeling. Un polistrumentista a 360°, che si cimenta negli strumenti a corde come chitarrista e mandolinista, ma anche autore di testi autentici ed efficaci: Greg Harris ci regala canzoni che riflettono sulla vita, ma ci parla anche d’amore e declina il suo talento musicale in canzoni diverse tra loro per stile e contenuto, dimostrandosi moderno ma senza dimenticare quella golden age del rock che lo ha reso un’icona. SONGWRITER R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E James McMurtry Complicated Game McMurtry è capace di comporre le sue canzoni con la penna del poeta e la precisione dei pittore. Brani nati spontaneamente e che ancora una volta parlano dell’amore, senza però tralasciare i temi più sociali che lo hanno sempre accompagnato. Gli emozionanti testi di McMurtry sono da sempre attualissimi e applicabili anche ai giorni nostri, alla realtà e ai problemi che affrontiamo ogni giorno. Prodotto da Mike Napolitano, “Complicated Games” prevede la partecipazione della band di McMurtry: Daren Hess, Tim Holt e i CordBread, che alla chitarre di James aggiungono le sonorità allegre del banjio e quelle energiche della batteria per un album dal gusto acustico, nel quale non mancano suoni che ricordano le graffianti chitarre del suo capolavoro “Just Us Kids” (2008). Buena Vista Social Club WORLD Lost & Found Dopo due decadi dall’uscita del loro primo album, un successo mondiale e un vero e proprio fenomeno musicale, i Buena Vista Social Club tornano con un disco che mette insieme, ancora una volta, alcuni dei più grandi nomi della “golden age” della musica cubana degli anni Cinquanta, dal nome particolarmente evocativo, “Lost and Found”, nel quale troviamo brani che vedono la luce per la prima volta, alcuni dei quali provengono direttamente da quella leggendaria sessione di registrazione a L’Avana a cui hanno preso parte anche Ry Cooder e molti altri. Quando alla World Circuit hanno aperto le loro casseforti è stato riscoperto un vero e proprio patrimonio che ha fatto rimanere tutti allibiti: nessuno si aspettava un materiale tanto vasto quanto bello! Brani dal vivo e registrati in studio (all’Egrem studio de L’Avana) per un viaggio tra nella più florida creatività cubana, in uno dei periodi e dei generi più affascinanti della storia della musica internazionale. Jeremy Pelt JAZZ Tales, Musings and Other Reveries Jeremy Pelt si distingue per essere un musicista unico. Il suo lavoro è brillante e raffinato, ma allo stesso tempo caratterizzato dalla freschezza della sperimentazione. A metà strada tra un succinto specialista e un improvvisatore carismatico, Pelt riesce a fiorire anche in uno stringato linguaggio moderno influenzato dalla classica fraseologia bepop, creando le proprie strofe con autorità ed economia all’interno della propria e indistinguibile precisione melodica. Con l’accompagnamento al piano del talento tutto italiano di Simona Premazzi, Ben Allison al basso e Billy Drummond e Victor Lewis alla batteria, Pelt ha registrato una sessione unica e di grande qualità, dove accanto ad alcune cover troviamo pezzi originali di assoluta bellezza. T TRACKLIS Glass Bead Games Vonetta Harlem Thoroughfare Everything You Can Imagine is Real Ruminations on Eric Grner I Only Miss Her When I Think of Her Nephthys The Old Soul of the Modern Day Wayfarer René Aubry WORLD Days Per i suoi 6 anni, René ha comprato una piccola chitarra per suo figlio. Un Guitalélé per la precisione, un buon prodotto con corde di nylon, di un buon legno e belle finiture. È facile immaginare il resto: René, che si appresta a correggere il suono dello strumento e viene subito sedotto e affascinato dal suo suono e la sua forma. E così, sul divano, nel relax, mentre la mente vaga in pensieri disparati e fugaci, René Aubry ha cercato idee e melodie, improvvisando, fermo a fissare il soffitto, i piedi sul tavolino. E ' in questo contesto che è nato “Days” , un piccolo album di 7 pezzi che René ha deciso di nominare con i nomi dei sette giorni della settimana, l’idea non è quella di descrivere a sua volta i diversi giorni, ma piuttosto quella di raccontare una settimana come una fantasticheria colorata non solo di solitudine e malinconia, ma anche serenità e riflessioni, un’esperienza un po' fuori dal tempo, un disco creato con un mood particolarissimo e destinato a farci trascorrere piacevolmente il nostro tempo. 2 R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E Cody Canada & The Departed ROCK Hippielovepunk Da casa Blue Rose presentiamo il nuovo album di Cody Canada, lead singer songwriter della band country-rock Cross Canadian Ragweed, originaria dell’Oklahoma. Scioltosi nel 2010, dopo avere venduto più di un milione di dischi, Cody Canada ha deciso di continuare ed ha formato un'altra band, Cody Canada & The Departed, che ha proseguito quello che avevano fatto i CCR. Con rinnovata energia, sempre in bilico tra rock e country, con le radici giuste ed il Texas nel cuore, Canada ed i Departed hanno iniziato un nuovo percorso che è ormai giunto al terzo disco. Il più compiuto. Rich Hopkins & Luminarios ROCK Tombstone Torna di nuovo per la Blue Rose questa band dell’Arizona sulla scena da diversi anni macinando sempre buona musica, veterani della scena indie southwest. Già dalla copertina “Tombstone” appare un disco curioso e fin dalle prime note conferma questa sensazione! La musica di Hopkins è immediatamente riconoscibile, il rocker del deserto a volte appare essere più acoustic-oriented, sperimentando con la musica a loro confinante, il Messico, con ingredienti psichedelici o jingle-jangle. Le canzoni mostrano contorni chiari, gli arrangiamenti sono semplici ma la forza e l’atmosfera sono tangibili. “Tombstone” ha quello che serve per diventare un classico album Luminarios. Smokin’ Joe Kubek & Bnois King SONGWRITER BLUES Fat Man’s Shine Parlor 3 “Fat Man’s Shine Parlor” è il titolo dello splendido album Texas rock blues di Smokin’ Joe Kubek & Bnois King, ma anche il nome di un negozio in uno dei quartieri più decadenti di Dallas, dove un giovanissimo Smokin’ Joe Kubek si recava per mangiare pollo fritto, tra sale da biliardo, banchi dei pegni e posti malfamati, ma che tra gli anni Venti e agli anni Cinquanta è stato il rifugio preferito dei musicisti jazz e blues, “Fat Man’s Shine Parlor”, presumibilmente un negozio di lustrascarpe, ma anche un posto dove andare e bere qualcosa e flirtare con le ragazze e questo album è esattamente come il negozio tanto ha affascinato Joe per il proprio nome. Un disco al cui interno si può trovare molto più di quello promesso dalla sua copertina. Rigo Rivoluzione & Sensi Dalla neonata MRM, presentiamo il nuovo album dello storico bassista di Luciano Ligabue. Il disco è il frutto della collaborazione artistica tra l’autrice di testi Sara D. e Antonio Rigo Righetti. Dopo “Angeli e Demoni”, dieci nuove storie e suggestioni reclamavano di essere raccontate. Le canzoni realizzate sono come fotografie di un mondo che scorre, cammina, a volte inciampa, cade e si rialza. Una colonna sonora per un film tutto da scrivere. L’album è stato realizzato nello studio di registrazione “The Garage” con la collaborazione tecnica di Fabrizio Simoncioni. Il suono è quello caldo e avvolgente del mitico banco SSL 9000. La produzione artistica è di Antonio e i musicisti sono Robby Pellati alla batteria e percussioni e, in alcuni episodi, la chitarra elettrica e acustica di Frank Ricci. Il lavoro è dentro allo spirito di questo 2015, anno di grandi cambiamenti, forse non tutti positivi, ma che urla per essere narrato. La musica è un bene prezioso e come tale va trattato, sia nell’ambito produttivo che come consumo. PJ Cantu’ del cd ha scritto: “Musicalmente è granitico, con arrangiamenti di grande respiro e suoni sempre pieni. Dinamica e produzione decisamente efficaci. Un bel tiro ritmico costante e il baricentro è ben piantato nel rock and roll. Batteria, basso e chitarra hanno una resa sonora perfetta. E’ un disco che non passa inosservato.” WORLD AMBIENT R I E P I L O G O N U O V E Francesco Garolfi U S C I T E Wild Nuovo album per lo straordinario e talentuoso chitarrista lombardo Francesco Garolfi apprezzato molto dal grande produttore Peter Walsh (già con Peter Gabriel, Stevie Wonder, Scott Walker, Simple Minds, Cristina Donà e molti altri). Questo nuovo album nasce dalle opere di Jack London (“Il Richiamo Della Foresta” e “Zanna Bianca), reading musicale e letterario ideato da Davide Sapienza per una rivisitazione in chiave postmoderna, mescolando suggestioni e derivazioni, in un’ottica di attualizzazione mai banale, ma tesa a recuperare la dimensione autentica di un’opera d’arte. In entrambe le situazioni è stato naturale ricorrere anche al dialogo fra parola e musica con Francesco Garolfi. Nasce cosi “Wild”, con 14 brani strumentali dando un suono a questo mondo, con note lunghe di pedal steel, piuttosto che corde di chitarra toccate in punta di dita: è una musica dall’eleganza discreta, evocativa e a tratti cinematografica valorizzata anche da un ottimo lavoro di registrazione. Scopriamo cosi non solo il chitarrista Garolfi, già noto ai più attenti, ma un compositore e un intellettuale. Particolarmente consigliato al pubblico dei Guano Padano Ian Siegal JAZZ VOCAL BLUES The Picnic Sessions Uno dei più grandi talenti mondiali del blues esce per la Nugene Records con questo bellissimo disco acustico, registrato nel North Mississippi in una session portata avanti in un ambiente confortevole e tra amici come Jimbo Mathus, i Dickinson Brothers (Cody e Luther) e Alvin Youngblood Hart. È così che è nato “Picnic Session”, un album rilassato, l'espressione perfetta di ciò che accade quando cinque musicisti di grande talento con un amore per il Blues e la musica Roots Americana si riuniscono senza un’idea predeterminata del risultato. È lo steso Siegal a dire che vi è un certo sentimento liberatorio nel registrare in modo così informale, senza la pressione di dover per forza produrre un album. Non aspettiamoci la perfezione, ma, al contrario, le vibrazioni che un disco così può trasmettere e che si coglie perfettamente dalle chiacchiere tra un pezzo e l’altro, chiacchiere tra amici che si sono incontrati sotto un portico per suonare insieme e che si divertono come matti. Malene Mortensen Can’t Help It Dopo undici anni dal suo primo album, all’età di 21 anni e una grande carriera nel mezzo, la nuova uscita di Malene Mortensen è il suo nono album, il primo registrato al di fuori della Scandinavia, precisamente a New York con il supporto di un trio tutto americano (Christian Sands, Burniss Earl Travis II, Terreon Gully). Dopo pochi giorni di registrazione concentrata e intensa è nato “Can’t help It”, dove l’altissima voce di Marlene e la bravura del trio sviluppano canzoni in bilico tra ballate più dolci e tonalità più funky. Malene modula la sua voce come un potente strumento che cambia di canzone in canzone, come solo un’artista della sua statura è capace di fare. T TRACKLIS Honeysuckle Rose Alone Together - Sweet Solitude Alfie I Can't Help It Beneath the Endless Blue The Rest of Mine The Heat and Flames Every Day My Favorite Things Summer Haze Dorado + Amati Schmitt Group JAZZ Live Dorado è un artista nato e cresciuto in un ambiente pregno di musica, nel Camp Gitan dove ha imbracciato la sua prima chitarra. E da lì, con il suo talento unico, ha iniziato a comporre brani che sono vere e proprie sfide per i musicisti che li vogliono interpretare, ma che lasciano anche buoni spazi all’improvvisazione. La musica di Dorado spazia e fonde insieme diversi generi, dalla musette, alla bossanova, al flamenco fino al jazz. In questo disco troviamo la collaborazione con l’Amati Schmitt Group, fondato proprio dal figlio, di cui Dorado va particolarmente fiero. Amati suona con la stessa autorità del padre e in questo gruppo è accompagnato da altri bravissimi musicisti, come Francko Mehrstein alla chitarra, Xavier Nikq al basso e Esben Mylle Strandvig alla chitarra ritmica. Questo disco nasce da una serie di concerti per la JazzCup del Copenhagen Jazz Festival da cui stono stati selezionati i brani che troviamo qui, senza alterazioni, senza remix, solo quello che è stato. 4 R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E Cargnelutti, Johnson, Crosse BLUES Girls With Guitars Sono tornate come non l'avete mai viste prima! Ruf Records ha presentato le “Girls With Guitars” per la prima volta nel 2011. Tre elettrizzanti musiciste nel tour Blues Caravan del 2011 hanno causato cosi tanto entusiasmo tra il pubblico blues internazionale da tornare a grande richiesta l'anno successivo. Ora, a partire da gennaio 2015, l’undicesima edizione annuale Blues Caravan porta alla luce tre nuove, giovani e dinamiche “Girls With Guitars” che sono pronte a conquistare il mondo del blues. Nell’agosto 2014 Eliana Cargnelutti, Sadie Johnson e Heather Crosse hanno incontrato il leggendario produttore Jim Gaines. Il risultato è un album con nove canzoni inedite e tre cover - uscito giusto in tempo per il nuovo tour del Blues Caravan. La line-up ha tutti i numero per superare le “Girls With Guitars” del passato! Fra le artiste ricordiamo l’italiana Eliana Cargnelutti, una cantante e chitarrista di grande carisma; Sadie Johnson, che nonostante sia la più giovane musicista del Blues Caravan, ha saputo farsi riconoscere e infine Heather Crosse, la ben nota bassista di Clarksdale, Mississippi, che si è già esibita nei maggiori festival, aprendo per B.B. King, Robert Plant e molti altri. Eliana Cargnelutti BLUES Electric Woman Debutto internazionale per l’artista italiana Eliana Cargnelutti e dimostra, ancora una volta, la volontà della Ruf Record di pensare fuori dagli schemi. Il progetto mette insieme talenti unici da diversi generi e differenti angoli del mondo, inclusi il famoso bluesman americano Albert Castiglia, in veste di produttore, e lo specialista del rock e metal Timo Rotten, che ha registrato e mixato l’album nella sua nativa Germania. L’album è stato masterizzato da David Farrell, già vincitore di un Grammy, in New Orleans e vede la collaborazione del batterista Jamie Little, il bassista Roger Inniss e il tastierista John Ginty. Il pezzo forte pero, è ovviamente la cantante e chitarrista Eliana Cargnelutti, che ha combinato la sua spettacolare voce con impressionanti tecniche vocali. Con l’aiuto di talenti di classe mondiale in studio, Eliana Cargnelutti letteralmente allarga i suoi orizzonti in “Eletric Woman” che ci convince con la sua voglia di fare, la sua grinta e la volontà di trionfare a livello internazionale. Blues Caravan 2014 BLUES Live Feat. Laurence Jones, Christina Skjolberg, Albert Castiglia. Il Blues Caravan è una formula di show case di grande successo che ora giunge al suo decimo anno consecutivo. Un’intuizione di casa Ruf che ci permette di conoscere sempre nuovi talenti. Uno stage. Tre artisti all’apice del successo. E una folla impaziente per il concerto. Un successo garantito. Il set di CD/DVD del Blues Caravan 2014, è stato registrato all’Harmonie di Bonn, in Germania, e vede la partecipazione di artisti di grande talento come Albert Castiglia (USA), Laurence Jonas (UK) e Christina Skjolberg (NO). Si tratta di musicisti di diverse provenienza ma accumunati da una bravura unica. Laurence Jonas, di origine inglese, è stato descritto dalla autorevole BBC radio come il “giovane Robin Trower, emozionante e colmo di energie “e ha recentemente vinto il British Blues Award nella categoria “Young Artist Of The Year”. Christina Skjoberg, nata in Norvegia, grazie al suo carisma e il nuovo album “Come And Get It” sarà presto sulle bocche di tutti. Infine Albert Castiglia, direttamente dall’America, è un musicista di origini cubane e italiane che nel 1997 è stato nominato “Best Blues Guitarist” dalla famosa rivista New Times. CD + DVD. Mike Melillo, Luca Pecchia JAZZ Tri-Ana-Tone 5 Nuovo lavoro per il pianista Mike Melillo ed il chitarrista Luca Pecchia, duo che nasce da un causale incontro in occasione di un seminario in un Conservatorio in cui erano colleghi ed in cui hanno suonato insieme. L’empatia (non solo musicale) è stata immediata: ne è nata una proficua collaborazione artistica che, data la comune visione musicale, continua negli anni. Oltre a vari concerti tenuti in Italia, il duo ha realizzato una registrazione dalla quale è nato il progetto discografico dal titolo Tri-ana-tone, sempre senza la sezione ritmica, prodotto dalla giovane etichetta Notami Jazz. La formazione piano/chitarra è una sfida e al tempo spesso un’opportunità: si può avere una grande libertà attraverso l’interplay. Il repertorio, costituito da standard della grande tradizione del jazz unito ad alcuni brani originali, è il terreno su cui questo dialogo si instaura: l’improvvisazione, il mezzo che permette di rinnovare ogni sera ciascuna performance. IAN SIEGAL The Unthanks DANù Dr Feelgood International Record Distribution www.ird.it fb www.ird.it/mipiace.htm tel +39.0362.918397 http://www.cadizmusic.co.uk 6 R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E Maria Roveran POP Alleprofondeoriginidellerugheprofonde Maria Roveran, classe 1988, talentuosa promessa del nuovo cinema italiano, nata e cresciuta nella terraferma veneziana, ha sempre amato cantare e scrivere canzoni. Il debutto, subito vincente, nel 2013, la vede già protagonista nel primo lungometraggio “fiction” del documentarista padovano Alessandro Rossetto: “Piccola Patria”, accolto con successo alla Mostra del Cinema di Venezia. Proprio durante la lavorazione del film Maria Roveran aveva composto alcune canzoni che sarebbero entrate nella colonna sonora. Sono tre in tutto: “E va”, “Indrio soea” ed una rielaborazione elettronica di quest’ultima che, accorciata nel testo e con l’intervento del celebre duo fH Projex, diventa quindi “Backwards”. Il secondo film, uscito appena un anno dopo è “La foresta di ghiaccio”, di Claudio Noce, dove spicca un’altra canzone della Roveran, “Putea dela luna”. Questi quattro brani più altre tre canzoni vanno a formare un’opera prima sincera e personale, forse non ancora pienamente matura, ma che le liriche crude e dirette non rendono mai banale. Il produttore è Simone Chivilò, già collaboratore, fra gli altri, di Radiofiera, Massimo Bubola, Eric Andersen…. Un debutto discografico poco timido, un primo passo di una cantautrice senza dubbio fuori dal coro, attrice di professione, ma con una carta in più da giocare, quella della musica. Tak Shindo JAZZ Brass and Bamboo + Accent on Bamboo 2 lp in 1 cd del 1959-1960. Musicista nippo-americano, compositore e arrangiatore, è stato uno dei musicisti di maggior rilievo del genere “exotica”. Feat. Conte Candoli, Pete Candoli, Bud Shank, Ted Nash, Milt Bernhart, Joe Mondragon, Emil Richards, Shelly Manne e Buddy Collette, Red Mitchell, Mel Lewis. Digipack edition e remastered! PROG ROCK The Watch Tracks From the Alps Da un etichetta indipendente italiana, presentiamo questo gruppo di prog-rock che si ispira ai classici degli anni ’70, in particolare ai primi Genesis rievocandoli nei loro concerti e riscuotendo enorme successo in tutta Europa. “E’ impressionante come l’energia e la passione dei concerti dei Genesis vengono rievocati alla perfezione dai The Watch” dice Paul Whitehead (noto illustratore anche di copertine di album e soprattutto fans sfegatato dei Genesis!). “Tracks From The Alps” è il loro sesto album in studio, uno tra i loro album più belli e più riusciti di composizioni originali, dal prog-rock potente a quello più tranquillo alle sezioni acustiche usando esclusivamente strumenti originali degli anni ’70, come il Mellotron Hammond, piano Hohner, chitarra a 12 corde… I The Watch sono regolarmente in tornèe in tutta Europa, Regno Unito, Stati Uniti e Canada, portando sul palco anche molti brani della band che li ha ispirati maggiormente, i Genesis. Una piccola nota da segnalare: il cantante, Simone Rossetti, detto dagli addetti ai lavori, ha la voce più somigliante in assoluto a quella di Peter Gabriel. Se siete legati a quelle sonorità uniche è un disco da non perdere! Stefano Calvani I-Stan Trio JAZZ Art Life 7 Diamo il benvenuto all’etichetta Emiliana JazzTone con il nuovo album del batterista Stefano Calvano dallo stile e dalle esperienze più fusione e crossover che si sono intrecciate con il jazz, blues, latin, rock, funk e soul e ispirandosi sia al suo Maestro Trilok Gurtu che a Gary Chaffee. Il suo trio è composto dal basso di Adriano Rugiadi e al piano Ivano Borgazzi (pianista e compositore residente a New York che ha lavorato con molti nomi del jazz internazionale, ne citiamo alcuni: Lee Konitz, Harold Land, Jimmy Cobb, Steve Turre, William Parker, Ellen Christy, Furio Di Castri, Gianni Basso, Tony Scott, Tiziana Ghiglioni e molti altri. R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E Steve Turre ALOOS PP A Brothers Keeper A JAZZ Spiritman Steve Turre, uno dei più grandi innovatori del Jazz esce con “Spiritman”, per la prima volta per la Smoke Sessions. Questo progetto rappresenta un ritorno alle origini con un album che si concentra sul trombone di Steve, in questo caso perfettamente accompagnato dal timbro del sax alto e soprano di Bruce Williams. In questo disco si trovano alcuni brani originali di Turre, più la bellissima reinterpretazione di “All Blues” di Miles Davis che inizia con la conchiglia suonata da Steve, che crea un suono etereo, mistico ma allo stesso tempo acustico, proprio come nella sua performance di apertura del UN International Jazz Day di Osaka, nel 2014. In “Spiritman” la sensazione è quella che la band che lo accompagna sappia esattamente cosa voglia Steve Turre: Bruce William, Xavier Davis, Gerald Cannon e Willie Jones III, con la partecipazione di Chembo Corniel alle conga aiutano a creare una musica indimenticabile, tra classici swing e ballate, una musica nata per farci stare meglio. ROCK Todd Meadows I Brothers Keeper sono il tipico gruppo Americano nel quale ognuno apporta il proprio contributo sia nella scrittura dei testi, sia dal punto di vista musicale, proprio come nella grande tradizione dei grandi gruppi degli anni Settanta. Non aspettatevi però un disco lineare dall’inizio alla fine, ma, al contrario, vi ritroverete coinvolti in un crogiolo di stili diversi, un mix di suoni rock, che si accostano perfettamente con il blues e il soul, il tutto in un contesto gradevole e senza rinunciare a melodie orecchiabili. Fenomenali sono anche le collaborazioni a questo disco, che riescono a renderlo ancora più accattivante. In primis il rock melodico di Jono Manson e il soul di John Popper che pervadono con il loro sound l’intero album, ma troviamo sparsi qua e là una marea di contributi e quindi riconoscerete la firma di nomi come Jason Crosby, Rob Eaton Jr, Dj Logic (una collaborazione fuori dalle righe, ma che apporta un tocco particolare), Glenn McClelland e Joel Guzman, che in carriera vanta anche i Grammy Awards. Digipack edition. Whitey Morgan COUNTRY Born Raised & Live From Flint Dopo il bel disco in studio, edito nel 2010 sempre su Bloodshot, Morgan ed i suoi 78's ci regalano un album dal vivo. Il suono rockin' country rifulge grazie a ballate solide, una chitarra decisa ed una ritmica molto versatile. Morgan e la sua band sono comunque personali, la loro proposta in ambito Americana è fresca ed innovativa, non strizza l'occhio a nessuno. Casomai accende un’anima rock che nei precedenti lavori non era così visibile. Murder by Death ROCK Big Dark Love Secondo album su Bloodshot per questa band americana proveniente da Bloomington, Indiana, e formata da 5 elementi capitanati dal cantante chitarrista Adam Turla, i Murder by Death sono una indie rock band giunta al proprio settimo album (e loro secondo su Bloodshot). I suoni di “Big Dark Love” sono un misto di rock, alt-country, folk e brani strumentali alla ricerca di nuove strade espressive per il classico suono americano, ancorato alle radici ma al di fuori dei canoni standardizzati di molta produzione attuale. Disponibile sia in CD che in LP T TRACKLIS Buick City Cocaine Train Crazy Cheatin Again Bad News Prove it All to You Turn Up the Bottle Another Round I'm On Fire I Ain't Drunk Honky Tonk Queen Where Do You Want It Mind Your Own Business T TRACKLIS I Shot an Arrow Strange Eyes Big Dark Love Dream In Red Solitary One Send Me Home Last Thing Natural Pearl It Will Never Die Hunted 8 R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E Harrison Kennedy BLUES This is From Here Uno straordinario Harrison Kennedy torna con un nuovo disco (feat. Colin Linden) che non lascia spazio alla melanconia o al ricordo di un grande passato. Kennedy reinventa se stesso e la sua musica, regalandoci tutto ciò che ha imparato frequentando i grandi, come Memphis Minnie, Billie Holiday, Lonnie Johnson e Sonny Terry, con una voce unica e inimitabile, che fa di questo disco un viaggio nella sua giovinezza passata tra le colline del Tennessee e le strade di Detroit. Questo album non contiene solo del gran blues, è una vera e propria pietra miliare della storia di questo genere, facendo di Kennedy –come dice lo stesso Eric Bibb – “non solo un grande del blues, ma una vera rivelazione.” AMERICANA Dom Flemons T TRACKLIS The American Sonaste (Prospect Hill) Dom Flemons è il tipico cantante Americano che partendo dalle radici folk è capace di creare un nuovo sound. Come parte dei Carolina Chocolate Drops ha calcato i palchi di numerosi festival che l’hanno fatto conoscere ad un pubblico vastissimo. Dopo essere uscito dal gruppo con questo album “Prospect Hill”, ritroviamo un Flemons che spazia in una serie di generi: da un profondo ragtime al blues passando per la musica folk spirituale del sud e ballate, il tutto condito dalla bravura dello showman e il suo tipico umor. Til' the Seas Run Dry Polly Put the Kettle On But They Got it Fixed Right On Have I Stayed Away Too Long? Georgia Drumbeat I Can't Do it Anymore Sonoran Church Two-Step Too Long I've Been Gone Marching Up to Prospect Hill It's a Good Thing Grotto Beat Hot Chicken San Francisco Baby My Money Never Runs Out The Unthanks FOLK Mount The Air La nuova uscita degli delle Unthanks arriva dopo quattro anni dalla loro ultima uscita, il primo album interamente registrato nel loro studio di Northumberland, ricavato da un vecchio granaio. Un’altra grande novità dell’album è l’impegno di tutti i compimenti delle Unthanks come autrici delle canzoni, incluse anche Rachel e Becky Unthanks, così come, allo stesso modo, continua la collaborazione del pianista Adrian McNally, che si nota nella traccia di ben 10 minuti che da il titolo al disco. Musicalmente più ambizioso degli altri album, “Mount The Air” ci propone la solita combinazione tra tradizione e orchestralità, ma aggiunge una gamma di atmosfere e sound diversi con influenze Spagnole, Indiane, Blue Note e Trip Hop. Dr. Feelgood Adventures at the BBC ROCK (1977 onwards) 9 Non dovrebbe essere una sorpresa che il leggendari Dr Feelgood fossero un assidui frequentatori della BBC radio. In questo doppio cd troviamo 51 brani che coprono un arco di tempo trentennale con materiale inedito e con varie formazioni: da Gypie Mayo ad oggi con magiche versioni dei classici del pub rock britannico. In qualche brano compaiono come ospiti i Canned Heat! 2CD T TRACKLIS Disc: 1 Looking Back Stupidity You'll Be Mine You Upset Me Baby Homework Baby Jane The Blues Had A Baby And They Named It Rock 'n' Roll (#2) That's It I Quit Lucky Seven She's A Windup Disc: 2 You Upset Me Baby She's A Wind Up Baby Jane Ninety-Nine And A Half (Just Won't Do) Night Time Take A Tip Down At The Doctors Sugar Shaker You Don't Love Me She's In The Middle R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E Jim Snidero JAZZ Main Street Il sassofonista e compositore Jim Snidero fa una sintesi della propria carriera in “Main Sreeet”, dalle esperienze come band leader ai periodi al fianco di Frank Wess, The Mingus Band, Jack McDuff e The Toshiko Akiyoshi Orchestra per un totale di 25 anni di carriera e tournée. “Main Sreeet” è un album composto da brani originali e due cover che vede la collaborazione di Linda Oh al basso, Rudy Royston alla batteria e l’originalissimo pianista cubano Fabian Almazan. L’album di Jim Snidero ha tutte le caratteristiche necessarie per essere un grande disco: la freschezza del suono ben coniugata a una rivisitazione originale dei classici, assoli ispirati e una gruppo di artisti che in questa musica trova il proprio habitat naturale. Assolutamente imperdibile. Sammy Figueroa & Glaucia Nasser JAZZ Talisman Il famoso percussionista jazz Sammy Figueroa, due volte nominato ai Grammy, e la cantautrice brasiliana Glaucia Nasser si sono trovati in brasile, a San Paolo, per comporre il loro ultimo album , “Talisman”, in cui troviamo il perfetto equilibrio tra il loro talento musicale ed alti timbri vocali. Con la collaborazione del chitarrista Chico Pinheiro, la pianista e compositrice Bianca Gismonti ed il virtuoso pandeiro di Bernardo Aguiar, l’album si presenta pieno di sorprese. Le percussioni di Sammy Figueroa si snodano sotto le canzoni, dove esplodono le sonorità tipiche del Sudamerica, dalla Candombe uruguaiana alla samba brasiliana, passando per la bata cubana. La purezza sonora di Glaucia Nasser si declina in un nuovo linguaggio, ispirato e sincero, mentre non vengono tralasciate le radici africane, come il classico “Ilu-Aye” e una canzone dedicata a Nelson Madela. James Mc Murtry Willie Nile Distribuzione: www.ird.it • facebook: www.ird.it/mipiace.htm 10 Buena Vista Social Club I Buena Vista Social Club tornano con un disco che mette insieme alcuni dei più grandi nomi della “golden age” della musica cubana degli anni Cinquanta IRD International Record Distribution • www.ird.it • facebook: www.ird.it/mipiace.htm Lost and Found 12 S P E C I A L E P H I L O L O G Y Renato Sellani: 88 tasti di grande poesia Se ne è andato quasi novantenne sul finire dello scorso anno, in punta di piedi, con quella discrezione e quella signorilità che ne hanno contraddistinto la lunga vita di uomo e di artista. Renato Sellani faceva parte della famiglia del jazz, non solo italiano, dalla metà degli anni Cinquanta: ha suonato in pubblico quasi fino all’ultimo minuto e poco prima della sua scomparsa è uscito Glad There Is You (Ponderosa Music & Art, distribuzione IRD), doppio album andatosi ad aggiungere alla nutrita serie di registrazioni che hanno visto il pianista marchigiano protagonista su etichetta Philology. 88 tasti di autentica, grande poesia, i suoi. Sellani li sapeva accarezzare con grazia, eleganza, impareggiabile musicalità. Lee Konitz - Renato Sellani Speakin’ Lowly JAZZ Tra le molte collaborazioni internazionali avute da Sellani in tanti anni di intensa attività, quella con Lee Konitz è sicuramente tra le più riuscite e intense. Sellani e il sassofonista statunitense si trovarono allo Studio Barigozzi di Milano il 24 marzo 1993 e registrarono musica che sarebbe poi confluita in più album: Speakin’ Lowly è il primo della serie dedicata a pagine immortali dell’immenso bacino degli standard americani. Il dialogo fra i due musicisti è mirabile, fatto di sottigliezze, di note appena sussurrate, di prelibatezze melodiche. Si ascolti, per esempio, la versione di “Cherokee”, di solito palestra per acrobatiche evoluzioni, ma nella circostanza trasformata in deliziosa ballad. T TRACKLIS Laura Speak Low I Can't Give You Anything But Love Polka Dots And Moonbeams Night and Day Cherokee Autumn Leaves My Funny Valentine Yesterdays Tony Scott - Renato Sellani Poets of Jazz JAZZ Titolo azzeccatissimo per l’incontro al vertice fra due veri poeti del jazz. In vita artistica e non, Tony Scott, maestro indiscusso del clarinetto, ne fece e vide di tutti i colori: suonò con Charlie Parker, Dizzy Gillespie, Billie Holiday, Sarah Vaughan, Bill Evans e un’infinità d’altri, girò il mondo in lungo e in largo (soggiornando anche in Estremo Oriente), visse anche per parecchio tempo in Italia. La seduta di registrazione con Renato Sellani avvenne a Milano il 5 aprile 1995, sullo sfondo di una manciata di rinomati evergreen scelti con cura. Risultato: un disco che, a distanza di vent’anni esatti dal suo concepimento, emoziona ad ogni ascolto. E così sarà per sempre. Renato Sellani Magic Sellani JAZZ Magico Sellani. Sottotitolo: The Art of The Intro. Un disco anomalo, singolare, e proprio per questi motivi ancor più prezioso di altri. Il CD fotografa “l’arte dell’introduzione” partendo dall’abitudine del pianista di iniziare un brano in modo sempre diverso, seguendo l’ispirazione del momento. Così non ci si annoia assolutamente ascoltando Sellani che nell’occasione propone diversi approcci a una medesima composizione. Per esempio, dell’iniziale “Misty” di Erroll Garner si ascoltano tre intro, mentre di “You Are Too Beautiful” quattro, sino ad arrivare alle cinque di “Laura” e di “How High The Moon”. Questa è vera, straordinaria arte dell’improvvisazione. 13 T TRACKLIS Stardust All of Me My Old Flame Sweet and Lovely Embraceable You Don't Blame Me I'm in the Mood for Love Gone With the Wind What's New? Everything I Have Is Yours T TRACKLIS Misty Laura Indiana If I Had You I’m in the Mood for Love How High the Moon It Could Happen to You Polka Dots and Moonbeams You are too Beautiful Goodbye S P E C I A L E P H I L O L O G Y Franco D’Andrea - Renato Sellani JAZZ Magicians At Work 2 Faccia a faccia tra due pianisti diversi per background, frequentazioni e orientamenti stilistici ma accomunati da gusto, sensibilità e fantasia improvvisativa. L’idea del meeting discografico tra Franco D’Andrea e Renato Sellani (avvenuto il 9 maggio 2001) spetta a Paolo Piangiarelli, deus ex machina della Philology. Scrive lo stesso Piangiarelli nelle liner notes: “È palpabile all’ascolto la forte emozione provata da entrambi, il rilassato interplay con cui hanno incrociato i loro stili, il loro “tocco”, diverso, peculiare, riconoscibile sempre, le loro esperienze, la loro maturità, in una parola le loro esistenze”. Altro da aggiungere non c’è: buon ascolto. T TRACKLIS Angel Eyes There's No Greater Love Insensatez Everything Happens to Me I Should Care Amore Baciami Next Time, Paolo (Blues N.2) Renato Sellani meets Gianluca Petrella JAZZ There’s No Greater Love Dall’alto della sua esperienza e della sua amabile personalità, Sellani ha sempre manifestato disponibilità nei confronti di musicisti molto più giovani di lui. In questo caso lo troviamo in compagnia del vulcanico trombonista pugliese Gianluca Petrella, uno cui piace ricercare e sperimentare ma partendo dalla perfetta conoscenza del linguaggio jazzistico moderno. L’intesa fra i due è notevole ovunque, sia nei brani in duo, che in quelli in quartetto, con Massimo Moriconi al contrabbasso e Massimo Manzi alla batteria (c’è anche un brano in trio piano-contrabbasso-batteria, “I’ll Close My Eyes”). Incisione del 20 marzo 2002. T TRACKLIS Autumn Leaves Laura I'm Getting Sentimental over You Remember Clifford Blues in B Flat Yesterdays I'll Close My Eyes Stella by Starlight There Is No Greater Love Barbara Casini - Renato Sellani JAZZ Un anno d’amore Il 12 novembre del 2002 Barbara Casini e Renato Sellani entrarono in studio di registrazione uscendone con materiale destinato a due album dalla differente configurazione tematica. In Un anno d’amore è la canzone italiana (con qualche incursione nel Brasile, amato sia dalla cantante che dal pianista) a fungere da filo conduttore, mentre in Gershwin & More alcuni capolavori gershwiniani sono intervallati da altri famosi standard. In entrambi i casi voce e pianoforte sono in perfetta sintonia. Sellani non è, ovviamente, un semplice accompagnatore. E Barbara non è la solita cantante da accompagnare. In studio si respirava un feeling unico che naturalmente si coglie ora nel disco. Renato Sellani JAZZ Plays Monk Il più romantico dei pianisti jazz italiani interpreta un compositore “complicato”, ma sempre geniale, come Thelonious Monk. In apparenza una forzatura. In realtà una sfida vinta da Sellani che è riuscito a mitigare anche le sfumature monkiane più spigolose. “Sentire in studio le ben riconoscibili melodie di Monk sciogliersi sotto le dita di Sellani e volare alto in quella dimensione nuova, ha sorpreso e commosso me che di quel progetto ero l’ideatore”, ricorda Paolo Piangiarelli. Proverbiale ciliegina sulla torta, nella seconda delle due versioni della celebre “Round Midnight” il pianista è affiancato da Gianni Basso (sax tenore) e da Fabrizio Bosso (tromba). Incisione del 2005. T TRACKLIS Un anno d'amore Garota de Ipanema Ma l'amore no Corcovado E se domani Wave Le tue mani Estate Non so dir ti voglio bene Garota de Ipanema T TRACKLIS Blue Monk Ba-Lue Bolivar Ba-Lues Are 'Round Midnight Pannonica Ask Me Now Crepuscule with Nellie Monk's Dream Rhythm-A-Ning Ruby, My Dear Monk's Mood 'Round Midnight (2) Ruby, My Dear For Thelonious Sphere Monk 14 R I E P I L O G O N U O V E JAZZ Sandro Roy U S C I T E Where I Come From In un flusso continuo di nuove uscite è raro trovare un musicista che sia capace non solo di attirare la nostra attenzione, ma anche di lasciarci da subito senza parole. Coprirlo di complimenti per una bravura da prodigio non darebbe giustizia al talento di questo ragazzo di vent’anni: oltre a un incredibile senso della musicalità, quello che rende famoso questo violinista è proprio la sua universalità, un dono visto molto raramente. Che stia suonando i concerti per violino di Bach, le melodie gitane di Sarasate o i classici di Miles Davis, non ha molta importanza: Sandro Roy mantiene il suo aplomb per fare propri questi capolavori. Anche se acclamato fin da subito dalla critica e dal pubblico per i propri spettacoli live, Roy esce ora con il suo album di debutto, “Where I Come From” e questo ragazzo viene proprio da una famiglia di musicisti di Augusta, in Germania, con il primo violino all’età di 7 anni. Una carriera precoce e premiata che lo rende famoso per la sua versatilità dalla classica al blues: è il musicista perfetto per una sala da concerto, ma anche per un il palco di un festival o quello di un jazz club. Due terzi di questo album sono dedicati all’aggregazione di swing gitano europeo e al jazz americano, ma vi troviamo anche una buona rappresentanza di Csàrdàs ungherese e Bossanova brasiliana. Registrato insieme a Paulo Morello (chitarra), Sascha Köhler-Reinhardt (chitarra), Joel Lochner (doppio basso), Wolfgang Lackerschmid (vibrafono), Jerome Weiss e Jermaine Landsberger (piano), tutti musicisti che hanno in comune l’autenticità e allo stesso tempo la spontaneità con cui lo stesso Roy affronta il suo immenso repertorio. Stephane Guillaume Quartet JAZZ Pewter Sessions Negli ultimi anni, Stephane Guillaume ha intrapreso varie avventure professionali fra cui la composizione di brabi e la direzione di grandi band, come la “Brass Progect” o la ripresa della “Cityscape” di Claus Ogerman con l’orchestra sinfonica. Guillaume è anche il vincitore di due prestigiosi premi nel 2009: il premio del miglior disco jazz francese per “Windmills Chronicles” e il famoso premio “Django Reinhardt” come miglior musicista jazz francese. Durante queste esperienze Guillaume non ha mai smesso di difendere il suo progetto di piccola formazione dove può esprimere la sua ricca palette da solista in tutta la sua interattività. Dopo 10 meravigliosi anni di collaborazioni con Frédéric Favarel (chitarrista), Marc Buronfosse (contro basso) e Antoine Banville (batteria), Stéphane Guillaume ha ottenuto una traccia concreta per questo album. Wayne Krantz JAZZ FUSION JAZZ Good Piranha 15 Conosciuto a livello mondiale per la sua visione musicale senza compromessi e per l’impressionante talento, Wayne Krantz è uno dei pochi chitarristi moderni che si avventura oltre i limiti degli strumenti fino a creare uno stile e un suono unico e originale. Dalla fine degli anni ’80 Wayne Krants è riconosciuto come uno dei più grandi chitarristi del mondo e in “Good Piranha Bad Piranha” suona insieme a Keith Carlock alla batteria e Tim Lefebvre al basso per combinare due canzoni pop e hip hop. Il risultato è sorprendente e dimostra ancora una volta l’incredibile fantasia strumentale di Wayne Krantz. Jeff Sipe Trio with Mike Seal & Taylor Lee Same Jeff Sipe unisce nella sua musica elementi jazz, rock, country e funk e questo mix lo rende uno degli artisti più rispettati nel mondo musicale. Il suo nuovo album è caratterizzato da un generale impegno nel creare una melodia unica e le profonde emozioni da trasmettere al pubblico. Melodie intense che Jeff Sipe, con l’aiuto del chitarrista Mike Seal e il bassista Taylor Lee, sta portando in tour per gli States. T TRACKLIS Black Swan My Skin is My Sin Comprachicos U Can't Touch This Black Swan My Skin Is My Sin Comprachicos U Can't Touch This T TRACKLIS Trumpets Alberta Banana Pudding April Lightning Man Renee Naima Home Town I'm so Lonesome I Could Cry Happy Evil Happy R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E Colin Hay COUNTRY Next Year People Il viso e la voce di Colin Hay sono familiari a milioni di persone come leader, cantautore e cantante della pop band Men at Work. Ma dopo 15 anni Colin reinventa se stesso come solista facendosi conoscere ad una nuova generazione di fan. “Next Year People” è il lavoro di un artista che è un vero maestro nella sua arte. L’album è pieno di canzoni interrogative, curiose, ciniche e sincere. Melodie orecchiabili che accompagnano testi profondamente penetranti, tanto che alcuni brani si basano sulla personale vita di Colin che parlano dei suoi genitori e dell’esperienza quasi mistica di essere cresciuto in un negozio di musica in Scozia. Il disco è stato prodotto da Hay, mixato da Chad Fischer e include collaborazioni da due giovani musicisti cubani, San Miguel Perez e Yosmel Motejo, Larry Goldings al piano, Jeff Kimmel al B3 e la moglie Cecilia Noel in veste di cantante. BLUEGRASS Rob Ickes & Terry Hensley Before The Sun Goes Down Rob Ickes, vincitore 15 volte del Dobro of Year della Bluegrass Music Association, considerato il miglior dobro player dell’attuale generazione, lo ritroviamo in questa bella collaborazione tra due pickers di prima classe. Tra folk, country e bluegrass. La sua militanza nei Blue Highway gli ha dato la solida esperienza, il resto lo ha fatto come solista. Trey Hensley è invece un chitarrista, anche lui considerato tra i migliori, che ha affinato il suo sound apparendo nei dischi di Marty Stuart, Earl Scruggs, Johnny and June Carter Cash, Charlie Daniels, Steve Wariner, The Oak Ridge Boys, Ricky Skaggs, Blue Highway, J.D. Crowe. Distribuzione: www.ird.it facebook: www.ird.it/mipiace.htm 0362.918397 NEW CD 16 RIEPILOGO NUOVE USCITE Stanley Cowell JAZZ Are You Real? 180gr Feat. Jay Anderson (bass) e Billy Drummond (drums). Pianista ed insegnante molto attivo da almeno cinque decenni si è dedicato molto alla formazione musicale di molti giovani. Questo suo tredicesimo lavoro per questa label danese, presenta una suprema interpretazione di standard del jazz. Da McCoy Tyner a D’Rivera, da Tadd Dameron a Benny Golson a Monk. Marcus Printup Lost JAZZ VINILE VINILE 180gr Trombonista e compositore, sostenitore della Jazz At The Lincoln Center orchestra fin dai primi anni ’90, presenta il suo ultimo album dedicato al suo defunto padre ricco di deliziose composizioni originali per celebrare la vita. Feat. Shantawn Kendrick (sax), Helen Sung (piano), Ben Williams (bass), Ulysses Owens (drums). ATLANTIC un imperdibile, inquietante album ispirato alle leggende del country, del blues e del sud degli Stati Uniti 17 IRD International Record Distribution www.ird.it • facebook: www.ird.it/mipiace.htm R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E Afro Garage JAZZ Eighteen Ways to Miss Egypt L’Afro Garage Trio, composto da Christoph Baumann al piano, Jaques Sirone al basso e voce, Dieter Ulrich alla batteria e tromba militare, suonano insieme da più di 30 anni. I tre musicisti sono molto partecipi sulla scena musicale dell’improvvisazione in diverse parti della Svizzera. Infatti il disco è una combinazione di due colonne sonore improvvisate, “Thèbes à l’ombre de la tombe” inciso nel 2005 e “Thousand and One Cairo” nel 2011. Entrambi prendono luogo in quell’antica parte dell’africa comunemente chiamata Egitto. Il risultato è un viaggio immaginario fra suoni avventurosi, idee folli e gioiosa interazione tra i musicisti. Una musica totalmente originale e completamente imprevedibile. Houtkamp, Nabatov, Blume JAZZ Encounters Nel loro primo incontro, questi tre veterani dell’improvvisazione musicale europea, si sono gettati a capofitto in numerosi e significativi discorsi musicali. Lontano da modelli semplici e dai cliché, ogni pezzo si spiega come un’unica storia di accordi spontanei, sorprendenti e inevitabili allo stesso tempo. Il tono sempre espressivo del sassofonista e compositore olandese Luc Houtkamp conduce e sospinge spesso l’andamento. Il pianista russo Simon Nabatov raggiunge altissime vette musicali con una moltitudine di accordi, mostrando, di volta in volta, l’orientamento verso l’approccio tematico. E il batterista tedesco Martin Blume sostiene e controbilancia con eleganza , turbolente esplosioni, brillanti pause e un delicato lavoro di pennello. Vincent, Kudryavtsev, Logofet JAZZ Free Trees Hugues Vincent (violoncello) vive a Berlino, Vladimir Kudryavtsev (basso) vive a Parigi, Maia logofet (violino) invece è di Mosca. Comunque sia i tre musicisti sono membri della band Moscovita Goat’s Notes che sta creando un certo scompiglio e non ci sono dubbi che loro abbiano una insolita intesa. Registrato dal vivo, il CD è formato di 21 brani. Tuttavia il differente sfondo culturale ed educativo di questi musicisti, la loro straordinaria versatilità e l’incredibile tecnica permette loro di fare un gran lavoro ogni volta che iniziano ad improvvisare. Helen Bledsoe & Alexey Lapin JAZZ Ghost Icebreaker L’innovativo disco “Ghost Icebreaker” è il primo dove flauto e piano improvvisano liberamente, alternando, con i suoni classici del flauto e dei piano, una magia allegra a tonalità più spettrali e profonde. Nei suoi sette brani, l’ormai decennale duo di Helen Bledsoe, flautista del Musikfabrik Cologne, e il pianista di San Pietroburgo Alexey Lapin raccontano una surreale storia di arance bianche, un cielo cadente e il tramonto dell’uomo. 18 R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E Marcello Tonolo Quartet JAZZ Crazeology Feat Chris Cheek. Dopo due album di standard, peraltro eccellenti, incisi alla testa di quello che è ormai il suo trio stabile, Marcello Tonolo torna a dar respiro alla sua musica mettendo in rilievo quelle che sono due fra le sue maggiori qualità: il raffinato gusto compositivo e il sapiente utilizzo dell’arrangiamento. Rimane, in continuità con le due precedenti incisioni, il punto fermo ormai rappresentato dalla collaudata e solida coppia ritmica formata da Marco Privato e Jimmy Weinstein, ma c’è in più, questa volta, una voce strumentale importante e originale della scena jazzistica newyorkese, quella del sassofonista Chris Cheek, vero e proprio valore aggiunto del progetto, cui conferisce un importante contributo di idee e pathos, non solo di tecnica e professionalità, peraltro scontate. Rende ancora più pregevole un lavoro già di per sé pregnante la decisione di aggiungere, in quattro dei nove brani, un quartetto di fiati, tutti giovani di notevole talento e sicuro avvenire. Hans Ludemann Trio Ivoire JAZZ Timbuktu Timbuktu: il titolo dell’album e della capitale del Mali ha due significati per molti musicisti impegnati e per molte persone nel mondo. Da una parte la città si staglia nel ricco panorama culturale del continente africano, fatto anche di musica, che fa da contrappunto a violenza e caos. I musicisti si sono quindi confrontati con alcuni report sulla realtà di Timbuktu durante i loro incontri nello studio di registrazione, che hanno poi composto la spina dorsale di questo disco. I Trio Ivoire ha fatto passi da gigante dalle loro prime registrazioni di fine anni Novanta, nel loro particolarissimo stile dove la musica dell’ovest dell’Africa incontra quella occidentale, soprattutto il jazz, senza trascurare l’una per l’altra, ma riuscendo a creare una terza via che prenda il ritmo e la melodia dell’una e le unisca con lo stile dell’altro. Il risultato è quindi un mix fantastico di suoni e ritmi nuovi, senza alcuna forzatura e ricco di sensazioni musicali inedite. Brent Johnson BLUES Set the World on Fire Da casa Justin Time arriva il chitarrista blues Brent Johnson al suo album di debutto come solista, dopo tanti anni su e giù dal palco, soprattutto a fianco di Bryan Lee. Appropriatamente intitolato “Set World on Fire”, il disco brucia i diffusori con un mix incendiario di chitarra elettrica e slide, 11 brani di cui sette originali e cover di "Meet Me in the Morning" (Bob Dylan), "Meet Me in the Bottom" (Howlin'Wolf), “As the Years Go Passing By" e “The Hucklebuck" (Paul Williams). “Il mio sound è radicato nel blues, anche se io non pretendo di essere un purista, e non voglio esserlo.. Non voglio più fare finta di aver avuto le stesse esperienze, come facevano i vecchi bluesmen, quindi non ho intenzione di andare in giro cercando di suonare come loro. Quello che faccio è mettere l'accento sul sentimento della musica, la passione, l'urgenza, l'immediatezza - che è l'obiettivo." Dice Brent Johnson. In alcuni brani godiamo della presenza di Sonny Landreth e Alvin Youngblood Hart. Stan Getz Quartet JAZZ Live in Düsseldorf 1960 19 VINILE 180gr L’impresario Norman Granz durante gli anni sessanta ha organizzato tour europei di grandi nomi del jazz alla ribalta della scena internazionale del tempo. All’epoca lo stesso Stan Getz risiedeva in Europa, e breve è stato il passo per organizzare un evento straordinario, con lo Stan Getz Quartet all’Apollo Theatre accompagnato da: Jan Johansson (piano), Ray Brown (basso) e Ed Thigpen (drums). LP 180 gr. R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E Da casa Fresh Sound, una nutrita serie di ristampe di classici prodotti da labels indipendenti e majors degli anni ’50 e ’60. Materiale rarissimo, nonché d’incredibile valore artistico, rivede la luce in cd per la gioia di collezionisti ed appassionati di tutto il mondo. Importantissima la masterizzazione in 24 BIT. JAZZ George Russell Sextet & Septet Complete 1960 - 1962 Decca & Riverside Album Collection Splendido box 4 cd, 6 album del periodo Decca e Riverside che sono: “At The Five Spot”, Stratusphunk”, “In K.C.”, “Ezz-Thetics”, “The Straus Seekers” e “The Outer View”. Box 4 cd. JAZZ George Russell Smalltet & Orchestra Recordings Complete 1956 - 1960 3 lp in 2 cd, “The Jazz Workshop”, “Modern Jazz Concert”, “Jazz In The Space Age” + bonus tracks in New York. Feat. Bill Evans, Art Farmer, John Coltrane, Max Roach, Phil Woods, Paul Bley, Milt Hinton, Benny Golson e molti Altri ancora. 2 cd. Sandy Mosse & The Chicago Scene JAZZ Relaxin With… Feat Cy Touff. 2 lp in 1 cd + bonus tracks. Album del 1956 e 1958 con l’aggiunta di 5 bonus tracks. Feat. Eddie Baker, Jimmy Gourley, Leroy Jackson, Dorrell Anderson, Junior Mance…. James Moody JAZZ Cookin’ the Blues & Another Bag 2 lp in 1 cd album del 1961 – 1962. Feat. Eddie Jefferson, Sonny Donaldson, Kenny Barron, Bernard McKinney, Steve Davis.... O.S.T. JAZZ Checkmate + Hong Kong Colonne sonore originali dalle serie TV della CBS e dell’ABC. Musiche composte e condotte da Johnny Williams e Lionel Newman. Feat. Pete Candoli, Ted Nash, Conrad Gozzo, Olie Mitchell, Frank Beach, Vince De Rosa, Dick Perissi, John Cave, Dick Nash e molti altri ancora. Yaniv Taubenhouse Trio JAZZ Here From There Splendido piano trio registrato in USA nel 2013 con quasi tutte composizioni originali e prodotto dal mitico Jordi Pujol. Feat. Garrett Jones (basso) e Darren Novotny (drums). 20 R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E Antonio Onorato JAZZ The Soul Breath Feat. Manopula: Cristian Onorato e Simone Frendo, Joe Amoroso, Maurizio Onorato. Il Pat Metheny mediterraneo accompagnato dai suoi eccellenti Manppula, rappresenta un autentico evento per gli amanti del mediterranean-jazz-fusion. Un viaggio africano alla ricerca di emozioni e sensazioni perdute, di una diversa dimensione spirituale ed uno straordinario omaggio al “viaggiatore cosmico” per eccellenza, John Coltrane, con una sublime cover di “A Love Supreme”. René Aubry Steppe WORLD ATTESE R ISTA MPE! ATTESE R ISTA MPE! Finalmente torna disponibile uno dei capolavori in assoluto del compositore francese edito originariamente nel 1990 ed usato per la pubblicità della Volvo. T TRACKLIS Steppe Passages Zingaro White Horse Eclaircie Sagitaire Staccato Priere Memoires Magda The Dark Wind Steppe II Armando Calabrese JAZZ Why not? Nuovo album per il pianista siciliano Armando Calabrese alle prese con un piano solo presentato dal vivo dove interpreta e rielabora in chiave propria alcuni memorabili standard del jazz e una composizione originale. Brani di: Bud Powell, Victor Young, Errol Garner, Jerome Kern, Oscar Hammerstein, George Gerswhin e Ira Gerswhin. “È ormai una cosa rara, al giorno d'oggi, ascoltare una performance di un musicista che non ha paura di mostrare il proprio divertimento, la pura gioia di far musica come accadeva spessissimo alcuni decenni fa”: sottolinea nelle note di copertina il pianista genovese Dado Moroni. Andrea Sabatino another 5tet JAZZ Bea 21 Nuovo album del trombettista salentino Andrea Sabatino accompagnato da Gaetano Partipilo (saxs), Ettore Carucci (piano), Francesco Angiuli (contrabbasso) e Giovanni Scasciamacchia (batteria). Dopo il grande successo specia in Giappone con il disco d’esordio “Pure Soul”, Andrea Sabatino torna alla ribalta con un progetto ambizioso e riuscito. Virtuoso e tecnicamente versatile, Sabatino ha presto maturato un sound particolare e personale di natura prevalentemente hard bop con forti venature di mainstream jazz, ma con una grande apertura verso le “altre” musiche. “BEA”, sua seconda prova da leader, anche essa per Dodicilune, è un disco swingante e generoso, che ripassa il vocabolario del jazz straight-ahead, ama il climax latin tinge, percorre con classe la ballad, trasuda passione. (Gabriele Rampino) R I E P I L O G O N U O V E U S C I T E Marco Detto JAZZ I Sogni di Dick Ristampa ormai introvabile dell’album del 1992 per uno dei pianisti più famosi d’Italia qui in trio con: Marco Ricci al basso e Giorgio Di Tullio alla batteria. Questo splendido album ha avuto un notevole successo a livello nazionale che internazionale, soprattutto nel paese del sol levante, per la sue bellissime melodie che si esaltano in questo piano trio. Grazie a casa Music Center abbiamo ritrovato questa gemma! JAZZ Ferrario, Gurrisi, Bianchi, Castiglioni Happy Tree Nato da una felice intuizione di Alfredo Ferrario, clarinettista comasco tra i più ispirati e rappresentativi del nostro panorama jazzistico, questo quartetto affonda le radici nella tradizione della Swing Era e sviluppa, spontaneamente, proprio come un albero, le sue ramificazioni nella modernità del jazz contemporaneo. Si avvale dell’inconfondibile varietà timbrica dell’organo Hammond di Alberto Gurrisi, giovane talento della scena milanese, delle suadenti ed efficaci ritmiche di Marco Castiglioni, che affianca da tempo i migliori rappresentanti del Jazz italiano e del raffinato gusto improvvisativo del giovane vibrafonista Marco Bianchi. In repertorio omaggi, riletti e riscritti, ad alcuni dei più grandi della Hall of Fame del Jazz quali: George Gershwin e Duke Ellington, giusto per citarne qualcuno. L AT I N J A Z Z Alain Perez Ablando con Juana Pochi musicisti al mondo possono vantare di aver collaborato con Paco De Lucia e Chucho Valdes, Erique Morente, Celia Cruz e Isaac Delgado. Questo è il suo quarto album registrato a Madrid e mixato ad Orlando ed è ricco di musica cubana contemporanea e che sprigiona nuovi percorsi musicali di Son cubani e bolero. T TRACKLIS Hablando Con Juana Una Confesión El Ciego Sin Bastón Cuéntale a La Celosa No No Quiero Cuentos La Súper Mujer Bolero en París Siempre Te Amo Si Mi Negra Se Me Va La Abuela Quiere Coco Video Michele Jamil Marzella JAZZ La Via del Possibile Nuovo progetto discografico del trombonista barese e prodotto dalla salentina Fonosfere. Questo lavoro, composto da nove brani inediti firmati dallo stesso Marzella, nasce dall’esigenza di entrare, attraverso il suono, dentro se stessi, tendendo all’armonia tra se, se stessi ed il tutto che ci circonda. Un simposio tra musica e filosofia. “La MusicoSofia”, così la definisce il musicista, è un viaggio onirico fatto di suoni (dalle tube tibetane al trombone) impastati con voci, percussioni ed elettronica. “La Via Del Possibile” vuole essere un via per l'essenza, una domanda ed una risposta, non la soluzione ma la via per percorrerla. Un viaggio tra l'arcobaleno dei suoni e la diversità del proprio Universo nell'esistenza. Un viaggio nel quale Marzella è affiancato da numerosi compagni di viaggio che si alternano nei vari brani: Pierangelo Eddy De Marco (programmazione), Limongella Project (art dj), Vito Lopriore (voce narrante), Rossella Antonacci (voce), Gabin Dabirè (voce), Valentina Pavone (flauto traverso), Antonio Genchi (sax), Piero De Marco (chitarra), Eddy De Marco (basso elettrico, chitarra), Maurizio Pampugnani (percussioni, voce), Ugo Custodero (percussioni, hang shock). 22 LENNIE TRISTANO il padre del cool jazz IRD International Record Distribution • www.ird.it • facebook: www.ird.it/mipiace.htm