FIBRA, il mio bassethound E` stata una meraviglia vedere come la
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FIBRA, il mio bassethound E` stata una meraviglia vedere come la
FIBRA, il mio bassethound E’ stata una meraviglia vedere come la mia piccola (per via della sua stazza… non per l’età…) Fibra abbia affrontato insieme a me, con pacatezza e una sorta di sicurezza-rilassata la Valutazione dei Team Delta S.P.P./AIUCA il 20 settembre a Lazise. Il bassethound ha la grande forza nella camminata ‘ciondolante’, nello sguardo ‘piangente’, nelle lunghe orecchie, persino (naturalmente mi piacciono da impazzire, e si capisce…) nelle zampe tozze e carinamente ‘sgraziate’, talvolta un po’ storte ma delicate nella richiesta e nell’appoggio, nel movimento del posteriore che sembra ‘sculetti’, nel portamento. Fibra ha persino ringraziato dopo che il valutatore le ha dato un biscottino: ha alzato la sua zampetta più alto possibile e ha delicatamente appoggiato il palmo ‘cicciotto’ sulle dita della dott.ssa Buttram facendo nascere nella ‘folla’ una risata spontanea. Fibra è della cucciolata F della ‘Pincalonga’. Cercavo una cucciola e ho telefonato alla Pincalonga, che avevo conosciuto in mostra e la cui allevatrice mi aveva colpito d’istinto. E’ importante anche come un allevatore si comporta. Il giorno che siamo andati a vederla, non c’era nessuna fretta di ‘dare il cane’, ci siamo fermati a pranzo a casa, abbiamo visitato l’allevamento, abbiamo visto come sono tenuti gli altri cani ospiti anziani e da mostra, abbiamo visto dove vengono tenuti i cuccioli nei primi mesi di vita: e il letto era veramente interessante… Susanna non mi ha mai detto: Ada, ho un cucciolo di basset, un cane da ‘pet therapy’ per te! Ricordiamo che non esistono cuccioli da pet therapy, ricordiamo che secondo le linee guida internazionali, secondo le indicazione del Comitato di Bioetica e la IAHAIO unico ente riconosciuto dall’OMS, i cuccioli non si possono ‘applicare’ nei programmi assistiti e non lo si può fare proprio per il loro bene. Il cucciolo deve nascere, crescere ed essere svezzato in un ambiente ricco di stimoli, con mamma e fratelli e deve restare con loro almeno due mesi e l’allevatore ha un forte responsabilità perché in questo periodo si devono dare stimoli tattili, sonori, visivi di vario genere, si devono ‘toccare’ i cuccioli in modo adeguato, si devono alloggiare in ambienti sani, luminosi... Il cucciolo va poi socializzato il più possibile in tanti ambiti e messo con attenzione in varie situazioni, và stimolato aiutato sostenuto cresciuto con ‘cervello’ per avere un cane adulto equilibrato, buon compagno di vita e di giochi o di sport o di aiuto. Lo si fa perché viva bene con noi, nelle nostre realtà, nelle nostre case e con i nostri figli e anche con i figli dei nostri vicini, o con l’anziano che ci abita accanto, o con il disabile che ci passa di fianco… Dobbiamo però pensare anche a lui: al cane. Dobbiamo pensare a come ci comunica le sue emozioni e cercare di comprenderlo, fidarci ed essere affidabili, coerenti. Dovremmo fermarci ad osservarlo mentre gioca, si gratta o sbadiglia o gira la testa o si lecca e chiederci perché lo fa, in quale situazione c’è stato quel movimento. Non è facile, lo so, perché fino ad ora, non si considerava nemmeno che il cane fosse un animale senziente, che potesse provare dolore o gioia... Ma adesso che ‘lo sappiamo’ dobbiamo averne coscienza e comportarci di conseguenza. La piccola Fibra mi guarda spesso e senza chiedere capta i miei movimenti che hanno per lei ormai un significato ben preciso, io faccio lo stesso ma penso che lei sia molto più brava di me. Abbiamo modi diversi di comunicare ma la capacità di adattamento e di comprensione del cane nei nostri confronti e nei confronti dell’ambiente ( con una giusta socializzazione..) è, secondo me, maggiore. Quando sono andata a prendere Fibra ero emozionata e un po’ agitata per il fatto che doveva poi integrarsi con i miei altri cani. Ho portato con noi Mafalda, golden retriever. Fibra si è allungata sulle scarpe di mio marito mostrando la sua pancia maculata di puntini fulvi e mio marito ne è rimasto rapito, e dopo un po’ ha cominciato a giocare con la medaglietta che stava sotto il collo di Mafalda. Non ha conquistato solo l’umano ma anche la sua nuova compagna di giochi! Siamo andati a prenderla pensando ad un cagnolino che prima di tutto si integrasse con gli altri, fosse, per me, di buon carattere, docile ed insieme attratta dall’uomo. Non è mai stata in seguito una grande baciatrice e non lo è stata nemmeno quel giorno, ma questo non è fondamentale! Le sue caratteristiche ora sono socievolezza, adattabilità, educazione adeguata agli ambienti che frequentiamo, comprensione delle richieste, pacatezza, attrazione verso l’altro. Non c’è nessuna fretta sai Ada, tu chiedi ed io provo a farlo! Sembra che mi dica quando mi guarda in quel modo particolare con il suo taglio degli occhi un po’ da cinesina. Poi però quando c’è da ‘rubare’ un biscotto o da assaggiare un pezzo di pane dimenticato distrattamente sul tavolo , è un fulmine! Ora vi mostro alcune sue foto durante l’educazione di base e in situazioni famigliari. I miei cani vivono e dormono in casa, sentono i rumori delle padelle o gli odorini del cibo cucinato, vengono in passeggiata ed incontrano umani di ogni genere o al campo di addestramento per l’obbedienza di base ed incontrano altri soggetti con cui si scambiano ‘informazioni canine’, sono inseriti nel contesto umano ma cerco sempre di rispettare le loro esigenze e i oro tempi. Ada d.s.p.p. qui sto chiedendo il ‘guarda’ e Fibra stempera il clima annusando a terra….. in posizione di terra socializzazione con altre specie Fibra e Mafalda durante un momento di gioco : è tuo o mio?