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Renzi è arrabbiato con Angela

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Renzi è arrabbiato con Angela
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Sabato 19 Dicembre 2015
ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA
Pare abbia sbattuto i pugni sul tavolo. Ma in Germania non ne sanno ancora nulla
Renzi è arrabbiato con Angela
E si è alleato con il polacco Tusk che è un perdente
sono sprecati miliardi da investire con maggior successo. La
riforma del senato proprio non
la interessa. Alzare la voce a
Bruxelles a volte è necessario,
ma alle proteste devono seguire proposte reali, non slogan.
O i soliti appelli anti-tedeschi.
Sempre colpa di Angela, la
cattiva. Licenziare il nostro
ambasciatore alla Ue è una
prova di debolezza, si commenta a Bruxelles. Quel che
dice la stampa conta fino a un
certo punto. Ma i giornali e le
tv tedesche hanno l’abitudine
di riportare solo fatti.
da Berlino
ROBERTO GIARDINA
B
asta con Angela,
proclama Renzi. Lo
dicono tutti i media
italiani. A Bruxelles
attacca la Cancelliera, ma
nessuno, in Germania, se ne
accorge. O vuole notarlo, il
che è quasi lo stesso. Per sicurezza ho controllato su Google, non si sa mai, e mi sono
imbattuto in un articolo della
Süddeutsche Zeitung: Renzi
ne ha abbastanza dei consigli
della Merkel. Poi ho guardato
meglio: la data è del 5 ottobre
del 2014. Dopo un anno siamo sempre lì. Bisogna stare
attenti nel fare ricerche in
Internet.
Qualche ragione il nostro premier ce l’ha, poi
sbaglia tutto nell’offensiva. La
Germania guardava da un’altra parte quando i profughi
annegavano innanzi a Lampedusa, e solo ora che arrivano a
Monaco o a Berlino chiede la
solidarietà europea. La Merkel non si oppone a prolungare le sanzioni alla Russia, che
giovano solo agli americani,
e poi trama con Putin per
raddoppiare il North Stream,
la pipeline lungo il Baltico. E
perché allora si è detto no al
South Stream, che doveva rifornirci di gas russo attraverso l’Adriatico?
Vero, ma non basta. Renzi sembra un giocatore bravo
fino all’area di rigore, ma alle
parole o ai dribbling non fa seguire mai i fatti. Non tira in
porta. La Germania è sempre
più isolata in Europa. Tutti
rimproverano alla Merkel di
non agire, poi, quando prende
una decisione, tutti a urlare
contro l’egemonia prussiana. Raddoppiare il gasdotto
lungo l’Ostsee sarebbe una
decisione saggia. Non possiamo lasciare il controllo del
nostro fabbisogno energetico
alla Polonia o all’Ucraina. Noi
dovremmo essere d’accordo, a
condizione che il gas, in caso
di bisogno, arrivi anche a noi.
Già nel 2009, se non ricordo
male, Scaroni dell’Eni aveva
proposto di collegare tutte
le arterie energetiche vitali per la Ue: unendo nord e
sud avremmo riserve per tre
anni, spiegava, anche in caso
di blocco alle forniture. Perché
non pretenderlo?
Invece abbiamo chiesto
l’intervento di Donald
Tusk, il presidente della Ue.
Cioè, come a suo tempo Berlusconi, ci alleiamo con i polacchi, oggi ai ferri corti con
la Germania, e sull’orlo di una
pericolosa deriva democratica.
Ci mettiamo da soli nella serie
B d’Europa. Angela ha, al suo
fianco, il solo Hollande, in cui
neanche i suoi hanno fiducia.
Matteo Renzi insieme alla Merkel e a Hollande: il premier italiano vuol fare la voce grossa
Sarebbe il momento per l’Italia di riprendersi il suo ruolo
in Europa (il terzo tra i due
forti). Non per dire sempre sì
a Berlino, ma per sostenere il
ruolo di alleato affidabile. E,
nel caso, critico.
In politica, come insegnava Machiavelli, compaesano di Matteo, bisogna
essere pragmatici. Per i pro-
fughi che fare da oggi? I tedeschi protestano perché noi
non li registriamo. Renzi risponde che «il problema delle
impronte digitali da prendere
quando i fuggiaschi giungono
da noi, è una barzelletta». Ma
la Germania ne ha accolti un
milione, resteranno solo quanti ne hanno diritto, le pratiche
di espulsione per migliaia di
abusivi richiedono mesi. Se
noi facessimo la nostra parte,
il lavoro sarebbe più veloce.
Renzi protesta perché la
Merkel non ha tenuto fede
alle promesse di essere meno
severa nel controllo del nostro
bilancio. Ma lei sarebbe stata
pronta a chiudere un occhio,
innanzi a interventi reali per
favorire la ripresa: non capisce
il regalino di 80 euro con cui si
Giorni fa hanno riportato con rilievo il rifiuto di
Renzi a prolungare automaticamente le sanzioni contro
Putin. Una decisione giusta
e tempestiva. Un nostro premier che finalmente agisce.
Poi ci si è fermati. Peccato.
Ma la stampa in Germania è
lenta. Forse oggi (domani per
me, mentre scrivo) i giornali
informeranno finalmente i
loro lettori che Renzi non è
d’accordo con Angela. Ma per
i lettori non è una novità.
© Riproduzione riservata
LO CHIEDE IL PRESIDENTE DELLA DUMA. MOSCA REAGISCE ALL’ESPANSIONE OCCIDENTALE
I russi: la Nato è un cancro per l’Europa
Va sciolta per avere un continente più stabile
DI
MAICOL MERCURIALI
«D
issolvere la
Nato, perché
è un cancro
all’interno
dell’Europa». Mentre il
presidente Vladimir Putin
teneva la maxi conferenza
stampa di fine anno, dove
non ha risparmiato avvertimenti e minacce alla Turchia di Tayyip Erdogan,
il presidente della Duma,
Sergey Naryshkin, faceva questa considerazione
sull’Alleanza atlantica durante la sua visita ufficiale
in Serbia, dove ha incontrato la sua omologa Maja
Gojkovic.
portanti esercitazioni che
suonavano come un avvertimento a Putin. Poi, sull’intervento militare in Siria e
il contrasto all’Isis, seppur
tra mille perplessità reciproche, Russia e Occidente
si sono avvicinati, con Barack Obama e Putin che
sono giunti a coordinare le
rispettive forze, con il presidente francese François
Hollande che ha cercato di
riavvicinare la Casa Bianca
e il Cremlino.
Ma poi c’è stato l’abbattimento del jet russo
da parte dell’aeronautica
turca e, in un momento
così delicato per le relazioni internazionali, la Nato
che ha chiesto al MonteneDal progetto di colgro di aderire all’Alleanza
laborazione interparSoldati della Nato impegnati in una missione internazionale
come ventinovesimo paese
lamentare tra Russia e
Serbia (paese che non si è unito alle dovrebbe avvenire in più fasi. «Prima membro. Una richiesta che ha fatto
sanzioni europee nei confronti di Mo- di tutto», è il ragionamento di Na- infuriare la Russia. A Mosca, come
sca) su terrorismo, traffico di droga, ryshkin, «gli Stati Uniti dovrebbero ha spiegato il portavoce del Cremlino,
sicurezza e aiuti umanitari, si è pas- essere esclusi dal blocco e, dopo questo Dmitry Peskov, vedono questa espansati a discutere dell’attuale situazione passaggio, sarebbe possibile sciogliere sione verso est con molta preoccupaziointernazionale: quindi del Califfato di in modo indolore l’intera organizzazio- ne e interpretano questa mossa come
Al Baghdadi, dell’intervento nella Si- ne. Questo sarebbe un buon passo ver- una minaccia alla Federazione russa.
ria di Bashar al-Assad e delle recenti so una maggiore sicurezza e stabilità Nonostante le rassicurazioni del titolare della Farnesina, Paolo Gentiloni, e
tensioni con la Turchia, membro Nato. in tutto il continente europeo».
del sottosegretario di Stato Usa John
E sull’organizzazione guidata da Jens
Dopo l’annessione della Cri- Kerry, la portavoce del ministro degli
Stoltenberg il politico russo non ha
avuto parole tenere: «Vedo questa or- mea da parte di Mosca, i rapporti esteri russo, Maria Zakharova, ha reganizzazione come un tumore su tutto tra Russia e Nato si sono fatti via via centemente richiesto che la popolazioil continente europeo. Sarebbe meglio sempre più tesi. L’Alleanza atlantica ne del Montenegro si esprima con un
se venisse sciolta». Uno scioglimento ha rafforzato la sua presenza nelle referendum sull’adesione alla Nato.
che, secondo lo speaker della Duma, repubbliche baltiche, ha condotto im© Riproduzione riservata
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