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LIBRETTO FUMO (Page 1) - Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori

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LIBRETTO FUMO (Page 1) - Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori
SfuMiAmo?
I BENEFICI DI UNA VITA SENZA FUMO
IL PROBLEMA
DEL FUMO
DI TABACCO
L’
Organizzazione Mondiale della Sanità ha
definito il fumo di tabacco come “la più grande
minaccia per la salute nella Regione Europea” e
la seconda causa di morte nel mondo con 4-5
milioni di morti da malattie fumo correlate.
Negli ultimi decenni molti studi epidemiologici
hanno osservato una forte associazione tra il consumo di sigarette e mortalità per oltre 40 patologie. Nei paesi industrializzati il fumo attivo rappresenta la principale causa evitabile e prevenibile di malattia e di morte.
Basti pensare che il tabacco provoca più decessi
di alcol, aids, droghe, incidenti stradali, omicidi e
suicidi messi insieme.
SOMMARIO
IL PROBLEMA
DEL FUMO
DI TABACCO.........pag. 3
I GIOVANI
E IL FUMO OGGI....pag. 9
IL FUMO
NELLA DONNA.......pag. 17
DIPENDENZA
DAL FUMO
E SMETTERE
DI FUMARE.............pag. 23
NORMATIVA
VIGENTE................. pag. 29
In Italia si stima che siano attribuibili al fumo di
tabacco oltre 70 mila decessi all’anno pari al 14%
di tutte le morti.
Nessun’altra sostanza legale è così pericolosa o
così potente nel creare dipendenza. La patogenicità del fumo è riconducibile alla presenza di oltre
4000 sostanze tossiche derivanti dalla combustione del tabacco. Anche il fumo passivo è stato
riconosciuto dall’OMS come sostanza cancerogena. Ne consegue che circa 80 dei 560 mila decessi all’anno in Italia (circa il 15%) sono causati dal
fumo. Un fumatore a vita ha un rischio di morte,
in ogni età, 3 volte superiore a quello di un non
fumatore.
A 90 anni arrivano 26 su 100 maschi mai fumatori ma solo 5 fumatori.
3
RISCHI
PER LA SALUTE
Oggi il fumo è considerato il principale fattore di
rischio per le patologie respiratorie, malattie cardiovascolari, tumori al polmone, al cavo orale,
laringe, numerosi altri effetti collaterali e diversi
tipi di neoplasie.
SIGARETTE/DIE 25+
SIGARETTE/DIE 15-24
SIGARETTE/DIE 1-14
NON FUMATORI
MALATTIE DELL’APPARATO RESPIRATORIO
Il principale fattore di rischio e’ rappresentato dal
fumo: è stato stimato che l’80-90% di tutti i
pazienti affetti da Broncopneumopatie Croniche
Ostruttive (BPCO), che includono
BPCO
bronchite cronica ed enfisema
BRONCOPNEUMOPATIE CRONICHE OSTRUTTIVE
polmonare, sono ex fumatori o
TASSO DI MORTALITA’ PER 100,000
fumatori e purtroppo per la mag300
gior parte di loro la malattia è
261 causa di morte. Gli adolescenti
250
che fumano accusano più frequentemente sintomi e malattie respiratorie di maggiore gravità rispet200
to ai coetanei non fumatori e presentano un ridotto benessere fisico e un potenziale ritardo nella
150
crescita polmonare. Secondo alcu141
ne stime, in Italia, tra i non fumatori, si registrano ogni anno 500
104
100
decessi per tumore al polmone e
oltre 1000 morti per malattie
50
ischemiche del cuore causate dal
fumo passivo. I fumatori di sigari e
pipa hanno un eccesso di rischio
0
11
di BPCO rispetto ai non fumatori e
l’esposizione al fumo passivo negli
adulti e soprattutto nei bambini aumenta la frequenza dei problemi respiratori.
MALATTIE CARDIOVASCOLARI
Ipertensione, aterosclerosi, ictus e infarto miocardico sono molto più frequenti nei fumatori rispet4
to ai non fumatori. E’ stata confermata l’associazione tra sigarette e infarto. Fumare sigarette a
basso livello di catrame (le cosiddette sigarette
leggere) indipendentemente dall'età, non modifica il rischio di infarto. Chi fuma le sigarette
“light” tende ad aspirare più fumo di chi fuma
sigarette ad alto contenuto di catrame e quindi –
a parità di catrame - inala più nicotina e conseguentemente molte altre sostanze chimiche.
In Italia il fumo di sigaretta da solo spiega il 50%
di tutti i casi di infarto e l’80% dei casi sotto i 50
anni.
IL FUMO: PRIMO
RESPONSABILE
DEI TUMORI
TUMORE DEL POLMONE
Soltanto a metà del secolo scorso gli studi epidemiologici hanno quantificato il rischio per il tumore del polmone nei fumatori. Estremamente raro
nei non fumatori, è diventato nel corso degli ultimi decenni la prima causa di morte nei fumatori.
Il fumo di sigaretta causa circa il 90% di tutti i
casi di tumori polmonari. Esiste inoltre una falsa
credenza che porta a ritenere che sia sconsigliabile fumare “molte sigarette”, ma fumarne 5 o 10
al giorno anche per molti anni, sia tollerabile. E’
stato invece riscontrato un progressivo aumento
del rischio di tumore del polmone legato soprattutto al numero di anni di fumo accumulati rispetto al numero delle sigarette che si fumano abitualmente.
Quindi non è vero che se si fuma poco non si
rischia nulla...
TUMORE DELLA LARINGE E DEL CAVO ORALE
Sono al secondo posto dopo la neoplasia respiratoria. Il fumo è il principale fattore di rischio per il
tumore della laringe e del cavo orale. Questi
5
tumori sono fortemente associati al consumo di
alcol, responsabile del 25% dei casi negli uomini.
Alcuni studi hanno evidenziato che l’effetto combinato di tabacco (anche pipa e sigari) ed alcol
aumenta il rischio di malattia; infatti, per i non
fumatori il rischio è molto basso.
DISTRIBUZIONE PERCENTUALE
DELL’ABITUDINE AL FUMO
ANALISI SECONDO IL SESSO
MORTI ATTRIBUITE AL FUMO IN ITALIA NELL’ANNO 2000
PATOLOGIA
UOMINI
TOTALE
DEI MORTI
TUMORE
DEL POLMONE
ATTRIBUITI
AL FUMO
DONNE
%
25.503,00 23.262,00 - 91
TOTALE
DEI MORTI
ATTRIBUITI
AL FUMO
TOTALE
%
6.031,00
3.315,00 - 55
331,00 - 24
TUMORE ALTO
RESP./DIG.
5.418,00
3.270,00 - 60
1.361,00
ALTRI TUMORI
57.367,00
7.610,00 - 13
57.751,00
B.P.C.O.
12.361,00
9.123,00 - 74
6.637,00
2.900,00 - 44
9.562,00
1.302,00 - 14
9.22,00
287,00 - 3
ALTRE MALATTIE
RESPIRATORIE
MALATTIE
VASCOLARI
ALTRE CAUSE
TUTTE LE CAUSE
107.433,00 15.796,00 - 15 132.997,00
63.060,00
5.906,00 - 9
65.408,00
TOTALE
DEI MORTI
ATTRIBUITI
AL FUMO
%
TOTALE
(3.020)
%
65.6
12.7
21.7
MASCHI
(1.453)
%
60.4
15.7
23.9
FEMMINE
(1.567)
%
70.4
9.8
19.7
10.6
9.6
1.0
9.3
12.2
1.7
11.9
7.3
0.4
31.534,00 26.577,00 - 84
6.779,00
3.601,00 - 53
616,00 - 1 115.118,00
8.226,00 - 7
ANALISI SECONDO L’AREA GEOGRAFICA
18.998,00 12.023,00 - 63
18.784,00
1.589,00 - 8
TOTALE
(3.020)
%
65.6
12.7
21.7
NORD
(1.384)
%
63.8
15.1
21.1
CENTRO
(597)
%
64.3
13.5
22.2
SUD
(1.039)
%
68.7
9.0
22.3
11.0
9.4
1.3
12.9
6.5
1.7
10.0
11.6
0.6
9.2
12.0
1.1
4.144,00 - 3 240.430,00 19.940,00 - 8
1.674,00 - 3 128.478,00
7.580,00 - 6
280.714,00 66.269,00 - 24 279.407,00 13.267,00 - 5 560.121,00 79.536,00 - 14
DATI DA PETO ET AL., 2006.
ALTRI DANNI DERIVANTI DAL FUMO
Il fumo di sigaretta rappresenta un fattore di
rischio anche per diversi altri tipi di tumore
oltre che per patologie come ictus, malattie
neurologiche, diabete, cataratta. Il fumo ha un
effetto negativo anche sul sistema riproduttivo
sia dell’uomo che della donna, riducendo la fertilità.
Nell’uomo in particolare, il fumo di sigaretta
esercita un effetto dannoso a livello vascolare
nell’organo di riproduzione, riducendone il
flusso sanguigno. Infatti smettere di fumare
rappresenta la prima forma di terapia per tutti
i fumatori con disfunzione erettile.
PREVALENZA DEI FUMATORI SECONDO
INDAGINI DOXA 1957 - 2010
Indagine Doxa - ISS, Il fumo in Italia (2010)
6
7
I GIOVANI
E IL FUMO
OGGI
I
n Italia il problema del fumo è un’emergenza
che riguarda circa un milione e 400 mila giovani
tra i 15 e i 24 anni e circa 140 mila giovanissimi
tra i 15 e i 17 anni fumano ogni giorno mediamente 10 sigarette.
Gli adolescenti e i giovani iniziano a fumare sempre più precocemente. La prima sigaretta viene
accesa nel 34% dei casi entro i 15 anni, la metà
dei giovani inizia a fumare tra i 15 e i 17 anni e
solo il 16% tra i 18 e i 24. Una volta che i ragazzi hanno sperimentato il fumo, circa la metà di
loro continuerà a fumare e diventerà dipendente.
PERCHE’
SI COMINCIA
A FUMARE
L’età in cui si inizia a fumare corrisponde generalmente col periodo adolescenziale o preadolescenziale. Nell’infanzia e nella fanciullezza i genitori e
gli insegnanti rappresentano un punto di riferimento ed un modello fondamentale per il bambino. Nella preadolescenza, invece, il loro ruolo va
diminuendo a favore del crescente valore che
viene attribuito ad altri adulti, spesso estranei,
appartenenti ad ambienti diversi da quello famigliare e scolastico e, soprattutto, ai coetanei che
acquistano un rilievo dominante. I ragazzi sento8
9
Trasgredire le regole.
no fortemente la necessità di sentirsi accolti e
accettati dal gruppo dei pari.
In molti casi, ed in questo senso i media giocano
un ruolo fondamentale, i ragazzi cercano dei veri
e propri “modelli di comportamento” cui ispirarsi, esempi da emulare, facilmente identificabili
nei personaggi del mondo della musica, dello
sport, del cinema.
Iniziare a fumare può rappresentare un comportamento volto ad affermare uno status sociale che
non è ancora riconosciuto dalla società.
E’ per questa ragione che spesso molti ragazzi,
almeno all’inizio, cercano di fumare di nascosto.
Sottovalutare il rischio.
I giovani non accettano volentieri ammonimenti
sui rischi del fumo sulla salute perché tendono a
sottovalutarli: è molto difficile che un adolescente interiorizzi l’idea del pericolo per la salute
fisica, della malattia o della morte conseguente
all’uso di una sostanza nociva ed è dunque altrettanto difficile che tutto ciò diventi per lui motivo
di preoccupazione.
Molti ragazzi associano l’atto di fumare ad alcuni
vantaggi psicologici, come l’idea di maturità,
indipendenza e successo sociale sottostimando
il rischio della dipendenza indotta dalla nicotina. Non considerando le difficoltà associate allo
smettere di fumare, arrivano erroneamente a
credere che sia più facile per un giovane smettere rispetto ad un adulto.
I fattori correlati al fumo adolescenziale.
Si tratta di variabili di tipo psicosociale che comprendono: variabili sociodemografiche, ambientali, comportamentali e individuali.
Sperimentare un comportamento adulto.
Il fumo diventa per l’adolescente un modo per
anticipare i tempi, una sorta di scorciatoia per
sancire simbolicamente l’appartenenza al gruppo
degli adulti.
SOCIO
DEMOGRAFICI
AMBIENTALI
COMPORTAMENTI
INDIVIDUALI
Affermazione di indipendenza.
Nell’adolescenza qualsiasi cosa possa facilitare la
transizione verso l’indipendenza viene considerato attraente e desiderabile dai giovani, così che i
ragazzi iniziano a fumare per rispondere alla
necessità di affermarsi e rivendicare la propria
autonomia di scelta.
10
11
FATTORI SOCIODEMOGRAFICI
Età - Gli adolescenti che cominciano a fumare
più precocemente hanno più probabilità di diventare dei fumatori abitudinari e meno possibilità di
smettere di fumare.
Livello socioeconomico - Livelli più elevati di
istruzione e classe sociale dei genitori risultano
spesso inversamente correlati alla condizione di
fumo in età adolescenziale.
Disponibilità di denaro - Gli adolescenti che
dispongono di più denaro mostrano livelli più elevati di abitudine al fumo.
FATTORI AMBIENTALI
Famiglia
aumento del rischio di fumare in adolescenti che
hanno genitori fumatori rispetto a quelli i cui
genitori non sono fumatori
influenza dei modelli di comportamento offerti
dai genitori, dai fratelli e dalle sorelle, specialmente da quelli più grandi
stile educativo - la mancanza o la scarsa preoccupazione da parte dei genitori ed una difficile
comunicazione in famiglia aumentano il rischio
che i ragazzi diventino dei fumatori; al contrario,
uno stile educativo autorevole e positivo può
svolgere un ruolo protettivo sia nel limitare il
comportamento alla fase di sperimentazione che
nella decisione di smettere di fumare.
Gruppo dei “pari”
L’influenza dei compagni di classe, amici dello
stesso sesso o del sesso opposto è più forte di
quella esercitata dai modelli genitoriali.
Avere degli amici che fumano, infatti, influenza
l’adolescente più che avere dei genitori fumatori.
Il fumo può rappresentare un requisito per essere accettati dal gruppo di coetanei, un elemento
di coesione e riconoscimento, soprattutto durante le prime fasi di ingresso in un gruppo.
12
FATTORI COMPORTAMENTALI
Comportamento scolastico - i ragazzi con un'at-
tiva e proficua partecipazione alla vita scolastica
hanno minori probabilità di iniziare a fumare.
Stile di vita - il consumo di alcol e di altre droghe, ad esempio, aumenta il rischio di fumare tra
gli adolescenti, mentre la partecipazione a sport
o ad altri tipi di esercizio fisico protegge in modo
consistente dal fumo.
FATTORI INDIVIDUALI
Spesso il fumo diventa per gli adolescenti una
sorta di rifugio dal malessere o dalle tensioni di
ogni giorno, ciò è dovuto anche al fatto che la
nicotina può avere degli immediati effetti farmacologici che portano ad una riduzione dei livelli di
stress. L’interesse per la propria salute e l’attenzione per il proprio stato fisico agiscono invece
da fattori protettivi contro il fumo, così come
avviene per gli adulti, sia per i comportamenti
d’inizio e sperimentazione del fumo, sia per la
successiva abitudine al fumo.
COSA RISCHIANO
I GIOVANISSIMI
Il fumo fa male a tutti, ma a chi ha meno di 20
anni fa malissimo. Molti studi hanno dimostrato che anche con “sole” 15 sigarette al giorno,
la capacità respiratoria diminuisce del 5%;
inoltre il fumo in giovane età pregiudica lo sviluppo dei polmoni, soprattutto nelle ragazze in
cui questo processo di maturazione si completa prima che nei ragazzi.
Anche la voce, se si inizia a fumare in età preadolescenziale, si modifica e col tempo diventa
più bassa e roca.
13
FUMARE NON FA PIU’ TENDENZA…
Tanti giovani sono stati affascinati da modelli che
il cinema proponeva con l'immancabile sigaretta
accesa. Divi americani e avvenenti attrici avvolti
da una nuvola di fumo, imitati da generazioni di
uomini e donne come simboli di forza ed emancipazione, hanno fatto ormai il loro tempo e "l'immagine di macho e femme fatale” con la sigaretta in
mano, proposti per anni dal cinema e alimentati
dalle multinazionali del tabacco, si stanno pian
piano dissolvendo. Testimonial famosi e giovani
modelle con la sigaretta fra le dita rappresentavano l'immagine di successo e ricchezza, di buon
gusto e raffinatezza. Oggi chi ricorre alle sigarette abitualmente lotta contro lo stress e l'ansia.
Insomma il tabacco non è più simbolo di forza,
ma indice di debolezza!
aggiunge l’attore, il cantante e la modella, il gioco
è fatto: la spinta promozionale sui ragazzi è pienamente realizzata. Se in Italia ogni anno 80 mila
persone perdono la vita a causa del fumo di sigaretta, occorre che i “produttori di fumo”, per non
rimetterci economicamente, li rimpiazzino con
altrettanti fumatori. E questi 80 mila “nuovi
acquirenti” sono proprio i nostri ragazzi.
E’ a loro che si rivolge il marketing delle grandi
multinazionali del tabacco. Se un ragazzo non
sperimenta il fumo prima dei 20 anni, è più difficile che lo faccia dopo. Dunque è a questo livello
che si gioca la partita. A queste pressioni si
aggiunge che, nonostante la legge ne proibisca la
vendita ai minori, il tabacco è, in genere, piuttosto accessibile agli adolescenti che possono procurarsi le sigarette ed altri prodotti di tabacco per
A CHE ETA' INIZIANO A FUMARE I GIOVANI ?
%
%
%
%
%
Indagine Doxa - ISS, Il fumo in Italia (2010)
UNA PARTITA CONTRO I GIOVANI?
Le motivazioni che inducono i giovani ad avvicinarsi alla sigaretta risiede anche nelle forti pressioni attivate dai messaggi pubblicitari nelle cui
pieghe il tabacco si è infiltrato. Il genitore, l’insegnante, il medico, se fumano, sono i primi promotori occulti del consumo di tabacco. Se poi si
14
proprio conto o attraverso amici più grandi e
famigliari. Inoltre nel marzo 2008 l’Italia ha ratificato una convenzione dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità per applicare il divieto di
fumo ai minorenni con l’auspicio che non passi
troppo tempo affinché questo divieto venga recepito dallo Stato Italiano. Oggi invece è già in vigore un Regio Decreto 2316 del 24/12/1934 che vieta
ai minori di 16 anni di fumare in luogo pubblico
(art. 25) e il funzionamento delle macchine di
distribuzione automatiche dovrebbe partire dopo
le ore 21 proprio per impedirne l’uso ai ragazzi
sotto i 15 anni …
15
L
ESCALATION
DEL FUMO
NELLA
DONNA
e fumatrici nel nostro paese sono ormai 5
milioni e mezzo cioè una donna su cinque fuma.
Se le donne non smetteranno di fumare il tumore
al polmone diventerà la prima causa di morte
come già avviene negli uomini.
In Italia nel 1929 le statistiche riportavano solo
sporadici decessi per carcinoma polmonare
nella popolazione femminile
negli anni ’70 morivano 2.500 donne
oggi ne muoiono 6.000 ogni anno
LE FUMATRICI
CI STANNO A
CUORE
Le donne che fumano dovrebbero seriamente
riflettere sugli effetti negativi che la sigaretta ha
sul loro cuore.
Esiste infatti un rapporto diretto tra il fumo e le
malattie cardiovascolari, in particolare infarto e
ictus. È noto che il bagaglio ormonale di cui l’organismo femminile è fornito svolge un’eccellente
opera di protezione sull’intero sistema cardiovascolare fino all’età della menopausa e rappresenta una prerogativa tutta femminile. Ebbene il
fumo ha il potere di vanificare questa ecceziona16
17
le autodifesa provocando morti premature per
malattie cardiovascolari.
Quando l’infarto colpisce una donna sotto i 50
anni, in 9 casi su 10 si tratta di una fumatrice.
Mentre per la donna che non fuma il rischio di
infarto e di problemi ai vasi cerebrali è più basso
che nell’uomo.
LE DONNE RISCHIANO DI PIÙ.
ECCO GLI EFFETTI DEL FUMO:
Raddoppia il rischio di ammalarsi di
cancro al collo dell'utero nelle fumatrici rispetto alle non fumatrici, così come
raddoppia il rischio di cancro al seno
nelle donne che fumano da prima della
menopausa.
Aumenta il rischio di infarto.
Le malattie cardiovascolari costituiscono la prima causa di mortalità femminile; aumenta il rischio di ictus cerebrale fino a 20 volte superiore per le donne
fumatrici che usano contraccettivi
orali.
Danneggia le pareti interne delle
arterie e favorisce il deposito dei grassi. A lungo andare si creano degli
ispessimenti nei vasi sanguigni, oggi
considerati come il primo stadio dell'arteriosclerosi.
Anticipa la menopausa.
Le fumatrici hanno una menopausa più precoce e il fumo amplifica i
disturbi connessi.
Aumenta il rischio di trombosi.
Il rischio d'infarto del miocardio è proporzionale al numero di sigarette fumate, anche se "leggere".
Provoca rughe al viso delle fumatrici attorno alle labbra, sulle guance e sul mento.
18
SE FUMATE IN GRAVIDANZA
Il peso alla nascita dei bambini delle donne che
fumano in gravidanza è inferiore alla norma.
I bambini con mamme fumatrici sono più esposti
a patologie broncopolmonari e ad allergie.
Durante la gravidanza il fumo
ha molti effetti nocivi sul feto,
può causare aborti spontanei
e complicazioni ed è il maggiore fattore di rischio di
basso peso alla nascita.
Sono conosciuti da tempo
anche gli effetti del fumo passivo sullo stato di salute dei
bambini, con aumento significativo delle infezioni dell’orecchio medio e delle malattie
respiratorie (asma, bronchite,
polmonite) nei bambini esposti. Il fumo può anche aumentare il rischio di morte improvvisa neonatale.
Si stima che più del 50% dei
bambini è correntemente
esposto al fumo passivo nelle
mura domestiche, soprattutto
in famiglie di condizioni socioeconomiche più basse.
Si riduce la quota di donne
che fuma in gravidanza.
Sebbene il comportamento
delle donne in gravidanza
appaia più responsabile, resta
comunque un obiettivo prioritario di salute pubblica promuovere la cessazione del fumo durante
il percorso della maternità e sensibilizzare coloro
che hanno smesso di fumare in gravidanza affinchè non ricomincino dopo il parto.
19
LA BELLEZZA SFUMATA
Il fumo lavora contro la bellezza femminile perché
favorisce la comparsa precoce delle rughe.
L’associazione tra fumo e rughe è stata ampiamente dimostrata a livello scientifico ed è legata
alle oltre 4000 sostanze nocive contenute nel
fumo di sigaretta che provocano cambiamenti
visibili sulla pelle.
La nicotina può esercitare un’azione nociva legata al suo potere vasocostrittore.
l’abitudine del fumo si protrae nel tempo è sulla
cute femminile che il danno appare più pesante,
perché nel viso femminile lo strato dermico è più
sottile: quindi più fragile e delicato.
È per questo che le rughe da sigaretta compaiono prima sul viso delle fumatrici che dei fumatori. La loro pelle perde più rapidamente la capacità di rigenerarsi: dopo i 40 anni diventa eccessivamente secca e si irrita con facilità. Le rughe si
concentrano intorno alle labbra e agli angoli degli
occhi.
Smettere di fumare porta benefici anche sulla
pelle. Una recente ricerca ha rilevato in donne
che avevano smesso di fumare da 6-8 mesi una
riduzione di circa tredici anni dell’età biologica
della pelle, in termini di levigatezza, luminosità,
colorito ed elasticità cutanea. L’abbandono della
sigaretta equivale quindi ad un notevole ringiovanimento dei tessuti e della pelle del viso.
FUMO COME
DIETA
Un altro pericoloso attacco alla bellezza è messo
in atto dal monossido di carbonio presente nel
fumo di sigaretta.
Questa sostanza si accumula all’interno del globulo rosso e ruba spazio all’ossigeno, che finisce
quindi per venire a mancare. Il risultato dell’accumulo di monossido di carbonio è che i cataboliti,
cioè i rifiuti cellulari, non vengono spazzati via,
ma restano nelle cellule. In particolare aumentano i radicali liberi, responsabili, più di altri composti, dell’invecchiamento cutaneo.
Per tutti questi motivi la pelle dei fumatori risulta meno irrorata, quindi meno nutrita e quando
20
Le donne continuano a fumare per paura di
ingrassare!! Come far capire a chi considera il
fumo come calmiere della fame che è una "pessima dieta", perché se da un lato assopisce la vivacità delle papille gustative, dall'altra crea una
molteplicità di danni al proprio fisico.
Le donne (ma anche gli uomini) mangiano di più
quando smettono di fumare perché riprendono a
sentire gli odori ed i sapori e questo va considerato come un ritorno alla vita!
Non è automatico ingrassare quando si smette di
fumare e gli eventuali pochi kg in più si possono
perdere nel giro di alcuni mesi impostando un
corretto stile di vita basato sul movimento fisico e
su una sana ed equilibrata alimentazione.
Lasciamo che la dieta la prescriva un dietologo e
non affidiamoci alla sigaretta!
21
L
DIPENDENZA
DAL FUMO
E SMETTERE
DI FUMARE
a nicotina contenuta nelle sigarette agisce sul
sistema nervoso centrale e periferico. Gli effetti
sono diversi e possono essere sia oggettivi che
soggettivi. Questi ultimi sono alla base dell’iniziazione e dell’assuefazione e dipendono dalle
modificazioni acute e croniche della funzionalità
cerebrale prodotte dal fumo.
Un'altra proprietà comune alle sostanze d'abuso
che inducono dipendenza psicologica e comportamentale è la rapidità con la quale la nicotina
raggiunge il cervello: circa 10 secondi dall’inalazione. La nicotina, inalata attraverso il fumo prodotto dalla combustione, raggiunge molto rapidamente concentrazioni elevate nel sangue.
In particolare, agisce sui centri cerebrali responsabili del piacere e della gratificazione e su quelli responsabili dello stato di veglia e vigilanza, la
cui stimolazione migliora le funzioni cognitive, la
capacità di concentrazione, le performance intellettuali. A livello fisiologico la nicotina provoca un
aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa, eccita la peristalsi, la secrezione
salivare, gastrica, le contrazioni della muscolatura striata (i muscoli volontari) e in genere il sistema nervoso centrale. L’uso prolungato della nicotina riduce gli effetti spiacevoli comunemente
descritti nelle prime esperienze con le sigarette
(nausea, vomito, tosse, capogiro, ecc.) e i recettori cerebrali si modificano in modo tale da consentirne la tolleranza e produrre manifestazioni dell’astinenza, esattamente come nelle altre
22
23
sostanze da dipendenza. Il manifestarsi dei
malesseri durante l’astinenza fa sì che, in realtà,
i fumatori si "automedichino" con la nicotina non
per stimolare, bensì per disattivare i recettori
nicotinici e ridurre gli effetti negativi dell'aumentata attività cerebrale. Ecco perché non è
facile staccarsi dalla sigaretta. Ma smettere di
fumare non è impossibile; alcuni ci riescono da
soli, altri hanno bisogno di “imparare” a vivere
senza le sigarette.
UNA VITA SENZA
FILTRO
Voler smettere di fumare vuol dire anche aver
voglia di cambiare vita, di rinnovarsi prendendosi cura di sé. E’ fondamentale non arrendersi
al primo tentativo ma riprovarci anche più volte
superando qualche difficoltà, tipica dei cambiamenti importanti.
Smettere di fumare significa anche scegliere di
riappropriarsi di una libertà “sospesa”, della
libertà di vivere “senza filtro”.
In Italia ci sono circa 7 milioni di ex fumatori che
testimoniano che smettere di fumare è possibile
e la quota di quanti smettono sta aumentando
negli ultimi anni.
In Italia il 12,7% della popolazione di 14 anni e più
è ex fumatore, il 15,7% degli uomini e il 9,8%
delle donne.
Questi sono i presupposti per riuscirci:
Bisogna voler smettere
Essere consapevole degli eventuali rischi sulla
salute
Immaginare il futuro con la sigaretta
Immaginare poi una vita senza sigarette
Non attendere “il momento giusto” (non lo è
mai...)
Darsi un tempo per decidere e poi attuarlo
Se si è disorientati, chiedere aiuto a esperti
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ECCO COSA SUCCEDE NEL VOSTRO
FISICO QUANDO NON FUMATE DA:
8 ore i livelli di nicotina e monossido di carbonio nel sangue si riducono
della metà e i livelli di ossigeno ritornano normali
24 ore il monossido di carbonio
viene eliminato dal corpo e i polmoni
iniziano ad espellere le sostanze nocive
depositate nel tessuto
48 ore
non c’è più traccia di nicotina nel corpo. Si riscoprono odori e
sapori
72 ore il respiro diventa più facile; vi è un progressivo rilassamento
bronchiale e proverete una diffusa sensazione di benessere
2 settimane migliorano i
parametri della circolazione sanguigna
6 mesi la pelle del viso riacquista colorito, tonicità ed elasticità recuperando 10 anni di età biologica
9 mesi
le ciglia vibratili dell’apparato respiratorio precedentemente
paralizzate dal catrame riprendono la
loro attività per difendere dalle infezioni
5 anni il rischio di problemi cardiaci e polmonari si dimezza
10 anni
il rischio di problemi
cardiaci e polmonari diminuisce e si
allinea a quello di chi non ha mai fumato.
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I TRATTAMENTI PER LA DISASSUEFAZIONE
La dipendenza da fumo si cura con un approccio psico-comportamentale individuale o di gruppo, con il supporto di farmaci e con sostituti
della nicotina. Altri metodi non sono stati scientificamente riconosciuti, cioè non si è in grado di garantire un risultato minimo supportato
da un’evidenza scientificamente accertata. In altre parole la ricerca
scientifica non ha riscontrato efficacia nell’agopuntura, nell’ipnosi e
nei trattamenti cosiddetti “avversativi”, come la sovraesposizione al
fumo, o sottoporre il fumatore a stimoli sgradevoli associati al suo
fumare. Ecco qui di seguito i metodi validati su base scientifica che
possono anche essere integrati, a discrezione dello specialista, per
raggiungere un obiettivo di astinenza completa e duratura.
METODI PSICO-COMPORTAMENTALI
Sono il supporto indispensabile alla dipendenza
di tipo “psicologico” dalla sigaretta.
Dopo un primo colloquio motivazionale, il fumatore può seguire un percorso individuale per approfondire a tu per tu con lo psicologo le problematiche che mantengono i legami con la sigaretta o
essere invitato a partecipare ad un percorso di
gruppo.
Il gruppo favorisce una modalità di scambio e di
interazione, agevolando il confronto con gli altri
partecipanti; i suggerimenti del conduttore sono
di aiuto a chi vuole smettere di fumare, incoraggiandolo a superare gli sforzi che occorrono per
abbandonare la sigaretta.
METODI FARMACOLOGICI
NRT (Nicotine Replacement Therapy)
Si basa sul presupposto che la mancanza di nicotina può creare sintomi sgradevoli di astinenza
come il bisogno urgente di fumare, irritabilità,
depressione, difficoltà di concentrazione, ansia,
disturbi al sonno, mal di testa, aumento del peso,
maggiore appetito.
I preparati a base di nicotina compensano solo
una parte di quella che il corpo assorbe fumando,
ma riescono ugualmente ad attenuare i sintomi di
astinenza, permettendo al fumatore di concentrarsi meglio nella gestione degli aspetti psicolo26
gici, sociali e comportamentali della sua dipendenza dalle sigarette. In questo modo diventa più
facile gestire il problema. E’ stato osservato sperimentalmente che il trattamento sostitutivo della
nicotina, messo a confronto con un trattamento
fittizio (placebo), raddoppia le probabilità di
smettere di fumare.
Bupropione
Disponibile in Italia da diversi anni, è stato
ampiamente usato in Nord America come farmaco antidepressivo. Solo su prescrizione medica,
va utilizzato con cautela dagli anziani, da chi soffre di malattie importanti del fegato, del rene e
del cuore, ed è controindicato per coloro che
hanno sofferto di crisi convulsive, per i consumatori di bevande alcoliche e per i soggetti con storia clinica di anoressia e bulimia. L’effetto indesiderato di maggiore riscontro è l’insonnia, per
questo motivo una buona percentuale di fumatori sospende il trattamento.
Vareniclina
Approvato in Italia nel 2007 come farmaco specifico per la terapia del tabagismo, come il
Bupropione la Vareniclina agisce legandosi ai
recettori per la nicotina presenti nelle cellule nervose. L’efficacia di questo farmaco si è rivelata
superiore a quella con il Bupropione ed aumenta
quando viene integrato ad altre modalità di intervento terapeutico. E' concedibile solo su prescrizione medica. Il farmaco non è stato sperimentato nei minorenni o nelle donne in gravidanza, perciò per questo tipo di pazienti se ne sconsiglia
l'uso. E' sconsigliato anche nelle donne che allattano in quanto il prodotto può passare nel latte
materno e quindi al neonato. L’effetto indesiderato di maggiore riscontro è la nausea, che tende ad
attenuarsi con il proseguimento della cura.
ALTRI METODI NON SCIENTIFICAMENTE RICONOSCIUTI
Ipnosi, elettrostimolazione auricolare, laser, agopuntura, strumentazioni diverse.
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ALCUNE CONVINZIONI DA SMENTIRE…
Non è vero che se non si riesce subito a smettere non si riesce più. Non tutti riescono al primo
colpo e le statistiche confermano che chi ha già
fatto alcuni tentativi, prima o poi arriva a quello
definitivo.
Non è vero che si ingrassa automaticamente.
Recuperare l’olfatto e i sapori stimola a mangiare
di più. Gli eventuali kg assunti vengono persi nel
giro di qualche mese, se si aumenta l’attività fisica e si controlla l’alimentazione.
Non è vero che la
crisi di astinenza è
insuperabile: basta
attendere
pochi
minuti, bere dell’acqua, respirare a
fondo e vedrete che
le crisi saranno
sempre più diradate e quando arriveranno saprete che
dureranno sempre
di meno e come
fare per superarle.
Non è vero che fumare poco non fa male. Anche
una sola sigaretta sprigiona 4.000 sostanze tossiche.
Non è vero che “…con tutto quello che si respira, cosa vuoi che sia una sigaretta?” ll fumo di
tabacco contiene prodotti tossici 400 volte più alti
dei livelli per i quali in una città viene fermata la
circolazione delle auto.
Non è vero che fumare il sigaro o la pipa fa
meno male. I fumatori di sigari e di pipa, non
aspirando il fumo, corrono un rischio minore di
contrarre il cancro dei polmoni, rispetto ai fumatori di sigarette che aspirano il fumo, mentre
rimane inalterato, se non aumenta, il rischio per i
tumori del cavo orale (lingua, labbra, gola).
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I
NORMATIVA
VIGENTE
n Italia il 10 gennaio 2005 è entrato in vigore
il divieto di fumo nei luoghi pubblici con la
Legge n. 3 del 16 gennaio 2003, art. 51, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 15 del 20 gennaio 2003 - Supplemento Ordinario n. 5. Quindi
non si può più fumare nei luoghi di lavoro,
negli uffici pubblici, nei bar, ristoranti, pizzerie,
discoteche né in ogni altro tipo di locale aperto
al pubblico, a meno che non siano stati predisposti gli accorgimenti tecnici previsti dalla
legge stessa.
LE SANZIONI
Chi sarà sorpreso a fumare in un ospedale, in una scuola, in un ufficio
postale, sui posti di lavoro, in un cinema o in teatro, nella sala di attesa
di mezzi pubblici di trasporto, negli aeroporti, ed in generale in tutti i
luoghi chiusi in cui il pubblico può liberamente accedere per usufruire di
un servizio reso dalla pubblica amministrazione o in un luogo privato
dove si erogano servizi per conto di una pubblica amministrazione (concessionari di pubblici servizi), sarà soggetto ad una sanzione che può
variare tra un minimo di Euro 27,5 ad un massimo di Euro 275. E andrà
anche peggio per i titolari o gestori di esercizi pubblici o datori di lavoro
tenuti a far sì che il divieto sia fatto rispettare, nei confronti dei quali le
sanzioni vanno da 200 a 2000 Euro.
COME DIFENDERSI DAL FUMO PASSIVO
Se le comuni norme di fair play e di senso civico non sortiscono alcun
risultato, l’unica alternativa per i clienti di ristoranti, bar, discoteche,
pub, ecc. dove il divieto di fumare non è rispettato è di rivolgersi sempre
alle autorità competenti. Il suggerimento è quindi di segnalare il problema in prima battuta all’Ufficio di Igiene e Sanità Pubblica della propria
ASL. In alternativa potete chiamare direttamente dalla discoteca, bar,
uffici, ecc. i NAS (112), o la Polizia Municipale, o la Polizia di Stato (113)
o la Guardia di Finanza (117). Si può effettuare la denuncia anche in un
secondo momento, tramite raccomandata AR, di cui si può richiedere un
fac-simile al servizio smokersbusters (Info-Line SmokeBusters: 3383912565), sottoscritta dall’interessato e da altre persone che condividono tale iniziativa.
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SI RINGRAZIANO PER I CONTRIBUTI SCIENTIFICI:
. 3
DOXAag. 8
ISTAT1
ISTITUTO DI RICERCHE FARMACOLOGICHE MARIO NEGRIa
ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’g
MINISTERO DELLA SALUTEg.
ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’
SOCIETA’ ITALIANA TABACCOLOGIA
SI RINGRAZIA PER IL SOSTEGNO:
E ADESSO SfuMiAmo...
Dal 1982 la Lega Italiana per la Lotta contro i
Tumori, d’intesa con il Ministero della Salute e con
l’Istituto Superiore di Sanità, svolge in Italia attività
di disassuefazione dal fumo.
A Milano, nei Centri Antifumo l’attività di lotta al
tabagismo viene condotta attraverso percorsi individuali o di gruppo con psicologi esperti in materia.
Al counselling psicologico può essere aggiunto l’esame della funzionalità respiratoria eseguito da pneumologi e una visita al cavo orale a completamento di
un’attività che la nostra Associazione considera prioritaria nel campo della prevenzione.
A CURA DI: ANNAMARIA BELLANTONI E MANUELA LACAPRA
PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: GLORIA MARTIN
SI RINGRAZIA L’AGENZIA FOTOGRAFICA TIPS PER LA GENTILE CONCESSIONE DI ALCUNE IMMAGINI
(www.tipsimages.it)
La Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori ha
messo a disposizione anche una rete nazionale di
servizi territoriali per l’assistenza ai fumatori che
vogliono smettere con un numero verde:
SOS LILT: 800 99 88 77
30
Ristampa maggio 2011
Per tutte le informazioni sulle attività nei Centri
Antifumo della LILT - Sezione Provinciale di
Milano: telefonare allo 02 70603263
© 2008 Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori
Sezione Provinciale di Milano
Il Sistema di Gestione della Sezione di Milano della LILT
è certificato ISO 9001: 2008 (Cert. n° IT236170)
31
Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori
Sezione Provinciale di Milano
Via Venezian, 1 - 20133 Milano
Tel. 02.266.277.1 - Fax. 02.266.34.84
[email protected] - www.legatumori.mi.it
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