LIBRETTO FUMO (Page 1) - Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori
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LIBRETTO FUMO (Page 1) - Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori
SfuMiAmo? I BENEFICI DI UNA VITA SENZA FUMO IL PROBLEMA DEL FUMO DI TABACCO L’ Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito il fumo di tabacco come “la più grande minaccia per la salute nella Regione Europea” e la seconda causa di morte nel mondo con 4-5 milioni di morti da malattie fumo correlate. Negli ultimi decenni molti studi epidemiologici hanno osservato una forte associazione tra il consumo di sigarette e mortalità per oltre 40 patologie. Nei paesi industrializzati il fumo attivo rappresenta la principale causa evitabile e prevenibile di malattia e di morte. Basti pensare che il tabacco provoca più decessi di alcol, aids, droghe, incidenti stradali, omicidi e suicidi messi insieme. SOMMARIO IL PROBLEMA DEL FUMO DI TABACCO.........pag. 3 I GIOVANI E IL FUMO OGGI....pag. 9 IL FUMO NELLA DONNA.......pag. 17 DIPENDENZA DAL FUMO E SMETTERE DI FUMARE.............pag. 23 NORMATIVA VIGENTE................. pag. 29 In Italia si stima che siano attribuibili al fumo di tabacco oltre 70 mila decessi all’anno pari al 14% di tutte le morti. Nessun’altra sostanza legale è così pericolosa o così potente nel creare dipendenza. La patogenicità del fumo è riconducibile alla presenza di oltre 4000 sostanze tossiche derivanti dalla combustione del tabacco. Anche il fumo passivo è stato riconosciuto dall’OMS come sostanza cancerogena. Ne consegue che circa 80 dei 560 mila decessi all’anno in Italia (circa il 15%) sono causati dal fumo. Un fumatore a vita ha un rischio di morte, in ogni età, 3 volte superiore a quello di un non fumatore. A 90 anni arrivano 26 su 100 maschi mai fumatori ma solo 5 fumatori. 3 RISCHI PER LA SALUTE Oggi il fumo è considerato il principale fattore di rischio per le patologie respiratorie, malattie cardiovascolari, tumori al polmone, al cavo orale, laringe, numerosi altri effetti collaterali e diversi tipi di neoplasie. SIGARETTE/DIE 25+ SIGARETTE/DIE 15-24 SIGARETTE/DIE 1-14 NON FUMATORI MALATTIE DELL’APPARATO RESPIRATORIO Il principale fattore di rischio e’ rappresentato dal fumo: è stato stimato che l’80-90% di tutti i pazienti affetti da Broncopneumopatie Croniche Ostruttive (BPCO), che includono BPCO bronchite cronica ed enfisema BRONCOPNEUMOPATIE CRONICHE OSTRUTTIVE polmonare, sono ex fumatori o TASSO DI MORTALITA’ PER 100,000 fumatori e purtroppo per la mag300 gior parte di loro la malattia è 261 causa di morte. Gli adolescenti 250 che fumano accusano più frequentemente sintomi e malattie respiratorie di maggiore gravità rispet200 to ai coetanei non fumatori e presentano un ridotto benessere fisico e un potenziale ritardo nella 150 crescita polmonare. Secondo alcu141 ne stime, in Italia, tra i non fumatori, si registrano ogni anno 500 104 100 decessi per tumore al polmone e oltre 1000 morti per malattie 50 ischemiche del cuore causate dal fumo passivo. I fumatori di sigari e pipa hanno un eccesso di rischio 0 11 di BPCO rispetto ai non fumatori e l’esposizione al fumo passivo negli adulti e soprattutto nei bambini aumenta la frequenza dei problemi respiratori. MALATTIE CARDIOVASCOLARI Ipertensione, aterosclerosi, ictus e infarto miocardico sono molto più frequenti nei fumatori rispet4 to ai non fumatori. E’ stata confermata l’associazione tra sigarette e infarto. Fumare sigarette a basso livello di catrame (le cosiddette sigarette leggere) indipendentemente dall'età, non modifica il rischio di infarto. Chi fuma le sigarette “light” tende ad aspirare più fumo di chi fuma sigarette ad alto contenuto di catrame e quindi – a parità di catrame - inala più nicotina e conseguentemente molte altre sostanze chimiche. In Italia il fumo di sigaretta da solo spiega il 50% di tutti i casi di infarto e l’80% dei casi sotto i 50 anni. IL FUMO: PRIMO RESPONSABILE DEI TUMORI TUMORE DEL POLMONE Soltanto a metà del secolo scorso gli studi epidemiologici hanno quantificato il rischio per il tumore del polmone nei fumatori. Estremamente raro nei non fumatori, è diventato nel corso degli ultimi decenni la prima causa di morte nei fumatori. Il fumo di sigaretta causa circa il 90% di tutti i casi di tumori polmonari. Esiste inoltre una falsa credenza che porta a ritenere che sia sconsigliabile fumare “molte sigarette”, ma fumarne 5 o 10 al giorno anche per molti anni, sia tollerabile. E’ stato invece riscontrato un progressivo aumento del rischio di tumore del polmone legato soprattutto al numero di anni di fumo accumulati rispetto al numero delle sigarette che si fumano abitualmente. Quindi non è vero che se si fuma poco non si rischia nulla... TUMORE DELLA LARINGE E DEL CAVO ORALE Sono al secondo posto dopo la neoplasia respiratoria. Il fumo è il principale fattore di rischio per il tumore della laringe e del cavo orale. Questi 5 tumori sono fortemente associati al consumo di alcol, responsabile del 25% dei casi negli uomini. Alcuni studi hanno evidenziato che l’effetto combinato di tabacco (anche pipa e sigari) ed alcol aumenta il rischio di malattia; infatti, per i non fumatori il rischio è molto basso. DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DELL’ABITUDINE AL FUMO ANALISI SECONDO IL SESSO MORTI ATTRIBUITE AL FUMO IN ITALIA NELL’ANNO 2000 PATOLOGIA UOMINI TOTALE DEI MORTI TUMORE DEL POLMONE ATTRIBUITI AL FUMO DONNE % 25.503,00 23.262,00 - 91 TOTALE DEI MORTI ATTRIBUITI AL FUMO TOTALE % 6.031,00 3.315,00 - 55 331,00 - 24 TUMORE ALTO RESP./DIG. 5.418,00 3.270,00 - 60 1.361,00 ALTRI TUMORI 57.367,00 7.610,00 - 13 57.751,00 B.P.C.O. 12.361,00 9.123,00 - 74 6.637,00 2.900,00 - 44 9.562,00 1.302,00 - 14 9.22,00 287,00 - 3 ALTRE MALATTIE RESPIRATORIE MALATTIE VASCOLARI ALTRE CAUSE TUTTE LE CAUSE 107.433,00 15.796,00 - 15 132.997,00 63.060,00 5.906,00 - 9 65.408,00 TOTALE DEI MORTI ATTRIBUITI AL FUMO % TOTALE (3.020) % 65.6 12.7 21.7 MASCHI (1.453) % 60.4 15.7 23.9 FEMMINE (1.567) % 70.4 9.8 19.7 10.6 9.6 1.0 9.3 12.2 1.7 11.9 7.3 0.4 31.534,00 26.577,00 - 84 6.779,00 3.601,00 - 53 616,00 - 1 115.118,00 8.226,00 - 7 ANALISI SECONDO L’AREA GEOGRAFICA 18.998,00 12.023,00 - 63 18.784,00 1.589,00 - 8 TOTALE (3.020) % 65.6 12.7 21.7 NORD (1.384) % 63.8 15.1 21.1 CENTRO (597) % 64.3 13.5 22.2 SUD (1.039) % 68.7 9.0 22.3 11.0 9.4 1.3 12.9 6.5 1.7 10.0 11.6 0.6 9.2 12.0 1.1 4.144,00 - 3 240.430,00 19.940,00 - 8 1.674,00 - 3 128.478,00 7.580,00 - 6 280.714,00 66.269,00 - 24 279.407,00 13.267,00 - 5 560.121,00 79.536,00 - 14 DATI DA PETO ET AL., 2006. ALTRI DANNI DERIVANTI DAL FUMO Il fumo di sigaretta rappresenta un fattore di rischio anche per diversi altri tipi di tumore oltre che per patologie come ictus, malattie neurologiche, diabete, cataratta. Il fumo ha un effetto negativo anche sul sistema riproduttivo sia dell’uomo che della donna, riducendo la fertilità. Nell’uomo in particolare, il fumo di sigaretta esercita un effetto dannoso a livello vascolare nell’organo di riproduzione, riducendone il flusso sanguigno. Infatti smettere di fumare rappresenta la prima forma di terapia per tutti i fumatori con disfunzione erettile. PREVALENZA DEI FUMATORI SECONDO INDAGINI DOXA 1957 - 2010 Indagine Doxa - ISS, Il fumo in Italia (2010) 6 7 I GIOVANI E IL FUMO OGGI I n Italia il problema del fumo è un’emergenza che riguarda circa un milione e 400 mila giovani tra i 15 e i 24 anni e circa 140 mila giovanissimi tra i 15 e i 17 anni fumano ogni giorno mediamente 10 sigarette. Gli adolescenti e i giovani iniziano a fumare sempre più precocemente. La prima sigaretta viene accesa nel 34% dei casi entro i 15 anni, la metà dei giovani inizia a fumare tra i 15 e i 17 anni e solo il 16% tra i 18 e i 24. Una volta che i ragazzi hanno sperimentato il fumo, circa la metà di loro continuerà a fumare e diventerà dipendente. PERCHE’ SI COMINCIA A FUMARE L’età in cui si inizia a fumare corrisponde generalmente col periodo adolescenziale o preadolescenziale. Nell’infanzia e nella fanciullezza i genitori e gli insegnanti rappresentano un punto di riferimento ed un modello fondamentale per il bambino. Nella preadolescenza, invece, il loro ruolo va diminuendo a favore del crescente valore che viene attribuito ad altri adulti, spesso estranei, appartenenti ad ambienti diversi da quello famigliare e scolastico e, soprattutto, ai coetanei che acquistano un rilievo dominante. I ragazzi sento8 9 Trasgredire le regole. no fortemente la necessità di sentirsi accolti e accettati dal gruppo dei pari. In molti casi, ed in questo senso i media giocano un ruolo fondamentale, i ragazzi cercano dei veri e propri “modelli di comportamento” cui ispirarsi, esempi da emulare, facilmente identificabili nei personaggi del mondo della musica, dello sport, del cinema. Iniziare a fumare può rappresentare un comportamento volto ad affermare uno status sociale che non è ancora riconosciuto dalla società. E’ per questa ragione che spesso molti ragazzi, almeno all’inizio, cercano di fumare di nascosto. Sottovalutare il rischio. I giovani non accettano volentieri ammonimenti sui rischi del fumo sulla salute perché tendono a sottovalutarli: è molto difficile che un adolescente interiorizzi l’idea del pericolo per la salute fisica, della malattia o della morte conseguente all’uso di una sostanza nociva ed è dunque altrettanto difficile che tutto ciò diventi per lui motivo di preoccupazione. Molti ragazzi associano l’atto di fumare ad alcuni vantaggi psicologici, come l’idea di maturità, indipendenza e successo sociale sottostimando il rischio della dipendenza indotta dalla nicotina. Non considerando le difficoltà associate allo smettere di fumare, arrivano erroneamente a credere che sia più facile per un giovane smettere rispetto ad un adulto. I fattori correlati al fumo adolescenziale. Si tratta di variabili di tipo psicosociale che comprendono: variabili sociodemografiche, ambientali, comportamentali e individuali. Sperimentare un comportamento adulto. Il fumo diventa per l’adolescente un modo per anticipare i tempi, una sorta di scorciatoia per sancire simbolicamente l’appartenenza al gruppo degli adulti. SOCIO DEMOGRAFICI AMBIENTALI COMPORTAMENTI INDIVIDUALI Affermazione di indipendenza. Nell’adolescenza qualsiasi cosa possa facilitare la transizione verso l’indipendenza viene considerato attraente e desiderabile dai giovani, così che i ragazzi iniziano a fumare per rispondere alla necessità di affermarsi e rivendicare la propria autonomia di scelta. 10 11 FATTORI SOCIODEMOGRAFICI Età - Gli adolescenti che cominciano a fumare più precocemente hanno più probabilità di diventare dei fumatori abitudinari e meno possibilità di smettere di fumare. Livello socioeconomico - Livelli più elevati di istruzione e classe sociale dei genitori risultano spesso inversamente correlati alla condizione di fumo in età adolescenziale. Disponibilità di denaro - Gli adolescenti che dispongono di più denaro mostrano livelli più elevati di abitudine al fumo. FATTORI AMBIENTALI Famiglia aumento del rischio di fumare in adolescenti che hanno genitori fumatori rispetto a quelli i cui genitori non sono fumatori influenza dei modelli di comportamento offerti dai genitori, dai fratelli e dalle sorelle, specialmente da quelli più grandi stile educativo - la mancanza o la scarsa preoccupazione da parte dei genitori ed una difficile comunicazione in famiglia aumentano il rischio che i ragazzi diventino dei fumatori; al contrario, uno stile educativo autorevole e positivo può svolgere un ruolo protettivo sia nel limitare il comportamento alla fase di sperimentazione che nella decisione di smettere di fumare. Gruppo dei “pari” L’influenza dei compagni di classe, amici dello stesso sesso o del sesso opposto è più forte di quella esercitata dai modelli genitoriali. Avere degli amici che fumano, infatti, influenza l’adolescente più che avere dei genitori fumatori. Il fumo può rappresentare un requisito per essere accettati dal gruppo di coetanei, un elemento di coesione e riconoscimento, soprattutto durante le prime fasi di ingresso in un gruppo. 12 FATTORI COMPORTAMENTALI Comportamento scolastico - i ragazzi con un'at- tiva e proficua partecipazione alla vita scolastica hanno minori probabilità di iniziare a fumare. Stile di vita - il consumo di alcol e di altre droghe, ad esempio, aumenta il rischio di fumare tra gli adolescenti, mentre la partecipazione a sport o ad altri tipi di esercizio fisico protegge in modo consistente dal fumo. FATTORI INDIVIDUALI Spesso il fumo diventa per gli adolescenti una sorta di rifugio dal malessere o dalle tensioni di ogni giorno, ciò è dovuto anche al fatto che la nicotina può avere degli immediati effetti farmacologici che portano ad una riduzione dei livelli di stress. L’interesse per la propria salute e l’attenzione per il proprio stato fisico agiscono invece da fattori protettivi contro il fumo, così come avviene per gli adulti, sia per i comportamenti d’inizio e sperimentazione del fumo, sia per la successiva abitudine al fumo. COSA RISCHIANO I GIOVANISSIMI Il fumo fa male a tutti, ma a chi ha meno di 20 anni fa malissimo. Molti studi hanno dimostrato che anche con “sole” 15 sigarette al giorno, la capacità respiratoria diminuisce del 5%; inoltre il fumo in giovane età pregiudica lo sviluppo dei polmoni, soprattutto nelle ragazze in cui questo processo di maturazione si completa prima che nei ragazzi. Anche la voce, se si inizia a fumare in età preadolescenziale, si modifica e col tempo diventa più bassa e roca. 13 FUMARE NON FA PIU’ TENDENZA… Tanti giovani sono stati affascinati da modelli che il cinema proponeva con l'immancabile sigaretta accesa. Divi americani e avvenenti attrici avvolti da una nuvola di fumo, imitati da generazioni di uomini e donne come simboli di forza ed emancipazione, hanno fatto ormai il loro tempo e "l'immagine di macho e femme fatale” con la sigaretta in mano, proposti per anni dal cinema e alimentati dalle multinazionali del tabacco, si stanno pian piano dissolvendo. Testimonial famosi e giovani modelle con la sigaretta fra le dita rappresentavano l'immagine di successo e ricchezza, di buon gusto e raffinatezza. Oggi chi ricorre alle sigarette abitualmente lotta contro lo stress e l'ansia. Insomma il tabacco non è più simbolo di forza, ma indice di debolezza! aggiunge l’attore, il cantante e la modella, il gioco è fatto: la spinta promozionale sui ragazzi è pienamente realizzata. Se in Italia ogni anno 80 mila persone perdono la vita a causa del fumo di sigaretta, occorre che i “produttori di fumo”, per non rimetterci economicamente, li rimpiazzino con altrettanti fumatori. E questi 80 mila “nuovi acquirenti” sono proprio i nostri ragazzi. E’ a loro che si rivolge il marketing delle grandi multinazionali del tabacco. Se un ragazzo non sperimenta il fumo prima dei 20 anni, è più difficile che lo faccia dopo. Dunque è a questo livello che si gioca la partita. A queste pressioni si aggiunge che, nonostante la legge ne proibisca la vendita ai minori, il tabacco è, in genere, piuttosto accessibile agli adolescenti che possono procurarsi le sigarette ed altri prodotti di tabacco per A CHE ETA' INIZIANO A FUMARE I GIOVANI ? % % % % % Indagine Doxa - ISS, Il fumo in Italia (2010) UNA PARTITA CONTRO I GIOVANI? Le motivazioni che inducono i giovani ad avvicinarsi alla sigaretta risiede anche nelle forti pressioni attivate dai messaggi pubblicitari nelle cui pieghe il tabacco si è infiltrato. Il genitore, l’insegnante, il medico, se fumano, sono i primi promotori occulti del consumo di tabacco. Se poi si 14 proprio conto o attraverso amici più grandi e famigliari. Inoltre nel marzo 2008 l’Italia ha ratificato una convenzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per applicare il divieto di fumo ai minorenni con l’auspicio che non passi troppo tempo affinché questo divieto venga recepito dallo Stato Italiano. Oggi invece è già in vigore un Regio Decreto 2316 del 24/12/1934 che vieta ai minori di 16 anni di fumare in luogo pubblico (art. 25) e il funzionamento delle macchine di distribuzione automatiche dovrebbe partire dopo le ore 21 proprio per impedirne l’uso ai ragazzi sotto i 15 anni … 15 L ESCALATION DEL FUMO NELLA DONNA e fumatrici nel nostro paese sono ormai 5 milioni e mezzo cioè una donna su cinque fuma. Se le donne non smetteranno di fumare il tumore al polmone diventerà la prima causa di morte come già avviene negli uomini. In Italia nel 1929 le statistiche riportavano solo sporadici decessi per carcinoma polmonare nella popolazione femminile negli anni ’70 morivano 2.500 donne oggi ne muoiono 6.000 ogni anno LE FUMATRICI CI STANNO A CUORE Le donne che fumano dovrebbero seriamente riflettere sugli effetti negativi che la sigaretta ha sul loro cuore. Esiste infatti un rapporto diretto tra il fumo e le malattie cardiovascolari, in particolare infarto e ictus. È noto che il bagaglio ormonale di cui l’organismo femminile è fornito svolge un’eccellente opera di protezione sull’intero sistema cardiovascolare fino all’età della menopausa e rappresenta una prerogativa tutta femminile. Ebbene il fumo ha il potere di vanificare questa ecceziona16 17 le autodifesa provocando morti premature per malattie cardiovascolari. Quando l’infarto colpisce una donna sotto i 50 anni, in 9 casi su 10 si tratta di una fumatrice. Mentre per la donna che non fuma il rischio di infarto e di problemi ai vasi cerebrali è più basso che nell’uomo. LE DONNE RISCHIANO DI PIÙ. ECCO GLI EFFETTI DEL FUMO: Raddoppia il rischio di ammalarsi di cancro al collo dell'utero nelle fumatrici rispetto alle non fumatrici, così come raddoppia il rischio di cancro al seno nelle donne che fumano da prima della menopausa. Aumenta il rischio di infarto. Le malattie cardiovascolari costituiscono la prima causa di mortalità femminile; aumenta il rischio di ictus cerebrale fino a 20 volte superiore per le donne fumatrici che usano contraccettivi orali. Danneggia le pareti interne delle arterie e favorisce il deposito dei grassi. A lungo andare si creano degli ispessimenti nei vasi sanguigni, oggi considerati come il primo stadio dell'arteriosclerosi. Anticipa la menopausa. Le fumatrici hanno una menopausa più precoce e il fumo amplifica i disturbi connessi. Aumenta il rischio di trombosi. Il rischio d'infarto del miocardio è proporzionale al numero di sigarette fumate, anche se "leggere". Provoca rughe al viso delle fumatrici attorno alle labbra, sulle guance e sul mento. 18 SE FUMATE IN GRAVIDANZA Il peso alla nascita dei bambini delle donne che fumano in gravidanza è inferiore alla norma. I bambini con mamme fumatrici sono più esposti a patologie broncopolmonari e ad allergie. Durante la gravidanza il fumo ha molti effetti nocivi sul feto, può causare aborti spontanei e complicazioni ed è il maggiore fattore di rischio di basso peso alla nascita. Sono conosciuti da tempo anche gli effetti del fumo passivo sullo stato di salute dei bambini, con aumento significativo delle infezioni dell’orecchio medio e delle malattie respiratorie (asma, bronchite, polmonite) nei bambini esposti. Il fumo può anche aumentare il rischio di morte improvvisa neonatale. Si stima che più del 50% dei bambini è correntemente esposto al fumo passivo nelle mura domestiche, soprattutto in famiglie di condizioni socioeconomiche più basse. Si riduce la quota di donne che fuma in gravidanza. Sebbene il comportamento delle donne in gravidanza appaia più responsabile, resta comunque un obiettivo prioritario di salute pubblica promuovere la cessazione del fumo durante il percorso della maternità e sensibilizzare coloro che hanno smesso di fumare in gravidanza affinchè non ricomincino dopo il parto. 19 LA BELLEZZA SFUMATA Il fumo lavora contro la bellezza femminile perché favorisce la comparsa precoce delle rughe. L’associazione tra fumo e rughe è stata ampiamente dimostrata a livello scientifico ed è legata alle oltre 4000 sostanze nocive contenute nel fumo di sigaretta che provocano cambiamenti visibili sulla pelle. La nicotina può esercitare un’azione nociva legata al suo potere vasocostrittore. l’abitudine del fumo si protrae nel tempo è sulla cute femminile che il danno appare più pesante, perché nel viso femminile lo strato dermico è più sottile: quindi più fragile e delicato. È per questo che le rughe da sigaretta compaiono prima sul viso delle fumatrici che dei fumatori. La loro pelle perde più rapidamente la capacità di rigenerarsi: dopo i 40 anni diventa eccessivamente secca e si irrita con facilità. Le rughe si concentrano intorno alle labbra e agli angoli degli occhi. Smettere di fumare porta benefici anche sulla pelle. Una recente ricerca ha rilevato in donne che avevano smesso di fumare da 6-8 mesi una riduzione di circa tredici anni dell’età biologica della pelle, in termini di levigatezza, luminosità, colorito ed elasticità cutanea. L’abbandono della sigaretta equivale quindi ad un notevole ringiovanimento dei tessuti e della pelle del viso. FUMO COME DIETA Un altro pericoloso attacco alla bellezza è messo in atto dal monossido di carbonio presente nel fumo di sigaretta. Questa sostanza si accumula all’interno del globulo rosso e ruba spazio all’ossigeno, che finisce quindi per venire a mancare. Il risultato dell’accumulo di monossido di carbonio è che i cataboliti, cioè i rifiuti cellulari, non vengono spazzati via, ma restano nelle cellule. In particolare aumentano i radicali liberi, responsabili, più di altri composti, dell’invecchiamento cutaneo. Per tutti questi motivi la pelle dei fumatori risulta meno irrorata, quindi meno nutrita e quando 20 Le donne continuano a fumare per paura di ingrassare!! Come far capire a chi considera il fumo come calmiere della fame che è una "pessima dieta", perché se da un lato assopisce la vivacità delle papille gustative, dall'altra crea una molteplicità di danni al proprio fisico. Le donne (ma anche gli uomini) mangiano di più quando smettono di fumare perché riprendono a sentire gli odori ed i sapori e questo va considerato come un ritorno alla vita! Non è automatico ingrassare quando si smette di fumare e gli eventuali pochi kg in più si possono perdere nel giro di alcuni mesi impostando un corretto stile di vita basato sul movimento fisico e su una sana ed equilibrata alimentazione. Lasciamo che la dieta la prescriva un dietologo e non affidiamoci alla sigaretta! 21 L DIPENDENZA DAL FUMO E SMETTERE DI FUMARE a nicotina contenuta nelle sigarette agisce sul sistema nervoso centrale e periferico. Gli effetti sono diversi e possono essere sia oggettivi che soggettivi. Questi ultimi sono alla base dell’iniziazione e dell’assuefazione e dipendono dalle modificazioni acute e croniche della funzionalità cerebrale prodotte dal fumo. Un'altra proprietà comune alle sostanze d'abuso che inducono dipendenza psicologica e comportamentale è la rapidità con la quale la nicotina raggiunge il cervello: circa 10 secondi dall’inalazione. La nicotina, inalata attraverso il fumo prodotto dalla combustione, raggiunge molto rapidamente concentrazioni elevate nel sangue. In particolare, agisce sui centri cerebrali responsabili del piacere e della gratificazione e su quelli responsabili dello stato di veglia e vigilanza, la cui stimolazione migliora le funzioni cognitive, la capacità di concentrazione, le performance intellettuali. A livello fisiologico la nicotina provoca un aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa, eccita la peristalsi, la secrezione salivare, gastrica, le contrazioni della muscolatura striata (i muscoli volontari) e in genere il sistema nervoso centrale. L’uso prolungato della nicotina riduce gli effetti spiacevoli comunemente descritti nelle prime esperienze con le sigarette (nausea, vomito, tosse, capogiro, ecc.) e i recettori cerebrali si modificano in modo tale da consentirne la tolleranza e produrre manifestazioni dell’astinenza, esattamente come nelle altre 22 23 sostanze da dipendenza. Il manifestarsi dei malesseri durante l’astinenza fa sì che, in realtà, i fumatori si "automedichino" con la nicotina non per stimolare, bensì per disattivare i recettori nicotinici e ridurre gli effetti negativi dell'aumentata attività cerebrale. Ecco perché non è facile staccarsi dalla sigaretta. Ma smettere di fumare non è impossibile; alcuni ci riescono da soli, altri hanno bisogno di “imparare” a vivere senza le sigarette. UNA VITA SENZA FILTRO Voler smettere di fumare vuol dire anche aver voglia di cambiare vita, di rinnovarsi prendendosi cura di sé. E’ fondamentale non arrendersi al primo tentativo ma riprovarci anche più volte superando qualche difficoltà, tipica dei cambiamenti importanti. Smettere di fumare significa anche scegliere di riappropriarsi di una libertà “sospesa”, della libertà di vivere “senza filtro”. In Italia ci sono circa 7 milioni di ex fumatori che testimoniano che smettere di fumare è possibile e la quota di quanti smettono sta aumentando negli ultimi anni. In Italia il 12,7% della popolazione di 14 anni e più è ex fumatore, il 15,7% degli uomini e il 9,8% delle donne. Questi sono i presupposti per riuscirci: Bisogna voler smettere Essere consapevole degli eventuali rischi sulla salute Immaginare il futuro con la sigaretta Immaginare poi una vita senza sigarette Non attendere “il momento giusto” (non lo è mai...) Darsi un tempo per decidere e poi attuarlo Se si è disorientati, chiedere aiuto a esperti 24 ECCO COSA SUCCEDE NEL VOSTRO FISICO QUANDO NON FUMATE DA: 8 ore i livelli di nicotina e monossido di carbonio nel sangue si riducono della metà e i livelli di ossigeno ritornano normali 24 ore il monossido di carbonio viene eliminato dal corpo e i polmoni iniziano ad espellere le sostanze nocive depositate nel tessuto 48 ore non c’è più traccia di nicotina nel corpo. Si riscoprono odori e sapori 72 ore il respiro diventa più facile; vi è un progressivo rilassamento bronchiale e proverete una diffusa sensazione di benessere 2 settimane migliorano i parametri della circolazione sanguigna 6 mesi la pelle del viso riacquista colorito, tonicità ed elasticità recuperando 10 anni di età biologica 9 mesi le ciglia vibratili dell’apparato respiratorio precedentemente paralizzate dal catrame riprendono la loro attività per difendere dalle infezioni 5 anni il rischio di problemi cardiaci e polmonari si dimezza 10 anni il rischio di problemi cardiaci e polmonari diminuisce e si allinea a quello di chi non ha mai fumato. 25 I TRATTAMENTI PER LA DISASSUEFAZIONE La dipendenza da fumo si cura con un approccio psico-comportamentale individuale o di gruppo, con il supporto di farmaci e con sostituti della nicotina. Altri metodi non sono stati scientificamente riconosciuti, cioè non si è in grado di garantire un risultato minimo supportato da un’evidenza scientificamente accertata. In altre parole la ricerca scientifica non ha riscontrato efficacia nell’agopuntura, nell’ipnosi e nei trattamenti cosiddetti “avversativi”, come la sovraesposizione al fumo, o sottoporre il fumatore a stimoli sgradevoli associati al suo fumare. Ecco qui di seguito i metodi validati su base scientifica che possono anche essere integrati, a discrezione dello specialista, per raggiungere un obiettivo di astinenza completa e duratura. METODI PSICO-COMPORTAMENTALI Sono il supporto indispensabile alla dipendenza di tipo “psicologico” dalla sigaretta. Dopo un primo colloquio motivazionale, il fumatore può seguire un percorso individuale per approfondire a tu per tu con lo psicologo le problematiche che mantengono i legami con la sigaretta o essere invitato a partecipare ad un percorso di gruppo. Il gruppo favorisce una modalità di scambio e di interazione, agevolando il confronto con gli altri partecipanti; i suggerimenti del conduttore sono di aiuto a chi vuole smettere di fumare, incoraggiandolo a superare gli sforzi che occorrono per abbandonare la sigaretta. METODI FARMACOLOGICI NRT (Nicotine Replacement Therapy) Si basa sul presupposto che la mancanza di nicotina può creare sintomi sgradevoli di astinenza come il bisogno urgente di fumare, irritabilità, depressione, difficoltà di concentrazione, ansia, disturbi al sonno, mal di testa, aumento del peso, maggiore appetito. I preparati a base di nicotina compensano solo una parte di quella che il corpo assorbe fumando, ma riescono ugualmente ad attenuare i sintomi di astinenza, permettendo al fumatore di concentrarsi meglio nella gestione degli aspetti psicolo26 gici, sociali e comportamentali della sua dipendenza dalle sigarette. In questo modo diventa più facile gestire il problema. E’ stato osservato sperimentalmente che il trattamento sostitutivo della nicotina, messo a confronto con un trattamento fittizio (placebo), raddoppia le probabilità di smettere di fumare. Bupropione Disponibile in Italia da diversi anni, è stato ampiamente usato in Nord America come farmaco antidepressivo. Solo su prescrizione medica, va utilizzato con cautela dagli anziani, da chi soffre di malattie importanti del fegato, del rene e del cuore, ed è controindicato per coloro che hanno sofferto di crisi convulsive, per i consumatori di bevande alcoliche e per i soggetti con storia clinica di anoressia e bulimia. L’effetto indesiderato di maggiore riscontro è l’insonnia, per questo motivo una buona percentuale di fumatori sospende il trattamento. Vareniclina Approvato in Italia nel 2007 come farmaco specifico per la terapia del tabagismo, come il Bupropione la Vareniclina agisce legandosi ai recettori per la nicotina presenti nelle cellule nervose. L’efficacia di questo farmaco si è rivelata superiore a quella con il Bupropione ed aumenta quando viene integrato ad altre modalità di intervento terapeutico. E' concedibile solo su prescrizione medica. Il farmaco non è stato sperimentato nei minorenni o nelle donne in gravidanza, perciò per questo tipo di pazienti se ne sconsiglia l'uso. E' sconsigliato anche nelle donne che allattano in quanto il prodotto può passare nel latte materno e quindi al neonato. L’effetto indesiderato di maggiore riscontro è la nausea, che tende ad attenuarsi con il proseguimento della cura. ALTRI METODI NON SCIENTIFICAMENTE RICONOSCIUTI Ipnosi, elettrostimolazione auricolare, laser, agopuntura, strumentazioni diverse. 27 ALCUNE CONVINZIONI DA SMENTIRE… Non è vero che se non si riesce subito a smettere non si riesce più. Non tutti riescono al primo colpo e le statistiche confermano che chi ha già fatto alcuni tentativi, prima o poi arriva a quello definitivo. Non è vero che si ingrassa automaticamente. Recuperare l’olfatto e i sapori stimola a mangiare di più. Gli eventuali kg assunti vengono persi nel giro di qualche mese, se si aumenta l’attività fisica e si controlla l’alimentazione. Non è vero che la crisi di astinenza è insuperabile: basta attendere pochi minuti, bere dell’acqua, respirare a fondo e vedrete che le crisi saranno sempre più diradate e quando arriveranno saprete che dureranno sempre di meno e come fare per superarle. Non è vero che fumare poco non fa male. Anche una sola sigaretta sprigiona 4.000 sostanze tossiche. Non è vero che “…con tutto quello che si respira, cosa vuoi che sia una sigaretta?” ll fumo di tabacco contiene prodotti tossici 400 volte più alti dei livelli per i quali in una città viene fermata la circolazione delle auto. Non è vero che fumare il sigaro o la pipa fa meno male. I fumatori di sigari e di pipa, non aspirando il fumo, corrono un rischio minore di contrarre il cancro dei polmoni, rispetto ai fumatori di sigarette che aspirano il fumo, mentre rimane inalterato, se non aumenta, il rischio per i tumori del cavo orale (lingua, labbra, gola). 28 I NORMATIVA VIGENTE n Italia il 10 gennaio 2005 è entrato in vigore il divieto di fumo nei luoghi pubblici con la Legge n. 3 del 16 gennaio 2003, art. 51, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 15 del 20 gennaio 2003 - Supplemento Ordinario n. 5. Quindi non si può più fumare nei luoghi di lavoro, negli uffici pubblici, nei bar, ristoranti, pizzerie, discoteche né in ogni altro tipo di locale aperto al pubblico, a meno che non siano stati predisposti gli accorgimenti tecnici previsti dalla legge stessa. LE SANZIONI Chi sarà sorpreso a fumare in un ospedale, in una scuola, in un ufficio postale, sui posti di lavoro, in un cinema o in teatro, nella sala di attesa di mezzi pubblici di trasporto, negli aeroporti, ed in generale in tutti i luoghi chiusi in cui il pubblico può liberamente accedere per usufruire di un servizio reso dalla pubblica amministrazione o in un luogo privato dove si erogano servizi per conto di una pubblica amministrazione (concessionari di pubblici servizi), sarà soggetto ad una sanzione che può variare tra un minimo di Euro 27,5 ad un massimo di Euro 275. E andrà anche peggio per i titolari o gestori di esercizi pubblici o datori di lavoro tenuti a far sì che il divieto sia fatto rispettare, nei confronti dei quali le sanzioni vanno da 200 a 2000 Euro. COME DIFENDERSI DAL FUMO PASSIVO Se le comuni norme di fair play e di senso civico non sortiscono alcun risultato, l’unica alternativa per i clienti di ristoranti, bar, discoteche, pub, ecc. dove il divieto di fumare non è rispettato è di rivolgersi sempre alle autorità competenti. Il suggerimento è quindi di segnalare il problema in prima battuta all’Ufficio di Igiene e Sanità Pubblica della propria ASL. In alternativa potete chiamare direttamente dalla discoteca, bar, uffici, ecc. i NAS (112), o la Polizia Municipale, o la Polizia di Stato (113) o la Guardia di Finanza (117). Si può effettuare la denuncia anche in un secondo momento, tramite raccomandata AR, di cui si può richiedere un fac-simile al servizio smokersbusters (Info-Line SmokeBusters: 3383912565), sottoscritta dall’interessato e da altre persone che condividono tale iniziativa. 29 SI RINGRAZIANO PER I CONTRIBUTI SCIENTIFICI: . 3 DOXAag. 8 ISTAT1 ISTITUTO DI RICERCHE FARMACOLOGICHE MARIO NEGRIa ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’g MINISTERO DELLA SALUTEg. ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’ SOCIETA’ ITALIANA TABACCOLOGIA SI RINGRAZIA PER IL SOSTEGNO: E ADESSO SfuMiAmo... Dal 1982 la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, d’intesa con il Ministero della Salute e con l’Istituto Superiore di Sanità, svolge in Italia attività di disassuefazione dal fumo. A Milano, nei Centri Antifumo l’attività di lotta al tabagismo viene condotta attraverso percorsi individuali o di gruppo con psicologi esperti in materia. Al counselling psicologico può essere aggiunto l’esame della funzionalità respiratoria eseguito da pneumologi e una visita al cavo orale a completamento di un’attività che la nostra Associazione considera prioritaria nel campo della prevenzione. A CURA DI: ANNAMARIA BELLANTONI E MANUELA LACAPRA PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: GLORIA MARTIN SI RINGRAZIA L’AGENZIA FOTOGRAFICA TIPS PER LA GENTILE CONCESSIONE DI ALCUNE IMMAGINI (www.tipsimages.it) La Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori ha messo a disposizione anche una rete nazionale di servizi territoriali per l’assistenza ai fumatori che vogliono smettere con un numero verde: SOS LILT: 800 99 88 77 30 Ristampa maggio 2011 Per tutte le informazioni sulle attività nei Centri Antifumo della LILT - Sezione Provinciale di Milano: telefonare allo 02 70603263 © 2008 Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori Sezione Provinciale di Milano Il Sistema di Gestione della Sezione di Milano della LILT è certificato ISO 9001: 2008 (Cert. n° IT236170) 31 Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori Sezione Provinciale di Milano Via Venezian, 1 - 20133 Milano Tel. 02.266.277.1 - Fax. 02.266.34.84 [email protected] - www.legatumori.mi.it