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acqua un bene prezioso
L’acqua un bene prezioso Progetto interdisciplinare per l’educazione ambientale Scuola Media “Cino da Pistoia” a.s. 2013 – 2014 Classe 1H INDICE • INTRODUZIONE La risorsa acqua Obiettivi del progetto • L’ACQUA NELL’ANTICHITÀ • TESTIMONIANZE – L’ACQUA E … I NONNI • L’IMPORTANZA DELL’ACQUA PER GLI ESSERI VIVENTI • L’ACQUA SUL PIANETA TERRA – LA CRISI DELL’ACQUA • CONSUMO DELL’ACQUA • RISPARMIO DELL’ACQUA • IL CICLO DELL’ACQUA E L’INQUINAMENTO CHIMICO Esperimenti – Le piogge acide – L’infiltrazione nelle falde acquifere (acidità, nitriti, ammoniaca) – La capillarità – Il fenomeno dell’osmosi • BERE ACQUA IN BOTTIGLIA O ACQUA DEL RUBINETTO? • RIFLESSIONI INTRODUZIONE La risorsa acqua Il problema dell’acqua è stato individuato dalle Nazioni Unite come il più serio tra quelli ambientali: alla disuguale distribuzione di questa risorsa a livello mondiale si sommano il problema della sua gestione inefficace e del suo sfruttamento, senza considerazione dei problemi ambientali e di giustizia sociale collegati alla questione delle risorse idriche. Una conseguenza di questi problemi è la negazione sistematica del diritto all’acqua a quasi un terzo della popolazione mondiale. È necessario indirizzare l’atteggiamento sull’uso di questa risorsa verso la consapevolezza che “l’acqua è la sostanza più preziosa del nostro pianeta e gioca ovunque un ruolo importante per tutti gli ecosistemi e per la vita umana”. Questo progetto, anche tramite incontri e laboratori specifici, vuole promuovere il concetto di acqua come bene comune e prezioso e sensibilizzare gli studenti verso un suo uso responsabile. Obiettivi del progetto • Acquisire il concetto di acqua come bene collettivo dell’umanità, da usare con rispetto e coscienza. • Conoscere l’acqua, alcune delle sue proprietà e il suo ciclo. • Tracciare una mappa della distribuzione mondiale delle riserve di acqua e delle sue caratteristiche (salata o dolce) attraverso la costruzione di diagrammi e tabelle. • Indicare quali sono le principali zone ricche d’acqua dolce e argomentare sulla possibilità di accederci, usufruendo di un planisfero e dei diagrammi sopra citati. • Apprendere, attraverso esperienze in laboratorio, gli interventi dell’uomo sul ciclo naturale dell’acqua, comprenderne le conseguenze, individuare i fattori e le cause di inquinamento. • Acquisire consapevolezza sulla necessità del risparmio dell’acqua e individuare i comportamenti individuali da adottare in questo senso nelle famiglie e nelle scuole. • Mettere in relazione il proprio comportamento a livello familiare e locale inteso alla salvaguardia della risorsa con la problematica globale dell’acqua. L’acqua nell’antichità Galleria etrusca per l’acqua Lo sviluppo della civiltà egizia è dovuto all’acqua del Nilo Acquedotto romano L'ACQUA E... I NONNI I nonni, si sa, la sanno lunga su tante cose: conoscono la vita e sanno distinguere ciò che è prezioso da ciò che non lo è. E ditemi un po', cosa c'è di più prezioso dell'acqua? Ecco perché abbiamo deciso di porre ai nonni alcune domande sull'argomento. Andiamo a sentire quello che ci hanno detto. • Nonno, quando eri bambino, come si faceva a prelevare l'acqua? E da dove? • “L'acqua la prendevamo nei ruscelli vicino a casa e, per non sprecarne, solo quella necessaria, misurandola con delle bottiglie.” • “L'acqua di casa era quella del pozzo che ogni famiglia di campagna aveva nel proprio cortile. Raccoglievamo, però, anche l'acqua piovana in grandi vasche, murate o di alluminio, destinate agli animali e all'orto.” • Come facevate per lavarvi? • “Si scaldava l'acqua in grandi pentoloni e ci si lavava con del sapone di Marsiglia o di ulivo. Il posto più adatto, soprattutto d'inverno, era la stalla perché era sempre riscaldata dal fiato delle bestie.” • “L'acqua scaldata sul fuoco veniva versata in delle bacinelle e, con un bel pezzo di sapone fatto col grasso degli animali, ci si lavava.” • Dove avevate i servizi e com'erano? Dove finivano gli scarichi? • “Eravamo fortunati perché avevamo il bagno in casa, chiamato bagno padronale, mentre molte famiglie, a quei tempi, usavano la latrina pubblica. Per scaricare si gettava l'acqua di un secchio nel water, che era collegato alle fogne.” • “Il water si trovava in una stanzetta sottoscala e si scaricava con un tubo collegato al lavandino di cucina. I miei vicini, però, avevano la turca, cioè un buco nel pavimento collegato alle fogne da un canale.” L'ACQUA E... I NONNI • Si poteva fare il bagno nei fiumi vicini? Com'era l'acqua? Ci si poteva pescare? • “Vicino a casa c'erano dei fiumiciattoli: l'acqua era così pulita che ci si potevano pescare ranocchi e anguille. In più ci si lavavano i panni.” • “Stavamo vicino al mare, noi, altro che fiume! L'acqua era limpidissima e si facevano dei bei bagni. Il pesce era ottimo” • Come si produceva il ghiaccio e perché? Dove veniva conservato? • “Il ghiaccio veniva conservato in delle buche nel terreno all'ombra e coperto con la paglia. Non ricordo come si produceva, ma lo usavamo per conservare i cibi e rinfrescare le bevande.” • “Il ghiaccio lo prendevamo alle ghiacciaie. Faceva comodo quando si era malati per far scendere la febbre. Qualche volta, lo compravamo al mercato e so che in campagna si conservava nelle cantine o in buche scavate nei fienili. Lo usavamo prima di tutto per conservare i cibi.” Eh sì, ragazzi miei, i nonni la sanno proprio lunga e le loro risposte ci hanno fatto pensare soprattutto a due cose: l'acqua non va sprecata e un suo consumo consapevole farà sì che non manchi mai. Un pensiero, per concludere, va a quelle persone che ne soffrono la mancanza a causa di grandi speculazioni o politici disonesti: l'acqua è di tutti e tutti hanno il diritto di bere, lavarsi, conservare i propri cibi, annaffiare le loro piante, rendere fertili le loro terre. Diamoci da fare perché sia così da ora e per sempre! Tinozza per il bucato Vecchie fontane e lavatoi a Pistoia L’ACQUA E LA VITA L’acqua nel corpo umano 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 Dati : “L’acqua che beviamo” Unione Nazionale Consumatori Diagramma: Classe 1H Funzioni principali -Scioglie le sostanze nutritive e le trasporta a tutte le cellule. -Preleva le sostanze di rifiuto e le trasporta all’esterno. -Interviene al mantenimento della temperatura corporea. -Permette il meccanismo dell’osmosi. -Lubrifica organi e giunture. - Mette in comunicazione le varie parti del corpo. La percentuale di acqua nel corpo umano varia a seconda dell’età. Quanta acqua bisogna bere? Quanta acqua bisogna bere al giorno? In linea generale si consiglia di bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno. È particolarmente importante aumentare l’apporto idrico durante i mesi estivi e quando si fa sport, in modo da recuperare l’acqua persa con la sudorazione. La disdratazione, anche se modesta, è una condizione pericolosa per l'organismo. Una diminuzione del 7% dell'acqua corporea totale è infatti sufficiente per mettere in pericolo la sopravvivenza stessa dell'individuo. È molto importante quindi mantenere il bilancio idrico in equilibrio. Il bilancio idrico in equilibrio Possiamo comunque calcolare la quantità giusta di acqua da bere ogni giorno con questa semplice formula: L’acqua nello sport L’acqua perduta attraverso il sudore in una persona raggiunge un massimo di circa 3 lt/h durante un esercizio fisico intenso. I maratoneti di alto livello perdono anche 5 lt di sudore durante una competizione. Negli sport invernali si perde molta acqua attraverso le vie respiratorie. Insomma quelle nuvolette di vapore che escono dalla bocca sono tutte acqua persa dal corpo. Al nuotatore l’immersione stimola perdita di acqua attraverso un’aumentata produzione di urina. L’acqua sul nostro pianeta 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Distribuzione dell’acqua sul nostro pianeta in % Acque salate Calotte polari ghiacciai Acque sotterranee e superficiali Acque disponibili 3% 20 % Acque salate 1% Ghiaciai e calotte polari Acque dolci Acqua disponibile Acque sotterranee 97% Rapporto acque salate e acque dolci espresso in % sul totale di acqua. 79 % Rapporto acque disponibili e non disponibili espresso in % sul totale di acque dolci Dati: Acqua Green Cross Italia Diagrammi: Classe 1H La crisi mondiale dell’acqua Distribuzione delle popolazioni che non hanno accesso all’acqua potabile. (Lacoste 2003) La mappa della sete nel mondo Ciò grazie: • alla devastazione ecologica della terra • all'inquinamento • alla deforestazione e conseguente desertificazione • agli sprechi • alle privatizzazioni Il numero di persone che vivono in paesi privi di una quantità adeguata di acqua salirà, secondo alcune previsioni, tra il 1990 e il 2025, da 131 milioni a 817 milioni. Vi è crisi idrica quando la quantità disponibile pro capite annua è inferiore a 1000 m³. Sotto questa soglia lo sviluppo e la salute di un paese sono fortemente ostacolati. Mentre al di sotto di 500 m³ pro capite la sopravvivenza della popolazione è gravemente compromessa. Percentuale di popolazioni senza accesso all’acqua potabile. Il consumo dell’acqua Non si è mai parlato come negli ultimi anni di diritto all’acqua per gli abitanti del nostro pianeta, perché mai come oggi l’accesso dei popoli all’acqua è stato tanto minacciato. La minaccia più grave deriva dal fatto che l’acqua è spesso considerata una merce. L’acqua è un patrimonio indispensabile per tutta l’umanità: è rinnovabile, ma non è infinita; essa non va sprecata e ciascuno di noi, deve contribuire alla sua tutela attraverso piccole azioni quotidiane rivolte a garantire l’uso di questa straordinaria risorsa anche alle future generazioni. Sarebbe utile a questo scopo dare un’occhiata all’andamento del consumo dell’acqua nel corso dei secoli, attraverso il seguente diagramma, partendo dall’età precristiana per arrivare ai nostri giorni. Il consumo dell’acqua dall’età precristiana ad oggi bagno in vasca o doccia di 5 ͫ 100l doccia di 3 ͫ (oggi) 50l l'uomo di oggi nelle città medie 450l l'uomo di oggi nelle grandi città 800l Consumi medi giornalieri in litri L'uomo ai primi del '900 in Europa e in USA l'uomo nell'Ottocento nei centri maggiori Dati ripresi da “Scuolambiente”, n. 10, Ott. 1991 Diagramma: Classe 1H l'uomo dell'Ottocento nei centri minori l'uomo nella civiltà greco-romana l'uomo nell'età pre-cristiana -00 100,00 200,00 300,00 400,00 500,00 600,00 700,00 800,00 900,00 È necessario sottolineare che i consumi riferiti all’uomo di oggi comprendono anche i consumi occulti che mostreremo in seguito; dai dati mostrati nel diagramma possiamo osservare un aumento regolare del consumo dell’acqua per circa 2000 anni , cioè dall’età precristiana fino ai primi anni del ‘900, mentre per il periodo degli ultimi 100 anni si evince una crescita di tale consumo in modo quasi esponenziale. Questo aumento di consumo è dovuto all’aumento della popolazione e allo sviluppo delle attività industriali e agricole. In seguito vengono mostrati dei diagrammi che mostrano i consumi dell’acqua oggi nei vari settori della vita quotidiana come per esempio nell’agricoltura e nell’industria. Water Footprint Legenda: 1 goccia = 50lt I numeri riportati fanno riferimento al consumo di acqua per 500 gr di prodotto. “In un contesto di crescente stress idrico, e con particolare riferimento alle problematiche di sfruttamento ed inquinamento delle falde, la Water Footprint si propone come un utile mezzo per: quantificare e comunicare gli impatti ambientali e per l’ottimizzazione dei processi produttivi. La WATER FOOTPRINT (impronta idrica) è un indicatore del consumo di acqua dolce che include sia l’uso diretto che indiretto di acqua da parte di un consumatore o di un produttore. L’impronta idrica di un singolo, una comunità o di un’azienda è definita come il volume totale di acqua dolce utilizzata per produrre beni e servizi, misurata in termini di volumi d’acqua consumati (evaporati o incorporati in un prodotto) e inquinati per unità di tempo. La metodologia di calcolo di riferimento è quella del “Water Footprint Assessment Manual” (2011), standard che si è affermato a livello mondiale e che è stato sviluppato dal Water Footprint Network, una piattaforma internazionale che riunisce associazioni governative e non, istituti di ricerca, università, imprese e società civile.” http://www.minambiente.it/ http://www.minambiente.it/ Impronta idrica della piramide alimentare http://www.minambiente.it/ Consumo medio in lt d’acqua nell’agricoltura per tonnellata di prodotto 35000000 30000000 25000000 20000000 15000000 10000000 5000000 0 1t di cereali 450000 l 1t di canna da zucchero 1800000 l 1t d carne di manzo 31500000 l Dati ripresi da: “Scuolambiente”, n. 10, Ott. 1991 Diagramma: Classe 1H Consumo medio in lt d’acqua nell’industria per tonnellata di prodotto 800000 700000 600000 500000 400000 300000 200000 100000 0 Dati ripresi da: “Scuolambiente”, n. 10, Ott. 1991 Diagramma: Classe 1H Consumi occulti di acqua Consumo medio annuale di acqua (in litri) Automobili (1 all'anno) Giornali (1al giorno) Pneumatici (4 all'anno) Bibita in lattina (2 al giorno) Plastica (1 kg a settimana) Benzina (22 l a settimana) 0 50000 100000 150000 200000 250000 300000 350000 400000 450000 500000 Nell’acqua consumata ogni giorno da ciascuno di noi è compresa anche quella usata per la fabbricazione di prodotti destinati all’uso domestico e non. Questo grafico mostra quant’acqua assorbono all’anno alcuni oggetti di uso comune. Da “Scuolambiente”, n. 10, Ott. 1991 Diagramma: Classe 1H Consumo abituale Media iniziale Ardi S. Elia P. Marco P. Samuele P. Jakub P. Noemi L. Lidia L. Elia I. Samuele G. Marica G. Lorenzo B. Noemi B. Sofia B. Vittoria B. Marinella B. Claudia C. Alina D. Danny F. Consumo medio pro capite giornaliero in litri- classe 1H 200 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0 Consumo medio procapite: 143,83 Questionario compilato dai ragazzi all’inizio del progetto Parliamo di risparmio Si risparmia anche in ….. english washing machine hand washing pet washing floor washing shower washing dish washing car washing Come risparmiare acqua Conviene raccogliere la giusta quantità d'acqua nel lavello Raccogliere e utilizzare acqua piovana dove è possibile Risparmio fino a 80 litri Istallare aeratori rompigetto Istallare cassette a due pulsanti per scegliere fra due quantità di acqua Usare programmi di risparmio e a pieno carico Controllo periodico del contatore, tubature e rubinetti Igiene dentale: sufficiente un bicchiere Consumo dell’acqua in % e potenziale di riduzione Dati disponibili in“Scuolambiente”, n. 10, Ott. 1991 Tabella: Classe 1H Gestione sostenibile delle acque meteoriche Vantaggi: • il ciclo naturale dell'acqua può essere mantenuto quasi inalterato oppure essere ristabilito; • la qualità di vita nelle zone urbanizzate può essere influenzata positivamente. Principi chiave della gestione delle acque meteoriche •contenere i deflussi delle acque meteoriche •recupero ed utilizzo delle acque meteoriche •altro non descritto in questo lavoro Contenere i deflussi delle acque meteoriche 1 • Pavimentazioni permeabili • Tetti verdi I tetti verdi forniscono un utile contributo per mantenere il ciclo naturale dell'acqua. A seconda della stratigrafia del tetto verde si possono trattenere fra il 30 ed il 90% delle acque meteoriche. Considerato l'effetto depurativo del verde pensile, l'acqua meteorica in eccesso può essere immessa senza problemi in un impianto d'infiltrazione oppure in una canalizzazione. Dati ripresi da: www.provinz.bz.it Contenere i deflussi delle acque meteoriche 2 Lo schema seguente mette a confronto il ciclo dell'acqua nel caso di superfici impermeabilizzate con quello di superfici non impermeabilizzate. Nel caso di superfici impermeabilizzate, come ad esempio tetti, pavimentazioni in asfalto o calcestruzzo, defluisce superficialmente oltre il 90% della pioggia. Nel caso di superfici con copertura vegetale, il deflusso superficiale è, di regola, compreso fra lo 0% ed il 20% del totale della precipitazione. Da: www.provinz.bz.it Recupero ed utilizzo delle acque meteoriche La raccolta e l'utilizzo dell'acqua meteorica consentono un risparmio d'acqua potabile pregiata. L'acqua meteorica è adatta soprattutto per innaffiare il verde e per gli sciacquoni dei servizi igienici. Inoltre è utilizzabile per la lavatrice, per la pulizia della casa o come acqua di raffreddamento. In questo modo sarebbe possibile utilizzare ca. 75 litri d'acqua meteorica per persona al giorno al posto d'altrettanta acqua potabile. Così si ha un risparmio d'acqua potabile che può raggiungere il 50%. Risparmiare acqua potabile utilizzando acqua meteorica Dati ripresi da: www.provinz.bz.it Ciclo dell’acqua e inquinamento chimico in laboratorio Ciclo dell’acqua e inquinamento chimico - Con l'evaporazione l'acqua crea le nubi. - Queste si spostano e, a seconda delle zone che attraversano, raccolgono le impurità che si trovano nell'atmosfera (i gas di scarico delle fabbriche, delle caldaie, degli inceneritori delle immondizie e delle auto). - Pertanto l'acqua che ricadrà sulla terra sotto forma di pioggia é già un'acqua inquinata. Ecco perché si sente sempre più spesso parlare delle piogge acide. - Una volta sul suolo, quest'acqua scorrerà e raccoglierà tutte le impurità che si trovano sulla superficie, tra cui: Pesticidi ed insetticidi - Concimi e trattamenti chimici – Rifiuti organici. -L'acqua penetra poi nel suolo e poiché é un solvente universale,scioglierà tutto ciò che incontra, come: Elementi provenienti dalle rocce - Il Calcio – Il Magnesio - Il Ferro - I metalli pesanti (Piombo ecc.) Gli Elementi radioattivi - Alcuni gas – Diserbanti – Rifiuti –Detergenti. Tutto ciò spiega come le acque delle falde acquifere presentino spesso cattivi sapori e odori. Le piogge acide Le industrie, le fabbriche, le automobili immettono nell‘aria grandi quantità di sostanze chimiche inquinanti, come ossidi di azoto, anidride solforosa, anidride carbonica. Queste sostanze, combinandosi con il vapore acqueo presente nell'aria, formano acido solforico e acido nitrico, responsabili delle piogge acide. Quando interagiscono con l‘acqua contenuta nelle goccioline di nebbia questi gas formano nebbie acide, che a volte rimangono per giorni sopra le aree urbane. Le piogge acide non sono solo un problema dei paesi più industrializzati, ma si sono diffuse anche in aree incontaminate a causa delle correnti d'aria che portano queste sostanze ovunque. Causano: - corrosione dei monumenti - danni agli ecosistemi acquatici - danni alla vegetazione - danni alla salute dell'uomo. + H2O Emissioni inquinanti NO2, SO2, CO2 Piogge acide HNO3, H2SO3, H2CO3 Organismi viventi Evaporazione Inquinamento terreno Inquinamento acque Diagramma: Classe 1H Effetti delle piogge acide Da www.aczihem.it Da la3pl.jimdo.com Anche i corpi idrici sono soggetti ai fenomeni di acidificazione, soprattutto nelle aree dove sono presenti suoli che non sono in grado di tamponare l’azione degli inquinanti acidi. Come si può chiaramente vedere dal grafico, al diminuire del pH scompaiono diverse specie presenti nei corpi idrici. Da www.nonsoloaria.com I nuovi scienziati In laboratorio Laboratorio: simulazione dell’inquinamento del ciclo dell’acqua Esperimento Emissioni inquinanti. Formazione di emissioni inquinanti e piogge acide SO2 Piogge acide H2SO3 + H2O Esperimento Infiltrazione nel terreno Organismi viventi Inquinamento terreno Evaporazione Esperimento L’osmosi Esperimento La capillarità Inquinamento acque Raccoglie sostanze inquinanti dall’agricoltura, industria e scarichi civili. Esperimento - Acidità dell’acqua -Determinazione dei nitriti -Determinazione di NH3 Diagramma: Classe 1H ESPERIMENTO: LE PIOGGE ACIDE IN LABORATORIO. • • • • • Materiale una provetta di vetro; una candela; polvere di zolfo; un bicchiere d'acqua naturale; una cartina al tornasole. Un po’ di chimica Nei combustibili fossili (carbone, petrolio e derivati) è presente, in percentuali che possono variare da sostanza a sostanza, una certa quantità di zolfo. Lo zolfo è un non metallo, quindi quando si combina con l'ossigeno forma un anidride (ossido di non metallo). COME SI FORMA L'ANIDRIDE SOLFOROSA. E' sufficiente inserire nella provetta alcuni grammi di zolfo puro, che si presenta come una polvere gialla. Si pone la provetta sulla fiamma e si attende per qualche minuto: in questo modo si fornisce energia, sotto forma di calore, allo zolfo. Il fumo bianco che si vede nella provetta è l’anidride solforosa. S + O2 => SO2 Quando si bruciano i combustibili fossili, una parte dei fumi è costituita da questo gas, nocivo per la salute dell'uomo e per l'ambiente. COME SI FORMA L'ACIDO SOLFOROSO. A questo punto si prende un pezzo della cartina al tornasole e la si immerge nell'acqua naturale. Poi, così bagnata, la si infila dentro la provetta, in modo che l'anidride solforosa entri in contatto con l'acqua di cui è imbevuta la cartina. Dopo alcuni secondi, si osserva la colorazione della cartina. Se vira al giallo o rosso, significa che l'acqua si è trasformata in acido solforoso SO2 + H2O → H2SO3 Nella realtà, quando si formano grandi concentrazioni di anidride solforosa, se vengono in contato con la pioggia, questa si trasforma in pioggia acida. Infiltrazione nel suolo • • • • Acqua inquinata da: piogge acide Scarichi agricoli Scarichi industriali Scarichi civili 42 % Terreno Corsi d’acqua Falde acquifere 45 % scarichi agricoli scarichi civili 13 % scarichi industriali Rapporto acque inquinate da agricoltura, industria e scarichi civili espresso in % sul totale di acque inquinate direttamente da attività umane. Dati da www.griffini.lo.it Diagramma: Classe 1H Esperimento: Calcolare l’acidità dell’acqua 1 Materiale • Campioni di terreno di varia tessitura da zone vicine alla scuola (argilla, sabbia, ghiaia, ecc.) • Acqua del rubinetto • Cartina all’tornasole Procedimento Filtrare acqua del rubinetto attraverso i vari tipi di terreno raccogliendola in un bicchiere per ciascun campione; quindi misurare l’acidità con la cartina al tornasole. Esperimento: Calcolare l’acidità dell’acqua 2 Valori di ph dei nostri campioni d’acqua Esperimento: ricerca di nitriti DETERMINAZIONE DEI NITRITI La presenza dei nitriti in un’acqua fa sospettare un inquinamento. Rappresentano un prodotto intermedio di ossidazione dell’ammoniaca; non devono essere presenti nell’acqua potabile. Procedimento per la ricerca: (usare acqua del precedente esperimento) • si versano 50 ml dell’acqua da analizzare in un cilindro di vetro; • si aggiungono 2 ml di reattivo di Griess (acido solfanilico e alfanaftilammina in soluzione acetica); • si lascia a riposo per circa 10 minuti; • se è presente l’acido nitroso, appare una colorazione rosa più o meno intensa secondo la quantità. Risultato: Acque non potabili Esperimento: ricerca di nitriti I nostri risultati Esperimento: ricerca di ammoniaca DETERMINAZIONE QUALITATIVA DELL’AMMONIACA L’ammoniaca non deve trovarsi presente nelle acque potabili. Essa proviene generalmente da trasformazioni di sostanze organiche azotate. La presenza di ammoniaca costituisce un ambiente favorevole all’attecchimento di microrganismi patogeni. Procedimento: (usare acqua del precedente esperimento) • a 50 ml del campione in esame si aggiungono 2 ml di reattivo di Nessler (soluzione di tetraiodomercurato di potassio, K2[HgI4], fortemente alcalina per idrato di sodio); • una colorazione debolmente gialla o giallo-bruna o un precipitato indicano la presenza di ammoniaca rispettivamente in tracce, in discrete quantità, in notevoli quantità. Risultato: Acque non potabili. Esperimento: ricerca di ammoniaca I nostri risultati Comportamenti per la tutela delle acque Tutto quello che quotidianamente eliminiamo attraverso lavandini, WC, lavastoviglie, lavabiancheria, tombini ecc. , deve arrivare ad un impianto di depurazione. Ma spesso i nostri comportamenti non sono ispirati da responsabilità e riflessione, con ripercussioni negative sulla salvaguardia dell’igiene pubblica e sulla tutela delle acque. E così, purtroppo, molte sostanze solide e dannose finiscono nelle fognature, creando non pochi inconvenienti. Questi vanno consegnati alle ditte autorizzate alla raccolta ed allo smaltimento o portati negli appositi centri per il riciclaggio. Dati ripresi da: www.provinz.bz.it bidone delle immondizie - ditte autorizzate alla raccolta - centri per il riciclaggio - ditte autorizzate alla raccolta - centri per il riciclaggio L'acqua di cemento va fatta decantare sul posto e il residuo asportato con i calcinacci. - usare prodotti biodegradabili - evitare, tra i composti inorganici, fosfati, cloruri e solfati - evitare le sostanze contenenti metalli pesanti La capillarità La capillarità è un fenomeno che permette all'acqua di salire in tubicini molto sottili. Questo fenomeno è spiegato dall'esistenza di forze di attrazione tra le molecole dell'acqua e le pareti del tubicino: tali forze sono dette forze di adesione. Questo fenomeno trova una delle sue applicazioni nella risalita dell’acqua all’interno delle radici delle piante. Esperimento: osservare la capillarità Materiale occorrente Due vetrini portaoggetti, un ago oppure uno stuzzicadenti, un recipiente, un elastico, acqua colorata. Procedimento Si sovrappongono i due vetrini e si infila tra di essi, in uno dei margini, un ago in modo da tenerli separati. Dalla parte opposta si legano i due vetrini con l’elastico, si versa un po’ di acqua colorata nel recipiente e si appoggiano verticalmente i due vetrini sul recipiente. Osservazione L’acqua sale tra i due vetrini, formando una curva, che raggiunge un’altezza maggiore nel punto in cui i vetrini sono più vicini cioè vicino all’elastico. Conclusione L’acqua si è arrampicata attraverso i due vetrini, perché legati in tal modo, si sono comportati come tanti tubicini capillari dalla sezione sempre più piccola. L’applicazione del fenomeno sulla piante Il fenomeno dell’osmosi Il termine osmosi indica la diffusione del solvente attraverso una membrana semipermeabile dal compartimento a maggior potenziale idrico (concentrazione minore di soluto) verso il compartimento a minor potenziale idrico (concentrazione maggiore di soluto), quindi secondo il gradiente di concentrazione. Si tratta di un fenomeno importante in biologia, dove interviene in alcuni processi di trasporto passivo attraverso membrane biologiche. Nelle piante l'acqua del terreno passa per osmosi all'interno dei peli radicali attraverso la membrana costituita dalle cellule epidermiche. I peli radicali, assumendo dal terreno soluzioni di ioni inorganici e di piccole molecole di sali minerali, permettono l'instaurarsi di un gradiente di concentrazione tra l'esterno (soluzioni poco concentrate nel terreno) e l'interno della pianta (soluzioni molto concentrate nelle cellule). Da Wikipedia Esperimento: Osservare l’osmosi - 1a Materiali: due vaschette, una patata, sale, colorante, acqua. Procedimento: Dividere una patata in due metà; scavare le mezze patate e in una mettervi del sale sciolto in un po' d'acqua mentre nell'altra mettervi solo l'acqua e colorante. Mettere la mezza patata contenente la soluzione salina in una vaschetta contenente colorante diluito in acqua e l'altra mezza patata con solo l'acqua e colorante in una vaschetta contenente sale e acqua. Esperimento: Osservare l’osmosi - 1b Osservazioni: Dopo circa un quarto d'ora si può osservare che nella patata contenente il sale è entrata l'acqua con il colorante e il livello del liquido nella patata è aumentato. Nella patata contenente solo acqua e colorante il livello del liquido è diminuito in quanto l'acqua ha attraversato la parete della patata per diluire il sale della vaschetta. Conclusioni: L'acqua passa da una soluzione più diluita ad una soluzione più concentrata fino ad equilibrare le concentrazioni delle due soluzioni. Esperimento: Osservare l’osmosi – 2a Materiali Un uovo, un barattolo con coperchio in cui poter inserire l’uovo, aceto bianco, un pezzo di spago. Cosa fare Aiutandosi con lo spago, misurare la circonferenza massima dell’uovo. Sistemare l’uovo all’interno di un barattolo, facendo attenzione a non rompere il guscio Coprire l’uovo con aceto, chiudere il barattolo ed attendere qualche giorno. Appena inserito l’uovo in aceto si osservano delle bollicine (carbonato di calcio sciolto nell’aceto). Esperimento: Osservare l’osmosi – 2b Dopo almeno 24 ore togliere l’uovo dal barattolo; si osserva che tutto il guscio è sparito (ne resta solo qualche traccia, facilmente asportabile) e l’uovo è “nudo”, cioè ricoperto solo della membrana che c’è sotto al guscio. Usando lo stesso spago misura la circonferenza dell’uovo “nudo” facendo attenzione a non romperlo. È evidente che lo spago non è più sufficiente per misurare la circonferenza dell’uovo visto che quest’ultimo si è ingrossato di molto. Esperimento: Osservare l’osmosi – 2c Spiegazione del fenomeno Tra il carbonato di calcio (cioè il calcare) che costituisce il guscio dell’uovo e l’aceto avviene una reazione acido-base. Le bollicine osservate sono l’anidride carbonica che si sviluppa durante questa reazione. La reazione continua lentamente fino a quando tutto il guscio non si è sciolto nell’aceto. L’uovo nudo si è ingrossato rispetto all’uovo con guscio perché l’acqua contenuta nell’aceto si è spostata al suo interno. Infatti ci sono più sostanze disciolte nell’acqua all’interno dell’uovo di quante non ve ne siano nell’aceto. Acqua del rubinetto o acqua in bottiglia? drinkable water No all’acqua minerale in bottiglia Perché non usarla: La qualità dell'acqua minerale è spesso fortemente degradata a causa del metodo di trasporto e stoccaggio. Prezzo esageratamente sproporzionato rispetto al valore del bene. Produrre un litro di acqua costa pochi centesimi mentre viene venduto molto caro, fino a 1000 volte il costo dell'acqua del rubinetto. Forte impatto ambientale con una grande produzione di PET e PVC che richiede anche un consistente consumo di acqua e aumento di rifiuti di plastica. Inquinamento creato per il trasporto. L’acqua del rubinetto Molte amministrazioni locali, per contrastare questa tendenza, hanno cercato di promuovere l’uso dell’acqua del rubinetto. Publiacqua, attraverso H2O Plus, ha sviluppato il progetto delle fontane pubbliche per la distribuzione gratuita di acqua da bere la cui realizzazione è ammessa ai contributi previsti nell’ambito delle politiche per il contenimento della produzione dei rifiuti. La produzione dell'acqua è controllata costantemente, sia con misurazione in continuo dei parametri più significativi per la gestione (quali ad es. cloro, torbidità, pH), che con determinazioni periodiche sul territorio. Tratto da www.publiacqua.it Controllo e qualità dell’acqua del rubinetto Il controllo della qualità sui parametri della normativa è assicurato da Publiacqua mediante i propri laboratori. In un anno vengono prelevati su impianti e reti di distribuzione circa 8.500 campioni sui quali sono determinati più di 200.000 parametri. Un ulteriore controllo dell'acqua distribuita viene poi effettuato da parte della ASL, ente cui compete il controllo ufficiale a tutela della salute dei cittadini. Dal 30 giugno 2013, come disposto dall'AEEG (Autorità per l'Energia Elettrica e del Gas) con delibera 586/2012, Publiacqua mette a disposizione di tutti i cittadini un sistema semplice ed immediato per controllare l'acqua erogata all'indirizzo di fornitura. Digitando il nome del Comune e l'indirizzo di residenza è possibile visualizzare l'etichetta dell'acqua del bacino idrico di cui fa parte la sua zona di interesse aggiornata con cadenza semestrale.” Tratto da www.publiacqua.it L’acqua della “Cino” Etichetta dell’acqua del bacino idrico di cui fa parte la scuola media “Cino da Pistoia” 2° semestre 2013 'Assente' deve essere inteso come valore inferiore al limite di rilevabilità del metodo. 1 - valore massimo consigliato 2 - valori consigliati, il limite inferiore vale per le acque sottoposte ad addolcimento 3 - il cloro residuo è indice della presenza di disinfettante necessario per mantenere la sicurezza nella distribuzione, valore consigliato 0,2 mg/l Il limite non è previsto in normativa ai parametri Alcalinità, Calcio, Magnesio, Potassio Per la valutazione della qualità microbiologica vengono ricercati in routine alcuni microrganismi definiti indicatori, Escherichia coli, enterococchi, batteri coliformi, conteggio delle colonie a 22°C, oltre ad altri parametri accessori ricercati per controllo di verifica. L'assenza di tali microrganismi fa ritenere l'acqua sicura per il consumo umano. Da www.publiacqua .it Bere l’acqua del rubinetto Una valida alternativa altamente diffusa all'estero é il trattamento al punto d'uso. Ovvero trattare la comune acqua domestica rendendola simile e spesso migliore della maggior parte delle acque minerali in commercio. Il "trattamento al punto d'uso" consiste nel trattare, là dove serve, piccole quantità d'acqua specificatamente per l'uso al quale quest'acqua é destinata. Oggi, comunque, é possibile avere un'acqua adatta all'uso per la quale é destinata grazie ad una serie di strumenti di trattamento dell'acqua come ad esempio i depuratori a membrana osmotica o i filtri a carbone attivo. Osmosi inversa 1 E' un processo che permette di rimuovere, mediante separazione, i corpi estranei disciolti nell'acqua, aventi origine sia organica che inorganica(il 100% delle sostanze organiche come batteri e virus, fino al 99% di tutti gli inquinanti inorganici). Questa separazione avviene mediante l'utilizzo di membrane semipermeabili. Applicando una pressione superiore a quella osmotica alla soluzione più concentrata, l'acqua pura tende a tornare verso la soluzione più diluita (inversa al fenomeno naturale) ottenendo così il fenomeno dell'osmosi inversa. L'osmosi inversa è una delle tecnologie usate per rendere potabile l'acqua marina e purificare le acque degli acquedotti dal rubinetto di casa. Osmosi inversa 2 La membrana osmotica riesce a trattenere le particelle con dimensioni superiori a 0,005 micron (un micron: 1μ = 0,001mm). Si vengono cosi ad eliminare il 99,99% dei batteri e il 98,00% dei virus. Confronto tra le dimensioni dei virus e dei batteri con un poro di membrana osmotica Percentuali di trattenimento degli elementi inquinanti tramite un sistema ad osmosi inversa www.omosystem.it Osmosi inversa 2a Confronto tra le dimensioni di elementi inquinanti e un poro di membrana osmotica. www.omosystem.it Riflessioni finali Alla fine del nostro studio sul consumo e l’inquinamento dell’acqua potabile abbiamo voluto verificare l’impatto che questa esperienza ha avuto nella nostra quotidianità per quanto concerne l’atteggiamento sull’uso di questa risorsa verso la consapevolezza che “l’acqua è la sostanza più preziosa del nostro pianeta e gioca ovunque un ruolo importante per tutti gli ecosistemi e per la vita umana”. A questo scopo abbiamo deciso a ripetere la compilazione del questionario con cui abbiamo iniziato il nostro percorso nel mondo dell’acqua e il diagramma nella seguente diapositiva mostra i risultati quasi nove mesi dopo la prima compilazione effettuata senza nessuna conoscenza e consapevolezza delle problematiche intorno all’acqua a livello globale. Media iniziale Media finale Consumo medio procapite giornaliero in lt dei ragazzi di 1H alla fine del progetto Diagramma: Classe 1H Ardi S. Elia P. Marco P. Samuele P. Lorenzo B. Noemi B. Sofia B. Vittoria B. Marinella B. Claudia C. Alina D. Danny F. Marica G. Samuele G. Elia I. Lidia L. Noemi L. Jakub P. 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0 Osserviamo con soddisfazione che il nostro consumo medio giornaliero è stato diminuito alla fine del nostro percorso, ma è altrettanto evidente (vedi grafico sotto) che siamo ancora all’inizio di quella strada che porta ad acquisire consapevolezza sulla necessità del risparmio dell’acqua e individuare i comportamenti individuali da adottare in questo senso. 150 100 50 0 abituale media iniziale 1H media finale 1H sperimentale proposto Confronto tra il consumo procapite medio giornaliero e quello sperimentale che sarebbe stato seguendo le indicazioni proposte nelle pagine 17-18 . Diagramma: Classe 1H La diminuzione del consumo medio giornaliero procapite di acqua della classe, dopo la conclusione delle attività del progetto, per quanto possa sembrare insignificante (12,18 lt), per una famiglia media composta da quattro persone, in un anno porterebbe ad un risparmio di c.a 18000 lt di acqua potabile, una quantità che se si considera la classe intera raggiunge i 324000 lt annui mentre per le famiglie di tutti i ragazzi che frequentano una scuola come la “Cino da Pistoia” arriverebbe a raggiungere l’incredibile numero di 11 250 000 lt annui. A questo punto è importante sottolineare che questo risparmio è stato raggiunto con dei piccoli accorgimenti da parte dei ragazzi nel modificare alcune delle abitudini sull’uso dell’acqua nella loro quotidianità. La consapevolezza di aver raggiunto questi risultati ci obbliga d’altra parte ad un maggior impegno e responsabilità non solo sulla riduzione del consumo personale, ma anche nell’informare le persone che possiamo raggiungere nel nostro piccolo. Per di più una maggiore attenzione sui comportamenti che riguardano l’inquinamento delle falde acquifere, dovuto all’uso di sostanze inquinanti nell’ambito domestico, aumenterebbe significativamente la quantità disponibile dell’acqua potabile. FINE