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LA RELAZIONE OPERATORI SANITARI-PAZIENTE
Antonella Surbone MD PhD FACP New York University LA RELAZIONE OPERATORI SANITARI-PAZIENTE-FAMIGLIA Evoluzione del rapporto medico-paziente e modelli di relazione La relazione medico-paziente n E’ una relazione di aiuto orientata ad un fine terapeutico. n Si basa sulla reciprocita’, ma non e’ un rapporto paritario. A.Surbone, New York University La relazione medico-paziente n una relazione contrattuale, basata su precisi obblighi del medico e anche del paziente. n una relazione di prendersi cura, basata sulla fiducia reciproca, con un fine terapeutico. n una relazione asimmetrica di aiuto, basata sulla vulnerabilita’ indotta nel paziente dalla malattia e sulla competenza professionale del medico. Surbone & Lowenstein, J Clin Ethics 2003 A.Surbone, New York University Relazione paziente-operatore-famiglia Una relazione interpersonale, di natura particolare Un incontro tra una fiducia e una coscienza. La fiducia di un uomo segnato dalla sofferenza e dalla malattia, e perciò bisognevole, il quale si affida alla coscienza di un altro uomo che può farsi carico del suo bisogno e che gli va incontro per assisterlo, curarlo, guarirlo….. Questi è l’operatore sanitario (Carta degli Operatori Sanitari, n. 2) Courtesy of Prof. Antonio Spagnolo A.Surbone, New York University Relazione medico-paziente nella storia n n Nell’antichita’ il medico e’ una figura magica cui e’ dato il potere di avvicinarsi intimamente al malato a scopo terapeutico. Nella concezione ippocratico-galenica, il medico u u assume un ruolo professionale definito, distante e oggettivante esercita un autorità non solo fisica ma anche morale. A.Surbone, New York University Concezione platonico-aristotelica Il medico degli schiavi visita il paziente, ma non discute con lui, dà i suoi precetti, domina la relazione. Il medico delle persone libere spiega la terapia al paziente, coinvolgendo anche la famiglia, ascolta pazienti e parenti, inizia una terapia solo quando il paziente l ha compresa ed approvata. La relazione salute-malattia non e’ solamente a carico dei medici, ma coinvolge anche la responsabilità dei singoli individui. A.Surbone, New York University Relazione medico-paziente nelle opere della misericordia Prendersi cura, visitare infirmos La figura del Christus Medicus Dietro ogni malattia l immagine della passione di Cristo Opere della Misericordia (L. Della Robbia, Pistoia, 1520-30) Courtesy of Prof. Antonio Spagnolo A.Surbone, New York University Relazione e consenso nella medicina medievale Prometto una cura per ogni paziente, ma ... di informare parenti o amici solo nel caso di qualche pericolo... I pazienti devono obbedire incondizionatamente ai loro chirurghi …; non devono opporsi ai loro interventi e ai loro consigli, anche perché ciò è sgradito ai chirurghi, e li rende indifferenti, e l operazione diventa pericolosa Se un paziente è ribelle, raramente il risultato sarà coronato da successo Senza la fiducia del paziente, il medico non deve accettare il caso Frenchman Henri de Mondeville (1260-1325) Courtesy of Prof. Antonio Spagnolo A.Surbone, New York University Relazione e consenso nella medicina medievale Se un uomo malato rifiuta le medicine che gli vengono prescritte, il medico che è stato chiamato da lui o dai suoi parenti può curarlo contro la sua volontà, così come una persona deve essere trascinata fuori, contro la sua volontà da una casa che sta crollando Sant'Antonio da Firenze (†1459) Courtesy of Prof. Antonio Spagnolo A.Surbone, New York University Relazione e consenso nella medicina liberale L obbedienza di un paziente alle prescrizioni del suo medico deve essere sollecita, rigorosa, e totale. Il malato non deve opporre ai consigli del medico né il suo desiderio né il suo giudizio Benjamin Rush.On the Duties of Patients to their Physicians, 1811 Courtesy of Prof. Antonio Spagnolo A.Surbone, New York University Relazione e consenso nella medicina moderna Rev. Thomas Gisborne contrario alla pratica dell inganno e della menzogna anche per dare speranza (An Enquiry into the Duties of Men..., 1794) Sir Thomas Percival non cita il consenso e il rispetto delle scelte del paziente (Medical Ethics, 1803) American Medical Association: riprende integralmente l etica di Sir Percival (Code of Medical Ethics, 1847) Worthington Hooker teme le conseguenze disastrose della benevolent deception, ma è convinto della incapacità del paziente di comprendere (Physician and Patient, 1849) Courtesy of Prof. Antonio Spagnolo A.Surbone, New York University Relazione e consenso nella medicina contemporanea La relazione deve tener conto di: u obiettivi assegnati alla relazione medico-paziente u obbligazioni del medico nei confronti del paziente u ruolo e importanza dei valori e priorita’ del paziente u principi di autonomia, benficita’, non-maleficita’, giustizia Beauchamp & Childress 1994 A.Surbone, New York University Relazione e consenso nella medicina contemporanea Benficita’ e autonomia sono unite nella fiducia reciproca Il fine e’ “il bene del paziente” Pellegrino & Thomasma 1988 A.Surbone, New York University Modelli di relazione medico-paziente nella medicina contemporanea n MODELLO paternalistico n MODELLO informativo n MODELLO interpretativo n MODELLO deliberativo Emanuel & Emanuel, JAMA 1992 A.Surbone, New York University MODELLO PATERNALISTICO La relazione con il medico assicura al paziente di ricevere tutti quegli interventi che meglio promuovono la sua salute e il suo benessere. Con la sua abilità, il medico identifica tali interventi e al momento opportuno li presenta, con informazioni selezionate, al paziente al fine di ottenerne il consenso. In circostanze estreme, il medico informa in modo autoritativo il paziente ad intervento avvenuto. Emanuel & Emanuel, JAMA 1992 A.Surbone, New York University MODELLO PATERNALISTICO: limiti Il medico dispone di mezzi oggettivi per determinare ciò che è meglio per il paziente e può decidere con la sua minima partecipazione? Il medico e’ anche il tutore del paziente? Le scelte mediche possono prevalere sull'autonomia del paziente? Emanuel & Emanuel, JAMA 1992 A.Surbone, New York University MODELLO INFORMATIVO: premesse Come tecnico esperto il medico ha l’ obbligo di ü fornire l'informazione più completa ü mantenere e aggiornare la sua competenza ü consultare altri esperti quando necessario ü astenersi dall’ esprimere i propri valori Il paziente conosce i propri valori, ma non i fatti/dati medici L'autonomia del paziente controlla il processo decisionale del medico Emanuel & Emanuel, JAMA 1992 A.Surbone, New York University MODELLO INFORMATIVO L'interazione col paziente serve al medico per fornirgli tutte le informazioni relative alla diagnosi, alle terapie e ai potenziali rischi Il medico, con l'assenso fondamentale del paziente, esegue soltanto gli interventi richiesti dal paziente La relazione e’ intesa in senso contrattuale tra pari Emanuel & Emanuel, JAMA 1992 A.Surbone, New York University MODELLO INFORMATIVO : limiti Il medico non si u fa carico di comprendere i valori che spingono il paziente a richiedere un particolare intervento u domanda quanto la malattia si scontri con questi valori La paura di imporre le proprie convinzione esclude il medico dal consigliare il paziente, anche quando richiesto. L'obbligo di limitarsi alle proprie competenze rende il rapporto impersonale. I cambiamenti nel tempo di valori e scelte non sono sufficientemente considerati. Emanuel & Emanuel, JAMA 1992 A.Surbone, New York University MODELLO INTERPRETATIVO Il medico, oltre a fornire informazioni sui rischi e i benefici dei singoli interventi, aiuta il paziente a riflettere sui valori e a dare un significato alle proprie scelte così che meglio realizzino specifici valori. Il paziente non ha valori predeterminati e fissi, e il significato della sua autonomia è quello di una auto-comprensione che aumenta anche con l'aiuto del medico-consulente. Emanuel & Emanuel, JAMA 1992 A.Surbone, New York University MODELLO INTERPRETATIVO: limiti Scarsa preparazione del medico nel campo del counseling impedisce di svolgere appieno questo ruolo. Intervento troppo direttivo del medico rischia di influenzare il paziente, quasi a persuaderlo, limitandone le capacità di giudizio. A.Surbone, New York University MODELLO DELIBERATIVO Il medico agisce come maestro o fratello maggiore del paziente, informandolo sugli aspetti clinici e sui valori implicati in ogni singolo intervento. Medico e paziente intraprendono un cammino intellettuale e morale per arrivare alle decisioni terapeutiche. Il medico ha un ruolo attivo nell'indicare al paziente che cosa dovrebbe fare, quale metodologia utilizzare per giungere alla decisione. L'autonomia del paziente, come auto-realizzazione morale, si raggiunge con l’ esame dei i diversi valori e le loro implicazioni rispetto ai trattamenti sanitari. Emanuel & Emanuel, JAMA 1992 A.Surbone, New York University MODELLO DELIBERATIVO: limiti I valori personali del medico sono rilevanti per il paziente? Il medico possiede una conoscenza privilegiata della priorità dei diversi valori? Nelle società pluralistiche puo’ il medico proporre al paziente una metodologia per risolvere un conflitto fra valori adoperando la propria scala di priorità? Il paziente consulta il medico per ricevere un aiuto solo tecnico rispetto alla propria malattia o anche per un confronto sui diversi valori? à Rischio di ritorno al paternalismo A.Surbone, New York University Modelli contemporanei di relazione paziente-operatore Sono basati su: ü beneficità ü autonomia ü contratto Non catturano l’essenza della relazione che è un incontro asimmetrico fra due soggettività con ruoli definiti. à Questi limiti sono superati nell’ etica della cura basata sulla autonomia relazionale A.Surbone, New York University Relazione ed etica del prendersi cura n Riconoscimento della vulnerabilita’ e dipendenza indotte dalla malattia n Riconoscimento degli obblighi reciproci che derivano dalla connessione n Riconoscimento dei confini specifici della relazione medico paziente n Riconoscimento dell’ autonomia in senso relazionale A.Surbone, New York University La nozione tradizionale di “autonomia individuale” è sostituita da quella di “autonomia relazionale” A.Surbone, New York University Autonomia relazionale n L’etica dell’autonomia intesa come libera deliberazione in un rapporto di mercato non si applica al rapporto medico-paziente. n Al rapporto medico-paziente meglio si addice la nozione di autonomia relazionale. n Essa riafferma il principio di socialita’ della persona, da sempre immersa in relazioni multiple, che la definiscono e la sostengono. A.Surbone, New York University Ruolo della famiglia nella malattia e nella relazione terapeutica A.Surbone, New York University Etica della fiducia: affidarsi n L’affidarsi u si inserisce in una relazione. u non e’ un atto emotivo o irrazionale. u e’ una disposizione che nasce da convinzioni razionali e che guida le proprie azioni. u implica una relazione a lungo termine, che deve essere mantenuta attraverso la responsabilita’ reciproca. n Nell’affidarsi, le conseguenze della rottura del rapporto fiduciario si riflettono su tutti i partners e sull’oggetto della fiducia stessa. Annette Baier, 1994 A.Surbone, New York University Fiducia nella relazione medico-paziente n Responsabilita’ e fiducia nel rapporto medico-paziente sono di entrambi i partners. n Esistono sia il “medico virtuoso” che il “paziente virtuoso”. n La fiducia del paziente virtuoso non aumenta la sua vulnerabilita’, ma la rende esplicita. Pellegrino & Thomasma 1988 A.Surbone, New York University Fiducia nella relazione medico-paziente n Un elemento di gratitudine e di amicizia e’ parte della virtu’ della fiducia nel rapporto medico-paziente. n Nonostante ogni contratto scritto o esplicitato, le cure mediche dipendono da una serie continua di giudizi e di azioni che non possono essere predette con precisione in anticipo. Pellegrino & Thomasma 1988. A.Surbone, New York University Prendersi cura, fiducia e principi morali n L’etica del prendersi cura non e’ sufficiente a coprire tutti i domini della medicina e i dilemmi etici del rapporto medico-paziente n Prendersi cura necessita di principi morali guida n Autonomia e beneficita’ sono correlate (non antagoniste) n Giustizia diventa l’elemento unificante nella risoluzione dei dilemmi etici Mary Mahowald, 2001 n L’autonomia e’ intesa come relazionale A.Surbone, New York University Relazione ed etica del prendersi cura n aattenzione n responsabilita’ n responsivita’ n integrita’ n n fiducia A.Surbone, New York University Al paziente occorre altrettanto coraggio per resistere alle conferme subliminali di alienazione che riceve dal mondo esterno, inclusi i curanti, quanto per tollerare la devastazione fisica indotta dalla malattia. Pellegrino ED. Emerging ethical issues in palliative care. JAMA 1998; 279:1521-1522. A.Surbone, New York University Caso clinico: Sima Published Ahead of Print on November 16, 2009 as 10.1200/JCO.2009.25.1223 The latest version is at http://jco.ascopubs.org/cgi/doi/10.1200/JCO.2009.25.1223 JOURNAL OF CLINICAL ONCOLOGY T H E A R T O F O N C O L O G Y Cancer and the Family: The Silent Words of Truth Lea Baider and Antonella Surbone From the Sharett Institute of Oncology, Hadassah University Hospital, Jerusalem, Israel; and Department of Medicine, New York University Medical School, New York, NY. Submitted July 13, 2009; accepted September 2, 2009; published online ahead of print at www.jco.org on November 16, 2009. Details of this patient’s case were written with her family’s permission, and names were changed to respect confidentiality and privacy. Authors’ disclosures of potential conflicts of interest and author contributions are found at the end of this article. Corresponding author: Lea Baider, PhD, Department of Psycho-Oncology, Sharett Institute of Oncology, Hadassah University Hospital, Jerusalem 91120, Israel; e-mail: [email protected]. © 2009 by American Society of Clinical Oncology 0732-183X/09/2799-1/$20.00 DOI: 10.1200/JCO.2009.25.1223 SIMA Sima was admitted to the Internal Medicine Department for fever and abdominal bowel obstruction for the third time in 1 month. She was diagnosed with breast cancer, which had metastasized to the liver and bone. She was treated with a combination of capecitabine and trastuzumab, without response. Sima was a 69-year-old religious Jewish female, who was born in a small town in Morocco and arrived in Israel at the age of 18, already married with two children. Her husband, 75 years old, worked as a handyman until retiring, whereas Sima fulfilled the role of a housewife. Her family consisted of five children, four of whom were married with children and grandchildren. One of the patient’s daughters, a 37-year-old single woman, had been diagnosed with stage II breast cancer 6 months before her mother’s diagnosis. After a lumpectomy, she refused chemotherapy because of her desire to have a child. She only told her oldest brother about her illness; it was their secret. Sima had a close extended family of six sisters and three brothers. Her mother and two of her sisters had died of cancer. As her severe abdominal pain increased, Sima was given low doses of morphine. Transfer to the oncology department was strongly recommended by the treating physicians. After several attempts at having an open discussion with the patient about her medical condition were prevented by the family, the physicians tried to explain in simple terms to family members why Sima F: “Sorry Doctor, but you do not understand. The entire family—those here and at home—made the decision together not to tell mother the truth about her medical condition. This is the ‘family truth.’ Our decision is not just for Sima. It is for our family, our children, our grandchildren, our sisters’ and brothers’ children….” P: “We want to help your wife and your mother. She needs to understand the importance of her illness and the consequence of it. I can explain to her that it is not her fault or any of the family members’ fault to have cancer. We can help her and also prevent other members from becoming sick.” F: “What do you think the ‘truth’ will do to her children and grandchildren’s future, when they want to start their own families? It will only bring them shame, isolation and stigma. Our family was already cursed by ‘it’ in the past— by the name of your ‘medical truth.’ But just a small part of the family knows. It is a ‘secret.’ And we live with this secret, and now we will also live with Sima’s secret. It is a contagious illness—a curse—and one that can devour the family’s soul. It is an illness of shame and guilt.” F: “There are many things doctors cannot prevent; and, therefore, they should not interfere. They are exclusively in God’s purview.” After several weeks of repeated requests by the family, Sima was discharged. During a final meeting with her physician, the family decided to take her home. The physician was confronted by the strong A. Surbone, New York University A.Surbone MD PhD, NYU A.Surbone MD PhD, NYU A. Surbone, New York University Differenze e condivisione di valori nella relazione paziente-operatore n Ogni incontro paziente-operatore e un incontro di culture. n Sia le differenze estreme che l eccessiva condivisione di valori, cultura ed esperienze possono influire sul rapporto medico-paziente. A. Surbone, New York University