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latte …. e coccole
ASLTO5 LATTE …. E COCCOLE Il bambino ha bisogno di latte, si. Ma ancor più di essere amato, cullato, carezzato. Frederich Leboyer IL PELLE A PELLE La pratica “pelle a pelle” consente un precoce contatto tra mamma e neonato. La possibilità di essere accolto sulla pancia della mamma subito dopo la nascita consente al piccolo di ritrovare il calore e le sensazioni percepite nel grembo materno e offre alla mamma l’opportunità di conoscere, salutare, abbracciare e coccolare il proprio bimbo. Permette un adattamento “dolce” alla vita, e una preparazione ottimale per l’avvio dell’allattamento. Il contatto pelle a pelle viene eseguito con il neonato nudo, non lavato ma coperto con un telo caldo: viene proposto dopo parto spontaneo e taglio cesareo senza carattere di urgenza, se le condizioni di mamma e bambino lo permettono. Nel periodo in cui il neonato effettua il contatto pelle-pelle percorre spontaneamente diverse tappe: appena posto sulla pancia della mamma, riscaldato dal corpo materno, apre gli occhi e osserva il mondo circostante, sperimenta i primi movimenti della bocca e della lingua mentre inizia la salivazione, spingendosi con le gambe e con i gomiti giunge in prossimità del capezzolo, a quel punto muove la bocca cercando a destra e a sinistra, si succhia le manine finché guidato dall’odore del colostro "conquista" il seno materno. La progressione del bimbo verso il seno può durare dai 60 ai 90 minuti, durante i quali il personale sanitario interferisce con la diade mammabambino esclusivamente per i controlli routinari evitando atteggiamenti ingiustificatamente invasivi. IL ROOMING-IN Nel nostro Punto-Nascita si pratica il “Rooming-In” 24 ore su 24: Il neonato “vive” cioè in stanza con la mamma durante la permanenza in Ospedale; in questo modo si consente fin dalla nascita un contatto stretto e continuativo tra mamma e bambino per favorire un valido legame fisico e relazionale. I benefici che derivano da questa vicinanza sono la possibilità di allattamento a richiesta (ogni volta che il bimbo lo desidera) , un maggiore successo nell’avviare l’ alimentazione al seno , la riduzione dell’ansia della mamma per la separazione dal suo bimbo e la riduzione degli episodi di pianto del neonato (che viene "consolato" dall'abbraccio, dalla voce, dall'odore della mamma) nonché le minori difficoltà nell’accudire il bimbo da parte della madre una volta a casa, in quanto durante il rooming-in può acquisire maggiore autonomia e familiarità con le necessità del neonato. L’ALLATTAMENTO MATERNO L’allattamento materno è la migliore forma di alimentazione per garantire al bambino un sano sviluppo fisico e psicomotorio oltre a favorire un profondo legame affettivo tra mamma e bimbo. Il latte materno contiene tutti gli elementi nutritivi nella giusta proporzione e alla giusta temperatura. Per questi motivi il latte materno può essere l’unico alimento fino a sei mesi di vita, senza bisogno di integrazioni. Per l’avvio di un buon allattamento la pratica del pelle-pelle e il rooming-in sono ottimi punti di partenza. E’ infatti fondamentale permettere al bambino di attaccarsi al seno a richiesta per favorire la comparsa della montata lattea nei tempi giusti e per consolidarla nella quantità di latte prodotta. Se la mamma può stare sempre con il proprio bambino impara a cogliere i “segnali di fame” e può offrirgli il seno ogni volta che lo richiede. Nei primi giorni di vita il bambino può chiedere di attaccarsi al seno anche 10-12 volte. Quando il bambino manifesta i primi segnali è il momento migliore in cui è disponibile e predisposto per attaccarsi al seno e rispondere precocemente alla sua richiesta contribuisce a un attacco corretto e una suzione efficace. Questi sono i segnali di fame da riconoscere: Il bambino è sveglio e ben attento a ciò che lo circonda Muove la testa da un lato all’altro per cercare Prova a succhiare le sue manine Apre la bocca e tira fuori la lingua Emette qualche vagito Superata questa fase c’è il pianto che è un segnale tardivo di fame e in questo momento l’attacco al seno può essere difficoltoso. Se la poppata viene ulteriormente rimandata il bambino può addormentarsi o addirittura rifiutare il seno. Altrettanto importante è riconoscere un bambino poco richiedente e saperlo svegliare con corretti stimoli e proporgli il seno in modo che possa assumere un’adeguata quantità di latte. La spremitura del latte dal seno avviene solamente se il bambino è posizionato in modo adeguato per consentire un attacco efficace. Posizionamento e attacco corretti riducono al minimo i traumi del capezzolo. I segnali di attacco efficace sono: Bocca spalancata Labbra estroflesse Mento a contatto con il seno È visibile più areola sopra la bocca del bambino I segnali che il bambino sta mangiando sono: Ritmo regolare di suzione-deglutizione-respiro con pause periodiche Deglutizione visibile o udibile Bocca umida Bimbo rilassato Ammorbidimento del seno e perdite di latte dal seno opposto durante la poppata Capezzolo allungato ma non schiacciato al termine della poppata Non esiste posizione ideale per allattare si può stare sdraiate o sedute, l’importante è essere comode e rilassate e posizionare il proprio bambino in modo che possa dimostrare la sua capacità innata di succhiare al seno. La durata della poppata è diversa per ogni bambino e può variare da una poppata all’altra. La quantità di latte dipende da come e quanto succhia il bambino cioè è proprio il bambino che regola la produzione di latte. È sufficiente osservare semplici segnali per rendersi conto se il bambino assume una quantità adeguata di latte: • Almeno 3 evacuazioni al giorno dopo le prime24 ore di vita • Evacuazioni gialle e grumose dal 5°giorno • Almeno 6 minzioni al giorno dal 4°giorno con urina chiara • Rumori di deglutizione durante la poppata • Sensazione di seno ammorbidito dopo la poppata Spremitura manuale La spremitura manuale del latte è utile per: • alimentare un bambino che non può o non riesce ad attaccarsi • alimentare il bambino con latte materno quando la mamma lavora • svuotare un seno eccessivamente teso e aiutare il bambino ad attaccarsi • spremere il latte in bocca al bambino per invogliarlo ad attaccarsi • ridurre un ingorgo, l’ostruzione di un dotto galattoforo o una stasi di latte. La spremitura manuale è preferibile al mastosuttore perché può essere fatta ovunque, una volta che la mamma diventa esperta è rapida ed efficace. I passaggi chiave per la spremitura manuale sono: • mettersi in posizione comoda • stimolare il deflusso del latte massaggiando e scaldando la mammella e stimolando i capezzoli con le dita. Una persona presente può massaggiare la schiena della mamma per facilitare il riflesso ossitocinico • identificare i dotti e il punto della spremitura: palpare il seno partendo dal capezzolo ed estendendo il raggio di esplorazione fino a trovare una parte del seno diversa al tatto, simile a una corda con dei “nodi”. Questo è il punto dove si deve esercitare una pressione per spremere il latte mettendo il pollice da un lato e 2-3 dita dall’altro • comprimere il seno sopra i dotti: il pollice e le dita sono spinte all’indietro verso il torace, il pollice e l’indice sono premuti uno contro l’altro e poi mossi verso il capezzolo. La manovra va ripetuta ritmicamente e lentamente fino a quando il latte inizia a uscire (possono occorrere 34 minuti) • ripetere la manovra in tutte le parti del seno, ruotando le dita attorno al seno per comprimere tutti i dotti. • passare all’altro seno dopo 1-2-minuti che la fuoriuscita di latte si è interrotta. La quantità di latte spremuto aumenta con la pratica, in particolare il colostro potrebbe uscire solo in piccolissime quantità (raccoglierlo in contenitori adatti, cucchiaino, siringa, tazzina, ecc.). “Il suo capitale, il latte, è venuto al mondo con lui e per lui.” Maria Montessori I benefici dell’allattamento materno sono basati su evidenze scientifiche tanto che l’OMS, l’Unicef e il Piano Sanitario Nazionale lo hanno posto come obiettivo primario di salute pubblica. Tutto il personale medico, infermieristico e ostetrico del punto nascita di Chieri ha ricevuto un’approfondita formazione per il supporto e la promozione dell’allattamento al seno secondo le indicazioni OMS e UNICEF.