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Centro di ricerca italo-cinese - Polo Universitario "Città di Prato"

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Centro di ricerca italo-cinese - Polo Universitario "Città di Prato"
Tessile, a Prato la ricerca p rla cinese
Regione e ambasciatore firmano l'atto di n .cita di Textech
Sandro ennucci
FIRENZE
tessuti e tentare il rilancio del distretto pratese. Coinvolte le università toscane e le associazioni di cate-
«CI VOLEVA N O i cinesi per fare, a
Prato, il primo centro di ricerca tut-
to dedicato al tessile?». La domanda sale dalla platea di giornalisti, a
Palazzo Sacrati Strozzi, sede della
presidenza della giunta regionale,
proprio mentre il governatore, Enrico Rossi, firma con l'ambasciatore cinese in Italia, Ding Wei, l'atto
di nascita di Textech, gran progetto
pensato per studiare e migliorare i
goria. Unico assente il comune di
Prato: dichiaratamente ostile. Perché, come sostiene il sindaco, Roberto Cenni, la comunità cinese
«non si è ancora uniformata a leggi
e regolamenti italiani, continuan-
do a mantenere evidenti sacche d'illegalità». Ancora più categorico è
l'eurodeputato Claudio Morganti
(Eld): «La Regione
Toscana ha un obiettivo strabiliante: fare di Prato la capitale cinese in Italia».
E forse proprio perché
consapevoli
delle «ostilità», sia
l'ambasciatore Ding
Wei, sia il console ge-
nerale cinese a Firenze, Wang
Xinxia, lanciano appelli alla legalità, dicendo che «le norme valgono
in Cina come in Toscana». E invitando gli imprenditori cinesi a rispettare le regole e le leggi, a evitare
l'evasione e lo sfruttamento e a inserire «personale italiano» nelle loro
aziende.
OG N I CASO, dopo una «gestazione» durata tre anni, e fatta di fitte
relazioni fra la presidenza della
giunta regionale, e la Provincia di
Prato e quella cinese di Zhejiang, il
centro Textech è nato. I ricercatori
cominceranno a lavorare venerdì 5
luglio. Dove? Per ora in alcuni locali della Provincia di Prato, poi in
quella che dovrebbe essere la sua sede naturale: il Creaf, società di ricerca e formazione voluto dalla Provincia stessa. Ma ancora «scatolone» vuoto, nonostante sia costato
circa 23 milioni. Per completarlo
ne servono almeno altri 5.
Finanziamenti? Sia la Regione Toscana, sia la provincia di Zhejiand,
hanno contribuito con 600mila euro a testa. Ma già un grosso progetto è stato messo in cantiere dal governo cinese con 1 milione e 500
mila euro su «non-tessuti e microfilamenti».
Ho parlato a lungo con l'ambasciatore, il quale ha assicurato la massima collaborazione contro l'illegalità», ha detto Rossi. Che si augura di
poter «recuperare» presto al Textech
anche lo scettico sindaco Cenni.
[email protected]
IL PROGETTO
'Studiare ' il futuro
Enrico Rossi e Ding Wei
(ambasciatore cinese in
Italia) varano questo
centro di ricerca che si
occuperà di studiare e
migliorare i tessuti e
rilanciare il distretto
pratese. Coinvolte
università e
associazioni di categoria
Comune ostile
Il sindaco di Prato Cenni
si è sempre detto
contrario, perché «la
comunità cinese non s'è
ancora uniformata a
leggi e regolamenti
italiani , continuando a
mantenere evidenti
sacche di illegalità»
Via a1 centro tessile di ricerca italo-cinese
Prato, Rossi e l ambasciatore firmano P accordo: `Rilancerà il distretto "
SIMONA POLI
PRATESI e cinesi sul tessile trovano un terreno comune di collaborazione, creando un centro
di ricerca sui tessuti che avrà sede in via Galcianese. L'esperimento parte il5luglio, se ne parla da almeno tre anni e al solito la
novità è accompagnata da mugugni e polemiche ma ora qualcosa si mette davvero in moto.
Ieri il presidente della Regione
Rossi hafirmato un accordo ufficiale con l'ambasciatore cinese
Ding Wei, il console generale a
Firenze Wang Xinxia e i rappresentanti dello Zhejiang, la ricca
regione da cui provengono gli
immigrati cinesi che formano la
popolazione dellagrandecomunità diPrato. Al patto aderiscono
poi Provincia e Camera di com-
mercio di Prato e l'università, assente invece il Comune. Il sindaco Roberto Cenni resta scettico
sulla reciprocità dello scambio:
«La dogana cinese ha maglie
straordinariamente strette, al
contrario della dogana italiana,
per far arrivare i nostri prodotti
sulmercato orientale. Perquesto
ogniiniziativadi collaborazione,
oltre a mettere a rischio il nostro
prezioso know how, ci vede in
ogni caso perdenti sul fronte delle dinamiche import-export».
Il centro sarà finanziato per i
primi tre anni con un milione e
duecentomila euro, metà li mette la Toscana e l'altra metà lo
Zhejiang. La forma scelta sarà
quella di un consorzio senza scopodi lucro, la sede saràil Creaf di
Prato, la società di ricerca e alta
formazione in via di allestimento. I ricercatori lavoreranno sullo studio di nuove fibre e sul miglioramento dei processi produttivi etecnologici, cercando di
risparmiare energia e riducendo
l'impatto sull'ambiente. Ma c'è
anche un aspetto importante sul
piano commerciale: il laboratorio si occuperà di certificare certificazione i prodotti che vengono esportati, imprimendo una
sorta di marchio di garanzia su
sicurezza e qualità dei prodotti.
«Il progetto testimoniala cooperazione che esiste tra Cina e Toscana ed aiuterà a farla crescere
in futuro», dice l'ambasciatore
DingWei. «Chilavorainltaliadeve contribuire al benessere sociale ed occupazionale delle comunità dove vive, e siamo pronti ad impegnarci per risolvere i
problemi del mancato rispetto
delleregole. Comegovemo cinese ci opponiamo fermamente a
qualsiasi illegalità». Rossi sostiene che il centro aiuteràil rilancio
del distretto pratese: «C'è già un
grosso progetto in cantiere finanziato dal governo cinese con
i milione e mezzo su non-tessuti e microfilamenti e ci sono già
ricavi attesi per il primo anno p ari ad un milione. E poi il centro
consentirà di avere commesse
dallaCinaedaràquindi anchelavoro, favorendo l'integrazione.
Non mi sembrapoco». Come dice Luca Rinfreschi, presidente
nazionale di Federmoda Cna e
imprenditore a Prato, «la Cina
non è quella che vediamo noi in
viaPistoiesemalasecondarealtà
economica mondiale. Non dobbiamo pensare che un colosso
come quello possa "rubare" i segreti del filato a noi pratesi. Evitale invece riuscire a collaborare
e agestireinsiemeiprocessiproduttivi».
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LA FIRMA
Rossi con la delegnzione
cinese: il centro di ricerca
sul tessile è varato
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