L`Istituto Storico e di Cultura dell`Arma del Genio riapre i battenti
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L`Istituto Storico e di Cultura dell`Arma del Genio riapre i battenti
Notiziario del Gruppo Alpino ANGET - Anno 13° - N. 45 - luglio 2015 IL GRUPPO CAMBIA CODICE FISCALE E IBAN A PAG. 31 LE NUOVE COORDINATE Alle pag. 26 e 27 I dettagli del possibile raduno L’Istituto Storico e di Cultura dell’Arma del Genio riapre i battenti. (dettagli a pag. 30) Sommario - Giorgio Cattaneo ci riprova - Il 2° genio e l’Operazione “Bottego” - Il “Trail Running” ? (Andrea Scaranari) - Il 2° Rgt.Trasm. Alpine ai CaSTA 2015 - Il nuovo socio Eugenio Morino - Confronto fra il Genio di FR e IT - Torniamo sulla Presanella? - L’ISCAG riapre i battenti - Le nuove coordinate del Gruppo - Compleanni ….. e non solo 2- 3 4- 7 8 - 17 18 - 21 22 - 23 24 - 25 26 - 29 30 31 32 Questo notiziario può essere visto e scaricato a colori, in formato PDF, sul sito del Gruppo www.gruppalpanget.it e, allo stesso modo, si possono vedere e scaricare i 44 numeri precedenti. Nell’articolo pubblicato nel notiziario dello scorso marzo, Giorgio ci aveva preannunciato che aveva ancora altre notizie e racconti sulla Compagnia Pionieri Orobica ed in questo numero ha mantenuto la promessa e ci ha riscritto. Caro Roberto, con immenso piacere ho letto e riletto il Notiziario n. 44 del nostro Gruppo ANGET dove mi hai fornito tante notizie esaurienti su tanti amici e commilitoni ma, purtroppo, c’è anche il rovescio della medaglia e mi riferisco all’Andare avanti di tanti compagni d’armi: il buon Ten. Vacchetta, un po’ sbruffone ma simpatico, il “Magiur” Campeotto e per fortuna che “Bill” è vispo, vegeto e arguto. Visto in fotografia, non è cambiato molto il “Piccoletto”. Come vedi, vado avanti con la mia calligrafia e non ho la minima intenzione di mollarla, essendo negato per Internet che lascio ai figli e nipotine. Tornando a noi “Peones”, Ti racconto del campo invernale della C.P.O. del febbraio 1962 nella zona di Colle Isarco (BZ). Dovevamo salire alle casermette di Cima Avvoltoio dove avremmo pernottato, viveri KAPPA al seguito e come capofila e guida sull’itinerario il Magiur Campeotto. Sosta della compagnia verso Cima Avvoltoio. In primo piano il Capitano Marchetti e sulla destra il Magiur Campeotto, che non sta suonando la tromba. (19 febbraio 1962) Pag. 2 la. E’ tutto un annaspare senza sapere dove mettere i piedi. Volano gli improperi e tutta una serie di parole e parolacce che è sufficiente immaginare senza scriverle. Il Capitano Marchetti era impietrito; non sapeva che pesci prendere. Subito dietro di lui c’ero io con il 1° plotone mentre tutto il resto della compagnia seguiva come se fosse “la ritirata di Russia”. Il Cap. Marchetti in primo piano, seguito dal Serg. Cattaneo con doppio zaino (19 febbraio 1962—Verso Cima Avvoltoio) Tutto procede bene ed arriviamo sul nostro obiettivo nel pomeriggio. Ci attrezziamo per la notte usando della paglia per giaciglio e gli scarponi come cuscino, giusto per non farli gelare. Bene o male la notte va via e la sveglia non è problematica essendo la maggior parte di noi svegli per il freddo ed in attesa del giorno. Riprendiamo la marcia in discesa sul pendio innevato. Il bosco è più in basso e, dalle carte topografiche, risulta esserci una mulattiera che ci doveva portare vicino al Passo del Brennero. La guida della compagnia, il Magiur Campeotto, prende giù per un canale dove la neve frammista ad arbusti bassi è una vera trappo- 23 /02/1962—Il Ten. Vacchetta, il Serg. Cattaneo e vari Peones nei pressi di Malga Zirago Sbottai con il Capitano: “Perché non andiamo sul dosso del crinale dove c’è meno neve e tutto diventa più facile?” Fortunatamente il Capitano accolse il mio suggerimento e diede l’ordine di deviare a destra e subito fummo sulle tracce della mulattiera che ci portò al Brennero. Giorgio Cattaneo Pag. 3 di Giorgio Colavero Trento - 6 marzo 2015. Nella caserma Cesare Battisti vengono festeggiati due plotoni del 2° Reggimento Genio Guastatoiri Alpino rientrati da una missione nel Centro dell’Africa. Alla cerimonia, che ha visto schierata la Bandiera di Guerra del Reggimento ed il Gonfalone della Città di Trento, erano presenti, oltre al Col. Luigi Musti, Comandante del Rgt, numerose autorità civili e militari tra cui il Gen.D. Federico Bonato, Cte delle Truppe Alpine, il Dott. Francesco Squarcina, Commissario di Governo per la Provincia di Trento, il Gen.B. Michele Risi, Cte della Brigata Alpina “Julia” e l’Assessore Paolo Castelli in rappresentanza del Comune di Trento. Facevano da cornice una moltitudine di labari e gagliardetti delle varie Associazioni Combattentistiche e d’Arma tra le quali le Bandiere ANGET di Trento e Bolzano. La compagnia di formazione comandata dal Cap. Giovanni Agosti è stata impegnata dal dicembre 6 marzo 2015 - Lo schieramento nella Cesare Battisti di Trento, con la Bandiera di Guerra del 2° Rgt. Genio. Pag. 4 Sopra: il Gen. Bonato, Comandante delle Truppe Alpine, mentre saluta il Reggimento rientrato in sede. Sotto: a sinistra il Gonfalone della Città di Trento decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare e, a destra, il gruppo delle rappresentanze delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma. Pag. 5 Bangui - Con l’ausilio di una autogrue viene movimentata una passerella pedonale metallica a premessa del montaggio di un ponte per il transito di automezzi. 2014 ai primi di marzo 2015 nel ripristino di infrastrutture e dei collegamenti viari indispensabili per lo sviluppo del paese. I Genieri Alpini del 2° Rgt. Guastatori Alpino hanno bonificato canali per la prevenzione della malaria, hanno realizzato passerelle metalliche per il superamento di piccole interruzioni, hanno ristrutturato un ambulatorio medico ed hanno montato un ponte TMS (Tezka Mostova Souprava) di 24 metri per collegare tre parti della città di Bangui. Il ponte è stato fornito dalla Pag. 6 Repubblica Ceca, eè stato fabbricato in Polonia, è stato trasportato dalla Svezia ed è stato montato dai nostri Genieri Alpini con la supervisione di tecnici Tedeschi e Cechi. All’inaugurazione del ponte era presente il Generale Filippe Ponties, Comandante Operativo di EUFOR CAR (European Union Force in Central Africa Republic), ed il Presidente della Repubblica Centroafricana, Signora Caterina Samba Panza, cher ha messo in particolare evidenza il ruolo fondamentale dei nostri Genieri Alpini nel montaggio della struttura chiamata “Ponte dell’Unità” (Sewa nel linguaggio locale) in quanto ha riunito due quartieri precedente- mente divisi dalla guerra civile. Giorgio Colavero Bangui - Il “Ponte dell’Unità” montato e varato. Sono in corso le attività di rifinitura (allaccio delle rampe, sistemazione del ghindamento) e di collaudo. Chiedo scusa al Comandante del 2° Reggimento Genio Guastatori Alpino ed a tutto il Reggimento oltre che ai soci delle Province di Trento e Bolzano per il ritardo con cui questa notizia viene pubblicata ma il notiziario precedente a questo è stato spedito negli ultimi giorni di febbraio e la cerimonia di questo articolo si è svolta il 6 marzo. Mi restava solo la possibilità di scegliere tra pubblicare la notizia anche se in ritardo di quasi 4 mesi, oppure far finta di niente e mettere tutto nel dimenticatoio. Ho preferito la prima soluzione. Roberto Scaranari Pag. 7 IL TRAIL RUNNING: VIVERE LA MONTAGNA TRA SPORT, AVVENTURA, CULTURA, STORIA. E questo sono io al Sudtirol Ultra Skyrace 2014 sui sentieri del Sarentino (BZ). Mi avete già conosciuto quando mio padre ha scritto del “Tor des Geants” 2013 nel notiziario n. 40. Pag. 8 di Andrea Scaranari Inizio anni ’90, estate. Dolomiti, quota 2508 m. Avevo vent’anni, ma sembra ieri. Sono seduto su un masso accanto alla stazione a monte della Funivia Porta Vescovo, davanti alla Marmolada. Ad un tratto i cavi vibrano, un familiare sfrigolio metallico: per me è come lo sparo dello “starter”. Mi alzo di scatto e mi lancio di corsa giù in discesa, lungo il sentiero che presto abbandono per i pratoni della pista da sci e le balze erbose tra i piloni della funivia: quei cavi che solcano il cielo azzurro sono la mia “guida”, quella cabina che scende lenta ma inesorabile il mio avversario. Non riuscii ad arrivare ad Arabba prima di quella cabina, come in quegli stessi anni non riuscii (dovetti “tagliare” il percorso causa ginocchio fuori uso) a tenere il passo del mio amico Francesco “Cavallo Pazzo” Martinelli in un giro di 3 giorni, autogestito e molto improvvisato, tra rifugi di alta montagna in Trentino – Alto Adige: tappe massacranti con oltre 15 ore di cammino al giorno, una notte in Rifugio e una sotto le stelle nel sacco a pelo vicino alla chiesa di Carisolo (TN). Tuttavia non mi resta il ricordo amaro di due “sconfitte” sportive, bensì quello dolcissimo dell’avventura e della sfida, del sentirsi il cuore in gola e le cosce che bruciano per lo sforzo, dell’addormentarsi stravolti dalla fatica mentre lo sguardo vaga tra le stelle di una fresca e silenziosa notte estiva. Allora ancora ignoravo che dalle pulsioni che mi animavano, di vivere la montagna in modo primitivo e selvaggio, di trasformarla in un campo di battaglia per una sfida tutta con sé stessi, sfida del corpo ma soprattutto della volontà, da quelle stesse pulsioni prendevano vita proprio in quegli anni le prime “sfide collettive organizzate” che sarebbero in seguito diventate degli sport di massa: l’ultra-trail, lo sky-running, il “chilometro verticale” (quest’ultimo consiste nello sfidarsi, spesso con partenze sfalsate per non intasare il sentiero, su un sentiero che salga esattamente di 1000m di dislivello e con uno sviluppo lineare non superiore ai 5 km), tutte declinazioni diverse (per lunghezza del percorso, tipologia di sentieri, quota media di svolgimento della corsa) dell’unica e unificante disciplina della “corsa in montagna” o “trail running”. Gli atleti più forti corrono quasi sempre lungo il percorso (raggiungendo anche andature sotto i 4 min/km nei tratti pianeggianti e scorrevoli), limitandosi a camminare solo nei tratti di salita più ripidi o tecnicamente impegnativi. La maggior parte dei trailers, tuttavia, alterna il passo alla corsa, godendosi i paesaggi e scambiando battute ed impressioni con gli altri concorrenti e con i volontari che incontrano nei vari “punti di ristoro”: in questi “buffet” allestiti presso semplici banchetti o gazebo, ma anche in tende da campo o grandi sale e palestre, troverete in abbondanza acqua, soluzione salina, coca-cola, te’, biscotti, frutta secca, banane, spicchi d’arancia e per le gare più lunghe anche alimenti più “strutturati” come salumi, formaggi, bruschette, pasta, riso, ecc. Il punto di ristoro è per il trailer quello che per un berbero è l’oasi nel deserto, e per i trailer più “rilassati” può diventare una sorta di salotto d’alta quota, in cui riposarsi (non troppo…) e fare amicizia. Nell’ultimo decennio le gare si sono moltiplicate, come è cresciuto esponenzialmente il numero dei praticanti di questo sport. Le competizioni sono distribuite ormai in tutto l’arco dell’anno, considerando che ai classici appuntamenti tra marzo e ottobre si sono recentemente aggiunte tante gare invernali: dalle brevi corse con le ciaspole ai trail tradizionali, fino al neonato durissimo ultra-trail “La grande Corsa Bianca” (un anello di stradine e sentieri di 160 km tra Valle Camonica, Valtellina e Val di Sole. Tappa unica, in completa autonomia e con la possibilità di scegliere tra muoversi a piedi, con gli sci o con le speciali biciclette “fatbike”. Tutto questo nella prima metà di febbraio: tanta neve, tanto freddo!) Anche la distribuzione geografica delle corse è ormai “a tappeto”: dalle Alpi alla Sicilia, passando per la meravigliosa e troppo spesso sottovalutata montagna appenninica (tra gli altri “Cima Tauffi Trail”, “Gran Sasso Skyrace”, “Ultraserra Celano”) e talvolta snodandosi anche od Pag. 9 esclusivamente in paesaggi collinari (tra gli altri “The Abbots Way” da Bobbio a Pontremoli, la “Ronda Ghibellina” sulle colline toscane della Val di Chio, “Le vie di San Francesco” sulle colline umbre dell’orvietano). Alcune gare sono “tecnicamente” molto impegnative (si pensi al “Trofeo Kima” in Val Masino, 52km con oltre 4000 D+, in gran parte sopra i 2000 metri di quota e con vari passaggi “in parete”, esposti e attrezzati); altre si snodano lungo sentieri facili e con lunghi tratti di carrarecce o strada asfaltata (penso ad esempio al “Tuscany Crossing” della Val d’Orcia, con un percorso molto corribile e paesaggi splendidi). La lunghezza dei percorsi va dai 10-15 km dei veloci mini-trail (che propongono comunque dislivelli positivi significativi, superiori ai 500 metri) 25/01/2015 - La partenza della “Ronda Ghibellina”. Tra i tre percorsi possibili ho voluto provare a fare quello breve (13 Km = Ronda Assassina), ovviamente ad una andatura ben diversa da quella dei percorsi più lunghi. Ma l’ordine di arrivo mi ha dato ragione (1° su 89 arrivati). ai 50-80 dei trail più impegnativi. Ma le distanze possono crescere ancora: sulla scia delle ormai storiche “100 miglia” americane (leggendarie le “Western States 100” e “Leadville 100”) che si corrono principalmente sui monti di Colorado, California ed Arizona, sono nate in tempi più recenti le corrispettive europee, da 160 km circa e quasi sempre sulle Alpi (la più prestigiosa è l’”Ultra Trail du Mont Blanc”, un giro completo del massiccio Pag. 10 Ecco il profilo altimetrico della “Ronda Assassina” del Monte Bianco attraverso il territorio di tre Stati). Ad oggi, tuttavia, il primato mondiale della distanza spetta, tra le corse in montagna, ai 330km del “Tor des Geants” (italianissimo, nonostante il nome): questo “giro dei giganti” è indiscutibilmente l’ultratrail di alta montagna più duro al mondo, trattandosi di un “giro” delle montagne della Valle d’Aosta (lungo le Alte Vie nn. 1 e 2) che si svolge in tappa unica, con partenza ed arrivo a Courmayeur per un dislivello positivo complessivo di 24.000m (ed altrettanti in discesa, ovviamente!). Per i fortunati partecipanti che vincono il sorteggio (le richieste sono sempre almeno il triplo dei circa 700 posti disponibili) è una occasione unica per conoscere a fondo luoghi tradizioni e “carattere” di questa splendida regione italiana; per medici e ricercatori un prezioso e rarissimo “laboratorio a cielo aperto” in cui studiare vari aspetti della fisiologia umana ed in particolare gli effetti di una prolungata privazione del sonno. Requisiti indispensabili per partecipare alle gare? Certificato medico valido per la pratica agonistica dell’Atletica Leggera. Amare e conoscere la montagna. Qualche buona ragione per partecipare ad una gara di trail-running? 1. Poter mettere alla prova la propria tenacia e forza, o semplicemente vivere una bella avventura con gli amici, lungo percorsi di alta montagna a volte così lunghi e articolati che solo una organizzazione di supporto seria ed efficiente (con monitoraggio capillare del percorso e massiccia mobilitazione di personale e mezzi di soccorso) permette di affrontare senza il rischio di perdersi (segnalazione del percorso con baliaggio catarifrangente, cartelli, nastri e altro) o di incorrere in ipotermia, disidratazione o peggio. Tutto questo a fronte di costi di iscrizione Pag. 11 non particolarmente alti: in media una gara di trail costa 1 €/km (ad es.100€ per il meraviglioso “Lavaredo Ultra Trail”, 119 km sulle Dolomiti ampezzane; 110€ per la “Sudtirol Ultraskyrace”, 121 km sui Monti Sarentini in Alto Adige), e la tariffa include anche il pacco gara (di solito con gadgets, maglietta, biscotti, ecc.), il ristoro/pranzo postgara e talvolta il “pasta party” della sera precedente. Molti eventi offrono anche la possibilità di pernottare la notte precedente in palestre o strutture dedicate a costi irrisori (5 o 10 €) 2. Provare il gusto di correre di notte nei boschi o in alta montagna, alla sola luce della luna e della propria torcia frontale: nelle gare di ultratrail è infatti quasi sempre prevista una fascia oraria “notturna” della corsa, anzi alcune gare partono addirittura di sera o di notte. Garantisco che è un’esperienza davvero emozionante: estatici silenzi interrotti da rumori inconsueti, luci lontane di altri concorrenti che affondano e riemergono tra le rocce, solitudine e “presenze” talvolta inaspettate. Ritrovarsi in mezzo ad una mandria di mucche al pascolo a 2000 metri alle 2 di notte sotto la pioggia (e poi si dice “vita da cani”)? Sprofondare in un fitto bosco nella nebbia, cercando i nastri segna-percorso come fossero i sassolini di Pollicino? Attraversare paesini e borghi addormentati, accompagnati dal gorgoglio dell’acqua nel fontanile e salutati solo da qualche gatto impaurito che fugge veloce nell’ombra? Non pensate che le meraviglie di una notte di trail finiscano qui… 3. Fare nuove amicizie, tra persone che condividono con noi la stessa passione per la montagna e lo sport. E tutti noi “montanari” sappiamo quanto possano essere e diventare profondi i legami nati da un tratto difficile di sentiero fatto insieme aiutandosi, o da una barretta energetica divisa con una persona in difficoltà. E’ ovviamente anche un’ottima occasione per imparare qualcosa da chi è più esperto di noi, soprattutto in merito a materiali, alimentazione, strategie di gara. Qualche consiglio? 1. Scarpe adatte. Da trail-running, categoria A5: sono fondamentalmente delle scarpe da running più ammortizzate e con tomaia più resistente, con suola più scolpita e tassellata. Alcuni modelli sono in gore-tex, ma personalmente preferisco quelle tradizionali: il gore-tex è meno traspirante e nella maggior parte dei trail si sa già in partenza che sarà impossibile non bagnarsi i piedi (guadi, tratti di pantano, ecc.), ed è quindi consigliabile avere una scarpa che faccia “uscire” Pag. 12 presto e facilmente l’acqua! 2. Nelle gare lunghe (oltre le 3-4 ore), ricordarsi di bere spesso e a piccoli sorsi (acqua almeno ogni 30 minuti, ogni ora anche un po’ di soluzione con Sali minerali) e mangiare qualcosa ogni 40-45 minuti (meglio se cibo facilmente digeribile come maltodestrine/carboidrati in gel o liquidi, miele). Nelle gare “molto” lunghe (oltre le 5 ore) è secondo me fondamentale mangiare anche cibi solidi, proteine comprese! Questa foto è stata definita da mio padre “Piede a cotechino”. A proposito di scarpe e piedi, il "TDG - Tor des Geants" è di certo una gara estrema, per distanze, dislivello e condizioni climatiche. Impossibile concludere la gara riposati e perfettamente integri: qualche vescica ed un paio di unghie nere sono l'obolo che ogni “finisher” deve pagare. Tuttavia un allenamento muscolare più specifico ed una migliore tecnica di corsa, uniti ad una buona dose di esperienza e saggezza, possono evitare danni maggiori. Nella foto: esteso edema dell'arto inferiore (il mio, il giorno dopo aver chiuso il TDG 2013) causato da tenosinovite del tendine tibiale, che tradotto in termini sportivi significa "discese impegnative e lunghe più di 20 km bisogna saperle gestire!" Pag. 13 3. Non lesinare sul “bagaglio”: scorte alimentari, attrezzatura, vestiario. Meglio portare qualche etto in più che rischiare una crisi di fame o di freddo, o restare al buio in piena notte. A prescindere dai “materiali obbligatori” richiesti dal regolamento nelle varie gare, suggerirei di portare sempre con sé un pile e dei calzini caldi di ricambio, del nastro adesivo resistente (ottimo il cosiddetto “nastro americano”), un coltellino, una torcia frontale di riserva (e con batterie di riserva!). Sarà sicuramente sufficiente uno zainetto da trail tra i 5 ed i 20 litri (per le gare più lunghe), meglio se con tasche porta-borracce sugli spallacci (alcuni preferiscono la sacca idrica nello zaino, da cui bere tramite lungo tubicino: io la trovo scomoda, soprattutto per le manovre di riempimento). 4. Utilizzare i bastoncini nei trail lunghi o con consistenti dislivelli: possibilmente modelli da Nordic Walking, da utilizzare con la tecnica del Nordic Walking! Nelle salite più lunghe e ripide sono molto utili per avere più “propulsione” e togliere un po’ di lavoro ai quadricipiti; in discese ripide possono servire a darsi più stabilità e “scaricare” un po’ le ginocchia. Ne esistono di vari tipi (pezzo unico, a due elementi, a tre elementi) e materiali (attenzione a quelli al carbonio: sono molto leggeri ma anche più fragili!), con prezzi variabili tra i 20 ed i 150 euro. Curiosità Il panorama delle gare di trail-running è oggi davvero…variegato! Da segnalare alcune interessanti gare bizzarre e “goliardiche” come l’”Arrancabirra” (Valle d’Aosta) e la “Corri&salsiccia” (Toscana, credo che da quest’anno esista anche la variante vegetariana “Corri&peperone”!): bere birra o mangiare salsicce e fagioli ai ristori permette di ottenere “sconti” sul tempo finale all’arrivo, e correre “mascherati” è apprezzato se non addirittura obbligatorio. Sono invece piuttosto scettico sui vari trail a tema “storicocommemorativo”: gare come l’ormai affermato “Trail degli Eroi” (con passaggio degli atleti nel Sacrario di Cima Grappa e presso le trincee della Grande Guerra) e la “Strafexpedition” (corsa di 50 km sull’Altopiano di Asiago, nei luoghi teatro della sanguinosa Battaglia degli Altipiani del 1916) hanno sì il merito di avvicinare tante persone, specialmente i giovani, agli importanti e dolorosi eventi della storia patria, e tuttavia non mi convince questo “mescolare” il sacro (l’estremo sacrificio di tanti ragazzi pieni di sogni e speranze) al profano (le fatiche sportive di chi, comunque Pag. 14 vada, la sera se ne tornerà tranquillo a casa sua tra i suoi cari). Per chi vive in città? Non c’è problema. Nelle città con grandi aree verdi e dislivelli “naturali” (orografia irregolare, zone collinari vicine, parchi cittadini) sono nati gli “urban trail” (corse podistiche su fondo misto, tra i 10 e gli 80 km, con dislivelli compresi generalmente tra i 300 ed i 1000 metri: tra le più suggestive Firenze e Parigi). E nelle grandi metropoli piatte come una tavola? Si sceglie il grattacielo più alto e si organizza una bella gara di “vertical running”: sù di corsa lungo una rampa di scale per 30, 40 o addirittura 80 piani! La gara dell’Empire State Building (New York, USA) è una delle più prestigiose del circuito mondiale, ma da quest’anno avrà un patinato concorrente ne “La Verticale de la Tour Eiffel” (ascensione completa del celebre monumento parigino: 1665 gradini per 279 metri di dislivello!). Un passaggio molto particolare della “Ronda Ghibellina” 2015 Internet e riviste Per i calendari delle gare, forum ed articoli interessanti: www.wedosport.net www.distanceplus.com Pag. 15 www.trailrunning.it www.spiritotrail.it (ottimo il forum) Riviste specializzate in edizione cartacea : Spirito Trail (solo in abbonamento, vedi sopra per il sito internet), Soul running (solo in abbonamento). Altre riviste sul running dedicano spazio al trail r unning (t ra t utt e “Runner’s World” edizio- Ancora a proposito di piedi e scarpe, ho cercato ne italiana e “Correre”, di galleggiare sull’acqua ma il risultato è stato che si possono acquista- fallimentare: Piedi zuppi. re anche direttamente in edicola). Video consigiliati Sull’”Ultra Trail du Mont Blanc” (UTMB), uno dei più prestigiosi ultra-trail al mondo: The North Face: Curiosity https://www.youtube.com/watch?v=GNWkehVuO84 Jason Schlarb - Trail Minded #4: UTMB® race report https://www.youtube.com/watch?v=GtDtyriCQtM Sul “Tor des Geants”: DAYS OF GIANTS 7 minuti https://www.youtube.com/watch?v=Ajg8FUFKMJc Sul “Lavaredo Ultra Trail”: THE NORTH FACE® LAVAREDO ULTRA TRAIL 2014 https://www.youtube.com/watch?v=Z_PkBwFK-ps Su Marco Olmo (mito del trail, ha vinto due UTMB consecutive a quasi 60 anni di età!) Pag. 16 MARCO OLMO ULTRA RUNNER https://www.youtube.com/watch? v=3pGSNzcuzvQ La Voce di Carovigno intervista Marco Olmo: IO CORRO PER VENDETTA https://www.youtube.com/watch? v=eww7-pp0Ub8 Sul “Fully Vertical Kilometer” (In Svizzera, la più famosa e dura gara sul chilometro verticale: 1000m di dislivello in 1,9km! Il tutto tra vigneti e poi bosco, lungo una ferrovia a cremagliera dismessa. Nel 2014 l’italiano Urban Zemmer ha stabilito qui il record del mondo della disciplina, completando la gara in meno di mezz’ora!): KM VERTICAL FULLY 2010 KM https://www.youtube.com/watch? v=uVRNjlEY8GI E se siete arrivati fino a questo punto: grazie per la pazienza Andrea Scaranari Commento del Capo Gruppo. Ovviamente non posso che essere molto felice e soddisfatto della passione che mio figlio sta mettendo in questa forma di sport e dei risultati che ottiene. Certo, è un modo diverso di affrontare la montagna con le sue fatiche ma, sotto vari aspetti, è confrontabile con quello che abbiamo fatto noi e che ancora fanno i professionisti militari alpini di oggi. Converrete spero con me che queste gare, come le nostre ascensioni, si affrontano con la preparazione, il fiato, il cuore, i muscoli ma, soprattutto con la testa, stringendo i denti pur di arrivare al risultato voluto. Ne ho parlato e discusso con amici pari grado, anch’essi in pensione, ed i pareri sono stati molto diversificati, da chi lo approva in pieno a chi, per contro, sostiene rigidamente che la montagna va affrontata in altro modo, con gli scarponi, con i ritmi adatti e con le dovute misure di sicurezza. Sulle strade noi andiamo in auto alle velocità consentite, ma questo non impedisce di esistere alle gare di Formula 1 e allora è giusto che ognuno affronti salite e discese come preferisce e ….. beato chi ce la fa! Pag. 17 Dal 2 al 6 febbraio 2015 si è svolta, nell’Alta Val Pusteria, tra Dobbiaco, San Candido e SestoPadola, la 67^ edizione dei Campionati Internazionali Sciistici delle Truppe Alpine (Ca.S.T.A.), campionati finalizzati alla valutazione del livello di efficienza operativa ed al grado di preparazione fisica raggiunta nelle discipline invernali dai Reparti partecipanti. Anche questa edizione ha vi- sto la partecipazione delle “penne nere” del 2° Reggimento Trasmissioni Alpino di Bolzano, unitamente ad una componente della Cp.t. della B. alp. “Taurinense”, sia alle competizioni sportive sia per la messa in opera del complesso sistema di comunicazioni a supporto del Comitato OrganizzatoreIn tale quadro, la Brigata Trasmissioni ha supportato il Comando delle Truppe Alpine, per la mes- Il plotone del 2° Reggimento Trasmissioni Alpine. Pag. 18 sa a punto di tutti gli aspetti C4 avvalendosi del concorso della SCU.T.I. per le riprese video. Sono stati inoltre impiegati sistemi in dotazione alla Brigta RISTA EW tra cui sistemi radar. In particolare è stata realizzata una complessa rete di collegamenti con varie tipologie di vettori, radio, ponti radio e satellitari, che hanno garantito tutte le comunicazioni oltrechè la diretta streaming degli eventi sportivi. Il 2° rgt.t. ha inoltre partecipato con una propria rappresentativa a tutte le prove, sia a livello plotone sia individuali, conseguendo il secondo posto nella classifica combinata - slalom gigante Maschile di categoria 4 con il Serg. Mariano Dino e il terzo posto nello slalom gigante cat. Femminile con il C.le Magg. Sc. Orso Diana,. Il 2° rgt.t. si è classificato 14° assoluto su 35 rappresentative partecipanti. A completare i lusinghieri risultati complessivi, anche il Comando delle TIE ha partecipato con un concorrente individuale, il Ten. Col. Paolo di Pietro, al Campionato italiano dell’Esercito di sci alpino - slalom gigante maschile, classificandosi al terzo posto di categoria ed al 25° posto nella classifica nazionale. Personale in servizio presso il Centro di Supervisione dei Servizi C4 Pag. 19 Premiazione del C.le Magg. Sc. ORSO Diana Premiazione del Ten.Col. Paolo Di Pietro Pag. 20 Premiazione del Serg. Dino Mariano (al centro) Foto di gruppo del 2° Reggimento Trasmissioni Alpine ai Ca.S.T.A. 2015 Pag. 21 Bene, eccomi qua! Da quanto ho potuto capire vi manca qualcuno nato nel 1951, avete pochi iscritti del Cancro, nessuno che abita in Francia; faccio proprio al caso vostro! A parte gli scherzi ho sempre avuto un po' di rincrescimento ad essere solo geniere e non anche alpino (vedere la foto allegata di mio padre classe 1914 e dei miei zii per capirne il motivo) ed ora mi accorgo che mi posso considerare Geniere Alpino! Tra l'altro, caro Roberto, ci siamo certamente incontrati in Bolzano (purtroppo ho la memoria un po' corta, ero al plotone comando di reggimento nell'ufficio del Sergente Maggiore Carmine Gesualdo). Dopo il servizio militare una vita da bancario, ma sempre con grandi scarpinate per monti, per poi approdare sulle Alpi francesi come addetto agli impianti sciistici e finalmente pensionato nei Pirenei (la montagna sempre la montagna! con la M maiuscola!). Dunque, mi iscrivo, orgoglioso, come socio ordinario; saluti a presto o, come dicono dalle mie parti: adishatz! Eugenio Morino Pag. 22 Ho dedicato una presentazione un po’ diversa dal solito ad Eugenio Morino per vari motivi, che vi elenco: è un “genovese” come me e a queste cose non si comanda; era in servizio al 2° Reggimento Genio a Bolzano dal dicembre 1972 all’ottobre 1973 come Caporal Maggiore e poi come Sergente; abita in Francia a Orincles, a circa 10—12 Km. da Lourdes e quindi il primo pensiero è corso ad un possibile (forse) pellegrinaggio di gruppo (ci penseremo e vedremo se e come fare); E non basta: stavo ancora leggendo la scheda personale che ha compilato con puntualità e precisione (cosa fatta da pochi) quando ho ricevuto il materiale relativo ad un confronto tra gli organici del Genio Francese e del Genio Italiano, che vi propongo ad iniziare da questa pagina. Immagino di interpretare il pensiero di tutto il Gruppo dando il benvenuto in mezzo a noi ad Eugenio. NOTIZIE SUL GENIO FRANCESE di Eugenio Morino In quanto residente in Francia ormai da 15 anni (peraltro con la doppia nazionalità) ho pensato bene informarmi un po’ circa il Genio d’oltralpe ed ecco che cosa ne è venuto fuori: Esistono 9 reggimenti : 3° reggimento del genio 6° reggimento del genio 13° reggimento del genio 17° reggimento del genio paracadutisti 19° reggimento del genio 25° reggimento del genio aviazione 31° reggimento del genio 1° reggimento del genio legione straniera 2° reggimento del genio di montagna legione straniera Quest’ultimo, evidentemente, è quello su cui cade particolarmente la nostra attenzione. Esso fa parte della sola brigata di fanteria di montagna francese che è così composta: Pag. 23 27° brigata di fanteria di montagna composta come segue: 13° battaglione cacciatori delle Alpi (alpini) 7° battaglione cacciatori delle Alpi (alpini) 27° battaglione cacciatori delle Alpi (alpini) 4° reggimento cacciatori a cavallo (carristi) 93° reggimento artiglieria di montagna 2° reggimento del genio di montagna legione straniera 27° compagnia comando e trasmissioni di montagna Per quanto riguarda il 2° reggimento del genio di montagna legione straniera, ecco qualche notizia : Fondato nel 1999, erede delle tradizioni dei battaglioni e compagnie del genio legionari d’Indocina; sede Saint-Christol (Vaucluse) e cioè nel sud della Francia, nella zona della Provenza. Il suo organico prevede 944 uomini distribuiti in 6 compagnie (1 comando e logistica, 1 amministrazione e sostegno, 1 d’appoggio, 3 da combattimento). Ha fatto missioni in Bosnia, Afghanistan e Kosovo. Tutti i legionari del Reggimento hanno conseguito i brevetti militari di alpinismo e sci; inoltre gli ufficiali seguono gli stages di qualifica alla Scuola Militare di alta montagna di Chamonix. Non ci sono dati in merito ai mezzi e materiali ma possiamo immaginarli simili per tipologia e quantità a quelli dei nostri Reggimenti. Del resto l’evoluzione in questo settore è talmente rapida che sarebbe veramente difficile ed oneroso poter fare degli elenchi che, se privi della descrizione dei singoli apparati avrebbe scarso valore, specie se paragonati a quelli che avevamo trenta o quarant’anni fa, ai tempi della naja, tanto per intenderci. Quando ho risposto ad Eugenio che avrei inserito i dati che lui mi aveva mandato sul Genio dell’esercito Francese solo quando avessi trovato il tempo di raccogliere le idee ed i dati sul Genio del nostro esercito (sembra di avere sempre tutti i dati a portata di mano ma quando devi scriverli su una pagina ti accorgi che non sono ordinati o incompleti o comunque impresentabili), lui ha risposto prontamente che ci avrebbe pensato lui e poco tempo dopo mi è arrivato dalla Francia il Genio Italiano. Vorrei cogliere questa occasione per sollecitare i nostri soci italiani a collaborare per quanto possono alla redazione di questo notiziario, proprio come ha fatto in modo assolutamente spontaneo il nostro Eugenio. Pag. 24 NOTIZIE SUL GENIO ITALIANO di Eugenio Morino Comando Genio Nasce a Roma nel 2010 dalla fusione della Scuola del Genio con il Comando della Brigata Genio di Udine. Da tale Comando dipendono direttamente: Rgt. Addestrativo - sede: Cecchignola - “Par Ingenio Virtus” Centro di Eccellenza Counter IED - sede: Cecchignola Multinational CIMIC Group – sede: Motta di Livenza (TV) “Milites civisque alacrites” Rgt. Genio Ferrovieri sede: Castel Maggiore (BO) - “Fervidis rotis ad metam” 2° Rgt. Genio Pontieri - sede: Piacenza (PC) “Per ogni ponte una superba sfida” 6° Rgt. Genio Pionieri sede: Cecchignola (RM) “Per aspra via ad aspra meta” Dipendono invece dal Comando delle Forze Operative Terrestri: (sia pure attraverso comandi intermedi di demoltiplica) 2° Rgt. Genio Guastatori Alpino – Brigata Alpina Julia – sede: Trento “Per omnia asperrima” 3° Rgt. Genio Guastatori – Brigata di Cavalleria Pozzuolo del Friuli - sede: Udine “Arresto e distruggo” 4° Rgt. Genio Guastatori – Brigata Meccanizzata Aosta - sede: Palermo (PA) “Ad ogni costo” 5° Rgt. Genio Guastatori – Brigata Meccanizzata Sassari - sede: Macomer (NU) “Impervia cedant” 8° Rgt. Genio Paracadutisti Folgore – Brigata Paracadutisti Folgore - sede:Legnago (VR) “Avanti è la vita” 10° Rgt. Genio Guastatori – 132° Brigata Corrazzata Ariete - sede: Cremona (CR) “Al mio valor l’aspro cimento è sprone” 11° Rgt. Genio Guastatori – Brigata Meccanizzata Pinerolo - sede: Foggia (FG) “Peritus et audax” 21° Rgt. Genio Guastatori – Brigata Bersaglieri Garibaldi sede: Caserta “Tutto osare” 32° Rgt. Genio Guastatori Alpino – Brigata Alpina Taurinense sede: Torino (TO) “Fino alla fine” Pag. 25 Nel mese di maggio mi ha contattato Alfio Faustinelli invitandomi a verificare la possibilità di organizzare una ascensione di gruppo alla Presanella. Con l’occasione mi ha inviato una sua foto scattata sulla vetta dove era arrivato salendo dal Rifugio Denza per un percorso che io ho fatto una volta in discesa e che è Pag. 26 caratterizzato dall’attraversamento di un ghiacciaio pieno di crepacci (e adesso, sranno ancora di più e più grandi, credo). Dopo una “botta” di forte entusiasmo iniziale al pensiero di tornare su questa montagna che ha segnato un punto di riferimento importante nella mia vita ed in quella di molti amici della fine degli anni ‘60, sotto il profilo alpinistico e sotto l’aspetto emotivo ed affettivo, sono sopraggiunti una serie di dubbi in merito alla reale possibilità, da parte mia, di riuscire a salire in vetta dopo anni di vita sedentaria, sempre attaccato ad un computer, con sporadici momenti di attività fisica. Ho comunque avviato un programma di allenamento graduale, per quello che Roma può offrire come salite. Ma gli aspetti importanti da mettere a fuoco sono altri e cioè definire il programma di un raduno che faremo comunque, eventualmente con esecuzioni diversificate a seconda delle condimeteo ma anche delle condizioni fisiche dei singoli al momento della salita. Ho parlato al telefono con il gestore del Rif. Segantini - Egidio Bonapace - che mi ha aggiornato sul percorso per la Presanella e che cerco di riassumere. Fino al termine della morena, niente di cambiato (bisogna camminare e basta). Poi, un po’ più sopra, dopo il sentiero tra facili roccioni, si mettono i ramponi ma non si punta più in diagonale a destra verso la Bocchetta di Monte Nero, che è diventata pericolosa per i sassi che può scaricare, ma si va più a sinistra, poi, arrivati su, si scresta e sul versante opposto è stato preparato un percorso attrezzato con funi di sicurezza che, lungo una cengia, passa sulla Bocchetta di Monte Nero e continua, pressoché in orizzontale, senza più scendere la scaletta (che è stata tolta) e quindi senza perdere quota. Mi sembra di aver capito che sono state messe delle assicurazioni anche nel tratto dei “Caminetti” appena prima del nostro Bivacco (chi usa internet può leggere e vedere molto sul sito www.rifugiosegantini.com/ escursioni.html) Ma per chi invece non usa il computer, metto qui di seguito due foto per cercare di far capire meglio come è cambiata la salita alla Presanella. Il nuovo percorso sulla sinistra della Bocchetta di Monte Nero.(prestito dal sito). Pag. 27 Un tratto della cengia dopo aver screstato. Questa foto è stata fatta probabilmente durante la discesa perché in salita si dovrebbe avere la parete sulla destra e non sulla sinistra come si vede qui. (immagine presa in prestito dal sito del Segantini) A questo punto non ci rimane che mettere a punto un possibile programma per questo incontro. Pensando che molti, forse un po’ meno di molti, anzi, forse solo alcuni (visti i tempi di magra), potrebbero andare in vacanza in luglio ed in agosto, ho pensato ad un incontro che inizia domenica 30 agosto a Pinzolo verso l’ora di pranzo (pranzo scarno e ridottissimo perché poi, nel pomeriggio, bisognerà salire al Rif. Segantini e sarà opportuno evitare grossi piatti di polenta con i funghi o cosciotti interi di agnello o di cinghiale). Pag. 28 Poi, nel pomeriggio, in macchina fino a Malga Vallina, cercando di unire insieme gli equipaggi a valle in modo da avere poi meno problemi a parcheggiare a Malga Vallina. L’incontro a Pinzolo è valido per tutti quelli che arrivano da valle mentre quelli che arrivano dal Tonale eviteranno probabilmente di scendere fino a Pinzolo per poi risalire fin quasi a Sant’Antonio di Mavignola, al bivio per la Val d’Amola. Ma conviene leggere prima il programma e poi vedere suggeri- menti e prescrizioni tenendo presente che il gestore del Segantini mi ha garantito la disponibilità fino a 40 posti letto per la notte tra domenica 30 e lunedì 31 agosto. PROGRAMMA Domenica 30 entro le 16,30 arrivo al parcheggio di Malga Vallina 17,00 - 18,15 salita al Segantini (con calma) 18,30 - 22,00 scambio saluti, cena, e poi a nanna. Lunedì 31 05,00 - 06,00 sveglia, colazione, preparativi e via. 10,00 - 12,00 arrivo in vetta (più forti e meno forti) 13,00 - 14,00 discesa al bivacco e sosta per foto 14,00 - 16,30 discesa dal bivacco al Segantini 16,30 - 17,00 scambio di saluti e poi tutti via PRESCRIZIONI Chi deciderà di venire sa certamente come si va in montagna per cui ricorderò solo i punti essenziali. Bisogna avere al seguito: zaino (leggero) Casco ramponi piccozza Imbrago (con due moschettoni) Cordina (20 m. facoltativa) Vestiario per sole scottante ma anche per bufera di pioggia e freddo Occhiali da sole Guanti Lampada a batteria Generi di conforto per il lunedì sulla Presanella Altimetro Probabilmente avrò dimenticato altre cose importanti ma confido sulla vostra esperienza e sulle abitudini diverse che ciascuno di noi sicuramente ha. TEMPI PER LE COMUNICAZIONI Ho promesso al gestore del Segantini che entro il 15 agosto gli avrei saputo indicare un numero, anche se approssimativo, di partecipanti. Ne consegue che vi lascio il mese di luglio per pensarci, ma chi fosse intenzionato a venire mi dovrebbe comunicare entro il 31 luglio la sua intenzione ed eventualmente il numero di familiari che intende portare al Segantini. Sul sito che ho indicato a pag. 27 ci sono anche i prezzi che posso anticiparvi almeno per l’essenziale: per i soci CAI 12 euro per il pernottamento mentre per i non soci ce ne vogliono 24. Si può fare una mezza pensione che, per 40 euro, vi da cena, pernottamento e colazione. Io ringrazio ancora Alfio Faustinelli per la bella idea che ha lanciato e spero solo di riuscire ad allenarmi abbastanza per arrivare in vetta con voi, altrimenti mi fermerò al Segantini a piangere dal dispiacere. Pag. 29 di Roberto Scaranari Ho già fatto altre volte degli articoli sull’ISCAG ma questa volta l’aggiornamento della situazione è più impostante e significativo del solito. Gli elementi più significativi si possono individuare facilmente nel personale, ad iniziare dal nuovo Direttore, il Col. Infussi, che ha dimostrato subito una grande volontà di risolvere i problemi (e all’ISCAG è tutto un problema) e, soprattutto, di non perdere tempo in chiacchiere. Così, in attesa che possano essere finanziati più importanti ed onerosi lavori di consolidamento delle strutture, è stato avviato un programma minore, ma importantissimo, di messa in sicurezza degli elementi che potevano rappresentare un rischio per i visitatori e di radicale pulizia e ristrutturazione dei cortili oltre che di illuminazione di tutta l’area compresa la torre che oltre ad essere visibilissima di notte anche da molto lontano, di giorno è tornata a far sventolare altissimo un Tricolore di grandi dimensioni. Contemporaneamente si è ingrandito il gruppo di studiosi e ricercatori che sempre più spesso vengono all’ISCAG per cercare documenti, antichi progetti di fortificazioni e fotografie storiche. E qui devo tornare sul fattore personale perché già prima Pag. 30 dell’arrivo del nuovo Direttore, erano giunte all’Istituto due Signore (Maria e Nilla, in ordine alfabetico) già dipendenti civili della Difesa, provenienti da altro ente che è stato ristrutturato in senso riduttivo. Adesso i ricercatori, che possono venire solo su appuntamento, trovano delle interlocutrici attente e sufficientemente conoscitrici degli archivi documentali ed iconografici in modo da poter suggerire dove approfondire le ricerche e soprattutto sanno trovare i documenti ed i progetti di interesse. Per l’archivio fotografico mi prendo immodestamente il merito di essere arrivato pochi giorni fa a 51.960 fotografie passate allo scanner e memorizzate sul database che offre la possibilità di ricerche incrociate sui dati di ogni foto ma anche direttamente sulle immagini. Lo scorso 2 giugno, nel pomeriggio, L’ISCAG ha ricevuto la visita di una sessantina di persone, sulla base di inviti diramati precedentemente dal Direttore. Sulla base di questa esperienza, è possibile adesso effettuare visite guidate di gruppi non eccessivamente numerosi di persone, previa prenotazione. Quindi, cari soci, se doveste venire a Roma, magari per altri motivi, tenete presente questa opportunità: vi assicuro che ne vale la pena (Tel. 06.3725446). R.S. Non si tratta di un capriccio ma di una necessità. Quando abbiamo aperto il Conto Corrente Postale del Gruppo, nel lontano 2004, il personale dell’Ufficio postale cui ci siamo rivolti, ci ha detto che, non avendo un codice fiscale del gruppo, l’unica soluzione era aprire un conto che riportava nell’intestazione anche la voce “Gruppo Alpino Anget” ma, in sostanza, era praticamente un conto intestato alla mia persona (anche ai fini delle imposte). Dopo 10 anni abbondanti mi sono fatto coraggio ed ho affrontato prima l’Agenzia delle Entrate per avere il Codice Fiscale del Gruppo (e non vi dico i documenti che ho dovuto presentare) e poi la direttrice dell’Ufficio Postale che è stata forse più esigente dell’impiegata dell’Agenzia delle Entrate. Comunque adesso è fatta e vi comunico subito i nuovi dati: Codice Fiscale del Gruppo Alpino Anget = 97844230587 Nuovo Conto Corrente Postale = 01026316255 Nuovo IBAN del Gruppo = IT36K0760103200001026316255 Sia il CC che l’IBAN hanno ovviamente la stessa intestazione, e cioè: Gruppo Nazionale di Specialità Genieri e Trasmettitori Alpini Io ho cercato di far mettere una intestazione del tipo “Gruppo Alpino ANGET” e basta ma non c’è stato niente da fare perché il Codice Fiscale è stato assegnato ad una Ente con quella dizione e quella, e solo quellew, si deve e si può usare. Con il notiziario di fine ottobre vi manderò i moduli di CC con le nuove dizioni ed i nuovi numeri di codice. Tuttavia, nel caso ci fossero ancora in giro dei vecchi moduli, terrò il vecchio conto aperto fino al 25 settembre (il che vuol dire non fare più versamenti oltre il 5 settembre pena lasciare dei soldi in un limbo indefinito da cui sarà difficile riuscire ad estrarli) in modo da chiuderlo entro il 30 e non pagare più le imposte per l’ultimo trimestre 2015. A proposito di soldi e versamenti, ci sono ancora 17 di voi che “si sono dimenticati” di onorare il 2015; avranno trovato nella prima pagina un piccolo biglietto per ravvivare la memoria. Se invece si dovesse trattare di un mio errore, non esitate a farmelo rilevare. R.S. Pag. 31 D'Aurelio Salvino 02 Ferrarini Carlo 02 Fedon Giovanni 08 Savoldelli Antonio 12 Liaci Carmelo 14 Ravani Martino 15 Biciotti Mario 16 Cecchini Ciriani Alberto 17 Viezzoli Lucio 17 Papa Lorenzo 20 Colavero Giorgio 23 Bottaro Mario 24 Zerboni Alberto 24 Provenzano Luigi 25 Villa Adriano 25 Treachi Giovanni 26 Di Monaco Massimo 26 Spampinato Antonino 27 Bellomi Giuseppe 27 Montagna Gianfranco 27 Carlino Giuseppe 29 Di Giambattista Cesare 30 Salerno Luciano 30 Franci Roberto Morella Alfio Casotto Armando Penasa Alberto Panzeri Alberto Bottazzi Carlo Casellato Angelo F. Guaccio Alberto Moricca Andrea Polloni Osvaldo Raneri Assunto Ranaudo Donato Chiodelli Renato Nencini Eros Evangelista Michele Medolago Antonio Colavero Sergio Resce Ivan 02 03 05 06 09 10 11 11 11 13 15 15 19 19 25 25 27 30 Questo notiziario è visibile a colori, in formato PDF, sul nostro sito www.gruppalpanget.it DIREZIONE e REDAZIONE Martinelli Giancarlo Zedda Ranieri Holzer Virginio Travaini Tarcisio Vadacca Enrico Cicolin Maurizio Vecchione Antonio Sciocchetti G.Piero Mattelig Giuseppe Micaletto Aldo Formenti Orlando Camerini Giorgio De Monti G.Battista Di Dato Cesare Olivotto Gianfranco Marangon Sergio Serra Angelo Ronda Renzo Donada Marino Storti Remo Paganin Giuseppe Scaranari Leandro Carlino Massimo Entrade Dario Civetta Pasquale 03 05 06 06 07 08 11 11 11 11 13 13 16 19 19 20 21 23 24 25 27 27 28 28 29 Stefanelli Vincenzo 01 Pedretti Ignazio 01 Marchi Cesare 02 Visconti Giovanni 03 Manella Silvano 04 Colaceci Massimo 04 Pastori Gabriella 08 Vieceli Adriano 08 Nicolussi Piero 11 Viero Giacomo 15 Balliana Fabrizio 16 Vezzoli Giacomo 17 Chiarini Enrico 17 Gismondo Salvatore 18 Baldisserotto Ferruc 19 Villa Luigi 20 Duiella Matteo 21 Spagnoli Giovanni 23 Pagano Renato 24 Fiore Gaetano 30 Pronio Francesco 31 Anno 13° - n. 45 - luglio 2015 ISCRIZIONI 2015 e 2016 (Euro 21.00) Via di S.Erasmo, 15 C.C. Postale n. 01026316255 intestato a 00184 ROMA (RM) Gruppo Nazionale di Specialità Genieri e Trasmettitori Alpini Tel. 348.7924800 e 06.77206968 Via di S.Erasmo, 15 - 00184 Roma e-mail: [email protected] Per bonifici bancari, il codice IBAN è: DIRETTORE: Roberto Scaranari Collaboratori per questo numero: Giorgio Cattaneo Andrea Scaranari IT36K0760103200001026316255 Alfio Faustinelli Eugenio Morino www.gruppalpanget.it - www.angetitalia.it - www.pionieriorobica.it www.iscag.it - www.museoalpinidarfo.it - www.centrostudimilitari.it