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Il mattone tira - Associazione Svizzera Inquilini

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Il mattone tira - Associazione Svizzera Inquilini
GIU. 2007 no. 113
www.asi-infoalloggio.ch
INQUILINI
UNITI
In quest’ultimi anni, l’edilizia ha avuto una ripresa
importante. Dopo anni, in
cui più nessuno piazzava un
mattone, si è ricominciato a
costruire. Per anni il mercato dei capitali la faceva da
padrone, le borse impazzivano e qualcuno, ogni tanto,
rimaneva fregato.
Si è capito che bisognava investire in qualcosa di solido,
di sicuro. E così il mattone
è apparso subito come l’investimento da fare. Il mercato dei capitali, con i tassi
ipotecari ai minimi storici,
ha soffiato vento forza sette
nelle vele dell’edilizia.
Con grande euforia si è
iniziato a costruire case e
palazzi. Oggetti di lusso,
ma anche appartamenti
che messi in vendita hanno
coronato il sogno di una vita
di tanti inquilini.
Questo è successo nelle città, ma anche in periferia,
dove il terreno ha ancora
un prezzo accettabile, e dove
ora non si trova più un’aiuola per piantare i porri.
E la frenesia continua. Pure
in questi ultimi mesi, giornali e internet lanciano offerte d’acquisto, anche se la
Camera Ticinese dell’Economia Fondiaria, lancia il
suo primo allarme: siamo
poi sicuri che tutto quanto
si sta costruendo, sarà as-
In questo numero
Dossier: il rumore
■
Rapporto attività ASI
■
Riconsegna dell'appartamento
POSTCODE 1
Ass. Svizzera Inquilini - Fed. della Svizzera Italiana
via Stazio 2, 6900 Massagno
G.A.B. 6500 Bellinzona 1
■
Mercato dell'alloggio
Il mattone
tira
sorbito dal mercato? Sempre
la CATEF afferma che le
banche ora, sono più prudenti e tendono a chiudere
il rubinetto.
Un recente studio edito
da Credit Suisse (Mercato
immobiliare 2007, fatti e
tendenze) preannuncia che
il fabbisogno di alloggi aumenterà fino al 2010, per poi
subire negli anni successivi
una contrazione. Le opinioni
quindi sono contrastanti, e
bisognerà aspettare segnali
più attendibili per capire
cosa succederà in futuro.
Quello che invece, già ora
ci si potrebbe attendere, è
l’aumento dell’offerta d’appartamenti in affitto. Infatti, chi ha acquistato ha a sua
volta liberato dei locali.
Chi si orienta su oggetti di
lusso, si presume lasci libero un appartamento caro,
che non è certo alla portata
dell’inquilino con una disponibilità media.
Spesso però, si liberano appartamenti con un affitto
interessante. Il più delle
volte, può diventare proprietario chi per anni ha pagato
un affitto sopportabile, e ha
così messo un gruzzolo da
parte.
Ad approfittarne quindi dovrebbero essere gli inquilini.
In realtà ciò non succede.
Ad ogni cambio, l’affitto si
alza. La domanda d’alloggi
con un prezzo ragionevole è
in ogni modo alta ed il tasso di sfitto talmente basso,
che l’effetto calmiere non si
vede. C’è da augurarsi che
in futuro, un effetto benefico
si faccia sentire.
Intanto il mattone tira, gli
inquilini anche, però loro
sempre e solo la cinta.
Politica
della casa
Un aspetto economico
relativo all’alloggio piuttosto significativo della
nostra realtà è il costo
delle pigioni.
Il livello nazionale del
prezzo degli affitti risulta
cresciuto del 2,2% rispetto all’anno precedente,
con un aumento medio
mensile di Fr. 44.-. Si
tratta quasi del doppio, se
confrontato con l’aumento medio dell’indice dei
prezzi al consumo.
Uno studio pubblicato
nell’autunno 2006 dal
BASS1, indica che il mercato dell’alloggio, il mercato più importante in
Svizzera con quasi due
milioni di appartamenti
in locazione generanti a
fine 2005 un valore di circa fr.500.- miliardi, disponeva nel corso del 2006 di
Fr.26.- miliardi derivanti
dalle pigioni annuali. Lo
studio ha indicato che i
canoni di locazione sono
aumentati costantemente, più del 33,5% rispetto
alla variazione dei parametri di calcolo.
La differenza in 17 anni è
stata calcolata attorno ai
Fr. 46 miliardi, ossia Fr.
2,5 miliardi all’anno non
ridistribuiti agli inquilini attraverso la riduzione delle pigioni. Per un
appartamento di media
grandezza significa Fr.
124.- mensili di mancata riduzione del canone
di locazione. Per quello
Anno
2004
2005
2006
Associazione Inquilini
Attività 2006
Il 4 aprile 2007 ha avuto luogo l’Assemblea ordinaria dell’ASI,
dove sono stati presentati, oltre ad un resoconto sull’operato
dell’associazione, anche un bilancio sulla situazione dell’alloggio,
con particolare riferimento alla realtà cantonale. Riproponiamo
dei passaggi scelti di quanto illustrato.
che attiene il livello degli
affitti in Ticino, la media
delle pigioni complessive
mensili, rilevata l’ultima
volta nel 2003, è pari a
998.- franchi. La media
Svizzera è leggermente
superiore, attestandosi a
Fr.1’108.-/mese nel 2006
(+11%, ovvero +1’320.franchi all’anno, 110
franchi al mese)2.
Le cifre esposte vanno
correlate con il reddito
medio pro capite, che in
Ticino si attesta attorno
a Fr. 37’242.- annuali, ossia Fr. 3’103.- al mese. A
livello Svizzero, il salario
medio pro capite si situa
attorno a Fr. 48’604.- ossia Fr. 4’050.-. Attualmente, a livello cantonale
la locazione ricopre quindi il 32% del budget di
un economia domestica
e risulta quindi essere la
voce più importante tra le
spese di consumo.
Il costo delle abitazioni è
aumentato in misura ancor maggiore se si tiene in
considerazione il costante
e preoccupante aumento
Luganese
3375
3419
3411
47.9%
48.3%
47,4%
Mendrisiotto
1250
1224
1229
17.8%
17.3%
17,1%
delle spese accessorie che
ammontavano nel 2004
in media a 150 franchi
al mese, ovvero al 12,6%
dell’affitto lordo3.
Per quanto attiene all’attività dell’associazione, gli incarti aperti dagli
uffici ASI regionali nel
corso dell’anno 2006 sono
leggermente aumentati
rispetto all’anno precedente (1’186 incarti, +21
rispetto al 2005, pari a +
1,7%)
Tale aumento, da leggere
in rapporto al massiccio
calo dei colloqui (-392
casi), indica come le problematiche e le esigenze
degli associati diventino
sempre più complesse,
tali da rendere necessario
un lavoro più approfondito.
In generale, il lavoro dell’associazione è aumentato, basta guardare il
volume delle telefonate
effettuate (3559, ossia
+392), dalle lettere spedite (1847, ovvero +112)) e
dall’aumento del numero
di istanze introdotte presLocarnese
1259
1256
1317
17.9%
17.7%
18,3%
so le autorità giudiziarie
(379, +20).
Quanto alle tematiche
degli incarti si può in
particolare rilevare il
massiccio aumento dei
casi litigiosi che hanno
come oggetto le spese accessorie e i relativi conteggi. Si può osservare il
leggero aumento dei casi
relativi alle richieste di
risarcimento danni a fine
locazione e di liberazione
del deposito garanzia.
Pressoché stabili invece
le contestazioni relative
all’aumento di pigione e
alla disdetta data dall’inquilino.
Infine, è aumentato, con
nostra grande soddisfazione, il numero dei soci
che ha raggiunto la quota
7171.
Note
1
Büro für Arbeits-und sozialpolitische Studien BASS AG, Hypothekarzinsentwicklung und Mieten in
der Schweiz, Ottobre 2006,
2
Rivista “Dati, statistiche e società”, anno VI, N 3, sett. 2006
3
comunicato UST del 21.12.2004
“Rilevazione strutturale degli
affitti”.
Bellinzonese
1157
1187
1214
16.4%
16.7%
16,9%
TOTALE
7041
7086
7171
-13
+ 45
+ 85
Dossier
Mercoledì 25 aprile 2007,
all’insegna del motto “il
silenzio è d’oro!”, si è svolta la “giornata internazionale contro il rumore”
promossa da Cercle Brut
(associazione dei responsabili cantonali per la
prevenzione dei rumori),
Società svizzera di acustica, Lega svizzera contro
il rumore e Medici per
l’ambiente, con il sostengo dell’Ufficio federale
dell’ambiente e l’Ufficio
federale della sanità pubblica. La giornata mirava
a sensibilizzare la popolazione sugli effetti che
un’elevata esposizione al
rumore può avere sulla
salute.
All’inizio del 19º secolo lo
scienziato Robert Koch
(colui che scoprì la tubercolosi) aveva intuito che il
rumore sarebbe diventato
una “malattia” della società, affermando che “un
giorno l’uomo dovrà combattere il rumore come il
colera e la peste”.
Ma di cosa si tratta in
realtà?
Su queste pagine, riproponiamo il contenuto del
materiale informativo e
didattico pubblicato dal
Centro di coordinamento
“Giornata contro il rumore” e dall’Ufficio federale
dell’ambiente UFAM.
Che cos’è il rumore? 1
Dalle pagine internet
dedicate a questo tema
(www.ti.ch/rumore e
www.rumore.ch) leggia-
25 aprile 2007, giornata contro il rumore
IL RUMORE
In Svizzera, circa un milione di persone vive in aree il
cui rumore ambientale è superiore ai valori limiti consentiti. Il rumore nell’ambiente si ripercuote sulla salute
creando problemi fisici e psichici. Il rumore è la forma di
inquinamento ambientale maggiormente percepita dalla
popolazione.
mo che “il rumore è una
forma di inquinamento
che deturpa il paesaggio sonoro. Le strade, le
ferrovie, il traffico aereo
e i poligoni di tiro sono
le fonti di rumore più
importanti. La somma
di tutte le fonti produce il cosiddetto rumore
di fondo che è in continuo aumento. Il rumore
è dunque un fenomeno
strettamente legato ad
un certo modo di evolvere
della società. Le soluzioni sono molto complesse
poiché implicano delle
sostanziali modifiche nell’ambito della pianificazione, della progettazione
di impianti e del proprio
modo di vita”.
Il nostro udito è stato
programmato per permetterci di sentire il sottofondo sonoro tipico di
un paesaggio naturale
oramai scomparso da
tempo. I rumori forti e
inusuali rappresentavano, in epoche oramai
lontane, un segnale di
pericolo al quale il corpo
umano reagiva con un
particolare stato di allerta che lo preparava ad
affrontare la situazione,
abitualmente con la lotta
oppure la fuga. Da allora, il sottofondo sonoro è
cambiato in modo drastico, quale conseguenza del
cambiamento delle nostre
condizioni di vita. Siamo
costantemente sommersi
da un’infinità di rumori
provenienti da disparate
fonti (pensiamo ai rumori
dell’industria oppure delle comunicazioni e della
mobilità).
Il nostro corpo, perché
così programmato, reagisce alle numerose sollecitazioni causate dai
rumori forti e molesti. Il
risultato è che il nostro
corpo vive in un continuo
stato di stress, che compromette il nostro benessere e la nostra salute.
Contrariamente a quanto
facciamo con gli occhi,
non possiamo chiudere le
orecchie. Le onde sonore
raggiungono la membrana timpanica anche di
notte, quando, tra l’altro
vi è una maggiore sensibilità al rumore e le sollecitazioni sonore vengono
continuamente elaborate
dal cervello.
Gli effetti del rumore sull’uomo non dipendono
soltanto dal volume e
dalla durata del rumore
stesso, ma anche dal tipo
di frastuono, dalla sensibilità acustica e dalla
situazione individuale
delle persone nel momento in cui sono esposte agli
stimoli sonori.
Le cause del rumore2
Le fonti di rumore più
determinanti presenti sul
territorio cantonale sono
in ordine d’importanza
le strade, le ferrovie, il
traffico aereo e i poligoni
di tiro . La mobilità è
quindi la principale causa
di rumore. Il risultato è
che con l’aumento degli
spostamenti nella seconda metà del 1900, circa 2/3 della popolazione
svizzera è disturbata dal
rumore.
Non sorprende quindi
che le persone cerchino di fuggire dalle città,
solitamente molto rumorose. Tuttavia, spesso si riscontra una forte
contraddizione, poiché
queste stesse persone,
di frequente, vanno a
Dossier
lavorare in automobile
(diventando così essi stessi una fonte di rumore),
perché difficilmente si è
disposti a rinunciare alle
comodità oramai acquisite. Nemmeno durante il
tempo libero si è disposti
a rinunciare a spostarci
in macchina, tanto che il
50% del traffico motorizzato è legato proprio alle
attività ricreative. Anche
quando si cerca svago e
relax si produce continuamente rumore. La
fuga dall’inquinamento
fonico, inoltre, crea anche una discriminazione
sociale, poiché le persone che rimangono nelle
zone più rumorose sono
quelle che non possono
permettersi un appartamento più tranquillo
e, di conseguenza, più
caro. Evidentemente, gli
appartamenti rumorosi
sono quelli meno richiesti
e così occupati dai gruppi
di popolazione finanziariamente più svantaggiati. Il rumore crea in tal
modo una segregazione
sociale che causa isolamento ed emarginazione.
Effetti del rumore
3
Come già indicato precedentemente, una continua esposizione al rumore fa ammalare, poiché
il corpo si trova costantemente sotto stress. Il
nostro organismo genera
falsi allarmi, poiché subisce stimoli sonori ed elabora così delle sensazioni
di pericolo, che però non
trovano riscontro nella
realtà. Il rumore copre,
inoltre, i veri segnali di
pericolo provocando una
sensazione di insicurezza. Le situazioni di stress
possono provocare danni
alla salute, come disturbi
digestivi, ipertensione,
infarto cardiaco o turbe
del sonno.
Il rumore può diminuire la concentrazione e
provocare cambiamenti
di umore (depressione o
comportamento aggressivo). Studi scientifici
hanno mostrato che l’inquinamento fonico può
causare, tra i bambini,
delle difficoltà di apprendimento oppure, a determinate condizioni, l’aumento dell’aggressività.
Il corpo non si abitua mai
all’inquinamento fonico
ed ogni anno in Svizzera
vengono ricoverate quasi
500 persone vittime del
rumore.
Naturalmente, il primo
organo che soffre dell’esposizione al rumore è
l’apparato uditivo (orecchio), che può anche venir
seriamente danneggiato
(ad esempio, ascoltando
musica ad alto volume).
Soprattutto tra i giovani,
si riscontra un aumento
dei problemi in questo
senso. È quindi importante proteggere le nostre
orecchie affinché si riesca
a sentire, anche in futuro,
tutti i suoni che ci circondano.
Lotta ai rumori4
L’ordinanza federale
contro l’inquinamento
fonico impone ai Cantoni di prendere tutte le
misure necessarie per
limitare i rumori della
strada. Ad oggi, solo un
terzo dei risanamenti
previsti è stato effettuato.
Il Consiglio Federale ha
prolungato i termini per
i risanamenti (2015 per
le strade nazionali e 2018
per le autostrade).
La legge sulla protezione dell’ambiente e l’ordinanza contro l’inquinamento fonico hanno
l’obiettivo di proteggere
la popolazione da rumori
dannosi o molesti seguendo i principi seguenti:
– l’eliminazione del rumore alla fonte
– la prevenzione di possibili fonti d’inquinamento
fonico
– il risanamento degli
impianti rumorosi
– l’addebitamento dei costi a coloro che generano
il rumore
Appositi valori limiti sono
stati fissati per le seguenti fonti d’inquinamento
fonico: strade, rotaie, aeroporti, impianti di tiro
civili, impianti industriali e commerciali.
La protezione dell’udito
sul posto di lavoro è disciplinata dall’ordinanza
sulla prevenzione degli
infortuni. L’ordinanza
sugli stimoli sonori e i
raggi laser fissa invece
dei valori limite volti a
proteggere l’udito nel corso di manifestazioni sonore con musica amplificata
elettronicamente.
Cosa possiamo fare?
La lotta all’inquinamento fonico è una tematica
importantissima. Il risanamento delle strade
è un obiettivo primario,
ma non l’unico. La lotta al
rumore attraverso interventi incisivi alla fonte,
come migliorie tecniche
oppure la rivisitazione
del proprio stile vita, rappresentano a tuttoggi
delle sfide per la politica
e per la società.
Tuttavia, ognuno di noi
può fornire un contributo
importante alla riduzione
del rumore con il proprio
comportamento, soprattutto sulle strade e in
casa. Ecco alcuni accorgimenti che si possono
prendere5:
– utilizzare, quando e
dove possibile, i mezzi
di trasporti pubblici o la
bicicletta, oppure andare
a piedi
– in automobile, guidare
in modo tranquillo e mantenere un’andatura regolare, evitando brusche
frenate e accelerazioni
– in casa, evitare di tenere troppo alto il volume
del televisore, della radio,
anche per rispetto dei
vicini
– durante i lavori di
giardinaggio utilizzare
apparecchi manuale od
elettrici
– nel tempo libero, non
creare disturbo ai vicini
quando si svolgono attività all’aperto, in particolare la sera e nei fine
settimana.
E con i vicini?
I rumori provocati dal vicinato sono anche un’importante causa di disagio.
Questa tematica non è regolamentata, e spetta ad
ognuno di noi adottare il
comportamento più adeguato per evitare i rumori
molesti. I regolamenti
della casa, se esistono,
sono delle valide linee
guida per orientare il proprio comportamento al
rispetto della tranquillità
e della serenità dei vicini.
Ovviamente, si tratta di
una tematica molto delicata, che va affrontata in
modo specifico a seconda
della situazione.
Ci pare utile però riproporre il contenuto
del volantino 6 “rumore:
semplici soluzioni per il
quieto vivere” promosso
dal Cantone Ticino che
illustra schematicamente tutti gli accorgimenti
che si possono prendere,
nella propria casa, per
Dossier
mestici, tenere basso il
volume degli apparecchi,
ridurre il livello dei bassi
degli stereo, utilizzare
cuffie per l’ascolto della
musica.
vità di giardinaggio rumorose (utilizzo tosaerba,
motosega,..).
Rumori che fanno parte
della vita e che sono inevitabili:
attività edili, attività
con martello e trapano,
attività di giardinaggio
rumorose, suoni di strumenti musicali, utilizzo
di elettrodomestici rumorosi, scrosci d’acqua.
pianti di un bambino.
garantire una pacifica
convivenza tra vicini.
Semplici soluzioni efficaci da adottare:
applicare tamponi a sedie
e tavolini, applicare supporti antivibrazioni agli
elettrodomestici, mettere
tappeti sui pavimenti e
utilizzare calzature con
suola in gomma e in tessuto.
Semplici soluzioni raccomandabili:
addestrare animali do-
Rumori che fanno parte
della vita e che sono tollerabili di giorno:
suoni di strumenti musicali, utilizzo di elettrodomestici rumorosi (aspirapolvere, frullatore,...),
rumore dell’acqua dei
sanitari.
Rumori che fanno parte
della vita e sono tollerabili di giorno eccetto i
giorni festivi:
attività edili, attività con
martello e trapano, atti-
Rumori che devono essere
evitati di notte:
Rumori che devono essere
evitati 24 ore al giorno:
Intensità sonore eccessive di apparecchi, saltare
con forza su superfici,
intensità sonore eccessive
di apparecchi televisivi,
utilizzare scarpe con tacchi rigidi, trascinare la
mobilia, sbattere violentemente le porte, mettere in funzione lavatrici
che producono emissioni
moleste.
Note
1
tratto dalla scheda “Il rumore
è nocivo” del 18 gennaio 2007
dell’Ufficio federale dell’ambiente UFAM
2
tratto dalla scheda “Il rumore
disturba, stressa e fa male” del
Centro di coordinamento “Giornata contro il rumore”
3
tratto dalla scheda “Ricerca
sugli effetti del rumore: situazione attuale” del Centro
di coordinamento “Giornata
contro il rumore”
4
tratto dalla scheda “Il rumore
è nocivo” del 18 gennaio 2007
dell’Ufficio federale dell’ambiente UFAM
5
tratto dalla scheda “Il rumore
disturba, stressa e fa male” del
Centro di coordinamento “Giornata contro il rumore”
6
scaricabile dal sito internet
www.ti.ch/rumore
Alla
Finestra
Un’inquilina, chiamiamola
Silvia, del Canton Jura, ha
abitato nel suo appartamento per oltre 23 anni. Negli
ultimi anni di locazione,
ha incontrato diversi problemi e non ha mai smesso
di lottare. Vediamo cosa è
successo.
L’alloggio di Silvia, situato
in un immobile piuttosto
vecchio, appartiene ad una
comunione ereditaria composta da tre persone. Nel
1999, un certo Arturo, amico
della famiglia dei proprietari, comincia ad immischiarsi
negli affari dell’inquilina,
fino ad arrivare ad insultarla pesantemente. Silvia
sporge denuncia penale e il
Giudice riconosce il signor
Arturo colpevole di ingiuria
e lo condanna.
Nel 2001, la battaglia continua, infatti Silvia si rivolge
alla giustizia per quello che
riguarda la fissazione della
pigione. I tribunali di prima e seconda giurisdizione
le danno ragione e fissano
al ribasso il suo canone di
locazione, condannando i
proprietari a rimborsarle
una decina di migliaia di
franchi pagati di troppo.
In seguito, Silvia chiede ai
proprietari di eseguire alcuni lavori di manutenzione
nel suo appartamento, siccome niente è stato fatto da
più di 20 anni, eccetto la cucina che è stata cambiata. I
Ricordiamo a tutti i
soci di comunicarci
subito eventuali
cambiamenti
di indirizzo
La lunga battaglia
di un'inquilina
proprietari accettano di fare
i lavori di ritinteggio, tuttavia la pittura della cucina è
a carico dell’inquilina.
Nel 2005, il soffitto del bagno rischia di crollare, e
Silvia chiede nuovamente
l’intervento dei proprietari.
I lavori vengono eseguiti in
tutta urgenza e l’inquilina
ottiene pure una riduzione
del canone di locazione del
25% per i disagi subiti. Per
un mese, Silvia ha dovuto
fare la doccia da una vicina!!
L’anno seguente, le viene
notificata una disdetta, non
motivata. Fatto curioso, la
disdetta è firmata dal Signor
Arturo (l’uomo condannato
nel 1999 per ingiuria) che
nel frattempo è diventato
gerente dello stabile e non
vedeva l’ora di potersi vendicare dall’inquilina, come
da sua stessa ammissione.
Silvia contesta la disdetta,
perché si tratta, all’evidenza
di una disdetta data per ritorsione. Purtroppo, l'ufficio
di conciliazione non annulla
la disdetta, ma accorda all’inquilina una proroga del
contratto di locazione, che
l’inquilina accetta, decidendo di partire.
tratto dal giornalino “Droit au
logement”, aprile 2007
Röschtigrabe
Dalla stampa d’oltralpe che appare sugli organi di informazione degli inquilini della Svizzera romanda e tedesca
L'associazione inquilini di Lucerna lancia un'iniziativa popolare
Sull'esempio di Berna, anche l’associazione inquilini
di Lucerna ha deciso il lancio di un’iniziativa popolare
dal titolo “per abitare in
modo finanziariamente accessibile e attrattivo” con
l’obiettivo di mettere sul
mercato un numero maggiore di appartamenti ad affitti
moderati.
Chi cerca un appartamento
nella Svizzera centrale si
trova spesso confrontato
con affitti che hanno subìto
un’impennata senza che,
né il cantone di Lucerna né
la stessa banca cantonale,
operino per invertire la tendenza, p.es. attraverso la
politica dei tassi ipotecari.
Con l’iniziativa costituzionale citata, l’associazione
inquilini di Lucerna intende
garantire gli interessi degli
inquilini che rappresentano
il 68% della popolazione.
Il suolo edificabile rappresenta sempre più un bene
oltremodo scarso ciò che
contribuisce ad aumentarne
il prezzo. I costi di costruzione in costante aumento e la
qualità degli appartamenti,
dotati di tutti i comfort,
rendono gli affitti dei nuovi stabili particolarmente
elevati.
Ciò esige di intervenire sugli stabili d’età più avanzata
alfine di mettere sul mercato un’offerta attrattiva che
possa andare a favore di
famiglie con redditi bassi
e modesti, di pensionati o
studenti.
L’iniziativa propone quindi
che cantone e comuni creino
le condizioni quadro che
favoriscano la costruzione a
prezzi vantaggiosi tramite
– regolamentazioni cantonali che incentivano la
costruzione di appartamenti
di pubblica utilità
– favorevoli condizioni di
costruzione rilasciate da
cantone e comuni a coloro
che si impegnano nell’edificazione sociale di stabili
d’affitto
– cooperative di costruzione
di pubblica utilità devono
ricevere degli incentivi fiscali
– cantone e comuni possono
contribuire, con prestiti o
contributi, alla creazione
o al mantenimento di appartamenti a pigione moderata
L’ente pubblico viene quindi
chiamato, tramite l’iniziativa, a svolgere un importante
ruolo nella politica dell’abitazione che tenga conto anche dei suoi aspetti sociali,
in particolare nei momenti
in cui il surriscaldamento
economico manda le pigioni
alle stelle e crea grossi problemi ai ceti medio-bassi
della nostra società.
tratto da M&W - aprile 2007
traduzione F.M
Consigli
pratici
INQUILINI
UNITI
REDAZIONE E PUBBLICITÀ
Associazione Svizzera Inquilini
Federazione della Svizzera Italiana
via Stazio 2, 6900 Massagno
✆ 091 967 51 44 - FAX 091 967 51 45
REDATTORI
Lara Terrani (responsabile), Bill Arigoni,
Elena Fiscalini, Franco Molinari, Corrado
Mordasini
STAMPA
Tipografia Leins-Ballinari, Via Dogana
6500 Bellinzona
SEGRETARIATO GENERALE
Associazione Svizzera Inquilini
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✆ 091 967 51 44 - FAX 091 967 51 45
Riconsegna dell'ente locato
Attenti al verbale
Ne abbiamo parlato già numerose volte, ma è sempre utile ricordare
alcune regole d’oro da seguire attentamente al momento della riconsegna
dell’appartamento avuto in locazione.
Prepararsi all’incontro
Avete il dubbio che il vostro
proprietario o l’amministrazione possa fare delle storie? Allora, è meglio non farsi trovare
impreparati è quindi opportuno
presentarsi all’appuntamento
con un testimone, che non sia
vostro parente, che possa se
necessario, riferire su quanto accaduto. Oppure, potete
chiedere la presenza del perito
comunale degli immobili; la
cancelleria comunale del luogo
dove è situato l’appartamento
vi fornirà tutti i dati necessari.
Allestimento e firma
del verbale
Il punto critico è senz’altro la
firma del verbale di riconsegna. Di regola, il proprietario
procede ad indicare su di un
formulario prestampato le
cose che a suo avviso non vanno
bene. Alla fine, vi chiederà certamente di firmare il verbale.
Fatelo solo se ne condividete
pienamente il contenuto. Se vi
sono dei punti, anche uno solo,
che non condividete, allora non
firmate. Assicuratevi anche
che il proprietario o l’amministrazione vi diano una copia
del verbale, altrimenti non
firmatelo e fatevi notificare il
documento a casa, per posta.
In questo modo potrete rispondere, puntualizzando quel che
condividete e quello che ritenete non corrispondere al vero.
Ricordatevi che è meglio
rifiutare di mettere una
firma, piuttosto che assumervi una responsabilità
che in realtà non volete
assumervi.
Se riconoscete dei danni e volete metterli a carico della vostra
assicurazione responsabilità
civile, avvertitela ancora prima
del termine della locazione,
affinché possa valutare quali
sono i danni coperti dalla polizza. Saprete così come comportarvi al momento dell’allestimento del verbale.
Attenzione alla clausola
Quando il locatore utilizza il formulario prestampato edito
dalla Catef, occorre prestare molta attenzione a quello che
viene indicato in fondo alla pagina.
I numeri che vengono menzionati, riguardano quelle postazioni che il locatore intende mettere a vostro carico. Se
firmate il verbale, significa che sarete tenuti a pagare i costi
di riparazione (se non siete in grado di fare voi i lavori
secondo le regole dell’arte).
Leggete quindi bene ciò che firmate, e per questo, non
esitate a chiedere tempo per leggere attentamente tutto il
documento!
SEZIONE DI BELLINZONA E VALLI
Viale Stazione 31a - 6500 Bellinzona
Appuntamenti: telefonare
LUNEDI dalle 9.00 alle 11.30
MARTEDI dalle 15.00 alle 19.00
GIOVEDI 9.00-11.30 e 14.00-17.00
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UFFICIO DI LOCARNO
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Appuntamenti: telefonare LUNEDI dalle
14.00 alle 17.00, MERCOLEDI dalle 8.30 alle
11.30, VENERDI dalle 14.00 alle 17.00
✆ 091 752 11 22 - CCP 65-6841-1
UFFICIO DI LUGANO
Via Stazio 2 - 6900 Massagno
Appuntamenti: telefonare da LUNEDI a
VENERDI dalle 14.00 alle 17.00
✆ 091 966 25 02 - CCP 69-3578-6
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Via Primavesi 2 - 6828 Balerna
Appuntamenti: telefonare LUNEDI, MERCOLEDI, VENERDI dalle 14.00 alle 17.00
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