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Il Buffet amico dell`ambiente

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Il Buffet amico dell`ambiente
VADEMECUM
La colazione dei turisti
“Il Buffet amico dell’ambiente”
Nel territorio abruzzese, l’ambiente è una fonte di ricchezza culturale ed
economica da tutelare e salvaguardare da possibili degradi. L’uso corretto,
sensibile e attento del territorio, porta dei benefici anche al settore turistico. Un
paesaggio pulito, appaga le aspettative degli ospiti che ricercano nella vacanza
in montagna un momento di svago dalla vita frenetica.
I rifiuti prodotti nelle strutture ricettive turistiche: imballaggi, confezioni di
marmellate e dolciumi, bustine di zucchero usate, bottiglie di plastica , ecc.,
determinano problemi di spazio derivante dal momentaneo stoccaggio interno e
si ripercuotono negativamente anche sul nostro ambiente. Ogni singolo
operatore può quindi interrogarsi e porsi l’obiettivo di modificare alcuni piccoli
gesti quotidiani
Per mantenere le nostre montagne “pulite” anche le strutture ricettive turistiche
possono
intervenire
direttamente,
adottando
semplici
ma
importanti
accorgimenti, come l’abbandono dell’uso dei prodotti confezionati in
monoporzioni a favore dei prodotti sfusi meno impattanti. 1
Durante la colazione o nei piccoli buffet, le strutture ricettive turistiche offrono
agli ospiti una ricca varietà di prodotti. Quando tali alimenti sono confezionati in
monodose, gli involucri residui a fine pasto incidono negativamente sulla
gestione dello smaltimento dei rifiuti.
In questo breve e semplice vademecum, che dovrete sempre rapportare e
integrare con il vostro piano di autocontrollo H.A.C.C.P, cercheremo di
evidenziare come si possa servire ai nostri ospiti una vasta gamma di prodotti,
quali: burro, yogurt, formaggi, biscotti, prosciutti e salami, marmellate, cereali,
frutta, ecc. in perfetta sicurezza igienico-sanitaria pur mantenendo eleganti e
ordinate le vostre tavole riuscendo anche ad aiutare il nostro ambiente.
1
Vogliamo far notare che questa pratica risulta peraltro conveniente anche dal punto di vista
economico
1
Con questi piccoli accorgimenti potrete servire ai vostri ospiti una ricca, sana e
scenografica, colazione a buffet, senza le convezioni monodose, nel rispetto
dell’ambiente e delle norme di riferimento del sistema H.A.C.C.P.- D.Lgs 155/97.
Il sistema H.A.C.C.P e le colazioni
La decisione di adottare il sistema a buffet nelle colazioni, senza l’uso delle
confezioni monodose, deve essere analizzato nel vostro piano di autocontrollo, in
modo da individuarne le fasi critiche e la gestione corretta.
I vari prodotti, durante la colazione o nei piccoli buffet, vengono esposti in sala
per un periodo di circa due ore. E’ sempre necessario conservare gli alimenti alla
temperatura appropriata, come previsto dal vostro piano di autocontrollo
H.A.C.C.P e proteggerli da ogni forma di inquinamento: polveri, insetti, e ogni
altra impurità presente nell’aria, senza dimenticare che, anche gli stessi ospiti e
il personale di sala, inavvertitamente, possono toccare con borse e vestiti i cibi
esposti.
Riportiamo di seguito, alcune semplici procedure da adottare per essere sicuri di
servire alimenti sani e di qualità.
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Buone pratiche di comportamento generali
 Tutto il personale deve essere formato su come deve avvenire una corretta
gestione del buffet.
 I prodotti non devono mai essere prelevati a mano; fornite sempre la
posateria per ogni alimento; ogni vassoio deve quindi essere sempre
corredato da tovaglioli, pinze e tutto l’indispensabile per prelevare
correttamente il cibo.
 Controllare scrupolosamente la pulizia della posateria durante tutto il
servizio;
 I contenitori dei prodotti non devono avere una profondità tale da
determinare la possibilità che le maniche degli indumenti penetrino nel
volume del contenitore e devono sempre essere coperti o protetti;
 Il buffet dovrà sempre essere controllato, per valutare possibili azioni o
eventi che possano compromettere l’igiene degli alimenti;
 Ad ogni azione che sia rischiosa per l’igiene alimentare, il personale di sala
dovrà immediatamente intervenire, come previsto dal piano di controllo:
se necessario dovranno essere adottate delle azioni correttive e analisi
delle procedure.
 I prodotti vanno posti sul tavolo del buffet solo al momento della colazione;
evitate inutili esposizioni in tempi non necessari: i cibi resteranno così più
freschi e saranno più protetti. Se necessario predisponete del personale
che possa aiutare gli ospiti;
 Assicurare la rintracciabilità dei prodotti: non mescolare mai i lotti,
è
infatti doveroso poter risalire all’origine degli alimenti.
 Sul tavolo “studiare” una dislocazione dei cibi tale che, per prelevare un
alimento, il cliente non debba “scavalcarne “ un altro, rischiando così di
contaminarlo con gli indumenti;
 Cercare sempre di posizionare il tavolo del buffet lontano dalle vie di
transito del personale o dagli accessi ad altri servizi, predisponendolo in
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zone appartate ma che permettano, durante il servizio della colazione, un
self service veloce e senza momenti di affollamento vicino alle pietanze.
 Esporre piccole quantità ed eventualmente aggiungere altro prodotto solo
in un secondo momento su richiesta del cliente, in questo modo avrete
meno residui organici.
Scelte tecniche da seguire per evitare le confezioni monodose
Di seguito riportiamo in maniera più dettagliata, alcuni suggerimenti e scelte
procedurali, come l’uso di prodotti sfusi, che possono essere seguiti per esporre
gli alimenti in tutta sicurezza , riducendo la produzione di rifiuti.
•
Farinacei:
I dolci:
I biscotti secchi e i dolci non facilmente deperibili come ad esempio le crostate,
dovranno essere esposti in vetrinette o biscottiere, predisponendo delle pinze
per prelevarli.
Il pane:
Ponete il
pane in un una zona appartata del tavolo, in questo modo potrete
proteggerlo da eventuali esposizioni a polveri o altri agenti.
Predisponete delle pinze per prelevarlo e non congelate mai il pane non
utilizzato.
•
Uova, salumi, formaggi e latticini:
Uova:
Le uova sode potete esporle in cesti o altri contenitori a temperatura ambiente,
data l’alta deperibilità dell’alimento andranno però consumate in giornata.
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Formaggi e salumi:
Se esponete salumi e formaggi nella colazione a buffet, potete adottare due
diverse procedure:
a) Esposizione per non più di due ore a temperatura ambiente, con
impossibilità di riutilizzo del prodotto non consumato;
b) Esposizione del prodotto a temperatura controllata su placche refrigeranti
con possibilità di riutilizzo del prodotto.
a) Esposizione a temperatura ambiente
I cibi deperibili possono essere esposti a temperatura ambiente per un periodo
non superiore alle due ore, l’esposizione dovrà sempre avvenire mantenendo gli
alimenti coperti per prevenire possibili contaminazioni con agenti estranei. Dopo
essere stato esposto a temperatura ambiente il cibo non potrà essere riposto
nuovamente in frigo.
b) Esposizione su placche refrigeranti.
Per poter riporre nuovamente i salumi, i formaggi, le creme ed i latticini in
genere nel frigo, è necessario conservarli alla temperatura prescritta dal piano di
autocontrollo.
Tale temperatura è inferiore a + 4 °C , la bassa temperatura ha lo scopo di
evitare lo sviluppo di contaminanti.
Il burro:
Anche questo alimento come gli altri latticini deve essere conservato a
temperatura inferiore a +4°C.
Per evitare le porzioni monodose è possibile preparare dei “riccioli” di burro.
Esponete piccole quantità in relazione al numero di ospiti presenti in sala, e
deponetele in boule con ghiaccio. Per evitare il deposito di impurità dovrete
sempre coprire gli alimenti. I riccioli non consumati durante la colazione, se non
più gradevoli esteticamente, potrete poi usarli in cucina per altre pietanze.
Lo yogurt:
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Lo yogurt deve essere conservato a temperatura inferiore a +4°C. Esponetelo in
una ciotola con coperchio, attualmente sul mercato sono disponibili dei
contenitori appositi refrigeranti e muniti di tappi dosatori. Il prodotto dovrà
essere comunque consumato entro breve secondo le indicazioni e le modalità
riportate sulla confezione di origine.
•
La Frutta
Frutta fresca:
Disponete la frutta su piattini già lavata e lontano da possibili fonti di
contaminazione.
Il müesli e la frutta secca:
I cereali non sono alimenti facilmente deperibili, quindi non è necessario
mantenerli a temperature diverse da quella ambiente. Vanno però protetti da
polveri e possibili agenti inquinanti, dovete quindi conservarli in vasi con
coperchi chiusi, attualmente sul mercato sono disponibili dei contenitori con
tappi dosatori.
Frutta sciroppata:
Disponete il prodotto in ciotole munite di coperchio mantenendole ad una
temperatura non superiore a +4°C, il prodotto va consumato entro breve
secondo le indicazioni riportate sulla confezione di origine. In commercio
esistono delle ciotole refrigeranti anche di piccole dimensioni.
Frutta cotta:
Disponete il prodotto in ciotole munite di coperchio mantenendole ad una
temperatura non superiore a +4°C. Questo alimento andrà consumato entro la
giornata di preparazione. In commercio esistono delle ciotole refrigeranti anche
di piccole dimensioni.
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•
Zucchero e confetture:
Lo zucchero:
La pratica di servire lo zucchero nelle bustine monodose è ormai diffusa.
Molte bustine non sono di carta ma sono costituite da poliaccoppiati, quindi non
è possibile riciclarle e causano inquinamento.
Per evitare di produrre rifiuti, potete servire lo zucchero nelle zuccheriere con
tappo dosatore, la tavola resterà così anche più in ordine.
Ricordate però che sono ammesse solo zuccheriere con tappo dosatore, non
dovete quindi utilizzare contenitori con coperchio removibile.
Per i dolcificanti potete utilizzare le compresse che solitamente vengono
confezionate in dispenser .
Marmellata e miele:
Per evitare le monoporzioni di marmellata potete mettere il prodotto in una
ciotola, che deve essere munita di coperchio, il prodotto se non consumato
totalmente potrà essere riposto a fine colazione nel frigorifero.
•
L’acqua:
L’acqua:
Spesso durante la colazione i nostri ospiti chiedono dell’acqua. Proponete l’acqua
alla spina, servita in brocche che il vostro esercizio può personalizzare, evitando
così il consumo di acqua in bottiglia.
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Riferimenti normativi e tecnici
Il Regolamento comunitario 852/2004, ad ulteriore specificazione del decreto
legislativo 26 maggio 1997 n. 155 di attuazione della direttiva 93/43/CE e della
direttiva 96/3/CEE,
mira a garantire
l’igiene dei
prodotti
alimentari in
corrispondenza di tutte le fasi del processo di produzione “dal campo alla tavola”
utilizzando come strumento di supporto per garantire l’osservanza delle norme
igieniche e per l’applicazione dei principi del sistema HACCP anche i manuali di
corretta prassi operativa.
La
scelta di somministrare nella prima colazione prodotti sfusi rispetto alle
confezione monodose spetta all’esercente che, nel primo caso, dovrà individuare
le soluzioni igieniche più adeguate all’interno delle procedure di autocontrollo
adottate nella gestione della propria struttura.
Si richiamano pertanto alcune norme generali riportate nell’allegato al decreto
citato relative alla fattispecie oggetto della presente trattazione:
-
necessità di tenere a disposizione dell’autorità preposta al controllo un
documento contenente l’individuazione, delle fasi critiche (potenziali rischi per
gli alimenti, soluzioni adottate, procedure di controllo, riesame periodico delle
procedure)
-
requisiti delle apparecchiature/attrezzature che vengono a contatto con gli
alimenti:
1) pulizia e manutenzione tali da garantirne un buono stato di utilizzo;
2) adatti al contenimento di alimenti.
-
somministrazione di acqua alla spina:
1) garantire il rispetto delle norme di qualità igienico sanitaria di cui al DPR
24 maggio 1988 n. 236
2) seguire le indicazioni per il funzionamento, la manutenzione e la pulizia
delle apparecchiature come indicato nel libretto di istruzioni
3) accertarsi che le apparecchiature abbiano il certificato di conformità
-
trattamento degli alimenti:
1) tutti gli alimenti manipolati devono essere protetti da qualsiasi forma di
contaminazione atta a renderli inadatti al consumo umano o nocivi per la
salute.
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2) I prodotti finiti, sui quali possono proliferare microrganismi patogeni, o
formarsi tossine, devono essere conservati a temperature che non
provochino rischi per la sanità pubblica
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La direttiva comunitaria 43/93/CEE “igiene dei prodotti alimentari”, recepita con
il decreto legislativo n. 155 del 26 maggio 1997 prescrive per le imprese nella
loro attività entrano a contatto con gli alimenti sia nel processo produttivo che
distributivo
e
di
somministrazione
l’instaurazione
di
una
processo
di
autocontrollo basato sulla metodologia HACCP ( analisi dei rischi e punti critici di
controllo) al quale è affidata l’identificazione dei potenziali pericoli, la
valutazione della gravità e della probabilità di comparsa, l’individuazione e
l’applicazione di procedure di controllo dei punti critici.
Al fine di approcciare la tematica in termini generali, chiari ed accessibili e di
fornire un’analisi preventiva e soluzioni quanto più uniformi per gli operatori del
settore vengono normalmente adottati due strumenti di particolare utilità:
-
il
mansionario
dell’autocontrollo
igienico-sanitario
in
cui
sono
standardizzati i principali punti critici e relativi comportamenti da attuarsi
da parte degli operatori;
-
le schede di autocontrollo tenute a disposizione degli organi di vigilanza a
dimostrazione di quanto posto in essere dall’impresa a garanzia della
salubrità degli alimenti distribuiti.
La somministrazione delle colazioni, da questo punto di vista, rappresenta un
segmento dell’attività disciplinata nei mansionari di autocontrollo e comunque
dei piani di autocontrollo di cui al citato decreto legislativo e pertanto nel
capitolo seguente ci si limita a precisare gli interventi possibili circoscritti alla
trattazione in parola, da cui risalta la perfetta compatibilità tra gli impegni di
riduzione ed il rispetto delle direttive sanitarie.
Fonte: tratto dal Vademecum redatto dall’Associazione Albergatori ed Imprese Turistiche della
Provincia di Trento in collaborazione con il Servizio per le Politiche di Gestione dei Rifiuti della
Provincia Autonoma di Trento e con l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari della Provincia
Autonoma di Trento secondo la normativa vigente riguardante la somministrazione di prodotti
alimentari al pubblico.
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