Caratteristiche cliniche ed epidemiologiche della malattia di Chagas
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Caratteristiche cliniche ed epidemiologiche della malattia di Chagas
Caratteristiche cliniche ed epidemiologiche della malattia di Chagas Dr. Andrea Angheben Centro per le Malattie Tropicali Ospedale S. Cuore – Don Calabria Negrar – Verona www.tropicalmed.eu La malattia di Chagas La malattia di Chagas o tripanosomiasi americana è una zoonosi complessa originaria ed esclusiva del continente americano, scoperta nel 1909 dal medico brasiliano Carlos Chagas. È causata da un protozoo flagellato denominato T. cruzi che si trasmette all’uomo principalmente per via vettoriale attraverso diverse specie di triatomine (cimici ematofaghe). Aree Geografiche Prevalenza 1% 1-5% 18-22% 1-5% 5-10% 1.3% Endemica in 18 Paesi 16-18 milioni di persone infettate 100 milioni di persone a rischio Importanti variazioni endemicità tra Paesi Migrazioni Modalità di trasmissione Rischio di trasmissione da: •contatto con Triatomina infetta: 0,1% •singola trasfusione di sangue (500 ml): 12-20% •trapianto renale da donatore in fase indeterminata: 35% • riattivazione in corso di immunodepressione: 30% • materno-fetale: 0,1-12% La migrazione di individui affetti da malattia di Chagas pone un PROBLEMA DI SALUTE PUBBLICA NEI PAESI NON ENDEMICI… La migrazione di individui affetti da malattia di Chagas pone un PROBLEMA DI SALUTE PUBBLICA NEI PAESI NON ENDEMICI… Paesi non endemici • Laddove la malattia è presente come importata (immigrato, espatriato o viaggiatore (casi acuti, rari, casi cronici, più frequenti) • Malattia trasmessa da madre a bambino (anche seconda generazione) • Trasmissione via donazione di sangue, organo o tessuto Trasfusioni di sangue e Chagas • La donazione di sangue spiega il 10% dei casi di Chagas. • 20% di rischio di trasmissione • USA: screening a tutti i donatori (prevalenza di 1:30000) • Spagna: dal 2005 screening a LA, figli di LA (no viaggiatori) • Francia: dal 2007 screening LA, figli di LA e viaggiatori o espatriati Trasfusioni di sangue e Chagas: Italia? • Ministero della Salute - DECRETO 3/3/2005 “Protocolli per l'accertamento della idoneita' del donatore di sangue e di emocomponenti.” • In base alla direttiva 2004/33/CE in applicazione della 2002/98/CE • Un questionario pre-dono richiede se malattie tropicali o viaggio in Paesi tropicali • Se storia di malattia di Chagas esclusione permanente • Se viaggio in aree endemiche esclusione temporanea (3 mesi) • Nessuna menzione a screening • QUINDI UN DONATORE LA CON CHAGAS INDETERMINATO O UN VIAGGIATORE CON CHAGAS APPENA ACQUISITO NON VENGONO RILEVATI CLINICA Quadro clinico •Fase acuta •Fase indeterminata •Fase cronica I soggetti con malattia di Chagas in fase cronica possono sviluppare manifestazioni cliniche a carico di… 20-30% 10% 5% Malattia di Chagas acuta Asintomatica: maggioranza dei casi Sindrome febbrile lieve: 10-20% Malattia severa: <5%, più frequente nei giovani. (Insuff. cardiaca acuta, alterazioni ECG, miocardite, blocchi di conduzione, meningoencefalite) Periodo d’incubazione malattia acuta : 7-14 gg Durata malattia acuta: 4-8 settimane (parassitemia rilevabile) Malattia di Chagas acuta: sintomi – Febbre • Elevata, continua nelle forme severe, con picchi serotini • Ridotta nelle forme più lievi – Edema localizzato o generalizzato (faccia e corpo) nel 30-50% dei casi, elastico, caldo, resistente alla pressione – Mialgie, cefalea, astenia Malattia di Chagas acuta: sintomi Chagoma: eruzione cutanea foruncoloide, non suppurata Segno di Romaña: edema bipalpebrale, monolaterale, adenopatia satellite, presente nel 30-80% casi acuti a trasmissione vettoriale, durata 30/60 gg Malattia di Chagas acuta: segni Eritema morbilliforme, esantema localizzato (Tripanide) Epatosplenomegalia Linfoadenopatia generalizzata non dolente (60%) Laboratorio: anemia, linfocitosi moderata, eosinofilia discreta, aumento PCR e VES ↑ moderato transaminasi, ipergammaglobulinemia Malattia di Chagas indeterminata – Asintomatica, negatività di ECG, Rx torace, tubo digerente prime vie e clisma opaco – Parassitemia a basso livello, sierologia positiva – 10-30% evoluzione in m. di Chagas cronica (decenni) Valutazione pre-trattamento del rischio di progressione nel paziente con malattia indeterminata-cronica Punti chiave: Sopravvivenza dei pz che restano indefinitivamente nella fase indeterminata uguale a popolazione in generale Rischio di cardiopatia più elevato nella II e III decade di infezione Rischio annuale di progressione a cardiopatia del pz in fase indeterminata: 2-4% Difetti di conduzione ventricolare (BBD, EAS, ecc..) precedono di anni/decadi la comparsa di sintomi cardiaci e cardiomegalia. Malattia di Chagas cronica Esofagopatia chagasica Cardiomiopatia Colopatia chagasica Cardiopatia chagasica cronica Insidiosa, si manifesta 20-30 anni dopo l’infezione • Manifestazioni precoci : Disturbi di conduzione (BBD, EAS), anomalie segmentali della cinetica ventricolare • Manifestazioni tardive: BEV complessi, TV sostenute o non sostenute, disfunzioni nodo del seno(bradicardia), BAV alto grado, tromboembolismo sistemico/polmonare, progressiva cardiomiopatia dilatativa con sc congestizio Esofagopatia chagasica Più frequente Cono sud, maschi Manifestazione cronica più precoce (dal II decennio di vita) Disfagia (per alimenti secchi, duri e freddi), odinofagia e singhiozzo DD: Acalasia idiopatica • Stadio I: diametro normale, con ritenzione di mdc. A volte ipercinesia • Stadio II: dilatato, attività motrice irregolare, ipertonia tratto inferiore • Stadio III: importanti dilatazione e ritenzione, attività motrice ridotta • Stadio IV: dilatato, allungato (dolico-mega esofago),atonico. Colonpatia chagasica Relativamente frequente in Brasile( 2-5%), Bolivia, Cile Manifestazione più tardiva (dopo i 40 anni) •Stipsi progressiva (anche qualche settimana) inizialmente alternata a diarrea per ipercinesia reattiva. •Dolori e distensione addominale asimmetrica •Occlusione intestinale •Megacolon con o senza allungamento Approccio clinico-diagnostico al paziente con malattia di Chagas cronica Valutazione ed esami di I livello: Confermare l’infezione (almeno due test sierologici positivi) • Anamnesi/esame obiettivo (segni/sintomi cardiaci ed enterici) • Escludere coinvolgimento cardiaco con ECG, ecocardiografia, Rx torace Esami complementari: • • • • • • Holter Studio elettrofisiologico Prova da sforzo Coronarografia Rx esofago con pasto baritato Clisma opaco Esclusione coinfezioni (parassitarie) Valutazione pre-trattamento del rischio di progressione nel paziente con malattia indeterminata-cronica Punti chiave: ECG normale esclude disfunzione moderata/grave del VS (valore predittivo negativo ~ 100%) Maggiori alterazioni ECG, peggiore funzione ventricolare Stabilitosi il danno cardiaco, tende a peggiorare: maggiore compromissione cardiaca, maggiore rischio di progressione Cardiopatia chagasica cronica Indicatori di progressione clinica nella fase precoce della cardiopatia : • Età • Diametro sistolico VS incrementato/disfunzione sistolica VS • Anormalità conduzione intraventricolare • TV sostenuta (Viotti R,et al. Clinical predictors of chronic chagasic myocarditits progression. Rev Esp Cardiol. 2005) Diagnosi Diagnosi • Parassitologica diretta (MHT, QBC, goccia spessa e striscio sottile, xenodiagnosi) • Sierologica (due tecniche diverse che sfruttino diversi antigeni; 3° test di conferma) • PCR Trattamento Malattia di Chagas acuta: trattamento • Benznidazole – 5-10mg/kg/die suddiviso in 2 dosi – 30-60 giorni Nifurtimox – 8-10 mg/Kg ogni 8-10 ore – 90 giorni Trattamento • Beznidazolo: Eliminato con le urine Attivo su forme circolanti e intracellulari Sembra impedire la biosintesi delle proteine Forse aumenta fagocitosi e produzione citokine Trattamento: effetti secondari Presenti nel 30% dei trattati Dermatite allergica: • Compare tra il 5 e 18 giorno • Eruzione cutanea morbilliforme/papulosa, pruriginosa. • A volte febbre, adenopatie artromialgie Polineuriti periferiche: • Compaiono dopo almeno 30 giorni • Parestesie/ dolori urenti Neutropenia con rischio di agranulocitosi: • Rara Ipertransaminasemia Terapia eziologica Trattare o non trattare la forma indeterminata-cronica? Terapia eziologica anni 90 Utilità / Opportunità / Controversa • MANCANZA DI EVIDENZA DI EFFICACIA CLINICO PARASSITOLOGICA : difficile dimostrare eradicazione T. cruzi) • PATOGENESI DELLA FORMA CRONICA POCO CHIARA: scarse nozioni sul ruolo diretto del parassita nella genesi del danno tissutale Malattia di Chagas cronica: principali teorie patogenetiche • Ipotesi autoimmunità: T.cruzi induce risposta autoimmunitaria indipendente dalla presenza del parassita. • Ipotesi della persistenza parassitaria: la persistenza del parassita in specifici siti tissutali determina una reazione infiammatoria cronica. Terapia eziologica anni 90 Indicata: • CHAGAS ACUTO • CHAGAS CONGENITO • RIATTIVAZIONE CHAGAS CRONICO IN SOGGETTI IMMUNODEPRESSI (HIV, ONCOLOGICI, TRAPIANTI) Non indicata: • CHAGAS INDETERMINATO/CRONICO Malattia di Chagas cronica: principali teorie patogenetiche La persistenza del T.cruzi nei tessuti di soggetti affetti da cardiomiopatia chagasica è stata confermata da metodiche diagnostiche molecolari (PCR, ibridazione in situ) Malattia di Chagas: malattia parassitaria cronica Ipotesi: il trattamento eziologico in fase cronica può eradicare l’infezione persistente da T.cruzi, con conseguente arresto/rallentamento/prevenzione della progressione della malattia. Malattia di Chagas cronica: trattare o non trattare? • 1994, Viotti e coll: dimostrano che il trattamento con • 1996, Andrade e coll (Brasile),1998 Sosa Estani e coll (Argentina): 2 studi randomizzati, in doppio- cieco: beznidazolo: riduce titolo anticorpi anti T.cruzi riduce il deterioramento clinico rispetto ai pazienti non trattati valutata efficacia beznidazolo su bambini di 6-12 anni con malattia cronica precoce Risultato: efficacia parassitologica elevata (negativizzazione della sierologia nel 55-60% dei trattati) • 2006, Viotti e coll: I studio prospettico sistematico che dimostra beneficio della terapia eziologica nel prevenire la progressione clinica della malattia indeterminata-cronica Terapia eziologica della malattia di Chagas cronica: revisione delle indicazioni Consensus PAHO(1998) e OMS(2002) • Specifica raccomandazione al trattamento eziologico nei <di 12 anni • Terapia consigliata anche nell’adulto Viotti et all(Ann Intern Med 2006), SosaEstani, Segura EL. Curr Opin Infect Dis. 2006 Trattamento raccomandato negli adulti con infezione cronica, in assenza di cardio-miopatia avanzata Terapia eziologica della malattia di Chagas cronica • Probabilità di risposta al trattamento: Decresce con l’aumentare della distanza temporale tra epoca infezione e inizio terapia • Probabilità di effetti collaterali: Aumenta con l’aumentare dell’età Più precoce è la diagnosi e l’inizio della terapia, migliore è la prognosi Efficacia della terapia eziologica della Malattia di Chagas cronica Trattamento istituito nella fase cronica recente (storia di infezione da 6-10 anni): - Efficacia terapeutica >60% -Negativizzazione sierologica in 5-10 anni Trattamento istituito nella fase cronica tardiva (storia di infezione da 20-50 anni): -Efficacia terapeutica 25-30% -Negativizzazione sierologica in 10-20 anni Malattia di Chagas cronica: follow-up post terapeutico • Indagini parassitologiche (xenodiagnosi, emocoltura, PCR) non idonee per la valutazione di efficacia terapeutica per sensibilità bassa in fase cronica. Utili solo se positive → fallimento terapeutico • Periodica titolazione anticorpi fino alla negativizzazione. SULLA MALATTIA DI CHAGAS IN ITALIA NON ESISTONO: dati clinici pubblicati dati di sieroprevalenza nel migrante latinoamericano residente linee guida e documenti d’interesse Obiettivi del CMT Offrire un servizio qualificato di diagnosi e cura della malattia agli immigrati latino-americani. Collaborare con altri centri per definire il problema del Chagas importato in Italia. Far emergere a livello scientifico il Chagas importato: da problema “sconosciuto” a “malattia emergente”. Coinvolgere il Servizio Sanitario Nazionale per garantire: • l’accesso alla diagnosi e alla terapia. • la prevenzione della trasmissione congenita, trasfusionale e da trapianti d’organo. Legally Resident Latin American by Nationality in Italy, until 01/01/2008* *http://demo.istat.it/ COUNTRIES NUMBER Argentina 12.492 Bolivia 6.043 Brasile 37.848 Cile 3.556 Colombia 17.890 Costarica 446 Cuba 14.581 Rep. Dominicana 18.591 Ecuador 73.235 El Salvador 6.144 Guatemala 532 Honduras 632 Messico 3.516 Nicaragua 373 Panama 384 Paraguay 917 Peru' 70.755 Uruguay 1.673 Venezuela 5.219 Others 144 TOTAL 275.671 Estimated number of LA immigrants (legally and illegally residents) 2008-2009, Italy* *Guerri –Guttemberg, 2009, http://demo.istat.it/, 2008 and Dossier statistico immigrazione Caritas/Migrantes, 2009/Migration Regional Agencies COUNTRIES LEGAL ILLEGAL TOTAL Argentina 16294 n.d. n.d. Bolivia 6996 12-20000 (only Lombardia) 18-26000 Brasile 45196-50000 About 100000 About 150000 Cile 4372 n.d. n.d. Colombia 19832 n.d. n.d. Costarica 446 n.d. n.d. Cuba 17638 n.d. n.d. Rep. Dominicana 21756 n.d. n.d. Ecuador 73235-80000 n.d. n.d. El Salvador 6096 n.d. n.d. Guatemala 532 n.d. n.d. Honduras 632 n.d. n.d. Messico 5724 n.d. n.d. Nicaragua 373 n.d. n.d. Panama 384 n.d. n.d. Paraguay 1246 n.d. n.d. Peru' 76406-78000 n.d. n.d. Uruguay 1956 n.d. n.d. Venezuela 6235 n.d. n.d. Others 144 n.d. n.d. TOTAL 305493-318656 112-120000 About up to 440000 Estimated number of LA immigrants (legally and illegally residents) infected^ with T.cruzi 2008-2009, Italy* ^prevalence from Schmunis, 2007; *Guerri –Guttember9, 2009, http://demo.istat.it/, 2008 and Dossier statistico immigrazione Caritas/Migrantes, 2009/Migration Regional Agencies COUNTRIES LEGAL+ILLEGAL PREVALENCE OF T.CRUZI INFECTION ESTIMATED NUMBER OF INFECTED IMMIGRANTS Argentina 16294 4,9% 798 Bolivia 18-26000 14,8% 2664-3848 Brasile 150000 0,8% 1200 Cile 4372 1,2% 52 Colombia 19832 1,2% 238 Costarica 446 n.d. n.d. Cuba 17638 n.d. n.d. Rep. Dominicana 21756 n.d. n.d. Ecuador 73235-80000 0,2% 146-160 El Salvador 6096 1,5% 91 Guatemala 532 n.d. n.d. Honduras 632 n.d. n.d. Messico 5724 0,5-6,8% 29-389 Nicaragua 373 n.d. n.d. Panama 384 n.d. n.d. Paraguay 1246 4,5% 56 Peru' 76406-78000 0,2% 153-156 Uruguay 1956 0,6% 12 Venezuela 6235 1,3% 81 Others 144 n.d. n.d. TOTAL 417493-438656 - 5520-7081 Number of already diagnosed cases, hospital discharge diagnosis (ICD9-CM) (Ministry of Health 1999-2005) Chagas disease cases number derived from official hospital discharge diagnosis (1999-2005) 150 113 Chronic CHAGAS with non cardiac organ involvem Chronic cardiac CHAGAS Indeterminate CHAGAS Total 75 38 Fr iu li Ve ne Tr zi ena ti G Lo noiulia m AA b Pi ard em ia Va on lle te d' Ao Ve s neta to L ig Em ur ilia ia R om To a scgn aa U na m b M ria ar ch La e z Ab io ru z M zo ol is C am e pa Pu nia g Ba lia si lic C ata al ab r Si ia ci Sa lia rd eg IT na AL IA 0 Numero stimato di neonati infetti: screening? (See Bern et al. CID 2009) • 2007: circa 3400 neonati da madre LA • Se sieroprevalenza 1,3-3,4% 45-116 madri saranno + • Trasmissione congenita 1-7% • Da 0,45-3,15 a 1,16-8,12 neonati infetti • In Italia i neonati vengono obbligatoriamente screenati alla nascita per varie malattie tra cui la fenitchetonuria (PK) • PK: 144 casi in Italia tra 580000 parti nel 2007 (0,00024%) • Pertanto il Chagas congenito è 400-10000 più frequente della PK Casistica pazienti afferenti al CMT Categoria paziente Numero screenati Positivi: numero (%) Immigrati 172 22 (12.8%) Bambini adottati 170 4 (2.5%) Espatriati 92 1 (1.1%) Viaggiatori 17 1 (5.9%) Nati da madre positiva 6 0 (0%) Non determinato 24 2 (8.3%) Totale 481 30 (6.2%) Siero-prevalenza infezione da T. cruzi per categorie di pazienti Categoria di paziente Immigrati Viaggiatori Bambini adottati Non determinati Nazionalità Bolivia Argentina Brasile Ecuador Paraguay Messico Destinazione Brasile Bolivia Bolivia Positivi 17 2 1 1 1 1 1 4 1 Non noto 1 Categoria di paziente e provenienza dei positivi Screening donne gravide Clinica Mangiagalli di Milano Nazionalità Screenate Positive Perù 45 0 Ecuador 23 0 El Salvador 11 0 Bolivia 5 1 (20%) Brasile 5 0 Cile 3 0 Rep. Dominicana 3 0 Colombia 2 0 Messico 1 0 Uruguay 1 0 Venezuela 1 0 Totale 100 1 (1%) Nel 2007secondo l’ISTAT vi sono stati 3.417 parti di nati vivi da madri latino-americane; la trasmissione verticale in base alle varie casistiche varia dall’ 1 al 7%: dunque si può stimare che vi sono ogni anno in Italia fino a 2 neonati che acquisiscono dalla madre la malattia di Chagas. • Lo screening nel settore materno-infantile costituisce un’efficace misura di prevenzione della trasmissione della malattia in Paesi non endemici. • Almeno le pazienti di origine boliviana dovrebbero essere sottoposte a screening prima del parto, considerata la sieroprevalenza. • Essendo la popolazione di migranti latino-americani costituita soprattutto da donne in età fertile, dobbiamo aspettarci di vedere in futuro casi nel neonato. Screening comunità Boliviani Bergamo Pazienti Screenati Positivi Maschi 39 6 (15%) Femmine 149 33 (22%) Totale 188 39 (21%) Si stimano 2000-3000 casi di malattia di Chagas nella sola Provincia di Bergamo! • Essere originario della Bolivia costituisce un fattore di rischio importante per malattia di Chagas. • Tutti i pazienti di origine Boliviana dovrebbero essere sottoposti a screening, in particolare donne in età fertile e bambini adottati. Screening pazienti HIV + afferenti all’Ospedale San Raffaele di Milano • 18 pazienti (16 M; 2 F) • età media 39 aa • Brasile 8, Ecuador 3, Perù 6, Venezuela 1 • TUTTI RISULTATI NEGATIVI RACCOMANDABILE ESECUZIONE SISTEMATICA DEL TEST PER LE CONSEGUENZE DELLA RIATTIVAZIONE DELLA MALATTIA Management clinico dei pazienti trattati presso il CMT •Anamnesi, EO, fattori di rischio epidemiologico • Valutazione cardiologica e digestiva (Rx torace, ECG, Ecocardio, ECG-Holter 24h, Clisma opaco e Rx tubo digerente prime vie secondo Rezende) • Benznidazolo 5 mg/Kg/die per 60 gg (max 300 mg/die) • Follow-up: visite ambulatoriali ed esami ematochimici (emocromo con formula, AST,ALT, LDH, Creatininemia, bil tot, bil dir) Management clinico dei pazienti trattati presso il CMT • 27 pz (22 F) tra Aprile 2006 e Novembre 2009 • Età compresa tra 17 e 59 aa • 1 Messico, 1 Argentina, 1 Ecuador, 24 Bolivia • Anamnesi, EO, fattori di rischio epidemiologico • Valutazione cardiologica e digestiva (Rx torace, ECG, Ecocardio, ECG-Holter 24h, Clisma opaco, Rx tubo digerente prime vie) • Benznidazolo 5 mg/Kg/die per 60 gg (max 300 mg/die) • Follow-up: visite ambulatoriali ed esami ematochimici (emocromo con formula, AST,ALT, LDH, Creatininemia, bil tot, bil dir) • Effetti collaterali dermatologici (9 pz) • Trattamento sospeso in 3 casi su 9 2 1 indeterminato cardiaco card e intest in corso val intestinale 2 5 16 Scarsa maneggevolezza del farmaco Monitoraggio clinico/strumentale necessario in corso di terapia Ulteriori studi per decidere chi sottoporre a terapia in relazione all’età medicina tropicale laboratorio trasfusioni antropologia mediazione culturale ostetricia pediatria cardiologia gastroenterologia trapianti CONCLUSIONI 1 • i risultati dello screening rappresentano la punta di un iceberg • si stimano circa 7000 persone infette in Italia (soprattutto nella comunità boliviana) CONCLUSIONI 2 •informazione (comunità di latinoamericani, viaggiatori) •formazione (medici di varie specialità, salute pubblica, Università) CONCLUSIONI 3 • attivazione screening per gravide, donatori di sangue e trapianti d’organo • migliorare l’accesso alla diagnosi e alla cura • reperire dati più precisi: -nei pazienti di altre nazionalità latinoamericane -nelle gravide Muchas gracias…