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imp_elettrici_nei_luoghi_marci_parte_1_luoghi_e_condutture_
IMPIANTI ELETTRICI
NEI LUOGHI
A MAGGIOR RISCHIO
IN CASO DI INCENDIO
PARTE PRIMA: LUOGHI E CONDUTTURE ELETTRICHE
29/05/2015
Dott. Ing. Roberto Medioli
1
TIPI DI LUOGO
29/05/2015
Dott. Ing. Roberto Medioli
2
NORMA CEI 64-8/7 art. 751.01
Un luogo a maggior rischio in caso di incendio (luogo marcio)
è un luogo in cui il rischio relativo all’incendio
è maggiore che in un luogo ordinario.
NORMA CEI 0-2 art. 2.3
Il Committente deve indicare al progettista dell’impianto elettrico se il luogo è
a maggior rischio in caso di incendio in base alla valutazione del rischio d’incendio
che il datore di lavoro, o chi per lui, deve condurre nel più vasto ambito della
valutazione dei rischi di cui al D.Lgs. 81/08.
NORMA CEI 64-8/7 art. 751.03.01
Il rischio relativo all’incendio è il prodotto
della probabilità che si inneschi un incendio (pericolo di incendio)
per l’entità media del danno prodotto dall’incendio stesso.
29/05/2015
Dott. Ing. Roberto Medioli
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NORMA CEI 64-8/7 art. 751.03.2
LUOGO DI TIPO “A”
CEI 64-8 art. 751.03.2
Luogo in cui è presente una
ELEVATA DENSITA’ DI AFFOLLAMENTO
o un
ELEVATO TEMPO DI SFOLLAMENTO in caso di incendio
(scuole, teatri, cinema, ospedali, ecc.)
oppure
ELEVATO DANNO AD ANIMALI E COSE
(musei, edifici storici, allevamenti di bestiame, ecc.).
29/05/2015
Dott. Ing. Roberto Medioli
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NORMA CEI 64-8/7 art. 751.03.3
LUOGO DI TIPO “B”
Strutture portanti combustibili
(baita in legno)
CEI 64-8 art. 751.03.3
Non sono da considerare luoghi di tipo B
gli edifici in muratura o in calcestruzzo
con travi portanti in legno.
Le parti combustibili dell’edificio vanno in ogni caso conteggiate
nel carico di incendio.
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Dott. Ing. Roberto Medioli
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NORMA CEI 64-8/7 art. 751.03.4
LUOGO DI TIPO “C”
Lavorazione, convogliamento, manipolazione o deposito
di materiali infiammabili o combustibili
(deposito di combustibili, ecc.)
CEI 64-8 art. 751.03.4
I luoghi di tipo C corrispondono ai compartimenti antincendio
in cui il carico di incendio specifico di progetto (qf,d)
è superiore a 450 MJ/m2 .
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Dott. Ing. Roberto Medioli
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NORMA CEI 64-8/7 art. 751.03.4
LUOGO DI TIPO “C”
Il carico di incendio specifico di progetto si determina
in base al carico di incendio specifico
e agli altri indici di rischio
di cui al D.M. 9/3/07
Fino alla sesta edizione della norma CEI 64-8 i luoghi di tipo C
corrispondevano ai compartimenti antincendio
di classe uguale o superiore a 30.
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Dott. Ing. Roberto Medioli
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D.P.R. 151 DEL 2011
Il D.P.R. 151/11 elenca le attività soggette al controllo dei Vigili del Fuoco
(Appendice A).
In base all’esperienza dei Vigili del Fuoco, tali luoghi sono quelli dove
l’incendio è più frequente oppure crea più danni;
quindi sono fortemente sospettati di essere luoghi marci,
ma non è detto che lo siano.
Al contrario, i luoghi non compresi nel D.P.R. 151/11 possono essere
luoghi marci, come ad esempio i luoghi di tipo B
(non soggetti al controllo dei Vigili del Fuoco).
Un luogo con pericolo di esplosione è anche un luogo a maggior rischio in
caso di incendio se:
- Il carico di incendio specifico di progetto è superiore a 450 MJ/m2
(luogo di tipo C),
oppure
- Un incendio può provocare un’esplosione con gravi danni
(luogo di tipo A)
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Dott. Ing. Roberto Medioli
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L’IMPIANTO ELETTRICO E IL RISCHIO INCENDIO/ESPLOSIONE
Nei luoghi marci si vuole evitare che l’impianto elettrico
inneschi e/o propaghi un incendio.
Generalmente i fattori che causano incendi nelle condutture elettriche sono:
- cortocircuiti,
- riscaldamenti,
- contatti elettrici,
- coinvolgimento delle condutture stesse in incendi.
(CEI 64-8/751.04.2.1).
Nei luoghi con pericolo di esplosione
si vuole invece evitare che l’impianto elettrico
inneschi l’atmosfera esplosiva.
Due obiettivi distinti che richiedono, in genere, misure di protezione diverse.
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Dott. Ing. Roberto Medioli
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L’IMPIANTO ELETTRICO E IL RISCHIO INCENDIO/ESPLOSIONE
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Dott. Ing. Roberto Medioli
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COMPARTIMENTO ANTINCENDIO
Il compartimento antincendio è una parte di edificio
delimitata da elementi strutturali di determinata resistenza al fuoco ed
organizzata per rispondere alle esigenze della sicurezza in caso di
incendio.
Quando la condutture elettrica attraversa elementi costruttivi del
compartimento antincendio (pavimenti, muri, solai, pareti)
aventi una resistenza al fuoco specificata,
occorre ripristinare la resistenza al fuoco che l’elemento possedeva
in assenza della conduttura.
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Dott. Ing. Roberto Medioli
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COMPARTIMENTO ANTINCENDIO
Non è necessario otturare l’interno del canale o tubo protettivo se questo:
- ha superato la prova di resistenza alla propagazione della fiamma
secondo la relativa norma di prodotto,
- ha una sezione interna massima di 710 mm2,
- grado di protezione minimo IP 33, inclusa la sua estremità se penetra in un
ambiente chiuso.
Le otturazioni possono essere realizzate mediante
barriere tagliafiamma
e devono avere una resistenza al fuoco almeno uguale
a quella dell’elemento costruttivo del compartimento antincendio.
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Dott. Ing. Roberto Medioli
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REQUISITI GENERALI DELL’IMPIANTO ELETTRICO
NEI LUOGHI A MAGGIOR RISCHIO IN CASO DI INCENDIO
Nel luogo a maggior rischio in caso di incendio
i componenti devono essere limitati a quelli necessari per l’uso.
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Dott. Ing. Roberto Medioli
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REQUISITI GENERALI DELL’IMPIANTO ELETTRICO
NEI LUOGHI A MAGGIOR RISCHIO IN CASO DI INCENDIO
Le condutture destinate ad altri locali
possono tuttavia transitare.
I circuiti di sicurezza che attraversano luoghi marci
devono essere resistenti al fuoco.
La norma CEI 64-8/5 all’art. 563.2 raccomanda che
i circuiti di sicurezza, anche se resistenti al fuoco,
non attraversino luoghi marci di tipo B e C,
a causa dell’elevato pericolo di incendio che li caratterizza.
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Dott. Ing. Roberto Medioli
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REQUISITI GENERALI DELL’IMPIANTO ELETTRICO
NEI LUOGHI A MAGGIOR RISCHIO IN CASO DI INCENDIO
Nei luoghi a maggior rischio in caso di incendio
possono essere installati gli apparecchi di illuminazione
conformi alle relative norme di prodotto,
senza bisogno di requisiti particolari.
Gli apparecchi con lampade ad alogeni o ad alogenuri devono essere scelti tra
quelli che hanno uno schermo di protezione, il quale ha il compito di impedire la
proiezione di materiali incandescenti in caso di scoppio della lampada.
Gli apparecchi di illuminazione sviluppano calore e perciò devo essere
installati lontano dai materiali combustibili.
Come esempio, la distanza dovrà essere almeno (CEI 64-8/751.04.1.5):
0,5 m per apparecchi fino a 100 W
0,8 m per apparecchi da 100 W a 300 W
1 m per apparecchi da 300 W a 500 W.
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Dott. Ing. Roberto Medioli
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REQUISITI GENERALI DELL’IMPIANTO ELETTRICO
NEI LUOGHI A MAGGIOR RISCHIO IN CASO DI INCENDIO
Gli apparecchi d’illuminazione soggetti a sollecitazioni meccaniche
(ad es. apparecchi posti nei luoghi di transito al di sotto di 2,5 m di altezza dal
piano di calpestio) devono avere le lampade protette contro gli urti.
Per gli apparecchi d’illuminazione installati nei luoghi marci di tipo C
è richiesto un grado di protezione almeno IP 4X (non nei confronti delle
lampade) .
Nei luoghi marci dove ha accesso il pubblico, ad es. in un museo,
i dispositivi di protezione e di manovra (interruttori, fusibili, ecc.)
devono essere posti entro un quadro chiuso a chiave,
oppure in un locale inaccessibile al pubblico.
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Dott. Ing. Roberto Medioli
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LUOGHI A MAGGIOR RISCHIO
IN CASO DI INCENDIO
CONDUTTURE ELETTRICHE
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Dott. Ing. Roberto Medioli
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Le condutture elettriche devono essere tali da non causare
l’innesco
e/o la propagazione di incendi.
Per conduttura elettrica si intende
“l’insieme costituito da uno o più conduttori elettrici e dagli elementi che
assicurano il loro isolamento, il loro supporto, il loro fissaggio e la loro
eventuale protezione meccanica” (CEI 64-8 art.26.1).
I tipi di condutture idonee per i luoghi a maggior rischio in caso di incendio
sono dieci e si possono suddividere in tre gruppi, secondo quanto indicato
dalla norma CEI 64-8/7 art. 751.04.2.6.
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Dott. Ing. Roberto Medioli
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Gruppo “a”
CONDUTTURE CHE STRUTTURALMENTE NON POSSONO
NÉ INNESCARE
NÉ PROPAGARE
L’INCENDIO.
Le condutture di questo gruppo sono le più sicure in relazione all’incendio, poiché
i conduttori attivi sono completamente segregati
rispetto all’ambiente circostante
e non necessitano di ulteriori provvedimenti protettivi.
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Dott. Ing. Roberto Medioli
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Fanno parte del gruppo “a” i seguenti sottogruppi:
“a1”
cavi in tubo metallico o isolante
incassato in struttura non combustibile
“a2”
cavi in tubo o canale metallici
a vista;
grado di protezione ≥ IP4X
“a3”
cavi ad isolamento minerale
a vista
(senza guaina esterna isolante)
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Dott. Ing. Roberto Medioli
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Dott. Ing. Roberto Medioli
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Gruppo “b”
CONDUTTURE CHE NON POSSONO INNESCARE
MA POSSONO PROPAGARE L’INCENDIO.
Queste condutture non possono innescare un incendio,
perché i conduttori attivi sono schermati, come nel gruppo “a”;
possono però propagare un incendio tramite le guaine isolanti esterne dei cavi
e richiedono provvedimenti contro la propagazione dell’incendio.
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Dott. Ing. Roberto Medioli
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Fa parte del gruppo “b” il seguente sottogruppo:
“b1”
CAVO MULTIPOLARE A VISTA
CON CONDUTTORE DI PROTEZIONE CONCENTRICO
Provvedimenti contro la propagazione dell’incendio:
Guaina non propagante la fiamma (CEI 20-35), per cavi installati individualmente
o distanziati tra loro di almeno 25 cm.
Guaina non propagante l’incendio (CEI 20-22) se in fascio.
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Fa parte del gruppo “b” il seguente sottogruppo:
“b2”
Cavo ad isolamento minerale a vista con guaina metallica
e con guaina isolante esterna
Provvedimenti contro la propagazione dell’incendio:
Guaina non propagante la fiamma (CEI 20-35), per cavi installati individualmente
o distanziati tra loro di almeno 25 cm.
Guaina non propagante l’incendio (CEI 20-22) se in fascio.
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Fa parte del gruppo “b” il seguente sottogruppo:
“b3”
Cavo multipolare a vista con schermo metallico sulle singole anime
(o sul loro insieme)
Provvedimenti contro la propagazione dell’incendio:
Guaina non propagante la fiamma (CEI 20-35), per cavi installati individualmente
o distanziati tra loro di almeno 25 cm.
Guaina non propagante l’incendio (CEI 20-22) se in fascio.
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Dott. Ing. Roberto Medioli
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Dott. Ing. Roberto Medioli
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Gruppo “c”
CONDUTTURE SENZA PARTICOLARI REQUISITI
CHE POSSONO INNESCARE E PROPAGARE L’INCENDIO
Le condutture di tipo “c” sono le meno sicure e perciò occorre adottare dei
provvedimenti contro l’innesco e la propagazione dell’incendio.
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Fa parte del gruppo “c” il seguente sottogruppo:
“c1”
Cavo multipolare con conduttore di protezione senza particolari
requisiti di posa,
ad es. a vista, posato in passerella, su mensole, su controsoffitto, ecc.
Provvedimenti contro l’innesco dell’incendio:
Interruttore differenziale anche ritardato Idn ≤ 0,3 A per i circuiti terminali,
Idn ≤ 1 A per i circuiti di distribuzione.
Provvedimenti contro la propagazione dell’incendio:
Cavi non propaganti la fiamma (CEI 20-35), se installati individualmente
o distanziati tra loro di almeno 25 cm.
Cavi non propaganti l’incendio (CEI 20-22) se in fascio/strato.
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Dott. Ing. Roberto Medioli
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Fa parte del gruppo “c” il seguente sottogruppo:
“c2”
Cavi in tubi protettivi o involucri metallici con grado di protezione <IP4X
ad es. canale con grado di protezione IP2X, passerelle continue, forate o a filo.
Provvedimenti contro l’innesco dell’incendio:
Interruttore differenziale anche ritardato Idn ≤ 0,3 A per i circuiti terminali,
Idn ≤ 1 A per i circuiti di distribuzione.
Provvedimenti contro la propagazione dell’incendio:
Cavi non propaganti la fiamma (CEI 20-35), se installati individualmente
o distanziati tra loro di almeno 25 cm.
Cavi non propaganti l’incendio (CEI 20-22) se in fascio/strato.
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Dott. Ing. Roberto Medioli
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Fa parte del gruppo “c” il seguente sottogruppo:
“c3”
Cavi in tubo o canale isolante con grado di protezione ≥ IP4X
Provvedimenti contro l’innesco dell’incendio:
Nessuna prescrizione particolare
Provvedimenti contro la propagazione dell’incendio:
Cavi non propaganti la fiamma (CEI 20-35), se installati individualmente
o distanziati tra loro di almeno 25 cm.
Cavi non propaganti l’incendio (CEI 20-22) se in fascio/strato.
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Comportamento e classificazione dei cavi nei confronti dell'incendio
Nei cavi utilizzati in bassa tensione a causa del cedimento dell'isolante, dovuto a cause
meccaniche, chimiche e termiche, si possono stabilire deboli correnti di dispersione tra fasefase o fase-terra.
Questo, evolvendosi nel tempo, può aumentare d'intensità innescando un arco, probabile
causa d'innesco d'incendio.
L'invecchiamento dell'isolante è strettamente legato ai valori di sovraccarico ai quali è
sottoposto e quindi alla temperatura che il cavo assume durante la sua vita (ad esempio nei
cavi in PVC una corrente pari a 10 volte la portata del cavo provoca la perdita di un millesimo
di vita del cavo se permane per un tempo compreso tra tre e cinquanta secondi).
Quando si devono dimensionare i conduttori che alimentano motori con correnti di spunto
elevate e con un elevato numero di avviamenti sarà quindi necessario prendere in
considerazione un eventuale sovradimensionamento dei conduttori.
In relazione al loro comportamento nei confronti del fuoco i cavi possono essere distinti in :
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Dott. Ing. Roberto Medioli
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Comportamento e classificazione dei cavi nei confronti dell'incendio
Cavi non propaganti la fiamma - (CEI 20-35) Sono cavi per i quali è stata eseguita una
prova di accettabilità su un singolo cavo verticale e quindi non offrono alcuna garanzia contro
la propagazione dell'incendio se sono installati in fasci o vicini meno di 250 mm poiché lo
scambio di calore con l'ambiente esterno avviene in condizioni più difficili di quelle di prova.
Cavi non propaganti l'incendio - Hanno superato prove più restrittive in fasci verticali in
cunicoli a tiraggio naturale e in quantitativi ben definiti (il fascio non deve essere superiore a
quello di prova altrimenti la non propagazione dell'incendio non è più assicurata - CEI 20-22).
I cavi che portano il contrassegno CEI 20-22 cat. II hanno superato una prova a maggior
severità che simula un incendio allo stadio generalizzato, mentre i cavi che riportano la sigla
CEI 20-22 cat. III hanno superato una prova che simula un incendio alle fasi iniziali.
Un impianto che impiega questo tipo di cavi assicura la non propagazione dell'incendio ma
non è affidabile in condizioni d'emergenza.
Cavi resistenti all'incendio (al fuoco) - Sono conformi alle Norme CEI 20-36 e sono stati
provati per assicurare il funzionamento per un certo tempo durante e dopo l'incendio.
Questi cavi sono adatti per i circuiti d'emergenza, di segnale, comando e di informazioni
(impianto antincendio, luci di sicurezza, ventilazione artificiale, controllo esplosività ecc..)
sono ad esempio indispensabili per consentire al pubblico di evacuare con sicurezza da un
edificio interessato da un incendio.
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Dott. Ing. Roberto Medioli
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Comportamento e classificazione dei cavi nei confronti dell'incendio
Cavi a bassa emissione di fumo e di gas - Rispondono alle Norme CEI 20-38, non
propagano l'incendio e sono a limitato sviluppo di fumi opachi, di gas tossici e gas corrosivi
(non sono obbligatori, è una scelta che effettua il progettista seguendo criteri analoghi a
quelli stabiliti per le altre sostanze combustibili dalle autorità competenti per lo specifico caso.
Sono richiesti per le metropolitane - DM 11/01/88).
Negli ambienti a maggior rischio in caso d'incendio, infatti, la principale causa di decessi è
proprio la presenza di fumi o gas. In considerazione dei dati piuttosto contrastanti sui
materiali che producono gas tossici la norma consiglia generalmente di impiegare cavi
conformi alle norme 20-38.
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Dott. Ing. Roberto Medioli
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Comportamento e classificazione dei cavi nei confronti dell'incendio
Tipo di cavo
Materiale
isolamento guaina
Sigla cavo
Norma di riferimento
CEI 20-35
Non
propagante
la fiamma
PVC
Gomma
--------PVC (antiabrasiva)
H07V-K(1)
HO7 RN-F(1)
Non propaganti
l'incendio
PVC
PVC
EPR
--------PVC
PVC (speciale)
N07V-K(1)
N1VV-K (2)
FG5/RG5/UG5(2)
CEI 20-22
( 2) ( 3)
Isolante minerale
CEI 20-36
CEI 20-39
FG100M1/M2(2)
Isolamento minerale
CEI 20-38
CEI 20-39
Resistente al Gomma reticolata Gomma reticolata
fuoco
speciale
speciale
Rame
Ossido di
magnesio
A bassa
emissione di
fumi
( 2)
Gomma G10
reticolata
Ossido di
magnesio
PVC speciale M1
EPR speciale M2
Rame
(1) Cavo per energia
Cavo per energia o per segnalazione o comando (3) Non esistono cavi con sigle armonizzate
Principali tipi di cavi adatti per luoghi a maggior rischio d’incendio
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Dott. Ing. Roberto Medioli
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Fa parte del gruppo “c” il seguente ultimo sottogruppo:
“c4”
Binari elettrificati o condotti sbarra con grado di protezione ≥ IP4X
Provvedimenti contro l’innesco dell’incendio:
Nessuna prescrizione particolare
Provvedimenti contro la propagazione dell’incendio:
Nessuna prescrizione particolare
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Condutture mobili
Le condutture che devono essere mosse durante l'uso e che come tali
possono essere sottoposte a severe sollecitazioni meccaniche con
conseguente danneggiamento potrebbero dare luogo a guasti con
conseguente pericolo d'innesco d'incendio.
Per questo motivo nei luoghi a maggior rischio in caso d'incendio devono
essere impiegati cavi idonei come ad esempio quelli utilizzati nei cantieri
edili (tipo H07RN-F) (CEI 64-8/751.04.2.6).
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Dott. Ing. Roberto Medioli
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Protezioni da adottare contro il pericolo d'innesco dell'incendio
I provvedimenti che sono stati adottati nei tre gruppi di condutture
sono finalizzati a:
- ottenere una protezione meccanica contro il danneggiamento dei cavi,
- alla limitazione dell'apporto di comburente e combustibile,
- ad evitare che si depositino particelle infiammabili sui cavi (utilizzo del grado
di protezione IP4X),
- ad assicurare un elevato valore delle correnti di corto circuito anche nel
caso di guasto a terra nei sistemi TN-S.
Se si adottano tali misure si possono realizzare le protezioni contro le
sovracorrenti secondo i criteri generali indicati dalle norme CEI 64/8.
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Dott. Ing. Roberto Medioli
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Protezioni da adottare contro il pericolo d'innesco dell'incendio
Le condutture che hanno origine nei luoghi a maggior rischio in caso
d'incendio devono essere protette contro i sovraccarichi ed i cortocircuiti
tramite apparecchi di protezione posti all'origine dei circuiti sia quelli che
attraversano i luoghi in oggetto sia quelli che hanno origine nei luoghi stessi
(i dispositivi di protezione dei circuiti che hanno inizio all'interno del luogo può
essere attuata installando i quadri anche all'interno di questi particolari
ambienti).
La norma 64/8 per i luoghi ordinari prevede l'installazione del dispositivo di
protezione dalle sovracorrenti in un qualsiasi punto della linea se non ci sono
derivazioni né prese a spina; il dispositivo interviene in ogni caso
correttamente anche se si deve accettare il rischio di non intervento per un
guasto non franco a monte del dispositivo.
29/05/2015
Dott. Ing. Roberto Medioli
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Protezioni da adottare contro il pericolo d'innesco dell'incendio
Questa soluzione non è però accettabile per gli ambienti a maggior rischio in
caso d'incendio che, infatti,
richiede sempre
il dispositivo di protezione dalle sovracorrenti all'inizio della linea.
La protezione delle condutture dalle sovracorrenti assume in questo caso un
ruolo fondamentale.
La conduttura, protetta secondo la Norma CEI 64-8, può essere percorsa da
una corrente di valore appena inferiore a 1,45 IZ raggiungendo temperature
inferiori a 114 C° per il PVC (riferito ad una temperatura iniziale di
cortocircuito pari a quella massima di servizio 70 C°) e a 145 C° per l'EPR
(riferito ad una temperatura iniziale di cortocircuito pari a quella massima di
servizio 85 C°).
Queste temperature, anche se riducono la vita convenzionale del cavo,
non sono in genere causa di innesco d'incendio.
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
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Dott. Ing. Roberto Medioli
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Protezioni da adottare contro il pericolo d'innesco dell'incendio
In ogni caso, per ottenere un margine di sicurezza maggiore, si stabilisce
come condizione la
protezione da sovraccarico
ed imponendo in tal modo che il cavo non sia mai percorso da una corrente
superiore alla sua portata, considerato If la corrente convenzionale di
intervento del dispositivo di protezione.
Rimane naturalmente valido quanto indicato dalla 64/8 che sconsiglia
l'installazione di protezioni contro i sovraccarichi nei casi in cui un'improvvisa
interruzione può causare pericolo, ad esempio sull'illuminazione di sicurezza,
e che indica i casi in cui si può omettere la protezione contro il corto circuito
come ad esempio per il tratto che collega il trasformatore al primo quadro.
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Dott. Ing. Roberto Medioli
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Protezioni da adottare contro il pericolo d'innesco dell'incendio
Prescrizioni aggiuntive per le condutture del gruppo c (CEI 64-8/751.04.2.7)
Per le condutture del gruppo c devono essere rispettate alcune prescrizioni aggiuntive:
- i circuiti nei sistemi TT e TN devono essere protetti mediante interruttore differenziale,
anche se a intervento ritardato, con Idn non superiore 300 mA per i circuiti terminali e
non superiore a 1A per i circuiti di distribuzione (quando guasti resistivi possano
innescare un incendio, la Idn deve essere di 30 mA);
- protezione nei sistemi IT mediante dispositivo in grado di controllare con continuità le
correnti di dispersione verso terra e di aprire automaticamente il circuito al decadere
dell'isolamento. Qualora per motivi di continuità del servizio ciò non fosse possibile è
sufficiente, anziché aprire automaticamente il circuito, un allarme ottico ed acustico. Il
personale deve essere istruito, in caso di allarme per primo guasto, ad intervenire per
operare l'apertura manuale del circuito il più preso possibile.
Le suddette prescrizioni non si applicano alle condutture facenti parte dei circuiti di
sicurezza, alle condutture racchiuse in involucri con grado di protezione almeno IP4X,
ad eccezione del tratto finale necessario al collegamento dell'apparecchio utilizzatore.
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Protezioni da adottare contro la propagazione dell'incendio
Condutture
Le condutture del gruppo a non necessitano di cavi con particolari requisiti mentre
per il gruppo b e il gruppo c può essere necessario predisporre almeno una delle
seguenti misure :
- utilizzare cavi non propaganti la fiamma (CEI 20-35), se installati individualmente
oppure distanziati tra loro almeno 25 cm nei tratti in cui seguono lo stesso percorso
oppure se fanno parte di condutture con grado di protezione almeno IP4X (le
canaline se posate orizzontalmente ostacolano la propagazione dell'incendio mentre
se sono posate verticalmente possono alimentare le fiamme a causa dell'effetto
camino);
- utilizzare cavi non propaganti l'incendio (CEI 20-22), sempre che non superino il
quantitativo di materiale non metallico indicato nella norma. La Norma prevede prove
a gravosità graduale a seconda del tipo di cavo. Per ogni prova è previsto un
quantitativo di materiale non metallico (isolante, riempitivo ecc..) per metro lineare di
fascio di cavi. Se il quantitativo di materiale non metallico supera quello previsto dalle
Norme bisogna adottare i provvedimenti indicati al punto successivo.
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Protezioni da adottare contro la propagazione dell'incendio
Sbarramenti, barriere e/o altri provvedimenti
come indicato nella Norma CEI 11-17 art. 5.7.3.
Tali sbarramenti sono costituiti da barriere in materiale incombustibile
disposte sul percorso dei cavi (lana di roccia, sabbia, materiali intumescenti
in grado di espandersi se sottoposti all'azione del fuoco ecc.).
Le barriere devono avere forma e dimensione adatte ad impedire lo
scavalcamento della fiamma e, se necessario, devono poter essere
smontate per permettere l'eventuale aggiunta di cavi.
Devono avere, in relazione al tipo di cavi installati, alla loro modalità
d'installazione, alla disponibilità di mezzi d'intervento ecc., una distanza tale
da impedire che l'incendio possa innescarsi e svilupparsi.
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Protezioni da adottare contro la propagazione dell'incendio
Sbarramenti, barriere e/o altri provvedimenti
come indicato nella Norma CEI 11-17 art. 5.7.3.
In generale si ritiene sufficiente l'adozione di sbarramenti disposti in
corrispondenza degli attraversamenti senza tuttavia superare i seguenti
distanziamenti tra loro: 5 m nei percorsi verticali e 10 metri nei percorsi
orizzontali.
Con cavi non propaganti l'incendio si possono adottare distanziamenti di
10 m per i tratti verticali mentre per quelli orizzontali gli sbarramenti non
sono strettamente necessari.
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Protezioni da adottare contro la propagazione dell'incendio
Sbarramenti, barriere e/o altri provvedimenti
come indicato nella Norma CEI 11-17 art. 5.7.3.
Sbarramenti sono consigliati, a prescindere dal tipo di cavi, all'entrata dei
quadri o delle altre apparecchiature elettriche possibili sedi di archi.
Gli sbarramenti sono inoltre opportuni per cavi in cunicolo o canaletta se questi
sono sede di circolazione d'aria.
Se è necessario ripristinare la resistenza al fuoco di elementi costruttivi
attraversati da condutture bisogna otturare non solo il foro lasciato libero dalla
conduttura, ma anche l'interno della conduttura stessa.
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Protezioni da adottare contro la propagazione dell'incendio
Sbarramenti, barriere e/o altri provvedimenti
come indicato nella Norma CEI 11-17 art. 5.7.3.
Entrambe le barriere devono avere un grado REI di resistenza al fuoco almeno
uguale, ma non inferiore, a quello richiesto dalla classe del compartimento
antincendio originario.
Se il tubo però è conforme alle norme CEI 23-25, (autoestinguente alla
fiamma) se il diametro interno non supera i 30 mm, se il grado di protezione
non è inferiore a IP33 e se le estremità del tubo, se in ambiente chiuso,
entrano in custodie con grado di protezione non inferiore a IP33, non è
necessario otturarne l'interno.
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Protezioni da adottare contro la propagazione dell'incendio
Sbarramenti, barriere e/o altri provvedimenti
come indicato nella Norma CEI 11-17 art. 5.7.3.
Descrizione per capitolati:
Sistema di barriera tagliafiamma per attraversamenti di pareti o solette contenenti cavi elettrici, tubi combustibili (Ø max
32 mm) passerelle e/o canali portacavi (o tubazioni) metalliche e non, con resistenza al fuoco REI 120 ÷ REI 180.
Costituito da cuscini antincendio rettangolari in tessuto minerale, non contenenti amianto o altre sostanze tossiche o
nocive, non degradabili per l’azione dell’umidità, contenenti materiali in granuli che si espandono sotto l’azione del
calore fino a formare un blocco solido e resistente al fuoco REI 120 sul lato 18 cm e REI 180 sul lato 34 cm.
Negli attraversamenti di soletta per la posa del Sistema è necessario prevedere una robusta rete metallica con
diametro dei fili non inferiore a 4 mm e dimensioni della maglia circa 40 x 40 mm, fissata con adeguati tasselli metallici.
Descrizione per capitolati:
Sistema di barriera tagliafiamma per attraversamenti di pareti o solette contenenti cavi elettrici, passerelle e/o canali
portacavi (o tubazioni) metalliche con resistenza al fuoco REI 120 ÷ REI 180.
Costituito da pannelli (formato 1000 x 600 mm) in lana di roccia ad alta densità (150 kg/m3), da sigillante a base
acquosa di resine termoplastiche, fibre inorganiche incombustibili e vari pigmenti ritardanti il fuoco, privi di solventi, non
producenti alogeni e dalla vernice di rivestimento a base acquosa, priva di solventi, resistente all’abrasione e agli agenti
atmosferici, alle radiazioni UV e alle sostanze chimiche più diffuse.
La chiusura può essere realizzata REI 120 con un semplice pannello da 60 mm oppure REI 180 con due pannelli
spessore 50 mm.
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Protezioni da adottare contro la propagazione dell'incendio
Sbarramenti, barriere e/o altri provvedimenti
come indicato nella Norma CEI 11-17 art. 5.7.3.
Descrizione per capitolati:
Sistema di barriera tagliafiamma per attraversamenti di pareti o solette contenenti cavi elettrici, passerelle, canali porta
cavi (o tubazioni) metalliche con resistenza al fuoco REI 120 ÷ REI 180.
Costituito da polveri inerti di colore rosso o bianco, leganti organici e speciali additivi non tossici, non combustibili, privi
di amianto, che con l’aggiunta di acqua, produce una densa malta sigillante che a completa maturazione, aumenta di
volume del 3% per aderire perfettamente a tutte le superfici ed evita la formazioni di crepe; applicabile con normali
attrezzi di cantiere.
La resistenza al fuoco è proporzionale allo spessore applicato:
REI 120 con 20 cm, o REI 180 con 25 cm di spessore.
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Prescrizioni aggiuntive per gli ambienti di tipo A
(CEI 64-8 art. 751.03.2)
Norma CEI 64-8 art. 751.04.3
Per i cavi delle condutture di cui in 751.04.2.6 b) e c) si deve valutare il rischio nei
riguardi dei fumi, gas tossici e corrosivi in relazione alla particolarità del tipo di
installazione e dell’entità del danno probabile nei confronti di persone e/o cose, al fine di
adottare opportuni provvedimenti.
A tal fine sono considerati adatti i cavi senza alogeni (LSOH) rispondenti alle Norme
CEI EN 60332-3 (CEI 20-22), CEI EN 50267 e CEI EN 61034 (CEI 20-37) per quanto
riguarda le prove. Esempio di cavi LS0H:
N07G9-K
FM9 450/750V
FG7(O)M1 0,6/1kV
FG7(O)M2 0,6/1kV
FTG10(O)M1 0,6/1kV FG10(O)M1 0,6/1kV FG10(O)M2 0,6/1kV
Le tipologie di cavo sopra riportate sono conformi alle Norme CEI 20-13, CEI 20-38 e alla
Norma CEI 20-20/15.
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Prescrizioni aggiuntive per gli ambienti di tipo B
(CEI 64-8 art. 751.03.3)
Norma CEI 64-8 art. 751.04.4
Quando sono montati su od entro strutture combustibili, i componenti dell’impianto che
nel loro funzionamento previsto possono produrre archi o scintille tali da far uscire dal
microambiente interno agli apparecchi medesimi particelle incandescenti che possono
innescare un incendio, devono essere racchiusi in custodie aventi grado di protezione
IP4X almeno verso le strutture combustibili.
NOTA Interruttori luce e similari, prese a spina ad uso domestico e similare, interruttori automatici
magnetotermici fino a 16 A, potere di interruzione Icn 3 kA, in generale non producono nel loro
funzionamento previsto archi o scintille tali da far uscire dal microambiente interno agli apparecchi
medesimi particelle incandescenti che possono innescare un incendio
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Prescrizioni aggiuntive per gli ambienti di tipo B
(CEI 64-8 art. 751.03.3)
Norma CEI 64-8 art. 751.04.4
Gli apparecchi di illuminazione non possono essere installati direttamente su pareti
combustibili se non sono stati dichiarati idonei dal costruttore con l'apposizione della
lettera "F" racchiusa in un triangolo (se gli apparecchi illuminanti sono conformi alle
norme di prodotto non è necessaria la prova al filo incandescente - Norme CEI 34-21 IV
edizione).
Sono questi degli apparecchi che contengono un alimentatore o un trasformatore, cioè
un dispositivo soggetto a guasto, che però non può essere causa di incendio o di
eccessive temperature.
Possono essere installati su superfici normalmente infiammabili ma non su superfici
facilmente infiammabili. E' ovvio che se gli apparecchi sono sprovvisti di tale simbolo
possono essere installati direttamente solo su superfici non combustibili (superfici che
non possono alimentare la combustione come ad esempio il metallo, il gesso, il cemento,
ecc.).
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Prescrizioni aggiuntive per gli ambienti di tipo B
(CEI 64-8 art. 751.03.3)
Norma CEI 64-8 art. 751.04.4
Dalle Norme CEI 34-21 Apparecchi di illuminazione, si definisce normalmente infiammabile il
materiale la cui temperatura di accensione è di almeno 200 °C e che a tale temperatura non si
deforma né si rammollisce, come il legno di spessore superiore a 2 mm.
Al contrario è materiale facilmente infiammabile un materiale avente caratteristiche inferiori a quelle
precedenti, come ad esempio il legno di spessore inferiore a 2 mm.
Tutti i componenti (per esempio scatole, quadri ecc.) incassati in pareti a nido d'ape devono
rispondere alle rispettive norme di prodotto.
Quando queste pareti sono combustibili o contengono isolanti combustibili e i componenti non
soddisfano alle prescrizioni di prova di resistenza al calore e al fuoco prescritte dalle relative norme di
prodotto, la protezione può essere realizzata in due modi:
a) rivestendo i componenti incassati con uno strato di almeno 12 mm di lana di vetro o di altro
materiale non infiammabile con caratteristiche equivalenti;
b) immergendo i componenti incassati in un blocco di lana di vetro o altra lacca minerale di almeno
100 mm. Se gli involucri contengono componenti elettrici con dissipazione termica non
trascurabile si deve tenere conto dell'aumento di temperatura provocato dai materiali coibenti.
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Prescrizioni aggiuntive per gli ambienti di tipo C
(CEI 64-8 art. 751.03.4)
Norma CEI 64-8 art. 751.04.5
a) Tutti i componenti dell’impianto, ad esclusione delle condutture, come è stato già
detto, e inoltre gli apparecchi d’illuminazione ed i motori, devono essere posti entro
involucri aventi grado di protezione non inferiore a IP4X.
Il grado di protezione IP4X non si riferisce alle prese a spina per uso domestico e
similare, ad interruttori luce e similari, interruttori automatici magnetotermici fino a 16 A
con potere di interruzione Icn ≤ 3 kA.
NOTA 1 In conformità alle Norme CEI relative agli apparecchi d’illuminazione, il grado di protezione IP non si applica
nei confronti delle lampade.
NOTA 2 Per i motori il grado di protezione IP4X è riferito alle custodie delle morsettiere e dei collettori; il grado di
protezione per le altre parti attive non scintillanti deve essere non inferiore a IP2X.
b) I componenti elettrici devono essere ubicati o protetti in modo da non essere soggetti
allo stillicidio di eventuali combustibili liquidi.
c) Quando si prevede che polvere, sufficiente a causare un rischio di incendio, si possa
accumulare sugli involucri di componenti dell’impianto, devono essere presi adeguati
provvedimenti per impedire che questi involucri raggiungano temperature eccessive.
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Prescrizioni aggiuntive per gli ambienti di tipo C
(CEI 64-8 art. 751.03.4)
Norma CEI 64-8 art. 751.04.5
d) I motori che sono comandati automaticamente o a distanza o che non sono sotto
continua sorveglianza, devono essere protetti contro le temperature eccessive mediante
un dispositivo di protezione contro i sovraccarichi con ripristino manuale o mediante un
equivalente dispositivo di protezione contro i sovraccarichi. I motori con avviamento
stella-triangolo non provvisti di cambio automatico dalla connessione a stella alla
connessione a triangolo devono essere protetti contro le temperature eccessive anche
nella connessione a stella.
e) Nei luoghi nei quali possono esserci rischi di incendio dovuti a polvere e/o a fibre, gli
apparecchi d’illuminazione devono essere costruiti in modo che, in caso di guasto, sulla
loro superficie si presenti solo una temperatura limitata e che polvere e/o fibre non
possano accumularvisi in quantità pericolose.
f) Gli apparecchi di accumulo del calore devono essere del tipo che impedisca
l’accensione, da parte del nucleo riscaldante, della polvere combustibile e/o delle fibre
combustibili.
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Prescrizioni aggiuntive per gli ambienti di tipo C
(CEI 64-8 art. 751.03.4)
Norma CEI 64-8 art. 751.04.5
Per gli ambienti di cui in 751.03.4 le prescrizioni della Sezione 751 si applicano
generalmente a tutto l’ambiente considerato.
Tuttavia, nei casi particolari nei quali il volume del materiale combustibile sia ben definito,
prevedibile e controllato, la zona entro la quale gli impianti elettrici ed i relativi
componenti devono avere i requisiti prescritti nella presente Sezione 751 può essere
delimitata dalla distanza dal volume del materiale combustibile oltre la quale le
temperature superficiali, gli archi e le scintille, che possono prodursi nel funzionamento
ordinario e in situazione di guasto, non possono più innescare l’accensione del materiale
combustibile stesso.
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Prescrizioni aggiuntive per gli ambienti di tipo C
(CEI 64-8 art. 751.03.4)
Norma CEI 64-8 art. 751.04.5
In mancanza di elementi di valutazione delle caratteristiche del materiale infiammabile o
combustibile e del comportamento in caso di guasto dei componenti elettrici, si devono
assumere distanze non inferiori a:
a) 1,5 m in orizzontale, in tutte le direzioni e comunque non oltre le pareti che delimitano
il locale e relative aperture provviste di serramenti;
b) 1,5 m in verticale, verso il basso e comunque non al di sotto del pavimento;
c) 3 m in verticale, verso l’alto e comunque non al di sopra del soffitto.
Tuttavia, per le sole condutture installate in fascio, per le quali la propagazione
dell’incendio è impedita dai requisiti dei cavi stessi, come stabilito nel 751.04.2.8.b)
(assenza di sbarramenti, barriere e/o altri provvedimenti, di cui in 751.04.2.8.c), si
devono assumere distanze dal materiale combustibile non inferiori a 4 m nella direzione
di provenienza della conduttura.
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Prescrizioni aggiuntive per gli ambienti di tipo C
(CEI 64-8 art. 751.03.4)
Norma CEI 64-8 art. 751.04.5
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
Prescrizioni aggiuntive per gli ambienti di tipo C
(CEI 64-8 art. 751.03.4)
Norma CEI 64-8 art. 751.04.5
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
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LE CONDUTTURE ELETTRICHE
NEI LUOGHI MARCI DI TIPO A, B, C
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