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Anello ferrata del Monte Contrario
Ferrata del Monte Contrario Vai alla Fotogallery Biforco –Valle degli Alberghi – Ferrata del M. Contrario – Finestra del Grondilice – Foce Navola – Canale di Regolo– Biforco. Data Escursione: 18 luglio 2013 Località: Alpi Apuane Settentrionali Scala delle difficoltà: EEA (escursionisti esperti attrezzati) Lunghezza del percorso: Km 13,360 Tempi di percorrenza: 10 h 00' Dislivello stimato complessivo: 1000 m Mezzi impiegati: propri Punti di appoggio: Rif. Orto di Donna - Rif.Garnerone (con deviazione). Descrizione del percorso Un bellissimo itinerario che, dalla località Casa Biforco (376 metri s.l.m.) latitudine 44°5′19″N, longitudine 10°11′8″E, ci condurrà alla ferrata del Monte Contrario (1057 metri s.l.m.). L’intera escursione si svolge in un ambiente tra i più suggestivi e selvaggi delle Alpi Apuane. La ferrata del monte Contrario fu inaugurata nel 2002, è la più lunga delle Alpi Apuane, ed è considerata anche la più difficile. Si tratta di un parete di circa 700 metri esposta a sud, è bene evitare di percorrerla sia nelle giornate più calde che in avverse previsioni meteo, non essendoci nessuna via di fuga. Le attrezzature, sono tutte in acciaio inox ottimamente ancorate alla roccia. Alla Casa degli Alberghi 975metri s.l.m. ci sono le indicazioni per la via ferrata, superata la casa si prende a sinistra, dove un tratto di sentiero gradinato con cavo di acciaio ci conduce fino alla vecchia cava a 1065 metri s.l.m., dal vecchio piazzale della cava inizia la ferrata che, sale nel tratto iniziale una placca liscia e ripida, al termine della quale si sbuca in un tratto piano ampio e sicuro che, si attraversa senza l’ausilio del cavo. Superato il tratto pianeggiante inizia la salita più impegnativa, la via ferrata segue le lisce Placche degli Alberghi lungo il costone roccioso del canalone compreso tra il Pizzone ed il versante sud/ovest del Monte Contrario. Due scalette metalliche agevolano la salita fino ad uscire al passo delle Pecore. Dettagli percorso: Biforco –→ Alberghi –→sentiero C,A.I. 168/167–→ Difficoltà: EE Alberghi –→ Attacco ferrata –→ sentiero con segnavia celeste –→ Difficoltà: EE Attacco ferrata –→ Passo delle Pecore –→ via ferrata del M. Contrario –→ Difficoltà: EEA Passo delle Pecore –→ Rifugio Orto di Donna –→sentiero C.A.I. 179 –→ Difficoltà: EE Rifugio Orto di Donna –→Finestra del Grondilice –→ sentiero C.A.I. 186 –→ Difficoltà: EE Finestra del Grondilice –→ Foce Rasori –→ sentiero C.A.I. 186 –→ Difficoltà: EE Foce Rasori –→ Foce Navola –→ sentiero C.A.I. 37/173 –→ Difficoltà: EE Foce Navola –→ Capanne di Navola –→ sentiero C.A.I. 37–→ Difficoltà: EE Capanne di Navola –→ Canale di Regolo –→ sentiero C.A.I. 37–→ Difficoltà: EE Canale di Regolo –→ strada asfaltata per Biforco –→ sentiero C.A.I. 37–→ Difficoltà: EE Come Arrivare Per Raggiungere Forno località Biforco 376 metri s.l.m. da Firenze autostrada A11 e prendere la bretella per Viareggio e imboccare la A12 direzione Genova uscire al casello autostradale di Massa. Seguire le indicazioni per Forno. L’Itinerario Il nostro itinerario ha inizio a Forno in località Casa Biforco 376 metri s.l.m., dove si parcheggia l’auto, l’attacco della via ferrata è a circa due ore di cammino dal parcheggio. Casa Biforco è posto alla biforcazione di due grandi valloni: il Canale di Cerignano e il Canale del Fondone, si raggiunge superando il paese di Forno seguendo una stretta strada asfaltata che, termina con un piccolo parcheggio, in ambiente interessato da attività estrattiva, dove una sbarra metallica impedisce l’accesso alla strada sterrata usata per il trasporto del materiale di scavo. Seguiamo la marmifera tenendo la sinistra che percorre il Canale del Fondone e coincide nel primo tratto con i sentieri C.A.I. 168/167. Dopo circa un chilometro quando il Canale del Fondone si divide in due rami abbandoniamo la marmifera e all’altezza del cartello di legno che, indica il sentiero C.A.I . n°167 imboccandolo. Il sentiero 167 segue la vecchia Lizza della Valle degli Alberghi che sale sulla sinistra orografica del Canale degli Alberghi guadagnando gradualmente quota fino ad entrare con una secca svolta a destra nella Valle degli Alberghi. Poco dopo il sentiero abbandona la vecchia via di Lizza per salire sulla destra ben al disopra del canale descrivendo un semicerchio raggiunge di nuovo la Lizza degli Alberghi in un piccolo intaglio a 974 metri s.l.m.. Superato l’intaglio la via di Lizza segue un percorso pianeggiante e davanti a noi si apre lo scenario sull’alta Valle degli alberghi dominata da imponenti e aspre cime tra le quali spicca la parete sud/ovest del Monte Contrario, si nota anche il grosso edificio degli Alberghi.. Questo edificio a 973 metri s.l.m serviva da ricovero per i cavatori delle vicine cave, attualmente in stato di abbandonato ospita capre e pecore. È posto in posizione panoramica sul monte Contrario e sull’intera Valle degli Alberghi fino al mare. La via di Lizza degli Alberghi corre parallela al Canale degli Alberghi fino ad incontrare un bivio con un sentiero sulla sinistra che, scende nel canale è il Sentiero dei Pradacetti una possibile via per il ritorno, ma ora mantenendosi sul sentiero C.A.I. n°167 iniziamo a salire lungo il ripido costone erboso fino ad incontrare a sinistra la traccia che conduce al grosso edificio degli Alberghi che seguiamo, mentre a destra il sentiero C.A.I. n°167 conduce a Casa Carpano. Seguendo le indicazioni per la ferrata passiamo accanto al vecchio edificio e delle scale munite di cavo metallico ci conducono alla vecchia cava dal cui piazzale inizia la ferrata 1057 metri s.l.m.. La via ferrata in perfetto stato percorre per intero tutto il ripido lastrone di marmo fino a terminare alla sinistra del Passo delle Pecore a 1645 metri s.l.m.. L’inizio della ferrata è costituito da un primo breve tratto abbastanza facile con numerosi appigli, seguito poi da un falsopiano non attrezzato che ci permette di ossigenare i polmoni in previsione del tratto successivo. Subito dopo infatti la pendenza diventa maggiore e con essa l’esposizione, si prosegue superando alcuni tratti muniti di gradini metallici fino a superare una scaletta metallica che, ci immette nell’ultimo tratto dove si trova una lastra di roccia praticamente liscia e quasi verticale di circa 4mt, non rimane altro da fare che tirarsi su aggrappandosi al cavo metallico con gli scarponi in aderenza, appoggiando, quando possibile, i piedi sulla base dei paletti infissi nella roccia che sorreggono il cavo. All'uscita, ci accorgeremo che, sono passate circa 5 ore dal momento in cui abbiamo infilato gli scarponi. Se la giornata è limpida la vista che si gode è magnifica: da ponente lo sguardo spazia dal Grondilice alla Cresta Garnerone, al Pizzo d'Uccello, ai più lontani Appennini, al Pisanino e alla vetta del Contrario; in basso, da essi contornata, la Val Serenaia. Di fronte a noi, il mar Ligure con le isole settentrionali dell'Arcipelago Toscano: Elba, Gorgona e Capraia e, sull'orizzonte, le cime della Corsica. Il ritorno doveva avvenire procedendo verso ovest fino ad incontrare il sentiero C.A.I. n°186 e, con esso la Foce del Grondilice. Scendendo lato mare direzione Foce Rasori, qui tenendo la sinistra imboccare il sentiero C.A.I. n°168 in direzione del Canale del Fondone fino ad incontrare la marmifera che ci riportava a Biforco. Ma, le avverse condizioni climatiche ci hanno costretti a cambiare programma, e allungare il nostro percorso. Con il sentiero C.A.I. n°179 siamo scesi sotto la pioggia al rifugio Orto di Donna 1498 metri s.l.m. per poi risalire il sentiero. n°186 fino alla Finestra del Grondilice 1750 metri s.l.m., scendendo come preventivato verso Foce Rasori. In condizioni normali la prima parte della discesa non è oltremodo impegnativa anche se, bisogna fare sempre molta attenzione per la gran quantità di detriti instabili, ma, in caso di pioggia con il terreno bagnato diventa molto insidiosa e bisogna procedere con la massima cautela. Poco prima di Foce Rasori ritroviamo il Paleo, la tipica erba Apuana talmente lunga da impedirci di vedere il sentiero. Giungiamo quindi a Foce Rasori e visto le avverse condizioni meteo dopo un breve consulto rinunciamo a scendere nel Canale del Fondone, proseguiamo così verso ovest fino alla Foce Di Navola 1235 metri s.l.m., dove tenendo la sinistra seguiamo il sentiero C.A.I. n°37 per il Canale Di Regolo e i Mozziconi. Dalla Foce si gode di una splendida vista sul Sagro e sul vicino Poggio di Navola, con la sua strapiombante parete calcarea. Il sentiero nel primo tratto è una traccia evidente nel Paleo con qualche segno, ma, scendendo ben presto ne scompare ogni traccia. Scendiamo con cautela serpeggiando fra il Paleo, che nasconde ad ogni passo un’insidia come: roccette scivolose per la pioggia, buche, pruni, ecc. seguendo come unico riferimento i ruderi delle Capanne Di Navola 1065 metri s.l.m., fino ad incontrare dei ruderi, usati in passato dai numerosi pastori che lavoravano nella zona. Si prosegue fino ad incontrare i ruderi del rifugio Giovanni Pisano, del CAI di Pisa, dove si possono vedere vecchie putrelle arrugginite e, come per magia ricompaiono i segni bianco/rossi del CAI. Li seguiamo e in pochi minuti si raggiunge un pianoro con alberi di alto fusto (castagni) ed una capanna usata da pastori. Superata la capanna si scende per un ripido costone roccioso, bisogna usare cautela per la presenza continua di acqua, si scende nel canale e nei pressi di un grosso masso saliamo nella vecchia via di Lizza. La scendiamo, ma più di una volta siamo costretti ad entrare nel canale essendo la via di Lizza franata in vari punti. Proseguiamo così fino al vecchio ponte Barsanti a 713 metri s.l.m. ormai distrutto con le putrelle arrugginite disseminate più a valle nell’alveo del canale. Scendiamo nelle rocce evitando le pozze d’acqua, riguadagnata la Lizza che, ora corre sul lato destro del canale. Dopo alcuni minuti incontriamo un vecchio poggio per il caricamento dei blocchi di marmo su camion, e li vicino le strutture di una vecchia teleferica che scendeva dal monte. Continuiamo a scendere tenendo il canale sulla destra e, dopo un tratto in cui la via di Lizza è franata, vediamo i resti di un ponte, qui c’era la confluenza di una via di lizza proveniente da Casa Dei Pisani posta lungo il sentiero n°38. Poco dopo si incontrano dei vebbhi blocchi di marmo abbandonati, proseguendo, troviamo su di un masso sulla destra una vecchia struttura arrugginita di usata per una teleferica. Scendendo il Canale Di Regolo progressivamente si allarga, più avanti incontriamo i resti di un ponte in cemento che, aggiriamo a sinistra scendendo nel canale. Attraversato il canale ritroviamo la via di Lizza che, corre ora sul suo lato sinistro, che, in questo tratto è molto degradata e in una discesa con un masso in cui bisogna abbassarsi per superarlo seguito da un tratto attrezzato con un vecchio cavo metallico, che ritroveremo anche più avanti dove la via di lizza è franata ma di cui possiamo fare poco affidamento essendo in condizioni disastrose. Poco dopo arriviamo alla fine del sentiero C.A.I. n°37in località Mozziconi, presso un tornante della strada che, da Forno conduce al Vergheto. Iniziamo a scendere, la strada è molto panoramica, con una bella vista sulla Valle degli alberghi, Contrario cavallo Tambura ecc. e, la percorreremo fino a Biforco dove chiudiamo il nostro anello. Considerazioni sulla ferrata La Ferrata del monte Contrario e' una via attrezzata che dalla Valle degli Alberghi conduce poco sopra il Passo delle Pecore, è un percorso attrezzato molto interessante. Ottimi i materiali impiegati, sia funi che ancoraggi sono in acciaio inox, questi sono fissati alla roccia con l’ancoraggio chimico, i requisiti di tale materiale sono la resistenza meccanica e la velocità di indurimento; a tale scopo si rende necessario l’impiego di resine bi-componente, caratterizzate dalla rapida reazione di indurimento omogenea in tutta la massa. Il sistema più pratico per l’applicazione è la cartuccia bi-componente con cui la resina viene erogata con apposita pistola e beccuccio miscelatore dove i due componenti erogati in parallelo si miscelano passando attraverso una spirale interna al beccuccio. L’ambiente, della Valle degli Alberghi è selvaggio e molto spettacolare, uno dei più suggestivi di tutto il comprensorio per la presenza di monti importanti quali: Pisanino, Pizzo d’Uccello, Grondilice, Contrario. L’avvicinamento è abbastanza impegnativo, occorrono circa due ore di cammino con un dislivello di 700 metri per giungere all’attacco, posto nella zona più' alta della Valle degli Alberghi nel piazzale della vecchia cava. Questa via attrezzata è forse la più bella delle Alpi apuane, senza nulla togliere alle altre, tutte belle e suggestive. Unico Handicap se lo si vuole chiamare Handicap è il rientro: qualunque itinerario si scelga è lungo e faticoso e bisogna usare sempre la massima attenzione. Premesso che percorrere una via ferrata anche la più facile non è mai banale, richiede una certa preparazione fisica e dimestichezza nell’uso dell’attrezzatura, è buona norma evitare di percorrerla con le rocce bagnate o nei periodi invernali e per quanto riguarda la ferrata i questione essendo esposta a sud è bene evitare le calde giornate estive. Tempi di percorrenza Forno –→Alberghi –→ sent. C.A.I. 166/167 –→ Diff.: EE Percorrenza: 1h 40' Dislivello in salita: 597 m Dislivello in discesa: 0m Tratto su strada: Km 1,0 Punto di appoggio: nessuno (esiste una fonte nella vecchia cava ma, ha una portata veramente esigua) Alberghi –→ Attacco Ferrata –→ Traccia di sentiero –→ Difficoltà: EE Percorrenza: 0 h 15' Dislivello in salita: 84 m Dislivello in discesa: 0,0 m Tratto su strada: Km 0,0 Punto di appoggio: nessuno (poco dopo gli Alberghi c’è una fonte ma,con pochissima acqua) Attacco Ferrata –→Passo delle Pecore –→ ferrata del M. Contrario –→ Difficoltà: EEA Percorrenza: 2 h 15' Dislivello in salita: 600 m Dislivello in discesa: 0,0 m Tratto su strada: Km 0, 0 Punto di appoggio: nessuno Passo delle Pecore –→ Rifugio Orto di Donna –→ sent. C.A.I. 174 –→ Difficoltà: E Percorrenza: 0 h 20' Dislivello in salita: 0 m Dislivello in discesa: 147m Tratto su strada: Km 0,0 Punto di appoggio: Rifugio Orto di Donna Rifugio Orto di Donna –→ Finestra del Grondilice –→ sent. C.A.I. 186 –→ Difficoltà: E Percorrenza: 0 h 25' Dislivello in salita: 157 m Dislivello in discesa: 0 m Tratto su strada: Km 0,0 Punto di appoggio: Rifugio Orto di Donna. Finestra del Grondilice –→Foce Di Navola –→ sent. C.A.I. 186/ 37/173 –→ Difficoltà: E Percorrenza: 1 h 45' Dislivello in salita: 0 m Dislivello in discesa: 610 m Tratto su strada: Km 0,0 Punto di appoggio: Rifugio Garnerone con deviazione. Foce Di Navola –→ Biforco –→ sent. C.A.I. 37 –→ Difficoltà: E Percorrenza: 3 h 20' Dislivello in salita: 0 m Dislivello in discesa: 880 m Tratto su strada: Km 3,0 Punto di appoggio: Rifugio Garnerone con deviazione Avvertenze La presente pagina non vuole in alcun modo essere una guida escursionistica od alpinistica, ma un semplice racconto di una giornata e la una segnalazione di una bellezza naturale e culturale. Quindi, la presente pagina non sostituisce ma presuppone la consultazione delle guide e della cartografia in commercio. In alcun modo l'autore e il sito si assumono alcuna responsabilità di qualsiasi ordine giuridico e legale per eventuali danni o incidenti. L'uso delle informazioni della presente pagina sarà sempre a proprio rischio e pericolo.