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La bellezza salverà il mondo - Polo Liceale Statale P. Aldi

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La bellezza salverà il mondo - Polo Liceale Statale P. Aldi
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Una riflessione sulla bellezza (materiale didattico di P. Carmignani )
"La bellezza salverà il mondo" afferma il principe Miškin nell'Idiota di
Dostoevskij
È questa una frase contenuta nel romanzo del grande scrittore russo
Dostoevskij: è priva di senso, oppure esprime profondità di pensiero?
Se accettiamo la seconda possibilità: in quale modo la bellezza salverà il
mondo?
Liberamente tratto da Remo Bodei “Le forme del bello”, Il Mulino, Bologna 1995, capitolo primo:
La bellezza del mondo.
La più antica tradizione che ha segnato la nostra concezione del bello è quella di misura e ordine.
Le sue premesse nella Grecia arcaica sono costituite dalla vittoria della religione olimpica sulle
preesistenti forma di culto e mentalità [dionisiaco].
APOLLO BELVEDERE
modello assoluto di perfezione
estetica. La statua di marmo
bianco, alta 224 centimetri,
rappresenta il dio greco Apollo
che ha appena ucciso Pitone
divinità
ctonia
proveniente
da Delfi. (Wikipedia)
Dionìso (in greco: Διόνυσος o anche Διώνυσος) è una divinità della
religione greca. Inizialmente fu un Dio arcaico della vegetazione, in
particolare legato alla linfa vitale che scorre nei vegetali, la linfa che si
ritrae nel mondo ctonio durante i mesi invernali e che poi torna a scorrere
vivida in quelli estivi, ed infatti gli erano cari tutti quei frutti ricchi di
succo dolce, come l'uva, il melograno o il fico . Successivamente venne
identificato in special modo come Dio del vino, dell'estasi e della
liberazione dei sensi, quindi venne a rappresentare l'essenza del creato nel
suo perenne e selvaggio fluire, lo spirito divino di una realtà smisurata,
l'elemento primigenio del cosmo, l'irruzione spirituale della zoé greca,
ossia l'esistenza intesa in senso assoluto, il frenetico flusso di vita che
tutto pervade. Questo dio rappresenta in particolare lo stato di natura
dell'uomo, la sua parte animale, selvaggia, istintiva, che resta
presente anche nell'uomo più civilizzato, come una parte originaria
insopprimibile, che può emergere ed esplodere in maniera violenta se
viene repressa anziché compresa ed incanalata correttamente.
(Wikipedia)
Zeus ha imprigionato Cronos e stabilisce le proprie leggi incardinandole sulla nozione di misura.
Egli custodisce tali metra secondo regole codificate insieme al figlio Apollo. Esse sono scritte sulle
mura del tempio di Delfi: “il più giusto è il più bello”, “osserva il limite”, “nessuna cosa in
eccesso”… Le divinità lottano contro la dismisura propria del Caos.
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I PITAGORICI
È nelle scuole pitagoriche che si elaborano le prime riflessioni sul bello che sono state trasmesse
alle generazioni successive perdurando per circa 2000 anni.
Per Pitagora la bellezza riguarda la globalità dell’universo che egli chiamò Kosmos che
originariamente riguardava il maquillage femminile, la cosmetica.
L’osservazione del cielo aveva suggerito agli uomini la presenza di una regolarità e un ordine dei
movimenti celesti. Questo aveva portato Pitagora a riflettere sul duplice modo in cui la “misura”
si manifesta: come “simmetria” visibile e come “armonia” udibile. Suoni armonici e corpi
simmetrici rimandano al concetto di proporzionalità fondamento della bellezza. Dissimmetria
e disarmonia sono le caratteristiche del brutto.
Si forma l’idea che la bellezza consiste nella proporzione delle parti; più precisamente nella
grandezza, la qualità e il numero delle parti e nel loro rapporto reciproco”
Quest’idea entrerà in crisi fra il ‘600 e il ‘700.
Per i pitagorici le misure del mondo sono conoscibili perché obbediscono a leggi che si mostrano
attraversi i numeri. È opportuno ricordare che i numeri e gli enti per i pitagorici sono uniti e non
separati [numeri come fredde astrazioni].
Come si arriva alla scoperta dell’armonia sonora?
In musica, originariamente, armonia indica le pause che intercorrono fra le note. L’eptacordo
ovvero la lira a sette corde i cui suoni vengono associati alla musica astrale.
“L’esempio di armonia più perspicuo e implicitamente carico di
conseguenze viene tuttavia offerto dalla costruzione di due triangoli.
Alla fine di alcune operazioni, essa dà luogo a tre segmenti, la cui
rispettiva lunghezza corrisponde a quella delle corde da noi chiamate
attualmente ‘do’, ‘mi’, ‘la’. La perfetta corrispondenza tra la
lunghezza dei segmenti geometrici e l’altezza dei suoni dimostra
l’esatta traducibilità reciproca del visibile nell’udibile e viceversa,
nonché di entrambi nell’intellegibile” (p. 21)
I lavori di Copernico e Keplero non avrebbero avuto luogo, né senso, in mancanza di una riscoperta
del pitagorismo.
La simmetria è l’altro campo in cui l’armonia si manifesta e si rende visibile, oltreché intellegibile.
Questo fatto ovviamente ha riguardato l’architettura, la pittura e la scultura, ovvero le arti
figurative.
I pitagorici riconducevano tutte le cose a misura, cioè ad una misura comune: l’unità. In questo
senso il segmento aureo è stato una scoperta altamente significativa perché individua un
particolare rapporto di proporzionalità fra due segmenti.
Il rapporto fra due lunghezze disuguali, delle quali la maggiore è medio proporzionale tra la
minore e la somma delle due.
In sintesi la proporzione è così espressa:
Dato un segmento (AC), si ottiene una sezione aurea 1quando il tratto più corto (BC) sta al tratto
più lungo (AB) come il tratto più lungo (AB) sta al segmento intero (AC).
BC: AB=AB: AC
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http://www.magiadeinumeri.it/Sezione_aurea_2.htm A questo indirizzo puoi vedere il procedimento che viene fatto
per calcolare la lunghezza di AB e di BC. Puoi inoltre osservare alcuni esempi di figure geometriche auree
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AB= 0,618 BC= 0,382
AB : BC corrisponde a 0,618 : 0,382 = 1,61803
Con le arti visive si cercherà di riprodurre la “sezione aurea”, ossia la divisione di un segmento in
due parti disuguali, tali che queste stiano fra loro in un rapporto corrispondente a quello che l’intero
segmento intrattiene con la prima parte (il numero aureo risulta così 0,618 periodico)
Nel Medioevo Leonardo Fibonacci (1170 – 1240) matematico PISANO
scoprì una relazione fra una successione numerica, conosciuta come
sequenza di Fibonacci, e la sezione aurea o rapporto aureo
Fibonacci è noto soprattutto per la sequenza di numeri da lui individuata e
conosciuta, appunto, come successione di Fibonacci: 0, 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13,
21, 34, 55, 89 ... in cui ogni termine, a parte i primi due, è la somma dei due
che lo precedono. Sembra che questa sequenza sia presente in diverse forme
naturali (per esempio, negli sviluppi delle spirali delle conchiglie, ecc.).
Una particolarità di questa sequenza è che il rapporto tra due termini
successivi aumenta progressivamente per poi tendere molto rapidamente al
numero 1,61803..., noto col nome di rapporto aureo o sezione aurea.
A partire da tale successione, se formiamo una serie di tipo
frazionario, emergono i seguenti rapporti:
1/1; 2/1; 3/2; 5/3; 8/5; 13/8; 21/13; 34/21; 55/34, 89/55; 144/89 ecc.
i cui valori decimali approssimati sono:
1; 2; 1,5; 1,666; 1,6; 1,625; 1,615; 1,619; 1,617; 1,6181; 1,6180 ecc.
La scoperta dell’incommensurabilità mise in crisi i fondamenti dell’aritmo-geometria pitagorica; ad
esempio il rapporto fra la diagonale e il lato di un quadrato, queste operazioni portarono alla
scoperta dei cosiddetti numeri irrazionali cioè numeri reali che non sono numeri razionali, cioè
non possono essere scritti come una frazione a / b con a e b interi, con b diverso da zero. Esempi
di numeri irrazionali sono
= 1, 414213562373095048801… cioè il rapporto fra la diagonale ed
il lato di un quadrato, Π = 3,14….. che indica il rapporto fra la lunghezza di una circonferenza con
il suo diametro
Rendendo impossibile il rapporto di proporzionalità, evoca il pericolo di una ricaduta nell’illimitato
(apeiron)
Con la scoperta del Teorema di Pitagora si arriva a risolvere i problemi del rapporto fra limite
e illimitato mediante un capolavoro della matematica che consoliderà per millenni la fede
nella potenza della ragione e nell’unità del vero e del bello. Si tratta del cosiddetto teorema di
che rende commensurabili (logici) gli incommensurabili (o irrazionali) rappresentati nella
fattispecie dall’ipotenusa e da uno dei cateti di un triangolo rettangolo isoscele.
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Elevando al quadrato, la superficie costruita sull’ipotenusa risulterà doppia di quella costruita sui
cateti ottenendo così un rapporto di 2 : 1.
Il concetto di ordine cosmico diventerà il modello della bellezza, della verità e della bontà in tutta la
tradizione dell’Occidente, subendo delle metamorfosi che però, non alterano l’originaria natura.
Nel Rinascimento c’è una rivalutazione delle arti figurative. L’artista attraverso le sue eccelse
capacità riesce a rappresentare in un’opera una bellezza che vuole esprimere un’idealità di matrice
neoplatonica. Anche in questo caso c’è un’idea della bellezza correlata all’armonia e alla
proporzionalità.
Come possiamo vedere dagli esempi sottostanti nel Rinascimento in pittura si studiò e si
approfondì l’applicazione della proporzionalità correlata alla sezione aurea.
Anche in natura ci sono esempi di proporzionalità correlata alla sezione aurea:
http://www.sectioaurea.com/sectioaurea/GALLERIA%20FOTOGRAFICA.htm
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