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le crociate - Scuola Media Statale “Luigi Majno”
LE CROCIATE Ashley Mararac Chiara Toffoletto Matilde Pavan classe I sez. I, a.s. 2008-2009 1 Indice DEFINIZIONE E CONTESTO STORICO p. 3 Il principio… p. ” Perché combattere le crociate? p. ” In quanti parteciparono alle crociate? p. ” ESERCITO E ORGANIZZAZIONE DELLE CROCIATE p. 4 Come si bandiva una crociata? Chi la finanziava? p. ” Gli eserciti crociati p. ” GLI ORDINI RELIGIOSO-MILITARI p. 5 LE CROCIATE p. 5-8 LE CONSEGUENZE DELLE CROCIATE p. 9 Bibliografia p. ” 2 DEFINIZIONE E CONTESTO STORICO Le crociate furono delle spedizioni militari, avvenute tra l’undicesimo e il tredicesimo secolo, che mirarono a difendere i cristiani ed i luoghi santi in Palestina (Terra Santa) dalla minaccia dei musulmani. Il termine “Crociate” deriva dalla croce, che era cucita sulle vesti dei guerrieri: essa simboleggiava l’appartenenza dei guerrieri-pellegrini alla Chiesa. Il principio… Poco tempo dopo la morte di Maometto, i musulmani - infervorati dalle parole del Profeta, che prometteva il perdono di qualsiasi peccato a quanti avessero conquistato Costantinopoli attaccarono l’Impero bizantino. Nel 1078 i Turchi, in particolare, dopo aver conquistato Gerusalemme e i luoghi santi, cominciarono a perseguitare i cristiani e a minacciare l’Impero di Bisanzio. I cristiani e l’Impero bizantino chiesero aiuto al Papa Urbano II, il quale decise di organizzare una spedizione per riconquistare e luoghi santi e per respingere la minaccia musulmana. Con il suo entusiasmo, egli riuscì a convincere sia il popolo sia la nobiltà feudale ad impegnarsi in questa impresa. Perché combattere le crociate? In verità, l’adesione alle crociate non fu dettata solo dal disinteressato spirito religioso, ma anche da altri motivi: • ai servi veniva promessa la libertà; • ai criminali veniva cancellata la pena; • i cavalieri e i nobili “cadetti” andavano in cerca di avventura e di terre da conquistare; • i mercanti cercavano di arricchirsi con nuovi commerci; • inoltre, a tutti i crociati era garantito il perdono dei peccati e, se fossero morti combattendo, il paradiso. In quanti parteciparono alle crociate? È impossibile stabilire con precisione il numero degli uomini armati e dei pellegrini che presero la croce: le cifre riportate dalle cronache del tempo sono sempre esagerate e difficilmente credibili (tra le sessanta e le centomila persone dirette alla Terra Santa, pellegrini compresi) . 3 ESERCITO E ORGANIZZAZIONE DELLE CROCIATE Fin dal loro inizio, le crociate furono ritenute dai pontefici delle spedizioni militari con delle forti caratteristiche spirituali e di penitenza. Come il pellegrino, il crociato riceveva prima di partire una benedizione particolare e godeva di una protezione speciale della Chiesa ( privilegium crucis), grazie alla quale la sua persona, la sua famiglia e i suoi beni erano inviolabili fino allo scioglimento del voto. Naturalmente, a differenza del pellegrino, il crociato doveva portare le armi. Come si bandiva una crociata? Chi la finanziava? La crociata veniva bandita con un’apposita bolla pontificia, che ne esponeva le ragioni, stabiliva i tempi e i luoghi per il raduno delle truppe e dichiarava i privilegi spirituali e temporali riservati si combattenti. Le crociate venivano finanziate in vari modi: i vassalli, per esempio, dovevano versare una tassa straordinaria al loro signore, se egli prendeva la croce; ma era soprattutto il Papa che gestiva la raccolta del denaro necessario, che gli perveniva con la riscossione di contributi volontari (elemosine, donazioni), o di tassazioni speciali (decime). Gli eserciti crociati Soprattutto all’inizio, la composizione degli eserciti crociati era molto varia. Si arruolavano persone provenienti da ogni angolo d’Europa ed appartenenti ad ogni categoria sociale: feudatari francesi o normanni, marinai e mercanti italiani, contadini, prelati e monaci. Spesso all’esercito si univa una folla di civili, vecchi, donne e bambini, che rendevano le spedizioni crociate simili a delle migrazioni di massa. Per tutti questi motivi, i combattenti crociati non erano molto efficienti: indisciplinati, armati male e poco addestrati, comandati da diversi capi, non erano pronti ad adattarsi al clima molto diverso delle terre d’Oriente e non conoscevano le tecniche di guerra degli Arabi. Inoltre, appena potevano, cercavano di ritornare a casa, lasciando indifese le terre che avevano appena conquistato. Per evitare questi inconvenienti, la Chiesa pensò di creare gli ordini religioso-militari. 4 GLI ORDINI RELIGIOSO-MILITARI Per difendere le terre conquistate, furono creati dei gruppi scelti di cavalieri, che dedicavano la propria vita alla protezione dei luoghi sacri. Questi monaci-guerrieri, spesso in penitenza per i propri trascorsi peccati, si riunivano in ordini che imponevano l’obbligo di osservare una regola religiosa e di combattere contro l’infedele. Nacquero così l’ordine dei Templari (che divenne molto potente), quello degli Ospitalieri (i Cavalieri dell'Ordine dell'Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme, conosciuti dapprima come Cavalieri di Rodi e in seguito come Cavalieri di Malta), l’ordine dei Cavalieri Teutonici e l'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Tuttavia, ben presto questi ordini iniziarono ad arricchirsi enormemente ed entrarono spesso in lotta fra loro, trascurando lo scopo per cui erano nati. Quando non fu più necessario difendere la Terra Santa, per i privilegi e le ricchezze accumulate questi ordini divennero un pericolo per le monarchie europee… che infatti li fecero sciogliere. LE CROCIATE La prima crociata. Papa Urbano II, eletto nel 1088, bandì la crociata nel corso del Concilio di Clermont, il 25 novembre 1095. Papa Urbano II espose il piano di una spedizione, volta a liberare i Luoghi Santi, esortando i fedeli presenti ad arruolarsi. Le adesioni furono numerose e perciò il Papa incaricò i vescovi conciliari di procedere nelle loro sedi originarie a nuovi arruolamenti. Molto prima che si potesse creare un vero e proprio esercito, un gruppo di quindicimila uomini, costituito da contadini donne e bambini partì alla volta di Gerusalemme, alla ricerca di fortuna e prosperità: arrivati in Terra Santa, essi attaccarono l’esercito arabo e furono completamente annientati. Tale tentativo fu chiamato la crociata del popolo (o crociata dei pezzenti) e fu capeggiata da Pietro l’Eremita. Il 15 agosto 1096 iniziò ufficialmente, come nei piani di Urbano, la prima crociata. Il primo a partire fu Goffredo di Buglione, che per il suo coraggio e il suo carattere mite e pio fu considerato da molti il capo della spedizione, pur non avendone il carisma. Maggior fortuna ebbe suo fratello Baldovino, tipo arrogante e senza scrupoli, che divenne il primo re cristiano del regno di Gerusalemme. 5 Giunti a Costantinopoli tra il novembre 1096 e il maggio 1097, i crociati si impegnarono con un giuramento a restituire all'imperatore bizantino Alessio I i territori già appartenuti all'impero bizantino. Questa crociata riportò dal punto di vista territoriale i maggiori successi, il cui simbolo è la liberazione di Gerusalemme (1099). La città, infatti, capitolò dopo un mese di assedio. I crociati entrarono in città e massacrarono tutti gli abitanti musulmani; questa strage ebbe un peso decisivo sui futuri rapporti tra cristiani e musulmani in Terra Santa. Non tutti i terreni conquistati furono restituiti a Bisanzio, secondo gli accordi: alcuni di essi divennero “Stati crociati” (vedi cartina). Appena conclusa la fase militare, questi regni furono molto vulnerabili, soprattutto perché l’esercito crociato si sciolse, lasciando le frontiere esposte agli attacchi dei nemici. Seconda crociata. Le vittorie della prima crociata erano state favorite dalla relativa debolezza dei musulmani, che tuttavia si riorganizzarono per tentare l'immediata riconquista del Medio Oriente. La prima grande vittoria dei musulmani fu la presa di Edessa nel 1144; l'evento indusse il papa Eugenio III a bandire la seconda crociata nel 1145. Alla nuova chiamata risposero il re di Francia Luigi VII e l'imperatore Corrado III, ciascuno intervenendo con un proprio esercito. La spedizione ebbe, però, un risultato infelice: la maggior parte dell’esercito morì di fame e di sete, di peste o per gli attacchi dei Turchi. 6 Inoltre, il re di Francia Luigi VII ascoltò le perorazioni di alcuni cattivi consiglieri, abbagliati dalle ricchezze di Damasco, e cinse di assedio la capitale siriana, riportando una disastrosa sconfitta nel 1148. Nei decenni successivi la pressione musulmana aumentò e Gerusalemme ritornò in mano islamica. La terza crociata - detta anche la "crociata dei Re" - fu un tentativo, da parte di vari sovrani europei, di strappare Gerusalemme e quanto perduto della Terra Santa al Saladino (come veniva chiamato in Occidente il sultano d’Egitto). Il 29 ottobre 1187 papa Gregorio VIII bandì la terza crociata, suscitando ancora una volta un diffuso entusiasmo e ottenendo l'adesione di tre potenti sovrani europei: Federico Barbarossa, Filippo II Augusto, re di Francia, e Riccardo Cuor di Leone, re d'Inghilterra. Nonostante avessero raccolto il più grande degli eserciti formatisi a partire dal 1095, i tre sovrani non riportarono grandi successi. Alcune città vennero riconquistate, ma la crociata si sfaldò e l’unico risultato fu garantire la salvezza di quanto rimaneva degli stati cristiani in Palestina, costringendo il Saladino a una tregua. Le ultime crociate. Con la Francia e l'Inghilterra impegnate nella guerra dei Cent'anni e l'Impero e gli altri stati europei coinvolti sempre più nei conflitti locali, le ultime Crociate furono mal preparate e inefficaci. • Quarta crociata (1202-1204), o “la crociata contro i cristiani”, indetta da Papa Innocenzo III. Una serie difficoltà finanziarie obbligarono il Papa a un’alleanza con la Repubblica di Venezia che, per favorire i propri interessi commerciali, propose la deviazione della spedizione militare su Bisanzio, con il pretesto di voler rimettere sul trono l’imperatore legittimo. I crociati assediarono Costantinopoli, che fu conquistata e saccheggiata. Nacque così l'impero latino d'Oriente, che sopravvisse per circa mezzo secolo. La quarta Crociata non tolse ai Turchi la Terra Santa, ma abbatté l'impero bizantino. • Quinta crociata (1217-1221): sotto il pontificato di Papa Innocenzo III, il Concilio Lateranense IV decise l'indizione di una nuova crociata, la quinta. L’imperatore Federico II, in occasione della sua incoronazione, giurò solennemente di prendervi parte, ma poi rimandò più volte, il che provocò tensioni con il Papa. • Sesta crociata (1228): fu l'unica pacifica. Dopo il fallimento della quinta crociata, l'imperatore Federico II si era impegnato a guidare una crociata in Terrasanta; egli rinviò 7 più volte l'inizio e per questo nel 1227 fu anche scomunicato da papa Gregorio IX. L'anno seguente, Federico si recò a Gerusalemme; egli era in buoni rapporti diplomatici col sultano; avendo sposato in seconde nozze l'erede alla corona di Gerusalemme, Isabella di Brienne, si presentò come successore al titolo regale. Federico II trattò col sultano la cessione di Gerusalemme. Ciò gli fu accordato, a condizione che la città rimanesse indifendibile. • La settima crociata si svolse fra il 1249 e il 1250. Fu diretta contro l'Egitto e guidata dal re di Francia, Luigi IX il Santo. • L'ottava crociata (1270) fu diretta anch'essa contro i domini musulmani in Africa settentrionale (Tunisi) e fu sempre guidata da Luigi IX. Fu subito bloccata da un’epidemia di peste, che uccise lo stesso re di Francia. I crociati quindi si dispersero e non si organizzò più nulla per aiutare i cristiani in Terra Santa. Nel 1291 la caduta di San Giovanni d’Acri, ultimo baluardo cristiano in Palestina, segnò la fine dell’età delle crociate. Tra realtà e leggenda: la crociata dei bambini Un giorno, nel 1212, si presentò al re di Francia, Filippo Augusto, un pastorello di dodici anni, Etienne. Diceva di aver ricevuto da Cristo stesso una lettera che lo incaricava di liberare i luoghi santi insieme ad altri bambini come lui. Nessuno lo prese sul serio ma Etienne si mise a predicare davanti alle chiese e in breve tempo trascinò con se folle di bambini. Egli li voleva condurre al mare che, secondo le sue visioni, al loro arrivo se sarebbe aperto come il Mar Rosso per farli passare. Alla fine il suo gruppo e quello di un altro bambino tedesco, che aveva avuto le sue stesse visioni, contavano 20.000-30.000 persone ciascuno. Come andò a finire? Malissimo, secondo quanto riferiscono le cronache. I bambini tedeschi riuscirono ad oltrepassare le Alpi e arrivarono decimati a Genova, dove si dispersero, demoralizzati perché il mare non si era aperto davanti a loro. Andò molto peggio ai bambini francesi, che vennero imbarcati su sette navi da due mercanti senza scrupoli, che li vendettero come schiavi on Egitto. Di loro non si seppe più nulla. Di questa tragica avventura rimane traccia nella fiaba “Il pifferaio di Hamelin”, che narra appunto la storia della scomparsa di tutti i bambini del villaggio, i quali avevano seguito un misterioso pifferaio, che li aveva incantati con il suo flauto. 8 LE CONSEGUENZE DELLE CROCIATE Anche se sortirono risultati politici e militari non duraturi, le crociate ebbero il merito di favorire la formazione di un’identità comune europea. Per i crociati - e per i cristiani in generale - il mondo islamico rappresentava “l’altro”: gente lontana, che parlava un’altra lingua, che praticava un’altra religione, che opprimeva la vera fede. L’obiettivo comune, cioè la difesa della fede contro un nemico che la minacciava, riuscì a infondere nelle popolazioni d’Europa il senso di appartenenza a un unico gruppo, che si riconosceva nella vera fede e vera civiltà. Tuttavia, nonostante l’Occidente volesse combattere l’Oriente, il confronto con il mondo orientale (Bisanzio e l’Islam), molto più raffinato e progredito di quello europeo, contribuì ad allargare gli orizzonti della civiltà europea, mettendola in contatto con un ambiente di grandi tradizioni culturali (come la scienza araba e la filosofia greca, per esempio). Ma ancora più significativi furono i risultati economici: i mercanti europei si stabilirono in Oriente e svilupparono nuovi e ricchi commerci, di cui approfittarono anche molte città italiane, soprattutto Venezia. Infine, da un punto di vista politico, le crociate portarono alla disgregazione dell’Impero bizantino, che era sempre stato un baluardo contro l’avanzare del mondo musulmano. Così i Turchi divennero padroni del Mediterraneo orientale e, nei secoli successivi, costituirono una continua minaccia per l’Europa. Bibliografia Aa.Vv., “La Storia”, vol.5, Dall’Impero di Carlo Magno al Trecento, Utet, Torino 2004. Aa.Vv., “Storia visuale del mondo”, Touring Club Italiano, Milano 2005. Cantarella E., Guidorizzi, G., “Storia antica e medievale”, Vol. IIB, Einaudi Scuola, Torino 2002. Siti vari (vedere i rimandi ipertestuali) 9