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Approccio alla gestione del vomito nel gatto
Approccio alla gestione del vomito nel gatto Linee guida del consiglio europeo dell’emesi Supportato da Il consiglio europeo sull’emesi si impegna nel creare e sviluppare le migliori pratiche per la gestione del vomito, della nausea e delle rispettive cause nel gatto. • Dott. Patrick Devauchelle DVM Centre de Cancérologie Veterinaire Università di veterinaria Maisons-Alfort, Francia • Prof. Jonathan Elliott MA, VetMB, PhD, Cert. SAC Dipl. ECVPT, MRCVS Royal Veterinary College, Regno Unito • Dott. Clive Elwood MA, VetMB, PhD, Cert. SAC Dipl. ACVIM, Dipl. ECVIM, MRCVS Direttore sanitario Davies Veterinary Specialists, Regno Unito • • Dott. Erik den Hertog DVM Medisch Centrum voor Dieren, Amsterdam Paesi Bassi • Prof. Reto Neiger Dipl. ACVIM, Dipl. ECVIM-CA, PhD Justus-Liebig University Giessen, Germania • Dott. Dominique Peeters DVM, PhD, Dipl. ECVIM-CA Dipartimento di Medicina interna (piccoli animali) Università di Liegi, Belgio • Dott.ssa Valérie Freiche Clinique Vétérinaire Alliance Bordeaux, Francia • Dott. Alex German BVSc, PhD, CertSAM, Dipl. ECVIM, MRCVS Department of Veterinary Clinical Sciences, Small Animal Hospital, University of Liverpool, Regno • Prof. Massimo Gualtieri DVM, PhD Direttore dell’Unità di chirurgia Dipartimento di Scienze cliniche veterinarie, Università di Milano, Italia Prof. Ed Hall MA, VetMB, PhD, Dipl. ECVIM, MRCVS School of Veterinary Sciences University of Bristol, Regno Unito • 2 Dott. Xavier Roura DVM, PhD, Dipl. ECVIM-CA Fundació Hospital Clínic Veterinari Universitat Autònoma de Barcelona, Spagna Il vomito è un problema frequentemente riportato in medicina felina e compare in associazione a numerose patologie. Si tratta di uno dei disturbi più comunemente riportati nei gatti visitati negli ambulatori veterinari. In questo documento il Consiglio europeo sull’emesi illustra delle linee guida per la diagnosi e la gestione del vomito nel gatto, basate sulla revisione di evidenze scientifiche pubblicate e sull’opinione degli esperti. Introduzione Riflesso emetico e cause del vomito Il vomito nel gatto è un riflesso coordinato complesso, che risulta nell’espulsione del contenuto gastrico, guidato da neuroni distribuiti all’interno del midollo allungato. Questi neuroni possono essere attivati da stimoli periferici provenienti dal tratto gastro-intestinale o da altri organi o, ancora, da stimoli centrali, come lesioni occupanti spazio e tossine presenti nel torrente circolatorio che agiscono a livello centrale. Anche gli stimoli vestibolari (cinetosi) possono causare il vomito nel gatto, sebbene, come accade in altre specie, la sensibilità sia soggettiva. Infine, anche gli input provenienti dal mesencefalo e dal proencefalo possono stimolare il vomito. Cause di vomito acuto Nel gatto il vomito acuto può essere associato all’espulsione di palle di pelo, a reazioni avverse al cibo o ai farmaci, all’ingestione di piante, ad agenti infettivi, come ad esempio il virus della panleucopenia felina, o all’emesi autolimitante da causa indeterminata (la cosiddetta “gastrite acuta”). I gatti portati in ambulatorio per il vomito hanno maggiori probabilità, rispetto ai cani, di richiedere un trattamento e delle indagini cliniche. Questo è dovuto al fatto che i gatti tendono a soffrire meno di vomito autolimitante, hanno maggiori probabilità di disidratarsi, (a causa delle loro dimensioni), e rischiano maggiormente di andare incontro ad anoressia e a conseguente lipidosi. La visita iniziale ha lo scopo di determinare il livello di severità del processo patologico. In questo modo sarà possibile distinguere i gatti che necessiteranno di un numero limitato di ulteriori esami e che potranno essere trattati in modo sintomatico da quelli che dovranno essere sottoposti ad altre indagini o che richiederanno un trattamento specifico. Tra questi ultimi vi sono: gatti con sospetta ostruzione gastrointestinale, corpi estranei o peritonite settica, oppure gatti disidratati. Cause di vomito cronico Le cause comuni di vomito cronico nel gatto includono l’enterite, la pancreatite cronica, le reazioni avverse al cibo, le patologie epatiche, l’ipertiroidismo e le patologie renali croniche terminali. Tuttavia molte altre condizioni sembrano essere associate al vomito nel gatto. La diagnosi clinica iniziale può fornire indicazioni circa la causa scatenante del vomito e chiarire quali ulteriori indagini cliniche e, successivamente, quali trattamenti specifici sarà necessario intraprendere. 3 Visita clinica e valutazione iniziale La visita ha inizio con la registrazione di età, razza e sesso del gatto, insieme all’identificazione degli eventuali sintomi presenti negli altri gatti conviventi. L’età è importante perché alcune malattie sono più frequenti nei gatti giovani, ad esempio l’ingestione di corpi estranei, intussuscezione o malattie infettive, come la panleucopenia infettiva, i parassiti o l’enterite da coronavirus, mentre altre malattie come ipertiroidismo, patologie renali croniche o neoplasie gastrointestinali o epatobiliari risultano più comuni nei gatti anziani. La razza è un elemento importante (ad es. i gatti Siamesi sono predisposti all’adenocarcinoma gastrointestinale). Alcuni disturbi possono interessare solo un sesso. Per la valutazione dei gatti che vomitano è essenziale ottenere un’anamnesi completa. Le informazioni essenziali durante la visita iniziale comprendono: Distinzione del vomito dal rigurgito (sono presenti conati di vomito?) Insorgenza e progressione dei sintomi Descrizione del vomito Ematemesi Corrispondenza temporale in relazione ai pasti Presenza concomitante di costipazione e tenesmo Presenza di diarrea, ematochezia, melena Appetito, stato nutrizionale e perdita di peso Apporto di fluidi (aumentato, ridotto o normale) Minzione (incluse disuria ed anuria) Presenza di dolore addominale Variazioni della dieta, recente terapia farmacologica, accesso a tossine o corpi estranei Stato vaccinale Sintomi dermatologici concomitanti Ptialismo e abbattimento Ambiente in cui vive l’animale Trattamento ormonale per la prevenzione dell’estro Emorragie vaginali, scolo vulvare 4 Esame obiettivo L’esame obiettivo deve includere le seguenti osservazioni: Palpazione addominale (dolorabilità o distensione/versamento addominali, masse) Temperatura rettale (ipotermia, febbre) Esame del cavo orale (presenza di corpi estranei, inclusa l’area sub linguale), ispezione anale Colore delle mucose apparenti (pallore, ittero) Frequenza cardiaca, auscultazione Turgore cutaneo Comportamento (depressione) Respirazione (dispnea) Dimensione della vescica Ingrossamento dei linfonodi Palpazione dell’area cervicale Scolo nasale Scolo vaginale Esame neurologico Criteri per ulteriori esami Da segnalamento, anamnesi ed esame obiettivo il clinico dovrebbe essere in grado di classificare il paziente con malessere lieve (gatto generalmente stabile senza criteri per ulteriore valutazione o trattamento) o malato (gatto instabile con uno o più criteri per un eventuale intervento), stabilire un elenco dei problemi ed identificare le indagini diagnostiche e il trattamento appropriati. I gatti con emesi semplice, lieve, acuta e autolimitante non richiedono ulteriori indagini e possono essere trattati in modo sintomatico e semplicemente monitorati. In questi casi i sintomi si risolvono generalmente dopo 1-2 giorni, con o senza terapia sintomatica e di supporto. I criteri suggeriti per eseguire ulteriori valutazioni e gestione dei problemi identificati in un gatto che vomita includono: Vomito con le seguenti caratteristiche: – frequente ed acuto – molto abbondante – di odore fetido o contenente sangue Melena Palpazione addominale anormale Dolore addominale Gonfiore addominale o presenza di versamento addominale Perdita di peso/crescita stentata Febbre Grave disidratazione/ipovolemia Ipotermia/shock Poliuria/polidipsia Bradicardia (assoluta o relativa al volume circolatorio) Grave malessere (abbattimento, depressione, letargia) 5 Presenza di altri reperti anormali all’esame obiettivo, come pallore delle mucose, ittero, sintomi neurologici, aritmie, ingrossamento della tiroide rilevato alla palpazione, ingrossamento dei linfonodi, scolo vaginale Cronicità (durata >3 settimane) Fallimento del trattamento sintomatico Approccio diagnostico Se sono presenti segni di disidratazione, shock o ipotermia è necessario trattare il gatto con fluidoterapia endovenosa di emergenza ed eseguire ulteriori esami, come l’esame emocromocitometrico, il profilo biochimico e l’analisi delle urine. Se non vengono rilevate anormalità alla palpazione addominale è indicato attendere i risultati della valutazione ematologica, dei parametri biochimici e delle urine. Nei gatti di età superiore a 6 anni è necessario considerare la misurazione del T4 totale. È indicato eseguire delle radiografie al torace se il gatto presenta tosse, dispnea o tachipnea, se vengono rilevate anormalità all’auscultazione, se l’addome si presenta inaspettatamente vuoto alla palpazione e/o si sospetta una patologia esofagea in base all’anamnesi clinica alla visita. Nei gatti che vomitano è consigliabile la diagnostica per immagini dell’addome, in particolare se vengono rilevate anomalie alla palpazione addominale (ad es., dolore addominale, masse o ispessimento intestinale). L’ecografia è l’esame più appropriato da eseguire in molti casi, sebbene le informazioni ottenute siano spesso complementari ai reperti ottenuti tramite radiografie. È inoltre possibile considerare le radiografie con mezzo di contrasto, l’endoscopia, la celiotomia esplorativa o la laparoscopia. Se il gatto è itterico si raccomanda di eseguire sempre un’ecografia (con esame citologico dopo ago aspirato del fegato, biopsia epatica e/o colecistocentesi). Vi sono numerose cause di ostruzione gastrointestinale negli animali da compagnia, ma molte di queste vengono più frequentemente osservate nel gatto e includono: corpi estranei lineari, palle di pelo ( tricozoiti ), neoplasie intestinali focali e megacolon. Quando i reperti degli esami di diagnostica per immagini suggeriscono un’ostruzione è necessario eseguire una celiotomia esplorativa o, in caso di megacolon, è necessario svuotare il colon sotto anestesia. Nei casi in cui sia necessario eseguire ulteriori indagini cliniche o se vengono identificate anormalità con i test diagnostici iniziali può essere consigliabile eseguire altri esami diagnostici. Questi test includono una dieta ad eliminazione, altri esami del sangue (ad es., immunoreattività tripsino-simile, immunoreattività della lipasi pancreatica, folati e cobalamina, lattato, test sulla coagulazione), sierologia (ad es., test per il virus della leucemia felina e dell’immunodeficienza felina), esami delle feci (ad es., flottazione), test per il Trichomonas foetus, test per il virus della panleucopenia, esame del vomito, analisi del versamento peritoneale o toracico (esami citologico e colturale), esame citologico su campione ottenuto con ago aspirato di organi anormali o eventuali masse, test di ricerca Dirofilaria (nelle aree endemiche), endoscopia e tecniche di imaging avanzate. L’endoscopia può essere usata per esaminare direttamente il tratto alimentare e per prelevare campioni bioptici per l’istopatologia, un esame meno invasivo della celiotomia esplorativa. Trattamento sintomatico Il vomito è un fenomeno piuttosto sgradevole per i gatti ed è stressante per i proprietari. Può essere associato a conseguenze avverse, come anoressia, perdita di peso, avversione per il cibo e alterazione dell’equilibrio idrico, acido-base ed elettrolitico. Inoltre, nei gatti disfagici o gravemente debilitati può portare a polmonite ab ingestis. In attesa dei risultati delle indagini cliniche, le terapie di supporto nei gatti che vomitano possono includere la fluido-terapia e il ripristino dell’equilibrio elettrolitico e antiemetici. In alcuni casi gli antiemetici possono essere controindicati, ad esempio quando si sospetta un’ostruzione gastrointestinale. Possono risultare necessari altri interventi d’urgenza, in base della situazione clinica. 6 Trattamento antiemetico Gli antiemetici più efficaci nei gatti sembrano essere quelli che agiscono sui recettori NK1 o 5HT3*1-3. Sebbene vengano spesso riportati come antiemetici di prima scelta l’uso della D2-antagonista metoclopramide rimane dubbio come antiemetico centrale nel gatto1. La metoclopramide può essere efficace quando si desidera ottenere un’azione procinetica gastrointestinale, come ad esempio nel caso dell’ileo o dello svuotamento gastrico ritardato. Anche l’effetto procinetico della metoclopramide rimane dubbio nel gatto. Per la prevenzione della cinetosi associata al vomito nel gatto, in condizioni di laboratorio, è nota l’efficacia degli antagonisti dei recettori NK1 (ad es., maropitant).4 Tuttavia, a differenza del cane, nel gatto il maropitant non è attualmente autorizzato per la prevenzione del vomito da cinetosi. Si ritiene che gli antistaminici siano efficaci per la cinetosi in alcune specie, ma nel gatto gli H1-antagonisti non sembrano prevenire questo problema. Inoltre, il maropitant è efficace nel trattamento e nella prevenzione dell’emesi e nella riduzione della nausea nel gatto dovuta ad antiemetici centrali come l’agonista alfa-2 adrenergico xylazina.5,6 Gestione della dieta Molti gatti con vomito presentano buona condizione clinica generale ed il fenomeno è autolimitante. I consigli dietetici per questi animali hanno una scarsa base scientifica. Nonostante ciò, la natura autolimitante dei sintomi clinici in questi casi e l’assenza di evidenza del contrario, indicano che queste pratiche per il momento continueranno ad essere applicate. Le raccomandazioni alimentari standard per i gatti con disturbi gastrointestinali acuti comprendono il digiuno per 24 ore, seguito da una dieta blanda e altamente digeribile somministrata in piccole quantità 3-4 volte al giorno per 3–7 giorni. Si ritiene che un digiuno a breve termine permetta all’intestino di “riposare”, riducendo di conseguenza le secrezioni gastrointestinali e il numero di batteri presenti, evitando nel contempo gli effetti avversi delle particelle di cibo non assorbite ed osmoticamente attive. In realtà l’intestino può essere messo a riposo anche somministrando una dieta altamente digeribile, poiché viene rapidamente assimilata nella parte prossimale del piccolo intestino. Nonostante ciò, il proseguimento dell’alimentazione potrebbe esacerbare il vomito e la diarrea (se presente). Per questi motivi, il digiuno probabilmente risulterà la strategia più ampiamente adottata. È necessario monitorare gli animale durante il digiuno soprattutto nel caso dei gattini e di gatti malati, specialmente se sono obesi, a causa del rischio di lipidosi epatica. Non esistono evidenze dirette a favore o contro l’uso precoce della nutrizione enterale nei gatti con vomito acuto gestiti in ambulatorio. Il termine “dieta blanda” viene usato di frequente, ma chiarito molto raramente. La maggior parte dei cibi in scatola è certamente “blanda”, a causa del loro sapore e della facile assimilazione, mentre i cibi secchi possono essere meno adatti. Esistono scarse evidenze a supporto del passaggio ad una dieta contenente una fonte proteica nuova. Lo stomaco felino è meno dilatabile di quello di altre specie, perché il tratto alimentare di questa specie è adattato a piccoli pasti frequenti. È necessario impiegare una dieta umida (o liquida) a contenuto energetico moderato e a basso contenuto di fibra, somministrata in piccoli pasti frequenti. Se si sospetta che la causa dei sintomi gastrointestinali cronici sia una reazione avversa al cibo somministrare una dieta basata su ingredienti nuovi. In questi casi è possibile usare anche una dieta a base di idrolisato proteico. Al contrario dei casi di vomito acuto persistente con malattia autolimitante i fabbisogni nutritivi dei gatti ricoverati sono diversi e, solitamente, non è consigliabile mantenere il digiuno, mentre è necessario prendere in considerazione la nutrizione enterale precoce. È importante inoltre preferire la nutrizione enterale nei gatti con peritonite acuta grave. *Maropitant è un antagonista del recettore NK1. L’ondansetron è un farmaco che agisce tramite i recettori 5HT3, ma che non è autorizzato per l’uso veterinario nell’UE. 7 Monitoraggio Per il monitoraggio, utilizzare tecniche appropriate in base alla malattia scatenante. Queste tecniche possono includere: valutazione clinica frequente durante il ricovero (specialmente dopo l’intervento chirurgico), indagini di laboratorio, misurazione indiretta della pressione sanguigna e diagnostica per immagini. Periodicità delle valutazioni di controllo: quando viene somministrato un trattamento sintomatico in un gatto con sospetto di malattia autolimitante è appropriato impiegare un trattamento antiemetico iniziale per 24 ore. Se il vomito prosegue, e gli altri sintomi non sono migliorati o se compaiono nuovi sintomi (ad es. peggioramento dell’appetito o del comportamento o ancora dell’aspetto della diarrea), è necessario visitare nuovamente l’animale non oltre 48 ore dalla prima visita. È necessario avvisare i proprietari del fatto che i farmaci antiemetici possono mascherare i sintomi del vomito associato ad una malattia concomitante e chiedere loro di ritornare prima per la visita di controllo se non notano alcun miglioramento, se il vomito si ripresenta dopo un iniziale miglioramento o se si verifica un peggioramento clinico. Gli altri sintomi che indicano una malattia concomitante (ad es., anoressia, letargia, febbre, dolore addominale, ecc.) non vengono mascherati da questi farmaci ed è necessario accertarne la presenza. Alla visita di controllo, ricercare segni patognomonici che indichino la necessità di ulteriori indagini cliniche, gestione e trattamento da effettuare come appropriato. Vomito nei gatti affetti da tumore I gatti con tumori benigni e maligni possono vomitare a causa loro (ad es., del tratto alimentare, del sistema epatobiliare o del pancreas) o a causa degli effetti paraneoplastici. Inoltre, nel gatto la chemioterapia anti-tumorale è associata alla nausea e al vomito e può condurre a conseguenze avverse, inclusa l’anoressia. Alcuni farmaci chemioterapici tendono maggiormente a determinare vomito rispetto ad altri, come ad esempio: ciclofosfamide, ifosfamide (vomito lieve e autolimitante), doxorubicina, metotressato, mitoxantrone, idarubicina, clorambucile, piroxicam e vincristina. Chemioterapia anti-tumorale idonea deve essere eseguita solo se sono disponibili competenze, esperienza e strutture appropriate. Il trattamento anti-emetico e anti-nausea rappresenta una parte importante nella corretta gestione della chemioterapia in cui vomito e nausea sono effetti collaterali anticipati o riconosciuti del trattamento. Riferimenti bibliografici 1. Trepanier L. Acute emesis in cats. Rational treatment selection. Journal of Feline Medicine and Surgery 2010;12:225–230. 2. Ramsey D et al. Clinical efficacy and safety of Cerenia® (Maropitant citrate) injectable solution for the treatment of vomiting in cats. Abstract presentato all’incontro ECVIM; sett. 2012 Maastricht. 3. Santos LC, et al. A randomized, blinded, controlled trial of the antiemetic effect of ondansetron on dexmedetomidine-induced emesis in cats. Vet Anaesth Analg 38:320–327, 2011. 4. Hickman MA, et al: Safety, pharmacokinetics and use of the novel NK-1 receptor antagonist maropitant (Cerenia®) for the prevention of emesis and motion sickness in cats. J Vet Pharmacol Ther 31:220–229, 2008. 5. Cerenia® Riassunto delle caratteristiche del prodotto 2012. 6. Cerenia® Discussione scientifica EMA 2012. 8 Vomito acuto o cronico (>3 settimane)? Cronico, vedere pagina 10 Vomito acuto Anamnesi 1. Cause comuni di vomito acuto Emesi acuta autolimitante – Reazioni avverse alla dieta, palle di pelo, erba, ecc. Agenti infettivi, ad es, virus della panleucopenia, parassiti, enterite da coronavirus Sindrome del vomito emorragico acuto nel gatto Età (le malattie infettive come la panleucopenia sono più comuni nei gatti giovani)? Descrizione del vomito (palla di pelo, piante, erba, sangue)? Variazioni della dieta, recente terapia farmacologica, accesso a tossine? Sintomi negli altri gatti presenti nell’ambiente domestico? Gatto che vive all’aperto? Stato vaccinale? Gli altri sintomi clinici indicano una malattia concomitante? Esame obiettivo Palpazione addominale Temperatura rettale Ulteriori test diagnostici da considerare Radiografie toraciche quando si sospetta una malattia esofagea Radiografie e/o ecografie addominali se si sospetta un’ostruzione intestinale o se vengono osservate anormalità alla palpazione addominale Esame delle feci per la ricerca di parassiti, test fecale per il virus della panleucopenia, sierologia per FeLV/FIV 2. Importanti considerazioni nel vomito acuto Livello di gravità Anamnesi Disidratazione Ostruzione uretrale? Se sono presenti segni di shock, disidratazione o ipotermia: Sintomi di FLUTD? Fluidoterapia EV Esami ematologici Profilo biochimico urgente Cateterizzazione Profilo biochimico Analisi delle urine Ecografia addominale Insorgenza e progressione dei sintomi Presenza di diarrea Appetito, stato nutrizionale e perdita di peso Apporto di fluidi (aumentato, ridotto o normale?) Minzione (incluse disuria ed anuria) Presenza di dolore addominale Esame obiettivo Disidratazione, pallore delle mucose, ipotermia, tachicardia Dimensione della vescica Turgore cutaneo Analisi delle urine 3. Altre cause importanti da considerare nel vomito acuto Ostruzione esofagea (la differenza tra rigurgito e vomito nel gatto non è sempre chiara) Ostruzione intestinale. Pancreatite Corpi estranei Peritonite settica – Corpi estranei lineari – Palle di pelo – Neoplasia intestinale focale – Megacolon Anamnesi Vomito o rigurgito (presenza di conati di vomito?) Ematemesi Corrispondenza temporale in relazione ai pasti Presenza di dolore addominale Accesso a corpi estranei Ptialismo e abbattimento Esame obiettivo Palpazione addominale Esame del cavo orale (presenza di corpi estranei, inclusa l’area sotto la lingua) Ispezione dell’ano (corpi estranei lineari) Distensione/versamento addominale Dispnea, tachipnea, auscultazione Ulteriori esami diagnostici Sospetto di malattia esofagea, dispnea, tachipnea o reperti anormali all’auscultazione: radiografie toraciche Dolore addominale, masse, ispessimento intestinale: diagnostica per immagini dell’addome (ecografia, radiografie, radiografie con mezzo di contrasto, 9 endoscopia, celiotomia esplorativa o laparoscopia), biopsie Acuto, vedere pagina 9 Vomito acuto o cronico (>3 settimane)? Vomito cronico Anamnesi 1. Cause comuni di vomito cronico Enterite Reazioni avverse al cibo Pancreatite Patologie epatiche Uremia Costipazione Neoplasia Ipertiroidismo Insorgenza e progressione dei sintomi Ematemesi Corrispondenza temporale rispetto al cibo Presenza di diarrea, ematochezia, melena Appetito, stato nutrizionale e perdita di peso Presenza concomitante di costipazione o tenesmo Esame obiettivo Palpazione addominale Mucose apparenti (ittero?) Distensione/versamento addominale Esame del cavo orale (ulcere uremiche?) Ulteriori indagini diagnostiche da considerare Ematologia, profilo biochimico, analisi delle urine Dieta ad esclusione Ecografia con esame citologico su campione ottenuto con ago aspirato del fegato, biopsia e/o colecistocentesi Endoscopia 2. Numerose altre cause da considerare: approccio diagnostico Nessuna anormalità evidente rilevata: iniziare con esame ematologico, profilo biochimico ed analisi delle urine Palpazione dell’area cervicale Palpazione addominale normale? Attendere prima i risultati degli esami di laboratorio Considerare la diagnostica per immagini dell’addome in tutti i gatti con vomito, particolarmente se non vengono rilevate anormalità alla palpazione Dispnea, tachipnea o auscultazione anormale? Anamnesi di patologie cardiache? Radiografie toraciche e/o ecocardiografia Altri esami diagnostici da considerare Dieta ad eliminazione Altri esami del sangue (TLI, PLI, folati, cobalamina, lattato, test sulla coagulazione e misurazione del T4 totale nei gatti di età >6 anni) Sierologia (FeLV, FIV) Esami delle feci (flottazione), test per la panleucopenia, test per il Tritrichomonas Esame del vomito (Ollulanus tricuspis) Esame del versamento peritoneale o toracico Esame citologico su campione ottenuto con ago aspirato di organi anormali o eventuali masse Test per l’infestazione da dirofilaria nelle aree endemiche Imaging avanzato Endoscopia con biopsie 10 Trattamento e gestione dell’emesi Trattamento sintomatico Gestione della dieta Nei gatti che stanno generalmente bene o ricevono una terapia di supporto in attesa dei risultati delle indagini cliniche Terapia con fluidi ed elettroliti Trattamento anti-emetico • Antagonisti del recettore NK1 (ad es., maropitant) • Antagonisti dei recettori 5-HT3 (ad es., ondansetron) • D2-antagonisti (metoclopramide) – Dubbio come antiemetico centrale nel gatto – Dubbio come procinetico gastrointestinale • Per la cinetosi: – Maropitant: efficace – Bloccanti dei recettori H1: non efficaci Per i disordini gastrointestinali acuti Digiuno per 24 ore • Se viene somministrata una dieta altamente digeribile, l’intestino viene messo a riposo • Il proseguimento dell’alimentazione potrebbe esacerbare il vomito e la diarrea • Digiuno? Prestare attenzione nei gatti obesi e malati! In seguito: dieta blanda altamente digeribile in piccole quantità 3–4 volte al giorno Nelle patologie gastrointestinali croniche Dieta basata su ingredienti nuovi Dieta con idrolisato proteico Fabbisogni nutritivi dei gatti ricoverati Il digiuno non è raccomandato Nutrizione enterale precoce (anche nei gatti con pancreatite grave) 11 IT92639 Supportato da Pubblicazione riservata ai Sigg. Medici Veterinari e Farmacisti Zoetis Italia srl - Via Andrea Doria 41 M - 00192 Roma - www.zoetis.it