Il Duomo di Modena mai visto prima tra segreti e racconti
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Il Duomo di Modena mai visto prima tra segreti e racconti
Cronaca DOMENICA 15 DICEMBRE 2013 GAZZETTA Il Duomo di Modena mai visto prima tra segreti e racconti IN BREVE nella sala canaletto “Violenza di genere e social network” Un libro di Artestampa svela l’anima della nostra cattedrale: dall’apertura di via Lanfranco ai bombardamenti del 1944 La navata centrale del Duomo in una foto suggestiva ‘‘ ‘‘ il curatore al kalak Un rapporto speciale con la città di cui è lo specchio Come un bambino ha cambiato linguaggio nel corso dei secoli IL VESCOVO LANFRANCHI Sfogliare e ripercorrere la storia dimostra la cura dei modenesi per la casa del patrono e l’amore per la città La navata centrale del Duomo durante i lavori di rifacimento del 1913 di Davide Berti Il Duomo segreto, quello che non avete mai visto, quello che ha un'anima, quello attorno al quale la nostra città è cresciuta, finalmente è svelato. La sensazione è questa sfogliando le pagine di “C'era un volta il Duomo - Once upon a time” libro della collana Artestampa Arte, più che scritto è meglio dire raccontato da Matteo Al Kalak, il cui sapore storico sembra proprio racconti una favola. Il lieto fine è quello dell’effetto che provoca a chi la frequenta, tra fede e ragione. Le pagine scorrono veloci, ci si immerge, dalla morte di San Geminiano ai giorni nostri: ci sono i resti delle sepolture di epoca longobarda, i segreti di Lanfranco e Wiligelmo, i lavori di rifacimento del 1913, l’apertura dell’attuale via Lanfranco nel 1898, i bombardamenti del maggio 1944, l’apertura del sarcofago del Santo Patrono. Scrive il curatore Al Kalak, che Carlo Bonacini ha scelto per dare un’emozione ancora più profonda tra un’immagine e l’altra (i crediti fotografici sono dell’archivio capitolare, dell’archivio Panini - Fondazione Fotografia, dei Musei Civici e di Ghigo Roli): «Ma proprio come un bambino, anche il Duomo cambiò linguaggio nel 17 ■■ Domani alle 17.30 nella sala di via Canaletto 8 si discuterà sul tema “Violenza di genere e uso responsabile dei social network”. L’incontro, il secondo rivolto a genitori e insegnanti, dedicato a “Giovani, nuovi media e violenza di genere”, si svolge nell’ambito di Log-In, progetto cofinanziato dalla Commissione europea per prevenire e combattere la violenza di genere attraverso la promozione tra gli adolescenti di comportamenti responsabili nell’uso dei social network. Dopo i saluti dell’assessore comunale Marcella Nordi, condurranno il workshop Serena Ballista e Judith Pinnock, rispettivamente formatrice e psicologa esperte in questioni di genere e Walter Martinelli, responsabile Rete Net Garage del Comune. con Paolo Caretti “Salviamo i valori della Costituzione” ■■ Domani alle 18 nella sala “Panini” della Camera di commercio (via Ganaceto 134) si terrà l’incontro “Salviamo i valori della Costituzione”, organizzato dal Coordinamento modenese per la difesa della Costituzione. Paolo Caretti, docente di diritto costituzionale all’università di Firenze, approfondirà il tema con parlamentari di Modena. gesù redentore Padre Efrem Tresoldi ricorda Mandela Le reliquie di San Geminiano all’apertura del sarcofago nel 1955 L’apertura del sepolcro alla presenza del vescovo Cesare Boccoleri (1955) corso dei secoli, o per meglio dire lo arricchì: i maestri Campionesi lo resero più prezioso e aggraziato, insegnarono alla cattedrale una grammatica nuova e, con il rosone, le donarono un grande occhio sulla città. Alle storie di Wiligelmo tratte essenzialmente dall'Antico Testamento - si aggiunsero quelle dell'età adulta. L'Ultima Cena e le storie della passione parlavano della redenzione e del sacrificio di Cristo dando così pienezza di linguaggio alla cattedrale. Sul suo fianco si apriva poi la più sontuosa delle porte, la porta Regia, destinata a interagire con la piazza e le pietra. Ciò che è inciso sembra, allo sguardo dell'uomo, destinato all'eternità, scolpito e stabilito per sempre nelle pieghe della materia. Questo è il messaggio che ancora oggi ci consegnano le grandi cattedrali del Medioevo, luoghi in cui i nostri avi hanno scritto una storia e custodito i loro tesori, anzitutto le reliquie dei santi e dei martiri. Il Duomo di Modena sta ancora oggi a dimostrarlo. Ripercorrerne la storia non significa solo sfogliare un album dei ricordi e ripensare come la cattedrale cambiò nel corso degli anni e dei restauri; vuol dire in primo luogo vede- magistrature civiche che in essa celebravano i loro riti. Si suggellava così un rapporto speciale con la città di cui il Duomo era lo specchio e, con le ultime aggiunte gotiche, le linee essenziali della fabbrica potevano dirsi ultimate». L’opera, perché di opera si tratta, è stata accolta con soddisfazione anche in Curia. E lo si legge nelle parole del vescovo, monsignor Antonio Lanfranchi: «I monumenti innalzati nei secoli sono il segno di una costante ricerca. Ricerca di un senso, di un significato, tentativo di dominare gli eventi e comprenderli fissandoli nella re in azione la cura dei modenesi per la casa del loro patrono, l'amore di una città che attraversa i secoli mantenendosi stretta ad alcuni punti di riferimento. San Geminiano e il suo tempio sono tra questi ed è ripartendo da qui che sarà possibile rendere quella casa aperta e accogliente per tutti di fronte ai tempi nuovi. Questa è, infatti, la missione di una cattedrale: essere un luogo di insegnamento in cui potersi ritrovare, svolgendo una riflessione sul futuro che ci attende. Con Geminiano e dietro di lui». @dvdberti ©RIPRODUZIONE RISERVATA ■■ La parrocchia di Gesù Redentore dedica una giornata di riflessioni e preghiera a Nelson Mandela con padre Efrem Tresoldi, comboniano e direttore di Nigrizia, oggi parlare. Padre Tresoldi è stato per anni missionario in Sudafrica e ha conosciuto personalmente Madiba. Padre Tresoldi, alle 9.30, parlerà della figura di Mandela a partire dai suoi ricordi. Alle 11 padre Tresoldi presiederà l’eucarestia, una celebrazione che (nel giorno dei funerali di Mandela) ricorderà il grande leader e Premio Nobel per la Pace. La giornata in ricordo di Mandela proseguirà alle 21 con la proiezione del film “In my Country”: il film sarà preceduto da un intervento di Maria Chiara Rioli, giornalista e cooperatrice internazionale. maria cecilia guerra Il vice-ministro visita il centro anti-violenza È stata accolta dai vertici di Ausl e Policlinico. Il bilancio di due anni di attività per le donne Maria Cecilia Guerra con alcuni operatori del centro anti-violenza La vice ministro del lavoro e delle politiche sociali con delega alle pari opportunità, la modenese Maria Cecilia Guerra, ha fatto visita ieri mattina al centro modenese “Liberiamoci dalla violenza”. È stata l'occasione - spiega un comunicato - per fare il bilancio dei primi due anni di attività del centro che è l'unico esempio in Italia di struttura pubblica dedicata al trattamento di uomini autori di maltrattamenti. Il centro, promosso dalla Regione Emilia-Romagna, è gestito direttamente dall' Azienda Usl di Modena con accesso completamente gratuito e si trova in via Don Minzoni 121. L'obiettivo innovativo della struttura è riuscire a intervenire sui comportamenti degli autori dei maltrattamenti, andando ad affiancare i servizi già esistenti per la protezione delle vittime delle violenze domestiche. La viceministro è stata accolta dal direttore generale dell'Azienda Usl Mariella Martini e del Policlinico Licia Petropulacos e ha avuto un lungo incontro con i profes- sionisti del centro. Hanno partecipato anche rappresentanti di enti, istituzioni e associazioni impegnate nella lotta alla violenza sulle donne. Il centro “Liberaiamoci dalla violenza” dal 2 dicembre 2011 al 30 novembre 2013 è stato contattato da 267 persone di cui 91 uomini (per avere informazioni sul Centro o per richiedere un appuntamento), 41 donne (che hanno chiesto informazioni per inviare compagni o mariti), 135 persone a vario titolo interessate sull' argomento (professionisti dei servizi, giornalisti, studenti universitari, avvocati, cittadini). Circa 60 sono state finora le persone inserite in un percorso terapeutico. Attualmente stanno effettuando un trattamento individuale 27 uomini, di cui tre stranieri, di età compresa tra i 27 e i 65 anni. Con riferimento alla residenza, 15 delle persone trattate sono di Modena e provincia, 10 di fuori provincia e due vengono da fuori regione. L'8 marzo scorso ha avuto inizio la terapia di gruppo, che ha coinvolto finora otto uomini.