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EQUO COMPENSO: LA RIVOLUZIONE FRANCESE Il caso dell’azienda d’oltralpe riapre il dibattito in Italia. Intervista a Giorgio Rapari, presidente di Assintel, e Maurizio Iorio, presidente di Andec. Carta canta Mezzogiorno di fuoco Arrestato il super hacker napoletano Tex Willer. Che sfruttava, a scopo di lucro, i database di siti illegali come Italianshare. Pistolero o pistola? hitechhitech Alle pagine 4 e 5 periodico quindicinale anno 3 - numero 11 luglio/agosto 2012 direttore responsabile Angelo Frigerio direttore editoriale Riccardo Colletti magazine Parigi: una sentenzaDue bloccavicende il pagamentolegali del contributo copia privata per la società Imation scottanti RETAIL, ELDOM, CONSUMER ELECTRONICS, ICT, MULTIMEDIA Editore: Edizioni Turbo srl - Palazzo di Vetro - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) - Tel. +39 0362 600463/4/5 - Fax: +39 0362 600616 - Registrazione al Trib. di Milano n° 66 del 1 febbraio 2005 - Periodico quindicinale Poste Italiane S.P.A. - Spedizione Abbonamento Postale D.L. 353/2003 Conv. in L 46/2004 Art. 1 - Comma 1 - LO/MI - Stampa: Italgrafica - Novara Intervista a Marco Pierani, responsabile relazioni istituzionali di Altroconsumo Garanzia: “Siamo pronti a portare Apple in tribunale” IN ALLEGAtO Speciale Raee Il centro di Coordinamento. I Sistemi Collettivi. I numeri del mercato italiano. Parlano i protagonisti. Nuovo procedimento dell’Antitrust contro il colosso americano. Che rischia un’ulteriore multa e lo stop delle vendite. Il commento dell’Associazione che per prima ha denunciato il caso. Lo scorso 2 luglio, l’Antitrust ha avviato un nuovo procedimento nei confronti di Apple per il mancato rispetto delle norme che regolano la garanzia biennale dei prodotti. Dopo la delibera del 21 dicembre, che le ha comminato una multa di 900mila euro, l’azienda non si è infatti adeguata in modo sufficiente alla normativa. La nuova campagna adv Beko: un incontro “fuori dalle righe” A tu per tu con Silvia Sassone, consulente marketing e comunicazione per l’Italia. A pagina 15 Osservatorio retail In-store marketing: la ricetta per il successo La ricerca condotta dall’agenzia paolagallas.com fa emergere alcune criticità legate alle attività nei punti vendita. Dall’incidenza della comunicazione online alla preparazione degli addetti. A pagina 6 HiTech Magazine – che nel numero 2 del 15 febbraio 2012 aveva verificato sul campo quanto sottolineato dall’Antitrust - ha intervistato l’avvocato Marco Pierani (nella foto a lato), responsabile relazioni istituzionali di Altroconsumo, l’Associazione che ha portato il caso davanti all’Autorità e che da mesi conduce questa battaglia in prima linea. (...) Segue a pagina 2 La Convention Touch 2012 Marcopolo Expert mette il cliente al centro Segue a pagina 14 Dopo l’acquisizione di 12 punti vendita Eldo, il gruppo SGM, guidato da Giuseppe Silvestrini, delinea la nuova strategia. Che si concentra su azienda, store, canali e persone. Milano. Una platea di 700 persone. Il gotha dell’industria italiana dell’elettronica di consumo e la prima linea del proprio management. Con questo sfondo, lo scorso 12 luglio a Milano, MarcopoloSGM Distribuzione, la catena guidata da Giuseppe Silvestrini che fa parte di Expert Italia, ha celebrato la Convention Touch 2012. All’interno di un quadro economico e strutturale complicato, Marcopolo ha voluto ribadire la propria volontà di proseguire nel percorso di crescita e sviluppo. Prova tangibile è stata l’acquisizione di 12 punti vendita della catena Eldo. (...) Electrolux Rex Qualità professionale fra le mura domestiche Anteprima Ifa Berlino città aperta… alla tecnologia Una guida a tutte le novità della fiera. In arrivo la nuova linea Ispiration Range. Da pagina 9 a pagina 12 A pagina 18 1 primo piano hitech magazine anno 3 - numero 11 - Luglio/agosto 2012 www.tespi.net Segue dalla prima pagina GARANZIA: “SIAMO PRONtI A PORtARE APPLE IN tRIBUNALE” Ritiene che Apple farà nuovamente ricorso? Non solo. Il giorno dopo che l’Antitrust ha aperto il secondo procedimento, Apple ha impugnato in appello al Consiglio di Stato la decisione del Tar sul primo procedimento. È quindi una battaglia che si gioca su più fronti e su tutti fino ad ora Altroconsumo ha avuto la meglio. Ci costituiremo anche davanti al Consiglio di Stato. Visto che l’Antitrust ha un’azione limitata, in che modo si può ottenere il rispetto da parte di Apple della normativa? Vorrei chiarire che se è vero che l’Antitrust ha sanzioni purtroppo limitate a disposizione, d’altra parte ha però sempre utilizzato, e non solo in questo caso, i poteri che gli riconosce la normativa sulle pratiche commerciali scorrette in maniera molto efficace e puntuale. In ogni caso, insieme alla prima segnalazione all’Antitrust, abbiamo inviato una diffida preliminare ad inibitoria direttamente ad Apple. Il Codice del Consumo prevede, infatti, che, nel caso in cui ci sia un comportamento scorretto da parte di un’azienda, l’Associazione dei consumatori può andare davanti al giudice ordinario e chiedere di imporre alla società stessa la modifica di tale comportamento. È questo quello che intendete fare? Attualmente abbiamo intenzione di inviare una nuova diffida, alla prima Apple ci aveva infatti risposto che avrebbe apportato delle modifiche. Ora li diffidiamo di nuovo perchè, come l’Antitrust, riteniamo che le modifiche di Apple non siano sufficienti. Aspetteremo poi che l’Antitrust concluda questo nuovo procedimento in senso favorevole ai consumatori. Dopodiché credo proprio che porteremo Apple in Tribunale. Perché solo davanti a un giudice sarà possibile chiudere davvero questa partita. Sul vostro sito date la possibilità ai consumatori di segnalare eventuali problematiche capitate con la garanzia Apple. Avete ricevuto numerose segnalazioni di recente? Sì, qualche giorno fa avevano superato le 400. Principalmente sono segnalazioni di consumatori che si sono visti rifiutare la riparazione in garanzia, oppure casi in cui i clienti sono stati fuorviati dalla comunicazione di Apple, che li ha indotti ad acquistare la garanzia commerciale. Ovvero l’Apple care protection plan. Perché, a suo parere, Apple non si adegua alla normativa? Ritengo che ci sia una mancanza di volontà da parte di alcune multinazionali americane a rispettare alcune norme tipicamente europee. Come quella relativa alla garanzia legale di conformità, che deriva da una direttiva comunitaria ed è diventata legge in tutti i paesi dell’Unione. Ricordo, tra l’altro, che la Commissione europea ha preso una posizione forte in merito al caso italiano. In una nota del nuovo procedimento Antitrust si legge che la Commissione europea ha inviato una lettera ad Apple, dichiarandosi anch’essa non soddisfatta delle modifiche apportate in seguito alle richieste dell’Autorità. Questa pratica di Apple è quindi diffusa in tutta Europa? Purtroppo sì. Come Altroconsumo ab- A cura di Martina Santimone Marco Pierani “ Abbiamo intenzione di inviare una nuova diffida, perchè riteniamo che le modifiche di Apple non siano sufficienti. Aspetteremo poi che l’Antitrust concluda questo nuovo procedimento in senso favorevole ai consumatori. Dopodiché credo che porteremo Apple in Tribunale. Perché solo davanti a un giudice sarà possibile chiudere davvero questa partita “ magazine hitech hitech RETAIL, ELDOM, CONSUMER ELECTRONICS, ICT, MULTIMEDIA Il numero è stato chiuso il 19 luglio 2012 (...) Qual è il vostro giudizio in merito al nuovo procedimento dell’Antitrust? In qualità di Associazione, avevamo inviato a fine marzo una lettera all’Antitrust chiedendo di aprire un nuovo procedimento per inottemperanza, visto che Apple non si era adeguata alle modifiche richieste dalla prima delibera. L’azienda, dopo che il ricorso presentato al tar del Lazio era stato respinto lo scorso 22 marzo, aveva inviato una documentazione all’Antitrust che specificava in che modo si sarebbe adeguata. L’Autorità non si è però rivelata soddisfatta delle modifiche messe in atto. E ha aperto così questo nuovo procedimento, che auspichiamo possa arrivare - in tempi rapidi - a sanzionare nuovamente Apple. Oltre alla sanzione, l’Antitrust in che modo può far rispettare la normativa? Purtroppo le armi dell’Autorità sono un po’ “spuntate” nei confronti di tali colossi. Per questo motivo, avevamo promosso tempo fa un emendamento per contemperare le sanzioni al fatturato delle aziende o al budget dell’operazione commerciale ritenuta illegittima. Una multa di 900mila euro, ovvero quella che ha preso Apple lo scorso dicembre, è infatti una cifra ridicola per un colosso di tale portata. Secondo il nuovo procedimento, Apple potrebbe inoltre dover sospendere la propria attività per un mese... Questa sanzione, prevista dal comma 12 art. 27, viene in realtà applicata quando si verifica una “reiterata inottemperanza”. In questo caso, realisticamente parlando, Apple rischia solo una sanzione pecuniaria. Anche se, a nostro parere, il loro comportamento si è già reiterato più volte nel corso del tempo. Nel caso in cui dovesse però concretizzarsi, in cosa consiste questo tipo di sanzione? Si bloccherebbe l’attività di Apple come venditore. Sia tramite il proprio sito che nei propri store. Non sarebbero coinvolti anche gli altri retailer che vendono prodotti Apple? No. A meno che si voglia bloccare, come sarebbe giusto vista la permanente palese ingannevolezza, la vendita dell’Apple care protection plan, distribuita anche dagli altri rivenditori. Ma, ripeto, è purtroppo una situazione remota. Direttore Responsabile: ANGELO FRIGERIO Direttore Editoriale: RICCARDO COLLEttI Editore: Edizioni Turbo Srl Redazione: Palazzo di Vetro Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362 600463/4/5 Fax: +39 0362/600616 Ufficio di Roma: Andrea Marino: 347/6813787 Registrazione al Trib. di Milano n° 66 del 1 febbraio 2005 Periodico quindicinale Anno 3 - n° 11 - luglio/agosto 2012 Stampa: Italgrafica - Novara Una copia 1,00 euro 2 biamo così deciso di allargare la nostra azione agli altri Stati. Abbiamo contattato 11 Associazioni di consumatori di altrettanti paesi e, tutti insieme ma ognuno nella propria nazione, abbiamo inviato una diffida preliminare ad inibitoria ad Apple. E’ stato importante il coordinamento del BEUC, l’associazione europea di consumatori di cui facciamo parte, ma ovviamente Altroconsumo ha giocato un ruolo pivot poiché il nostro caso era già davanti all’Antitrust nazionale. E Apple come ha reagito? Ha risposto in vario modo nei diversi Paesi. In alcuni casi si sta andando in giudizio. Ci stiamo tenendo in contatto con le associazioni nazionali per verificare come evolve la situazione. La nostra battaglia è solo all’inizio. Certo Apple trae notevoli benefici da questa pratica scorretta... C’è, di certo, un grosso vantaggio commerciale nei confronti dei consumatori, poiché le informazioni errate permettono ad Apple di vendere un buon numero di garanzie commerciali. E, se il rischio è quello di prendere “solo” 900mila euro di multa, il guadagno è sicuramente più elevato. Ma la Commissione europea non può concretamente fare nulla per limitare quest’azione? La Commissione non ha uno strumento diretto per sanzionare le aziende nell’ambito delle pratiche commerciali scorrette. Può solo cercare di rafforzare l’azione delle varie autorità nazionali o rivolgersi direttamente ad Apple in un’operazione di moral suasion. A meno che non si voglia vedere questa pratica come lesiva dal punto di vista concorrenziale. Cosa che, almeno in maniera collaterale, è di sicuro. Apple infatti, come venditore, ha un vantaggio nei confronti degli altri retailer, che sono obbligati a coprire il secondo anno di garanzia che la società non riconosce. Nessun rivenditore si è mai lamentato di questa concorrenza sleale? Informalmente sì. Ma nessuno ha mai mosso delle azioni pubbliche. Anche perché il rischio di non vendere più i prodotti Apple è troppo rilevante. Inoltre, c’è un’ulteriore problematica a discapito del consumatore. Gli altri rivenditori hanno tutto l’interesse a vendere molte garanzie commerciali Apple, in modo da non doversi sobbarcare di tasca propria il secondo anno di garanzia. Ma Apple è l’unica azienda a comportarsi in questo modo? Noi in questo momento stiamo seguendo con attenzione questo caso. Ma sono purtroppo molte le multinazionali, soprattutto nel settore informatico e delle tecnologie, che si comportano nello stesso modo. Cercando di non sobbarcarsi il costo del post vendita. Dovendo cercare di “ripulire” il mercato, siamo partiti dal più grosso. Anche perché, finché Apple non cambierà il suo comportamento, neanche gli altri faranno lo stesso. Come dicevo, ci sono strumenti, come l’inibitoria, che servono a mettere fine a questi comportamenti lesivi e quindi guardano al futuro. Altri possono avere ad oggetto invece i rapporti già intercorsi tra Apple ed i consumatori, stiamo lavorando anche su questo. Poste Italiane S.P.A. Spedizione Abbonamento Postale D.L. 353/2003 Conv. in L 46/2004 Art. 1 - Comma 1 - LO/MI L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati personali in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Edizioni Turbo S.r.l. Responsabile dati: Riccardo Colletti Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) il caso Di Lara Colombi e Martina Santimone Parigi: una sentenza blocca il pagamento del contributo copia privata per la società Imation EQUO COMPENSO: LA RIVOLUZIONE FRANCESE Rien ne va plus. Nulla è più valido. Lo scorso 15 giugno il Tribunale di Parigi ha emesso una sentenza significativa sulla materia dell’equo compenso. Permettendo all’azienda Imation di bloccare il pagamento della tassa imposta ai produttori e agli importatori di prodotti elettronici in grado di riprodurre o registrare contenuti digitali potenzialmente protetti da copyright. Ma che cosa è successo? La società, che produce e vende supporti di memoria vergini, ha versato, negli ultimi 10 anni, 40 milioni di euro per copia privata sui supporti venduti ad aziende e professionisti. Ma la legge europea vieta questi prelievi. Risale al dicembre 2010, infatti, la sentenza Padawan della Corte di Giustizia Europea che ha sostanzialmente stabilito che l’equo compenso può essere applicato solamente alle persone fisiche e non alle realtà business. Forte di questo provvedimento, nei primi mesi del 2011, Imation ha bloccato i suoi pagamenti per compensare l’eccedenza degli importi indebitamente versati. Per costringerla a pagare, Copie France (l’equivalente della nostra Siae) si è dunque rivolta alla giustizia francese. La Corte di Parigi si è pronunciata con un provvedimento d’urgenza, che il giudice ha emesso sulla base di una conoscenza sommaria dei fatti di causa. Nell’ordinanza non si entra, quindi, nel merito della questione, che sarà oggetto di un ulteriore provvedimento. Nonostante questo, la sentenza non intima a Imation di procedere al pagamento degli importi dovuti. In sostanza, si sovvertono i pezzi strategici sulla scacchiera. Fino a questo momento la copia privata andava corrisposta agli aventi diritto, per poi dimostrarne l’applicazione impropria chiedendone il rimborso. L’ingiunzione ferma questa logica e permette a un debitore di non pagare più in attesa di una decisione in merito. Questa sentenza potrebbe essere di esempio per le aziende italiane. Ma cosa succede, in realtà, nel nostro Paese? Da diverso tempo si discute del famigerato Decreto Bondi (datato dicembre 2009) che ha rimodulato il compenso sulla copia privata in Italia. Le aziende dell’It e le associazioni dei consumatori hanno portato avanti negli anni numerose cause per dimostrare l’illegittimità del provvedimento. La più recente è quella proposta da Samsung, con l’appoggio di Altroconsumo, Movimento difesa del cittadino, Assoutenti e Cittadinanza attiva contro il ministero per i Beni e le Attività Culturali nei confronti di Siae. Questi ultimi supportati da Anica, Imaie e Apt. Nella sentenza datata 2 marzo 2012, il Tar del Lazio ha respinto il ricorso, disattendendo le aspettative di numerose aziende che speravano così di veder riconosciuta l’illegittimità della disciplina, in particolare nella parte in cui autorizza le richieste di pagamento anche per i dispositivi riguardanti l’utenza business. I giudici amministrativi hanno però riconosciuto che “il pagamento dell’equo compenso per copia privata (…) deve farsi rientrare nel novero delle prestazioni imposte, giacché la determinazione sia dell’an che del quantum (ossia, se e quanto si debba pagare, ndr) è effettuata in via autoritativa e non vi è alcuna possibilità per i soggetti obbligati di sottrarsi al pagamento di tale prestazione fruendo di altre alternative”. In sostanza, il Tar riconosce che l’equo compenso è una tassa. Le aziende italiane continuano diligentemente a pagare gli importi dovuti anche se questo spesso, a detta loro, genera delle problematiche. “Questo obolo è assurdo, anche perché il meccanismo della copia privata rende le aziende italiane meno competitive rispetto a quelle europee”, spiega Fabio Zalambani, direttore di Polonord Adeste, società bolognese punto di riferimento nel mercato della replicazione. “I miei concorrenti spagnoli, francesi e tedeschi vendono in Italia senza pagare la copia privata, garantendo un costo inferiore del 30-35%. Perché in questo caso spetta all’azienda acquirente contattare e versare l’importo a Siae. Tale imposta non dovrebbe esistere nel B2B. Per questo motivo, vorremmo aprire un tavolo di confronto con Siae per ottenere un’esenzione”. A questo si aggiungono altre anomalie. “Il distributore italiano che vende, percepisce dalle aziende che acquistano i supporti l’importo per copia privata, che poi viene girato a Siae. I clienti possono poi chiedere a Siae il rimborso dimostrando che i supporti sono serviti a scopo aziendale. Ovviamente con tempi biblici. Sarebbe più sensato non pagarla da subito”, conclude Zalambani. Esattamente come concesso dalla recente sentenza francese. Ma perché allora le aziende non sospendono i pagamenti come i “cugini” francesi? La parola a Guido Scorza, avvocato e giornalista esperto in diritto legato al mondo dell’It: “È necessario che qualche azienda, in Italia, si rivolga a un giudice nazionale per accertare che, quando viene commercializzato un supporto a scopo professionale, non si deve pagare alcun importo a Siae. Ricordando quanto stabilito dalla Corte di Giustizia Europea. Se questo non dovesse bastare, l’azienda può rivolgersi direttamente alla sede giudiziale europea per far ribadire tale principio”. Un consiglio che giriamo ai diretti interessati. 4 Ma dove finiscono i soldi in Italia? La questione riguardante l’equo compenso in Italia è ben più ampia e complessa. Il Governo ha deciso nel gennaio scorso di liberalizzare il mercato della gestione e intermediazione dei diritti connessi (spettanti a case discografiche e artisti per la pubblica diffusione di musica registrata). Il provvedimento era incluso nel decreto “Salva Italia” varato dal governo Monti ed era oggetto, lo scorso 16 dicembre, di un ordine del giorno che invitava il presidente del Consiglio e i ministri a procedere, entro tre mesi, a modificare la normativa in materia “al fine di abrogare tutte le disposizioni contraddittorie che oggi ostacolano di fatto il libero esercizio dell’attività d’impresa in questo mercato, così come avviene in tutti i paesi europei ed extraeuropei”. L’atto parlamentare, promosso da tre deputati del Pd – ossia, Paola De Micheli, Marco Beltrandi e Rosa De Pasquale - è una delle conseguenze dell’estinzione dell’Imaie (Istituto mutualistico intrepreti esecutori), avvenuta nel maggio del 2009, e della nascita di un Nuovo Imaie, attraverso un decreto legge (30 aprile 2010). L’ordine del giorno approvato alla Camera recitava: “L’attività di gestione collettiva dei diritti connessi al diritto d’autore (...) è un mercato libero e la presenza di più operatori comporta un abbattimento dei costi di gestione amministrativi, maggiori efficienze operative e maggiori volumi di diritti raccolti”. Una premessa, quindi, particolarmente positiva per i vari attori del mercato e per il mercato stesso. Se non fosse che, per ben sette mesi, il governo non ha chiarito i dettagli della questione. Ovvero, quali diritti andavano pagati, secondo quali criteri e chi – in seconda battuta – li avrebbe ripartiti. In tutto questo Siae – ovvero l’ente che dovrebbe ridistribuire i diritti per copia privata – che cosa ha fatto? Avvalendosi del fatto che, a suo parere, non era possibile individuare con certezza il soggetto legittimato a incassare tali somme spettanti agli artisti, interpreti ed esecutori, si è tenuta i soldi. Questo è quanto emerso da una lettera inviata recentemente alle società Artisti 7607 e Itsright – sorte in seguito all’estinzione dell’Imaie - e al Nuovo Imaie, che avevano rivendicato la ripartizione diretta dei compensi copia privata. La Siae chiedeva alle suddette parti di trovare un accordo oppure comunicava che si sarebbe rivolta al ministero per i Beni e le Attività Culturali per avere indicazioni sui criteri da seguire. In attesa di far chiarezza, Siae comunicava che avrebbe sospeso “ogni operazione connessa alla ripartizione della quota per copia privata”. La svolta però è finalmente arrivata. In data 10 luglio, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all‘Editoria, in risposta alla interrogazione parlamentare presentata dagli onorevoli Carlucci e Galletti, ha chiarito che la recente legge che ha liberalizzato il mercato della intermediazione dei diritti connessi spettanti agli artisti non ha in alcun modo intaccato la normativa che disciplina la cosiddetta copia privata. I relativi compensi, pertanto, sia degli artisti audio sia degli artisti video, dovranno continuare ad essere gestiti collettivamente da Nuovo Imaie secondo la normativa previgente. Questo è quanto compare sul sito del Nuovo Imaie. Che precisa inoltre che: “In conformità alle indicazioni del comune Organo di Vigilanza, la Siae sta disponendo il pagamento in favore di Nuovo Imaie del compenso di copia privata video di spettanza degli Artisti Interpreti ed Esecutori, in relazione al 2010”. E le altre società che nel frattempo erano sorte per raccogliere tali proventi? Dov’è finita la “famosa” liberalizzazione? hitech magazine anno 3 - numero 11 - luglio/agosto 2012 www.tespi.net “E’ necessario ripensare la normativa in Italia” “Servono criteri omogenei per tutti i Paesi Ue” Intervista a Giorgio Rapari, presidente di Assintel (Associazione nazionale imprese Ict di Confcommercio-Impresa Italia) Parla Maurizio Iorio, avvocato in Milano e presidente di Andec (Associazione Nazionale Importatori e Produttori di Elettronica Civile, aderente a Confcommercio ) Dottor Rapari, qual è la vostra posizione in merito alla recente sentenza del tribunale di Parigi inerente la tematica dell’equo compenso? Assintel è d’accordo con la posizione espressa dalla maggior parte dei produttori Ict e di elettronica di consumo, che ritengono l’applicazione del cosiddetto equo compenso per copia privata assolutamente iniqua. Di fatto si tratta di una vera e propria tassa - come riconosciuto anche dal Tar del Lazio nella sentenza del 12 marzo scorso - che va a colpire l’innovazione, e che viene perpetuata proprio in un periodo di profonda crisi economica del Paese e del settore Ict. Non possiamo quindi che guardare con speranza alla nuova sentenza francese che, seppur non entri nel merito del problema, costituendo un provvedimento d’urgenza, ne modifica in parte lo spirito e la modalità di pagamento, lasciando anche aperta la possibilità di un futuro ripensamento. L’auspicio è che, anche in Italia, si possa vedere a tutta la materia. Pur salvaguardando gli aventi diritto. Quali sono le principali criticità della situazione attuale? Anzitutto, la quota di compenso è stata determinata in misura elevata e progressiva sulla capacità di registrazione delle memorie anziché sul loro prezzo di vendita, tenendo in scarso conto i trend tecnologici che vanno verso un’estensione della disponibilità di memoria a prezzi sempre più contenuti. Che altro? Il compenso in questione penalizza i device destinati ad un uso professionale, che sono soggetti al pagamento dell’equo compenso che poi potrà eventualmente essere rimborsato. La disciplina contenuta nel decreto però, in linea con le disposizioni del diritto comunitario e nazionale, stabilisce espressamente la necessità di prevedere esenzioni in relazione all’uso professionale. Avvocato Iorio, come valuta la recente sentenza del tribunale di Parigi? Ci siamo molto documentati su questo provvedimento, anche perché, da diverso tempo, abbiamo instaurato un rapporto di stretta collaborazione con Secimavi, un’associazione francese che equivale in pratica ad Andec. L’elemento interessante di questa sentenza è che il giudice non ha ritenuto palesemente infondata la posizione di Imation. Rimaniamo ora in attesa del giudizio nel merito. Ma, come Secimavi ha ribadito ai suoi associati tramite una circolare, fino ad allora i produttori francesi non potranno smettere di pagare il compenso per copia privata sui prodotti professionali. E in Italia qual è la situazione per l’utenza professionale? Nel 2003, abbiamo stipulato insieme ad Anie e ad Asmi (Associazione di categoria dei produttori di supporti magnetici) un accordo con Siae, che è ancora valido in quanto non è stato sostituito da nessun altro documento. Nel testo di tale accordo si afferma chiaramente che gli apparecchi e i supporti professionali non sono assoggettati al compenso. Certo, forse si potrebbero rivedere le modalità di pagamento e il successivo rimborso, ma riprendere in mano l’accordo del 2003 vorrebbe dire in qualche modo, implicitamente, confermare la validità del decreto ministeriale Bondi. Che è stato invece impugnato da Samsung e da altre aziende nostre associate. In questo momento, quindi, avviare una trattativa appare poco opportuno. Quali sono i problemi dell’attuale sistema di contribuzione e quali le vostre possibili soluzioni? Premesso che siamo assolutamente contrari a ogni tipo di compenso per copia privata o altro balzello su apparecchi e supporti professionali, riteniamo che il compenso per copia privata, più in generale, debba essere stabilito non in relazione alla capacità di registrazione – come avviene attualmente – ma in misura proporzionale al prezzo di vendita. In secondo luogo, vorremmo che l’equo compenso venisse pagato in occasione della transazione tra l’ultimo venditore e il consumatore finale, perché è solo in questo modo “Esenzione” non significa “rimborso”, per cui la Siae deve stabilire, attraverso accordi con tutte le categorie di soggetti interessati, i casi in cui il compenso non è dovuto. Esistono poi differenze tra i vari Paesi che creano forti distorsioni al mercato e alla concorrenza. Come si è mossa la vostra Associazione per far fronte a queste problematiche? Purtroppo, secondo principi arcaici contenuti nella legislazione nazionale sulla protezione del diritto d’autore, datata 22 aprile 1941, il mondo dei servizi e della distribuzione oggi rappresentato da Confcommercio e a cui Assintel fa riferimento, non è stato considerato a livello paritetico rispetto a quello definito come “industriale”. Confcommercio non è stata a suo tempo ammessa a far parte del comitato consultivo permanente sul diritto d’autore, pur rappresentando una grande percentuale delle aziende produttrici, importatrici e distributrici di prodotti hi-tech. Vi siete comunque mossi in altre sedi? Abbiamo portato avanti, seppur con difficoltà, azioni di lobbying verso le istituzioni coinvolte, in particolare verso il ministero dei Beni Culturali e il Comitato per il diritto d’autore stesso. Per quanto riguarda la Siae, sono da mesi chiusi nella loro “torre eburnea” senza contatti con la controparte. Per quanto ne so, infatti, attualmente, non ci sono aperti canali di dialogo né con Confcommercio, né con l’intera organizzazione di Rete Imprese Italia. Certo, non è un bel segnale, ma tant’è: ne terremo conto nelle nostre prossime mosse. Quali azioni intraprenderete in futuro? Ci coordineremo maggiormente con le associazioni che fanno riferimento a Confindustria, con le quali condividiamo gli stessi obiettivi in questo e altri settori inerenti l’Ict. 5 che è possibile sapere se l’acquirente è un consumatore professionale o meno. Così si potrebbe anche evitare che un’utenza business debba prima pagarlo e poi farselo rimborsare. A nostro parere, sarebbe opportuno inoltre che, a livello europeo, venisse istituito un organismo tecnico permanente che, in modo unico e omogeneo per tutti i paesi dell’unione, possa stabilire quali prodotti pagano il compenso e, se sono prodotti polifunzionali, in che misura lo pagano. In questo modo avverrebbe tutto in modo molto più ordinato e non ci sarebbero svantaggi competitivi. Come associazione, quali iniziative state portando avanti in questo ambito? Ricordo, seppure incidentalmente che io, in qualità di presidente di Andec, faccio parte di un comitato ministeriale tecnico per la copia privata che era stato istituito con un decreto del precedente governo e che è ancora valido. Se questo comitato si riunirà, forse si riuscirà a fare qualche timido passo in avanti almeno quanto in merito all’identificazione dei prodotti interessati e forse anche alla soluzione dei problemi legati ai prodotti professionali. Stiamo inoltre seguendo un tentativo di mediazione europeo portato avanti dal per conto della Commissione Europea dal Sig. Antonio Vitorino, incaricato dallo stesso Barroso. Vitorino sta cercando di realizzare una mediazione tra tutti i soggetti interessati, ivi compresi naturalmente i produttori di apparecchi di registrazione e di supporti ed i produttori di contenuti, con l’obiettivo di armonizzare in qualche modo a livello europeo il compenso per la copia privata. Per questo motivo ha realizzato un questionario per raccogliere le posizioni delle varie parti in causa. Anche noi abbiamo dato il nostro contributo come Associazione, riassumendo nel testo inviato le nostre posizioni in merito. Siamo poi in contatto con altre associazioni europee. Oltre alla francese Secimavi, stiamo cercando di istituire dei contatti con Spagna e Germania. Non escludiamo, infine, anche iniziative giudiziarie nel campo dei supporti professionali. Ma vorremmo tenerla come ultima ratio, perché preferiremmo ottenere una soluzione politica. focus on Osservatorio Retail hitech magazine anno 3 - numero 11 - luglio/agosto 2012 www.tespi.net Due vicende legali scottanti In-store marketing: la ricetta per il successo La ricerca condotta dall’agenzia paolagallas.com fa emergere alcune criticità legate alle attività nei punti vendita. Dall’incidenza della comunicazione online alla preparazione degli addetti. Cosa pensano le insegne retail del marketing in store? Quali sono gli elementi su cui puntare nelle strategie di vendita? Quali iniziative innovative possono essere adottate per attirare un numero maggiore di consumatori? A queste e ad altre domande hanno provato a rispondere 12 top manager delle principali insegne della distribuzione specializzata e vendor del settore, intervistati in occasione della ricerca condotta dall’agenzia paolagallas.com e presentata all’interno dell’Osservatorio Retail lo scorso 4 luglio a Milano. Dalle interviste effettuate è emerso che le operazioni di trade marketing, in un periodo di grande difficoltà come quello attuale, stanno dando un grande aiuto nel recuperare marginalità. Questo perché, a fronte di un calo della pedonabilità, migliorano il tasso di conversione delle visite in vendite e innalzano il livello dello scontrino medio. Ma sono state rilevate anche diverse criticità. Risulta infatti necessaria una maggiore collaborazione tra vendor e retailer, per progettare azioni condivise e targetizzate. Inoltre, gli investimenti in trade marketing devono focalizzarsi di più nella promozione del brand, dell’innovazione e dei contenuti tecnologici. A seguito della presentazione dei risultati della ricerca, si è svolta una tavola rotonda condotta da Cristina Lazzati, giornalista del Gruppo Il Sole 24 ore, a cui hanno preso parte Roberto Omati, direttore commerciale di Expert Italy, Ubaldo Mussoi, direttore generale del Gruppo CO-Pre CO.V.E., Luca D’Alba, direttore acquisti di Unieuro-Dixons Retail e Davide Borghese, senior manager trade marketing & category development di Philips. Tra le varie tematiche trattate, il canale online e la sua ripercussione sulle vendite in negozio. “Esiste una componente elevata di consumatori che si informano su Internet. È quindi fondamentale essere presenti anche su questo canale. Attualmente le politiche di vendita del nostro gruppo d’acquisto vengono decise dalla centrale, ma viene riservata ancora molto autonomia ai soci”, ha dichiarato Roberto Omati, direttore commerciale di Expert Italy. “Alcuni di loro sono molto attivi in questo campo, come Marco Polo shop, diventato un vero punto di riferimento dei consumatori”. E la comunicazione del retail ai propri clienti? “In passato i ruoli erano ben chiari: era l’industria a occuparsi della comunicazione. Ora invece siamo noi, in qualità di distributori, ad esserci presi il compito di trasmettere al mercato le informazioni necessarie, perché le aziende non lo fanno più”, ha affermato Ubaldo Mussoi, direttore generale del Gruppo CO-Pre CO.V.E. “Dobbiamo però cominciare a comunicare in modo diverso. Noi, ad esempio, lo scorso anno abbiamo realizzato un catalogo dedicato ai grandi elettrodomestici, senza utilizzare il metodo dei “prezzi urlati” tanto abusato nei volantini, e lo abbiamo distribuito nella nostra zona di competenza”. Del resto, “Gran parte delle scelte si fa nel punto vendita”, ha evidenziato Roberto Omati. “È importante quindi che il personale sia ben preparato e in grado di convincere il cliente a spendere di più. Le attività vanno però pianificate tutti insieme, sede centrale, soci e industria, affinché siano realmente efficaci”. Talvolta, però, questo approccio fa emergere delle problematiche. Come ha sottolineato Luca D’Alba: “Capita di trovarsi con progetti decisi in sede europea e non adatti alle diverse tipologie di punti vendita presenti nel nostro Paese. Gli stessi strumenti di store marketing non vanno bene per tutti. Queste iniziative non dovrebbero essere preconfezionate e poi adattate ai singoli punti vendita. Semmai dovrebbe avvenire il processo inverso”. Per concludere, non si può trascurare l’importanza della formazione. Prosegue D’Alba: “Mutuando l’esperienza dei colleghi del nord Europa, abbiamo creato il progetto formativo Uniexpo. Siamo riusciti con questa iniziativa, partita nel 2011 e replicata nel 2012, a coinvolgere tutti la nostra forza vendita, aumentando il livello di competenza dei nostri venditori e dando la possibilità all’industria di incontrare in una volta sola tutto il personale. La risposta in termini organizzativi è stata sorprendente: ha partecipato il 90% dell’industria, mentre i venditori sono stati più di 120 nel giro di dieci giorni”. Martina Santimone Considerazioni generali sulle attività in store “Nell’ambito dell’in-store marketing l’industria del nostro settore è in ritardo”. (Pierluigi Bernasconi, Mediamarket) “Ritengo che le iniziative in store siano uno degli investimenti principali in comunicazione: le attività sul punto vendita incidono per circa un 30% sull’investimento pubblicitario. Anche in questa fase di contrazione delle risorse non abbiamo previsto tagli su questo fronte”. (Claudio Lamperti, Panasonic) “La comunicazione istituzionale ha costi rilevanti e l’industria preferisce riversare quote di budget sulla comunicazione trade”. (Fabio Godano, Unieuro) “Il 20% dei prodotti fa l’80% del business. Perché, quindi, non ridurre l’esposizione e concentrare le risorse per valorizzare le categorie più interessanti?”. (Oscar Corio, Dixe) Strumenti che funzionano “Le operazioni più impattanti sono quelle che prevedono aree di dimostrazione con lavatrici in funzione, ferri da stiro che vengono utilizzati da promoter, per far venire in contatto il consumatore con la realtà del prodotto”. (Stefano Belinghieri, Gre-Trony) “È molto utile la personalizzazione del display, perché può essere paragonata alle operazioni di advertising. Il promoter infatti interviene solo in alcuni week-end programmati, mentre una buona esposizione dura tutto l’anno”. (Claudio Lamperti, Panasonic) Gli errori da evitare “La presenza di più promoter di aziende diverse porta a un’eccessiva pressione sui consumatori.” (Claudio Lamperti, Panasonic) “I promoter spesso hanno conoscenze molto verticali sul loro prodotto ma non hanno una visione più ampia dell’offerta complessiva del mercato”. (Pierluigi Bernasconi, Mediamarket) “A volte gli interventi dell’industria hanno poca visibilità perché le aziende non ci danno la possibilità di programmare la loro presenza nelle nostre iniziative di comunicazione. Come gruppo abbiamo anche il problema di iniziative prese localmente da rappresentanti che vanno sui nostri punti vendita e in accordo coi titolari creano corner o altre iniziative. Sono azioni che non possono essere supportate in modo corretto”. (Carlo Alberto Lasagna, Expert) Il ritorno sugli investimenti “Il processo d’acquisto, soprattutto per prodotti di costo alto o medio-alto, non avviene mai ‘one shot’. La presenza del promoter aiuta, ma gli elementi che determinano la vendita vanno dall’attrattività del punto vendita e dell’insegna, alla reputazione, ai prezzi, alla proposta commerciale. Il contributo del promoter è quindi importante per la conoscenza del prodotto, ma difficilmente misurabile”. (Pierluigi Bernasconi, Mediamarket) “Non ha senso misurare i risultati come per una comune attività di canvass: le attività di marketing sono perdenti se misurate con la logica delle vendite”. (Roberto Cuccaroni, Euronics) “La presenza del promoter porta a un incremento del sell out qualitativo: con la promozione si vendono prodotti di primo prezzo, ma quando c’è il promoter riusciamo a vendere prodotti di qualità”. (Oscar Corio, Dixe) “I risultati sono straordinari nelle prime due settimane del mese, poi si riducono considerevolmente.” (Ubaldo Mussoi, Gruppo CO-Pre CO.V.E) Integrazione online e offline “La formula di semplice ritiro sul punto vendita di quanto ordinato online è perdente, perché non genera valore. Una volta portato il cliente sul punto vendita per il ritiro, dobbiamo creare valore attraverso la vendita di accessori o di servizi”. (Carlo Alberto Lasagna, Expert) Da sinistra: Davide Borghese, Cristina Lazzati, Luca D’Alba, Ubaldo Mussoi e Roberto Omati 6 anteprima IFA hitech magazine anno 3 - numero 11 - luglio/agosto 2012 www.tespi.net Acer Hall 12/101 Novità: Ultrabook Aspire S7, Aspire AIO 5600U e 7600U, Iconia Tab A510 e Ultrabook Aspire M5. Eventi: conferenza stampa venerdì 31 agosto. Asus Sarà presente al di fuori degli spazi della fiera. Avenir Telecom e Beewi Hall 9/307 Novità: l’azienda parteciperà ad Ifa con un’ampia gamma di prodotti che spazierà dai caricabatterie, alle custodie protettive fino agli speaker audio. Saranno presentati, con il marchio OXO Platinum, accessori per telefonia mobile e, in particolare, lo speaker in miniatura Oxo Speaker Fun, che permette di ascoltare e condividere musica da diversi dispositivi (MP3 player, smartphone, tablet). A questo si aggiungeranno numerosi accessori fashion Rebecca Bonbon per cellulari. BaByliss Hall 7.1C / 101 Presenti in fiera dall’Italia: dal 3/9 al 5/9 Giancarlo Pugnaghi (sales marketing manager) Novità: • Asciugacapelli Professionale PRO SILENCE – 6611E/ 6611YE da 2200 W. Motore professionale che garantisce una lunga vita dell’apparecchio e il 50% in meno di rumore. Sei velocità a seconda del tipo di capello e di sensibilità. Tasto aria fredda. Beccuccio professionale 6mm. Made in Italy. Disponibile nei colori nero lucido e giallo. Ifa 2012: in scena dal 31 agosto al 5 settembre Due vicende legali scottanti Berlino città aperta… alla tecnologia Una guida ìa tutte le novità della fiera. Azienda per azienda: le location, i manager presenti, i prodotti e gli eventi. Televisori, ultrabook, tablet, smartphone, tecnologie studiate per semplificare la vita di tutti i giorni integrando controlli sempre più immediati a una maggiore efficienza energetica. Anche quest’anno Ifa, la maggiore fiera di settore, mostrerà in anteprima le innovazioni e i prodotti che caratterizzeranno i mesi a venire, riunendo in un unico appuntamento società di produzione, trade e consumatori. L’edizione 2012 si presenterà su un’area ancora più ampia rispetto al passato. Oltre a tutti i gros- si nomi di consumer electronics ed eldom, saranno presenti numerosi nuovi espositori. Anche due tra le aree di più recente creazione, Ifa iZone e Ifa eLibrary, verranno ampliate. L’area Ifa TecWatch, in particolare, mostrerà la E-House, un modello di ambiente domestico completamente connesso e integrato con le nuove tecnologie. In attesa dell’inizio della fiera, che andrà in scena a Berlino dal 31 agosto al 5 settembre, in questa Anteprima passeremo in rassegna protagonisti, prodotti, highlights e novità di Ifa 2012. 9 • Piastra Ultra Silm Professional ST287E. Dal design curvo ed ultra slim (120x24mm) la piastra permette una perfetta lisciatura ma anche di creare ricci e volume. Grazie all’I temperature technology, il riscaldamento è immediato. Cinque posizioni di temperatura a seconda del look scelto: 130-155-180-205-tasto Turbo 230°C. Massima protezione del capello grazie al rivestimento in titanium ceramic. Per una maggior protezione e un effetto morbido la piastra genera ioni. • Asciugacapelli Professionale 6630E da 2000W, piastra Ultra Slim Professional ST270E Liscia e arriccia e piastra Ultra Slim Professional ST289E Wet & Dry. Beko - Arcelik Novità: • Forno OIM 25901 X applica la tecnologia “InnovaChef” con un libro di cucina a colori digitale con 82 ricette preprogrammate e la possibilità di caricare ulteriori idee di cottura grazie alla connessione Usb. • Frigorifero GNE 114612 X che simula la freschezza in natura. È dotato di ioni a carica negativa che evitano la formazione di batteri. Inoltre la tecnologia “Blue Light” protegge il livello di vitamina C delle verdure. • Lavastoviglie DIN 5838 FX30 dispone di un filtro esclusivo con un meccanismo autopulente. • Lavatrice WMB 81466, con un risparmio energetico fino al 30 % in più rispetto a una classe A + + + e l’asciugatrice DPU 8396 X, con una pompa di calore da 8 kg che permette di risparmiare fino al 10% in più rispetto a prodotti di categoria A + + +. Segue anteprima IFA Candy Huawei - divisione Device Come ogni anno, Candy Group non sarà presente all’interno dei padiglioni dell’Ifa di Berlino. Tuttavia, nelle stesse date verrà allestito, dalla filiale tedesca, uno spazio dedicato a Candy e Hoover nelle vicinanze della fiera, con navette organizzate a disposizione di clienti e buyer che vorranno visitare lo show room su appuntamento. L’orario di apertura sarà indicativamente dalle 9 alle 22. Hall 9/314 Eventi: il 30 agosto è in programma una conferenza stampa. LG Electronics Hall 11.2 Cellular Italia Hall 3.2/136 Presenti in fiera dall’Italia: tutto lo staff aziendale. Clatronic Hall 25/137 Presenti in fiera dall’Italia: Luca Mattarello (general manager Clatronic Italia - luca.mattarello@clatronic. it - 348.4430616), Gabriele Paoloni (responsabile commerciale Clatronic Italia - [email protected] - 348.2205738), Paolo Bruno (responsabile vendite Clatronic Italia - [email protected] - 348.1321608), Massimo Rocchi (NKA Clatronic Italia - massimo.rocchi@ clatronic.it - 348.2233129). Novità: presentazione nuove linee e packaging AEG, presentazione nuovi prodotti, lancio promozioni su prodotti AEG, di cui si festeggia il 125 anno di attività. De' Longhi Hall 6.1/101 Epson Europe Hall 21/103 Novità: lo stand sarà prevalentemente dedicato a presentare le soluzioni Epson per Home Cinema, Home Entertainment e Gaming; oltre a un’area dedicata i prodotti inkjet per la stampa in ufficio e in mobilità. Garmin Hall 9/203 Haier Hall 3.1/103 per il Bianco Hall 3.2/134 per il Bruno Hisense International Hall 25/160 Dibiottanta Hall 17 / Booth 125 Presenti in fiera dall’Italia: Stefano Bonfanti (general manager) - Sabrina Biagini (export sales manager) - Mauro Ghirardi (direttore commerciale) - Riccardo Vianini (sales manager Italia) - Raffaella Aprigliano (responsabile licensing & PR) - Maowei Zhang, Aldo Forno, Ferdinand Mauricio (buyer-PM) - Elena Formaggio, Nicolò Berti (designer) Novità: i brand presenti (non ancora definitivi) sono Muvit (Ascendeo), CellyDesign, Maloperro, Lamborghini. Dyson Hall 4.1/204 Presenti in fiera dall’Italia: Daniela Pighini (MD Dyson Italia), Eliana Bertrand (PR manager - eliana.bertrand@ dyson.com) Novità: presentazione in anteprima dell’ultima innovazione della tecnologia Dyson per il floorcare . Eventi: conferenza stampa il 31 agosto alle ore 12. Saranno presenti: Max Conze, ceo Dyson, e Nichola Sheargold, ingegnere Dyson. EmporiaTelecom Hall 9/309 Presenti in fiera dall’Italia: Mauro Invernizzi (country director Italia - [email protected]) Novità: protagonisti della manifestazione saranno emporiaCLICK ed emporiaCONNECT. Tra i nuovi prodotti, emporia presenterà i cellulari emporiaSOLIDplus, emporiaSAFETYpremium ed emporiaELEGANCEplusGPS. hitech magazine anno 3 - numero 11 - luglio/agosto 2012 www.tespi.net Presenti in fiera dall’Italia: Gianluca Di Pietro (general manager - gianluca.dipietro@hisenseitalia. it - 335.1742404), Andrea Anelli (sales manager retail channel - [email protected] - 334.6075135), Tatiana Pampalone (marketing manager - t.pampalone@ hisenseitalia.it - 334.6105929) Novità: Smart Tv, 3D Tv, Google Tv boxes, tablet, frigoriferi Smart e smartphone. HoMedics Hall 3.1/105 Presenti in fiera dall’Italia: Stefano Godio (amministratore delegato Gruppo HoMedics Italia), Massimo Mucciolella (direttore commerciale Gruppo HoMedics Italia) Novità: • Categoria massaggio: CBS-2000H - seduta shiatsu, SP19H - cuscino shiatsu con telecomando, SP-1000H - cuscino shiatsu con testine in gel, EL-300 - poltrona massaggiante di design (quattro tipi di massaggi disponibili) • Categoria prodotti sensoriali: Iluminé ILS-ASN - scultura di fuoco modello Aspen, Iluminé ILS-MAL - scultura di fuoco modello Malibu • Categoria trattamento aria: AR-29, purificatore d’aria con filtro HEPA e dotato di Luce UV-C per uccidere germi, batteri e virus • Categoria bellezza/cura della pelle: Tanda, linea composta da tre prodotti che utilizzano l’energia generata dalla luce Led per eliminare acne, brufoli e segni dell’età • Categoria epilazione permanente: ME 2.0 - epilatore di terza generazione che combina la tecnologia a luce pulsata (IPL) con quella a radio frequenza (RF) • Categoria diagnostica: No Pain 3D - antidolorifico elettrico autoadesivo che utilizza la tecnologia TENS (elettrostimolazione nervosa transcutanea) per la cura del dolore, TheraP - dispositivo medico clinicamente testato per alleviare varie tipologie di dolori tendinei e muscolari. Presenti in fiera dall’Italia: Claudio Castellano (Home Entertainment marketing manager) Novità: LG esporrà a Ifa 2012 il proprio Tv Oled da 55 pollici. Il modello vanta le tecnologie 4-Color Pixels e Color Refiner, che regalano colori più consistenti, naturali e accurati. Lo schermo offre un altissimo contrasto e una velocità di aggiornamento di 0.02ms, 100 volte più veloce rispetto agli schermi convenzionali. Spesso soli 4 millimetri, il Tv Oled è incredibilmente leggero e può essere appeso su qualsiasi parete. Unisce l’innovativa tecnologia Cinema 3D e le funzionalità Smart Tv per un’esperienza di intrattenimento sempre più completa. Inoltre, leggeri e confortevoli occhiali senza batteria permetteranno di gustarsi film e video tridimensionali con la massima comodità. In aggiunta alle avanzate funzionalità 3D, il Tv Oled dispone di un’ampia gamma di servizi e contenuti premium, con oltre 1.200 applicazioni fruibili tramite Smart Tv. Attraverso la funzione Smart Share Plus è inoltre possibile accedere a ulteriori contenuti presenti su dispositivi esterni. Loewe Hall 6.2/ 201 Presenti in fiera dall’Italia: Paolo Pozzi (marketing manager - [email protected]), Giuseppe Pellegrino (sales manager - [email protected]) Novità: nuovo Loewe Individual, sistema di Home Entertainment. Il nuovo Loewe Individual offre oltre un milione di possibilità di personalizzazione, una nuova interfaccia grafica ancora più intuitiva, un hard disk integrato da 750 GB, il collegamento in rete intelligente con tablet e smartphone, il design Loewe minimalista ed elegante e un perfetto home entertainment grazie all’ampia scelta di configurazioni audio. Eventi: conferenza stampa 30 agosto presso lo stand Loewe, orario da confermare. Marley Hall 1.2/121 Presenti in fiera dall’Italia: Stefano Godio (amministratore delegato Gruppo HoMedics Italia), Massimo Mucciolella (direttore commerciale Gruppo HoMedics Italia) Segue anteprima IFA Meliconi Hall 25/114 Presenti in fiera dall’Italia: Antonio Buccarella (direttore commerciale) - Cel. 335.7016079 Novità: tra le referenze in mostra allo stand ci saranno le affermate linee di supporti per Tv Stile (da parete) e Ghost design (da terra). Tra le novità in lancio saranno presenti la nuova linea di cuffie per Tv, per la prima volta sul mercato a marchio Meliconi, il pratico Digital for Sky e il Control Tv digital, che andranno ad integrare la già vasta offerta di telecomandi universali dell’azienda bolognese, e il Tv Light, un kit di illuminazione Led compatibile con qualsiasi Tv. Miele & Cie. KG Hall 2.1/101 Presenti in fiera dall’Italia: Stefano Liverani (Trainig Manager )- [email protected] - Cel. 335.7872795 Novità: I prodotti principali saranno forni a vapore per la cottura, la nuova linea di aspirapolvere S8 e le lavabiancheria. Eventi: conferenza stampa il 29 agosto alle 12.00 al Miele Café presso lo stand. Possibile meeting con i buyer tra il 31 agosto e il 5 settembre. Necchi Hall 8.1/115 Presenti in fiera dall’Italia: Paolo Rossi (responsabile Acquisti &Marketing) – [email protected] – Cel. 347.0354671 Novità: • Presentazione della gamma Europea dei prodotti a marchio Necchi. • Presentazione progetto Necchi International. • Serie Toyota Superjeans mod. SJ15WE- SJ26-SJ34. Netgear Hall 12/102 Presenti in fiera dall’Italia: nessun membro del team italiano. Novità: presentazione dei prodotti con tecnologia 802.11ac. La rivoluzionaria Quinta Generazione del WiFi (5GHz) consentirà di raggiungere velocità gigabit anche per connessioni multiple senza fili, triplicando le performance del precedente standard 802.11n. In primo piano R6300 – Router Wireless 1750 Mbps e R6200 – Router Wireless 1200 Mbps. Panasonic Hall 5.2 Presenti in fiera dall’Italia: Claudio Lamperti (amministratore delegato) e Roberto Masserini (corporate planning & communication manager) Eventi: conferenza stampa mercoledì 29 agosto dalle ore 15 alle 16 presso lo stand. Philips Hall 22 Presenti in fiera dall’Italia: Alessandra Ferrara (senior PR Manager Philips Consumer Lifestyle) - [email protected] - Cel. 335.6446707 Polti Hall 3.1/107 Presenti in fiera dall’Italia: Fabrizio Brusa (export area manager), Giancarlo Fabiano (commercial director Italian market - da sabato 1 a lunedì 3 settembre), Daniela Pavesi (marketing director - da sabato 1 a lunedì 3 settembre) Novità: • Sistemi stiranti con caldaia con autonomia illimitata: Vaporella Forever 1800 Eco Program, 1600 Eco, 610, 630, 625 Pro, 650 e 670 Eco. • Pulitori a vapore: Vaporetto Go dotato di tracolla e comoda base dove riporre gli accessori, Vaporetto Action scopa a vapore pronta in 30 secondi, ideale per igienizzare i pavimenti e i tappeti di casa. • Scopa elettrica: Cinderella Trio - ricaricabile cordless e senza sacchetto. Vanta tre funzioni: per pavimenti duri, per tappeti grazie alla spazzola rotante, aspirabriciole. • Macchina del caffè: Kubox - compatta ed elegante, funzionante con capsule AromaPolti. Remington Hall: 3.1/104 Presenti in fiera dall’Italia: Walter Valli (direttore commerciale) Novità: • Linea Keratin Therapy. Utilizza la più recente tecnologia per una massima protezione dei capelli, trasformando la messa in piega in un autentico trattamento di bellezza. Infatti, i prodotti della nuova linea emettono micro particelle idratanti di Cheratina infuse nei rivestimenti in ceramica di ultima generazione che vanno a nutrire e proteggere il capello da danni e rotture. La gamma si compone della piastra Keratin Therapy Pro S8590, l’asciugacapelli professionale Keratin Therapy - AC8000, il ferro professionale Keratin Therapy - CI8319 e la spazzola volumizzante Keratin Therapy - CB65A45. Russel Hobbs Hall 3.1/104 Presenti in fiera dall’Italia: Walter Valli (direttore commerciale) Novità: • Bollitore Purity. Russell Hobbs, in collaborazione con Brita, presenta “Purity”, l’innovativa caraffa filtrante con funzione di bollitore, adatta a filtrare qualsiasi tipo di acqua, sia fredda che calda. Grazie al filtro Brita con tecnologia Maxtra, che combina uno in resina a scambio ionico e un filtro a carbone attivo, Purity permette di preparare the e tisane dal gusto e dall’aspetto migliore, e di preservare l’apparecchio, grazie all’assenza di depositi di calcare. Samsung Hall 20 Presenti in fiera dall’Italia: Carlo Barlocco (vice president IT & telecom network division), Paolo Sandri (vice president audio video & home appliance division), Carlo Carollo (marketing director audio video division), Mario Levratto (marketing director IT division), Francesco Leveque (marketing manager Tv). Eventi: conferenza stampa venerdì 31 agosto alle ore 11 presso la Hall 7.3. hitech magazine anno 3 - numero 11 - luglio/agosto 2012 www.tespi.net SBS Hall 17/124 Presenti in fiera dall’Italia: Gianni Cutrera (export manager), Masha Kudrjavtseva (export sales account) Novità: • Collezione Hello Kitty. • Standy - supporto da tavolo multiposizione per iPad e tablet. Realizzato in morbida gomma antiscivolo, il suo sistema a incasso consente di posizionare il tablet in tre modalità differenti, garantendo sempre il massimo comfort e sicurezza. La penna capacitiva venduta in abbinata, permette di utilizzare il tablet anche senza toccare lo schermo mentre la punta in morbida gomma evita il rischio di graffiarlo. Infine il sistema di aggancio consente di appoggiare la penna direttamente al tablet oppure riporla nell’apposito vano ricavato all’interno di Standy. • Nuovo car charger per cellulare, nuovo car charger retraibile e numerosi altri prodotti. Sharp Hall 18/102 Novità: per celebrare il suo centenario, Sharp sarà presente con i nuovi Tv Led Aquos di grandi dimensioni, fra cui spiccherà il più grande Tv Led del mondo. Non mancheranno, inoltre, le ultime novità in fatto di display Lcd professionali, di elettrodomestici e di soluzioni per il risparmio di energia. Eventi: presso lo stand dell’azienda si terrà, giovedì 30 agosto, dalle ore 13:00 alle 14:00, un incontro con la stampa al quale prenderanno parte Evert Jan van Schuppen (president Consumer Electronics for Sharp Europe), Alberico Lissoni (vice president Consumer Electronics Audio Video Systems Europe) ed Herman Karabetyan (director sales and marketing for Sharp Electronics Germany/Austria). Sony Hall 4.2 Presenti in fiera dall’Italia: Cristina Papis, Head of Corporate Communication & PR (dal 29 agosto all’1 settembre) - [email protected] - cel. 348 0118111 Eventi: conferenza stampa mercoledì 29 agosto alle 16.00 (orario da confermare) presso lo stand. Termozeta Hall 8.1/116 Presenti in fiera dall’Italia: Elena Salice (marketing manager - [email protected] - 334.6388056) Novità: numerosi nuovi prodotti per la linea “Stiro” e per quella “Cucina”. Toshiba Digital Products&Services Hall 21° Novità: gamma Tv Led e Lcd, notebook, tablet, camcorder digitali e hard disk esterni. Eventi: conferenza stampa giovedì 30 agosto alle ore 16 presso lo stand. Eventi: conferenze stampa presso lo stand prevista per martedì 30 agosto alle ore 12.00. Nota. Per quanto riguarda tutte le aziende non presenti in questa Anteprima, al momento della stampa le informazioni relative a Ifa erano sotto embargo o ancora non disponibili. Per ulteriori aggiornamenti è comunque possibile consultare il sito ufficiale della fiera: http://b2b.ifa-berlin.com/en/ Fine retail Segue dalla prima pagina hitech magazine anno 3 - numero 11 - luglio/agosto 2012 www.tespi.net newsline Due vicende legali scottanti Marcopolo Expert mette il cliente al centro Giuseppe Silvestrini (...) Di questi, tre sono ubicati in Lazio (Roma, Aprilia, Colleferro), due in Lombardia (Cinisello Balsamo e Corsico) e in Puglia (Lecce e Bari), uno a Torino, Perugia, Marina di Massa, Campobasso e Potenza. Per un totale di 25mila metri quadrati di aree di vendita. La metà dei negozi acquisiti si trovano all’interno di centri commerciali, mentre gli altri si inseriscono nei contesti cittadini, tutti strategici per lo sviluppo della catena che va così a presidiare aree geografiche scoperte e a consolidare importanti zone metropolitane. Con questa operazione diventano 80 i punti vendita a insegna Marcopolo Expert, che si aggiungono ai 120 affiliati Expert ed Expert Group, per una sostanziale copertura nazionale nel mercato dell’elettronica di consumo. “Marcopolo Expert ha scelto di affrontare in questo momento un ingente investimento, pari a 20 milioni di euro, per rilanciare le attività commerciali di negozi destinati alla chiusura e, allo stesso tempo, ha contribuito concretamente alla conservazione di 210 posti di lavoro, confermando il personale già impiegato da Eldo”, ha sottolineato Giuseppe Silvestrini, presidente del Gruppo SGM. “Questa scelta, che in molti hanno definito coraggiosa, per noi rappresenta una sfida”, ha proseguito Silvestrini. “I consumatori hanno infatti bisogno di certezze e punti di riferimento selezionati. Ad oggi si può dire che la fidelizzazione paga e noi siamo sicuri che il nostro approccio, basato su una maggiore presenza e capillarità nazionale, una multicanalità sempre più integrata, un layout più accattivante instore, la competenza del nostro personale, un ricco assortimento nell’offerta e un solido programma fedeltà, conquisterà i nuovi clienti. Siamo anche orgogliosi di avere difeso più di duecento posti di lavoro in questo momento storico, a dimostrazione della volontà di sostenere il nostro Paese, contribuendo alla valorizzazione delle sue risorse”. E occasione migliore per questo annuncio non poteva esserci. Infatti, la Convention Touch 2012 – come hanno sottolineato nei loro interventi sia l’amministratore cfo Andrea Scozzoli, sia l’amministratore delegato Giancarlo Nicosanti – ha permesso di illustrare ai partner dell’industria la vision di Marcopolo per mettere il cliente al centro. Quattro i vettori prioritari su cui ruota la strategia. Vale a dire l’azienda, le persone, gli store e i canali. Avendo ben presente un punto di riferimento centrale e imprescindibile: il consumatore, che oggi ha aspettative diverse. E’ più evoluto, esigente e preparato, si documenta su Internet, cerca risposte rapide e, quando entra in un nego- Giancarlo Nicosanti zio, è alla ricerca di una shopping experience più appagante, con personale in grado di guidarlo nell’acquisto. Touch è la formula innovativa messa a punto da Marcopolo Expert per rispondere alle moderne esigenze dei consumatori: dalla riorganizzazione dei processi interni, alla formazione del personale, passando per nuovi negozi e per lo sviluppo della multicanalità. Pur mantenendo la mission di 14 anni fa che recitava “…Persone speciali in grado di soddisfare i desideri dei clienti e rendere piacevoli i loro acquisti”. Marcopolo Expert ha intrapreso un percorso di rinnovamento interno che ha quindi permesso alla struttura di mantenere competitività, velocità, accrescere le competenze interne e garantire processi più snelli in tutte le aree aziendali: dalla logistica allo sviluppo, dall’amministrazione al marketing, passando per le vendite, i sistemi informativi e le risorse umane. “Le persone rappresentano il secondo pilastro dell’azienda che assicura continuità e crescita professionale. Marcopolo Expert ha investito importanti energie e risorse per la formazione interna, coinvolgendo solo lo scorso anno quasi 1.200 dipendenti in corsi, con oltre 13mila ore lavoro dedicate all’aggiornamento sui settori merceologici più importanti. Non solo: sono stati organizzati staff training e workshop per gli affiliati e i soci della distribuzione, per un confronto più diretto con l’industria”, ha evidenziato Andrea Scozzoli. Il tutto con un obiettivo: consolidare performance e risultati. Il fatturato del Gruppo SGM, nel 2011, è stato di 640 milioni di euro, di cui 500 sviluppati mediante i negozi, 75 milioni di euro per le attività di distribuzione, 35 derivanti dal web e infine 30 dalle vendite B2B. E l’obiettivo per il 2012 è di arrivare a quota 700 milioni di euro. Ma la parola chiave, il filo conduttore del- Cerioni Euronics acquisisce lo store a Macerata di Eldo Italia Lo scorso 2 luglio si sono concluse le operazioni di acquisto da parte del Gruppo Cerioni Spa del punto vendita Eldo sito a Macerata all’interno del Centro Commerciale Val Di Chienti. Il punto di vendita ha una superficie totale di circa 1600 mq. e una superficie di vendita di circa 1300 mq.; saranno proposte tutte le merceologie dei negozi Euronics ad eccezione dell’Articolo da regalo. La riapertura al pubblico è prevista nei primi giorni di agosto. Andrea Scozzoli la Convention Touch 2012 è stata la multicanalità. “La nostra azienda, presidia tutti i canali di vendita e quelli di contatto”, ha ribadito con forza Giancarlo Nicosanti, amministratore delegato di Marcopolo Expert. “I negozi sono e rimangono il nodo centrale per l’accesso alla tecnologia e ai prodotti che vendiamo, ma non possiamo prescindere dal mondo digitale, che rappresenta un punto di relazione strategica per l’insegna e deve garantire al nostro cliente un linguaggio comune e univoco, per la piena soddisfazione dei suoi acquisti”. Per questa ragione, Marcopolo Expert ha destinato ingenti risorse all’aggiornamento dei propri punti vendita e ha sviluppato una strategia multicanale coerente e integrata. Gli store “toccano” il cliente e diventano veri e propri luoghi di intrattenimento, che garantiscono un contatto più immediato con i prodotti; grazie a “experience zone” dedicate, a isole personalizzate, l’offerta è più attraente e si può trascorrere il proprio tempo libero vivendo la tecnologia in modo interattivo e divertente. Al contempo, gli altri mezzi come Internet, il sito di e-commerce, le piattaforme mobile, i social media, il programma loyalty, fanno di Marcopolo Expert un punto di riferimento nel panorama della distribuzione specializzata italiana. “Per essere ancora più aggiornati e all’avanguardia, stiamo investendo ulteriormente nel nostro sito di e-commerce, che garantirà massima integrazione con tutti gli altri canali di vendita”, ha concluso Giancarlo Nicosanti. “Lanceremo a settembre il nostro corporate blog, con tanti contenuti sui prodotti, recensioni, articoli di giornalisti, che saranno distribuiti su tutti i punti di contatto su tutti i canali di vendita”. Il viaggio di Marco Polo continua. Anzi imbocca nuove strade. Riccardo Colletti Da sinistra: Giuseppe Silvestrini con Carlo Albero Lasagna 14 Nuovi committenti Dixe in Piemonte, Campania e Sicilia Il Gruppo Evoluzione annuncia l’ingresso di tre nuovi committenti in Piemonte, Campania e Sicilia. Si tratta di Alciati Group, realtà storica piemontese (con sede a Canelli, in provincia di Asti) che da circa tre anni si è specializzata esclusivamente nel bianco e nell’incasso. Alciati Group conta nove punti vendita - tra cui uno a Genova, a cui se ne aggiungerà un altro a settembre – con una superficie che varia dai 400 ai 500 mq. Entra in Evoluzione anche SVE Group che porterà l’insegna Dixe nei due punti vendita di Napoli e di Torre del Greco (Na). Commerciale Gicap è la terza realtà siciliana ad approdare all’interno del Gruppo che conta un punto vendita eldom a Giardini Naxos (Me), situato all’interno di una struttura commerciale ubicata all’ingresso dell’autostrada che attraversa la Valle dell’Alcantara. Mediamarket e Gruppo Galimberti premiati all’Innov@Retail Award Mediamarket si è aggiudicata l’Innov@retail Award nella categoria Best E-Tailer, sezione Multichannel Player, per la propria strategia multicanale. Questo è quanto emerge dalla prima edizione del premio, organizzato da Accenture e dal Gruppo 24 Ore e dedicato alle aziende che si sono distinte per aver realizzato progetti innovativi in ottica di qualità del servizio, fidelizzazione del cliente e brand awareness. Nel settore dell’elettronica di consumo, la catena è stata premiata per aver sviluppato logiche di multicanalità, integrando i punti vendita con il web, il mobile, le vending machine e l’e-video. Anche il punto vendita 3.0 del Gruppo Galimberti, dopo aver ricevuto il prestigioso Premio Nazionale per l’Innovazione nei Servizi, indetto dal Presidente della Repubblica Italiana, si è aggiudicato un premio all’Innov@Retail Award. Infatti, all’interno della categoria Best Store, ha ottenuto il riconoscimento speciale Best Customer Experience per aver saputo “creare una innovativa e distintiva esperienza di acquisto per il cliente in negozio e generare la migliore customer advocacy”. Coeco rinnova il suo cda I soci Coeco, hanno votato - durante la presentazione del bilancio attività 2011- il rinnovo delle cariche del cda, che presiederanno e organizzeranno la nuova struttura Coeco. Andrea Ferrazzi, socio di Gallarate (Va), è stato nominato presidente sostituendo Sergio Paladini, che ha lasciato la sua carica dopo 21 anni di forte impegno e dedizione alla società Coeco. Sono inoltre stati eletti due volti nuovi, che per la prima volta, vista la giovane età, interagiscono all’interno di un consiglio d’amministrazione: Filippo Zanaga e Francesco Ranghetti. Zanaga, 31 anni, da 10 anni lavora presso lo store Fratelli Zanaga sas a Nova Milanese (MB), riconosciuto nella Brianza monzese come punto vendita di grande professionalità per la consulenza al settore Ged. Francesco Ranghetti, 29 anni, da otto si è interessato insieme alla sorella del cambio al vertice della sua azienda di famiglia (Ranghetti srl), rinnovando l’anno scorso il suo punto vendita a Palazzolo Sull’Oglio in provincia di Brescia . hitech magazine anno 3 - numero 11 - luglio/agosto 2012 www.tespi.net Due vicende legali La nuova campagna advscottanti Beko: un incontro “fuori dalle righe” A tu per tu con Silvia Sassone, consulente marketing e comunicazione per l’Italia. Silvia Sassone Beko ha recentemente messo a punto una nuova campagna adv per il mercato Italiano. Abbiamo chiesto a Silvia Sassone, consulente marketing e comunicazione per l’Italia, le ragioni di questa scelta strategica. Qual è il concept creativo della nuova adv? Il messaggio ha come protagonista un personaggio giovane e attraente che, nel semi teaser che anticipa la vera e propria campagna stampa, si presenta tramite il claim “Un incontro che ti cambia la vita”. L’incontro a cui si riferisce è ovviamente quello con Beko, che grazie alle caratteristiche dei suoi prodotti come un insieme di funzioni tecnologiche uniche, qualità e affidabilità, offre soluzioni intelligenti per organizzare meglio la vita di tutti i giorni. Si tratta di uno o più soggetti? Sono stati messi a punto diversi soggetti per coinvolgere tutte le tipologie di prodotti del brand. Qual è stata l’idea di partenza che vi ha spinti a rinnovare la vostra immagine nel nostro paese? Si tratta di una campagna tattica più che strategica. Siamo partiti da un’analisi della comunicazione dei nostri competitor sul mercato italiano. Ne è emerso che Beko aveva bisogno di far capire che è una marca con un elevato contenuto tecnologico e nel contempo di grande affidabilità. Ma non volevamo avere un taglio di comunicazione concentrato sull’aspetto tecnico come la maggior parte delle aziende del settore, quindi abbiamo pensato a qualcosa di diverso, perché noi siamo e vogliamo essere differenti. Volevamo qualcosa che ci permettesse di raggiungere in modo diretto il nostro target principale che è quello femminile. E’ la prima volta che realizzate una campagna appositamente per il mercato italiano invece di riadattarne una istituzionale. Quali 15 sono le ragioni alla base di questa scelta? Il soggetto della comunicazione Beko a livello internazionale è sostanzialmente imperniato su un visual interpretato da una “famiglia modello”. Questo tema, utilizzato in tutti gli altri paesi, non si è rivelato adatto al nostro obiettivo principale di attirare attenzione sul brand, essendo un concetto molto diffuso nel settore: noi vogliamo essere alternativi, uscire un po’ dalle righe per far capire la personalità di un marchio veramente vicino alle esigenze dei suoi consumatori. Qual è l’obiettivo? Incrementare la brand awareness, vogliamo attirare attenzione sul marchio. Si tratta di una produzione importante che ha implicato un casting esteso per la scelta del protagonista, che doveva avere un immagine pulita e fresca, dare fiducia ed essere appealing. Quali saranno i media coinvolti? La campagna sarà declinata sulle principali riviste trade e sul web. Non sono invece previste pianificazioni su stampa consumer. Sarà declinata anche su digital e social media? Il concept è below the line e in autunno partirà la campagna web. Recentemente, abbiamo lanciato il sito istituzionale, cioè l’adattamento italiano di quello internazionale. A questo, nel mese di agosto, si affiancherà un sito italiano dedicato a eventi e attività realizzate esclusivamente nel nostro mercato. Questo sarà anche la base dalla quale partiranno diverse attività sui social media. Sono previste delle attività in store con il medesimo concept? Sì, con una grande concentrazione su materiale pop e allestimenti. Stiamo realizzando isole di circa 15 metri quadrati e allestimenti all’entrata di grandi centri commerciali. Sempre utilizzando il nostro protagonista come testimonial. Il mercato italiano riveste quindi un’importanza strategica per il vostro Gruppo? Contrariamente alle tendenze del mercato, nel 2012 Beko sta avendo delle performance eccezionali con un allargamento della distribuzione e conseguentemente dei fatturati, sia nel freestanding che nel built-in. Tutto il Gruppo Arcelik a livello europeo sta crescendo sempre di più. In base ai dati di mercato, Beko è ormai stabilmente il terzo marchio di elettrodomestici in Europa e i dati evidenziano come il trend sia ulteriormente in crescita. Anche in Italia avete conquistato quote di mercato? Sì, negli ultimi mesi Beko è stabilmente fra i primi dieci brand nel freestanding che in tutto il settore MDA6. Lara Colombi mercato hitech magazine anno 3 - numero 11 - luglio/agosto 2012 www.tespi.net Due vicende legali scottanti Le proiezioni DisplaySearch Siglata una partnership tra Kodak e Fowa Nital I tv del futuro: Led, 3D e di grandi dimensioni Le vendite di televisori Lcd nella seconda parte del 2012 vivranno un momento di flessione. Non solo: l’intero mercato dei Tv registrerà un calo generalizzato, anche se assisteremo alla crescita degli schermi Led retroilluminati, specie se di grandi dimensioni, e del 3D. Questo quanto emerge dall’ultimo report trimestrale relativo al segmento Tv pubblicato da DisplaySearch. Le previsioni della società di analisi parlano chiaro: un declino del 1,4% nel 2012 (raggiungendo i 245 milioni di unità), a fronte di un aumento dei televisori Lcd pari al 5% (contro il +7% registrato nel 2011), per un totale di 216 milioni di pezzi. Un rallentamento generale le cui motivazioni non sono poi così difficili da comprendere. In primis, va tenuto Le soluzioni wireless di Netgear Netgear ha presentato lo scorso 21 giugno una nuova linea di prodotti in grado di implementare lo standard wireless 802.11ac di prossima generazione. I due router wireless e l’adattatore Usb wireless abilitano lo standard wi-fi 802.11ac su portatili e Pc, anche nel caso in cui tali sistemi siano ancora sprovvisti di questa capacità. I nuovi router sono dotati di chip IEEE 802.11ac 5G wi-fi Broadcom che permettono di usufruire di una velocità fino a tre volte superiore rispetto allo standard 802.11n. Dal design elegante e innovativo, sono compatibili con le versioni precedenti dello standard 802.11 (a/b/g/n) al fine di garantire un’interoperabilità ottimale con tutte le generazioni di dispositivi wi-fi. conto di un calo della domanda, dovuto a una spesa più attenta da parte dei consumatori ma anche a un basso tasso di erosione dei prezzi, inferiore di oltre la metà rispetto a quanto avveniva solo due anni fa. Non solo, il passaggio alle trasmissioni televisive in digitale sta per concludersi, e questo porta a un inevitabile rallentamento negli acquisti. Esistono però Paesi in cui questo processo è solo agli inizi. Mercati emergenti come la Cina, le regioni dell’Asia Pacifica, l’America Latina e l’Europa dell’Est potrebbero raggiungere una crescita dell’8% anno su anno nel 2012. La tecnologia Lcd rimane uno dei pochi segmenti in crescita, e DisplaySearch prevede che per la fine del 2012 rappresenteranno circa l’88% del mercato dei televisori (con un picco del 97% nel 2015). Impennata anche per i Led retroilluminati, la cui diffusione nel 2012 salirà del 69%, contro il +45% del 2011. Di contro, gli schermi al plasma subiranno un declino di circa il 26% su base annua, dato il prezzo poco competitivo sui grossi polliciaggi. E a proposito di dimensioni, sempre più consumatori dimostrano di preferire televisori che ricordino il grande schermo del cinema: la quota di mercato dei Tv over 50” sale dal 6,5% del 2011 al 7,7% di quest’anno, con la prospettiva di raggiungere il 10% di market share entro il 2015. Le dimensioni medie dei televisori venduti nel 2012 hanno ormai raggiunto i 35” (ad eccezione degli Stati Uniti, dove si supereranno i 40” entro fine 2013). Due vicende legali scottanti Cisco Una connettività senza confini Cisco ha annunciato, lo scorso 12 luglio, l’arrivo sul mercato italiano del nuovo router Smart Wi-Fi Linksys e del connettore Universal Media, entrambi caratterizzati dalla tecnologia wireless di nuova generazione 802.11ac, che offre una velocità circa tre volte superiore rispetto a quella dell’attuale standard 802.11n. Il modello Smart Router Wi-Fi Linksys EA6500, oltre alla tecnologia 802.11ac, vanta la piattaforma software intelligente Cisco Connect Cloud, che permette un’esperienza sempre più intuitiva, consentendo di gestire la rete direttamente dai dispositivi mobile e di connettersi da qualsiasi posto e in qualsiasi momento. EA6500 è compatibile anche con dispositivi e reti che utilizzano gli standard attuali 802.11a/b/g/n. Universal Media Connector Linksys consente agli utenti di connettere dispositivi cablati come Smart Tv e console di videogiochi alla propria rete wi-fi e di godere di contenuti video HD in streaming o anche HD 3D in wireless. Opera sulla banda da 5Ghz, offre quattro porte gigabit ed è stato ottimizzato per lavorare insieme al router EA6500. Cisco stima che nel 2016 ci saranno 19 miliardi di dispositivi connessi a livello globale e che 1,2 milioni di video saranno visti online ogni secondo. La nuova tecnologia wireless è stata progettata con l’obiettivo di migliorare velocità, portata e affidabilità, e rispondere alla crescita esponenziale del consumo di video e alla proliferazione dei dispositivi wireless in casa. Per semplificare ulteriormente la connettività, Cisco ha integrato inoltre SimpleTap nella nuova app mobile Cisco Connect Cloud, che offre la possibilità di connettere i propri dispositivi a uno Smart Router WiFi Linksys con un solo semplice e veloce tocco. A breve basterà passare il proprio smartphone NFC-enabled su un tag NFC per collegarsi a una rete potenziata da uno Smart Router Wi-Fi Linksys. Cisco ha infine presentato le prime sei mobile app sviluppate da alcuni partner, che ampliano l’esperienza godibile con gli Smart Router Wi-Fi Linksys. Una di queste consente di cercare video online e di “indirizzarli” su una Smart Tv o su un dispositivo compatibile con AirPlay; una aiuta a installare videocamere di sorveglianza in casa e di controllare quanto accade sia dall’abitazione sia quando si è fuori e altre semplificano il parental control, aiutando i genitori a proteggere i più giovani mentre sono online. M.S. 16 Kodak e il Gruppo Fowa Nital hanno annunciato lo scorso mercoledì 27 giugno un importante accordo che sancisce Fowa Nital come unico distributore per l’Italia dei prodotti Kodak Consumer. La partnership, in vigore dal 2 luglio, includerà la gamma di attrezzature Kodak Picture Kiosk, Drylab Kodak Apex e relativi consumabili, settori contraddistinti da una forte dinamica di business unitamente ai più tradizionali pellicole, carta e chimica fotografica nelle loro varie declinazioni e la gamma di batterie per utilizzi specialistici e non. Dall’accordo restano escluse le stampanti all-in-one consumer inkjet e gli inchiostri correlati. Kodak conferma la sua attenzione alla linea di prodotti RSS (Retail System Solutions) per sottolineare il proprio impegno verso le applicazioni imaging rivolte sia al mercato B2B sia ai consumatori: una gamma di soluzioni per fornire un’ampia varietà di prodotti personalizzati e ottimizzare i profitti del punto vendita fotografico. “Il forte presidio territoriale del Gruppo Nital Fowa, unitamente alla notorietà dei marchi coinvolti, sono una garanzia per il successo delle attività commerciali e di marketing che porremo congiuntamente in essere” ha dichiarato Giuliano Bianchet, Kodak Cluster Business director Consumer & Commercial Mediterranean. La collaborazione tra i nostri importanti marchi si pone come un elemento di novità e sviluppo nella panoramica distributiva Italiana”, ha commentato Aldo Winkler, chief executive officer del Gruppo Fowa-Nital. eventi hitech magazine anno 3 - numero 11 - luglio/agosto 2012 www.tespi.net In arrivo la nuova linea Ispiration Range Due vicende legali scottanti Electrolux Rex: qualità professionale fra le mura domestiche La nuova scommessa del brand Nella foto a sinistra: Stefano Lanzoni, direttore commerciale; sopra: Manuela Soffientini, country manager del Gruppo. Ispiration Range. Questo il nome della nuova linea di elettrodomestici freestanding e incasso di Electrolux Rex, presentata giovedì 21 giugno a Milano presso gli East End Studios. “E’ una serata d’importanza storica per il nostro gruppo”, ha dichiarato Stefano Lanzoni, direttore commerciale, “Da anni lavoriamo a questo progetto, che ha portato alla luce una gamma di ben 150 prodotti”. L’idea che sta alla base di Ispiration Range è quella di rendere disponibili ai consumatori apparecchi che traggono ispirazione dai prodotti professionali del brand. “Il Gruppo Electrolux ha una caratteristica distintiva”, ha sottolineato nel suo intervento Mauro del Savio, direttore marketing, “Siamo la scelta numero uno dei professionisti. Il 50% degli chef stellati dalla Guida Michelin Europea usa nei suoi ristoranti i nostri prodotti, e lo stesso vale per le più gran- di strutture alberghiere. Era tempo di capitalizzare questa esperienza anche nel settore domestico”. La serata è stata anche la prima apparizione ufficiale, in veste di country manager del Gruppo, di Manuela Soffientini, che ha sottolineato come, dal suo arrivo in azienda, sia rimasta colpita dal livello di coinvolgimento del team locale e internazionale su questo nuovo progetto. “Avremmo preferito arrivare in un momento in cui il mercato consentisse di capitalizzare meglio l’innovazione che caratterizza questo nuovo Range di prodotti. Ma sono sicura che anche in una situazione come quella attuale, Ispiration range ci consentirà di sfruttare il nostro vantaggio competitivo accrescendo le nostre quote di mercato. Non può succedere altrimenti quando si riporta il focus sul valore”. Lanzoni si è poi concentrato sulle attività che verranno messe in atto a supporto del lancio. “Continueremo a investire in formazione. Abbiamo messo a punto cinque moduli didattici che includono anche prove pratiche con i nostri elettrodomestici. A questi si aggiunge un sito online, che vanta più di mille iscritti, ideato per l’autoformazione di commessi e promoter. Nei punti vendita saranno allestiti display innovativi che facilitino le scelte dei consumatori. Non mancheranno poi forme promozionali, ma cercheremo di contrastare le attività che minano la percezione del valore del prodotto bianco”. Anche il web rivestirà un’importanza strategica. “Vogliamo puntare a soluzioni di cross-canalità. Dopo AEG, metteremo in campo contratti di distribuzione selettiva anche per Electrolux”, ha concluso Lanzoni. Lara Colombi “Il viaggio di Inspiration è stato molto lungo”, ha spiegato Michele Sarli, brand marketing manager, “dopo quasi cento anni di sviluppo di apparecchiature per le migliori cucine e lavanderie professionali del mondo siamo approdati in un luogo speciale: la casa dei consumatori”. Tappa fondamentale di questo cammino è stato l’hotel Four Seasons di Milano. “Il ristorante principale dell’albergo, considerato uno dei migliori del capoluogo meneghino, è completamente attrezzata con apparecchiature Electrolux utilizza il nostro frigorifero professionale Ecostore, un ventilato che garantisce una perfetta conservazione dei cibi. Da questa esperienza nel mondo del freddo è nata la nuova gamma FreshPlus, con tecnologia di raffreddamento statica, giudicata da alcuni Istituti Europei la numero uno al mondo”. Il viaggio passa poi per lo storico palazzo del Molino Stucky di Venezia, dove si utilizzano i forni Air-o-steam, che abbinano alle funzioni tradizionali la cottura a vapore. “Abbiamo messo a punto per il mercato consumer dei modelli con plus analoghi, che avranno una capacità di 74 litri e saranno in grado di ospitare una teglia con una superficie più grande del 25% rispetto a quelle tradizionali”, ha specificato Sarli. “Anche il nuovo Eataly di Roma ha scelto i nostri prodotti e, in particolare, le lavastoviglie Green&Clean, caratterizzate da una grande flessibilità. Oggi, grazie ai modelli RealLife, anche fra le mura domestiche sarà possibile caricare tutto ciò che si desidera senza compromettere il risultato”. Già lanciata nel 2010, questa linea tornerà a scaffale in una nuova versione, con un’estetica più distintiva, una vasca XXL e nuovo programma automatico Auto-Flex, che adatta tipo e durata del lavaggio al carico garantendo le migliori prestazioni energetiche. Il viaggio prosegue e si ferma all’hotel Pellicano di Porto Ercole in Toscana. “Anche in questa famosa struttura vengono utilizzate le nostre lavabiancheria Lagoon, certificate Woolmark per la lana”, ha proseguito Sarli, “da questa e altre esperienze analoghe è nata l’idea per la linea di lavabiancheria e asciugatrici che abbiamo battezzato con il nome Ispiration, caratterizzata dalla certificazione Woolmark gold e dal nuovo programma vapore per ridurre le pieghe e, di conseguenza, i tempi di stiratura. A questo si aggiunge un oblò più grande e un’interfaccia touch”. Gli elettrodomestici della nuova gamma Ispiration, dal forno all’asciugabiancheria, sono caratterizzati da un’estetica coordinata e da una linea che Thomas Johansson, design director major appliance Europe, ha definito “moderna, prestigiosa ed esclusiva”. Anche l’interfaccia è stata ripensata per divenire sempre più intuitiva e facile da usare. La logica dei menù di navigazione è la stessa per tutte le referenze, così da limitare i tempi di apprendimento del processo d’impostazione di programmi e opzioni, che in genere non richiede più di due passaggi. Olimpia Splendid: a Milano i prodotti per l’inverno 2012 GA.MA amplia la linea di asciugacapelli La Dolce Vita Olimpia Splendid ha presentato a Milano, presso lo spazio Bianca di via Panizza, le novità per la stagione autunno-inverno 2012. Molti i nuovi prodotti fra i quali spiccano i termoventilatori Cromo Colors, con design di Sebastiano Ercoli e Roberto Delponte e disponibili in quattro diverse tinte (bianco-viola, bianco-blu, bianco-rosso e bianco-acquamarina). A questi si aggiungono deumidificatori, termoconvettori, radiatori e stufe a infrarossi che andranno ad arricchire i lineari dei punti vendita nella prossima stagione. GA.MA presenta tre nuovi asciugacapelli 100% Made in Italy, che ampliano la linea La Dolce Vita, già presente sul mercato da novembre 2011. Arrivano a scaffale nel mese di luglio il Compatto Ion 2100 Watt (bianco), Leggero Ion 2100 Watt (bianco) e Leggero 2100 Watt (nero), nati dalla collaborazione con i migliori saloni professionali. Tutti gli asciugacapelli della gamma sono caratterizzati dalle migliori tecnologie, per poter soddisfare ogni esigenza e mantenere i capelli sani e protetti anche durante l’asciugatura. Il motore e gli altri componenti utilizzati sono pensati per garantire le migliori performance e la massima affidabilità del prodotto. COMPATTO ION • Asciugacapelli compatto, 18cm di lunghezza • 2100 Watt di potenza • Motore Professionale ACLongLife • Ion Technology elimina l’elettricità statica sui capelli lasciandoli brillanti e setosi • Estremamente leggero e maneggevole • Comprende due bocchette professionali (6 cm e 9 cm.) e un diffusore • Due velocità, quattro temperature e pulsante aria fredda 18 magazine hitech hitech RETAIL, ELDOM, CONSUMER ELECTRONICS, ICT, MULTIMEDIA SUPPLEMENTO AL NUMERO 11 - LUGLIO/AGOSTO 2012 SPECIALE RAEE Il Centro di Coordinamento. I Sistemi Collettivi. I numeri del mercato italiano. Parlano i protagonisti. SPECIALE RAEE Luglio/Agosto 2012 Quando, come e perché Centro di Coordinamento Questo Speciale nasce da lontano. Sin dal suo primo numero infatti, HiTech Magazine, la rivista madre, si è sempre occupata di tematiche ambientali. Soprattutto delle connessioni e interconnessioni fra il grande mondo dell’elettronica di consumo e lo smaltimento dei suoi prodotti. Un tema molto serio. Che coinvolge tutti. Dai produttori ai distributori, dai consumatori agli amministratori sino ad arrivare ai politici. E qui dobbiamo aprire una bella parentesi. In tutti i colloqui con i responsabili dei sistemi collettivi sono emerse le gravi lacune di chi ha gestito e promulgato leggi e decreti relativi allo smaltimento e al riciclaggio dei rifiuti. Normative complesse, ferraginose, con evidenti errori anche di stesura. Come spesso avviene in Italia, si è fatto di tutto per complicare la vita a tutta la filiera: da chi produce sino ad arrivare ai centri di trattamento. Non parliamo poi del Sistri. Anche qui, a fronte di una lodevole volontà di seguire e controllare il percorso dei rifiuti, si vuole adottare una metodologia di tracciamento che cozza contro il più elementare buonsenso. Ma le problematiche del settore non si fermano qui. Nella lista dei temi da discutere e approfondire c’è anche il rapporto con le istituzioni. A fronte di amministrazioni comunali, regionali e provinciali virtuose, ci si trova spesso di fronte a piccoli burocrati che, in forza del loro potere di veto, ostacolano, bloccano, rallentano processi di smaltimento e trattamento che invece andrebbero velocizzati. Per questo una delle sfide prossime venture sarà quella di ampliare e rendere sempre più efficiente la rete dei Centri di Raccolta, soprattutto al Centro Sud. Nel frattempo l’analisi complessiva del comparto indica che il nostro Bel Paese viaggia a due velocità. Da una parte ci sono regioni con tassi di crescita a due cifre nella raccolta Raee, dall’altra zone che arrancano e sono lontane da quel valore medio di 4 Kg di raccolta per abitante auspicato dalle Direttive Ue. Un quadro dunque di luci e ombre. In un panorama complessivo che vede il problema della raccolta Raee sempre più decisivo e importante. Ecco allora l’esigenza di uno strumento di comunicazione agile e professionale. In grado di fornire informazioni in tempo reale su problematiche e dinamiche del comparto. Ospitando pareri fra i più diversi: dalla produzione ai sistemi collettivi, passando per la distribuzione. Fino ad arrivare ai centri di smaltimento e trattamento. Destinato a tutti: dai direttori marketing delle aziende di produzione e distribuzione ai capi settori e commessi, dagli amministratori locali sino ai politici “romani”. Informazioni e cultura, dunque. Ma non solo. Questo nostro Speciale Raee, allegato a HiTech Magazine, intende essere uno strumento di pressione e lobbying. Per evitare che gli errori del passato vengano ripetuti. Ma soprattutto che dei nuovi ne vengano commessi (vedi Sistri). A questo numero ne seguiranno altri tre in settembre, ottobre (con uno Speciale sulla fiera Ecomondo) e novembre. Rimaniamo in attesa di commenti, critiche, osservazioni. Fondamentali per migliorare uno strumento che intende diventare un punto di riferimento privilegiato per tutto il settore. Almeno, così crediamo e speriamo. È di fatto la cabina di regia dell’intero sistema italiano dei Raee. Il Centro di Coordinamento nasce nel 2007 dalla necessità dei Sistemi Collettivi di stabilire delle regole. Valide per tutti e che tenessero conto delle necessità di tutti. Fabrizio Longoni, direttore generale del CdC, traccia un bilancio del lavoro svolto e dei risultati conseguiti ma evidenzia, al contempo, le criticità che ancora permangono. Fabrizio Longoni Angelo Frigerio Riccardo Colletti 2 Ingegner Longoni, per prima cosa: di quanti Sistemi Collettivi è composto il CdC? La compagine del CdC è costituita, attualmente, da 16 Sistemi Collettivi. La legge italiana non prevede un limite.Tutti i soggetti che associno produttori e abbiano alcune caratteristiche minime possono rientrare nella categoria dei Sistemi Collettivi. Siccome i soggetti sono 16 è necessario che ci sia un “arbitro” che consenta a tutti di competere rispettando le medesime regole. Qual è la finalità della vostra azione? Creare e determinare condizioni operative uguali per tutti i Sistemi Collettivi. Affinché operino in condizioni di analoga complessità, garantendo un servizio eccellente. Il CdC assegna ai Sistemi Collettivi, in base alle singole quote di immesso sul mercato rappresentate, i centri di raccolta. In modo che la complessità geografica sia distribuita equamente. Questo ha richiesto la realizzazione di un sistema informativo che consente ai Comuni di inserire le richieste di ritiro e ai Sistemi Collettivi di riceverle per erogare il servizio. Avete stretto accordi con qualche ente? Certo. Di fatto, sono in atto tre accordi di programma. Il primo è quello con Anci (Associazione nazionale comuni italiani). Che stabilisce le regole di erogazione del servizio. Tra queste sono presenti anche aspetti di natura economica. Chi opera in maniera corretta riceve un premio di efficienza. Dall’altra parte, per chi opera in modo scorretto sono state stabilite delle penali. Il secondo accordo? Con le organizzazioni della distribuzione. Come Aires, Federdistribuzione, Confcommercio. Del resto, il comparto retail assume una notevole rilevanza nell’intero processo, ancor più con l’entrata in vigore del decreto Uno contro Uno. Abbiamo definito e strutturato un servizio per aiutare, supportare e agevolare chi gestisce un luogo di raggruppamento dei Raee. Poi avete quello con i centri di trattamento… Sì, è l’ultimo. Era necessario stabilire delle regole che servissero a rendere la competizione di pari livello. Il CdC Raee accredita, con visite ispettive fatte da soggetti terzi, gli impianti. I Sistemi Collettivi possono usufruire solo di questi impianti. Questo ha elevato la qualità perché abbiamo richiesto un livello minimo. E ha alzato le percentuali di materiale riavviato a nuova vita. Qual è l’aspetto di maggior criticità con cui il CdC deve confrontarsi? La difficoltà ad avere una normativa compiuta. Mancano ancora una serie di decreti attuativi. A cosa si riferisce? Ad esempio, non ci sono indicazioni che stabiliscano regole certe e chiare per gli operatori dell’e-commerce. Dal nostro ministero dell’Ambiente, spesso, a richiesta di informazioni non seguono risposte. Ma non solo. Prego. Si avverte in modo preoccupante la mancanza di soggetti interlocutori che funzionino. Uno su tutti il registro nazionale. Manca il Decreto Tariffe. Quindi il Co- Sede: Via Ausonio 4, 20123 Milano E-mail: [email protected] Sito internet: www.cdcraee.it Presidente: Danilo Bonato (direttore generale ReMedia) Direttore generale: Fabrizio Longoni Operations manager: Luca Lorusso IT manager: Andrea Cervini Segreteria amministrativa e Comunicazione: Chiara Ceglie Segreteria tecnica: Sara Mussetta Il Comitato Esecutivo è l’organismo preposto alla gestione ordinaria del Centro di Coordinamento. Attualmente è composto da: Danilo Bonato (presidente CdC Raee e direttore generale ReMedia) Giorgio Arienti (direttore generale Ecodom) Giancarlo Dezio (direttore generale Ecolight) Giuseppe Miretti (presidente Apiraee) Luciano Teli (direttore generale EcoR’it) mitato di Vigilanza e Controllo si è reso dimissionario. Perché, non avendo il finanziamento, è impossibilitato ad agire. È uno dei tanti paradossi italiani. L’organo che lo Stato ha messo a verifica del funzionamento del sistema, non potendo operare, si è dimesso. Adesso c’è alle porte il nuovo decreto Uno contro Zero. Qual è la vostra posizione su questo tema? Lo scopo fondamentale dell’Unione Europea è volto a incrementare la raccolta di una frazione di rifiuti. Gli R4 (piccoli elettrodomestici) e gli R5 (sorgenti luminose) sono quelli che si disperdono con maggiore facilità. Bisognerebbe eliminare una burocrazia che è solo di ostacolo. Le lampadine e gli R4 sono i raggruppamenti che soffrono di più. Viaggiamo intorno al 10% della raccolta. L’obiettivo della UE è raggiungere il 65%. C’è bisogno di diffusione di cultura. Altro fronte che scotta è legato al Sistri sul quale si sta scatenando l’ennesimo polverone. Noi siamo disponibili a utilizzare Sistri, lo sono tutti i Sistemi Collettivi. Abbiamo chiesto, però, che fosse dotato di regole semplici, chiare, accessibili, ma soprattutto applicabili. Perché le tempistiche di funzionamento standard non sono compatibili con le esigenze di determinati luoghi. Sistri non è nato, strutturalmente, per essere applicato ad un caso come il CdC. Due necessità diverse, due tempistiche diverse. Ci siamo resi sempre disponibili con il ministero a partecipare alla stesura della normativa, mettendo a disposizione la nostra esperienza e competenza. Ma al momento non abbiamo ricevuto risposta. Per concludere: dal suo osservatorio privilegiato qual è il consuntivo che può stilare sul sistema italiano dei Raee? Come sempre la strada è lunga. Abbiamo davanti a noi sfide importanti e sappiamo che possiamo e dobbiamo migliorare quotidianamente nello svolgimento delle attività. Tuttavia, credo che il nostro Paese abbia saputo in breve tempo fornire risposte concrete e tangibili in termini di qualità del servizio erogato. Abbiamo generato un sistema competitivo, ma con regole efficaci che ciascun Sistema Collettivo è chiamato a rispettare in modo rigido. Non è poco. Anzi. ALLE PAGINE 10 E 11 I NUMERI DEL MERCATO ITALIANO SPECIALE RAEE Luglio/Agosto 2012 Ecoped - Ridomus Sede: Via Scarsellini 13, 20161 Milano Tel. 02 34532149 Fax 02 45418350 E-mail: [email protected] [email protected] Sito internet: www.ecoped.org www.ecoped.org/ridomus Giuliano Maddalena Tre consorzi e un’unica anima, intesa come visione condivisa attraverso i valori oggettivati di trasparenza, tracciabilità e sicurezza. Stiamo parlando di Ecoped, Ridomus ed EcoPower raccolti in un sistema il cui format innovativo si basa su una strategia operativa concreta e misurabile. La parola al direttore generale, Giuliano Maddalena. Come nascono Ecoped e Ridomus? Entrambi sono stati fondati nel 2006. Ecoped, come dice il nome, è sempre stato orientato al piccolo elettrodomestico, Ridomus a climatizzatori e condizionatori. Mentre quest’ultimo, è ancora focalizzato sulla gestione dei prodotti dei soci, Ecoped grazie alle competenze maturate ha esteso le proprie attività ad altri settori e servizi. Tra questi quello sportivo, con soci come Technogym, Atala, Carnielli, hobbystico e giardinaggio con Andreas Stihl, AL-KO, Emak, GGP. Nel 2010 è stata avviata la start up del progetto EcoGuard (vedi box), il nostro disciplinare. Nello stesso anno è nata la divisione EcoPower (batterie e accumulatori), che nel 2012 si è evolvuta nella forma giuridica di Consorzio indipendente mantenendo il nome EcoPower. L’operatività e i servizi fanno sempre capo a Ecoped. Qual è il problema della raccolta del Raee? Il problema dei rifiuti in generale, in Italia è quello della vulnerabilità delle filiere. I materiali si muovono con formulari di trasporto rifiuti e altre documentazioni all’interno di una filiera sulla quale pos- Il Progetto “EcoGuard” I Raee sono una vera e propria “miniera urbana” dalla quale è possibile estrarre e recuperare risorse naturali preziose. Numerosi studi internazionali evidenziano come, il rapporto tra la capacità globale di estrazione delle materie prime e il crescere della domanda delle stesse per la produzione di manufatti tipici delle tecnologie emergenti, si vada assottigliando. Non solo.Viviamo una situazione a elevato rischio ambientale a causa di attività illecite di organizzazioni criminali con possibili manomissioni dei materiali lungo la filiera, che portano alla dispersione nell’ambiente di sostanze nocive. Muovendo da queste premesse ha preso vita il Progetto EcoGuard, scaturito dall’esperienza del sistema dei Consorzi nazionali Ecoped-Ridomus. All’origine dell’idea, la volontà dei soci di realizzare un’azione preventiva con l’obiettivo di avvicinarsi alla condizione di “rischio zero” secondo tre coordinate fondamentali: la riduzione dell’impatto ambientale, la massimizzazione del riciclo e l’etica e la sicurezza sul lavoro. Quindi è stato varato il Disciplinare EcoGuard, creato dai Consorzi in collaborazione con TÜV SÜD (ente indipendente di certificazione e ispezione), per descrivere gli indicatori di performance di un’efficace filiera, attraverso la totale tracciabilità, standard comprovati e piani di controllo interni ed esterni. Tutte le fasi del progetto garantiscono una chiara visione dei requisiti obbligatori per tutti gli operatori, gli indicatori di performance, i documenti di registrazione, il piano dei controlli interni a cura di Ecoped-Ridomus (per verificare la conformità al disciplinare, rivolto ai soggetti partner coinvolti e ai subappaltatori), il piano dei controlli esterni, a cura del TÜV SÜD, eseguiti sia presso le sedi Ecoped che direttamente in campo. I risultati dei controlli possono comportare sanzioni o l’esclusione dal sistema. Il Sistema EcoGuard agisce in tutte le fasi. Per prima cosa assicura che il ritiro e il trasporto dei Raee siano sempre eseguiti in modo da garantire il reimpiego e il recupero delle apparecchiature e la loro messa in sicurezza, effettuando sempre più velocemente i ritiri dalle piazzole per ridurre i casi di manomissione e/o di dispersione. In Italia esistono migliaia di centri di stoccaggio autorizzati. Un rifiuto che vi entra con la sola emissione della quarta copia del formulario potrebbe perdere la propria tracciabilità e nei casi più gravi alimentare traffici illeciti. Per Ecoped-Ridomus lo stoccaggio è un passaggio verso la destinazione finale, scelto secondo precisi parametri costantemente controllati per garantire efficienza e affidabilità dell’intero sistema. Quella di pretrattamento è comunemente considerata la fase finale di gestione di un rifiuto. Con EcoGuard diventa un’importante fase intermedia, definita “trattamento selettivo”, necessaria per preparare le diverse frazioni contenute nei EcoGuard, successivamente, affida i Raee a impianti di pre-trattamento qualificati e selezionati, che svolgono la loro attività in due fasi distinte: la loro messa in sicurezza e la rimozione dei materiali pericolosi per l’ambiente e per l’uomo. Il trattamento finale è il vero cuore del progetto. Le attività svolte dai partner sono caratterizzate da un elevato contenuto tecnologico e rendono possibile il riutilizzo delle frazioni nell’ambito di nuovi cicli produttivi, senza ulteriori lavorazioni, come materie prime seconde. Una corretta scelta degli end processors e un costante presidio delle frazioni provenienti dal pre-processing, garantiscono inoltre la finalizzazione ideale delle fasi antecedenti. Il monitoraggio di queste fasi è inoltre garantito dall’utilizzo di Reptool, un software sviluppato all’interno del Weee Forum, per il calcolo delle percentuali di recupero sulla base di una struttura dati condivisa e standardizzata a livello Europeo. sono riuscire ad interferire organizzazioni criminali o altre forme di illecito che portano a trattamenti dei Raee non conformi o al loro trasferimento illegale in paesi in via di sviluppo. Rispettando la filosofia dei nostri soci fondatori, per valorizzare la filiera, abbiamo sviluppato un disciplinare che traccia integralmente la filiera di gestione dei Raee. Con EcoGuard inoltre abbiamo introdotto per primi il concetto e la fase di trattamento finale, necessaria per massimizzare il recupero e il riutilizzo delle risorse naturali contenute nei Raee. Cosa succede all’alluminio, alla plastica o alle schede elettroniche? Prima di EcoGuard non potevamo esserne certi. Adesso lo siamo. EcoGuard potrebbe essere adottato anche da altri Sistemi Collettivi? Certamente. L’abbiamo scritto sotto forma di norma volontaria, quindi l’adesione è spontanea. Chiunque lo volesse utilizzare, può farlo. Noi siamo molto orgogliosi di questo lavoro. Anche se ha richiesto non pochi sforzi. Le responsabilità sono tante, per esempio quella della gestione ambientale del Sistema Collettivo. Con EcoGuard la qualificazione dei fornitori è basata su controlli e ispezioni sugli impianti e su tutti gli attori della filiera. I controlli sono a loro volta sorvegliati da TÜV SÜD, un terzo ente indipendente. Quali altre iniziative promuovete? Le iniziative nelle scuole sono uno dei nostri tratti distintivi. Quella cui teniamo di più si chiama “Un tesoro in cantina” (vedi box). Oltre a sensibilizzare le famiglie sull’importanza e sul valore della raccolta Presidente: Piero Tessarolo Direttore generale: Giuliano Maddalena Operations manager: Paolo Zappi (Agenzia IDue) Ufficio stampa: Nadiya Kuzmenko (Agenzia IDue) Soci fondatori Ecoped: Ardes, Ariete, De Longhi, Girmi, Imetec, Krups, Moulinex, Olimpia Splendid, Polti, Rowenta, Tefal, Termozeta, Vortice Elettrosociali, Vorwerk Contempora, Vorwerk Folletto, Zobele Holding Soci fondatori Ridomus: Argoclima, Carrier, De Longhi, Olimpia Splendid, Riello, Saunier Duval, Vaillant, Vortice Elettrosociali dei Raee, offre un concreto vantaggio portando veri e propri punti di raccolta (i cassonetti) all’interno di un loro tragitto quotidiano, le scuole. Questo progetto, patrocinato dal ministero dell’Ambiente e dal ministero dell’Istruzione, è partito su cinque scuole. In quattro mesi è stato raccolto il 50% in più di quello che il cittadino medio raccoglie in un anno. Quali sono i vostri obiettivi per il 2012? Crescere nella raccolta. Dobbiamo convincere le famiglie d’Italia a recuperare soprattutto il segmento di R4 (piccoli elettrodomestici). Il Ped conta un recupero pari a meno del 15%. Sono risultati ancora molto bassi. A scuola di Raee Il riciclo va a scuola. Lo scorso 28 maggio un gruppo di sei classi delle scuole elementari ha compiuto una visita guidata alla S.E.Val (Società elettrica valtellinese), centro di trattamento Raee a Colico, in provincia di Lecco. Gli studenti sono stati accolti da Giuliano Maddalena, direttore generale del Sistema Collettivo Ecoped-Ridomus. La visita si è svolta a conclusione dell’iniziativa “Un tesoro in cantina”. Gli operatori dell’impianto hanno guidato gli studenti attraverso i vari settori: il trattamento del raggruppamento Ped (piccoli elettrodomestici), computer e lavatrici; quello delle batterie e accumulatori e, infine, la divisione per il trattamento dei frigoriferi e CFC (Clorofluorocarburi). Il primo settore visitato è stato quello del Ped, computer e lavatrici. I bambini hanno ascoltato con interesse e curiosità tutte le spiegazioni. Affascinati dai grandi macchinari e dal ragno meccanico, hanno posto molte domande, anche le più semplici. “Ma i container che vanno sul camion sono fatti con metallo riciclato?” (Viola). Oppure: “Le vostre tute da lavoro sono di colore verde per l’ecologia?” (Giovanni). O ancora: “Ma riciclate le pile di tutte le forme?” (Elena). Gli operatori con pazienza hanno risposto a tutte le loro domande. I Raee sono smaltiti con un’alternanza di lavoro meccanico e selezione manuale. Per prima cosa vengono eliminati cavi elettrici, motori, lamiere e tutto quanto è possibile separare, anche i circuiti stampati. I macchinari, passo dopo passo, separano tutti i diversi materiali e componenti fino allo stadio conclusivo della triturazione. Successivamente siamo passati al settore delle batterie e accumulatori. Qui è tutto gestito attraverso un sistema di aspiratori e sostanze liquide che servono a recuperare zinco e manganese, utili per la produzione di nuovi elementi. L’impianto dedicato al trattamento dei frigoriferi è quasi interamente automatizzato. Gli unici passaggi manuali sono quelli eseguiti per eliminare le lamiere e gli scaffali interni. I macchinari di S.E.Val consentono di trattare circa 65 frigoriferi ogni ora. Grazie a tecnologie innovative, messe in opera dalla TPA Trituratori, tutti i componenti del frigorifero dismesso vengono recuperati e riutilizzati come materie prime. I gas refrigeranti e CFC, derivati dalla triturazione della schiuma isolante di poliuretano, vengono trattati e inertizzati con un impianto speciale, situato all’esterno dei capannoni. L’iniziativa “Un Tesoro in Cantina” “Un Tesoro in Cantina”, è un progetto form-attivo dedicato ai bambini delle scuole primarie e quindi alle loro famiglie. Firmato da Ecoped-Ridomus, è il primo progetto di formazione che garantisce inoltre un’azione/vantaggio immediato portando veri e propri punti di raccolta (cassonetti per raccogliere i Raee) dentro le scuole. “L’iniziativa - ha dichiarato Giuliano Maddalena, direttore generale del Sistema Ecoped-Ridomus - è stata vincente. Ha consentito di raggiungere un’ampia platea di: insegnanti, esperti, istituzioni, media e famiglie, grazie ad un innovativo percorso formativo dedicato ai bambini che diventano ambasciatori di un importante messaggio: i Raee sono risorse naturali! Cassetti, armadi e cantine sono delle vere e proprie miniere dove avventurarsi con l’aiuto di tutta la famiglia, per trovare oggetti inutilizzati che crediamo non servano più e che invece sono una fonte di risorse naturali. Questo è lo spirito di “Un Tesoro in Cantina”. Oltre alle strutture per la raccolta, Ecoped–Ridomus rende disponibile alle scuole partecipanti un insieme di strumenti utili e divertenti per imparare giocando: un video sul sito internet (www.ecoguard.org), un fumetto e del materiale didattico. Il progetto è scattato nel dicembre 2011 e prevede un format della durata di tre mesi per ciascun gruppo di scuole aderenti. Al termine, la scuola che avrà raccolto più chilogrammi di Raee, proporzionati al numero di bambini iscritti, sarà la vincitrice della propria area geografica e si candiderà per il confronto nazionale. L’iniziativa si è sviluppata, nella fase iniziale, in alcuni comuni dell’hinterland milanese con la collaborazione di Cem Ambiente (Consorzio est Milano). Ecoped-Ridomus si stanno impegnando per coinvolgere tutti gli attori estendendo l’iniziativa “Un Tesoro in Cantina” a livello nazionale. 3 SPECIALE RAEE Luglio/Agosto 2012 Apiraee Giuseppe Miretti Il Sistema Collettivo si chiama Apiraee. Dal nome si capisce tutto. Il loro lavoro nasce dalla collaborazione di alcuni Imprenditori e l’Api di Torino (Associazione piccola media impresa). La parola a Giuseppe Miretti, presidente del Consorzio. Come nasce il vostro Sistema Collettivo? Apiraee nasce nel 2007, nell’ambito di Api Torino (Piccola media impresa) che fa riferimento a Confapi (Confederazione italiana della piccola e media industria privata) a livello nazionale. Alla fine del 2006, insieme ad alcuni imprenditori e impiegati di Api, abbiamo notato le difficoltà che i piccoli imprenditori avevano nel capire il sistema Raee. Sulla base di questo, è nata l’idea di fondare un Sistema Collettivo, affidandoci alla presenza capillare di Confapi in Italia. Quali rifiuti trattate? Ci occupiamo di tutti i tipi di Raee. Da R1 (freddo e clima) a R5 (sorgenti luminose). Nel 2011 abbiamo raccolto, 1.374.770 chilogrammi. I quantitativi più grossi li abbiamo nel ramo degli R1. Il resto della raccolta è suddiviso tra gli altri raggruppamenti. I quantitativi minori li abbiamo in R5 con 4.946 chilogrammi. Vi occupate anche di altro? Certo. Abbiamo alcuni nostri consorziati che producono anche batterie e accumulatori. Anche in questo caso, il nostro lavoro parte da un’esigenza della Pmi. Stiamo iniziando a valutare la possibilità di trattare anche i moduli fotovoltaici. Che rapporti avete con la Grande distribuzione? Con la Grande distribuzione abbiamo rapporti sporadici. I contatti più frequenti li abbiamo con il piccolo supermercato. Rispetto alla Gd hanno problematiche differenti. Che tipo di fornitori avete? Fino all’anno scorso ci servivamo di un General Contractor, un interlocutore unico a cui ci rivolgevamo. Gestiva per conto nostro sia la parte della logistica sia dei centri di trattamento. Quest’anno, invece, abbiamo portato questo servizio all’interno del Sistema Collettivo. Per prima cosa, è stato costituito un albo dei fornitori che, inizialmente, era suddiviso in due parti: trasportatori e trattatori. In un secondo momento, per semplificare la gestione del sistema, abbiamo deciso di stipulare un contratto solamente con il fornitore di trattamento. Affidandogli il compito di gestire autonomamente la logistica. Questo ha reso molto più efficiente la gestione. A oggi, abbiamo 11 fornitori che equivalgono a 11 trattatori. Questo vale per tutti i raggruppamenti, esclusi gli R5 (sorgenti luminose). Per questi ultimi abbiamo firmato un accordo di collaborazione con Ecolamp. Che difficoltà avete avuto nell’intraprendere questo lavoro? All’inizio, la prima e più grande difficoltà, è stata capire come gestire il sistema. I grandi Sistemi Collettivi erano già partiti da un pezzo, e di spazio per operare ne rimaneva poco. E’ stato necessario faticare per costruire una base di lancio. Una sorta di start up. Quest’aspetto è durato per tutto il corso del 2008. A partire dal 2009, le cose sono andate meglio. Che iniziative di sensibilizzazione promuovete? Siamo una realtà contenuta, non facciamo campagne di risonanza pubblica. Riusciamo in ogni caso a essere presenti su quasi tutti i tavoli istituzionali. Personalmente, faccio parte del consiglio di amministrazione dell’Api di Torino. Apiraee promuove una campagna d’informazione nei confronti delle Pmi. Scriviamo dei resoconti sul nostro operato che pubblichiamo sulla rivista quindicinale “Apiflash”. Il giornale è indirizzato, non solo ai nostri consorziati, ma a tutti gli associati di Confapi. Ovvero? Circa 60mila industrie in Italia. Una bel canale di risonanza. Sì siamo piccoli, ma attivi nel gestire questo mercato. Il riconoscimento è arrivato. Mi hanno chiesto di far parte del nuovo comitato esecutivo del Centro di Coordinamento. Una bella soddisfazione. Fatturato 2011? 733mila euro. In chiusura, quali sono i vostri obiettivi per il 2012? Il nostro obiettivo è di raggiungere tutte quelle piccole imprese e produttori che ancora non sanno di doversi iscrivere a un Sistema Collettivo. Informarli e aiutarli a rispettare tutte le normative vigenti. Proprio per questo motivo, stiamo cercando di sviluppare l’area commerciale. Sede: Via Pianezza 123, 10151 Torino Tel. 011 4513192 Fax 011 4513287 E-mail: [email protected] Sito internet: www.apiraee.it Presidente: Ing. Giuseppe Miretti Direttore generale: Ing. Gabriele Muzio Ufficio tecnico: Laura Berrone Soci fondatori: MECT, Imperia, HR-Europe ora Deatronic, Teledif Italia, Siware, FIAM ELelettronica CONFAPI Nazionale CONFAPI Territoriali: Torino, Varese, Verona, Reggio Emilia, Parma Cobat Michele Zilla Sono nati come Consorzio obbligatorio per le batterie al piombo esauste. Attenti alle esigenze e necessità di tutti. Con il cambiare dei bisogni dei loro soci, sono cambiati anche loro. Adesso trattano Raee, batterie e accumulatori e pannelli fotovoltaici. Il Sistema Collettivo si chiama Cobat. La parola a Michele Zilla, direttore generale. Dottor Zilla, parliamo un po’ di Cobat. Cobat è nato 23 anni fa, nel 1988, per iniziativa del Parlamento italiano. Il nostro Consorzio insieme al Coou (Consorzio obbligatorio oli usati) è stato uno dei primi sistemi di raccolta unico e obbligatorio, istituito per raccogliere e trattare una particolare tipologia di rifiuti: le batterie al piombo esauste. Nel 2006 l’Unione Europea è intervenuta con la direttiva 2006/66/CE, per regolamentare le responsabilità in merito al ciclo di vita delle pile e accumulatori. Questa normativa, recepita in Italia con il dl 188/2008, ha comportato l’eliminazione, in capo al Cobat, del concetto “obbligatorio”, permettendo ai produttori/importatori di pile e accumulatori di organizzarsi in Sistemi Collettivi o Individuali. L’art 20 del Decreto, ha comunque confermato il Cobat come Sistema di Raccolta, ma in competizione con altri. Perché questa scelta? Va da sé che il rifiuto pile e accumulatori molto spesso è in simbiosi con le Apparecchiature elettriche ed elettroniche (Aee). La conseguenza è che Cobat, avendo al suo interno Produttori anche di Aee, ha deciso di occuparsi anche di quei rifiuti, infatti dal mese di dicembre del 2011, aderiamo al Centro di Coordinamento Raee. Questo ci permette di offrite, ai nostri Produttori iscritti, un servizio più completo possibile. Per questo motivo abbiamo iniziato a trattare anche pneumatici fuori uso (PFU) e i moduli fotovoltaici. L’obiettivo è dare una risposta a ogni necessità del produttore/importatore iscritto a Cobat… Questa è la nostra mission. Vi occupate di tutti i raggruppamenti Raee? Sì, certamente. Ci siamo attivati per servire tutti i raggruppamenti. Ovviamente, essendo partiti da poco, le quantità di raccolta sono ancora molto basse. Serviamo una trentina Sede: Via Toscana 1, 00187 Roma Tel. 06 487951 Fax 06 42086985 E-mail: [email protected] Sito internet: www.cobat.it www.cobat.tv Presidente: Giancarlo Morandi Direttore generale: Michele Zilla Marketing e comunicazione: Valeria de Napoli di centri di raccolta in tutta Italia. Il vostro tratto distintivo? I diversi servizi che oggi Cobat è in grado di offrire, lo rendono un Sistema Collettivo competitivo e interessante per quei produttori i quali, immettendo sul mercato diverse tipologie di prodotti, hanno necessità di dover garantire la corretta gestione di più categorie di rifiuto. Aderendo a Cobat, questi produttori, possono usufruire di servizi integrati e personalizzati, in funzione delle loro esigenze. Siamo attenti che ciascun produttore possa ricevere il miglior servizio al minor costo possibile. Che iniziative promuovete? Cobat è nato per fare education. Nascere come Consorzio obbligatorio, porta con sé il compito della formazione ed educazione dei cittadini. Sulle buone pratiche della raccolta differenziata e del riciclo. Insomma, di una corretta raccolta. Questo, per Cobat, è da sempre un carattere distintivo. Abbiamo lanciato da poco, per esempio, un’iniziativa che si chiama “Uso e Riuso” (vedi box), nelle scuole medie di tutto il territorio italiano. La risposta è arrivata da trecento scuole medie inferiori. Obiettivo 2012? Abbiamo avviato una nuova attività per sollevare i produttori dei pannelli fotovoltaici, dalle responsabilità che gravano su di loro relativamente all’immesso al consumo di questi prodotti. Allo stato attuale, abbiamo sottoscritto un accordo con il Comitato Ifi (Industrie fotovoltaiche italiane) il quale rappresenta più dell’80% dei produttori italiani dei pannelli fotovoltaici. Vogliamo sviluppare e potenziare questo settore. “Uso e Riuso” per gli studenti Il progetto “Uso e Riuso: consumi e rifiuti nella testimonianza delle generazioni” è promosso da Cobat ed è rivolto agli studenti di tutte le scuole medie inferiori d’Italia. Attraverso questa iniziativa, il Sistema Collettivo si propone di raccontare i rifiuti: come nascono, come cambiano con l’evolversi delle società e il modo in cui l’uomo ci si è rapportato negli anni, fino ai giorni nostri. Cobat lancia così agli studenti e ai loro insegnanti una sfida interessante: quella di analizzare, documentare e raccontare, attraverso la realizzazione di un filmato della durata di 10 minuti, come è cambiato nel tempo e in particolare negli ultimi decenni, il rapporto dell’uomo e i rifiuti. L’idea è nata proprio dalla volontà del Sistema Collettivo di richiamare l’attenzione del mondo della scuola sulla necessità di salvaguardare l’ambiente. Per invogliare i ragazzi a partecipare al concorso Piero Angela, con l’aiuto della matita di Bruno Bozzetto, si è prestato a ripercorrere la storia, attraverso un cartone animato. Le scuole che presenteranno i lavori migliori, vinceranno in premio dei buoni per l’acquisto di materiali e attrezzature destinati alle attività didattiche. Il montepremi complessivo ammonta a 500mila euro. Il progetto ha ottenuto il Patrocinio del Segretariato Sociale della Rai e ha ricevuto il plauso del ministero dell’Istruzione e del ministero dell’Ambiente, che hanno aderito con la formula del progetto condiviso (Cobat in collaborazione con i ministeri) e lo hanno inserito nella Carta di Intenti “Scuola, ambiente e legalità”. Tutte le informazioni sul concorso e sulle modalità di partecipazione sono disponibili online sul sito www.usoeriuso.it. 4 SPECIALE RAEE Luglio/Agosto 2012 Ecodom Giorgio Arienti È il numero uno. Ovvero il sistema collettivo che, più di ogni altro, recupera e ricicla Apparecchiature elettriche ed elettroniche (Aee) in Italia. Si chiama Ecodom e alla sua guida c’è Giorgio Arienti. Simpatico e alla mano, il direttore generale del sistema ci racconta com’è nato e come opera Ecodom. Domanda d’obbligo: quando nasce Ecodom? Ecodom nasce, su base volontaria, nel 2004 dai principali produttori dei grandi elettrodomestici, cappe e scalda-acqua. Da subito la sua principale caratteristica: una specializzazione verticale. Ovvero ricicliamo rifiuti dei soli raggruppamenti R1 (freddo e clima) e R2 (grandi bianchi). Quanti sono i produttori associati? I soggetti associati sono 33, tutti produttori di Aee. Per esempio Whirpool, Indesit, Candy, BSH, Nardi, Faber, Aristonthermo... C’è un solo caso in cui un nostro produttore è attivo anche nella distribuzione, cioè Evoluzione. Perché questa specializzazione? I nostri produttori hanno creduto, fin dall’inizio, che creare un Sistema Collettivo focalizzato su alcune tipologie di Raee fosse una mossa vincente. Questo ha permesso al consorzio di sviluppare una massa critica rilevante. I nostri produttori, sul fronte del recupero di R1 e R2, pesano circa il 65%. Nel 2011 abbiamo gestito circa 90mila tonnellate di Raee, 1/3 del totale raccolto nel nostro Paese. Ecodom è presente in ogni angolo d’Italia, con 35mila trasporti l’anno. I vostri obiettivi? Due in particolare. Il primo è quello dell’efficienza economica, il secondo è garantire l’eccellenza nel trattamento dei Raee. Dal punto di vista dell’eccellenza operativa, non abbiamo mai ricevuto una penale dal Centro di Coordinamento Raee per ritardi nel prelievo dalle isole ecologiche. Abbiamo una puntualità del 99,9% nel ritiro. Dal punto di vista ambientale abbiamo introdotto, già nel 2008, degli audit qualitativi sul trattamento dei rifiuti. In quel primo anno gli audit avevano fornito risultati molto lontani dalle prestazioni dei migliori impianti europei. Con il tempo Ecodom ha stabilito un piano di miglioramento, il cui rispetto è condizione vincolante per continuare a lavorare per il Consorzio. Questo piano ha permesso agli impianti di triplicare, dal 2008 al 2011, la capacità di intercettare i gas ozono-lesivi. E per quel che riguarda l’efficienza economica? Ecodom ha sempre adottato il meccanismo dell’eco-contributo. In questi anni, abbiamo guidato la riduzione dei valori degli eco-contributi Raee, riversando l’efficienza sul consumatore. Sul frigorifero, per esempio, siamo passati dai 16 euro iniziali Iva inclusa, a 10 euro nel 2010. Sulle lavatrici siamo passati dai 5 euro iniziali ai 3 euro del 2010. Nel mese di aprile abbiamo azzerato tutto. Azzerato tutto? Perché? Sì, siamo a zero su tutto. Per i prossimi mesi – ancora non sappiamo dire per quanti – potremo operare sfruttando la riserva finanziaria creata grazie sia all’efficienza che abbiamo saputo costruire, sia a delle scelte strategiche di mercato. Per esempio, abbiamo legato gli importi che paghiamo agli impianti di trattamento al valore delle Materie prime seconde (Mps), e questo ci ha consentito negli ultimi due anni una significativa riduzione dei costi. Non bisogna però dimenticare che in un momento di crisi, come il 2009, in cui il valore delle Mps era crollato, Ecodom ha invece sostenuto economicamente l’attività degli impianti di trattamento. In modo da garantire che rimanessero attivi anche in un periodo di difficoltà. Che tipo di fornitori avete? Fornitori di trasporto e fornitori di trattamento. I secondi sono significativamente diversi per i due raggruppamenti. I fornitori per l’R2 sono tutti i soggetti che trattano a vario titolo i rottami. Li abbiamo scelti in modo da coprire l’intero territorio nazionale e minimizzare i trasporti. Per l’R1 la scelta dei fornitori è molto più delicata. Soprattutto per l’aspetto ambientale. Abbiamo bisogno di trovare dei soggetti che abbiano un impianto in grado di estrarre CFC (Clorofluorocarburi) dai frigoriferi e che lo utilizzino in modo corretto. Quanti sono i vostri impianti di trattamento? In totale sono 38 per l’R2 e 21 per l’R1. I nostri fornitori vengono selezionati ogni due anni. Un anno viene indetta la gara di selezione per l’R1, l’anno dopo per l’R2. Fermo restando che se durante l’anno il fornitore non supera l’audit qualitativo, il contratto viene interrotto. Poi c’è il trasporto... Per quello che riguarda il trasporto, il mercato è più ampio. Ecodom gestisce 1.800 punti di prelievo di R1 e 1.700 punti di prelievo di R2, sparsi in tutta Italia. I punti di prelievo da servire non sono scelti dal consorzio, ma ci vengono assegnati dal CdC Raee, il cui compito è garantire che i Sistemi Collettivi operino in condizioni analoghe. Ripartisce equamente la complessità geografica. Non è un compito facile perché i Sistemi Collettivi non hanno dimensioni omogenee tra loro. Quali sono le difficoltà che state vivendo? Sede: Corso Italia 39, 21047 Saronno (Varese) Tel. 02 92274600 Fax 02 92274601 E-mail: [email protected] Sito internet: www.ecodom.it Presidente: Paolo Zocco Ramazzo Direttore generale: Giorgio Arienti Operations manager: Marco Sala Ufficio stampa: Elena Castellini (SEC) Soci fondatori: Ariston, Thermo, BSH, Candy, Group, Faber, Franke, Haier, Indesit Company, JP Industries, Miele, Nardi Elettrodomestici, Smeg, Tecno Spa, Whirlpool Manca la consapevolezza nei consumatori in merito alla raccolta. Ma non tocca ai Sistemi Collettivi il compito di fare education. Malgrado questo stiamo attuando delle iniziative per sensibilizzare i cittadini al problema. Ad aggravare la situazione, c’è la normativa… Certo. Un altro dei problemi è che il decreto Uno contro Uno sembra essere stato scritto da qualcuno che non ha molta competenza in materia. Sono stati inseriti troppi vincoli inutili. Da anni chiediamo la modifica di questa legge. Per non parlare poi di tutti i problemi legati all’e-commerce.Vogliamo continuare a salvaguardare la forma o privilegiare la sostanza? Siamo in un Paese dove sembra che, nel mondo dei rifiuti, conti solo la burocrazia. Manca una governance nel sistema. Il CdC Raee sta coprendo questo vuoto. Torniamo all’education. Cosa avete promosso? Siamo promotori di alcune iniziative che favoriscono la sensibilizzazione sul tema della raccolta. Tre anni fa abbiamo chiesto a Michelangelo Pistoletto, scultore di arte povera, di creare un’opera che rappresentasse la nostra attività. Opera che abbiamo portato in giro in tutta Italia. Con la collaborazione di Luca Pagliari, giornalista della Rai, abbiamo realizzato inoltre uno spettacolo teatrale, Clean Up, che abbiamo rappresentato nelle scuole. Da due anni portiamo avanti un progetto chiamato RAEEporter (vedi box). Il riscontro è interessante, abbiamo già ricevuto quasi un migliaio di fotografie di Raee abbandonati. Sul tema della governance cerchiamo sempre di creare le occasioni per stimolare l’attenzione dei nostri politici. Nel 2011 abbiamo condotto una ricerca con Ipsos sull’importanza della raccolta differenziata e del corretto trattamento dei Raee. Che riscontro avete avuto? Un dato di particolare interesse è che il 71% degli italiani non sa assolutamente nulla riguardo alla raccolta. Molto utile, per i rapporti con le autorità, è il nostro Rapporto di Sostenibilità. Ogni anno, da quando abbiamo iniziato, in occasione della presentazione del Rapporto raduniamo alcuni stakeholder (Ministero, parlamentari, Anci, distribuzione) intorno a un tavolo. È una bella occasione per confrontarci sul sistema. Quest’anno inviteremo il capo di un consorzio olandese. Presenterà un’interessante ricerca realizzata nel loro paese. Fatturato di Ecodom 2011? Nel 2011 abbiamo incassato 20 milioni di eco-contributi. Quest’anno, il 1° aprile 2012, li abbiamo azzerati. Incasseremo solo il primo trimestre: circa 4 milioni di euro. RAEEporter, la campagna di sensibilizzazione ambientale RAEEporter è la campagna di sensibilizzazione ambientale sull’importanza della corretta gestione dei Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) promossa da Ecodom in collaborazione con Legambiente. L’iniziativa invita i cittadini a fotografare e segnalare i Raee (lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi, forni, televisori, pc, ecc…) abbandonati ai margini delle strade, nei fossi, nei campi, sulle spiagge o in altre discariche abusive in tutto il nostro Paese. Per inviare i propri scatti fotografici, occorre registrarsi al sito Internet www.raeeporter.it. Per ogni segnalazione ricevuta, Ecodom invierà una richiesta di rimozione all’ente competente (il Comune o la società d’igiene urbana che effettua la raccolta) affinché provveda a recuperare il Raee e a trasportarlo al centro di raccolta più vicino. Lanciata a novembre 2010, la campagna ha raccolto fino a oggi circa mille segnalazioni. Scatenati da un “effetto passaparola”, si sono attivati cittadini, enti e istituzioni. Ecco perché Ecodom, lanciando la terza edizione dell’iniziativa, ha deciso di rinnovarla e arricchirla di contenuti. La campagna di sensibilizzazione, forte della consolidata presenza su Internet, ha visto la nascita dei propri profili ufficiali sui principali social network. In questo modo, chiunque potrà seguire l’iniziativa anche su Facebook,Twitter e YouTube. E’ prevista una classifica speciale per gli utenti che parteciperanno attivamente. Ogni forma di azione (foto, video, tweet, commenti, ecc…) svolta nell’ambito di Foto RAEEporter o Video RAEEporter, così come su Facebook o Twitter, consente di accumulare punti. L’utente più attivo, sarà premiato. Ogni mese è messo in palio un libro di fotografie sul tema del riciclo. E, alla fine dell’anno, è prevista l’assegnazione di un premio finale. Ecoelit Marco Arnaboldi Nasce nel 1996, per servire i settori degli elettroutensili, giardinaggio e ferramenta. Con16 anni di attività, il suo punto forte non può che essere l’esperienza. Si chiama Ecoelit. La parola al suo presidente, Marco Arnaboldi. Dottor Arnaboldi, iniziamo da una data. Ecoelit, Consorzio nazionale volontario accumulatori ed elettroutensili, è nato nel 1996 per volontà e impegno di alcuni produttori multinazionali del settore degli elettroutensili, del giardinaggio e della ferramenta. Il Consorzio è nato su base volontaria e senza fini di lucro. Qual è la vostra mission? Ecoelit vuole contribuire concretamente alla realizzazione e alla promozione della tutela ambientale e della qualità di vita sul territorio nazionale, obiettivo condiviso e realmente sentito dalle aziende che aderiscono al consorzio, con le quali, dal 1996, stiamo vivendo una bella esperienza. Che tipi di Raee smaltite? Da 16 anni ci occupiamo di tutte le tipologie di Raee. La maggior quantità proviene dal raggruppamento R4 (piccoli elettrodomestici). Nel 2011 abbiamo raccolto un totale di 2.632.912 chilogrammi, di cui 1.459.476 dalle isole ecologiche e i restanti tramite la nostra rete privata. Vi occupate di altri tipi di rifiuti? Certamente. Ecoelit si occupa di batterie e accumulatori per consentire la riconversione dei metalli pesanti, i principali elementi inquinanti presenti nelle batterie esauste. Per promuovere e stimolare il recupero e riciclo di questi prodotti, Ecoelit provvede al loro ritiro presso numerosi punti vendita, dislocati su tutto il territorio nazionale. Inoltre, attraverso l’organizzazione logistica e operativa, ritiriamo e ricicliamo anche i moduli fotovoltaici, così come previsto dalla nuova direttiva Raee. Di quanti fornitori vi avvalete? Ci appoggiamo a numerosi operatori altamente specializzati nella logistica ambientale, certificati e costantemente monitorati. Allo scopo di garantire sicurezza e affidabilità totale ai nostri consorziati. Per quanto riguarda i centri di trattamento, vengono selezionati e valutati per la loro efficienza ambientale. Tutti questi aspetti devono essere in piena e totale osservanza dei dettami legislativi (compresi quelli di risparmio energetico e altri, strettamente connessi all’attività logistica sul territorio). Quali sono ancora i problemi da risolvere? Sicuramente sull’Uno contro Uno c’è ancora molto da fare. Innanzitutto è importante informare e formare gli operatori. Un ruolo centrale, infatti, è giocato dalla distribuzione, protagonista nel rapporto quotidiano e diretto con il consumatore. L’intero sistema dovrebbe essere più attivo per agevolare questo tipo di raccolta. Poi il Sistri, il sistema di tracciabilità. E’ un sistema fortemente voluto dalle istituzioni, non ancora applicabile. Occorre una profonda revisione che, forse, il Ministero ha deciso di intraprendere. Speriamo. Avete promosso e promuovete iniziative di informazione ai cittadini e operatori Gd e Gdo? Abbiamo, fin dalla nostra nascita, sviluppato e implementato una rete di centri di raccolta, attualmente in fase di ampliamento e riorganizzazione, operativa su tutto il territorio nazionale. Offriamo un capillare servizio di informazione e formazione a tutta la rete degli operatori, commerciali e non. Per quello che riguarda l’aspetto specificatamente comunicativo, stiamo sviluppando nuovi strumenti per agevolare e accelerare uno scambio informativo più diretto ed efficace. Il Vostro tratto distintivo? L’esperienza. Siamo attivi dal 1996, ancora prima della pubblicazione delle direttive comunitarie e del loro recepimento in Italia in materia di Raee. In tutti questi anni abbiamo assistito a tanti cambiamenti. Quello che abbiamo avuto modo di vivere come Consorzio dal 1996 è un bagaglio di esperienze che ci contraddistingue e ci permette di essere pronti ad affrontare le continue sfide che il settore ci impone. Obiettivi per il 2012? Ci aspettiamo un incremento del ritirato di circa il 30% rispetto all’anno precedente. Sede: Viale Misurata 32, 20146 Milano Tel. 02 4236863 Fax 02 48951893 E-mail: [email protected] Sito internet: www.ecoelit.it Presidente: Marco Arnaboldi Direttore generale: Andrea Schiatti Ufficio stampa: Silvia Pessini (Aries Comunicazione) 5 SPECIALE RAEE Luglio/Agosto 2012 Ecolight Raecycle Giancarlo Dezio Maurizio Dardi Si occupa della gestione di tutti i raggruppamenti Raee. Detiene il primato nel segmento R4 (piccoli elettrodomestici ed elettronica di consumo), ma il suo raggio operativo è trasversale. Stiamo parlando del sistema collettivo Ecolight. La parola a Giancarlo Dezio, direttore generale del Consorzio. Ecolight nasce nel 2004. Perchè? Il Sistema Collettivo è nato formalmente nel 2004, ma avevamo iniziato a pensarne la struttura quando ancora la direttiva era stata appena licenziata dal Parlamento Europeo. Adesso annoveriamo oltre 1.500 società associate, tra queste c’è il 90% delle aziende appartenenti alla Grande distribuzione organizzata. Abbiamo puntato fin dall’inizio a creare un Sistema Collettivo trasversale, basato sulla qualità del servizio erogato. In che senso? Guardiamo ai nostri consorziati e cerchiamo di dare delle risposte il più possibile puntuali. L’obiettivo non è fare grandi numeri, ma crescere sempre, in modo costante. A cosa è dovuta la vostra specializzazione nel ritiro di rifiuti legati al piccolo elettrodomestico? Le quote di mercato che ci vengono assegnate dal Centro di Coordinamento Raee rispecchiano le aziende consorziate. Abbiamo realtà importanti, ma anche piccoli produttori e distributori che ci consentono oggi di operare molto nella gestione dei piccoli elettrodomestici e dell’elettronica di consumo (R4) e delle sorgenti luminose (R5), senza però trascurare gli altri raggruppamenti come R1 (freddo e clima) e R2 (grandi bianchi). In Italia ci sono troppi Sistemi Collettivi? In parte è vero. Per dare vita ad un Sistema Collettivo è sufficiente che ci sia un produttore (o un distributore) e l’iscrizione al Centro di Coordinamento. La gestione dei Raee però dovrebbe richiedere non tanto una pluralità di soggetti che si muovono in questo ambito, quanto una certezza del rispetto delle regole perché, occorre non dimenticare, che parliamo sempre della gestione di rifiuti e quindi di aspetti che hanno un valore ambientale. Ha parlato di regole, quali servirebbero? Tra gli obblighi previsti da una legge e la loro applicazione, spesso la distanza è eccessiva. Un esempio: il cosiddetto decreto Uno contro Uno, è una semplificazione del decreto 151/2005, ma ha la necessità di essere ulteriormente semplificato, non solamente per mettere i punti di vendita nelle condizioni di operare al meglio, ma affinché possa essere realmente efficace nell’incremento della raccolta dei Raee. A proposito di Uno contro Uno, come lo avete affrontato? Il Decreto, per quanto già in vigore in alcuni Paesi europei, in Italia ha rappresentato un’assoluta novità coinvolgendo i punti di vendita di apparecchi elettronici nella raccolta dei Raee. Senza aggravi sul consumatore. Innanzitutto abbiamo cercato di dare informazioni ai punti vendita. Quindi, abbiamo studiato e attivato un servizio in grado di rispondere alle loro esigenze: parliamo non solamente del ritiro dei Raee, ma anche del conferimento ai centri di raccolta, elemento quest’ultimo non da sottovalutare visto il ritardo con cui i centri comunali si stanno aprendo alla distribuzione. Ad oggi, sono quasi 3mila i punti vendita che usufruiscono del nostro servizio. I vostri punti di forza? Innanzitutto una struttura snella e competente capace di rispondere in modo rapido alle esigenze dei consorziati e del mercato. Non certo seconda, la trasversalità della nostra azione: interveniamo in ogni raggruppamento Raee e, in via al momento volontaria, anche nella gestione delle pile e degli accumulatori giunti a fine vita. Terzo: la pluralità dei nostri consorziati è una ricchezza per il Consorzio che si riflette anche nella composizione del Consiglio di amministrazione. Quali sono le vostre attività sul territorio? Accanto alla gestione dei rifiuti, abbiamo voluto promuovere una serie di iniziative per aumentare la sensibilità ambientale. Un esempio è il Museo del Riciclo (vedi box), portale web che sta riscuotendo un grande successo: in soli due anni abbiamo contato oltre due milioni di pagine visitate. Quali gli obiettivi per il 2012? Stiamo potenziando la struttura del Consorzio non solamente per continuare a migliorare i servizi che forniamo ai nostri consorziati, ma anche per rispondere al meglio alle prossime novità normative, in primis la nuova Direttiva europea. Sede: Via Monte Rosa 96, 20149 Milano Tel. 02 33600732 Fax 02 3315870 E-mail: [email protected] Sito internet: www.ecolight.it Presidente: Walter Camarda Direttore generale: Giancarlo Dezio Comunicazione e marketing: Fabio Bianchi Operation manager: Fabio Ferrari Ufficio stampa: Marco Parotti (Eo Ipso) 6 Iniziamo con una breve descrizione del vostro Sistema Collettivo. Raecycle è il primo Sistema Collettivo italiano per quanto riguarda la raccolta dei Raee pericolosi, e in particolare del raggruppamento R3 (Tv e monitor). I produttori associati rappresentano, per questo ramo, la maggior quota del mercato. Valga l’esempio di Samsung e LG. R3 è, assieme a R1 (frigoriferi) e R5 (lampade a scarica) il raggruppamento dei rifiuti più pericolosi. Questo ci costringe a eseguire audit qualitativi sugli impianti, imponendo vincoli molto rigidi. Siamo, inoltre, gli unici ad avere degli impianti di proprietà. Una mosca bianca, insomma. In un certo senso sì. Abbiamo un impianto di proprietà a Siracusa. E altri due impianti, con partecipazione al 50%, uno ad Ancona e l’altro a Pavia. Perché questa scelta unica? Perché la riteniamo un vantaggio. Ci permette di mantenere un controllo diretto e costante sugli impianti. Conosciamo e monitoriamo l’intero funzionamento della filiera. Si può definire come il vostro fiore all’occhiello? Certamente. Quello di Siracusa è un impianto modello. Nel 2010 è stato premiato con l’Award Ecohitech, il più importante riconoscimento assegnato alle aziende che adottano particolari tecnologie innovative per l’ambiente. Bisogna dire, però, che la Sicilia non è un grande bacino di utenza. Tra Nord e Sud c’è un gap significativo. La prova vera sarà quest’anno. Mentre il resto dell’Italia ha già visto lo switch-off, in Sicilia dovremo affrontarlo nella seconda metà dell’anno. Avete registrato incrementi nella raccolta di altri segmenti? Per l’R3 abbiamo assistito un incremento consistente. Rispetto agli altri raggruppamenti, dove c’è una linearità di tecnologia e di consumo, quello che è accaduto negli ultimi due anni è stato difficile da gestire. Ossia? Il cambio di tecnologia e struttura degli oggetti è stato determinante. Un monitor che recuperiamo in piazzola pesa 32 Kg. A parità di dimensioni, il monitor nuovo che viene immesso sul mercato pesa circa un quarto. Non c’è più corrispondenza tra immesso e dismesso. Lo switch-off ha avuto un ruolo decisivo in questo senso. Quali sono i problemi che riscontrate sul mercato? La normativa è insufficiente a garantire il funzionamento della filiera. Quella relativa al Sistri, per esempio, ha una sua logica, nessuno ne discute il principio. Peccato che l’applicabilità di quello che è stato pensato rischia di incatenare il settore.Chi ha sviluppato la legge non ha tenuto conto della realtà che c’è già. Il sistema Raee è attualmente tutto tracciato. E gli aspetti positivi? Un indizio rassicurante è che la sensibilizzazione tra i cittadini sta crescendo sempre più. L’interesse c’è. Lo vediamo anche nelle numerose visite di studenti che riceviamo all’impianto siciliano. Inoltre, stiamo portando avanti uno studio sul trattamento del rifiuto con l’Università di Catania. Sono tutte attività volte all’innovazione. La nostra fucina di ricerca e sviluppo non è direttamente correlata all’attività consortile. Piuttosto, è legata all’impianto di proprietà che è sempre un valore aggiunto rispetto al processo evolutivo delle modalità di trattamento. Che progetti avete per il futuro? I progetti in Ricerca & Sviluppo, che stiamo sviluppando in collaborazione con l’Università di Catania, sono di carattere innovativo e ci porteranno ad essere la prima realtà in Europa e forse nel mondo a saper trattare il vetro cono dei Crt, separando il piombo dai silicati, eliminando il problema dello smaltimento in discarica. In termini di volumi puntiamo ad aumentare il B2C. L’aumento può avvenire attraverso due strade: o i nostri associati crescono in termini di volume, o trovando nuovi associati. Vi state attrezzando per smaltire i pannelli fotovoltaici? Sì, ci stiamo muovendo sia per acquisire i produttori, sia per quello che riguarda le tecnologie da utilizzare e le macchine per il trattamento dei moduli. Dalle nostre informazioni, posto che la nostra linea di trattamento sarà operativa entro l’estate, e ci consentirà di riciclare praticamente la totalità del pannello, dovremmo essere ancora una volta primi in Italia, e forse in Europa, ad arrivare a quella percentuale di recupero. Sede: Via Aldo Moro 10, 25124 Brescia Tel. 02 47950790 Fax 02 45503700 E-mail: [email protected] Sito internet: www.raecycle.it Presidente: Maurizio Dardi Direttore generale: Piervittorio Trebucchi Comunicazione e marketing: Lorenzo Zubani Il Museo del Riciclo Il Museo del Riciclo (www.museodelriciclo.it) è stato lanciato nel febbraio 2010 da Ecolight, in due anni ha raggiunto e superato i due milioni di pagine visitate, raccogliendo sempre più consensi e registrando un crescendo di interesse tra ar tisti, appassionati d’arte, persone attente all’ambiente o semplici curiosi. Il Museo è nato per creare un circuito di sensibilizzazione sul tema del recupero dei rifiuti, in par ticolar modo i Raee. Si propone di raccogliere online le testimonianze di coloro che, attraverso un’idea, danno nuova vita agli oggetti da buttare. Non è un progetto statico, ma una realtà in costante evoluzione. L’ “Arte del riciclo” diventa un’occasione per spiegare a famiglie, genitori, bambini e scuole come utilizzare in modo nuovo materiali Raecycle è presente su tutta la filiera del ritiro Raee ed è tra i Sistemi Collettivi che hanno volumi di raccolta più grandi. Vanta in tutta Italia circa 3mila piazzole di raccolta. Maurizio Dardi, presidente di Raecycle, ci racconta come nasce e come lavora il Consorzio. Ufficio stampa: [email protected] da riciclo per fare piccoli giocattoli, oggetti per i bambini e per la casa, ma anche creare gioielli, quadri o installazioni. SPECIALE RAEE Luglio/Agosto 2012 ReMedia ecoR’it Danilo Bonato Luciano Teli Ha un raggio d’azione di 360 gradi: si occupa di tutte le tipologie Raee, oltre che di pile, accumulatori e pannelli fotovoltaici. È attivo con progetti di sensibilizzazione e di innovazione verde. Il suo nome è ReMedia. La parola al direttore generale Danilo Bonato. Partiamo con qualche numero. Il Sistema è organizzato per servire 5.500 punti di prelievo distribuiti su tutto il territorio nazionale e gestire circa 40mila tonnellate di rifiuti tecnologici. La nostra caratteristica è che manteniamo buone quote di responsabilità su tutte le categorie di apparecchiature hi-tech. Rappresentiamo oltre 1.200 produttori, tra cui realtà come Apple, Daikin, Dell, Mitsubishi, Panasonic, Philips, Sharp e Vodafone. Eseguite dei controlli sul sistema di raccolta e riciclo? È il nostro punto di forza. Abbiamo sviluppato un sistema che si chiama Value Recycling System. Si tratta di un insieme di procedure, processi e criteri di audit dei nostri fornitori. Miriamo a raggiungere standard qualitativi estremamente alti. Non abbiamo operatori intermedi nel senso che scegliamo noi i fornitori, li qualifichiamo e li controlliamo periodicamente. Grazie ai nostri audit gli impianti hanno sviluppato un potenziale di riciclo superiore al 90%. Quanti impianti avete? ReMedia lavora con 22 impianti in tutta Italia. In Lombardia ne abbiamo tre. In totale, ogni anno, gestiamo 34mila tonnellate di Raee domestici e 4mila di Raee professionali, a cui si aggiungono quasi 1.000 tonnellate di pile ed accumulatori. Inoltre abbiamo recentemente attivato i servizi di riciclo per i pannelli fotovoltaici a fine vita. Che quote avete nella Grande distribuzione? Abbiamo una presenza estremamente qualificata. Expert, Iper, Lidl, Mercatone Uno, EuroSpin, Darty e altri operatori di dimensioni più piccole. Collaborate con qualche Associazione? Tra i soggetti istituzionali che hanno dato vita al consorzio o che lo patrocinano abbiamo Anie, Andec, Ceced, Assogiocattoli, Assorologi, Dismamusica, Ancad, Unidi, Ascomut e Assoprom. Inoltre siamo membri del Weee Forum, la più importante associazione dei sistemi collettivi europei. Ci racconti del vostro Glass Plus. Il nostro focus è ricerca, innovazione e standard di qualità. Glass Plus (vedi box) è un progetto eco-innovation, uno dei progetti di maggior successo finanziati, nel campo del riciclo, dall’Unione Europea. Il vetro proveniente dal tubo catodico viene riutilizzato nell’impasto per fare le piastrelle. E nelle scuole? ReMedia ha promosso un progetto in 500 scuole italiane. In questo modo sono stati raggiunti 20mila bambini. Forniamo un kit che fa leva su due personaggi: un professore pazzo, che sa tutto sul riciclo e un supereroe un po’ goffo. C’è un enorme puzzle che diventa un tabellone di gioco. Una guida spiega all’insegnante come impostare una lezione sui Raee. Poi viene chiesto ai bambini di sviluppare un elaborato sul tema. Abbiamo ricevuto 570 elaborati davvero stupendi, una redemption altissima. Quali sono i problemi ancora da risolvere sul Raee? Sono tanti. Primo su tutti: il Comitato di Vigilanza e Controllo è dimissionario. Non esistono controlli sui produttori, i free rider operano liberamente. Un’altra mancanza del sistema è che non è operativo il registro dei produttori. Non fornisce le quote di responsabilità ai Sistemi Collettivi. È il CdC che si fa carico di ricevere i dati ed assegna le quote. L’Uno contro Uno ha troppi vincoli burocratici e la fuga di Raee verso operatori non qualificati sta diventando una grossa piaga. C’è molto altro ma la lista è lunga… Fatturato 2011. Noi abbiamo un’anima non-profit e quindi più che di fatturato parliamo di contributo versato dai produttori per coprire i costi delle attività. Siamo nell’ordine di 15 milioni di euro. Obiettivi per il 2012. Il nostro stile è sempre stato caratterizzato da una forte spinta innovativa. Questa è anche la nostra mission. Per rendere il settore del riciclo sempre più efficace, efficiente e virtuoso. Sede: Via Messina 38, 20154 Milano Tel. 02 34594611 Fax 02 34594626 E-mail: [email protected] Sito internet: www.consorzioremedia.it www.remediasevizi.it www.remediapervoi.it Presidente: Walter Rebosio (Mitsubishi Electric Europe) Direttore generale: Danilo Bonato Comunicazione e relazioni esterne: Fabrizia Gasperini Ufficio stampa: Beatrice Capute (Business Press) Glass Plus: dedicato al tubo catodico Glass Plus è un progetto, promosso da ReMedia, che si propone di sviluppare una soluzione innovativa ed eco-sostenibile per il riciclo del tubo catodico. Grazie a Glass Plus, il vetro ricavato dal riciclo di Tv a tubo catodico (Crt) a fine vita viene riutilizzato per la produzione di piastrelle in gres porcellanato. L’origine del progetto risiede in un’analisi su scala europea dalla quale è emerso che il mercato dei televisori con tecnologia Crt è in declino, soppiantato dal boom dei Tv Lcd e plasma e si prevede che il flusso di ritorno dei televisori Crt raggiungerà il picco nel 2013. Il problema principale nello smaltimento di questi rifiuti è relativo alla frazione vetrosa, che assomma complessivamente a circa la metà del volume di un intero televisore. Glass Plus vuole essere la risposta concreta alla difficoltà di utilizzo del vetro ricavato dal trattamento dei Tv a tubo catodico. E ha come obiettivo quello di trovare, in ambito europeo, una soluzione efficace per il riciclo del vetro Crt, che garantisca un mercato in crescita e continuativo nel tempo, in grado di assorbire grosse quantità di materiale, creare valore all’industria del riciclo dei Raee ed evitare lo smaltimento in discarica. ReMedia, inoltre, si propone di favorire lo sviluppo del mercato di piastrelle ceramiche prodotte con materiale post-consumer. Il progetto garantisce il raggiungimento dei requisiti standard del Leed (Leadership in energy and environmental design), il rating dell’edilizia sostenibile Usa. I risultati ci sono. GlassPlus ha consentito di realizzare una piastrella ceramica contenente fino al 20% di vetro Crt. In termini ambientali questo significa un risparmio pari al 20% di materie prime non rinnovabili (come il feldspato) rispetto all’utilizzo di piastrelle tradizionali e alla riduzione dell’81% delle emissioni di CO2 nelle fasi di estrazione e trasporto delle materie prime. Collaborano con ReMedia al progetto Glass Plus: Asekol, Sistema Collettivo della Repubblica Ceca per la gestione dei Raee; Meta, leader nelle forniture di impasti ceramici atomizzati per l’industria della ceramica; Refin, azienda di produzione e vendita di piastrelle in ceramica e gres porcellanato, parte del gruppo Concorde; Relight, impianto di trattamento in provincia di Milano, specializzato nel trattamento di Tv e monitor; Vallone, impianto di trattamento in provincia di Roma, specializzato nel trattamento di Tv e monitor. Il Consorzio ecoR’it – Sistema Collettivo per la gestione dei Raee di nuclei domestici e di utenti professionali – si è costituito il 16 dicembre 2005 a Milano, da un gruppo qualificato di aziende attive nel mondo dell’Information Technology. È un Consorzio di natura privata che annovera complessivamente oltre 640 aziende associate nei settori dell’Ict, dell’elettronica di consumo, dei piccoli elettrodomestici e dell’illuminazione. È il direttore generale Luciano Teli, che ha vissuto la sua genesi, a raccontarci le peculiarità e il modus operandi di questo Sistema Collettivo. Cominciamo con un bilancio del lavoro svolto, con particolare riferimento all’anno 2011. Siamo soddisfatti del lavoro svolto e dei risultati conseguiti. Il trend registra un incremento, segnale che sta progressivamente maturando una maggiore sensibilità e attenzione su questo tema. EcoR’it ha confermato la propria azione propulsiva e specialistica nei raggruppamenti R3 (Tv e monitor) e R4 (piccoli elettrodomestici). In termini generali come si sta muovendo il sistema italiano sul Raee? A mio parere, grazie all’opera continuativa svolta dal Centro di Coordinamento, direi che sul fronte dei Sistemi Collettivi e Consorzi si sta svolgendo un lavoro importante. Che può e deve essere migliorato. Ci sono grandi spazi di crescita. In questo contesto, quali i tratti distintivi dell’attività svolta da ecoR’it? Per noi vale un approccio chiaro e trasparente. Che, fin dagli inizi, ha connotato la nostra attività. Il nostro slogan è sempre stato e continua a essere: “No Weee, no fee”. In che senso? EcoR’it garantisce agli associati la certezza di pagare in ragione dei costi effettivamente sostenuti dal Consorzio per il servizio di raccolta e valorizzazione dei propri rifiuti e per le attività consortili e degli organi istituzionali, utilizzando un modello di finanziamento che offre la massima trasparenza dei costi ed evita il ricorso alla visible-fee. Dunque niente eco-contributo alla fonte? Esattamente. Il nostro obiettivo è fornire un servizio. Non ci interessa chiedere neanche un euro in più. Dunque se non ci sono Raee da ritirare per un produttore, questo non deve pagare alcunché. Costi chiari, allineati e corretti. Beh, ma tale prassi è abbastanza unica… Io parlo per il nostro Sistema Collettivo. Ognuno sceglie la strada da seguire. A noi pare che questa s’inserisca in modo coerente con lo spirito della normativa. Eroghiamo una prestazione al costo che realmente sosteniamo. E se residua un valore positivo, esso Sede: Via M. Viganò De Vizzi, 93/95 Centro Direzionale “Il Delta”, 20092 Cinisello Balsamo (MI) Tel. 02 614640.1 Fax 02 61291490 E-mail: [email protected] Sito internet: www.ecorit.it viene restituito completamente al produttore (come nel caso dei Raee It professionali, delle batterie di avviamento al piombo, ecc.) E il Consorzio come si sostenta? I soci, per la nostra attività ordinaria, gestionale e promozionale stanziano un budget di spesa. Che serve a far funzionare le nostre attività e a rendere più efficace e incisivo il nostro lavoro. In quali ambiti operate? EcoR’it gestisce tutte le operazioni di ritiro e trattamento dei Raee domestici e professionali e dei rifiuti di pile e accumulatori. Indubbiamente per noi, oltre al versante consumer, un canale di grande rilevanza è costituito dal mondo B2B. Cosa vuole dire? Che ci sforziamo di proporre e fornire servizi andando a ritirare nelle varie aziende i Raee che hanno da gestire. Inclusi, ad esempio, le società editoriali come la nostra? Certamente. Ma anche gli studi dentistici, per aggiungere un altro esempio. Insomma, il nostro è un servizio aperto e a tutto campo. L’obiettivo è migliorare la qualità della raccolta oltre che i quantitativi. I nostri soci, per storia e vocazione, arrivano dal mondo del printing e dell’It, hanno fin da subito maturato una consapevolezza ecologica legata ai loro prodotti da smaltire. Questo ci permette di generare risultati apprezzabili. Ma non solo. Prego. EcoR’it offre su tutto il territorio nazionale una fitta rete di servizi e soluzioni logistiche evolute organizzando i sistemi di raccolta, trasporto e trattamento in conformità con la vigente normativa ambientale. Svolgiamo infine un ruolo educativo, perché assicuriamo assistenza, consulenza, formazione per tutte le aziende che immettono sul mercato apparecchiature elettriche ed elettroniche o batterie e che, associandosi al Consorzio, potranno usufruire di un servizio preparato ed affidabile e sempre capace di rispondere in merito agli adempimenti richiesti dalla normativa vigente. La sfida legata al cosiddetto Uno contro Uno è ancora tutta da giocare. È una partita importante. Noi sin dal 18 giugno del 2010 siamo online con un sito dedicato, che si chiama proprio www.unocontrouno.it. Lo abbiamo pensato e registrato per tempo. Il nostro obiettivo, anche attraverso questo strumento tecnologico, è diffondere la giusta sensibilizzazione su questa tematica e permettere alle imprese di adempiere correttamente ai propri obblighi. L’Europa chiede al sistema Italia di crescere e performare di più e meglio. Qual è l’impegno di ecoR’it? Il nostro è un impegno che si rinnova. Non è la solita frase fatta. Noi lavoriamo, quotidianamente e concretamente, per migliorare tutta la filiera. Garantendo, innanzitutto, la piena tracciabilità del rifiuto e puntando a una gestione virtuosa del ciclo legato al recupero e al riciclo dei Raee. Lo facciamo valorizzando con forza e trasparenza un’etica del comportamento. Noi siamo fatti così. Presidente: Giulio Rentocchini Direttore generale: Luciano Teli Comunicazione e marketing: Paolo Vimercati Ufficio stampa: Daniela Ruggieri Soci fondatori: Acer, Alpian Italia, Brother, Canon, Cherry, CPF, Dedem, DPS Promatic, Epson, Fujitsu, Kyocera, Lexmark, Metrologic, Olivetti, Ricoh, TA Triumph Adler, Toshiba Tec, Xerox 7 SPECIALE RAEE Luglio/Agosto 2012 European Recycling Platform Ecolamp Fabrizio D’Amico Alberto Canni Ferrari Sono tra i primi in termini di raccolta. La loro presenza spazia in tutta Europa. Alberto Canni Ferrari, country manager della divisione italiana, ci racconta come nasce European Recycling Platform, il suo modo di lavorare e anche alcune iniziative di sensibilizzazione. Domanda iniziale d’obbligo: come nasce ERP? ERP nasce nel 2002, in corrispondenza all’emanazione della direttiva Europea. L’obiettivo era ed è creare un Sistema Collettivo multi-filiera. I nostri soci fondatori sono Electrolux, HP, P&G, Sony. Siamo un Sistema trasversale, ci occupiamo di tutte le tipologie di Raee. Oggi, ai fondatori si aggiungono ulteriori 1819 produttori nei vari paesi, di cui 33 aderenti a livello europeo. Siete presenti ben oltre i confini nazionali… Vero. ERP nasce prima di tutto a livello europeo. Siamo direttamente presenti in 12 paesi: Austria, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Norvegia, Polonia, Portogallo, Spagna, UK, ai quali se ne aggiungerà un’altro a breve tempo. Inoltre, grazie all’adesione al pacchetto Europe Plus, possiamo fornire la conformità in tutti i restanti paesi dell’UE, in Norvegia e in Svizzera. Per i nostri clienti multinazionali rappresentiamo quindi l’interfaccia ideale. Si spieghi meglio. La nostra forza è avere immediata conoscenza di quello che succede nei diversi Paesi. Questo ci permette di fare leva sulle migliori pratiche. I clienti multinazionali hanno tutto l’interesse ad avere un unico interlocutore. Quanti sono i vostri fornitori? Ne contiamo una cinquantina in Italia. Abbiamo impianti dislocati su tutto il territorio nazionale. Altra cosa sono i punti di raccolta. Quelli sono 1924 per i Raee. Per le batterie, invece, possiamo fare affidamento su 871 centri di raccolta pubblici e qualche centro privato. Per quello che riguarda il Raee? ERP Italia ha una quota di mercato pari al 12%. Siamo terzi in termini sia di immesso che di raccolta. Abbiamo raccolto più di 110mila tonnellate dall’inizio del sistema. L’anno scorso 37mila. Ovviamente dobbiamo fare riferimento ai nostri numeri a livello europeo dove, dall’inizio del sistema abbiamo trattato più di un milione e mezzo di tonnellate. Per il sistema Raee vantiamo un preciso sistema di tracciabilità. Abbiamo creato un’interfaccia automatica con il software del CdC Raee. Anche questo ci permette di avere livelli di performance molto elevati. Ad esempio, riguardo il TMI (Indice che misura la puntualità dei ritiri), registriamo risultati mensili che superano il 99%. Che tipo di iniziative promuovete? Ad ottobre 2010 abbiamo celebrato il nostro primo milione di tonnellate raccolte con dei concerti gratuiti in tutti i paesi ERP. Nella maggior parte dei casi, chi portava un Raee entrava gratuitamente. In questo modo l’oggetto da buttare via diventava un pass per l’ingresso. Sfruttiamo spesso questa modalità di “biglietto”. In Italia è stato festeggiato presso l’Alcatraz di Milano coinvolgendo band emergenti con principi ambientali vicini ai nostri e un pubblico giovane, nostro target ideale per le campagne di sensibilizzazione. E campagne pubbliche? Ne abbiamo studiate molte. Significativa la collaborazione con Disney. Soprattutto in occasione del lancio del Dvd di Wall-e e di 8 Toy Story 3. Con queste importanti partnerships sono state organizzate delle giornate speciali di take-back. Questi eventi non si riescono a promuovere sempre con facilità e per questo contiamo sempre sulla disponibilità dei Comuni e sulla collaborazione delle aziende municipalizzate. Quali saranno, invece, le prossime iniziative? È in atto un bel progetto con il WWF sulle pile e sul loro uso, funzione e smaltimento. L’iniziativa coinvolge 18 scuole primarie e secondarie di primo grado nelle città di Arezzo, Bergamo, Macerata, Mantova, Latina e Ravenna. Durante tutto il mese di maggio, ciascuna scuola ha partecipato a una operazione di raccolta delle pile esauste, a conclusione della quale sono stati pesati i raccoglitori e stilate due classifiche: una globale e una per ciascuna provincia. La scuola vincitrice a livello nazionale riceverà in premio una visita guidata per due classi in un’oasi del WWF. Un’altra attività di ERP Italia è il Teachers kit… Ovvero? Il Teachers kit è composto da una bella squadra di personaggi, sei in tutto. Il leader è Capitan Recycle o Recyclingman, a seconda del paese. Con questi personaggi ERP si rivolge anche ai più piccoli. Per il momento, in Italia, sono disponibili degli strumenti online, in versione – ovviamente – bilingue. È il nostro tratto distintivo. Sede: Viale Assunta 101, 20063 Cernusco sul Naviglio (MI) Tel. 02 92147479 Fax 02 92592334 E-mail: [email protected] Sito internet: www.erp-recycling.it www.erp-recycling.org Presidente: Umberto Raitieri Direttore generale: Alberto Canni Ferrari Comunicazione e marketing: Samantha Charalambous Ufficio stampa: Samantha Charalambous Soci fondatori: Electrolux, HP, Procter & Gamble, Sony Il nome dice praticamente tutto. Ossia, quello che è il core business di questo Sistema Collettivo che opera nell’ambito Raee. Si chiama Ecolamp. Pertanto, detiene la leadership proprio nella raccolta di R5 (sorgenti luminose). Ma quali sono le specificità di Ecolamp? Quali le iniziative e le strategie operative? Ne abbiamo parlato con il direttore generale, Fabrizio d’Amico. Com’è andato l’anno di raccolta 2011? Complessivamente bene. Il trend è in rialzo. Vale però la pena ricordare che esiste una ciclicità nel mercato dell’R5. La raccolta registra sempre un calo tra luglio e agosto, poi, a settembre, riprende per svilupparsi nell’ultimo trimestre. Quello che notiamo è che di anno in anno siamo cresciuti parecchio. C’è stata una crescita. Quali sono i vostri canali di raccolta? Ecolamp gestisce circa 1.760 isole ecologiche. Copre circa il 60% di questo raggruppamento. Oltre alla tradizionale raccolta presso le isole ecologiche abbiamo altri due canali importanti: Extralamp e Collection Point. Sono canali volontari di raccolta. In che senso? Extralamp è un canale on demand: un installatore che “cuba” più di 100 chilogrammi di sorgenti luminose può contattarci e richiedere il nostro intervento nel ritiro. I Collection Point sono pensati per installatori e professionisti dell’illuminazione che, invece, non raggiungono la soglia di almeno un quintale di Raee. In questo caso, li possono conferire nei centri di raccolta convenzionati con noi. Attualmente questi centri sono una trentina. Quale il bilancio di queste due iniziative? I dati ci stanno premiando, grazie anche alla sensibilizzazione che abbiamo sviluppato su questo canale di operatori, così come su quello dei grossisti di materiale elettrico, grazie alla partnership con la Federazione Materiale Elettrico. Ad oggi circa due terzi del quantitativo raccolto da Ecolamp deriva da queste iniziative. In termini di comunicazione e divulgazione sul territorio in che modo opera Ecolamp? Il nostro Consorzio fin da subito è stato attivo con la realizzazione di svariate attività, rivolte a informare il cittadino. Quest’anno vantiamo di essere stati tra gli sponsor del Giro d’Italia (vedi box), con la presenza negli Open Village, all’arrivo delle tappe. E’ il luogo ideale perché si è sempre a stretto contatto con la gente. La seconda attività è iniziata ad aprile e andrà avanti per i prossimi tre anni. Si chiama Happylamp. Siamo presenti in quattro musei scientifici e quattro parchi divertimento sparsi sul territorio italiano (vedi box). L’iniziativa prevede alcune attività rivolte al pubblico delle famiglie, e ai bambini. Che poi saranno i consumatori di domani. Qual è la difficoltà più grande che incontrate nella raccolta delle sorgenti luminose? Le problematiche sono svariate e hanno numerose implicazioni. Diciamo che sarebbe auspicabile un maggior contributo da parte degli operatori della Grande distribuzione. In che senso? A mio parere, i cittadini italiani hanno sviluppato una notevole sensibilità sulla materia dei rifiuti. Anche sul versante di quelli elettrici ed elettronici. E’ maturata una coscienza ecologica che dispone di un potenziale di raccolta molto alto. Ad oggi il sistema è troppo complesso. In che modo sarebbe opportuno agevolare la raccolta delle lampadine? Le opportunità non mancano. Forse il decreto Uno contro Zero potrebbe costituire una valida soluzione per evitare che apparecchi e prodotti così piccoli, e dunque anche facili da disperdere in modo non corretto nell’ambiente, diventino pericolosi a fronte di tale atteggiamento. Per concludere, un messaggio ai naviganti. Noi vogliamo lavorare con tutti gli operatori professionali. Ampliando il raggio operativo. Ma vogliamo incrementare le nostre performance anche sul versante dei consumatori. I partner del retail possono svolgere una funzione centrale. Dobbiamo trovare intensificare questa collaborazione. Sede: Via Paleocapa 7, 20121 Milano Tel. 02 37052936-7 Fax 02 37052935 E-mail: [email protected] Sito internet: www.ecolamp.it Presidente: Martinus de Jager Direttore generale: Fabrizio d’Amico Marketing e communications manager: Andrea Pietrarota Ufficio stampa: Alice Fracassi (Conca Delachi) Soci fondatori: General Electric, Leuci, Osram, Philips, Sylvania Happylamp: il riciclo si fa divertente Ecolamp, il Sistema Collettivo senza scopo di lucro per la raccolta e il trattamento delle lampade esauste, si è fatto promotore di una nuova iniziativa: Happylamp. Il progetto, di durata triennale, è stato lanciato a marzo 2012. In partnership con i principali parchi divertimento e musei italiani Ecolamp intende informare la popolazione sulle corrette modalità di smaltimento e le possibilità di recupero delle lampadine fluorescenti esauste. Quattro i parchi di divertimento: Gardaland, Minitalia Leolandia, Oltremare, Mirabilandia. E quattro i musei: A come Ambiente (Torino), Immaginario Scientifico (Trieste), Explora (Roma) e Città della Scienza (Napoli). Il format prevede giochi, momenti ludici, e video animati ideati per coinvolgere e intrattenere il pubblico di famiglie, che visita queste mete d’attrazione. “Rendere il messaggio divertente – spiega Fabrizio d’Amico, Dg di Ecolamp – contribuisce a favorire l’apprendimento. Siamo convinti che, in questo modo, sia più facile comprendere l’importanza di un semplice gesto, come la raccolta differenziata delle lampade, per la salvaguardia dell’ambiente e dell’ecosistema in cui viviamo”. Per l’occasione, Ecolamp ha scelto di introdurre un nuovo e simpatico personaggio animato, Lucius. La nuova mascotte ha fatto il suo debutto con Happylamp, ma accompagnerà il Consorzio anche in futuro. Sulla strada del giro d’Italia Per la prima volta Ecolamp è stato tra gli Sponsor del Giro d’Italia. Sempre presente negli Open Village, animava la festa all’arrivo delle tappe. “Il luogo era l’ideale - sottolinea Fabrizio d’Amico, Dg del Sistema Collettivo - perché L’Open Village si caratterizza per essere uno spazio a stretto contatto con la cittadinanza”. Oltre all’animazione di Voltonio e Bidonia, le mascotte di Ecolamp, il Consorzio ha ideato “Bicicla, misura la tua passione per il RiCiclo”, competizione che ha testato contemporaneamente la conoscenza delle regole del corretto riciclo delle lampadine e la passione ciclistica dei visitatori. Ecolamp, ha poi aderito all’iniziativa “Il Paese più centounico” ideata da Radio 101, che premierà la località, tra quelle posizionate al 101 km di ciascuna tappa, che ha mostrato più accoglienza e folklore nel promuovere il passaggio della Carovana rosa. Per la località vincitrice Ecolamp ha messo a disposizione una serie di lezioni educative che insegneranno e racconteranno ai bambini delle scuole primarie come vadano correttamente raccolte e riciclate le lampade a risparmio energetico. SPECIALE RAEE Luglio/Agosto 2012 EsaGeRaee Francesco Chiesi Un gioco di parole rappresenta una società impegnata su un fronte molto serio e importante per l’intero settore dell’hitech. EsaGeRaee (acronimo di Esa Gestione Raee) è uno dei 16 Sistemi Collettivi di gestione di Raee operanti in Italia: si occupa di trasporto, trattamento, riciclo e smaltimento dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. I suoi obiettivi principali campeggiano in bella mostra nella home page del sito: “Salvaguardare l’ambiente, minimizzando l’impatto e ottimizzando il recupero dei materiali da reinserire nel ciclo produttivo, nel rispetto della normativa vigente (D.lgs 151/2005)”. Nel concreto, l’impegno di EsaGeRaee è quello di stabilire un rapporto equo tra i diversi attori della filiera (produttori, trasportatori e centri di trattamento), ottenendo un risparmio generale per industria e consumatori. E, non meno importante, una migliore salvaguardia dell’ambiente. Per approfondire tutte queste tematiche, HiTech Magazine ha intervistato Francesco Chiesi, direttore generale della società. Come nasce il vostro Sistema Collettivo? Esa Gestione Raee ha origine nel 2011 dalle richieste di un gruppo industriale, e si fonda sulla grande esperienza maturata da parte degli operatori del settore della raccolta e del recupero dei rifiuti speciali in genere. Società specializzate in logistica e centri di trattamento sono le realtà che fanno parte della rete che ha consentito la costruzione del progetto Esa. Qual è la vostra mission? È necessariamente quella prevista dalla direttiva europea in tema di gestione dei rifiuti Raee e non solo.Tuttavia, a noi piace coniugare l’attenzione all’ambiente con quella per le persone che nell’ambiente ci lavorano. Per questo motivo nel nostro Sede: Via di Compiobbi 2/c 50012 Vallina (Bagno a Ripoli) Firenze Tel. 055 696607 Fax 055 696610 E-mail: [email protected] Sito internet: www.esageraee.com Direttore generale: Francesco Chiesi Direttore amministrativo: Debora Ninci Ufficio stampa: Gianni Boddi progetto di lavoro coinvolgiamo aziende e cooperative che da anni operano nel settore del reinserimento lavorativo e socioterapeutico. Che tipi di Raee smaltite? In quali quantità? Raccogliamo e recuperiamo tutti i cinque raggruppamenti Raee (apparecchiature refrigeranti, grandi bianchi, Tv e monitor, Ped, Ce, Ict, apparecchi illuminanti e sorgenti luminose). Per l’anno 2012 siamo assegnatari di circa 5mila tonnellate. Oltre ai Raee, il nostro circuito si occupa anche di tutti i rifiuti speciali, dagli pneumatici alle pile, dagli accumulatori fino all’amianto. Allo stato attuale possiamo contare sulla collaborazione di circa 30 fornitori per la logistica e di 10 impianti per il trattamento. Che cosa ne pensate del Sistri? Una cosa che non serviva e che non funziona. E dell’Uno contro Uno? In questo caso siamo pronti con la micro-raccolta capillare. Se dovesse davvero partire, ne saremmo molto contenti. E delle modifiche al Decreto 151/2006? Proverei a far sedere al tavolo chi opera realmente nel settore. Le principali difficoltà attuali, infatti, derivano dal lavorare giorno dopo giorno all’interno di un sistema non è stato creato da chi meglio conosce il settore. Qual è, in definitiva, il tratto distintivo di EsaGeRaee? Sicuramente quello di aver portato, all’interno del Centro di Coordinamento Raee, una competenza del tutto diversa, che arriva “dal basso”. La preparazione di chi, quotidianamente e da molto tempo, ha imparato a gestire il rifiuto. E i risultati, in termini economici, sono tangibili: nel 2011 il fatturato ammontava a circa 1 milione e 300mila euro in otto mesi di operatività. Dataserv Lorenzo Biddoccu Il suo nome è Dataserv Italia, Sistema Collettivo per la gestione dei Raee B2C e B2B, fa parte integrante di Dataserv Group. In Italia dal 2007, vantano un esperienza a livello mondiale, dagli Usa al Sud Africa. Si occupano in particolare dei raggruppamenti R3 (Tv e monitor) e R4 (piccoli elettrodomestici e apparecchiature informatiche non pericolose). Lorenzo Biddoccu, direttore generale di Dataserv Italia, ci racconta come opera il Sistema Collettivo. Iniziamo dalle origini di Dataserv. Dataserv Group è una società leader nel mercato del recupero e della gestione di apparecchiature elettriche ed elettroniche giunte a fine vita. Grazie a 30 anni di consolidata esperienza di settore, è in grado di offrire una vasta gamma di servizi della massima affidabilità a clienti che operano presso i principali gruppi industriali europei. In quali Paesi siete presenti? Dataserv Group è un’organizzazione privata con sede nel Regno Unito e che collabora in tutta Europa con società, istituzioni del settore pubblico ed enti governativi. Il Gruppo è presente in Paesi come Francia, Germania, India, Italia, Spagna, Sud Africa, Svezia e Usa. In particolar modo, la divisione Dataserv Italia è nata nel 2007 su richiesta di alcuni marchi di informatica, clienti del Gruppo internazionale. La vostra mission? Aiutare i nostri clienti nella gestione della raccolta e trattamento del Raee. Inoltre ci impegniamo a ridurre l’impatto ambientale e sociale nella maniera più efficace possibile. È da considerare il fatto che i soci di Dataserv Italia sono tutti produttori di informatica. Che tipi di Raee smaltite? Siamo operativi per quello che riguarda i soli raggruppamenti R3 (Tv e monitor) e R4 (piccoli elettrodomestici e apparecchiature informatiche non pericolose). Nel 2011 abbiamo raccolto circa 800 tonnellate, distribuite tra Raee domestico e professionale. Da quanti centri di raccolta conferite? I centri di raccolta sono 17, distribuiti dal Nord al Sud. Di quanti fornitori vi avvalete? Il Sistema Collettivo fa riferimento a un General Contractor. Un unico interlocutore che, tramite un network di fornitori, si occupa sia dell’aspetto logistico che di quello del trattamento. Da maggio 2011, inoltre, è stato acquisito un impianto di trattamento. Si spieghi meglio. Dataserv Italia sentiva la necessità di riunire sotto un unico cappello sia la figura del Sistema Collettivo che quella di operatore del trattamento; è importante sottolineare che ci teniamo a mantenere il nostro dna professionale, quindi pur essendoci accreditati come impianto di trattamento per R4, Dataserv non ha intenzione di attrezzarsi, almeno per il momento, di impianti meccanici. Fatturato 2011? 1,54 milioni di euro. L’obiettivo di quest’anno? Essere un Sistema Collettivo significa anche saper proporre un servizio a un prezzo vantaggioso. Questo ci rende sempre più competitivi. Sede: Via Del Lavoro 3, 61040 Sant’Ippolito (PU) Tel. 0721 749245 Fax 0721 746490 E-mail: [email protected] Sito internet: www.dataserv-italia.it Presidente: Thomas Holberg Direttore generale: Lorenzo Biddoccu Comunicazione e marketing: Lorenzo Biddoccu Ufficio stampa: Lorenzo Biddoccu Ecoem Luca Fasolino Ecoem ha un cuore tutto salernitano. Uno dei punti principali della sua mission è quello di promuovere e divulgare i metodi del corretto trattamento dei Raee nel Sud Italia. Una sede distaccata a Milano permette al sistema di mantenere contatti e incontri frequenti con tutti i propri soci. Luca Fasolino, direttore generale, ci racconta le caratteristiche di questo Sistema Collettivo. Quando, come e perchè Ecoem? Ecoem è uno dei 16 Sistemi Collettivi che aderiscono al Centro di Coordinamento Raee. E’ stato fondato nel 2008 da un gruppo di aziende operanti nel settore dell’elettronica di consumo per agevolare l’applicazione sul mercato del D.lgs 151/2005. Ha due sedi in Italia: una a Milano e l’altra a Salerno, al fine di assicurare ai propri soci e interlocutori una maggiore copertura territoriale. Qual è la mission di Ecoem? Promuovere la cultura del riciclo e la salvaguardia dell’ambiente, è lo stile che da sempre ci contraddistingue. Il Sistema Collettivo, in primis, è rivolto ai produttori e importatori di Aee (Apparecchiature elettriche ed elettroniche) e di batterie e accumulatori. Vi occupate di tutti i raggruppamenti di Raee? Certamente. Ecoem è un Sistema Collettivo multiraggruppamento ed è attivo su tutti i raggruppamenti. Da R1 a R5. Il Sistema Raee prevede che i Sistemi Collettivi si prendano in carico la quota di immesso sul mercato dei Soci aderenti. Nel 2011 questa quota è stata circa 700mila chilogrammi. Attualmente Ecoem gestisce 30 ecopiazzole comunali. Vi occupate anche di altri tipi di rifiuti? Operiamo nella raccolta e nel trattamento di pile, batterie e accumulatori. Inoltre, ci occupiamo dei moduli fotovoltaici che, a breve, rientreranno a pieno nell’ambito della normativa Raee. Di quanti fornitori vi avvalete? Dovendo operare in tutto il territorio nazionale il Sistema Collettivo si avvale di oltre 50 fornitori tra impianti di trattamento e logistica, tutti rigorosamente riconosciuti ed accreditati come prevedono le regole operative. Particolarmente delicato è l’aspetto degli impianti di trattamento. Sono tutti selezionati preventivamente dal CdC che si assicura del corretto svolgimento delle pratiche di riciclo e dismissione. Ecoem opera un’ulteriore verifica utilizzando gli impianti più affidabili nel rispetto degli standard qualitativi. Che difficoltà avete avuto? Negli oltre quattro anni di operatività non abbiamo riscontrato particolari difficoltà, anche se in questo periodo, per lo Stato, l’ambito ambientale non è visto come una priorità. Conoscendo i rischi di una gestione Raee non corretta, auspico che ci siano in futuro maggiori controlli su tutta la filiera. In modo da rendere sicuro ed uniforme l’intero sistema, ancora colpito dalla presenza di molti free rider. Fatturato 2011? Circa un milione di euro. Qual è il vostro tratto distintivo? Ecoem non nasce solo come Sistema Collettivo obbligatorio per adempiere alle normative vigenti, ma si configura come un partner qualificato e qualificante per l’attività dei propri soci. Rappresenta, per questo scopo, un consulente a disposizione dei singoli e un partner per la raccolta dei Raee professionali. Il Sistema Collettivo è attivo per trasformare la gestione dei Raee in opportunità di business per i propri associati. Promuovete iniziative di portata pubblica? Il Sistema Collettivo riserva un budget annuale per l’organizzazione e la partecipazione a eventi e manifestazioni che hanno lo scopo di sensibilizzare i cittadini e i consumatori alla corretta gestione dei Raee. Quest’anno abbiamo, per la seconda volta, sponsorizzato il Campania EcoFestival e il premio Best Practicies di Confindustria, uno volto alla sostenibilità e l’altro all’innovazione. Il vostro obiettivo per il 2012? Promuovere la cultura del riciclo. Di riflesso si tratta di incrementare la raccolta dei Raee domestici e professionali, delle pile e degli accumulatori. Inoltre, lavoriamo per accrescere la divisione della Consulenza e Progettazione, a disposizione dei nostri soci e della pubblica amministrazione. In sintesi, migliorare le condizioni di operatività e rendere il Sistema del Raee sempre più virtuoso. Sede: Via V. Monti 8, 20123 Milano Via Irno, 84098 Pontecagnano Faiano (SA) Tel. 800 198674 - 02 45076135 Fax 02 45550206 E-mail: [email protected] Sito internet: www.ecoem.it Presidente: Fabio Fasolino Direttore generale: Luca Fasolino Comunicazione e marketing: Antonluca Cuoco Soci fondatori: Business Company Spa, Otto&Mezzo Sas 9 SPECIALE RAEE Luglio/Agosto 2012 Raee: i dati del mercato italiano RIPARTIZIONE PER RAGGRUPPAMENTO - 2011/2009 (kg) RAGGRUPPAMENTO R1 Freddo e Clima (frigoriferi, condizionatori, congelatori...) R2 Grandi Bianchi (lavatrici, lavastoviglie, cappe, forni…) R3 Tv e Monitor (televisori, schermi a tubo catodico, LCD o al plasma…) R4 Piccoli Elettrodomestici (telefonini, computer, stampanti, giochi elettronici, apparecchi illuminanti, ventilatori, asciugacapelli…) R5 Sorgenti Luminose (lampade a basso consumo, lampade al neon, lampade fluorescenti…) Totale TOTALE 2011 TOTALE 2010 TOTALE 2009 VARIAZIONE 2011/2010 VARIAZIONE 2011/2009 68.432.178 66.182.103 56.962.440 3,40% 20,14% 66.132.447 59.931.099 46.598.104 10,35% 41,92% 84.274.649 81.033.006 57.946.785 4,00% 45,43% 40.288.610 37.400.148 30.882.618 7,72% 30,46% 652.831 19,65% 47,44% 6,00% 34,73% 962.529 260.090.413 804.427 245.350.783 193.042.777 RACCOLTA PRO CAPITE NELLE REGIONI E CENTRI DI CONFERIMENTO REGIONE Valle d’Aosta Piemonte Liguria Lombardia Veneto Trentino Alto-Adige Friuli Venezia Giulia Emilia Romagna Totale Nord Toscana Umbria Marche Abruzzo Lazio Totale Centro Campania Molise Basilicata Puglia Calabria Sardegna Sicilia Totale Sud e isole Totale nazionale 10 RACCOLTA COMPLESSIVA 2011 (KG) POPOLAZIONE RESIDENTE RACCOLTA PRO-CAPITE 2011 KG/AB. VARIAZIONE RACCOLTA 2011/2010 LUOGHI DI RAGGRUPPAMENTO CENTRI DI RACCOLTA 950.731 22.962.333 9.365.236 50.410.852 28.805.421 7.234.254 8.116.444 28.524.691 128.230 4.457.335 1.616.788 9.917.714 4.937.854 1.037.114 1.235.808 4.432.418 7,41 5,15 5,79 5,08 5,83 6,98 6,57 6,44 65,85% -3,54% 34,16% 6,04% 7,81% 0,85% -0,53% 5,86% 0 5 0 17 6 3 1 6 15 277 64 805 444 205 164 356 156.369.961 27.763.261 5,63 6,40% 38 2330 20.162.957 4.669.469 7.000.895 2.935.257 14.240.805 3.749.813 906.486 1.565.335 1.342.366 5.728.688 5,38 5,15 4,47 2,19 2,49 16,82% -28,08% 13,46% 8,69% -14,61% 9 1 1 0 2 148 65 107 24 139 49.009.382 13.292.688 3,69 0% 13 483 15.706.740 683.874 1.183.008 7.782.268 4.731.267 9.518.543 15.105.370 5.834.056 319.780 587.517 4.091.259 2.011.395 1.675.411 5.051.075 2,69 2,14 2,01 1,90 2,35 5,68 2,99 3,47% 5,34% 3,12% 16,75% -6,57% -1,40% 36,07% 3 0 0 3 0 2 3 216 21 38 116 64 113 68 54.711.070 19.570.493 2,80 10,89% 11 636 260.090.413 60.626.442 4,29 6,00% 62 3.449 SPECIALE RAEE Luglio/Agosto 2012 RAEE RACCOLTI DA CIASCUN SISTEMA COLLETTIVO - 2011 (kg) R1 SISTEMA COLLETTIVO Ecodom Raecycle Erp Remedia Ecolight Ecoped Ecorit Ecoelit Apiraee Ecolamp Ridomus *Ecosol Consorzio CCR Dataserv Ecoem Totale R2 R4 R3 R5 Totale 42.058.259 7.967.497 9.729.133 4.813.041 236.070 1.163.970 67.190 4.540 1.091.183 // 1.291.355 4.290 5.650 // // 44.398.040 3.447.764 10.881.465 2.707.170 1.276.842 3.065.706 37.450 16.870 80.070 // // 218.610 2.460 // // // 47.899.168 12.753.656 19.994.661 57.934 75.240 3.279.568 // 25.445 // // 80.340 14.535 90.510 3.592 293.405 1.873.529 3.609.474 6.037.239 15.002.114 6.328.091 4.496.412 1.437.816 173.126 788.401 // 97.631 137.873 1.980 11.520 // 1.338 1.500 18.890 372.157 8.466 14.841 250 4.946 534.343 // 5.635 36 // 128 86.749.704 61.189.296 36.975.227 33.571.001 16.945.117 10.641.473 7.895.461 1.459.476 1.374.770 1.322.744 1.291.355 406.506 160.554 92.490 15.240 68.432.178 66.132.447 84.274.649 40.288.611 962.530 260.090.413 RAEE RACCOLTI SUDDIVISI PER RAGGRUPPAMENTO - 2011 (kg) SISTEMACOLLETTIVO COLLETTIVO SISTEMA Ecodom Erp Raecycle Remedia Ridomus Ecoped Apiraee Ecolight Ecorit Consorzio CCR Ecoelit *Ecosol Dataserv Ecoem Ecolamp Totale Totale SISTEMA SISTEMACOLLETTIVO COLLETTIVO Ecolight Ecoped Remedia Ecorit Erp Raecycle Ecoelit Ecolamp Ecodom Apiraee Consorzio CCR *Ecosol Ecoem Dataserv Ridomus Totale Totale R1 42.058.259 9.729.133 7.967.497 4.813.041 1.291.355 1.163.970 1.091.183 236.070 67.190 5.650 4.540 4.290 // // // 68.432.178 R4 15.002.114 6.328.091 6.037.239 4.496.412 3.609.474 1.873.529 1.437.816 788.401 293.405 173.126 137.873 97.631 11.520 1.980 // 40.288.611 SISTEMA COLLETTIVO Ecodom Erp Raecycle Ecoped Remedia Ecolight *Ecosol Apiraee Ecorit Ecoelit Consorzio CCR Dataserv Ecoem Ecolamp Ridomus Totale SISTEMA COLLETTIVO Ecolamp Ecolight Remedia Ecorit Ecoped *Ecosol Apiraee Erp Raecycle Ecoelit Ecoem Consorzio CCR Dataserv Ecodom Ridomus Totale R2 44.398.040 10.881.465 3.447.764 3.065.706 2.707.170 1.276.842 218.610 80.070 37.450 16.870 2.460 // // // // 66.132.447 SISTEMA COLLETTIVO Raecycle Remedia Erp Ecorit Dataserv *Ecosol Ecoped Ecolight Apiraee Consorzio CCR Ecoem Ecodom Ecoelit Ecolamp Ridomus Totale R3 47.899.168 19.994.661 12.753.656 3.279.568 90.510 80.340 75.240 57.934 25.445 14.535 3.592 // // // // 84.274.649 R5 534.343 372.157 18.890 14.841 8.466 5.635 4.946 1.500 1.338 250 128 36 // // // 962.530 * La società non è operativa da marzo 2011 11