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EQUO COMPENSO:
LA RIVOLUZIONE FRANCESE
Il caso dell’azienda d’oltralpe riapre il dibattito in Italia.
Intervista a Giorgio Rapari, presidente di Assintel,
e Maurizio Iorio, presidente di Andec.
Carta canta
Mezzogiorno
di fuoco
Arrestato il super hacker
napoletano Tex Willer.
Che sfruttava,
a scopo di lucro,
i database di siti
illegali come
Italianshare.
Pistolero
o pistola?
hitechhitech
Alle pagine 4 e 5
periodico quindicinale
anno 3 - numero 11
luglio/agosto 2012
direttore responsabile
Angelo Frigerio
direttore editoriale
Riccardo Colletti
magazine
Parigi: una sentenzaDue
bloccavicende
il pagamentolegali
del contributo
copia privata per la società Imation
scottanti
RETAIL, ELDOM, CONSUMER ELECTRONICS, ICT, MULTIMEDIA
Editore: Edizioni Turbo srl - Palazzo di Vetro - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) - Tel. +39 0362 600463/4/5 - Fax: +39 0362 600616 - Registrazione al Trib. di Milano n° 66 del 1 febbraio 2005 - Periodico quindicinale
Poste Italiane S.P.A. - Spedizione Abbonamento Postale D.L. 353/2003 Conv. in L 46/2004 Art. 1 - Comma 1 - LO/MI - Stampa: Italgrafica - Novara
Intervista a Marco Pierani, responsabile relazioni istituzionali di Altroconsumo
Garanzia: “Siamo pronti
a portare Apple in tribunale”
IN ALLEGAtO
Speciale Raee
Il centro di Coordinamento.
I Sistemi Collettivi.
I numeri del mercato italiano.
Parlano i protagonisti.
Nuovo procedimento dell’Antitrust contro il colosso americano.
Che rischia un’ulteriore multa e lo stop delle vendite. Il commento
dell’Associazione che per prima ha denunciato il caso.
Lo scorso 2 luglio, l’Antitrust ha avviato
un nuovo procedimento nei confronti di
Apple per il mancato rispetto delle norme che regolano la garanzia biennale dei
prodotti.
Dopo la delibera del 21 dicembre, che
le ha comminato una multa di 900mila
euro, l’azienda non si è infatti adeguata in
modo sufficiente alla normativa.
La nuova campagna adv
Beko: un incontro
“fuori dalle righe”
A tu per tu con
Silvia Sassone,
consulente
marketing e
comunicazione
per l’Italia.
A pagina 15
Osservatorio retail
In-store marketing:
la ricetta per il successo
La ricerca condotta dall’agenzia
paolagallas.com fa emergere alcune criticità
legate alle attività nei punti vendita.
Dall’incidenza della comunicazione online
alla preparazione degli addetti.
A pagina 6
HiTech Magazine – che nel numero 2
del 15 febbraio 2012 aveva verificato sul
campo quanto sottolineato dall’Antitrust
- ha intervistato l’avvocato Marco Pierani
(nella foto a lato), responsabile relazioni istituzionali di Altroconsumo, l’Associazione che ha portato il caso davanti
all’Autorità e che da mesi conduce questa
battaglia in prima linea. (...)
Segue a pagina 2
La Convention Touch 2012
Marcopolo Expert mette il cliente al centro
Segue a pagina 14
Dopo l’acquisizione di 12 punti vendita Eldo, il gruppo SGM, guidato da Giuseppe Silvestrini,
delinea la nuova strategia. Che si concentra su azienda, store, canali e persone.
Milano. Una platea di 700 persone. Il
gotha dell’industria italiana dell’elettronica di consumo e la prima linea del proprio management. Con questo sfondo,
lo scorso 12 luglio a Milano, MarcopoloSGM Distribuzione, la catena guidata
da Giuseppe Silvestrini che fa parte di
Expert Italia, ha celebrato la Convention
Touch 2012. All’interno di un quadro
economico e strutturale complicato,
Marcopolo ha voluto ribadire la propria
volontà di proseguire nel percorso di crescita e sviluppo. Prova tangibile è stata
l’acquisizione di 12 punti vendita della
catena Eldo. (...)
Electrolux Rex
Qualità professionale
fra le mura
domestiche
Anteprima Ifa
Berlino città aperta…
alla tecnologia
Una guida a tutte
le novità della fiera.
In arrivo la nuova linea
Ispiration Range.
Da pagina 9 a pagina 12
A pagina 18
1
primo piano
hitech magazine
anno 3 - numero 11 - Luglio/agosto 2012
www.tespi.net
Segue dalla prima pagina
GARANZIA:
“SIAMO PRONtI
A PORtARE APPLE
IN tRIBUNALE”
Ritiene che Apple farà nuovamente
ricorso?
Non solo. Il giorno dopo che l’Antitrust
ha aperto il secondo procedimento, Apple
ha impugnato in appello al Consiglio di
Stato la decisione del Tar sul primo procedimento. È quindi una battaglia che si
gioca su più fronti e su tutti fino ad ora Altroconsumo ha avuto la meglio. Ci costituiremo anche davanti al Consiglio di Stato.
Visto che l’Antitrust ha un’azione limitata, in che modo si può ottenere il
rispetto da parte di Apple della normativa?
Vorrei chiarire che se è vero che l’Antitrust ha sanzioni purtroppo limitate a
disposizione, d’altra parte ha però sempre utilizzato, e non solo in questo caso, i
poteri che gli riconosce la normativa sulle
pratiche commerciali scorrette in maniera molto efficace e puntuale. In ogni caso,
insieme alla prima segnalazione all’Antitrust, abbiamo inviato una diffida preliminare ad inibitoria direttamente ad Apple.
Il Codice del Consumo prevede, infatti,
che, nel caso in cui ci sia un comportamento scorretto da parte di un’azienda, l’Associazione dei consumatori può andare
davanti al giudice ordinario e chiedere di
imporre alla società stessa la modifica di
tale comportamento.
È questo quello che intendete fare?
Attualmente abbiamo intenzione di inviare una nuova diffida, alla prima Apple
ci aveva infatti risposto che avrebbe apportato delle modifiche. Ora li diffidiamo
di nuovo perchè, come l’Antitrust, riteniamo che le modifiche di Apple non siano
sufficienti. Aspetteremo poi che l’Antitrust
concluda questo nuovo procedimento in
senso favorevole ai consumatori. Dopodiché credo proprio che porteremo Apple in
Tribunale. Perché solo davanti a un giudice sarà possibile chiudere davvero questa
partita.
Sul vostro sito date la possibilità ai
consumatori di segnalare eventuali
problematiche capitate con la garanzia
Apple. Avete ricevuto numerose segnalazioni di recente?
Sì, qualche giorno fa avevano superato
le 400. Principalmente sono segnalazioni
di consumatori che si sono visti rifiutare
la riparazione in garanzia, oppure casi in
cui i clienti sono stati fuorviati dalla comunicazione di Apple, che li ha indotti ad acquistare la garanzia commerciale. Ovvero
l’Apple care protection plan.
Perché, a suo parere, Apple non si
adegua alla normativa?
Ritengo che ci sia una mancanza di volontà da parte di alcune multinazionali
americane a rispettare alcune norme tipicamente europee. Come quella relativa alla garanzia legale di conformità, che
deriva da una direttiva comunitaria ed è
diventata legge in tutti i paesi dell’Unione. Ricordo, tra l’altro, che la Commissione europea ha preso una posizione forte
in merito al caso italiano. In una nota del
nuovo procedimento Antitrust si legge che
la Commissione europea ha inviato una
lettera ad Apple, dichiarandosi anch’essa
non soddisfatta delle modifiche apportate
in seguito alle richieste dell’Autorità.
Questa pratica di Apple è quindi diffusa in tutta Europa?
Purtroppo sì. Come Altroconsumo ab-
A cura di Martina Santimone
Marco Pierani
“
Abbiamo intenzione
di inviare una
nuova diffida, perchè
riteniamo che le modifiche
di Apple non siano sufficienti.
Aspetteremo poi che
l’Antitrust concluda
questo nuovo procedimento
in senso favorevole
ai consumatori.
Dopodiché credo
che porteremo
Apple in Tribunale.
Perché solo davanti
a un giudice
sarà possibile chiudere
davvero questa partita
“
magazine
hitech
hitech
RETAIL, ELDOM, CONSUMER ELECTRONICS, ICT, MULTIMEDIA
Il numero è stato chiuso il 19 luglio 2012
(...) Qual è il vostro giudizio in merito
al nuovo procedimento dell’Antitrust?
In qualità di Associazione, avevamo
inviato a fine marzo una lettera all’Antitrust chiedendo di aprire un nuovo procedimento per inottemperanza, visto che
Apple non si era adeguata alle modifiche
richieste dalla prima delibera.
L’azienda, dopo che il ricorso presentato al tar del Lazio era stato respinto
lo scorso 22 marzo, aveva inviato una
documentazione all’Antitrust che specificava in che modo si sarebbe adeguata.
L’Autorità non si è però rivelata soddisfatta delle modifiche messe in atto. E ha
aperto così questo nuovo procedimento,
che auspichiamo possa arrivare - in tempi
rapidi - a sanzionare nuovamente Apple.
Oltre alla sanzione, l’Antitrust in che
modo può far rispettare la normativa?
Purtroppo le armi dell’Autorità sono un
po’ “spuntate” nei confronti di tali colossi.
Per questo motivo, avevamo promosso
tempo fa un emendamento per contemperare le sanzioni al fatturato delle aziende
o al budget dell’operazione commerciale
ritenuta illegittima. Una multa di 900mila
euro, ovvero quella che ha preso Apple lo
scorso dicembre, è infatti una cifra ridicola
per un colosso di tale portata.
Secondo il nuovo procedimento, Apple potrebbe inoltre dover sospendere
la propria attività per un mese...
Questa sanzione, prevista dal comma 12
art. 27, viene in realtà applicata quando si
verifica una “reiterata inottemperanza”.
In questo caso, realisticamente parlando,
Apple rischia solo una sanzione pecuniaria. Anche se, a nostro parere, il loro comportamento si è già reiterato più volte nel
corso del tempo.
Nel caso in cui dovesse però concretizzarsi, in cosa consiste questo tipo di
sanzione?
Si bloccherebbe l’attività di Apple come
venditore. Sia tramite il proprio sito che
nei propri store.
Non sarebbero coinvolti anche gli
altri retailer che vendono prodotti Apple?
No. A meno che si voglia bloccare, come
sarebbe giusto vista la permanente palese
ingannevolezza, la vendita dell’Apple care
protection plan, distribuita anche dagli altri rivenditori. Ma, ripeto, è purtroppo una
situazione remota.
Direttore Responsabile: ANGELO FRIGERIO
Direttore Editoriale: RICCARDO COLLEttI
Editore: Edizioni Turbo Srl
Redazione: Palazzo di Vetro
Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB)
Tel. +39 0362 600463/4/5
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Ufficio di Roma: Andrea Marino: 347/6813787
Registrazione al Trib. di Milano
n° 66 del 1 febbraio 2005
Periodico quindicinale
Anno 3 - n° 11 - luglio/agosto 2012
Stampa: Italgrafica - Novara
Una copia 1,00 euro
2
biamo così deciso di allargare la nostra
azione agli altri Stati. Abbiamo contattato
11 Associazioni di consumatori di altrettanti paesi e, tutti insieme ma ognuno nella propria nazione, abbiamo inviato una
diffida preliminare ad inibitoria ad Apple.
E’ stato importante il coordinamento del
BEUC, l’associazione europea di consumatori di cui facciamo parte, ma ovviamente
Altroconsumo ha giocato un ruolo pivot
poiché il nostro caso era già davanti all’Antitrust nazionale.
E Apple come ha reagito?
Ha risposto in vario modo nei diversi
Paesi. In alcuni casi si sta andando in giudizio. Ci stiamo tenendo in contatto con le
associazioni nazionali per verificare come
evolve la situazione. La nostra battaglia è
solo all’inizio.
Certo Apple trae notevoli benefici da
questa pratica scorretta...
C’è, di certo, un grosso vantaggio commerciale nei confronti dei consumatori,
poiché le informazioni errate permettono ad Apple di vendere un buon numero
di garanzie commerciali. E, se il rischio è
quello di prendere “solo” 900mila euro di
multa, il guadagno è sicuramente più elevato.
Ma la Commissione europea non può
concretamente fare nulla per limitare
quest’azione?
La Commissione non ha uno strumento
diretto per sanzionare le aziende nell’ambito delle pratiche commerciali scorrette. Può solo cercare di rafforzare l’azione
delle varie autorità nazionali o rivolgersi
direttamente ad Apple in un’operazione
di moral suasion. A meno che non si voglia vedere questa pratica come lesiva dal
punto di vista concorrenziale. Cosa che,
almeno in maniera collaterale, è di sicuro.
Apple infatti, come venditore, ha un vantaggio nei confronti degli altri retailer, che
sono obbligati a coprire il secondo anno di
garanzia che la società non riconosce.
Nessun rivenditore si è mai lamentato di questa concorrenza sleale?
Informalmente sì. Ma nessuno ha mai
mosso delle azioni pubbliche. Anche perché il rischio di non vendere più i prodotti Apple è troppo rilevante. Inoltre, c’è
un’ulteriore problematica a discapito del
consumatore. Gli altri rivenditori hanno
tutto l’interesse a vendere molte garanzie
commerciali Apple, in modo da non doversi sobbarcare di tasca propria il secondo
anno di garanzia.
Ma Apple è l’unica azienda a comportarsi in questo modo?
Noi in questo momento stiamo seguendo con attenzione questo caso. Ma sono
purtroppo molte le multinazionali, soprattutto nel settore informatico e delle
tecnologie, che si comportano nello stesso
modo. Cercando di non sobbarcarsi il costo del post vendita. Dovendo cercare di
“ripulire” il mercato, siamo partiti dal più
grosso. Anche perché, finché Apple non
cambierà il suo comportamento, neanche
gli altri faranno lo stesso. Come dicevo,
ci sono strumenti, come l’inibitoria, che
servono a mettere fine a questi comportamenti lesivi e quindi guardano al futuro.
Altri possono avere ad oggetto invece i
rapporti già intercorsi tra Apple ed i consumatori, stiamo lavorando anche su questo.
Poste Italiane S.P.A.
Spedizione Abbonamento Postale D.L. 353/2003
Conv. in L 46/2004
Art. 1 - Comma 1 - LO/MI
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Riccardo Colletti
Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB)
il caso
Di Lara Colombi
e Martina Santimone
Parigi: una sentenza blocca il pagamento del contributo copia privata per la società Imation
EQUO COMPENSO:
LA RIVOLUZIONE FRANCESE
Rien ne va plus. Nulla è più
valido. Lo scorso 15 giugno il
Tribunale di Parigi ha emesso
una sentenza significativa sulla materia dell’equo compenso. Permettendo all’azienda
Imation di bloccare il pagamento della tassa imposta ai
produttori e agli importatori
di prodotti elettronici in grado
di riprodurre o registrare contenuti digitali potenzialmente
protetti da copyright.
Ma che cosa è successo? La
società, che produce e vende
supporti di memoria vergini, ha versato, negli ultimi 10
anni, 40 milioni di euro per copia privata sui supporti venduti ad aziende e professionisti.
Ma la legge europea vieta questi prelievi.
Risale al dicembre 2010, infatti, la sentenza Padawan della Corte di Giustizia Europea
che ha sostanzialmente stabilito che l’equo compenso può
essere applicato solamente
alle persone fisiche e non alle
realtà business. Forte di questo provvedimento, nei primi mesi del 2011, Imation ha
bloccato i suoi pagamenti per
compensare l’eccedenza degli
importi indebitamente versati.
Per costringerla a pagare, Copie France (l’equivalente della
nostra Siae) si è dunque rivolta
alla giustizia francese.
La Corte di Parigi si è pronunciata con un provvedimento d’urgenza, che il giudice ha
emesso sulla base di una conoscenza sommaria dei fatti
di causa. Nell’ordinanza non si
entra, quindi, nel merito della
questione, che sarà oggetto di
un ulteriore provvedimento.
Nonostante questo, la sentenza non intima a Imation di
procedere al pagamento degli
importi dovuti.
In sostanza, si sovvertono i
pezzi strategici sulla scacchiera. Fino a questo momento la
copia privata andava corrisposta agli aventi diritto, per
poi dimostrarne l’applicazione impropria chiedendone il
rimborso. L’ingiunzione ferma
questa logica e permette a un
debitore di non pagare più in
attesa di una decisione in merito.
Questa sentenza potrebbe
essere di esempio per le aziende italiane.
Ma cosa succede, in realtà,
nel nostro Paese?
Da diverso tempo si discute
del famigerato Decreto Bondi
(datato dicembre 2009) che ha
rimodulato il compenso sulla
copia privata in Italia.
Le aziende dell’It e le associazioni dei consumatori hanno portato avanti negli anni
numerose cause per dimostrare l’illegittimità del provvedimento. La più recente è quella proposta da Samsung, con
l’appoggio di Altroconsumo,
Movimento difesa del cittadino, Assoutenti e Cittadinanza
attiva contro il ministero per i
Beni e le Attività Culturali nei
confronti di Siae. Questi ultimi supportati da Anica, Imaie
e Apt.
Nella sentenza datata 2 marzo 2012, il Tar del Lazio ha respinto il ricorso, disattendendo le aspettative di numerose
aziende che speravano così di
veder riconosciuta l’illegittimità della disciplina, in particolare nella parte in cui autorizza le richieste di pagamento
anche per i dispositivi riguardanti l’utenza business.
I giudici amministrativi hanno però riconosciuto che “il
pagamento dell’equo compenso per copia privata (…) deve
farsi rientrare nel novero delle
prestazioni imposte, giacché
la determinazione sia dell’an
che del quantum (ossia, se e
quanto si debba pagare, ndr) è
effettuata in via autoritativa e
non vi è alcuna possibilità per
i soggetti obbligati di sottrarsi
al pagamento di tale prestazione fruendo di altre alternative”. In sostanza, il Tar riconosce che l’equo compenso è una
tassa.
Le aziende italiane continuano diligentemente a pagare gli
importi dovuti anche se questo spesso, a detta loro, genera
delle problematiche.
“Questo obolo è assurdo, anche perché il meccanismo della
copia privata rende le aziende
italiane meno competitive rispetto a quelle europee”, spiega Fabio Zalambani, direttore
di Polonord Adeste, società bolognese punto di riferimento
nel mercato della replicazione.
“I miei concorrenti spagnoli,
francesi e tedeschi vendono
in Italia senza pagare la copia
privata, garantendo un costo
inferiore del 30-35%. Perché
in questo caso spetta all’azienda acquirente contattare e
versare l’importo a Siae. Tale
imposta non dovrebbe esistere nel B2B. Per questo motivo,
vorremmo aprire un tavolo di
confronto con Siae per ottenere un’esenzione”.
A questo si aggiungono altre anomalie. “Il distributore
italiano che vende, percepisce
dalle aziende che acquistano
i supporti l’importo per copia
privata, che poi viene girato
a Siae. I clienti possono poi
chiedere a Siae il rimborso dimostrando che i supporti sono
serviti a scopo aziendale. Ovviamente con tempi biblici. Sarebbe più sensato non pagarla
da subito”, conclude Zalambani.
Esattamente come concesso
dalla recente sentenza francese.
Ma perché allora le aziende
non sospendono i pagamenti
come i “cugini” francesi? La parola a Guido Scorza, avvocato e
giornalista esperto in diritto
legato al mondo dell’It: “È necessario che qualche azienda,
in Italia, si rivolga a un giudice
nazionale per accertare che,
quando viene commercializzato un supporto a scopo professionale, non si deve pagare
alcun importo a Siae. Ricordando quanto stabilito dalla
Corte di Giustizia Europea. Se
questo non dovesse bastare,
l’azienda può rivolgersi direttamente alla sede giudiziale
europea per far ribadire tale
principio”.
Un consiglio che giriamo ai
diretti interessati.
4
Ma dove finiscono
i soldi in Italia?
La questione riguardante l’equo compenso in Italia è ben più ampia e complessa. Il Governo ha deciso nel gennaio scorso di liberalizzare il mercato della gestione e intermediazione dei diritti connessi
(spettanti a case discografiche e artisti per la pubblica diffusione di
musica registrata). Il provvedimento era incluso nel decreto “Salva
Italia” varato dal governo Monti ed era oggetto, lo scorso 16 dicembre, di un ordine del giorno che invitava il presidente del Consiglio e i
ministri a procedere, entro tre mesi, a modificare la normativa in materia “al fine di abrogare tutte le disposizioni contraddittorie che oggi
ostacolano di fatto il libero esercizio dell’attività d’impresa in questo
mercato, così come avviene in tutti i paesi europei ed extraeuropei”.
L’atto parlamentare, promosso da tre deputati del Pd – ossia,
Paola De Micheli, Marco Beltrandi e Rosa De Pasquale - è una delle
conseguenze dell’estinzione dell’Imaie (Istituto mutualistico intrepreti esecutori), avvenuta nel maggio del 2009, e della nascita di un
Nuovo Imaie, attraverso un decreto legge (30 aprile 2010). L’ordine
del giorno approvato alla Camera recitava: “L’attività di gestione collettiva dei diritti connessi al diritto d’autore (...) è un mercato libero
e la presenza di più operatori comporta un abbattimento dei costi
di gestione amministrativi, maggiori efficienze operative e maggiori
volumi di diritti raccolti”.
Una premessa, quindi, particolarmente positiva per i vari attori
del mercato e per il mercato stesso. Se non fosse che, per ben sette
mesi, il governo non ha chiarito i dettagli della questione. Ovvero,
quali diritti andavano pagati, secondo quali criteri e chi – in seconda
battuta – li avrebbe ripartiti. In tutto questo Siae – ovvero l’ente che
dovrebbe ridistribuire i diritti per copia privata – che cosa ha fatto?
Avvalendosi del fatto che, a suo parere, non era possibile individuare
con certezza il soggetto legittimato a incassare tali somme spettanti
agli artisti, interpreti ed esecutori, si è tenuta i soldi. Questo è quanto
emerso da una lettera inviata recentemente alle società Artisti 7607
e Itsright – sorte in seguito all’estinzione dell’Imaie - e al Nuovo Imaie, che avevano rivendicato la ripartizione diretta dei compensi copia
privata. La Siae chiedeva alle suddette parti di trovare un accordo
oppure comunicava che si sarebbe rivolta al ministero per i Beni e le
Attività Culturali per avere indicazioni sui criteri da seguire. In attesa
di far chiarezza, Siae comunicava che avrebbe sospeso “ogni operazione connessa alla ripartizione della quota per copia privata”.
La svolta però è finalmente arrivata. In data 10 luglio, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega
all‘Editoria, in risposta alla interrogazione parlamentare presentata
dagli onorevoli Carlucci e Galletti, ha chiarito che la recente legge che
ha liberalizzato il mercato della intermediazione dei diritti connessi
spettanti agli artisti non ha in alcun modo intaccato la normativa
che disciplina la cosiddetta copia privata. I relativi compensi, pertanto, sia degli artisti audio sia degli artisti video, dovranno continuare
ad essere gestiti collettivamente da Nuovo Imaie secondo la normativa previgente.
Questo è quanto compare sul sito del Nuovo Imaie. Che precisa
inoltre che: “In conformità alle indicazioni del comune Organo di
Vigilanza, la Siae sta disponendo il pagamento in favore di Nuovo
Imaie del compenso di copia privata video di spettanza degli Artisti
Interpreti ed Esecutori, in relazione al 2010”. E le altre società che nel
frattempo erano sorte per raccogliere tali proventi? Dov’è finita la
“famosa” liberalizzazione?
hitech magazine
anno 3 - numero 11 - luglio/agosto 2012
www.tespi.net
“E’ necessario
ripensare
la normativa
in Italia”
“Servono criteri
omogenei
per tutti
i Paesi Ue”
Intervista a Giorgio Rapari,
presidente di Assintel
(Associazione nazionale imprese Ict
di Confcommercio-Impresa Italia)
Parla Maurizio Iorio, avvocato in Milano
e presidente di Andec (Associazione Nazionale
Importatori e Produttori di Elettronica Civile,
aderente a Confcommercio )
Dottor Rapari, qual è la vostra
posizione in merito alla recente
sentenza del tribunale di Parigi inerente la tematica dell’equo
compenso?
Assintel è d’accordo con la posizione espressa dalla maggior parte
dei produttori Ict e di elettronica di
consumo, che ritengono l’applicazione del cosiddetto equo compenso per copia privata assolutamente
iniqua. Di fatto si tratta di una vera
e propria tassa - come riconosciuto
anche dal Tar del Lazio nella sentenza del 12 marzo scorso - che va
a colpire l’innovazione, e che viene
perpetuata proprio in un periodo
di profonda crisi economica del Paese e del settore Ict. Non possiamo
quindi che guardare con speranza
alla nuova sentenza francese che,
seppur non entri nel merito del problema, costituendo un provvedimento d’urgenza, ne modifica in parte lo
spirito e la modalità di pagamento,
lasciando anche aperta la possibilità di un futuro ripensamento. L’auspicio è che, anche in Italia, si possa
vedere a tutta la materia. Pur salvaguardando gli aventi diritto.
Quali sono le principali criticità
della situazione attuale?
Anzitutto, la quota di compenso è
stata determinata in misura elevata
e progressiva sulla capacità di registrazione delle memorie anziché sul
loro prezzo di vendita, tenendo in
scarso conto i trend tecnologici che
vanno verso un’estensione della disponibilità di memoria a prezzi sempre più contenuti.
Che altro?
Il compenso in questione penalizza i device destinati ad un uso
professionale, che sono soggetti
al pagamento dell’equo compenso
che poi potrà eventualmente essere
rimborsato. La disciplina contenuta
nel decreto però, in linea con le disposizioni del diritto comunitario e
nazionale, stabilisce espressamente
la necessità di prevedere esenzioni
in relazione all’uso professionale.
Avvocato Iorio, come valuta la recente
sentenza del tribunale di Parigi?
Ci siamo molto documentati su questo
provvedimento, anche perché, da diverso
tempo, abbiamo instaurato un rapporto
di stretta collaborazione con Secimavi,
un’associazione francese che equivale in
pratica ad Andec. L’elemento interessante
di questa sentenza è che il giudice non ha
ritenuto palesemente infondata la posizione di Imation. Rimaniamo ora in attesa del
giudizio nel merito. Ma, come Secimavi ha
ribadito ai suoi associati tramite una circolare, fino ad allora i produttori francesi
non potranno smettere di pagare il compenso per copia privata sui prodotti professionali.
E in Italia qual è la situazione per
l’utenza professionale?
Nel 2003, abbiamo stipulato insieme ad
Anie e ad Asmi (Associazione di categoria
dei produttori di supporti magnetici) un
accordo con Siae, che è ancora valido in
quanto non è stato sostituito da nessun altro documento. Nel testo di tale accordo si
afferma chiaramente che gli apparecchi e i
supporti professionali non sono assoggettati al compenso. Certo, forse si potrebbero
rivedere le modalità di pagamento e il successivo rimborso, ma riprendere in mano
l’accordo del 2003 vorrebbe dire in qualche modo, implicitamente, confermare la
validità del decreto ministeriale Bondi.
Che è stato invece impugnato da Samsung
e da altre aziende nostre associate. In questo momento, quindi, avviare una trattativa appare poco opportuno.
Quali sono i problemi dell’attuale sistema di contribuzione e quali le vostre
possibili soluzioni?
Premesso che siamo assolutamente contrari a ogni tipo di compenso per copia
privata o altro balzello su apparecchi e
supporti professionali, riteniamo che il
compenso per copia privata, più in generale, debba essere stabilito non in relazione alla capacità di registrazione – come
avviene attualmente – ma in misura proporzionale al prezzo di vendita. In secondo luogo, vorremmo che l’equo compenso
venisse pagato in occasione della transazione tra l’ultimo venditore e il consumatore finale, perché è solo in questo modo
“Esenzione” non significa “rimborso”, per cui la Siae deve stabilire,
attraverso accordi con tutte le categorie di soggetti interessati, i casi in
cui il compenso non è dovuto. Esistono poi differenze tra i vari Paesi che
creano forti distorsioni al mercato e
alla concorrenza.
Come si è mossa la vostra Associazione per far fronte a queste
problematiche?
Purtroppo, secondo principi arcaici contenuti nella legislazione nazionale sulla protezione del diritto
d’autore, datata 22 aprile 1941, il
mondo dei servizi e della distribuzione oggi rappresentato da Confcommercio e a cui Assintel fa riferimento, non è stato considerato a
livello paritetico rispetto a quello
definito come “industriale”. Confcommercio non è stata a suo tempo
ammessa a far parte del comitato
consultivo permanente sul diritto
d’autore, pur rappresentando una
grande percentuale delle aziende
produttrici, importatrici e distributrici di prodotti hi-tech.
Vi siete comunque mossi in altre
sedi?
Abbiamo portato avanti, seppur
con difficoltà, azioni di lobbying
verso le istituzioni coinvolte, in particolare verso il ministero dei Beni
Culturali e il Comitato per il diritto
d’autore stesso. Per quanto riguarda la Siae, sono da mesi chiusi nella
loro “torre eburnea” senza contatti
con la controparte. Per quanto ne
so, infatti, attualmente, non ci sono
aperti canali di dialogo né con Confcommercio, né con l’intera organizzazione di Rete Imprese Italia. Certo, non è un bel segnale, ma tant’è:
ne terremo conto nelle nostre prossime mosse.
Quali azioni intraprenderete in
futuro?
Ci coordineremo maggiormente
con le associazioni che fanno riferimento a Confindustria, con le quali
condividiamo gli stessi obiettivi in
questo e altri settori inerenti l’Ict.
5
che è possibile sapere se l’acquirente è un
consumatore professionale o meno. Così
si potrebbe anche evitare che un’utenza
business debba prima pagarlo e poi farselo rimborsare. A nostro parere, sarebbe
opportuno inoltre che, a livello europeo,
venisse istituito un organismo tecnico permanente che, in modo unico e omogeneo
per tutti i paesi dell’unione, possa stabilire quali prodotti pagano il compenso e, se
sono prodotti polifunzionali, in che misura lo pagano. In questo modo avverrebbe
tutto in modo molto più ordinato e non ci
sarebbero svantaggi competitivi.
Come associazione, quali iniziative
state portando avanti in questo ambito?
Ricordo, seppure incidentalmente che
io, in qualità di presidente di Andec, faccio
parte di un comitato ministeriale tecnico
per la copia privata che era stato istituito con un decreto del precedente governo
e che è ancora valido. Se questo comitato
si riunirà, forse si riuscirà a fare qualche
timido passo in avanti almeno quanto in
merito all’identificazione dei prodotti interessati e forse anche alla soluzione dei
problemi legati ai prodotti professionali.
Stiamo inoltre seguendo un tentativo di
mediazione europeo portato avanti dal
per conto della Commissione Europea dal
Sig. Antonio Vitorino, incaricato dallo stesso Barroso. Vitorino sta cercando di realizzare una mediazione tra tutti i soggetti
interessati, ivi compresi naturalmente i
produttori di apparecchi di registrazione
e di supporti ed i produttori di contenuti,
con l’obiettivo di armonizzare in qualche
modo a livello europeo il compenso per la
copia privata. Per questo motivo ha realizzato un questionario per raccogliere le posizioni delle varie parti in causa. Anche noi
abbiamo dato il nostro contributo come
Associazione, riassumendo nel testo inviato le nostre posizioni in merito. Siamo poi
in contatto con altre associazioni europee.
Oltre alla francese Secimavi, stiamo cercando di istituire dei contatti con Spagna
e Germania. Non escludiamo, infine, anche
iniziative giudiziarie nel campo dei supporti professionali. Ma vorremmo tenerla
come ultima ratio, perché preferiremmo
ottenere una soluzione politica.
focus on
Osservatorio Retail
hitech magazine
anno 3 - numero 11 - luglio/agosto 2012
www.tespi.net
Due vicende legali scottanti
In-store marketing:
la ricetta per il successo
La ricerca condotta dall’agenzia
paolagallas.com fa emergere alcune
criticità legate alle attività nei punti vendita.
Dall’incidenza della comunicazione online
alla preparazione degli addetti.
Cosa pensano le insegne retail del marketing in store? Quali sono
gli elementi su cui puntare nelle strategie di vendita? Quali iniziative innovative possono essere adottate per attirare un numero maggiore di consumatori? A queste e ad altre domande hanno provato
a rispondere 12 top manager delle principali insegne della distribuzione specializzata e vendor del settore, intervistati in occasione
della ricerca condotta dall’agenzia paolagallas.com e presentata
all’interno dell’Osservatorio Retail lo scorso 4 luglio a Milano.
Dalle interviste effettuate è emerso che le operazioni di trade
marketing, in un periodo di grande difficoltà come quello attuale,
stanno dando un grande aiuto nel recuperare marginalità. Questo
perché, a fronte di un calo della pedonabilità, migliorano il tasso di
conversione delle visite in vendite e innalzano il livello dello scontrino medio.
Ma sono state rilevate anche diverse criticità. Risulta infatti necessaria una maggiore collaborazione tra vendor e retailer, per
progettare azioni condivise e targetizzate. Inoltre, gli investimenti
in trade marketing devono focalizzarsi di più nella promozione del
brand, dell’innovazione e dei contenuti tecnologici.
A seguito della presentazione dei risultati della ricerca, si è svolta una tavola rotonda condotta da Cristina Lazzati, giornalista del
Gruppo Il Sole 24 ore, a cui hanno preso parte Roberto Omati, direttore commerciale di Expert Italy, Ubaldo Mussoi, direttore generale del Gruppo CO-Pre CO.V.E., Luca D’Alba, direttore acquisti
di Unieuro-Dixons Retail e Davide Borghese, senior manager trade
marketing & category development di Philips.
Tra le varie tematiche trattate, il canale online e la sua ripercussione sulle vendite in negozio. “Esiste una componente elevata di
consumatori che si informano su Internet. È quindi fondamentale
essere presenti anche su questo canale. Attualmente le politiche di
vendita del nostro gruppo d’acquisto vengono decise dalla centrale,
ma viene riservata ancora molto autonomia ai soci”, ha dichiarato
Roberto Omati, direttore commerciale di Expert Italy. “Alcuni di loro
sono molto attivi in questo campo, come Marco Polo shop, diventato un vero punto di riferimento dei consumatori”.
E la comunicazione del retail ai propri clienti? “In passato i ruoli
erano ben chiari: era l’industria a occuparsi della comunicazione.
Ora invece siamo noi, in qualità di distributori, ad esserci presi il
compito di trasmettere al mercato le informazioni necessarie, perché le aziende non lo fanno più”, ha affermato Ubaldo Mussoi, direttore generale del Gruppo CO-Pre CO.V.E. “Dobbiamo però cominciare a comunicare in modo diverso. Noi, ad esempio, lo scorso anno
abbiamo realizzato un catalogo dedicato ai grandi elettrodomestici,
senza utilizzare il metodo dei “prezzi urlati” tanto abusato nei volantini, e lo abbiamo distribuito nella nostra zona di competenza”.
Del resto, “Gran parte delle scelte si fa nel punto vendita”, ha evidenziato Roberto Omati. “È importante quindi che il personale sia
ben preparato e in grado di convincere il cliente a spendere di più.
Le attività vanno però pianificate tutti insieme, sede centrale, soci e
industria, affinché siano realmente efficaci”.
Talvolta, però, questo approccio fa emergere delle problematiche.
Come ha sottolineato Luca D’Alba: “Capita di trovarsi con progetti
decisi in sede europea e non adatti alle diverse tipologie di punti
vendita presenti nel nostro Paese. Gli stessi strumenti di store marketing non vanno bene per tutti. Queste iniziative non dovrebbero
essere preconfezionate e poi adattate ai singoli punti vendita. Semmai dovrebbe avvenire il processo inverso”.
Per concludere, non si può trascurare l’importanza della formazione. Prosegue D’Alba: “Mutuando l’esperienza dei colleghi del
nord Europa, abbiamo creato il progetto formativo Uniexpo. Siamo
riusciti con questa iniziativa, partita nel 2011 e replicata nel 2012,
a coinvolgere tutti la nostra forza vendita, aumentando il livello
di competenza dei nostri venditori e dando la possibilità all’industria di incontrare in una volta sola tutto il personale. La risposta in
termini organizzativi è stata sorprendente: ha partecipato il 90%
dell’industria, mentre i venditori sono stati più di 120 nel giro di
dieci giorni”.
Martina Santimone
Considerazioni generali sulle attività in store
“Nell’ambito dell’in-store marketing l’industria del nostro settore è in ritardo”.
(Pierluigi Bernasconi, Mediamarket)
“Ritengo che le iniziative in store siano uno degli investimenti principali in comunicazione: le attività sul punto vendita
incidono per circa un 30% sull’investimento pubblicitario. Anche in questa fase di contrazione delle risorse non abbiamo
previsto tagli su questo fronte”.
(Claudio Lamperti, Panasonic)
“La comunicazione istituzionale ha costi rilevanti e l’industria preferisce riversare quote di budget sulla comunicazione trade”.
(Fabio Godano, Unieuro)
“Il 20% dei prodotti fa l’80% del business. Perché, quindi, non ridurre l’esposizione e concentrare le risorse
per valorizzare le categorie più interessanti?”.
(Oscar Corio, Dixe)
Strumenti che funzionano
“Le operazioni più impattanti sono quelle che prevedono aree di dimostrazione con lavatrici in funzione, ferri da stiro che
vengono utilizzati da promoter, per far venire in contatto il consumatore con la realtà del prodotto”.
(Stefano Belinghieri, Gre-Trony)
“È molto utile la personalizzazione del display, perché può essere paragonata alle operazioni di advertising. Il promoter infatti
interviene solo in alcuni week-end programmati, mentre una buona esposizione dura tutto l’anno”.
(Claudio Lamperti, Panasonic)
Gli errori da evitare
“La presenza di più promoter di aziende diverse porta a un’eccessiva pressione sui consumatori.”
(Claudio Lamperti, Panasonic)
“I promoter spesso hanno conoscenze molto verticali sul loro prodotto ma non hanno una visione più ampia
dell’offerta complessiva del mercato”.
(Pierluigi Bernasconi, Mediamarket)
“A volte gli interventi dell’industria hanno poca visibilità perché le aziende non ci danno la possibilità di programmare la loro
presenza nelle nostre iniziative di comunicazione. Come gruppo abbiamo anche il problema di iniziative prese localmente da
rappresentanti che vanno sui nostri punti vendita e in accordo coi titolari creano corner o altre iniziative. Sono azioni che non
possono essere supportate in modo corretto”.
(Carlo Alberto Lasagna, Expert)
Il ritorno sugli investimenti
“Il processo d’acquisto, soprattutto per prodotti di costo alto o medio-alto, non avviene mai ‘one shot’. La presenza
del promoter aiuta, ma gli elementi che determinano la vendita vanno dall’attrattività del punto vendita e dell’insegna,
alla reputazione, ai prezzi, alla proposta commerciale. Il contributo del promoter è quindi importante per la conoscenza
del prodotto, ma difficilmente misurabile”.
(Pierluigi Bernasconi, Mediamarket)
“Non ha senso misurare i risultati come per una comune attività di canvass: le attività di marketing sono perdenti se misurate
con la logica delle vendite”.
(Roberto Cuccaroni, Euronics)
“La presenza del promoter porta a un incremento del sell out qualitativo: con la promozione si vendono prodotti di primo
prezzo, ma quando c’è il promoter riusciamo a vendere prodotti di qualità”.
(Oscar Corio, Dixe)
“I risultati sono straordinari nelle prime due settimane del mese, poi si riducono considerevolmente.”
(Ubaldo Mussoi, Gruppo CO-Pre CO.V.E)
Integrazione online e offline
“La formula di semplice ritiro sul punto vendita di quanto ordinato online è perdente, perché non genera valore. Una volta
portato il cliente sul punto vendita per il ritiro, dobbiamo creare valore attraverso la vendita di accessori o di servizi”.
(Carlo Alberto Lasagna, Expert)
Da sinistra: Davide Borghese, Cristina Lazzati, Luca D’Alba, Ubaldo Mussoi e Roberto Omati
6
anteprima IFA
hitech magazine
anno 3 - numero 11 - luglio/agosto 2012
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Acer
Hall 12/101
Novità: Ultrabook Aspire S7, Aspire AIO 5600U e
7600U, Iconia Tab A510 e Ultrabook Aspire M5.
Eventi: conferenza stampa venerdì 31 agosto.
Asus
Sarà presente al di fuori degli spazi della fiera.
Avenir Telecom e Beewi
Hall 9/307
Novità: l’azienda parteciperà ad Ifa con un’ampia gamma
di prodotti che spazierà dai caricabatterie, alle custodie
protettive fino agli speaker audio. Saranno presentati, con
il marchio OXO Platinum, accessori per telefonia mobile e,
in particolare, lo speaker in miniatura Oxo Speaker Fun,
che permette di ascoltare e condividere musica da diversi
dispositivi (MP3 player, smartphone, tablet). A questo si
aggiungeranno numerosi accessori fashion Rebecca Bonbon per cellulari.
BaByliss
Hall 7.1C / 101
Presenti in fiera dall’Italia: dal 3/9 al 5/9 Giancarlo Pugnaghi (sales marketing manager)
Novità:
• Asciugacapelli Professionale PRO SILENCE – 6611E/
6611YE da 2200 W. Motore professionale che garantisce
una lunga vita dell’apparecchio e il 50% in meno di rumore. Sei velocità a seconda del tipo di capello e di sensibilità.
Tasto aria fredda. Beccuccio professionale 6mm. Made in
Italy. Disponibile nei colori nero lucido e giallo.
Ifa 2012: in scena dal 31 agosto al 5 settembre
Due vicende legali scottanti
Berlino città aperta…
alla tecnologia
Una guida ìa tutte le novità della fiera. Azienda per azienda:
le location, i manager presenti, i prodotti e gli eventi.
Televisori, ultrabook, tablet, smartphone, tecnologie studiate per semplificare la vita di tutti i giorni integrando controlli sempre più immediati a una
maggiore efficienza energetica.
Anche quest’anno Ifa, la maggiore fiera di settore,
mostrerà in anteprima le innovazioni e i prodotti
che caratterizzeranno i mesi a venire, riunendo in
un unico appuntamento società di produzione, trade e consumatori.
L’edizione 2012 si presenterà su un’area ancora
più ampia rispetto al passato. Oltre a tutti i gros-
si nomi di consumer electronics ed eldom, saranno presenti numerosi nuovi espositori. Anche due
tra le aree di più recente creazione, Ifa iZone e Ifa
eLibrary, verranno ampliate. L’area Ifa TecWatch,
in particolare, mostrerà la E-House, un modello di
ambiente domestico completamente connesso e integrato con le nuove tecnologie. In attesa dell’inizio
della fiera, che andrà in scena a Berlino dal 31 agosto al 5 settembre, in questa Anteprima passeremo
in rassegna protagonisti, prodotti, highlights e novità di Ifa 2012.
9
• Piastra Ultra Silm Professional ST287E. Dal design curvo
ed ultra slim (120x24mm) la piastra permette una perfetta lisciatura ma anche di creare ricci e volume. Grazie
all’I temperature technology, il riscaldamento è immediato. Cinque posizioni di temperatura a seconda del look
scelto: 130-155-180-205-tasto Turbo 230°C. Massima
protezione del capello grazie al rivestimento in titanium
ceramic. Per una maggior protezione e un effetto morbido
la piastra genera ioni.
• Asciugacapelli Professionale 6630E da 2000W, piastra
Ultra Slim Professional ST270E Liscia e arriccia e piastra
Ultra Slim Professional ST289E Wet & Dry.
Beko - Arcelik
Novità:
• Forno OIM 25901 X applica la tecnologia “InnovaChef”
con un libro di cucina a colori digitale con 82 ricette preprogrammate e la possibilità di caricare ulteriori idee di
cottura grazie alla connessione Usb.
• Frigorifero GNE 114612 X che simula la freschezza in
natura. È dotato di ioni a carica negativa che evitano la
formazione di batteri. Inoltre la tecnologia “Blue Light”
protegge il livello di vitamina C delle verdure.
• Lavastoviglie DIN 5838 FX30 dispone di un filtro esclusivo con un meccanismo autopulente.
• Lavatrice WMB 81466, con un risparmio energetico
fino al 30 % in più rispetto a una classe A + + + e l’asciugatrice DPU 8396 X, con una pompa di calore da 8 kg che
permette di risparmiare fino al 10% in più rispetto a
prodotti di categoria A + + +.
Segue
anteprima IFA
Candy
Huawei - divisione Device
Come ogni anno, Candy Group non sarà presente all’interno dei padiglioni dell’Ifa di Berlino. Tuttavia, nelle stesse
date verrà allestito, dalla filiale tedesca, uno spazio dedicato a Candy e Hoover nelle vicinanze della fiera, con navette organizzate a disposizione di clienti e buyer che vorranno visitare lo show room su appuntamento. L’orario di
apertura sarà indicativamente dalle 9 alle 22.
Hall 9/314
Eventi: il 30 agosto è in programma una conferenza stampa.
LG Electronics
Hall 11.2
Cellular Italia
Hall 3.2/136
Presenti in fiera dall’Italia: tutto lo staff aziendale.
Clatronic
Hall 25/137
Presenti in fiera dall’Italia: Luca Mattarello (general
manager Clatronic Italia - luca.mattarello@clatronic.
it - 348.4430616), Gabriele Paoloni (responsabile commerciale Clatronic Italia - [email protected]
- 348.2205738), Paolo Bruno (responsabile vendite Clatronic Italia - [email protected] - 348.1321608),
Massimo Rocchi (NKA Clatronic Italia - massimo.rocchi@
clatronic.it - 348.2233129).
Novità: presentazione nuove linee e packaging AEG, presentazione nuovi prodotti, lancio promozioni su prodotti
AEG, di cui si festeggia il 125 anno di attività.
De' Longhi
Hall 6.1/101
Epson Europe
Hall 21/103
Novità: lo stand sarà prevalentemente dedicato a presentare le soluzioni Epson per Home Cinema, Home Entertainment e Gaming; oltre a un’area dedicata i prodotti
inkjet per la stampa in ufficio e in mobilità.
Garmin
Hall 9/203
Haier
Hall 3.1/103 per il Bianco
Hall 3.2/134 per il Bruno
Hisense International
Hall 25/160
Dibiottanta
Hall 17 / Booth 125
Presenti in fiera dall’Italia: Stefano Bonfanti (general
manager) - Sabrina Biagini (export sales manager) - Mauro Ghirardi (direttore commerciale) - Riccardo Vianini
(sales manager Italia) - Raffaella Aprigliano (responsabile
licensing & PR) - Maowei Zhang, Aldo Forno, Ferdinand
Mauricio (buyer-PM) - Elena Formaggio, Nicolò Berti (designer)
Novità: i brand presenti (non ancora definitivi) sono Muvit (Ascendeo), CellyDesign, Maloperro, Lamborghini.
Dyson
Hall 4.1/204
Presenti in fiera dall’Italia: Daniela Pighini (MD Dyson
Italia), Eliana Bertrand (PR manager - eliana.bertrand@
dyson.com)
Novità: presentazione in anteprima dell’ultima innovazione della tecnologia Dyson per il floorcare .
Eventi: conferenza stampa il 31 agosto alle ore 12. Saranno presenti: Max Conze, ceo Dyson, e Nichola Sheargold,
ingegnere Dyson.
EmporiaTelecom
Hall 9/309
Presenti in fiera dall’Italia: Mauro Invernizzi (country
director Italia - [email protected])
Novità: protagonisti della manifestazione saranno emporiaCLICK ed emporiaCONNECT. Tra i nuovi prodotti, emporia presenterà i cellulari emporiaSOLIDplus, emporiaSAFETYpremium ed emporiaELEGANCEplusGPS.
hitech magazine
anno 3 - numero 11 - luglio/agosto 2012
www.tespi.net
Presenti in fiera dall’Italia: Gianluca Di Pietro (general manager - gianluca.dipietro@hisenseitalia.
it - 335.1742404), Andrea Anelli (sales manager retail
channel - [email protected] - 334.6075135),
Tatiana Pampalone (marketing manager - t.pampalone@
hisenseitalia.it - 334.6105929)
Novità: Smart Tv, 3D Tv, Google Tv boxes, tablet, frigoriferi Smart e smartphone.
HoMedics
Hall 3.1/105
Presenti in fiera dall’Italia: Stefano Godio (amministratore delegato Gruppo HoMedics Italia), Massimo Mucciolella (direttore commerciale Gruppo HoMedics Italia)
Novità:
• Categoria massaggio: CBS-2000H - seduta shiatsu, SP19H - cuscino shiatsu con telecomando, SP-1000H - cuscino shiatsu con testine in gel, EL-300 - poltrona massaggiante di design (quattro tipi di massaggi disponibili)
• Categoria prodotti sensoriali: Iluminé ILS-ASN - scultura di fuoco modello Aspen, Iluminé ILS-MAL - scultura di
fuoco modello Malibu
• Categoria trattamento aria: AR-29, purificatore d’aria
con filtro HEPA e dotato di Luce UV-C per uccidere germi,
batteri e virus
• Categoria bellezza/cura della pelle: Tanda, linea composta da tre prodotti che utilizzano l’energia generata dalla
luce Led per eliminare acne, brufoli e segni dell’età
• Categoria epilazione permanente: ME 2.0 - epilatore di
terza generazione che combina la tecnologia a luce pulsata (IPL) con quella a radio frequenza (RF)
• Categoria diagnostica: No Pain 3D - antidolorifico elettrico autoadesivo che utilizza la tecnologia TENS (elettrostimolazione nervosa transcutanea) per la cura del dolore,
TheraP - dispositivo medico clinicamente testato per alleviare varie tipologie di dolori tendinei e muscolari.
Presenti in fiera dall’Italia: Claudio Castellano (Home
Entertainment marketing manager)
Novità: LG esporrà a Ifa 2012 il proprio Tv Oled da 55
pollici. Il modello vanta le tecnologie 4-Color Pixels e Color Refiner, che regalano colori più consistenti, naturali e
accurati. Lo schermo offre un altissimo contrasto e una
velocità di aggiornamento di 0.02ms, 100 volte più veloce
rispetto agli schermi convenzionali. Spesso soli 4 millimetri, il Tv Oled è incredibilmente leggero e può essere
appeso su qualsiasi parete. Unisce l’innovativa tecnologia
Cinema 3D e le funzionalità Smart Tv per un’esperienza
di intrattenimento sempre più completa. Inoltre, leggeri e
confortevoli occhiali senza batteria permetteranno di gustarsi film e video tridimensionali con la massima comodità. In aggiunta alle avanzate funzionalità 3D, il Tv Oled
dispone di un’ampia gamma di servizi e contenuti premium, con oltre 1.200 applicazioni fruibili tramite Smart
Tv. Attraverso la funzione Smart Share Plus è inoltre possibile accedere a ulteriori contenuti presenti su dispositivi
esterni.
Loewe
Hall 6.2/ 201
Presenti in fiera dall’Italia: Paolo Pozzi (marketing manager - [email protected]), Giuseppe Pellegrino (sales
manager - [email protected])
Novità: nuovo Loewe Individual, sistema di Home Entertainment. Il nuovo Loewe Individual offre oltre un milione di possibilità di personalizzazione, una nuova interfaccia grafica ancora più intuitiva, un hard disk integrato
da 750 GB, il collegamento in rete intelligente con tablet
e smartphone, il design Loewe minimalista ed elegante e
un perfetto home entertainment grazie all’ampia scelta di
configurazioni audio.
Eventi: conferenza stampa 30 agosto presso lo stand Loewe, orario da confermare.
Marley
Hall 1.2/121
Presenti in fiera dall’Italia: Stefano Godio (amministratore delegato Gruppo HoMedics Italia), Massimo Mucciolella (direttore commerciale Gruppo HoMedics Italia)
Segue
anteprima IFA
Meliconi
Hall 25/114
Presenti in fiera dall’Italia: Antonio Buccarella (direttore commerciale) - Cel. 335.7016079
Novità: tra le referenze in mostra allo stand ci saranno le
affermate linee di supporti per Tv Stile (da parete) e Ghost
design (da terra). Tra le novità in lancio saranno presenti la nuova linea di cuffie per Tv, per la prima volta sul
mercato a marchio Meliconi, il pratico Digital for Sky e il
Control Tv digital, che andranno ad integrare la già vasta
offerta di telecomandi universali dell’azienda bolognese,
e il Tv Light, un kit di illuminazione Led compatibile con
qualsiasi Tv.
Miele & Cie. KG
Hall 2.1/101
Presenti in fiera dall’Italia: Stefano Liverani (Trainig
Manager )- [email protected] - Cel. 335.7872795
Novità: I prodotti principali saranno forni a vapore per la
cottura, la nuova linea di aspirapolvere S8 e le lavabiancheria.
Eventi: conferenza stampa il 29 agosto alle 12.00 al Miele
Café presso lo stand. Possibile meeting con i buyer tra il 31
agosto e il 5 settembre.
Necchi
Hall 8.1/115
Presenti in fiera dall’Italia: Paolo Rossi (responsabile Acquisti &Marketing) – [email protected] – Cel. 347.0354671
Novità:
• Presentazione della gamma Europea dei prodotti a marchio Necchi.
• Presentazione progetto Necchi International.
• Serie Toyota Superjeans mod. SJ15WE- SJ26-SJ34.
Netgear
Hall 12/102
Presenti in fiera dall’Italia: nessun membro del team
italiano.
Novità: presentazione dei prodotti con tecnologia
802.11ac. La rivoluzionaria Quinta Generazione del WiFi
(5GHz) consentirà di raggiungere velocità gigabit anche
per connessioni multiple senza fili, triplicando le performance del precedente standard 802.11n. In primo piano
R6300 – Router Wireless 1750 Mbps e R6200 – Router
Wireless 1200 Mbps.
Panasonic
Hall 5.2
Presenti in fiera dall’Italia: Claudio Lamperti (amministratore delegato) e Roberto Masserini (corporate planning & communication manager)
Eventi: conferenza stampa mercoledì 29 agosto dalle ore
15 alle 16 presso lo stand.
Philips
Hall 22
Presenti in fiera dall’Italia: Alessandra Ferrara (senior
PR Manager Philips Consumer Lifestyle) - [email protected] - Cel. 335.6446707
Polti
Hall 3.1/107
Presenti in fiera dall’Italia: Fabrizio Brusa (export area
manager), Giancarlo Fabiano (commercial director Italian
market - da sabato 1 a lunedì 3 settembre), Daniela Pavesi
(marketing director - da sabato 1 a lunedì 3 settembre)
Novità:
• Sistemi stiranti con caldaia con autonomia illimitata: Vaporella Forever 1800 Eco Program, 1600 Eco, 610, 630,
625 Pro, 650 e 670 Eco.
• Pulitori a vapore: Vaporetto Go dotato di tracolla e comoda base dove riporre gli accessori, Vaporetto Action scopa a vapore pronta in 30 secondi, ideale per igienizzare i pavimenti e i tappeti di casa.
• Scopa elettrica: Cinderella Trio - ricaricabile cordless e
senza sacchetto. Vanta tre funzioni: per pavimenti duri,
per tappeti grazie alla spazzola rotante, aspirabriciole.
• Macchina del caffè: Kubox - compatta ed elegante, funzionante con capsule AromaPolti.
Remington
Hall: 3.1/104
Presenti in fiera dall’Italia: Walter Valli (direttore commerciale)
Novità:
• Linea Keratin Therapy. Utilizza la più recente tecnologia
per una massima protezione dei capelli, trasformando la
messa in piega in un autentico trattamento di bellezza. Infatti, i prodotti della nuova linea emettono micro particelle idratanti di Cheratina infuse nei rivestimenti in ceramica di ultima generazione che vanno a nutrire e proteggere
il capello da danni e rotture. La gamma si compone della
piastra Keratin Therapy Pro S8590, l’asciugacapelli professionale Keratin Therapy - AC8000, il ferro professionale Keratin Therapy - CI8319 e la spazzola volumizzante
Keratin Therapy - CB65A45.
Russel Hobbs
Hall 3.1/104
Presenti in fiera dall’Italia: Walter Valli (direttore commerciale)
Novità:
• Bollitore Purity. Russell Hobbs, in collaborazione con
Brita, presenta “Purity”, l’innovativa caraffa filtrante
con funzione di bollitore, adatta a filtrare qualsiasi tipo
di acqua, sia fredda che calda. Grazie al filtro Brita con
tecnologia Maxtra, che combina uno in resina a scambio
ionico e un filtro a carbone attivo, Purity permette di preparare the e tisane dal gusto e dall’aspetto migliore, e di
preservare l’apparecchio, grazie all’assenza di depositi di
calcare.
Samsung
Hall 20
Presenti in fiera dall’Italia: Carlo Barlocco (vice president IT & telecom network division), Paolo Sandri (vice
president audio video & home appliance division), Carlo
Carollo (marketing director audio video division), Mario
Levratto (marketing director IT division), Francesco Leveque (marketing manager Tv).
Eventi: conferenza stampa venerdì 31 agosto alle ore 11
presso la Hall 7.3.
hitech magazine
anno 3 - numero 11 - luglio/agosto 2012
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SBS
Hall 17/124
Presenti in fiera dall’Italia: Gianni Cutrera (export manager), Masha Kudrjavtseva (export sales account)
Novità:
• Collezione Hello Kitty.
• Standy - supporto da tavolo multiposizione per iPad e
tablet. Realizzato in morbida gomma antiscivolo, il suo
sistema a incasso consente di posizionare il tablet in tre
modalità differenti, garantendo sempre il massimo comfort e sicurezza. La penna capacitiva venduta in abbinata, permette di utilizzare il tablet anche senza toccare lo
schermo mentre la punta in morbida gomma evita il rischio di graffiarlo. Infine il sistema di aggancio consente di
appoggiare la penna direttamente al tablet oppure riporla
nell’apposito vano ricavato all’interno di Standy.
• Nuovo car charger per cellulare, nuovo car charger retraibile e numerosi altri prodotti.
Sharp
Hall 18/102
Novità: per celebrare il suo centenario, Sharp sarà presente con i nuovi Tv Led Aquos di grandi dimensioni, fra
cui spiccherà il più grande Tv Led del mondo. Non mancheranno, inoltre, le ultime novità in fatto di display Lcd
professionali, di elettrodomestici e di soluzioni per il risparmio di energia.
Eventi: presso lo stand dell’azienda si terrà, giovedì 30
agosto, dalle ore 13:00 alle 14:00, un incontro con la stampa al quale prenderanno parte Evert Jan van Schuppen
(president Consumer Electronics for Sharp Europe), Alberico Lissoni (vice president Consumer Electronics Audio
Video Systems Europe) ed Herman Karabetyan (director
sales and marketing for Sharp Electronics Germany/Austria).
Sony
Hall 4.2
Presenti in fiera dall’Italia: Cristina Papis, Head of Corporate Communication & PR (dal 29 agosto all’1 settembre) - [email protected] - cel. 348 0118111
Eventi: conferenza stampa mercoledì 29 agosto alle 16.00
(orario da confermare) presso lo stand.
Termozeta
Hall 8.1/116
Presenti in fiera dall’Italia: Elena Salice (marketing manager - [email protected] - 334.6388056)
Novità: numerosi nuovi prodotti per la linea “Stiro” e per
quella “Cucina”.
Toshiba Digital Products&Services
Hall 21°
Novità: gamma Tv Led e Lcd, notebook, tablet, camcorder
digitali e hard disk esterni.
Eventi: conferenza stampa giovedì 30 agosto alle ore 16
presso lo stand.
Eventi: conferenze stampa presso lo stand prevista per
martedì 30 agosto alle ore 12.00.
Nota. Per quanto riguarda tutte le aziende non presenti
in questa Anteprima, al momento della stampa
le informazioni relative a Ifa erano sotto embargo
o ancora non disponibili. Per ulteriori aggiornamenti
è comunque possibile consultare
il sito ufficiale della fiera: http://b2b.ifa-berlin.com/en/
Fine
retail
Segue dalla prima pagina
hitech magazine
anno 3 - numero 11 - luglio/agosto 2012
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newsline
Due vicende legali scottanti
Marcopolo Expert mette il cliente al centro
Giuseppe Silvestrini
(...) Di questi, tre sono ubicati in Lazio
(Roma, Aprilia, Colleferro), due in Lombardia (Cinisello Balsamo e Corsico) e in Puglia (Lecce e Bari), uno a Torino, Perugia,
Marina di Massa, Campobasso e Potenza.
Per un totale di 25mila metri quadrati di
aree di vendita. La metà dei negozi acquisiti
si trovano all’interno di centri commerciali,
mentre gli altri si inseriscono nei contesti
cittadini, tutti strategici per lo sviluppo
della catena che va così a presidiare aree
geografiche scoperte e a consolidare importanti zone metropolitane. Con questa
operazione diventano 80 i punti vendita a
insegna Marcopolo Expert, che si aggiungono ai 120 affiliati Expert ed Expert Group,
per una sostanziale copertura nazionale
nel mercato dell’elettronica di consumo.
“Marcopolo Expert ha scelto di affrontare
in questo momento un ingente investimento, pari a 20 milioni di euro, per rilanciare
le attività commerciali di negozi destinati
alla chiusura e, allo stesso tempo, ha contribuito concretamente alla conservazione
di 210 posti di lavoro, confermando il personale già impiegato da Eldo”, ha sottolineato Giuseppe Silvestrini, presidente del
Gruppo SGM. “Questa scelta, che in molti
hanno definito coraggiosa, per noi rappresenta una sfida”, ha proseguito Silvestrini. “I
consumatori hanno infatti bisogno di certezze e punti di riferimento selezionati. Ad
oggi si può dire che la fidelizzazione paga
e noi siamo sicuri che il nostro approccio,
basato su una maggiore presenza e capillarità nazionale, una multicanalità sempre
più integrata, un layout più accattivante instore, la competenza del nostro personale,
un ricco assortimento nell’offerta e un solido programma fedeltà, conquisterà i nuovi clienti. Siamo anche orgogliosi di avere
difeso più di duecento posti di lavoro in
questo momento storico, a dimostrazione
della volontà di sostenere il nostro Paese,
contribuendo alla valorizzazione delle sue
risorse”.
E occasione migliore per questo annuncio non poteva esserci. Infatti, la Convention Touch 2012 – come hanno sottolineato nei loro interventi sia l’amministratore
cfo Andrea Scozzoli, sia l’amministratore
delegato Giancarlo Nicosanti – ha permesso di illustrare ai partner dell’industria la
vision di Marcopolo per mettere il cliente
al centro.
Quattro i vettori prioritari su cui ruota la
strategia. Vale a dire l’azienda, le persone,
gli store e i canali. Avendo ben presente un
punto di riferimento centrale e imprescindibile: il consumatore, che oggi ha aspettative diverse. E’ più evoluto, esigente e
preparato, si documenta su Internet, cerca
risposte rapide e, quando entra in un nego-
Giancarlo Nicosanti
zio, è alla ricerca di una shopping experience più appagante, con personale in grado di
guidarlo nell’acquisto.
Touch è la formula innovativa messa a
punto da Marcopolo Expert per rispondere alle moderne esigenze dei consumatori:
dalla riorganizzazione dei processi interni,
alla formazione del personale, passando
per nuovi negozi e per lo sviluppo della
multicanalità. Pur mantenendo la mission
di 14 anni fa che recitava “…Persone speciali in grado di soddisfare i desideri dei
clienti e rendere piacevoli i loro acquisti”.
Marcopolo Expert ha intrapreso un percorso di rinnovamento interno che ha quindi
permesso alla struttura di mantenere competitività, velocità, accrescere le competenze interne e garantire processi più snelli in
tutte le aree aziendali: dalla logistica allo
sviluppo, dall’amministrazione al marketing, passando per le vendite, i sistemi informativi e le risorse umane.
“Le persone rappresentano il secondo pilastro dell’azienda che assicura continuità
e crescita professionale. Marcopolo Expert
ha investito importanti energie e risorse
per la formazione interna, coinvolgendo
solo lo scorso anno quasi 1.200 dipendenti
in corsi, con oltre 13mila ore lavoro dedicate all’aggiornamento sui settori merceologici più importanti. Non solo: sono stati
organizzati staff training e workshop per
gli affiliati e i soci della distribuzione, per
un confronto più diretto con l’industria”, ha
evidenziato Andrea Scozzoli. Il tutto con un
obiettivo: consolidare performance e risultati.
Il fatturato del Gruppo SGM, nel 2011,
è stato di 640 milioni di euro, di cui 500
sviluppati mediante i negozi, 75 milioni
di euro per le attività di distribuzione, 35
derivanti dal web e infine 30 dalle vendite
B2B. E l’obiettivo per il 2012 è di arrivare a
quota 700 milioni di euro.
Ma la parola chiave, il filo conduttore del-
Cerioni Euronics acquisisce
lo store a Macerata di Eldo Italia
Lo scorso 2 luglio si sono concluse le operazioni di acquisto da parte del Gruppo Cerioni
Spa del punto vendita Eldo sito a Macerata
all’interno del Centro Commerciale Val Di
Chienti. Il punto di vendita ha una superficie
totale di circa 1600 mq. e una superficie di
vendita di circa 1300 mq.; saranno proposte
tutte le merceologie dei negozi Euronics ad
eccezione dell’Articolo da regalo. La riapertura al pubblico è prevista nei primi giorni di
agosto.
Andrea Scozzoli
la Convention Touch 2012 è stata la multicanalità. “La nostra azienda, presidia tutti
i canali di vendita e quelli di contatto”, ha
ribadito con forza Giancarlo Nicosanti, amministratore delegato di Marcopolo Expert.
“I negozi sono e rimangono il nodo centrale per l’accesso alla tecnologia e ai prodotti
che vendiamo, ma non possiamo prescindere dal mondo digitale, che rappresenta
un punto di relazione strategica per l’insegna e deve garantire al nostro cliente un
linguaggio comune e univoco, per la piena
soddisfazione dei suoi acquisti”. Per questa
ragione, Marcopolo Expert ha destinato ingenti risorse all’aggiornamento dei propri
punti vendita e ha sviluppato una strategia
multicanale coerente e integrata.
Gli store “toccano” il cliente e diventano
veri e propri luoghi di intrattenimento, che
garantiscono un contatto più immediato
con i prodotti; grazie a “experience zone”
dedicate, a isole personalizzate, l’offerta
è più attraente e si può trascorrere il proprio tempo libero vivendo la tecnologia in
modo interattivo e divertente. Al contempo, gli altri mezzi come Internet, il sito di
e-commerce, le piattaforme mobile, i social
media, il programma loyalty, fanno di Marcopolo Expert un punto di riferimento nel
panorama della distribuzione specializzata
italiana.
“Per essere ancora più aggiornati e
all’avanguardia, stiamo investendo ulteriormente nel nostro sito di e-commerce,
che garantirà massima integrazione con
tutti gli altri canali di vendita”, ha concluso
Giancarlo Nicosanti. “Lanceremo a settembre il nostro corporate blog, con tanti contenuti sui prodotti, recensioni, articoli di
giornalisti, che saranno distribuiti su tutti i
punti di contatto su tutti i canali di vendita”.
Il viaggio di Marco Polo continua. Anzi
imbocca nuove strade.
Riccardo Colletti
Da sinistra: Giuseppe Silvestrini
con Carlo Albero Lasagna
14
Nuovi committenti Dixe
in Piemonte, Campania e Sicilia
Il Gruppo Evoluzione annuncia l’ingresso di
tre nuovi committenti in Piemonte, Campania e Sicilia. Si tratta di Alciati Group, realtà
storica piemontese (con sede a Canelli, in
provincia di Asti) che da circa tre anni si è
specializzata esclusivamente nel bianco e
nell’incasso. Alciati Group conta nove punti vendita - tra cui uno a Genova, a cui se ne
aggiungerà un altro a settembre – con una
superficie che varia dai 400 ai 500 mq. Entra
in Evoluzione anche SVE Group che porterà
l’insegna Dixe nei due punti vendita di Napoli
e di Torre del Greco (Na). Commerciale Gicap
è la terza realtà siciliana ad approdare all’interno del Gruppo che conta un punto vendita
eldom a Giardini Naxos (Me), situato all’interno di una struttura commerciale ubicata
all’ingresso dell’autostrada che attraversa la
Valle dell’Alcantara.
Mediamarket e Gruppo Galimberti
premiati all’Innov@Retail Award
Mediamarket si è aggiudicata l’Innov@retail
Award nella categoria Best E-Tailer, sezione
Multichannel Player, per la propria strategia
multicanale. Questo è quanto emerge dalla
prima edizione del premio, organizzato da
Accenture e dal Gruppo 24 Ore e dedicato
alle aziende che si sono distinte per aver realizzato progetti innovativi in ottica di qualità del servizio, fidelizzazione del cliente e
brand awareness. Nel settore dell’elettronica
di consumo, la catena è stata premiata per
aver sviluppato logiche di multicanalità, integrando i punti vendita con il web, il mobile, le
vending machine e l’e-video. Anche il punto
vendita 3.0 del Gruppo Galimberti, dopo aver
ricevuto il prestigioso Premio Nazionale per
l’Innovazione nei Servizi, indetto dal Presidente della Repubblica Italiana, si è aggiudicato un premio all’Innov@Retail Award.
Infatti, all’interno della categoria Best Store,
ha ottenuto il riconoscimento speciale Best
Customer Experience per aver saputo “creare una innovativa e distintiva esperienza di
acquisto per il cliente in negozio e generare
la migliore customer advocacy”.
Coeco rinnova
il suo cda
I soci Coeco, hanno votato - durante la presentazione del bilancio attività 2011- il rinnovo delle cariche del cda, che presiederanno
e organizzeranno la nuova struttura Coeco.
Andrea Ferrazzi, socio di Gallarate (Va), è stato nominato presidente sostituendo Sergio
Paladini, che ha lasciato la sua carica dopo
21 anni di forte impegno e dedizione alla società Coeco. Sono inoltre stati eletti due volti
nuovi, che per la prima volta, vista la giovane
età, interagiscono all’interno di un consiglio
d’amministrazione: Filippo Zanaga e Francesco Ranghetti. Zanaga, 31 anni, da 10 anni lavora presso lo store Fratelli Zanaga sas a Nova
Milanese (MB), riconosciuto nella Brianza
monzese come punto vendita di grande professionalità per la consulenza al settore Ged.
Francesco Ranghetti, 29 anni, da otto si è interessato insieme alla sorella del cambio al vertice della sua azienda di famiglia (Ranghetti srl),
rinnovando l’anno scorso il suo punto vendita
a Palazzolo Sull’Oglio in provincia di Brescia .
hitech magazine
anno 3 - numero 11 - luglio/agosto 2012
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Due
vicende
legali
La
nuova
campagna
advscottanti
Beko: un incontro
“fuori dalle righe”
A tu per tu con Silvia Sassone,
consulente marketing e comunicazione per l’Italia.
Silvia Sassone
Beko ha recentemente messo a
punto una nuova campagna adv per
il mercato Italiano.
Abbiamo chiesto a Silvia Sassone,
consulente marketing e comunicazione per l’Italia, le ragioni di questa
scelta strategica.
Qual è il concept creativo della
nuova adv?
Il messaggio ha come protagonista
un personaggio giovane e attraente
che, nel semi teaser che anticipa la
vera e propria campagna stampa, si
presenta tramite il claim “Un incontro che ti cambia la vita”. L’incontro
a cui si riferisce è ovviamente quello
con Beko, che grazie alle caratteristiche dei suoi prodotti come un
insieme di funzioni tecnologiche
uniche, qualità e affidabilità, offre
soluzioni intelligenti per organizzare meglio la vita di tutti i giorni.
Si tratta di uno o più soggetti?
Sono stati messi a punto diversi
soggetti per coinvolgere tutte le tipologie di prodotti del brand.
Qual è stata l’idea di partenza
che vi ha spinti a rinnovare la vostra immagine nel nostro paese?
Si tratta di una campagna tattica
più che strategica. Siamo partiti da
un’analisi della comunicazione dei
nostri competitor sul mercato italiano. Ne è emerso che Beko aveva
bisogno di far capire che è una marca con un elevato contenuto tecnologico e nel contempo di grande affidabilità. Ma non volevamo avere un
taglio di comunicazione concentrato
sull’aspetto tecnico come la maggior
parte delle aziende del settore, quindi abbiamo pensato a qualcosa di diverso, perché noi siamo e vogliamo
essere differenti. Volevamo qualcosa
che ci permettesse di raggiungere in
modo diretto il nostro target principale che è quello femminile.
E’ la prima volta che realizzate
una campagna appositamente per
il mercato italiano invece di riadattarne una istituzionale. Quali
15
sono le ragioni alla base di questa
scelta?
Il soggetto della comunicazione
Beko a livello internazionale è sostanzialmente imperniato su un visual interpretato da una “famiglia
modello”. Questo tema, utilizzato in
tutti gli altri paesi, non si è rivelato
adatto al nostro obiettivo principale
di attirare attenzione sul brand, essendo un concetto molto diffuso nel
settore: noi vogliamo essere alternativi, uscire un po’ dalle righe per
far capire la personalità di un marchio veramente vicino alle esigenze
dei suoi consumatori.
Qual è l’obiettivo?
Incrementare la brand awareness,
vogliamo attirare attenzione sul
marchio. Si tratta di una produzione
importante che ha implicato un casting esteso per la scelta del protagonista, che doveva avere un immagine pulita e fresca, dare fiducia ed
essere appealing.
Quali saranno i media coinvolti?
La campagna sarà declinata sulle principali riviste trade e sul web.
Non sono invece previste pianificazioni su stampa consumer.
Sarà declinata anche su digital e
social media?
Il concept è below the line e in
autunno partirà la campagna web.
Recentemente, abbiamo lanciato il
sito istituzionale, cioè l’adattamento italiano di quello internazionale.
A questo, nel mese di agosto, si affiancherà un sito italiano dedicato
a eventi e attività realizzate esclusivamente nel nostro mercato. Questo sarà anche la base dalla quale
partiranno diverse attività sui social
media.
Sono previste delle attività in
store con il medesimo concept?
Sì, con una grande concentrazione su materiale pop e allestimenti.
Stiamo realizzando isole di circa 15
metri quadrati e allestimenti all’entrata di grandi centri commerciali.
Sempre utilizzando il nostro protagonista come testimonial.
Il mercato italiano riveste quindi un’importanza strategica per il
vostro Gruppo?
Contrariamente alle tendenze del
mercato, nel 2012 Beko sta avendo
delle performance eccezionali con
un allargamento della distribuzione
e conseguentemente dei fatturati,
sia nel freestanding che nel built-in.
Tutto il Gruppo Arcelik a livello europeo sta crescendo sempre di più.
In base ai dati di mercato, Beko è ormai stabilmente il terzo marchio di
elettrodomestici in Europa e i dati
evidenziano come il trend sia ulteriormente in crescita.
Anche in Italia avete conquistato quote di mercato?
Sì, negli ultimi mesi Beko è stabilmente fra i primi dieci brand nel
freestanding che in tutto il settore
MDA6.
Lara Colombi
mercato
hitech magazine
anno 3 - numero 11 - luglio/agosto 2012
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Due
vicende
legali scottanti
Le
proiezioni
DisplaySearch
Siglata una
partnership tra
Kodak e Fowa Nital
I tv del futuro:
Led, 3D
e di grandi
dimensioni
Le vendite di televisori Lcd nella seconda parte del 2012 vivranno
un momento di flessione. Non solo:
l’intero mercato dei Tv registrerà un
calo generalizzato, anche se assisteremo alla crescita degli schermi Led
retroilluminati, specie se di grandi
dimensioni, e del 3D.
Questo quanto emerge dall’ultimo
report trimestrale relativo al segmento Tv pubblicato da DisplaySearch. Le previsioni della società di
analisi parlano chiaro: un declino
del 1,4% nel 2012 (raggiungendo i
245 milioni di unità), a fronte di un
aumento dei televisori Lcd pari al 5%
(contro il +7% registrato nel 2011),
per un totale di 216 milioni di pezzi.
Un rallentamento generale le cui
motivazioni non sono poi così difficili
da comprendere. In primis, va tenuto
Le soluzioni
wireless
di Netgear
Netgear ha presentato lo scorso
21 giugno una nuova linea di prodotti in grado di implementare lo
standard wireless 802.11ac di prossima generazione. I due router wireless e l’adattatore Usb wireless
abilitano lo standard wi-fi 802.11ac
su portatili e Pc, anche nel caso
in cui tali sistemi siano ancora
sprovvisti di questa capacità.
I nuovi router sono dotati di
chip IEEE 802.11ac 5G wi-fi
Broadcom che permettono
di usufruire di una velocità
fino a tre volte superiore rispetto allo standard
802.11n. Dal design
elegante e innovativo,
sono compatibili con
le versioni precedenti
dello standard 802.11
(a/b/g/n) al fine di
garantire un’interoperabilità ottimale con tutte
le generazioni
di dispositivi
wi-fi.
conto di un calo della domanda, dovuto a una spesa più attenta da parte
dei consumatori ma anche a un basso
tasso di erosione dei prezzi, inferiore di oltre la metà rispetto a quanto
avveniva solo due anni fa. Non solo,
il passaggio alle trasmissioni televisive in digitale sta per concludersi, e
questo porta a un inevitabile rallentamento negli acquisti. Esistono però
Paesi in cui questo processo è solo
agli inizi. Mercati emergenti come
la Cina, le regioni dell’Asia Pacifica,
l’America Latina e l’Europa dell’Est
potrebbero raggiungere una crescita
dell’8% anno su anno nel 2012.
La tecnologia Lcd rimane uno dei
pochi segmenti in crescita, e DisplaySearch prevede che per la fine del
2012 rappresenteranno circa l’88%
del mercato dei televisori (con un
picco del 97% nel 2015). Impennata
anche per i Led retroilluminati, la cui
diffusione nel 2012 salirà del 69%,
contro il +45% del 2011. Di contro,
gli schermi al plasma subiranno un
declino di circa il 26% su base annua,
dato il prezzo poco competitivo sui
grossi polliciaggi.
E a proposito di dimensioni, sempre più consumatori dimostrano di
preferire televisori che ricordino il
grande schermo del cinema: la quota di mercato dei Tv over 50” sale dal
6,5% del 2011 al 7,7% di quest’anno,
con la prospettiva di raggiungere il
10% di market share entro il 2015.
Le dimensioni medie dei televisori
venduti nel 2012 hanno ormai raggiunto i 35” (ad eccezione degli Stati
Uniti, dove si supereranno i 40” entro
fine 2013).
Due vicende legali scottanti
Cisco
Una connettività
senza confini
Cisco ha annunciato, lo scorso 12
luglio, l’arrivo sul mercato italiano
del nuovo router Smart Wi-Fi Linksys
e del connettore Universal Media,
entrambi caratterizzati dalla tecnologia wireless di nuova generazione
802.11ac, che offre una velocità circa
tre volte superiore rispetto a quella
dell’attuale standard 802.11n.
Il modello Smart Router
Wi-Fi Linksys EA6500,
oltre alla tecnologia
802.11ac, vanta la
piattaforma software intelligente Cisco Connect
Cloud, che permette
un’esperienza sempre più
intuitiva, consentendo di gestire la
rete direttamente dai dispositivi mobile e di connettersi da qualsiasi posto e in qualsiasi momento. EA6500
è compatibile anche con dispositivi e
reti che utilizzano gli standard attuali
802.11a/b/g/n.
Universal Media Connector Linksys
consente agli utenti di connettere
dispositivi cablati come Smart Tv e
console di videogiochi alla propria
rete wi-fi e di godere di contenuti video HD in streaming o anche HD 3D
in wireless. Opera sulla banda
da 5Ghz, offre quattro porte gigabit ed è stato ottimizzato per lavorare insieme al router EA6500.
Cisco stima che nel
2016 ci saranno 19
miliardi di dispositivi
connessi a livello globale e che 1,2 milioni
di video saranno visti
online ogni secondo. La nuova tecnologia wireless è stata progettata con
l’obiettivo di migliorare velocità, portata e affidabilità, e rispondere alla
crescita esponenziale del consumo di
video e alla proliferazione dei dispositivi wireless in casa.
Per semplificare ulteriormente la
connettività, Cisco ha integrato inoltre SimpleTap nella nuova app mobile Cisco Connect Cloud, che
offre la possibilità di
connettere i propri
dispositivi a uno
Smart Router WiFi Linksys con un
solo semplice e veloce
tocco. A breve basterà
passare il proprio smartphone NFC-enabled su un
tag NFC per collegarsi a una rete potenziata da uno Smart Router Wi-Fi
Linksys.
Cisco ha infine presentato le prime
sei mobile app sviluppate da alcuni
partner, che ampliano l’esperienza
godibile con gli Smart Router Wi-Fi
Linksys. Una di queste consente di
cercare video online e di “indirizzarli” su una Smart Tv o su un dispositivo compatibile con AirPlay; una aiuta
a installare videocamere di
sorveglianza in casa e di
controllare quanto accade sia dall’abitazione sia
quando si è fuori e altre
semplificano il parental control, aiutando i
genitori a proteggere
i più giovani mentre
sono online.
M.S.
16
Kodak e il Gruppo Fowa Nital hanno annunciato lo scorso mercoledì
27 giugno un importante accordo
che sancisce Fowa Nital come unico
distributore per l’Italia dei prodotti
Kodak Consumer.
La partnership, in vigore dal 2 luglio, includerà la gamma di attrezzature Kodak Picture Kiosk, Drylab
Kodak Apex e relativi consumabili,
settori contraddistinti da una forte
dinamica di business unitamente
ai più tradizionali pellicole, carta e
chimica fotografica nelle loro varie
declinazioni e la gamma di batterie
per utilizzi specialistici e non.
Dall’accordo restano escluse le
stampanti all-in-one consumer inkjet e gli inchiostri correlati. Kodak
conferma la sua attenzione alla linea di prodotti RSS (Retail System
Solutions) per sottolineare il proprio impegno verso le applicazioni
imaging rivolte sia al mercato B2B
sia ai consumatori: una gamma di
soluzioni per fornire un’ampia varietà di prodotti personalizzati e
ottimizzare i profitti del punto vendita fotografico.
“Il forte presidio territoriale del
Gruppo Nital Fowa, unitamente alla
notorietà dei marchi coinvolti, sono
una garanzia per il successo delle
attività commerciali e di marketing che porremo congiuntamente
in essere” ha dichiarato Giuliano
Bianchet, Kodak Cluster Business
director Consumer & Commercial
Mediterranean. La collaborazione
tra i nostri importanti marchi si
pone come un elemento di novità e
sviluppo nella panoramica distributiva Italiana”, ha commentato Aldo
Winkler, chief executive officer del
Gruppo Fowa-Nital.
eventi
hitech magazine
anno 3 - numero 11 - luglio/agosto 2012
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In arrivo la nuova linea Ispiration Range
Due vicende legali scottanti
Electrolux Rex: qualità professionale
fra le mura domestiche
La nuova scommessa del brand
Nella foto a sinistra: Stefano Lanzoni,
direttore commerciale; sopra: Manuela
Soffientini, country manager del Gruppo.
Ispiration Range. Questo il
nome della nuova linea di elettrodomestici freestanding e incasso di Electrolux Rex, presentata giovedì 21 giugno a Milano
presso gli East End Studios. “E’
una serata d’importanza storica
per il nostro gruppo”, ha dichiarato Stefano Lanzoni, direttore
commerciale, “Da anni lavoriamo a questo progetto, che ha
portato alla luce una gamma di
ben 150 prodotti”.
L’idea che sta alla base di Ispiration Range è quella di rendere disponibili ai consumatori
apparecchi che traggono ispirazione dai prodotti professionali
del brand. “Il Gruppo Electrolux
ha una caratteristica distintiva”,
ha sottolineato nel suo intervento Mauro del Savio, direttore marketing, “Siamo la scelta
numero uno dei professionisti.
Il 50% degli chef stellati dalla
Guida Michelin Europea usa nei
suoi ristoranti i nostri prodotti,
e lo stesso vale per le più gran-
di strutture alberghiere. Era
tempo di capitalizzare questa
esperienza anche nel settore
domestico”.
La serata è stata anche la
prima apparizione ufficiale, in
veste di country manager del
Gruppo, di Manuela Soffientini, che ha sottolineato come,
dal suo arrivo in azienda, sia
rimasta colpita dal livello di
coinvolgimento del team locale e internazionale su questo
nuovo progetto. “Avremmo preferito arrivare in un momento
in cui il mercato consentisse di
capitalizzare meglio l’innovazione che caratterizza questo
nuovo Range di prodotti. Ma
sono sicura che anche in una
situazione come quella attuale,
Ispiration range ci consentirà
di sfruttare il nostro vantaggio
competitivo accrescendo le nostre quote di mercato. Non può
succedere altrimenti quando si
riporta il focus sul valore”. Lanzoni si è poi concentrato sulle
attività che verranno messe in
atto a supporto del lancio. “Continueremo a investire in formazione. Abbiamo messo a punto
cinque moduli didattici che includono anche prove pratiche
con i nostri elettrodomestici. A
questi si aggiunge un sito online, che vanta più di mille iscritti, ideato per l’autoformazione
di commessi e promoter. Nei
punti vendita saranno allestiti
display innovativi che facilitino le scelte dei consumatori.
Non mancheranno poi forme
promozionali, ma cercheremo
di contrastare le attività che
minano la percezione del valore del prodotto bianco”. Anche
il web rivestirà un’importanza
strategica. “Vogliamo puntare
a soluzioni di cross-canalità.
Dopo AEG, metteremo in campo contratti di distribuzione selettiva anche per Electrolux”, ha
concluso Lanzoni.
Lara Colombi
“Il viaggio di Inspiration è stato molto lungo”, ha spiegato Michele Sarli, brand marketing manager, “dopo quasi cento anni di sviluppo di apparecchiature per le migliori cucine e lavanderie professionali del mondo siamo approdati in un luogo speciale: la casa
dei consumatori”. Tappa fondamentale di questo cammino è stato
l’hotel Four Seasons di Milano. “Il ristorante principale dell’albergo, considerato uno dei migliori del capoluogo meneghino, è
completamente attrezzata con apparecchiature Electrolux utilizza
il nostro frigorifero professionale Ecostore, un ventilato che garantisce una perfetta conservazione dei cibi. Da questa esperienza nel
mondo del freddo è nata la nuova gamma FreshPlus, con tecnologia di raffreddamento statica, giudicata da alcuni Istituti Europei la
numero uno al mondo”. Il viaggio passa poi per lo storico palazzo
del Molino Stucky di Venezia, dove si utilizzano
i forni Air-o-steam, che abbinano alle funzioni
tradizionali la cottura a vapore. “Abbiamo messo a punto per il mercato consumer dei modelli
con plus analoghi, che avranno una capacità di
74 litri e saranno in grado di ospitare una teglia
con una superficie più grande del 25% rispetto a
quelle tradizionali”, ha specificato Sarli.
“Anche il nuovo Eataly di Roma ha scelto i
nostri prodotti e, in particolare, le lavastoviglie
Green&Clean, caratterizzate da una grande flessibilità. Oggi, grazie ai modelli RealLife, anche fra
le mura domestiche sarà possibile caricare tutto
ciò che si desidera senza compromettere il risultato”. Già lanciata nel 2010, questa linea tornerà
a scaffale in una nuova versione, con un’estetica
più distintiva, una vasca XXL e nuovo programma automatico Auto-Flex, che adatta tipo e durata del lavaggio al carico garantendo le migliori
prestazioni energetiche.
Il viaggio prosegue e si ferma all’hotel Pellicano di Porto Ercole in Toscana. “Anche in questa
famosa struttura vengono utilizzate le nostre
lavabiancheria Lagoon, certificate Woolmark
per la lana”, ha proseguito Sarli, “da questa e
altre esperienze analoghe è nata l’idea per la linea di lavabiancheria e asciugatrici che abbiamo
battezzato con il nome Ispiration, caratterizzata
dalla certificazione Woolmark gold e dal nuovo
programma vapore per ridurre le pieghe e, di
conseguenza, i tempi di stiratura. A questo si
aggiunge un oblò più grande e un’interfaccia
touch”. Gli elettrodomestici della nuova gamma
Ispiration, dal forno all’asciugabiancheria, sono
caratterizzati da un’estetica coordinata e da una
linea che Thomas Johansson, design director
major appliance Europe, ha definito “moderna,
prestigiosa ed esclusiva”. Anche l’interfaccia è
stata ripensata per divenire sempre più intuitiva e facile da usare. La logica dei menù di navigazione è la stessa per tutte le referenze, così da
limitare i tempi di apprendimento del processo
d’impostazione di programmi e opzioni, che in
genere non richiede più di due passaggi.
Olimpia Splendid: a Milano i prodotti per l’inverno 2012
GA.MA amplia la linea di asciugacapelli La Dolce Vita
Olimpia Splendid ha presentato
a Milano, presso lo spazio Bianca di
via Panizza, le novità per la stagione
autunno-inverno 2012. Molti i nuovi
prodotti fra i quali spiccano i termoventilatori Cromo Colors, con design
di Sebastiano Ercoli e Roberto Delponte e disponibili in quattro diverse tinte (bianco-viola, bianco-blu,
bianco-rosso e bianco-acquamarina). A questi si aggiungono deumidificatori, termoconvettori, radiatori
e stufe a infrarossi che andranno ad
arricchire i lineari dei punti vendita
nella prossima stagione.
GA.MA presenta tre nuovi asciugacapelli 100% Made in Italy, che ampliano la linea
La Dolce Vita, già presente sul mercato da novembre 2011. Arrivano a scaffale nel mese
di luglio il Compatto Ion 2100 Watt (bianco), Leggero Ion 2100 Watt (bianco) e Leggero 2100 Watt (nero), nati dalla collaborazione con i migliori saloni professionali. Tutti
gli asciugacapelli della gamma sono caratterizzati dalle migliori tecnologie, per poter
soddisfare ogni esigenza e mantenere i capelli sani e protetti anche durante l’asciugatura. Il motore e gli altri componenti utilizzati sono pensati per garantire le migliori
performance e la massima affidabilità del prodotto.
COMPATTO ION
• Asciugacapelli compatto, 18cm di lunghezza
• 2100 Watt di potenza
• Motore Professionale ACLongLife
• Ion Technology elimina l’elettricità statica sui capelli lasciandoli brillanti e setosi
• Estremamente leggero e maneggevole
• Comprende due bocchette professionali (6 cm e 9 cm.) e un diffusore
• Due velocità, quattro temperature e pulsante aria fredda
18
magazine
hitech
hitech
RETAIL, ELDOM, CONSUMER ELECTRONICS, ICT, MULTIMEDIA
SUPPLEMENTO AL NUMERO 11 - LUGLIO/AGOSTO 2012
SPECIALE
RAEE
Il Centro di Coordinamento. I Sistemi Collettivi.
I numeri del mercato italiano. Parlano i protagonisti.
SPECIALE RAEE
Luglio/Agosto 2012
Quando,
come
e perché
Centro
di Coordinamento
Questo Speciale nasce da lontano. Sin dal suo primo numero
infatti, HiTech Magazine, la rivista madre, si è sempre occupata
di tematiche ambientali. Soprattutto delle connessioni e
interconnessioni fra il grande mondo dell’elettronica di consumo
e lo smaltimento dei suoi prodotti.
Un tema molto serio. Che coinvolge tutti. Dai produttori ai
distributori, dai consumatori agli amministratori sino ad arrivare
ai politici.
E qui dobbiamo aprire una bella parentesi. In tutti i colloqui
con i responsabili dei sistemi collettivi sono emerse le gravi
lacune di chi ha gestito e promulgato leggi e decreti relativi allo
smaltimento e al riciclaggio dei rifiuti. Normative complesse,
ferraginose, con evidenti errori anche di stesura. Come spesso
avviene in Italia, si è fatto di tutto per complicare la vita a tutta
la filiera: da chi produce sino ad arrivare ai centri di trattamento.
Non parliamo poi del Sistri. Anche qui, a fronte di una lodevole
volontà di seguire e controllare il percorso dei rifiuti, si vuole
adottare una metodologia di tracciamento che cozza contro
il più elementare buonsenso.
Ma le problematiche del settore non si fermano qui. Nella lista
dei temi da discutere e approfondire c’è anche il rapporto con
le istituzioni. A fronte di amministrazioni comunali, regionali e
provinciali virtuose, ci si trova spesso di fronte a piccoli burocrati
che, in forza del loro potere di veto, ostacolano, bloccano,
rallentano processi di smaltimento e trattamento che invece
andrebbero velocizzati. Per questo una delle sfide prossime
venture sarà quella di ampliare e rendere sempre più efficiente
la rete dei Centri di Raccolta, soprattutto al Centro Sud.
Nel frattempo l’analisi complessiva del comparto indica
che il nostro Bel Paese viaggia a due velocità. Da una parte
ci sono regioni con tassi di crescita a due cifre nella raccolta
Raee, dall’altra zone che arrancano e sono lontane da quel
valore medio di 4 Kg di raccolta per abitante auspicato dalle
Direttive Ue. Un quadro dunque di luci e ombre. In un panorama
complessivo che vede il problema della raccolta Raee sempre più
decisivo e importante.
Ecco allora l’esigenza di uno strumento di comunicazione agile
e professionale. In grado di fornire informazioni in tempo reale
su problematiche e dinamiche del comparto. Ospitando pareri
fra i più diversi: dalla produzione ai sistemi collettivi, passando
per la distribuzione. Fino ad arrivare ai centri di smaltimento
e trattamento. Destinato a tutti: dai direttori marketing delle
aziende di produzione e distribuzione ai capi settori e commessi,
dagli amministratori locali sino ai politici “romani”. Informazioni e
cultura, dunque.
Ma non solo. Questo nostro Speciale Raee, allegato a HiTech
Magazine, intende essere uno strumento di pressione e lobbying.
Per evitare che gli errori del passato vengano ripetuti. Ma
soprattutto che dei nuovi ne vengano commessi (vedi Sistri).
A questo numero ne seguiranno altri tre in settembre, ottobre
(con uno Speciale sulla fiera Ecomondo) e novembre. Rimaniamo
in attesa di commenti, critiche, osservazioni. Fondamentali per
migliorare uno strumento che intende diventare un punto di
riferimento privilegiato per tutto il settore. Almeno, così crediamo
e speriamo.
È di fatto la cabina di regia dell’intero sistema italiano
dei Raee. Il Centro di Coordinamento nasce nel 2007
dalla necessità dei Sistemi Collettivi di stabilire delle
regole. Valide per tutti e che tenessero conto delle necessità di tutti. Fabrizio Longoni, direttore generale del
CdC, traccia un bilancio del lavoro svolto e dei risultati
conseguiti ma evidenzia, al contempo, le criticità che
ancora permangono.
Fabrizio Longoni
Angelo Frigerio
Riccardo Colletti
2
Ingegner Longoni, per prima cosa: di quanti Sistemi
Collettivi è composto il CdC?
La compagine del CdC è costituita, attualmente, da
16 Sistemi Collettivi. La legge italiana non prevede un
limite.Tutti i soggetti che associno produttori e abbiano
alcune caratteristiche minime possono rientrare nella
categoria dei Sistemi Collettivi. Siccome i soggetti sono
16 è necessario che ci sia un “arbitro” che consenta a
tutti di competere rispettando le medesime regole.
Qual è la finalità della vostra azione?
Creare e determinare condizioni operative uguali
per tutti i Sistemi Collettivi. Affinché operino in condizioni di analoga complessità, garantendo un servizio
eccellente. Il CdC assegna ai Sistemi Collettivi, in base
alle singole quote di immesso sul mercato rappresentate, i centri di raccolta. In modo che la complessità geografica sia distribuita equamente. Questo ha richiesto
la realizzazione di un sistema informativo che consente
ai Comuni di inserire le richieste di ritiro e ai Sistemi
Collettivi di riceverle per erogare il servizio.
Avete stretto accordi con qualche ente?
Certo. Di fatto, sono in atto tre accordi di programma. Il primo è quello con Anci (Associazione nazionale comuni italiani). Che stabilisce le regole di erogazione del servizio. Tra queste sono presenti anche aspetti
di natura economica. Chi opera in maniera corretta
riceve un premio di efficienza. Dall’altra parte, per chi
opera in modo scorretto sono state stabilite delle penali.
Il secondo accordo?
Con le organizzazioni della distribuzione. Come Aires,
Federdistribuzione, Confcommercio. Del resto, il comparto retail assume una notevole rilevanza nell’intero
processo, ancor più con l’entrata in vigore del decreto
Uno contro Uno. Abbiamo definito e strutturato un
servizio per aiutare, supportare e agevolare chi gestisce
un luogo di raggruppamento dei Raee.
Poi avete quello con i centri di trattamento…
Sì, è l’ultimo. Era necessario stabilire delle regole che
servissero a rendere la competizione di pari livello. Il
CdC Raee accredita, con visite ispettive fatte da soggetti terzi, gli impianti. I Sistemi Collettivi possono usufruire solo di questi impianti. Questo ha elevato la qualità
perché abbiamo richiesto un livello minimo. E ha alzato
le percentuali di materiale riavviato a nuova vita.
Qual è l’aspetto di maggior criticità con cui il CdC
deve confrontarsi?
La difficoltà ad avere una normativa compiuta. Mancano ancora una serie di decreti attuativi.
A cosa si riferisce?
Ad esempio, non ci sono indicazioni che stabiliscano
regole certe e chiare per gli operatori dell’e-commerce. Dal nostro ministero dell’Ambiente, spesso, a richiesta di informazioni non seguono risposte. Ma non solo.
Prego.
Si avverte in modo preoccupante la mancanza di
soggetti interlocutori che funzionino. Uno su tutti il registro nazionale. Manca il Decreto Tariffe. Quindi il Co-
Sede: Via Ausonio 4, 20123 Milano
E-mail: [email protected]
Sito internet: www.cdcraee.it
Presidente: Danilo Bonato (direttore generale ReMedia)
Direttore generale: Fabrizio Longoni
Operations manager: Luca Lorusso
IT manager: Andrea Cervini
Segreteria amministrativa
e Comunicazione: Chiara Ceglie
Segreteria tecnica: Sara Mussetta
Il Comitato Esecutivo è l’organismo
preposto alla gestione ordinaria
del Centro di Coordinamento.
Attualmente è composto da:
Danilo Bonato (presidente CdC Raee
e direttore generale ReMedia)
Giorgio Arienti (direttore generale Ecodom)
Giancarlo Dezio (direttore generale Ecolight)
Giuseppe Miretti (presidente Apiraee)
Luciano Teli (direttore generale EcoR’it)
mitato di Vigilanza e Controllo si è reso dimissionario.
Perché, non avendo il finanziamento, è impossibilitato
ad agire. È uno dei tanti paradossi italiani. L’organo che
lo Stato ha messo a verifica del funzionamento del sistema, non potendo operare, si è dimesso.
Adesso c’è alle porte il nuovo decreto Uno contro
Zero. Qual è la vostra posizione su questo tema?
Lo scopo fondamentale dell’Unione Europea è volto
a incrementare la raccolta di una frazione di rifiuti. Gli
R4 (piccoli elettrodomestici) e gli R5 (sorgenti luminose) sono quelli che si disperdono con maggiore facilità.
Bisognerebbe eliminare una burocrazia che è solo di
ostacolo. Le lampadine e gli R4 sono i raggruppamenti che soffrono di più. Viaggiamo intorno al 10% della
raccolta. L’obiettivo della UE è raggiungere il 65%. C’è
bisogno di diffusione di cultura.
Altro fronte che scotta è legato al Sistri sul quale si
sta scatenando l’ennesimo polverone.
Noi siamo disponibili a utilizzare Sistri, lo sono tutti i Sistemi Collettivi. Abbiamo chiesto, però, che fosse
dotato di regole semplici, chiare, accessibili, ma soprattutto applicabili. Perché le tempistiche di funzionamento standard non sono compatibili con le esigenze di
determinati luoghi. Sistri non è nato, strutturalmente,
per essere applicato ad un caso come il CdC. Due necessità diverse, due tempistiche diverse. Ci siamo resi
sempre disponibili con il ministero a partecipare alla
stesura della normativa, mettendo a disposizione la nostra esperienza e competenza. Ma al momento non
abbiamo ricevuto risposta.
Per concludere: dal suo osservatorio privilegiato
qual è il consuntivo che può stilare sul sistema italiano dei Raee?
Come sempre la strada è lunga. Abbiamo davanti a
noi sfide importanti e sappiamo che possiamo e dobbiamo migliorare quotidianamente nello svolgimento
delle attività. Tuttavia, credo che il nostro Paese abbia
saputo in breve tempo fornire risposte concrete e tangibili in termini di qualità del servizio erogato. Abbiamo
generato un sistema competitivo, ma con regole efficaci che ciascun Sistema Collettivo è chiamato a rispettare in modo rigido. Non è poco. Anzi.
ALLE PAGINE 10 E 11
I NUMERI DEL
MERCATO ITALIANO
SPECIALE RAEE
Luglio/Agosto 2012
Ecoped - Ridomus
Sede: Via Scarsellini 13, 20161 Milano
Tel. 02 34532149
Fax 02 45418350
E-mail: [email protected]
[email protected]
Sito internet: www.ecoped.org
www.ecoped.org/ridomus
Giuliano Maddalena
Tre consorzi e un’unica anima, intesa come visione condivisa attraverso i valori oggettivati di trasparenza, tracciabilità e
sicurezza. Stiamo parlando di Ecoped, Ridomus ed EcoPower
raccolti in un sistema il cui format innovativo si basa su una
strategia operativa concreta e misurabile. La parola al direttore
generale, Giuliano Maddalena.
Come nascono Ecoped e Ridomus?
Entrambi sono stati fondati nel 2006. Ecoped, come dice il nome,
è sempre stato orientato al piccolo elettrodomestico, Ridomus
a climatizzatori e condizionatori. Mentre quest’ultimo, è ancora
focalizzato sulla gestione dei prodotti dei soci, Ecoped grazie alle
competenze maturate ha esteso le proprie attività ad altri settori e
servizi. Tra questi quello sportivo, con soci come Technogym, Atala,
Carnielli, hobbystico e giardinaggio con Andreas Stihl, AL-KO, Emak,
GGP. Nel 2010 è stata avviata la start up del progetto EcoGuard
(vedi box), il nostro disciplinare. Nello stesso anno è nata la divisione
EcoPower (batterie e accumulatori), che nel 2012 si è evolvuta nella
forma giuridica di Consorzio indipendente mantenendo il nome
EcoPower. L’operatività e i servizi fanno sempre capo a Ecoped.
Qual è il problema della raccolta del Raee?
Il problema dei rifiuti in generale, in Italia è quello della vulnerabilità delle filiere. I materiali si muovono con formulari di trasporto
rifiuti e altre documentazioni all’interno di una filiera sulla quale pos-
Il Progetto “EcoGuard”
I Raee sono una vera e propria “miniera urbana” dalla quale è
possibile estrarre e recuperare risorse naturali preziose. Numerosi studi internazionali evidenziano come, il rapporto tra la capacità
globale di estrazione delle materie prime e il crescere della domanda delle stesse per la produzione di manufatti tipici delle tecnologie
emergenti, si vada assottigliando. Non solo.Viviamo una situazione a
elevato rischio ambientale a causa di attività illecite di organizzazioni
criminali con possibili manomissioni dei materiali lungo la filiera, che
portano alla dispersione nell’ambiente di sostanze nocive. Muovendo da queste premesse ha preso vita il Progetto EcoGuard, scaturito
dall’esperienza del sistema dei Consorzi nazionali Ecoped-Ridomus.
All’origine dell’idea, la volontà dei soci di realizzare un’azione preventiva con l’obiettivo di avvicinarsi alla condizione di “rischio zero”
secondo tre coordinate fondamentali: la riduzione dell’impatto ambientale, la massimizzazione del riciclo e l’etica e la sicurezza sul lavoro.
Quindi è stato varato il Disciplinare EcoGuard, creato dai Consorzi in
collaborazione con TÜV SÜD (ente indipendente di certificazione e
ispezione), per descrivere gli indicatori di performance di un’efficace
filiera, attraverso la totale tracciabilità, standard comprovati e piani di
controllo interni ed esterni. Tutte le fasi del progetto garantiscono
una chiara visione dei requisiti obbligatori per tutti gli operatori, gli
indicatori di performance, i documenti di registrazione, il piano dei
controlli interni a cura di Ecoped-Ridomus (per verificare la conformità al disciplinare, rivolto ai soggetti partner coinvolti e ai subappaltatori), il piano dei controlli esterni, a cura del TÜV SÜD, eseguiti
sia presso le sedi Ecoped che direttamente in campo. I risultati dei
controlli possono comportare sanzioni o l’esclusione dal sistema.
Il Sistema EcoGuard agisce in tutte le fasi. Per prima cosa assicura
che il ritiro e il trasporto dei Raee siano sempre eseguiti in modo
da garantire il reimpiego e il recupero delle apparecchiature e la loro
messa in sicurezza, effettuando sempre più velocemente i ritiri dalle
piazzole per ridurre i casi di manomissione e/o di dispersione.
In Italia esistono migliaia di centri di stoccaggio autorizzati. Un rifiuto che vi entra con la sola emissione della quarta copia del formulario
potrebbe perdere la propria tracciabilità e nei casi più gravi alimentare traffici illeciti. Per Ecoped-Ridomus lo stoccaggio è un passaggio
verso la destinazione finale, scelto secondo precisi parametri costantemente controllati per garantire efficienza e affidabilità dell’intero sistema. Quella di pretrattamento è comunemente considerata la fase
finale di gestione di un rifiuto. Con EcoGuard diventa un’importante
fase intermedia, definita “trattamento selettivo”, necessaria per preparare le diverse frazioni contenute nei EcoGuard, successivamente,
affida i Raee a impianti di pre-trattamento qualificati e selezionati, che
svolgono la loro attività in due fasi distinte: la loro messa in sicurezza
e la rimozione dei materiali pericolosi per l’ambiente e per l’uomo.
Il trattamento finale è il vero cuore del progetto. Le attività svolte dai partner sono caratterizzate da un elevato contenuto tecnologico e rendono possibile il riutilizzo delle frazioni nell’ambito
di nuovi cicli produttivi, senza ulteriori lavorazioni, come materie
prime seconde. Una corretta scelta degli end processors e un costante presidio delle frazioni provenienti dal pre-processing, garantiscono inoltre la finalizzazione ideale delle fasi antecedenti. Il monitoraggio di queste fasi è inoltre garantito dall’utilizzo di Reptool, un
software sviluppato all’interno del Weee Forum, per il calcolo delle
percentuali di recupero sulla base di una struttura dati condivisa e
standardizzata a livello Europeo.
sono riuscire ad interferire organizzazioni criminali o altre forme di
illecito che portano a trattamenti dei Raee non conformi o al loro
trasferimento illegale in paesi in via di sviluppo. Rispettando la filosofia dei nostri soci fondatori, per valorizzare la filiera, abbiamo sviluppato un disciplinare che traccia integralmente la filiera di gestione
dei Raee. Con EcoGuard inoltre abbiamo introdotto per primi il
concetto e la fase di trattamento finale, necessaria per massimizzare
il recupero e il riutilizzo delle risorse naturali contenute nei Raee.
Cosa succede all’alluminio, alla plastica o alle schede elettroniche?
Prima di EcoGuard non potevamo esserne certi. Adesso lo siamo.
EcoGuard potrebbe essere adottato anche da altri Sistemi
Collettivi?
Certamente. L’abbiamo scritto sotto forma di norma volontaria,
quindi l’adesione è spontanea. Chiunque lo volesse utilizzare, può
farlo. Noi siamo molto orgogliosi di questo lavoro. Anche se ha
richiesto non pochi sforzi. Le responsabilità sono tante, per esempio
quella della gestione ambientale del Sistema Collettivo. Con EcoGuard la qualificazione dei fornitori è basata su controlli e ispezioni
sugli impianti e su tutti gli attori della filiera. I controlli sono a loro
volta sorvegliati da TÜV SÜD, un terzo ente indipendente.
Quali altre iniziative promuovete?
Le iniziative nelle scuole sono uno dei nostri tratti distintivi. Quella
cui teniamo di più si chiama “Un tesoro in cantina” (vedi box). Oltre
a sensibilizzare le famiglie sull’importanza e sul valore della raccolta
Presidente: Piero Tessarolo
Direttore generale: Giuliano Maddalena
Operations manager: Paolo Zappi (Agenzia IDue)
Ufficio stampa: Nadiya Kuzmenko (Agenzia IDue)
Soci fondatori Ecoped:
Ardes, Ariete, De Longhi, Girmi, Imetec, Krups, Moulinex,
Olimpia Splendid, Polti, Rowenta, Tefal, Termozeta,
Vortice Elettrosociali, Vorwerk Contempora, Vorwerk
Folletto, Zobele Holding
Soci fondatori Ridomus:
Argoclima, Carrier, De Longhi, Olimpia Splendid, Riello,
Saunier Duval, Vaillant, Vortice Elettrosociali
dei Raee, offre un concreto vantaggio portando veri e propri punti
di raccolta (i cassonetti) all’interno di un loro tragitto quotidiano, le
scuole. Questo progetto, patrocinato dal ministero dell’Ambiente e
dal ministero dell’Istruzione, è partito su cinque scuole. In quattro
mesi è stato raccolto il 50% in più di quello che il cittadino medio
raccoglie in un anno.
Quali sono i vostri obiettivi per il 2012?
Crescere nella raccolta. Dobbiamo convincere le famiglie d’Italia
a recuperare soprattutto il segmento di R4 (piccoli elettrodomestici). Il Ped conta un recupero pari a meno del 15%. Sono risultati
ancora molto bassi.
A scuola di Raee
Il riciclo va a scuola. Lo scorso 28 maggio un gruppo di sei classi delle scuole
elementari ha compiuto una visita guidata alla S.E.Val (Società elettrica valtellinese), centro di trattamento Raee a Colico,
in provincia di Lecco. Gli studenti sono
stati accolti da Giuliano Maddalena, direttore generale del Sistema Collettivo
Ecoped-Ridomus. La visita si è svolta a
conclusione dell’iniziativa “Un tesoro in
cantina”.
Gli operatori dell’impianto hanno guidato gli studenti attraverso i vari settori:
il trattamento del raggruppamento Ped
(piccoli elettrodomestici), computer e
lavatrici; quello delle batterie e accumulatori e, infine, la divisione per il trattamento dei frigoriferi e CFC (Clorofluorocarburi).
Il primo settore visitato è stato quello
del Ped, computer e lavatrici. I bambini
hanno ascoltato con interesse e curiosità
tutte le spiegazioni. Affascinati dai grandi
macchinari e dal ragno meccanico, hanno posto molte domande, anche le più
semplici. “Ma i container che vanno sul
camion sono fatti con metallo riciclato?”
(Viola). Oppure: “Le vostre tute da lavoro sono di colore verde per l’ecologia?”
(Giovanni). O ancora: “Ma riciclate le pile
di tutte le forme?” (Elena). Gli operatori
con pazienza hanno risposto a tutte le
loro domande.
I Raee sono smaltiti con un’alternanza
di lavoro meccanico e selezione manuale. Per prima cosa vengono eliminati cavi
elettrici, motori, lamiere e tutto quanto è possibile separare, anche i circuiti
stampati. I macchinari, passo dopo passo,
separano tutti i diversi materiali e componenti fino allo stadio conclusivo della
triturazione.
Successivamente siamo passati al settore delle batterie e accumulatori. Qui
è tutto gestito attraverso un sistema di
aspiratori e sostanze liquide che servono
a recuperare zinco e manganese, utili per
la produzione di nuovi elementi.
L’impianto dedicato al trattamento dei
frigoriferi è quasi interamente automatizzato. Gli unici passaggi manuali sono
quelli eseguiti per eliminare le lamiere e
gli scaffali interni. I macchinari di S.E.Val
consentono di trattare circa 65 frigoriferi
ogni ora. Grazie a tecnologie innovative,
messe in opera dalla TPA Trituratori, tutti i componenti del frigorifero dismesso
vengono recuperati e riutilizzati come
materie prime. I gas refrigeranti e CFC,
derivati dalla triturazione della schiuma
isolante di poliuretano, vengono trattati
e inertizzati con un impianto speciale, situato all’esterno dei capannoni.
L’iniziativa “Un Tesoro in Cantina”
“Un Tesoro in Cantina”, è un progetto form-attivo dedicato
ai bambini delle scuole primarie e quindi alle loro famiglie. Firmato da Ecoped-Ridomus, è il primo progetto di formazione
che garantisce inoltre un’azione/vantaggio immediato portando veri e propri punti di raccolta (cassonetti per raccogliere
i Raee) dentro le scuole. “L’iniziativa - ha dichiarato Giuliano
Maddalena, direttore generale del Sistema Ecoped-Ridomus
- è stata vincente. Ha consentito di raggiungere un’ampia platea di: insegnanti, esperti, istituzioni, media e famiglie, grazie
ad un innovativo percorso formativo dedicato ai bambini che
diventano ambasciatori di un importante messaggio: i Raee
sono risorse naturali! Cassetti, armadi e cantine sono delle
vere e proprie miniere dove avventurarsi con l’aiuto di tutta
la famiglia, per trovare oggetti inutilizzati che crediamo non
servano più e che invece sono una fonte di risorse naturali.
Questo è lo spirito di “Un Tesoro in Cantina”.
Oltre alle strutture per la raccolta, Ecoped–Ridomus rende
disponibile alle scuole partecipanti un insieme di strumenti utili
e divertenti per imparare giocando: un video sul sito internet
(www.ecoguard.org), un fumetto e del materiale didattico.
Il progetto è scattato nel dicembre 2011 e prevede un format della durata di tre mesi per ciascun gruppo di scuole aderenti. Al termine, la scuola che avrà raccolto più chilogrammi di
Raee, proporzionati al numero di bambini iscritti, sarà la vincitrice della propria area geografica e si candiderà per il confronto
nazionale. L’iniziativa si è sviluppata, nella fase iniziale, in alcuni
comuni dell’hinterland milanese con la collaborazione di Cem
Ambiente (Consorzio est Milano). Ecoped-Ridomus si stanno
impegnando per coinvolgere tutti gli attori estendendo l’iniziativa “Un Tesoro in Cantina” a livello nazionale.
3
SPECIALE RAEE
Luglio/Agosto 2012
Apiraee
Giuseppe Miretti
Il Sistema Collettivo si chiama Apiraee.
Dal nome si capisce tutto. Il loro lavoro nasce dalla collaborazione di alcuni Imprenditori e l’Api di Torino (Associazione piccola
media impresa). La parola a Giuseppe Miretti, presidente del Consorzio.
Come nasce il vostro Sistema Collettivo?
Apiraee nasce nel 2007, nell’ambito di Api
Torino (Piccola media impresa) che fa riferimento a Confapi (Confederazione italiana
della piccola e media industria privata) a livello nazionale. Alla fine del 2006, insieme
ad alcuni imprenditori e impiegati di Api,
abbiamo notato le difficoltà che i piccoli
imprenditori avevano nel capire il sistema
Raee. Sulla base di questo, è nata l’idea di
fondare un Sistema Collettivo, affidandoci
alla presenza capillare di Confapi in Italia.
Quali rifiuti trattate?
Ci occupiamo di tutti i tipi di Raee. Da
R1 (freddo e clima) a R5 (sorgenti luminose). Nel 2011 abbiamo raccolto, 1.374.770
chilogrammi. I quantitativi più grossi li abbiamo nel ramo degli R1. Il resto della raccolta è suddiviso tra gli altri raggruppamenti.
I quantitativi minori li abbiamo in R5 con
4.946 chilogrammi.
Vi occupate anche di altro?
Certo. Abbiamo alcuni nostri consorziati
che producono anche batterie e accumulatori. Anche in questo caso, il nostro lavoro parte da un’esigenza della Pmi. Stiamo
iniziando a valutare la possibilità di trattare
anche i moduli fotovoltaici.
Che rapporti avete con la Grande distribuzione?
Con la Grande distribuzione abbiamo
rapporti sporadici. I contatti più frequenti
li abbiamo con il piccolo supermercato. Rispetto alla Gd hanno problematiche differenti.
Che tipo di fornitori avete?
Fino all’anno scorso ci servivamo di un
General Contractor, un interlocutore unico
a cui ci rivolgevamo. Gestiva per conto nostro sia la parte della logistica sia dei centri
di trattamento. Quest’anno, invece, abbiamo portato questo servizio all’interno del
Sistema Collettivo. Per prima cosa, è stato
costituito un albo dei fornitori che, inizialmente, era suddiviso in due parti: trasportatori e trattatori. In un secondo momento, per semplificare la gestione del sistema,
abbiamo deciso di stipulare un contratto
solamente con il fornitore di trattamento.
Affidandogli il compito di gestire autonomamente la logistica. Questo ha reso molto
più efficiente la gestione. A oggi, abbiamo
11 fornitori che equivalgono a 11 trattatori. Questo vale per tutti i raggruppamenti,
esclusi gli R5 (sorgenti luminose). Per questi
ultimi abbiamo firmato un accordo di collaborazione con Ecolamp.
Che difficoltà avete avuto nell’intraprendere questo lavoro?
All’inizio, la prima e più grande difficoltà, è stata capire come gestire il sistema. I
grandi Sistemi Collettivi erano già partiti da
un pezzo, e di spazio per operare ne rimaneva poco. E’ stato necessario faticare per
costruire una base di lancio. Una sorta di
start up. Quest’aspetto è durato per tutto il
corso del 2008. A partire dal 2009, le cose
sono andate meglio.
Che iniziative di sensibilizzazione promuovete?
Siamo una realtà contenuta, non facciamo
campagne di risonanza pubblica. Riusciamo
in ogni caso a essere presenti su quasi tutti i tavoli istituzionali. Personalmente, faccio parte del consiglio di amministrazione
dell’Api di Torino. Apiraee promuove una
campagna d’informazione nei confronti delle Pmi. Scriviamo dei resoconti sul nostro
operato che pubblichiamo sulla rivista quindicinale “Apiflash”. Il giornale è indirizzato,
non solo ai nostri consorziati, ma a tutti gli
associati di Confapi.
Ovvero?
Circa 60mila industrie in Italia.
Una bel canale di risonanza.
Sì siamo piccoli, ma attivi nel gestire questo mercato. Il riconoscimento è arrivato. Mi
hanno chiesto di far parte del nuovo comitato esecutivo del Centro di Coordinamento. Una bella soddisfazione.
Fatturato 2011?
733mila euro.
In chiusura, quali sono i vostri obiettivi
per il 2012?
Il nostro obiettivo è di raggiungere tutte quelle piccole imprese e produttori che
ancora non sanno di doversi iscrivere a un
Sistema Collettivo. Informarli e aiutarli a rispettare tutte le normative vigenti. Proprio
per questo motivo, stiamo cercando di sviluppare l’area commerciale.
Sede: Via Pianezza 123, 10151 Torino
Tel. 011 4513192
Fax 011 4513287
E-mail: [email protected]
Sito internet: www.apiraee.it
Presidente: Ing. Giuseppe Miretti
Direttore generale: Ing. Gabriele Muzio
Ufficio tecnico: Laura Berrone
Soci fondatori:
MECT, Imperia, HR-Europe ora Deatronic,
Teledif Italia, Siware, FIAM ELelettronica
CONFAPI Nazionale
CONFAPI Territoriali: Torino, Varese, Verona, Reggio Emilia, Parma
Cobat
Michele Zilla
Sono nati come Consorzio obbligatorio
per le batterie al piombo esauste. Attenti alle
esigenze e necessità di tutti. Con il cambiare
dei bisogni dei loro soci, sono cambiati anche loro. Adesso trattano Raee, batterie e
accumulatori e pannelli fotovoltaici. Il Sistema Collettivo si chiama Cobat. La parola a
Michele Zilla, direttore generale.
Dottor Zilla, parliamo un po’ di Cobat.
Cobat è nato 23 anni fa, nel 1988, per iniziativa del Parlamento italiano. Il nostro Consorzio insieme al Coou (Consorzio obbligatorio oli usati) è stato uno dei primi sistemi
di raccolta unico e obbligatorio, istituito per
raccogliere e trattare una particolare tipologia di rifiuti: le batterie al piombo esauste.
Nel 2006 l’Unione Europea è intervenuta
con la direttiva 2006/66/CE, per regolamentare le responsabilità in merito al ciclo di vita
delle pile e accumulatori. Questa normativa,
recepita in Italia con il dl 188/2008, ha comportato l’eliminazione, in capo al Cobat, del
concetto “obbligatorio”, permettendo ai produttori/importatori di pile e accumulatori di
organizzarsi in Sistemi Collettivi o Individuali.
L’art 20 del Decreto, ha comunque confermato il Cobat come Sistema di Raccolta, ma
in competizione con altri.
Perché questa scelta?
Va da sé che il rifiuto pile e accumulatori
molto spesso è in simbiosi con le Apparecchiature elettriche ed elettroniche (Aee). La
conseguenza è che Cobat, avendo al suo interno Produttori anche di Aee, ha deciso di
occuparsi anche di quei rifiuti, infatti dal mese
di dicembre del 2011, aderiamo al Centro
di Coordinamento Raee. Questo ci permette di offrite, ai nostri Produttori iscritti, un
servizio più completo possibile. Per questo
motivo abbiamo iniziato a trattare anche
pneumatici fuori uso (PFU) e i moduli fotovoltaici. L’obiettivo è dare una risposta a ogni
necessità del produttore/importatore iscritto a Cobat… Questa è la nostra mission.
Vi occupate di tutti i raggruppamenti
Raee?
Sì, certamente. Ci siamo attivati per servire
tutti i raggruppamenti. Ovviamente, essendo
partiti da poco, le quantità di raccolta sono
ancora molto basse. Serviamo una trentina
Sede: Via Toscana 1, 00187 Roma
Tel. 06 487951
Fax 06 42086985
E-mail: [email protected]
Sito internet: www.cobat.it
www.cobat.tv
Presidente: Giancarlo Morandi
Direttore generale: Michele Zilla
Marketing e comunicazione:
Valeria de Napoli
di centri di raccolta in tutta Italia.
Il vostro tratto distintivo?
I diversi servizi che oggi Cobat è in grado di offrire, lo rendono un Sistema Collettivo competitivo e interessante per quei
produttori i quali, immettendo sul mercato
diverse tipologie di prodotti, hanno necessità di dover garantire la corretta gestione
di più categorie di rifiuto. Aderendo a Cobat, questi produttori, possono usufruire di
servizi integrati e personalizzati, in funzione
delle loro esigenze. Siamo attenti che ciascun
produttore possa ricevere il miglior servizio
al minor costo possibile.
Che iniziative promuovete?
Cobat è nato per fare education. Nascere
come Consorzio obbligatorio, porta con sé
il compito della formazione ed educazione
dei cittadini. Sulle buone pratiche della raccolta differenziata e del riciclo. Insomma, di
una corretta raccolta. Questo, per Cobat, è
da sempre un carattere distintivo. Abbiamo
lanciato da poco, per esempio, un’iniziativa
che si chiama “Uso e Riuso” (vedi box), nelle
scuole medie di tutto il territorio italiano. La
risposta è arrivata da trecento scuole medie
inferiori.
Obiettivo 2012?
Abbiamo avviato una nuova attività per
sollevare i produttori dei pannelli fotovoltaici, dalle responsabilità che gravano su di
loro relativamente all’immesso al consumo di
questi prodotti. Allo stato attuale, abbiamo
sottoscritto un accordo con il Comitato Ifi
(Industrie fotovoltaiche italiane) il quale rappresenta più dell’80% dei produttori italiani
dei pannelli fotovoltaici. Vogliamo sviluppare
e potenziare questo settore.
“Uso e Riuso” per gli studenti
Il progetto “Uso e Riuso: consumi e rifiuti nella testimonianza delle generazioni” è promosso da Cobat ed è rivolto agli studenti di tutte le scuole medie inferiori d’Italia. Attraverso
questa iniziativa, il Sistema Collettivo si propone di raccontare i rifiuti: come nascono, come
cambiano con l’evolversi delle società e il modo in cui l’uomo ci si è rapportato negli anni,
fino ai giorni nostri. Cobat lancia così agli studenti e ai loro insegnanti una sfida interessante: quella di analizzare, documentare e raccontare, attraverso la realizzazione di un filmato
della durata di 10 minuti, come è cambiato nel tempo e in particolare negli ultimi decenni,
il rapporto dell’uomo e i rifiuti. L’idea è nata proprio dalla volontà del Sistema Collettivo di
richiamare l’attenzione del mondo della scuola sulla necessità di salvaguardare l’ambiente. Per
invogliare i ragazzi a partecipare al concorso Piero Angela, con l’aiuto della matita di Bruno
Bozzetto, si è prestato a ripercorrere la storia, attraverso un cartone animato. Le scuole che
presenteranno i lavori migliori, vinceranno in premio dei buoni per l’acquisto di materiali e
attrezzature destinati alle attività didattiche. Il montepremi complessivo ammonta a 500mila
euro. Il progetto ha ottenuto il Patrocinio del Segretariato Sociale della Rai e ha ricevuto il
plauso del ministero dell’Istruzione e del ministero dell’Ambiente, che hanno aderito con la
formula del progetto condiviso (Cobat in collaborazione con i ministeri) e lo hanno inserito
nella Carta di Intenti “Scuola, ambiente e legalità”. Tutte le informazioni sul concorso e sulle
modalità di partecipazione sono disponibili online sul sito www.usoeriuso.it.
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SPECIALE RAEE
Luglio/Agosto 2012
Ecodom
Giorgio Arienti
È il numero uno. Ovvero il sistema collettivo che, più di ogni
altro, recupera e ricicla Apparecchiature elettriche ed elettroniche (Aee) in Italia. Si chiama Ecodom e alla sua guida c’è Giorgio
Arienti. Simpatico e alla mano, il direttore generale del sistema ci
racconta com’è nato e come opera Ecodom.
Domanda d’obbligo: quando nasce Ecodom?
Ecodom nasce, su base volontaria, nel 2004 dai principali produttori dei grandi elettrodomestici, cappe e scalda-acqua. Da subito la sua principale caratteristica: una specializzazione verticale.
Ovvero ricicliamo rifiuti dei soli raggruppamenti R1 (freddo e
clima) e R2 (grandi bianchi).
Quanti sono i produttori associati?
I soggetti associati sono 33, tutti produttori di Aee. Per esempio
Whirpool, Indesit, Candy, BSH, Nardi, Faber, Aristonthermo... C’è
un solo caso in cui un nostro produttore è attivo anche nella
distribuzione, cioè Evoluzione.
Perché questa specializzazione?
I nostri produttori hanno creduto, fin dall’inizio, che creare un
Sistema Collettivo focalizzato su alcune tipologie di Raee fosse
una mossa vincente. Questo ha permesso al consorzio di sviluppare una massa critica rilevante. I nostri produttori, sul fronte
del recupero di R1 e R2, pesano circa il 65%. Nel 2011 abbiamo
gestito circa 90mila tonnellate di Raee, 1/3 del totale raccolto
nel nostro Paese. Ecodom è presente in ogni angolo d’Italia, con
35mila trasporti l’anno.
I vostri obiettivi?
Due in particolare. Il primo è quello dell’efficienza economica,
il secondo è garantire l’eccellenza nel trattamento dei Raee. Dal
punto di vista dell’eccellenza operativa, non abbiamo mai ricevuto
una penale dal Centro di Coordinamento Raee per ritardi nel
prelievo dalle isole ecologiche. Abbiamo una puntualità del 99,9%
nel ritiro. Dal punto di vista ambientale abbiamo introdotto, già
nel 2008, degli audit qualitativi sul trattamento dei rifiuti. In quel
primo anno gli audit avevano fornito risultati molto lontani dalle
prestazioni dei migliori impianti europei. Con il tempo Ecodom
ha stabilito un piano di miglioramento, il cui rispetto è condizione
vincolante per continuare a lavorare per il Consorzio. Questo
piano ha permesso agli impianti di triplicare, dal 2008 al 2011, la
capacità di intercettare i gas ozono-lesivi.
E per quel che riguarda l’efficienza economica?
Ecodom ha sempre adottato il meccanismo dell’eco-contributo. In questi anni, abbiamo guidato la riduzione dei valori degli
eco-contributi Raee, riversando l’efficienza sul consumatore. Sul
frigorifero, per esempio, siamo passati dai 16 euro iniziali Iva inclusa, a 10 euro nel 2010. Sulle lavatrici siamo passati dai 5 euro iniziali ai 3 euro del 2010. Nel mese di aprile abbiamo azzerato tutto.
Azzerato tutto? Perché?
Sì, siamo a zero su tutto. Per i prossimi mesi – ancora non
sappiamo dire per quanti – potremo operare sfruttando la
riserva finanziaria creata grazie sia all’efficienza che abbiamo
saputo costruire, sia a delle scelte strategiche di mercato. Per
esempio, abbiamo legato gli importi che paghiamo agli impianti di trattamento al valore delle Materie prime seconde (Mps),
e questo ci ha consentito negli ultimi due anni una significativa
riduzione dei costi. Non bisogna però dimenticare che in un
momento di crisi, come il 2009, in cui il valore delle Mps era
crollato, Ecodom ha invece sostenuto economicamente l’attività degli impianti di trattamento. In modo da garantire che
rimanessero attivi anche in un periodo di difficoltà.
Che tipo di fornitori avete?
Fornitori di trasporto e fornitori di trattamento. I secondi
sono significativamente diversi per i due raggruppamenti. I fornitori per l’R2 sono tutti i soggetti che trattano a vario titolo i
rottami. Li abbiamo scelti in modo da coprire l’intero territorio
nazionale e minimizzare i trasporti. Per l’R1 la scelta dei fornitori è molto più delicata. Soprattutto per l’aspetto ambientale. Abbiamo bisogno di trovare dei soggetti che abbiano un
impianto in grado di estrarre CFC (Clorofluorocarburi) dai
frigoriferi e che lo utilizzino in modo corretto.
Quanti sono i vostri impianti di trattamento?
In totale sono 38 per l’R2 e 21 per l’R1. I nostri fornitori vengono selezionati ogni due anni. Un anno viene indetta la gara
di selezione per l’R1, l’anno dopo per l’R2. Fermo restando che
se durante l’anno il fornitore non supera l’audit qualitativo, il
contratto viene interrotto.
Poi c’è il trasporto...
Per quello che riguarda il trasporto, il mercato è più ampio.
Ecodom gestisce 1.800 punti di prelievo di R1 e 1.700 punti di
prelievo di R2, sparsi in tutta Italia. I punti di prelievo da servire
non sono scelti dal consorzio, ma ci vengono assegnati dal
CdC Raee, il cui compito è garantire che i Sistemi Collettivi
operino in condizioni analoghe. Ripartisce equamente la complessità geografica. Non è un compito facile perché i Sistemi
Collettivi non hanno dimensioni omogenee tra loro.
Quali sono le difficoltà che state vivendo?
Sede: Corso Italia 39, 21047 Saronno (Varese)
Tel. 02 92274600
Fax 02 92274601
E-mail: [email protected]
Sito internet: www.ecodom.it
Presidente: Paolo Zocco Ramazzo
Direttore generale: Giorgio Arienti
Operations manager: Marco Sala
Ufficio stampa: Elena Castellini (SEC)
Soci fondatori:
Ariston, Thermo, BSH, Candy, Group, Faber, Franke,
Haier, Indesit Company, JP Industries, Miele, Nardi
Elettrodomestici, Smeg, Tecno Spa, Whirlpool
Manca la consapevolezza nei consumatori in merito alla raccolta. Ma non tocca ai Sistemi Collettivi il compito di fare education.
Malgrado questo stiamo attuando delle iniziative per sensibilizzare
i cittadini al problema.
Ad aggravare la situazione, c’è la normativa…
Certo. Un altro dei problemi è che il decreto Uno contro Uno
sembra essere stato scritto da qualcuno che non ha molta competenza in materia. Sono stati inseriti troppi vincoli inutili. Da anni
chiediamo la modifica di questa legge. Per non parlare poi di tutti
i problemi legati all’e-commerce.Vogliamo continuare a salvaguardare la forma o privilegiare la sostanza? Siamo in un Paese dove
sembra che, nel mondo dei rifiuti, conti solo la burocrazia. Manca
una governance nel sistema. Il CdC Raee sta coprendo questo
vuoto.
Torniamo all’education. Cosa avete promosso?
Siamo promotori di alcune iniziative che favoriscono la sensibilizzazione sul tema della raccolta. Tre anni fa abbiamo chiesto a Michelangelo Pistoletto, scultore di arte povera, di creare
un’opera che rappresentasse la nostra attività. Opera che abbiamo portato in giro in tutta Italia. Con la collaborazione di Luca
Pagliari, giornalista della Rai, abbiamo realizzato inoltre uno spettacolo teatrale, Clean Up, che abbiamo rappresentato nelle scuole.
Da due anni portiamo avanti un progetto chiamato RAEEporter
(vedi box). Il riscontro è interessante, abbiamo già ricevuto quasi
un migliaio di fotografie di Raee abbandonati. Sul tema della governance cerchiamo sempre di creare le occasioni per stimolare
l’attenzione dei nostri politici. Nel 2011 abbiamo condotto una
ricerca con Ipsos sull’importanza della raccolta differenziata e del
corretto trattamento dei Raee.
Che riscontro avete avuto?
Un dato di particolare interesse è che il 71% degli italiani non
sa assolutamente nulla riguardo alla raccolta. Molto utile, per i
rapporti con le autorità, è il nostro Rapporto di Sostenibilità. Ogni
anno, da quando abbiamo iniziato, in occasione della presentazione del Rapporto raduniamo alcuni stakeholder (Ministero,
parlamentari, Anci, distribuzione) intorno a un tavolo. È una bella
occasione per confrontarci sul sistema. Quest’anno inviteremo il
capo di un consorzio olandese. Presenterà un’interessante ricerca
realizzata nel loro paese.
Fatturato di Ecodom 2011?
Nel 2011 abbiamo incassato 20 milioni di eco-contributi.
Quest’anno, il 1° aprile 2012, li abbiamo azzerati. Incasseremo solo
il primo trimestre: circa 4 milioni di euro.
RAEEporter, la campagna
di sensibilizzazione ambientale
RAEEporter è la campagna di sensibilizzazione ambientale sull’importanza della corretta gestione dei Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) promossa
da Ecodom in collaborazione con Legambiente. L’iniziativa
invita i cittadini a fotografare e segnalare i Raee (lavatrici,
lavastoviglie, frigoriferi, forni, televisori, pc, ecc…) abbandonati ai margini delle strade, nei fossi, nei campi, sulle spiagge
o in altre discariche abusive in tutto il nostro Paese. Per
inviare i propri scatti fotografici, occorre registrarsi al sito
Internet www.raeeporter.it. Per ogni segnalazione ricevuta,
Ecodom invierà una richiesta di rimozione all’ente competente (il Comune o la società d’igiene urbana che effettua
la raccolta) affinché provveda a recuperare il Raee e a trasportarlo al centro di raccolta più vicino.
Lanciata a novembre 2010, la campagna ha raccolto fino
a oggi circa mille segnalazioni. Scatenati da un “effetto passaparola”, si sono attivati cittadini, enti e istituzioni. Ecco perché
Ecodom, lanciando la terza edizione dell’iniziativa, ha deciso
di rinnovarla e arricchirla di contenuti. La campagna di sensibilizzazione, forte della consolidata presenza su Internet, ha
visto la nascita dei propri profili ufficiali sui principali social
network. In questo modo, chiunque potrà seguire l’iniziativa
anche su Facebook,Twitter e YouTube. E’ prevista una classifica speciale per gli utenti che parteciperanno attivamente.
Ogni forma di azione (foto, video, tweet, commenti, ecc…)
svolta nell’ambito di Foto RAEEporter o Video RAEEporter,
così come su Facebook o Twitter, consente di accumulare
punti. L’utente più attivo, sarà premiato. Ogni mese è messo
in palio un libro di fotografie sul tema del riciclo. E, alla fine
dell’anno, è prevista l’assegnazione di un premio finale.
Ecoelit
Marco Arnaboldi
Nasce nel 1996, per servire i settori degli elettroutensili,
giardinaggio e ferramenta. Con16 anni di attività, il suo punto
forte non può che essere l’esperienza. Si chiama Ecoelit. La
parola al suo presidente, Marco Arnaboldi.
Dottor Arnaboldi, iniziamo da una data.
Ecoelit, Consorzio nazionale volontario accumulatori ed
elettroutensili, è nato nel 1996 per volontà e impegno di alcuni produttori multinazionali del settore degli elettroutensili,
del giardinaggio e della ferramenta. Il Consorzio è nato su
base volontaria e senza fini di lucro.
Qual è la vostra mission?
Ecoelit vuole contribuire concretamente alla realizzazione
e alla promozione della tutela ambientale e della qualità di
vita sul territorio nazionale, obiettivo condiviso e realmente
sentito dalle aziende che aderiscono al consorzio, con le quali, dal 1996, stiamo vivendo una bella esperienza.
Che tipi di Raee smaltite?
Da 16 anni ci occupiamo di tutte le tipologie di Raee. La
maggior quantità proviene dal raggruppamento R4 (piccoli
elettrodomestici). Nel 2011 abbiamo raccolto un totale di
2.632.912 chilogrammi, di cui 1.459.476 dalle isole ecologiche e i restanti tramite la nostra rete privata.
Vi occupate di altri tipi di rifiuti?
Certamente. Ecoelit si occupa di batterie e accumulatori
per consentire la riconversione dei metalli pesanti, i principali
elementi inquinanti presenti nelle batterie esauste. Per promuovere e stimolare il recupero e riciclo di questi prodotti,
Ecoelit provvede al loro ritiro presso numerosi punti vendita,
dislocati su tutto il territorio nazionale. Inoltre, attraverso l’organizzazione logistica e operativa, ritiriamo e ricicliamo anche
i moduli fotovoltaici, così come previsto dalla nuova direttiva
Raee.
Di quanti fornitori vi avvalete?
Ci appoggiamo a numerosi operatori altamente specializzati nella logistica ambientale, certificati e costantemente
monitorati. Allo scopo di garantire sicurezza e affidabilità
totale ai nostri consorziati. Per quanto riguarda i centri di
trattamento, vengono selezionati e valutati per la loro efficienza ambientale. Tutti questi aspetti devono essere in piena
e totale osservanza dei dettami legislativi (compresi quelli di
risparmio energetico e altri, strettamente connessi all’attività
logistica sul territorio).
Quali sono ancora i problemi da risolvere?
Sicuramente sull’Uno contro Uno c’è ancora molto da fare.
Innanzitutto è importante informare e formare gli operatori.
Un ruolo centrale, infatti, è giocato dalla distribuzione, protagonista nel rapporto quotidiano e diretto con il consumatore. L’intero sistema dovrebbe essere più attivo per agevolare
questo tipo di raccolta. Poi il Sistri, il sistema di tracciabilità.
E’ un sistema fortemente voluto dalle istituzioni, non ancora
applicabile. Occorre una profonda revisione che, forse, il Ministero ha deciso di intraprendere. Speriamo.
Avete promosso e promuovete iniziative di informazione
ai cittadini e operatori Gd e Gdo?
Abbiamo, fin dalla nostra nascita, sviluppato e implementato una rete di centri di raccolta, attualmente in fase di ampliamento e riorganizzazione, operativa su tutto il territorio
nazionale. Offriamo un capillare servizio di informazione e
formazione a tutta la rete degli operatori, commerciali e non.
Per quello che riguarda l’aspetto specificatamente comunicativo, stiamo sviluppando nuovi strumenti per agevolare e
accelerare uno scambio informativo più diretto ed efficace.
Il Vostro tratto distintivo?
L’esperienza. Siamo attivi dal 1996, ancora prima della pubblicazione delle direttive comunitarie e del loro recepimento
in Italia in materia di Raee. In tutti questi anni abbiamo assistito a tanti cambiamenti. Quello che abbiamo avuto modo di
vivere come Consorzio dal 1996 è un bagaglio di esperienze
che ci contraddistingue e ci permette di essere pronti ad
affrontare le continue sfide che il settore ci impone.
Obiettivi per il 2012?
Ci aspettiamo un incremento del ritirato di circa il 30%
rispetto all’anno precedente.
Sede: Viale Misurata 32, 20146 Milano
Tel. 02 4236863
Fax 02 48951893
E-mail: [email protected]
Sito internet: www.ecoelit.it
Presidente: Marco Arnaboldi
Direttore generale: Andrea Schiatti
Ufficio stampa: Silvia Pessini (Aries Comunicazione)
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SPECIALE RAEE
Luglio/Agosto 2012
Ecolight
Raecycle
Giancarlo Dezio
Maurizio Dardi
Si occupa della gestione di tutti i raggruppamenti Raee. Detiene il primato nel segmento
R4 (piccoli elettrodomestici ed elettronica di
consumo), ma il suo raggio operativo è trasversale. Stiamo parlando del sistema collettivo Ecolight. La parola a Giancarlo Dezio, direttore generale del Consorzio.
Ecolight nasce nel 2004. Perchè?
Il Sistema Collettivo è nato formalmente
nel 2004, ma avevamo iniziato a pensarne la
struttura quando ancora la direttiva era stata appena licenziata dal Parlamento Europeo.
Adesso annoveriamo oltre 1.500 società associate, tra queste c’è il 90% delle aziende appartenenti alla Grande distribuzione organizzata. Abbiamo puntato fin dall’inizio a creare
un Sistema Collettivo trasversale, basato sulla
qualità del servizio erogato.
In che senso?
Guardiamo ai nostri consorziati e cerchiamo di dare delle risposte il più possibile puntuali. L’obiettivo non è fare grandi numeri, ma
crescere sempre, in modo costante.
A cosa è dovuta la vostra specializzazione
nel ritiro di rifiuti legati al piccolo elettrodomestico?
Le quote di mercato che ci vengono assegnate dal Centro di Coordinamento Raee
rispecchiano le aziende consorziate. Abbiamo
realtà importanti, ma anche piccoli produttori
e distributori che ci consentono oggi di operare molto nella gestione dei piccoli elettrodomestici e dell’elettronica di consumo (R4)
e delle sorgenti luminose (R5), senza però
trascurare gli altri raggruppamenti come R1
(freddo e clima) e R2 (grandi bianchi).
In Italia ci sono troppi Sistemi Collettivi?
In parte è vero. Per dare vita ad un Sistema
Collettivo è sufficiente che ci sia un produttore (o un distributore) e l’iscrizione al Centro
di Coordinamento. La gestione dei Raee però
dovrebbe richiedere non tanto una pluralità
di soggetti che si muovono in questo ambito,
quanto una certezza del rispetto delle regole
perché, occorre non dimenticare, che parliamo sempre della gestione di rifiuti e quindi di
aspetti che hanno un valore ambientale.
Ha parlato di regole, quali servirebbero?
Tra gli obblighi previsti da una legge e la
loro applicazione, spesso la distanza è eccessiva. Un esempio: il cosiddetto decreto Uno
contro Uno, è una semplificazione del decreto
151/2005, ma ha la necessità di essere ulteriormente semplificato, non solamente per
mettere i punti di vendita nelle condizioni di
operare al meglio, ma affinché possa essere
realmente efficace nell’incremento della raccolta dei Raee.
A proposito di Uno contro Uno, come lo
avete affrontato?
Il Decreto, per quanto già in vigore in alcuni
Paesi europei, in Italia ha rappresentato un’assoluta novità coinvolgendo i punti di vendita di
apparecchi elettronici nella raccolta dei Raee.
Senza aggravi sul consumatore. Innanzitutto
abbiamo cercato di dare informazioni ai punti
vendita. Quindi, abbiamo studiato e attivato
un servizio in grado di rispondere alle loro
esigenze: parliamo non solamente del ritiro
dei Raee, ma anche del conferimento ai centri di raccolta, elemento quest’ultimo non da
sottovalutare visto il ritardo con cui i centri
comunali si stanno aprendo alla distribuzione.
Ad oggi, sono quasi 3mila i punti vendita che
usufruiscono del nostro servizio.
I vostri punti di forza?
Innanzitutto una struttura snella e competente capace di rispondere in modo rapido
alle esigenze dei consorziati e del mercato.
Non certo seconda, la trasversalità della nostra azione: interveniamo in ogni raggruppamento Raee e, in via al momento volontaria,
anche nella gestione delle pile e degli accumulatori giunti a fine vita. Terzo: la pluralità dei
nostri consorziati è una ricchezza per il Consorzio che si riflette anche nella composizione
del Consiglio di amministrazione.
Quali sono le vostre attività sul territorio?
Accanto alla gestione dei rifiuti, abbiamo
voluto promuovere una serie di iniziative per
aumentare la sensibilità ambientale. Un esempio è il Museo del Riciclo (vedi box), portale
web che sta riscuotendo un grande successo:
in soli due anni abbiamo contato oltre due
milioni di pagine visitate.
Quali gli obiettivi per il 2012?
Stiamo potenziando la struttura del Consorzio non solamente per continuare a migliorare i servizi che forniamo ai nostri consorziati, ma anche per rispondere al meglio alle
prossime novità normative, in primis la nuova
Direttiva europea.
Sede: Via Monte Rosa 96,
20149 Milano
Tel. 02 33600732
Fax 02 3315870
E-mail: [email protected]
Sito internet: www.ecolight.it
Presidente: Walter Camarda
Direttore generale: Giancarlo Dezio
Comunicazione e marketing: Fabio
Bianchi
Operation manager: Fabio Ferrari
Ufficio stampa: Marco Parotti (Eo Ipso)
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Iniziamo con una breve descrizione del vostro Sistema Collettivo.
Raecycle è il primo Sistema Collettivo italiano per quanto riguarda la raccolta dei Raee
pericolosi, e in particolare del raggruppamento R3 (Tv e monitor). I produttori associati
rappresentano, per questo ramo, la maggior
quota del mercato. Valga l’esempio di Samsung e LG. R3 è, assieme a R1 (frigoriferi) e
R5 (lampade a scarica) il raggruppamento
dei rifiuti più pericolosi. Questo ci costringe
a eseguire audit qualitativi sugli impianti, imponendo vincoli molto rigidi. Siamo, inoltre, gli
unici ad avere degli impianti di proprietà.
Una mosca bianca, insomma.
In un certo senso sì. Abbiamo un impianto di proprietà a Siracusa. E altri due impianti,
con partecipazione al 50%, uno ad Ancona e
l’altro a Pavia.
Perché questa scelta unica?
Perché la riteniamo un vantaggio. Ci permette di mantenere un controllo diretto e
costante sugli impianti. Conosciamo e monitoriamo l’intero funzionamento della filiera.
Si può definire come il vostro fiore all’occhiello?
Certamente. Quello di Siracusa è un impianto modello. Nel 2010 è stato premiato
con l’Award Ecohitech, il più importante riconoscimento assegnato alle aziende che
adottano particolari tecnologie innovative per
l’ambiente. Bisogna dire, però, che la Sicilia
non è un grande bacino di utenza. Tra Nord e
Sud c’è un gap significativo. La prova vera sarà
quest’anno. Mentre il resto dell’Italia ha già visto lo switch-off, in Sicilia dovremo affrontarlo
nella seconda metà dell’anno.
Avete registrato incrementi nella raccolta
di altri segmenti?
Per l’R3 abbiamo assistito un incremento
consistente. Rispetto agli altri raggruppamenti,
dove c’è una linearità di tecnologia e di consumo, quello che è accaduto negli ultimi due
anni è stato difficile da gestire.
Ossia?
Il cambio di tecnologia e struttura degli oggetti è stato determinante. Un monitor che
recuperiamo in piazzola pesa 32 Kg. A parità
di dimensioni, il monitor nuovo che viene immesso sul mercato pesa circa un quarto. Non
c’è più corrispondenza tra immesso e dismesso. Lo switch-off ha avuto un ruolo decisivo in
questo senso.
Quali sono i problemi che riscontrate sul
mercato?
La normativa è insufficiente a garantire il
funzionamento della filiera. Quella relativa al
Sistri, per esempio, ha una sua logica, nessuno
ne discute il principio. Peccato che l’applicabilità di quello che è stato pensato rischia di
incatenare il settore.Chi ha sviluppato la legge
non ha tenuto conto della realtà che c’è già.
Il sistema Raee è attualmente tutto tracciato.
E gli aspetti positivi?
Un indizio rassicurante è che la sensibilizzazione tra i cittadini sta crescendo sempre
più. L’interesse c’è. Lo vediamo anche nelle numerose visite di studenti che riceviamo all’impianto siciliano. Inoltre, stiamo portando avanti uno studio sul trattamento del rifiuto con
l’Università di Catania. Sono tutte attività volte
all’innovazione. La nostra fucina di ricerca e
sviluppo non è direttamente correlata all’attività consortile. Piuttosto, è legata all’impianto
di proprietà che è sempre un valore aggiunto
rispetto al processo evolutivo delle modalità
di trattamento.
Che progetti avete per il futuro?
I progetti in Ricerca & Sviluppo, che stiamo
sviluppando in collaborazione con l’Università
di Catania, sono di carattere innovativo e ci
porteranno ad essere la prima realtà in Europa e forse nel mondo a saper trattare il vetro
cono dei Crt, separando il piombo dai silicati,
eliminando il problema dello smaltimento in
discarica. In termini di volumi puntiamo ad
aumentare il B2C. L’aumento può avvenire
attraverso due strade: o i nostri associati crescono in termini di volume, o trovando nuovi
associati.
Vi state attrezzando per smaltire i pannelli
fotovoltaici?
Sì, ci stiamo muovendo sia per acquisire
i produttori, sia per quello che riguarda le
tecnologie da utilizzare e le macchine per il
trattamento dei moduli. Dalle nostre informazioni, posto che la nostra linea di trattamento
sarà operativa entro l’estate, e ci consentirà di
riciclare praticamente la totalità del pannello,
dovremmo essere ancora una volta primi in
Italia, e forse in Europa, ad arrivare a quella
percentuale di recupero.
Sede: Via Aldo Moro 10,
25124 Brescia
Tel. 02 47950790
Fax 02 45503700
E-mail: [email protected]
Sito internet: www.raecycle.it
Presidente: Maurizio Dardi
Direttore generale: Piervittorio
Trebucchi
Comunicazione e marketing: Lorenzo
Zubani
Il Museo del Riciclo
Il Museo del Riciclo (www.museodelriciclo.it)
è stato lanciato nel febbraio 2010 da Ecolight,
in due anni ha raggiunto e superato i due milioni di pagine visitate, raccogliendo sempre
più consensi e registrando un crescendo di
interesse tra ar tisti, appassionati d’arte, persone attente all’ambiente o semplici curiosi.
Il Museo è nato per creare un circuito di
sensibilizzazione sul tema del recupero dei rifiuti, in par ticolar modo i
Raee. Si propone di raccogliere
online le testimonianze di coloro che, attraverso un’idea,
danno nuova vita agli
oggetti da buttare.
Non è un progetto
statico, ma una realtà in
costante evoluzione. L’ “Arte del
riciclo” diventa un’occasione
per spiegare a famiglie, genitori,
bambini e scuole come utilizzare in modo nuovo materiali
Raecycle è presente su tutta la filiera del ritiro Raee ed è tra i Sistemi Collettivi che hanno volumi di raccolta più grandi. Vanta in tutta
Italia circa 3mila piazzole di raccolta. Maurizio Dardi, presidente di Raecycle, ci racconta
come nasce e come lavora il Consorzio.
Ufficio stampa: [email protected]
da riciclo per fare piccoli giocattoli, oggetti per
i bambini e per la casa, ma anche creare gioielli, quadri o installazioni.
SPECIALE RAEE
Luglio/Agosto 2012
ReMedia
ecoR’it
Danilo Bonato
Luciano Teli
Ha un raggio d’azione di 360 gradi: si occupa di
tutte le tipologie Raee, oltre che di pile, accumulatori e pannelli fotovoltaici. È attivo con progetti
di sensibilizzazione e di innovazione verde. Il suo
nome è ReMedia. La parola al direttore generale
Danilo Bonato.
Partiamo con qualche numero.
Il Sistema è organizzato per servire 5.500 punti
di prelievo distribuiti su tutto il territorio nazionale e gestire circa 40mila tonnellate di rifiuti tecnologici. La nostra caratteristica è che manteniamo
buone quote di responsabilità su tutte le categorie di apparecchiature hi-tech. Rappresentiamo
oltre 1.200 produttori, tra cui realtà come Apple,
Daikin, Dell, Mitsubishi, Panasonic, Philips, Sharp e
Vodafone.
Eseguite dei controlli sul sistema di raccolta
e riciclo?
È il nostro punto di forza. Abbiamo sviluppato
un sistema che si chiama Value Recycling System.
Si tratta di un insieme di procedure, processi e
criteri di audit dei nostri fornitori. Miriamo a raggiungere standard qualitativi estremamente alti.
Non abbiamo operatori intermedi nel senso
che scegliamo noi i fornitori, li qualifichiamo e
li controlliamo periodicamente. Grazie ai nostri
audit gli impianti hanno sviluppato un potenziale
di riciclo superiore al 90%.
Quanti impianti avete?
ReMedia lavora con 22 impianti in tutta Italia.
In Lombardia ne abbiamo tre. In totale, ogni anno,
gestiamo 34mila tonnellate di Raee domestici e
4mila di Raee professionali, a cui si aggiungono
quasi 1.000 tonnellate di pile ed accumulatori.
Inoltre abbiamo recentemente attivato i servizi di
riciclo per i pannelli fotovoltaici a fine vita.
Che quote avete nella Grande distribuzione?
Abbiamo una presenza estremamente qualificata. Expert, Iper, Lidl, Mercatone Uno, EuroSpin,
Darty e altri operatori di dimensioni più piccole.
Collaborate con qualche Associazione?
Tra i soggetti istituzionali che hanno dato vita
al consorzio o che lo patrocinano abbiamo Anie,
Andec, Ceced, Assogiocattoli, Assorologi, Dismamusica, Ancad, Unidi, Ascomut e Assoprom. Inoltre siamo membri del Weee Forum, la più importante associazione dei sistemi collettivi europei.
Ci racconti del vostro Glass Plus.
Il nostro focus è ricerca, innovazione e standard
di qualità. Glass Plus (vedi box) è un progetto
eco-innovation, uno dei progetti di maggior successo finanziati, nel campo del riciclo, dall’Unione
Europea. Il vetro proveniente dal tubo catodico
viene riutilizzato nell’impasto per fare le piastrelle.
E nelle scuole?
ReMedia ha promosso un progetto in 500
scuole italiane. In questo modo sono stati raggiunti 20mila bambini. Forniamo un kit che fa
leva su due personaggi: un professore pazzo,
che sa tutto sul riciclo e un supereroe un po’
goffo. C’è un enorme puzzle che diventa un tabellone di gioco. Una guida spiega all’insegnante
come impostare una lezione sui Raee. Poi viene
chiesto ai bambini di sviluppare un elaborato sul
tema. Abbiamo ricevuto 570 elaborati davvero
stupendi, una redemption altissima.
Quali sono i problemi ancora da risolvere sul
Raee?
Sono tanti. Primo su tutti: il Comitato di Vigilanza e Controllo è dimissionario. Non esistono
controlli sui produttori, i free rider operano liberamente. Un’altra mancanza del sistema è che
non è operativo il registro dei produttori. Non
fornisce le quote di responsabilità ai Sistemi Collettivi. È il CdC che si fa carico di ricevere i dati
ed assegna le quote. L’Uno contro Uno ha troppi
vincoli burocratici e la fuga di Raee verso operatori non qualificati sta diventando una grossa
piaga. C’è molto altro ma la lista è lunga…
Fatturato 2011.
Noi abbiamo un’anima non-profit e quindi più
che di fatturato parliamo di contributo versato
dai produttori per coprire i costi delle attività. Siamo nell’ordine di 15 milioni di euro.
Obiettivi per il 2012.
Il nostro stile è sempre stato caratterizzato da
una forte spinta innovativa. Questa è anche la
nostra mission. Per rendere il settore del riciclo
sempre più efficace, efficiente e virtuoso.
Sede: Via Messina 38, 20154 Milano
Tel. 02 34594611
Fax 02 34594626
E-mail: [email protected]
Sito internet: www.consorzioremedia.it
www.remediasevizi.it
www.remediapervoi.it
Presidente: Walter Rebosio
(Mitsubishi Electric Europe)
Direttore generale: Danilo Bonato
Comunicazione e relazioni esterne:
Fabrizia Gasperini
Ufficio stampa:
Beatrice Capute (Business Press)
Glass Plus: dedicato al tubo catodico
Glass Plus è un progetto, promosso da ReMedia, che si propone di sviluppare una soluzione
innovativa ed eco-sostenibile per il riciclo del tubo catodico. Grazie a Glass Plus, il vetro ricavato
dal riciclo di Tv a tubo catodico (Crt) a fine vita viene riutilizzato per la produzione di piastrelle
in gres porcellanato. L’origine del progetto risiede in un’analisi su scala europea dalla quale è
emerso che il mercato dei televisori con tecnologia Crt è in declino, soppiantato dal boom dei
Tv Lcd e plasma e si prevede che il flusso di ritorno dei televisori Crt raggiungerà il picco nel
2013. Il problema principale nello smaltimento di questi rifiuti è relativo alla frazione vetrosa, che
assomma complessivamente a circa la metà del volume di un intero televisore.
Glass Plus vuole essere la risposta concreta alla difficoltà di utilizzo del vetro ricavato dal trattamento dei Tv a tubo catodico. E ha come obiettivo quello di trovare, in ambito europeo, una
soluzione efficace per il riciclo del vetro Crt, che garantisca un mercato in crescita e continuativo
nel tempo, in grado di assorbire grosse quantità di materiale, creare valore all’industria del riciclo
dei Raee ed evitare lo smaltimento in discarica. ReMedia, inoltre, si propone di favorire lo sviluppo del mercato di piastrelle ceramiche prodotte con materiale post-consumer. Il progetto garantisce il raggiungimento dei requisiti standard del Leed (Leadership in energy and environmental
design), il rating dell’edilizia sostenibile Usa. I risultati ci sono. GlassPlus ha consentito di realizzare
una piastrella ceramica contenente fino al 20% di vetro Crt. In termini ambientali questo significa
un risparmio pari al 20% di materie prime non rinnovabili (come il feldspato) rispetto all’utilizzo
di piastrelle tradizionali e alla riduzione dell’81% delle emissioni di CO2 nelle fasi di estrazione e
trasporto delle materie prime.
Collaborano con ReMedia al progetto Glass Plus: Asekol, Sistema Collettivo della Repubblica
Ceca per la gestione dei Raee; Meta, leader nelle forniture di impasti ceramici atomizzati per
l’industria della ceramica; Refin, azienda di produzione e vendita di piastrelle in ceramica e gres
porcellanato, parte del gruppo Concorde; Relight, impianto di trattamento in provincia di Milano,
specializzato nel trattamento di Tv e monitor; Vallone, impianto di trattamento in provincia di
Roma, specializzato nel trattamento di Tv e monitor.
Il Consorzio ecoR’it – Sistema Collettivo
per la gestione dei Raee di nuclei domestici
e di utenti professionali – si è costituito il 16
dicembre 2005 a Milano, da un gruppo qualificato di aziende attive nel mondo dell’Information Technology. È un Consorzio di natura
privata che annovera complessivamente oltre 640 aziende associate nei settori dell’Ict,
dell’elettronica di consumo, dei piccoli elettrodomestici e dell’illuminazione. È il direttore generale Luciano Teli, che ha vissuto la sua
genesi, a raccontarci le peculiarità e il modus
operandi di questo Sistema Collettivo.
Cominciamo con un bilancio del lavoro
svolto, con particolare riferimento all’anno
2011.
Siamo soddisfatti del lavoro svolto e dei
risultati conseguiti. Il trend registra un incremento, segnale che sta progressivamente maturando una maggiore sensibilità e attenzione
su questo tema. EcoR’it ha confermato la propria azione propulsiva e specialistica nei raggruppamenti R3 (Tv e monitor) e R4 (piccoli
elettrodomestici).
In termini generali come si sta muovendo
il sistema italiano sul Raee?
A mio parere, grazie all’opera continuativa
svolta dal Centro di Coordinamento, direi che
sul fronte dei Sistemi Collettivi e Consorzi si
sta svolgendo un lavoro importante. Che può
e deve essere migliorato. Ci sono grandi spazi
di crescita.
In questo contesto, quali i tratti distintivi
dell’attività svolta da ecoR’it?
Per noi vale un approccio chiaro e trasparente. Che, fin dagli inizi, ha connotato la nostra attività. Il nostro slogan è sempre stato e
continua a essere: “No Weee, no fee”.
In che senso?
EcoR’it garantisce agli associati la certezza
di pagare in ragione dei costi effettivamente
sostenuti dal Consorzio per il servizio di raccolta e valorizzazione dei propri rifiuti e per
le attività consortili e degli organi istituzionali,
utilizzando un modello di finanziamento che
offre la massima trasparenza dei costi ed evita
il ricorso alla visible-fee.
Dunque niente eco-contributo alla fonte?
Esattamente. Il nostro obiettivo è fornire un
servizio. Non ci interessa chiedere neanche un
euro in più. Dunque se non ci sono Raee da
ritirare per un produttore, questo non deve
pagare alcunché. Costi chiari, allineati e corretti.
Beh, ma tale prassi è abbastanza unica…
Io parlo per il nostro Sistema Collettivo.
Ognuno sceglie la strada da seguire. A noi
pare che questa s’inserisca in modo coerente con lo spirito della normativa. Eroghiamo
una prestazione al costo che realmente sosteniamo. E se residua un valore positivo, esso
Sede: Via M. Viganò De Vizzi,
93/95 Centro Direzionale
“Il Delta”, 20092 Cinisello Balsamo (MI)
Tel. 02 614640.1
Fax 02 61291490
E-mail: [email protected]
Sito internet: www.ecorit.it
viene restituito completamente al produttore
(come nel caso dei Raee It professionali, delle
batterie di avviamento al piombo, ecc.)
E il Consorzio come si sostenta?
I soci, per la nostra attività ordinaria, gestionale e promozionale stanziano un budget di
spesa. Che serve a far funzionare le nostre
attività e a rendere più efficace e incisivo il
nostro lavoro.
In quali ambiti operate?
EcoR’it gestisce tutte le operazioni di ritiro
e trattamento dei Raee domestici e professionali e dei rifiuti di pile e accumulatori. Indubbiamente per noi, oltre al versante consumer,
un canale di grande rilevanza è costituito dal
mondo B2B.
Cosa vuole dire?
Che ci sforziamo di proporre e fornire servizi andando a ritirare nelle varie aziende i
Raee che hanno da gestire.
Inclusi, ad esempio, le società editoriali
come la nostra?
Certamente. Ma anche gli studi dentistici,
per aggiungere un altro esempio. Insomma, il
nostro è un servizio aperto e a tutto campo.
L’obiettivo è migliorare la qualità della raccolta
oltre che i quantitativi. I nostri soci, per storia e
vocazione, arrivano dal mondo del printing e
dell’It, hanno fin da subito maturato una consapevolezza ecologica legata ai loro prodotti
da smaltire. Questo ci permette di generare
risultati apprezzabili. Ma non solo.
Prego.
EcoR’it offre su tutto il territorio nazionale
una fitta rete di servizi e soluzioni logistiche
evolute organizzando i sistemi di raccolta,
trasporto e trattamento in conformità con la
vigente normativa ambientale. Svolgiamo infine un ruolo educativo, perché assicuriamo
assistenza, consulenza, formazione per tutte le
aziende che immettono sul mercato apparecchiature elettriche ed elettroniche o batterie
e che, associandosi al Consorzio, potranno
usufruire di un servizio preparato ed affidabile
e sempre capace di rispondere in merito agli
adempimenti richiesti dalla normativa vigente.
La sfida legata al cosiddetto Uno contro
Uno è ancora tutta da giocare.
È una partita importante. Noi sin dal 18
giugno del 2010 siamo online con un sito dedicato, che si chiama proprio www.unocontrouno.it. Lo abbiamo pensato e registrato
per tempo. Il nostro obiettivo, anche attraverso questo strumento tecnologico, è diffondere la giusta sensibilizzazione su questa
tematica e permettere alle imprese di adempiere correttamente ai propri obblighi.
L’Europa chiede al sistema Italia di crescere e performare di più e meglio. Qual è l’impegno di ecoR’it?
Il nostro è un impegno che si rinnova. Non
è la solita frase fatta. Noi lavoriamo, quotidianamente e concretamente, per migliorare
tutta la filiera. Garantendo, innanzitutto, la piena tracciabilità del rifiuto e puntando a una
gestione virtuosa del ciclo legato al recupero
e al riciclo dei Raee. Lo facciamo valorizzando
con forza e trasparenza un’etica del comportamento. Noi siamo fatti così.
Presidente: Giulio Rentocchini
Direttore generale: Luciano Teli
Comunicazione e marketing:
Paolo Vimercati
Ufficio stampa: Daniela Ruggieri
Soci fondatori:
Acer, Alpian Italia, Brother, Canon, Cherry, CPF, Dedem, DPS Promatic, Epson,
Fujitsu, Kyocera, Lexmark, Metrologic,
Olivetti, Ricoh, TA Triumph Adler, Toshiba
Tec, Xerox
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SPECIALE RAEE
Luglio/Agosto 2012
European
Recycling
Platform
Ecolamp
Fabrizio D’Amico
Alberto Canni Ferrari
Sono tra i primi in termini di raccolta. La
loro presenza spazia in tutta Europa. Alberto
Canni Ferrari, country manager della divisione italiana, ci racconta come nasce European
Recycling Platform, il suo modo di lavorare
e anche alcune iniziative di sensibilizzazione.
Domanda iniziale d’obbligo: come nasce
ERP?
ERP nasce nel 2002, in corrispondenza all’emanazione della direttiva Europea.
L’obiettivo era ed è creare un Sistema Collettivo multi-filiera. I nostri soci fondatori sono
Electrolux, HP, P&G, Sony. Siamo un Sistema
trasversale, ci occupiamo di tutte le tipologie
di Raee. Oggi, ai fondatori si aggiungono ulteriori 1819 produttori nei vari paesi, di cui 33
aderenti a livello europeo.
Siete presenti ben oltre i confini nazionali…
Vero. ERP nasce prima di tutto a livello
europeo. Siamo direttamente presenti in 12
paesi: Austria, Danimarca, Finlandia, Francia,
Germania, Irlanda, Italia, Norvegia, Polonia,
Portogallo, Spagna, UK, ai quali se ne aggiungerà un’altro a breve tempo. Inoltre, grazie
all’adesione al pacchetto Europe Plus, possiamo fornire la conformità in tutti i restanti
paesi dell’UE, in Norvegia e in Svizzera. Per
i nostri clienti multinazionali rappresentiamo
quindi l’interfaccia ideale.
Si spieghi meglio.
La nostra forza è avere immediata conoscenza di quello che succede nei diversi Paesi.
Questo ci permette di fare leva sulle migliori
pratiche. I clienti multinazionali hanno tutto
l’interesse ad avere un unico interlocutore.
Quanti sono i vostri fornitori?
Ne contiamo una cinquantina in Italia. Abbiamo impianti dislocati su tutto il territorio
nazionale. Altra cosa sono i punti di raccolta.
Quelli sono 1924 per i Raee. Per le batterie, invece, possiamo fare affidamento su 871
centri di raccolta pubblici e qualche centro
privato.
Per quello che riguarda il Raee?
ERP Italia ha una quota di mercato pari
al 12%. Siamo terzi in termini sia di immesso che di raccolta. Abbiamo raccolto più di
110mila tonnellate dall’inizio del sistema.
L’anno scorso 37mila. Ovviamente dobbiamo fare riferimento ai nostri numeri a livello
europeo dove, dall’inizio del sistema abbiamo trattato più di un milione e mezzo di
tonnellate. Per il sistema Raee vantiamo un
preciso sistema di tracciabilità. Abbiamo creato un’interfaccia automatica con il software
del CdC Raee. Anche questo ci permette di
avere livelli di performance molto elevati. Ad
esempio, riguardo il TMI (Indice che misura la
puntualità dei ritiri), registriamo risultati mensili che superano il 99%.
Che tipo di iniziative promuovete?
Ad ottobre 2010 abbiamo celebrato il nostro primo milione di tonnellate raccolte con
dei concerti gratuiti in tutti i paesi ERP. Nella
maggior parte dei casi, chi portava un Raee
entrava gratuitamente. In questo modo l’oggetto da buttare via diventava un pass per
l’ingresso. Sfruttiamo spesso questa modalità
di “biglietto”. In Italia è stato festeggiato presso l’Alcatraz di Milano coinvolgendo band
emergenti con principi ambientali vicini ai
nostri e un pubblico giovane, nostro target
ideale per le campagne di sensibilizzazione.
E campagne pubbliche?
Ne abbiamo studiate molte. Significativa
la collaborazione con Disney. Soprattutto in
occasione del lancio del Dvd di Wall-e e di
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Toy Story 3. Con queste importanti partnerships sono state organizzate delle giornate
speciali di take-back. Questi eventi non si
riescono a promuovere sempre con facilità
e per questo contiamo sempre sulla disponibilità dei Comuni e sulla collaborazione delle
aziende municipalizzate.
Quali saranno, invece, le prossime iniziative?
È in atto un bel progetto con il WWF sulle
pile e sul loro uso, funzione e smaltimento.
L’iniziativa coinvolge 18 scuole primarie e secondarie di primo grado nelle città di Arezzo,
Bergamo, Macerata, Mantova, Latina e Ravenna. Durante tutto il mese di maggio, ciascuna
scuola ha partecipato a una operazione di
raccolta delle pile esauste, a conclusione della quale sono stati pesati i raccoglitori e stilate due classifiche: una globale e una per ciascuna provincia. La scuola vincitrice a livello
nazionale riceverà in premio una visita guidata per due classi in un’oasi del WWF. Un’altra
attività di ERP Italia è il Teachers kit…
Ovvero?
Il Teachers kit è composto da una bella
squadra di personaggi, sei in tutto. Il leader è
Capitan Recycle o Recyclingman, a seconda
del paese. Con questi personaggi ERP si rivolge anche ai più piccoli. Per il momento, in
Italia, sono disponibili degli strumenti online,
in versione – ovviamente – bilingue. È il nostro tratto distintivo.
Sede: Viale Assunta 101, 20063 Cernusco
sul Naviglio (MI)
Tel. 02 92147479
Fax 02 92592334
E-mail: [email protected]
Sito internet: www.erp-recycling.it
www.erp-recycling.org
Presidente: Umberto Raitieri
Direttore generale: Alberto Canni Ferrari
Comunicazione e marketing:
Samantha Charalambous
Ufficio stampa: Samantha Charalambous
Soci fondatori: Electrolux, HP, Procter &
Gamble, Sony
Il nome dice praticamente tutto. Ossia, quello
che è il core business di questo Sistema Collettivo che opera nell’ambito Raee. Si chiama
Ecolamp. Pertanto, detiene la leadership proprio
nella raccolta di R5 (sorgenti luminose). Ma quali
sono le specificità di Ecolamp? Quali le iniziative e le strategie operative? Ne abbiamo parlato
con il direttore generale, Fabrizio d’Amico.
Com’è andato l’anno di raccolta 2011?
Complessivamente bene. Il trend è in rialzo.
Vale però la pena ricordare che esiste una ciclicità nel mercato dell’R5. La raccolta registra
sempre un calo tra luglio e agosto, poi, a settembre, riprende per svilupparsi nell’ultimo trimestre. Quello che notiamo è che di anno in anno
siamo cresciuti parecchio. C’è stata una crescita.
Quali sono i vostri canali di raccolta?
Ecolamp gestisce circa 1.760 isole ecologiche.
Copre circa il 60% di questo raggruppamento.
Oltre alla tradizionale raccolta presso le isole
ecologiche abbiamo altri due canali importanti:
Extralamp e Collection Point. Sono canali volontari di raccolta.
In che senso?
Extralamp è un canale on demand: un installatore che “cuba” più di 100 chilogrammi di
sorgenti luminose può contattarci e richiedere
il nostro intervento nel ritiro. I Collection Point
sono pensati per installatori e professionisti
dell’illuminazione che, invece, non raggiungono
la soglia di almeno un quintale di Raee. In questo
caso, li possono conferire nei centri di raccolta
convenzionati con noi. Attualmente questi centri
sono una trentina.
Quale il bilancio di queste due iniziative?
I dati ci stanno premiando, grazie anche alla
sensibilizzazione che abbiamo sviluppato su questo canale di operatori, così come su quello dei
grossisti di materiale elettrico, grazie alla partnership con la Federazione Materiale Elettrico.
Ad oggi circa due terzi del quantitativo raccolto
da Ecolamp deriva da queste iniziative.
In termini di comunicazione e divulgazione
sul territorio in che modo opera Ecolamp?
Il nostro Consorzio fin da subito è stato attivo
con la realizzazione di svariate attività, rivolte a
informare il cittadino. Quest’anno vantiamo di
essere stati tra gli sponsor del Giro d’Italia (vedi
box), con la presenza negli Open Village, all’arrivo delle tappe. E’ il luogo ideale perché si è sempre a stretto contatto con la gente. La seconda
attività è iniziata ad aprile e andrà avanti per i
prossimi tre anni. Si chiama Happylamp. Siamo
presenti in quattro musei scientifici e quattro
parchi divertimento sparsi sul territorio italiano
(vedi box). L’iniziativa prevede alcune attività rivolte al pubblico delle famiglie, e ai bambini. Che
poi saranno i consumatori di domani.
Qual è la difficoltà più grande che incontrate nella raccolta delle sorgenti luminose?
Le problematiche sono svariate e hanno numerose implicazioni. Diciamo che sarebbe auspicabile un maggior contributo da parte degli
operatori della Grande distribuzione.
In che senso?
A mio parere, i cittadini italiani hanno sviluppato una notevole sensibilità sulla materia dei
rifiuti. Anche sul versante di quelli elettrici ed
elettronici. E’ maturata una coscienza ecologica
che dispone di un potenziale di raccolta molto
alto. Ad oggi il sistema è troppo complesso.
In che modo sarebbe opportuno agevolare la raccolta delle lampadine?
Le opportunità non mancano. Forse il decreto
Uno contro Zero potrebbe costituire una valida
soluzione per evitare che apparecchi e prodotti
così piccoli, e dunque anche facili da disperdere
in modo non corretto nell’ambiente, diventino
pericolosi a fronte di tale atteggiamento.
Per concludere, un messaggio ai naviganti.
Noi vogliamo lavorare con tutti gli operatori
professionali. Ampliando il raggio operativo. Ma vogliamo incrementare le nostre performance anche
sul versante dei consumatori. I partner del retail
possono svolgere una funzione centrale. Dobbiamo trovare intensificare questa collaborazione.
Sede: Via Paleocapa 7, 20121 Milano
Tel. 02 37052936-7
Fax 02 37052935
E-mail: [email protected]
Sito internet: www.ecolamp.it
Presidente: Martinus de Jager
Direttore generale: Fabrizio d’Amico
Marketing e communications manager:
Andrea Pietrarota
Ufficio stampa: Alice Fracassi (Conca
Delachi)
Soci fondatori: General Electric, Leuci,
Osram, Philips, Sylvania
Happylamp: il riciclo si fa divertente
Ecolamp, il Sistema Collettivo senza scopo di lucro per la raccolta e il trattamento delle
lampade esauste, si è fatto promotore di una nuova iniziativa: Happylamp. Il progetto, di
durata triennale, è stato lanciato a marzo 2012. In partnership con i principali parchi divertimento e musei italiani Ecolamp intende informare la popolazione sulle corrette modalità di
smaltimento e le possibilità di recupero delle lampadine fluorescenti esauste.
Quattro i parchi di divertimento: Gardaland, Minitalia Leolandia, Oltremare, Mirabilandia.
E quattro i musei: A come Ambiente (Torino), Immaginario Scientifico (Trieste), Explora
(Roma) e Città della Scienza (Napoli). Il format prevede giochi, momenti ludici, e video
animati ideati per coinvolgere e intrattenere il pubblico di famiglie, che visita queste mete
d’attrazione. “Rendere il messaggio divertente – spiega Fabrizio d’Amico, Dg di Ecolamp –
contribuisce a favorire l’apprendimento. Siamo convinti che, in questo modo, sia più facile
comprendere l’importanza di un semplice gesto, come la raccolta differenziata delle lampade, per la salvaguardia dell’ambiente e dell’ecosistema in cui viviamo”.
Per l’occasione, Ecolamp ha scelto di introdurre un nuovo e simpatico personaggio animato, Lucius. La nuova mascotte ha fatto il suo debutto con Happylamp, ma accompagnerà
il Consorzio anche in futuro.
Sulla strada del giro d’Italia
Per la prima volta Ecolamp è stato tra gli Sponsor del Giro d’Italia. Sempre presente negli
Open Village, animava la festa all’arrivo delle tappe. “Il luogo era l’ideale - sottolinea Fabrizio
d’Amico, Dg del Sistema Collettivo - perché L’Open Village si caratterizza per essere uno
spazio a stretto contatto con la cittadinanza”. Oltre all’animazione di Voltonio e Bidonia, le
mascotte di Ecolamp, il Consorzio ha ideato “Bicicla, misura la tua passione per il RiCiclo”,
competizione che ha testato contemporaneamente la conoscenza delle regole del corretto
riciclo delle lampadine e la passione ciclistica dei visitatori. Ecolamp, ha poi aderito all’iniziativa
“Il Paese più centounico” ideata da Radio 101, che premierà la località, tra quelle posizionate
al 101 km di ciascuna tappa, che ha mostrato più accoglienza e folklore nel promuovere il
passaggio della Carovana rosa. Per la località vincitrice Ecolamp ha messo a disposizione una
serie di lezioni educative che insegneranno e racconteranno ai bambini delle scuole primarie
come vadano correttamente raccolte e riciclate le lampade a risparmio energetico.
SPECIALE RAEE
Luglio/Agosto 2012
EsaGeRaee
Francesco Chiesi
Un gioco di parole rappresenta una società impegnata su
un fronte molto serio e importante per l’intero settore dell’hitech. EsaGeRaee (acronimo di Esa Gestione Raee) è uno dei
16 Sistemi Collettivi di gestione di Raee operanti in Italia: si occupa di trasporto, trattamento, riciclo e smaltimento dei rifiuti
da apparecchiature elettriche ed elettroniche. I suoi obiettivi
principali campeggiano in bella mostra nella home page del
sito: “Salvaguardare l’ambiente, minimizzando l’impatto e ottimizzando il recupero dei materiali da reinserire nel ciclo produttivo, nel rispetto della normativa vigente (D.lgs 151/2005)”.
Nel concreto, l’impegno di EsaGeRaee è quello di stabilire un
rapporto equo tra i diversi attori della filiera (produttori, trasportatori e centri di trattamento), ottenendo un risparmio
generale per industria e consumatori. E, non meno importante,
una migliore salvaguardia dell’ambiente. Per approfondire tutte
queste tematiche, HiTech Magazine ha intervistato Francesco
Chiesi, direttore generale della società.
Come nasce il vostro Sistema Collettivo?
Esa Gestione Raee ha origine nel 2011 dalle richieste di un
gruppo industriale, e si fonda sulla grande esperienza maturata
da parte degli operatori del settore della raccolta e del recupero dei rifiuti speciali in genere. Società specializzate in logistica e
centri di trattamento sono le realtà che fanno parte della rete
che ha consentito la costruzione del progetto Esa.
Qual è la vostra mission?
È necessariamente quella prevista dalla direttiva europea in
tema di gestione dei rifiuti Raee e non solo.Tuttavia, a noi piace
coniugare l’attenzione all’ambiente con quella per le persone
che nell’ambiente ci lavorano. Per questo motivo nel nostro
Sede: Via di Compiobbi 2/c 50012 Vallina
(Bagno a Ripoli) Firenze
Tel. 055 696607
Fax 055 696610
E-mail: [email protected]
Sito internet: www.esageraee.com
Direttore generale: Francesco Chiesi
Direttore amministrativo: Debora Ninci
Ufficio stampa: Gianni Boddi
progetto di lavoro coinvolgiamo aziende e cooperative che da
anni operano nel settore del reinserimento lavorativo e socioterapeutico.
Che tipi di Raee smaltite? In quali quantità?
Raccogliamo e recuperiamo tutti i cinque raggruppamenti
Raee (apparecchiature refrigeranti, grandi bianchi, Tv e monitor, Ped, Ce, Ict, apparecchi illuminanti e sorgenti luminose). Per
l’anno 2012 siamo assegnatari di circa 5mila tonnellate. Oltre ai
Raee, il nostro circuito si occupa anche di tutti i rifiuti speciali, dagli pneumatici alle pile, dagli accumulatori fino all’amianto.
Allo stato attuale possiamo contare sulla collaborazione di circa
30 fornitori per la logistica e di 10 impianti per il trattamento.
Che cosa ne pensate del Sistri?
Una cosa che non serviva e che non funziona.
E dell’Uno contro Uno?
In questo caso siamo pronti con la micro-raccolta capillare.
Se dovesse davvero partire, ne saremmo molto contenti.
E delle modifiche al Decreto 151/2006?
Proverei a far sedere al tavolo chi opera realmente nel settore. Le principali difficoltà attuali, infatti, derivano dal lavorare
giorno dopo giorno all’interno di un sistema non è stato creato
da chi meglio conosce il settore.
Qual è, in definitiva, il tratto distintivo di EsaGeRaee?
Sicuramente quello di aver portato, all’interno del Centro
di Coordinamento Raee, una competenza del tutto diversa,
che arriva “dal basso”. La preparazione di chi, quotidianamente e da molto tempo, ha imparato a gestire il rifiuto. E i risultati, in termini economici, sono tangibili: nel 2011 il fatturato
ammontava a circa 1 milione e 300mila euro in otto mesi di
operatività.
Dataserv
Lorenzo Biddoccu
Il suo nome è Dataserv Italia, Sistema Collettivo per la gestione dei Raee B2C e B2B, fa parte integrante di Dataserv Group.
In Italia dal 2007, vantano un esperienza a livello mondiale, dagli
Usa al Sud Africa. Si occupano in particolare dei raggruppamenti R3 (Tv e monitor) e R4 (piccoli elettrodomestici e apparecchiature informatiche non pericolose). Lorenzo Biddoccu,
direttore generale di Dataserv Italia, ci racconta come opera il
Sistema Collettivo.
Iniziamo dalle origini di Dataserv.
Dataserv Group è una società leader nel mercato del recupero e della gestione di apparecchiature elettriche ed elettroniche giunte a fine vita. Grazie a 30 anni di consolidata esperienza
di settore, è in grado di offrire una vasta gamma di servizi della
massima affidabilità a clienti che operano presso i principali
gruppi industriali europei.
In quali Paesi siete presenti?
Dataserv Group è un’organizzazione privata con sede nel
Regno Unito e che collabora in tutta Europa con società, istituzioni del settore pubblico ed enti governativi. Il Gruppo è presente in Paesi come Francia, Germania, India, Italia, Spagna, Sud
Africa, Svezia e Usa. In particolar modo, la divisione Dataserv
Italia è nata nel 2007 su richiesta di alcuni marchi di informatica,
clienti del Gruppo internazionale.
La vostra mission?
Aiutare i nostri clienti nella gestione della
raccolta e trattamento del Raee. Inoltre ci
impegniamo a ridurre l’impatto ambientale
e sociale nella maniera più efficace possibile. È da considerare il fatto che i soci di
Dataserv Italia sono tutti produttori di informatica.
Che tipi di Raee smaltite?
Siamo operativi per quello che riguarda i soli raggruppamenti
R3 (Tv e monitor) e R4 (piccoli elettrodomestici e apparecchiature informatiche non pericolose). Nel 2011 abbiamo raccolto circa
800 tonnellate, distribuite tra Raee domestico e professionale.
Da quanti centri di raccolta conferite?
I centri di raccolta sono 17, distribuiti dal Nord al Sud.
Di quanti fornitori vi avvalete?
Il Sistema Collettivo fa riferimento a un General Contractor. Un
unico interlocutore che, tramite un network di fornitori, si occupa
sia dell’aspetto logistico che di quello del trattamento. Da maggio
2011, inoltre, è stato acquisito un impianto di trattamento.
Si spieghi meglio.
Dataserv Italia sentiva la necessità di riunire sotto un unico cappello sia la figura del Sistema Collettivo che quella di
operatore del trattamento; è importante sottolineare che ci
teniamo a mantenere il nostro dna professionale, quindi pur
essendoci accreditati come impianto di trattamento per R4,
Dataserv non ha intenzione di attrezzarsi, almeno per il momento, di impianti meccanici.
Fatturato 2011?
1,54 milioni di euro.
L’obiettivo di quest’anno?
Essere un Sistema Collettivo significa anche saper proporre
un servizio a un prezzo vantaggioso. Questo ci rende sempre
più competitivi.
Sede: Via Del Lavoro 3, 61040 Sant’Ippolito (PU)
Tel. 0721 749245
Fax 0721 746490
E-mail: [email protected]
Sito internet: www.dataserv-italia.it
Presidente: Thomas Holberg
Direttore generale: Lorenzo Biddoccu
Comunicazione e marketing:
Lorenzo Biddoccu
Ufficio stampa: Lorenzo Biddoccu
Ecoem
Luca Fasolino
Ecoem ha un cuore tutto salernitano. Uno dei punti principali
della sua mission è quello di promuovere e divulgare i metodi del
corretto trattamento dei Raee nel Sud Italia. Una sede distaccata
a Milano permette al sistema di mantenere contatti e incontri frequenti con tutti i propri soci. Luca Fasolino, direttore generale, ci
racconta le caratteristiche di questo Sistema Collettivo.
Quando, come e perchè Ecoem?
Ecoem è uno dei 16 Sistemi Collettivi che aderiscono al Centro
di Coordinamento Raee. E’ stato fondato nel 2008 da un gruppo
di aziende operanti nel settore dell’elettronica di consumo per agevolare l’applicazione sul mercato del D.lgs 151/2005. Ha due sedi in
Italia: una a Milano e l’altra a Salerno, al fine di assicurare ai propri
soci e interlocutori una maggiore copertura territoriale.
Qual è la mission di Ecoem?
Promuovere la cultura del riciclo e la salvaguardia dell’ambiente,
è lo stile che da sempre ci contraddistingue. Il Sistema Collettivo, in
primis, è rivolto ai produttori e importatori di Aee (Apparecchiature
elettriche ed elettroniche) e di batterie e accumulatori.
Vi occupate di tutti i raggruppamenti di Raee?
Certamente. Ecoem è un Sistema Collettivo multiraggruppamento ed è attivo su tutti i raggruppamenti. Da R1 a R5. Il Sistema Raee
prevede che i Sistemi Collettivi si prendano in carico la quota di
immesso sul mercato dei Soci aderenti. Nel 2011 questa quota è
stata circa 700mila chilogrammi. Attualmente Ecoem gestisce 30
ecopiazzole comunali.
Vi occupate anche di altri tipi di rifiuti?
Operiamo nella raccolta e nel trattamento di pile, batterie e accumulatori. Inoltre, ci occupiamo dei moduli fotovoltaici che, a breve,
rientreranno a pieno nell’ambito della normativa Raee.
Di quanti fornitori vi avvalete?
Dovendo operare in tutto il territorio nazionale il Sistema Collettivo si avvale di oltre 50 fornitori tra impianti di trattamento e
logistica, tutti rigorosamente riconosciuti ed accreditati come prevedono le regole operative. Particolarmente delicato è l’aspetto
degli impianti di trattamento. Sono tutti selezionati preventivamente dal CdC che si assicura del corretto svolgimento delle pratiche
di riciclo e dismissione. Ecoem opera un’ulteriore verifica utilizzando gli impianti più affidabili nel rispetto degli standard qualitativi.
Che difficoltà avete avuto?
Negli oltre quattro anni di operatività non abbiamo riscontrato
particolari difficoltà, anche se in questo periodo, per lo Stato, l’ambito ambientale non è visto come una priorità. Conoscendo i rischi di
una gestione Raee non corretta, auspico che ci siano in futuro maggiori controlli su tutta la filiera. In modo da rendere sicuro ed uniforme l’intero sistema, ancora colpito dalla presenza di molti free rider.
Fatturato 2011?
Circa un milione di euro.
Qual è il vostro tratto distintivo?
Ecoem non nasce solo come Sistema Collettivo obbligatorio
per adempiere alle normative vigenti, ma si configura come un
partner qualificato e qualificante per l’attività dei propri soci. Rappresenta, per questo scopo, un consulente a disposizione dei singoli e un partner per la raccolta dei Raee professionali. Il Sistema
Collettivo è attivo per trasformare la gestione dei Raee in opportunità di business per i propri associati.
Promuovete iniziative di portata pubblica?
Il Sistema Collettivo riserva un budget annuale per l’organizzazione e la partecipazione a eventi e manifestazioni che hanno
lo scopo di sensibilizzare i cittadini e i consumatori alla corretta gestione dei Raee. Quest’anno abbiamo, per la seconda volta,
sponsorizzato il Campania EcoFestival e il premio Best Practicies
di Confindustria, uno volto alla sostenibilità e l’altro all’innovazione.
Il vostro obiettivo per il 2012?
Promuovere la cultura del riciclo. Di riflesso si tratta di incrementare la raccolta dei Raee domestici e professionali, delle pile e degli accumulatori. Inoltre, lavoriamo per accrescere la
divisione della Consulenza e Progettazione, a disposizione dei
nostri soci e della pubblica amministrazione. In sintesi, migliorare
le condizioni di operatività e rendere il Sistema del Raee sempre
più virtuoso.
Sede: Via V. Monti 8, 20123 Milano
Via Irno, 84098 Pontecagnano Faiano (SA)
Tel. 800 198674 - 02 45076135
Fax 02 45550206
E-mail: [email protected]
Sito internet: www.ecoem.it
Presidente: Fabio Fasolino
Direttore generale: Luca Fasolino
Comunicazione e marketing: Antonluca Cuoco
Soci fondatori: Business Company Spa, Otto&Mezzo Sas
9
SPECIALE RAEE
Luglio/Agosto 2012
Raee: i dati del mercato italiano
RIPARTIZIONE PER RAGGRUPPAMENTO - 2011/2009 (kg)
RAGGRUPPAMENTO
R1 Freddo e Clima
(frigoriferi, condizionatori, congelatori...)
R2 Grandi Bianchi
(lavatrici, lavastoviglie, cappe, forni…)
R3 Tv e Monitor
(televisori, schermi a tubo catodico,
LCD o al plasma…)
R4 Piccoli Elettrodomestici
(telefonini, computer, stampanti, giochi elettronici,
apparecchi illuminanti, ventilatori, asciugacapelli…)
R5 Sorgenti Luminose
(lampade a basso consumo, lampade al neon,
lampade fluorescenti…)
Totale
TOTALE 2011
TOTALE 2010
TOTALE 2009
VARIAZIONE
2011/2010
VARIAZIONE
2011/2009
68.432.178
66.182.103
56.962.440
3,40%
20,14%
66.132.447
59.931.099
46.598.104
10,35%
41,92%
84.274.649
81.033.006
57.946.785
4,00%
45,43%
40.288.610
37.400.148
30.882.618
7,72%
30,46%
652.831
19,65%
47,44%
6,00%
34,73%
962.529
260.090.413
804.427
245.350.783
193.042.777
RACCOLTA PRO CAPITE NELLE REGIONI E CENTRI DI CONFERIMENTO
REGIONE
Valle d’Aosta
Piemonte
Liguria
Lombardia
Veneto
Trentino Alto-Adige
Friuli Venezia Giulia
Emilia Romagna
Totale Nord
Toscana
Umbria
Marche
Abruzzo
Lazio
Totale Centro
Campania
Molise
Basilicata
Puglia
Calabria
Sardegna
Sicilia
Totale Sud e isole
Totale nazionale
10
RACCOLTA
COMPLESSIVA
2011 (KG)
POPOLAZIONE
RESIDENTE
RACCOLTA
PRO-CAPITE
2011 KG/AB.
VARIAZIONE
RACCOLTA
2011/2010
LUOGHI DI
RAGGRUPPAMENTO
CENTRI
DI RACCOLTA
950.731
22.962.333
9.365.236
50.410.852
28.805.421
7.234.254
8.116.444
28.524.691
128.230
4.457.335
1.616.788
9.917.714
4.937.854
1.037.114
1.235.808
4.432.418
7,41
5,15
5,79
5,08
5,83
6,98
6,57
6,44
65,85%
-3,54%
34,16%
6,04%
7,81%
0,85%
-0,53%
5,86%
0
5
0
17
6
3
1
6
15
277
64
805
444
205
164
356
156.369.961
27.763.261
5,63
6,40%
38
2330
20.162.957
4.669.469
7.000.895
2.935.257
14.240.805
3.749.813
906.486
1.565.335
1.342.366
5.728.688
5,38
5,15
4,47
2,19
2,49
16,82%
-28,08%
13,46%
8,69%
-14,61%
9
1
1
0
2
148
65
107
24
139
49.009.382
13.292.688
3,69
0%
13
483
15.706.740
683.874
1.183.008
7.782.268
4.731.267
9.518.543
15.105.370
5.834.056
319.780
587.517
4.091.259
2.011.395
1.675.411
5.051.075
2,69
2,14
2,01
1,90
2,35
5,68
2,99
3,47%
5,34%
3,12%
16,75%
-6,57%
-1,40%
36,07%
3
0
0
3
0
2
3
216
21
38
116
64
113
68
54.711.070
19.570.493
2,80
10,89%
11
636
260.090.413
60.626.442
4,29
6,00%
62
3.449
SPECIALE RAEE
Luglio/Agosto 2012
RAEE RACCOLTI DA CIASCUN SISTEMA COLLETTIVO - 2011 (kg)
R1
SISTEMA COLLETTIVO
Ecodom
Raecycle
Erp
Remedia
Ecolight
Ecoped
Ecorit
Ecoelit
Apiraee
Ecolamp
Ridomus
*Ecosol
Consorzio CCR
Dataserv
Ecoem
Totale
R2
R4
R3
R5
Totale
42.058.259
7.967.497
9.729.133
4.813.041
236.070
1.163.970
67.190
4.540
1.091.183
//
1.291.355
4.290
5.650
//
//
44.398.040
3.447.764
10.881.465
2.707.170
1.276.842
3.065.706
37.450
16.870
80.070
//
//
218.610
2.460
//
//
//
47.899.168
12.753.656
19.994.661
57.934
75.240
3.279.568
//
25.445
//
//
80.340
14.535
90.510
3.592
293.405
1.873.529
3.609.474
6.037.239
15.002.114
6.328.091
4.496.412
1.437.816
173.126
788.401
//
97.631
137.873
1.980
11.520
//
1.338
1.500
18.890
372.157
8.466
14.841
250
4.946
534.343
//
5.635
36
//
128
86.749.704
61.189.296
36.975.227
33.571.001
16.945.117
10.641.473
7.895.461
1.459.476
1.374.770
1.322.744
1.291.355
406.506
160.554
92.490
15.240
68.432.178
66.132.447
84.274.649
40.288.611
962.530
260.090.413
RAEE RACCOLTI SUDDIVISI PER RAGGRUPPAMENTO - 2011 (kg)
SISTEMACOLLETTIVO
COLLETTIVO
SISTEMA
Ecodom
Erp
Raecycle
Remedia
Ridomus
Ecoped
Apiraee
Ecolight
Ecorit
Consorzio CCR
Ecoelit
*Ecosol
Dataserv
Ecoem
Ecolamp
Totale
Totale
SISTEMA
SISTEMACOLLETTIVO
COLLETTIVO
Ecolight
Ecoped
Remedia
Ecorit
Erp
Raecycle
Ecoelit
Ecolamp
Ecodom
Apiraee
Consorzio CCR
*Ecosol
Ecoem
Dataserv
Ridomus
Totale
Totale
R1
42.058.259
9.729.133
7.967.497
4.813.041
1.291.355
1.163.970
1.091.183
236.070
67.190
5.650
4.540
4.290
//
//
//
68.432.178
R4
15.002.114
6.328.091
6.037.239
4.496.412
3.609.474
1.873.529
1.437.816
788.401
293.405
173.126
137.873
97.631
11.520
1.980
//
40.288.611
SISTEMA COLLETTIVO
Ecodom
Erp
Raecycle
Ecoped
Remedia
Ecolight
*Ecosol
Apiraee
Ecorit
Ecoelit
Consorzio CCR
Dataserv
Ecoem
Ecolamp
Ridomus
Totale
SISTEMA COLLETTIVO
Ecolamp
Ecolight
Remedia
Ecorit
Ecoped
*Ecosol
Apiraee
Erp
Raecycle
Ecoelit
Ecoem
Consorzio CCR
Dataserv
Ecodom
Ridomus
Totale
R2
44.398.040
10.881.465
3.447.764
3.065.706
2.707.170
1.276.842
218.610
80.070
37.450
16.870
2.460
//
//
//
//
66.132.447
SISTEMA COLLETTIVO
Raecycle
Remedia
Erp
Ecorit
Dataserv
*Ecosol
Ecoped
Ecolight
Apiraee
Consorzio CCR
Ecoem
Ecodom
Ecoelit
Ecolamp
Ridomus
Totale
R3
47.899.168
19.994.661
12.753.656
3.279.568
90.510
80.340
75.240
57.934
25.445
14.535
3.592
//
//
//
//
84.274.649
R5
534.343
372.157
18.890
14.841
8.466
5.635
4.946
1.500
1.338
250
128
36
//
//
//
962.530
* La società non è operativa da marzo 2011
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