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PIRATERIA
“Anche in Rete,
lotta senza tregua”
Intervista a Sabrina Castelluzzo, vice questore aggiunto della Polizia Postale.
Redazione: Palazzo di Vetro, C.so della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. 0362/600464 - Fax 0362/600616 - E Mail: [email protected] - Periodico quindicinale - Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/MI - Registrazione al Trib. di Milano
n.536 del 12 agosto 1999 - Editore: Frimedia S.r.l. Direttore Responsabile: Angelo Frigerio - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’uff. post. di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.
A pagina 16
ANNO 14 - N.10 - 31 LUGLIO 2012 - DIRETTORE RESPONSABILE: ANGELO FRIGERIO
PRIMO PIANO
A pagina 12
Mi manda
Picone...
Siae: nell’occhio
del ciclone
le assunzioni
di amici
e parenti.
FOCUS ON
Rai Cinema
rilancia il
revenue sharing
Sarà Alfabat, la società guidata da Piero Pisani,
a monitorare il numero di noleggi.
Il primo esperimento fissato per settembre.
A pagina 14
LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE
Mani in alto
“Tex Willer”
Grazie alla Guardia
di Finanza, è stato chiuso
il sito Italianshare.
Contava oltre 300mila
iscritti. E i cui dati erano
sfruttati dal pirata
che si nascondeva dietro
la piattaforma.
A pagina 6
L’EVENTO
Alle pagine 10 e 11
AND THE WINNER IS...
Grande successo per la settima edizione
degli Home Entertainment Awards, i premi dell’eccellenza assegnati dal retail,
e per la seconda edizione dei Retail Entertainment Awards,
realizzati in collaborazione con Univideo.
EDITORIALE
Formidabili
quegli anni
di Angelo Frigerio
Il ritorno del revenue sharing (vedi
articolo a pagina 14) richiama alla
memoria gli anni ruggenti del nostro
settore. Eravamo nel 2003. Nel corso
di una convention a Malta, l’allora
amministratore delegato di Blockbuster, Paolo Penati presentò il progetto Revenue Sharing.
La formula riprendeva un format
già utilizzato negli States. In pratica
le major cedevano alla catena le loro
cassette e/o Dvd a un prezzo “politico”. Blockbuster poi, in funzione dei
noleggi, ridistribuiva loro i guadagni.
Un meccanismo ben congegnato.
Che permetteva una profondità di copia non indifferente. Occorreva però
una gestione informatizzata di tutto
il business. In modo da monitorare
con certezza tutte le transazioni. Fattore questo che toglieva ogni spazio
alle videoteche indipendenti. Incapaci allora di gestire un servizio così
complesso.
Molte furono le prese di posizione
contro questa formula. Gli indipendenti vedevano nel revenue sharing
una forma di privilegio nei confronti di Blockbuster. Non solo, temevano la concorrenza parallela di alcu-
ne strutture (leggi franchising) che
avrebbero potuto utilizzare i benefici
derivanti dalla loro appartenenza alla
catena per “servire” in parallelo alcuni amici indipendenti. Cosa che puntualmente avvenne.
Ma si trattava di casi isolati. E la polemica si smorzò in poco tempo. Erano anni d’oro. Con le vendite e i noleggi di Dvd che crescevano a doppia
cifra di anno in anno.
Oggi sappiamo tutti com’è la situazione. C’è ancora la doppia cifra. Ma
davanti c’è il segno meno. Le vendite
ristagnano e le chiusure delle videoteche ormai non si contano più. Ben
venga dunque uno strumento per
il rilancio del settore. Difficile dire
quali saranno i risultati concreti di
tale operazione. Rimane un dato: fra
il piangersi addosso e il tentare nuove (o vecchie) soluzioni, meglio la seconda ipotesi.
Un plauso dunque a Mauro Pezzali
e al suo team di Rai Cinema. Tutto si
può dire ma una cosa è certa: il coraggio e la passione per questo settore non gli mancano.
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Ufficio di Roma:
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Stampa:
Ingraph - Seregno (MB)
pagina 2
Redazione: Palazzo di Vetro,
C.so della Resistenza, 23, 20821 Meda (MB)
+Tel. 0362/600464 - Fax 0362/600616
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Periodico quindicinale
Anno 14 - n.10 - 31 Luglio 2012
Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento
Postale - 70% - LO/MI Registrazione al Tribunale di Milano n. 536
del 12 agosto 1999. Una copia 1,00 euro.
L’editore garantisce la massima riservatezza
dei dati personali in suo possesso.
Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti
e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge numero 196/2003, i
dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi
momento scrivendo a: Frimedia srl.
Responsabile dati: Riccardo Colletti,
Palazzo di Vetro, C.so della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB)
La rivista è stata chiusa in redazione il 16 luglio
Mediastore Italia – n°10 - 31 Luglio 2012
News Italia
“Teletubbies” in uscita ad
agosto per Dnc Entertainment
Mario Vacca entra
a far parte di Koch Media
In Blu-ray otto classici horror
targati Universal Pictures
Univideo: due volti nuovi
nel consiglio d’amministrazione
In uscita per Dnc Entertainment i
Dvd dei Teletubbies, i simpatici pupazzi amati dai bambini. Due i titoli
proposti: I Teletubbies e il tubby budino e I Teletubbies e la palla. I Dvd,
in vendita dal 24 ottobre, sono dedicati soprattutto ai bambini in
età prescolare. Il programma,
infatti, oltre ad offrire più
di un’ora di divertimento,
stimola le capacità di osservazione ed ascolto. Il
primo titolo racconta la storia dei Teletubbies che scoprono tante cose sul numero 4. Nel secondo imparano
a fare musica insieme ad
alcuni bambini di Taiwan.
Mario Vacca entra in Koch Media, azienda europea leader nella
produzione e distribuzione di intrattenimento digitale, in qualità di Trade Marketing Coordinator. Mario
Vacca ha lavorato, in precedenza,
come product manager in Ea e in
Leader. E anche, per diversi anni,
in qualità di brand manager per diversi anni in Namco Bandai. Umberto Bettini, Country Manager di
Koch Media ha commentato: “Mario è una persona di grande esperienza. E’ una risorsa fondamentale nell’evoluzione che la società sta
vivendo e nella possibilità di offrire
un approccio coordinato alle attività declinate sui punti vendita”.
Per la prima volta in versione
Blu-ray Disc otto classici dell’orrore. E’ la proposta di Universal
Pictures per festeggiare il centesimo anniversario della major.
Il box set, intitolato ‘Universal
classic monster: the essential
collection’ contiene: Dracula (del
1931), Frankenstein (1931), La
Mummia (1932), L’Uomo Invisibile (1933), La Moglie di Frankenstein (1935), L’Uomo Lupo
(1941), Il Fantasma dell’Opera
(1943) e Il Mostro della Laguna
Nera (1954). Non solo: il cofanetto offre 12 ore di contenuti
speciali e un libretto da collezione con locandine e foto originali.
Due nuovi ingressi nel consiglio direttivo di Univideo. Si tratta di Mauro
Pezzali, Rai Cinema/01 Distribution e
Eloisa Ghilardotti, di Mondadori. All’oggi, il consiglio è così composto: Roberto Guerrazzi, presidente, Gian Maria
Donà delle Rose di 20th Century Fox e
Luciana Migliavacca di Medusa Video
come vice presidenti, Gianluca Curti
(Minerva Pictures), Lorenzo Ferrari Ardicini (CGHV.); Stephen Foulser (Walt
Disney I.); Eloisa Ghilardotti (Mondadori); David Moscato (Universal); Roberto
Paris (Sony Pictures H.E.); Mauro Pezzali (Rai Cinema);Aldo Pozzoli (Pozzoli); Stefano Scauri (Warner Bros Ent. I.);
Mario Tramontin (De Agostini); Egidio
Viggiani (Eagle Pictures).
Film gratis in streaming
con “Panorama”
“Red”: il nuovo format
lanciato da Feltrinelli
20th Century Fox HE:
“Io Robot” torna a rivivere in 3D
Un film in streaming gratis. E’ questa la promozione che
lancia dal 5 luglio Panorama, la rivista di Giorgio Mulé.
Infatti, i lettori e gli abbonati alla rivista, potranno guardare
un film online gratis, a scelta fra i seguenti titoli: Amarcord,
Blood Diamond, Harry Potter e il Principe mezzosangue, Il
curioso caso di Benjamin Button, La fabbrica di cioccolato, L’ultimo samurai, Ocean’s Eleven, Ogni maledetta domenica (Director’s Cut), Quei bravi ragazzi e Scrivimi una
canzone. Per poter guardare il film occorre il codice su
un tagliando all’interno del giornale. Questo consente l’accesso a una visione. Il film può essere riguardato nell’arco
delle 48 ore seguenti. Il link su cui è possibile effettuare
l’operazione è www.stream4you.panorama.it. Questa nuova proposta, si inserisce all’interno dell’iniziativa “Nuovo
Cinema Panorama”. La rivista, infatti, è da sempre molto
legata al mondo del cinema e ha sempre proposto molte
novità per gli amanti del genere, promuovendo uscite di
Dvd e Blu-ray in offerta.
“Red: Read, Eat, Dream”. Si tratta del nuovo
format lanciato da Feltrinelli nella capitale. E consiste in un punto vendita che abbina l’amore per
la gastronomia a quello per
la cultura. L’obiettivo è fare
della libreria un luogo di incontro e socializzazione.
Come ha dichiarato Stefano
Sardo (foto), amministratore
delegato di Feltrinelli, le parole d’ordine sono “selezione
e coinvolgimento”. Il nuovo
punto vendita, che si colloca
nei locali che ospitavano lo
storico negozio Ricordi di via
del Corso, ha una superficie di 650 mq. Le prossime aperture sono previste, entro il 2013, a Parma,
Milano, Firenze e Bologna.
Il grande successo cinematografico del 2004, Io Robot, interpretato da
Will Smith e Bridget Moynahan, sarà
disponibile per la prima volta nel formato BD 3D, a partire dal 24 ottobre
e distribuito da 20thCentury Fox HE.
Per i fan più appassionati, questo
nuovo e rivoluzionario Blu-ray 3D
sarà inoltre disponibile nell’esclusiva
Edizione Limitata “Testa di Sonny”
che include, oltre al 3D, il Blu-ray 2D
e un disco Dvd con moltissimi contenuti speciali.
pagina 4
Mediastore Italia – n°10 - 31 Luglio 2012
News Italia
Sony Pictures HE: arriva
il terzo capitolo di “Men in Black”
Le novità firmate
CG Home Video
Men in Black III, il terzo capitolo degli agenti spaziali J e K sarà disponibile in home video a partire dal 26 settembre per Sony Pictures HE. Il
film sarà sul mercato in versione Dvd, Blu-ray e Blu-ray 3D. La pellicola,
girata da Barry Sonnenfeld, racconta le avventure di J, interpretato da Will Smith, che deve
salvare il collega K (Tommy Lee Jones) dalle
mire dell’alieno boglodito Boris. L’extra terrestre,
infatti, è fuggito da una prigione di massima sicurezza per vendicarsi dell’agente e conquistare
la Terra. J dovrà tornare indietro nel tempo, nel
1969, e avere a che fare con un giovane agente
K, interpretato da Josh Brolin. Questo viaggio nel
passato gli permetterà di scoprire che molte celebrità dell’epoca sono monitorate in segreto dal
quartier generale. Non solo: J capirà le ragioni della sua profonda amicizia
con K. Il film, oltre a numerosi effetti speciali, vanta nomi d’eccezione con
Emma Thompson che affianca i protagonisti e Steven Spielberg che firma
la produzione esecutiva.
Sarà Disponibile dal prossimo 25 settembre in Dvd e in alta definizione
Blu- Ray Disc Fandango Home Entertainment Diaz di Daniele Vicari. Tra le
altre novità firmate CG Home Video segnaliamo anche il film
di Ann Hui A simple life e il francese 17 Ragazze di Delphine
e Muriel Coulin. La programmazione dei film distribuiti da CG
Home Video tra fine agosto e settembre si presenta ricca di
grandi titoli novità e cult editati per la prima volta. La nuova
etichetta Eye Divsion propone L’uomo di Londra di Bèla Tar e
Agnes Hranitzky e Il vergine di Jerzy Skolimowski (per la prima
volta in Italia).
Tanti anche titoli proposti in Blu-ray, tra cui Cul de Sac di
Roman Polanski e Il Barone Rosso di Roger Corman per l’etichetta Pulp Video. E ancora Underground di Emir Kusturica
(Lucky Red), Zatoichi di Takeshi Kitano e Connected di Benny
Chun (Far East Film), che vanno ad aggiungersi all’attesissimo
recupero del capolavoro di Roberto Rossellini Germania anno
zero. Tra le novità Fandango, oltre al BD di Diaz, anche Gli sfiorati di Matteo
Rovere in alta definizione. Tutti i film in BD saranno disponibili anche in Dvd.
Filcams – Cgil: “Preoccupati
per la sorte incerta dei dipendenti Fnac”
Guardia di Finanza:
bilancio sulla pirateria
Il Nuovo Imaie
ad Arezzo Wave
Futuro incerto per Fnac Italia. Così specifica una nota del sindacato
Filcams – Cgil: “Il 6 luglio scorso una delegazione, composta dalle Organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil Nazionali e
territoriali e i rappresentanti sindacali aziendali, ha incontrato la direzione
aziendale rappresentata da Elena Giordano, dell’ufficio risorse umane,
e Christophe Deshayes, a.d. di Fnac Italia. L’azienda ha confermato di
non avere nessuna novità in merito al futuro di Fnac in Italia: il gruppo
sta investendo in tutta Europa per affrontare la crisi e pertanto non ha
risorse per finanziare i Paesi in perdita, come l’Italia. Nel confermare la
scadenza del 31 dicembre prossimo, come limite massimo entro cui prendere una decisione sul futuro di Fnac Italia, l’azienda auspica un’offerta
commerciale che permetta il proseguimento dell’attività, in caso contrario
si cercherà di minimizzare l’impatto sociale”. Il sindacato, inoltre, “esprime
forte preoccupazione per l’incertezza di prospettive, che a più di 6 mesi
dall’annuncio di Alexandre Bompard, direttore generale Fnac, non ha ancora trovato risposte. E si riserva di attivare iniziative volte alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica e della Casa Madre sulla difficile situazione
che stanno vivendo le lavoratrici e i lavoratori di Fnac Italia”.
Cesare Forte, colonnello della
Guardia di Finanza, espone il bilancio della lotta alla pirateria in
occasione di un convegno durante
il Global Music Summer Summit,
l’evento organizzato dalla Mational Recording Academy e da Siae.
Cesare Forte ha dichiarato che, lo
scorso anno, sono stati sequestrati due milioni di Dvd, 60.700 pc e
hard disk e 800mila file audio e video. Secondo il colonnello: “I primi
sei mesi del 2012 hanno fatto registrare un significativo incremento
dei sequestri nel settore dell’audiovideo, sia come film che come musica, e videogiochi, questi ultimi in
fortissimo aumento.”
All’interno del tour promosso per
far conoscere l’ente, dopo Roma,
Napoli, Bari e Milano, il Nuovo Imaie, l’istituto che rappresenta gli Artisti
Interpreti o Esecutori,
ha fatto tappa anche
ad Arezzo Wave.
Dove, in un incontro
presso il bar Bistrò,
sono state presentate tutte le attività
svolte dall’Ente ai
musicisti, ai gruppi e
alle band interessate.
All’incontro erano presenti anche il
presidente del Nuovo Imaie, Andrea
Micciché (foto), e il direttore generale, Maila Sansaini.
Mediastore Italia – n°10 - 31 Luglio 2012
pagina 5
ZOOM
CLASSIFICHE
SCATTANO LE MANETTE PER IL PROPRIETARIO DI ITALIANSHARE
Mani in alto
“Tex Willer”
Grazie alla Guardia di Finanza, è stato chiuso il sito illegale.
Contava oltre 300 mila iscritti. E i cui dati erano sfruttati
dal pirata che si nascondeva dietro la piattaforma.
Scattano le manette per “Tex Willer”. Il proprietario del network di
siti facente capo a Italianshare è stato infatti arrestato dalla Compagnia
della Guardia di Finanza di Agropoli,
a seguito di un’ordinanza di custodia
cautelare disposta dalla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania
(Salerno). Dietro al nickname ispirato dall’eroe dei fumetti si nascondeva P.G., quarantanovenne originario
di Napoli e residente ad Agropoli,
che controllava un sistema di cinque siti da cui transitavano i 300mila
utenti iscritti, per una media mensile di 550mila accessi a 31.402 opere
coperte da diritto d’autore poste illecitamente in condivisione. Già nel
novembre del 2011 Italianshare era
stato messo sotto sequestro. Sono
scattate, allora, le indagini relative
al modello di business perseguito
da “Tex Willer”. Il quale, una volta
acquisiti gli estremi degli utenti registrati, li girava a imprese operanti
nel settore pubblicitario. Trasmetteva così senza aver alcun consenso ai
fini del trattamento dati e della tutela della normativa sulla privacy i dati
che gli venivano forniti in sede di registrazione dagli utenti, a partire da
email e indirizzo IP. A chi accedeva
a Italianshare metteva a disposizione
download, streaming e collegamenti
alle piattaforme di Peer to Peer di
Film, serie Tv, cartoon, videogame,
libri, riviste, musica, software. Il sistema gli aveva reso complessivamente 37 mila euro, pagati dalle imprese
acquirenti dei dati, che poi inviavano
ai nomi forniti comunicazioni, test
e banner pubblicitari. Al contrario
di altri siti pirata, Italianshare non
sfruttava cioè il modello più semplice, quello della vendita di spazi pubblicitari.
Il paradosso è che lo stesso “Tex”,
alcune settimane dopo il sequestro
della piattaforma che controllava,
aveva scritto al magazine elettronico
“Punto Informatico” per spiegare la
sua posizione. A rileggerle alla luce
dell’arresto, le sue dichiarazioni fanno riflettere, perché suonano come
un falso costruito probabilmente per
sviare gli inquirenti. Si legge, infatti,
in un passo: “Permettetemi di ringra-
pagina 6
ziare tutti i Finanzieri, con in testa
il comandante della compagnia di
Agropoli, che hanno svolto in maniera eccelsa il loro lavoro. Ma soprattutto, resisi conto che non avevano a
che fare con un delinquente, si sono
comportati veramente da amici”.
Oggi, dopo la conclusione delle
indagini, è emerso che Italianshare
non si limitava a mettere a disposizione degli utenti indirizzi che rimandavano a file protetti dal diritto d’autore o a incassare piccoli proventi
legati a qualche inserzione, ma utilizzava in maniera del tutto impropria
e illegale le informazioni carpite agli
utenti. E questo nonostante il suo
titolare abbia raccontato delle due
perquisizioni da parte della Finanza
come di un atto discriminatorio rispetto a siti che opererebbero a suo
dire con presupposti simili. “Perché
Italianshare è considerata illegale?
Risposta: perché indicizza file. Anche Google, Yahoo, Virgilio e altri
motori di ricerca indicizzano file.
Perché loro sono legali? Perché non
lo fanno accuratamente, ma genericamente. Italianshare, invece, fornisce delle informazioni precise”. Queste e altre tesi farneticanti “Tex” dice
di averle ricavate dalle conversazioni
con gli agenti della Gdf che sono andati a prelevare i file incriminati dal
suo computer. “Punto Informatico”
poteva anche pubblicarle, anteponendovi però una nota redazionale
in cui venisse ricordata la differenza
tra Google e Italianshare. Ora che
Tex probabilmente ha rivisto la sua
posizione in merito agli “amici” dei
finanzieri di Agropoli, sarebbe magari il caso che un magazine influente
come “Punto Informatico”, ancorché
portatore di posizioni eterodosse sul
diritto d’autore, operasse un distinguo tra posizioni libertarie e aperture di credito a personaggi prima
indagati e ora addirittura arrestati.
Che non ci sembra incarnino gli opinion maker più credibili a cui affidare il dibattito in merito ai modelli di
tutela della proprietà intellettuale in
Rete: in casi come quello della lettera di Tex Willer, il falso ideologico è
dietro l’angolo.
Andrea Dusio
home video noleggio
Titolo in Dvd
Casa di distribuzione
Data di uscita
1
Safehouse - Nessuno è al sicuro
Universal Pictures
20/06/2012
2
Benvenuti al Nord
Medusa Film
06/06/2012
3
John Carter
The Walt Disney C. Italia
06/06/2012
4
Underworld - Il risveglio
Sony Pictures HE
25/05/2012
5
Viaggio nell’isola misteriosa
Warner HV
08/06/2012
6
John Carter
The Walt Disney C. Italia
06/06/2012
7
Posti in piedi in paradiso
Filmauro
04/07/2012
8
The woman in black
Eagle Pictures
04/07/2012
9
Sherlock Holmes - Gioco di ombre
Warner HV
18/04/2012
10 Mission Impossible - Protocollo fantasma Universal Pictures
16/05/2012
11 Finalmente la felicità
Medusa Film
27/04/2012
12 Jack & Jill
Sony Pictures HE
20/06/2012
13 Immaturi-Il viaggio
Medusa Film
23/05/2012
14 Knockout-Resa dei conti
Moviemax
06/06/2012
15 Wrecked
01 Distribution
04/07/2012
16 L’altra faccia del diavolo
Universal Pictures
04/07/2012
17 Hugo Cabret
01 Distribution
06/06/2012
18 La talpa
Medusa Film
20/06/2012 19 Intruders
Universal Pictures
13/06/2012
20 1921 - Il mistero di Rookford
Eagle Pictures
28/03/2012
21 I spit on your grave
Koch Media
18/04/2012
22 Millennium - Uomini che odiano le donne Sony Pictures HE
23/05/2012
23 La verità nascosta
Moviemax
23/05/2012
24 Paradiso amaro
20th Century Fox HE
13/06/2012
25 Paranormal Experience
Moviemax
25/07/2012
Fonte:
Settimana dal 02.07.2012 al 08.07.2012
Titolo in Dvd
home video vendita
Casa di distribuzione
Data di uscita
1
Underworld-Il risveglio
Sony Pictures HE
04/07/2012
2
Safe House
Universal Pictures
04/07/2012
3
Viaggio nell’isola misteriosa
Warner HV
13/06/2012
4
John Carter
The Walt Disney C. Italia
06/06/2012
5
Sherlock Holmes-Gioco di ombre
Warner HV
09/05/2012
6
Acab
01 Distribution
04/07/2012
7
Mission Impossible - Protocollo Fantasma Universal Pictures
23/05/2012
8
Breaking Down-Parte 1
Eagle Pictures
01/03/2012
9
The iron lady
01 Distribution
04/07/2012
Eagle Pictures
04/07/2012
10 40 carati
Classifica settimanale dei titoli più venduti a valore, relativa ai supporti (Dvd e Blu-ray) aggregati,
elaborata dall’Ufficio Studi Univideo su dati GfK della settimana dal 2 all’8 luglio.
Dna
Eureka, un’opera
firmata Aoyama Shinji
Sarà disponibile da settembre il Dvd del film Eureka, un film diretto da Aoyama Shinji
ed interpretato da Yakusho Kôji e Miyazaki Aoi, e distribuito in home video da Dna.
Un autista di un pullman, Makoto, interpretato magistralmente da Koji Yakusho, noto
attore di film samuraici, e due fratelli adolescenti, Kozue interpretata da una giovanissima Aoi Miyazaki, e Naoki sono gli unici sopravvissuti alle
gesta di un folle che sequestra un autobus di linea.
Vittime due volte, una prima a causa della sofferenza patita, un’altra per avere una vita per sempre segnata da questo
evento, il film riesce in maniera magistrale a narrare i cambiamenti, le difficoltà d’integrazione e la sofferenza nell’accettare quello che è avvenuto.
Shinji Aoyama è un regista di matrice underground estremamente apprezzato dai festival internazionali per la sua capacità di narrare l’intimità del dolore. Riscosse un notevole
successo agli albori della sua carriera a Cannes grazie a
questo film empaticamente forte sul post trauma causato da
un evento violento. E’ entrato nel mondo del cinema molto
giovane, appena terminata l’università. Successivamente ha
lavorato come aiuto regista di Kurosawa Kiyoshi, Fridrik Thor Fridriksson e Daniel Schmid. Ha realizzato dodici lungometraggi presentati nei principali festival internazionali,
ottenendo importanti riscontri di critica e premi prestigiosi a Cannes e Singapore. Quasi
tutti i suoi lavori sono passati, in varie sezioni, al Torino Film Festival.
Tra le sue opere di maggior rilievo: Tokyo Kouen, Sad Vacation e Eureka.
Mediastore Italia – n°10 - 31 Luglio 2012
ZOOM
News Esteri
Usa: DreamWorks con Sony
in America e Fox in Europa?
Los Angeles. Secondo un’indiscrezione diffusa dal Los Angeles Times,
DreamWorks Animation starebbe
studiando la possibilità di affidare la
propria distribuzione a Sony Pictures
negli Stati Uniti e a 20th Century Fox
HE negli altri territori. Ricordiamo in
tal senso che l’accordo esistente con
Paramount Pictures, che assegnava
al “Gigante” una revenue dell’8% sia
per quanto riguarda la distribuzione
in sala che per quella in home video,
giunge a termine quest’anno. Non
è escluso che, a fronte di una rinegoziazione dell’accordo, Paramount
riesca a strappare il rinnovo della
partnership.
Regno Unito: crescita
modesta per l’Lcd nel 2012
Londra. Le vendite a livello mondiale di Tv Lcd cresceranno a ritmo
rallentato nel 2012. Ad affermarlo
è un forecast realizzato da Npd
Group, secondo cui il totale mercato Tv potrebbe anche far segnare
a fine anno una flessione rispetto
al 2011. Le previsioni meno ottimiste parlano infatti di una flessione
anno su anno dell’1,4%, mentre il
segmento Lcd dovrebbe comunque crescere del 5%, un po’ meno
dunque del 7% messo a segno nel
2011.
Un elemento che contribuisce
alla contrazione della crescita è
la diminuzione del prezzo medio,
che quest’ anno comunque è calato solo del 4%, contro il 6% del
2011 e addirittura il 10% di erosione del 2011. Le crescite più
sensibili si registrano in territori
quali Cina, America Latina, Europa dell’Est, Medio Oriente e Africa, che in media arriveranno a
un tasso di crescita anno su anno
dell’8%, comunque inferiore ai due
digit. A fine 2012 i televisori Lcd
rappresenteranno circa l’88% del
parco Tv a livello mondiale, contro
l’82% del 2011. La proiezione è di
arrivare in tal senso al 97% entro il
2015. Il dato in questione è anche
legato al declino dell’appeal del
Plasma Tv, che ha subito nel 2011
perdite sensibili di fatturato, legate
a un posizionamento prezzo non
competitivo.
Francia: Google, la vittoria
dei produttori musicali
Parigi. Snep, Syndicat National
de l’edition phonograpique, l’associazione che raggruppa i produttori musicali nazionali, vince la
causa contro Google Inc e Google
Francia. La Corte di Cassazione,
infatti, ha stabilito che la funzione
Google Suggest violerebbe la legge, in quanto fornisce all’utente,
in seguito alla ricerca di un brano
o di un artista, elenchi di siti illegali. Da sempre Snep ha chiesto
l’intervento dell’autorità giudiziaria
per rimuovere i link a siti pirata. E
la Corte di Cassazione ha ora ribadito la decisione dell’Appello, indicando un’effettiva violazione dei
diritti dei produttori.
pagina 8
MERCATO UK
Il video, driver
dell’entertainment
Una ricerca, commissionata dalla British Video Association, afferma che la vendita di film e Tv show
in BD, Dvd e file digitali, rappresenta oggi la più consistente fonte di ricavo per le produzioni nel
Regno Unito. Il segmento video da solo vale il 47% del fatturato 2011 sviluppato dal prodotto filmico.
di Andrea Dusio
La vendita di film e Tv show in BD, Dvd e file
digitali rappresenta oggi la più consistente fonte
di ricavo per le produzioni audiovisive nel Regno
Unito. Lo afferma una ricerca commissionata dalla British Video Association. Il segmento video da
solo vale infatti ben il 47% del fatturato sviluppato
nel 2011 dal prodotto filmico. Il box office invece
pesa per il 24% e lo sfruttamento televisivo il 29%.
Per quanto riguarda il prodotto Tv, le percentuali
cambiano, con il 66% legato al primo sfruttamento
e il rimanente 34% all’audiovisivo. Valori diversi si
registrano anche nel segmento kids, dove il video
vale il 19%, contro il 70% della Tv tradizionale e
l’11% del theatrical. Il report, che è stato curato
da Oxford Economics, analizza anche i rapporti
di forza esistente tra il sell e il rental all’interno
dell’home video.
La vendita del prodotto fisico incide per il 75,8%
sul volume d’affari totale, mentre il noleggio del
supporto vale l’11,9%, il digital rental l’8,2% e il
digital retail il 4,2%. Se rapportati ai dati 2010, il
noleggio tradizionale tiene, mentre la piccola erosione messa a segno dal formato digitale è a danno della vendita del supporto fisico. Che ha perso
complessivamente due punti percentuali, in un
quadro di sostanziale tenuta numerica del mercato. Nonostante i servizi Vod di Netflix, Hulu Plus e
Amazon Prime, BD e Dvd continuano così a essere
di gran lunga le fonti di più alta marginalità nel
più evoluto dei mercati europei. Il report prende
in esame in tal senso una serie di case history, di
cui forse la più emblematica è il film-documentario Senna. Vincitore dei Bafta, ha realizzato un
sell-out di ben 750mila pezzi (la distribuzione era
di Universal Pictures), generando il 62% del proprio ritorno economico grazie al supporto fisico, a
fronte del 32% di revenue legata alla Tv e il 6% al
box office. Un altro esempio è costituito da Paul
(titolo anch’esso di Universal Pictures), che ha
raccolto in home video il 60% del proprio volume
d’affari, contro il 23% della Tv e il 17% del box
office. Ma anche un top title assoluto come Sherlock
Holmes (Warner) ha generato il 43% della revenue
in home video. La ricerca ha infine dedicato uno
sguardo prospettico allo scenario della distribuzione digitale. Il 60% dei consumatori britannici si
dice entusiasta della migrazione al digitale, ma il
23% accetta il cambiamento di tecnologia ma non
ne è entusiasta, e una significativa quota del 17%
invece non ne vuole proprio sapere.
Un’immagine tratta dal documentario Senna
Ricavi dei film
Ricavi del genere kids
Ricavi delle serie Tv
Video
Tv
Box Office
Video
Tv
24%
47%
66%
29%
11%
34%
Video
Tv
Box Office
19%
70%
Ricavi totali
(Video, Tv e Cinema): 3.1 miliardi di sterline
Ricavi totali
(Video e Tv): 1.9 miliardi di sterline
Ricavi totali
(Video, Tv ecinema): 1.5 miliardi di sterline
Fonte: Oxford Economics/More than a support act
Fonte: Oxford Economics/More than a support act
Fonte: Oxford Economics/More than a support act
Un’immagine tratta dal film Sherlock Holmes
Focus sul mercato europeo
Digital Copy:questa sconosciuta
Universal Pictures e Deluxe hanno commissionato uno studio a Futursource, fondato sull’idea di condurre dei focus group nei
tre mercati europei di riferimento per il Bluray: Uk, Francia e Germania. Lo scopo della
ricerca era mostrare quale dei nuovi modelli
di business che intrecciano il supporto fisico
e la distribuzione digitale fosse il favorito dai
consumatori, con particolare riferimento ai
contenuti in Alta Definizione. In tutti e dodici i
gruppi-campione (quattro per ciascuna delle
tre nazioni) la prima domanda andava a misurare la awareness della digital copy. Ma il
risultato è stato sconcertante: solo il 5% sa
di che cosa si tratta, e il 2% l’ha utilizzata.
Il parere degli intervistati è inoltre che il termine “digital copy” crea grande confusione,
perché, com’è stato riferito nelle risposte,
“oggi tutto è digitale”. Un’alta percentuale
del focus group ritiene che sarebbe bene
scegliere in tal senso un nuovo nome. Nel
Regno Unito (focus group realizzati a Londra e Manchester) è stato così proposto di
chiamare il formato “Digital Download”. In
Germania il campione, concentrato a Monaco e Amburgo, ha detto di non amare il
termine inglese di Digital Copy, ma di essere persuaso che la traduzione in tedesco
potrebbe essere comunque efficace. Altri
hanno proposto “Copy to go”. In Francia
(la ricerca qui è stata svolta a Parigi e Lilla)
è emerso come nome “Copie Numérique”
considerato molto più diretto di quello in uso.
Dopo che il concetto di Digital Copy è stato
spiegato nei dettagli, l’ interesse dei consumatori in ciascun territorio è stato comunque
elevato. Il picco di attenzione si è registrato
tra gli utenti più giovani, coloro che in manie-
ra più frequente visionano video su dispositivi mobili quali tablet e telefoni cellulari. Un
altro target evidenziato è rappresentato dalle
famiglie con figli piccoli, le quali individuano
con facilità i vantaggi di possedere una copia di servizio dall’utilizzo flessibile, in modo
che gli adulti possano vedere il film in una
stanza e i ragazzi in un’altra, o che sia più
facile portare i titoli favoriti dai più piccoli in
viaggio e vacanza. Un altro rilievo della ricerca riguarda la scarsa chiarezza dei pack.
Stando a quanto dichiarano i consumatori,
infatti, la Digital Copy è spiegata male e in
maniera da non chiarire i dubbi sull’utilizzo.
Qualcuno ha sottolineato anche come le
spiegazioni siano riportate in un carattere
troppo piccolo, non leggibile per chi ci vede
poco e non ha gli occhiali a portata di mano.
Andrea Dusio
Mediastore Italia – n°10 - 31 Luglio 2012
L’EVENTO
AND THE WINNER IS...
A cura di Agnese Borghi
Nell’elegante cornice dell’UNA
Hotel di via Cusani a Milano, si è
svolta, lo scorso 12 luglio, la cerimonia di premiazione degli Home
Entertainment Awards organizzati
da Mediastore Italia in collaborazione con Univideo.
L’iniziativa, che ha lo scopo di
premiare le società del settore
home video che si sono distinte
nell’ideazione e realizzazione di
iniziative commerciali e di marketing nell’anno solare 2011, è ormai
giunta alla settima edizione.
Ecco i numeri di questa edizione. 12 le aziende del settore home
video, 34 i buyer che hanno preso
parte alla giuria, 19 le categorie in
gara, 10 le società vincitrici. Mediastore Italia ha voluto, inoltre, consegnare due premi speciali: il premio speciale a CG Home Video per
l’iniziativa “150 Film per l’Italia” e
quello alla carriera vinto dalla famiglia Cepparo, che da molti anni
ha fondato e segue Cinehollywood.
Dato il grande successo della
scorsa edizione, si sono riproposti anche i Retail Entertainment
Awards. L’iniziativa intende valorizzare e premiare i retailer (catene di elettronica di consumo e di
entertainment, Grande distribuzione e e-commerce) che si sono distinti nell’ideazione e realizzazione
di iniziative per la valorizzazione
del prodotto entertainment relative all’anno solare 2011. Mediamarket, La Feltrinelli, Esselunga,
Ibs, The Village Store e Video Elite - Roma sono i vincitori decretati
dalla giuria composta dai direttori
commerciali e marketing delle società che hanno una loro distribuzione.
Grande la partecipazione alla
manifestazione. Sono intervenuti,
infatti, i maggiori rappresentanti delle aziende vincitrici, i buyer
di settore, Roberto Guerrazzi,
presidente di Univideo, azienda
sponsor dell’evento, e numerosi
altri ospiti di prestigio. Tra questi
Federico Bagnoli Rossi, segretario
generale di Fapav e Davide Rossi
di Aires. Ospite d’eccezione è stato
Pierluigi Bernasconi, fondatore e
attuale Ceo di Mediamarket.
Home Entertainment Awards 2012
Miglior in-store promotion 2011 - Cattivissimo me Universal Pictures. Consegna il premio Stefano Tamburini
di Video Delta, ritira il premio Michele Morchio.
Miglior campagna stampa trade 2011 - Cars 2The Walt Disney C. Italia. Consegna il premio Matteo
Colagrossi di Videostore, ritira il premio Gianpaolo Boschi.
Miglior campagna stampa consumer 2011 - Il Re Leone The Walt Disney C. Italia. Consegna il premio Roberto Pedrazzini di Errepi Media, ritira il premio Gianpaolo Boschi.
Miglior campagna new media 2011 - Harry Potter Blogger
Day - Warner HV. Consegna il premio Elisa Martello di
Mondadori, ritira il premio Pietro Cicala.
M
M
C
Miglior spot radio 2011 - Qualunquemente 01 Distribution. Consegna il premio Marcello Sironi di
Tuttovideo, ritira il premio Alessandro Montico.
Miglior edizione speciale 2011 - Star Wars la Saga Completa 20th Century Fox HE. Consegna il premio Alice Gallivanone di
PMS Consulting & Partners, ritira il premio Luca Canichella.
Miglior packaging 2011 - Cofanetto Ed. limitata Colazione da
Tiffany - Universal Pictures. Consegna il premio Fernando
Coppolecchia di Mondadori, ritira il premio Michele Morchio.
Miglior iniziativa co-marketing 2011 - Benvenuti al Sud Pizzerie Fratelli La Bufala - Medusa Film. Consegna il premio
Barbara Zezzo di Ibs, ritira il premio Luciana Migliavacca.
M
A
O
Miglior budget line 2011 - Disney Junior Compilation The Walt Disney C. Italia. Consegna il premio Stefano
Tamburini di Video Delta, ritira il premio Gianpaolo Boschi.
Miglior evento 2011- Fai il Pit Stop con Cars 2 -The Walt
Disney C. Italia. Consegna il premio Fernando Coppolecchia di Mondadori, ritira il premio Gianpaolo Boschi.
Miglior Dvd 2011 - Harry Potter e i Doni della Morte parte
2 - Warner HV. Consegna il premio Elena Cadelli di La
Feltrinelli, ritira il premio Pietro Cicala.
Miglior leaflet di presentazione 2011 - Star Wars La Saga Comple- M
ta - 20th Century Fox HE. Consegna il premio Alice Gallivanone di C.
do
PMS Consulting & Partners, ritira il premio Gianguido Fusi.
IL MECCANISMO
DEL CONCORSO
Verso la fine di febbraio, Mediastore
Italia ha invitato tutte le società del
settore home video a segnalare alla
redazione i prodotti e le iniziative,
realizzate nel corso del 2011, da
scegliere per stilare le nomination di
19 diverse categorie.
È stata poi presentata l’iniziativa a
tutti i retailer del settore ed è stato
chiesto loro di far parte della giuria.
A tutti coloro che hanno risposto
affermativamente è stata inviata la
scheda di votazione e un Cd contenente le immagini relative ai prodotti
in nomination.
Una volta assegnati i premi, le società home video vincitrici sono state invitate alla cerimonia di premiazione.
L’invito è stato rivolto anche ai giurati
chiedendo loro di essere presenti
all’evento per la consegna dei premi
ai vincitori. Per i Retail Entertainment
Awards i meccanismi si sono invertiti. Alle società dell’home video, che
hanno una loro distribuzione, è stato
chiesto di votare, su scelta libera, i
retailer.
pagina 10
Miglior evento 2011- Inception - Warner HV. Consegna
il premio Fernando Coppolecchia di Mondadori, ritira il
premio Pietro Cicala.
Miglior Blu-ray Disc 2011 - Star Wars la Saga Completa 20th Century Fox HE. Consegna il premio Marcello Sironi
di Tuttovideo, ritira il premio Alessandro Caccamo.
La giuria
Alessandro Berdin (Video Energy); Alessandro Rutili (Video Delta); Andrea Carlini (Conad); Andrea Dominoni (La Feltrinelli); Andrea Ronchini (Pr Video); Andrea Trombin (Videoqueen); Barbara Zezzo (Ibs); Claudio Gallo (Gallo Edizioni); Davide
Cristallo (Game Stop Italia); Davide Polli (Videosound); Decio Buselli (Intervideo); Eloisa Ghilardotti (Mondadori); Fabio
Bellerè (Conforama); Fabio Ferrari (Iperal); Fabrizio Narcisi (Discoteca Laziale); Federico Gambetti (Galimberti); Fernando Coppolecchia (Mondadori Direct); Francesco Fedele (Mediterranea Distribuzione); Francesco Mancini (Dvr); Graziano
Pellegrini (Videonews); Marcello Sironi (Tuttovideo); Marco Ciabatti (Butali); Marco Lupo (Dream Entertainment); Maria
Cristina Brandi (Expert Italy); Massimo Gallivanone (PMS Consulting & Partners); Matteo Colagrossi (Videostore);Mauro
Codognotto (Ires); Michele Duzioni (Media World); Roberto Olivo (Video On Line Roberto); Roberto Pedrazzini (Errepi
Media); Romano Dastice (Iperal); Simone Mainardi (Holding Project); Vanna Furlan (Terminal Video Italia); Angelo Frigerio
(Tespi Mediagroup).
Mediastore Italia – n°10 - 31 Luglio 2012
M
U
Z
Grande successo per la settima edizione degli
Home Entertainment Awards, i premi dell’eccellenza assegnati dal retail,
e per la seconda edizione dei Retail Entertainment Awards,
realizzati in collaborazione con Univideo.
Retail Entertainment Awards 2012
I vincitori
Miglior in-store promotion 2011
CATTIVISSIMO ME - Universal Pictures
Miglior campagna stampa trade 2011
CARS 2 - The Walt Disney Company Italia
Miglior campagna stampa consumer 2011
IL RE LEONE - The Walt Disney Company
Italia
Miglior campagna pr 2011 - Transformers: Dark of the
Moon - Universal Pictures. Consegna il premio Elena
Cadelli di La Feltrinelli, ritira il premio Michele Morchio.
Miglior spot tv 2011 - Pirati dei Caraibi Oltre... - The Walt
Disney C. Italia. Consegna il premio Andrea Dominoni di
La Feltrinelli, ritira il premio Gianpaolo Boschi.
Miglior campagna new media 2011
HARRY POTTER BLOGGER DAY - Warner
HV
Miglior campagna pr 2011
TRANSFORMERS: DARK OF THE MOON
Universal Pictures
Best italian retailer 2011 e Best retailer 2011
(elettronica di consumo) - Mediamarket. Consegna il
premio Roberto Guerrazzi di Univideo, ritira il premio
Pierluigi Bernasconi.
Best retailer 2011 (catena entertainment) - La
Feltrinelli. Consegna il premio Luciana Migliavacca
di Medusa Film, ritira il premio Elena Cadelli.
Best retailer 2011 (e-commerce) - Ibs.
Consegna il premio Luciana Migliavacca di Medusa
Film, ritira il premio Barbara Zezzo.
Best retailer 2011 (rental) - The Village Store.
Consegna il premio Luciana Migliavacca di Medusa
Film, ritira il premio Omar Rossetto.
Miglior spot tv 2011
PIRATI DEI CARAIBI OLTRE I CONFINI DEL
MARE
The Walt Disney Company Italia
Miglior spot radio 2011
QUALUNQUEMENTE - 01 Distribution
Miglior edizione speciale 2011
STAR WARS LA SAGA COMPLETA - 20th
Century Fox HE
Miglior iniziativa charity 2011. Ritirano il premio, da sinistra:
Alessandro Montico (01 Distribution); Rossella Toti (20th Century Fox HE); Giovanni De Santis (Dna); Chiara
Olivieri (Moviemax Media Group); Alessio Turazza (Medusa Film).
Miglior packaging 2011
COFANETTO ED. LIMITATA COLAZIONE DA
TIFFANY
Universal Pictures
Miglior iniziativa charity 2011
UNA SCONFINATA GIOVINEZZA –
FEDERAZIONE ALZHEIMER ITALIA
01 Distribution
I FANTASTICI VIAGGI DI GULLIVER – CESVI
20th Century Fox HE
BILLO IL GRAND DAKHAAR –
MEDICI SENZA FRONTIERE - Dna
IL PARADISO PUÒ ATTENDERE – WWF
Moviemax Media Group
ple- Miglior materiale pop 2011 - Cars 2 - The Walt Disney
e di C. Italia. Consegna il premio Elisa Martello di Mondadori, ritira il premio Gianpaolo Boschi.
Miglior espositore da terra 2011 - Cattivissimo me Universal Pictures. Consegna il premio Matteo Colagrossi di Videostore, ritira il premio Michele Morchio.
AMORE NERO – MEDIAFRIENDS ONLUS
Medusa Film
Miglior iniziativa co-marketing 2011
BENVENUTI AL SUD – PIZZERIE FRATELLI
LA BUFALA - Medusa Film
Miglior budget line 2011
DISNEY JUNIOR COMPILATION
The Walt Disney Company Italia
Miglior leaflet di presentazione 2011
STAR WARS LA SAGA COMPLETA - 20th
Century Fox HE
Miglior materiale pop 2011
CARS 2 - The Walt Disney Company Italia
Miglior Blu-ray Disc 3D 2011 - Thor Universal Pictures. Consegna il premio Barbara
Zezzo di Ibs, ritira il premio Michele Morchio.
Premio speciale all’iniziativa “150 Film per l’Italia” CG Home Video. Consegna il premio Andrea Dominoni di La Feltrinelli, ritira il premio Jacopo Sgroi.
Miglior espositore da terra 2011
CATTIVISSIMO ME- Universal Pictures
Miglior evento 2011
Ex Aequo:
FAI IL PIT STOP CON CARS 2
The Walt Disney Company Italia
INCEPTION - Warner HV
Miglior Dvd 2011
HARRY POTTER E I DONI DELLA MORTE
PARTE 2
Warner HV
Miglior Blu-ray Disc 2011
STAR WARS LA SAGA COMPLETA
20th Century Fox HE
Premio speciale alla carriera
- Famiglia Cepparo –
Cinehollywood.
Consegna il premio
Angelo Frigerio (a sinistra),
ritirano il premio Roberto
(in basso), Emanuele,
Andrea e Luca Cepparo.
Mediastore Italia – n°10 - 31 Luglio 2012
Miglior Blu-ray Disc 3D 2011
THOR - Universal Pictures
PREMIO SPECIALE ALL’INIZIATIVA
“150 FILM PER L’ITALIA” - CG Home Video
PREMIO SPECIALE ALLA CARRIERA
Famiglia Cepparo – Cinehollywood
La giuria
Alessandro Caccamo (20th Century Fox HE); Gianfranco Iuculano (20th Century Fox HE); Sandra Gonzo (CG Home Video); Michela Caldarella (CG Home
Video); Luciana Migliavacca (Medusa Film); Alessio
Turazza (Medusa Film); Mauro Pezzali (01 Distribution); Gaelle Armentano (01 Distribution); Chiara Neri (Sony Pictures HE); Gianpaolo Boschi (The
Walt Disney Company Italia); Laura Nuvoli (The Walt
Disney Company Italia); Umberto Bettini (Koch Media); Giovanni Cogliati (Warner Bros Entertainment
Italia); Michele Morchio (NBCUniversal); Alessandra
Margaritelli (NBCUniversal).
I vincitori
- Best italian retailer 2011
MEDIAMARKET
- Best retailer 2011
(elettronica di consumo)
MEDIAMARKET
- Best retailer 2011
(catena entertainment)
LA FELTRINELLI
- Best retailer 2011
(Grande distribuzione)
ESSELUNGA
- Best retailer 2011
(e-commerce)
I.B.S.
- Best retailer 2011
(rental)
THE VILLAGE STORE
- Miglior punto
vendita/noleggio
indipendente 2011
VIDEO ELITE – ROMA
pagina 11
PRIMO PIANO
A cura di Andrea Dusio
Mi manda
Picone…
Siae: nell’occhio del ciclone le assunzioni
di amici e parenti.
Per la serie “Mi manda Picone”, nonostante il solleone estivo, la Siae torna nella
bufera.
Mentre in sede di Commissione Cultura della Camera le audizioni di ex presidenti, ex direttori generali ed ex commissari straordinari della Siae suscitano
scalpore sul tema governance, un’altra
inchiesta del Corriere della Sera si abbatte
sull’ente. A firmarla è Sergio Rizzo, con
un articolo pubblicato in data 26 giugno,
nel quale torna a rimarcare le anomalie
statutarie e gestionali di una realtà “familista” che garantiva ai propri dipendenti
più che uno stipendio una vera e propria
prebenda.
Ma andiamo con ordine, e partiamo da
un dato sconcertante: il 42% degli assunti
a tempo indeterminato in Siae può vantare legami di parentela o di conoscenza
con dipendenti, ex dipendenti o mandatari. 527 effettivi su 1.257 sono stati cooptati perché congiunti o amici non solo di
chi timbra il cartellino negli uffici dell’associazione, ma anche ad esempio di un
esattore, oppure di un socio (un musicista). Ma c’è un occhio di riguardo anche
per chi in curriculum ha potuto provare
di conoscere una delle guardie giurate a
cui è affidato il servizio di vigilanza nella
sede centrale. Per essere assunti, il percorso preferenziale è quello della chiamata
diretta. E infatti è stato usato da 258 figli
della grande famiglia Siae, su di un totale
di 559 figure reclutate in questa maniera.
Ma ci sono anche canali secondari. Il collocamento obbligatorio, usato 57 volte su
128 per i parenti. O le selezioni speciali,
un po’ più “rigide”: “solo” 55 “cognomi
attenzionati” le hanno superate. Su 154
assunti fa circa uno su tre. Certo, il collocamento obbligatorio, è evidentemente più sicuro - uno su due - ma ognuno
fa quel che può. Infine, per le persone
normali, che non tengono proprio santi
in paradiso, c’è pur sempre il concorso.
La dura selezione in cui non si guarda in
faccia a nessuno. O quasi, perché 147 dei
416 assunti sono, anche in questo caso,
parenti di qualcuno.
Ma veniamo alla compensation. Esisterà un contratto standard, a cui bene
o male, parenti o non parenti, ci si deve
adeguare, dirà il lettore. Nemmeno per
sogno, ognuno si regola come vuole e
strappa l’accordo che riesce, come se si
trattasse di calciatori rappresentati da
un procuratore. I due vice commissari
straordinari Domenico Luca Scordino
e Mario Stella Richter rimarcano infatti
come lo stipendio sia di 64mila euro in
media per i dipendenti e 158mila euro
per i dirigenti. Cifre davanti alle quali
persino i 500mila euro del direttore generale Gaetano Blandini sembrano rientrare nella logica. Le buste paga inoltre
sono ricaricate con una serie di automatismi che scattano con la puntualità di una
chiamata interurbana: ogni biennio l’incremento è compreso tra il 7,5 e l’8,5%.
Probabilmente è agganciato all’aumento
del costo della vita moltiplicato per tre.
Poi ci sono le voci che scadono nel puro
folclore. Come il fatto che chi deve stare
fuori sede per quattro giorni beneficia di
un’indennità bucato in busta paga, pari
a 10 euro e 91 centesimi. O all’indennità
di penna – già evidenziata in un nostro
precedente servizio - in virtù della qua-
pagina 12
le viene compensato con un contributo
mensile che va da 53 a 159 euro l’onere
di dover migrare dalla stilografica alla
complessa tecnologia del personal computer. Evidentemente però queste condizioni di lavoro non riscuotono la soddisfazione unanime del personale Siae, che
negli ultimi cinque anni ha attivato ben
189 cause di lavoro, con un costo annuo
medio per l’associazione di un milione e
469mila euro. Intendiamoci: la causa del
disavanzo di viale della Letteratura non è
da ricercarsi esclusivamente nel costo del
personale.
Ma è evidente che le perdite operative,
costantemente sopra i 20 milioni di euro
l’anno dal 2006 al 2010 (con punte di
34,6 milioni di euro nel 2007), hanno alla
base anche un’allegria gestionale durata
troppo a lungo.
Per sanare la situazione occorrerebbe
tagliare le spese, dimezzare i costi della
dirigenza e abbattere sensibilmente gli
stipendi medi. E questo senza andare a
toccare la questione del fondo pensioni
e del suo patrimonio immobiliare, che
negli anni è servito, tra l’altro, a tener
buone le parti sociali, se è vero che buona parte dei sindacalisti interni vive nelle
case dell’ente, e qualcuno è addirittura il
contabile del fondo pensioni stesso.
Audizione alla Commissione Cultura della Camera con il Ministro Lorenzo Ornaghi
“Non ci sono criticità in Siae. Ma restano profili da verificare”
Il MiBac getta acqua sul fuoco. Ma volano accuse gravissime da alcuni
parlamentari. Che chiedono si apra un’inchiesta su Blandini e i suoi collaboratori.
Mercoledì 4 luglio, ore nove: la
Commissione Cultura della Camera si riunisce per l’audizione
del Ministro per i Beni e le Attività
culturali, Lorenzo Ornaghi. Che relaziona in merito all’indagine conoscitiva sull’applicazione della legge
n. 2 del 9 gennaio 2008. Legge che
reca disposizioni concernenti la
Siae, Società italiana degli autori
ed editori. Il clima è piuttosto teso
ma, grazie all’aplomb del Ministro,
si mantiene la calma. La seduta
è moderata dal nuovo presidente
Manuela Ghizzoni (Pd).
Il primo a intervenire è Francesco
Colucci (Pdl), che attacca direttamente Blandini: “Le numerose audizioni svolte finora sulla delicata e
intricata vicenda della Siae portano
ad una sola conclusione: la necessità che in tempi rapidissimi siano
azzerate le cariche del commissario Rondi, dei vice commissari Stella Richter e Scordino, e del direttore generale Blandini. Si tratta di un
sentimento comune della Commissione, di cui mi sono fatto interprete
in conseguenza delle numerose
irregolarità perpetrate dall’attuale
gestione”. Non solo: l’onorevole
sottolinea quanto sia strano che: “Il
direttore generale, sempre pronto a
notare le criticità, non si sia accorto
del presunto buco del fondo pensioni”. E prosegue con incalzanti
domande al Ministro, in particolare rispetto alla posizione di Mario
Blandini. Colucci, infatti, chiede che
si verifichi: “Se risponde al vero che
Scordino, subcommisario Siae e
avvocato, prima della sua nomina
sia stato legale di fiducia del direttore generale. Di cui, a più riprese,
ha curato le predisposizioni del
contratto con la Siae. E’ quantomeno atipico che, nella gestione di un
ente pubblico, un sub commissario
sia il legale del sottoposto direttore
generale. Con evidente confusione
di ruoli e di responsabilità”. Tale affermazione non fa che peggiorare
la già difficile situazione di Blandini
e dei suoi collaboratori.
La parola passa al Ministro per
i Beni e le Attività Culturali. Che è
partito dai dati per sviscerare i temi
più caldi legati all’Ente. Il primo
punto di Lorenzo Ornaghi è la bozza di bilancio consultivo 2011, presentato da Siae lo scorso 3 luglio:
900 milioni di euro di utile di gestione. Dato che, a detta del Ministro,
è: “Un punto di partenza positivo e
un significativo traguardo raggiunto dal commissariamento, che ha
introdotto significativi elementi di
risparmio ed efficienza”. Il ministro
ricorda che lo sfondo di tutte le vicende Siae è il dibattito generale
legato alla possibile privatizzazione di questa. Per quanto riguarda
l’operazione fondo pensioni, il Ministro sottolinea anche che: “Il MiBac
non ha rilevato allo stato attuale
elementi di criticità tali da inficiare la
validità dell’operazione”. Sebbene
l’ex rettore dell’Università Cattolica
ribadisca che “restano alcuni profili
che vanno meglio chiariti”.
Inoltre, per Lorenzo Ornaghi, la
natura in parte pubblica della Siae
esigerebbe una “garanzia di tipo
pubblicistico, anche in un’ottica
solidaristica, per non abbandonare
le fasce più deboli degli autori ed
editori”. Unico neo, secondo il Ministro sarebbero i costi gestionali
e di agenzia piuttosto alti, di molto
superiori alla media europea. Proprio questo ha contribuito, stando a
quanto dichiara Ornaghi: “A generare taluni dissidi interni alla compagine associativa, fino al commissariamento”.
L’ultima questione analizzata
dal Ministro è la governance della
società. La gestione commissariale di Siae, infatti, ha elaborato un
progetto articolato di riforma dello
statuto. Che comprende anche l’introduzione del voto ponderato, per
dare maggior peso agli associati.
Al via gli interventi degli onorevoli
per mano del Presidente della Camera. La prima a prendere parola
è Maria Grazia De Biasi (Pd). Che
insiste sulla preoccupazione relativa allo statuto. “Dal mondo degli
autori ed editori stesso. In quanto
c’è un tratto di innovazione molto
complicato”.
E ribadisce al Ministro che, per
quanto necessaria la dualità pub-
blicistico-privatistica dell’Ente, bisogna capirne il contesto. “Mi preme
di capire, quando si fa uno statuto,
a quale punto di approdo si vuole
arrivare. La dualità si configura
come uno squilibrio tra autori ed
editori. E questo sbilanciamento è
molto grave, nonché più accentuato rispetto agli altri Enti europei”. E
anche Pierfelice Zazzera, evidenzia che, con il nuovo statuto Siae
“l’Italia diventerebbe un’anomalia
europea, perché nella gestione dei
diritti d’autore gli editori avrebbero
due terzi della rappresentanza in
assemblea”. L’esponente di Idv,
nonché vice presidente alla Camera, conclude affermando che: “In
Siae esiste un problema etico di cui
il Ministro vigilante deve farsi carico. Ovvero che un ente così continui ad essere guidato da un direttore generale indagato per concorso
in corruzione. Pertanto abbiamo
ribadito la richiesta di dimissioni”.
A questo punto, però, l’audizione
viene interrotta perché gli onorevoli
partecipino al voto per la sfiducia
nei confronti del ministro del lavoro,
Elsa Fornero. E rimandata, salvo
variazioni, a mercoledì 18 luglio
alle ore 14. Data in cui si spera che
Lorenzo Ornaghi possa rispondere
alle insistenti domande rivoltegli
dagli onorevoli in merito alla sorte
di Mario Blandini. Questione che
merita la necessaria chiarezza.
Silvia Bezzi
FOCUS ON
Sarà Alfabat, la società guidata da Piero Pisani, a monitorare il numero di noleggi.
Il primo esperimento fissato per settembre.
Rai Cinema rilancia
il revenue sharing
A cura di Andrea Dusio
Piero Pisani
Il revenue sharing, che ai tempi del boom del mercato home video (eravamo nel 2003) fece discutere a
lungo per l’adozione che ne fece Blockbuster Italia,
tornerà da settembre a essere applicato al canale del
rental, con la speranza che possa risollevarne le sorti.
A reintrodurlo sarà Rai Cinema, a partire dalla release del 12 settembre. Il servizio sarà garantito dalla certificazione effettuata da Alfabat. È Piero Pisani, direttore
commerciale della società di Acqui Terme (Alessandria) a spiegarci come funzionerà il monitoraggio.
“Certificheremo con la rendicontazione all’azienda e
alla videoteca, il numero di noleggi che riguarderanno
le referenze su cui verrà effettuato il revenue sharing.
A seconda della connessione Internet della videoteca,
procederemo a quest’operazione in tempo reale, ossia
al momento dell’atto di noleggio o, per chi si connette
con la chiavetta, quattro volte al giorno. Entrambi i soggetti con cui noi avremo stipulato il contratto di servizio
relativo a questo tipo di reportistica saranno dunque
sempre informati dell’andamento dei noleggi”.
Il revenue (che negli Usa esiste sin dal 1986, e venne applicato per la prima volta da Rentrak alle catene
indipendenti con la denominazione “PPT-pay per transaction), infatti, funziona con un prelievo fisso per ogni
noleggio da parte dell’azienda a fronte della fornitura
del titolo. In queste ore si sono moltiplicati sui forum
frequentati dai gestori delle attività di videonoleggio i
calcoli relativi alla convenienza di questa
modalità. Ciascuno, a seconda del prezzo
con cui ottiene al momento il prodotto,
ha tratto le sue valutazioni. Mediastore Italia ha come policy quella di non entrare
nel merito di prezzi e tariffe che intercorrono tra case di distribuzione e operatori
del trade. Ma è certo che la videoteca grazie al revenue sharing smetterà di essere
vessata dalla necessità di scegliere quali
titoli comperare e quali invece non può
permettersi. E verrà meno anche il problema della profondità di copia. Inoltre,
il film rimane all’attività di videonoleggio, così come i ricavi relativi ai ritardi.
Da rimarcare anche che le copie, secondo le informazioni in nostro possesso,
non saranno in versione bulk ma verranno fornite con fascetta.
Positivo è il giudizio espresso da Roberto Giamminuti, presidente di Anvi-Confesercenti (nonché titolare
di uno dei più grandi videoshop di Roma, Videolite),
che negli ultimi mesi si era mossa per trovare formule
alternative alla modalità tradizionale, dal rilancio del
Plurivision System alla piattaforma MOD. “Oggi per
molti è diventato impossibile garantire titoli e copie
con il vuoto del cassetto. Chi vorrà provare potrà vedere, senza investire, se cambiando il servizio si potrà migliorare la situazione. Qualcuno so già che è di parere
diverso. Non giudico, avrà le sue ragioni. Ma dico solo
che il sistema attuale si sta rivelando come fallimentare
agli occhi di tutti ed è invece altrettanto chiaro che, chi
riesce a mantenere un buon servizio, soffra meno”. Il
videonoleggio, insomma, dal revenue sharing ha solo
da ottenere vantaggi immediati. Per quanto riguarda le
case di distribuzione, quella di legare la consistenza del
proprio fatturato relativo al noleggio non al rent-in ma
al rent-out è una grande scommessa, soprattutto se si
pensa che non è applicata a un solo player, com’era nel
caso del colosso del rentailer Blockbuster, ma anche a
tutti gli indipendenti. Se insomma qualcuno si chiedeva a “Home Video Insieme” se qualcuno crede ancora
nel noleggio, la risposta che arriva da Rai Cinema è forte e chiara. Non a caso sembra che già dalla prima ora
più di cento videoteche abbiano aderito al progetto. E
il numero continua a crescere…
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L’approfondimento
Ritorno al futuro
Rinasce il format proposto da Blockbuster. Molti i commenti positivi.
Meglio, sicuramente, di quanto dichiaravano alcuni nel lontano 2003...
A volte ritornano. Anche nel
mercato home video. E’ il caso del
revenue sharing. Lanciato in Italia,
nel 2003, da Blockbuster, è un sistema di condivisione del business
fra industria e trade. Il meccanismo
era stato inventato anni prima negli
Usa. E andava a favorire la profondità di copia. In pratica la società
che distribuisce il film compartecipa con il distributore dei guadagni.
Gli vende dunque, a un prezzo di
favore, le copie e poi ci si dividono
gli utili del noleggio.
Causa le difficoltà di monitoraggio delle transazioni, il revenue
sharing venne applicato solo con
Blockbuster. Chiusa l’esperienza
della catena, si chiuse anche quella del sistema di noleggio. Fino a
una settimana fa, quando Roberto
Giamminuti, titolare del punto vendita romano Video Elite di Roma
- e presidente Anvi – ha anticipato
sul forum dedicato alle videoteche
F.O.H.E. il rilancio di questo format. Il primo esperimento vedrà
la luce con la release Rai Cinema
di settembre. Il sistema di monitoraggio, sempre stando a quanto
dichiarato d Roberto Giamminuti, è
stato affidato ad Alfabat, società di
Aqui Terme. Dopo i risultati di Rai
Cinema, altre società valuteranno se vale la pena scommetterci
e dare una seconda possibilità al
format. Secondo il presidente di
Anvi, il mercato oggi ha bisogno
di rinnovarsi e questa sarebbe una
possibile e positiva soluzione alla
fase di stallo in cui si trova l’home
video. A confermare le sue parole
ci pensano i fatti.
Alcune catene, infatti, stanno
già aderendo. E’ il caso di The
Village Store, come si legge in un
suo comunicato ufficiale: “Gli ex
Roberto Giamminuti
Blockbuster Franchising oggi riuniti sotto l’insegna Il Village Store
comunicano ufficialmente che il
nostro gruppo ha chiuso l’accordo
con Rai Cinema per partire con la
formula della revenue sharing sin
da settembre 2012. Crediamo che
questa sia la strada migliore per rilanciare il rental.”
Sembra dunque, che le ipotesi
di partenza siano positive. Molto
meglio, sicuramente, di quanto
dichiaravano alcuni nel lontano
2003. Al momento del lancio, molti
si mostrarono contrari.
E nacquero varie polemiche. E’ il
caso della Dai – associazione che
riuniva alcuni distributori e grossisti
- che tagliò, a inizio ottobre 2003,
gli acquisti della Warner.
Gli aderenti all’associazione, infatti, lamentavano la politica vessatoria di alcune aziende nei confronti delle videoteche. In particolare
la Warner si era dimostrata molto
chiusa. Da qui una decisa presa
di posizione: il taglio degli acquisti
della major di oltre il 50%. Scelta
che aveva comportato polemiche
a non finire. Molte le prese di posizione. Riportate da Mediastore
in una grande inchiesta uscita sul
numero del 27 ottobre 2003. Così
Rita Coscarella di Gruppo Veco
Video dichiarava: “Ritengo che la
resistenza contro lo strapotere delle case debba essere attivata non
solo contro Warner, ma contro tutti
coloro che mettono in atto iniziative poco trasparenti”. Ma non era
la sola. Titubanze sul futuro delle
videoteche e sul revenue sharing
si ritrovano nelle parole di Filippo
Cremascoli (Video Planet), che lamentava: “Le major che hanno stipulato accordi di revenue sharing
con Blockbuster ci hanno assicu-
Giuseppe Lemmi
rato la loro disponibilità a studiare
anche con noi formule commerciali
analoghe. Si tratta di vedere se alle
buone intenzioni seguiranno i fatti.”
Giuseppe Lemmi di Videovip, invece, sottolineava un altro problema. Cioè che il format proposto da
Bigblue non era sostenibile dai negozi tradizionali. “Solo Blockbuster
possiede infatti una struttura organizzativa e informatica in grado di
gestire una strategia commerciale
di questo tipo. Dunque è inutile
fingere di allargare l’offerta ad altri
interlocutori.”
Due sole, nove anni fa, le voci
a favore del revenue sharing: Ermanno Pattaro di Pianeta Video e
Alessandro Olivi di Primafila. Così
dichiarava il primo: “La strategia
di revenue sharing, mi risulta, non
avrà come destinatario un solo
protagonista del mercato, ma potrà interessare altri operatori. Noi,
per esempio. A tutto ciò che può favorire l’incremento della profondità
di copie noi diamo il benvenuto.”
Alessandro Olivi, inoltre, evidenziava la serietà con cui aziende e
punti vendita trattavano il mercato. Tra gli articoli del 2003, queste
due opinioni, rimangono, però,
mosche bianche. Sul numero del
12 novembre dello stesso anno,
infatti, compare l’intervista a Riccardo Sacchi, direttore allora della
divisione home video di Eagle Pictures, che si intitolava: “No al revenue sharing”. Che motivava così
l’avversione al format: “Per logiche
strutturali la realtà di Eagle non ritiene che attualmente sia quella la
strada da percorrere”. Ma i tempi
cambiano. E chissà che il revenue
sharing non abbia la possibilità di
riscattarsi.
Silvia Bezzi
Riccardo Sacchi
PIRATERIA
Sabrina Castelluzzo
“Anche in Rete,
lotta senza tregua”
Intervista a Sabrina Castelluzzo, vice questore aggiunto della Polizia Postale.
A cura di Andrea Dusio
Sabrina Castelluzzo è vice questore
aggiunto della Polizia Postale. Con lei
parliamo dello stato dell’arte dell’azione di contrasto alla pirateria informatica. E, più in generale, dei rischi
crescenti legati alla contraffazione
nell’ambito delle attività che utilizzano la Rete Internet.
Qual è oggi il perimetro d’intervento della Polizia Postale nell’ambito dei
reati legati alle reti di telecomunicazione?
È amplissimo. La Polizia Postale delle Comunicazione nasce come Polizia
Informatica dall’intuizione dell’evoluzione della Rete Internet. Abbiamo
dovuto adattarci e cambiare completamente tipo di contrasto, prepararci a
quella che è l’evoluzione continua dei
sistemi. Oggi si è passati dai reati commessi sullo strumento informatico ai
cosiddetti “computer related crimes”,
ossia ai crimini legati in qualche modo
all’utilizzo del computer. Il raggio
d’azione si è dunque molto allargato.
Molti reati e infrazioni su Internet si
effettuano con la presunzione di poter
restare anonimi. E poi c’è la convinzione che, dal momento che la Rete è
“libera”, sia consentito tutto. Naturalmente non è così, anzi in realtà i reati
si stanno moltiplicando con l’utilizzo
di Internet per molte delle attività che
sino a pochi anni fa si facevano fuori
dalla Rete. E non dimentichiamo il fatto che il Web.2 ha aumentato l’interattività. Anche un mero “mi piace” può
configurarsi nei social network come
la condivisione di una diffamazione.
In cosa si differenzia in tal senso
l’azione della polizia postale dal quella
della Gdf?
La Guardia di Finanza ha la tutela
del marchio e chi l’ha registrato contro chi lo contraffà. Lo stesso fa quando agisce sulla rete Internet. La Polizia Postale invece si occupa di tutte le
fattispecie di reato che avvengono in
Rete. O perché è il luogo virtuale in
cui questi reati avvengono, oppure
perché si tratta di reati che potrebbero riscontrarsi anche al di fuori della
Rete, ma nel caso specifico avvengono
online.
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Qual è il reato più comune che viene
effettuato in Rete?
Il reato più comune è il furto d’identità e la sostituzione di persona, compiuto per motivi anche futili. Spesso
a compiere questi reati sono persone
che cercano d’interagire con una comunità, usando un’identità più appeal della propria. Molto spesso però il
furto d’identità è effettuato a fini di
truffa, come quando si tenta di vendere qualcosa su cui non si posseggono
i diritti.
Come individuate e contrastate i
casi di upload di film più dannosi?
Sui film che vengono uploadati in
rete c’è una specie di marchio, che ci
può aiutare a identificare chi li ha immessi illegalmente. È genericamente
un logo, che viene pubblicato perché
tra i pirati esiste una vera e propria
competizione, volta a misurare chi di
loro è il più “bravo”, ossia il più veloce
a rendere disponibile in violazione del
diritto d’autore un film dopo l’uscita
in sala, naturalmente nella miglior
qualità possibile.
Dunque occorre arrivare a colpire
questi “campioni” dell’uploading?
E’ evidente che un sistema che riconosce e premia chi carica più film in
Rete, dev’essere contrastato, soprattutto, partendo non dal fruitore ma da
chi mette a disposizione i film a scopo
di lucro. Siamo perfettamente consapevoli del fatto che la grande difficoltà
è proprio dimostrare che questo lucro
esista, e che dunque la finalità fa ricadere quell’upload in una fattispecie
illecita. Dove ci sono banner pubblicitari e pop-up è già più facile. Teniamo
presente che il numero di visite ricevute consente anche di alzare il prezzo
delle inserzioni pubblicitarie.
Quali sono le maggiori difficoltà che
riscontrate nella vostra azione contro
la pirateria informatica?
Dal punto di vista investigativo una
difficoltà è determinata dal fatto che
il contrasto alla pirateria informatica
non appartiene a quel tipo di reati per
cui sono previste attività sotto copertura: dunque non possiamo fare intercettazioni, né andare a comperare
un file piratato per risalire a chi l’ha
immesso, perché compiremmo un illecito.
Il livello di tecnologia utilizzato da
chi effettua atti di pirateria è particolarmente elevato?
Diciamo piuttosto che la tecnologia
consente di effettuare violazioni gravi
in maniera molto semplice. Penso per
esempio alla nuova frontiera di reati
legati al mercato della televisione satellitare. Oggi con un decoder configurato in una determinata maniera
e con un preciso sistema operativo è
possibile decrittare il segnale. I codici
viaggiano in Rete, non c’è più bisogno di clonare le schede. I cosiddetti
“pacchetti paralleli”, che vengono venduti sul mercato pirata a prezzi enormemente più bassi di quelli originali,
recano una password che consente la
condivisione dei codici. A quel punto
il fruitore e il pirata sostanzialmente è
come se facessero parte di una stessa
rete Lan, in cui uno fa da server e l’altro da client. Abbiamo trovato anche
bouquet con centinaia di canali condivisi tra migliaia di utenti, in cui però
è molto difficile individuare il lucro e
dunque il reato.
E le transazioni in rete sono sicure?
Le connessioni sono state rese relativamente più sicure, a partire dai filtri e
dalle protezioni. Sui social network ci
sono moltissimi virus che sono trojan.
Digitare il proprio numero di carta di
credito sulla tastiera di un computer
e essere sicuri che questo sia “pulito”
è sempre più difficile, in relazione al
fatto che oggi la Rete contiene sempre
più luoghi e occasioni per esporsi a
violazioni della protezioni. I rischi del
phishing, inoltre, non sono superati,
per quanto siamo portati a dire che
chi ci casca è un ingenuo. Registriamo
sempre più spesso l’esistenza di siticlone, in tutto e per tutto identici a
quelli originali, magari di banche, o di
agenzie immobiliari, o di assicurazioni, che apparentemente hanno tutti i
crismi della sicurezza. E invece hanno
alle spalle nient’altro che truffatori.
Come fare per non incorrere in truffe di questo genere?
Occorre sempre fare tutte le verifiche del caso, quando si spende in rete,
magari anche con una telefonata in
più, oppure utilizzare le carte prepagate, che almeno limitano il danno. Ma
attenzione anche in questo caso: spesso le carte prepagate fanno molto gola
ai truffatori. Perché sono un ponte
ideale per trasferire del denaro, senza
che il possessore se ne accorga. Sarebbe bene controllare periodicamente i
movimenti che vi vengono effettuati,
per accertare che non vi sia qualcuno
che ci sfrutta come “corrieri”.
La pirateria su strada era diffusa soprattutto nel Sud Italia. E quella informatica?
Attenzione a dire “era”. La pirateria
su strada esiste ancora, soprattutto al
Sud, ed è anche molto forte. Quanto
alla pirateria informatica, non ha una
localizzazione geografica, e il suo percorso di diffusione segue piuttosto le
strade del comune sentire. Laddove
si pensa che si possono fare impunemente determinate azioni, lì c’è la pirateria. E in merito a quel che si può
fare e quel che non si può c’è ancora
troppa confusione.
Il livello di interazione con le autorità di polizia che effettuano il vostro
stesso tipo di attività negli altri Paesi
è buono?
Più che agire di concerto con le
autorità, che sono frenate dal punto
di vista della possibile collaborazione
dall’esistenza di molte differenze a
livello legislativo, è possibile trovare
un’efficace interazione con le parti
coinvolte. Quando si va a chiedere per
conto di una parte lesa di eliminare
un contenuto a un soggetto che ha i
server all’estero, spesso si ottengono
risposte positive e un buon livello di
cooperazione. È dunque quella la strada che conviene tentare per prima.
Dal vostro punto di vista di “controllori”, la tutela dei minori in Rete è
oggi adeguata ai rischi?
No. Le tutele per i minori non sono
efficaci. Si possono imporre i warning
sui siti, ma poi non c’è nessun controllo su chi c’è dall’altra parte. Attraverso
file sharing e chat passa di tutto, per
tipologia di contenuti e provenienza.
È difficilissimo fare restrizioni e anche
il monitoraggio totale è un’utopia.
Mediastore Italia – n°10 - 31 Luglio 2012
SPECIAL INTEREST
Koch Media distribuisce in versione
Dvd e Blu-ray il docu-movie
dedicato a George Harrison,
chitarrista dei Beatles.
Uno spirito libero
fra il mistico
e il rock’n roll
di Silvia Bezzi
Un’uscita imperdibile per tutti i fan dei Fab Four.
Si tratta di George Harrison, Living in the Material World,
il docu-movie firmato dal regista Martin Scorsese,
che racconta la storia del grande chitarrista dei Beatles. Personaggio contradditorio, spirito libero fra il
mistico e il rock’n roll, George Harrison è stato anche molto attento alle cause umanitarie. Tutti questi
aspetti vengono raccontati nel cofanetto, che contiene oltre quattro ore di riprese.
Il film, distribuito in Italia da Koch Media, è disponibile sia in versione Dvd che Blu-ray.
La storia di una vita
Living in the Material World è stato
girato da Scorsese in collaborazione
con la moglie di George Harrison,
Olivia Trinidad Arias. Che è apparsa
con lui al Festival di Cannes nel 2010
e a New York nel 2011 per pubblicizzare il docu-film. Olivia Harrison ha
deciso di collaborare con il regista di
Taxi Driver dopo aver visto, nel 2005,
No Direction Home, il documentario
che Scorsese aveva dedicato a un altro
grande della storia della musica, Bob
Dylan.
La moglie di Harrison ha inoltre
permesso a Martin Scorsese di visionare oltre 600 ore di video privati,
per rendere il documentario il più
completo e fedele possibile. Grazie a
questi preziosi contenuti, infatti, oltre a foto e video
inediti, sono state rese note testimonianze di parenti
e amici. Tra queste, oltre a quella del figlio Dhani,
ci sono anche i racconti di Paul McCartney e Ringo
Starr, colleghi e amici di George, quella del cantautore e chitarrista statunitense Eric Clapton e di Tom
Petty, cantante e frontman della band Tom Petty and
the Heartbreaks. Racconta della vita dell’ex Beatle
anche Pattie Boyd, la modella inglese e prima moglie di Harrison, conosciuta dal musicista durante le
riprese del film A hard day’s night. E ancora: la can-
tante Jane Birkin, la moglie di John Lennon, Yoko
Ono, il regista Terry Gilliam. Infine anche una delle
ultime testimonianze del produttore Phil Spector,
prima del terribile omicidio commesso nel 2003, che
lo portò in carcere. Il tutto ha permesso di seguire
passo a passo la vita di George Harrison. E di entrare
nell’universo di uno dei musicisti più importanti di
sempre, attraverso foto, filmati e, ovviamente, le sue
indimenticabili canzoni.
Il cofanetto
Entrambe le versioni distribuite sul mercato,
Dvd e BD, saranno divise in due
parti. La prima racconta la storia di
George Harrison con i Beatles, dalle
strade di Liverpool fino allo scioglimento della band.
Vere chicche per i fan del gruppo che ha fatto la storia della musica sono l’audizione di George con
John e Paul, fatta sul secondo piano
di un double decker (il tipico autobus doppio inglese) e l’intervista a
McCarthy. Che ricorda, tra le altre
cose, la nascita di alcune tra le più
belle canzoni dei Beatles grazie a
George Harrison. Alcuni noti titoli
sono Here Comes the Sun, Something,
Taxman, The Inner light, Within you
without you e While my guitar gently weeps. La seconda parte, invece, si incentra sulla vita
di George dopo l’epoca dei Beatles. Scorsese racconta il suo esordio da solista e le sue nuove esperienze.
E tra queste non poteva mancare il viaggio in India e
la successiva conversione all’induismo.
Ma anche il forte impegno umanitario, che ha
caratterizzato la vita post-Beatles dei componenti
del gruppo. Gli aspetti più interessanti che vengono
messi in luce, però, sono l’amicizia con Eric Clapton,
il rapporto con Pattie Boyd e quello con la seconda
moglie Olivia, che lo ha accompagnato fino alla sua
prematura scomparsa nel novembre del 2001.
Cinehollywood
Tourist Trophy:
un inno alla voglia di vincere
200 piloti. Oltre 60 km di tracciato a più di 250 km
all’ora. Un percorso tra case, alberi e muretti su strade normalmente aperte al traffico. Location: l’isola di
Man. Questo e molto altro è il Tourist Trophy, la più
antica corsa motociclistica al mondo. Che va in scena
dal 1907 ogni anno, fatta eccezione durante il periodo
delle due guerre mondiali, coinvolgendo decine di migliaia di persone da tutto il mondo nei mesi di maggio
e giugno. Tra i piloti più importanti che hanno partecipato al Tt si ricordano: Agostini, Duke, Hailwood,
Ubbiali e Surtees. E, in tempi più
recenti, Dunlop, Hyslop e Fogarty.
Il primo vincitore della gara è
stato Charles R. Collier su una
Matchless, che ha impiegato poco
più di quattro ore per completare
il giro.
Per il centenario dell’inizio del
trofeo, nel 2007, si è organizzata una riproduzione storica della
corsa del 1907. Che si è tenuta in
Tyldon Hill il 28 maggio, insieme
a una parata con 100 motociclette
storiche.
Tutto questo e molto altro è raccontato in Closer to the Edge, il primo film della collana Mondocorse
sul Tourist Trophy, disponibile in
versione Dvd e Blu-ray 3D distribuiti da Cinehollywood. Tra i protagonisti ci sono nomi del calibro
di Guy Martin, John McGuinnes e
Ian Hutchinson, oltre che i campioni del Tt. Il film si propone
come inno alla scelta, alla forza
dello spirito umano e alla voglia di
vincere. Ma è anche un viaggio alla
scoperta delle motivazioni che spingono un gruppo di
piloti a rischiare ogni anno la vita per la vittoria.
Inoltre Mondocorse, brand di Cinehollywood che
da oltre vent’anni distribuisce i migliori programmi di
moto, ha proposto un viaggio con volo diretto dall’Italia all’isola di Man per poter partecipare come spettatori al Tourist Trophy. Il pacchetto comprende otto giorni con accesso a tutte le gare in programma, il mitico
Mad Sunday, la vita al Paddock, l’incontro con i piloti
e una sorpresa finale.
Mediastore Italia – n°10 - 31 Luglio 2012
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