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Rimanere, Andare, Gioire!

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Rimanere, Andare, Gioire!
Rimanere,
Andare, Gioire!
#2|luglio 2014
Poste Italiane s.p.a. - Spediz. in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma2, NE/VR-Quadrimestrale
La rivista dell’Azione Cattolica di Verona
ESCLUSIVO:
la nostra intervista
al nuovo Presidente
Nazionale!
i le
nicac e
u
m
o
C
v
iziati
tue in chiali
c
parro i le
e no
oa
erem
l
a
n
g
se
tutti!
> settembre
14_ FestaInsieme – San Giovanni Lupatoto
20>21_ Formazione Resp e nuovi educatori Acr e GVss – Casa San
GiovanniinLoffa
> ottobre
10_ Consiglio Diocesano
12_MeetingAdolescenti
> novembre
14_ Consiglio Diocesano
15>16_2ggspiritualitàragazziIII^media–CasaSanGiovanniinLoffa
15_PreghieraAvventosettoreAdulti
29>30_2ggGiovani_CasaSanGiovanniinLoffa
> dicembre
“
04_ Veglia Adesione
12_ Preghiera giovani
26>30_CampoInvernaleGvss_CasaSanGiovanniinLoffa
di Claudio Bolcato
Presidente dell’Azione Cattolica di Verona
Con questa tensione abbiamo approntato e
approvato nell’ultimo Consiglio diocesano le
Linee Triennali 2014/2017, volutamente semplici
nella struttura ma precise nell’individuazione di
percorsi di impegno concreto, ecclesiale e civile.
Abbiamo voluto che emergesse forte l’idea che
non lavoriamo per la nostra associazione, ma per
costruireattraversodiessalaChiesaelaSocietà.
In particolare vogliamo un’Azione Cattolica “en
salida”, in uscita, facendo nostra l’espressione
tratta dalle conclusioni della XV^ Assemblea:
dimostriamo tutti insieme di aver trovato il
nostro tesoro e di volerlo condividere con gli
altri, evangelizzando come comunità di discepoli
missionari,conpassioneesenzafatica!
Entrando brevemente nei contenuti delle Linee
Triennali 2014/2017, abbiamo definito alcune
priorità/attività sulle quali ogni Associazione
parrocchiale è chiamata a confrontarsi,
strettamente in continuità con le precedenti
Linee Triennali e con il piano pastorale della
Chiesa veronese: trovano pertanto spazio i temi
dellaComunioneedellaCorresponsabilità,viene
acceso un faro su lavoro, famiglia e formazione
socio politica, senza trascurare la vita e lo
sviluppo associativo, con l’attenzione centrale al
funzionamento dei Consigli parrocchiali, alla
formazioneeall’adesione.
In definitiva le Linee Triennali 2014/2017
propongono idee strettamente correlate tra loro
che contribuiscono a definire, oggi, la nostra
identitàassociativa,emettonoal centro di tutto
le relazioni, tra organismi ecclesiali e sociali ma
soprattuttotralepersone,conlaconsapevolezza
forteeradicatachedallarelazionenasceiltutto,
compresalasperanzaelagioia!
Non mi resta che augurare a tutti una serena
estate “di impegno”: nei campi estivi diocesani,
nelle attività parrocchiali, negli incontri che la
bella stagione sollecita e propone, nei momenti
di riposo e meditazione e invitarvi numerosi a
Festinsieme,il14settembreprossimo,perpartire
conrinnovatoslancioepassione!
Uncarosaluto.
EDITORIALE
appuntamenti diocesani... da non perdere!
B
enritrovatiatutti!
CisiamolasciatiallavigiliadellaXV^Assemblea
nazionale dell’Azione Cattolica e soprattutto
dell’incontro dei Presidenti parrocchiali con
PapaFrancesco,appuntamenticarichidiattesee
aspettative. Ebbene, tranquillamente possiamo
dire che queste non sono andate deluse. Sono
stati rinnovati Consiglio e Presidenza nazionali,
è stato nominato il nuovo Presidente, Matteo
Truffelli di Parma, di cui leggerete una splendida
ed esclusiva intervista all’interno della rivista, ma
soprattutto abbiamo ricevuto in dono da Papa
Francesco la bussola che ci guiderà nel prossimo
triennio associativo, costruita sulle tre parole che
ci ha declinato e consegnato: rimanere con Gesù,
andareperlestradedellenostreCittàedeinostri
Paesi, gioireedesultaresemprenelSignore.
La riflessione che intendo sviluppare non
può però prescindere dal menzionare alcune
complesse e drammatiche vicende a cui ci
richiama la realtà: le elezioni europee di fine
maggio e l’inizio del semestre di Presidenza
italiana dell’Unione europea non hanno diradato
i dubbi che l’Europa nutre verso il nostro Paese,
considerato poco affidabile ed inquinato dalla
corruzione incontrollata e innervata ai massimi
livelliamministrativiepolitici;ladrammaticacrisi
medioorientalecheinquesteorestavivendouna
escalationpreoccupante;leindicibilitragedieche
avvengono nel Mediterraneo ormai luogo solo
di disperazione e morte; il problema del lavoro
e della povertà che sta raggiungendo nel nostro
Paesepicchiimpensabiliesenzalimiti.El’elenco
potrebbe,purtroppo,continuarealungo.
La domanda che spesso mi faccio, e che credo
ciascunodivoiquotidianamentesiponga,èquale
ruolo ha l’Azione Cattolica in questo tempo che
FrancoMiano,nellarelazioneconclusivaallaXV^
Assemblea,hadefinitocome“tempo singolare, che
ci interroga e chiama sicuramente a un maggiore
impegno, come cristiani e come cittadini, andando
oltre il tempo dell’analisi”. Mi chiedo inoltre in
che maniera possiamo raccogliere l’invito di Papa
Francesco ad “uscire” e ad andare incontro alle
personesenzastancarcidifarlo.
Anchesequestiinterrogativinontrovanorisposte
adeguate, in ogni caso non possiamo abdicare
alla nostra chiamata: essere accanto a ogni
donna e uomo; essere comunità di credenti
che accompagna, educa, sostiene, cura; essere
membra vive, attive e corresponsabili di una
Chiesa che mette al centro la persona e non la
struttura.
“
PRENDI
NOTA
03
CONSIGLI PER UNA LETTURA...ASSOCIATIVA
10
Legami di vita buona
Educareallacorresponsabilità
14
di Francesco Miano
editoda:EditriceAve
ASSOCIAZIONE
Il Punto
Quisilegge!
Le parole di Papa Francesco
I1200voltidell’AzioneCattolica
MaMatteononaverpauradisbagliare
Èpiùbelloinsieme
Day one, day two, day three
Siateasinelli,mamaistatuedamuseo!
Testo consigliato a Adulti ed Educatori
Immigrazione: sfida per una nuova Italia
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22
RAGAZZI
Pagine: 120
Anno: 2014
L’associazionismoeducaallerelazioni,facrescere,suscitailsensodel“noi”,nefagustarelabellezza.Èun
“noi” con una forte valenza ecclesiale e civile, un “noi” che diviene un “valore aggiunto” per costruire in
ogniluogoecondizionecomunioneecorresponsabilità.Fareesperienzadivitaassociativasignificavivere
laquotidianitàconautenticostiledicomunioneegrandepassioneperlerelazioni,educandoadivenire
responsabiliecorresponsabilideglialtri,custodideiproprifratelli.
3
4
6
8
10
SOMMA RIO
#2|luglio 2014
QUI SI
LEGGE!
Rimanere, andare, gioire, sono i tre verbi
che Papa Francesco ha “consegnato” ai
partecipanti all’Assemblea nazionale, ai
presidenti parrocchiali e ai sacerdoti assistenti
dell’Azione Cattolica nell’incontro del 3 maggio
scorso. Con “rimanere in Gesù”, “andare ai
confini” e “vivere la gioia dell’appartenenza
cristiana” il Papa ci invita a portare avanti
la nostra vocazione di evangelizzazione ed
essere persone chiamate da Gesù a vivere e
diffondere la gioia del Vangelo.
GIOVANI
18
22
curato da: Michele D’Avino
From Verona to Riccione
Comesiperdonadavvero
Illavoro:luogoabitualedell’incontroconDio
ADULTI
FareAzioneCattolica:lacuradellerelazioni L’ACèdemocratica.Siamosicuri?
editoda:EditriceAve
Pagine: 160
Anno: 2014
Testo consigliato ad Adulti
Il libro vuole tirare le somme della reale portata del fenomeno migratorio nel nostro Paese,
attraversounaletturaconsensodellarealtàeconcoscienzastorica.
Precarietà ed emarginazione possono lasciare il passo a solidarietà e condivisione, che spesso non trovano
accoglienza sui media. Comunità civile ed ecclesiale a fianco dei migranti consegnano ai giovani una
speranzaconcretadibenecomune,sfidaperun’Italiamigliorechesiacroceviadidialogointerculturalee
interreligioso.
04
#2|luglio2014
Anno XXXIV - n.2 luglio 2014
Rivista dell’Azione
CattolicadiVerona
Autorizz.delTribunalediVerona
n.228del13/05/96
P.ttaS.PietroIncarnario,3
37121 Verona
Tel.045/8004925
[email protected]
www.acverona.it
Redazione:
Roberto Marrella, Margherita
Frigo Sorbini, Claudio Bolcato,
Caterina Grottola, Matilde Tessari,
Paola Paiola, Francesco Fiorini,
Davide Merlini.
Stampa:
Tipolito L.Baschera s.a.s.
Montorio (Vr)
Tiratura:
2.500copie
DirettoreResponsabile:
Don Bruno Fasani
GraficaedImpaginazione:
Cristian De Frenza,
Francesco Giacopuzzi.
05
C
ariamicidell’AzioneCattolica,
dòilbenvenutoatuttivoi,cherappresentate
questabellarealtàecclesiale!
Saluto i partecipanti all’Assemblea nazionale, i
presidentiparrocchiali,isacerdotiassistentiegli
amici dell’Azione Cattolica di altri Paesi. Saluto
il presidente Franco Miano, che ringrazio per la
presentazione che ha fatto,e il nuovo assistente
generale, mons. Mansueto Bianchi, al quale
auguro ogni bene per questa nuova missione, e
ilsuopredecessoremons.DomenicoSigalini,che
ha lavorato tanto: lo ringrazio per la dedizione con
cuihaservitopertantiannil’AzioneCattolica.Un
saluto speciale va al cardinale Angelo Bagnasco,
presidente della Conferenza episcopale italiana, e
alsegretariogeneralemons.NunzioGalantino.
IltemadellavostraAssemblea,“Personenuovein
CristoGesù,corresponsabilidellagioiadivivere”,
si inserisce bene nel tempo pasquale, che è un
tempodigioia.Èlagioiadeidiscepolinell’incontro
con il Cristo risorto, e richiede di essere
interiorizzata dentro uno stile evangelizzatore
capacediinciderenellavita.Nell’attualecontesto
sociale ed ecclesiale, voi laici di Azione Cattolica
siete chiamati a rinnovare la scelta missionaria,
aperta agli orizzonti che lo Spirito indica alla
Chiesa ed espressione di una nuova giovinezza
dell’apostolatolaicale.Questasceltamissionaria:
tuttoinchiavemissionaria,tutto.E’ilparadigma
dell’Azione Cattolica: il paradigma missionario.
Questa è la scelta che oggi fa l’Azione Cattolica.
Anzitutto le parrocchie, specialmente quelle
segnate da stanchezza e chiusure – e ce ne sono
tante. Parrocchie stanche, parrocchie chiuse…
ce ne sono! Quando io saluto le segretarie
parrocchiali, domando loro: Ma Lei è segretaria di
quellicheapronoleporteodiquellichechiudono
la porta? Queste parrocchie hanno bisogno del
vostro entusiasmo apostolico, della vostra piena
disponibilitàedelvostroserviziocreativo.Sitratta
di assumere il dinamismo missionario per arrivare
06
#2|luglio2014
atutti,privilegiandochisisentelontanoelefasce
più deboli e dimenticate della popolazione. Si
trattadiaprireleporteelasciarecheGesùpossa
andare fuori. Tante volte abbiamo Gesù chiuso
nelle parrocchie con noi, e noi non usciamo fuori
e non lasciamo uscire fuori Lui! Aprire le porte
perchéLuivada,almenoLui!SitrattadiunaChiesa
“inuscita”:sempreChiesainuscita.
Questostiledievangelizzazione,animatodaforte
passioneperlavitadellagente,èparticolarmente
adatto all’Azione Cattolica, formata dal laicato
diocesanocheviveinstrettacorresponsabilitàcon
iPastori.Inciòvièdiaiutolapopolaritàdellavostra
Associazione, che agli impegni intraecclesiali sa
Signore! Essere persone che cantano la vita,
che cantano la fede. Questo è importante: non
solo recitare il Credo, recitare la fede, conoscere
la fede ma cantare la fede! Ecco. Dire la fede,
vivere la fede con gioia, e questo si chiama
“cantarelafede”.Equestononlodicoio!Questo
lohadetto1600annifasant’Agostino:“cantare
la fede”! Persone capaci di riconoscere i propri
talenti e i propri limiti, che sanno vedere nelle
proprie giornate, anche in quelle più buie, i
segnidellapresenzadelSignore.Gioireperchéil
Signorevihachiamatoadesserecorresponsabili
dellamissionedellasuaChiesa.Gioireperchéin
questocamminononsietesoli:c’èilSignoreche
viaccompagna,cisonoivostriVescoviesacerdoti
che vi sostengono, ci sono le vostre comunità
parrocchiali, le vostre comunità diocesane con
cuicondividereilcammino.Nonsietesoli!
Con questi tre atteggiamenti, rimanere in
Gesù, andare ai confini e vivere la gioia
dell’appartenenza cristiana, potrete portare
avantilavostravocazione,edevitarelatentazione
della “quiete”, che non ha niente a che fare
con il rimanere in Gesù; evitare la tentazione
della chiusura e quella dell’intimismo, tanto
edulcorata,disgustosaperquantoèdolce,quella
dell’intimismo…Esevoiandate,noncadretein
questatentazione.Eancheevitarelatentazione
della serietà formale. Con questo rimanere in
Gesù,andareaiconfini,viverelagioiaevitando
questetentazioni,eviteretediportareavantiuna
vita più simile a statue da museo che a persone
chiamatedaGesùavivereediffonderelagioia
del Vangelo. Se voi volete ascoltare il consiglio
del vostro Assistente generale – è tanto mite,
perchéportaunnomemite,lui,èMansueto!–se
voi volete prendere il suo consiglio, siate asinelli,
mamaistatuedimuseo,perfavore,mai!
Chiediamo al Signore, per ognuno di noi, occhi
che sanno vedere oltre l’apparenza; orecchie
che sanno ascoltare grida, sussurri e anche
silenzi; mani che sanno sostenere, abbracciare,
curare.Chiediamosoprattuttouncuoregrandee
misericordioso,chedesiderailbeneelasalvezza
di tutti. Vi accompagni nel cammino Maria
Immacolata, e anche la mia Benedizione. E vi
ringrazioperchésochepregateperme!
Adesso vi invito a pregare la Madonna, che
è nostra Madre, che ci accompagnerà in
questo cammino. La Madonna sempre andava
dietro a Gesù, fino alla fine, lo accompagnava.
Preghiamola che ci accompagni sempre nel
nostro cammino, questo cammino della gioia,
questo cammino dell’uscire, questo cammino
delrimanereconGesù.
ASSOCIAZIONE
LE PAROLE DI PAPA FRANCESCO
DALL’UDIENZA ALL’AZIONE CATTOLICA
ITALIANA DEL 3 MAGGIO 2014
unire quello di contribuire alla trasformazione
dellasocietàperorientarlaalbene.Hopensato
di consegnarvi tre verbi che possono costituire
pertuttivoiunatracciadicammino.
Il primo è: rimanere. Ma non rimanere chiusi,
no.Rimanereinchesenso?RimanereconGesù,
rimanere a godere della sua compagnia. Per
essereannunciatorietestimonidiCristooccorre
rimanere anzitutto vicini a Lui. È dall’incontro
con Colui che è la nostra vita e la nostra gioia,
chelanostratestimonianzaacquistaognigiorno
nuovo significato e nuova forza. Rimanere in
Gesù,rimanereconGesù.
Secondoverbo:andare.Maiun’AzioneCattolica
ferma,perfavore!Nonfermarsi:andare!Andare
perlestradedellevostrecittàedeivostriPaesi,e
annunciare che Dio è Padre e che Gesù Cristo ve
lohafattoconoscere,eperquestolavostravita
è cambiata: si può vivere da fratelli, portando
dentro una speranza che non delude. Ci sia in
voiildesideriodifarcorrerelaParoladiDiofino
ai confini, rinnovando così il vostro impegno
a incontrare l’uomo dovunque si trovi, lì dove
soffre,lìdovespera,lìdoveamaecrede,lìdove
sono i suoi sogni più profondi, le domande più
vere,idesideridelsuocuore.LìviaspettaGesù.
Questosignifica:andarefuori.Questosignifica:
uscire,andareuscendo.
E infine, gioire. Gioire ed esultare sempre nel
07
FIOCCHI ROSA E
AZZURRI IN CASA AC
ElenaPaioladiMarcoePaola
I 1200 VOLTI DELL’AZIONE
CATTOLICA
ARomaleemozionisifannospaziotraicontenuti
di Chiara Saccardi
Vice Presidente diocesano per il Settore Giovani
08
#2|luglio2014
MATRIMONI IN VISTA
le persone che incontriamo sono giovani e adulti
provenienti dalle varie regioni d’Italia. Molti di
loro non li conosciamo ma lo stesso sentiamo di
condividere l’esperienza di far parte della grande
famiglia dell’AC che in questo evento si presenta
nellasuadimensionepiùampia,quellanazionale.
Ma l’esperienza dell’assemblea nazionale non
riguarda solamente la partecipazione attiva alla
discussione del documento assembleare e la
votazionedelnuovoconsiglionazionale.Oltrea
questidueimportantimomentic’èdasottolineare
anche l’organizzazione che ha permesso lo
svolgimento, senza intoppi, di tutte le giornate.
NoidiVerona,conmoltasoddisfazione,abbiamo
avuto la possibilità di vivere questo aspetto
attraversolapartecipazionediunnostrodelegato
ad una delle commissioni: la commissione
verificapoteri/elettorale.Breviparolesuicompiti
di questa commissione: lo scopo era quello
di far sì che tutti i delegati presenti a Roma
venissero“accreditati”efossepossibileperloro
la partecipazione al voto del consiglio nazionale
e, una volta finito questo primo passaggio, la
commissione in questione diventava una vera
e propria commissione elettorale che seguiva
tutte le operazioni di voto e di spoglio al fine
di proclamare gli eletti al consiglio nazionale.
Così,sisonoritrovateventipersoneprovenienti
da altrettante diocesi italiane che, coadiuvate
dall’equipe del centro nazionale di Azione
Cattolica,hannotrascorsoinsiemeduegiornate
molto intense. Due giorni che hanno permesso
scambi di idee, di esperienze associative ma
soprattuttoduegiorniincuilerelazionil’hanno
fatta da padrone. Le persone conosciute e i
momenti trascorsi assieme a gente di altre
partid’Italia,hannoresolapresenzaaRomaun
po’ più speciale e più intensa dal punto di vista
dell’appartenenza ad una associazione che va
benoltrelerealtàparrocchialiediocesane.
Il desiderio di mettersi in relazione e conoscere
gli altri, con le loro esperienze e con i loro
problemièstatodavveroforteesièmanifestato
principalmente nei momenti conviviali (pranzi,
cene, pause ecc.). Questo ci ha permesso di
conoscere altri giovani e adulti che svolgono
diversi incarichi di responsabilità nelle loro
diocesi di provenienza e di avere con loro uno
scambio davvero costruttivo. In questo clima
di convivialità e di gioia abbiamo creato nuove
amicizie e intessuto relazioni che ci hanno
permessodisentirciancorapiùincomunionecon
lealtreassociazionidislocatesulterritorio.
Ed è proprio a Roma, nell’ottica di costruire
nuoverelazioni,chesononateleprimeiniziative
di “gemellaggio” con altre realtà diocesane, più
omenovicineaVerona.Lapiùimmediataeche
ha avuto facile riscontro è stata con la diocesi di
Vicenza, i cui responsabili Acr e vice presidente
per il settore giovani sono stati invitati e hanno
partecipato con molto entusiasmo al nostro
Carrefour diocesano. Anche con altre diocesi
abbiamo condiviso momenti importanti e di
amicizia: Napoli, Forlì, Nola sono solo alcune
dellemolteincontratesulnostrocammino.
La partecipazione a questa XV Assemblea
Nazionale è stata prima di tutto un intenso
appuntamento per chi della diocesi di Verona ha
potuto viverlo nei suoi vari aspetti e momenti.
Sia per che l’ha vissuta per la prima volta, sia
per chi era già qualche anno che partecipava è
ancora vivo il ricordo nella mente e nel cuore dei
giorni trascorsi insieme. L’augurio è che questo
entusiasmo portato a casa da Roma sia il motore
eilfulcrodituttoquellocheiprossimi3annidi
vitaassociativaciriserveranno.
ASSOCIAZIONE
“P
AriannaZanghidiGiuseppeeRoberta
AlbertoMuraroeChiaraGiacomi(13settembre)
Emanuele Lovato
Vice Responsabile diocesano ACR
ersone nuove in Cristo Gesù,
corresponsabili della gioia di vivere”,
questo è lo slogan più volte citato che
haguidatolaXVAssembleaNazionaledell’Azione
Cattolica, ed è proprio la gioia a fare da padrona
nell’incontrosvoltosiaRomatrafineAprileel’inizio
di Maggio. Un’esperienza ricca di significati e di
emozioni a loro volta amplificate dalla numerosa
presenzadegliassociati,provenientidatuttaItalia.
Un po’ di numeri ci aiutano a capire le dimensioni di
questoevento.Sonostatioltre1200ipartecipanti
all’Assemblea, tra i quali 800 erano i delegati
votanti, 297 gli uditori e circa 50 gli ospiti. Tra le
regioni con più delegati troviamo al primo posto
la Campania (76), al secondo la Puglia (74) e a
seguireilTriveneto(70);unterzoposto,ilnostro,
dicuiandareorgogliosi.Traquestiultimicisiamo
anche noi, delegati diocesani per Verona; alcuni
allaloroprimaesperienzaassembleare,altriinvece
giàfortidiesperienzepassate.Giàilviaggioverso
Romahaaiutatonoidelegatiadentrarenelclima
assembleare, ci ha permesso di conoscerci un
po’dipiùecrearequellagiustaconfidenzacheè
servita per renderci, nel nostro piccolo, un gruppo
benunitoeamalgamato.
Giuntinellacapitalequellochecisièpresentato
davanti è stata una macchina organizzativa
imponente e ben strutturata. Al nostro arrivo
veniamoaccoltieindirizzatineglialloggiegiàda
questimomentiinizialicominciamoadentrarenel
vivo dell’evento. Il clima che si respira è di vero
fermento, complici sicuramente il rinnovo delle
cariche nazionali e l’incontro con Papa Francesco
previstoperil3maggio.Neicorridoi enellesale
EmanueleGiacopuzzidiFrancescoeFrancesca
09
Se la conoscessi, la ricetta, non la direi di certo
ingiro!!Intendoquelladeitortelli,ovviamente...
Tra i miei tanti difetti c’è anche quello che non
sono proprio un bravo cuoco. Anche per l’altra
ricetta, però, devo darvi la stessa risposta. Ma
per una ragione diversa: perché ogni luogo, ogni
tempo, ogni contesto di relazioni umane deve
essere abitato e costruito con un approccio
specifico, senza cercare di applicare ricette
preconfezionate. Per poter andare incontro
alle attese, alle speranze e alle difficoltà delle
persone occorre prendere le mosse da una
lettura attenta, profonda, della realtà in cui si
è chiamati a camminare. È questa, credo, una
parte importante del nostro essere associazione
che vive e serve la Chiesa locale, che si raccoglie
attorno al proprio Vescovo, che si radica in uno
specificoterritorio.
di Matilde Tessari
Commissione Comunicazione
G
entile Presidente,
la verità è questa, l’ho cercata su wikipedia.
Si, per preparare questa intervista ho cercato
in rete informazioni, notizie, poi ho studiato il suo
curriculum, lavorativo e associativo: wow! E quindi
mi sono venute naturali alcune domande, per
conoscerla un po’ di più, ma in modo diverso:
Anzitutto: a che ora si alza il mattino e qual è
la prima cosa che fa? Nella mia testa i filosofi si
alzano molto presto per studiare, ma poi penso a
Cartesio che soffriva il freddo del mattino…
Non sono un tipo particolarmente mattiniero, di
quellichesisveglianoprestissimoesonogiàarzilli.
Fin dai tempi dell’università, sono più abituato a
lavorarefinoatardi,cheadalzarmiall’alba.Mada
allorasonopureabituatoallavitadelpendolare,
che significa anche levatacce per non perdere il
treno...Laprimacosa,alrisveglio,èil“buongiorno”
amiamoglieFrancesca,poipreparolacolazione.
Ha voglia di descriversi attraverso un’immagine,
motivando la sua scelta?
Domanda difficile. Scelgo Il bacio di Costantin
Brâncuşi. Non credo servano molte parole di
spiegazione. È una scultura che dice tutta la
dolcezza e la forza dell’amore che ci fa essere una
cosasolaconl’altrapersona.
Quando guarda fuori dalla finestra, quale è la
cosa più bella che vede?
Quando guardo fuori dalla finestra di casa mia
vedo, dall’altra parte della strada, una piccola
cooperativa sociale, “La Bula”, in cui ragazzi e
ragazze disabili imparano a lavorare il legno. È
questa la cosa più bella non solo che vedo dalla
mia finestra, ma che caratterizza ancora in modo
forte la società italiana: la presenza di un tessuto
solidale forte, generoso, capace di incredibile
bellezza. Un tessuto che tiene, anche se a volte
sembra subire qualche strappo, anche nella
crisi, anche in una temperie culturale sempre
più segnata da quella che Papa Francesco ha
chiamato«laglobalizzazionedell’indifferenza».
Qui in Azione Cattolica a Verona, ci piace tanto la
parola Territorio, cosa porta all’Azione Cattolica
Nazionale, del luogo in cui vive ed è cresciuto?
Tante cose, ma sono anche molto contento
di averne raccolte tante altre, in questi anni,
attraverso la conoscenza fatta di amicizia,
confronto, lavoro comune con persone
provenienti da territori, esperienze, realtà
ecclesialieculturalidiverse.Enonsoloitaliane.
Lascambiosemprepiùfraternoesolidaleconle
ACdialtriPaesiattraversoilFIACèdatempoun
arricchimentomoltosignificativoperilcammino
nazionale e per quello di tante associazioni
diocesane,compresaquelladacuiprovengo.Da
Parma e dall’Emilia, poi, mi porto senz’altro un
po’diattitudineallostarebeneinsiemeallealtre
persone,magariatavola.Miportoilfortesenso
di solidarietà che caratterizza gli abitanti delle
mie terre, ma anche la passionalità che deriva
dall’abitudineaconfrontiveri,avolteancheforti,
ma aperti e diretti tra modi diversi di pensare,
vivere,sognare.
Fin qui tutto facile, ora le chiedo una ricetta: in
un momento storico in cui si cercano sicurezze,
con la tendenza a chiudersi nelle associazioni o
nelle parrocchie, cosa significa esserci e fare, a
favore di tutti? E come fare? E ci dà anche la sua
ricetta dei tortelli alle erbette?
10
#2|luglio2014
Alcune foto la ritraggono in montagna, zaino in
spalla: è uno sportivo?
Non considero la montagna uno sport. È una
partedime.Unapassionechecondividoconmia
moglie Francesca, con i familiari, con gli amici.
La montagna per me è lo spazio in cui è più
facile avvertire il senso dell’assoluto, percepire
la piccolezza e la grandiosità dell’uomo (come
recita il Salmo: Che cosa è mai l’uomo perché di
lui ti ricordi, il figlio dell’uomo, perché te ne curi?
Davvero l’hai fatto poco meno di un dio, di gloria
e di onore lo hai coronato). La montagna è il
luogodellafaticabella,chetidàsoddisfazione.È
illuogodell’amiciziachenonhabisognodimolte
parole.
Che musica ascolta? E’ la stessa che canta sotto
la doccia?
La musica è un’altra mia grande passione (insieme
alviaggiare,soprattuttoattraversol’Europa!).Mi
piacedi tutto,dalla musica classicaeil jazz alla
musica“ultra-leggera”deglianniOttanta.Sedevo
scegliereefarequalchenome,direiPeterGabriel
(e i Genesis), U2, David Bowie, Paul Weller (con
lesuevarieformazioni).Sottoladoccia,adirla
verità, non canto molto: però c’è una canzone
che mi canto spesso: La leva calcistica della classe
’68,diFrancescoDeGregori.
Lei sembra uno che legge molto, ci consiglia una
lettura per questo tempo estivo? Non una cosa
da spiaggia, tanto noi dell’Azione Cattolica di
Verona in vacanza non ci andiamo.
ASSOCIAZIONE
MA MATTEO NON AVER PAURA
DI SBAGLIARE UN
CALCIO DI RIGORE
La più bella avventura,didonPrimoMazzolari.
11
di Monica
Responsabile ACR Cerea
L
a Festa della Pace è un appuntamento
fisso per le vicarie della Diocesi che si
organizzano e si incontrano per giocare,
riflettere e fare festa assieme come una grande
famiglia. L’evento che raggruppa ragazzi,
giovanissimi, giovani e adulti, ha avuto luogo
anchequest’annoindiversezonedelveronese.
Abbiamoraccoltoalcunetestimonianzecheci
descrivono l’esperienza e le emozioni vissute
inquestiappuntamenti.
splendeva caloroso sul nostro parco giochi
“ACdivertiamo”.Hannodecisodivenireafarci
compagnia le parrocchie di: Boschi Sant’Anna,
Casette, Castagnaro, Legnago, Porto di
Legnago,Roncoall’AdigeeTerranegra.Algrido
di “originali si, ma insieme!” abbiamo seguito
le vicende dei nostri personaggi Felix, Marco,
Alice e Chiara che ci hanno introdotto nel
tema della giornata. I nostri ragazzi sono poi
partiti alla carica verso le attività e i giochi che
li attendevano, divisi tra elementari e medie,
Anche quest’anno la parrocchia di Cerea guidati sempre dai loro fidi educatori. Oltre
ha deciso di “Ascoltare il proprio cuore ” e ai bambini, hanno partecipato con percorsi a
per la seconda volta si è messa in gioco per loro dedicati i gvss (alcuni coraggiosi però si
ospitare la festa della Pace, avvalendosi di sono messi in gioco come aiuto educatori) e gli
un gruppo educatori super-energico!! Tutto adultichesonostatiseguitidaalcunimembri
si è svolto il pomeriggio di sabato 15 Marzo del centro adulti. Il filo conduttore di questi
in cui, grazie alle numerose preghiere, il sole tre percorsi è stato il tema delle regole, della
collaborazione e della relazione. Infatti con i
bambinieigvsssiècercatodifarcapirechele
regole non sono dei limiti, ma ci permettono di
giocareeviveremeglioechelacollaborazione
permette di combattere l’individualismo e di
donare i propri talenti e le proprie capacità per
raggiungere un comune obiettivo. Gli adulti,
invece, hanno approfondito queste tematiche
apartiredallaloroesperienzaquotidianadella
famiglia.Afineattivitàc’èstatoiltantoatteso
momento della merenda, che ci ha permesso
di ricaricare le batterie e la mente dopo una
giornata ricca di emozioni, ma anche di creare
un momento vivo e puro di relazione. E poi,
però arriva anche il momento di ricaricare lo
Spirito:ealloraandiamoinchiesa!Lamessaè
stata guidata da Don Riccardo Feltre assistente
12
#2|luglio2014
giornataèstatodonatoaibambini,ragazzied
educatori il segno della giornata, una pallina
colorata con un grande smile, che non faccia
mai dimenticare di dire “Shalom”, cioè “come
stai” a chi incontriamo e di accoglierlo non
solo fisicamente ma anche con il cuore e
l’amore!
DAY ONE, DAY TWO, DAY THREE: PROPOSTA
FORMATIVA PER EDUCATORI ACR E GVSS
di Centri diocesani ACR e Giovani
Durantel’annoassociativo2013/2014dallacollaborazioneedallasinergiatraicentriACReGiovaniè
natounpercorsoformativopensatoperchisiapprestavaasvolgereinparrocchiailservizioeducativo
conragazzieadolescentisecondolostileel’itinerarioassociativo.
Ilpercorsoèstatodistribuitonellaprimametàdell’anno,contreincontridiformazione,tredomeniche,
nellequalil’equipediocesana,formatadaicentriedallecommissionideisettori,haaccompagnatogli
educatorinellascopertaonell’approfondimentodivariaspettidiinteresseeducativo.Un’importante
opportunità di formazione gratuita e di alto livello, in pieno stile associativo, nato dalla volontà di
sostenerechisidonaaglialtridedicandosialdelicatocompitodelservizioeducativo,ilqualenonva
improvvisatoerichiedepassione,gioiaepreparazione.
L’iterèstatopropostoattraversoattivitàstrutturateconmoltepliciobiettivi.
Laprimatappaavevacomefocusilprenderemaggiordimestichezzaconitestieglistrumentiche
l’Azione Cattolica nazionale e diocesana mettono a disposizione, con un approfondimento sulle
strutturedelleproposteformativeperisettorieleguide,soffermandosisuitinerari,fasieplanning.
Nella seconda tappa gli educatori hanno potuto approfondire le dinamiche dello stile educativo
nellarelazionetraeducatoriededucati,traeducatoriall’internodelgruppoeducatori,traisettori
nellastrutturaassociativa.Inparticolarel’esperienzadell’equipeedialcuniespertisultemahanno
permessounexcursustralediversecaratteristichedeglieducatiinrelazioneallefasidellalorocrescita:
fanciullezza, pre-adolescenza e adolescenza. Gli educatori hanno potuto quindi confrontarsi sulle
dinamichediungruppoeducatori,sullerelazionitralepersone,sullaprogrammazione,gliobiettivie
gliatteggiamentichefannosìcheilgruppodiventiun’esperienzaformativaedicostruzionedirelazioni
vereperglieducatoristessi.
Un ulteriore approfondimento è stato fatto sulla “struttura associativa”: essendo l’Azione Cattolica
un’associazione strutturata, sono tanti i ruoli, le competenze, le responsabilità, ed è importante
che ciascuno svolga il proprio compito in comunione organica con gli altri, ben conscio di questa
molteplicitàchenell’unitarietàèricchezzastraordinariaeparticolaredellanostraassociazione.
L’ultimatappaèstatadedicataallaspiritualitàapartiredaunaS.Messadomenicale“prolungata”,
durantelaqualesonostatimessiinlucealcunimomentisignificativi,caratterizzatidagesti,simbolie
parole,inmanieradavalorizzareiltempocelebrativointesocometempoessenzialeperilcammino
umanoecristianodiciascuneducatoreericonoscerlocometempofruttuoso(enontempoperso),
per la buona riuscita di un progetto educativo (nello specifico di un progetto educativo di Azione
Cattolica). Gli educatori hanno potuto poi confrontarsi su questi temi e sulle difficoltà che a volte
si incontrano nel cercare di concretizzare nella propria vita la spiritualità cristiana. Il percorso si è
concluso allora con la presentazione di un ulteriore strumento che può aiutare ad esercitare e pensare
lapropriafede,educandosiallagioia,allepienezza,maancheallafedeltàealsacrificio:laregoladi
vita.
Tregiornatechesisonoaffiancateallevarieproposteeoccasionidiincontrounitarieedisettore,
opportunitàprezioseperapprofondireilegamiassociativiededucativi,momentiincuiviverelafede
prima di tutto come giovani di Azione Cattolica, per essere testimoni autentici e perciò educatori
credentiecredibili.
RAGAZZI
“È PIÙ BELLO INSIEME: È UN
DONO GRANDE L’ALTRA GENTE!”
del settore ACR e giovani, che con le sue parole
semplici ma significative ha saputo arrivare
al cuore di ognuno. Un grande contributo in
quest’occasione è stato dato anche dall’AC
bandcheriesceadesseresempreunesempio
di come talenti e personalità diverse, insieme,
possano dare vita a meraviglie. A fine
13
di Luana Zandon
Responsabile ACR di Boschi Sant’Anna
“L’Azione Cattolica desidera essere come l’asino
su cui Gesù compì il suo ingresso a Gerusalemme.
Non siamo eccezionali, come i cavalli di razza, di
solito non compariamo nei monumenti equestri,
siamo anche un po’ grigi, ma tenaci, e soprattutto
desideriamo con tutto il cuore portare il Signore
dentro la città.”
C
on queste parole di saluto del cardinale
Mansueto Bianchi, Assistente Ecclesiastico
Generale dell’Ac, il 3 maggio presso l’aula
Paolo VI si è aperta l’udienza di Papa Francesco
conl’AzioneCattolicaItalianainseritanelcontesto
dell’Assemblea Nazionale dal titolo: “Persone
nuoveinCristoGesù,corresponsabilidellagioia
di vivere”. Un’immagine insolita dell’Azione
Cattolica, quella dell’asinello, che per la sua
originalitàhafattosorridereancheilPapastesso.
Durante il suo discorso, il Santo Padre ha
ringraziato tutti coloro che a vario titolo hanno
fattoinmodochequesta“bellarealtàdiChiesa”
sidiffondesseecrescesseneglianniehainvitato
l’AzioneCattolicaamettereafruttoilsuo“servizio
creativo” per rendere le parrocchie sempre più
“aperte”,“inuscita”,disponibiliadevangelizzare
portandoalmondoilmessaggiodiGesù.
Perconcretizzarequestoinvitoalla“missionarietà”
PapaFrancescocihalasciatoanchetreverbiche
possono indicarci la strada migliore da percorrere:
RIMANERE,ANDARE,GIOIRE.
RIMANEREsignificastareconGesùegoderedella
suacompagnia.Amioparerequestosignificache
nelle nostre associazioni parrocchiali e diocesane
siamo chiamati a coltivare l’amicizia con Gesù,
14
#2|luglio2014
aumentando e vivendo pienamente le occasioni
di incontro con Lui nella preghiera, nella Messa
e nel servizio agli altri. Solo se coltiviamo la
nostra relazione con Gesù e la Sua conoscenza
potremmo essere davvero testimoni credibili e
servizioevivendoeincarnandolaParoladiDio.
Infine GIOIRE significa vivere con entusiasmo
il nostro servizio e “cantare la fede”. Come
membridiAC,mapiùingeneralecomecristiani,
dovremmo far vedere a tutti la bellezza del
nostro credo, la gioia della fede che deriva da
unincontroprofondoconDioeconlepersone.
Una gioia che nasce dal non sentirsi mai soli
nonostanteledifficoltàchesipossonoincontrare
nelcammino.
Riflettendosuquesteparoleritengochedavvero
non dobbiamo dimenticare, quindi, di essere
persone nuove, corresponsabili della gioia del
vivere.Personegioioseesempreinmovimento,
che impediscono alle nostre parrocchie di
diventare stanche e chiuse. Persone pronte,
insomma, ad accogliere con entusiasmo il nuovo
invito del nostro Pontefice: “Siate asinelli, ma
maistatuedamuseo!”.
DUE GIORNI DI SPIRITUALITÀ PER
RAGAZZI DI 3ª MEDIA
Un cammino di spiritualità per ragazzi che stanno crescendo...
L’appuntamento delle due giorni per
i ragazzi di terza media nasce dalla
collaborazionetraAzioneCattolicaRagazzi
e Centro Pastorale Ragazzi della diocesi di
Verona.
Ragazzi e ragazze che si trovano in un anno
dipassaggio,unannodiscelteimportanti,
unannofondamentaleperillorofuturo.I
loro sogni e le loro speranze non devono
andareperduti.
Chi è per loro Gesù? C’entra Gesù nella
loro vita? Perché Gesù è importante per
dei ragazzi di terza media? Sono alcune
domande di provocazione che faranno
emergerequantoallaloroetàèimportante
scoprire che Gesù fa parte della vita di
ciascuno, che Gesù ci indica la via da
seguire.
Duegliappuntamentidasegnareinagenda:
- 15 > 16 novembre 2014
- 28 febbraio > 01 marzo 2015
RAGAZZI
SIATE ASINELLI , MA MAI
STATUE DA MUSEO!
gioiosi della Sua Parola. Se dobbiamo essere
“persone nuove”, dobbiamo fare in modo che
questo cambiamento sia il frutto anche di un
incontroprofondoconDiocheinevitabilmente
cistravolgeecirendemigliori.Dobbiamoessere
persone che vanno controcorrente portando
avanti e vivendo in prima persona la logica
rivoluzionaria di Gesù che ancora ci chiama al
rispetto,alservizioeall’amore.
ANDARE significa invece incontrare l’altro lì
dove egli stesso soffre, spera e ama. Significa
avvicinarsi ai membri delle nostre comunità
parrocchiali ma anche uscire dai confini della
parrocchia per portare a tutti la speranza e la
novitàdelVangelo.Concretamenteiocredoche
comeAzioneCattolicadovremmoaumentaree
coltivareleoccasionidiincontroconlepersone
e farci promotori di una Chiesa missionaria che
sacapirelesofferenze,isognielesperanzedelle
persone e che agisce realmente mettendosi a
15
Un campo creato dai giovani per i giovani
di Centro Diocesano Giovani
C
osa succede se si mettono assieme 11
giovani della diocesi di Verona, l’assistente di
AzioneCattolicaperilsettoreGiovanieAcr,3
macchine,valigieegenerialimentari?
La risposta più ovvia e scontata, e anche quella
giusta,è:siparte!
Equest’anno,duranteilfinesettimanadelponte
del 25 Aprile, il Centro Giovani ha scelto come
metaRiccione.
Si, proprio Riccione, al mare, perché l’idea era
quella di intrecciare momenti di formazione e
spiritualitàmaanchemomentipiùludiciedisvago
conqualchecapatinasullaspiaggiaeungirettotra
inegozidelcentro.
AlnostroarrivoaRiccionesubitoabbiamoiniziato
16
#2|luglio2014
ad ambientarci nel luogo che ci ospitava e fin
dai primi momenti insieme l’aria che si respirava
all’interno del gruppo era quella di una grande
volontà di stare insieme e condividere momenti
bellieforti.
Ilsecondogiornodipermanenza,dopolaS.Messa
celebrata in parrocchia, siamo partiti alla volta
di Rimini dove abbiamo avuto l’opportunità di
approfondirelastoriadelBeatoAlbertoMarvelli,
giovane riminese vissuto nella prima metà del 1900
edasempreimpegnatonellefiledell’ACdiRimini.
Durantequestagiornatasiamostatiaccompagnati
e aiutati dall’equipe diocesana giovani dell’AC di
Rimini. Con loro, oltre ai momenti più formativi
e spirituali, come la visita all’Archivio Marvelli, la
voglionomeditaresullorocamminodivita.Una
testimonianzariccaeintensadisignificati.
La proposta di questo campo giovani era nata
dalla necessità, come Centro Giovani, di creare
un gruppo che dal punto di vista relazionale fosse
ben amalgamato ma soprattutto per ritagliarci
unmomentodiformazione.Inoltrel’averpotuto
condividere con i giovani di Rimini e di Siena
questabellissimaesperienzahasicuramentereso
più speciali questi giorni. Il confronto con altre
realtà diocesane è qualcosa che arricchisce da
entrambeleparti,l’occasionedicondivisionedi
momentiformativieludicièunbellissimoricordo
che ci siamo portati a casa dopo le giornate
trascorseinsieme.
Perilprossimoannoassociativoancoranonsisa
la meta del campo giovani ma sicuramente sarà
un’altraesperienzasignificativaedaricordare.
FLASH UP! IL DIARIO
Caro giovanissimo, lo so che ti stai
godendoapienol’estate,matraqualche
mese si torna a scuola… Non voglio
metterti di cattivo umore, ma suggerirti
un compagno di banco speciale: Flash
Up!,ilnuovissimodiarioeditodall’Ave.
Canzoni,film,libri,immaginietantialtri
spunti giorno dopo giorno, mese dopo
mese ti accompagneranno a misurarti
con i desideri e i progetti più ambiziosi,
a vivere relazioni di fiducia e amicizia
o ad affrontare momenti di delusione
e solitudine che possono sembrare
insuperabili,asperimentarelanascitadi
un nuovo amore e a confrontarti con la
sessualità.
Vorrei anche presentarti due “amici”
divertenti, Tommy e Meggy, i personaggi
dei fumetti che conoscerai solo su Flash
Up!, per imparare con loro a districarti
tratanteemozionieacrescere.
E allora? Sei pronto ad emozionarti per
unannointero?
Puoi trovare Flash Up! Presso i punti
vendita Feltrinelli, in Segreteria AC,
presso Casa San Giovanni in Loffa durante
i campi estivi oppure ordinandolo direttamente on-line scrivendo
a [email protected]
GIOVANI
FROM VERONA TO RICCIONE
messa in ricordo del Beato, e la preghiera per
i giovani alla tomba, c’è stata l’opportunità di
condivisione di un momento conviviale che,
con nostro piacere e sorpresa, ha visto anche
il coinvolgimento di un gruppo di giovani di
Azione Cattolica provenienti da Siena, anche
loro a Rimini per trascorrere delle giornate di
formazione.L’incontrosiètrasformatosubitoin
amicizia: assieme al gruppo abbiamo condiviso
unaseratadifesta,offrendoospitalitàperlacena
presso i nostri alloggi e trascorrendo poi la serata
incentroaRiccione.
Un altro momento importante è stato vissuto il
sabatomattinapressoilPuntoGiovanidiRiccione.
Si tratta di una casa gestita da alcuni giovani
della provincia, che si mettono a disposizione
per creare convivenze per gruppi di ragazzi
provenientidascuolesuperioriopergiovaniche
17
COME SI PERDONA DAVVERO
di Matilde Merlin
Educatrice Giovanissimi Parrocchia di Santa Lucia Extra
18
#2|luglio2014
incuiprovaamettersiincamminodietroGesù.
L’attivitàsièconclusaconiragazzichescrivevano
il nome di una persona che volevano perdonare
su un foglietto e lo portavano all’offertorio in
unascatola.Qualemodomigliorediconcludere
l’attività che offrire a Dio tutta la nostra buona
volontà e chiederGli di insegarci come si perdona
davvero?
IL LAVORO: LUOGO ABITUALE
DELL’INCONTRO CON DIO
Q
di Eleonora Rocchi
Vice Presidente diocesana Settore Giovani
“Mipiaceillavoro:possostaresedutoavederelavorareperoreintere...”
“Illavoroècosabuona:nonessereegoista,lascialoaglialtri!”
“Voiadelaorarsaltamedosso,efamelaorarmancocheposso”.
chemiimpediscediuscirne.Nonperdonareèuna
prigione, che ci àncora per sempre al momento in
cuituttoèfinito,perchèperquantodiciamoanoi
stessichenonciimporta,laschienadiquelloacui
abbiamo voltato le spalle è sempredietro di noi.
Ancheseabbiamoeliminatol’altrodalnostrocuore
il suo posto vuoto grida un assenza, una solitudine,
un dolore. È un pungolo che non ci da pace. Ma
Gesù non ci lascia mai soli. Non ci permette di
sprecare la nostra vita rinchiusi nell’orgoglio.
Ci mostra una via di libertà e di vita: il perdono.
A questo punto abbiamo fatto alzare i ragazzi,
li abbiamo fatti girare e abbiamo chiesto loro di
abbacciarsi e di fare questo in modo autentico,
senza banalizzarlo o farlo in modo superficiale.
Alcunideglieducatoritemevanoilpeggiodaquesto
momento. E invece non è volata una mosca. Ho
Cenesonotantidimodididiresimili,chissàquantevolteanchenoiliabbiamousati!
Ineffettiperò,inquestoperiodo,sembranosolofrasidicattivogusto,considerandoladifficoltàdel
trovareunpostodilavoro.Già,c’èpocodascherzaresuquestotemainuntempodirecessione
economicadovemilioni,sepensiamosoloall’Europa,sonoidisoccupati.Èunaprioritàassolutaoggi
crearelecondizioniincuituttiabbianounlavoro.Chefareperpromuovereun’efficacepoliticadel
lavoro?Machecos’èillavoro?Unaduranecessitàpersopravvivere,direbbequalcuno;undiritto,
senz’altro;undovere...Èdavveroperòsoloquesto?Certo,oggispessoillavoro,incertecondizioni,
puòesserequalcosadiveramentefrustrante,ailimitidell’angoscia,tuttomenochegratificante.
Nellanostrasocietàmoltinonaspettanocheilweek-endeleferieper“viveredavvero”.
Eppurestascritto:“IlSignoreDiopresel’uomoeloposenelgiardinodiEden,perchélocoltivasse
elocustodisse”(Genesi2,15).
Emerge chiaramente da questa frase, e da molti altri passi della Bibbia, come l’uomo, creato a
immagine di Dio, mediante il suo lavoro partecipi all’opera del Creatore, a misura delle proprie
possibilità,einqualchemodocontinuiasvilupparlaeacompletarla,avanzandosemprepiùnella
scoperta delle risorse e dei valori racchiusi in tutto quanto il creato. In altre parole l’uomo, con
la propria laboriosità, rende più bello il creato, quel creato già pre-ordinato dal Padre, facendo
diventareillavorooccasionedicontemplazioneepreghiera:illavoro,quandocompielavolontà
creatrice,possiedelaforzadiunirel’uomoaDio.
Allora ci chiediamo: il lavoro che svolgiamo è strettamente legato alla nostra professione di
fede?Già,perchélanostrafedeimplicachetuttalanostravitasiaunatto“religioso”:inquesta
prospettivasoltantoscopriremolavitaautentica,quellacheDioavevaintesoperlacreaturaumana
findall’inizio.Nonsonocoerentiqueicristianicheritengonodiaverassoltoidoveririchiestidalla
fede con la sola partecipazione alla Messa domenicale, con una vita sacramentale incostante,
conqualcheoradivolontariatooconl’eserciziodisolealcunevirtù:ècristianesimopart-time,a
mezzoservizio.Cristononentranelleoccupazionidiquestepersone:èrimasto,comeilcappelloo
ilsoprabito,all’attaccapannidell’ufficio.AnchenellavoroinveceCristopuòentrare,deveentrare.
Sarebbe un errore pensare che ci sia opposizione tra lavoro e vita cristiana, tra lavoro e vita di
preghiera.Illavoroèperuncristiano,illuogoabitualedell’incontroconDio.
Possiamointendereillavorocomelapreghieradelcorpo.Preghieraindispensabileperchél’uomo
devemetteretuttoséstessoalserviziodiDio:animaecorpo.Domandiamociallora,inqualemodo
intendiamoillavoroeinqualeprospettivalosvolgiamo?Ilnostroatteggiamentodifondoècoerente
conlanostraprofessionedifede?
GIOVANI
uest’anno il tema per il carrefour gvss
e 17enni è stato il perdono, e non è di
certo stato un tema facile. Per primi
noi educatori nel preparare le attività ci siamo
chiesti, almeno nel nostro intimo, cosa fosse per
noiilperdono.Ecisiamoresicontosubitocheè
qualcosa da provare sulla propria pelle, un dono
cheabbiamoricevuto,nonpuòvenirequalcunoa
raccontartelo. Discutendo insime è anche uscita
una domanda: << ma si può parlare del perdono
in una mattinata?>>. Beh, nella misura in cui noi
educatorinonabbiamoilcompitodidarerisposte,
maaiutareafaredomande,direidisi.Guardando
negli occhi dei nostri ragazzi, e non solo, leggiamo
unbisognograndissimodiperdono.L’adolescenza
è il periodo in cui si cresce, si diventa grandi, e
che cos’è il diventar grandi se non l’assumersi la
responsabilità delle proprie scelte?! E scegliere
vuol dire inevitabilmente sbagliare. È solo che la
tendenzaèquelladinonesseremoltoindulgenti
conglierrorideglialtri.Difronteallaferitachel’altro
mihainflittorimangospiazzato.Mifidavo,nonme
l’aspettavo, che fare? Allontanare. Allontanare il
doloreelasuafonte,contuttoquellochecomporta.
Questoèilmotivopercui,dopoaverfattopensare
airagazziaqualcunochenonhannoperdonatoe
alperchènonperdonano,liabbiamofattidividere
acoppieesedere,schienacontroschiena,agambe
e braccia incrociate. Bisogna immaginare questo
salone, con i ragazzi sparpagliati, i cartoni alle
finestrepercreareunpo’diatmosfera,unsilenzio
quasiassouto.Uneducatorecheguidairagazzia
rievocaredentrodiloroisentimenticheprovano
quando non perdonano: la rabbia, la tristezza, il
negare l’esistenza dell’altro, il chiuderlo fuori dal
nostro cuore. Il costruire un muro oltre il quale
nessunopuòpassare,perchèabbiamopaurache
cipossaferire;machediventaancheunagabbia
visto ragazzi abbandonarsi completamente alle
bracciadeglialtri,ealtriche,purnell’imbarazzo
di restare in una situazione così intima a lungo,
si sono impegnati. Anche da fuori è stato un
momento emozionante, quasi commovente. Ha
sempreunchedispeciale,dimiracolosol’attimo
in cui un ragazzo decide di dare una seconda
possibilitàalmondochelocirconda,ilmomento
19
FARE AZIONE CATTOLICA:
LA CURA DELLE RELAZIONI
Q
ualche sera fa, impegnato negli annuali
incontri zonali, momento di incontro
e confronto tra le varie associazioni
parrocchiali, un Presidente, al culmine di una
vivace e impegnata discussione, mi ha chiesto a
bruciapelo:“manoioggi,chisiamo?”.
Lìperlìladomandamihainquietato,vuoiperché
formulata da un Presidente parrocchiale e non da
unapersonaqualsiasiestraneaallavitaassociativa,
vuoiperchéhointuitochenonbastavadareuna
risposta qualsiasi perché nell’interrogativo era
sottointesa una questione di più ampia portata,
20
#2|luglio2014
che implica la rilettura della vicenda associativa
dell’AC alla luce del periodo storico che stiamo
attraversando. Abbozzata qualche frase per
non lasciare in sospeso l’interlocutore, mi sono
ripropostoditornaresull’argomentoconqualche
riflessionepiùarticolata.
Elofaccioora,utilizzandoquestospazio,scegliendo
tra i tanti aspetti che potrei approfondire, legati
alla pastorale, alla storia associativa, alla scelta
religiosa ed educativa quello che forse richiede
un approccio diverso e più spontaneo, ovvero la
curadellerelazioni.
Per introdurre l’argomento mi viene in aiuto
lo Statuto quando ci definisce come laici
che si impegnano “liberamente, in forma
comunitaria e organica” per realizzare il fine
generale apostolico della Chiesa (art. 1). Il
nostro impegno comprende “l’evangelizzazione,
la santificazione degli uomini, la formazione
cristianadellelorocoscienze”(art.2).Perfarlo
vogliamo “realizzare nella vita associativa un
segnodell’unitàdellaChiesainCristo…inmodo
dafavorirelacomunionefraisociecontuttii
membridelPopolodiDio”(art.4).
Mi sembra evidente come emerga in maniera
prepotente il tema della “cura delle relazioni”
come elemento fondamentale per animare la
vitaassociativaelavitadellaChiesa,nellaloro
dimensioneparrocchialeediocesana.
I rapporti interpersonali diventano la trama
attraverso cui si realizza il nostro essere e fare
associazione.Equandoriusciamoadestendere
oltre l’AC questi rapporti, allora realizziamo
il nostro progetto di evangelizzazione,
santificazioneeformazionecristiana,costruendo
quellaChiesa“compagnadiviaggio,estroversae
solidale”descrittanellibrodelSinododiocesano
veronese.
Quando invece l’AC e la Chiesa diventano poco
più di un luogo di azione pastorale in cui ciò che
contaèprodurreriunioni,incontrieiniziative,e
in cui la presenza è dettata principalmente dal
senso del dovere, allora si scade nella stanchezza
e nella freddezza e ci si consuma in azioni prive
dientusiasmoedefficacia.
Per quanto riguarda l’AC, tutto quanto sopra
descritto è nelle mani dei responsabili, dal
Presidente nazionale al più recente acquisto
del gruppo educatori: tutti siamo chiamati a
costruire un’associazione che traduca le parole
dello Statuto nel nostro patrimonio più grande e
prezioso:iltessutodellerelazionitralepersone.
“Curare le relazioni” significa sostanzialmente
declinare tre parole, anzi tre atteggiamenti:
disponibilità,attenzioneesemplicità.
Disponibilità a camminare a fianco dei nostri
fratelli, cercando di donare tutto ciò che
possiamo senza nulla pretendere, in modo
gioioso,perdareunvoltocredibileesensibileal
nostroservizio.
Attenzione agli altri, che non è solo spicciola
osservazione, ma imparare ad accogliere le
speranzeeleinquietudinidellepersone.
E infine semplicità, a cui quotidianamente ci
richiama Papa Francesco, che delle tre è la più
importante: è l’accostarsi agli altri con umiltà,
consapevoli che ogni persona va innanzitutto
accoltaperquellocheèechepuòdare,trovando
ilcoraggiodiporsiaccantosenzaimporrenulla.
Forse la domanda iniziale sarà rimasta senza
la risposta che l’interlocutore cercava, però
l’occasioneperribadireunconcettoassociativo
cosìimportantenonpotevaesserepersa.
C’è da parte mia la consapevolezza del rischio
di eccessiva astrattezza, ma proviamo per un
attimo a socchiudere gli occhi e a pensare ad
una associazione, anzi ad una Chiesa in cui le
persone siano disponibili, gioiose, attente e
semplici. Può non essere solo un sogno, basta
volerlo!
ADULTI
di Claudio Bolcato
Presidente diocesano
21
di Roberto Marrella
Consigliere diocesano
D
iciamolo subito: la democrazia è una
bandieradellanostraassociazione!
Nesiamogiustamentefieri.
Senzaattenderelequoterosa,lerappresentanze
maschileefemminilesonoequilibratedasempre.
A Verona, a dire il vero, manca ancora una
Presidente Diocesana ma nulla ostacola il suo
avvento.
I rinnovi delle cariche ogni tre anni ed il limite di
duemandatiperlecarichediocesanegarantiscono
il ricambio. I meccanismi elettivi prevedono
esclusivamentecaricheelettiveedildirittodivoto
èpertuttigliassociati.
Vero, ma questa è la scorza, propongo invece di
rifletteresullapolpa.
L’ACèdemocraticaoppureadottaunmeccanismo
elettivodemocratico.Siamocerticheidueaspetti
convivano?
Democrazia significa, senza far troppo gli eruditi,
governo del popolo. Chiediamoci allora: in AC
governailpopolo?
Governarenonèsoloeleggere.
Per governare bisogna conoscere ciò che si deve
governare e bisogna essere interessati, coinvolti,
impegnatiafarlo.Soloquestaèdemocrazia.
Il voto, pur con la qualifica di “democratico”,
senza questo retroterra è delega, alibi, scarico di
responsabilità.
La misura della democraticità della nostra
associazionenonèquindil’adozioneedilrispetto
puntualedelregolamentoelettivomaladiffusione
del coinvolgimento partecipe ed interessato delle
persone di AC alla vita dell’associazione ma anche
dellaChiesaedellasocietà.
Proviamoafarcitredomandetre.
1) Quante persone di AC sono a conoscenza degli
argomenti che l’associazione locale, diocesana,
nazionalestaaffrontando?
3) Quante persone sono coinvolte nella
realizzazionedelleazionicondivise?(NotaBene:
non sempre l’impegno richiede tempo per fare
attività“addizionali”.Cambiareilnostromododi
vivere o le argomentazioni da adottare significa
cambiare il mondo senza aggiungere alcuna
attivitànédispendioditempo).
Una domanda conclusiva per i responsabili (sia
per quelli eletti che per quelli che anche senza
cariche si sentono e sono tali): come attivare
l’”essere democratico” delle nostre persone ed
associazioni?
In conclusione, immaginate quale contributo
sociale potremo dare all’Italia di oggi sviluppando
questa “attitudine” nelle nostre persone ed
associazioni!
Ho contato sette punti interrogativi, vi lascio
perciòadarvi(edarci)setterisposte.
Buonipensieri.
5-19 OTTOBRE 2014:
SINODO STRAORDINARIO SULLA FAMIGLIA
di Commissione Comunicazione
«Famigliadiventaciòchesei»:questoèilmandatocheGiovanniPaoloII,nellaFamiliarisConsortio,
ha consegnato ad ogni famiglia. Un mandato che chiede verifica continua, consapevolezza e
corresponsabilitàversol’esistentee,nellostessotempo,rinnovamentoeprogettazionedelfuturo.
Valorizzareilpresenteprestandoattenzioneall’evoluzionedellastoria,èlostileattraversoilquale
l’AzioneCattolica,nazionaleediocesana,intendeesprimerelasuacostanteattenzioneversolarealtà
delmatrimonioedellafamiglia.
Oggi più che mai, con la rinnovata attenzione posta dai nostri Vescovi sulla questione educativa,
sentiamo la responsabilità di farci carico della famiglia in ogni sua dimensione. Questa attenzione
crescentepotràsolofardelbeneallaChiesaeallasocietà,eloabbiamovolutorimarcarenegliultimi
annienellastesuradelleLineeTriennali2014/2017dedicandounaparticolareattenzioneaquesto
obiettivo.
ViinvitiamopertantoaseguireconlamassimaattenzioneilSinodostraordinariochesiterràdal5al
19ottobre2014sultema“Lesfidepastoralisullafamiglianelcontestodell’evangelizzazione”,preludio
alSinodogeneraledel2015.
Unpercorsooriginalechevedràcoinvolteeinterpellatetuttelecomponentiecclesialienonsolo,una
sceltacheconlesuesfideinediteelegrandirisorsecicoinvolgedirettamenteechecidarànuova
energiaenuovisentieridapercorrere.
ADULTI
L’AC E’ DEMOCRATICA.
SIAMO SICURI?
degli argomenti stessi? (Nota Bene: partecipare
ad un incontro NON significa automaticamente
dareuncontributo.Lapresenzaèimportantema
èilcontributoquellocheconta).
2) Quante persone danno un contributo alla
discussione su questi argomenti, ed alla scelta
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#2|luglio2014
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