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Rimanere, Andare, Gioire!
Rimanere, Andare, Gioire! #2|luglio 2014 Poste Italiane s.p.a. - Spediz. in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma2, NE/VR-Quadrimestrale La rivista dell’Azione Cattolica di Verona ESCLUSIVO: la nostra intervista al nuovo Presidente Nazionale! i le nicac e u m o C v iziati tue in chiali c parro i le e no oa erem l a n g se tutti! > settembre 14_ FestaInsieme – San Giovanni Lupatoto 20>21_ Formazione Resp e nuovi educatori Acr e GVss – Casa San GiovanniinLoffa > ottobre 10_ Consiglio Diocesano 12_MeetingAdolescenti > novembre 14_ Consiglio Diocesano 15>16_2ggspiritualitàragazziIII^media–CasaSanGiovanniinLoffa 15_PreghieraAvventosettoreAdulti 29>30_2ggGiovani_CasaSanGiovanniinLoffa > dicembre “ 04_ Veglia Adesione 12_ Preghiera giovani 26>30_CampoInvernaleGvss_CasaSanGiovanniinLoffa di Claudio Bolcato Presidente dell’Azione Cattolica di Verona Con questa tensione abbiamo approntato e approvato nell’ultimo Consiglio diocesano le Linee Triennali 2014/2017, volutamente semplici nella struttura ma precise nell’individuazione di percorsi di impegno concreto, ecclesiale e civile. Abbiamo voluto che emergesse forte l’idea che non lavoriamo per la nostra associazione, ma per costruireattraversodiessalaChiesaelaSocietà. In particolare vogliamo un’Azione Cattolica “en salida”, in uscita, facendo nostra l’espressione tratta dalle conclusioni della XV^ Assemblea: dimostriamo tutti insieme di aver trovato il nostro tesoro e di volerlo condividere con gli altri, evangelizzando come comunità di discepoli missionari,conpassioneesenzafatica! Entrando brevemente nei contenuti delle Linee Triennali 2014/2017, abbiamo definito alcune priorità/attività sulle quali ogni Associazione parrocchiale è chiamata a confrontarsi, strettamente in continuità con le precedenti Linee Triennali e con il piano pastorale della Chiesa veronese: trovano pertanto spazio i temi dellaComunioneedellaCorresponsabilità,viene acceso un faro su lavoro, famiglia e formazione socio politica, senza trascurare la vita e lo sviluppo associativo, con l’attenzione centrale al funzionamento dei Consigli parrocchiali, alla formazioneeall’adesione. In definitiva le Linee Triennali 2014/2017 propongono idee strettamente correlate tra loro che contribuiscono a definire, oggi, la nostra identitàassociativa,emettonoal centro di tutto le relazioni, tra organismi ecclesiali e sociali ma soprattuttotralepersone,conlaconsapevolezza forteeradicatachedallarelazionenasceiltutto, compresalasperanzaelagioia! Non mi resta che augurare a tutti una serena estate “di impegno”: nei campi estivi diocesani, nelle attività parrocchiali, negli incontri che la bella stagione sollecita e propone, nei momenti di riposo e meditazione e invitarvi numerosi a Festinsieme,il14settembreprossimo,perpartire conrinnovatoslancioepassione! Uncarosaluto. EDITORIALE appuntamenti diocesani... da non perdere! B enritrovatiatutti! CisiamolasciatiallavigiliadellaXV^Assemblea nazionale dell’Azione Cattolica e soprattutto dell’incontro dei Presidenti parrocchiali con PapaFrancesco,appuntamenticarichidiattesee aspettative. Ebbene, tranquillamente possiamo dire che queste non sono andate deluse. Sono stati rinnovati Consiglio e Presidenza nazionali, è stato nominato il nuovo Presidente, Matteo Truffelli di Parma, di cui leggerete una splendida ed esclusiva intervista all’interno della rivista, ma soprattutto abbiamo ricevuto in dono da Papa Francesco la bussola che ci guiderà nel prossimo triennio associativo, costruita sulle tre parole che ci ha declinato e consegnato: rimanere con Gesù, andareperlestradedellenostreCittàedeinostri Paesi, gioireedesultaresemprenelSignore. La riflessione che intendo sviluppare non può però prescindere dal menzionare alcune complesse e drammatiche vicende a cui ci richiama la realtà: le elezioni europee di fine maggio e l’inizio del semestre di Presidenza italiana dell’Unione europea non hanno diradato i dubbi che l’Europa nutre verso il nostro Paese, considerato poco affidabile ed inquinato dalla corruzione incontrollata e innervata ai massimi livelliamministrativiepolitici;ladrammaticacrisi medioorientalecheinquesteorestavivendouna escalationpreoccupante;leindicibilitragedieche avvengono nel Mediterraneo ormai luogo solo di disperazione e morte; il problema del lavoro e della povertà che sta raggiungendo nel nostro Paesepicchiimpensabiliesenzalimiti.El’elenco potrebbe,purtroppo,continuarealungo. La domanda che spesso mi faccio, e che credo ciascunodivoiquotidianamentesiponga,èquale ruolo ha l’Azione Cattolica in questo tempo che FrancoMiano,nellarelazioneconclusivaallaXV^ Assemblea,hadefinitocome“tempo singolare, che ci interroga e chiama sicuramente a un maggiore impegno, come cristiani e come cittadini, andando oltre il tempo dell’analisi”. Mi chiedo inoltre in che maniera possiamo raccogliere l’invito di Papa Francesco ad “uscire” e ad andare incontro alle personesenzastancarcidifarlo. Anchesequestiinterrogativinontrovanorisposte adeguate, in ogni caso non possiamo abdicare alla nostra chiamata: essere accanto a ogni donna e uomo; essere comunità di credenti che accompagna, educa, sostiene, cura; essere membra vive, attive e corresponsabili di una Chiesa che mette al centro la persona e non la struttura. “ PRENDI NOTA 03 CONSIGLI PER UNA LETTURA...ASSOCIATIVA 10 Legami di vita buona Educareallacorresponsabilità 14 di Francesco Miano editoda:EditriceAve ASSOCIAZIONE Il Punto Quisilegge! Le parole di Papa Francesco I1200voltidell’AzioneCattolica MaMatteononaverpauradisbagliare Èpiùbelloinsieme Day one, day two, day three Siateasinelli,mamaistatuedamuseo! Testo consigliato a Adulti ed Educatori Immigrazione: sfida per una nuova Italia 12 13 14 16 18 19 20 22 RAGAZZI Pagine: 120 Anno: 2014 L’associazionismoeducaallerelazioni,facrescere,suscitailsensodel“noi”,nefagustarelabellezza.Èun “noi” con una forte valenza ecclesiale e civile, un “noi” che diviene un “valore aggiunto” per costruire in ogniluogoecondizionecomunioneecorresponsabilità.Fareesperienzadivitaassociativasignificavivere laquotidianitàconautenticostiledicomunioneegrandepassioneperlerelazioni,educandoadivenire responsabiliecorresponsabilideglialtri,custodideiproprifratelli. 3 4 6 8 10 SOMMA RIO #2|luglio 2014 QUI SI LEGGE! Rimanere, andare, gioire, sono i tre verbi che Papa Francesco ha “consegnato” ai partecipanti all’Assemblea nazionale, ai presidenti parrocchiali e ai sacerdoti assistenti dell’Azione Cattolica nell’incontro del 3 maggio scorso. Con “rimanere in Gesù”, “andare ai confini” e “vivere la gioia dell’appartenenza cristiana” il Papa ci invita a portare avanti la nostra vocazione di evangelizzazione ed essere persone chiamate da Gesù a vivere e diffondere la gioia del Vangelo. GIOVANI 18 22 curato da: Michele D’Avino From Verona to Riccione Comesiperdonadavvero Illavoro:luogoabitualedell’incontroconDio ADULTI FareAzioneCattolica:lacuradellerelazioni L’ACèdemocratica.Siamosicuri? editoda:EditriceAve Pagine: 160 Anno: 2014 Testo consigliato ad Adulti Il libro vuole tirare le somme della reale portata del fenomeno migratorio nel nostro Paese, attraversounaletturaconsensodellarealtàeconcoscienzastorica. Precarietà ed emarginazione possono lasciare il passo a solidarietà e condivisione, che spesso non trovano accoglienza sui media. Comunità civile ed ecclesiale a fianco dei migranti consegnano ai giovani una speranzaconcretadibenecomune,sfidaperun’Italiamigliorechesiacroceviadidialogointerculturalee interreligioso. 04 #2|luglio2014 Anno XXXIV - n.2 luglio 2014 Rivista dell’Azione CattolicadiVerona Autorizz.delTribunalediVerona n.228del13/05/96 P.ttaS.PietroIncarnario,3 37121 Verona Tel.045/8004925 [email protected] www.acverona.it Redazione: Roberto Marrella, Margherita Frigo Sorbini, Claudio Bolcato, Caterina Grottola, Matilde Tessari, Paola Paiola, Francesco Fiorini, Davide Merlini. Stampa: Tipolito L.Baschera s.a.s. Montorio (Vr) Tiratura: 2.500copie DirettoreResponsabile: Don Bruno Fasani GraficaedImpaginazione: Cristian De Frenza, Francesco Giacopuzzi. 05 C ariamicidell’AzioneCattolica, dòilbenvenutoatuttivoi,cherappresentate questabellarealtàecclesiale! Saluto i partecipanti all’Assemblea nazionale, i presidentiparrocchiali,isacerdotiassistentiegli amici dell’Azione Cattolica di altri Paesi. Saluto il presidente Franco Miano, che ringrazio per la presentazione che ha fatto,e il nuovo assistente generale, mons. Mansueto Bianchi, al quale auguro ogni bene per questa nuova missione, e ilsuopredecessoremons.DomenicoSigalini,che ha lavorato tanto: lo ringrazio per la dedizione con cuihaservitopertantiannil’AzioneCattolica.Un saluto speciale va al cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, e alsegretariogeneralemons.NunzioGalantino. IltemadellavostraAssemblea,“Personenuovein CristoGesù,corresponsabilidellagioiadivivere”, si inserisce bene nel tempo pasquale, che è un tempodigioia.Èlagioiadeidiscepolinell’incontro con il Cristo risorto, e richiede di essere interiorizzata dentro uno stile evangelizzatore capacediinciderenellavita.Nell’attualecontesto sociale ed ecclesiale, voi laici di Azione Cattolica siete chiamati a rinnovare la scelta missionaria, aperta agli orizzonti che lo Spirito indica alla Chiesa ed espressione di una nuova giovinezza dell’apostolatolaicale.Questasceltamissionaria: tuttoinchiavemissionaria,tutto.E’ilparadigma dell’Azione Cattolica: il paradigma missionario. Questa è la scelta che oggi fa l’Azione Cattolica. Anzitutto le parrocchie, specialmente quelle segnate da stanchezza e chiusure – e ce ne sono tante. Parrocchie stanche, parrocchie chiuse… ce ne sono! Quando io saluto le segretarie parrocchiali, domando loro: Ma Lei è segretaria di quellicheapronoleporteodiquellichechiudono la porta? Queste parrocchie hanno bisogno del vostro entusiasmo apostolico, della vostra piena disponibilitàedelvostroserviziocreativo.Sitratta di assumere il dinamismo missionario per arrivare 06 #2|luglio2014 atutti,privilegiandochisisentelontanoelefasce più deboli e dimenticate della popolazione. Si trattadiaprireleporteelasciarecheGesùpossa andare fuori. Tante volte abbiamo Gesù chiuso nelle parrocchie con noi, e noi non usciamo fuori e non lasciamo uscire fuori Lui! Aprire le porte perchéLuivada,almenoLui!SitrattadiunaChiesa “inuscita”:sempreChiesainuscita. Questostiledievangelizzazione,animatodaforte passioneperlavitadellagente,èparticolarmente adatto all’Azione Cattolica, formata dal laicato diocesanocheviveinstrettacorresponsabilitàcon iPastori.Inciòvièdiaiutolapopolaritàdellavostra Associazione, che agli impegni intraecclesiali sa Signore! Essere persone che cantano la vita, che cantano la fede. Questo è importante: non solo recitare il Credo, recitare la fede, conoscere la fede ma cantare la fede! Ecco. Dire la fede, vivere la fede con gioia, e questo si chiama “cantarelafede”.Equestononlodicoio!Questo lohadetto1600annifasant’Agostino:“cantare la fede”! Persone capaci di riconoscere i propri talenti e i propri limiti, che sanno vedere nelle proprie giornate, anche in quelle più buie, i segnidellapresenzadelSignore.Gioireperchéil Signorevihachiamatoadesserecorresponsabili dellamissionedellasuaChiesa.Gioireperchéin questocamminononsietesoli:c’èilSignoreche viaccompagna,cisonoivostriVescoviesacerdoti che vi sostengono, ci sono le vostre comunità parrocchiali, le vostre comunità diocesane con cuicondividereilcammino.Nonsietesoli! Con questi tre atteggiamenti, rimanere in Gesù, andare ai confini e vivere la gioia dell’appartenenza cristiana, potrete portare avantilavostravocazione,edevitarelatentazione della “quiete”, che non ha niente a che fare con il rimanere in Gesù; evitare la tentazione della chiusura e quella dell’intimismo, tanto edulcorata,disgustosaperquantoèdolce,quella dell’intimismo…Esevoiandate,noncadretein questatentazione.Eancheevitarelatentazione della serietà formale. Con questo rimanere in Gesù,andareaiconfini,viverelagioiaevitando questetentazioni,eviteretediportareavantiuna vita più simile a statue da museo che a persone chiamatedaGesùavivereediffonderelagioia del Vangelo. Se voi volete ascoltare il consiglio del vostro Assistente generale – è tanto mite, perchéportaunnomemite,lui,èMansueto!–se voi volete prendere il suo consiglio, siate asinelli, mamaistatuedimuseo,perfavore,mai! Chiediamo al Signore, per ognuno di noi, occhi che sanno vedere oltre l’apparenza; orecchie che sanno ascoltare grida, sussurri e anche silenzi; mani che sanno sostenere, abbracciare, curare.Chiediamosoprattuttouncuoregrandee misericordioso,chedesiderailbeneelasalvezza di tutti. Vi accompagni nel cammino Maria Immacolata, e anche la mia Benedizione. E vi ringrazioperchésochepregateperme! Adesso vi invito a pregare la Madonna, che è nostra Madre, che ci accompagnerà in questo cammino. La Madonna sempre andava dietro a Gesù, fino alla fine, lo accompagnava. Preghiamola che ci accompagni sempre nel nostro cammino, questo cammino della gioia, questo cammino dell’uscire, questo cammino delrimanereconGesù. ASSOCIAZIONE LE PAROLE DI PAPA FRANCESCO DALL’UDIENZA ALL’AZIONE CATTOLICA ITALIANA DEL 3 MAGGIO 2014 unire quello di contribuire alla trasformazione dellasocietàperorientarlaalbene.Hopensato di consegnarvi tre verbi che possono costituire pertuttivoiunatracciadicammino. Il primo è: rimanere. Ma non rimanere chiusi, no.Rimanereinchesenso?RimanereconGesù, rimanere a godere della sua compagnia. Per essereannunciatorietestimonidiCristooccorre rimanere anzitutto vicini a Lui. È dall’incontro con Colui che è la nostra vita e la nostra gioia, chelanostratestimonianzaacquistaognigiorno nuovo significato e nuova forza. Rimanere in Gesù,rimanereconGesù. Secondoverbo:andare.Maiun’AzioneCattolica ferma,perfavore!Nonfermarsi:andare!Andare perlestradedellevostrecittàedeivostriPaesi,e annunciare che Dio è Padre e che Gesù Cristo ve lohafattoconoscere,eperquestolavostravita è cambiata: si può vivere da fratelli, portando dentro una speranza che non delude. Ci sia in voiildesideriodifarcorrerelaParoladiDiofino ai confini, rinnovando così il vostro impegno a incontrare l’uomo dovunque si trovi, lì dove soffre,lìdovespera,lìdoveamaecrede,lìdove sono i suoi sogni più profondi, le domande più vere,idesideridelsuocuore.LìviaspettaGesù. Questosignifica:andarefuori.Questosignifica: uscire,andareuscendo. E infine, gioire. Gioire ed esultare sempre nel 07 FIOCCHI ROSA E AZZURRI IN CASA AC ElenaPaioladiMarcoePaola I 1200 VOLTI DELL’AZIONE CATTOLICA ARomaleemozionisifannospaziotraicontenuti di Chiara Saccardi Vice Presidente diocesano per il Settore Giovani 08 #2|luglio2014 MATRIMONI IN VISTA le persone che incontriamo sono giovani e adulti provenienti dalle varie regioni d’Italia. Molti di loro non li conosciamo ma lo stesso sentiamo di condividere l’esperienza di far parte della grande famiglia dell’AC che in questo evento si presenta nellasuadimensionepiùampia,quellanazionale. Ma l’esperienza dell’assemblea nazionale non riguarda solamente la partecipazione attiva alla discussione del documento assembleare e la votazionedelnuovoconsiglionazionale.Oltrea questidueimportantimomentic’èdasottolineare anche l’organizzazione che ha permesso lo svolgimento, senza intoppi, di tutte le giornate. NoidiVerona,conmoltasoddisfazione,abbiamo avuto la possibilità di vivere questo aspetto attraversolapartecipazionediunnostrodelegato ad una delle commissioni: la commissione verificapoteri/elettorale.Breviparolesuicompiti di questa commissione: lo scopo era quello di far sì che tutti i delegati presenti a Roma venissero“accreditati”efossepossibileperloro la partecipazione al voto del consiglio nazionale e, una volta finito questo primo passaggio, la commissione in questione diventava una vera e propria commissione elettorale che seguiva tutte le operazioni di voto e di spoglio al fine di proclamare gli eletti al consiglio nazionale. Così,sisonoritrovateventipersoneprovenienti da altrettante diocesi italiane che, coadiuvate dall’equipe del centro nazionale di Azione Cattolica,hannotrascorsoinsiemeduegiornate molto intense. Due giorni che hanno permesso scambi di idee, di esperienze associative ma soprattuttoduegiorniincuilerelazionil’hanno fatta da padrone. Le persone conosciute e i momenti trascorsi assieme a gente di altre partid’Italia,hannoresolapresenzaaRomaun po’ più speciale e più intensa dal punto di vista dell’appartenenza ad una associazione che va benoltrelerealtàparrocchialiediocesane. Il desiderio di mettersi in relazione e conoscere gli altri, con le loro esperienze e con i loro problemièstatodavveroforteesièmanifestato principalmente nei momenti conviviali (pranzi, cene, pause ecc.). Questo ci ha permesso di conoscere altri giovani e adulti che svolgono diversi incarichi di responsabilità nelle loro diocesi di provenienza e di avere con loro uno scambio davvero costruttivo. In questo clima di convivialità e di gioia abbiamo creato nuove amicizie e intessuto relazioni che ci hanno permessodisentirciancorapiùincomunionecon lealtreassociazionidislocatesulterritorio. Ed è proprio a Roma, nell’ottica di costruire nuoverelazioni,chesononateleprimeiniziative di “gemellaggio” con altre realtà diocesane, più omenovicineaVerona.Lapiùimmediataeche ha avuto facile riscontro è stata con la diocesi di Vicenza, i cui responsabili Acr e vice presidente per il settore giovani sono stati invitati e hanno partecipato con molto entusiasmo al nostro Carrefour diocesano. Anche con altre diocesi abbiamo condiviso momenti importanti e di amicizia: Napoli, Forlì, Nola sono solo alcune dellemolteincontratesulnostrocammino. La partecipazione a questa XV Assemblea Nazionale è stata prima di tutto un intenso appuntamento per chi della diocesi di Verona ha potuto viverlo nei suoi vari aspetti e momenti. Sia per che l’ha vissuta per la prima volta, sia per chi era già qualche anno che partecipava è ancora vivo il ricordo nella mente e nel cuore dei giorni trascorsi insieme. L’augurio è che questo entusiasmo portato a casa da Roma sia il motore eilfulcrodituttoquellocheiprossimi3annidi vitaassociativaciriserveranno. ASSOCIAZIONE “P AriannaZanghidiGiuseppeeRoberta AlbertoMuraroeChiaraGiacomi(13settembre) Emanuele Lovato Vice Responsabile diocesano ACR ersone nuove in Cristo Gesù, corresponsabili della gioia di vivere”, questo è lo slogan più volte citato che haguidatolaXVAssembleaNazionaledell’Azione Cattolica, ed è proprio la gioia a fare da padrona nell’incontrosvoltosiaRomatrafineAprileel’inizio di Maggio. Un’esperienza ricca di significati e di emozioni a loro volta amplificate dalla numerosa presenzadegliassociati,provenientidatuttaItalia. Un po’ di numeri ci aiutano a capire le dimensioni di questoevento.Sonostatioltre1200ipartecipanti all’Assemblea, tra i quali 800 erano i delegati votanti, 297 gli uditori e circa 50 gli ospiti. Tra le regioni con più delegati troviamo al primo posto la Campania (76), al secondo la Puglia (74) e a seguireilTriveneto(70);unterzoposto,ilnostro, dicuiandareorgogliosi.Traquestiultimicisiamo anche noi, delegati diocesani per Verona; alcuni allaloroprimaesperienzaassembleare,altriinvece giàfortidiesperienzepassate.Giàilviaggioverso Romahaaiutatonoidelegatiadentrarenelclima assembleare, ci ha permesso di conoscerci un po’dipiùecrearequellagiustaconfidenzacheè servita per renderci, nel nostro piccolo, un gruppo benunitoeamalgamato. Giuntinellacapitalequellochecisièpresentato davanti è stata una macchina organizzativa imponente e ben strutturata. Al nostro arrivo veniamoaccoltieindirizzatineglialloggiegiàda questimomentiinizialicominciamoadentrarenel vivo dell’evento. Il clima che si respira è di vero fermento, complici sicuramente il rinnovo delle cariche nazionali e l’incontro con Papa Francesco previstoperil3maggio.Neicorridoi enellesale EmanueleGiacopuzzidiFrancescoeFrancesca 09 Se la conoscessi, la ricetta, non la direi di certo ingiro!!Intendoquelladeitortelli,ovviamente... Tra i miei tanti difetti c’è anche quello che non sono proprio un bravo cuoco. Anche per l’altra ricetta, però, devo darvi la stessa risposta. Ma per una ragione diversa: perché ogni luogo, ogni tempo, ogni contesto di relazioni umane deve essere abitato e costruito con un approccio specifico, senza cercare di applicare ricette preconfezionate. Per poter andare incontro alle attese, alle speranze e alle difficoltà delle persone occorre prendere le mosse da una lettura attenta, profonda, della realtà in cui si è chiamati a camminare. È questa, credo, una parte importante del nostro essere associazione che vive e serve la Chiesa locale, che si raccoglie attorno al proprio Vescovo, che si radica in uno specificoterritorio. di Matilde Tessari Commissione Comunicazione G entile Presidente, la verità è questa, l’ho cercata su wikipedia. Si, per preparare questa intervista ho cercato in rete informazioni, notizie, poi ho studiato il suo curriculum, lavorativo e associativo: wow! E quindi mi sono venute naturali alcune domande, per conoscerla un po’ di più, ma in modo diverso: Anzitutto: a che ora si alza il mattino e qual è la prima cosa che fa? Nella mia testa i filosofi si alzano molto presto per studiare, ma poi penso a Cartesio che soffriva il freddo del mattino… Non sono un tipo particolarmente mattiniero, di quellichesisveglianoprestissimoesonogiàarzilli. Fin dai tempi dell’università, sono più abituato a lavorarefinoatardi,cheadalzarmiall’alba.Mada allorasonopureabituatoallavitadelpendolare, che significa anche levatacce per non perdere il treno...Laprimacosa,alrisveglio,èil“buongiorno” amiamoglieFrancesca,poipreparolacolazione. Ha voglia di descriversi attraverso un’immagine, motivando la sua scelta? Domanda difficile. Scelgo Il bacio di Costantin Brâncuşi. Non credo servano molte parole di spiegazione. È una scultura che dice tutta la dolcezza e la forza dell’amore che ci fa essere una cosasolaconl’altrapersona. Quando guarda fuori dalla finestra, quale è la cosa più bella che vede? Quando guardo fuori dalla finestra di casa mia vedo, dall’altra parte della strada, una piccola cooperativa sociale, “La Bula”, in cui ragazzi e ragazze disabili imparano a lavorare il legno. È questa la cosa più bella non solo che vedo dalla mia finestra, ma che caratterizza ancora in modo forte la società italiana: la presenza di un tessuto solidale forte, generoso, capace di incredibile bellezza. Un tessuto che tiene, anche se a volte sembra subire qualche strappo, anche nella crisi, anche in una temperie culturale sempre più segnata da quella che Papa Francesco ha chiamato«laglobalizzazionedell’indifferenza». Qui in Azione Cattolica a Verona, ci piace tanto la parola Territorio, cosa porta all’Azione Cattolica Nazionale, del luogo in cui vive ed è cresciuto? Tante cose, ma sono anche molto contento di averne raccolte tante altre, in questi anni, attraverso la conoscenza fatta di amicizia, confronto, lavoro comune con persone provenienti da territori, esperienze, realtà ecclesialieculturalidiverse.Enonsoloitaliane. Lascambiosemprepiùfraternoesolidaleconle ACdialtriPaesiattraversoilFIACèdatempoun arricchimentomoltosignificativoperilcammino nazionale e per quello di tante associazioni diocesane,compresaquelladacuiprovengo.Da Parma e dall’Emilia, poi, mi porto senz’altro un po’diattitudineallostarebeneinsiemeallealtre persone,magariatavola.Miportoilfortesenso di solidarietà che caratterizza gli abitanti delle mie terre, ma anche la passionalità che deriva dall’abitudineaconfrontiveri,avolteancheforti, ma aperti e diretti tra modi diversi di pensare, vivere,sognare. Fin qui tutto facile, ora le chiedo una ricetta: in un momento storico in cui si cercano sicurezze, con la tendenza a chiudersi nelle associazioni o nelle parrocchie, cosa significa esserci e fare, a favore di tutti? E come fare? E ci dà anche la sua ricetta dei tortelli alle erbette? 10 #2|luglio2014 Alcune foto la ritraggono in montagna, zaino in spalla: è uno sportivo? Non considero la montagna uno sport. È una partedime.Unapassionechecondividoconmia moglie Francesca, con i familiari, con gli amici. La montagna per me è lo spazio in cui è più facile avvertire il senso dell’assoluto, percepire la piccolezza e la grandiosità dell’uomo (come recita il Salmo: Che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi, il figlio dell’uomo, perché te ne curi? Davvero l’hai fatto poco meno di un dio, di gloria e di onore lo hai coronato). La montagna è il luogodellafaticabella,chetidàsoddisfazione.È illuogodell’amiciziachenonhabisognodimolte parole. Che musica ascolta? E’ la stessa che canta sotto la doccia? La musica è un’altra mia grande passione (insieme alviaggiare,soprattuttoattraversol’Europa!).Mi piacedi tutto,dalla musica classicaeil jazz alla musica“ultra-leggera”deglianniOttanta.Sedevo scegliereefarequalchenome,direiPeterGabriel (e i Genesis), U2, David Bowie, Paul Weller (con lesuevarieformazioni).Sottoladoccia,adirla verità, non canto molto: però c’è una canzone che mi canto spesso: La leva calcistica della classe ’68,diFrancescoDeGregori. Lei sembra uno che legge molto, ci consiglia una lettura per questo tempo estivo? Non una cosa da spiaggia, tanto noi dell’Azione Cattolica di Verona in vacanza non ci andiamo. ASSOCIAZIONE MA MATTEO NON AVER PAURA DI SBAGLIARE UN CALCIO DI RIGORE La più bella avventura,didonPrimoMazzolari. 11 di Monica Responsabile ACR Cerea L a Festa della Pace è un appuntamento fisso per le vicarie della Diocesi che si organizzano e si incontrano per giocare, riflettere e fare festa assieme come una grande famiglia. L’evento che raggruppa ragazzi, giovanissimi, giovani e adulti, ha avuto luogo anchequest’annoindiversezonedelveronese. Abbiamoraccoltoalcunetestimonianzecheci descrivono l’esperienza e le emozioni vissute inquestiappuntamenti. splendeva caloroso sul nostro parco giochi “ACdivertiamo”.Hannodecisodivenireafarci compagnia le parrocchie di: Boschi Sant’Anna, Casette, Castagnaro, Legnago, Porto di Legnago,Roncoall’AdigeeTerranegra.Algrido di “originali si, ma insieme!” abbiamo seguito le vicende dei nostri personaggi Felix, Marco, Alice e Chiara che ci hanno introdotto nel tema della giornata. I nostri ragazzi sono poi partiti alla carica verso le attività e i giochi che li attendevano, divisi tra elementari e medie, Anche quest’anno la parrocchia di Cerea guidati sempre dai loro fidi educatori. Oltre ha deciso di “Ascoltare il proprio cuore ” e ai bambini, hanno partecipato con percorsi a per la seconda volta si è messa in gioco per loro dedicati i gvss (alcuni coraggiosi però si ospitare la festa della Pace, avvalendosi di sono messi in gioco come aiuto educatori) e gli un gruppo educatori super-energico!! Tutto adultichesonostatiseguitidaalcunimembri si è svolto il pomeriggio di sabato 15 Marzo del centro adulti. Il filo conduttore di questi in cui, grazie alle numerose preghiere, il sole tre percorsi è stato il tema delle regole, della collaborazione e della relazione. Infatti con i bambinieigvsssiècercatodifarcapirechele regole non sono dei limiti, ma ci permettono di giocareeviveremeglioechelacollaborazione permette di combattere l’individualismo e di donare i propri talenti e le proprie capacità per raggiungere un comune obiettivo. Gli adulti, invece, hanno approfondito queste tematiche apartiredallaloroesperienzaquotidianadella famiglia.Afineattivitàc’èstatoiltantoatteso momento della merenda, che ci ha permesso di ricaricare le batterie e la mente dopo una giornata ricca di emozioni, ma anche di creare un momento vivo e puro di relazione. E poi, però arriva anche il momento di ricaricare lo Spirito:ealloraandiamoinchiesa!Lamessaè stata guidata da Don Riccardo Feltre assistente 12 #2|luglio2014 giornataèstatodonatoaibambini,ragazzied educatori il segno della giornata, una pallina colorata con un grande smile, che non faccia mai dimenticare di dire “Shalom”, cioè “come stai” a chi incontriamo e di accoglierlo non solo fisicamente ma anche con il cuore e l’amore! DAY ONE, DAY TWO, DAY THREE: PROPOSTA FORMATIVA PER EDUCATORI ACR E GVSS di Centri diocesani ACR e Giovani Durantel’annoassociativo2013/2014dallacollaborazioneedallasinergiatraicentriACReGiovaniè natounpercorsoformativopensatoperchisiapprestavaasvolgereinparrocchiailservizioeducativo conragazzieadolescentisecondolostileel’itinerarioassociativo. Ilpercorsoèstatodistribuitonellaprimametàdell’anno,contreincontridiformazione,tredomeniche, nellequalil’equipediocesana,formatadaicentriedallecommissionideisettori,haaccompagnatogli educatorinellascopertaonell’approfondimentodivariaspettidiinteresseeducativo.Un’importante opportunità di formazione gratuita e di alto livello, in pieno stile associativo, nato dalla volontà di sostenerechisidonaaglialtridedicandosialdelicatocompitodelservizioeducativo,ilqualenonva improvvisatoerichiedepassione,gioiaepreparazione. L’iterèstatopropostoattraversoattivitàstrutturateconmoltepliciobiettivi. Laprimatappaavevacomefocusilprenderemaggiordimestichezzaconitestieglistrumentiche l’Azione Cattolica nazionale e diocesana mettono a disposizione, con un approfondimento sulle strutturedelleproposteformativeperisettorieleguide,soffermandosisuitinerari,fasieplanning. Nella seconda tappa gli educatori hanno potuto approfondire le dinamiche dello stile educativo nellarelazionetraeducatoriededucati,traeducatoriall’internodelgruppoeducatori,traisettori nellastrutturaassociativa.Inparticolarel’esperienzadell’equipeedialcuniespertisultemahanno permessounexcursustralediversecaratteristichedeglieducatiinrelazioneallefasidellalorocrescita: fanciullezza, pre-adolescenza e adolescenza. Gli educatori hanno potuto quindi confrontarsi sulle dinamichediungruppoeducatori,sullerelazionitralepersone,sullaprogrammazione,gliobiettivie gliatteggiamentichefannosìcheilgruppodiventiun’esperienzaformativaedicostruzionedirelazioni vereperglieducatoristessi. Un ulteriore approfondimento è stato fatto sulla “struttura associativa”: essendo l’Azione Cattolica un’associazione strutturata, sono tanti i ruoli, le competenze, le responsabilità, ed è importante che ciascuno svolga il proprio compito in comunione organica con gli altri, ben conscio di questa molteplicitàchenell’unitarietàèricchezzastraordinariaeparticolaredellanostraassociazione. L’ultimatappaèstatadedicataallaspiritualitàapartiredaunaS.Messadomenicale“prolungata”, durantelaqualesonostatimessiinlucealcunimomentisignificativi,caratterizzatidagesti,simbolie parole,inmanieradavalorizzareiltempocelebrativointesocometempoessenzialeperilcammino umanoecristianodiciascuneducatoreericonoscerlocometempofruttuoso(enontempoperso), per la buona riuscita di un progetto educativo (nello specifico di un progetto educativo di Azione Cattolica). Gli educatori hanno potuto poi confrontarsi su questi temi e sulle difficoltà che a volte si incontrano nel cercare di concretizzare nella propria vita la spiritualità cristiana. Il percorso si è concluso allora con la presentazione di un ulteriore strumento che può aiutare ad esercitare e pensare lapropriafede,educandosiallagioia,allepienezza,maancheallafedeltàealsacrificio:laregoladi vita. Tregiornatechesisonoaffiancateallevarieproposteeoccasionidiincontrounitarieedisettore, opportunitàprezioseperapprofondireilegamiassociativiededucativi,momentiincuiviverelafede prima di tutto come giovani di Azione Cattolica, per essere testimoni autentici e perciò educatori credentiecredibili. RAGAZZI “È PIÙ BELLO INSIEME: È UN DONO GRANDE L’ALTRA GENTE!” del settore ACR e giovani, che con le sue parole semplici ma significative ha saputo arrivare al cuore di ognuno. Un grande contributo in quest’occasione è stato dato anche dall’AC bandcheriesceadesseresempreunesempio di come talenti e personalità diverse, insieme, possano dare vita a meraviglie. A fine 13 di Luana Zandon Responsabile ACR di Boschi Sant’Anna “L’Azione Cattolica desidera essere come l’asino su cui Gesù compì il suo ingresso a Gerusalemme. Non siamo eccezionali, come i cavalli di razza, di solito non compariamo nei monumenti equestri, siamo anche un po’ grigi, ma tenaci, e soprattutto desideriamo con tutto il cuore portare il Signore dentro la città.” C on queste parole di saluto del cardinale Mansueto Bianchi, Assistente Ecclesiastico Generale dell’Ac, il 3 maggio presso l’aula Paolo VI si è aperta l’udienza di Papa Francesco conl’AzioneCattolicaItalianainseritanelcontesto dell’Assemblea Nazionale dal titolo: “Persone nuoveinCristoGesù,corresponsabilidellagioia di vivere”. Un’immagine insolita dell’Azione Cattolica, quella dell’asinello, che per la sua originalitàhafattosorridereancheilPapastesso. Durante il suo discorso, il Santo Padre ha ringraziato tutti coloro che a vario titolo hanno fattoinmodochequesta“bellarealtàdiChiesa” sidiffondesseecrescesseneglianniehainvitato l’AzioneCattolicaamettereafruttoilsuo“servizio creativo” per rendere le parrocchie sempre più “aperte”,“inuscita”,disponibiliadevangelizzare portandoalmondoilmessaggiodiGesù. Perconcretizzarequestoinvitoalla“missionarietà” PapaFrancescocihalasciatoanchetreverbiche possono indicarci la strada migliore da percorrere: RIMANERE,ANDARE,GIOIRE. RIMANEREsignificastareconGesùegoderedella suacompagnia.Amioparerequestosignificache nelle nostre associazioni parrocchiali e diocesane siamo chiamati a coltivare l’amicizia con Gesù, 14 #2|luglio2014 aumentando e vivendo pienamente le occasioni di incontro con Lui nella preghiera, nella Messa e nel servizio agli altri. Solo se coltiviamo la nostra relazione con Gesù e la Sua conoscenza potremmo essere davvero testimoni credibili e servizioevivendoeincarnandolaParoladiDio. Infine GIOIRE significa vivere con entusiasmo il nostro servizio e “cantare la fede”. Come membridiAC,mapiùingeneralecomecristiani, dovremmo far vedere a tutti la bellezza del nostro credo, la gioia della fede che deriva da unincontroprofondoconDioeconlepersone. Una gioia che nasce dal non sentirsi mai soli nonostanteledifficoltàchesipossonoincontrare nelcammino. Riflettendosuquesteparoleritengochedavvero non dobbiamo dimenticare, quindi, di essere persone nuove, corresponsabili della gioia del vivere.Personegioioseesempreinmovimento, che impediscono alle nostre parrocchie di diventare stanche e chiuse. Persone pronte, insomma, ad accogliere con entusiasmo il nuovo invito del nostro Pontefice: “Siate asinelli, ma maistatuedamuseo!”. DUE GIORNI DI SPIRITUALITÀ PER RAGAZZI DI 3ª MEDIA Un cammino di spiritualità per ragazzi che stanno crescendo... L’appuntamento delle due giorni per i ragazzi di terza media nasce dalla collaborazionetraAzioneCattolicaRagazzi e Centro Pastorale Ragazzi della diocesi di Verona. Ragazzi e ragazze che si trovano in un anno dipassaggio,unannodiscelteimportanti, unannofondamentaleperillorofuturo.I loro sogni e le loro speranze non devono andareperduti. Chi è per loro Gesù? C’entra Gesù nella loro vita? Perché Gesù è importante per dei ragazzi di terza media? Sono alcune domande di provocazione che faranno emergerequantoallaloroetàèimportante scoprire che Gesù fa parte della vita di ciascuno, che Gesù ci indica la via da seguire. Duegliappuntamentidasegnareinagenda: - 15 > 16 novembre 2014 - 28 febbraio > 01 marzo 2015 RAGAZZI SIATE ASINELLI , MA MAI STATUE DA MUSEO! gioiosi della Sua Parola. Se dobbiamo essere “persone nuove”, dobbiamo fare in modo che questo cambiamento sia il frutto anche di un incontroprofondoconDiocheinevitabilmente cistravolgeecirendemigliori.Dobbiamoessere persone che vanno controcorrente portando avanti e vivendo in prima persona la logica rivoluzionaria di Gesù che ancora ci chiama al rispetto,alservizioeall’amore. ANDARE significa invece incontrare l’altro lì dove egli stesso soffre, spera e ama. Significa avvicinarsi ai membri delle nostre comunità parrocchiali ma anche uscire dai confini della parrocchia per portare a tutti la speranza e la novitàdelVangelo.Concretamenteiocredoche comeAzioneCattolicadovremmoaumentaree coltivareleoccasionidiincontroconlepersone e farci promotori di una Chiesa missionaria che sacapirelesofferenze,isognielesperanzedelle persone e che agisce realmente mettendosi a 15 Un campo creato dai giovani per i giovani di Centro Diocesano Giovani C osa succede se si mettono assieme 11 giovani della diocesi di Verona, l’assistente di AzioneCattolicaperilsettoreGiovanieAcr,3 macchine,valigieegenerialimentari? La risposta più ovvia e scontata, e anche quella giusta,è:siparte! Equest’anno,duranteilfinesettimanadelponte del 25 Aprile, il Centro Giovani ha scelto come metaRiccione. Si, proprio Riccione, al mare, perché l’idea era quella di intrecciare momenti di formazione e spiritualitàmaanchemomentipiùludiciedisvago conqualchecapatinasullaspiaggiaeungirettotra inegozidelcentro. AlnostroarrivoaRiccionesubitoabbiamoiniziato 16 #2|luglio2014 ad ambientarci nel luogo che ci ospitava e fin dai primi momenti insieme l’aria che si respirava all’interno del gruppo era quella di una grande volontà di stare insieme e condividere momenti bellieforti. Ilsecondogiornodipermanenza,dopolaS.Messa celebrata in parrocchia, siamo partiti alla volta di Rimini dove abbiamo avuto l’opportunità di approfondirelastoriadelBeatoAlbertoMarvelli, giovane riminese vissuto nella prima metà del 1900 edasempreimpegnatonellefiledell’ACdiRimini. Durantequestagiornatasiamostatiaccompagnati e aiutati dall’equipe diocesana giovani dell’AC di Rimini. Con loro, oltre ai momenti più formativi e spirituali, come la visita all’Archivio Marvelli, la voglionomeditaresullorocamminodivita.Una testimonianzariccaeintensadisignificati. La proposta di questo campo giovani era nata dalla necessità, come Centro Giovani, di creare un gruppo che dal punto di vista relazionale fosse ben amalgamato ma soprattutto per ritagliarci unmomentodiformazione.Inoltrel’averpotuto condividere con i giovani di Rimini e di Siena questabellissimaesperienzahasicuramentereso più speciali questi giorni. Il confronto con altre realtà diocesane è qualcosa che arricchisce da entrambeleparti,l’occasionedicondivisionedi momentiformativieludicièunbellissimoricordo che ci siamo portati a casa dopo le giornate trascorseinsieme. Perilprossimoannoassociativoancoranonsisa la meta del campo giovani ma sicuramente sarà un’altraesperienzasignificativaedaricordare. FLASH UP! IL DIARIO Caro giovanissimo, lo so che ti stai godendoapienol’estate,matraqualche mese si torna a scuola… Non voglio metterti di cattivo umore, ma suggerirti un compagno di banco speciale: Flash Up!,ilnuovissimodiarioeditodall’Ave. Canzoni,film,libri,immaginietantialtri spunti giorno dopo giorno, mese dopo mese ti accompagneranno a misurarti con i desideri e i progetti più ambiziosi, a vivere relazioni di fiducia e amicizia o ad affrontare momenti di delusione e solitudine che possono sembrare insuperabili,asperimentarelanascitadi un nuovo amore e a confrontarti con la sessualità. Vorrei anche presentarti due “amici” divertenti, Tommy e Meggy, i personaggi dei fumetti che conoscerai solo su Flash Up!, per imparare con loro a districarti tratanteemozionieacrescere. E allora? Sei pronto ad emozionarti per unannointero? Puoi trovare Flash Up! Presso i punti vendita Feltrinelli, in Segreteria AC, presso Casa San Giovanni in Loffa durante i campi estivi oppure ordinandolo direttamente on-line scrivendo a [email protected] GIOVANI FROM VERONA TO RICCIONE messa in ricordo del Beato, e la preghiera per i giovani alla tomba, c’è stata l’opportunità di condivisione di un momento conviviale che, con nostro piacere e sorpresa, ha visto anche il coinvolgimento di un gruppo di giovani di Azione Cattolica provenienti da Siena, anche loro a Rimini per trascorrere delle giornate di formazione.L’incontrosiètrasformatosubitoin amicizia: assieme al gruppo abbiamo condiviso unaseratadifesta,offrendoospitalitàperlacena presso i nostri alloggi e trascorrendo poi la serata incentroaRiccione. Un altro momento importante è stato vissuto il sabatomattinapressoilPuntoGiovanidiRiccione. Si tratta di una casa gestita da alcuni giovani della provincia, che si mettono a disposizione per creare convivenze per gruppi di ragazzi provenientidascuolesuperioriopergiovaniche 17 COME SI PERDONA DAVVERO di Matilde Merlin Educatrice Giovanissimi Parrocchia di Santa Lucia Extra 18 #2|luglio2014 incuiprovaamettersiincamminodietroGesù. L’attivitàsièconclusaconiragazzichescrivevano il nome di una persona che volevano perdonare su un foglietto e lo portavano all’offertorio in unascatola.Qualemodomigliorediconcludere l’attività che offrire a Dio tutta la nostra buona volontà e chiederGli di insegarci come si perdona davvero? IL LAVORO: LUOGO ABITUALE DELL’INCONTRO CON DIO Q di Eleonora Rocchi Vice Presidente diocesana Settore Giovani “Mipiaceillavoro:possostaresedutoavederelavorareperoreintere...” “Illavoroècosabuona:nonessereegoista,lascialoaglialtri!” “Voiadelaorarsaltamedosso,efamelaorarmancocheposso”. chemiimpediscediuscirne.Nonperdonareèuna prigione, che ci àncora per sempre al momento in cuituttoèfinito,perchèperquantodiciamoanoi stessichenonciimporta,laschienadiquelloacui abbiamo voltato le spalle è sempredietro di noi. Ancheseabbiamoeliminatol’altrodalnostrocuore il suo posto vuoto grida un assenza, una solitudine, un dolore. È un pungolo che non ci da pace. Ma Gesù non ci lascia mai soli. Non ci permette di sprecare la nostra vita rinchiusi nell’orgoglio. Ci mostra una via di libertà e di vita: il perdono. A questo punto abbiamo fatto alzare i ragazzi, li abbiamo fatti girare e abbiamo chiesto loro di abbacciarsi e di fare questo in modo autentico, senza banalizzarlo o farlo in modo superficiale. Alcunideglieducatoritemevanoilpeggiodaquesto momento. E invece non è volata una mosca. Ho Cenesonotantidimodididiresimili,chissàquantevolteanchenoiliabbiamousati! Ineffettiperò,inquestoperiodo,sembranosolofrasidicattivogusto,considerandoladifficoltàdel trovareunpostodilavoro.Già,c’èpocodascherzaresuquestotemainuntempodirecessione economicadovemilioni,sepensiamosoloall’Europa,sonoidisoccupati.Èunaprioritàassolutaoggi crearelecondizioniincuituttiabbianounlavoro.Chefareperpromuovereun’efficacepoliticadel lavoro?Machecos’èillavoro?Unaduranecessitàpersopravvivere,direbbequalcuno;undiritto, senz’altro;undovere...Èdavveroperòsoloquesto?Certo,oggispessoillavoro,incertecondizioni, puòesserequalcosadiveramentefrustrante,ailimitidell’angoscia,tuttomenochegratificante. Nellanostrasocietàmoltinonaspettanocheilweek-endeleferieper“viveredavvero”. Eppurestascritto:“IlSignoreDiopresel’uomoeloposenelgiardinodiEden,perchélocoltivasse elocustodisse”(Genesi2,15). Emerge chiaramente da questa frase, e da molti altri passi della Bibbia, come l’uomo, creato a immagine di Dio, mediante il suo lavoro partecipi all’opera del Creatore, a misura delle proprie possibilità,einqualchemodocontinuiasvilupparlaeacompletarla,avanzandosemprepiùnella scoperta delle risorse e dei valori racchiusi in tutto quanto il creato. In altre parole l’uomo, con la propria laboriosità, rende più bello il creato, quel creato già pre-ordinato dal Padre, facendo diventareillavorooccasionedicontemplazioneepreghiera:illavoro,quandocompielavolontà creatrice,possiedelaforzadiunirel’uomoaDio. Allora ci chiediamo: il lavoro che svolgiamo è strettamente legato alla nostra professione di fede?Già,perchélanostrafedeimplicachetuttalanostravitasiaunatto“religioso”:inquesta prospettivasoltantoscopriremolavitaautentica,quellacheDioavevaintesoperlacreaturaumana findall’inizio.Nonsonocoerentiqueicristianicheritengonodiaverassoltoidoveririchiestidalla fede con la sola partecipazione alla Messa domenicale, con una vita sacramentale incostante, conqualcheoradivolontariatooconl’eserciziodisolealcunevirtù:ècristianesimopart-time,a mezzoservizio.Cristononentranelleoccupazionidiquestepersone:èrimasto,comeilcappelloo ilsoprabito,all’attaccapannidell’ufficio.AnchenellavoroinveceCristopuòentrare,deveentrare. Sarebbe un errore pensare che ci sia opposizione tra lavoro e vita cristiana, tra lavoro e vita di preghiera.Illavoroèperuncristiano,illuogoabitualedell’incontroconDio. Possiamointendereillavorocomelapreghieradelcorpo.Preghieraindispensabileperchél’uomo devemetteretuttoséstessoalserviziodiDio:animaecorpo.Domandiamociallora,inqualemodo intendiamoillavoroeinqualeprospettivalosvolgiamo?Ilnostroatteggiamentodifondoècoerente conlanostraprofessionedifede? GIOVANI uest’anno il tema per il carrefour gvss e 17enni è stato il perdono, e non è di certo stato un tema facile. Per primi noi educatori nel preparare le attività ci siamo chiesti, almeno nel nostro intimo, cosa fosse per noiilperdono.Ecisiamoresicontosubitocheè qualcosa da provare sulla propria pelle, un dono cheabbiamoricevuto,nonpuòvenirequalcunoa raccontartelo. Discutendo insime è anche uscita una domanda: << ma si può parlare del perdono in una mattinata?>>. Beh, nella misura in cui noi educatorinonabbiamoilcompitodidarerisposte, maaiutareafaredomande,direidisi.Guardando negli occhi dei nostri ragazzi, e non solo, leggiamo unbisognograndissimodiperdono.L’adolescenza è il periodo in cui si cresce, si diventa grandi, e che cos’è il diventar grandi se non l’assumersi la responsabilità delle proprie scelte?! E scegliere vuol dire inevitabilmente sbagliare. È solo che la tendenzaèquelladinonesseremoltoindulgenti conglierrorideglialtri.Difronteallaferitachel’altro mihainflittorimangospiazzato.Mifidavo,nonme l’aspettavo, che fare? Allontanare. Allontanare il doloreelasuafonte,contuttoquellochecomporta. Questoèilmotivopercui,dopoaverfattopensare airagazziaqualcunochenonhannoperdonatoe alperchènonperdonano,liabbiamofattidividere acoppieesedere,schienacontroschiena,agambe e braccia incrociate. Bisogna immaginare questo salone, con i ragazzi sparpagliati, i cartoni alle finestrepercreareunpo’diatmosfera,unsilenzio quasiassouto.Uneducatorecheguidairagazzia rievocaredentrodiloroisentimenticheprovano quando non perdonano: la rabbia, la tristezza, il negare l’esistenza dell’altro, il chiuderlo fuori dal nostro cuore. Il costruire un muro oltre il quale nessunopuòpassare,perchèabbiamopaurache cipossaferire;machediventaancheunagabbia visto ragazzi abbandonarsi completamente alle bracciadeglialtri,ealtriche,purnell’imbarazzo di restare in una situazione così intima a lungo, si sono impegnati. Anche da fuori è stato un momento emozionante, quasi commovente. Ha sempreunchedispeciale,dimiracolosol’attimo in cui un ragazzo decide di dare una seconda possibilitàalmondochelocirconda,ilmomento 19 FARE AZIONE CATTOLICA: LA CURA DELLE RELAZIONI Q ualche sera fa, impegnato negli annuali incontri zonali, momento di incontro e confronto tra le varie associazioni parrocchiali, un Presidente, al culmine di una vivace e impegnata discussione, mi ha chiesto a bruciapelo:“manoioggi,chisiamo?”. Lìperlìladomandamihainquietato,vuoiperché formulata da un Presidente parrocchiale e non da unapersonaqualsiasiestraneaallavitaassociativa, vuoiperchéhointuitochenonbastavadareuna risposta qualsiasi perché nell’interrogativo era sottointesa una questione di più ampia portata, 20 #2|luglio2014 che implica la rilettura della vicenda associativa dell’AC alla luce del periodo storico che stiamo attraversando. Abbozzata qualche frase per non lasciare in sospeso l’interlocutore, mi sono ripropostoditornaresull’argomentoconqualche riflessionepiùarticolata. Elofaccioora,utilizzandoquestospazio,scegliendo tra i tanti aspetti che potrei approfondire, legati alla pastorale, alla storia associativa, alla scelta religiosa ed educativa quello che forse richiede un approccio diverso e più spontaneo, ovvero la curadellerelazioni. Per introdurre l’argomento mi viene in aiuto lo Statuto quando ci definisce come laici che si impegnano “liberamente, in forma comunitaria e organica” per realizzare il fine generale apostolico della Chiesa (art. 1). Il nostro impegno comprende “l’evangelizzazione, la santificazione degli uomini, la formazione cristianadellelorocoscienze”(art.2).Perfarlo vogliamo “realizzare nella vita associativa un segnodell’unitàdellaChiesainCristo…inmodo dafavorirelacomunionefraisociecontuttii membridelPopolodiDio”(art.4). Mi sembra evidente come emerga in maniera prepotente il tema della “cura delle relazioni” come elemento fondamentale per animare la vitaassociativaelavitadellaChiesa,nellaloro dimensioneparrocchialeediocesana. I rapporti interpersonali diventano la trama attraverso cui si realizza il nostro essere e fare associazione.Equandoriusciamoadestendere oltre l’AC questi rapporti, allora realizziamo il nostro progetto di evangelizzazione, santificazioneeformazionecristiana,costruendo quellaChiesa“compagnadiviaggio,estroversae solidale”descrittanellibrodelSinododiocesano veronese. Quando invece l’AC e la Chiesa diventano poco più di un luogo di azione pastorale in cui ciò che contaèprodurreriunioni,incontrieiniziative,e in cui la presenza è dettata principalmente dal senso del dovere, allora si scade nella stanchezza e nella freddezza e ci si consuma in azioni prive dientusiasmoedefficacia. Per quanto riguarda l’AC, tutto quanto sopra descritto è nelle mani dei responsabili, dal Presidente nazionale al più recente acquisto del gruppo educatori: tutti siamo chiamati a costruire un’associazione che traduca le parole dello Statuto nel nostro patrimonio più grande e prezioso:iltessutodellerelazionitralepersone. “Curare le relazioni” significa sostanzialmente declinare tre parole, anzi tre atteggiamenti: disponibilità,attenzioneesemplicità. Disponibilità a camminare a fianco dei nostri fratelli, cercando di donare tutto ciò che possiamo senza nulla pretendere, in modo gioioso,perdareunvoltocredibileesensibileal nostroservizio. Attenzione agli altri, che non è solo spicciola osservazione, ma imparare ad accogliere le speranzeeleinquietudinidellepersone. E infine semplicità, a cui quotidianamente ci richiama Papa Francesco, che delle tre è la più importante: è l’accostarsi agli altri con umiltà, consapevoli che ogni persona va innanzitutto accoltaperquellocheèechepuòdare,trovando ilcoraggiodiporsiaccantosenzaimporrenulla. Forse la domanda iniziale sarà rimasta senza la risposta che l’interlocutore cercava, però l’occasioneperribadireunconcettoassociativo cosìimportantenonpotevaesserepersa. C’è da parte mia la consapevolezza del rischio di eccessiva astrattezza, ma proviamo per un attimo a socchiudere gli occhi e a pensare ad una associazione, anzi ad una Chiesa in cui le persone siano disponibili, gioiose, attente e semplici. Può non essere solo un sogno, basta volerlo! ADULTI di Claudio Bolcato Presidente diocesano 21 di Roberto Marrella Consigliere diocesano D iciamolo subito: la democrazia è una bandieradellanostraassociazione! Nesiamogiustamentefieri. Senzaattenderelequoterosa,lerappresentanze maschileefemminilesonoequilibratedasempre. A Verona, a dire il vero, manca ancora una Presidente Diocesana ma nulla ostacola il suo avvento. I rinnovi delle cariche ogni tre anni ed il limite di duemandatiperlecarichediocesanegarantiscono il ricambio. I meccanismi elettivi prevedono esclusivamentecaricheelettiveedildirittodivoto èpertuttigliassociati. Vero, ma questa è la scorza, propongo invece di rifletteresullapolpa. L’ACèdemocraticaoppureadottaunmeccanismo elettivodemocratico.Siamocerticheidueaspetti convivano? Democrazia significa, senza far troppo gli eruditi, governo del popolo. Chiediamoci allora: in AC governailpopolo? Governarenonèsoloeleggere. Per governare bisogna conoscere ciò che si deve governare e bisogna essere interessati, coinvolti, impegnatiafarlo.Soloquestaèdemocrazia. Il voto, pur con la qualifica di “democratico”, senza questo retroterra è delega, alibi, scarico di responsabilità. La misura della democraticità della nostra associazionenonèquindil’adozioneedilrispetto puntualedelregolamentoelettivomaladiffusione del coinvolgimento partecipe ed interessato delle persone di AC alla vita dell’associazione ma anche dellaChiesaedellasocietà. Proviamoafarcitredomandetre. 1) Quante persone di AC sono a conoscenza degli argomenti che l’associazione locale, diocesana, nazionalestaaffrontando? 3) Quante persone sono coinvolte nella realizzazionedelleazionicondivise?(NotaBene: non sempre l’impegno richiede tempo per fare attività“addizionali”.Cambiareilnostromododi vivere o le argomentazioni da adottare significa cambiare il mondo senza aggiungere alcuna attivitànédispendioditempo). Una domanda conclusiva per i responsabili (sia per quelli eletti che per quelli che anche senza cariche si sentono e sono tali): come attivare l’”essere democratico” delle nostre persone ed associazioni? In conclusione, immaginate quale contributo sociale potremo dare all’Italia di oggi sviluppando questa “attitudine” nelle nostre persone ed associazioni! Ho contato sette punti interrogativi, vi lascio perciòadarvi(edarci)setterisposte. Buonipensieri. 5-19 OTTOBRE 2014: SINODO STRAORDINARIO SULLA FAMIGLIA di Commissione Comunicazione «Famigliadiventaciòchesei»:questoèilmandatocheGiovanniPaoloII,nellaFamiliarisConsortio, ha consegnato ad ogni famiglia. Un mandato che chiede verifica continua, consapevolezza e corresponsabilitàversol’esistentee,nellostessotempo,rinnovamentoeprogettazionedelfuturo. Valorizzareilpresenteprestandoattenzioneall’evoluzionedellastoria,èlostileattraversoilquale l’AzioneCattolica,nazionaleediocesana,intendeesprimerelasuacostanteattenzioneversolarealtà delmatrimonioedellafamiglia. Oggi più che mai, con la rinnovata attenzione posta dai nostri Vescovi sulla questione educativa, sentiamo la responsabilità di farci carico della famiglia in ogni sua dimensione. Questa attenzione crescentepotràsolofardelbeneallaChiesaeallasocietà,eloabbiamovolutorimarcarenegliultimi annienellastesuradelleLineeTriennali2014/2017dedicandounaparticolareattenzioneaquesto obiettivo. ViinvitiamopertantoaseguireconlamassimaattenzioneilSinodostraordinariochesiterràdal5al 19ottobre2014sultema“Lesfidepastoralisullafamiglianelcontestodell’evangelizzazione”,preludio alSinodogeneraledel2015. Unpercorsooriginalechevedràcoinvolteeinterpellatetuttelecomponentiecclesialienonsolo,una sceltacheconlesuesfideinediteelegrandirisorsecicoinvolgedirettamenteechecidarànuova energiaenuovisentieridapercorrere. ADULTI L’AC E’ DEMOCRATICA. SIAMO SICURI? degli argomenti stessi? (Nota Bene: partecipare ad un incontro NON significa automaticamente dareuncontributo.Lapresenzaèimportantema èilcontributoquellocheconta). 2) Quante persone danno un contributo alla discussione su questi argomenti, ed alla scelta 22 #2|luglio2014 23