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Eccoci, Mamma!

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Eccoci, Mamma!
Gennaio
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Ec
2013
N° 58
Radio Mater • C.F. 91006500135 • C. Post. n. 1 - 22030 Longone al Segrino (CO) • Tel. 031.646000 - Segr. 031.645214 • Fax 031.611139 •
Capp. e fax 031.611608 • Capp. preghiera 031.3355586 • www.radiomater.org • e-mail: [email protected]
Poste It. Spa Sped. in A.P. DL 353/2003 (conv. I.27/2/04 n.46) art.1, comma 2, LO/CO • € 0,50
Registro stampa tribunale di como n. 1/96 dell’8/1/1996 • Lett. in famiglia “Pro Manoscritto” di Radio Mater Arcellasco d’Erba (CO) • A. 2005 • Dir. Resp. Enrico Viganò
“Radio Mater:
Una famiglia che prega”
Miei cari,
desidero, innanzitutto, nella gioia di Dio,
abbracciare tutti e ciascuno di voi. Auguri,
carissimi, GESU’ E’ NATO e Maria e Giuseppe
ci supplicano di lasciarci avvicinare e
immergere in questo sacramento d’AMORE.
E per vivere questo mistero, sin dall’11
febbraio 1994, la Madonna ha voluto richiamare, attraverso la preghiera, tutta la
famiglia di Radio Mater ad accogliere ed
accrescere la propria fede per credere che
DIO C’E’, ESISTE, CI AMA, E’ CON NOI,
PER NOI, IN NOI.
Con Maria, glorifichiamo la Santissima
Trinità e gioiamo di appartenere alla Santa
Madre Chiesa.
E’ vero, stiamo vivendo un periodo molto
difficile e pericoloso. Ma:
•L’Avvento, che ci ha fatto rivivere la
lunga attesa del popolo di Israele,
•il Santo Natale, la festa più cara al cuore,
perchè il Padre divino “ha tanto amato il
mondo da darci il Suo Figlio unigenito”.
•L’Epifania, ...manifesti anche noi, come
ai Re Magi, l’incontro con il Salvatore.
Coraggio, cara famiglia di Radio Mater,
riprendiamo fiduciosi il cammino, uniti più
che mai nella preghiera, lasciamo che Gesù
possa rinnovare il nostro cuore, la nostra vita.
Solo così, aiutati dalla Mamma, in un
continuo divenire ad accogliere e donare Dio,
le difficoltà quotidiane, le preoccupazioni, le
tensioni familiari e sociali saranno assorbite
dalla fede e attraversate con la forza e la
luce della Carità. Il Santo Padre Benedetto
XVI ci invita, in questo anno della fede
a “riscoprire” che le promesse di Dio si
sono realizzate!!
Con Maria, chiediamo la grazia di comprendere il vero senso del peccato originale, per
accogliere la gioia del perdono e della salvezza
ed elevare, attraverso il Suo Cuore Immacolato,
anche il nostro SI, il nostro Eccoci!
Carissimi, torniamo a desiderare Dio nella
nostra vita, lasciamolo regnare nei nostri cuori,
nelle nostre famiglie, nella nostra società.
Diveniamo suoi collaboratori!
Solo così torneremo ad amare, le nostre
famiglie saranno santificate e benedette,
riscopriremo la vera solidarietà perchè i nostri
occhi sapranno vedere ogni persona come
figlio di Dio, amato da Dio e in Lui non avremo
altro desiderio che vivere “Amandoci come
Lui ci ama!”
Anche oggi gli angeli cantano: “Gloria a
Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli
uomini di buona volontà!”
Si, la grazia dell’ Emmanuele ci sospinge a
cooperare per costruire la città di Dio e dell’ uomo,
nella pace.
Coraggio, miei cari, i sacrifici, le sofferenze, le
rinunce, offriamoli nella preghiera e viviamoli
nella carità, non permetteremo così al seme
dell’odio, dell’indifferenza, del razzismo, della
ingiustizia, della divisione di trionfare sull’amore.
‘‘Radio Mater: Una famiglia che prega’’
Entriamo, con la forza della fede, nel cuore
di ogni situazione e accogliamo e portiamo la
speranza, la gioia, il dialogo per camminare
insieme verso la pienezza della pace e dell’amore.
Sì, Mamma, Regina della pace, intercedi
perchè lo Spirito Santo susciti in ciascuno
desideri di pace, di giustizia , di verità; torni il
sorriso della fede nei cuori di tutti i bambini,
nei nostri cuori, nelle nostre famiglie e in questo
mondo così ferito.
Un
piccolo
Ogni giorno anch’io ringrazio il Signore per
il dono di questa nostra famiglia, presento le
vostre intenzioni all’altare e, nella preghiera,
supplico la Mamma di aiutarci a continuare la
ricerca del luogo, in cui edificare la “Casa di
Maria”, sicuro che anche ciascuno di voi sarà
“la mano della Provvidenza.”
Grazie, miei cari e... AVANTI!
Vi benedico.
segreto
don Mario
tra
noi
Carissimi, questo è uno spazio che la Comunità di Maria
ha desiderato riservare per poter fare una “sorpresa” a don Mario...
Sapete che il 28 giugno don Mario vivrà la gioia del
60° di Ordinazione Sacerdotale?
Ebbene, abbiamo bisogno di Voi! Vogliamo regalare a lui le Vostre testimonianze!
Mandate un vostro scritto e, in semplicità, raccontate anche voi:
• quando e come lo avete “ conosciuto” attraverso le radio
da lui fondate, Radio Maria – Radio Mater;
• come e dove avete vissuto un incontro personale con lui,
durante le feste annuali o in Cappellina;
• soprattutto, come ci ha fatto innamorare di Gesù e di
Maria, sentendoci poi sorretti e amati in questo nostro
essere “Famiglia che vive insieme la gioia della fede”.
Mandate le Vostre lettere a Radio Mater
Casella Postale n.1 – 22030 Longone al Segrino (Co)
Oppure mandate email a: [email protected]
2
Pubblichiamo un articolo inviato a Radio Mater da Madre Anna Maria
Cànopi, fondatrice e badessa del Monastero Mater Ecclesiae nell’isola
di San Giulio, sul lago d’Orta (Novara). Madre Cànopi è autrice di molti
libri sulla spiritualità monastica e spiritualità cristiana. Ha collaborato
all’edizione della Bibbia della CEI, al catechismo della chiesa cattolica
e alle edizioni dei nuovi messali e lezionari. Ha preparato il testo della
Via Crucis di Giovanni Paolo II al Colosseo nel 1993.
Madre Anna
Maria Cànopi
Questo contributo ci è stato spedito nelle settimane scorse dalla
Badessa per la rubrica “I giovani per i giovani”, condotta da Anna
Becattini e Massimo Lucchesi
I mass media, strumenti per ricercare
il senso della vita
Nell’ultimo messaggio per la Giornata delle
Comunicazioni sociali, il Santo Padre ha messo
in evidenza come la “dinamica” dei mezzi
di comunicazione sociale sia quella della
“domanda-risposta”. Chi si accosta ai mezzi
di comunicazione sociale lo fa spinto da un
desiderio, lo fa perché “cerca” qualcosa. È,
sostanzialmente, la dinamica della “ricerca
religiosa”, della “ricerca del senso della
vita” che è presente in ogni persona, ma si
manifesta in maniera particolare nel tempo
dell’adolescenza e della giovinezza.
«I motori di ricerca e le reti sociali – dice
letteralmente il papa – sono il punto di
partenza della comunicazione per molte
persone che cercano consigli, suggerimenti,
informazioni, risposte».
Ma aggiunge subito che «spesso l’uomo
contemporaneo è bombardato da risposte a
quesiti che egli non si è mai posto e a bisogni
che non avverte». Il suo discorso prosegue poi –
in riferimento al tema principale del Messaggio
– sottolineando l’importanza di riscoprire il
valore del silenzio e il giusto equilibrio tra
parola e silenzio. Egli mette, dunque, in guardia
da una sorta di “svalutazione” dei messaggi,
da un “consumismo spirituale” che moltiplica i
bisogni, suscita desideri mondani e distruttivi,
addormenta la coscienza inebriandola di
banalità, soffocando così quella sete di
assoluto che è propria dell’uomo. Si tratta,
dunque, di saper allontanare, evitare tutto
quello che distoglie da ciò che è veramente
importante, per lasciar emergere in sé le
domande vere e per trovare tracce di possibili
risposte. Significativo a tal proposito è il brano
evangelico dell’incontro di Gesù con la donna
samaritana presso il pozzo di Sicar. Gesù è
in viaggio; stanco e assetato siede presso
un pozzo. Intanto una donna samaritana
arriva, come tutti i giorni, ad attingere acqua.
Rivolgendosi a lei, Gesù le chiede da bere. A
tale richiesta la samaritana – appartenente
cioè a una popolazione considerata eretica ai
giudei – è colta da uno stupore così grande
da rimanere sconcertata, al punto che, invece
di compiere quel normalissimo gesto di
carità che è il porgere un bicchiere d’acqua
all’assetato, comincia a porre domande al
pellegrino, rivelando così che la vera povera,
bisognosa di acqua vitale, è proprio lei.
E Gesù, entrando nel dialogo serrato che
ella va intessendo, la conduce gradualmente
ad aprirsi alla grazia e alla fede, e persino
ad attirare altri a lui. Commentando questo
passo evangelico il beato Giovanni Paolo II ha
parlato della sete di Gesù: «Dammi da bere!
La naturale sete provocata dalla calda ora del
giorno è il segno rivelativo di un’altra sete
spirituale, che investe la sua divina persona:
Gesù ha sete di anime, cerca la fede e l’amore
degli uomini. Il dialogo rimanda ad un’altra
espressione che troviamo sulle labbra riarse
di Gesù nell’ora suprema della croce: Ho sete
(Gv 19,28). Ecco il significato profondo della
sete di Gesù: Egli ha sete del dono del nostro
amore». E conclude affermando che «nella
società attuale, molto spesso caratterizzata
da una attività frenetica secondo la logica
della produzione e del consumo, è necessario
ribadire il primato dello spirito» (Omelie, 22
marzo 1980).
Mezzi di comunicazione sociale e primato
dello spirito
L’incontro di Gesù con la donna samaritana
avviene presso un pozzo in una zona deserta,
Vista aerea del monastero Mater Ecclesiae
3
I mass media, strumenti per ricercare il senso della vita
Volti e risvolti educativi per i giovani.
I mass media, strumenti per ricercare il senso della vita
Monastero Mater Ecclesiae, isola San Giulio, lago d’Orta (Novara)
fuori della città; in tale contesto ha luogo quel
dialogo che segnerà una svolta decisiva nella
vita della donna samaritana. Per rientrare
in se stessi e scoprire le domande vere che
ci inabitano, è necessario essere educati al
silenzio e all’ascolto. Questo avviene se si ha
il coraggio di non disperdersi, di non lasciarsi
trascinare dalla molteplicità di impulsi, di
messaggi, di immagini che ci raggiungono
dall’esterno e ci spingono a vivere nella
superficialità e in modo frenetico. Occorre
avere il coraggio di fermarsi e di scendere in
profondità: di rimanere, direbbe l’evangelista
Giovanni. E questo oggi è quanto mai difficile.
Anche a tal proposito torna in mente una
significativa pagina evangelica: quando i
dodici ritornano da Gesù, dopo aver compiuto
una “spedizione missionaria” che li ha tanto
“coinvolti”, e gli raccontano, forse un po’
concitati, «tutto quello che avevano fatto
e quello che avevano insegnato», egli disse
loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo
deserto». Per crescere come persone, è
indispensabile riservarsi spazi di solitudine,
tempi per stare con il Signore, in un clima di
raccoglimento e di silenzio. Naturalmente non
si tratta di fare un’esperienza “passeggera”,
magari un po’ esotica, ma di lasciarsi plasmare
interiormente, così da poter poi affrontare
diversamente le varie situazione della vita
quotidiana senza lasciarsi dominare dalla
concitazione e dall’attivismo sfrenato.
Purtroppo nella società del nostro tempo il
silenzio sembra irreparabilmente scomparso.
Le parole senza peso, i rumori, le immagini
che passano rapidissime e violente sotto gli
occhi, il traffico convulso sulle strade, l’uso
sregolato dei mass media nelle case: tutto
sembra avere per sempre sommerso il silenzio
sotto uno “tsunami” di rumore. Ma l’uomo
non può avere una vita veramente umana,
prendere coscienza di sé e del mondo naturale
e soprannaturale, senza la dimensione del
silenzio, che non è semplicemente assenza
di parole e di rumore, bensì pienezza di
pace e armonia dei sentimenti. L’importanza
del silenzio è tale da poter affermare che
un uomo vale tanto quanto il silenzio che lo
abita e che da lui emana. Dal silenzio, infatti,
nascono parole vere e sentimenti buoni,
4
desideri puri e azioni sante. Il silenzio vero,
infatti, apre alla relazione e alla comunione,
mentre paradossalmente si fa sempre di più
constatando che un uso smodato dei mezzi
di comunicazione sociali, chiude la persona
in se stessa: la “rete” che dovrebbe mettere
in comunione con gli altri rischia di diventare
“trappola” che chiude l’io, lo imprigiona,
lo rende intollerante degli altri. È anche
facile comprendere il motivo di tale tragica
conseguenza: l’uso di tali mezzi ci abitua a
dominare, a passare velocemente a proprio
gradimento da una parte all’altra, a “cambiare
spettacolo” con assoluta facilità, a togliere
quello che ci disturba e modificare secondo
i propri gusti… Ma nella realtà questo non si
può fare, sempre che si voglia rispettare l’altro
come mistero che ci sta dinnanzi e che limita
(o meglio interpella) la nostra libertà. Perché
mai come oggi ci sono tante infedeltà, tanta
violenza, tanto scatenarsi irrazionale di impulsi
e così poco controllo di sé, così poca “santa
pazienza”?
Mezzi di comunicazione sociale e comunione
«Nella contemplazione silenziosa – dice
ancora il Santo Padre concludendo il suo
Messaggio – emerge, ancora più forte, quella
Parola eterna per mezzo della quale fu fatto
il mondo, e si coglie quel disegno di salvezza
che Dio realizza attraverso parole e gesti in
tutta la storia dell’umanità». Immergendosi
nel silenzio – quello vero, che è soprattutto
silenzio su di sé, morte all’io e apertura a Dio –
l’uomo “rinasce” dall’alto (cf. Gv 3) e riceve in
dono nuovi sensi: un nuovo modo di sentire e
di vedere, secondo Dio (cf. 1Cor 2,16).
Tenendosi sempre ancorati alla Parola
creatrice, si impara a cogliere in tutti e in tutto
il messaggio della verità e dell’amore. Si tace
per ascoltare; si ascolta per apprendere. Tutti
gli eventi della vita, lieti o dolorosi, trovano
nella persona silenziosa una risposta adeguata
di lode o di pianto, sempre comunque di
gratitudine e adorazione verso Dio – che tutto
dispone per il bene dei suoi figli – e di “compassione” verso i fratelli, di cui si condividono
gioie e dolori, sentendoli come propri, perché
formiamo, in Cristo, un corpo solo.
Madre Anna Maria Cànopi osb
Cenacolo Mariano
Riflessioni e invocazioni, scaturite dal cuore sacerdotale di don Mario e recitate
ogni notte nella Cappellina di Maria, alle ore 02:30, nell’ambito della “Preghiera Notturna”.
1) Creazione
Grazie, o Signore, del dono della vita. Fa che
sappiamo usarla, col tuo aiuto, solo per la tua
gloria, per la nostra santificazione e per il bene
dei nostri fratelli.
2) Peccato Originale
Sperimentando in noi le tristi conseguenze
del peccato originale, ti chiediamo perdono, o
Signore,dei peccati, delle mancanze, dei difetti
di tutta la nostra vita.
E se anche in questa settimana abbiamo
recato dispiaceri al tuo cuore che tanto ci
ama, perdonaci e perdona a tutta l’umanità
peccatrice.
3) Spunta Maria
Grazie, o Signore, di non averci abbandonato
ai nostri peccati, che ci avrebbero per sempre
tenuti lontano da Te in una infelicità terrena
ed eterna.
Grazie perchè hai promesso e donato Maria,
la Madre Immacolata del tuo Figlio, Dio fatto
uomo per la nostra salvezza.
Grazie,Signore, per aver pensato e fatto
“spuntare” Maria, l’Aurora che ha portato nel
mondo il Sole Divino.
5
Cenacolo Mariano
Ti lodiamo,Signore, innanzitutto come Creatore, Creatore di tutto e di tutti e Creatore
della vita di ognuno di noi.
4) Annunciazione - Incarnazione - Natale
Ti lodiamo,o Signore, perchè, quando giunse
la pienezza dei tempi, hai mandato il tuo
Angelo ad annunziare a Maria il tuo disegno di
amore: il tuo Verbo le chiedeva di accoglierlo
per diventare Uomo ed essere così, come Dio
e Uomo, Redentore degli uomini.
E Lei si apre al soffio dello Spirito Santo che
la fa Vergine Madre di Dio.
Grazie, Mamma, del tuo “Sì” per il quale “il
Verbo si è fatto Carne e venne ad abitare in
mezzo a noi”.
E grazie per aver donato al mondo nella
povertà di Betlemme il tuo Gesù, perchè
diventasse, come per Te, il “tutto” anche della
nostra vita.
5) Sacra Famiglia
Gesù, Giuseppe, Maria, vi contempliamo con
gioia nell’umile casetta di Nazareth, Famiglia
Sacra, tutta amore, tutta raccoglimento, tutta
preghiera, tutta lavoro. Guardate con amore
a tutte le nostre famiglie:
• a quelle già buone, perchè lo siano sempre più
• a quelle in crisi, perchè perseverino nella
grazia del loro Matrimonio, senza rotture,
divisioni, divorzio
Giuseppe, Maria, Gesù, che tutti i papà, le
mamme, i figli siano come voi
• a quelle disfatte, perchè trovino la forza
della riconciliazione
• a quelle che soffrono, perchè si affidino al
vostro aiuto, tutto offrendo con amore.
6) Gesù Evangelizzatore
Ti ringraziamo, Gesù, per esserti fatto, con
la tua parola e i tuoi esempi, Vangelo di vita
per noi.
Fa che ascoltiamo sempre bene il tuo Vangelo,
lo preghiamo, lo meditiamo, così che diventi
anche nostra vita come strada alla santità,
come cammino verso il cielo, come fonte di
gioia da annunciare a tutti, perchè tanti altri
cuori ti possano accogliere e vivere di Te.
7) Passione e Morte in Croce
Ti adoriamo, o Gesù Crocifisso e morto per
nostro amore. Grazie per averci strappato il
peccato dal cuore, pagando Tu, col dono della
tua vita, le nostre offese e ribellioni al Padre
tuo, ridiventato per la tua Redenzione, Padre
nostro misericordioso e pieno d’amore, fino a
rifarci in Te Suoi figli.
Imprimiti, o Divín Crocifisso, nei nostri cuori,
per fare anche della nostra vita un dono
d’amore, pur nel dolore di ogni croce che Tu ci
chiedi di portare.
Sii Tu, con la tua e nostra Mamma, il Divin
Cireneo che ci aiuta.
Cenacolo Mariano
8) Risurrezione
Come è bello, o Gesù, gioire con Te per la tua
Risurrezione. Ti contempliamo Risorto accanto
alla tua Mamma... ai tuoi discepoli... a tutta la
tua Chiesa nel corso dei secoli.
Donaci davvero, o Gesù, di essere tutti vite
nascoste con Te, o Cristo, in Dio”, fino alle gioie
purissime della tua dolcissima intimità.
9) Ascensione
Ti contempliamo, o Gesù, mentre, compiuta
sulla terra la tua missione di Redentore degli
uomini, ritorni al tuo Cielo da cui eri venuto.
Grazie, perchè il tuo Cielo, l’hai riaperto anche
per noi... lo dici Tu stesso: “Vado a prepararvi
un posto in Cielo...” Aiutaci, o Gesù, a vivere
nella ricerca delle “cose di lassù”, fino a quando
ci troveremo tutti con Te nel Cielo del Paradiso,
dopo averti sentito e vissuto nel piccolo cielo
del nostro cuore.
6
Mamma, accompagnaci Tu sulla strada della
virtù qui in terra, per raggiungerti un giorno
nella gioia senza fine.
10) Pentecoste
Ti imploriamo con tutto il cuore :
E’ bello, Spirito Santo, sentirci qui in Cenacolo
con Maria e tra di noi e coloro che ci seguono
dalle case, come nel Cenacolo di Pentecoste,
perchè Tu possa effonderti su di noi, come
facesti allora con gli Apostoli.
• scendi su di noi, come allora
• rinnova, ancora una volta, la Tua Pentecoste
• creaci cuori nuovi, purificati dal male e
santificati dal Tuo fuoco divino
• formaci, come allora, Apostoli di Verità e di
Amore, per consumare tutta la nostra vita,
per glorificare la Santissima Trinità.
11) Chiesa
Maria, Madre della Chiesa del Tuo Gesù, nata
dal Suo Cuore squarciato e dallo Spirito Santo
della Pentecoste, aiutaci a sentirci anche noi
tutti Chiesa assieme al Papa, ai nostri Vescovi
e ai nostri Sacerdoti.
Fa che amiamo la Chiesa come continuatrice
della missione salvifica del Tuo Gesù e sia
gioia per noi collaborare, come Chiesa e nella
Chiesa, qui e ovunque, per portare il Tuo Gesù
a tanti cuori e tanti cuori al Tuo Gesù:
• con la preghiera
• con la sofferenza
• e, se possiamo, anche con l’aiuto della nostra
piccola parte di azione che completi la Sua
Redenzione.
12) Eucarestia
O Gesù, Divina Eucarestia, ti ringraziamo per
aver inventato, nel Tuo amore Infinito questo
sacramento, per mezzo del quale:
• ti offri ogni volta come Vittima del Calvario e
Risorto di Pasqua nella Santa Messa
• vieni nel nostro cuore con la Comunione per
farci vivere di Te.
• sei sempre presente nel Tabernacolo, come
nella nostra Cappellina, per ricevere le nostre
adorazioni e accompagnarci durante tutta
la nostra vita, nella lotta contro il male e
nell’impegno del bene, per sostenerci nelle
immancabili sofferenze.
Vieni, o Gesù: I nostri cuori sono pronti ad
accoglierTi, ad adorarti, ad innalzarti tutte le
nostre preghiere. Vieni e aiuta noi e coloro che
ci seguono dalle case a fare dolcissima intimità
d’amore e di vita con Te.
Preghiera a Maria
1.Maria, dolce nome, nome di fede e
amor: siamo tuoi figli, Mamma, prega
per tutti noi.
7.Con te anche noi prostrati il tuo Gesù
adoriam, fa che anche noi, l’amiamo
come lo ami Tu.
Cenacolo Mariano
2.Dio t’ha tanto amata che sempre ti
pensò e quando venne il tempo un
Angiol ti mandò.
3.Lui ti chiamò per nome: “Ave, Maria, di
grazia Tu sei piena il Signor è con Te”.
4.Al tuo tremor ti disse: “Maria, non
temer, verrà in Te lo Spirito, Madre di
Dio sarai”.
5.E dal tuo cuor, Maria, il tuo “Si” sbocciò:
“Eccomi, son tua serva fà di me quel
che vuoi”.
6.In quel momento il Verbo nel grembo
tuo entrò, e Figlio tuo, Maria, con amor
diventò.
I volontari della Preghiera Notturna
Da Sinistra: Assunta, Emanuela, don Mario, Michela,
Giancarlo, Elisabetta, Antonia, Mara, Edoardo
7
La Sacra Famiglia e il Rosario
Il Natale viene con le sue melodie, con le sue
luci, con le sue tradizioni che, grazie a Dio,
nessuno riesce veramente a conculcare. Nel
cuore del Natale c’è una famiglia, una Sacra
Famiglia. Una famiglia e un bambino. Due
realtà, oggi, fortemente minacciate. Nell’arte
troviamo infinite Sacre Famiglie che ci aiutano
a penetrare questo mistero, ma c’è n’è una –
custodita alla National Gallery di Londra, di
Jacob Jordaens - veramente singolare.
Giuseppe e Maria ci guardano: stupore
negli occhi, trepidazione sui visi e le bocche
semi aperte balbettano qualcosa. Se appena
facciamo silenzio e fissiamo lo sguardo sul
Cristo Bambino li udiamo: essi pronunciano
quella Parola eterna di Dio che dice il Figlio.
La Sacra Famiglia e il Rosario
Giuseppe, l’ebreo, avvolto nel verde mantello
della speranza di salvezza dice la legge e i
profeti. La sua figura resta un poco in ombra e
sullo sfondo si delineano stucchi simili ai fregi
dell’antico Tempio. La mano tocca la barba: è
il gesto del giusto meditabondo, è lo zadik che
ricorda i grandi eventi della salvezza, cantati
nei secoli ed ora Presenti, Viventi nella carne
di un Bimbo.
Maria è avvolta nel
manto rosso dello
Amore, dal volto sprigiona la luce della
nuova bellezza apparsa sul mondo.
Anche lei ricorda gli
eventi del Figlio che
vanno formando la
corona dei Misteri del
Nuovo Testamento:
come ci suggerisce un
documento (Rosarium
Virginis Mariae) di
Giovanni Paolo II sul
Mistero del Rosario:Il contemplare di Maria
è innanzitutto un ricordare. Occorre tuttavia
intendere questa parola nel senso biblico
della memoria (zakar), che attualizza le opere
compiute da Dio nella storia della salvezza.
La Bibbia è narrazione di eventi salvifici, che
hanno il loro culmine in Cristo stesso. Questi
eventi non sono soltanto un ‘ieri’; sono anche
l’’oggi’ della salvezza.(n° 13)
Maria, infatti, guarda verso di noi, meglio:
guarda verso gli infiniti oggi dell’uomo. Il suo
manto rosso avvolge anche il piccolo Battista
che impugna una croce. Ad astra per aspra,
alla gloria del cielo per le asprezze della vita.
Maria ricorda e il suo ricordo narra una danza
di gioia e dolore, di luce e di gloria. Il Cristo
che abbraccia non è solo il Divino Infante, ma
è già l’uomo del sepolcro attraversato dalla
luce della risurrezione. Dal Cristo, infatti, è
tolto il velo, cade il sudario: l’Innocenza fatta
carne ha vinto la morte.
8
Il Gesù Bambino di Jordaens
parla e la sua bocca assume
lo stesso atteggiamento di
quella di Giuseppe: Egli dice la
stessa Parola Antica in modo
nuovo. Cristo però, non parla
da se stesso né dice se stesso:
Egli - come lascia supporre lo
sguardo rivolto verso la luce viene da Padre e dice il Padre.
IL Padre dice il Figlio e il Figlio
dice il Padre così, come l’antica
Parola dice già la Nuova e la
Nuova conferma l’Antica.
suor Maria Gloria Riva
Gesù è nudo, vestito solo della corona: suo abito
è il Mistero, un mistero che vela e che disvela.
Quella di Jordaens non è però una visione,
l’angelo a destra, sullo sfondo, è di stucco,
i volti di Maria e Giuseppe sono quelli di
gente comune, nessuna solennità persino nel
volto di Gesù (quasi più angelico Giovanni il
Battista). Non si racconta qui una visione,
ma un evento: il Mistero del Dio Presente
che si attualizza per ogni uomo attraverso
la liturgia, come ancora afferma il documento
sul Rosario. Questa attualizzazione si realizza
in particolare nella Liturgia: ciò che Dio ha
compiuto secoli or sono non riguarda soltanto
i testimoni diretti degli eventi, ma raggiunge
con il suo dono di grazia l’uomo di ogni tempo.
Ciò vale, in certo modo, anche di ogni altro
devoto approccio a quegli eventi: « farne
memoria », in atteggiamento di fede e di
amore, significa aprirsi alla grazia che Cristo ci
ha ottenuto con i suoi misteri di vita, morte e
risurrezione.[…] E se la Liturgia, azione di Cristo
e della Chiesa, è azione salvifica per eccellenza,
il Rosario, quale meditazione su Cristo con Maria,
è contemplazione salutare. L’immergersi infatti,
di mistero in mistero, nella vita del Redentore,
fa sì che quanto Egli ha operato e la Liturgia
attualizza, venga profondamente assimilato e
plasmi l’esistenza. (N°13)
L’invito che ci deriva da questa originale
Sacra Famiglia è chiaro: è necessario fissare lo
sguardo su Cristo perché la sua luce di grazia
possa plasmare la nostra esistenza. Forse per
vivere degnamente il Natale, oltre ai pacchetti
regalo, alle luminarie e agli infiniti auguri, che
pure sono una splendida cornice natalizia,
occorrerebbe riprendere in mano la corona
per lasciarsi condurre dall’umile scorrere dei
grani, dentro una più piena comprensione
della Presenza dell’Eterno nel temporale.
Impareremmo così a conoscere la straordinaria
fecondità della grazia, capace di rinnovare un
mondo sempre più minacciato dal peccato, che
è il vero senso del Natale del Signore.
suor Maria Gloria Riva.
«Generare la vita vince la crisi», questo è il tema
della 35ª Giornata nazionale per la vita che si svolgerà
il 3 febbraio 2013. Dalla fondazione del primo Centro
di Aiuto alla Vita che è avvenuta a Firenze nel 1975
a tutto il 2012 sono ben 140mila i bambini aiutati a
nascere. Centinaia di migliaia sono state le donne accolte, assistite, ascoltate, aiutate.
Il numero dei Centri di aiuto alla vita (315 in tutta Italia) è già un dato di per sé
importante, ma assai più eloquente è quello che i Cav fanno con il loro impegno di
solidarietà e di condivisione. Più delle operatrici dei Centri, sono quei bambini e le loro
mamme (ogni anno 60mila donne vengono assistite in vario modo, di esse almeno la
metà sono gestanti) che potrebbero raccontare storie drammatiche - quasi tutte, però,
a lieto fine - di speranze perdute e ritrovate, di fiducia smarrita e restituita. E nessuna
mamma ha mai rimpianto la scelta fatta di accogliere e far nascere il proprio bambino.
Invece diverse donne che avevano abortito, sono spesso diventate entusiaste operatrici
dei Cav. Anche molte donne che hanno fatto ricorso all’aborto sono state accolte e
aiutate anche psicologicamente a superare le loro difficoltà.
In questo articolo la nostra Rosanna Corbella, conduttrice a Radio Mater della rubrica
“Chiamalavita”, ci ricorda che “ogni volta che un bimbo viene concepito si rinnova un miracolo!”.
Sì alla Vita, sempre!
Scrivo queste poche righe oggi, nella Solennità dell’Immacolata Concezione. Che festa
stupenda: ci ricolma di gratitudine e di stupore!
Maria Santissima è concepita, tutta pura, nel
grembo della sua mamma; siamo chiamati a
contemplare il miracolo di una nuova vita, un
miracolo di eccelsa grandezza: guardiamo a
Maria, la più sublime di tutte le creature che
ha cominciato ad esistere, come ogni altro
essere umano, in un grembo materno.
Ogni volta che un bimbo viene concepito si
rinnova un miracolo!
Si tratta di un piccolo ma appassionato
contributo alla costruzione della cultura della
vita e della civiltà dell’amore. Essenzialmente
su due fronti. Il primo è di tipo informativo:
affermare il valore della vita umana,
dal concepimento alla morte naturale, e
riconoscere la dignità di ogni essere umano, in
particolare quando è piccolissimo, innocente ed
indifeso, come la persona nel grembo materno.
Il secondo è più “esperienziale” e gode del
ricco contributo degli Ascoltatori: sono tante e
belle le testimonianze di accoglienza alla vita,
di sacrificio, di solidarietà che abbiamo potuto
condividere attraverso la nostra Radio.
La commozione di fronte a tanta bellezza
si unisce alle lacrime: oggi mi ha raggiunto
l’amara notizia che una giovanissima mamma
ha abortito. Era giunta in Radio una mail che
chiedeva preghiere per lei e per il suo bambino,
che ora è tra le braccia della Madonna,
insieme ai milioni di bambini cui, ogni anno,
nel mondo, è impedito di nascere. Per quanto
era nelle nostre facoltà abbiamo provato di
tutto. Rimangono il dolore e l’affetto per chi è
direttamente coinvolto e tanto sta soffrendo,
insieme alla serena certezza che la Vita è più
forte della morte.
La trasmissione “Chiamalavita” è anche questo…
“Mi chiamo Cinzia. Ero una ragazza madre
all’età di 17 anni. Dopo aver subìto, da
parte di familiari ed amici, tante pressioni
per indurmi a rifiutare la mia gravidanza,
mi sono trovata con tanta paura e tristezza,
ma anche con tanta voglia di lottare per
questa vita che cresceva dentro di me.
Ho infatti conosciuto i responsabili di una
Casa di Accoglienza, gestita da un Centro
di Aiuto alla Vita, che mi hanno accolta e
aiutata, dandomi la forza di lottare per il mio
bambino, e mi hanno rasserenato. All’interno
della Casa ho scoperto il vero senso della vita
e sono riuscita con tutto l’amore verso mio
figlio a superare le avversità della vita.
La cosa più grande era sapere e sentire che
questa creatura cresceva dentro di me: la
voglia di tenerlo tra le braccia e di coccolarlo
era enorme e il pensiero di vederlo e toccarlo
era presente in me tutti i giorni e tutte le ore.
Anche oggi che ne parlo non riesco a trattenere
le lacrime di entusiasmo e di emozione: mi
viene in mente quando la sera, sdraiata sul
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Sì alla Vita, sempre!
Voglio condividere con voi questa, che è stata
raccolta dal Movimento per la Vita Italiano
letto della mia stanza, mentre mi accarezzavo il
pancione, parlavo con mio figlio assicurandolo
che la sua mamma non lo avrebbe mai lasciato
e che avrei fatto il possibile per crescerlo con
amore e serenità.
Infine, ricorriamo all’intercessione del beato
Giovanni Paolo II riportando la preghiera che
conclude la Sua enciclica Evangelium Vitae
O Maria,
aurora del mondo nuovo,
Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato
di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere,
di uomini e donne vittime di disumana violenza,
di anziani e malati uccisi dall’indifferenza
o da una presunta pietà.
Fa’ che quanti credono nel tuo Figlio
sappiano annunciare con franchezza e amore
La segreteria di Radio Mater... / Si alla Vita, sempre!
agli uomini del nostro tempo
Oggi il mio bambino ha cinque anni; è molto
dolce e vuole bene sia alla sua mamma, sia al
suo papà.
Io e mio marito ci siamo sposati appena ho
compiuto la maggior età, abbiamo formato una
splendida famiglia e siamo molto felici. Anche
i miei genitori, che un tempo erano contrari,
sono ora nonni molto felici. Sono poi tornata
alla Casa Di Accoglienza, ma come volontaria.
Oggi ho dentro di me qualcosa di veramente
grande, e sono contenta per questa grande
esperienza di vita, per il mio bambino, grande
dono che ha valorizzato la mia stessa vita”.
il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo
come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine
in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo
con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà,
la civiltà della verità e dell’amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Rosanna Corbella
La Segreteria di Radio Mater
a servizio di Dio e delle anime
“Pronto Radio Mater… Cappellina di Maria…”
inizia così il dialogo con gli ascoltatori, che
subito esprimono la soddisfazione per “aver
preso la linea”, stante il gran numero di
telefonate che affollano i centralini.
Arrivano così parecchie richieste di preghiere,
di informazioni sui programmi, frequenze,
modi di raggiungere la Cappellina, orari delle
funzioni ed altro.
Ma quello che prende il cuore di noi operatori
della Segreteria e più ci impegna è l’ascolto
delle varie problematiche che il fratello o sorella
vuole condividere con noi, con confidenza e
naturalezza, non avendo la preoccupazione
della diretta radio.
Nella nostra esperienza pluriennale in questo
delicato e appagante incarico abbiamo avuto
modo di incontrare le più svariate situazioni,
i grandi problemi familiari attinenti ai rapporti
interpersonali sempre più complessi, stante la
grave crisi che investe la famiglia, perdite di
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posti di lavoro, insorgere di
malattie spesso invalidanti,
perdita dell’abitazione,
interrogativi legati alla fede,
in circostanze di profondo
malessere psicofisico o
spirituale e conseguente
richiesta di consigli.
Questo, in particolare,
è un banco di prova non
indifferente, che ci sfor- Pino della segreteria
ziamo di superare grazie
alla nostra formazione cristiana, e molto più
grazie all’aiuto del Cielo, che sempre ci ha
assistito, supplendo alle nostre povertà, e
suggerendoci le parole adatte a confortare e
consigliare anime provate, angosciate, a volte
disperate.
Posso evidenziare, stante la nostra esperienza, che molto spesso il quadro che racchiude
le tante problematiche che ci vengono esposte,
non è che lo specchio dell’attuale società, così
confusa e disorientata, più che mai in questi
momenti di perdita dei valori , e di grave crisi
che tocca tutti i settori della vita pubblica e
privata, società solo tesa alla ricerca di valori
edonistici e poco rivolta ad elevare lo sguardo
verso il Cielo, nella fiduciosa attesa dei Beni
futuri, che soli possono aprire i cuori alla
speranza, alla consolazione, alla certezza della
salvezza, e dare così un senso e un significato
alla nostra vita.
Peraltro entriamo in contatto con molte
situazioni dolorose, ma vissute esemplarmente
con tanta dignità, profonda fede e grande
fiducia nella Provvidenza, tali da lasciarci ogni
volta piacevolmente sorpresi ed ammirati, e
sempre più convinti che solo ricorrendo alla
preghiera, ai Sacramenti, all’abbandono totale
nella Divina Misericordia, all’accettazione e
offerta delle sofferenze, si possono affrontare
e superare situazioni di estremo disagio e
sconforto, che umanamente parlando, sembrano senza via di uscita.
Ma quanta gioia nel ricevere notizie liete e
confortanti, quali nascite, nuovi matrimoni,
ricorrenze di anniversari, guarigioni inaspettate, conversioni ed altro ancora che
testimoniano l’infinito amore di Dio per noi.
E’ sempre attuale e pressante un grande
bisogno di tante persone sole e dimenticate
di essere ascoltate da cuori amici, e al
riguardo, Radio Mater sta svolgendo un’opera
preziosa, confortata dai tanti riconoscimenti,
che ci vengono rivolti, e nella gratitudine per
l’operato della nostra Radio.
Con l’aiuto del Signore e con la materna
protezione della Mamma Celeste, noi collaboratori della Segreteria rinnoviamo il nostro
impegno e la nostra dedizione, per proseguire
con energia ed entusiasmo in questo cammino,
al servizio di Dio e delle anime.
“A Cuore Aperto”:
un esempio di fede salda e semplice
“Squilla il telefono... Pronto? Mi chiamano
da Radio Mater e mi invitano a scrivere, per
questo numero di Eccoci Mamma, un breve
articolo sul mio essere in questa meravigliosa
radio, più precisamente nella rubrica “A Cuore
Aperto”. Poiché non sono una persona di grandi
parole e neppure una scrittrice, confesso di
aver avuto un attimo di perplessità, poi una
spinta interiore mi ha convinta a dire: sì. Così,
amiche ed amici carissimi di “A Cuore Aperto”,
eccomi in questo spazio per dirvi chi sono e
perché sono qui.
in radio emergevano e tuttora emergono, la
solitudine di molte persone, che trascorrono
giornate intere senza poter scambiare una
parola con qualcuno, o peggio la solitudine in
famiglia, in comunità, nella società fra la gente
che non vuole ascoltare o non né è capace.
Ecco allora, sorge un desiderio di porsi
all’ascolto per dire la parola giusta che, con
l’affetto di una carezza, riesca a confortare un
cuore afflitto. Purtroppo di fronte a situazioni
particolari, non sempre si trova la parola
appropriata, ma credo che l’ascolto attento
ed il silenzio siano più eloquenti; l’importante
è che chi soffre avverta che qualcuno gli è
accanto con amorevolezza e soprattutto con
la preghiera.
Ma ad “A Cuore Aperto” non vi è solo sofferenza; è piacevole ascoltare persone che portano
le loro esperienze gioiose, a volte con qualche
battuta scherzosa che induce al sorriso, o
trasmettono la loro serenità pur nella sofferenza:
un vero esempio di fede salda e semplice.
Sono Adriana, la voce del martedì, e tale
desidero rimanere: una voce.
Ringrazio il Signore e la Mamma Celeste per
avermi chiamata a vivere questa esperienza;
Don Mario per avermi accolta in questo meraviglioso progetto quale è: Radio Mater e la
Comunità di Maria.
Ciò che mi ha spinto a condurre “A Cuore
Aperto” è stato il sentire tante sofferenze, che
Questa è stata ed è per me un’esperienza
indimenticabile, ha arricchito il mio animo,
guidandomi a comprendere sempre meglio
la sofferenza del mio prossimo ed immedesimandomi in chi soffre, a condividerla. Di questo
sono grata anche a tutti voi che ascoltate.
Ed ora non mi resta che porgervi il mio più
affettuoso saluto e l’augurio di serenità per
questo Nuovo Anno chiedendo a Dio per tutti
noi il grande dono della fede.
Adriana
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A Cuore Aperto / La segreteria di Radio Mater...
Pino e i collaboratori della segreteria
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per essere “Chiesa in casa”!
...“per essere Famiglia” che tutti abbraccia... conforta... che parla a Gesù...
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