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chris broadbent e le sue nature morte tutto ciò che serve in uno

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chris broadbent e le sue nature morte tutto ciò che serve in uno
n
N. 15 - MENSILE - APRILE 2014
Un viaggio esplorativo negli studi fotografici e nelle sale posa.
Con grandi soprese e novità. Da quello d’eccellenza di Giovanni Gastel,
a quello unico della Cucina Italiana, alla Scuola Kaverdash
per sperimentare e allo studio Zoom da noleggiare.
A TU PER TU
PROVATA PER VOI
CHRIS BROADBENT E MAURIZIO GALIMBERTI E LA
LE SUE NATURE MORTE FUJIFILM INSTAX MINI 90
SPECIALE
MODA
TUTTO CIÒ CHE SERVE ERWIN BLUMENFELD
IN UNO STUDIO E LA STORIA DI VOGUE
EDITORIALE
In questi anni molti operatori hanno sostenuto che la fotografia
non stia benissimo. E c’è chi sostiene che i nuovi fotografi
non aprano più gli studi... e molti altri li chiudano. Noi non ci crediamo
e abbiamo dati certi che smentiscono le gravi notizie di cui sopra.
Intendiamoci, che l’economia europea stia maluccio è un dato di fatto, ma la fotografia è sempre ben viva come
forma d’arte, come veicolo di informazioni, come supporto pubblicitario, e si allarga la base degli appassionati,
sembra un controsenso ma è così. Non a caso vi raccontiamo in questo numero di studi di fotografi e sale posa nel
nostro Focus on. È il nostro dossier mensile, come sapete, dove cerchiamo di fare il punto per i nostri lettori su temi
che riguardano il mondo della fotografia. Siamo quindi andati come sempre a curiosare tra i migliori. E siamo finiti
in alcuni studi piuttosto unici, quello di Giovanni Gastel, fotografo di fama internazionale da dove escono ritratti
e campagne di moda tra le più prestigiose, quello della Cucina Italiana da cui escono “ritratti” di piatti che non
riusciamo a dimenticare dopo averli visti, ma anzi vorremmo gustarceli al volo. In più quello della Scuola Kaverdash
che forma i fotografi con una sala posa per gli studenti all’interno dell’Accademia. C’è anche lo studio a noleggio
Zoom: nel caso ve ne servisse al volo uno super attrezzato... Come sempre abbiamo le nostre prove. Una macchina
l’abbiamo affidata al fotografo artista Maurizio Galimberti che ha testato la Fuji Film Instax mini 90. E leggerete
che ne pensa. Un nostro colloboratore esperto ha scattato invece con una Samsung Galaxy Nx. E ci racconta pregi
e difetti. Quanto alla storia della fotografia abbiamo una sezione ricca in questo numero: Chris Broadbent, un
fotografo dai leggendari still life che è stato intervistato da un fotografo dell’Afip. In più nella storia troviamo la magia
dello scatto di moda (e non solo) con la firma di Erwin Blumenfeld: noto per la sua prestigiosa collaborazione
con Vogue durata 15 anni che segna il culmine della sua carriera in America. Stile e inventiva. Nella pagina Web
scopriremo il destino di Flickr. C’è una sezione nuova dedicata al matrimonio Wedding special dove scopriremo
le novità numero per numero (presto verrà aperta anche una sezione on line). E per i filmati sta arrivando il canale
YouTube, con novità sorprendenti: vi teniamo informati!
rimarrete
impressionati.
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Grazie alle fotocamere INSTAX fotografi, artisti, professionisti e tutti gli appassionati
di pellicole godranno del piacere della stampa istantanea. Il design unico della nuova
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matrimoni e per avere immediatamente una foto durante uno scatto professionale.
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SOMMARIO
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DIRETTORE
RESPONSABILE
Diego Gelmini
CAPOREDATTORE
Astrid Bianca Bemori
CAPOSERVIZIO
Davide Grilli
Sala posa
22
HANNO COLLABORATO
Osvaldo Esposito
Monica Papagna
Diego Papagna
Edoardo Sansonne
ART DIRECTOR
Monica Zavan
04
DIETRO LA FOTO
Ionut Caras
06
PROVATA
PER VOI
50
Samsung Galaxy NX
NEXT
Il meglio del mercato
in arrivo
12
Edizioni Gelmini
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20134 Milano
Tel +39 02 45077326
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52
DAL WEB
Flickr è flop?
CHICCHE
UN PASSO
NELLA STORIA
14 NON SOLO CLIC
58 GALLERY
16 A TU PER TU
Accessori utili
per fotografare meglio
54
Le novità in arrivo
Chris Broadbent
PROVATA
PER VOI
46
Fujifilm Instax Mini 90
Media Partner
FOTOGRAFIA DI ARCHITETTURA E DESIGN
2
Erwin Blumenfeld
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Franco Fontana
60
APPUNTI
Mostre, eventi
e workshop
Direttore Marketing
& Advertising
Ernesto Lombardo
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Registrazione n. 484
del 27/12/1980
presso il Tribunale
di Milano.
La Proprietà e l’Editore
declinano ogni
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DIETRO LA FOTO
LA REALTÀ È UN COLLAGE
Il poliedrico fotografo e artista rumeno Ionut Caras si
è specializzato nella realizzazione di suggestivi collage
in cui riunisce con grande creatività tutte le sue capacità
di Osvaldo Esposito
A
ffrontiamo ancora una volta un mondo magico, fatto di effetti speciali,
gli effetti del rumeno Ionut Caras, fotografo e artista, che dopo aver
scoperto le potenzialità offerte dalla manipolazione delle immagini attraverso il computer, all’inizio degli anni duemila, ha deciso di dedicare tutto
il suo tempo a migliorare la sua visione delle cose. Dalla fotografia è passato alla pittura, un’evoluzione artistica che però non si è fermata e dopo
aver affrontato lo sviluppo di animazioni flash, screensaver 3D e addirittura montaggi di dispositivi radio, ha riuntito tutte le sue conoscenze in
un unico contenitore. Oggi il risultato è evidente. Ionut Caras è un master
riconosciuto e sono numerosi ormai i suoi interventi in occasione di eventi,
workshop, seminari che ne consacrano la creatività.
L’immagine oggetto della rubrica è stata realizzata usando diversi strumenti di Photoshop come lo strumento lazo poligonale, la sovrapposizio-
4
ne di colore sui livelli, la sfocatura e l’opacità
per il Palazzo della Cultura in background. Per
la pioggia una combinazione di effetti e regolazioni simili, con un nuovo livello dipinto con
il nero, aggiunta di rumore, sfocatura, motion
blur. Infine la regolazione ha dato un tocco di
rinnovamento al colore.
C’è un altro passaggio interessante del collage
che riguarda le combinazioni in toni di blu. Anche lì c’è un bel po’ di lavoro da fare per creare
colori più naturali; queste conversioni vengono
effettuate su ogni strato separatamente, con il
risultato di un file molto grande di oltre 1 gigab-
IONUT CARAS
yte, ma ne vale la pena.
Questi collages caratterizzano lo stile di Ionut Caras tra drammi e situazioni irreali, oltre l’ordinario.
La sua giornata tipo ci fa capire quanto debba essere intenso l’impegno
per il raggiungimento di tali risultati.
Ogni giorno Ionut dedica in media un’ora alla ricerca di un nuovo scenario,
poi mette l’idea sulla carta e definisce quali oggetti occorre trovare per
comporre il collage. Impiega circa un’ora per questo, dopodiché c’è un
lavoro fatto di classificazione dei file, caricamento in directory separate
ed elaborazioni dei singoli elementi, al termine avrà lavorato circa 6/8 ore.
Per gli scatti utilizza una D600 Nikon che gli permette di acquisire in un
unico file diversi elementi grazie all’alta sensibilità del sensore. Solitamente usa un AF- S NIKKOR 28 -300mm f/3.5-5.6G ED VR, occasionalmente adopera un Nikkor AF- S 50 millimetri f/1.4G, per i ritratti.
Ionut Caras è nato in Romania alla fine degli
anni Settanta. Porta sempre con sé una macchina fotografica per catturare gli elementi utili da
trasformare poi in sogni e meravigliose visioni
irreali. Dopo dieci anni di manipolazione delle
immagini Ionut trova sempre qualcosa di interessante da catturare con la macchina fotografica,
ovunque si trovi.
Ha iniziato trasformando le fotografie trovate in
rete. Per lui è stato un buon punto di partenza, ma
dopo qualche anno ha cominciato a costruirsi da
solo una libreria di immagini decisamente più in
linea con i suoi propositi creativi. Adesso vede il
mondo intorno a sé in maniera completamente
diversa. Riesce a percepire anche i dettagli più nascosti. La raccolta degli scatti è spontanea; spesso si tratta di elementi che al momento non hanno
alcun senso d’ispirazione, ma potrebbero tornare
utili anche a distanza di mesi.
La visione per ottenere nuovi scenari non finisce
mai per Caras, che osserva con occhio attento
tutte le sfumature di ciò che gli passa accanto,
giornalmente.
All’inizio era Coreldraw a dominare i lavori di Caras, poi il passaggio quasi graduale a Photoshop.
Ha cominciato una raccolta indefinita di materiale utile a fare collages: edifici, case, gente,
panchine, alberi, terreni erbosi, foglie, pilastri,
finestre, e tanti altri elementi “decorativi”. Da lì
è iniziato il percorso che lo ha portato a sperimentare scenari spesso definiti lugubri, carichi
di atmosfere intense, a volte spettrali, specchio
della Romania di Ionut.
Riguardo alle tecniche utilizzate sottolinea che
non c’è bisogno di essere un esperto di Photoshop, l’importante è sapere utilizzare le maschere, la mescolanza dei colori e saper gestire le ombre. Ci vuole soprattutto una visione, molto tempo,
pazienza ed una grande devozione.
I collages di Ionut sono stati selezionati da diversi
siti web come 500px, 35photo.ru, photodom.com,
photolight.net, 1x.com oltre a pubblicazioni sulle
riviste specializzate in Inghilterra, Cina, Brasile,
Russia ed ancora cartoline, calendari, copertine di
CD, libri e quant’altro.
I suoi tutorial di Photoshop consentono a tutti di
scoprire le tecniche migliori per ottenere effetti
come quello presentato in queste foto.
http://carasdesign.com/#!/Photoshop
Per segnalare i vostri lavori da pubblicare in queste pagine
potete mandare una mail a:
[email protected]
5
“Non è solo il mio lavoro, è la mia passione. E io scelgo solo il
meglio per lavorare. Ripongo una fiducia totale nelle performance
e fedeltà dei colori dei miei monitor SpectraView. In quello che
faccio non c’è spazio per compromessi”.
- Adrien Weinbrecht, fotografo
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NEC SpectraView® Reference 302 rappresenta la punta di diamante della gamma, grazie ad un pannello di elevata performance
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NEXT
di Osvaldo Esposito
PHOTOREC PER I MATRIMONIALISTI
Grande successo di partecipazione agli Open Day organizzati da Photorec a Torino e in provincia di Bergamo che ha visto la presenza di oltre
300 fotografi professionisti per la presentazione della Collezione Eventi
D’Autore 2014 dedicata agli album ed accessori per il matrimonio ed il
mondo delle celebrazioni. “Riportare al centro dell’attenzione il fotografo
con il proprio stile e professionalità, è stato il filo conduttore delle giornate” spiega Giorgia Gaggero Responsabile della Linea Eventi d’Autore, “il
nostro obiettivo primario è il sostegno ai professionisti, ed il valore della
nostra proposta è garantito da una gamma di prodotti che offre scelte di
tipo sartoriale cucite su misura”.
Testimonial dell’evento doveva essere il giovane professionista tedesco
Julian Kanz, che però è stato vittima di un incidente un paio di giorni prima e non ha potuto presenziare. Il successo è stato comunque sottolineato dagli interventi di Daniele Vertelli, Andrea Corsi e Marianna Santoni,
“guru” di Photoshop, che ha catalizzato l’attenzione dei presenti.
http://eventidautore.photorec.it/
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Presa per cavo collegamento flash: attacco PC standard
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GIOVANI TALENTI
ALL’EVENTO
DI PASQUALINO
ESPOSITO
Pompei
ha vissuto uno dei migliori workshop degli ultimi anni grazie all’infaticabile lavoro di Pasqualino Esposito, che con
il coinvolgimento di Canon ha portato in
Italia un’artista di alto profilo come la ventiseienne belga Selina De Maeyer. L’evento,
un classico per i matrimonialisti, ha visto la
partecipazione di oltre 150 fotografi, per la
maggior parte giovanissimi, interessati a
sviluppare tecniche miste di scatto e postproduzione con fotomontaggi ai massimi
livelli espressivi. Una nota fresca e di tendenza che ha ben sposato gli album classici
i Nobili, rappresentati da Pasqualino Esposito. La fotografa belga ha espresso tutta la
sua carica trasmettendola ai presenti con
enfasi, mettendo a punto un’elaborazione
che segna una nuova era per i matrimonialisti in cerca di creatività da vendere.
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massime, è necessario un dispositivo host UHS-ll. 1 MB = 1.000.000 byte. X = 150 KB/s. ** 1 GB = 1.000.000.000 byte. Capacità di archiviazione effettiva inferiore. 1 Il supporto di video full HD (1920 x 1080) e 4K (4096 x 2160)
dipende dal dispositivo host, dalle dimensioni del file, dalla risoluzione, dalla compressione, dalla velocità di trasmissione, dal contenuto e da altri fattori. Consultare: www.sandisk.com/HD. 2 Garanzia di 30 anni in Germania e nei
paesi che non riconoscono la garanzia a vita. SanDisk e SanDisk Extreme PRO sono marchi di SanDisk Corporation, registrati negli Stati Uniti e in altri paesi. I marchi e i loghi SDHC e SDXC sono marchi di SD-3C, LLC. Tutti gli altri
marchi qui menzionati sono marchi registrati dei rispettivi proprietari. ©2014 SanDisk Corporation. Tutti i diritti riservati.
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Stunts
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espressiva senza eguali. La nuova soluzione proposta da Graphistudio, una
combinazione di diverse carte, con verniciatura selettiva, effetti a rilievo e la
stampa su cartoncino apre nuovi scenari sul palcoscenico dei photobook professionali. Digital Matted Album rappresenta un’innovazione capace di generare un’esplosione di emozioni multi sensoriali. Disponibile in 3 versioni:
Multipaper (versione di punta che consente di intercalare pagine stampate su
cartoncini di molteplici texture e colori), Monopaper (a classicità moderna rivive grazie ai colori ed alle texture di un prezioso cartoncino colorato), e DMA
(che prevede la stampa sul bianco vellutato di un cartoncino su cui può essere stampato qualunque colore di sfondo). http://www.graphistudio.com
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gli eventi, nei villaggi
turistici o sulle navi
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competitivo. La stampa immediata a sublimazione “real time”
permette al fotografo
di vendere le stampe
in una manciata di
secondi, realizzando
alti profitti non paragonabili alla stampa
con consegna differita
od on line. Molti sono i
partner DNP cha hanno realizzato software
ad hoc per le stampanti della casa nipponica. DNP è l’azienda giapponese che ha
inventato la tecnologia a sublimazione
di colore e che oggi
vanta una posizione di
leadership nella produzione di materiale
consumabile su scala
mondiale, leadership
rafforzata con l’acquisizione del business
digital photography di
Sony nell’Aprile 2011.
http://www.dnpphoto.
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premio conferito dai redattori delle 28 riviste fotografiche più importanti
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Mostre e vernissage? Il successo è
assicurato con Whitewall, uno dei più
grandi laboratori di stampa al mondo,
che fa capo a un gruppo internazionale, Avenso, con sede a Berlino.
Oggi la tecnologia ci permette di usufruire dei servizi di stampa praticamente ovunque. E trovare la garanzia
di un buon prodotto è indispensabile
per poter rivendere le stampe ai nostri
clienti. Grazie a un eccellente piattaforma online e a un service di spedizioni sempre attivo, i servizi offerti
dall’azienda tedesca viaggiano in rete
come se fossero dietro casa nostra.
Whitewall ha sede presso Frechen
(Colonia) e con i suoi 5.000 metri quadrati, i numerosi nuovi macchinari e gli
innovativi sistemi di produzione, rappresenta uno dei più grandi laboratori
d’Europa, e certamente il più avanzato
tecnologicamente. Nato nel 2007 grazie alle capacità imprenditoriali del
suo fondatore Alexander Nieswandt,
10
all’inizio contava sul lavoro di cinque
dipendenti. Oggi il salto di qualità è più
che evidente con il trasferimento nei
nuovi locali, l’acquisto di nuovi macchinari ed un finanziamento di diversi
milioni di euro, che hanno portato l’azienda ad un regime di lavorazione ad
altissima capacità ed oltre cento operatori specializzati. Nel 2013 ha vinto
il Tipa Award come miglior servizio di
stampa e foto. Un risultato che pone
l’azienda ai massimi livelli in termini
di qualità ed assistenza alla clientela,
oggi composta da oltre 220.000 utenti
registrati, tra cui più di 12.000 professionisti della fotografia.
Noi di Fotonotiziario abbiamo visitato
personalmente la nuova sede e siamo
rimasti piacevolmente colpiti dal livello organizzativo, degno delle migliori
tradizioni d’oltralpe.
Qui sono attive otto stampanti, sette
frese a controllo numerico, una macchina per la listellatura completamente automatizzata ed un percorso
produttivo di altissima precisione. Ha
catalizzato la nostra attenzione l’area
dedicata al confezionamento, dove un
macchinario, appositamente realizzato per Whitewall, legge il codice a barre del prodotto finito e ne riconosce le
misure, sagomando un cartone ad hoc
per un’imballaggio perfetto. Le stampe, incorniciate e imballate finiscono
direttamente nel reparto spedizioni
dove confluiscono più volte al giorno
gli spedizionieri.
La piattaforma online è estremamente
completa, ma anche semplicissima da
utilizzare e soprattutto ricca di consigli
per chi non ha le idee ben chiare sul
prodotto che desidera.
La specializzazione del laboratorio di
Colonia è improntata sicuramente su
stampe di grande formato per mostre,
vernissage ed esposizioni di pregio.
La lavorazione sviluppata dal labo-
Moodimage1: © www.it.whitewall.com, boConcept (si vedono i modelli
Barcelona, Paris, Toskana, London e Tokyo)
ratorio offre una qualità eccellente e
una luminosità davvero sorprendente, grazie a un sandwich composto da
un pannello d’alluminio, la stampa su
carta fotografica e una protezione in
plexiglass accoppiata alla foto tramite
uno strato di silicone.
Ma non solo i grandi formati caratterizzano il grado di specializzazione
raggiunto dal laboratorio tedesco, che
è diventato un punto di riferimento obbligato per tutti i fotografi e i designer
che desiderano ottenere il massimo
dai propri lavori fotografici. Tramite la
Team Avenso GmbH: © www.avenso.com
piattaforma online è possibile ordinare
anche stampe di piccolo formato che
vengono trattate attraverso diverse tipologie di macchine, dalle Lambda alle
LightJet, su carta Fuji o Kodak, stampe a pigmento e su tela, su alluminio o
dietro vetro acrilico. Il tutto disponibile
anche in cornice, con una gamma che
consente ben 3.000 combinazioni ed
una garanzia di 5 anni.
Carte speciali e produzioni fine art
sono di casa nei laboratori Whitewall,
che forniscono sin dalla nascita un
cliente davvero singolare, altra costola
del gruppo Avenso, ovvero le gallerie
Lumas, presenti con venticinque sale
in tutta Europa, oltre alla sede espositiva di New York ed altre di prossima
attivazione nel mondo. Qui si possono
trovare le opere fotografiche di 160 artisti selezionati dallo staff di Lumas.
Ogni pezzo è prodotto e venduto in
edizione limitata. Dietro a tutta questa organizzazione c’è anche un desk
composto da personale multilingue
sempre disponibile a dare consigli
professionali anche telefonicamente
al fine di ottenere prestazioni al top.
11
CHICCHE
di Monica Papagna
LA FOTOCAMERA SELFIE
La
nuova NX Mini di Samsung potrebbe essere la migliore fotocamera di sempre per i
selfie. Il modello mirrorless ha, infatti, uno
schermo LCD che gira di 180 gradi, perfetto
per questo utilizzo. L’NX Mini ha grandi caratteristiche per le sue dimensioni: il sensore da
1 pollice cattura foto fino a 20,5 megapixel e
può girare video in formato 1080p a 30 foto-
grammi al secondo (H.264).
Una volta scattato il selfie, la fotocamera condivide l’immagine il più rapidamente
possibile. Il Wi-Fi è praticamente standard
sulle fotocamere Samsung ed è un gioco da
ragazzi trasmettere foto al telefono tramite
app Smart Camera.
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Spesso soli 9 millimetri e dal peso di
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tutti coloro che hanno bisogno di portarsi dietro grosse
quantità di dati, per
condividerli
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maniera più semplice possibile con
amici, parenti o colleghi di lavoro.
Può funzionare ininterrottamente per 9
ore (grazie alla batteria da 3000mAh),
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dunque un’autonomia
in grado di coprire
l’intera giornata lavorativa e permette di riprodurre in
streaming foto e
altri contenuti da
smartphone, tablet
o fotocamera su TV
o PC, con possibilità
di condivisione fino
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Permette a cinque
persone diverse di
accedere allo stesso
contenuto.
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12
NON SOLO CLIC
Molte le novità proproste da Panasonic in questi ultimi tempi,
e altre che verranno presentate durante il prossimo NAB,
dal 5 al 10 aprile a Las Vegas in Nevada, USA. Live motive
é l’evoluzione verso il 4k, nuovo standard che vede Panasonic
in prima linea con la GH4, prima mirrorless ad offrire
questa risoluzione e la nuovissima Varicam 35. Non solo 4k,
continua anche l’evoluzione delle telecamere rivolte al mercato
broadcast e nuove soluzioni di archiviazione dei file
di Diego Papagna
ECCO LA PRIMA
La prima fotocamera digitale compatta (mirrorless
in questo caso) capace di registrare video 4k: è la
Panasonic GH4, nuova Lumix da tempo chiacchierata in rete per le presunte prestazioni video, ma
che dopo la presentazione ufficiale mostra anche
novità inattese sul fronte fotografico. La Lumix GH4
può registrare video di altissima qualità in numerosi
formati, MOV, MP4 (i primi due 4k), AVCHD Progressive e AVCHD (full HD). Può registrare anche in full
HD a 200 Mbps (ALL-Intra), o 100 Mbps (IPB).
Soprattutto video, ma non solo: tra le novità, la possibilità di convertire le foto in RAW direttamente nella macchina, un
sistema autofocus basato su una tecnologia innovativa (con ritardo
di soli 0.07 secondi), la modalità di scatto silenziosa (utilizza solo la
tendina elettronica) e il Wi-Fi con tecnologia NFC. Inoltre presenta
un corpo in lega di magnesio e guarnizioni anti polvere e spruzzi.
Il sensore è un Live Mos da 16 megapixel migliorato rispetto alle
versioni precedenti (gamma dinamica più estesa, colori più accurati
e incarnato fedele). E’ accoppiato a un processore Venus Engine che,
tra l’altro, consente l’impostazione della sensibilità su valori fino a
25600 ISO. Focus Peaking, modalità Cine-like e funzione Zebra sono
feature da videocamera professionale. Così come il campionamento
colore 4:2:2 / 10 bit, rarità su macchine che si affacciano sul mercato
con un prezzo così competitivo. Tra le opzioni di connessione di LUMIX GH4 anche due jack da 3,5 mm: uno per collegare un microfono
dedicato alla registrazione di tracce audio di elevata qualità e uno
per le cuffie, che consente di verificare il livello audio durante la registrazione di video. LUMIX GH4
è poi in grado di fornire un output video in tempo reale verso un monitor esterno tramite
il cavo opzionale micro HDMI.
14
4K IN RAW
Fiore all’occhiello
delle novità che Panasonic presentarà
al Nab, è la nuovissima Varicam 35, in
grado di registrare
con un incredibile
4K in formato RAW.
Caratteristiche
notevoli in cui spicca
il nuovo sensore
di immagine MOS
da 35 millimetri a
completare l’attuale gamma di video
codec AVC-ULTRA di
Panasonic. Grazie a
un potente sistema
di gestione delle
immagini in diversi
formati tra cui 4K,
UHD, 2K e HD ed a
frame rate variabili
fino a 120 fotogrammi al secondo (con
14 stop di latitudine di posa), la
videocamera punta
al mercato della
produzione di spot
pubblicitari, di serie
tv e delle riprese
video di eventi live
in 4K. NAB sarà per
Panasonic palcoscenico ideale per
presentare anche la
nuova scheda di memoria P2 solid-state
- la card expressP2.
Specificatamente
progettata per supportare la registrazione di immagini in
4K, la card expressP2 garantisce
un’elevata velocità di
trasferimento (fino a
2.4 Gbps) grazie alla
quale è possibile trasmettere in appena
dieci minuti filmati
in 4K da un’ora. La
card expressP2 AUXP0256A contiene
una memoria flash
con sistema di correzione degli errori
equivalente a quella
RAID, che consente
di proteggere i dati
memorizzati da
eventuali danni ad
un settore specifico
o all’intero blocco.
Contestualmente,
Panasonic introdurrà
il drive per card expressP2 (AU-XPD1)
che garantirà di
scaricare contenuti
dalla card expressP2
a una velocità di ben
2.4Gbps. Insieme
alla Varicam 35,
Panasonic presenterà una nuova
camera, la nuova
Varicam HS di tipo
2/3 che a differenza
dell’altro modello
non potrà girare in
Raw e in 4k, ma un
Full HD 1920x1080
in grado di arrivare fino a 240fps,
mantenendo però i
14 stop di latitudine di posa. Ambiti
ovviamente diversi
quelli a cui punta,
rispetto al modello
4k, quali l’ambito
del documentario,
lo sport e le riprese
in slow-motion. Le
due camere, usano
entrambe un design
modulare, dove la
parte del sensore e
le unità di registrazione sono separate
e intercambiabili tra
una videocamera e
l’altra e teoricamente potrebbero essere
aggiornate in futuro
con nuovi moduli.
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15
A TU PER TU
CHRIS BROADBENT
L’attenzione per la luce (rigorosamente
una sola) e i contrasti tra chiaro
e scuro richiamano la pittura e fanno del
fotografo inglese un maestro di still life
di Francesco Balladore Pallieri
Ciao Chris
Ciao Pucci
Sono qui per farti un’intervista che uscirà su FOTONOTIZIARIO che
tu conosci.
- A me è sempre piaciuta moltissimo come rivista, proprio per la sua
versione così tecnica, per esempio scoprivi che la Nikon usciva con la
N2s, invece che con la solita N2t.
- Bene, adesso FOTONOTIZIARIO vuole dedicarsi un poco di più anche agli aspetti culturali della fotografia e ha chiesto alla nostra associazione di fotografi professionisti, l’AFIP, di collaborare a questo
progetto.
- Guarda, dal punto di vista tecnico io non sarò mai un buon acquirente
per le grandi società che producono macchine e attrezzature fotografiche. Sono abituato ad arrangiarmi con quello che ho. E se non ho
niente, me lo costruisco.
Ho comprato due Chimera negli anni ’60 e li uso ancora adesso, vedi
sono lì, quelli nell’angolo di sinistra. Adesso sto usando due ombrelli,
uno grande e uno piccolo tenuti da uno snodo Manfrotto; una sola lampada rifrange da un ombrello all’altro. Fa un’ottima luce.
Saranno 20-25 anni che non uso nient’altro, tranne qualche flash.
Ho sempre fatto tanti Caroselli e ho cominciato in bianco e nero come
16
Flowers III, 2012, cm. 38
x 55, uno scatto in cui il
tradizionale soggetto della
natura morta rivisitato in
chiave contemporanea
17
A TU PER TU
direttore della fotografia e come regista. Ho
iniziato a Roma e poi mi sono trasferito a Milano perché c’era più continuità di lavoro. Ho
continuato a fare cinema e insieme fotografia.
A quei tempi bisognava arrangiarsi con qualsiasi cosa. Bastava un 10.000 Quarz e un poco
di polistiroli per fare una plafoniera.
Io faccio sempre una luce naturale o almeno
che sembri tale.
Faccio una luce come quella che proviene da
una finestra, mai controluce o hair-light. Ho
una specie di mania: che ci sia solo una luce.
Metti per esempio come soggetto una statua
al centro di una nicchia.
Con una luce da sinistra la statua viene illuminata da sinistra e ha il lato destro in ombra,
mentre il fondo della nicchia è al contrario:
avrà il lato sinistro in ombra e il lato destro in
luce. Così la parte di nicchia più in ombra farà
da sfondo alla parte della statua più illuminata e viceversa.
È il principio del disegno che ci insegnano i
grandi maestri da più di 500 anni. Per disegnare non ci vuole una linea, ma uno stacco
tra scuro e chiaro e un altro tra chiaro e scuro.
Se non sai come si disegna con il chiaroscuro,
è inutile che tu faccia il fotografo.
Guarda questa striscia di grigi Kodak, il fondo
della nicchia è illuminato da una sola luce, ma
tu vedi che spazia tra il gradino 5 e il gradino
7: nel fondo farò in modo che ci siano 2 o 3
gradini di differenza, mentre sul soggetto in
primo piano almeno tra 7 e 8. I contrasti sono
sempre più forti sul soggetto.
Il passaggio deve essere graduale, tra la parte
più chiara e la parte più scura ci sono almeno
7 caselle. Non potrei mai usare fondi bianchi o
neri, proprio per questa ragione.
Questa foto in bianco e nero è bellissima.
L’ho fatta la settimana scorsa. Sono regole
con 500 anni di storia. Partono dai primi interni, in cui la luce proveniva da una finestra
di lato. Devi conoscere queste regole, se vuoi
romperle. Prima impari, poi rompi. Leonardo
suggeriva a chi non aveva una finestra a nord,
di coprirla con carta cerata. Diceva che bisogna lavorare sulle ombre e sui mezzi-toni.
Anche in fotografia bisogna ricreare la stessa
situazione di luce in cui la fonte principale è
il sole: la luce è calda dove illumina mentre
l’ombra riflette il cielo che è blu.
Nel famoso manuale Kodak non c’era una foto
fatta con meno di 7 luci!
18
Scullery II, 2012, cm. 38 x 55, uno scatto
in cui l’effetto pittorico viene accentuato
dalla grande attenzione per l’illuminazione,
il chiaro scuro e i lunghi tempi di posa
19
A TU PER TU
Io mi feci realizzare da Todde una plafoniera,
che si muoveva con la forza bruta di contrappesi per avere una luce sola che illuminava
la scena.
Puoi parlarmi della tua foto a colori del servizio da the in argento, con quei riflessi, aloni così particolari?
Ho lasciato che tutto l’argento sparasse più
che poteva. Mi ha aiutato molto il formato
20x25 e una calza nera di seta che serviva a
diminuire il micro-contrasto delle altre luci,
senza intervenire sulle medie e sulle ombre.
Peccato che dovessi usare un diaframma
molto aperto tipo 32 e 2/3 contro il mio solito
64. Questo per non avere a fuoco la calza.
Nella fotografia ci sono tre elementi fondamentali: Luce, Struttura e Idea. La struttura
va creata entro le possibilità che ti dà la luce.
Come nella musica, c’è un soggetto principale, poi i soggetti secondari, infine il coro, che
non devono interferire con il soggetto principale, ma solo aiutarlo. Bisogna seguire dei
canoni di semplicità.
Pensi che nel tuo lavoro sia rimasto un poco
della tua cultura anglosassone?
Assolutamente no! Sono stato in un “College”
da quando avevo 7 anni e vivevo praticamente
nelle biblioteche a guardare le immagini degli
autori degli ultimi 500 anni in bianco e nero:
allora si usava riprodurli così.
E quando li rivedo adesso dico: oh guarda,
questo quadro è a colori! Da quei quadri mi è
nata la fissa dei piani orizzontali. Quelli verticali sono verticali e basta. Quelli orizzontali
danno il senso della profondità. Anche per
chi ha un occhio solo. Vedi quella tazzina di
caffè, c’è un piano del piattino, uno del livello
del caffè, uno del bordo superiore della tazzina, dove si beve.
Tu vedi che i tre piani sono ripresi da vicino
per cui hai la sensazione di poter afferrare la
tazzina. Io uso sempre gli obiettivi uguali alla
lunghezza della pellicola un 120 sul 4x5, un
240 per 20x25. Sono come vede l’occhio umano. Proprio su questo vorrei fare una lezione
per i miei allievi.
E i cavoli e la selvaggina appesa che compaiono in certe tue foto: dove hai preso l’ispirazione?
Quelle le ho fatte per Barbara Nerozzi, (Grand
Bazaar, ndr), negli anno ’80. Il nostro cliente
produceva tessuti. Ci siamo ispirati ai vari autori del passato che nei loro quadri avevano
20
Scullery I, 2013, cm. 38 x 55, un bianco e nero
che rimanda al passato del fotografo e al periodo
trascorso in collegio, dove i testi d’arte erano
corredati solo da immagini senza colore
delle stoffe, naturalmente sostituendole con le nostre. Siamo partiti da
Sciltian andando indietro fino a Chardin e alle natura morte di Cotàn.
Tu adesso come scatti? In pellicola o in digitale?
Faccio il digitale, però quando ho tempo faccio il 20x25 (in bianco e
nero, ndr). C’è poi un altro motivo per cui scatto in 20x25. Il pezzo di
pellicola ben trattato e lavato lo metti via e sai che rimarrà per sempre. Con il digitale c’è quasi la certezza che questo non avvenga. Io per
esempio ho tutto il mio book di anni fa dentro dischi rigidi, tipo Syquest
ormai desueti.
Uso solamente pellicole piane 20x25 perché non posso più tenere tank
e queste le sviluppo in bacinella una alla volta. Il formato 20x25 ha il
vantaggio che è almeno 10 volte più grande di un 6x6.
Il futuro della fotografia?
Sono d’accordo con Giorgio Lotti (grande fotografo di reportage) ha dichiarato nella sua Lectio Magistralis: fino a quando le foto continueranno a essere pagate poco come oggi, il futuor non sembra roseo.
A un giovane che mi venisse a chiedere se intraprendere la carriera
del fotografo direi senz’altro di farlo’. Ma a condizione che finisca gli
studi che sta facendo: meglio che si laurei in architettura prima, per
esempio. Per la formazione professionale che gli può offrire Inoltre a
un giovane consiglio di fare l’assistente nel posto in cui lavorerà. Per
esempio non stare a New York e poi trasferirsi in Italia.
Questo perché la maggiro parte del del mestiere di fotografo è la conoscenza dell’ambiente che ti sta intorno: committenti, fornitori, laboratori, fruttivendoli. Bisogna consocere quelli che anno la migliore
frutta per le nature mort! (ndr).
“Non è solo il mio lavoro, è la mia passione. E io scelgo solo il
meglio per lavorare. Ripongo una fiducia totale nelle performance
e fedeltà dei colori dei miei monitor SpectraView. In quello che
faccio non c’è spazio per compromessi”.
- Adrien Weinbrecht, fotografo
Lavorare con Passione
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UN ALTRO MONDO
Giovanni Gastel nel suo studio in via Tortona a Milano ricrea
la realtà come la vorrebbe nelle sue foto. E ha forgiato
da sempre una sua idea di bellezza. Elegante e intramontabile
di Astrid Bianca Bemori
22
23
le macchine. Le prove sono nel suo studio in via Tortona una sorta
di bottega rinascimentale, dove lavorano 15 persone. E Giovanni con
gentilezza firma foto, risponde al telefono, sta al computer. Quando
entri sei al centro di un’attività frenetica. Con tutti i migliori attrezzi
del mestiere (macchine, bansk, fondali, luci): Gastel e i suoi assistenti
Eleonora e Tommaso scattano. Si incrociano modelle e personaggi
pronti a farsi immortalare. Le segretarie corrono da una parte all’altra per rispondere alla telefonate e organizzare il lavoro. C’è anche
chi fa la stampa Fine art in un’altra parte dell’edificio di tre piani, chi
È
una carta d’identità. E un biglietto da visita. Lo studio di un fotografo racconta
parecchio di chi sia e di come lavora. E da
dove nasce il suo stile. Tutto ha un significato, dall’attrezzatura tecnica ai quadri alle
pareti. Noi siamo andati a visitare quello di
Giovanni Gastel, fotografo (e artista) che ha
rivoluzionato la fotografia di moda (e non
solo). Ha un segno unico dai suoi ritratti alle
campagne pubblicitarie per marchi di grande prestigio: la ricerca della bellezza. “Io mi
sono creato un sogno. La realtà non la capisco. E così mi sono chiuso qui dentro (nel
suo studio da dove escono i suoi famosi still
life). Se vedo qualcosa che mi colpisce fuori
non lo fotografo. Lo porto qui e lo ricreo nei
miei scatti. Lo stile è un lavoro a togliere. La
fotografia non parla della realtà ma ne disegna una parallela. Che è la mia realtà. Racconto il mondo come vorrei che fosse». Anche perché viene da un passato ricco e un po’
meraviglioso che si svela nel suo studio in via
Tortona: nell’”angolo dei ricordi” ci sono foto
dello zio Luchino Visconti. Insieme con molte
foto del regista del Gattopardo, della madre,
della sua famiglia Ida Visconti di Modrone,
biglietti di ringraziamento. “Sai che a 12 anni
ho conosciuto Marcello Mastroianni in Algeria, quando siamo andati con mia madre e il
resto della famiglia a seguire le riprese dello
Straniero”. E questo è solo un episodio delle
storie che Giovanni può raccontare (e sa raccontare). Così come quando parla delle sue
letture, delle poesie, delle opere d’arte: “Tutto entra nelle mie foto”. Come uso la luce?
“Io la sento (usa Banks Elichrome). Io ricerco
sempre sul set fino ache non arriva quella
che voglio. Il passaggio al digitale? E non è
cambiato nulla per me. Perché fotografare
significa, (tradotto dal greco), disegnare con
la luce. E io continuo a fare questo. Ho usato
per anniPlaubell 20/25 su Polaroid (la Polaroid mi disse che ne consumavo quanto la
Svizzera) e oggi uso macchine digitali Canon.
“Anche il mio studio non è mutato con il passaggio al digitale. Sono state aggiornate tutte
24
riordina l’archivio, chi cerca libri nella biblioteca (ricca e interessante)
che è anche una sala riunioni dove Giovanni discute di nuovi progetti,
mostre, lezioni, festival, incontri con i vari personaggi. Compresi molti
giovani fotografi di cui si occupa con la sua presidenza dell’Afip (associazione fotografi italiani professionisti) coinvolgendoli in numerose
iniziative.
“È il mondo che preferisco. L’ho voluto così”, racconta Giovanni mentre si occupa direttamente della post produzione su monitor Nec. “Mi
do da fare per i giovani. Voglio dare loro alcune possibilità e oppor-
tunità che ho avuto anche io. Negli anni ‘80
ho avuto la fortuna di lavorare nelle migliori
riviste di moda”. A volte li aiuta anche nella
post produzione...(sic)! “Così imparano. Perché oggi fare una buona foto significa anche
conoscere la postproduzione e saperla fare
bene. Sì una volta era più difficile il fotoritocco, ma in realtà in camera oscura facevamo
parecchi esperimenti”.
25
UNO PER TUTTI
Lo Studio Zoom, gestito dal fotografo Claudio Bonoldi, è uno
spazio a disposizione di fotografi che cercano uno studio
fotografico attrezzato per ogni tipo di shooting. A “noleggio”
di Monica Papagna
U
no studio fotografico concepito da un fotografo per i fotografi, a disposizione per essere “noleggiato”. Abbiamo incontrato la mente
e il cuore di Studio Zoom, Claudio Bonoldi, che ci ha raccontato i suoi
inizi come fotografo e la decisione di concepire uno spazio adatto a
ogni tipo di shooting.
Partiamo dall’inizio, come sei arrivato alla
fotografia?
Ho studiato grafica e fotografia alle superiori. La passione per la fotografia era nata già molto prima grazie a una Pentax di mio padre. Ho
capito presto che la grafica mi avrebbe costretto a stare tutto il giorno
davanti al computer e quindi ho scelto la fotografia. Ovviamente ora
sto tutto il giorno davanti al computer! Scherzi a parte, ma il settore è
completamente cambiato, per cui ora non possiamo che passare moltissimo tempo davanti allo schermo.
Ho lavorato inizialmente nel mondo dello spettacolo e della danza, ma ho
subito capito che la mia strada era quella della fotografia commerciale.
Quindi sono andato a fare l’assistente e ho seguito il classico percorso
26
del fotografo. Ho studiato le basi e soprattutto la
luce. Con il digitale molte delle cose che ho imparato non servono più, ma credo che in realtà
abbia comunque senso conoscerle, perché è un
po’ come saper navigare senza bussola. Questo
bagaglio culturale mi è servito proprio negli ultimi anni, facendo video.
Come mai hai deciso di aprire
Studio Zoom?
Dopo due anni come assistente ho iniziato a
fare il fotografo e nel 2005 ho deciso di mettere radici in uno studio fisso e ho trovato quello che sarebbe diventato Studio Zoom. Volevo
proprio comprare uno spazio che avesse la
possibilità di essere noleggiato e l’ho strutturato così fin dall’inizio.
Perché hai pensato proprio al
noleggio?
Lo Studio Zoom
è attrezzato
per soddisfare
qualsiasi
esigenza. In
queste immagini,
esempi di
set allestiti
per shooting
pubblicitari
CANON EOS-1D C
• Filmati 4k perfetti e fotografie incredibili con un’unica fotocamera
Una fotocamera multimediale sorprendente, eccezionale sia per foto
che per filmati: EOS-1D C offre filmati
4k e funzionalità video avanzate quali
Canon Log Gamma in un corpo da reflex digitale ad alte prestazioni.
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• 1080 p a 50/60fps; Canon Log
Gamma
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Full HD 8 bit 4.2.2
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megapixel
• Scatti fino a 12 fps e 14 fps
• Sistema AF a 61 punti
• Gamma ISO 100-25600
• Doppio processore DIGIC 5+
• LCD Clear View II da 3,2” (8,1 cm)
• Compatibile con obiettivi EF e EF
Cinema
27
Molti dei miei lavori li faccio in giro, spesso in
location, quindi avevo già pensato di strutturare
lo studio in modo che funzionasse anche senza
che io fossi obbligato a farlo lavorare. Dentro ci
ho messo tutto quello che mi è servito in questi
anni di fotografia. Servono gli spilli, l’asse da stiro, una parabola particolare… qui c’è tutto quello che può servire a un fotografo, anche se non
ci avesse pensato prima di arrivare.
Sotto, un altro shooting
realizzato con le migliori
attrezzatture allo Studio Zoom.
In basso, da sinistra alcune
simpatiche versioni
di NanettoZoom, la mascotte
che anima la pagina Facebook
dello studio fotografico
Di che attrezzatura è dotato
lo studio?
Flash, luci continue, macchine fotografiche,
computer, abbiamo di tutto. Come reflex abbiamo Canon, flash di diversi marchi, poi decine
di fondali, bank e ogni tipo di accessorio. Non
ultimi, ci sono i nostri meravigliosi assistenti:
Nahaeng, Riccardo e Roberta. Sono un valore
incredibile per lo studio.
Cosa ha di particolare
Studio Zoom e perché un
fotografo dovrebbe venire a
lavorare da voi?
Offriamo un servizio a 180°. Alcuni clienti ci
chiedono anche il servizio di costruzione del set.
Ormai si fidano e sanno che siamo in grado di
ricreare la luce che hanno in mente e le quinte
che gli servono. Facciamo i lavori di falegnameria per montare le quinte, una volta ci è capitato
anche di costruire una spiaggia in studio. Ogni
storia è un caso a parte ed è tutto molto stimolante e divertente, soprattutto quando si creano
Bevolo
28
Riposolo
questi rapporti di fiducia con i clienti.
I clienti come vi trovano?
La maggior parte arrivano dal passaparola,
clienti che si sono trovati bene e che parlano
altrettanto bene di noi. Poi truccatrici, modelli,
stylist, tutte persone che girano nel nostro spazio e a cui è piaciuto lavorare con noi. Siamo ben
posizionati su google, quindi ci trova facilmente
anche chi non ci conosce. E poi ovviamente attraverso i social network.
Come utilizzate i social per
attirare clienti?
La pagina Facebook ha dei limiti perché non
può avere la personalità di una persona quindi
ci siamo inventati NanettoZoom, la mascotte di
Studio Zoom. Abbiamo ambientato il Nanetto in
ambienti diversi, trasformandolo in “Autunnolo” in autunno, “Eppolo” con le mele, “Copiolo”
con lui dentro la fotocopiatrice. Insomma, è un
espediente divertente per creare contenuti simpatici per la pagina. Chi passa dallo studio si fotografa con NanettoZoom e poi condividiamo le
foto sui social.
Qual è la cosa che più ti
piace del noleggio?
La cosa che più mi regala il noleggio sono gli
incontri. Le persone con cui si creano intese rimangono, a volte diventano anche amici. Mi piace
proprio questo scambio, che sarebbe impossibile
se stessi chiuso tutto il giorno in studio da solo.
www.studiozoom.it
Buon Annolo
Eppolo
29
CUCINA REDAZIONALE
Da sempre appassionato di fotografia, Riccardo Lettieri è arrivato
per caso al “food”, un genere che lo ha subito conquistato. Dal 1997
realizza e firma la maggior parte dei servizi per La Cucina Italiana
di Monica Papagna
30
È
il fotografo che ogni mese firma i servizi più importanti de La Cucina
Italiana, la popolare rivista gastronomica. Si chiama Riccardo Lettieri, viene da Livorno e ha conquistato tutti con i suoi scatti pieni di atmosfera. L’abbiamo incontrato nella sede de La Cucina Italiana, intento
a preparare i numeri dei prossimi mesi e abbiamo cercato di strappare
qualche anticipazione.
Sei da sempre un appassionato di fotografia,
quando hai deciso che sarebbe stata la tua
professione?
Mio zio era un art director in una grande agenzia milanese e mi ha proposto di venire a Milano per farmi insegnare qualcosa di più dai fotografi
che lavoravano con lui. Ovviamente ho preso subito la palla al balzo. Ho
fatto l’assistente per pochissimi mesi, giusto per imparare a utilizzare i
grandi formati e i flash.
Quindi non hai mai studiato fotografia?
Non ho frequentato proprio una scuola, ma ho fatto tutti i corsi possibili
che venivano organizzati in Toscana.
E poi a Milano?
Sono entrato in un’agenzia e mi occupavo delle foto di questa agenzia. Si
trattava principalmente di cataloghi di qualunque genere. Dopo qualche
anno mi sono stufato, come spesso succede quando fai per troppo tempo la
stessa cosa, e sono passato al video.
HASSELBLAD H5D-60
Fotocamera DSLR professionale medio formato
per fotografie in studio con luci comandate, con
sensore da 60 Megapixel (6708 x 8956 pixel) di
dimensioni 40,2 x 53,7 mm, per supportare le
acquisizioni digitali più avanzate. Rendering dei
colori superbo, sia in caso di riprese con flash
che con lampade al tungsteno. Tempo massimo
di esposizione di 32 secondi. Da 60 a 800 ISO.
La dimensione delle immagini RAW . 80 MB, con
profondit. Colore a 16 bit. Il display a colori è di
tipo TFT a doppia risoluzione da 3”, colore a 24
bit con 460.320 pixel.
www.hasselblad.it
31
Partendo da lì poi ho girato anche degli spot e mi
sono dedicato al video per molto tempo.
E come sei arrivato al food?
Ho fatto così tante esperienze nel video che a un
certo punto ho sentito il bisogno di tornare alla
fotografia. Ho ricontattato un’amica fotografa
che stava facendo food in un un grandissimo
spazio milanese e lì ho capito che la fotografia
di food era davvero interessante. L’ho esplorata
più che altro come ricerca mia, poi è successo
che La Cucina Italiana abbia visto qualche mio
scatto e mi abbia contattato.
Piovuto dal cielo quindi?
Forse sono fortunato, quando ho voglia di cambiare le cose, arriva sempre qualcuno che mi
chiama. In effetti a pensarci ho provato solo due
volte a fare un book, ma non l’ho mai completato. Infatti mi sono presentato a La Cucina Italiana solo con qualche lastra. Era il novembre del
1997. Il lavoro credo sia piaciuto!
Quindi è davvero molto tempo
che collabori con La Cucina
Italiana?
Parecchio! Mi sono trovato davvero bene, è proprio un mondo bellissimo. Le cose sono invertite
rispetto agli altri studi fotografici. Qui il centro è
la cucina, il posto dove nascono le idee, dove avviene la preparazione dei piatti. All’interno della
cucina c’è anche un piccolo pezzo di redazione
che si occupa di prendere le misurazioni delle
ricette e scrivere tutti i passaggi. Poi, proprio attaccato, c’è lo studio fotografico che è più piccolo della cucina, ma subito confinante, così senti
gli odori, vai a vedere cosa sta nascendo, capisci
che tutto è in divenire e che tutti sono lì per fare
le cose per bene. È sempre emozionante vedere
questo processo di lavoro, assolutamente unico
nel suo genere. Siamo tutti lì per cercare di ottenere il risultato migliore pensando al cliente
finale, il lettore, che poi rifarà la ricetta a casa.
Come funziona l’iter per
arrivare ai pezzi che vediamo
sulla rivista?
Al video?
Esatto, inizialmente mi avevano chiesto di girare i backstage per gli spot pubblicitari, da quelli
che duravano 1-2 giorni a quelli che duravano 7-8
giorni. In questo modo ho conosciuto diverse personalità del mondo del video, soprattutto un direttore della fotografia, Franco Paroni, che mi ha
insegnato e trasmesso la maggior parte di quello
che so sulle luci e la fotografia del cinema. Così
ho imparato la differenza tra le luci del cinema e
quelle della fotografia. Il che è bellissimo perché,
una volta che le sai usare, puoi sfruttare quelle
cinematografiche per la fotografia e viceversa.
32
C’è una riunione di redazione in cui decidiamo
a grandi linee gli argomenti, vengono dati agli
chef le linee guida e ognuno fa le sue proposte,
in base alle sezioni che gli vengono affidate. C’è
sempre una stylist (Betarice Prada firma con
me la maggior parte della rivista) che sceglie
insieme all’art director e me tutti i props e insieme decidiamo l’atmosfera che dovranno avere
le foto. I piatti li fotografiamo praticamente subito e altrettanto subito li assaggiamo.
Su cosa state lavorando ora?
Sul numero di marzo, siamo in piena primavera
qui in redazione! In cucina oggi c’è lo Chef Tommaso Arrigoni del ristorante Innocenti Evasioni,
un vero genio della cucina, ne vedremo sicuramente delle belle!
Che attrezzatura utilizzate?
Sono due anni che abbiamo introdotto il digitale,
ora abbiamo un dorso digitale Hasselblad con
cui facciamo il 90% del lavoro. Usiamo sia flash
che luce continua, dipende dall’atmosfera che
vogliamo dare alle foto. La luce continua regala,
secondo me, un po’ più di morbidezza. A volte
utilizziamo anche la luce diurna, spostandoci
da un ufficio all’altro alla ricerca della luce che
vogliamo.
Vi capita anche di
fotografare in location?
Qualche volta succede, fotografiamo magari un
ristorante e poi in studio cerchiamo di ricostruirne un angolo e ci fotografiamo i piatti rielaborati
dai nostri chef. È molto divertente e soprattutto
stimolante. È un grandissimo lavoro di ricerca
e di team e noi siamo davvero un grande team.
www.lacucinaitaliana.it
www.riccardolettieri.it
Sopra, Riccardo
Lettieri si
appresta a
scattare nella
redazione-cucina
uno dei piatti che
usciranno nelle
pagine de “La
Cucina Italiana”.
Nell’altra pagina,
una cover e un
servizio della
celebre rivista
33
IDEE IN LIBERTÀ
L’approccio didattico dell’Accademia John Kaverdash
offre agli studenti la possibilità di sperimentare con
la massima libertà nelle sue attrezzatissime sale posa
di Diego Papagna
D
iretta da Roberto Mineo, l’Accademia John Kaverdash è un vero e
proprio laboratorio dell’immagine fotografica che si differenzia per
l’approccio didattico estremamente creativo e pratico. Gli allievi vivono
ogni lezione come simulazione di una reale situazione progettuale e
lavorativa. La struttura è dotata di apparecchiature di altissimo livello,
probabilmente la più attrezzata in circolazione, sia tradizionali sia digitali, che vengono utilizzate nell’ambito di ogni disciplina per garantire i
migliori risultati tecnico-creativi.
Qual è la vostra offerta formativa?
Abbiamo un’offerta molto vasta e allo stesso tempo specifica, si può scegliere di frequentare percorsi base, master monotematici avanzati o percorsi completi quali il Master Globale di Fotografia Professionale.
Siete attrezzatissimi, che tipi di
attrezzatura usate nella scuola?
Disponiamo di due sale di posa completamente attrezzate con sistema
Aereo Manfrotto/IFF dotate di cinquanta punti luce flash da 3000 Watt/s
della Bowens e tutti i relativi possibili accessori d’illuminazione quali bank,
34
octa, para, beauty dish, snoot, fresnel, spot, ring
flash, fotocamere digitali quali Nikon D800 e Canon Eos 5 MarkIII corredate di una cinquantina
di ottiche assortite tra le quali molte Zeiss.
Disponiamo di 25 computer Apple e sistemi di
calibrazione dei monitor e linearizzazione colore della Xrite, videoproiettori con impianto audio
5+1 per le lezioni interattive e otto sistemi Hasselblad completi di tutti gli accessori e le ottiche
e relativo dorso digitale da 50 Megapixel, 10 banchi ottici Sinar e una trentina di ottiche specifiche tra le quali le modernissime Schneider apo
digitar; copriamo lunghezze focali da 28 a 800
millimetri per ogni esigenza di ripresa.
Per l’analisi della luce abbiamo cinque esposimetri quali Gossen, Minolta, Sekonik sia incidenti che spot da un grado per il calcolo esatto
dell’esposizione col sistema zonale, nonché due
termo colorimetri che utilizziamo principalmente per la taratura del dorso digitale durante le
lezioni di Still-life. Inoltre disponiamo di un vastissimo parco accessori specifici per sala di
posa per far fronte alle più disparate situazioni di ripresa; teli a farfalla, pannelli riflettenti
di ogni tipo. È disponibile anche un vastissimo
parco di attrezzature analogiche, piccolo, medio
e grande formato. Pur riconoscendo l’importanza dell’attuale tecnologia digitale, pensiamo che
un vero fotografo,come qualsiasi artista, debba
saper utilizzare tutti i mezzi a sua disposizione.
Roberto Mineo
Sotto, la
sala computer
dell’Accademia
John Kaverdash.
In basso, l’esterno
dell’edificio.
nell’altra pagina,
l’attrezzata sala
posa a disposizione
degli studenti
Nato a Milano nel 1963, Roberto Mineo negli anni
universitari, mentre frequenta la facoltà di Lettere moderne a Palermo, inizia a collaborare con lo
studio fotografico e galleria d’arte “L’immaginaria”
dove realizza cataloghi commerciali, cura corsi di
formazione e organizza mostre di importanti autori
come Occhiomagico, Studio Azzurro, Edward Rozzo.
Nello stesso spazio realizza nel 1981 la sua seconda
mostra personale (la prima è dell’anno precedente
alla galleria d’arte “Il Paladino”) sul tema dei fuochi d’artificio. Nel 1982 si trasferisce a Roma, lavora
come assistente di Bruno Oliviero e inizia a produrre
ricerche sul paesaggio e l’architettura prediligendo
obiettivi grandangolari. Nel 1984 si trasferisce a Milano e lavora per la casa editrice Edilmoda sia come
assistente con Giovanni Gastel sia come fotografo per
“Donna & Bambini”. Inizia la ricerca nel campo dello
still life; negli anni seguenti intensifica sia la collaborazione con riviste quali “Moda”, “L’Uomo Vogue” e
“Vogue Italia” sia la sua ricerca su still life e scenografie. Nel 1986 fonda la John Kaverdash School e nel
biennio successivo realizza fotografie di paesaggio e
naturalistiche per “Airone”, “Atlante”, “Natura Oggi”
per passare poi all’immagine pubblicitaria realizzando campagne e cataloghi per Gavazzi Tessuti, Xerox,
Star, Keller, Lacoste, Elan, VGS Engineering System,
Gruppo Augusto, Cepu. Nel 1991/1992 teorizza e realizza ricerche dove elementi scenografici si fondono
con quelli fotografici con evidenti richiami culturali
ai suoi artisti preferiti – Dalí, Magritte, Van Gogh, De
Chirico – e uno studio accurato sulle tecniche di ripresa cinematografica raffiante in due soggiorni a
Los Angeles: tali ricerche entrano a far parte del book
“Complex”. Nel periodo 1992-2000 rafforza il ruolo
della sua scuola che si afferma sempre di più, collabora con fotografie e articoli divulgativi con diverse
riviste di settore, indaga sul mondo digitale, produce
per clienti quali Imetec, Star, Leo Burnett ma si dedica anche nel 1997 a un singolare reportage sulla via
dei Salinari a Trapani interamente realizzato in banco
ottico. Nel 2001 conclude, dopo oltre 24.000 ore di lavoro, la ricerca “Complex” presentandola in occasione
della Biennale di Fotografia di Venezia. In seguito nel
2004 ha esposto a Milano presso La Compagnia del
Disegno, in Messico presso la fondazione Sebastian,
a Los Angeles presso L’istituto Italiano di cultura, alla
Mairie du 5eme arrondissement di Parigi, alla fiera
internazionale del Libro a Monterrey (Messico) e al festival Italiano presso il centro culturale “La Estancia”
a Caracas (Venezuela). Nel 2005 Ha esposto a Villa
Remmert, Ciriè (Torino) presso l’istituto Morelense di
Cultura a Cuernavaca (Messico) e presso l’Istituto di
Cultura “Casa della Cultura” di Macaray (Venezuela),
inoltre è stato invitato e ha esposto al Beijing International Art Biennale a Pechino. Nel 2006 a Como
presso lo spazio espositivo della Chiesa San Pietro
in Atrio e ha pubblicato un libro con le sue opere con
la Silvana Editoriale e distribuito da HF Distribuzione
con testi di Alberto Fiz e Roberto Mutti. Nel 2007 viene rappresentato permanentemente presso Il Centro
Italiano Arte e Cultura patrocinato dal curatore, il
Dott. Vincenzo Sanfo. Da tre anni cura personalmente
un blog sulla Rivista National Geographic Italia e la
John Kaverdash, è membro permanente della giuria
del loro prestigioso concorso annuale fotografico che
vede in palio come premio la frequenza ad alcuni dei
corsi tenuti presso l’accademia stessa.
35
Trattiamo il bianco e nero in analogico e siamo dotati di una specifica camera oscura con 12 ingranditori fino al formato di pellicola 10x12 e insegniamo tutte le tecniche antiche di sviluppo e stampa fine-art.
Siamo anche dotati di una libreria di autori fotografici nazionali e internazionali, nonché abbonamenti alle principali riviste d’immagine mondiali
per permettere agli allievi di consultare le ultime pubblicazioni e curare
l’aggiornamento culturale.
Quanta pratica c’è nei vostri corsi?
Moltissima, ogni materia simula delle reali situazioni di ripresa esattamente così come si verificano durante un redazionale o una campagna
pubblicitaria abituando così l’allievo alla gestione completa di tutti gli
aspetti sia creativi che organizzativi di un set di alto livello.
Per frequentare non è necessario possedere fotocamere od ottiche particolari, in quanto durante le lezioni le forniamo noi, col tempo poi sarà
l’allievo stesso a dotarsi delle soluzioni corrette, e comunque dopo aver
sviluppato un’autonoma capacità selettiva nei confronti del vastissimo
parco di materiali esistenti in commercio.
Dalla tua esperienza, cosa consiglieresti a
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chi vuole intraprendere questa
professione?
Molta grinta, propensione verso la cultura d’immagine, fantasia e molto, molto metodo.
La fotografia professionale moderna è molto sofisticata e quindi una formazione che permetta
di apprendere le metodologie corrette di ripresa
è diventata ormai indispensabile, non crediamo
sia più una professione che permetta improvvisazioni, soprattutto se la mira è divenire un fotografo di respiro internazionale, che poi è l’obiettivo che si prefiggono solitamente i nostri allievi.
Il tema di questo numero è la
sala posa, cosa ritieni siano
le attrezzature fondamentali
da possedere?
Almeno tre punti luce flash da almeno 1000W/s
con relativi accessori d’illuminazione, esposi-
metro esterno, stativi e cavalletto, una sufficiente dotazione d’accessoristica quali pinze,
clamp, aste estensibili, e quanto può servire
per realizzare correttamente dei set di moda e
di Still-Life. Noi consigliamo di optare per un
dorso digitale per la fotografia in studio, ma
inizialmente anche una buona reflex dotata di
ottiche dalla qualità impeccabile può risultare
sufficiente.
Troviamo sia anche imprescindibile possedere
almeno una fotocamera a piani mobili perché
permette la corretta ripresa di tutta l’oggettistica e la creazione di stupende sfocature controllate nella fotografia di moda.
In realtà occorrono moltissime altre cose ma
alcune possono essere anche auto-costruite
all’inizio con un po’ di fantasia e doti di manualità e noi cerchiamo d’insegnare anche
come realizzare un set coerente sia nei casi
che si disponga di tutto sia in quelli in cui le
risorse siano più limitate.
http://www.johnkaverdash.it/
HASSELBLAD CFV 50
Sopra, gli
studenti della
scuola impegnati
in sala posa
nella simulazione
di un vero e
proprio servizio
fotografico. Nelle
foto a destra,
alcune delle tante
attrezzature
a disposizione
degli studenti per
mettere in pratica
quanto imparato
Dimensioni del sensore: 50 Mpixel (6132 x 8176
pixel)
Dimensioni del sensore: 36,7 x 49,1 millimetri
Dimensioni immagine: RAW 3FR catturare 65 MB
in media. Tiff 8 bit 150 MB
Memorizzazione delle immagini: tipo di scheda
CF II (velocità di scrittura> 20 MB / sec) o collegamento a Mac o PC
Capacità di stoccaggio: in media 60 immagini su
una scheda CF da 4 GB
Tipo di batteria: serie Sony ™ InfoLithium L NP-F
Display a colori: tipo TFT da 2,5 pollici, colore 24
bit
Tipo di connessione host: FireWire 800
(IEEE1394b)
Temperatura di esercizio: 0 - 45 ° C / 32 - 113 ° F
Dimensioni: 91 x 90 x 61 millimetri [L x A x P]
Peso: 530 g (batteria esclusa e scheda CF)
• Scatto singolo
• Colore 16 bit
• ISO 50, 100, 200, 400 e 800
• Maggiore velocità di scatto: 64 secondi
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PROPOSTE ILLUMINANTI
Ecco alcune delle più interessanti novità nel
settore dell’illuminazione che non possono
assolutamente mancare nelle più attrezzate sale posa
di Osvaldo Esposito
GODOX Pannelli d’illuminazione led
I
nuovi pannelli Godox offrono illuminazione ad ampio
spettro, morbida e uniforme adatta per la fotografia e il video. Ogni pannello è dotato di quattro alette riflettenti per
aumentare l’efficienza luminosa, di staffa per il montaggio
ed il posizionamento in verticale o in orizzontale, manopola dimmer integrata per la regolazione della luce, led ad
alta luminosità controllabili in quattro gruppi, ventola di
raffreddamento attivabile in caso di uso prolungato. Ideali
per una sala posa di piccole e medie dimensioni, hanno
una temperatura colore con spettro variabile da 5600 a
6200 k. Sono disponibili con 500 led, potenza di 2200 lux
ad un metro ad un costo di 289 euro, o con 1.012 led, 5400
lux ad un costo di 579 euro.
www.asphot.it
GEMINI GS Flash kit
Si tratta di flash a bassa poten-
za, dimensioni compatte e fortemente compatibili con diversi
accessori già presenti in sala
posa. Rappresentano una fonte
di illuminazione per piccoli set
anche fuori dallo studio, grazie
alla trasportabilità del kit. Permettono un controllo della
potenza senza fili tramite il trigger DM-16 a 30 step e sono
dotati di funzione anti pre-lampo e scarico automatico di
potenza. Disponibili in due modelli di diversa potenza, 200
watt con numero guida 49 che costa 509 euro e 400 watt
con numero guida 65 che costa 669 euro. 5600k di temperatura colore con lampada pilota da 150 watt e durata
lampo tra 1/2000 e 1/800 di secondo.
www.asphot.it
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BILORA
FB-1 Comando remoto wireless 2,4 Ghz
Consente lo scatto a distanza fino a 100 metri senza ostacoli, permette la sincronizzazione wireless e supporta le
lunghe esposizioni nonché lo scatto singolo. Il comando
remoto FB-1 è sincronizzabile con flash da studio e permette di selezionare il segnale tra 16 canali. Il ricevitore
può essere usato anche come cavo di scatto e si alimenta
con 2 batterie AAA e 2 CR2 che permettono un’autonomia
di 20.000 foto. Il modello FB-2 funziona anche da intervallometro da 1 secondo a
99 ore, consentendo fino a
399 scatti. Sono entrambi
compatibili con fotocamere Canon, Fuji, Hasselblad,
Nikon, Pentax.
www.asphot.it
NIKON WR controllo remoto SLR
Il
ricetrasmettitore wireless WR-R10 e il trasmettitore
wireless WR-T10 di Nikon consentono di controllare a distanza le funzioni fondamentali della fotocamera. Entrambi utilizzano frequenze radio, garantendo così una portata
maggiore e consentendo la comunicazione anche in assenza di linea visiva diretta tra i dispositivi. Si possono usare
insieme per attivare una sola fotocamera oppure collegare
i ricetrasmettitori WR-R10 a più corpi macchina e acquisire
lo stesso momento da prospettive diverse. Il telecomando
WR-1 offre funzionalità avanzate e il controllo della fotocamera tramite il display lcd. Si possono
distribuire le fotocamere remote in
gruppi controllabili separatamente e
si possono gestire funzioni di intervallo, blocco scatto, trasmissione e ritardo di scatto. www.nikon.it
WITSTRO flash a bulbo scoperto AD180 e AD360
BILORA Kit flash Monotorcia da 120 o 160 watt
Quando occorre alta portabilità unita a una grande poten-
Per allestimenti veloci in piccoli studi vi sono le proposte
in kit di Bilora, con due monotorcia da 120 watt, due stativi, due softbox 50x70 e la valigia di trasporto, a 249 euro,
mentre in versione da 160 watt costa 319 euro.
www.asphot.it
MULTIBLITZ XPAC 24AS generatore flash a torcia
LEADPOWER Alimentatori a batteria
za per allestire una sala posa veloce tornano decisamente
utili i flash a slitta come i modelli Witstro da 180 e 360
watt e controllo wireless. Hanno un numero guida da 60
(AD180) e 85 (Ad360) e possono sviluppare 900 lampi a
piena potenza se accoppiati al powerpack PB-960 Propac.
Dotati di un tempo di ricarica da 0,05 a 2,6 secondi permettono anche sequenze di lampi senza surriscaldamento con livelli di potenza regolabili da 1/3 di stop. Hanno
lampi flash da 1/300 a 1/10.000 di secondo, luce di assistenza per la messa a fuoco, sincro flash ottico incorporato e possibilità di montare accessori vari direttamente sulla baionetta della testata e attacco Lumedyne e Quantum.
Grazie al trigger opzionale FT-16 è possibile controllare
la potenza senza cavi. Il modello AD180 costa 529 euro,
mentre il modello AD360 costa 659 euro. www.asphot.it
Dotato
di un output di 2400 W e
peso di soli 7,5 kg presenta due
prese asimmetriche con uscita
digitale, controllate individualmente con incrementi di 1/10 su
11 (canale 1) e 10 f-stop (canale 2).
Tempi di ricarica compresi tra 0,05 e 1,2 secondi con durata dei lampi tra 1/1600 e 1/6000 di secondo. La funzione
Easy Clip attiva le due teste flash collegate con un ritardo
massimo di 0,5 sec, generando due immagini: il soggetto
principale e una maschera, da sovrapporre per facilitare
l’editing dei tracciati e delle maschere all’interno di un
qualsiasi software di photo editing.
In vendita a 3.473,50 iva esclusa.
www.imageconsult.it
BRONCOLOR Softbox
Nuovi softbox in arrivo da Broncolor, risultano più legge-
ri, compatti e con nuove dimensioni rispetto ai precedenti
modelli. Disponibili in nove diverse forme e dimensioni con formato quadrato, rettangolare, strip, ottagonale.
Tre diversi diffusori consentono una luce morbida, con leggera enfasi centrale fino ad una distribuzione perfettamente omogenea su tutta l’area.
Con appositi adattatori possono essere utilizzati anche
con le unità flash di altri produttori.
www.maferfoto.it
La
potenza a portata di mano diventa imprescindibile
quando ci si sposta per creare set fotografici in location
esterne al proprio studio. Ci viene in aiuto l’alimentatore
Leadpower LP-750, modello inverter dual mode, ideale
per apparecchiature flash. Dotato di funzionalità di risparmio energetico con stand by di 40 ore la batteria Ni-MH
da 9000mA può pilotare flash fino a 3000ws con tempi di
ricarica di 2 secondi. L’alimentatore nasce per ottimizzare
la potenza del flash Godox da 600ws per 380 lampi a piena potenza, ma risulta utile anche in tante altre occasioni
con un consumo massimo di 750w. Alimenta una lampada
alogena da 100 watt per 60 minuti ed è protetto da sovraccarico, corto circuito, surriscaldamento e collegamento esterno invertito tra anodo e catodo. Pesa 3,4 kg e la
batteria interna si ricarica in circa 6 ore. Costa 930 euro.
www.asphot.it
SPEEDOTRON Generatori da studio
Il modello LV 1205CX
fornisce 1200Ws di
potenza con possibilità di variare l’intensità, quattro ingressi
lampade, sgancio rapido, 189 variazioni di livello di uscita.
Costa 1.740 euro.
LV 2405CX racchiude
grande potenza in movimento. Produce 2400Ws e dispone
di quattro ingressi luce a sgancio rapido. Costa 2.520 euro.
Il modello Explorer 1500 risulta un’ottima combinazione
a basso costo. Con 1500 Ws e un tempo di ricarica di 3,5
secondi. Costa 480 euro.
www.speedotron.eu
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BRONCOLOR Ombrelli riflettori Para
SPEEDOTRON Monotorcia Force10
Offre 1.000Ws di potenza. Grazie alla ventilazione può operare sequenze di 5 scatti al secondo con numero guida
equivalente a 540 a 100 ISO. Costa 1.146 euro.
www.speedotron.eu
BRONCOLOR Alimentatori Scoro e Move
I generatori Broncolor non hanno bisogno di presentazione. Vincitore del TIPA Award Scoro S resta leader indiscusso sul campo. Tempi di ricarica più brevi da 0,02 s,
regolazioni di 10 f-stop a temperatura di colore costante,
temperatura di colore regolabile in intervalli di 200 K, e tre
canali indipendenti con la stessa temperatura di colore.
I nuovi modelli Scoro E permettono flash ultra-veloci fino
a 1/12.000 s mentre l’esclusivo sistema ECTC mantiene la
temperatura di colore costante per ogni trigger. Disponibili nelle versioni da 1600 e 3200 Joules, 11 stop di regolazione al decimo di diaframma.
Move 1200 L è un generatore a batteria con prestazioni da generatore
a rete in quanto a velocità di lampo
e tempi di ricarica.
www.maferfoto.it
CONDOR FOTO Flash Blazzeo e Richter
Blazzeo 250W sono i flash strobo da studio economici,
proposti a 170 euro iva esclusa, offrono incrementi ad 1/8
stop e flash da 1/2000 di secondo a 1/800 con tempi di
ricarica da 0,5 a 2 secondi. Per la linea professionale troviamo i flash monotorcia Richter con prezzi variabili tra
400 e 1.500 euro. La serie Star-Light monta di serie un
tubo flash da circa 100.000 lampi montato su un fiflettore
di alluminio martellato ad alto potere riflettente. Hanno
tempi di ricarica da 0,3 a 1,2 secondi e si può regolare il
numero di lampi in sequenza.
www.condor-foto-shop.it
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Volume e plasticità
in studio con i nuovi Para di Broncolor.
Luce morbida che
permette una luminosità naturale della
pelle. Dotati di diffusori o griglie a nido
d’ape si utilizzano
con il flash o con la luce continua. Para 133 ha un sistema di focalizzazione migliorato, simile a quello adottato
sui modelli 177-222. Dal piccolo Para 88 eredita lo stesso meccanismo di apertura: con due soli movimenti delle
mani rapidi su quattro leve. Para 133 risulta ideale in piccoli studi e nei viaggi.
www.maferfoto.it
CONDOR FOTO
Luci continue e fluorescenti daylight
Per illuminazione con luci continue propone DG-800, lampade tarate a 3200 gradi Kelvin da 800W a 110 euro iva
esclusa. Per le luci fluorescenti nel catalogo Condor troviamo l’illuminatore a luce daylight bilanciata da 5.400°K,
con emissione pari a 900 watt, ma con un consumo di soli
220 watt. Due i modelli disponibili, che utilizzano rispettivamente 4 o 6 lampade Osram Dulux 55W, entrambi corredati di 4 alette per convogliare la luce sul soggetto
e di un pannello traslucido
per ammorbidire i tratti. FL900 costa 310 euro, FL-1100
costa 380 euro, iva esclusa.
www.condor-foto-shop.it
CONDOR FOTO Illuminazione led Aputure
Gli illuminatori LED Aputure AL-528 (190 euro escluso iva)
sono ideali per ottenere luce naturale portatile da 3000
lux a 3200°K. I modelli più potenti, 300B e 600B costano
rispettivamente 300 e 503 euro iva esclusa.
www.condor-foto-shop.it
PHASE ONE Dorsi digitali IQ2
CONDOR FOTO Binari a soffitto
Sistema 4 binari 3x3 metri da soffitto, completo di tre pantografi con estensione 43-200 cm, passacavi, carrelli e
lacci metallici di protezione a 650 euro iva esclusa.
www.condor-foto-shop.it
LUPOLUX Dayled 650 e 1.000
Gli illuminatori Dayled sono dotati di lente di Fresnel con
tutti i vantaggi della tecnologia led di ultima generazione
che garantisce potenze elevate ed alti livelli di resa cromatica e stabilità della temperatura colore a 5.600°K o
3.200°K. I nuovi modelli 650 e 1.000, realizzati in fibra di
carbonio, consumano rispettivamente 50 watt e 90 watt e
possono essere alimentati anche con batterie al litio standard da 14,8 volt. Costano
rispettivamente 650 e 850
euro. Sono flicker free e
quindi adatti anche a set
per riprese video.
www.lupolux.com
PROFOTO D4 Air
Generatori dotati del modulo integrato Air che offre una
sincronizzazione radio veloce e affidabile permettendo un
controllo diretto di tutte le impostazioni tramite un ricetrasmettitore Air Remote o il software Profoto Studio. Quattro canali asimmetrici per la gestione differenziata di 4
singole torce con regolazioni di 1/10 f-stop con un range di
8 f-stop. Permette inoltre la modalità scatto ritardato fino
a 60 sec, la sequenza flash
fino a 60 lampi ed intervalli
fino a 60 sec.
www.profoto.com
Chi fotografa in sala posa con macchine professionali di
alto profilo non può fare a meno di dotarsi dei dorsi digitali
Phase One che oggi si arricchiscono di nuovi modelli IQ
2 dotati di una gamma dinamica di 13 f-stop per mantenere i dettagli anche nelle condizioni di luce più difficili e
di una profondità colore a 16 bit per canale. Tutti i display
sono touch da 3.2” ad alta risoluzione e sono dotati di connettività wireless che permette ad esempio di controllare l’inquadratura e tutti i dettagli tecnici tramite un iPad.
IQ260 60Mp va oltre la norma; progettato per realizzare
acquisizioni straordinarie, fornisce lunghe esposizioni fino
ad un’ora e realizza scatti da 60 megapixel praticamente
senza rumore.
L’IQ260 Achromatic permette di produrre immagini in
bianco e nero pure, senza applicazione di filtri o interpolazione. Le acquisizioni da 60 megapixel sono meravigliose
e nitidissime. Dato che non vi è montato un filtro IR, esistono infinite possibilità di realizzare immagini che si distinguono, sia per scopi artistici, che scientifici, utilizzando
la vasta gamma di filtri per ottiche disponibli sul mercato. IQ280 80Mp, dotato di file single shot più grande della
categoria, realizza acquisizioni con la più alta risoluzione
rispetto a tutte le fotocamere commerciali disponibili sul
mercato, parliamo di immagini da 10.328x7.760 pixel. Le
acquisizioni da 80 megapixel, l’ampia gamma dinamica e
l’impareggiabile qualità di immagine, lo rendono la soluzione ideale per una vasta gamma di settori fotografici.
www.maferfoto.it
BOWENS Kit studio 4717
Due modelli Gemini GM
400Ws, 2 ombrelli da 90 cm, 2
parabole Spill Kill per ombrelli,
2 stativi, con borsa, tubi flash,
lampade pilota da 250 w e cavo
sincro sono in offerta a 650
euro iva esclusa.
Per il fondale c’è il kit di stativi fino a 274 cm a 158 euro iva
esclusa.
www.bowensitalia.it
41
KAISER Top-Studios tavolo still life
NIKON WT-5 trasmettitore wireless
Chi usa le reflex di casa Nikon per le foto in sala posa sa
quanto sia importante poter controllare immediatamente lo scatto sul display di un computer tramite il software
Camera Control Pro 2. Per ottimizzare e velocizzare l’operazione è
possibile montare l’adattatore WT5, progettato per consentire la comunicazione tra fotocamera e rete
wireless. Il dispositivo consente lo
scatto simultaneo di più fotocamere collegate alla rete.
www.nikon.it
Il tavolo per foto di still
life è adatto per riprese
digitali o analogiche ed
è disponibile con un sistema di illuminazione
di luci ad alta frequenza.
Corredato da due lampade fluorescenti con
temperatura colore 5400
K da 18 W fissate sui lati
del tavolo con dei morsetti che possono essere
alzati, abbassati o orientati in ogni direzione. L’ingombro totale è di 90x90cm ed è indicato per sostenere un
apparecchio di 600g massimo.
www.digisiti.it
SPECTRA Illuminazione led portatile
Da Manfrotto arriva la nuova gamma di luci Spectra, per
fotografi e videomaker. Per ottenere cromie naturali e
grande nitidezza. Permettono luce spot con un angolo
di emissione più chiuso (<30°), o flood con un angolo di
emissione più aperto (>=50°), consentendo un’illuminazione diffusa su un’area più ampia. La luce emessa ha
una temperatura colore costante di 5600° K, e una potenza superiore fino a 900 LUX ad una distanza di 1m. Può essere alimentata da sei batterie AA con una durata media
di un’ora e mezza. L’intensità della
luce può essere regolata tramite
dimmer. Si monta sulla fotocamera,
o utilizzando l’attacco filettato standard su altri braccetti. Costi variabili
da 182 a 508 euro.
www.manfrotto.it
RIMELITE Monotorcia XB Prime
La serie Prime consiste in un sistema di illuminazione
monotorcia digitali. Interessanti i modelli Prime 1200,
Fame 600. Queste le caratteristiche distintive: Frame
600, 4.5f/stop, wireless controls; Prime 1200, 0,8 secondi
il tempo di ricarica, telecomando digitale per il controllo
remoto, gestione via pc fino a 5 gruppi e 50 lampi.
www.rimelite.com
42
POCKETWIZARD Radiocomando Plus III
Affidabile e ricco di funzioni, per comandare a distanza il flash e/o la macchina
fotografica. Plus III dispone della funzione Auto-Sensing per passare automaticamente dalla modalità trasmissione a
quella ricezione e viceversa integrandosi perfettamente con tutte le altre unità
della famiglia PocketWizard. Gestisce 32
canali in quattro gruppi differenti. Costa
127 euro iva esclusa.
www.apromastore.com
LASTOLITE Ezybox, softbox da studio
Progettato per adattarsi a flash da
studio, flash alimentati a batteria
ed Elinchrom Ranger Quadra RX.
Ezybox II permette di trasportare
un unico softbox che si adatta a
tutti i kit di illuminazione e passa
da un sistema all’altro con semplici connettori, senza effettuare
regolazioni. L’Ezybox II Octa è rapido da assemblare, si apre automaticamente e si fissa tramite 4
aste di supporto al telaio Ezybox
II. Disponibile in 2 misure, media e grande, dispone di un
diffusore interno e uno esterno che possono essere usati
insieme. Il modello grande da 102 cm costa 193 euro.
www.lastolite.it
X-RITE ColorChecker Passport
LUPOLIGHT Superlight
LACIE Little Big Disk
PATRIOTMEMORY Gaunlet Node
SANDISK CompactFlash card per il video
LINHOF Techno, fotocamera banco ottico
Indispensabile per i
fotografi professionisti
che desiderano ottenere le migliori prestazioni nel controllo
del flusso colore. Utilizzabile come target
da porre sulla scena
per il bilanciamento
del bianco può essere utilizzato anche per ottimizzare la
resa degli incarnati. Inoltre permette la creazione di profili
DNG per una coerenza colore fin’ora impensabile.
www.apromastore.com
Uno dei primi in grado di supportare la tecnologia Thunderbolt 2, rappresenta la soluzione di storage portatile
più veloce sul mercato. Raggiunge una velocità fino a
1375Mb/s, di gran lunga superiore a qualsiasi hard disk
USB 3.0. Il look innovativo creato dal designer Neil Poulton si presenta in un casing completamente in alluminio
con finitura lucida nera. Perfetto per i professionisti dei
video alla ricerca di soluzioni senza compromessi, il nuovo LaCie Little Big Disk consente lo streaming e l’editing
di video 4K o 3D direttamente sul campo o in studio. LaCie Little Big Disk è dotato di
una serie di SSD da 500GB
con interfaccia PCIe 2 in
configurazione RAID 0.
www.lacie.com
Le schede SanDisk Extreme Pro CompactFlash sono ottimizzate per la registrazione in 4K. La nuova compact da 256
Gb è dotata della più recente specifica di
garanzia video performance (VPG-65). La
scheda offre velocità di scrittura a partire da un minimo 65 Mb/s, potenziata per
realizzare video 4K e Full HD. La velocità
di trasferimento raggiunge 160 Mb/s e
consente alta velocità di scatto fino a 140 Mb/s. Le schede sono coperte da una garanzia illimitata e assicurano le
prestazioni anche a temperature estreme: da meno 25 a
85 gradi centigradi. In tagli da 16 a 256 Gb, con costi da
129 a 1.800 euro iva inclusa.
www.sandisk.com
Illuminatore dimmerabile daylight dotato di 6 lampade
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più diffusi. Innegabile l’utilità, senza l’intralcio di fastidiosi
cavi per il collegamento che favorisce la mobilità anche
in fase di scatto. Patriotmemory propone un interessante box per hard disk da 2,5” dotato di connessione wi-fi,
usb3.0 e batteria ricaricabile a poco meno di 80 euro.
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vecchie unità di memoria in soluzioni di storage portatili.
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anche unità SSD.
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un controllo preciso delle linee parallele. Le livelle a bolla d’aria garantiscono un preciso orientamento verticale.
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permette una facile regolazione degli obiettivi grandangolari da 23 mm fino a 120 mm. La messa a fuoco è regolata
tramite l’estensione del soffietto della
fotocamera, mentre il sistema a tre binari permette estensioni fino a 250 mm.
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IO MI SPOSO
UN MATRIMONIO
IN STILE RINASCIMENTALE
Tra le tendenze più in voga nel wedding c'è un costante richiamo
ad ambientazioni bucoliche con acconciature e abiti che ricordano
le tele di Leonardo. Da abbinare a particolari "shabby chic"
di Silvia Belfiore
I
mmaginate un’ambientazione bucolica:
i dolci declivi dell’ appennino tosco-emiliano, oppure i colli Euganei del Veneto,
perfette cornici per un ricevimento nuziale
“en plain air”, dove lunghe tavolate imbandite si stagliano innanzi al paesaggio illuminato come a uscire da una scena di un
film di Greenaway.
Proprio come in un frame del noto regista, a scandire la continuità scenografica
dell’insieme la luce si stende sulle tovaglie
immacolate scivolando in orizzontale, lasciando sullo sfondo i colli, e con essi il casolare o la villa di campagna (cuore della festa nuziale), che si animerà
solo una volta fatta sera.
Vi apparirà allora chiaro che questo suggestivo effetto scenico altro non
è che la rappresentazione vivente tratta dai quadri rinascimentali (Leonardo da Vinci, il Veronese), dove la sontuosità dei banchetti è raccolta in
una cornice naturalistica, a segnare un perfetto connubio tra arte (forme
architettoniche classiche) e natura.
In piena sintonia con questa ambientazione, il fil rouge del matrimonio
sarà proprio lo stile rinascimentale da cui trarrà ispirazione ogni dettaglio, a partire dalla luce (illuminazione calda a candele, eventualmente
supportata da lampade a olio) sino allo sottofondo musicale (perfette le
armonie degli archi, si potrà introdurre la serata con Vivaldi per attualizzarla con le melodie del “rondò veneziano”).
Ci accorgeremo allora che lo stile rinascimentale è penetrato nel nostro costume tanto da lasciare un’impronta visibile sulle acconciature
e su molti vestiti frequentemente scelti dalle nostre spose, creando
un effetto del tutto naturale.
Per esempio, le acconciature in stile “bohemienne” altro non sono che
la trasposizione, nel matrimonio moderno, della nota “Primavera” del
Botticelli, dove i capelli fluenti ricadono sulle spalle in un insieme di torchion, di riccioli e di morbide trecce, creando un movimento a casca-
44
ta, o semi-raccolto (ispirato a “Le tre grazie”)
impreziosito da ornamenti floreali (coroncine di
margherite e di piccoli fiori di campo).
Più sofisticata, potrà essere la scelta di un’acconciatura raccolta, in uno chignon alto sulla nuca adornato da una cornice di perle che
terminerà al centro della fronte in un effetto
(slanciante e raffinatissimo) a “V”, come nella
celebre dama raffigurata nel quadro del Pollaiolo. In alternativa, a dare lo stesso effetto,
delicato e “perlato”, potranno essere piccoli
fiorellini bianchi (mughetti o Gypsophila), che
sottolineeranno la delicatezza e l’innocenza di
questo stile primaverile.
Per chi volesse
invece optare per
un effetto più “altero”, lasciando da
parte la sfumatura
bohemienne, il rinascimento potrà
comunque essere
una valida fonte a
cui attingere suggerendo un’acconciatura a
treccia o a “spina di pesce”, come nelle tele
di Leonardo da Vinci (“Ritratto di Bianca Maria Sforza” o “Dama con Ermellino”). Per tale
ambientazione, ottima è la scelta di un abito
alla greca (a “peplo”) o in stile impero, con
morbide linee fluenti che avvolgono il corpo in
giochi di drappeggi.
Se invece si hanno gusti più vezzosi, l’abito
potrà avere una gonna ampia con giochi di
tulle, organza o taffetà effetto “arruffato”,
ancora più adatta se scelta in colore rosa
pallido, o con riflessi ambrati. Il finale tocco
d’autore sarà conferito dal bouquet, che dovrà richiamare i fiori scelti per l’acconciatura (margheritine, mughetti, Gypsophila per
il voluto “effetto Botticelli”, anche utilizzati
per braccialetti al polso della sposa): domineranno il bianco e il panna, eventualmente
scaldati col rosa e il corallo.
Per bouquet più impreziositi, la fantasia spazierà in una gamma di scelte: dall’eleganza
delle calle (anche per un bouquet a gambo
lungo, da portare sul braccio), alla fragranza
romantica di peonie, gardenie e fresie (bian-
(Lo Scrigno
di Silvia Belfiore
Wedding planner
e make up artist
Email: silviabelfiore_loscrigno@
yahoo.it)
che e rosa) anche vivacizzata dall’aggiunta di ranuncoli.
Per un effetto ancora più originale si potrà infine scegliere la tonalità del lilla: perfetta la semplicità della lavanda (anche impreziosita
da rose bianche), che potrà essere utilizzata con ottimi risultati sia
per bouquet che per coroncine da acconciatura, a conferire un effetto
“shabby chic” recentemente molto in voga. Avremo così conferito al
ricevimento un tocco bucolico che ricorderà le ambientazioni provenzali: lo stile rinascimentale ci ha dunque accompagnato in un viaggio
(poetico, raffigurativo e letterario) che parte dai colli fiorentini e arriva
sino alla provenza. In poche parole: la quintessenza dell’amore.
45
PROVATA PER VOI
FUJIFILM INSTAX MINI 90
Per Maurizio Galimberti questa fotocamera a sviluppo
istantaneo dalle dimensioni ridotte "è una grande
sorpresa, è una Polaroid Image Pro vestita da Fuji"
di Diego Papagna
con tre possibilità di chiaro e scuro, il macro,
veramente una macchina che mi ha stupito. Sia
per la qualità generale, quella ottica e quella
tecnica, è una Polaroid Image Pro (per me l’istantanea più bella che si sia mai stata) vestita
da Fuji. Altra cosa interessante è la batteria al
litio a differenza delle solite pile stilo, che ha un
ottima durata. Durante la prova ho scattato circa
300 foto ed era ancora carica.
P
arlando di fotografia "istantanea" in Italia e non solo, il primo nome
che viene in mente a tutti è quello di Maurizio Galimberti, che ha provato per noi la Fujifilm Instax Mini 90.
Prime impressioni?
La prima impressione è stata di grande sorpresa, io che sono riconosciuto come colui che ha ridato vita alla fotografia istantanea a fine anni 80’,
provo sempre stupore a vedere un nuovo prodotto così bello. Erano anni
che non se ne vedeva uno, il prodotto precedente, la instax210, aveva delle
pecche che hanno risolto con questa nuova macchina. Una macchina da
borsetta che porto sempre con me, con impostazioni facilissime da cambiare con i tasti e la ghiera.
Caratteristica interessante di questa macchina è che puoi escludere il flash.
Per una persona che fa ricerca le riprese senza flash sono fondamentali,
nella 210 entrava in automatico in compensazione. Poi interessante l’opzione della doppia esposizione che permette di utilizzare molta creatività,
46
Il formato ti piace?
Il formato è molto bello, adotta quello Leica con
una proporzione 24x36 molto affascinante. Il mosaico che ho fatto con questa macchina (nella
foto nell'altra pagina) è ben bilanciato con un'esposizione media molto buona.
A chi la consiglieresti?
Una macchina che vale quello che costa che
consiglio caldamente. Interessante per chi della fotografia istantanea ne fa un'arte e anche a
fini di collezionismo.
L’ottica?
Ottica di qualità con una messa a fuoco buona,
di ottima costruzione
Cosa ti ha sorpreso?
Il flash lavora bene per schiarire le ombre o negli
interni, con tutte le limitazioni di un flash incorpo-
rimarrete
impressionati.
mini formato. massimo divertimento
Grazie alle fotocamere INSTAX fotografi, artisti, professionisti e tutti gli appassionati
di pellicole godranno del piacere della stampa istantanea. Il design unico della nuova
Instax Mini 8, offre il massimo del divertimento ed è l'ideale compagna per feste,
matrimoni e per avere immediatamente una foto durante uno scatto professionale.
Disponibili in cinque colori, catturerà i momenti più belli grazie alla selezione
automatica della migliore luminosità.
instant CoLor FiLm
scopri di più su instax.fujifilm.it
PROVATA PER VOI
rato sulla macchina. Il sistema di caricamento è ottimo, il formato è bellissimo. Il mirino è preciso, non ha molti problemi di parallasse.
La pellicola Fuji è sempre ottima, con dei colori incredibili che riesco anche a manipolare facilmente. La cosa bella di queste pellicole è che anche
da scadute non perdono in qualità, ne ho provate di scadute da 10 anni e i
colori sono sempre impeccabili. Altra caratteristica che mi ha sorpreso è
la semplicità dei comandi e la possibilità di interagire sulla ghiera dell’obiettivo per poter cambiare le modalità.
Cosa pensi manchi a questa macchina?
Questa macchina penso vada bene così com’è, ci vorrebbe una replica
della stessa qualità per il formato grande dell’istantaneo, questo sarebbe il top.
MAURIZIO GALIMBERTI
Nasce a Como nel 1956 e
cresce a Meda. Studia da geometra e nei cantieri affina
il punto di vista rigoroso con
cui impressionerà il mondo.
Sin da ragazzo partecipa a
numerosi concorsi fotografici, vincendoli, addirittura
con nomi diversi come quello
della madre o della moglie.
All’inizio usa la classica
pellicola analogica lavorando
molto con una fotocamera ad
obbiettivo rotante widelux in
bianco e nero e in diapo/cibachrome, poi nel 1983 inizia
la sua passione-ossessione
per la Polaroid. La sceglie
per il semplice motivo che
non sopportava l’attesa dello
sviluppo per vedere il risultato del suo scatto e anche
per una eterna paura del
buio della camera oscura. Si
accorge inoltre che la resa
dei colori con la pellicola
istantanea è semplicemente
magica ed inizia un lungo
percorso fino ad oggi di
ricerca e di sperimentazione
nell’uso di questo media.
Nei primi anni novanta
infatti, abbandona l’attività
edilizia di famiglia e decide
di dedicarsi solo alla
fotografia.
Tiene regolarmente workshop di fotografia creativa
durante i principali festival
fotografici.
Le sue opere fanno parte
delle più importanti collezioni di fotografia.
Attualmente lavora ad un
prestigioso volume sulla città di Milano in vista dell’Expo
del 2015.
www.mauriziogalimberti.it/
SCHEDA TECNICA
Fotocamera a sviluppo
istantaneo
Formato 62 x 46mm
Obiettivo 60mm F12.7
Mirino ottico a immagine
reale e regolazione della
parallasse
Messa a fuoco motorizzata
0,3m-infinito
Controllo esposizione automatico
Flash elettronico automatico
Display LCD, macro, autoscatto, riduzione occhi rossi
Avanzamento automatico
motorizzato. Batteria al litio.
48
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PROVATA PER
R VOI
SAMSUNG GALAXY NX
Un ibrido tra smartphone e reflex che consente
di scattare immagini di alta qualità e di ritoccarle
direttamente dalla fotocamera prima di condividerle
di Diego Papagna
S
amsung Galaxy NX è la prima fotocamera mirrorless al mondo comandata dal sistema operativo Android. Un'ottima accoppiata di
grande qualità che coniuga il sensore di dimensione APS-C da 20 megapixel e il cervello di un Galaxy SII (processore quadcore e Android 4.2).
Una compagna di viaggio ideale per chi vuole abbinare a immagini di
ottima qualità anche la possibilità di ritoccare e condividere sui social le
proprie creazioni.
Appena presa in mano la camera si presenta piuttosto grande, forse un
po’ troppo, salta subito all’occhio il display veramente grosso da 4,7”, che
occupa quasi per intero la parte posteriore da dove parte direttamente
l’impugnatura. Esteticamente la NX non è il massimo, ma l’ergonomia è
decisamente buona e il corpo al tatto sembra piuttosto resistente.
Molto interessante l’idea di rifinire il tutto con un mirino intelligente che
permette di passare dalle inquadrature da display a mirino semplicemente appoggiandoci l’occhio. Il corpo è piuttosto leggero e di buona fattura,
oltre al pulsante di accensione presenta solo una ghiera multifunzione,
mentre tutto il resto dei comandi è totalmente touch.
La Galaxy NX si presenta in kit con il 18-55 f3.5-5.6, zoom di base che fa il
suo dovere come velocità di messa a fuoco e accuratezza, uno dei maggiori punti di forza delle mirrorless, lascia un po’ a desiderare come apertura
a 55mm e ingombro. Navigare nelle svariate funzioni di questa macchina potrebbe risultare complicato per chi non ha avuto altre esperienze
con android, ma una volta prese le misure si cominciano veramente ad
apprezzare le dimensioni dello schermo che permettono una visione ottimale e facilità di navigazione. Da segnalare la possibilità di scattare foto in
Raw, che permette di avere una buona qualità d’immagine pari a quella di
una reflex entry/mid level. La macchina tiene bene anche ad alti iso e nelle
ombre, una qualità oltre le aspettative nonostante l’uso dell’ottica di base
che certo non ne esalta le caratteristiche qualitative.
Il vero punto di forza della NX si apprezza però in viaggio o in una gita fuori
porta. La camera è pensata infatti per farsi apprezzare da chi ama ritoccare on cam e condividere le proprie immagini.
50
Poter usare le migliori applicazioni di
ritocco direttamente dalla fotocamera,
come Snapseed (la
mia preferita) o quelle che preferite, è
l'obiettivo principale
della fotocamera che
è in grado di sostituire lo smartphone per
chi aspira a una qualità maggiore.
La condivisione immediata via Wi-Fi o
3G/4G, la rendono un
ibrido tra smartphone e reflex in grado di soddisfare più
esigenze. Quello che
alla lunga funziona
meno bene sulla NX
è la mancanza di tasti e indicazioni sul-
SCHEDA TECNICA
Connettività
LTE 4G
LTE (800/850/900/
1800/2100/2600 MHz)
HSPA+ (850/900/
1900/2100 MHz)
802.11 a/b/g/n 2.4+5GHz
Wi-Fi Direct
Bluetooth 4.0
A2DP,HSP, AVRCP,OPP,
HID,PAN
DLNA, HDMI 1.4
KIES, KIES Air
Lenti
Lenti Samsung per
attacco Samsung NX
Attacco Samsung NX
Sensore
Sensore CMOS
Dimensioni sensore
23,5 x 15,7 mm
Circa 20,3 Megapixels
effettivi
Circa 21,6 Megapixels
totali
Filtro a colori primari
RGB
Stabilizzatore
d’immagine
Stabilizzazione nelle
ottiche (a seconda
dell’obiettivo)
Display
scLCD (C-type
Touchscreen)
Dimensione 4,77”
la ghiera, infatti la
gestione totale delle
impostazioni tramite
touchscreen rallenta
molto le operazioni
di preparazione allo
scatto. Molto positiva
invece la durata della batteria che regge
una giornata di uso
intenso senza alcun
problema.
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51
DAL WEB
FLICKR È FLOP?
Il social network dedicato alla condivisione delle immagini
ha compiuto da poco 10 anni come Facebook ma, nonostante le grandi
potenzialità che offre agli utenti, ancora oggi stenta a decollare
di Monica Papagna
H
a da poco compiuto 10 anni Flickr, il popolare social network dedicato alla condivisione delle immagini. 10 anni proprio come Facebook.
Ma se il social di Mark Zuckerberg non sente aria di crisi, Flickr sta invece patendo la concorrenza di altri social newtork.
Negli ultimi anni ha continuato a evolversi, a rimodernare il proprio look
e a offrire sempre più servizi, ma il suo indice di gradimento non sembra
seguire gli sforzi dei suoi sviluppatori.
Instagram, su tutti, continua a spopolare tra fotografi e appassionati di
fotografia, mentre Flickr è ben al di sotto delle aspettative. La app di Instagram si piazza, infatti, al secondo posto nella classifica delle app più
scaricate, quella di Flickr (ebbene sì, ne esiste una!) è intorno al quarantesimo posto. Un divario che difficilmente sarà colmabile.
L'app di Flickr, in effetti, a prima vista si presenta molto simile a quella
52
di Instagram, ma a un utilizzo più approfondito
si notano anche alcune peculiarità interessanti. Come, ad esempio, quella di decidere quale
copyright inserire nelle proprie immagini. È
possibile, infatti, proteggere le immagini riservandone i diritti, oppure cederle in licenza
Creative Commons, per permetterne la condivisione in base ai propri desideri. Questa funzionalità non è presente in altri social network
e sicuramente dà a Flickr una potenziale marcia in più, permettendo ai fotografi professionisti di tutelarsi anche sul web e sui social.
Un’altra interessante opzione di Flickr è quella
di poter partecipare
ai gruppi fotografici, spazi virtuali dove
fotografi e appassionati si ritrovano
per condividere le
proprie immagini in
base ad argomenti
prestabiliti, un modo
semplice ed intuitivo
per far conoscere i
propri lavori.
Al momento, però,
la cosa più interessante di Flickr è la
possibilità di ricevere
1 Terabyte di spazio
web per archiviare le
proprie immagini. Gli
altri spazi web regalano Gigabyte, Flickr
ha sfondato la soglia
dei Terabyte. Impossibile non rimanerne
impressionati. Significa poter archiviare
online più di 500.000
foto alla massima
risoluzione, gratuitamente. Esiste poi anche un account pro,
per ottenere ancora
più spazio.
Eppure, nonostante
tutte queste potenzialità, ancora oggi,
Flickr stenta a decollare nel mondo
dei social, tanto che,
quando il nuovo amministratore delegato di Yahoo, Melissa
Mayer, ha iniziato a
lavorare a Flickr, l’ha
trovato
assolutamente non attraente
per i nuovi utenti e
ha promesso che la
situazione sarebbe
cambiata. Di fatto un
primo restyling è già
stato fatto, un anno
fa, ma non sembra
sufficiente e, nelle
ultime settimane, ne
è stato annunciato
un altro. La notizia
ha fatto in brevissimo tempo il giro del
web e a questo punto
si attende una bella
sorpresa per gli utenti, con un nuovo look
efficace e, speriamo,
semplice. Chissà se
la nuova versione del
social riuscirà a recuperare il terreno
perso, a riconquista-
re il cuore dei vecchi
utenti e ad incuriosire
quello dei nuovi!
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53
UN PASSO NELLA STORIA
A shake in
young fashion.
Fotografia per
la copertina di
Vogue USA del
primo agosto
1953
ERWIN
BLUMENFELD
Con il suo stile ha influenzato generazioni di fotografi
di moda e pubblicità. La sua fama è legata soprattutto alle
celebri copertine di riviste come Harper’s bazaar e Vogue Usa
di Edoardo Sansonne
D
Lilian Marcusson. Per la
copertina di Vogue US, del
primo gennaio 1951
54
ire che di uomini come Erwin
Blumenfeld hanno ormai gettato via
lo stampo non sarebbe solo falso ma
quasi paradossale. Blumenfeld si può dire
semmai che sia lui stesso quello stampo
dal quale generazioni e generazioni
di fotografi di moda e pubblicità sono
stati forgiati. Chiarezza nell’immagine,
essenzialità del messaggio e un persistente
ricamo creativo, cuciono addosso ai suoi
modelli un messaggio forte ed univoco. Di
universale lettura.
Blumenfeld riceve il regalo più importante
della sua vita nel 1908 a soli undici anni,
la sua prima macchina fotografica. Da
quando ebbe la fortuna di stringere fra le
mani quel magico oggetto, non potè fare a
meno di considerarsi un fotografo, l’unica
identità che avrebbe potuto accettare come
veramente sua.
Tuttavia gli eventi della vita lo tengono
lontano dal suo ideale modello di sé
stesso fino ai primi anni Trenta, dove nel
suo negozio di pelletteria ad Amsterdam
inizia a sperimentare fotografia di ritratto,
spesso anche di nudo, su alcune clienti
della boutique. La fortuna volle che nello
stesso edificio scoprì una super attrezzata
The women serve.
Fotografia per
la copertina
di luglio 1943
della rivista
Harper’s Bazaar
55
UN PASSO NELLA STORIA
camera oscura, così dopo aver stampato
alcuni lavori riesce ad ottenere la sua prima
mostra alla Carl van Lier’s gallery, proprio a
pochi passi dal negozio.
Ma è a Parigi che la passione di Blumenfeld
si traduce in vero e proprio lavoro. Comincia
col ritrarre su commissione alcuni fra gli
esponenti della scena artistica parigina
dei tardi anni ‘30. Matisse, Yvette Guilbert,
François Mauriac e Cecil Beaton sono alcuni
fra i suoi primi soggetti. Quest’ultimo viene
colpito a tal punto dalla vena creativa del
giovane Blumenfeld, da portarlo nel 1937 a
Vogue.
L’azzardo.Nello stesso anno produce un
fotomontaggio intitolato “Il Dittatore”
che ritrae Hitler con il volto da teschio,
visionario e veggente. Scoppia la Seconda
Guerra Mondiale e Blumenfeld viene
internato in un campo di guerra francese.
Riuscito miracolosamente a fuggire, nel ‘41
si imbarca per gli Stati Uniti con la famiglia
al seguito.
E’ proprio qui, con i piedi ben saldi al
terreno fertile della New York del dopo
guerra, che Erwin raggiunge l’apice della
fama. Inizia subito a lavorare per Harper’s
Bazaar collaborando al contempo con Vogue
US e altre riviste di moda. Scampato da
pochi anni alla persecuzione nazista è già il
fotografo più celebre degli Stati Uniti nonché
il più pagato al mondo.
Blumenfeld è instancabile, realizza più
copertine di Vogue di qualunque altro
fotografo prima e dopo di lui, inizia anche a
girare video pilota per pubblicità di prodotti
di bellezza, estremamente all’avanguardia
per l’epoca. La sua musa ispiratrice e
modella in questi travolgenti anni di
produzione pubblicitaria è Lisette, sua
figlia. La modella che più fotografò in
tutta la sua carriera. I meravigliosi scatti
di questo periodo sono stati raccolti in
un’esposizione dal titolo “Blumenfeld
Studio” arrivata anche in Italia grazie alla
Galleria Carla Sozzani di Milano (dove si
trova un nutrito catalogo..
Ma per Erwin la fotografia non può
essere solo lavoro, sentendosi più artista
che fotografo, insinua quasi di straforo,
clandestinamente lineamenti d’arte nei
suoi scatti puramente pubblicitari. Ed è per
questo che il suo periodo americano ha
tutto un affascinante retroscena di studio
56
Evelyn Tripp,
abito Sargent di
Christian Dior.
Variante della
foto pubblicata
su Vogue US
del primo
novembre 1949
e sperimentazione artistica. Il backstage
delle sue famose campagne pubblicitarie
è fatto di amore per l’arte rinascimentale
e moderna, supportato da un’incredibile
dedizione nella ricerca e sperimentazione
di nuovi metodi per creare le sue immagini.
Il fotomontaggio, la solarizzazione, le
diapositive a colori e un’infinità di tecniche
ibride sono i mezzi attraverso i quali fa arte.
Ma le sue opere e collages con influenze da
Vermeer al dadaismo non sono riservate
al grande pubblico, le fa quasi soltanto per
sé stesso o come dono alle persone a lui
più vicine. Blumenfeld muore a Roma il 4
luglio del 1969. Dopo aver trascorso una vita
di continua ricerca, ispirato dalla bellezza
del passato influenzerà le generazioni di
fotografi del futuro.
57
GALLERY
LA FOTOGRAFIA È ASTRAZIONE
Franco Fontana usa il colore per “dipingere” un suo paesaggio.
Metafisico, intenso e gioioso
©Franco Fontana, ZURIGO 1981
58
©Franco Fontana, Los Angeles 2001
©Franco Fontana, Puglia 1987
59
APPUNTI
mostre, concorsi e workshop
mostre
Figura Acqua. La
Forma dell’Acqua
Milano, Spazio
SeiCentro, Ex-Fornace
dal 17 aprile
al 5 maggio 2014
“L’acqua che tocchi
de’ fiumi è l’ultima di
quelle che andò e la
prima di quella che
viene. Così il tempo
presente” (Leonardo
Da Vinci).
L’Acqua, liquido e
vitale elemento, è la
protagonista della
mostra
collettiva allestita nello
spazio dell’Ex-Fornace
dove saranno esposti
video e
fotografie firmate
da giovani artisti
contemporanei. Una
mostra che racchiude
tutta una serie di
declinazioni e letture
possibili sull’Acqua. La
mostra è organizzata
con il Comune di
Milano.
Charlotte
Perriand
fotografa e
designer
Milano, Galleria Carla
Sozzani,
dal 6 aprile
al 4 maggio 2014
www.galleriacarlasozzani.org
Charlotte Perriand
nasce a Parigi il 24
ottobre del 1903. Studia
all’Union Centrale
des Arts Décoratifs
a Parigi e all’età di
vent’anni decide di
diventare architetto,
professione giudicata al
tempo esclusivamente
maschile. Nel
corso degli anni ‘30,
parallelamente alla sua
attività di designer, si
60
dedica alla fotografia.
Fotografa, architetto,
urbanista, progettista
e collaboratrice di Le
Corbusier; viaggiatrice
solitaria e instancabile,
unica per ingegno
e anticonformismo,
Charlotte Perriand è
stata una protagonista
del design del
Ventesimo secolo e ha
influenzato il modo di
abitare contemporaneo.
Muore il 27 ottobre del
1999 a Parigi.
“Amazzoni della
fotografia”
dalla collezione di Mario
Trevisan
Venezia, Palazzo
Fortuny
fino al 14 luglio 2014
Un’insolita esposizione
che pone al centro del
percorso la fotografia
declinandola al
femminile: storia,
documenti e stili delle
più grandi fotografe
esistite dalla nascita
di quest’arte all’inizio
dell’Ottocento. Un’arte
in cui le donne eccellono
suggestivamente
e che oggi conta
centosettantacinque
anni, dopo l’invenzione
“meravigliosa” di
Daguerre.
Tra le più grandi figure
della storia della
fotografia Julia M.
Cameron, negli anni
‘70 dell’Ottocento e
poi Margaret Bourke
White, Lisette Model,
Diane Arbus e cento
altre, autentiche “star”
nel nostro tempo,
amazzoni al galoppo sul
sentiero delle immagini
d’avanguardia, testimoni
sensibili e attente della
vita del mondo. La
rassegna presenta una
significativa antologia
di fotografie originali,
eseguite da alcune tra
le principali fotografe
operanti tra ‘800 e ‘900.
Gianni Berengo
Gardin - Storie
di un fotografo
Genova, Palazzo Ducale
Fino all’8 giugno 2014
La mostra approda
a Palazzo Ducale in
versione rinnovata
e arricchita con un
intero capitolo dedicato
a Genova. Quello di
Berengo è un vero e
proprio omaggio alla
città.
Le sue immagini sono
uno spaccato della
vita politica, sociale,
economica e culturale
dell’Italia dagli anni
del boom a oggi, sia
nei suoi risvolti felici,
sia nelle sue pieghe
drammatiche e a volte
tragiche, ponendo
sempre al centro
dell’attenzione l’uomo
e la sua dignità. Le
fotografie coprono un
ampio periodo che va
dal 1969 al 2002. Nella
Genova di Berengo
Gardin c’è una città
che assomiglia alle sue
idee, ai suoi ricordi.
In quel bianco e nero,
così come in tutte le
sue narrazioni, c’è una
quantità umana che
corrisponde al suo
amore per la vita.
Eve Arnold.
Retrospettiva
Torino, Corte Medievale
di Palazzo Madama
Fino al 27 aprile 2014
Palazzo Madama
celebra con una
retrospettiva l’opera
della fotografa
statunitense Eve
Arnold (1912-2012),
a cura di Edoardo Sansonne
i cui scatti hanno
lasciato un segno
indelebile nella storia
della fotografia del XX
secolo. Documentarista
e ritrattista, nel corso
della sua lunga e
prolifica carriera Eve
Arnold ha spaziato
con disinvoltura tra
generi molto diversi.
Il suo nome è legato
innanzitutto ai ritratti
dell’alta società e
dei divi di Hollywood:
Marilyn Monroe, Joan
Crawford, Liz Taylor,
Marlene Dietrich, ma
anche presidenti, reali,
politici e attivisti come
Malcolm X, che la
scelse personalmente
per documentare
la sua battaglia per
i diritti civili. Le 83
fotografie in mostra,
in bianco e nero e a
colori, ripercorrono le
tappe più importanti
e significative del suo
lavoro di fotografa dal
1950 al 1984.
(r)esistenze,
milano urban
stories
Milano, Fondazione
Corrente
Fino al 22 aprile 2014
Alla Fondazione
Corrente, una mostra
collettiva di fotografi e
video artisti i cui temi
principali si articolano
tra memoria, tessuto
sociale, lavoro, cultura
e trasformazione
urbana.
Validi artisti affermati
ed emergenti che
indagano il tema
della resistenza e del
resistere oggi, partendo
dall’identità di Milano
e fornendo spunti
di riflessione sulla
quotidianità e sul futuro
della città.
Genesi -Sebastião
Salgado.
Venezia, Tre Oci
Fino all’11 maggio
2014
Dopo aver incantato
Roma, arriva a
Venezia la mostra
Genesi, ultimo
progetto del grande
fotografo brasiliano.
In esposizione oltre
duecento emozionanti
scatti in bianco e nero
realizzati dall’autore
nei cinque continenti,
un magico viaggio per
immagini attraverso
il Pianeta. Genesi è
l’ultimo grande lavoro
di Sebastião Salgado,
il più importante
fotografo documentario
del nostro tempo: uno
sguardo appassionato,
teso a sottolineare
la necessità di
salvaguardare il
nostro pianeta ed il
suo unico e prezioso
valore ,di cambiare
il nostro stile di vita,
di assumere nuovi
comportamenti più
rispettosi della natura
e di quanto ci circonda,
per conquistare un
nuovo e armonioso
equilibrio. La terra
come risorsa magnifica
da contemplare,
conoscere, amare.
Questo è lo scopo
e il valore di questo
meraviglioso progetto.
Franco Fontana –
Full Color
Venezia, Istituto Veneto
di Scienze Lettere ed
Arti Palazzo Cavalli
Franchetti
Fino al 18 maggio 2014
Il colore protagonista
delle immagini. A
Venezia la prima
esposizione di
Franco Fontana,
oltre 130 fotografie
che raccontano la
storia di uno dei più
interessanti fotografi
italiani contemporanei.
La mostra propone i
paesaggi degli esordi
(anni ‘60) passando
per le diverse ricerche
dedicate ai paesaggi
urbani, le piscine e
il mare. Geometrie
costruite sulla luce;
paesaggi iperreali,
surreali, sospesi in
cui non c’è spazio per
l’uomo. Figure umane
svelate in negativo,
sciolte in ombre
lunghe. Questi sono
i tratti distintivi che
contraddistinguono in
modo inequivocabile
il linguaggio visivo di
Franco Fontana.
Robert
Mapplethorpe
Parigi, Grand Palais
Fino al 13 luglio 2014
Una retrospettiva
sulle opere del
grande fotografo
newyorkese, uno dei
più grandi maestri
della fotografia d’arte.
Il percorso espositivo,
snodandosi attraverso
più di 200 immagini di
ritratti, nudi e nature
morte estremamente
stilizzate e realizzate
in bianco e nero, copre
la sua carriera dal
debutto negli anni 1970
alla sua morte precoce
nel 1989. Nella mostra
viene presentata la
dimensione classica
del lavoro dell’artista
e la sua esasperata
ricerca della perfezione
estetica.
Ugo Mulas ‘Circus
Calder’
Merano, Merano
Arte, Edificio cassa di
risparmio
Fino al 18 maggio 2014
Merano Arte, in
collaborazione con
l’Archivio Ugo Mulas
di Milano, presenta
in anteprima una
selezione di 36
immagini originali,
scattate tra il 1963 e
il 1964 dal fotografo
italiano Ugo Mulas
al “Circus”, opera
giovanile del grande
scultore americano
Alexander Calder, oggi
conservata al Whitney
Museum di New York.
La storia di Ugo Mulas
e di Alexander Calder
è quella di una grande
amicizia. Un legame
che trova espressione
nel corpus di scatti
che il grande fotografo
italiano ha dedicato
alle opere ma anche
ai gesti creativi e
personali dello scultore
americano.
Merilyn & Me
Lawrence Schiller
mc2gallery
Fino al 2 maggio 2014
Lawrence Schiller
racconta la diva
hollywoodiana,
corteggiata dagli
obiettivi di tutto il
mondo, ma soprattutto
una donna complessa
e fragile, alla continua
ricerca di conferme.
Così appare Marilyn
Monroe negli scatti
scatti di esposti.
Il fotografo, tra gli
ultimi a frequentare
e immortalare la
star prima della sua
scomparsa, ritrae
Marilyn nel backstage e
in fugaci attimi privati,
catturando l’essenza
di un’icona senza
tempo. Schiller è nato
a Brooklyn nel 1936. E’
fotografo, scrittore e
regista di film.
Robert Capa. Una
vita leggermente
fuori fuoco
Nuoro, Museo MAN
Fino al 18maggio 2014
Retrospettiva
fotografica dedicata
a uno dei più
importanti maestri
della fotografia del
XX secolo. Con quasi
cento scatti tra i più
significativi dell’intera
produzione di Capa,
la mostra, realizzata
in collaborazione con
Magnum Photos e
Contrasto, ripercorre
le tappe fondamentali
del percorso umano,
professionale e artistico
del grande fotoreporter,
spentosi sessant’anni
fa. Una sezione è
inoltre dedicata alla
documentazione
dello sbarco degli
alleati in Normandia
dove Capa realizza i
celebri fotogrammi
da lui stesso definiti
“leggermente fuori
fuoco”, a causa di un
errore tecnico nella
fase di sviluppo.
Chiude la mostra
un’ampia sezione
dedicata ai ritratti
realizzati da Capa
nel corso della sua
carriera, da Gary
Cooper a Ingrid
Bergman, sua amante,
da Truman Capote a
John Huston, fino alle
celebri immagini di
Matisse e dell’amico
Pablo Picasso.
La nuova
Manciuria. La
Cina a Nord-Est
Caltagirone, Sale
di Esposizione
Temporanea
Fino al 4 maggio 2014
www.comune.caltagirone.ct.it
Mostra fotografica di
Francesco Lucania il
cui itinerario fotografico
si snoda nelle cinque
principali città del
Nord-Est della Cina,
l’area geografica nota
come Manciuria.
Numerose sono le città
visitate dal fotografo
durante il suo viaggio
di un mese, alla ricerca
dell’arte, delle antiche
vestigia, della moderna
architettura. La mostra
è un diario di viaggio, di
appunti visivi, tracce di
ricordi, scatti sorpresi.
workshop
Workshop con
Franco Fontana
Istituto Veneto di
Scienze, Lettere ed Arti
dall’11 al 13 aprile
2014
Il workshop sarà
un’esperienza per
testimoniare la propria
sensibilità, fatta di
invenzione, emozione,
pensiero, fantasia,
versatilità: la fotografia
creativa non deve
riprodurre il visibile ma
rendere visibile il suo
“invisibile”.
Il contenuto del
workshop sta
nell’identificarsi con
la testimonianza della
propria sensibilità
individuale attraverso
esercizi pratici e non
teorici, razionali ed
irrazionali annullando
così il rischio
amatoriale di fare
le fotografie delle
fotografie.
Workshop Camargue
La natura alla
foce del Rodano
Camargue (Francia) Dal 24 al 27aprile 2014
La Camargue è una
zona umida nel sud
della Francia, creata
dal delta del fiume
Rodano che ospita più
di 400 specie di uccelli.
Famosa soprattutto
per la concentrazione
dei fenicotteri rosa
e dei cavalli bianchi
che pascolano allo
stato brado in tutto
il territorio. In questi
4 giorni di workshop
si avrà la possibilità
di scattare in tante
situazioni diverse e
davvero visivamente
appaganti.
Workshop
Fotografico
Paesaggi creativi
a km 0
Milano, Parco del Ticino
22 Aprile 2014
erminioannunzi@
virgilio.it
Workshop di paesaggio
fotografico, condotto
lungo i territori ed i
sentieri del Parco del
Ticino. E’ dedicato a
tutti i fotografi amanti
del genere che non
sono influenzati dal
luogo comune che
ritiene necessario
compiere viaggi lunghi
ed in terre lontane
esotiche, selvagge e
misteriose per ottenere
fotografie ricche di
atmosfera, pathos e
bellezza. Le uscite di
ripresa fotografica
vedranno come
scenario splendide
località dal parco del
Ticino, luogo naturale
ricco di fascino e di
particolari atmosfere
situato a pochi
chilometri da Milano.
Workshop
Fotografico
Giardini Botanici
Villa Taranto
Nikon School
26 aprile 2014
«Un bel giardino non
ha bisogno di essere
grande, ma deve
essere la realizzazione
del vostro sogno, anche
se è largo un paio di
metri quadrati e si trova
su un balcone».
In collaborazione con
Pixcube.it e Nikon
School, Gardenia
propone un workshop
nei meravigliosi
Giardini Botanici di
Villa Taranto, sulla
61
APPUNTI
sponda occidentale
del Lago Maggiore
a Pallanza nella
provincia VCO.
Questo workshop
fotografico è rivolto
sia ai principianti, che
ai fotografi esperti
grazie al contesto
altamente incantevole
e stimolante.
È richiesta la
conoscenza base della
propria macchina
fotografica.
viaggi
fotografici
Trekking
fotografici
all’Isola d’Elba
Nikon School
OP_LAB (Outdoor
Photographers
Workshop)
Dal 21 al 28 aprile
2014
Camminare in piccoli
gruppi di appassionati
di fotografia, di tutti i
livelli di preparazione.
Insieme si cammina con
i tempi da fotoreporter
per realizzare ottime
immagini di interesse
geografico, storico,
umano, culturale
o architettonico.
Esperienze
fotografiche dedicate
agli appassionati di
fotografia di outdoor,
di qualsiasi livello, che
desiderano ampliare
le proprie conoscenze
teoriche e pratiche.
Le attività si alternano
tra esercitazioni
pratiche sul campo
e lezioni didattiche.
Sfoglia il nostro
logo 2014
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Via Pontecanale, 14 - 35010 S. Giorgio delle Pertiche - PD-IT
Tel. 049 574 77 02 - Fax. 049 574 79 78 - [email protected]
62
corsi
Corso di
fotogiornalismo
Milano, La Fabbrica del
Vapore
Dal 4 marzo
all’1 luglio 2014
Nel corso di
fotogiornalismo
organizzato da Polifemo
gli allievi avranno come
punto di riferimento
un docente (fotografo
professionista) e i
redattori di una casa
editrice tra le più
autorevoli nel campo
del giornalismo sociale.
Il corso formerà
figure professionali
qualificate nell’ambito
dell’ideazione e
produzione di reportage
fotografici a contenuto
giornalistico, foto
inchieste, composizione
di un portfolio
d’immagini.
concorsi
Concorso
fotografico
“OBIETTIVO
VERDE: COLORI
E FORME DELLE
PIANTE DELL’ORTO
BOTANICO DI
TORINO”
Orto Botanico Torino
www.ortobotanico.
unito.it
Scadenza: 30 Agosto
Scadenza scuole:
15 maggio 2014
L’Orto Botanico, con
l’intento di divulgare
la conoscenza delle
piante e far conoscere
la struttura ad un
ampio pubblico, indice
il Concorso fotografico
“Obiettivo verde: colori
e forme delle piante
dell’Orto Botanico di
Torino”. I partecipanti
sono distinti nelle
tre categorie
“Adulti”, “Giovani” e
“Scuole”. E’ aperto
a tutti, fotoamatori e
professionisti.
SUBSCRIPTION
abbonarsi è facile!
SE DESIDERATE RICEVERE LA COPIA CARTACEA DI FOTO-NOTIZIARIO
COSTA SOLO 20 EURO ALL'ANNO. POTETE:
1
Inviare un assegno, non trasferibile, intestato a Grafiche Gelmini S.r.l., via Fraccaroli 3, 20134 Milano
insieme ai vostri dati: nome, cognome, indirizzo, telefono e indirizzo e-mail. Indicate anche se siete un
fotonegoziante, un fotografo, un laboratorio, ecc.
2
Fare un versamento sul conto corrente postale 96553847 intestato a Grafiche Gelmini,
causale “abbonamento 1 anno a Foto-Notiziario (cartaceo)” e inviare, via e-mail, la copia del versamento e i vostri
dati (nome, cognome, indirizzo, telefono e indirizzo e-mail) a: [email protected]
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meglio di un libro per farlo? Ancora meglio se si tratta di un e-book pratico da “sfogliare” in ogni momento della
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posta elettronica [email protected] il materiale in formato epub che si desidera pubblicare e un team di esperti
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In tal caso la casa editrice provvederà senza alcuna spesa da parte del fotografo/scrittore/artista alla pubblicazione
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