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UNA MOLECOLA NATURALE PER PROTEGGERE IL CERVELLO

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UNA MOLECOLA NATURALE PER PROTEGGERE IL CERVELLO
Primo Piano
CERVELLO
UNA MOLECOLA NATURALE
PER PROTEGGERE IL CERVELLO
Dalle alghe all’ippocampo
SI CHIAMA OMOTAURINA ED È UN PICCOLO COMPOSTO NATURALE IDENTIFICATO IN DIFFERENTI
SPECIE DI ALGHE MARINE ROSSE. IL NOME È STATO SCELTO IN VIRTÙ DELL’ALTA OMOLOGIA CON LA
TAURINA, UNO DEI PIÙ ABBONDANTI AMMINOACIDI LIBERI NEL CERVELLO. LA RICERCA NE STA DIMOSTRANDO IL RUOLO PREZIOSO NEL FAVORIRE E MIGLIORARE LA FUNZIONE COGNITIVA E LA MEMORIA, E NELLA PREVENZIONE DI UNA EPIDEMIA SILENTE E PESANTE DEL MONDO OCCIDENTALE:
L’ALZHEIMER.NE ABBIAMO PARLATO CON MARCO MARCHETTI, CEO FB HEALTH, SOCIETÀ ITALIANA
CHE A QUESTO IMPORTANTE FILONE DI RICERCA STA DEDICANDO PASSIONE E RISORSE. DALL’INCONTRO È EMERSO UN QUADRO INTERESSANTE SULL’ATTUALE SITUAZIONE, CHE QUI SINTETIZZIAMO.
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EPIDEMIA SILENTE
La malattia di Alzheimer (AD) è una malattia neurodegenerativa progressiva e la
causa più comune in età adulta di demenza, stato clinico caratterizzato da perdita di
memoria e di funzioni cognitive complesse. È caratterizzata da progressivo declino
cognitivo, disturbi delle funzioni cerebrali,
anomalie psichiche e del comportamento.
Differenti i meccanismi che possono contribuire alla progressione dei deficit cognitivi
attraverso l’interruzione delle normali vie
di trasduzione del segnale coinvolte nella
memoria e nelle altre funzioni cognitive.
I riscontri patologici sono: accumulo di
proteina amiloide (Aβ), grovigli neurofibrillari e depauperamento neuronale.
Ma l’esatto meccanismo attraverso il quale
questi si sviluppino rimane irrisolto.
Ha un esordio tipicamente senile e in molti
Paesi la sua incidenza, soprattutto in ragione dell’allungamento della vita media, è in
costante aumento.
Gli ultimi dati dell’Alzheimer Association
parlano di una triplicazione dei casi da oggi
al 2050, solo negli USA, raggiungendo i
14milioni di pazienti, con un’incidenza attesa di circa 1milione di nuovi casi all’anno.
Si è però stimato anche che modalità di intervento in grado di ritardare di 5 anni la
comparsa dei primi segni clinici di demenza potrebbero portare ad una riduzione del
57% del numero di pazienti.
Considerazioni estendibili a tutti gli altri
paesi industrializzati.
IL RUOLO DELL’OMOTAURINA
NELLA PREVENZIONE
Ce lo spiegò lo studio Alphase, realizzato
dalla McGill University di Montreal e divulgato in Italia nel 2011 da Giovanni Scapagnini, Professore Associato di Biochimica
Clinica all’Università degli Studi del Molise.
Lo studio notò una capacità da parte dell’omotaurina di ridurre in maniera significativa la perdita del volume dell’ippocampo,
registrando un miglioramento dello stato
cognitivo e della memoria.
Ce lo confermano con forza analisi successive, esaminate in una recente review che
ha riunito neurologi, psichiatri, geriatri,
biochimici del calibro di Carlo Caltagirone,
Luigi Ferrannini, Niccolò Marchionni, Giuseppe Nappi, Marco Trabucchi, lo stesso
Scapagnini. Emerge che il processo fisiopatologico dell’AD comincia molti anni prima
della diagnosi clinica, indicando la possibilità della definizione di un continuum nella
progressione della patologia, nell’identifica-
FB HEALTH E
L’OMOTAURINA
La società FB Health ha, oltre
alla direttiva farmaceutica, quella
nutraceutica, con un grande investimento
proprio nella ricerca sull’omotaurina e
dott. Marco Marchetti,
CEO FB Health
già all’attivo due prodotti frutto di questa
ricerca (Vivimind® e Viviflux®).
“Oggi numerose patologie del sistema nervoso centrale, come l’Alzheimer, non hanno né un efficace trattamento sintomatico né eziologico –
ci spiega Marchetti – Studi recenti mostrano come queste abbiano un
esordio molto precedente a quello effettivamente diagnosticato, anche
di dieci-quindici anni.
Pertanto la prevenzione, o la medicina preventiva, costituisce sicuramente la sfida più importante per il futuro. Un numero sempre maggiore di medici specialisti neurologi e geriatri guardano alla nutraceutica come un complemento importante all’azione farmacologica.
FB Health, nello specifico, è una realtà che sta lavorando per fornire
una franchise completa per la prevenzione e il trattamento dell’Alzheimer, e continua a sviluppare una ricerca interna di nuove molecole farmaceutiche per il trattamento dell’Alzheimer.
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Primo Piano
CERVELLO
MASSIMA ATTENZIONE AI MECCANISMI
DELL’INVECCHIAMENTO
FB Health è nata nel 2010 con una mission: ricerca,
sviluppo, commercializzazione di molecole innovative
per la prevenzione e il trattamento delle patologie in
ambito Neurologico e Geriatrico, con particolare
attenzione per pazienti anziani e meccanismi
dell’invecchiamento. I prodotti sono originati dagli
sviluppi dei più recenti studi e da una costante
dott. Francesco Bellini,
presidente FB Health
collaborazione con la classe medica specialistica
e le Istituzioni scientifiche.
Il presidente, Francesco Bellini, noto scienziato e imprenditore, è da oltre 30 anni impegnato nella ricerca di soluzioni innovative per la salute dell’uomo.
Nato ad Ascoli Piceno, nelle Marche, ha vissuto in Canada gran parte della sua vita
professionale. Con la fondazione di BioChem Pharma si pone all’attenzione del mondo
farmaceutico internazionale per la scoperta di uno dei primi e più importanti farmaci antivirali, l’Epivir. Con Neurochem, oggi Bellus Health, inizia un lungo processo di
ricerca dedicato alle neuroscienze e in particolare all’Alzheimer.
zione dei soggetti a rischio e determinando
un’opportunità per interventi con approcci
preventivi e molecole in grado di modificare
il percorso e decorso della malattia.
L’omotaurina si pone, secondo gli autori,
come un interessante candidato per un’azione di prevenzione secondaria, dimostrando la capacità “di diminuire la quantità di Aβ solubile ed insolubile ed interferire
con i processi di formazione di oligomeri
tossici” nonché effetti benefici cognitivi,
particolarmente nei domini della memoria,
delle abilità di pianificazione ed esecuzione
e delle abilità verbali, e un’azione neuroprotettiva nella riduzione della perdita di cellule ippocampali. Il tutto in una situazione di
sicurezza e tollerabilità.
“L’utilizzo a lungo termine dell’omotaurina – concludono – potrebbe costituire
un’aggiunta essenziale ad ulteriori approcci
oggi consigliati nella prevenzione primaria
e secondaria dell’AD (controllo della dieta,
aumento dell’attività fisica e dell’esercizio
mentale) o nella prevenzione medica di comorbidità (controllo dell’ipertensione, del
diabete o della dislipidemia)”.
ULTIME NOVITÀ
A fine 2013, in occasione del congresso della
Società Italiana di Neurologia, i dati preliminari di uno studio con omotaurina condotto in Italia, presso la Fondazione Santa
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Lucia, hanno dato ulteriori indicazioni
molto positive, in particolare per l’atrofia
dell’ippocampo e dell’accumbens, come riferito dal prof. Gianfranco Spalletta, della
Fondazione.
Secondo questi dati, l’utilizzo di omotaurina in soggetti con MCI amnesico alla prima
diagnosi (soggetti cioè interessati da prime
manifestazioni sintomatiche della patologia
AD) potrebbe avere un effetto selettivo sulla memoria (verbale-episodica) a breve termine; stabilizzare o addirittura migliorare
la progressione della sintomatologia apatica; avere un effetto sulla volumetria dell’accumbens, spiegando così l’effetto sull’apatia; stabilizzare la progressione dell’atrofia
a livello ippocampale con maggiore effetto
sull’ippocampo sinistro.
OMOTAURINA
EFFETTI BENEFICI COGNITIVI
NELLA MEMORIA, NELLE
ABILITÀ DI PIANIFICAZIONE
ED ESECUZIONE E NELLE
ABILITÀ VERBALI, AZIONE
NEUROPROTETTIVA NELLA
RIDUZIONE DELLA PERDITA
DI CELLULE IPPOCAMPALI
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