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Salta sul furgone
Oggi 28/01/2015 - pag. 82 I N FA M I G LI A LÕAPEVILLAGGIO DEL GUSTO A Milano, sulla Darsena, stazionano tante apecar che vendono specialitˆ regionali, finger food, bevande, aperitivi. La pizza Salta sul furgone Va di moda lÕape-shop, il negozio su strada che pu˜ diventare un lavoro IL RISTORANTE O LA BOUTIQUE ON THE ROAD SONO OCCASIONI PER CHI VUOLE AVVIARE UN’ATTIVITÀ A COSTI CONTENUTI. ECCO COSA SERVE E I CONSIGLI DI CHI L’HA GIÀ FATTO di Marina Nasi H anno trasformato l’immagine del classico furgone che vende piadina o porchetta. Sono i food truck: furgoncini, van o apecar, ristrutturati e ridecorati, che offrono cibi di strada, specialità regionali, cucina gourmet e birra artigianale. In Italia sono circa 8 mila, gestiti da mini-imprenditori che scelgono di rivolgersi al pubblico in modo alternativo oppure non hanno la possibilità di investire in un negozio. 82 Con un truck un’impresa diventa più agile e basta individuare aree strategiche, come fiere o zone ricche di uffici. Buona parte di questi van offrono cibo (complice anche il successo di talent show e programmi di cucina). Altri sono dedicati a moda e servizi: occasioni per mettere in moto, letteralmente, la propria idea imprenditoriale, che sia quella di una stilista emergente o di un libraio specializzato. COME APRIRE UN ÇFOOD TRUCKÈ Si parte dal veicolo, che deve essere immatricolato sotto la voce “speciale uso negozio” e deve rispondere ai requisiti del Ministero della Sanità (entrambe le certificazioni sono gratuite). Per la somministrazione del cibo occorrono l’iscrizione al Rec (Registro Esercenti il Commercio) in Camera di Commercio o, in alternativa, una fra le seguenti ● Il Food Truck Fest, festival del cibo di strada, fa tappa a Pistoia dal 19 al 21 febbraio (www.foodtruckfest.it) Oggi 28/01/2015 - pag. 82 INE G A P ILI! UT utilizzabile in tutta Italia; per velocizzare i tempi conviene rivolgersi alle amministrazioni delle località più piccole, che hanno meno pratiche da sbrigare di quelle delle grandi città. Esistono agenzie e servizi di apertura “chiavi in mano”: come Street Foody (www. streetfoody.it), Food Truckers Italia (www.foodtruckersitalia.com), Streetfood Project (www. streetfoodproject.it, vedi box a pagina 85). In media, l’investimento è intorno ai 30 mila euro, inclusi mezzo, autorizzazioni e coperture, una cifra che si ammortizza in genere in un anno di lavoro. Il finger food siciliano Gli hamburger certificazioni: frequenza con esito positivo del corso professionale per il commercio alimentare, esperienza nel settore di almeno due anni nell’ultimo quinquennio, diploma di scuola alberghiera o equivalente (si trovano informazioni su www. registroimprese.camcom.it, www. italiaambulante.com o su fiva.it). A questo punto si può fare domanda all’Asl per l’autorizzazione sanitaria. Da non dimenticare la licenza: si può richiedere in qualsiasi Comune ed è DALLA BUFALA AI RAVIOLI Tra gli ape-shop, quelli alimentari sono i più gettonati: il cibo da strada sta vivendo una rinascita che esalta le specialità regionali più antiche e le porta anche lontano dalla terra d’origine. Per esempio c’è Farinel on the road (www.farinelontheroad. com) che nel suo minivan Volkswagen del 1967 serve, in Piemonte e nei food-festival, le miasse, piadine di polenta cotte su ferri arroventati e originarie della regione del Canavese. Dalla sua Caprese mobile verniciata di nero e dal logo impeccabile, Bianco Bufala (www.bianco-bufala. it) porta in tutto il Nord prelibatezze fresche a base di mozzarelle di bufala doc. Ancora mozzarelle, in carrozza e con prosciutto cotto o sarde di Sciacca, per La Ostaria Chef in viaggio, che se ne va in giro per il Veneto in una roulotte tondeggiante e metallizzata a specchio. A Roma invece si impazzisce per Pizza&Mortazza, che porta il più classico street food romano (dopo il supplì) su una apecar rosa a macchie bianche. I truck più famosi e amati finiscono in autostrada diretti ai tanti street food ● Streetfoodmobile.com • unÕazienda specializzata nellÕallestimento di ape e furgoni per la ristorazione 83 Oggi 28/01/2015 - pag. 82 INE PAG ILI! UT I N FA M I G L I A Il beauty van festival della penisola (per i prossimi appuntamenti: www. streeatfoodtruckfestival.com). Non mancano contaminazioni etniche: gettonatissimo a Milano El Caminante (www.elcaminante.it), la cui specialità sono le arepas venezuelane, focaccine di mais qui rivisitate anche in chiave alta cucina. I titolari (l’ex modello venezuelano Pedro Hernandez e la compagna Monica Cabras, stilista italiana) segnalano su Facebook in quale città si trovano. Sempre a Milano, God save the food offre sandwich con abbinamenti ricercatissimi e centrifughe salutari; Zibo Cuochi itineranti è gestito da due giovani chef che puntano su una versione street e interregionale dei ravioli. Tra le rivisitazioni estreme, i ravioli alla Carbonara, fatti con tuorli d’uovo, ripieni di 3 formaggi e conditi con guanciale croccante. A Napoli, invece, c’è LÕAperitivo: un’ape car elegantissima che fornisce catering a matrimoni ed eventi, lo stile è rétro e si propongono stuzzichini e bollicine. A proposito di bollicine, è nato anche il Wine truck: si chiama con un gioco di parole Car-ˆ-vin ed è un caravan-enoteca con wine list che cambia ogni mese. ● 84 Il vino La bufala fresca MANGIA E BEVI Sopra e a destra, Bianca Bufala, delizie campane, e in alto Car-à-vin, il caravan enoteca. PRIMO PASSO: IL BUSINESS PLAN «Avere una proposta culinaria di qualità è indispensabile, ma non basta», spiega Franco Resti di Street Foody. «Per partire serve un’attenta pianificazione, dal business plan agli adempimenti burocratici, dall’allestimento del veicolo alle scelte di marketing». E poi, oltre alla propria idea, occorre confrontarsi con il mercato per capire quali sono i prodotti più richiesti. Secondo Resti, i principali settori alimentari su cui puntare per un food truck di successo sono quattro: tradizioni del territorio, purché presentate in modo accattivante; gelato artigianale; cibo etnico con materie prime di qualità (la chiave del successo sta nel declinarli in maniera gourmet) e, infine, il grande settore del biologico, vegan e gluten free, dedicato a un pubblico a caccia di salutismo. Oggi 28/01/2015 - pag. 82 I panini Le bollicine DAL PANINARO GOURMET ALLÕESTETISTA Sopra, Aperomeo, che vende a Roma i panini gourmet; a fianco, Aperitivo per bollicine e stuzzichini a Napoli; più a sinistra, Fru Fru Van, il furgone dove fare trattamenti beauty a Milano. Sotto, Ottimo Massimo, libreria di Roma con letture per bambini. Le agenzie specializzate Per chi vuole vuole partire da zero ma con assistenza specializzata, ci sono agenzie che offrono consulenza e organizzazione anche al di fuori del settore alimentare. Moving shop, per esempio, fornisce apecar, licenza per il commercio itinerante, assicurazione per mezzo e venditore, documenti fiscali, allestimento del furgone e logistica del magazzino. Simili servizi per Mezzi (www. mezzidicomunicazione.com), che offre un negozio viaggiante completo delle licenze per vendere o somministrare, e Business on the road (www. businessontheroad.it), che di recente ha lanciato Fru Fru Van, dedicato al beauty itinerante, e un coffee square specializzato in caffè. Vengono forniti vari modelli di api, truck, caravan, addirittura bici. Anche qui l’investimento è vario, come spiega Chiara Testini di Business on the Road: «Dipende dalle esigenze: l’investimento parte da 10 mila euro e può arrivare agli 80 mila; la media è di 25-30 per un’ape accessoriata, che poi rimane di proprietà. E in ogni caso rappresenta un costo molto ridotto rispetto a un’attività classica in negozio». Le fiabe per bambini CÕ• chi carica sul furgone abiti e libri La pioniera è stata l’Ape Malandra: una piccola apecar rosa che girava inizialmente solo per Milano, con una collezione d’abiti confezionata da donne carcerate ed ex carcerate e firmata dalla stilista, ex indossatrice e imprenditrice Valeria Ferlini. Poi l’idea degli ape-shop si è estesa e ora è possibile creare il proprio mini-negozio itinerante dal servizio movingshop.it: al momento ce ne sono una trentina attive in tutta Italia. Poi ci sono le librerie on the road come Ottimo Massimo (http: www.ottimomassimo.eu), che al punto vendita stabile a Roma in Trastevere associa il furgoncino che gira tra scuole e piazze in tutta Italia per leggere fiabe ai bambini e vendere albi illustrati. Idea simile per l’ape libraia Bartlebee, che porta tra La Spezia e il nord della Toscana i suoi libri e la sua Book Pharmacy: romanzi e classici selezionati in base al disturbo da guarire (ansia, stress, malumore, mal d’amore), con tanto di foglietto illustrativo. ● Il 27 per cento di chi apre unÕattivitˆ su furgone ha tra i 22 e i 35 anni; la maggior parte vive a Milano e a Roma 85