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I primi popoli mediterranei
Modulo 3 IMP. (078-108) 27-09-2004 11:34 Pagina 78 78 1 I primi popoli mediterranei Creta, l’isola al centro del Mediterraneo, è la culla delle civiltà del mare 1 IL TORO DI MINOSSE. La culla della civiltà mediterranea fu Creta, un’isola grande quasi quanto la Corsica, collocata sotto la Grecia al centro del Mediterraneo orientale ed equidistante da tutte le sue coste, comprese quelle della Sicilia. Secondo la mitologia essa era stata scelta da Zeus, il re degli dèi greci, per amarvi Europa, la bellissima fanciulla che egli aveva rapito sulle coste della Fenicia, in Asia Minore, dopo essersi trasformato in toro. Successivamente l’isola era stata il regno del potente Minosse (da cui la civiltà cretese ricevette anche il nome di civiltà minoica) il quale vi aveva costruito un labirinto per rinchiudervi il Minotauro, un mostro dal corpo di uomo e dalla testa di toro. Oggi si dà molto credito ai miti, che spesso hanno rivelato di essere la versione fantasiosa di autentiche realtà storiche. Questa testa di toro era un vaso da vino usato nelle cerimonie religiose. È di “steatite”, una pietra verde, ha le corna d’oro e gli occhi di vetro. I commerci dei Cretesi. ITALIA GRECIA ASIA MINORE as oli o i, o lio, tessuti EGITTO SIRIA Biblo Tiro Nilo rio i, v Città fenicie da cui forse provenivano i Cretesi rame vasi CRETA Cnosso Festo Mallià o av MARE MEDITERRANEO CIPRO vin stagno e piombo (da Spagna e Britannia ) , si ti va ssu te vasi vasi rame Micene tessu ti, Il toro, per esempio, è presente in molti aspetti dell’arte minoica e l’abilità nel navigare e nel commerciare accomuna i Cretesi al popolo che dalla Fenicia esplorò tutto il Mediterraneo. Da ciò e da altri indizi, alcuni storici ipotizzano che i Cretesi altro non fossero che gruppi di emigranti fenici approdati nell’isola intorno al 2000 a.C. I Cretesi: navigatori, mercanti e pirati 2 Sia che fossero davvero Fenici, sia che non lo fossero, è certo che gli emigranti provenivano dalle coste della Siria e quando si stabilirono nell’isola le diedero un grande impulso economico e culturale. Coltivarono l’agricoltura, ma furono abili soprattutto nella navigazione e nei commerci. Costruirono navi dotate di chiglia, una tavola verticale che le rendeva più stabili rispetto alle onde, di due timoni, di parapetti laterali per impedire che venissero allagate durante le tempeste, e di vele per prendere il vento, facendo propria un’invenzione egiziana per la navigazione sul Nilo. Con queste navi affrontarono per primi la navigazione d’alto mare orientandosi di giorno con il sole e di notte con la Stella polare; avendo scoperto che essa indicava il nord, la tenevano alla propria destra per navigare verso Occidente e alla propria sinistra per navigare verso Oriente. Tra il 2000 e il 1400 a.C. i Cretesi percorsero le rotte che portavano in Asia Minore, in Egitto, in Grecia e forse nell’Italia meridionale. Scambiavano prodotti con le città più forti, ma razziavano quelle più deboli e attaccavano le navi altrui esercitando la pirateria. La loro flotta divenne così potente che essi conquistarono la talassocrazìa, cioè il “dominio del mare”. Modulo 3 IMP. (078-108) 27-09-2004 11:34 Pagina 79 1 - I primi popoli mediterranei alti parapetti chiglia due timoni a poppa UNA NAVE CRETESE PER LA NAVIGAZIONE D’ALTO MARE. IL PALAZZO DI CNOSSO • La pianta forma un vasto rettangolo lungo 150 metri e largo 100. • Al centro noterai il vasto cortile in cui si svolgevano le “danze dei tori”. • I diversi quartieri (sala del trono, appartamenti del re, della regina, e dei nobili, luoghi di culto, magazzini, cucine) erano collegati da scale monumentali e da portici. • Le stanze erano tutte affrescate. (Il disegno è basato sui ritrovamenti archeologici: le fondamenta e parte delle pareti affrescate.) I palazzi sono centri politici, economici e religiosi 3 Il simbolo della ricchezza e della civiltà cretese è costituito dai palazzi che i re costruirono nelle loro città: a Cnosso, Festo, Mallià e nella vicina isola di Thera (pronuncia Thira). 79 Nei palazzi, secondo l’uso orientale, venivano ammassate le provviste e le merci da scambiare. Agli dèi erano riservate apposite stanze e in loro onore si svolgevano grandiose cerimonie religiose, tra le quali misteriose danze sacre di giovani che volteggiavano in mezzo a tori infuriati. A questo scopo ogni palazzo aveva al centro una vasta arena. I palazzi erano quindi contemporaneamente i centri del potere politico, del potere economico e del potere religioso. Al di fuori di essi si svolgeva la vita della gente comune, sparsa in circa cento villaggi. I Cretesi conoscevano la scrittura. Essa è chiamata Lineare A, è composta da segni schematici simili a quelli alfabetici ma non è stata ancora decifrata. La civiltà cretese finì improvvisamente intorno al 1400 a.C. I palazzi furono distrutti da un devastante terremoto che ebbe il suo epicentro a Thera e l’economia dell’isola non riuscì a riprendersi in tempo per contrastare l’attacco degli Achei di Micene, un popolo stanziato in Grecia con il quale Creta aveva a lungo commerciato. Modulo 3 IMP. (078-108) 27-09-2004 11:34 Pagina 80 80 MODULO 3 - Le civiltà del mare storia della vita quotidiana 1 Vivere a Creta Le pitture trovate sulle pareti dei palazzi di Creta e di Thera e le statuette emerse durante gli scavi ci raccontano la vita quotidiana e i gusti del popolo cretese. • Le donne sono circondate da grande prestigio; partecipano a tutte le cerimonie di corte e si lasciano ritrarre mentre banchettano o assistono a spettacoli pubblici. Tutto lascia pensare che godano di una parziale parità con gli uomini 1 . • La moda femminile accentua questa impressione e ci colpisce per la sua “modernità”. Le gonne a campana segnano il “vitino di vespa”, e i corsetti aderenti lasciano il seno quasi scoperto; sulle parrucche compaiono i primi cappellini della storia 2 ; gli occhi e le labbra sono truccati secondo la moda egiziana. Come gli Egiziani, gli uomini invece indossano solo una gonna di lino. 2 • Il popolo ama la musica, la danza e le occasioni gioiose. Il ritorno di una nave da un lungo viaggio attira nel porto, dove i pescatori 4 mostrano il loro ricco bottino, tutta la popolazione festante. • La serenità dell’esistenza è offuscata dal pericolo di terremoti. Il cataclisma finale avviene quando nel 1400 a.C. esplode il vulcano dell’isola di Thera; il mare inghiotte tre quarti dell’isola e distrugge i palazzi della vicina Creta. Le cosiddette “Signore in blu”. La “Dea dei serpenti”. La “Danza dei tori” (affresco di Cnosso). “Il pescatore” (affresco di Thera). 4 • Molta parte della giornata è dedicata alla preparazione atletica. Le giovanette e i ragazzi si esibiscono nella pericolosissima “danza dei tori” che consiste nel balzare sulla groppa dell’animale in corsa, effettuare un salto mortale e ricadere in piedi 3 . • I Cretesi sono anche profondamente religiosi; venerano la Grande Madre, il toro, simbolo del potere del re, e, tra le molte divinità, la Dea dei Serpenti, simbolo di fecondità 2 . 1 2 3 4 3 Modulo 3 IMP. (078-108) 27-09-2004 11:34 Pagina 81 1 - I primi popoli mediterranei 81 I commerci marittimi cretesi e micenei. Ninive ITALIA Assur Troia GRECIA Tig ri Euf Atene SICILIA Ugarit Micene Pilo CIPRO Susa Mari Babilonia Mallia CRETA Festo Biblo Lagash Uruk FENICIA Cnosso MARE MEDITERRANEO ASSIRIA rate G PE OLF RS O IC Ur O Antica talassocrazìa cretese Rotte cretesi Rotte micenee EGITTO La tribù indoeuropea degli Achei fonda la civiltà micenea 4 Gli Achei erano una delle tribù indoeuropee arrivate nella penisola greca intorno al 2000 a.C. Per molti secoli erano rimasti isolati e avevano vissuto stentatamente di allevamento e di agricoltura. Dal 1600 a.C. in poi, però, avevano cominciato a essere visitati dai mercanti cretesi. Questi scambi avevano fatto decollare la loro economia, avevano fatto crescere la loro cultura e li avevano indotti a elaborare un proprio sistema di scrittura, la cosiddetta Lineare B, che, al contrario di quella cretese, oggi sappiamo leggere e tradurre. Anch’essi costruirono navi e commerciarono in proprio, solcando il Mediterraneo e toccando tra l’altro le coste dell’Italia. Grazie alle ricchezze accumulate con i commerci, gli Achei fondarono numerose città governate da altrettanti re. Dalla città più potente, Micene, gli Achei, oggi, sono chiamati anche Micenei. I Micenei sono un popolo guerriero, costruttore di fortezze 5 I Micenei consideravano la guerra la più nobile delle attività. Le sorti della battaglia erano affidate al re e al gruppo degli aristocratici che, su carri trainati da cavalli, ingaggiavano duelli individuali con i nemici. Poiché le città erano spesso in lotta fra loro, i palazzi reali furono costruiti come fortezze inespugnabili. Nel 1250 a.C. la potenza del popolo miceneo era tale che tutti i re si Ni lo Le rotte commerciali cretesi verso l’Italia coincidono con le rotte micenee coalizzarono per attaccare Troia, la ricchissima città situata sullo Stretto dei Dardanelli, al confine tra l’Asia Minore e l’Europa. Secondo il mito quella spedizione, terminata con la vittoria degli Achei, fu causata dal desiderio di vendicare il rapimento della bella Elena, ma fu certamente più forte la speranza di tornare a casa con un immenso bottino. Essa divenne così leggendaria che le imprese dei suoi eroi furono cantate dagli aedi, i poeti ambulanti che recitavano in versi a memoria o improvvisando, senza l’aiuto di un testo scritto. In seguito queste avventure confluirono in due poemi composti intorno al X secolo a.C. e attribuiti a Omero: l’Iliade e l’Odissea. Tuttavia quella gloria durò poco. Nel 1200 a.C., anche la Grecia fu squassata da una serie di terremoti e invasa da nuovi Indoeuropei: i Dori. LA FORTEZZA DI MICENE. Secondo l’Iliade fu la sede di Agamennone. Modulo 3 IMP. (078-108) 27-09-2004 11:34 Pagina 82 82 MODULO 3 - Le civiltà del mare Come nacque l’alfabeto (toro) (casa) geroglifici egiziani popolazioni del Sinai alfabeto fenicio alfabeto greco (alfa) (beta) La natura del territorio spinge i Fenici alla navigazione e al commercio 6 Intorno al 1200 a.C., mentre la civiltà micenea moriva e le tribù della Seconda migrazione indoeuropea sconvolgevano la geografia dei Paesi mediterranei, emersero altri protagonisti delle civiltà del mare: quei Fenici dai quali forse provenivano i Cretesi. Essi abitavano la costa siriana e avevano fondato una serie di città indipendenti, come Biblo, Sidone, Tiro, ciascuna governata da un re. Il loro territorio era costituito da una sottile striscia di terra stretta tra il mare e le montagne; di conseguenza era del tutto inadatto alle attività agricole. Però era ricco di insenature e le sue montagne erano ammantate di foreste di conifere. La conformazione della costa e la ricchezza di legname incoraggiarono i Fenici a tralasciare l’agricoltura e a sviluppare la navigazione e il commercio. I Fenici fondano empòri commerciali lungo le coste del Mediterraneo 7 I Fenici usarono le insenature per costruire porti attrezzati e le foreste per ottenere il legname necessario a costruire navi adatte ad affrontare il mare. Il primo obiettivo dei loro traffici fu l’Egitto; poi essi esplorarono le coste ancora sconosciute dell’Africa settentrionale e vi fondarono empòri, cioè mercati attrezzati con banchine per l’attracco, magazzini, taverne e santuari. Tra gli empòri destinati a divenire città grandi e potenti vi fu Cartagine (Qart hadash, la “Città nuova”), che sorgeva sull’attuale promontorio di Tunisi. Altri empòri sorsero in Sardegna, in Sicilia e in Spagna. Lì i Fenici scambiavano i propri prodotti artigianali, stoffe tinte di porpora e oggetti di vetro, con i prodotti locali; inoltre si avventuravano fino all’Inghilterra, alla ricerca dello stagno. Si deve ai Fenici la diffusione del vetro e dell’alfabeto 8 Una volta si riteneva che tra i tanti meriti dei Fenici vi fosse anche quello di avere inventato il vetro e l’alfabeto. Oggi sappiamo che la pasta di vetro (ottenuta con acqua, sabbia e natron, un equivalente del sale da cucina) era già nota ai Babilonesi e agli Egiziani e che l’alfabeto (da alfa e beta, le due prime lettere del sistema di scrittura greco) fu inventato probabilmente dalle popolazioni del Monte Sinai usando i geroglifici egiziani come segni fonetici. Le rotte commerciali dei Fenici (1200-II secolo a.C.). O C E A N O AT LA N T I C O Verso l’Inghilterra MAR NERO Cartagena Cadice Ibiza Tharros Bitia Sulcis Nora Cagliari Tangeri Lixus Città fenicie Empòri fenici Rotte commerciali fenicie Antiche rotte micenee Nota la maggiore estensione delle rotte fenicie verso occidente Cartagine Troia Solunto Palermo Biblo Mozia MARE MEDITERRANEO Sidone Tiro Modulo 3 IMP. (078-108) 27-09-2004 11:34 Pagina 83 1 - I primi popoli mediterranei Resta però ai Fenici la gloria di aver diffuso queste due invenzioni in tutto il Mediterraneo. Conoscere l’alfabeto, in particolare, significò per i Greci e per i popoli italici passare dai 2000 segni del sistema pittografico e dai 600 del sistema sillabico a una ventina di segni che potevano essere appresi facilmente. L’alfabeto rese “democratica” la scrittura, divulgando uno strumento che fin allora era stato il privilegio di pochissimi potenti. IL VETRO. Un pendente in pasta di vetro fenicio che faceva parte di una collana e un vasetto per unguenti anch’esso di vetro. 83 storia della vita quotidiana Entra nel ruolo di un tintore fenicio • È un mestiere faticoso, ma se riesci a impiantare una vera e propria impresa, realizzerai cospicui guadagni. La tua specialità sarà una tintura rarissima inventata a Tiro e chiamata “porpora”; il suo nome greco, phòinix, ha dato al tuo popolo il nome con cui è conosciuto ancora oggi. • Tutte le mattine manderai i tuoi lavoranti a raccogliere in mare enormi quantità di uno speciale mollusco, il murice (nella foto) che abbonda nelle acque del tuo Paese. • Poi sorveglierai che altri lavoranti immergano i molluschi in vasche piene di acqua salata e li lascerai lì per qualche giorno, fino a che saranno marciti. • La tua città è interamente permeata dal terribile odore che esce dalle vasche, ma tu non ci fai più caso e non ti curi che gli stranieri arriccino il naso. • Ora viene la fase più delicata. Nell’acqua in cui si sono sciolti i molluschi immergerai una pezza di lino bianco, la rimesterai più volte in modo che la tintura sia perfettamente uniforme e la ritirerai quando sarà diventata color porpora, cioè di un rosso tendente al viola. • Venderai le stoffe purpuree a un mercante che le pagherà molto care, perché ogni pezza ha richiesto migliaia di animali e molti giorni di macerazione. • Quello stesso mercante realizzerà guadagni favolosi rivendendole in Egitto. Tra qualche secolo esse saranno ricercatissime anche in Grecia e poi a Roma, dove diventeranno mantelli per i generali e per gli imperatori. Un giorno anche la Chiesa ornerà di porpora le vesti dei suoi cardinali. In sintesi 1-3 L’isola di Creta è la culla delle civiltà del Mediterraneo. La civiltà cretese è detta anche minoica dal re Minosse, costruttore, secondo il mito, del labirinto in cui era racchiuso il Minotauro. I Cretesi forse sono gruppi di emigranti fenici giunti a Creta intorno al 2000 a.C. Sono abili nei commerci e nella navigazione per la quale usano navi dotate di chiglia, di parapetti laterali, di due timoni e di vele. Per primi affrontano la navigazione d’alto mare e tra il 2000 e il 1400 a.C. percorrono le rotte del Mediterraneo orientale conquistando, anche con la pirateria, la talassocrazìa ossia il “dominio del mare”. I palazzi dei re, come a Cnosso e Festo, sono centri del potere politico, economico, religioso. La scrittura dei Cretesi è la Lineare A. La civiltà cretese termina all’improvviso intorno al 1400 a.C. a causa di un terremoto devastante che precede di poco l’attacco degli Achei di Micene. 4-5 Gli Achei sono Indoeuropei che intorno al 2000 a.C. si stanziano nella penisola greca, dove vivono di allevamento e di agricoltura. Dal 1600 a.C., grazie ai rapporti con i Cretesi elaborano una scrittura, la Lineare B, e co- struiscono navi con le quali raggiungono le coste d’Italia. Le loro città sono dominate da fortezze in cui risiedono i re; la più potente è Micene da cui gli Achei derivano il nome di Micenei. Nel 1250 a.C. i re achei attaccano insieme la più ricca città sullo stretto dei Dardanelli, Troia: la conquistano e la distruggono. L’impresa viene cantata dagli aedi e nel X secolo narrata in due poemi, l’Iliade e l’Odissea, attribuiti a Omero. Nel 1200 a.C. una serie di terremoti distrugge le città micenee mentre la Grecia viene invasa dai Dori. 6-8 I Fenici sono semiti che abitano sulla costa siriana stretta tra il mare e monti boscosi. Dal 1200 a.C. emergono le loro città, Biblo, Sidone, Tiro. Per la navigazione e il commercio i Fenici attrezzano porti e, sfruttando le numerose foreste presenti sul territorio, costruiscono navi. Esplorano le coste dell’Africa settentrionale e fondano empòri in Sardegna, Sicilia, Spagna dove scambiano oggetti di vetro e tessuti tinti di porpora. Fondano Cartagine e si dirigono fino all’Inghilterra. Si deve a loro anche la diffusione dell’alfabeto che, per la sua semplicità, rende “democratica” la scrittura. Modulo 3 IMP. (078-108) 27-09-2004 11:34 Pagina 84 84 MODULO 3 - Le civiltà del mare Pagine operative Indica con una crocetta se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). In quali luoghi i Fenici fondarono gli empòri? La civiltà cretese si chiamava anche civiltà minoica dal nome del re Minosse. ............................................................................ 1 Le navi cretesi erano molto rudimentali e non permettevano la navigazione d’alto mare. La flotta cretese conquistò la talassocrazia. V V F F I Micenei, navigando nel Mediterraneo, toccarono le coste dell’Italia. V F V F Quale invenzione fondamentale i Fenici diffusero in tutto il Mediterraneo? Perché, secondo te, l’alfabeto rese “democratica” la scrittura? ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ V F 4 I Micenei consideravano la guerra la più nobile delle attività. V F La spedizione contro Troia fu raccontata dagli aedi in due famosi testi scritti. V F Riordina cronologicamente i seguenti avvenimenti. 2 Nel 1200 a.C. la potenza commerciale e militare dei Micenei crollò definitivamente. Nel X secolo a.C. Omero compose l’Iliade e l’Odissea. Nel 1250 a.C. tutti i re micenei attaccarono Troia. Nel 1200 a.C. i Fenici cominciarono a navigare e commerciare. 3 ............................................................................ ............................................................................ I palazzi cretesi erano il centro del potere politico, economico e religioso. V F Gli Achei e i Micenei sono lo stesso popolo. ............................................................................ Rispondi alle seguenti domande. Qual era il territorio originario dei Fenici, e quali caratteristiche aveva? Risolvi il cruciverba. DEFINIZIONI Orizzontali: 1. Così furono chiamati gli Achei – 2. Compose l’Iliade e l’Odissea – 3. Fu la culla della civiltà mediterranea. 1 2 1 Verticali: 1. Diffusero l’alfabeto in tutto il Mediterraneo – 2. Da lui la civiltà cretese prese il nome di “civiltà minoica” – 3. La leggendaria città cantata dagli aedi. 3 2 3 ............................................................................ ............................................................................ Il significato delle parole ............................................................................ Spiega il significato dei seguenti termini. ............................................................................ Talassocrazìa = ................................................. ............................................................................ ............................................................................ Aedi = ................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................