Comments
Description
Transcript
EDUCARE ALLA CUSTODIA DEL CREATO
EDUCARE ALLA CUSTODIA DEL CREATO Linee Progetto Scuola di Pace 2010-2011 bon Signore e al tempo stesso Educare: L’educare pone in nella celebrazione della dignirilievo la necessità di ri-andare tà creaturale, cogliendola a ciò che è fondamentale, ciò nella relazionalità che la costiche è all’origine e che struttura tuisce. Attraverso il Cantico l’umano (cf. Orientamenti siamo guidati a: pastorali della Chiesa Italiana, • riportare al nostro cuore il 2010). grande tema teologico e Custodire: La custodia è biblico della creazione; atteggiamento ben diverso • mettere al centro, rispetto ad dalla indifferenza, dalla rasun attacco senza precedenti segnazione, dalla dissipazioallo statuto creaturale, il tema ne oggi imperante; indica dell’accettazione della propria consapevolezza della preziocreaturalità e della conversiosità di ciò che è in gioco. In ne ecologica con tutto ciò che definitiva la custodia chiama esige di cambiamento di menad una permanente coltivaLa Scuola di Pace 2010-2011 intende talità a partire da una interiorizione-cura di ciò che è fonaccogliere col presente Progetto il tà che è chiamata a rinnovarsi damentale e prezioso per la duplice appello della Chiesa Italiana a (cf. CV 51). vita. prendere coscienza della responsabiB) Tutto questo dovrà essere Creato: Il termine creato pone lità educativa e a renderci parte attiva ripreso in un secondo nucleo il rapporto con il Creatore, nell’indispensabile e urgente cammitematico relativo agli stili di richiama alla nostra condizione no di conversione che il rapporto col vita (cf. CV 51). di creatura ed alla accettazione creato richiede. Sottolineare la centralità degli della propria creaturalità oggi stili di vita significa portare la negata dal delirio di onnipotenquestione ambientale sul za che sta riducendo il creato a piano della quotidianità, non lasciarla relegata alla “parola dell’uomo” invece che riconoscere nel creato “la dimensione tecnico-politica (pur assolutamente prima parola di Dio” (S. Bonaventura). necessaria) per coglierne l’intreccio profondo con i La salvaguardia del creato ci riguarda come uomini, nostri comportamenti e con ciò che in definitiva costicome cittadini, ma ci interpella ancora più profondatuisce la trama della dimensione etica. mente come cristiani, si fa appello alla nostra responIn un contesto come quello attuale dove tutto è mersabilità, vale a dire a rispondere del “dono”. Educare cificato, dove il creato stesso è oggetto di una spealla custodia del creato si fa diaconia all’umanità di culazione selvaggia e dove tutto è preformato da un questo nostro tempo. Compito di ciascuno, la custoconsumismo divorante, il custodire implica il liberare dia del creato è “dovere gravissimo” (cf. CV 50) di tutto la vita dalla mercificazione. La cura degli stili di vita il popolo di Dio affinché possa sempre più divenire è una custodia attiva giorno dopo giorno per renderobiettivo etico e sociale condiviso, percorso di riconcici più avvertiti dei nostri atti quotidiani (cf. CDSC liazione e di pace per tutti i popoli (cf. “Custodire il cap. 10) e aiutarci a riscoprire ciò che è veramente creato per coltivare la pace” Messaggio Cei per la 5^ dotato di valore, risvegliando la gratitudine, il senso Giornata della Salvaguardia del creato). della bellezza, la gioia di una rinnovata relazionalità. Ed è la famiglia l’ambito originario e indispensabile NUCLEI TEMATICI per questa apertura alla relazionalità con l’altro e A) La dimensione ecologica è componente essencon il creato. ziale della vocazione umana (cfr. CV 48). Il creato come realtà destinata alla vita di tutti ci La crisi attuale è conseguenza dell’oblio dell’originainterpella attraverso le nostre scelte a rendere ragioria donazione del creato e dell’uomo stesso; l’uomo ne nei fatti dell’originaria fraternità umana. E questo non vede più nella terra un dono finalizzato alla vita passa dall’assunzione di uno stile di vita più sobrio in una rete di relazioni corrispondente. e solidale, vero e proprio cammino di prossimità in Occorre risanare il rapporto col creato: un ritorno all’essenziale che si parametra sull’atten• un rapporto non di dominio, non di manipolazione, zione ai più deboli, agli esclusi dalla mensa, predima di responsabilità di cura in conformità all’affidasposta dal Signore per tutti. mento di Dio all’uomo; Uscire dalla logica del consumismo per liberare il • un rapporto non di neutralità, ma di relazionalità proprio tempo, le risorse, il lavoro in vista del conviprofonda: è da porre al centro il discorso antropolovere e del condividere a partire dalla propria famiglia gico perché il creato è la “casa” dell’uomo, con tutta è condizione indispensabile per invertire la rotta e l’importanza che questo ha, poiché un uomo disanporsi concretamente nella prospettiva della destinacorato dalla propria casa è un uomo alienato. zione universale dei beni, facendo opera di riconciIl “Cantico delle creature” di S. Francesco d’Assisi liazione e di pace. itinerario di riconciliazione a Dio, all’uomo e al creato C) Custodia del creato e bene comune: Lo stile si ripropone anche oggi come un messaggio col quale del prendersi cura è chiamato ad abbracciare la re-imparare a vivere. Il Cantico ci immette nello stupocura del bene comune (cf. Atti 45^ Settimana re e nella contemplazione dell’Altissimo onnipotente Sociale “Il bene comune oggi: un impegno che viene da lontano”, 2007). Uno stile di vita volto al convivere e al condividere deve darsi cura della res pubblica a partire dal proprio territorio per allargarsi al mondo (cf. Atti Convegno Nazionale 2010 Caritas Italiana). Rendere possibile a tutti l’accesso alle risorse fa parte del riconoscere il creato quale casa di tutti, e dunque del riconoscere i diritti di creazione come diritti umani nativi inalienabili, diritti di cittadinanza universale (cf CV 43). Ci chiama a dire alto il nostro no alla privatizzazione dei beni di creazione e a intraprendere il lavoro necessario per la loro effettiva tutela. Ci chiama a ripensare le regole del vivere insieme: non si può infatti parlare di eco-logia (discorso sulla casa “oikos”) senza parlare di economia (regole della casa) e senza rivedere il governo della casa comune (cf. Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2008 “Famiglia umana, comunità di pace”) per crescere nella direzione di uno sviluppo umano integrale. Si tratta di imparare a vivere in una logica di interdipendenza e di reciprocità, quali amministratori fedeli dei beni del creato nel rispetto della presente e delle future generazioni. E tutto questo richiede una vigilanza evangelica, una conversione perseverante perché l’etica del limite, della gratuità, della responsabilità possa divenire linea di condotta sociale, criterio sociale riparatore (cf. Messaggio Ccee, 5 sett 2010) Ora, per poter essere nella fedeltà a questa prospettiva di cura e imparare a tessere lo spazio del bene comune con tutti gli uomini e le donne di buona volontà, è determinante che le chiese locali animino spazi per una cultura alternativa di vita. L’attuazione del progetto “Educare alla custodia del creato” può far sperimentare la parrocchia come: • luogo in cui, proprio sul tema della custodia del creato, la Parola si incontra con la vita, • luogo in cui nella comunione ci si apre alla comunione con ogni altro per imparare ad abitare la terra secondo la sapienza provvidente del Creatore, • luogo di riflessione e di cura del bene comune, perché sia possibile preservare la vita presente e futura dalla desertificazione e farla fiorire rendendo onore al piano di Dio per tutta l’umanità. Ci sembra che il progetto possa così contribuire anche al rinnovamento della pastorale e al far sentire la parrocchia più prossima alle esigenze degli uomini e le donne del nostro tempo, luogo di luce per i rapporti tra gli uomini. MODALITA’ I presenti nuclei tematici possono essere proposti in tre (o più serate) di approfondimento, che saranno diversificate a seconda dei destinatari: famiglie, ragazzi, catechisti o animatori parrocchiali…., tenendo conto delle esigenze delle varie realtà parrocchiali. Privilegiando come filo conduttore il messaggio del Cantico delle creature, e dunque tenendo presente il tema biblico della creazione, si prospetta quale cammino di conversione il tema degli stili di vita e della cura del bene comune, illuminando le problematiche attuali con le vie proposte dalla Dottrina Sociale della Chiesa (in particolare dalla Caritas in Veritate, dai Messaggi Cei per le Giornate della salvaguardia del creato, dal Compendio della DSC, dagli Orientamenti Pastorali della Chiesa Italiana, dai Messaggi delle Conferenze dei Vescovi Europei, dalla pastorale degli stili di vita). Complementari a questo discorso di primo approfondimento possono essere alcuni sussidi predisposti per una prima sensibilizzazione, quali: • Uno spettacolo multimediale sull’acqua (l’acqua viene assunta come esemplificazione emblematica dell’urgenza della custodia del creato) • Alcuni percorsi che vanno sotto il nome di “CuriosaNatura” (particolarmente adatti per bambini e ragazzi, o per le scuole, ma in grado di aiutare anche gli adulti a porsi in ascolto delle meraviglie del creato) • Presentazione di film, nella fattispecie del film documentario “Home” (un aiuto per tutti ad avvicinarsi a un nuovo modo di relazione col creato, come propria “casa”). Come accompagnamento al percorso si propongono: • momenti di preghiera in cui mettersi di fronte alla Parola di Dio per prendere coscienza del processo di conversione necessario a rifare alleanza col creato e poter edificare la pace nella convivenza umana (es. Veglia di preghiera guidata dal Cantico delle Creature, Liturgia Penitenziale, cf. Indicazioni per la 5^ Giornata della salvaguardia del creato, Sussidio Cei 2010). • a conclusione una Celebrazione Eucaristica per benedire Dio dei doni del creato, in cui assumere l’impegno ad uno stile di vita più fraterno e solidale con le presenti e le future generazioni. Il Progetto “Educare alla custodia del creato” potrebbe inoltre già prevedere la preparazione di una “Festa del creato” (con mostre, convegni e gesti significativi) per settembre del prossimo anno, in occasione della “Giornata Cei per la salvaguardia del creato”, allargata a tutta la realtà della diocesi ed alla cittadinanza. Il Progetto si apre alla possibilità di un sistematico lavoro di anno in anno per progredire come comunità parrocchiale nel cammino di “riparazione” e di prossimità. Il Progetto si avvale della collaborazione della Scuola di Pace Nazionale che nel corrente anno proseguirà sul tema “L’ambiente e l’universo francescano”. A cura della Commissione Nazionale Giustizia, Pace e Vita FFFJ Per informazioni rivolgersi a Fraternità Francescana e Cooperativa Soc. Frate Jacopa w w w. c o o p f r a t e j a c o p a . i t –[email protected] — Tel 06631980 – fax 06632494