SLIDE Dott.ssa Mirella ZAMBELLO - Ordine degli Assistenti Sociali
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SLIDE Dott.ssa Mirella ZAMBELLO - Ordine degli Assistenti Sociali
Il Ruolo Promozionale dell’Assistente Sociale- Prof.ssa Mirella Zambello Ottobre: mese dell’anziano Sala Consiliare Provincia di Rovigo il Codice Deontologico degli Assistenti Sociali, ci ricorda che la mission è essere: […] Al servizio delle persone, delle famiglie, dei gruppi, delle comunità e delle diverse aggregazioni sociali per contribuire al loro sviluppo; per valorizzare l’autonomia, la soggettività, la capacità di assunzione di responsabilità; per sostenere nel processo di cambiamento, nell’uso delle risorse proprie e della società , per prevenire ed affrontare situazioni di bisogno o di disagio e per promuovere ogni iniziativa atta a ridurre i rischi di emarginazione. Cfr. CONSIGLIO NAZIONALE ORDINE ASSISTENTI SOCIALI, Codice Deontologico dell’Assistente Sociale, 17 Luglio 2009 in http www.ordiasveneto.it, Art,6 nelle politiche di “promozione della salute” Si attivano quelle azioni orientate ad innescare un processo volto a produrre ed attivare ambienti sani, e promuovere atteggiamenti responsabili rispetto alla propria salute, strettamente legati agli stili di vita sani. nel concetto di ben-essere e di salute si evidenzia un autentico cambiamento epistemologico nell’affrontare il tema della salute, infatti: il passaggio fondamentale dall’assistenza-cura-riabilitazione alla prevenzione-promozione, introduce il concetto di sviluppo delle competenze dei membri e della comunità stessa. La salute viene definita come “ la capacità di un individuo o gruppo, di realizzare le proprie aspirazioni e di soddisfare i propri bisogni e, dall’altra, di mutare o di adattarsi all’ambiente”.[1] Rappresenta quindi un fatto globale, di carattere evolutivo e relazionale, che coinvolge tutti gli aspetti dell’esistenza umana, correlati tra loro. [1] Cfr. M. Ingrosso, Dalla prevenzione della malattia alla promozione della salute, FrancoAngeli, Milano, 1984, pp. 22-33. il “benessere collettivo” Lo “star bene” di ogni persona non viene più pensato slegato da vitali e significative relazioni sociali. Ed il “benessere collettivo” può, di conseguenza, essere misurato dal livello di autonomia dei soggetti sociali, da quanto sono in grado di affrontare direttamente i problemi e di attivare processi di autoprotezione della salute. Promozione e prevenzione questi due termini sono strettamente connessi e il loro uso è stato impiegato in area sanitaria e sociale. essi sono in una relazione di interdipendenza: Alla prevenzione è connesso il concetto di «rischio». Rischi quindi da prevenire per evitare conseguenze dannose per il soggetto e la collettività. I rischi da doversi prevenire sono riferibili in ambito della salute e della protezione sociale. Si prevengono pertanto rischi alla salute del cittadino e della comunità, e i rischi sociali a cui i soggetti potrebbero incorrere. Promozione Promozione, invece rievoca concetti quali qualità della vita e benessere, aspetti da favorire, sviluppare, e cercare di mantenere per promuovere la salute psico-fisica e il benessere psico-sociale dell’individuo e della comunità. Prevenzione del rischio e promozione del benessere, sono compiti e finalità da perseguire che attengono sia all’area sanitaria che all’area sociale, in modo integrato come dimostrato dall’evoluzione legislativa. Cfr. M. INGROSSO, «Prevenzione/Promozione», in Dizionario di Servizio Sociale, a cura di M. DAL PRA PONTICELLI, Roma 2005. Nel Piano Socio Sanitario nazionale 2011/2013 (approvato nel 2011) Al paragrafo 3.1.3 Sull’integrazione socio sanitaria viene precisato che: -“La programmazione, gestione, verifica e controllo dell’erogazione delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie legate alla promozione della salute, prevenzione, cura e riabilitazione non possono prescindere dall’assunto che: “Il bisogno di salute è complesso, necessita di interventi “curativi” ed interventi “assistenziali”, nel garantire l’appropriatezza dell’intervento tecnico sanitario e la continuità delle cure primarie ed intermedie( …) l’integrazione socio-sanitaria nel PSN 2011/2015 È necessario attivare un progetto individualizzato di presa in carico che richieda l’integrazione dei servizi ed attività a livello mutidimensionale e multiprofessionale in particolar modo per i cittadini “fragili”. Quindi come anche indicato dalla L.328/2000 il Distretto socio-sanitario deve essere riconosciuto come unità di riferimento del processo di programmazione, per attuare il sistema integrato dei servizi: (es. UWMD, UOD, i protocolli per le Dimissioni Protette) La promozione come processo sociale e come pratica professionale si caratterizza pertanto per essere: un lavoro che favorisce il cambiamento e che tende ad estendere a tutte le persone, pari opportunità e possibilità per raggiungere una qualità della vita e una condizione di benessere personale il più possibile soddisfacenti. Che favorisce le competenze delle persone, di soggetti attivi nella costruzione del proprio benessere individuale e collettivo; Cfr. INGROSSO, «Prevenzione/Promozione», in Dizionario di Servizio Sociale. il lavoro di promozione e l’empowerment In tal senso, il lavoro di promozione si colloca necessariamente in una prospettiva di attivazione di processi che favoriscono l’autodeterminazione e l’empowerment, nella costante attenzione nel rimuovere le cause e gli effetti oppressivi e discriminatori presenti nella società. Per autodeterminazione si intende «il bisogno che una persona sente di non essere manipolata dai suoi simili e di tenere ben stretto a sé il timone delle proprie azioni. […] Un impulso psichico all’autonomia, una sorta di bisogno psichico primario». * * F. FOLGHERAITER, Teoria e metodologia del servizio sociale. La prospettiva di rete, Trento 2004, p. 239. Promuovere la “capacità di fronteggiamento” Promuovere, diventa un processo di costruzione sociale per attivare e produrre «mutamenti relazionali, ambientali, comunicativi», attraverso tecniche operative che mirano a formare, informare, orientare, al fine di accrescere le capacità di base di fronteggiamento di criticità personali e sociali; Inoltre mirano a favorire l’acquisizione di abilità comunicative e relazionali e il senso di essere attori, costruttori e protagonisti del proprio futuro e di quello del contesto ambientale in cui si vive. ** **INGROSSO,«Prevenzione/Promozione»,in Dizionario di Servizio Sociale Empowerment F. Folgheraiter afferma che: «L’empowerment, è un processo che dal punto di vista di chi lo esperisce significa “sentire di avere potere” o “sentire di essere in grado di fare”. Dal punto di vista di chi lo facilita, o lo rende possibile nei suoi interlocutori […], significa un “atteggiamento tecnico capace di accrescere la possibilità che le persone si sentano in grado di fare”, ovvero in negativo “la capacità tecnica di evitare iniziative che destrutturino il senso di poter fare delle persone». FOLGHERAITER, Teoria e metodologia del servizio sociale …, pp. 405-406. Promuovere una migliore qualità della vita della popolazione anziana Significa: considerare il contesto sociale, caratterizzato da una complessità e da una molteplicità di fattori che influiscono sulle condizioni dei benessere, valorizzare le persone anziane per le loro capacità e le potenzialità (anche residue), Promuovere e potenziare la rete delle relazioni ; Facilitare l’ACCESSO alla rete dei servizi, Funzione Promozionale del Segretariato sociale : Tra le altre funzione vi è quella di Promozione alla partecipazione e sviluppo della dimensione preventiva ed educativa della comunità.(es. in collaborazione con altre strutture promuovere incontri dibattiti su disposizioni e leggi che toccano la vita quotidiana dei cittadini e possono interessare la maggioranza della popolazione).[1] [1] A.C.Gay L’informazione un diritto del cittadino” Franco Angeli Milano 1997. Il segretariato sociale secondo lo studio condotto dall’EISS Le funzioni del servizio di segretariato sociale secondo lo studio EISS [1], sono riassumibili in cinque dimensioni: informare, Dare aiuto e consulenza, Osservatorio sulla situazione globale della zona, Promozione alla partecipazione , Monitoraggio, 1 - Informare:”rispondere alla richiesta dell’utente con una informazione aggiornata e connotata da esattezza , rapidità, estensione(…) perché l’informazione costituisca un servizio effettivo che eviti il peregrinare verso altre sedi , la risposta(…) richiede che l’operatore conosca (…) la risorsa a cui rimanda e la sappia inquadrare nel contesto socioeconomico-giuridico esprimendosi con un linguaggio semplice e chiaro(…)”. Nei servizi ci deve essere attenzione per i cittadini immigrati, supporto di mediatori culturali o linguistici [1] A.C.Gay, progetto per la formazione di operatori del segretariato sociale nel municipio di Roma, Rassegna di Servizio Sociale,n.3/2002.p.90-100.EISS Roma. Come accompagnamento: Tra le direttrici per l’innovazione di questi servizi, nel piano sociale nazionale, viene indicato l’accompagnamento. Nella ricerca del Ministero del Lavoro pubblicata nel 2004 sulla Porta sociale viene precisato che “…. Occorre soprattutto sviluppare azioni positive miranti a facilitare e incoraggiare l’accesso ai servizi e alle misure disponibili. Tali azioni dovranno riguardare la messa a punto di strumenti di informazione adeguati, di modalità di lavoro sociale( al contempo attive e rispettose della dignità e delle competenze dei soggetti), di misure di accompagnamento che compensino le situazioni di fragilità e valorizzino le capacità delle persone e delle loro reti sociali e familiari”. (Piano Sanitario Nazionale, 3 aprile 2001). la porta d’accesso: Il segretariato sociale e la porta d’accesso rientrano tra le misure e le strategie più complessive , messe in atto da Regioni ed Enti Locali, mirate a garantire l’equità e favorire l’accessibilità “a coloro che hanno più bisogno e perciò più titolo ad accedere al sistema integrato, che non vengano esclusi , comunque, non siano ostacolati da barriere informative , culturali o fisiche nell’accesso ai servizi e agli interventi specificatamente loro dedicati e a quelli universalistici”(…)” E’ quindi un livello informativo e di orientamento indispensabile per evitare che le persone esauriscano le loro energie per procedere, per tentativi ed errori, nella ricerca di risposte adeguate ai loro bisogni” . (PSN,3 aprile 2001) Welfare locali/municipali L’importanza della dimensione territoriale del welfare, dà evidenza alla necessità di sviluppare il servizio sociale nei territori, quale possibilità di accogliere i bisogni, e orientare le persone verso un migliore utilizzo delle risorse e dei servizi presenti, a tutto vantaggio dell’utente/cliente e nel perseguimento della lotta alla “povertà e all’esclusione sociale”. L’importanza dell’integrazione tra gli aspetti sanitari e quelli sociali. il capitale sociale per P. Donati Il paradigma relazionale,concepisce il capitale sociale come particolare qualità e configurazione delle reti di relazioni che alimentano e rendono sinergiche le dotazioni individuali e le opportunità di vita delle persone coinvolte, in questo senso coincide con le pratiche di relazioni di sussidiarietà. è una qualità non di tutte e qualsivoglia le relazioni sociali, ma propriamente di quelle che valorizzano i beni relazionali. R. Putnam per il capitale sociale sono risorse morali generali della comunità: la fiducia, le norme e obbligazioni morali che regolano la convivenza, le reti di associazionismo civico (reti sociali di attività dei cittadini ), elementi che migliorano l'efficienza dell'organizzazione sociale e promuovono iniziative prese in comune accordo; L'interesse e i vantaggi individuali, che pure sono cercati , devono essere valorizzati come espressioni di un bene condiviso, in cui consiste il capitale sociale. La famiglia come Capitale Sociale sia internamente che nella società: valorizzando le relazioni fra i membri della famiglia, e valorizzando le relazioni con l'esterno che possono far crescere il processo di valorizzazione della famiglia. La Famiglia protagonista del benessere sociale Andare oltre alla mera offerta dei servizi specialistici e professionali, molto utili senza dubbio, significa sostenere le capacità e le risorse delle reti naturali, ove possibile. Significa potenziare le capacità di “fronteggiamento” di “coping” delle persone e delle famiglie … Ciò non deve intendersi come una delega totale alla famiglia, bensì apprendere tecniche di supporto ed offrire i servizi sostenerle. Con interventi di supporto ai caregivers. Welfare di comunità Welfare community (pag. 33) Welfare mix, Welfare municipale Welfare delle solidarietà e delle responsabilità Il lavoro di rete, ha valenze e funzioni diverse, anche culturali, in quanto conferisce il senso di identità sociale attraverso lo sviluppo dell’appartenenza, e può fornire aiuti e sostegni per il fronteggiamento di diversi bisogni. Cfr. FERRARIO, Il lavoro di rete…, p. 20 Il ruolo del terzo settore Il terzo settore può essere considerata una utile risorsa per il “sistema integrato” dei servizi perché le sue strutture dimostrano più facilità , rispetto ad altri servizi, nel produrre servizi relazionali. (pag. 43) Molto significative le forme di aggregazione e le associazioni della terza età. Esempi di attività: Le Università della Terza Età come terapia per la prevenzione dei mali della vecchiaia, Centri Sociali autogestiti, Attività a sostegno dei servizi domiciliare – video- AUSER BOLOGNA COMPIE 20 ANNI http://vimeo.com/19264362 Il Sistema Integrato degli interventi socio-sanitari (L.328/2000) Il Sistema Integrato degli interventi socio-sanitari si realizza attraverso il concorso di una pluralità di attori, istituzioni e non, rispetto ai quali sono distribuiti ruoli e responsabilità, competenze e risorse. In tale contesto, il processo di pianificazione gioca il ruolo di orientare e mobilitare i diversi soggetti affinché ciascuno riconosca il proprio spazio di azione e la propria missione, integrando le differenti competenze progettuali e gestionali. (Piani di Zona) La sussidiarietà Verticale: Con alcune recenti modifiche apportate alla Carta costituzionale (al Titolo V, art.117), dalla Legge n. 3/2001 si affidano alle Regioni, unitariamente agli Enti Locali, funzioni primarie e portanti della ridefinizione del sistema di sicurezza sociale e dello Stato Sociale, appunto sempre più connotato territorialmente e disegnato sui bisogni delle realtà locali. Le nuove sfide Sostenibilità del sistema di Welfare, Orientamenti dettati dall’azione di governo di Spending Review, Riduzione delle risorse economiche ai Comuni e altri enti locali; Tra le nuove attenzioni delle Pubbliche Amministrazioni vi è la riduzione dei costi e raggiungere obiettivi di efficienza nei servizi; Non sempre questo pur apprezzabile obiettivo di ridurre i costi delle prestazioni, tiene conto se ciò porta a far scadere o a non raggiungere davvero i risultati. (pag. 25)° ° F. Folgheraiter, La cura delle reti , Nel welfare delle relazioni (oltre i Piani di zona), Erickson TR 2006 Prevenzione e promozione del benessere come INVESTIMENTO Tale integrazione, peraltro, rappresenta la principale voce di risparmio sia nei bilanci delle istituzioni socio-sanitarie, sia nel bilancio dei costi sociali e personali delle persone coinvolte, in quanto agisce sulla prevenzione delle situazioni di disagio e malattia, i cui costi aumentano esponenzialmente con il loro aggravarsi. L’art.33 de codice deontologico: E ancora, l’Assistente sociale è tenuto a “salvaguardare gli interessi e i diritti degli utenti e dei clienti” (art.14), così come “deve contribuire a promuovere una cultura della solidarietà e della sussidiarietà, favorendo o promuovendo iniziative di partecipazione volte a costituire un tessuto sociale accogliente e rispettoso dei diritti di tutti.…” (art.33). La capacità di creare connessioni e relazioni: rende significativa la competenza degli assistenti sociali, nei percorsi di salute, di riabilitazione e di inclusione sociale, oltre che a quelli di prevenzione delle diverse forme di fragilità, come ad es. nei sevizi domiciliari; La professionalità dell’Assistente Sociale può contare sulla molteplicità di conoscenze, considerate anche “trasversali” che facilitano un lavoro di rete e di connessione tra le risorse. Passaggi di mentalità Dal concetto di “curare” ( curing ) Al concetto di “prendersi cura” (caring) COMMUNITY CARE Capitale sociale Empowerment relazionale Per attivare politiche “sinergicamente integrate” Per promuovere Comunità più solidali. I prerequisiti per la salute da parte dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) del 1978 Appare sempre più vera e attuale “Senza pace e giustizia sociale, senza cibo sufficiente e acqua, senza un’educazione e abitazione decente, senza che ognuno e tutti abbiano un ruolo da svolgere nella società e senza un reddito adeguato non ci può essere salute né crescita reale né sviluppo sociale”.[1] [1] OMS, Dichiarazione di Alma Alta 1978- sito OMS (WHO; Organization Health World, Regional Office for Europe), http://www.who.dk/eprise/main/WHO/Progs/HPA/HealthImp act.it