Ellesse, un tocco di classe che dura da 56 anni Racchette, palle
by user
Comments
Transcript
Ellesse, un tocco di classe che dura da 56 anni Racchette, palle
cover.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 12:56 Pagina 1 Tennis Market Racchette, palle, scarpe accessori: mille consigli utili per giocare a padel NUOVE PASSIONI LA RIVISTA DEL TENNIS DA ACQUISTARE Numero 02/2015, bimestrale, gratuito Spedizione per e-mail Marzo 2015 Ibrido caldo Lavazza, ora anche Us Open Zus, la racchetta “fai da te” Enervit, l’Italia in campo Ellesse, un tocco di classe che dura da 56 anni L’AZIENDA Le nuove “hybrid” hanno ridato slancio a un mercato delle corde sempre più bollente. Mentre Head lancia le Gravity, andiamo a vedere con quali prodotti si confrontano i colossi del settore cover.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 12:59 Pagina 3 Sommario Sommario Studio Meloccaro Cinguettii-1 Cinguettii-2 Cinguettii-3 le rubriche 3 5/7 39 55 71 Corde, il confronto fra i colossi del settore 20/28 La guida: tutto quello che occorre sapere sulle corde da tennis 30/37 l’attualita’ Mondo Play It Tretorn, più di Borg... Ellesse, a spasso per il tennis Zus, racchetta fai da te Lavazza, si va agli Us Open le aziende Enervit una proposta tutta italiana 80/86 gli integratori Le Coq Sportif 9 Head Gravity 10/11 Gameraiser 11 Snai 12 Rice Bar 12/13 Adidas 12/13 Nike 13 Moet Chandon 14 Asics 16 Tacchini 16 Hall of Fame 18 le news 40/45 46/51 56/62 64/67 68/69 Padel, racchette, palle, accessori: tutto quello che c’è da sapere sul gioco che piace a tutti 72/80 lo speciale ...e un grazie agli sponsor Singapore Airlines 2; Lotto 4; Lavazza 8 e 15; Tacchini 17; Australian 19; Banca Generali 27; Neri industrie alimentari 29; Dunlop 35; NobiLed 38; Toscosped 49; Olio Bardahl 52/53; Federcon 54; MP Broker 61; Corsi di formazione istruttori MTMCAItalia 63; Soluzioni Arredamenti 70; Eurosporting 77; Tc Treviso 81; Absolutely Free 88/89; Acqua Uliveto 90 3 cover.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 12:59 Pagina 5 A Studio Meloccaro «Da qualche tempo uso la Graphene Instinct MP e mi sta facilitando la vita (tennistica). La versione 2015, poi, è lfine, l’incedere del ancora meglio. La palla va via agevolmente, e la nuova tempo si palesa inesorabile, di solito sotto forma di sconfitta Head sembra fatta apposta per professionisti di mano inattesa e conseguente spalla tu- morbida che non voglio rinunciare alla potenza e alle mefatta. Quello è esattamente il signore molto aggressive. Una a caso? La Sharapova...» giorno in cui l’over 45 medio comincia a mettere in discussione il suo pregiudizio sulle STEFANO MELOCCARO Astenersi picchiatori racchette profilate. Da sempre convinto che non avrebbe mai abbandonato la sua Prestige (o Pro Staff o similari), il tardone realizza che è ora di faticare meno, tirare più forte e difendersi meglio. A patto di orientarsi su qualcosa di attuale... T ipo la nuova Head Graphene XT Instinct MP, 300 grammi, 16x19. Quella di Berdych e Sharapova, per intenderci, almeno stando alla forma e ai colori. La relazione con questa signorina (la Head, non Masha…) nasce l’estate scorsa, quando mi metto in cac- cia di qualcosa che mi faciliti il gesto e la gittata. Tra le altre, l’amico Mirko Di Giacomo di Tennis World a Roma, mi consegna un prototipo del vecchio telaio Instinct. D etto fatto, da subito buone sensazioni. Dopo un mesetto l’adattamento si fa totale e i giovamenti evidenti. Dritto e rovescio frullano meglio, più precisione, recuperi facilitati e meno avambraccio impastato a fine match. La frequento con soddisfazione fino a gennaio, cover.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 12:59 Pagina 7 Studio Meloccaro Tennis Market S quando mi procuro la versione 2015, scoprendola addirittura migliorata (di un buon 20%) rispetto alla precedente, che già non era malaccio per niente. Bimestrale, gratuito, online numero 02/2015 Editore Absolutely Free via Roccaporena, 44 00191 Roma p.i./c.f. 04216311003 telefono +39 06 3330041 fax +39 06 99337302 [email protected] www.oktennis.it correndo i test, ho sempre considerato piuttosto inaffidabili le specifiche sui singoli colpi (“la voleé è sempre letale, il back termina a fil di riga… ”) perché troppo dipendenti dalla tecnica del tester. Ma in tema Instinct mi pare di poter citare il dritto come gesto che – nel mio caso personale – scorre via meglio. Se siete dotati di tecnica buona ma un tantino datata, scoprirete con questo telaio il piacere di far girare parecchio di più la palla. A patto di ruotare la presa qualche millimetro in direzione eastern. La conseguenza primaria sarà un accentuato giramento di scatole dell’avversario, che non guasta affatto. Direttore Daniele Azzolini Retali I cisione e soprattutto spinta, anche per via del profilo variabile ma non troppo (23-25-21). Effetto mazza da baseball contenuto. L’ultima versione del Graphene, denominata XT, equilibra meglio le masse, induce maggiore potenza e rende l’impatto soft senza perdere di precisione nella traiettoria. nsomma, con la nuova Istinct possiamo “fogninizzarci” un pochetto, e finalmente scoccare ogni tanto una benedetta fiondata da fondo. Magari pure un vincente ogni sei mesi, hai visto mai... C erto, in giro si trovano catapulte ben più irruente ed aggressive: gli agonisti puri (e giovani) gradiranno maggiormente le incazzate (ooops) Prestige e Radical, tanto per restare in famiglia. Ma la Instinct garantisce confort e maneggevolezza non paragonabili alle succitate. Il piatto corde è da 100 pollicioni, ormai un must per questa fetta di mercato. Così come lunghezza (standard), peso (300 g senza corde), bilanciamento a 315 mm e schema corde 16x19: il trend del momento. Rigida quanto basta per assicurare pre- 6 GRAPHENE XT INSTINCT MP 2015 Peso 300 g Profilo 23/25/21 mm Area Testa 645 cm² Bilanciamento 320 mm Lunghezza 685 mm Grip size 0-5 Schema corde 16/19 Colori blu bianco, arancione ALTRI MODELLI GRAPHENE XT INSTINCT Instinct REV Pro - Peso 300 gr, area testa 645 cm2 Instinct S - Peso 270 gr, area testa 660 cm2 Instinct Lite - Peso 280 gr, area testa 690 cm2 PWR Instinct - Peso 225 gr, area testa 740 cm2 V abbè, ciò detto eccoci sul terreno di giuoco, bando alle ciance. La colorazione non passa proprio inosservata, assai più abbagliante della precedente, per me pure un po’ troppo. Ma mettendo da parte l’indole rogeriana, che imporrebbe tinte pastello e allure elegante, alla fine la si può trovare addirittura bella. Manico eccellente, impugnatura bianca e paffutella. Colpi a vuoto fantastici (sono la mia specialità…), merito anche del bilanciamento ottimale a 32,7 cm. Ready, play... C onfermo, la pelota fluisce via agevole. Ribadita la obiettiva sensazione di facilità, le buone rotazioni e l’indubbio confort, mi corre l’obbligo di caldeggiarla ai doppisti bravini ma agée (interesse privato in atto pubblico), alle signore molto aggressive, agli under 16 in evoluzione e agli insegnanti costretti a svariate ore di lezione quotidiane. Anche agli agonisti, ci mancherebbe, soprattutto se di mano variegata e morbida a tutto campo. Non escludo possa piacere a rematori impenitenti e moderatamente aggressivi. Astenersi senz’altro picchiatori smanettoni da impugnatura western accentuata e bombardieri virulenti. U n occhio speciale alle corde, la cui importanza tutti tendiamo a sottovalutare. Si impone un ibrido di qualità, se puntate a un impatto super-morbido, o un monofilo tenero (non troppo tirato, il braccio vi ringrazia fin d’ora) in caso di utilizzo massivo per tornei. La casa parla di 21 – 26 chili, io non salirei oltre i 23 ma trattasi di questione sempre molto personale. Consentite le sperimentazioni, mi rivolgo dai 4-1 a salire, con qualche strisciolina di piombo sulla testa o sui fianchi, per non lasciare nulla di intentato e incattivirla un po’. Ma non esagerate, sennò vi torna il male alla spalla. Redazione testi Jason D’Alessandro Nicoletta Azzolini Grafica Absolutely Free Direttore commerciale Roberto Bartolozzi Responsabile Marketing Francesca Cicchitti Hanno scritto su questo numero del magazine: Jason D’Alessandro Stefano Meloccaro Francesca Cicchitti Nicoletta Azzolini Immagini fotografiche: Gianni Ciaccia Questo numero è stato distribuito a 10.020 e-mail Prossima uscita: 15 maggio 2015 7 Tennis News News news.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 13:26 Pagina 1 Le notizie dalle sedi delle aziende Le Coq Sportif, bentornata! flessibilità del tessuto e la cura nella reaopo il suo ritorno Di nuovo in campo lizzazione di ogni pezzo che offrono silhonel tennis ma- con Gasquet dal 2014, uette fluide schile a gennaio il brand parigino torna e curve 2014 a fianco del sulla scena femminile affidando ad Alize Lim femminili. tennista francese La linea Richard Gasquet, Le Coq la nuova collezione. Tennis Sportif si riappropria «Eleganza francese e alta Donna inteanche del tennis femmi- tecnologia insieme». Tre gra e comnile. A partire da gennaio nuove linee: performance, pleta la 2015, il brand parigino abbigliamento e accessori linea Tennis propone una nuova linea Uomo comtennis performance dedicata alle donne, e ha posta per scelto la tennista Alizé Lim come nuovo testiquesta stamonial del marchio. gione da «Alizé Lim entra a far polo, pantaparte della nostra faloncini e accessori miglia come tennis studiati appositaambassador. La giomente per Richard vane tennista rappreGasquet. Design elesenta il volto femgante e materiali minile di Le Coq Sporhigh-tech, polo in cotif. I nostri team si sotone piqué mixato con no impegnati per assimateriale tecnico tracurare un abbigliaspirante garantiscono mento ad alta tecnologia», ha commentato al tempo stesso capi Frank Heissat, amministratore delegato Le Coq tecnici, comfort ed Sportif. Il marchio sportivo francese ha svilupeleganza ai nostri pato una collezione performance, abbigliamento e accessori rispecchiando i valori del brand: un atleti. Blu eclipse, lipstick red e bianco, Le Coq mix di alta tecnologia ed eleganza francese. «Io Sportif opta per un palette minimal a cui aglavoro insieme al team prodotto del brand sul giunge la banda tricolore, firma del marchio design e sulla tecnicità delle prossime colle- francese. zioni. È una grande esperienza essere coinvolta Sul campo, Richard Gasquet e Alize Lim indosnel processo di sviluppo della mia futura di- sano divise tecniche disegnate in Francia nell’ufficio Stile del marchio, nel cuore di Parigi, e visa», il pensiero di Alizé Lim. La collezione Tennis Donna è composta da sviluppati nell’Atelier Le Coq Sportif a Roabito, gonna, top e giacche. Se la scelta di un po- milly-sur-Seine, nei pressi di Troyes. liestere traspirante assicura una perfetta vestibi- Le collezioni Le Coq Sportif si trovano online lità e vero comfort durante l’esercizio, è la sul sito lecoqsportif.com. D NICOLETTA AZZOLINI 9 News news.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 13:26 Pagina 3 Tennis News La casa austriaca lancia sul mercato una corda innovativa a doppia sezione, triangolare per l’accordatura verticale, rotonda per l’orizzontale. “Massimo spin e controllo perfetto” NICOLETTA AZZOLINI n ogni partita di tennis ogni singolo colpo può cambiare il risultato finale e ogni millimetro può fare la differenza tra vittoria e sconfitta. Per questo è fondamentale avere il massimo controllo in ogni colpo". Parte da qui la presentazione di Gravity, una corda completamente nuova che Head lancia sul mercato 2015, garantendo "massimo spin e controllo perfetto della traiettoria". Un ibrido studiato per essere tale. In altre parole... Nate per essere ibride. Corde verticali a sezione triangolare e corde orizzontali sottili e rotonde. Ecco il segreto delle nuove Gravity, la combinazione ideale, secondo Head, che porrà le nuove corde al centro del mercato e dei favori dei tennisti di tutte le categorie di giocatori. "Al contatto con I “ Nate per essere Hybrid Le nuove Head Gravity, per i Gamers che se ne intendono la palla", spiega il comunicato Head, "le corde verticali a sezione triangolare massimizzano la presa della sfera, mentre le corde orizzontali consentono un riallineamento più rapido". Le Gravity sembrano fatte apposta per dare accelerazione alla palla, in particolare nei colpi in top spin, ma la combinazione fra sezioni triangolari e rotonde aggiunge, a detta di Head, "un tocco unico e un controllo perfetto". Con le nuove Gravity, Head completa e rafforza la gamma di corde già sul mercato, in mono e multi filamento, fornendo a ogni giocatore le corde più adatte al proprio stile di gioco. Tour, Performance e Team le tre categorie che segnalano le differenze fra le une e le altre. Fra i monofilamenti Tour, insieme con le Gravity, vi sono le note Hawk e Hawk Touch (realizzate con la tecnologia Crystal Core, un processo di riscaldamento unico e innovativo a più livelli); fra le Performance, ecco le 10 Lynx, ottenute con una innovativa miscela co-polimerica; infine le Team, con le Sonic e le Sonic Pro, in poliestere copolimerico e struttura molecolare soft. Fra i multifilamenti, alle Tour appartengono le Reflex MLT e le IntelliTour con RIP Technology; delle Performance fanno parte le Velocity MLT, le RIP Control e le FXP; delle Team, infine, le Master e le synthetic Gult PPS, in budello sintetico. Con il nuovo prodotto, frutto dell'evoluzione nata nei laboratori Head, la casa austriaca lancia una nuova campagna pubblicitaria dedicata ai "Gameraiser", i costruttori di gioco, alla quale proponiamo un articolo in queste pagine. I Gameraiser, o Gamers, sono ovviamente gli esperti, i veri "coltivatori" del tennis, dunque sanno, comprendono… "I veri Gamers capiranno", dice lo slogan scelto per le Gravity… "Le nuove corde ibride Head Gravity, qualcuno le chiama corde, noi le definiamo Game Controller". Novanta secondi per sentirsi Gameraiser JASON D’ALESSANDRO ead trasforma il numero uno del mondo Novak Djokovic, Maria Sharapova, Marin Cilic e Tomas Berdych in attori provetti. “90 secondi possono cambiare ogni cosa”, questo il messaggio che viene inviato dai/ai gameraisers (letteralmente “sollevatori di gioco”) in una delle ultime trovate della casa austriaca. Djokovic, Sharapova e Calvin, un altro giovane tennista, sono in seria difficoltà: il game finisce con un loro errore e sembra le cose si mettano male, ma si siedono, inspirano ed espirano profondamente, chiudono gli occhi per ritrovare la concentrazione e poi, terminati i 90 secondi li riaprono, impugnano la loro Head e tornano in campo con lo sguardo di chi vincerà la partita. Lo spot si chiude con le parole “It’s your turn to be a gaimeraiser” (è il tuo turno di essere un gameraiser). I veri “gameraiser” si sono incontrati in Australia. A gennaio si è concluso il primo Slam dell’anno dove, per la quinta volta, ha trionfato Nole Djokovic, battendo in finale lo scozzese Andy Murray. E possiamo dire che, ancora una volta, ha vinto Head: tre dei quattro semifinalisti impugnavano una Head, (Murray, in semifinale, ha battuto Berdych e la sua Instinct). “Who will prevail down under?” Questa la domanda al centro dello spot che vede protagonisti i due campioni e le loro racchette e invita a seguire la battaglia che avrà luogo sulla Rod Laver Arena qualche ora più tardi. Come saprete, la finale l’ha portata a casa il serbo in quattro set: il match è stato equilibrato fino al 3 pari del terzo, poi Djokovic (forse più gameraiser) ha innalzato il livello del suo gioco sollevando il trofeo più prestigioso. Il marchio austriaco, oggi, rifornisce almeno il 30 % dei tennisti dei circuiti ATP e WTA; sta molto attento a valorizzare i propri prodotti e cerca continuamente nuove strategie per far conoscere le ultime novità. Djokovic è Novak, la Sharapova è semplicemente Maria, Murray è Andy; tutto ciò avvicina i tennisti ai loro fan, gli appassionati a racchette, corde e t-shirt che vorrebbero indossare. Il marchio Head è in evoluzione: la percentuale di Top Player, così come quella dei tennisti di tutto il mondo che lo scelgono è in aumento; in virtù della qualità dei prodotti, ovvio, ma anche grazie alle intelligenti strategie di marketing H Atl ric il neg News news.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 13:26 Pagina 5 Tennis News Snai lancia il canale streaming. Il tennis sarà protagonista nai ha lanciato “Snai Live”, il proprio canale streaming online dedicato agli eventi sportivi: sul sito Internet www.snai.it è ora possibile seguire in diretta oltre 500 appuntamenti al mese dedicati a calcio, basket, tennis, volley e hockey su ghiaccio. Sarà in particolare il tennis il protagonista del canale streaming, con la trasmissione di numerosi tornei Itf in diretta. Per quanto riguarda gli altri sport, Snai Live trasmetterà: • Calcio: la Coppa di Germania (Dfb Pokal), i cam- S pionati maggiori di Bulgaria, Svezia, Indonesia, Lituania e Polonia. • Basket: campionati turco, cinese, inglese e slovacco • Volley: Campionati Europei, campionati bulgaro e slovacco. Il nuovo canale streaming arricchisce l’offerta Snai, recentemente potenziata con il passaggio da duecento a mille eventi settimanali su cui scommettere in modalità live. È inoltre previsto un aumento degli eventi trasmessi in diretta già dai prossimi mesi, nell’ambito di un progetto di espansione dell’offerta online, per realizzare un prodotto sempre più vicino alle richieste e alle attese dei clienti. Per poter seguire lo streaming su Snai Live è sufficiente essere titolari di un conto gioco Snai con saldo attivo e documentazione in regola, e di una connessione Adsl minima (anche solo 640kb). 12 Il nuovo prodotto gliAironi nato dalla collaborazione con Marco Bianchi, sono ideali per chi fa attività fisica. Un naturale sostitutivo del pasto ascono le prime barrette di riso artigianali. Sono prodotte da gliAironi, l'azienda che da cinque generazioni si occupa di coltura e cultura del riso nelle Grange Vercellesi. Le Rice Bar realizzate con riso integrale sono proposte in due tipologie (ai frutti rossi e con nocciole, fave di cacao e semi di lino) e sono il frutto di una collaborazione con Marco Bianchi, cuoco per vocazione e divulgatore scientifico nella squadra del professor Umberto Veronesi. Naturali, prodotte con pochi ingredienti (riso integrale, sciroppo di riso, frutta secca e semi) nascono per rispondere a un'esigenza di mercato privo di un sostitutivo del pasto attento ai valori salutistici, senza zuccheri aggiunti e N IMMAGINI. Le Rice Bar firmate Marco Bianchi messe in commercio da gliAironi. A sinistra, il canale streaming della Snai e Giorgio Sandi, presidente e ad Snai. Sotto la sede tedesca di Adidas Rice Bar, le nuove barrette artigianali puntano allo sport senza glutine. «Con queste barrette», spiega Bianchi, «abbiamo cercato di ricreare un prodotto come quelli che si possono realizzare in casa. Le Rice Bar ai frutti rossi, grazie a un concentrato di antociani, composti ad azione antiossidante e antiradicalica, aiutano a rallentare i processi di invecchiamento cellulare e a proteggere contro la fragilità capillare, quindi a migliorare il sistema cardio vascolare. Grazie inoltre alle fibre presenti possiamo proprio dire che rappresentano un ottimo mix di ingredienti che pensano alla nostra salute. Quelle con nocciole, fave di cacao e semi di lino (tritati e non), grazie al contenuto di fibre, Omega3 e altri composti fitochimici importanti, giocano un ruolo importante nella riduzione del colesterolo cattivo». Per la particolare composizione e per l'attenzione ai valori salutistici, Rice Bar è un prodotto adatto a chi pratica sport, anche ad alto livello. Cuore della produzione è il riso Carnaroli di cui gliAironi selezionano le migliori partite. Le Rice Bar fanno parte della nuova linea di produzione gliAironi Wellness che si affianca alle altre già presenti sul mercato: Bersaglio, Room Selection, Art & Food, Riso in fermento, Risotti e Pasticceria. L'azienda, che produce il riso Carnaroli anche per Jamie Oliver, ha lanciato il marchio bio Le Grange, ed è presente con tutta la gamma nei punti vendita EATALY. Per maggiori informazioni www.gliaironi.it Adidas, voglia di novità al vertice econdo quanto riportato da Reuters, Adidas sarebbe alla ricerca di un nuovo CEO. Il board del gigante tedesco di activewear avrebbe avrebbe già dato il via alla ricerca di un successore per Herbert Hainer, chief executive dal 2001, che proprio di recente aveva avuto da Adidas una proroga fino al 2017 al suo mandato. La notizia, data per prima dalla rivista tedesca Manager Magazin, sembra sia stata avvalorata dallo stesso Hainer con una lettera inviata ai membri del suo staff. La richiesta di cambiare Ceo potrebbe essere giunta da un gruppo di investitori dell'azienda tedesca, a fronte però dei S dati piuttosto buoni resi noti da Adidas nelle vendite 2014, che hanno segnato un incremento del 2 per cento, a 14,8 miliardi di euro, e della conferma che il gruppo rispetterà i suoi obiettivi di utile al netto degli aggravi giunti dalla cessione del marchio Rockport e dell’impatto del deprezzamento del rublo. Inoltre, il dato annunciato da Adidas migliora di alcuni decimali le stime degli analisti di settore, che avevano previsto il gigante tedesco intorno ai 14,68 miliardi di euro. Non a caso, dopo l'annuncio, il titolo Adidas è salito del tre per cento con un balzo da 58,3 euro a 60,5 euro. L'occasione per annunciare i dati 2014 è venuta dalla presentazione della cessione del brand Rockport (il brand tedesco in mano ad Adidas è stato rilevato da New Balance). Il colosso tedesco di activewear alla ricerca di un nuovo CEO Nike. Solo donna anche a Londra opo il negozio “solo donna” aperto in California, Nike è pronta a fare il bis a Londra. L’apertura è prevista per maggio, sulla Kings Road a Chelsea. L’abbigliamento femminile rappresenta il 20% del fatturato Nike. D 13 News news.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 13:26 Pagina 7 Tennis News In attesa di debuttare nel primo Masters 1000 della stagione, a Indian Wells, Federer ha preso parte al gala a base di champagne organizzato da Moet Chandon GIULIO NICOLETTI Bollicine a Hollywood oet Chandon ha portato Federer a Hollywood, e Federer ha portato la festa. A base di bollicine, dato che l’evento, organizzato dalla casa produttrice francese di champagne, e svoltosi a Beverly Hills, presso il Four Seasons, ha visto correre fiumi di champagne. Federer, uno dei testimonial Moet Chandon ormai da alcuni anni, si trova in California M 14 per prendere parte al primo Masters 1000 della stagione, sui campi del BNP Paribas Open di Indian Wells. L’occasione l’ha fornito il suo ennesimo record, quello delle 1000 vittorie raggiunte e superate in carriera. Conduttrice della serata, l’attrice americana Zoe Saldana, una delle protagoniste del film “Avatar”. «È bello essere qui a Los Angeles», ha detto lo svizzero. «Mi piacciono serate come questa e mi Tennis News segue a pagina 16 sto divertendo molto. Non mi capita spesso di essere qui, sulla costa occidentale, quindi cerco di non mancare agli eventi meglio organizzati. Raggiungere le 1000 vittorie è stata un’emozione. Credo di essere un uomo di sport conosciuto dappertutto, e questo, credetemi, è appagante. Amo il mondo variegato che sto vivendo». Federer ha poi parlato di ciò che si aspetta nel proseguo della stagione: «Tornare numero 1 del mondo sarebbe bello, ma con Djokovic non è facile. La mia stagione è impostata per raggiungere il massimo della forma a Wimbledon. Ci tengo tanto a vincere ancora una volta i Championships». Per Federer anche una breve esibizione in doppio, con Zoe Saldana, Kate Walsh e la broadcaster sportiva Jill Montgomery. News news.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 13:26 Pagina 9 Asics. Gli ultimi 9 mesi fanno sorridere il gigante giapponese uota 2,6 miliardi di euro di fatturato (354 miliardi di yen) e un utile netto di 164 milioni di euro... Il tutto in nove mesi. Asics, il gigante giapponese di activewear ha chiuso l’anno fiscale il 31 dicembre 2014: in precedenza lo chiudeva a fine marzo, dunque i dati finanziari non sono comparabili con quelli dello scorso anno. Buoni tuttavia i dati zona per zona. Il mercato europeo ha registrato un incremento delle vendite del 22,9% a 772 milioni mentre l’America, con 876 milioni, è cresciuta del 25,8% grazie al comparto running. L’Asia ha registrato ricavi per 136 milioni (+21,8%) mentre il Giappone ha segnato 608 milioni. Tennis News La passione Tacchini “Dress the Passion”, vesti la passione, è il titolo dello spot che accompagnerà il brand Sergio Tacchini nella comunicazione 2015. Protagonista, Tommy Robredo. Realizzato dall’agenzia DUDE ergio Tacchini, storico brand di abbigliamento sportivo, ha presentato in questi giorni il nuovo spot “Dress the Passion”, incentrato sull’esaltazione di valori propri del brand: il tennis come DNA, l’eleganza e la passione per questo sport. Il claim “Dress the Passion”, lanciato con la campagna stampa 2014, viene riconfermato per il 2015 con lo stesso visual per la stampa e per il nuovo video, a Q S 16 conferma del fatto che la passione come filosofia di vita e per il tennis è uno dei valori fondanti dell’esperienza Tacchini. Protagonista del video è Tommy Robredo, tennista attualmente tra i top 20 della classifica ATP e testimonial Tacchini, che gioca i suoi colpi più eleganti. La tecnica dello slow motion e la colonna sonora “Clair de Lune” di Debussy sottolineano l’eleganza classica del tennis e del marchio italiano. Per la realizzazione dello spot Sergio Tacchini si è affidata a DUDE, agenzia milanese che ha saputo cogliere al meglio i valori del brand e trasferirli nella strategia di comunicazione. Il video è stato realizzato a Barcellona e lanciato a febbraio nel formato da 10s sul canale Super Tennis TV, e sul web con il formato da 45s. Un formato da 5s, realizzato in tre diverse versioni, verrà utilizzato in occasione del Torneo di tennis Monte-Carlo Rolex Masters. A DUDE è stato affidato anche lo sviluppo della comunicazione per i canali digital, con i format video e di social contents per la pagina Facebook, per i social in generale e per il web. Tennis News segue a pagina 18 News news.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 13:26 Pagina 11 Tennis News Dalla Hall of Fame un tributo alle donne La scelta, quest’anno, è caduta su Amelie Mauresmo, vincitrice di due tornei del Grand Slam, e su Nancy Jeffett, che ha speso una vita nell’organizzazione del tennis. Premiato anche David Hall n tributo alle donne, quello deciso dalla Hall of Fame con le onoreficenze del 2015, presentate a New York nel corso della Giornata Mondiale del Tennis. Donne ispiratrici, come le ha definite Stan Smith, presidente della Fondazione che dal 59 anni premia i grandi del nostro sport. La scelta è caduta su Amelie Mauresmo, vincitrice di due tornei del Grand Slam, Wimbledon e Australian Open, donna coraggiosa e capace di fare coming out in giovanissima età, oggi impegnata in un ruolo difficile come quello di coach di Andy Murray; e su Nancy Jeffett, una delle fondatrici del tennis femminile, una vita trascorsa nell’impegno verso i giovani, sfociato diciassette anni fa nella creazione del circuito che porta il nome della sua grande amica Maureen Connolly e impegna per tutto l’anno migliaia di ragazzi. Premiato anche l’australiano David Hall, sei volte vincitore di una medaglia paralimpica. Hall è il quarto giocatore di tennis in carrozzina a essere inserito fra i Famers. All'inizio di quest’anno, è stato inserito anche nella Hall of Fame australiana. «Amelie e David sono stati fonte di grande ispirazione per tutti i fans del tennis, giocatori capaci di grandi risultati e del più alto impegno professionale», ha spiegato la scelta della U 18 Hall of Fame, Stan Smith. «La parabola di Nancy Jeffett nel tennis è stata parte integrante della crescita dello sport e lascerà un impatto positivo permanente sul tennis per gli anni a venire». «Non vediamo l’ora di celebrare queste tre nuove acquisizioni nella nostra International Tennis Hall of Fame», ha concluso Smith, che è anche presidente del Comitato che decide le nomination. «Sono onorata per la nomina», ha fatto sapere Amelie Mauresmo. «Il tennis è da sempre la mia grande passione. È uno straordinario onore che la mia carriera venga celebrata al fianco di quelle dei più grandi campioni del nostro sport, le persone che più di tutte ho ammirato nella mia vita». Dal 1955, l’ingresso nella Hall of Fame è stato riservato ad appena 240 persone, in rappresentanza di 21 nazioni. La Hall of Fame, che ha sede a Newport, insieme con il suo museo del tennis, è un’organizzazione non-profit dedicata a preservare la storia e il patrimonio del nostro sport. La “classe” 2015 sarà onorata con tre mostre nel museo, nel quale si svolgono attualmente dei lavori di rinnovamento per 3 milioni di dollari. Il museo riaprirà a maggio. L’ammissione dei nuovi Famers è fissata per luglio. Corde corde.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 13:18 Pagina 1 PRIMO PIANO. Babolat, Dunlop, Head e Wilson con la Luxilon, quattro colossi si sfidano nell’evoluzione del “Fattore C”, il più delicato e tecnologico del tennis Il tennis sta sulla corda BABOLAT RPM BLAST La corda utilizzata da Nadal, Tsonga e Stosur. Effetti, controllo e sensibilità nell’impatto. Monofilamento in copoliestere DUNLOP SILK Corda multifilamento di grande affidabilità e potenza, molto confortevole. Al tocco si avverte liscia come seta. Sezione di 1,30/1,32 millimetri. Ultima arrivata in casa Head la Gravity è un monofilamento ibrido composto da corde verticali a sezione triangolare e corde orizzontali tonde e sottili. In un mercato che sforna novità a getto continuo, senza smettere di coltivare le proprie tradizioni, l’evoluzione decisa nei laboratori assegna a ogni corda caratteristiche sempre più specifiche, che meritano di essere conosciute 20 B HEAD GRAVITY LUXILON ALU POWER Fra le corde più amate dai “pro”, scelta anche da Federer. Controllo e potenza (Big Banger technology) con alte performances anche nella durata e nel comfort. abolat, Head, Wilson, Dunlop. L’universo delle corde è immenso, forse infinito e in continua evoluzione. Tennis Market ha pensato di affrontarlo a tappe, volando tra Europa e Nord America per definirne il mercato e analizzare le proposte di alcuni dei marchi più longevi e a cura di influenti. Del resto, i JASON D’ALESSANDRO produttori di corde di alta qualità sono molteplici, basti pensare a Prince, Gamma, Pacific, Yonex, Tecnifibre, aziende che certamente prenderemo in esame nei prossimi numeri; in questa sede, però, abbiamo voluto focalizzare l’attenzione sui brand che per tradizione, e per qualità dei testimonial, sono in questo momento al top del tennis amatoriale e professionistico, e offrono supporto a campioni come Federer, Nadal e Djokovic per arrivare a chiunque si emozioni con una racchetta in mano. «Emozionarsi sì, ma nel modo giusto», è una delle regole che muovono il tennis. Abbiamo visto che ogni corda possiede delle caratteristiche specifiche, che meritano di essere conosciute. La nostra intenzione, dunque è quella di aiutare i tennisti/lettori a trovare le corde ideali per le loro qualità. 21 Corde corde.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 13:18 Pagina 3 BABOLAT. La novità è la “M7”, dal numero dei monofilamenti intrecciati fra loro DUNLOP. Moltissime le proposte dell’azienda inglese sul versante “sintetico” La tradizione di Babolat Il marchio francese le corde le ha inventate e oggi, dopo centoquarant’anni, il mito delle “VS Touch” in budello naturale continua: adatte a giocatori più o meno esperti, potenti e confortevoli senza trascurare la grande tenuta di tensione, sono disponibili nelle misure 16 e 15L e nei colori bianco e nero. Oltre a esse, in budello naturale abbiamo le “VS Team” e le “Tonic +”. Chi cerca durata e controllo troverà le “Pro Hurricane”: un mono-filamento in poliestere che permette grandi rotazioni; le “Pro Hurricane Tour”, le “RPM Team”, “le Extreme” e infine le corde scelte da Rafa Nadal, Jo Wilfried Tsonga e Samantha Stosur: il mono-filamento in poliestere Potenza e comfort nella corda più tradizionale, in budello naturale (catgut). Natural Gut Potente, durevole, grande qualità negli effetti per il gioco top spin. Monofilamento in co-poliestere Babolat M7 le ultime arrivate 22 Corde innovative in poliammide. Garantiscono maggiore durata delle “RPM Blast”, che permette grandi effetti sulla palla e grande sensibilità all’impatto. Le Blast sono disponibili solo in nero e nelle misure 18, 17 e 16. Le “Xcel”, insieme a “Xcel French Open”, “Origin”, “Addiction” e “M7” si rivolgono a chi cerca potenza e comfort. Le “M7” rappresentano le corde più giovani della casa lionese, il numero 7 corrisponde al numero di mono-filamenti intrecciati tra loro per permettere maggiori comfort, durata e controllo della potenza. Per finire abbiamo “Spiraltek” e “Magic Force”; le corde più versatili. Sul sito di Babolat è possibile definire le corde adatte al proprio gioco: cliccando sulle opzioni disponibili si indirizza la ricerca verso i “propri” parame- Corda sintetica in multifilamento “ad alta tenacia”: potenza e controllo. Dunlop Pearl Dunlop Hexy Fibre Profilo esagonale, per tennisti che usano molto lo spin. In poliestere, profilo eptagonale, una delle corde più aggressive della gamma Dunlop. Dunlop Black Widow TENNISPEDIA tri per trovare, infine, il prodotto ideale. Come afferma Franck Fernier, manager responsabile per le corde Babolat: «Le corde sono l’unico elemento che entra in contatto con la palla, quindi è fondamentale avere quelle giuste per il proprio gioco». “Mono e multi” i filamenti Dunlop L’offerta di Dunlop è molto ampia e accontenta ogni tipo di giocatore o richiesta. La “Silk” è una corda multi-filamento ultra Premium che eroga potenza e comfort. Il multi-filamento interno è in DuPont e le fibre sono saldate con resina elastica termo PU; è una corda giocabile e disponibile nei colori naturale e nero. La “Pearl” è una corda sintetica in multifilamento mid Range che offre controllo e potenza senza tralasciare il comfort; Il nucleo è intrecciato in multi-filamento ad alta tenacia. La “Hexy Fibre” dal profilo esagonale è indicata per i giocatori che usano molto lo spin. La “S-Gut” è una corda in multi-filamento che permette una giocabilità a tutto tondo e lunga durata; disponibile nei colori: giallo, bianco, blu, rosso, verde e rosa. Le altre proposte della casa americana sono dei mono-filamenti. La “Black Widow” è una delle corde più “aggressive”; è in poliestere Premium e ha un profilo eptagonale che permette di imprimere forti effetti alla CATGUT • Il catgut è un tipo di filo chirurgico che viene assorbito dai tessuti. Si ricava dal tessuto connettivo dell'intestino tenue di ovini, bovini, equini o maiali. Il suo nome deriva da una storpiatura del termine kitgut, dall'arabo “corda di violino”. Resiste inalterato nei tessuti per circa 8 giorni, dopodiché viene lentamente riassorbito. Come budello naturale è usato in forma di stringa nelle racchette da tennis. 21 23 Corde corde.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 13:19 Pagina 5 HEAD. Con il lancio della nuova Gravity l’azienda austriaca aggiunge un’importante novità nel settore degli incordati ibridi, utilizzando corde di diverso profilo (triangolare e rotondo) e sottilissime TENNISPEDIA palla. Abbiamo poi le “Juice”, caratterizzate da un profilo pentagonale che imprime potenza e spin; le “Explosive”, molto potenti e durature e le “Ice”, corde in poliestere dall’aspetto cristallino che hanno subito un trattamento termico esterno che ne aumenta la durata. Head: i veri Gamers capiranno La frase è protagonista di uno spot Head: la ricerca del marchio austriaco è continua e con essa cresce l’innovazione dei prodotti proposti ai tennisti di ogni livello. MULTIFILAMENTO • Il multifilamento è un tipo di corda in tecnofibra formata da più fili disposti nelle maniere più diverse. In esso vi sono molte piccole corde all'interno, ognuna delle quali ha un'anima circondata da un numero di 6 fili sottili (o un multiplo di 6). I fili così disposti si compattano fra loro e con quelli più vicini formando la corda vera e propria. Monofilamento dedicato a chi predilige tocco e controllo Head Hawk Touch Altra corda in monofilamento, adatta però al gioco più aggressivo Head Lynk TENNISPEDIA Comfort, spin e tocco, le doti di questa corda in monofilamento Head Sonic Pro Edge 20 24 Le corde in mono-filamento utilizzano poliestere e additivi speciali e prediligono controllo, spin e durata; i multi-filamenti invece hanno una struttura più complessa derivata da migliaia di filamenti intrecciati tra loro e sono ideali per chi cerca comfort, potenza e poco stress per il braccio. Entrambi gli insiemi si dividono in “Tour”, “Performance” e “Team”. Le corde in mono-filamento “Tour” sono: “Hawk Touch”, “Hawk” e “Gravity”. Le prime garantiscono un’ottima sensazione di gioco e di controllo perfetta per i giocatori di alto livello; le seconde una combinazione ideale di potenza esplosiva e ottimo controllo in ogni colpo; le “Gravity” infine si rivolgono a chi cerca di far presa sulla palla, un massimo spin e la sensazione di tocco e controllo sulle traiettorie. La linea “Performance” si incarna nelle “Linx”, ideali per chi aspira a uno stile di gioco aggressivo caratterizzato da vivacità all’impatto e perfetto controllo; la “Team” si divide tra “Sonic Pro” e “Sonic Pro Edge”, per chi cerca controllo, comfort, spin e tocco. La “Tour” dei multi-filamenti è caratterizzata dalle “Pu Multi”, che garantiscono grande potenza, ottima sensibilità, precisione, controllo e perfetto riallineamento delle corde verticali dopo ogni colpo e “Intellitour”, che mettono al primo posto controllo e comfort. Le “Performance” “Pa Multi”, “Rip Control” e “FXP” sono rispettivamente indicate per chi POLIESTERE • I poliesteri sono una classe di polimeri (macromolecole costituite da un elevato numero di gruppi molecolari) ottenuti per polimerizzazione a stadi tramite condensazione. Utilizzati come filati nell’abbigliamento, i poliesteri si suddividono in saturi (polimeri termoplastici), insaturi (con molecole di carbonio) o modificati (utilizzati nelle produzioni di vernici) 25 Corde corde.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 13:19 Pagina 7 WILSON/LUXICON. Nell’ampia gamma delle due aziende “amiche” spicca la Spin Duo, un ibrido che unisce le doti della Revolve e del budello sintetico TENNISPEDIA POLIAMMIDE • Macromolecole caratterizzate dal gruppo ammidico CO-NH. Fra le proprietà, resistenza agli urti e all’usura, ai solventi e agli olii. Si dividono in nylon e aramidi. Fra quest’ultimi il kevlar. cerca potenza, controllo e durata. Le “Team Synthetic Gut PPS” infine, con la tecnologia PowerStrip e un rivestimento in poliammide, garantiscono resistenza e velocità extra in tutti i colpi. Wilson / Luxilon: una garanzia La proposta Wilson si divide nelle stesse caratteristiche delle corde: spin, potenza, durata, controllo e comfort. Le Wilson ideali per imprimere spin e rotazioni sono le “Spin Duo”, un ibrido che vede l’intreccio tra “Revolve” e budello sintetico; le “Poly Pro” e le “Revolve”, un mono-filamento ideale per le racchette dei grandi colpitori in cerca di forti rotazioni. Chi cerca la potenza dei colpi potrà scegliere tra: “Champion’s choice Duo” (un ibrido con AluPower Rough e Natural Gut), “Natural Gut”, “NXT Power” e “Synthetic Gut Power”. Il budello naturale rimane una delle opzioni più ricercate, ma anche quello sintetico garantisce una buona potenza associata a lunga durata. I tennisti che rompono spesso le 26 segue a pagina 28 Wilson Spin, corde per grandi colpitori in cerca di rotazioni. E vai con le rotazioni! Nxt Control nata per il tennis dei giusti equilibri. Più controllo Sensation, con una spiccata qualità per il comfort di ogni colpo. Prima di tutto il comfort Corde corde.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 13:19 Pagina 9 Il tennis sta sulla corda continua da pag. 24 LA TABELLA. A ogni proposta, una risposta immediata... Ecco il quadro delle sfide che si stanno giocando per ogni tipo di corda immessa sul mercato corde e vogliono maggiore resistenza hanno a disposizione le “NXT Duramax” e le “Synthetic Gut Duramax”; quelli in cerca di controllo: “Control Duo”, “NXT Control”, “Sensation Control”, “Synthetic Gut Control”; quelli che aspirano al comfort: “NXT Duo II”, “Sensation”, “NXT” e “Optimus”. Le Luxilon (anch’esse nel catalogo Wilson) non hanno bisogno di particolari presentazioni: professionisti e amatori le conoscono benissimo. Il nuovo catalogo prevede le potenti e durevoli “Big Banger” divise in “Alu Power”, “Alu Power Soft”, “Alu Power 125 Rough”, “Alu Power 127 Spin”, “Original 130” e “Original 130 Rough”; le ultra giocabili “4G”, che 28 mantengono la tensione per un lungo periodo, divise a loro volta in “4G”, “S 141”, “Rough 125” e “Soft”; e infine le potenti e aggressive “Liquid Crystalline Polymer”: “Savage Black 127”, “Savage Lime 127” e “Adrenaline”. Ecco le sfide in atto nel mercato È vero, parlare di corde da tennis non è poi così facile! Ogni tennista tiene ben strette le proprie idee e preferenze e non è facile cambiare i propri prodotti “del cuore”: si ha quasi la sensazione di tradirli e iniziano a farsi sentire i sensi di colpa. Dalla provenienza ai materiali, dalla struttura alle caratteristiche, abbiamo tentato di fare chiarezza sull’argomento, ora (con la tabella in alto) fac- ciamo un ulteriore zoom sui prodotti appena analizzati: nel quadro che presentiamo poniamo a confronto i diversi tipi di corde proposte dalle quattro aziende che abbiamo analizzato; ovviamente i prodotti non sono identici, presentano però caratteristiche simili. Di fatto, la tabella mostra le sfide in atto attualmente sul mercato delle corde: a ognuna delle proposte avanzate da uno dei quattro Colossi corrispondono le corde “similari” proposte dalle altre. Come detto oltre a Babolat, Wilson (e Luxilon), a Dunlop e Head, esistono molti altri marchi che mettono sul mercato prodotti di eccellente qualità. L’esame del mercato corde, dunque, proseguirà nei prossimi numeri del magazine. Oltre P il budello c’è di più Corde corde.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 13:19 Pagina 11 LA GUIDA. Rappresentano una delle parti della racchetta a più alta tecnologia Dal budello animale al kevlar, ecco come si è evoluto il mercato delle corde a cura di JASON D’ALESSANDRO iù o meno controllo. Grande giocabilità. Budello. Kevlar. Rigidità. Durata. Poliestere. Ibridi. Multi-filamento. Taranaki. Nere. Da 15 a 19. Babolat. Wilson. Dunlop. Mucca. Head. Nylon. No! Non ci siamo impazziti. Non state leggendo la settimana enigmistica. Stiamo solo parlando di tennis. Tutte belle parole, alcune anche complesse: materiali, numeri, colori, ma cosa le lega? Le corde da tennis. Un mondo che va oltre l’immaginazione dei profani; questa è roba da tennisti veri, di quelli che sudano e corrono fino all’ultima palla, che amano la propria racchetta e si addormentano “giocando” partite di tennis. Nel primo numero di “Tennis Market” avevamo scritto del tennista che cerca e, a volte, trova l’anima gemella nella racchetta scelta con cura. Ma il percorso verso un rapporto stabile e duraturo non finisce qui; dopo, subito dopo, cominciano i problemi di coppia, della convivenza, causati da quelle piccole e grandi decisioni, che conducono a scelte fondamentali. Nel nostro caso, le corde. Il tennista un po’ musicista Cambiare le corde è un rito e non solo per i tennisti. Un’emozione simile la prova chi suona la chitarra, a maggior ragione se acustica: quando si cambiano le corde del proprio strumento è un giorno speciale (come risulta scioccante il crac della rottura!), un giorno in cui, se aiutato dalla qualità dello strumento stesso, ci si libera attraverso un singolo, semplice accordo di “do”; il suono pieno, profondo, defi30 nito, che solo le corde appena montate riescono a dare. La procedura di installazione non è di certo complessa come nel tennis, non ci sono tensioni in chili da rispettare, tantomeno incroci verticali e orizzontali, ma la chitarra è come la racchetta, parte insostituibile di chi la suona (e forse non è un caso se in inglese “suonare la chitarra” si dice “to play the guitar” che tradotto letteralmente significa “giocare la chitarra”). La sensazione delle corde appena messe rende la racchetta perfetta, meritevole di piena fiducia, in fondo è lei la nostra anima gemella, la amiamo con tutti i suoi capricci. Mucche da tennis È il 1875... Pierre Babolat capì che l’intestino della mucca avrebbe permesso di vincere Wimbledon! Magari è un’affermazione un po’ esagerata, ma fu 31 Corde corde.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 13:19 Pagina 13 Il multi-filamento si rivolge a quanti cercano nelle corde le caratteristiche del budello animale Nei disegni che evidenziano le rispettive sezioni, ecco alcuni tipi di corde multi-filamento presenti in commercio. In questo tipo di corde i filamenti che le compongono (migliaia, in alcuni tipi) tendono a compattarsi fra loro dando solidità alla corda stessa lui, nel 1875, a creare le prime corde in budello naturale, ancora le più ambite, rispettate e costose. Oggi tutti i marchi propongono, con successo, il “Synthetic Gut” (budello sintetico o nylon), che riprende le caratteristiche di quello naturale ed è certamente più economico, abbiamo inoltre il kevlar, il poliestere e gli ibridi (iniziamo a depennare alcune delle parole con cui si apre l’articolo); la tecnologia conduce allo sviluppo come alla complessità e chi corre da una parte all’altra della rete deve stare al passo coi tempi, ma il budello, quello naturale, rimane il principe indiscusso delle corde da tennis: 32 giocabile, affidabile, duraturo, se non rischiassimo di essere fraintesi azzarderemmo a dire “terapeutico”. Il processo che lo porta sui nostri telai è lungo e per i più sensibili anche disgustoso, ma il risultato è ottimo. Facciamo un focus! Dal pascolo al campo da tennis In Nuova Zelanda si chiamano “Taranaki” (depenniamo) perché non tutte le mucche sono uguali. Inizialmente le case produttrici di corde da tennis utilizzavano anche le pecore ma oggi quando si parla di budello, s’intende senza ulteriori spiegazioni, che esso provenga dalle mucche. L’intestino dei bovini, ovviamente, risente delle loro abitudini alimentari ed è anche per questo che gli esemplari di alcune determinate zone sono ritenuti migliori di altri: le mucche della regione “Taranaki”, per l’appunto, offrono un prodotto di altissima qualità. La “sierosa” è la parte dell’intestino interessata, e più nello specifico è una parte di essa: il collagene, caratterizzato da una composizione molecolare che lo rende adatto a trazione e stiramento. La “sierosa”, appena rimossa dalla mucca, viene tagliata in strisce che subito vengono pulite tramite dei bagni, e poi asciugate; una volta in tensione vengono levigate per asportare le irregolarità e generalmente avvolte da uno strato di poliuretano che ne migliora l’impermeabilità. Per ogni set di corde sono necessarie tre mucche, proprio per questo il budello naturale risulta più costoso. Il budello resiste e non si spezza Il budello è (tecnicamente) “resiliente”, che per il dizionario della lingua italiana “Sabatini Coletti” significa “capace di resistere agli urti senza spezzarsi” e ha la capacità di trattenere la palla su una superficie profonda sfruttandone l’energia di moto. Il budello, al contrario di alcuni luoghi comuni, resiste come, se non più del sintetico, sopporta le condizioni atmosferiche (acqua compresa), a maggior ragione se si utilizzano prodotti specifici come spray e cera protettivi e si perde qualche minuto a togliere le impurità di terra tra gli incroci delle corde. Un’altra tra le più notevoli caratteristiche è la giocabilità, che certamente è, a sua volta, uno degli aspetti più ricercati nella scelta degli attrezzi del mestiere. Ma perché terapeutico? Anche in questo caso, forse, la parola supera il concetto da esprimere, ma il budello ammortizza le vibrazioni, è confortevole e viene consigliato a chi ha problemi e do- lore al braccio. I prodotti più noti sono: Babolat VS Touch e Babolat Tonic +, il primo di qualità e prezzo maggiori rispetto al secondo; Pacific Bull, Classic, Tournament Pro, Tough Gut e Prime Gut; Wilson Natural Gut. I mille volti delle corde Gli aspetti principali che si osservano nella scelta delle corde sono diversi: la giocabilità cui abbiamo accennato prima, quindi la durata, il calibro, la tensione, la potenza, i materiali e la struttura della corda stessa; tutti in stretta relazione tra loro. Come avviene per la scelta della racchetta, ogni ten33 Corde corde.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 13:19 Pagina 15 Potenza, controllo, sensibilità, comfort e durata: i cinque elementi che dovete esaminare quando scegliete il tipo di corde che fa per voi nista deve conoscere l’entità del proprio gioco e capire quali siano i materiali più adeguati per migliorarlo. I materiali definiscono tutti questi aspetti: oltre al budello naturale, abbiamo quello sintetico, cioè il nylon, il kevlar e il poliestere che a loro volta si dividono in diverse strutture: le più note sono il mono-filamento, il multi-filamento con o senza rivestimento e gli ibridi. Mono e multi filamento Il mono-filamento lo si trova in poliestere, materiale longevo ma generalmente poco reattivo, ideale per chi cerca la durata ma tende a evitare il kevlar, che pecca in potenza e comfort. Il multi-filamento è rivolto a chi cerca le caratteristiche simili a quelle del budello naturale: formato da microfibre intrecciate tra loro, è molto ammortizzante e rimane morbido e confortevole; se un nucleo in multi-filamento viene rivestito esternamente offre ancora più comfort. Abbiamo poi le superfici ruvide, caratterizzate da innesti esterni di corde che aumentano la rotazione dei colpi e gli ibridi, che rappresentano l’incontro tra due tipi diversi di corde per associarne le caratteristiche specifiche, per 34 esempio unire la rigidità del kevlar o del poliestere, utilizzandoli per le corde verticali, con la morbidezza e il comfort del budello naturale, per quelle orizzontali. Durata e giocabilità Gli aspetti da osservare sono molteplici: materiali e strutture hanno caratteristiche spe- cifiche; il tempo d’impatto della palla sulle corde è una frazione di secondo, ma è proprio da quell’infinitesimale arco di tempo che dipende il colpo, il gioco, il match; quindi risulta lampante la necessità di attenzione nei confronti di ogni aspetto. La durata è inversamente proporzionale alla giocabilità, questa regola gesegue a pagina 36 Corde corde.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 13:19 Pagina 17 Velocità No Limits continua da pag. 32 Un consiglio a chi è ancora in fase di rodaggio con una nuova racchetta: tirate le corde come consigliato dall’azienda, poi aumentate la tensione un chilo alla volta STRUMENTI. L' ERT 300, prodotto da Beers Technic, è un piccolo computer portatile che si applica sul piatto corde al fine di misurare la tensione dinamica dell’incordatura (sigla DT, Dynamic Tension). Costa 189 euro. La Premium Stringer 9800 Electro (prezzo 2899 euro e 90 centesimi) è una delle macchine incordatrici più in voga in questo momento. nerale deve certamente tener conto di tutte le possibili eccezioni: una corda in kevlar, per esempio, dura molto più di altre ma risulta rigida e le sensazioni sono poco confortevoli. La giocabilità è soggettiva e per tentare di spiegarla forse dovremmo ricorrere a qualche concetto di filosofia tennistica. Uno su tutti... Ogni tennista conosce il proprio concetto di comfort. C’è chi ha bisogno di sentire ogni vibrazione del colpo, chi di percepire la morbidezza dell’impatto; generalmente la resilienza del budello rappresenta il metro di paragone, ma quando entrano in gioco le sensazioni nessuno potrebbe essere in grado di dare una definizione definitiva. 36 Il budello naturale rappresenta l’equilibrio tra i due aspetti: confortevole ma anche resistente. Il calibro e l’equilibrio Da 15 a 19 (depenniamo). Questi sono i valori corrispondenti al diametro delle corde. L’unità di misura è il gauge, anche se per evitare errori è preferibile parlare di millimetri. Abbiamo una proporzionalità inversa tra numeri e dimensioni: più alto sarà il numero, più sottile la corda e troviamo dei valori intermedi, quelli con la L (che sta per Light). Secondo lo schema predefinito avremo che... 15 1,41/1,49 mm 15L 1,34/1,40 mm 16 1,26/1,33 mm 16L 1,22/1,26 mm 17 1,20/1,24 mm 17L 1,16/1,20 mm 18 1,10/1,16 mm 19 1,00/1,10 mm. La corda più spessa è più resistente, ma le sensazioni ne risentono: genera meno spin, è meno confortevole, meno potente e rigida; una più sottile permette di imprimere più rotazione alla palla, è più confortevole ed esplosiva ma ovviamente è a maggior rischio rottura. I tennisti di ogni livello dovranno trovare l’equilibrio, chiunque impugna una racchetta dovrà, in base alle proprie esigenze, cercare il prodotto giusto. La tensione, argomento che scotta «Le mie corde sono tirate a 22 chili», classica espressione a effetto ma, com’è facile immaginare, oltre a queste otto parole c’è di più! La tensione è un altro aspetto che domina i “salotti” tennistici: una volta trovate racchetta e corde, si dovrà capire la tensione ideale in base al materiale appena scelto (esempio: un materiale rigido come il kevlar richiede generalmente una tensione minore) e non ci stanchiamo di ripeterlo, al proprio gioco. La regola generale, e per fortuna ci sono le “regole generali”, dice che una tensione maggiore corrisponde a più controllo ma a meno potenza e comfort; una minore ten- sione, invece, corrisponde a maggiore morbidezza e potenza a scapito del controllo. Generalmente, le case produttrici aiutano consigliando i valori ideali per ogni racchetta, ma poi, a farla da padrone, saranno le sensazioni in campo. Ai principianti, in linea di massima, è consigliata una tensione non eccessiva, hanno bisogno della forza elastica che facilita il colpo e dovranno percepire la racchetta in modo confortevole, proteggendo il braccio dagli infortuni. I tennisti più avanzati, con una buona tecnica e velocità di braccio, cercano il controllo e tendono a preferire una tensione maggiore. In ogni caso, il consiglio per chi è in fase di rodaggio con un nuovo attrezzo, è quello di tirare le corde come consigliato dalla casa produttrice e modificare poi la tensione, salendo di un chilo alla volta, in base alle sensazioni. Fino a quando queste non corrisponderanno a quelle desiderate. 37 Cinguettio e Play It.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 14:51 Pagina 1 Cinguettii @bartoli_marion Tornare o non tornare al tennis? Cosa ne pensate? Dovrei farlo? Fatemi sapere 39 Cinguettio e Play It.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 14:51 Pagina 3 L’azienda di Desenzano del Garda sempre più al centro del tennis che conta: da Bangkok a Stoccolma si gioca sui suoi tappeti. Coppa Davis compresa... Un mondo B Play It a cura di JASON D’ALESSANDRO Proposte indoor e outdoor ad alta tecnologia: si va dalla superficie Play Tech in rosso terracotta all’erba sintetica Play Grass ai veloci tappeti Play Turf L’evoluzione della superficie Play Flex nelle nuove “Cushion” e “Comfort” ha ampliato le proposte di Play It. «La nostra azienda è sinonimo di qualità», dice l’amministratore unico Gianfranco Zanola angkok, Milano, Stoccolma, Bergamo, Kuala Lumpur, Vicenza, San Pietroburgo, Cremona, Grosseto. Sembrano città elencate a caso, ma hanno una cosa in comune: Playit. L’azienda fondata da Gianfranco Zanola, con sede a Desenzano del Garda, fornisce le superfici agli impianti sportivi di tutto il mondo ed è richiesta nei più importanti tornei internazionali. La continua ricerca e l’innovazione hanno reso Playit, che in inglese significa “giocalo”, leader affidabilissimo del settore: l’azienda lombarda, a partire dalla progettazione, fino ad arrivare alle fasi di realizzazione e manutenzione, controlla e supervisiona ogni passo del lavoro senza lasciare 41 Cinguettio e Play It.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 14:51 Pagina 5 La Play Turf è la superficie che si è fatta strada nei grandi tornei internazionali, su tutti quelli di Bangkok, Stoccolma e Kuala Lumpur. La sua caratteristica? Si monta in sole 24 ore PLAY IT CLAY TECH Manto sportivo sintetico. Membrana sintetica 100% polipropilene con struttura tridimensionale e intaso in terra battuta. Impiego • Campi indoor e outdoor. Supporto • Asfalto drenante 0/40/6 o cemento poroso. Colore • Rosso terracotta. Peso • 1.400 g/m² ± 10 % Spessore • 8,5 mm ± 10 % Larghezza e peso rotoli • 2 m/102 Lunghezza rotoli • 36,20 m PLAY FLEX® PLAY FLEX CUSHION® PLAY TURF® Superficie utilizzata per campi da tennis indoor e outdoor. Offre i vantaggi dei campi in duro, abbinati a grande elasticità e comfort. Garanzia • 7 anni. Certificato • ITF Classe 1 - lento Legenda • A) Fondo in asfalto B-C-D) Primo, secondo e terzo strato di Play Flex® E) Finitura F) Segnaletica Grande elasticità lato shock-absorber. Superficie per campi indoor e outdoor. Realizzato con strati intermedi di granuli di gomma Certificato • ITF Classe 3 - medio. Legenda • A) Fondo in asfalto B) Primo strato Play Flex C-D-E) Cushion. F) Secondo strato Play Flex G) Finitura H) Segnaletica È la superficie in PVC per i grandi eventi internazionali. Caratteristiche • Autoadagiante polivalente, in cloruro di polivinile calandrato di 4 mm. Certificato • ITF Classe 4 - veloce. LEGENDA • A) Massicciata B) Barriera vapore C) Massetto CLS D) Play Turf® E) Segnaletica nulla al caso: è per questo che la qualità alla quale viene associata è ormai indiscutibile. Quattro proposte... Tutte ad alta tecnologia Le superfici “Play-it” si dividono principalmente in quattro gruppi: Play Flex, Play Tech, Play Turf, Play Grass. La prima è caratterizzata da un rivestimento in “resine sintetiche” ideato per offrire massima qualità e comfort di gioco. Basata su sei diversi strati (dal profondo al superficiale: piano di fondazione, massicciata, strato di intasamento, strato di collegamento bituminoso, tappetino di finitura bituminoso, manto sintetico Play Flex), offre elasticità e resistenza agli agenti atmosferici e garantisce rimbalzo e velocità di palla omogenei a ogni temperatura; è impermeabile e antisdrucciolo e con la giusta pendenza dell’1% assicura lo smaltimento veloce dell’acqua piovana. È disponibile nei colori rosso, verde scuro, blu scuro, arancio, verde chiaro e celeste. 42 PLAY FLEX COMFORT® Superficie di grande elasticità, garantisce il massimo comfort di gioco, esaltando il rimbalzo. Durata • Oltre vent’anni Certificato • ITF Classe 3 - medio. Legenda • A) Fondo in asfalto B) Colla C) Tappeto gomma, 4 mm. D) Strato gomma colorata E-F) Primo e 2° strato Play Flex G) Segnaletica Play Flex: Cushion e Confort Play Flex prevede le varianti “Cushion” e “Comfort”, entrambe adatte sia alle superfici indoor sia a quelle outdoor. La “Cushion” rappresenta l’evoluzione tecnica e concettuale delle superfici sintetiche per il tennis, ed è caratterizzata dall’aggiunta di granuli di gomma alla resina (Cushion) che rendono la superficie ancora più elastica e confortevole mantenendo il rimbalzo e la velocità di palla ideali. Uno degli aspetti di maggiore rilevanza è la capacità di adattamento di queste superfici alla biomeccanica dei giocatori: Play-it è conforme alle norme internazionali per la prevenzione attiva delle patologie perché ammortizza i traumi sulle articolazioni degli sportivi garantendo ampia libertà nei movimenti. Questi aspetti sono ancora più evidenti nella variante “Comfort”. Quest’aultima, infatti, grazie al tappetino in gomma (5 mm) incollato sotto la resina, risulta estremamente confortevole ed ela- Clay Tech: la terra moderna PLAY GRASS Tappeto in erba sintetica, ottenuto dalla tessitura di filati composti principalmente da fibre di polipropilene e polietilene. Caratteristiche • Forte resistenza e alta stabilità delle materie prime. Una superficie altamente drenante e (grazie al basso insabbiamento di cui necessita) di facile manutenzione. Utilizzo • Specifico per il tennis outdoor stica a tutela di schiena e articolazioni, a tutti i livelli. Come la terra rossa. Meglio della terra rossa! Giocabile in tutte le condizioni metereologiche, richiede minore manutenzione e costi notevolmente ridotti. La struttura Clay Tech è composta da una membrana sintetica (MCM) intasata con terra battuta e fissata con collante a un supporto in asfalto drenante o cemento poroso. Le linee di gioco sono realizzate con vernice sintetica o con righe in PVC incollate prima dell’intaso in terra battuta. Abbiamo, in profondità, un substrato compattato, poi una base in stabilizzato sulla quale verrà posto il cemento poroso o l’asfalto drenante. La stesura del collante è una delle fasi più importanti e delicate, su di esso viene stesa la membrana (in rotoli) Clay Tech poi intasata con 5 4 2 la terra bat3 1 tuta. La superficie Clay Tech è decisamente versatile: in caso di pioggia, è di nuovo utilizzabile nel giro di poche ore, prolungando di non poche settimane la classica stagione del tennis sulla terra rossa. È di colore rosso, adatta per indoor e outdoor, e prevede una garanzia di 5 anni. Non solo tennis con Play Grass Play Grass è un tappeto in erba sintetica che riproduce fedelmente il gioco dei campi in erba naturale; è ottenuto dalla tessitura di filati di alta qualità, costituiti principalmente da fibre di polipropilene e polietilene. Come tutte le superfici “Play-it” è caratterizzata da grande versatilità e rappresenta un’alternativa valida per molte discipline: dal golf all’hockey, dal rugby al calcio. Sopra un terreno vergine costipato troviamo un sottofondo in naturale di 43 Cinguettio e Play It.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 14:51 Pagina 7 Sul sito di Play It (www.playit-tennis.com) sono disponibili tutte le informazioni tecniche ed è possibile costruire un preventivo adatto alle proprie esigenze fiume o cava spianato, sul quale viene rullato il pietrisco di spacco con una pendenza dell’1%. Avvicinandosi alla superficie troviamo un tappeto bituminoso e ancora più in superficie il manto erboso Play Grass. Play Grass è economico in quanto non necessita di manutenzione, stabile agli agenti atmosferici per la grande capacità di drenaggio, ed elastico, riducendo le possibilità di traumi durante le fasi di gioco. Play Turf va veloce: in 24 ore è pronta! Sopra, il campo Play It allestito a Bangkok per il torneo ATP. A destra, sulle superfici Play It si gioca la Davis. Nella pagina accanto, la sfida al Forum di Assago fra le Williams e le azzurre Schiavone e Pennetta, e il torneo di Bergamo. Sempre Play It 44 La Play Turf è la superficie in PVC scelta negli eventi internazionali per la facilità di posa e l’ottima qualità di gioco. È disponibile nella versione 4 mm e nella nuova di 6 mm, in diverse tonalità di verde, blu e rosso e si contraddistingue per le sensazioni confortevoli nei movimenti e per la velocità di stesura: è possibile allestire un campo in meno di 24 ore! Lo strato più profondo è la massicciata, poi abbiamo una barriera vapore, il massetto CLS e infine il Play Turf con la segnaletica del campo da gioco. È inoltre perfettamente reversibile: è possibile cioè sfruttare entrambi i lati del suo manto sintetico raddoppiando il tempo di utilizzo. Grazie a queste doti rappresenta un’ottima soluzione per il tennis, ma anche per pallavolo, calcetto e le più comuni palestre. Sempre più nel mondo «Play It è sinonimo di qualità» Play-it è oggi fornitore ufficiale della federazione italiana tennis. Come affermano gli addetti ai lavori dell’azienda: «Play-it è sinonimo di qualità». Sul sito www.playit-tennis.com è a disposizione ogni informazione tecnica sulle varie superfici, c’è una zona “gallery” con le immagini di tutti gli impianti e tornei che hanno scelto Play-it, ma soprattutto esiste nel sito internet un’area riservata ai preventivi, dove ogni cliente può scegliere il prodotto adatto alle proprie esigenze e valutarne le spese. L’azienda lombarda è in continua espansione: spinta dalla grande passione del suo unico amministratore Gianfranco Zanola è oggi stabile a Desenzano del Garda ma, giorno dopo giorno, si espande in ogni parte del mondo. 45 Tretorn e Cinguettio.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 14:53 Pagina 1 L’AZIENDA. La storia di Tretorn comincia nel 1891, centoventiquattro anni fa. Dai suoi studi sono nate nuove tecnologie nella produzione di palle, e oggi tiene alto da sola il tennis svedese Innovativa. Più di Borg... L « Guardate questa palla. È composta da 700 milioni di sfere, più una. L’unica che possiate vedere a cura di JASON D’ALESSANDRO a qualità per noi è la tua esperienza», parola di Tretorn. La ricerca meticolosa dell’innovazine rende i prodotti dell’azienda svedese un punto di riferimento nel mercato del tennis e, da poco, anche del padel. Le palle, in particolare. Ma non solo... Stoccolma, Amburgo, Stoccarda, Umago, Zagabria sono solo alcuni dei tornei ATP che utilizzano palle Tretorn e che mettono in evidenza l’eccellenza dei pro- 46 dotti del marchio. E nel padel che tanto va di moda in questo momento, la spinta dell’azienda comincia davvero a farsi sentire e a guadagnare porzioni importanti del nuovo mercato. Era il 1981 quando Johan Dunker fondò Tretorn a Helsingborg; circa venti anni più tardi vennero create le prime palle da tennis. A cavallo tra gli anni ’50 e ‘60 vennero introdotte le palle a pressione permanente e quelle a pressione ridotta per i principianti; nel ’98 ci fu il lancio delle “Micro-X”, definite dalla casa «né pressurizzate né depressurizzate, semplicemente il meglio di entrambi i mondi». Nel 2007, con le palle “Serie +”, iniziano le partnership con tornei Challenger e ATP in tutto il mondo. Tre strati di giocabilità Pressurized, Micro Cell, Pressureless, Academy. Questa la gamma completa di Tretorn, adatta alle richieste dei tennisti di ogni livello. Le palle pressurizzate vantano la costruzione a tre strati: un nucleo sottile che permette di percepire una buona distribuzione del peso nell’impatto con la palla; una membrana intermedia per il mantenimento della pressione e il rimbalzo nel tempo, e più esterno, un feltro selezionato per un’ottima performance. Le pressurizzate comprendono le “Serie+”, che 47 Tretorn e Cinguettio.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 14:53 Pagina 3 Quattro gamme di palle per ogni tipo di superficie e di giocatore: dalle “pressurized” alle “micro cell”, dalle “pressureless” alle “academy” Quelle micro sfere dentro una pallina vantano la “TRI TEC”, una tecnologia caratterizzata da sottile gomma e feltro di ottima qualità che permette di stabilizzare la performance; e le “Serie+ Control” che, con una gomma più morbida, consentono un maggiore controllo dell’impatto. Quindi le “Tournament”, più resistenti e durature; le “Championship”, che a differenza delle altre hanno una costruzione a due strati e garantiscono giocabilità e durata. E infine le “Rothenbaum”, un nome che appartiene alla storia del tennis per le palle scelte dal torneo ATP 500 di Amburgo. Micro X e X Comfort la tecnologia del futuro La tecnologia Micro Cell prevede oltre 700 milioni di micro celle piene d’aria all’interno della palla che garantiscono una maggiore giocabilità e un rimbalzo perfetto per lungo tempo; nella parte più esterna troviamo la gomma e il feltro selezionati per dare un’ottima sensibilità all’impatto e aumentare la durata. Abbiamo due tipi di palle con questa tecnologia: le “Micro X”, perfette per ogni tipo di condizione climatica, anche elevate altitudini e le “X Comfort” che all’impatto sono piacevoli e, grazie alla tecnologia “TRI TEC” e alla scelta di feltro di ottima qualità, garantiscono grande giocabilità in tutte le condizioni e superfici. Pressureless: le palle senza pressione Anche il segreto delle “pressureless” è all’interno del nucleo di gomma, ideato per una maggiore giocabilità della palla; e nella parte esterna in feltro, per una grande durata; non c’è il terzo strato, solamente i due sopra descritti che oppon48 segue a pagina 50 I l segreto delle “Micro X” è gelosamente protetto da un brevetto firmato Tretorn. Si tratta di micro sfere (celle) riempite d’aria, che vengono inserite dentro il nucleo interno della pallina e garantiscono durata e rimbalzi sempre uguali nel tempo. Il nucleo della palla è alimentato da 700 milioni di micro celle, all’occhio una sorta di polvere bianca che di fatto rappresenta uno dei massimi approdi della tecnologia tennistica. Le micro celle rendono la palla quasi del tutto immune da fattori esterni, come altitudine e temperatura. Di fatto le “Micro X” sono palle che “non sentono il freddo”. Le “Micro X” sono approvate da ITF, USTA, federazione svizzera e federazione svedese. Sono vendute in tubi da tre e da quattro palle e in “pack” da sei palle. Tretorn e Cinguettio.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 14:53 Pagina 5 Innovativa. Più di Borg... continua da pag. 48 Nel futuro dell’azienda di Helsingborg non ci sarà soltanto il tennis. L’attenzione si rivolge ora anche al padel, con racchette (Viper e T-Max), palline (le nuove Tri-Tec) e abbigliamento. Nella foto grande le tre Academy per i più piccoli. Accanto, le Tri-Tec per il padel. Sotto, un negozio Tretorn in Svezia gono le forze (dall’esterno all’interno e viceversa) per mantenere le caratteristiche della palla nel tempo. Abbiamo le Pressureless “Plus” ideali per ogni superficie; le “Pro Lite”, veloci e potenti e anch’esse adatte a tutte le superfici; le “Classic”, che puntano su giocabilità e durata e infine le “Championship”, giocabili, durature ed equilibrate. La serie Academy: per i più piccoli L’ultima categoria di palle Tretorn è la “Academy”, una classe di palle ideate per i più piccoli che si avvicinano al tennis. Sono suddivise in tre stage: le palle del primo 50 stage si avvicinano a una normale palla da tennis, ma sono più lente del 25%. Quelle del secondo il 50% e quelle del terzo il 75%. Va da sé che l’età di riferimento è inversamente proporzionale alle percentuali. Le “Academy Green” (primo stage) sono ideate per bambini di 9, 10 anni e prevedono, oltre alla velocità ridotta, anche un minore peso e un rimbalzo più leggero del 25%. Le “Academy Orange” sono le intermedie, adatte a bambini da 8 a 10 anni, garantiscono un peso minore del 40%, rimbalzo e velocità ridotti del 50%. Infine le “Academy Red”, divise a loro volta in “Felt”, “Foam” e “Playball” sono quelle che si avvicinano a bambini da 5 a 8 anni: più leggere del 40% e con rimbalzo e velocità ridotti del settantacinque per cento. La storia continua. Da centoventiquattro anni... Tretorn, ormai da centoventiquattro anni, occupa un posto in prima fila nel mondo del tennis; la ricerca conduce alla qualità dei prodotti che oggi, come scritto, vengono scelti dai tornei in ogni parte del mondo. L’azienda svedese ha fatto il suo esordio anche nel padel, disciplina che negli ultimi tempi ha preso sempre più piede in ambito internazionale. Racchette (Viper Tour, T-Max Tour, T-Max Tour Air, Viper Game, T-Max Game, Viper Junior), palle (Padel Tri-Tec, che vengono dalla tecnolo gia Tretorn per il tennis), overgrip e borse firmate Tretorn colorano i campi di Padel e con esse anche t-shirt, pantaloncini, giacche e gli altri capi d’abbigliamento, che fanno di Tretorn un’azienda a tutto tondo. Tennis Market è in contatto con i responsabili marketing del marchio, molto disponibili, e terrà aggiornati i lettori su tutte le novità e i prodotti firmati con la bandiera svedese. 51 Tretorn e Cinguettio.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 14:53 Pagina 7 24 25 Tretorn e Cinguettio.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 14:53 Pagina 9 Cinguettii @ARadwanska Ok, ricominciamo... Che colori vedete? 55 Ellezze.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 14:56 Pagina 1 L’AZIENDA. Nel corso di cinquantasei anni ELLESSE ha scritto la storia del tennis: moda, comunicazione, costume, sperimentazione... Senza mai rinunciare alla sua italianità A spasso per lo Sport l’articolo di JASON D’ALESSANDRO da pagina 58 a pagina 62 56 57 Ellezze.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 14:56 Pagina 3 DALL’ALBUM ELLESSE. Vilas vestito Ellesse che legge una rivista su cui campeggia Caroline di Monaco abbigliata allo stesso modo... Forse il più bel colpo pubblicitario mai realizzato Ethic Sport specialisti E lle ed Esse: le iniziali di Leonardo Servadio, il creatore del marchio italiano che ha scritto la storia dell’abbigliamento sportivo. Dallo sci al tennis alla Formula 1; da Marc Girardelli a Chris Evert, Guillermo Vilas e Alain Prost; da Perugia a Londra, Parigi a cura di JASON D’ALESSANDRO e New York. Ellesse vive di storia, innovazione e presente, di eleganza, gossip e popolarità. Era il 1959 quando Servadio diede vita a un laboratorio di pantaloni destinato, nei decenni successivi, a diventare un’icona del “made in Italy” nel mondo. Fu il primo a cucire il logo sui propri abiti, rivoluzionò prima lo stile dello sci, poi quello del tennis e avvicinò il concetto di moda a quello di sport. Gli anni ’60 e ’70: colore e vitalità Gli anni ’60 accolsero la rivoluzione dell’abbi58 gliamento “da neve”; i prodotti e i colori di Ellesse lasciavano trasparire l’idea di divertimento e condivisione che il marchio aveva dello sport. Ellesse, in quel periodo, aveva due mascotte: i pinguini Ettore e Giorgino, che comparivano stilizzati su capi e campagne pubblicitarie e il logo a “semipalla” iniziava a prendere forma: inizialmente si cercava una fusione tra sci e tennis, così venivano progettate due punte di sci e gli estremi di una palla da tennis; solo una decina d’anni più tardi nacque la semi-palla gialla e rossa che conosciamo. L’ora dei Jet Pants lo sport è moda e vitalità I ’70, oltre al logo appena descritto, videro la na- scita del capo che forse ha avuto più impatto sulle masse e ha consacrato Ellesse come sinonimo di stile: i “Jet Pants”, ovvero i pantaloni da neve, realizzati su consiglio di Rolando Thoeni, attillati con una fascia elastica alla vita, colorati di rosso, giallo o blu con le righe laterali bianche e imbottiture all’altezza delle ginocchia che li rendevano unici nel loro genere. A essi vennero associati giacconi di ultima generazione, imbottiti e confortevoli che sostituivano i precedenti modelli attillati. Gli anni ’80: è tempo di tennis e… Gossip! Ellesse si muoveva tra moda e sport o forse è meglio dire che riuscì a colmare lo spazio che c’era tra loro; il marchio umbro, in quel periodo, gioca e si diverte e comunica un chiaro messaggio: “lo sport è colore e vitalità e non va preso troppo seriamente”. IMMAGINI. Il manifesto della maratona 1985 a New York. Sopra uno dei pinguini Ellesse anni ‘50 Chris Evert, Guillermo Vilas, Boris Becker, Corrado Barazzutti, Henry Leconte vestono Ellesse e lanciano prepotentemente nel mondo del tennis il marchio che, nel frattempo, si avvicina alla Formula 1 con Alain Prost e continua la crescita nello sci con Marc Girardelli e ben dieci squadre sponsorizzate. Una “semi palla” che abbraccia lo sport In quegli anni colorati, la semi-palla abbraccia lo sport a 360° e non solo grazie ai singoli atleti, ma tramite grandi eventi sportivi come i mondiali di calcio, che nel 1982 consacrano campione l’Italia di Bearzot e la maratona di New York, che vede il 59 Ellezze.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 14:56 Pagina 5 MONDO ELLESSE. Dalla qualità imprenditoriale di Leonardo (elle) Servadio (esse), alla guida dell’inglese Pentland Group marchio di Servadio tra gli sponsor principali, insieme a Mercedes-Benz e Perrier. Una delle maggiori “trovate” pubblicitarie, anche se assolutamente involontaria, vide protagonista Caroline di Monaco, che apparve sulla copertina di “Paris Match” vestita Ellesse. Tutto ciò, in Francia, provocò scalpore: “quello non è certo un abbigliamento adatto a una damigella, a maggior ragione se made in Italy!” La cosa non fini qui, Caroline fu protagonista di una fuga d’amore con Guillermo Vilas, fu- Evoluzione di un marchio IMMAGINI. Leonardo Servadio posa per i cashmere di Brunello Cucinelli rono seguiti senza sosta dai paparazzi e ogni scatto immortalava i loro abiti firmati Ellesse. Il marchio divenne sempre più popolare, tanto che la famiglia Servadio inviò 1000 baci di cioccolato Perugina a Caroline. Nel 1989 nacque la linea “Stardust”, che inserì il materiale plastico e metallico che accompagnò al decennio successivo. Anni ’90 e 2000: Ellesse diventa inglese Il 1993 fu l’anno della cessione alla società inglese “Pentland Group”, che ancora oggi dirige ogni aspetto di Ellesse; la produzione, in ogni caso, non rallentò: fu introdotto il nuovo giaccone “Magic Air Ski”, composto da un materiale che ne innalzava la temperatura all’interno e la nuova linea di scarpe. Nel tennis fu il momento di Anna Kournikova, 60 Dai pinguini Ettore e Giorgino, simboli Ellesse anni ‘60, alla famosa “mezza palla” che vide la luce nei primi ‘70 ed è giunta fino a noi con pochi ritocchi. Una mezza palla in realtà formata da una parte centrale arancione di provenienza tennistica (il feltro della palla) e due parti laterali rosse che rappresentano le punte di due sci. segue a pagina 62 Ellezze.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 14:56 Pagina 7 IL RITORNO DI ELLESSE. Dal 2012 lo storico brand si è riappropriato del tennis: dal Mutua Madrid Open a testimonials come Lopez e Puig una delle più forti atlete di quel periodo: il contratto fu avviato quando lei aveva solo nove anni e appena cinque anni più tardi vinse il campionato europeo, il campionato del mondo e l’Open d’Italia, che poi Ellesse sponsorizzò dal 1999. Quello stesso anno, Leonardo Servadio posò, indossando il cashmere di Brunello Cucinelli, per “Uomo Vogue”. Cucinelli, volle onorare Servadio per la sua “imprenditoria illuminata”. Il patron di Ellesse, appena ceduto il marchio, si dedicò alla sua città, fondando quello che, qualche anno più tardi, venne riconosciuto come uno tra i più belli ed eleganti bar d’Italia: “il caffè di Perugia”. Gli anni 2000: lo stile scolpito nella storia Ellesse continua la crescita mantenendo uno stile tutto italiano nonostante, nel 2004, prenda avvio la collaborazione con Eley Kishimoto, la compagnia di moda riconosciuta per le sue idee innovative, fondata qualche anno prima da Mark Eley e Wakako Kishimoto. La collaborazione è accolta con entusiasmo da Vogue, Elle e gli altri nomi del settore moda. Il marchio umbro diviene sempre più un’icona dell’abbigliamento sportivo, testimone dell’evoluzione che ha segnato l’ultimo mezzo secolo. Nel 2007 la fotografa Daniela Federici, nota per le sue collaborazioni con “Prada” e “Guess”, 62 firma la campagna pubblicitaria di Ellesse confermando, una volta ancora, l’eleganza del marchio e lo stile inconfondibile che lo hanno contraddistinto in tutto il mondo. Ellesse festeggia i suoi “primi” 50 anni Nel 2009, Ellesse compie mezzo secolo. Il più bel regalo di compleanno è Goran Ivanisevic; il tennista croato, vincitore a Wimbledon (partendo dalle qualificazioni) nel 2001, veste Ellesse nei match di esibizione e nei tornei Over. Nel 2012 Ellesse sponsorizza il Mutua Madrid Open, vinto quell’anno da Roger Federer, vestendo le famose “modelle ballgirls” di blu, bianco e rosso e si ritaglia uno spazio ancora più netto nel mondo del tennis, dove oggi riversa parecchie risorse. Tommy Haas, Elina Svitolina e gli ultimi “acquisti” Feliciano Lopez e Monica Puig saranno gli atleti di punta del 2015. Di anni dalla sua fondazione ne sono passati ormai 56 e ancora oggi Ellesse è sinonimo di eleganza e rappresenta, nonostante sia a tutti gli effetti inglese, una icona del “made in Italy”; come tutte le grandi realtà è nata dalla passione e dall’intelligenza di un grande imprenditore come Leonardo Servadio che ha seguito la sua creatura nel tempo, l’ha cresciuta e l’ha resa grande. IMMAGINI. Le ballgirls di Madrid, Ivanisevic e il manifesto dei 50 anni. Racchette Zus.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 15:33 Pagina 1 NUOVE FRONTIERE. Ecco come due imprenditori americani, Sven Goth e Edward Earle, hanno deciso di rivoluzionare il mercato delle racchette S Racchette su misura, un’idea nata nel 2012 empre più B uongiorno, cerco una racchetta… Me ne servirebbe una giusta per me e per il mio gioco, non troppo pesante, e magari di un bel rosso acceso. «Certo signore, la lunghezza media può andare o ha particolari preferenze?». Va benissimo la standard, ma quanti giorni dovrò aspettare? «Il tempo di costruirla, verificare che tutto sia come lei ha richiesto e attendere la spedizione». Magnifico, e per il pagamento? «Può pagare on-line e se prende due pezzi pagherà 249 euro invece di 279». Ho paura che se ordino due pezzi non siano 64 a cura di JASON D’ALESSANDRO del tutto uguali. «L’azienda assicura che saranno identici!». Può sembrare un dialogo rubato in qualche atelier o locale di alta sartoria, ma come sapete “Ermenegildo Zegna” non veste i tennisti, non è all’avanguardia nella costruzione di corde o racchette e di certo, noi di Tennis Market non ci occupiamo di sfilate milanesi. Quello appena descritto è solo un ipotetico dialogo tra un cliente qualsiasi e ZUS, l’azienda americana che costruisce racchette su misura. Since 2012 Vantage + ZUS Athletics = ZUS Tennis. In que- Si ordinano on-line scegliendo colore e caratteristiche Zus sta equazione è riassunta la storia di ZUS Tennis: l’incontro tra la “Vantage” di Sven Goth e la “ZUS” di Edward Earle. Ex tennista di buon livello il primo, oggi al timone di un’azienda riconosciuta come costruttrice di alcune delle migliori racchette sul mercato. L’altro, uomo di marketing fondatore della ZUS Athletics che ha notato, nel mercato del tennis, un trend sempre positivo. Era il 2012 quando questi due uomini hanno 65 Racchette Zus.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 15:33 Pagina 3 Il “configuratore” è il centro della filosofia Zus: nello schema on-line ogni tennista può costruire la racchetta a sua immagine e somiglianza: piatto e schema corde, rigidità, peso, manico quadrati) e via via si arriva alle altre caratteristiche. Il secondo punto è lo schema corde (16x19 o 18x20), poi abbiamo rigidità (62 o 70), colore, lunghezza, forma, misura e tipologia del manico, bilanciamento ed eventuali personalizzazioni. Ovviamente chi sceglie la propria racchetta deve sapere di cosa si tratta, come abbiamo approfondito nel primo numero di Tennis Market; a ogni caratteristica corrisponde un mondo sul rettangolo diviso in due dalla rete; chi conosce il gioco e ciò di cui necessita costruirà il suo “pezzo” ideale con la garanzia che verranno utilizzati i materiali migliori e con la maggiore accuratezza possibile, quella dell“hand made”. Come vengono costruite unito le forze per creare quella che oggi rappresenta una realtà mondiale che significa qualità, avanguardia, eccellenza nella costruzione degli attrezzi del mestiere tennis. La ZUS, che in Italia trova appoggio nel negozio “Tennis World” con sede a Roma, agisce in maniera molto semplice: attraverso il sito www.zustennis.it il cliente definisce ogni aspetto della propria futura racchetta, la ordina e aspetta comodo sul divano di casa, magari guardando un bel match in alta definizione, che la nuova ZUS “su misura” suoni il campanello. Il configuratore Il configuratore è il fulcro della filosofia ZUS Tennis, ovvero il “territorio” dove ogni tennista costruisce la racchetta a sua immagine e somiglianza. Ogni punto è propedeutico agli altri: si parte dalla scelta del piatto corde (95 o 100 pollici 66 «Noi di ZÜS tennis abbiamo utilizzato anni di feedbacks di giocatori professionisti e di club per creare racchette che possono aumentare le performance per tutti i livelli di gioco, e abbiamo la presunzione di affermare che ci siamo riusciti!». Queste le parole manifesto di ZUS Tennis, evidentemente sicure del prodotto che propongono. Come scritto, tutti i pezzi vengono costruiti a mano; ogni fase, dalla scelta del materiale alla stesura e al taglio, è figlia di un processo minuzioso che non lascia nulla al caso. Il processo finale di customizzazione avviene nella sede di Boca Raton in Florida, dove ogni racchetta viene nuovamente sottoposta a controlli scrupolosi per assicurare che rispecchi esattamente le richieste del cliente. Uno dei punti forti è il grip “Fairway”, tra i migliori in commercio che, essendo del tutto naturale non sempre ha lo stesso peso e quindi richiede un’attenzione particolare; ogni racchetta richiede tempo e dedizione ma è proprio grazie a questo che risulterà, alla fine, di altissima qualità. Il fattore F.I.T. ingegneri, tennisti, capitanata da Goth ed Earle, che rappresenta ogni giorno di più una realtà ecNo, non si tratta della federazione; per una volta cellente nel mercato del tennis e un punto di rifepossiamo scrivere liberamente di F.I.T. senza il rimento per i tennisti di tutto il mondo. fastidio che qualcuno ci legga e poi facIl processo sembra complicato: cia passare l’articolo ai raggi ordinare tramite internet x degli avvocati. “F” un prodotto a mista per “Foreign” gliaia di chiloche in italiano metri di significa distanza, a “esterno” maggior e rappreVolevamo creare un attrezzo in grado ragione senta tutti di migliorare le performance per tutti una racquei fati livelli di gioco. Ora possiamo dire chetta, tori fuori non per dal nostro che ce l’abbiamo fatta tutti, socontrollo: prattutto per le condizioni i più conservaclimatiche, la tori, è cosa facile, superficie, l’avma l’acquisto, per versario; “I” sta per usare un’espressione “internal” e incarna inmoderna, è a portata di vece i fattori che troviamo “clic”: raggiungi il sito, scegli dentro di noi, per esempio le le caratteristiche della racchetta, qualità tecniche e mentali; “T” sta la ordini e aspetti che suoni il camper “tools”, gli strumenti coi quali, panello. considerando “F” e “I” verrà costruita la racchetta. Seguendo lo schema F.I.T. si ha la possibilità di costruire la racchetta considerando i tre aspetti fondamentali per un ZUS TENNIS LLC giocatore di tennis: potenza, controllo e Boca Raton 33496 (Florida) sensibilità. Una buona racchetta deve Sito Internet: permettere una spinta ottimale senza www.zustennis.com l’attivazione esagerata dei muscoli, una buona capacità di indirizzare la ZUS TENNIS ITALIA palla nelle varie zone del campo e Roma, via Riccardo Billi 11/13, deve rappresentare il prolungamento 00173 del braccio. Telefono: 06 72671303 Concessionario: Tennis World A portata di “clic” e-mail [email protected] ZUS rappresenta l’atelier delle racSito internet: www.zustennis.it chette, certo una versione moderna, PRODOTTI non c’è il sarto con tanto di spille MiSPEC Custom Racquet, puntate sulla manica e metro intorno Corde Aura, Death Grip, al collo; è più facile immaginare una perFairway Leather Grip fetta organizzazione composta da web designer, « » L’AZIENDA 67 Racchette Zus.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 15:33 Pagina 5 NUOVE FRONTIERE. Dopo essere entrata dalla porta principale dei Championships, a partire da quest’anno Lavazza diventa partner ufficiale anche degli Us Open Giuseppe Lavazza: «Vogliamo che gli Stati Uniti diventino la nostra seconda casa» P Coffee Slam a cura di GIULIO NICOLETTI rima Wimbledon, dove da tre anni è una delle aziende che hanno cambiato e dato nuova vita a uno degli eventi più classici dei Championships, la Coda, The Queue. Poi il BNP Paribas a Indian Wells, quindi la Rogers Cup in Canada. E ora gli Us Open. Quattro tornei simbolo della stagione tennistica. Un vero Grand Slam. Anzi, un Coffee Slam, visto che a entrare così prepotentemente fra gli sponsor del tennis, e in un ruolo talmente strategico come quello rappresentato dalle bevande per allietare e rifocillare gli spettatori dei vari eventi, è Lavazza, da poche settimane sponsor nuovo di zecca dell’ultimo Slam della stagione. 68 Una scelta precisa e supportata dai fatti, quella di Lavazza, che ha riscosso (dopo i fasti dei Championships) un successo a dir poco travolgente nei suoi primi contatti con il tennis americano. Diventare il caffè esclusivo degli US Open è dunque l'investimento che dovrà sostenere la volontà del brand italiano di crescere esponenzialmente in Nord America durante il 2015. Di fatto, la sponsorizzazione più importante operata da Lavazza nel tennis in Nord America. «A partire da quest’anno gli appassionati di tennis che partecipano allo US Open non solo avranno la possibilità di assistere ad avvincenti partite fra i migliori giocatori, ma potranno anche fare una pausa all’insegna del- l’Italianità e gustare un autentico caffè», ha spiegato il vice Presidente del Gruppo, Giuseppe Lavazza. «L’accordo, che fa parte della strategia di internazionalizzazione messa in atto dall’azienda, ribadisce la nostra intenzione di trasformare gli Stati Uniti nella nostra seconda casa e consolida i rapporti fra Lavazza e le manifestazioni d'ec- cellenza in tutto il mondo». Durante gli US Open Lavazza disporrà di uno spazio promozionale per coinvolgere i consumatori con offerte di campioni dei caffè da provare a casa. LaNelle due pagine una serie di postcards a tema tennistico prodotte da Lavazza I tornei sponsorizzati da Lavazza ora sono quattro: Wimbledon, Indian Wells, Toronto e lo Slam di New York vazza ha ottenuto anche i diritti per promuovere i suoi caffè a New York in abbinata agli Us Open prima dell'inizio del torneo. «La partnership con Lavazza incarna la connessione globale di US Open con i brand più prestigiosi, vere e proprie icone nei loro campi», ha dichiarato Lew Sherr, Chief Revenue Officer, USTA. «Siamo lieti di lavorare con Lavazza per presentare la loro offerta di squisiti caffè ai nostri tifosi». Al via dal 31 agosto al 13 settembre, lo Us Open attira folle record di oltre 700.000 partecipanti. 69 padel padel.qxp_Base_Matchpoint_17x24 14/03/15 17:55 Pagina 1 Cinguettii @serenawilliams Vincere non significa sempre alzare un trofeo A volte è necessario sconfiggere i tuoi incubi più grandi 71 padel padel.qxp_Base_Matchpoint_17x24 14/03/15 17:55 Pagina 3 L’INTERVISTA. Breve guida alle scelte da compiere per ”addentrarsi” nel padel, il gioco nato dal tennis che sta ottenendo un enorme successo in tutta Italia Lezione di padel FRANCESCA CICCHITTI Racchette, palline, scarpe e accessori. A spasso nel mercato del padel coi consigli di un esperto IMMAGINI. Juani Mieres, n.1 del Padel. Sotto Paco Rizzo articolo alle pagine 74-80 Paco Rizzo, giocatore, insegnante e imprenditore nel padel ci guida alla scelta degli strumenti indispensabili per il gioco 72 73 padel padel.qxp_Base_Matchpoint_17x24 14/03/15 17:55 Pagina 5 Le racchette. «Hanno un peso che va dai 350 ai 385 grammi. Dunque, occhio alle vibrazioni, che alla lunga si fanno sentire. Cominciate con un attrezzo meno costoso, ma di buona marca» Head Tornado C’ Power Padel Pink è voluto un po’ di tempo prima che il fenomeno Padel Tennis conquistasse il “Bel Paese”, ma alla fine dopo alcuni anni ha dilagato anche in Italia. Uno sport che inizialmente era intervista a cura di FRANCESCA CICCHITTI conosciuto solo in Sud e Nord America e in Spagna, oggi è diventato popolarissimo in tutta Europa e, in Italia come spesso accade di fronte a una novità, il Padel Tennis ha assunto rapidamente i connotati di una travolgente passione. Collettiva e irrinunciabile... L’importante, consigliano i più 20 74 Black Crown Joke Babolat Team Pro competenti, è saper scegliere la giusta attrezzatura per giocare bene, divertirsi e non farsi male. Per capire come fare le scelte migliori, ci ha aiutato Paco Rizzo, uno dei maggiori esperti di Padel in Italia. Nei molti anni trascorsi fra gioco, insegnamento e divulgazione, Rizzo ha acquisito del fenomeno Padel una conoscenza a 360 gradi. Paco, oltre a essere un ottimo giocatore (ex n.60 della classifica italiana) e insegnante, ha una sua azienda, la “Left Lane” che distribuisce materiale per il Padel. Prima mossa... Scegliere la racchetta Una persona che si avvicina per la prima volta al Padel come fa a capire quale racchetta comprare? «Esatto, occorre partire proprio da questa domanda, perché la cosa più importante quando si comincia a giocare a Padel è di comprare una buona racchetta per evitare di avere problemi al braccio. Essendo racchette corte, non danno l’idea di quanto pesino, ma in effetti si va dai 350/360 grammi, fino ad arrivare a 380/385, il che significa che il braccio sopporta uno sforzo non indifferente. Senza dimenticare che l’impatto della palla sulla racchetta produce una serie di vibrazioni che possono fare male al braccio. Le case che producono racchette hanno Wilson Energy Dunlop Rage sviluppato tutte un sistema per assorbire le vibrazioni, per cercare di arginare il problema epicondilite che molto frequentemente si può manifestare se non si sceglie una buona racchetta. Quindi bisogna individuare quale sia la “nostra” racchetta, ed evitare di usarne ogni volta una diversa». Dunque a un principiante quale modello potremmo consigliare? «Direi che per chi comincia è importante utilizzare una racchetta che sia flessibile, facile da giocare, maneggevole. Consiglierei una racchetta che eviti problemi al braccio e soprattutto che costi poco, per poco intendo non più di cento euro, perché la prima racchetta deve costare poco. Più avanti, se interverrà la passione, allora il giocatore potrà fare le sue valutazioni e scegliere uno strumento più adatto e costoso». Più è alto il livello del giocatore e più sono costose le racchette, non è vero? «È vero, più si sale di livello più sale il prezzo. Una racchetta della gamma top della Black Crown, una famosa marca spagnola, costa fino a 230 euro». Seconda mossa... Il prezzo è giusto? Ma come mai c’è così tanta differenza nel prezzo? Si va Volkl Nitro 3 dai 90 euro fino ai 230... «La differenza sostanziale sta nei materiali utilizzati: qualità e quantità. Le racchette si fanno disponendo in uno stampo un materiale che si chiama “eva” o “polietilene”, sotto si mettono dei fogli di fibra di vetro o di carbonio, passati con della resina, si mette lo stampo e poi si fa un altro strato con questi componenti, intorno si applicano dei tubolari di carbonio e poi si mette tutto in forno. Una volta tirata fuori la si lavora, viene rifinita e colorata. Quest’anno la Dunlop ha lavorato molto con i colori fluo, del resto a differenza di quelle da tennis, con le racchette da padel ci si può sbizzarrire. La Power 75 padel padel.qxp_Base_Matchpoint_17x24 14/03/15 17:55 Pagina 7 Evoluzione. «Anche il padel sta crescendo nei laboratori di ricerca. Dunlop ha appena lanciato una racchetta che si può personalizzare» Padel, una marca spagnola, ha fatto diverse racchette di vari colori come la Power Padel Pink, la Power Padel Red e Black». Quali sono le differenze tra le racchette da uomo e da donna? Esistono linee di racchette per i bambini? «Sì, la differenza tra racchetta uomo e donna sta nel peso, le racchette da donna sono più leggere. Quelle per i bambini oltre a essere più leggere hanno anche un piatto di qualche centimetro più piccolo». Terza mossa... Avvicinare i “pro” Passiamo invece all’attrezzatura per i professionisti... A chi voglia fare il salto di qualità, quali racchette consiglieresti? «La nuova racchetta della Dunlop, che si chiama Flush Custom e fa parte della gamma top, ha una particolarità che nessun’altra marca può vantare: si può personalizzare a seconda delle proprie caratteristiche ed esigenze di gioco. Per esempio, a chi piace una racchetta più pesante sulla testa, con la Custom è possibile mettere dei pesi in testa, chi invece preferisce una racchetta più equilibrata allora potrà inserire del peso lateralmente. 76 segue a pagina 78 Dunlop Custom Flash Sul mercato da quest’anno è la “pala” che usano i migliori giocatori di Padel, dal n.1 Juani Mieres a Patty Llaguno e Willy Lahoz. Forma Livello Tipo di gioco Peso Profilo Anno Nucleo Lacrima Avanzato Polivalente 365 / 375 grammi 38,3 millimetri 2015 Eva padel padel.qxp_Base_Matchpoint_17x24 14/03/15 17:55 Pagina 9 Nel mondo. «Il paradiso del padel è in Spagna, dove sono cresciute centinaia di piccole aziende che producono racchette, abbigliamento e ogni tipo di accessorio» Lezione di Padel continua da pag. 76 Tutto intorno alla racchetta ci sono degli spazi appositi che danno la possibilità di poter introdurre questi pesi studiati apposta per le racchette da padel, e di avere in tal modo una racchetta personalizzata, proprio come succede nel tennis. Consiglio anche i modelli della Black Crown: la Piton 2.0 che ha le due superfici ruvide; la Flap, la Wave e la Vita sono gli ultimi modelli lanciati sul mercato e hanno le coroncine in rilievo, sono di ottima qualità e anche molto belle da vedere. Con la Flap ci gioca Allemandi uno dei migliori del circuito WPT». Ma quante marche di racchette da Padel esistono? «A parte le marche più famose che producono anche racchette da tennis, in Spagna c’è un mondo infinito, inimmaginabile: ce ne saranno più di un centinaio, sono tante piccole aziende che producono solo materiale da Padel, dalle racchette all’abbigliamento». dilite diventa un rischio reale. Quindi bisogna fare attenzione a utilizzare sempre delle palle nuove. Le palle da Padel hanno mezza pressione di atmosfera in meno rispetto a quelle da tennis, infatti rimbalzano un pochino meno. Le migliori a mio avviso, un po’ per esperienza un po’ per la tradizione, sono quelle della Dunlop che sono quelle ufficiali della federazione spagnola e quelle della Head che sono invece le palle ufficiali del World Padel Tour». Quinta mossa... Scarpe ed erba sintetica La scarpa quanto è importante? Ci sono delle accortezze da tenere presenti nella scelta, diversamente da quando si acquista una scarpa da tennis? «Sì, la scarpa è molto importante e ha delle particolarità che non hanno quelle da tennis. In Italia, come quasi ovunque, si gioca su erba sintetica quindi la scarpa che viene consigliata è quella con la suola per la terra battuta, quella con la classica spina di pesce. In più la scarpa da Padel ha delle particolarità, che aiutano chi le indossa nei rapidi spostamenti laterali tipici di questo sport: ha un supporto maggiore nella pianta e soprattutto nella parte del tallone, se non si indossano delle scarpe adatte, in questo caso c’è il rischio della rottura del tendine di Achille. IMMAGINI. Il “paletero” della Power Padel, la palla Dunlop e le scarpe Match della Yoma Quarta mossa... Occhio alle palline Le palle da padel invece che caratteristiche devono avere? «Le palline sono un altro aspetto fondamentale per poter giocare nel modo giusto, dunque occorre fare molta attenzione a usarne di buone. Se si gioca con palle sgonfie o bagnate, quindi troppo pesanti, anche in questo caso l’epicon78 79 padel padel.qxp_Base_Matchpoint_17x24 14/03/15 17:55 Pagina 11 Accessori. «Ce ne sono molti, alcuni indispensabili, come il grip che serve, su più strati, a dare la misura che preferite al manico della racchetta» Joma, per fare un esempio è un’azienda spagnola che oltre a produrre delle buone scarpe da tennis, con un ottimo rapporto qualità prezzo, fa anche abbigliamento da Padel e veste molti giocatori spagnoli tra cui Juani Mieres il numero uno del mondo». Sesta mossa... Gli accessori Quali sono gli altri accessori utili per chiunque voglia cominciare a divertirsi con il Padel? Che cosa si trova in commercio? «Bè, comincerei dal “paletero”, il classico borsone da tennis in versione ridotta ma utilissimo per portare tutta 80 l’attrezzatura che serve. Poi ci sono i “protector”, che rappresentano un elemento specifico del Padel: servono a proteggere la racchetta dagli immancabili urti contro i vetri laterali o contro le grate che delimitano il campo da gioco. Sono di plastica, un po’ gommati, colorati e abbastanza vistosi, si applicano sulla testa della racchetta. Infine, fate particolare attenzione al grip, che nel Padel gioca un ruolo importantissimo, poiché a differenza di quelle da tennis, le racchette da Padel non hanno misure differenziate per il manico. Nel Padel, il manico ha una misura standard per tutte le racchette, dunque si utilizza uno o più grip per portarlo allo spessore desiderato». Possiamo dire di avere avuto i migliori consigli per poter iniziare, o continuare a giocare a Padel con sicurezza, divertendoci e con i migliori prodotti che offre oggi il mercato. Settima mossa... Affidarsi a un esperto Chiunque occorra di ulteriori informazioni sul Padel e sui prodotti in commercio può contattare direttamente il nostro esperto: Paco Rizzo [email protected] +39 392 0731698 Enervitte.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 15:42 Pagina 1 INTEGRATORI. Enervit, un’azienda italiana al centro del mercato: «Creare alimenti specifici ed etici per chi pratica lo sport. È la nostra mission...» Veni, vidi, Enervit JASON D’ALESSANDRO F rancesca Schiavone, Alex Zanardi, Alberto Tomba, Francesco Moser, Sara Simeoni, Luna Rossa, Reinhold Messner, Filippo Magnini, Valentina Vezzali, il Milan di Arrigo Sacchi e la Juventus di Trapattoni. Ovvio, stiamo parlando della storia sportiva italiana: viaggiamo dai campi in terra di Parigi alle acque della Coppa America, dalla neve di Bormio a quella oltre gli 8000 metri dell’Everest, dalle corsie di una piscina olimpica all’erba umida di San Siro: tutto questo è impresa, ricordi, emozioni e in tutto questo c’era anche Enervit. Il grande marchio italiano, da oltre cinquant’anni, accompagna gli sportivi verso l’apice delle loro prestazioni proponendo prodotti che sono il frutto di una meticolosa ricerca, contribuendo a creare una sana cultura dello sport e dell’alimentazione, a tutti i livelli. Una realtà tutta italiana Enervit propone una serie di prodotti specifici per il tennis tenendo conto dei tre momenti che caratterizzano una prestazione sportiva: prima, durante e dopo. L’Equipe Enervit, formata da medici, sportivi, nutrizionisti, tiene conto di ogni aspetto riguardante il benessere della persona e ogni prodotto subisce vari controlli 82 prima di entrare in commercio. Il cuore dell’azienda si trova nello stabilimento di Zelbio, a Pian del Tivano, dal 1972, quando il fondatore, il dottor Paolo Sorbini, decide di trasferirsi tra le montagne incontaminate a pochi chilometri da Como e nonostante le difficoltà dei nostri giorni, ancora oggi la produzione è tutta italiana; una volta confezionati, i prodotti vengono esportati in ben venti paesi in tutto il mondo. Un’impronta etica «La nostra Mission consiste nell’offrire al mercato della nutrizione in Italia, alimenti per soddisfare i bisogni specifici di chi pratica sport e di chi è attento al proprio benessere. Divenire in altri Paesi un punto di riferimento nella nutrizione per il wellness e per lo sport (...) Abbiamo fatto tesoro della nostra esperienza sul campo e applicato, secondo rigorosi principi etici, le conoscenze scientifiche nel rispetto dello sport e dell'uomo. (...) Dallo sport abbiamo imparato tantissimo: lo spirito sportivo è un'energia positiva che ci rende migliori». Queste le parole di presentazione dell’azienda che mettono al primo posto la persona e l’etica che dovrebbe avere sempre la meglio in ambito sportivo. Quando si parla di strategie dimagranti, di alimenti per aiutare le prestazioni ci si trova in sottile equilibrio con argomenti molto delicati, per esempio l’ossessione del perdere peso e l’utilizzo di sostanze (anche illegali) per inseguire il risultato. L’etica deve essere ben radicata in ogni sportivo a ogni livello: è fondamentale che l’azienda stessa dia un’impronta forte e decisa a riguardo, come non manca di fare Enervit, e lo stesso vale per ogni organo di informazione, come Tennis Market. Le linee principali Le principali linee di prodotto di Enervit sono: Enervit Sport, EnerZona, Enervit Protein ed Enervit Gymline Muscle. A noi interessa la prima, che nelle prossime righe approfondiremo, ma tentiamo di fare un rapido focus anche sulle altre. EnerZona è il marchio che in Europa identifica in maniera esclusiva la Diet Zone ideata da Barry Sears e rappresenta una linea di prodotti studiati appositamente per raggiungere il benessere fisico e mentale; la dieta Zona nasce dall’incontro tra Paolo Sorbini e il biochimico americano, che l’ha messa a punto basandosi sull’idea 83 Enervitte.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 15:42 Pagina 3 Una linea completa di prodotti che si abbina perfettamente alle esigenze dei tennisti. Prima, durante e dopo... Ogni momento del match ha la sua riserva di energia fondamentale Enervit è da anni uno degli sponsor più vicini ai grandi eventi dello sport. In queste immagini vediamo l’azienda italiana al fianco di Alex Zanardi e di Francesco Moser durante il Record dell’Ora. Per il biennio 2014-2015 Enervit sosterrà la nazionale italiana di sci di fondo di “mangiare sentendosi in piena efficienza”. Oltre a suggerire un’alimentazione bilanciata nei suoi macronutrienti, la Zona si propone come un vero stile di vita al quale concorrono anche gli acidi grassi omega-3, una moderata attività fisica e il rilassamento mentale. Enervit Protein consiste invece in una serie di prodotti alimentari da consumare durante i pasti per mantenersi in linea, e infine Enervit Gym Muscle è la linea studiata da Enervit per aiutare chi si allena intensamente per ottenere muscoli potenti e definiti. Enervit prima, durante e dopo lo sport «Enervit Sport è una linea completa di prodotti per ogni esigenza di integrazione, che ti aiuta a programmare la tua strategia in ogni momento della tua attività sportiva: prima, per aumentare la disponibilità di energia; durante, per combattere la fatica; dopo, per un recupero rapido e ottimale». L’alimentazione prima dello sport è fondamentale: la “regola” generale è consumare un pasto, circa tre ore prima dell’attività, ideale per lo sforzo che andremo a compiere. Ogni attività richiede un’alimentazione specifica in base al consumo energetico; attività aerobiche, come la maratona o una tappa ciclistica, richie84 dono un forte apporto di lipidi, cioè di grassi, mentre attività più intense e meno durature come lo sci alpino e i 3000 siepi prediligono i glicidi, cioè gli zuccheri, che vengono utilizzati più rapidamente. Il tennis, come avevamo accennato sul primo numero di Tennis Market richiede attenzione particolare, perché caratterizzato da movimenti rapidi e intensi ma inseriti in una durata che può raggiungere le ore di gioco. Prima dello sport L’ideale per un tennista è mangiare, tre ore prima del match, un piatto di pasta condita con olio d’oliva, che tra i grassi è quello più digeribile e consumare le cosiddette razioni d’attesa (per esempio un succo di frutta) due ore e un’ora prima della gara. La proposta di Enervit per questa fase si divide in due prodotti: “Enervit Pre Sport” e “Enervit Pre Sport cola con caffeina”. Entrambi i prodotti sono delle gelatine a base di carboidrati e privi di grassi, il primo al gusto arancia e il secondo al gusto cola e contenente la quantità di caffeina di una tazzina di caffè. Questi prodotti sono ideali per la razione d’attesa e andrebbero assunti un’ora e mezza circa prima della gara. Durante lo sport “Enervitene Sport Cheerpack”; “Enervitene Gel - limone, cola, arancia”; “Enervitene Sport barattolo”; “Enervit GT Sport”; “Enervit G Sport”; “Enervit G Sport Competition”... Questi i prodotti che lo stabilimento di Zelbio produce per le fasi di gara. I primi tre rappresentano una fonte di vitamina B2 che contribuisce alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento, al normale metabolismo energetico e alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo; sono rispettivamente una bibita, un gel e un barattolo con una polvere da sciogliere nell’acqua. “Enervit GT Sport” invece sono delle tavolette di carboidrati e vitamine: nove tavolette al giorno costi- 85 Enervitte.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 15:42 Pagina 5 La ricerca condotta nei laboratori Enervit di Pian del Tivano, a Zelbio, si avvale anche del contributo scientifico di numerose università italiane. Una linea di prodotti utile alla nutrizione La sede Enervit a Zelbio, Pian del Tivano, a pochi chilometri da Como tuiscono una fonte di acido pantotenico che contribuisce alla riduzione della stanchezza e della fatica e al normale metabolismo energetico. “Enervit G Sport” e “Enervit G Sport Competition” sono invece pensate per l’esercizio fisico prolungato e intenso. Sono studiate a base di carboidrati e sali minerali, e permettono di mantenere alte le prestazioni anche dopo ore di gioco. Non ultimo, aiutano il fisico sotto sforzo ad assorbire acqua durante l’esercizio fisico prolungato. Dopo lo sport Per le fasi post gara, Enervit propone: “Enervit R2 Sport”; “Enervit R1 Sport” ed “Enervit Sport Compresse”. I primi due prodotti, entrambi in polvere da sciogliere nell’acqua, vantano la vitamina B6 – che contribuisce al normale metabolismo delle proteine e del glicogeno, alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento e alla normale funzione del sistema immunitario – e la vitamina C, che interviene nella protezione delle cellule dallo stress ossidativo e nel normale metabolismo energetico. 86 “Enervit Sport Compresse” è a base di aminoacidi ramificati, indicato in caso di intensa attività muscolare e sportiva. Tutti i prodotti per il dopo gara, ma anche gli altri sopra descritti richiedono un’assunzione intelligente perché, abusandone, si potrebbe causare un sovraccarico all’organismo con conseguenti problemi; le varie assunzioni devono essere regolate in base all’entità dell’attività. Come è possibile notare durante un match di tennis di alto livello, gli atleti assumono gli integratori a piccole dosi e solamente se ne hanno effettivamente necessità. Il mangiare di tutti i giorni... La Ricerrca di Enervit si occupa anche dell’alimentazione di tutti i giorni; una delle ultime novità è la barretta “Power Quinoa e Frutta”, compresa nella linea “outdoor bar”, che punta soprattutto al gusto e alla qualità senza essere troppo condizionati dalla funzione e dalla necessità. Le barrette Power vogliono accompagnare la giornata “movimentata” e fanno ingolosire per il semplice piacere di mangiarle. Nell’ultima creazione di Zelbio abbiamo ingredienti naturali come miglio, semi di zucca, datteri e soprattutto la quinoa, ottima fonte di nutrienti coltivata dalle popolazioni precolombiane già migliaia di anni fa. La nuova barretta “Enervit Power Time Quinoa” è ricca delle vitamine B3, C ed E: la prima contribuisce al normale metabolismo energetico e alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento, le seconde alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo. È disponibile anche nelle varianti “frutta secca”, “frutta e cereali” e “nocciole e cioccolato”. Eticamente Europea La ricerca di Enervit non cessa di crescere; un’équipe completa di tutte le figure del settore collabora con diverse Università italiane per mantenere l’eccellenza dei prodotti e ogni pubblicità o presentazione di essi è accompagnata dalla frase: “il prodotto va utilizzato nell'ambito di una dieta variata ed equilibrata e uno stile di vita sano”. Questo a sottolineare l’integrità dell’azienda che pone davanti a tutto l’etica dello sport. Oggi l’azienda creata dal dottor Sorbini ha superato i 50 milioni di euro di fatturato e i 150 dipendenti; dal 2008 è una Società Per Azioni, ha affiancato il “Giro d’Italia”, la “Maratona delle Dolomiti”, il “Festival del Fitness” e gli “Internazionali di Tennis” e rappresenta, oggi, un pilastro nell’alimentazione sportiva e nel benessere della persona. 87 Enervitte.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 15:42 Pagina 7 CAMPAGNA ABBONAMENTI 2015 MATCHPOINT ABBATTE I PREZZI... E CRESCE NUOVI MAGAZINE Le nuove formule di abbonamento Matchpoint Tennis Magazine 2015 formato carta: 30 euro (*) formato online: 10 euro (*) Per tutti gli abbonati 2015 (carta e online) in regalo il nuovo magazine “Tennis Market” bimestrale online in uscita da gennaio 2015 e il 20% di sconto sui libri della collana Sport.doc da richiedere telefonando alla nostra segreteria, 06.3330041 La nuova campagna abbonamenti 2015 è partita dal 1 novembre 2014 Per abbonarsi bastano due semplici “mosse”: 1) versamento sul cc bancario intestato ad Absolutely Free sas, IBAN IT95D0340303201CC0010002897 presso Imprebanca, oppure tramite Pay Pal all’indirizzo [email protected]; 2) telefonare allo 06.3330041 o inviare un fax (06.99337302) per comunicare l’indirizzo o la mail cui spedire la rivista (*) Gli sconti praticati sono di 12 euro in meno rispetto all’abbonamento 2014 per il formato carta, e di 8 euro in meno per l’abbonamento online Enervitte.qxp_Base_Matchpoint_17x24 16/03/15 15:42 Pagina 9