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Esperienza

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Esperienza
COP 2/10
23-02-2010
8:27
Pagina 1
Esperienza
n. 3/2010 Anno 60° - Poste Italiane S.P.A. - spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma1,
DCB Roma - € 2,20 - Organo ufficiale dell’Anla, Associazione nazionale Seniores d’Azienda - Contiene IP Tassa pagata
Mensile di attualità, cultura e informazione
I GRANDI FIUMI: Il Volga
PERSONAGGI DEL PASSATO:
Caravaggio
L’INTERVISTA: Mario del Noce
UOMINI E AZIENDE: BccPicena
GIOIELLI D’ITALIA: Un Museo
per l’olivo
GRANDI MOSTRE: Tutto de Chirico
II COP 5‰
23-02-2010
16:12
Pagina II
IL TUO CINQUE PER MILLE:
UN PICCOLO IMPEGNO PER GRANDI RISULTATI
ANLA
Decidi di devolvere il tuo cinque per mille all’ANLA
• Non ti comporta spese aggiuntive
• non rappresenta una scelta alternativa all’otto per mille
• ci permette di continuare a lavorare per difendere
e promuovere i nostri valori
730/UNICO
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Nello spazio dedicato alla
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del cinque per mille sulla
dichiarazione dei redditi
firma nel riquadro
“Sostegno del volontariato
e delle altre
organizzazioni non
lucrative di utilità sociale,
delle associazioni di
promozione sociale e
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nei settori di cui all’art.
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inserisci il codice fiscale
dell’Anla
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Tutti i soci che SONO ESONERATI
dal presentare la dichiarazione dei redditi (mod. 730 o
mod. unico) possono effettuare la scelta per la destinazione dell’8 e del
5 per mille compilando l’allegato A del mod CUD 2010. Dopo averlo firmato
nei riquadri di scelta e nell’apposito riquadro in fondo alla pagina possono
trasmetterlo alla nostra sede in Via Monte delle Gioie, 13
tel. 06/86321128 fax 06/86322076 mail: [email protected]
che provvederà alla trasmissione telematica.
80031930581 AIUTA L’ANLA E I SUOI VOLONTARI A SOSTENERE
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SCEGLI DI DEVOLVERE
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Il tuo contributo per noi è importante
Sommario 3/10
24-02-2010
14:44
Pagina 3
DIRETTORE RESPONSABILE
Franco Panzolini
CONSULENTE EDITORIALE Raffaello Uboldi
SERVIZI Martine O. Belhadi (Personaggi del
passato), Paola Giovetti, Elena Grazini, Ettore Nuara (Lo sport), Riccardo Tucci jr, Raffaello Uboldi, Nora Villa (Made in Italy).
AFFARI SOCIALI Franco Panzolini (Previdenza), Marco Curri (Fisco), Mauro Masini
(Giustizia), Lotario Paladini (Noi e gli altri),
Igor Uboldi (Economia).
OPINIONI Franco Panzolini (Editoriale), Riccardo Tucci (L’angolo del Presidente), Igor
Uboldi (Visti da fuori), Maria Venturi (Vizi e
virtù).
R UBRICHE Fabio Bonacina (Francobolli),
Carlo Pieracci (Scienza), Raffaele C. Costa
(Monete), Il Cruscante (Non dite ma dite),
Wolfi Ferrero (Cultura), Mamma Giovanna
(Cucina), Terenzio Grazini (Posta Condominiale), Iolanda Proietti (Civiltà della Tavola),
Gianna Vannucchi (Collezionismo), Clemy
(Ambiente (e scoperte) - Animali), Carlo
D’Onofrio (Piante e non solo), Giuliana Valci (Oroscopo).
HANNO COLLABORATO Roberto Antognozzi,
Dedy Ferrari Clerici, Giulio Conter, Alberto
U. Rogi, Maria Luisa Urbano.
GRAFICA Annalisa Gatti
IMPAGINAZIONE Roberta Greco
SEGRETERIA DI REDAZIONE Elena Buccini
EDITORE A.N.L.A.
Associazione Nazionale Seniores d’Azienda
Via Monte delle Gioie, 13 - 00199 Roma
Tel. 06/86321128 r.a.
Fax 06/86322076
e-mail: [email protected]
www.anla.it
PUBBLICITÀ DIRETTA
FOTOLITO G.S.A. s.r.l. - 00040 Ariccia (Rm)
STAMPA Punto Web s.r.l. - 00040 Ariccia (Rm)
AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE ROMA
19/5/1977 n. 16824
RESPONSABILE DELLE ATTIVITÀ EDITORIALI
Terenzio Grazini
ABBONAMENTI - Annuo euro 20,00 (estero
euro 32,00 ). Una copia euro 2,20 (estero
euro 3,50). I versamenti vanno effettuati a
mezzo di c/c postale n. 77884005 intestato a: Anla, Via Monte delle Gioie, 13 00199 Roma. Iva assolta dall’Editore ai
sensi dell’art. 74, 1° comma lett. c) Dpr
633/1972 e successive modificazioni.
Tiratura media copie 120.000
Finito di stampare il 04-03-2010
Federazione Italiana
Editori Giornali
A.N.L.A.
Iscritta al n. 22 del registro delle
Associazioni di Promozione Sociale
Codice Fiscale: 80031930581
PRESIDENTE NAZIONALE Riccardo Tucci
COMITATO ESECUTIVO Alberto Urbinati, Lorenzo Cafferati, Vincenzo D’Angelo, Marcello Lamioni, Teresa Spampanato, Gino
Toffoli, Terenzio Grazini, Lotario Paladini,
Franco Panzolini.
SOMMARIO
OPINIONI
Editoriale – Riforme “ad personas” ............................................................................. 5
Vizi e virtù – Furti e fantasia........................................................................................ 6
Visti da fuori – Perché è più difficile combattere il terrorismo ................................... 7
Primo piano – Meglio le donne a sfidare la crisi...................................................... 8-9
AFFARI SOCIALI
Dai lettori .............................................................................................................. 10-12
Il fatto • Il gioco? In Italia non conosce crisi • Non dite… ma dite…
• New York impazzisce per la vaccinara
Previdenza - Integrazione salariale, mobilità e disoccupazione .......................... 14-15
Sanità - Cure palliative, ora è legge ..................................................................... 14-15
Fisco - Dichiarazioni fiscali al via......................................................................... 16-17
Legale - Nuove misure contro la mafia ..................................................................... 17
Economia - Le Banche Italiane sempre più care........................................................ 18
VIAGGI
Gioielli d’Italia – Un Museo per l’Olivo ............................................................. 20-21
I grandi fiumi – Il Volga....................................................................................... 22-23
L’ITALIA CHE LAVORA
Uomini e Aziende - BccPicena ............................................................................. 24-27
NOTIZIE ANLA................................................................................................. 28-36
Assicurazioni Generali–Sezione “Roma”, Associazione Seniores Gruppo
Finmeccanica (Seniores Thalex Alenia Space-Italia, Gruppo Seniores Alenia
Sia), Circolo Seniores Acc Comina, Gruppo Seniores Banca Popolare di Cremona, Michelin Italiana, Seniores Stampiave.
Anla Friuli Venezia Giulia, Anla Toscana. Anla Pordenone.
Le nostre Sedi. Rinnovo cariche e organizzazione.
Made in Italy - Torna la gonna per la prossima stagione........................................... 39
STORIE
L’intervista - Mario del Noce .............................................................................. 40-41
Personaggi del passato - Caravaggio ................................................................... 42-43
Italia per bene - Protagonista il colore ..................................................................... 44
ATTUALITÀ
Scienza e tecnica - Lo studio del clima con contributo italiano ................................ 45
Sport - La Formula 1 in questo 2010 ................................................................... 48-49
Imbattibile Federer! …………………. ................................................................. 50-51
Cultura - “La natura secondo de Chirico”............................................................ 52-54
Il libro del mese - Le grandi Mostre
ESPERIENZA FAMIGLIA
Consigli per la casa .................................................................................................. 55
Medicina – La calcolosi della colecisti ..................................................................... 56
Posta condominiale ................................................................................................... 57
Monete – San Marino e Vaticano commemorano Caravaggio .................................. 58
Francobolli – Archivi d’autore .................................................................................. 59
Computer – Buon compleanno Facebook!................................................................ 60
Italiani all’estero
Collezionismo – Biglietti da visita dal ‘700 in avanti ............................................... 61
Civiltà della tavola – Dieta e salute nel tempo antico ......................................... 62-63
Storia e tradizioni del poliedrico mondo del vino (3) .............................................63
I vitigni del territorio e della cultura enoica nazionale (prima parte)
Cuciniere – Ricette per un anno, di mamma Giovanna ............................................. 64
Piante – Locarno Camelie.......................................................................................... 65
Auto – Piacere di guida supremo ............................................................................... 65
Oroscopo ................................................................................................................... 66
alberghi 4-13-19
23-02-2010
14:19
Pagina 4
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26/06 – 29/06
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EDITORIALE
23-02-2010
8:37
Pagina 5
OPINIONI
EDITORIALE
di Franco Panzolini
RIFORME “AD PERSONAS”
I
cia, alla imparzialità e all’ordinato
sviluppo, finalità
comuni a qualsiasi Una grande mostra, la più ampia che sia stata mai organizzata, tutta dedicata a Giorgio
tipo di riforma, ma de Chirico, al Palazzo delle Esposizioni a Rosoprattutto a quella ma – e una a Palazzo Strozzi di Firenze sulche de Chirico ebbe su altri espodella giustizia. Se l’influenza
nenti della pittura moderna – un modo per
attendere i risultati comprendere meglio l’importanza di un tale
delle consultazioni artista nella cultura del ‘900. Da qui, dalla
mostra di Roma, la copertina di questo numeregionali è vantag- ro di Esperienza, col quadro-capolavoro di de
gioso per l’avvio di Chirico: “Ma chambre dans le midi”, 1927-28
(v. anche i servizi alle pagg. 52-53)
un autentico confronto, non saranno
due o tre mesi di ritardo a compromettere il dibattito sulle riforme.
Dovendo partire dalla constatazione che tra i nostri strateghi
della politica sono molte più le cose che dividono da quelle
che uniscono (perfino in uno stesso partito!), non sarebbe
scandalo se si trovassero soluzioni pragmatiche, vale a dire
punti di intesa a costo di rinunciare alle proprie opinioni, anche se soggettivamente ritenute più adatte; finché politici e
politicanti restano convinti di possedere le proposte migliori, per cui si trovano arroccati alle proprie soluzioni, non
uscirà alcuna riforma: dichiarare la disponibilità a discutere
la riforma della giustizia, ponendo però la condizione che
venga prima escluso questo o quel punto, vale a rifiutare la
collaborazione.
Basta con la demonizzazione dell’avversario e se il compromesso fosse utile per ottenere un bene della collettività, ben
venga! E’ meglio, o comunque un male minore rispetto al
massimalismo imperante negli attuali conflitti socio-politici.
Se consideriamo a che punto è sprofondato il confronto politico sulle riforme e se guardiamo i falliti tentativi del passato di riscrivere insieme le regole, è legittimo prediligere un
accordo di modesta vocazione, ma di efficacia potenziale
maggiore della irraggiungibile riforma perfetta, quello che
più conta è far prevalere l’interesse della gente.
Non è piacevole che nel dibattito sulla giustizia o su altre riforme si ripeta il “mercato delle vacche” di altri tempi, ormai
deprecato da tutti; peggiore è però la paralisi, il cui prezzo in
termini di equità sociale lo stanno pagando i cittadini, specie
quelli meno protetti. E’ vero che si tratterebbe di uno scambio di natura mercantile, carente della dignità che vogliamo
unire all’aspirazione di un più ampio disegno di riforme, ma
dobbiamo riconoscere che la politica dello scambio, non di
favori bensì di progetti, resta l’unica via da percorrere per varare una riforma, non perfetta, ma che miri all’interesse di
tutti gli italiani, nessuno escluso.
l dibattito politico sulle riforme, nonostante i ripetuti appelli del presidente della Repubblica, del Governatore della Banca d’Italia, della Confindustria e
di tanti altri personaggi, non trova punti di intesa
stabili e ancora primeggiano gli scontri sul chi e con
chi, come e quando fare le riforme, da quali iniziare. Gli unici aspetti che trovano tutti d’accordo sono la necessità e l’urgenza di riformare la giustizia, il fisco, il lavoro, la scuola;
ma ci sono anche il federalismo, la Carta costituzionale, il sistema elettorale e tanti altri importanti comparti legislativi,
che non elenchiamo per non tediare i lettori.
Non mancano poi le promesse e gli impegni, dichiarati dai
leader dei partiti e dai responsabili del Governo, anche se a
volte, ponendo condizioni inaccettabili dalla controparte, le
affermazioni di volere le riforme non appaiono sincere; tuttavia l’insistenza sui temi del rinnovamento dei sistemi legislativi è segno che “in alto” si comincia ad avvertire la stanchezza degli italiani nel dover sopportare i continui conflitti
politici, a tal punto da portarli allo scetticismo e alla sfiducia
nelle istituzioni. I cittadini infatti, tuttora alle prese con i difficili problemi della crisi economica, si stanno sempre più allontanando dall’interesse per la politica, premessa questa
della decadenza della democrazia, foriera di scenari non proprio disponibili ad essere riformati.
La riforma più urgente da fare, ormai lo dicono tutti, in tutti i
luoghi e in tutte le occasioni, è quella sulla giustizia. E’ vero
che il disegno di legge sul “processo breve” - che poi breve
non è affatto, ma semplicemente rappresenta una risposta all’esigenza di una giustizia efficiente, essenziale per la garanzia dei diritti di ciascuna persona, e costituisce una premessa
per la ripresa e lo sviluppo dell’economia - favorisce il nostro
premier; ma favorisce anche altri dieci milioni e forse più di
cittadini, che attendono anche per molti anni una sentenza o
che sono coinvolti in un processo. E’ profondamente iniquo
che per non favorire uno, si danneggino tutti. Senza dimenticare che una simile legge farebbe uscire l’Italia dalla posizione di ultima nella classifica dei tempi necessari per avere una
sentenza definitiva. Se poi, questa o altra riforma, non la si
vuole con la scusa che sarebbe “ad personam”, la si faccia comunque a vantaggio di tutti, cioè “ad personas”.
Considerato che, ad oggi e dopo molto discutere e confrontarsi senza alcun esito, non è ancora evidente la consistenza
di una possibile collaborazione riformatrice tra i nostri due
maggiori schieramenti politici, per uscire dagli opposti fronti i protagonisti della politica potrebbero aprirsi al tanto deprecato quanto (ora) necessario compromesso, ossia valutare le reciproche concessioni per raggiungere un’intesa, che
non soddisfi questo o quel partito, ma porti autentiche innovazioni nella direzione della doverosa attenzione all’effica5
VIZI E VIRTù 6
23-02-2010
8:39
Pagina 6
OPINIONI
di Maria Venturi
VIZI E VIRTU’
FURTI E FANTASIA
“
Sarebbero cento euro più Iva: se paga in
contanti e senza fattura, le faccio ottanta”.
La cifra può variare, ma il “patteggiamento”
è ormai radicato malcostume. Nel momento
in cui accettiamo la proposta, ci rendiamo correi di
una evasione fiscale. Tuttavia, in un virtuale
processo, esisterebbero diversi gradi di colpevolezza
e molti argomenti di autodifesa. Trovare un idraulico
o un elettricista che corra in giornata a riparare un
guasto è un evento miracoloso: e la loro comparsa
nella casa allagata o al buio viene vissuta come
un’apparizione divina. Con quale coraggio, al
momento del conto, esigi la fattura? La gratitudine è
di gran lunga superiore al senso civico.
In molti casi (e parliamo di un tetto da riparare, di
vecchi mobili di cucina da sostituire, di un giardino
da piantumare) lo sconto proposto equivale
all’importo di mezzo stipendio mensile. Qui si
diventa correi per calcolo, per legittima difesa: una
villetta a schiera con un po’ di verde non è sinonimo
di ricchezza.
Sicuramente ricchi sono i luminari della medicina a
cui si può essere costretti a ricorrere se la malattia
non ti consente di attendere le settimane o i mesi
richiesti dalla Sanità pubblica. Accanto a specialisti
onesti, esistono anche quelli che, tramite la
segretaria preposta ai pagamenti, ti offrono la
sorridente alternativa: vuole la fattura o paga in
contanti? Ovviamente non vuoi la fattura, anche se
in questo caso potresti detrarla: ti sembrerebbe di
offendere chi ti ha ascoltato e visitato con tanta
cortesia.
L’evasione fiscale è universalmente praticata da una
legione di bravi ragazzi che per mantenersi agli
studi, per non pesare sulla famiglia o per trovare
un’alternativa stabile al precariato “si inventano” un
lavoro: anche “consorziandosi” in cooperative di
fatto. I servizi che garantiscono sono svariati:
assistenza degli anziani, fornitura di catering (pasti a
domicilio), custodia (seria e affidabile) di animali
domestici, allenatori sportivi, insegnanti di golf o di
tennis.
Molti di loro, realisticamente e senza spocchia,
hanno compreso il valore del lavoro manuale e,
accantonati anche eventuali diplomi, si sono
trasformati in curatori di giardini, elettricisti,
idraulici, muratori. Si tratta di attività che non
richiedono grandi investimenti e rendono molto
grazie a quanto garantiscono: pronto intervento (per
guasti o emergenze, anche in orari notturni) e a
prezzi concorrenziali. Unico neo: non hanno una
partita Iva e non fatturano. Sono fiscalmente
“invisibili”: non esiste una sede ufficiale della loro
attività, incrementano la clientela con il passaparola
e li puoi rintracciare soltanto attraverso un numero
di cellulare.
Dobbiamo apprezzare l’impegno, lo spirito di
iniziativa e la fantasia di questi giovani, ma è
inquietante che da queste loro doti si vadano
consolidando aziende e cooperative senza etica
sociale, tacitamente basate sul reciproco vantaggio:
tu risparmi, io non pago le tasse. E’ ancora peggio
del rituale patteggiamento, perché l’alternativa non
esiste.
Boicottarli? Rinunciare ai servizi “scontatissimi” e
validi che ci offrono? Pochissimi lo fanno: perché
pagare cento euro quello che i “ragazzi” ti fanno
per cinquanta? In questo calcolo economicamente
ineccepibile è del tutto disattesa una rovinosa
realtà: il prezzo che tutti paghiamo per la piaga
dell’evasione fiscale. Uno Stato derubato è uno
Stato che non ha i mezzi per garantirci l’assistenza
sanitaria, la scuola, la ricerca, la cura degli
anziani.
6
visti da fuori 7
23-02-2010
8:40
Pagina 7
OPINIONI
VISTI DA FUORI
PERCHE’ E’ PIU’ DIFFICILE
COMBATTERE IL TERRORISMO
U
n rapporto della Cia parla chiaro, il
terrorismo è cambiato, e di molto, anche per questo è più difficile combatterlo. Avevamo, prima, una organizzazione centralizzata, Al Qaeda, di cui
un certo Bin Laden deteneva il controllo, dedita ad
operazioni complesse che come tali richiedevano
dei tempi lunghi per venire attuate, e che di conseguenza offrivano ai servizi di intelligence la possibilità di raccogliere informazioni, infiltrarsi, e ove
possibile prevenire. Insomma era molto difficile
che gli spettacolari attentati dell’11 settembre potessero ripetersi. Oggi è diverso, che Al Qaeda l’abbia sapientemente voluto o no ci troviamo di fronte
a una sorta di schegge impazzite, a nuclei separati
gli uni dagli altri, ad individui che agiscono singolarmente, sempre nel nome di un odio antioccidentale, ma comunque molto meno prevedibili e controllabili, capaci pertanto di produrre grandi danni,
di obbligare le democrazie ad alzare altre barriere di
sicurezza tali da incidere pesantemente sulla libertà
di movimento e sul benessere dei cittadini.
La strage di Fort Hood, e l’attentato seppure fallito sul
volo Amsterdam-Detroit fanno testo. Il maggiore Nidal Hassan, autore della strage di Fort Hood, ha agito
da solo, col vantaggio di avere, in quanto ufficiale
dell’esercito americano, il diritto di aggirarsi per la
base senza destare sospetti. Il nigeriano Umar Faruk
Abdulmutallab dal canto suo ha dato l’impressione di
non avere avuto una preparazione molto complessa,
tanto è vero che è stato rapidamente bloccato, pur
senza dimenticare che il rischio è stato grande, bastava un niente e l’attentatore poteva causare una strage,
cosa molto più facile per un singolo che per un gruppo. E’ questo il problema, in questo consistono le difficoltà del presente che sarebbe assurdo ignorare o
voler sminuire. Che fare allora?
Difficile rispondere, anche perché, quantomeno al
momento, una risposta non è in grado di darla nemmeno quella massiccia organizzazione che è la Cia.
Ci si può soltanto porre il problema; aggiungendo
che nessuno è ancora in grado di neutralizzare al
meglio la minaccia. Occorre un lavoro di lungo periodo e di lunga lena che fra l’altro dipende, per garantirgli il successo, da altri fattori non facili da risolvere. Per esempio il futuro dell’assetto interno
iraniano, dove il regime degli ayatollah mostra segni di crisi, senza indicare però quale sarà l’avvenire, a breve o a lungo termine, dell’Iran; o dalla soluzione che si riuscirà, o non si riuscirà ad offrire al
conflitto arabo-palestinese. Due fronti sui quali
Obama ha fatto non poche promesse, che al presente non hanno avuto un seguito concreto.
I.U.
7
primo piano 8-9
23-02-2010
8:48
Pagina 8
OPINIONI
PRIMO PIANO
di Alberto U. Rogi
• Addirittura aumentano,
lo rivela l’Istat,
nei posti di lavoro
• Ovviamente con tanta
duttilità e sacrifici
MEGLIO LE DONNE
M
ao Tse-tung le
aveva chiamate
“l’altra metà del
cielo”, guardando
inoltre agli ultimi
dati Istat verrebbe da definirle,
quantomeno in Italia, come la metà
migliore del cielo. I numeri ci dicono infatti che le donne resistono
sfruttando la loro maggiore flessibilità frammezzo ad una crisi che
colpisce di più lo storico santuario
del lavoro maschile, cioè la fabbrica. Anche per questo sono le donne
a farsi carico degli effetti della recessione sulle famiglie, e seppure
fra mille difficoltà e problemi talvolta ci riescono. Sembra essere
questa la situazione del nostro universo femminile, letta attraverso la
lente d’ingrandimento degli ultimi
dati sull’occupazione. Numeri in
calo oramai da mesi, che tuttavia
nella rilevazione del dicembre
2009 presentano un seppur piccolo
raggio di sole proprio alla voce
“occupazione femminile”: il numero delle lavoratrici donne è persino
cresciuto.
Una crescita di 18.000 unità rispetto allo scorso novembre, laddove
per gli uomini c’è stato un calo di
10.000 occupati. E’ bene inteso un fenomeno che non riguarda solamente
l’ultimo mese citato. Se infatti prendiamo
come punto di riferimento il luglio
del 2008, che con qualche approssimazione può essere considerato
la data d’inizio della crisi, il calo
occupazionale è stato di 607.000
unità, che tuttavia non sono ripartite in modo proporzionale fra uomini e donne, per i primi la riduzione è stata di 406.000
unità, per le lavoratrici
di 201.000. Un dato
di divaricazione fra
le due tendenze che
appare ancora più chiaro se si
considera ciò che è successo nel
corso dell’ultimo anno, dal dicembre 2008 al dicembre 2009,
e si vedrà che nell’ambito di un
calo complessivo di 306.000
unità al lavoro gli uomini han8
primo piano 8-9
23-02-2010
8:49
Pagina 9
A SFIDARE LA CRISI
no pagato al fenomeno 245.000 occupati in meno, e le donne solo
61.000.
Si tratta pur sempre di una emorragia considerevole, tenendo anche
conto del fatto che la crisi ha colpito molto di più l’industria che il settore dei servizi nel quale la presenza femminile è particolarmente forte. Tenendoci sempre alle cifre abbiamo in effetti – per ciò che concerne il terzo trimestre 2009 rispetto allo stesso periodo del 2008 – un
calo degli occupati nell’industria
del 6,1 per cento e nei servizi “solo” dello 0,6 per cento. Il che significa che il minor calo occupazionale delle donne va tenuto, certamente, nel conto, ma nemmeno preso
per oro colato. Le cifre citate confermano comunque che il lavoro
femminile, pur non essendo la parte più “importante” del mercato (ci
sono oltretutto, e non solo in Italia,
meno donne che lavorano rispetto
agli uomini), è in ogni caso la sua
parte più “dinamica”. Il dato era già
emerso sul mercato americano dove, anche là, le donne hanno resisti-
to alla crisi meglio degli uomini.
Questi ultimi hanno perso più posti
di lavoro, e anche qui bisogna tener
conto del fatto che la crisi ha maggiormente colpito l’industria manifatturiera e l’edilizia dove gli uomini sono più presenti, e meno i servizi. E’ in ogni caso certo che l’occupazione femminile tiene meglio di
quella maschile, addirittura negli
ultimi trimestri – sempre sul mercato americano – offrendo più volte
un segno positivo. Una delle ragioni in grado di far dire, nel corso di
un recente convegno a Roma sui lavori cosiddetti “verdi”, a uno studioso quale Michele Tiraboschi,
giuslavorista e collaboratore principale del ministero del Lavoro, che
il nostro Paese dovrebbe «fare di
più e meglio per sostenere un mercato trainante quale quello dell’occupazione femminile». Come ha
aggiunto: «I fatti confermano che il
mercato, appena si muove, in alto o
in basso che sia, favorisce le categorie svantaggiate».
I dati sull’occupazione femminile
confermano insomma che sotto la
9
superficie di un mercato del lavoro
che può rivelarsi fragile c’è un’ampia fetta di soggetti pronti a muoversi, ci sono tante donne, e tanti
giovani, che aspettano solo delle
occasioni per farsi avanti. Donne
che il lavoro se lo inventano, lo
creano, si ingegnano, si adattano, e
pertanto con un po’ di fortuna – o
con un po’ di intraprendenza - un
impiego pur che sia lo trovano.
Non che non ci siano ombre, anzi
talvolta più ombre che luci, che non
siano d’obbligo rinunce, sogni dimezzati o addirittura abbandonati.
Ma una volta ancora ci sono dati
che confermano di quale spirito
d’iniziativa siano dotate le donne.
Nel quadro di un mercato in affanno, ci sono ragioni strutturali a far
sì che gli uomini siano più colpiti
dalla crisi, perdano il posto di lavoro, finiscano in Cassa integrazione,
nel migliore dei casi in pensione
anticipata.
Rimane il fatto che gli uomini
sembrano i meno adatti a riciclarsi, laddove le donne paiono più
dotate di determinazione, duttilità,
fosse solo di disincanto. Si adattano ad una alternativa, seppure a un
livello più basso. “Il Messaggero”
ha raccolto alcuni esempi, storie
nello stile di “Giorni e nuvole”, il
film di Giovanni Soldini, con il
ruolo di capofamiglia invertito,
sempre con l’intento di tenerla in
piedi, quali che siano i sacrifici richiesti, questa loro compagine familiare. Ex fruttivendole che si riscoprono sarte, laureate d’Università in architettura del paesaggio
che accettano l’impiego in una clinica privata per tenere i contatti
col pubblico (“Consegno cartelle
cliniche, di indicazioni sui vari
ambulatori, con gentilezza e sorriso”), una laureata in legge che si
riscopre badante, più qualche lavoro di bigiotteria da rivendere sui
mercatini. Storie, come direbbe
Brecht, di donne coraggio, alle
■
quali tanto dobbiamo.
dai lettori 10-13
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AFFARI SOCIALI
DAI LETTORI
▼ SANATORIA
INDEBITI
Mia madre riceve una pensione Inps IO integrata al
minimo una SOS e un altro reddito.
Viene compilato anche il
mod. Red.
Nel nov. 2001 l’Inps ha richiesto, come recupero
crediti, la restituzione di
quote di integrazione al
minimo non spettanti, per
gli anni dall’1-1-97 al 3011-2001.
In seguito ho telefonato all’Inps e mi è stato risposto
che, per tale restituzione,
non hanno ancora avuto
disposizioni in merito. Invieranno una lettera di
chiarimento che a tutt’oggi
non è ancora arrivata.
In quel periodo in Parlamento, nell’ambito della
finanziaria, era prevista
una sanatoria in merito alla restituzione delle quote
di cui sopra.
Ultimamente è stata accettata la domanda degli assegni familiari per mia madre, essendo invalida. Negli arretrati degli assegni
inviati, compare però il recupero crediti, pari alla cifra richiesta in restituzione.
Desidererei conoscere gli
esiti della sanatoria suddetta e le conseguenti disposizioni di legge in merito.
Donato Grado
Udine
Se il mod. RED è sempre
stato compilato con completezza e correttamente,
l’Inps non può chiedere la
restituzione integrale di
somme percepite in buona
fede. In tal caso, per gli in-
IL FATTO
IL GIOCO? IN ITALIA NON CONOSCE CRISI
C’è un’industria che non conosce crisi e che, anzi, forse è addirittura incentivata dalle difficoltà economiche diffuse. Parliamo dell’industria del
gioco, che in Italia ha la Sisal tra i leader del settore. La società ha salutato il 2009 e la crisi finanziaria con un risultato in decisa controtendenza: i ricavi sono saliti a 426 milioni (+27 per cento) e il giro d’affari è lievitato a 9,4 miliardi di euro (+43 per cento il valore della raccolta) con una quota di mercato che è
passata dal 10,9 per cento al 12,3 per cento a fronte di un settore che è cresciuto del
14,4 per cento con una raccolta complessiva pari a 54,4 miliardi. A rivelare questi numeri è stato l’amministratore delegato della Sisal, Emilio Petrone: «Il mercato dei giochi – ha spiegato – è per sua natura aciclico nel senso che resiste molto di più alla crisi rispetto ad altri settori». Ma dietro la crescita della Società – che in totale controtendenza ha persino assunto 100 persone nell’ultimo anno – c’è qualcosa di più. «Abbiamo certamente beneficiato dell’arrivo del poker on line che ha suscitato un forte interesse nel pubblico, oltre ad aver attratto risorse per decine di milioni di euro». Quanto
al Super Enalotto nel 2009 ha superato i 3,3 miliardi di euro di raccolta, segnando una
crescita del 33 per cento rispetto all’anno precedente; mentre il nuovo gioco Win for
Life, introdotto a settembre, ha registrato oltre 430 milioni di euro di raccolta. E l’innovazione non si ferma qui. Entro la fine del primo semestre di questo
2010 verranno lanciate le Videolotteries e al tempo stesso saranno potenziati il Bingo, Poker cash, skill games, casinò games. Per ora si evolve
l’ultimo nato, Win for Life: fino a 5
combinazioni sulla stessa schedina
e ci saranno le edizioni speciali per
eventi come San Valentino. «Al posto dei cioccolatini – ha detto Petrone – regalate la possibilità di vincere una rendita a vita».
R.T.jr
debiti pensionistici fino al
31 dicembre 2000 è stabilita una sanatoria ai sensi
dell’art. 38 della legge n.
448/2001, che prevede:
a) nessun recupero quando i soggetti che hanno
percepito indebitamente
trattamenti pensionistici
risultino possessori di un
reddito personale (non si
considera il reddito del coniuge e la casa di abitazione) imponibile Irpef per
l’anno 2000 di importo fino a 8.263,31 euro;
b) recupero dell’indebito
nei limiti dei tre quarti dell’importo percepito qualora i suddetti soggetti possiedano un reddito perso-
nale imponibile Irpef per il
2000 di importo superiore
a 8.263,31 euro. Il recupero dell’indebito si ha mediante trattenuta diretta
sulla pensione in misura
non superiore a un quinto
del suo ammontare.
Per gli indebiti percepiti
dal 1° gennaio 2001 è applicabile la sanatoria di
cui all’art. 13 comma 1
della legge n. 412/1991 di
interpretazione dell’art.
52 comma 2 della legge n.
88/1989, che prevede,
sempre a condizione della
buona fede, il non recupero delle somme a carico
del pensionato, cioè condono totale.
10
▼ ASSEGNO
SOCIALE
Il quesito è questo: la mia
futura consuocera non ha
mai lavorato, non è sposata, convive da anni con un
uomo da cui ha avuto tre
figli ormai maggiorenni.
Quest’uomo andrà in pensione tra poco e ha una casa di proprietà in cui vive
con tutta la famiglia.
Che diritti potrà avere la
mia consuocera in caso di
decesso del convivente?
Ritengo, a meno che nel
frattempo non arrivino i
DICO, che la reversibilità
sia esclusa. Lei è nullatenente e forse potrà contare
dai lettori 10-13
23-02-2010
14:22
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CONGIUNTIVI E CONDIZIONALI
su una piccola quota di
successione della casa se il
convivente farà testamento a suo favore per la quota disponibile. A 65 anni
potrà chiedere almeno
l’assegno sociale (se non
erro circa 400 euro) anche
se dovesse possedere quella piccola quota? Presumo
che continuerà ad abitare
nella casa stessa; sarà questa esclusa dalla formazione del reddito? Ci sono limiti oltre i quali l’assegno
non può essere derogato?
Gloria Franchini
Milano
DICO a parte, dei quali
non si parla più e non ci
sono proposte in Parlamento, finché non verrà
modificata la legge sulla
pensione di reversibilità,
il convivente “more uxorio” non ha alcun diritto.
Può invece, al pari di
qualsiasi altro soggetto,
essere nominato erede
della quota disponibile,
anche di tutta.
Per ottenere l’assegno
sociale il beneficiario cittadino italiano o equiparato, abitualmente residente in Italia da almeno
10 anni (condizione entrata in vigore il 1° gennaio 2009) oltre al requisito dell’età di 65 anni,
non deve fruire di alcun
reddito o possederne uno
inferiore all’importo corrente dello stesso assegno
(oggi di 411,61 euro mensili per 13 mensilità, annui 5.354,83 euro) se, come nel caso in esame,
non è coniugato. Nel conteggio non vi rientra la
casa di abitazione.
Un lettore torinese, il signor Alessandro Gibello, abbonato a Esperienza da parecchi anni, specifica di
avere il “pallino” di sentir parlare e scrivere il più correttamente possibile, e perciò “odia” sentire espressioni come dimmelo te, fallo te, “per non parlare dei congiuntivi e condizionali ormai passati nell’oblio”. E poi
passa a chiedere: 1) “Da qualche tempo sento alla Tv
o leggo sui giornali l’utilizzo dell’aggettivo irruento.
Fin dalla scuola ho sempre pensato che si dovesse dire irruente. 2) Un giorno avrei dovuto utilizzare il participio passato del verbo soccombere. Non so descrivere il mio imbarazzo (non avrei mai osato dire soccombuto) e quindi dovetti fare un giro di parole per
concludere il discorso, ma
sono rimasto con questa lacuna che mi assilla. Vorrei
lumi su verbi simili, come
per esempio incombere”.
Innanzitutto, non c’è dubbio che la forma corretta di “dimmelo te” è “dimmelo tu”,
perché la frase, svolta, è “tu devi dirmi ciò”; è peraltro vero che si va diffondendo
l’estensione di te con funzione di soggetto ai danni di tu, specialmente nel linguaggio
colloquiale. Riguardo poi all’oblio dei congiuntivi e dei condizionali, mi permetto di
consigliare al signor Gibello la lettura di un elegante manualetto compilato da due valenti linguisti, Valeria Della Valle e Giuseppe Patota. Questo manuale è stato pubblicato da Sperling & Kupfer e s’intitola “Viva il congiuntivo!”. Il lettore troverà che questi
due modi verbali (perché si parla anche del condizionale) godono in realtà di buona
salute; inoltre, si forniscono esempi esaustivi di come e quando usarli, evidenziando
gli errori più comuni e le rispettive forme corrette.
Passando poi alle domande vere e proprie, la forma irruente è senz’altro più corretta rispetto a irruento, non foss’altro per ragioni etimologiche, derivando entrambi i termini
dal latino irruente(m). Più complicata la questione del participio passato del verbo soccombere. Nei vocabolari ottocenteschi e del primo Novecento, i participi di questo
verbo venivano indicati così: presente soccombente, passato soccombuto. E nessuno
protestava. Poi l’uso, mentre continuava ad adoperare “soccombente”, ha finito col perdere “soccombuto”, citato ancora nei vocabolari, ma preceduto da una crocetta, che
significa che il vocabolo è in via di estinzione, tanto che alcuni grammatici inseriscono il verbo da cui deriva tra quelli difettivi del participio passato, ossia mancanti di esso. Questo il loro elenco: competere, concernere, dirimere, divergere, esimere, incombere, inerire, splendere, soccombere, suggere, transigere.
NON DITE...MA DITE…
PELI SUI DENTI E SULLA LINGUA
Un lettore di Lauzacco in provincia di Udine, il signor Francesco Bereta, chiede se
l’espressione in lingua tedesca Haare auf den Zaehnen haben (“avere peli sui denti”)
abbia un modo di dire equivalente in italiano, e in particolare se la frase tedesca abbia
lo stesso significato del nostro avere peli sulla lingua. Ringrazio anzitutto il signor Bereta per la fiducia dimostratami. Mi sono informato sul modo di dire tedesco, e ho appreso che significa “avere una lingua tagliente”, e che è una frase che viene usata nei confronti delle donne che danno del prossimo definizioni non proprio eufemistiche. In italiano non conosco espressioni che prevedano il “pelo sui denti”, e la frase non avere
peli sulla lingua significa “parlare liberamente, con assoluta sincerità, senza mezzi termini né scrupoli”. Come si vede, i due modi di dire non sono del tutto equivalenti e,
se ho capito, mentre l’espressione tedesca ha una valenza negativa, quella italiana suona come una lode, o comunque un pregio. Così almeno è intesa dagli scrittori moderni e contemporanei (da De Roberto nei “Vicerè” a Bacchelli nel “Diavolo al Pontelungo” a Corrado Alvaro in “Tutto è accaduto”) che l’hanno adoperata, e così è nel parlar
comune, che si serve di questo modo di dire, in genere, per lodare la sincerità di una
persona, o il proprio modo di riferire un fatto o una circostanza proprio come sono avvenuti.
(il Cruscante)
▲
segue a pag. 12
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dai lettori 10-13
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AFFARI SOCIALI
DAI LETTORI
▼ BOT AI MINIMI,
MAI SOTTOZERO
Non riesco a capire come
la gente, malgrado la crisi
ancora in atto, possa investire i propri “magri” risparmi nei Bot che, a
quanto risulta dai giornali,
all’ultima asta non davano
alcun interesse, anzi si sono presentati in negativo.
Sarebbe meglio, volendo
investire i propri soldi solo
per poco tempo, come peraltro permettono i Bot,
che possono essere di durata inferiore ad un anno,
preferire i buoni postali.
Antonella Guirrieri
Roma
I BoT vengono emessi dallo Stato con scadenza a 3,
6 e 12 mesi; al momento
dell’acquisto da parte del
risparmiatore accreditano
gli interessi al tasso previsto nell’emissione e poi,
alla scadenza, restituiscono l’intero capitale sottoscritto. La convenienza
per il risparmiatore, ed
ancor più per gli investitori (nazionali ed esteri), è
che gli interessi si prendono subito e rappresentano
una garanzia di riavere il
capitale senza alcun rischio. Sono questi i motivi
principali della preferenza
da sempre accordata dalle
famiglie italiane a questo
tipo di investimento, a prescindere dal rendimento.
E’ come dire meglio poco
che rischiare, come nel recente passato, investimenti
che promettono alti interessi e poi si concludono
in perdita; è preferibile il
BoT che il denaro sotto il
mattone, se non altro gli
IL FATTO
NEW YORK IMPAZZISCE PER LA VACCINARA
New York innamorata della vaccinara. Se ne è accorto il “New York
Times” che dedica alla crescita esponenziale di ristoranti dedicati alla
tradizione della cucina romana un lungo articolo, titolo: “In New York
Restaurants, the Rise of Rome”. Dimenticate le classiche proposte toscane, Manhattan è tutta un fiorire di ricette a base di carciofi, porchetta e amatriciane.
Anche uno dei re Mida della ristorazione newyorkese, Danny Meyer, cavalca l’onda
aprendo
un’Hostaria
trasteverina,
“Maialino”, all’interno di uno degli hotel più
noti di New York, il prestigioso Gramercy
Park Hotel. Nazzareno Sacchi, presidente di
Fipe-Confcommercio Roma, non nasconde
la sua soddisfazione: «Ci fa molto piacere
che gli organi di stampa internazionali come
il “New York Times” riconoscano alla nostra
cucina caratteristiche e valori da sempre
amati in tutto il mondo».
E.G.
interessi di questi titoli seguono l’andamento dell’inflazione.
Tuttavia non è mai possibile che i rendimenti dei
BoT siano nulli, cioè che
questi titoli siano emessi
in perdita, come alcuni
giornali erroneamente
hanno informato dichiarando che i BoT erano finiti “sotto zero”. Infatti,
come risultato nell’asta di
febbraio, il BoT con scadenza a tre mesi ha presentato un rendimento lordo dello 0,67 per cento,
che al netto delle ritenute e
commissioni bancarie ha
portato il tasso netto a meno 0,18 per cento. Ma per
evitare questa discesa sotto zero è scattata la misura di salvaguardia predisposta dal Tesoro, che prevede la riduzione delle ritenute per ottenere un rendimento netto dei titoli almeno alla pari. Se si considera che il BoT a tre mesi è appannaggio solo degli investitori istituzionali
e delle banche, che per la
crisi del credito hanno bi-
sogno di collocare la liquidità in eccesso in strumenti sicuri e a breve termine,
c’è da attenderci che i rendimenti dei BoT a un anno,
quelli preferiti dalle famiglie italiane, saliranno
nelle prossime emissioni.
Per quanto riguarda i
buoni postali, la diversità
consiste nella corresponsione degli interessi, peraltro anche qui appena al
di sopra del tasso di inflazione, che non può avvenire prima di un anno e mezzo dall’acquisto.
▼ MEMORIE DELLA LIRA/EURO
Questa volta, prima che
qualche lettore (sicuramente) ce lo chieda, trascriviamo i coefficienti dal 1971
al 2008 (il 2009 è 1.000),
così come li ha pubblicati
l’Istat lo scorso gennaio,
anche se raggruppati per
nostre esigenze di spazio.
Ricordiamo soltanto che,
qualora l’importo di partenza sia espresso in lire, è
12
necessario fare due operazioni: moltiplicarlo per il
coefficiente di rivalutazione e poi dividerlo per
1.936,27, cioè convertirlo
in euro; se invece è espresso in euro, moltiplicarlo per
il coefficiente e, per tornare
alla lira, moltiplicare il risultato per 1.936,27.
Chi volesse disporre dei
coefficienti Istat al completo e addirittura a far
tempo dal 1861, può consultare il sito www.istat.it.
1971-1980
15,4590 – 14,6366 –
13,2614 – 11,1026 – 9,4757
– 8,1322 – 6,8859 – 6,1237
– 5,2910 – 4,3675
1981 – 1990
3,6794 – 3,1625 – 2,7503 –
2,4872 – 2,2902 – 2,1586 –
2,0633 – 1,9659 – 1,8440 –
1,7380
1991 –2000
1,6333 – 1,5495 – 1,4870 –
1,4307 – 1,3580 – 1,3070 –
1,2848 – 1,2621 – 1,2425 –
1,2114
2001 – 2008
1,1798 – 1,1518 – 1,1242 –
1,1023 – 1,0838 – 1,0626 –
■
1,0446 – 1,0119
alberghi 4-13-19
23-02-2010
14:20
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Hotel
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affari sociali 14-18
23-02-2010
14:24
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AFFARI SOCIALI
Gli importi massimi
per il 2010
PREVIDENZA
di Franco Panzolini
Trattamenti di Cassa integrazione
salariale
Nei casi di intervento straordinario
della Cig è corrisposta una integrazione salariale pari all’80 per cento
della retribuzione che sarebbe spettata per le ore di lavoro non prestate
(legge 13 agosto, n. 427 e successive
modifiche), al netto della riduzione
di cui all’art. 26, legge n. 41/86.
Per retribuzioni inferiori o uguali al
tetto di € 1.931,86, l’importo è di €
892,96 al lordo e di € 840,81 al netto; per retribuzioni superiori al tetto,
l’importo è di € 1.073,25 al lordo e
di € 1.010,57 al netto.
Detti importi massimi devono essere
incrementati nella misura del 20 per
cento per l’integrazione salariale
concessa in favore delle imprese del
settore edile e lapideo colpite da intemperie stagionali.
Indennità di mobilità
Gli importi massimi da applicare alla misura iniziale dell’indennità di
mobilità spettante per i primi 12 mesi, da liquidare in relazione ai licenziamenti successivi al 31 dicembre
2009, nonché la retribuzione mensile di riferimento, sono precisamente
INTEGRAZIONE SALARIALE,
MOBILITA’ E DISOCCUPAZIONE
C
on la circolare n. 18 del 5 febbraio 2010, l’Inps ha pubblicato
gli importi massimi mensili dei trattamenti di integrazione salariale, mobilità e disoccupazione, al lordo e al netto della riduzione prevista dall’art. 26 della legge 28-02-1986 n. 41 e distinti in base alla retribuzione soglia di riferimento. Detta legge (Finanziaria 1986) stabilisce che i trattamenti commisurati ad una percentuale della retribuzione inferiore all’80 per cento, sono ridotti in misura
pari all’importo derivante dall’applicazione delle aliquote contributive previste a carico degli apprendisti: la riduzione sulle integrazioni salariali e di
mobilità è attualmente pari al 5,84 per cento. L’Istituto rende nota anche la
misura dell’importo mensile dell’assegno per le attività socialmente utili.
L’aggiornamento deriva dalla variazione annuale dell’indice Istat, che per
l’anno 2009 è stato dello 0,7 per cento (utilizzato per il calcolo delle pensioni) e che per i suddetti trattamenti è utilizzato al 100 per cento.
gli stessi dei trattamenti di integrazione salariale.
Trattamenti speciali
di disoccupazione per l’edilizia
Per i lavoratori che hanno diritto al
trattamento speciale di disoccupazione per l’edilizia, con anzianità di
almeno 36 mesi di cui 24 di lavoro
CURE PALLIATIVE,
SANITA’
Una legge attesa da anni e finalmente approvata da Camera e Senato alla unanimità. Un testo di iniziativa parlamentare che, come ha sottolineato il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, colma un vuoto legislativo e ha lo scopo di rendere le
cure palliative un diritto per tutti, di cui ci si può servire in maniera omogenea in
tutto il territorio nazionale. Gli aspetti qualificanti del nuovo provvedimento sono:
la distinzione netta delle due reti di cure palliative e di terapie del dolore, ma che
avranno tra loro un coordinamento; la distinzione tra hospice, day hospice e l’assistenza domiciliare; i centri specialistici anti dolore e, infine, la semplificazione
per l’accesso ai farmaci antidolore. Di seguito una sintesi della nuova legge:
• si definiscono “cure palliative”
l’insieme degli interventi finalizzati al benessere dei malati terminali,
per i quali le cure non servono più
ai fini della guarigione; la “terapia
del dolore” è invece quella applicata alle forme morbose croniche e
serve al controllo del dolore;
effettivamente prestato (legge n.
451/1994), valgono gli stessi importi indicati per l’integrazione salariale.
Invece per i lavoratori aventi diritto
alla disoccupazione nell’edilizia, che
possono fruire della legge 6 agosto
1975 n. 427, l’importo da corrispon-
• per assicurare le cure palliative e
le terapie del dolore, inserite nel
Piano sanitario nazionale come
obiettivo prioritario, viene istituita
su base regionale un’apposita “rete
territoriale”, costituita dal complesso delle strutture sanitarie (ospedaliere e locali) e assistenziali, non14
ché delle figure professionali, che
provvedono alla somministrazione
delle cure. La “rete” deve essere
omogenea a livello nazionale;
• viene semplificata la prescrizione
dei medicinali per il trattamento dei
pazienti affetti da dolore severo.
Non sarà più necessario da parte
del medico utilizzare un ricettario
speciale, ma il farmacista conserverà copia o fotocopia della ricetta;
• entra in vigore la disciplina per la
formazione e l’aggiornamento del
personale sanitario specializzato,
con previsione di appositi percorsi
universitari e l’istituzione di master
professionalizzanti;
• la legge istituisce uno specifico
affari sociali 14-18
23-02-2010
14:25
dere per l’anno 2010 è di € 583,84 al
lordo e di € 549,74 al netto, fino ad
un periodo massimo di tre mesi continuativi, prorogabili nei soli casi di
riduzione dell’orario di lavoro fino
ad massimo di dodici mesi.
Indennità ordinaria
di disoccupazione non agricola
Gli importi mensili per la disoccupazione non agricola con requisiti normali, per la quale non opera la riduzione ex art. 26 della legge n. 41/86,
dal 1° gennaio 2010 sono pari ad €
892,96 ed € 1.073,25.
Per la disoccupazione non agricola
con requisiti ridotti e per quella agricola, da liquidare con riferimento all’attività svolta nel corso dell’anno
2009, trovano invece applicazione
gli importi stabiliti per lo stesso anno
2009, cioè € 886,31 ed € 1.065,26.
Assegno per attività socialmente
utili
L’importo mensile dell’assegno
spettante ai lavoratori che svolgono
attività socialmente utili per il 2010 è
di € 533,12.
Per quanto riguarda i lavori di pubblica utilità, l’assegno resta fissato in
■
€ 413,16 mensili.
ORA E’ LEGGE
Osservatorio nazionale permanente, incaricato tra l’altro di redigere
un rapporto annuale sull’andamento delle prescrizioni;
• è stanziata una quota fissa di 50
milioni di euro, più 100 milioni di
euro del Fondo sanitario nazionale,
inseriti annualmente tra gli obiettivi di piano affinché vengano effettivamente destinati alla cura del dolore;
• qualora una Regione ritardi oppure ometta di adempiere a quanto
previsto dalla legge, il ministro della Salute fissa un termine ultimo,
scaduto il quale nominerà un commissario “ad acta”.
F.P.
Pagina 15
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Novità sulle condizioni riservate ai soci
15
affari sociali 14-18
23-02-2010
15:43
Pagina 16
AFFARI SOCIALI
di Marco Curri
FISCO
DICHIARAZIONI FISCALI AL VIA
L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato a fine gennaio sul proprio sito
Internet le versioni definitive dei modelli Cud e 730, nonché la bozza del
modello Unico. Per non ripetere quanto ormai ben noto ai contribuenti,
riportiamo solo le modifiche rispetto all’edizione precedente e le novità
per la compilazione. Nella tabella è inoltre trascritto lo scadenzario
delle dichiarazioni stesse.
CUD 2010
Al punto 22 (secondo o unico acconto Irpef effettivamente trattenuto) si tiene conto del differimento
del 20 per cento dell’acconto dovuto per il 2009, disposto dal decretolegge n. 168/2009; per indicare che
il sostituto ha trattenuto l’acconto
in misura ridotta è stata prevista
l’annotazione cod. BQ.
Nel punto 34 vengono riportate le
detrazioni per familiari a carico,
escluse quelle per famiglie numerose che sono indicate a parte nel
punto 35.
730/2010 e UNICO 2010
Nessuna particolarità per la struttura dei modelli, quasi del tutto simile a quella dell’anno scorso.
Le novità della dichiarazione, comuni ad entrambe, sono:
- la possibilità di fruire della detrazione del 20 per cento per l’acquisto di mobili, apparecchi televisivi
e computer finalizzati all’arredo di
immobili ristrutturati;
- è riconosciuta una detrazione di
imposta per il personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso;
- per i soggetti colpiti dal sisma del
6 aprile 2009 in Abruzzo, è riconosciuta la facoltà di fruire di un credito di imposta per la riparazione,
la ricostruzione o l’acquisto degli
immobili danneggiati o distrutti,
nonché una riduzione del 30 per
cento del reddito derivante dalla locazione o comodato di detti immobili;
- è prevista, per i dipendenti del settore privato che hanno percepito
LO
SCADENZARIO FISCALE
1 marzo
30 aprile
– Consegna del mod. Cud 2010 (redditi 2009) da parte dei
sostituti di imposta.
31 maggio
– Presentazione del 730 e 730/1 per i contribuenti che si rivolgono ad un Caf o ad un professionista abilitato.
15 giugno
– Il Caf o il professionista consegna al contribuente copia
del Mod. 730 e del Mod. 730-3.
(il 28 febbraio è domenica)
– Presentazione del 730 e della busta 730/1 per la scelta
dell’8 e del 5 per mille ai sostituti di imposta per i contribuenti che scelgono questa via.
dal 2 maggio
al 30 giugno– Presentazione di Unico 2010 in forma cartacea tramite un
ufficio postale: interessa solo i contribuenti impossibilitati
ad utilizzare il 730 perché privi di sostituto d’imposta, o
coloro che dichiarano i redditi di un soggetto deceduto.
16 giugno
– Versamento con mod. F24 di tutti i saldi risultanti a debito
dalla dichiarazione di Unico 2010, compresi quelli relativi al primo acconto. Con la maggiorazione dello 0,40%
si può versare entro il successivo 16 luglio.
25 giugno
1° luglio
– Il Caf o il professionista comunica al sostituto di imposta i
risultati finali della dichiarazione con il Mod. 730-4.
– Per i lavoratori in servizio, sugli emolumenti corrisposti il sostituto di imposta deve effettuare le trattenute dell’Irpef a debito
(saldo 2009) in unica soluzione o a rate (prima rata, se è stata richiesta la rateazione), delle addizionali regionale e comunale all’Irpef, ovvero rimborsare l’eventuale credito Irpef risultante dal 730; deve inoltre trattenere dalla retribuzione il primo acconto (se dovuto) sull’Irpef e sull’addizionale comunale.
Agosto
o settembre – Le suddette operazioni per i pensionati.
30 settembre – Presentazione di Unico 2010 in via telematica, obbligatoria per la generalità dei contribuenti.
30 novembre – Trattenuta (per il 730) o versamento F24 (per Unico) della
seconda rata o della rata unica di acconto Irpef 2010.
16
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23-02-2010
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Pagina 17
AFFARI SOCIALI
LEGALE
di Mauro Masini
NUOVE MISURE
CONTRO LA MAFIA
«Mafia, camorra e ‘ndrangheta sono una terribile patologia per il
Paese», ha detto il nostro premier in occasione del Consiglio dei
ministri tenutosi a Reggio Calabria per varare un nuovo pacchetto
antimafia, costituito da una serie di disegni di legge (eccetto il
primo, che entra subito in vigore) di iniziativa governativa
finalizzati ad intensificare la lotta alla criminalità organizzata.
Vediamo in sintesi di cosa si tratta, iniziando dai due
provvedimenti più significativi.
dal datore di lavoro compensi per
incremento della produttività, per
cui è prevista un’imposta sostitutiva dell’Irpef, di scegliere una differente modalità di tassazione degli
stessi.
Sono inoltre previste le seguenti
proroghe di agevolazioni:
- la detrazione di imposta del 19 per
cento per le spese di autoaggiornamento e formazione dei docenti;
- la detrazione di imposta del 19 per
cento per le spese di acquisto degli
abbonamenti ai servizi di trasporto
pubblico locale, regionale e interregionale;
- la possibilità di fruire della detrazione d’imposta del 19 per cento
per le spese sostenute dai genitori
per la frequenza di asili nido;
- la detrazione d’imposta del 20 per
cento per la sostituzione di frigoriferi e congelatori e per l’acquisto di
motori ad elevata efficienza e variatori di velocità;
- la detrazione del 36 per cento per
le spese degli interventi di recupero
del patrimonio edilizio;
- la detrazione d’imposta del 55 per
cento per le spese relative agli interventi finalizzati al risparmio
energetico degli edifici esistenti e,
in taluni casi, la possibilità per gli
eredi o gli acquirenti di questi immobili di ridimensionare il numero
■
delle rate residue.
Agenzia dei beni confiscati. E’ l’unico che nasce con decreto legge.
L’Italia presenterà in sede Ue il proprio progetto per ottenere
l’esecuzione dei sequestri dei beni in tutti i Paesi europei.
Testo unico delle leggi antimafia. Raccoglierà e razionalizzerà in un
solo codice tutti gli interventi legislativi emanati contro le mafie a
partire dal 1965 ad oggi.
Patrimoni mafiosi. Verrà esteso a tutto il territorio nazionale il
sistema dei desk (raccolta notizie) interforze provinciali per
integrare le informazioni e individuare i patrimoni da colpire. E’
questo uno dei compiti fondamentali della Dia-Direzione
investigativa antimafia.
Lotta alle ecomafie. I provvedimenti contro il traffico illecito di
rifiuti sono attribuiti alla competenza della Direzione distrettuale
antimafia. Vengono estese le operazioni sotto copertura delle forze
di polizia contro questo reato.
Sostegno alle vittime del racket e dell’usura. Si costituirà uno
“scudo di Stato” per tutelare e garantire coloro che hanno il coraggio
di denunciare gli estortori e gli strozzini. Le nuove misure saranno
gestite in modo omogeneo e coordinato su tutto il territorio
nazionale.
Contrasto a livello nazionale. Le operazioni sotto copertura delle
forze di polizia saranno estese anche ai reati di estorsione, di usura e
di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Vigilanza sugli appalti e il lavoro nero. Si estenderà a tutto il
territorio italiano la tracciabilità dei flussi finanziari degli appalti, già
prevista per la ricostruzione in Abruzzo e per l’Expo 2015 di
Milano; verrà promossa una stazione unica appaltante per assicurare
trasparenza, regolarità ed economicità nella gestione dei contratti di
opere pubbliche. Contro il lavoro nero, dopo i fatti di Rosarno, verrà
elaborato un piano straordinario, che prevede l’impiego di 550
ispettori per controllare 20.000 aziende in Campania, Puglia,
Calabria e Sicilia.
Nuovo sistema informatico. Sarà denominato Macro (mappa
criminalità organizzata) e servirà a raccogliere tutti i dati di
individuazione dei mafiosi e delle loro attività, recependo le
informazioni provenienti dai gruppi provinciali composti da
investigatori di polizia, carabinieri e finanza, nonché dai
■
responsabili delle carceri.
17
affari sociali 14-18
24-02-2010
14:45
Pagina 18
AFFARI SOCIALI
di Igor Uboldi
ECONOMIA
LE BANCHE ITALIANE SEMPRE PIU’ CARE
Questa l’amara sorpresa dei correntisti
R
endimenti dimezzati, aumento dei costi per
uno scoperto, commissioni sempre più care.
Come se non bastasse la recessione, i correntisti bancari hanno trovato una serie di
amare sorprese in questo inizio di anno nuovo. Facciamo un piccolo esempio: secondo un’indagine
recentemente condotta, riuscite a immaginare quanti soldi
bisogna tenere sul conto corrente per riuscire a guadagnare un euro a fine anno? Sedetevi. La risposta è: 611 mila
euro! Per spiegarci meglio, è la somma necessaria affinché
il rendimento dei risparmi in giacenza superi i costi bancari del conto medesimo, tasse comprese.
Sul fronte di tassi e costi, il 2010 si apre con svantaggio per
i risparmiatori. Negli ultimi quattro mesi infatti i tassi attivi dei conti per famiglie si sono dimezzati, mentre quelli
passivi hanno ripreso a correre. Salgono, nel contempo,
anche i costi, come il prelievo di contante allo sportello (fino a 3 euro nei conti ordinari), e il canone annuo dei conti a pacchetto, cioè di quei conti che prevedono una formula del “tutto compreso”.
Torniamo un attimo ai rendimenti dei depositi. Attualmente la media si attesta allo 0,035 per cento rispetto allo scarno – 0,070 per cento registrato a fine dello scorso mese di settembre. Gli interessi sui prestiti sono invece saliti
di quasi un punto, sempre secondo la media, attestandosi
al 13,35 per cento rispetto al 12,45 per cento, con picchi
addirittura del 21,50 per cento. E pensare che nel 2004 il
conto Bancoposta dava l’1,25 per cento sui depositi.
Il costo medio annuo di un conto per famiglie, tratto dall’indagine su 122 operazioni effettuate, è di 267 euro (una
media ricavata dallo studio di 8 istituti bancari). Ed è proprio su questa cifra, se proiettiamo un rendimento medio
dello 0,06 per cento, che si ricava la cifra dei 611 mila eu-
ro citati all’inizio. Il costo del deposito-tipo, infatti, è salito del 5 per cento rispetto al 2008, mentre le sole commissioni che scendono sono l’invio dell’estratto conto (da 71
a 41 centesimi) e delle informazioni di trasparenza bancaria (da 63 a 46 centesimi).
Insomma, le commissioni più onerose non calano, come
invece vorrebbe l’Antitrust. E’ infatti la stessa Authority a
lamentare come alcune commissioni sulla circolarità di
contante – vedi il prelievo o il bonifico – siano ancora troppo alte per un sistema veramente competitivo.
Una prova, se ancora servisse, di quanto ormai sia sconsigliabile tenere i soldi sui conti ordinari. In compenso però,
il forfait che si paga sui conti a pacchetto è tendenzialmente in aumento, anche se alcune banche, come pure Bancoposta, annunciano l’introduzione di nuovi pacchetti con
dei vantaggi aggiuntivi per la clientela, quale Bancoposta
Più, a canone regressivo.
La ragione di questa tendenza è molto semplice. I tassi attivi sui depositi sono ormai quasi a zero, e le banche non hanno più spazio di manovra per ulteriori riduzioni al fine di guadagnare di più. Diminuiscono anche, e questo è un effetto della crisi, i soldi che le banche raccolgono dai risparmiatori: una falla di 14 miliardi rispetto ai conti del 2008. Questa flessione (-93
per cento) non è stata compensata dall’aumento di redditività data da mutui e credito al consumo. Di conseguenza, gli istituti sono intervenuti aggiustando verso
l’alto le commissioni così come i tassi passivi. Attenzione, dunque, ad andare in rosso: costerà sempre di
■
più.
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23-02-2010
15:54
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gioielli.d'italia 20-21
23-02-2010
8:56
Pagina 20
VIAGGI
GIOIELLI D’ITALIA
U
n Museo-gioiello, e fra
i più importanti del
Belpaese, nato ad Imperia, una delle patrie
dell’olivo, grazie alla
passione di un imprenditore e collezionista, cioè Carlo Carli, e un grande amore per l’olivo. Per molti anni
Carlo Carli ha cercato oggetti legati
a questa pianta simbolo della civiltà
mediterranea: lumi, orci, utensili da
frantoio, vecchi di cinquant’anni o di
millenni, oggetti preziosi e talvolta
di valore inestimabile, comunque diventati rari col tempo. Da aggiungere che tutte le patrie dell’olivo, cioè
tutto quanto il bacino del Mediterraneo, sono state un campo di indagine
e di raccolta, con pezzi provenienti
dalla Grecia, dal Marocco, dalla
Spagna, dal Medio Oriente, ovviamente dalla Liguria e dal Meridione
italiano. In questo modo, oggetto per
oggetto, le collezioni sono cresciute
di importanza; e pertanto si è fatta
strada l’idea di esporre al pubblico
gli oggetti raccolti.
Dove? Ebbene, da alcuni anni era libera la palazzina Liberty che per un
certo tempo, prima della edificazio-
UN MUSEO PER L’OLIVO
• Nato ad Imperia per volontà di un imprenditore
e uomo di cultura
• Quale omaggio ad una pianta simbolo
della civiltà mediterranea
• Con reperti di inestimabile valore,
talvolta risalenti a migliaia d’anni fa
ne di un’altra sede, aveva ospitato gli
uffici della Fratelli Carli – la maggiore industria olearia in Liguria – e
indubbiamente era un luogo ideale.
20
La prima idea era di fare delle bacheche e di mettervi in bella vista gli oggetti nei locali sistemati alla meglio.
Ma la scelta non soddisfaceva un
gioielli.d'italia 20-21
24-02-2010
14:46
Pagina 21
A des., la sala n. 15: lavorazione,
conservazione, commercio; sotto la sala
n. 2: botanica e olivicoltura.
In apertura, il frantoio a trazione
e la sala n. 17: l’albero divino
Alcuni preziosi oggetti
esposti: in basso un
lume in argento che
poteva essere alimentato
solo da olio di oliva.
Nella pagina precedente, una lucerna
bilume del I secolo d.C. e un’oliera in
argento e barca del 1819
personaggio di fantasia come Carlo
Carli. Era, come dirà, «troppo banale». E ancora: «La collezione meritava un ordinamento più significativo». Per fare questo però «occorrevano competenze che noi non avevamo, aiuti sperimentati e capaci». Così per prima ci si rivolge a una giovane archeologa, Patrizia Garibaldi,
che «portò la sua professionalità e il
suo entusiasmo sull’argomento, incominciando con la schedatura dei
reperti», cosa che consentì di dare
organicità alle collezioni.
Inoltre di dividerle per argomenti così tracciando una prima bozza di ciò
che si voleva e si poteva dire. In questo modo maturò la prima idea di un
museo, e la constatazione che gli elementi per realizzarlo fuor da ogni
dubbio c’erano. E’ stata una impresa
complessa, per nulla facile da realizzare, che per prima cosa ha richiesto
l’ammodernamento degli spazi e la
loro ridistribuzione in funzione dei
criteri espositivi più aggiornati. Un
compito svolto dall’ingegner Grossi
Bianchi e dall’architetto Melai. Ma
per rendere meglio comunicabile al
pubblico il senso di questa raccolta
straordinaria bisognava anche lavo21
rare di fantasia, tessere un racconto
organico capace di collegare un oggetto all’altro in maniera organica e
piacevole per i visitatori. Insomma,
bisognava affidarsi a un regista, che
viene trovato nello studio zurighese
di Hans Woodtli, che vanta una lunga esperienza in questo settore.
Non è stata una impresa semplice,
tanto è vero che dall’inizio dei lavori
fino all’8 maggio 1992 – data dell’inaugurazione del Museo dell’Olivo
– sono trascorsi ben cinque anni di
progetti, di prove, di discussioni, di rifacimenti. Ma come può dire oggi
Carlo Carli: «E’ stato un lavoro premiato dalla soddisfazione di migliaia
di visitatori che da subito hanno animato le sale del Museo, e dal riconoscimento tributato da Emya, il Comitato del Premio Museo dell’Anno,
concesso ogni anno dal Consiglio
d’Europa al museo che si è distinto
per originalità, soluzioni espositive, e
contributo alla valorizzazione del patrimonio culturale europeo». Un Museo per documentare due mondi,
quello che in tutta la storia occidentale ha visto la presenza costante dell’olivo nelle opere di scrittori e poeti,
nei rituali di consacrazione di re e sacerdoti, in ogni occasione celebrativa
della gloria e della pace.
E il mondo del lavoro, della coltivazione, del commercio. Questa pianta
sacra che è l’olivo in assoluto un museo lo meritava.
(Raffaello Uboldi)
I Grandi Fiumi 22-23
24-02-2010
15:45
di Alberto U. Rogi
P
ur non essendo il maggiore dei fiumi della
Russia intera – che ne
conta a centinaia, citeremo soltanto l’Ob, lo Jenissei e la Lena – è il maggiore dei
fiumi europei. Nessun altro fiume
quanto il Volga sa scatenare emozioni. Per un russo è la mat Volga, la
madre Volga – tenendo anche presente che in lingua russa i fiumi si
declinano al femminile – e non un
fiume fra i tanti. S’impara già nelle
classi elementari che la Russia fu finalmente unita quando Ivan il Terribile conquistò le città tartare di Kazan e Astrakan e l’intero corso del
Volga appartenne al principato di
Moscovia. Le due grandi rivoluzioni
contadine, quella di Stenka Razin nel
‘600 e di Pugacev nel ‘700 ebbero
origine sul Volga. Razin voleva soltanto uno zar più “buono”, e fu
squartato vivo. Un secolo dopo la
Grande Caterina, colta ed evoluta
perché aveva letto Voltaire, si limitò
a far decapitare Pugaciev.
Lungo il Volga attraverso il Mar Caspio giungevano nel Medio Evo a
Niznij Novgorod e a Mosca le merci
della Cina e dell’India. Sono patrimonio del Volga il caviale beluga, il migliore del mondo, e le grandi centrali
idroelettriche che alimentano l’industria pesante. Sul Volga sono nati Nekrasov, il teorico dell’anarchia militante, un cantante di grido quale Sceliapin, Massimo Gorkij, e Lenin. Per
lunghi anni è stato considerato il confine naturale fra l’Asia e l’Europa,
prima di spostare questa linea di demarcazione più ad est. La guerra civile fra “rossi” e “bianchi” venne decisa sul Volga, attorno ad una città che
a quel tempo si chiamava Tsaritsyn –
poi Stalingrado e oggi Volgogrado. I
tedeschi superarono il Don nel 1942,
ma non il Volga e persero l’anno seguente la loro guerra in Russia. Ce n’è
abbastanza per capire quanto un tale
fiume conti nell’animo dei russi.
Nasce a nord sulle colline del Valdaj
e finisce nel Caspio dopo un viaggio
Pagina 22
VIAGGI
I GRANDI FIUMI
IL VOLGA
• E’ il maggiore dei fiumi europei,
e per i russi una grande “madre”
• Dove tutto si è svolto, dai tartari a Ivan il Terribile
di 3.688 chilometri, cosa che ne fa il
massimo fiume europeo. Volendo ci
si può arrivare da Mosca lungo un
canale di 128 chilometri e 11 chiuse,
realizzato in epoca sovietica. E da
qui percorrere il grande fiume fino
22
ad Astrakan e al Caspio, via via incontrando alcune delle grandi città
storiche della Russia. La prima sosta
è a Uglic, una delle città più antiche,
che prende il proprio nome, che significa “angolo”, dall’ansa del fiu-
I Grandi Fiumi 22-23
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9:12
Pagina 23
In questa pagina l’enorme statua della
Vittoria a Volgograd; accanto, una moschea
a Kazan; sotto, la chiesa “Dmitrij nel
sangue” a Uglic. In apertura, una bella
immagine del fiume a Novgorod e, in
basso, la confluenza dell’Oka nel Volga
me in cui si trova.
Fu qui che lo zar
Dmitrij, figlio di
Ivan, venne assassinato; e questo spiega perché la sua
chiesa principale,
dalle azzurre cupole
a bulbo, sia intitolata a “Dmitrij nel
sangue”. Fu ad
Uglic che Puskin
dapprima e poi Musorgskij vennero
ad attingervi suggestioni per dar vita alla tragedia di Boris Godunov.
Per Pasternak la città era sinonimo
di sortilegio.
Come scrisse: “… la primavera è fiabesca come a Uglic”. Oggi è un piccolo borgo abbandonato se non fosse
per le storie che racconta. Segue Rybinsk col suo bacino artificiale di
4.600 chilometri quadrati, il secondo
d’Europa (il primo è quello di Kuibysev). Le dighe che bloccano questo bacino hanno decimato gli storio-
ni del Volga e si capisce il prezzo del
caviale sul mercato. Ed è stato quasi
come una sorta di ricompensa che
proprio a Rybinsk, al centro del fiume, è stato eretto un monumento alto dieci metri dedicato alla madre
Volga. I villaggi attorno, in passato
covi di pirati e di mercanti ribelli, sono stati cancellati con gli anni (sopravvivono tuttavia i pescatori di
frodo che uccidono gli storioni con
la dinamite). Così come sono scomparsi i cosiddetti “buriaki”, quei contadini poveri che tiravano i cavi lun23
go la riva per consentire ai battelli di
procedere controcorrente.
E dei quali rimane soltanto una canzone (“Volga, Volga”) che intonavano per dare ritmo alla loro fatica.
Niznj Novgorod – chiamata Gorkij
in epoca sovietica - con le sue chiese
ammirevolmente decorate da Rublov è per i russi quello che Firenze
è per un italiano. Ci vivono tra l’altro, a quanto si afferma, le più belle
donne di tutta la Russia, ed un gran
dire per un Paese che non difetta in
questo campo. E’ inoltre nota per le
fabbriche d’automobile, una costruita dalla Fiat. Con Kazan si entra in
terra tartara, rammentando che questa città fu la capitale dell’Orda
d’Oro. Vi si fabbricano oggigiorno i
reattori Tupolev, un orologio da polso ogni due secondi, ci passa l’oleodotto che dall’Asia centrale porta il
petrolio fino a Berlino. Lenin, nato a
Simbirsk, alla confluenza tra il Kama e il Volga studiò all’Università di
Kazan, lo ricorda una statua che
emerge dalla corrente.
Saratov è una grande città industriale,
quasi una propaggine di Volgogrado,
a suo tempo chiamata Stalingrado
prima della destalinizzazione krusceviana. E’ qui che il Volga prende da
una riva all’altra le dimensioni di un
braccio di mare. Con la famosa battaglia della seconda guerra mondiale
Volgogrado venne praticamente rasa
al suolo. Ricostruita ex novo fa un
po’Mosca, un po’Kiev, un po’Minsk
in periferia. Interessante il museo che
rammenta il conflitto, e la fine ingloriosa della 6a armata di von Paulus.
Più avanti il Volga procede in terra
cosacca, per dire quegli intrepidi soldati dello zar messi di sentinella nei
loro speciali accampamenti alle frontiere dell’impero. Infine, ecco Astrakan e il Caspio dove il Volga conclude il suo tragitto, non senza averci
narrato, una città dopo l’altra, una distesa di terra che si collega all’altra,
un po’ tutta la storia di un grande
■
Paese.
uomini e aziende 24-26
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L’ITALIA CHE LAVORA
di Raffaello Uboldi
Le origini di questa banca, e cos’è oggi?
Le origini risalgono alla Cassa Rurale di Castignano e Rotella, sorta
nel 1898, che nel 1995 si è fusa con
l’altrettanto centenaria banca di
Montalto delle Marche e della Valle dell’Aso (1901), dando così vita
alla attuale BCC-Picena.
Nel 2006 è stato acquisito lo sportello dell’ex Banca di Ascoli e nel
2009 quello dell’ex BIESSE Banca
Sambenedettese. Così che oggi la
rete commerciale è composta di diciannove filiali, e l’organico conta,
totalmente, 122 dipendenti.
Siamo presenti sul territorio delle
province di Ascoli Piceno e Fermo,
ma operiamo anche sul teramano e
sul maceratese.
Cerchiamo di qualificare lo spiri-
UOMINI E AZIENDE
BccPICENA
• Una banca che ascolta, fatta di uomini, al servizio delle
piccole-medie imprese, degli artigiani, delle famiglie
• Parte determinante dello sviluppo del territorio
• Ne parla il direttore di filiale, Alberto Amici
to di questa banca, la sua funzione primaria…
Una banca che ascolta, che cresce
col crescere delle famiglie, degli
artigiani, delle piccole e medie imprese, che segue e s’integra nel tessuto economico locale, se vogliamo
una“banca differente”. La banca
fatta di uomini per gli uomini. La
nostra forza sta nel saper ascoltare
24
la gente, percepirne e soddisfarne i
bisogni, siamo una banca che favorisce la relazione tra il proprio personale e la clientela, tant’è che chi
ci lavora è al suo posto da una vita
– io sono diciannove anni che sono
qui –laddove in tante altre banche
nostre concorrenti un direttore ci
resta due o tre anni, vende ai clienti non si sa bene cosa, dopodiché se
uomini e aziende 24-26
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Pagina 25
La sede della Direzione Generale
di Castignano e, in basso, il direttore
Alberto Amici
U
na piccola, e grande Banca, con 19 sportelli sul territorio (la filiale principale è quella
di Ascoli Piceno, via Monticelli, di cui è direttore Alberto Amici che qui intervistiamo),
122 dipendenti, e il sostegno, la fiducia, di
ben 2.700 soci. Per dire la BccPicena, aderente alla Federazione Marchigiana delle BCC con partecipazione al
capitale di ICCREA Holding SpA, cosa che consente alle
BCC, piccole realtà bancarie, di offrire una completa
gamma di soluzioni creditizie e finanziarie. La diffusione
della cultura e dell’immagine cooperativa è inoltre assicurata dalla Federazione Nazionale delle BCC alla quale la BccPicena partecipa indirettamente per il tramite
della Federazione Marchigiana. Il sistema del Credito
Cooperativo Italiano è infine completato dalle società
operanti nel campo della formazione, della editoria, della elaborazione dei dati e dello sviluppo informatico.
L’unione della forza derivante dalla capacità produttiva
delle società partecipate da ICCREA Holding SpA, della
efficacia dell’azione divulgativa e promozionale della
Federazione Nazionale delle BCC e della efficienza e
facendo il commercialista,con particolare interesse ai problemi del
lavoro, in seguito sono stato per
parecchi anni in aziende private,
finché nel 1991 la BccPicena mi
ha offerto l’opportunità di entrarci
come direttore di filiale, sono
maestro del Lavoro, presidente di
un Lions Club di Ascoli Piceno ed
anche in questa veste organizzo
conferenze e convegni di interesse
sociale, uno, per fare un esempio,
sulle paralisi cerebrali infantili, un
altro in prospettiva sul lavoro minorile, e altri ancora con lo scopo
di far ripartire il territorio in questo o quel settore ove sia deficitario.
E come banca?
Noi facciamo riferimento alla Federazione marchigiana delle BCC,
inoltre partecipiamo al capitale di
Iccrea Holding SpA; siamo insomma parte attiva del sistema del Credito Cooperativo Italiano, che conta nell’insieme una rete di ben
3.500 sportelli, cosa che consente
alle BCC, generalmente realtà bancarie di modeste dimensioni, di of-
▲
ne va abbandonando persino il territorio.
I vostri utili?
Vengono patrimonializzati nell’azienda e conseguentemente messi a disposizione e reinvestiti sul
nostro territorio di competenza creando così un circolo virtuoso che
favorisce la crescita reciproca.
Questi insomma i vostri obblighi
statutari…
Esatto, per noi è la centralità della
persona che conta, i valori della società che ci
circonda in
noi sono impliciti, anche
a motivo delle ragioni per
cui in passato nascevano
le Casse Rurali, cioè per
combattere
l’usura nelle
campagne.
Lei da quale
esperienza
proviene?
Sono partito
segue a pag. 26
versatilità operativa delle BCC, fanno del Credito Cooperativo un sistema che meritevolmente si colloca ai vertici del mondo bancario italiano.
I compiti? In rapida sintesi, essere una banca di riferimento per le piccole e medie imprese, per gli artigiani,
per gli agricoltori, per i professionisti, per le famiglie. Ricercare, e mettere a disposizione del territorio ogni prodotto e servizio bancario, parabancario e finanziario utile o atto a soddisfare i bisogni, anche futuri, della collettività. Svolgere un ruolo attivo nello sviluppo sociale e
culturale.
L’essere quotidiano partecipe della vita del territorio, ha
consentito alla BccPicena di conoscerne a fondo i bisogni e quindi di ricercare e proporre le giuste soluzioni in
termini di prodotti e servizi. Attraverso la sua vasta gamma di prodotti e servizi la BccPicena è in grado di fornire soluzioni alle istanze di credito delle famiglie e delle
più varie attività economiche: artigianato, agricoltura,
commercio, libero professionali, piccole e medie industrie.
▲
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25
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L’ITALIA CHE LAVORA
UOMINI E AZIENDE
▲
frire una gamma completa di soluzioni creditizie e finanziarie, di
consigliare al meglio chi si rivolge
a noi, offrendo i prodotti che meglio soddisfano le esigenze della
clientela.
Meglio delle grandi banche?
Rispondo di sì in assoluto, noi siamo in grado di offrire gli stessi servizi dei più importanti competitors
bancari, assicurativi e finanziari.
Col vantaggio inoltre di conoscere
a fondo, e molto bene, il territorio
dove operiamo e così, spesso, la
nostra azione risulta maggiormente
efficace.
Nell’investimento quali garanzie
chiedete?
Reinvestiamo i risparmi del territo-
rio nel territorio ed è quindi logico
che ce ne dobbiamo prendere cura
con grande attenzione. Questo
comporta che nelle operazioni di
prestito siamo soliti richiedere garanzie che, secondo le caratteristiche del finanziamento, vanno da
quelle personali a quelle ipotecarie.
Finanziamo sia persone fisiche che
imprese e per queste ultime teniamo anche conto delle prospettive di
sviluppo che nel futuro possono
provenire dai progetti di investimento.
La gente vi conosce, sa cosa fate,
vi segue?
Rispondo che abbiamo un grosso
impatto sulla clientela, e soprattutto che la nostra carta vincente sta
▲
Le numerose configurazioni di prodotti a pacchetto rappresentano ancora soluzioni ideali ai bisogni: dei
giovani (siano essi studenti o in cerca
di occupazione), dei lavoratori dipendenti, di chiunque eserciti una libera professione o attività imprenditoriale, delle casalinghe, e delle famiglie in genere.
I rapporti di collaborazione con le
società del sistema del Credito Cooperativo italiano, e le relazioni di
partnership con società leader, consentono poi alla BccPicena di offrire
vantaggiose soluzioni in materia di
gestione del risparmio; leasing immobiliare, auto, strumentale e nautico; assicurazioni ramo danni e ramo vita; factoring; private equità, piani pensionistici.
Particolarmente interessante è anche l’attenzione con la
quale la BccPicena sta sviluppando l’attività nei servizi
del commercio internazionale, come della Banca elettronica.
Si può aggiungere che la BccPicena attribuisce grande
importanza alla efficacia di un costruttivo rapporto dialettico tra Banca e Impresa; e tutto questo è rintracciabile nell’impegno col quale, ormai da alcuni anni, si fa
parte attiva per diffondere ed elevare la cultura dei piccoli imprenditori in materia di “gestione e programmazione economico-finanziaria dell’impresa”.
A tale attività si affianca un attivo servizio di qualificata
consulenza in materia di gestione economico-finanziaria
dell’impresa, organizzato allo scopo di offrire ai clienti
uno strumento operativo che consenta loro di rimuovere
l’ormai anacronistica ritrosia delle imprese a fornire dati
alle banche e la sfiducia della banca verso i dati forniti
dalle imprese.
Il sistema del Credito Cooperativo è un sistema basato
sulla cooperazione e sulla mutualità, al servizio dei soci
e del territorio. Un sistema formato da centinaia di banche locali, con 3.499 sportelli distribuiti in tutta Italia.
Ogni banca quindi conosce da vicino la realtà del territorio ma possiede anche la forza dell’appartenenza ad
un Sistema.
R.U.
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A des., un interno della banca
e sotto, un’immagine della sede
ancora in costruzione
nel fatto di operare da tantissimo
tempo sul territorio, sì da essere diventati dei punti di riferimento fondamentali, grazie fra l’altro, alla
nostra onestà mentale, al modo serio e professionale di lavorare e soprattutto al fatto di aver creato fiducia nei nostri clienti.
Insomma… niente bond argentini.
Mai e poi mai, e neppure, Parmalat,
Cirio o altri simili investimenti.
Come dicevo prima sentiamo su di
noi la responsabilità di salvaguardare i risparmi del territorio e quindi ai nostri clienti consigliamo sempre e soltanto investimenti sicuri e
tranquilli.
I giovani?
E’ un segmento che curiamo con
speciale attenzione, abbiamo in catalogo prodotti pensati per gli studenti e per i giovani in cerca di occupazione o al primo impiego; li
assistiamo nella loro carriera scolastica con finanziamenti agevolati e
premiamo con borse di studio tutti i
soci o i loro figli che conseguono
un diploma o una laurea, che vuol
essere anche un modo per fidelizzarli a questa nostra banca. Nelle
scelte postuniversitarie finanziamo
il loro autonomo inserimento nel
mondo del lavoro, sosteniamo attraverso varie sponsorizzazioni le
loro attività culturali, sportive o ludiche, purché sia possibile ravvisarne il rispetto dei principi etici
che sono alla base della nostra cultura.
La grande impresa?
Abbiamo consapevolezza dei nostri limiti e sappiamo di non essere
in grado, da soli, di soddisfare le
esigenze di grandi Gruppi industriali ai quali proponiamo i prodotti delle società del Gruppo bancario Iccrea. Un Gruppo composto
da tutte le oltre 400 BCC italiane,
che ha costituito varie società specializzate nell’offerta di specifici
prodotti bancari consentendoci di
intervenire anche in questo settore.
Abbiamo la possibilità di offrire
leasing, factoring, assicurazioni,
private equity, gestioni del risparmio. Insomma possiamo seguire
anche la grande azienda pur non
essendo questa la nostra missione
fondamentale.
E ancora?
Per esempio puntiamo molto sulla
banca elettronica, cosa che consente alla clientela di usufruire dei ser27
vizi bancari anche in ogni momento della giornata e senza doversi recare fisicamente in banca. Poi sosteniamo le imprese nelle relazioni
commerciali con l’estero, un settore che seguiamo con particolare attenzione ritenendolo strategico per
il recupero economico del nostro
territorio. E ancora le attività di
consulenza alle imprese in materia
economico finanziaria, un’attività
forse poco percepita perché inserita nel contesto delle procedure di
analisi finalizzate alla concessione
dei prestiti, ma che spesso sono risultate particolarmente utili per rivedere i progetti da parte dei clienti.
Lei come giudica il sistema bancario italiano?
Direi che è solido, lo si è visto nel
corso della crisi ed i nostri istituti,
soprattutto quelli del Credito Cooperativo in generale, hanno retto
meglio che in altri Paesi, a dimostrazione del fatto che forse nel
“piccolo” c’è una grande forza e
una buona solidità.
Giulio Tremonti dice che non
sempre le banche fanno il loro
mestiere.
■
Noi lo facciamo.
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ANLA NOTIZIE
1
MICHELIN
ITALIANA
• Presso il Centro Congressi
dell’Unione Industriale di Torino l’annuale appuntamento
per la premiazione dei dipendenti anziani Michelin. Alla
cerimonia hanno presenziato
il dr. Gianfranco Carbonato e
il dr. Giuseppe Gherzi, rispettivamente presidente e direttore dell’Unione Industriale, M.
sia, Giuseppe Cipriani, Franco Augusto Ferrarese, Giorgio Gilardi, Giampiero Gottardi, Nicandro Marandola,
Pietro Lino Mazzarello, Franco Piccolini, Efisio Porru, Flavio Postal, Giampaolo Giuseppe Re, Per Luigi Scaramel,
Marcello Vacchieri.
Cuneo – Francesco Asplanato, Giorgio Bodrone, Valerio
Bono, Celestino Campana,
Claudio Chino, Giovanni Dutto, Gualberto Galaverna, Silvana Garro, Valter Giordano,
Gianmario Giraudo, Ugo Ler-
2
Caylar, presidente e amministratore delegato della Michelin Italiana, e l’ing. Paolo Eula, del Consiglio di amministrazione SAMI. M. Philippe
Verneuil, direttore della zona
Geografica Europa, è stato
impossibilitato a presenziare
alla cerimonia. Il suo saluto è
stato portato dal dr. Marco
Do, direttore della Comunicazione Michelin.
Sono intervenuti per porgere
il saluto di benvenuto ai presenti e ai premiati, Bruno Pantosti Bruni, presidente del Gami, e Lorenzo Cafferati, vicepresidente nazionale Anla,
ed in rappresentanza della
Regione Piemonte il dr. Sergio
Deorsola, assessore agli Enti
Locali Federalismo Legale.
Il presidente, M. Caylar, ha
fatto il punto sulla situazione
aziendale, rivolgendo il proprio personale ringraziamento
ai premiati per la loro professionalità e partecipazione allo
sviluppo della Società, operando a tutti livelli, in tutti i siti
3
della Michelin Italiana: Alessandria, Cuneo, Fossano, Direzione Commerciale di Milano, Torino Sede e TorinoStura.
Questi i premiati:
40 anni
Cuneo – Bartolomeo Arduino,
Lodovico Armando, Antonio
Bergese, Michele Bonetto, Domenico Brondino, Michelangelo Cravero, Elio Ferro, Valter Giraudo, Celestino Guizzo, Giampiero Lovera, Giam-
piero Marino, Giancarlo Olivero, Stefano Panero, Gianfranco Romano, Giovanni
Viale, Antonino Villano.
Fossano – Giovanni Racca.
Dir. Comm. Milano – Albino
Petris.
Torino Stura – Raimondo Michele Cesiano, Antonio Latte.
35 anni
Alessandria – Bruno Alessio,
Tiziano Arbora, Delfino Giuseppe Bertonasco, Emma Bo28
da, Giancarlo Pellegrino, Marinella Perano, Agnese Tallone, Maria Grazia Valletto.
Fossano – Luisa Cimadom,
Pietro Gallo, Gianpiero Garino, Pierino Ghigo, Giancarlo
Gregorio, Gianfranco Oggero, Piero Pasquale, Giovanni
Roatta, Giacomo Rosso, Dina
Rovere.
Dir. Comm. Milano – Rosalinda Repossini, Raffaela Spano,
Anna M. Vago.
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Nelle foto: 1 il tavolo d’onore; 2 e 3, i premiati di Alessandria per 30 e 35-40 anni
di anzianità aziendale; 4, 5 e
6, i premiati di Cuneo per 30,
35 e 40 anni di servizio; 7, i
premiati della Direzione Commerciale per 30 e 35 anni
maturati
4
re, Salvatore Sferlazza, Giovanni Vacca, Fernando Antonio Varraso.
30 anni
Alessandria – Luigi Amelotti,
Nicola Beatrice, Giuseppe
Bosco, Angelo Campaci,
Giampaolo Cazzulo, Angelo
Antonio Chicchino, Maurizio
Ghirotto, Rosario La Marca,
Mauro Longhin, Bruno Aurelio
Loparco, Giovanni Luciani,
Giorgio Martini, Alessandro
Maschio, Francesco Massimo
Mele, Giuseppe Muraca,
Mauro Odino, Luciano Poggio, Antonio Repetto, Gian
Paolo Rolando, Riccardo Rug-
5
Torino Sede – Antonella Bianco, Rossella Iorietti, Adriana
Monfrino, Nives Tirapelle.
Torino Stura – Lorenzo Barbero, Claudio Becchio, Michele
Bono, Giuseppe Borrello, Giuseppe Cotti, Giovanni Franco,
Michele Frisenna, Vitale Iandolino, Gianvito Lorenzetti,
Vincenzo Mastropietro, Gian
Paolo Meistro, Paolo Giovanni Niada, Francesco Paduano, Fabrizio Papi, Primiano
Petrarca, Giorgio Ratti, Andrea Sambuco, Leonardo
Santomartino, Luciano Sarto-
6
7
giero, Adriana Salandin, Marilena Santangeletta, Maurizio Sartin, Enzo Antonio Tulipano.
Cuneo – Bruno Alessandria,
Flavio Anghilante, Giov. Battista Astegiano, Flavio Avagnina, Valerio Bernacca, Valter
Biancardi, Luciano Boggia,
Luigi Bonetto, Elio Bono, Marco Brignone, Renato Cometto,
Sergio Cravero, Gian Piero
Crosa, Bruno Antonello Dalmasso, Gianpiero Dalmasso,
Franca Dutto, Gianpaolo Dut-
▲
segue a pag. 30
29
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ANLA NOTIZIE
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8
Nelle foto: 8, i premiati di Fossano per 30-35 anni di servizio; 9, i premiati di Torino Sede
per 30-35 anni di attività; 10 e
11, i premiati di Torino Stura
per 30 e 35-40 anni di presenza in azienda; 12, una panoramica della sala
Fassina, Domenico Ficco,
Walter Fonio, Danila Friolo,
Gianni Fumia, Umberto Graglia, Teresa Gravante, Attilio
Grondana, Domenico Gulotta, Augusto Laccetta, Mauro
Lanza, Domenico Lombardo,
Antonio Giovanni Lupo, Michele Maimone, Anna Maria
Mangiavillano, Giovanni Marino, Massimo Merlin, Claudio Notario, Pasquale Pecoraro, Vincenzo Petronelli, Antonella Pieruz, Luigi Prudente,
Rosario Ricca, Nunzio Scuderi, Giuseppe Segreto, Massimo Sfragaro, Paolo Tata,
Claudio Tessari, Giuseppe
Zaccaria, Gianpaolo Zucca.
9
10
▲
segue da pag. 29
to, Erio Eandi, Giacomo Fantino, Giorgio Ferrero, Dario
Ferrua, Giovanni Ferrua, Luigi
Fracchia, Claudio Sebasti
Franco, Piera Fulcheri, Matteo
Galleano, Gianpiero Giordano, Claudio Gonella, Ezio
Gosso, Claudio Isoardi, Giacomo Isoardi, Silvano Marcuzzo, Silvano Midolo, Aurelio Olivero, Franco Paoletti,
Gianfranco Parola, Riccardo
Pepino, Valter Pione, Valter
Pione, Dario Antonio Ponso,
Ivano Re, Pierfranco Re, Armando Rinaudo, Aurelio Rinaudo, Luciano Rinaudo, Pier
Luigi Rinaudo, Giuseppe Rivoira, Bruno Rosso, Franco
Scotto, Mario Tallone, Lino
Tassone, Pierino Viale, Marco
Vincenti.
Fossano – Giuseppe Albano,
Margherita Bogetto, Danilo
Bottero, Bartolomeo Cometti,
Gian Carlo Costamagna,
Giuseppe Costamagna, Franco Ellena, Angelo Falco,
Adriana Gerbaudo, Livio
Grosso, Giorgio Iaquinta, Annamaria Panero, Dino Pasqualotto, Davide Perrona,
Piergiuseppe Perucca, Riccardo Picco, Giovanni Tidona,
Mario Tortone, Livio Vallati,
Domenico Viale, Domenico
Zuccaro.
Dir. Comm. Milano – Ferruccio Alonzi, Valter Artuffo, Giuliano Barbieri, Arrigo Barducco, Emilia Cainarca, Vito Lo-
russo, Maurizio Manduchi,
Renaldo Martelli, Antonino
Nicolosi, Maria T. Oldani,
Caudio Olmo, Roberto Oriboni, Fabio Pattavina, Silvano
Tetrarca, Cristiano Rubini, Sergio Sorgi, Claudia Vago.
Torino Sede – Giuseppe Basile, Anna Beltramo, Antonella
Ellena, Norberto Lingua, Susanna Magistrello, Giuseppe
Scarparo, Roberto Sinesi,
Massimo Vironda Gambin.
Torino Stura – Filippo Addamo, Giuseppe Boscolo, Franco Bottan, Mario Brusa, Roberto Cantali Rappato, Michele Crimi, Gilberto D’Esposito, Filippo De Carlo, Aldo
Giuseppe De Sanctis, Lisa
Faccini, Giorgio Falchi, Ivana
30
• PREMIO FEDELTÀ AL LAVORO
Inoltre… presso l’Auditorium
“Giovanni Agnelli” alla presenza di autorità politiche, religiose, civili, militari e del
mondo del lavoro, si è svolta
la 57ª Premiazione della Fedeltà al Lavoro e per il Progresso Economico, riconoscimento che viene attribuito dalla Camera di Commercio di
Torino a quei lavoratori che
hanno svolto almeno trentacinque anni di servizio in
azienda.
Durante la cerimonia sono
stati premiati otto soci della
Sede e dello stabilimento di
Stura. Con essi si sono congratulati il capo del Personale
della Michelin Italiana, ing.
Lorenzo Rosso, altri dirigenti
dell’azienda, ed il presidente,
dr. Bruno Pantosti Bruni.
Nella foto: 13, da sinistra:
Maria Lena Margaria, Franco
Torta, Teresina Nasi, Graziella Manacorda, Rosanna Felletti, Giuseppe Milesi, Maria
Luisa Picco.
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11
RINNOVO
CARICHE E
ORGANIZZAZIONE
ASSOCIAZIONE
SENIORES SELEX
GALILEO
Presidente nazionale
Alberto Lanini.
Presidenti delle varie sedi:
Campi Bisenzio (Fi),
Alberto Taiti, referente
Fiorenza Ciullini;
Caselle Torinese (To),
Mariella Lanteri;
Ronchi dei Legionari (Go),
Adriana Chiarot;
Nerviano (Mi), Anna
Maria Monti;
Pomezia (Rm), Vincenzo
Scherillo;
Palermo,
Giovanni Vargetto.
12
13
VARIAZIONI
Associazione Seniores
Selex Galileo è la nuova
denominazione della ex
Galileo Avionica. Invariati
telefoni, fax e e-mail delle
varie sedi.
2
SENIORES STAMPIAVE
Tradizionale festa degli auguri dell’Azienda Stampiave. Presenti i titolari, Nello e
Alan Bonaldo, con il vicepresidente nazionale Anla, Gino Toffoli, e tutti i collaboratori e dipendenti dell’Azienda, sono stati premiati con
attestato e medaglia d’oro
tre nuovi soci che hanno maturato 10 anni di anzianità
aziendale: Samuele Cadamuro, Marco Lovat, Luisa
Muha. Con 20 anni: Cristina Uliana.
Festeggiato in particolare è
stato il socio Trajkoski Dragi
con un attestato “nord est
aperto” della provincia di
Treviso, per meriti di laboriosità ed integrazione nel territorio e nel contesto del lavoro aziendale.
1
3
Nelle foto: 1, il titolare Nello Bonaldo, premia il socio
Trajkoski Dragi; 2 e 3, la
premiazione di Samuele Cadamuro e Luisa Muha.
31
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ANLA NOTIZIE
1
SENIORES THALES
ALENIA SPACE-ITALIA
GRUPPO DI TORINO-MILANO
• Nella Sala Prototipi della
Società Altec, si è svolta la cerimonia di premiazione dei
soci dell’Associazione Seniores TO-MI che hanno maturato nel 2009 i 20, 25 e 30 anni di anzianità aziendale.
La manifestazione ha visto la
partecipazione dell’ing. Luigi
Pasquali, presidente ed amministratore di T.A.S.-Italia, del
dr. Elisio Prette, responsabile
della Direzione Risorse Umane e Organizzazione, di Valter Balzani, presidente Gruppo Seniores TO-MI-FI, di
Gianfranco Ortalda, presidente onorario del Gruppo
Seniores T.A.S.-I Torino in rappresentanza delle Associazioni Anla e Federmaestri, e di
Vincenzo De Falco, vicepresidente dell’Associazione Seniores Gruppo Finmeccanica.
Protagonisti della giornata i
131 seniores premiati, gli 81
figli dei dipendenti vincitori
delle borse di studio ottenute
per meriti scolastici, oltre ad
alcuni rappresentanti dei neoassunti che sono entrati a far
parte della Thales Alenia Space. L’ing. Pasquali ha sottolineato l’importanza della
“esperienza” dei seniores come elemento fondamentale
per il trasferimento del knowhow ai giovani neoassunti: a
ASSOCIAZIONE SENIORES GRUPPO FINMECCANICA
Laura Barengo, Valter Basso,
Domenico Battaglia, Giorgio
Battistoni, Roberto Bonaveri,
Giuseppe Bordoni, Maurizio
Borsello, Massimiliano Bottacini, Doriana Buffa, Jacopo
Bussotti, Gian Maria Canaparo, Silvia Castagneri, Lucia
Ceccato, Barbara Cerasi,
Paolo Corsinovi, Donatella
Cucaz, Ornella D’Alessan-
loro il compito di garantire e
mantenere nel prossimo futuro
il livello di eccellenza progettuale e tecnologica in cui opera l’Azienda.
Questi i premiati per anzianità aziendale:
20 anni
Mauro Adda, Hassan Al Arnaoti, Vittorio Ancona, Gianpiero Audrito, Antonino Aula,
dro, Angelo Denaro, Roberto
De Stefania, Giancarlo Di
Muro, Maria Stella Di Raimondo, Dario Falleri, Mauro
Ferri, Franco Alberto Fossati,
Flavio Gallesio, Gianluigi Gera, Giuliano Giagnorio, Riccardo Gianotti, Franco Gilardi, Valter Girotto, Sonia Iavarone, Giuseppe Lesci, Daniela
Lombardi, Diana Beatriz Mar-
2
3
gheritis, Antonella Marino, Simonetta Matera, Stefano Matteassi, Alberto Mele, Franco
Merlin, Alessia Merlo, Iris Micelotta, Ivo Montagna, Paola
Mordacci, Luca Nava, Luca
Nikodimovich, Rosario Giovanni Nobile, Gloria Nodari,
Carlo Maria Paccagnini,
Manlio Parisch, Alberto Paron, Antonella Passarelli,
Massimiliano Pezzi, Ignazio
Piccione, Giovanna Pinelli,
Paolo Pognant, Milena Polet32
notizieanla 28-36
23-02-2010
14:39
Pagina 33
Nelle foto: 1, il tavolo della
Presidenza, 2, i premiati
per 20 anni di servizio: 3,
per 25 anni; 4, per 30 anni; 5, i neoassunti
4
5
ta, Francesco Quagliotti,
Franco Ravera, Vittorio Rendine, Cinzia Roncaglione Pedrin, Anna Rossi, Walter Rubin, Giovanni Battista Sanzo,
Enzo Segattini, Gabriella Silvestro, Maria Luisa Stanchi,
Paola Stangalino, Riccardo
Tatti, Silvio Tosi, Antonio Tramutola, Paolo Vaccano, Vania
Monica Vettorello.
25 anni
Ezio Alippi, Mauro Bianco,
Marco Bonato, Maurizio
Brescello, Maura Bruno,
Franco Busà, Vito Cetoli,
Paola Chevalier, Francesca
Ciampolini, Carlo Colombo,
Marco Concolino, Elisa Cozzolino, Maurizio Curletti, Alberto Del Bianco, Daniela
Francesca Dosio, Giancarlo
Falletti, Andrea Geraci, Vincenzo Giorgio, Ivana Giunipero, Umberto Lucchesi, Renato Martino, Marco Maselli, Franco Luigi Monzani, Livio Mottura, Roberto Palestro, Giovanni Patti, Valter
Pavoni, Guglielmo Pedussia,
Paolo Planesio, Mauro Poletti, Andrea Lorenzo Polirpo,
Paolo Prelato, Patrizia Pretti,
Nicoletta Ratti, Silvia Ronco,
Giovanni Saldi, Giancarlo
Schiavi, Giovanna Sirna,
Elena Vaccari.
30 anni
Alfio Allegra, Arturo Arienti,
Gualtiero Brambati, Davide
Brunello, Giuseppe Carrer,
Franco Crotto, Giuseppe Cucchiara, Giorgio Faragi, Brunella Geninatti Crich, Giuseppe Grossi, Giuseppe Marino,
Claudio Munerati, Roberto
Redaelli, Marco Roccia, Massimo Tosi.
Borse di studio
Licenza 3a Media
Laerte Adami, Leonardo Ancona, Claudia Becchio, Piergiorgio Bonato, Monica
Brambilla, Matteo Bussotti,
Niccolò Bussotti, Giorgia Calasso, Simone Camassa, Martina Capobianco, Stefano
Curci, Dario Ferrarese, Chiara Ferrari, Francesca Finelli,
Matteo Forlani, Letizia Freddi,
Lucia Giorgi, Sara Lacqua,
Dario Lanza, Francesco Marra, Gaia Monaco, Alberto Pachera, Arianna Pavesi, Niccolò Pugliese, Viviana Russo, Silvia Spagnolo.
1° anno superiore
Andrea Artina, Irene Balzani,
Andrea Bandini, Giulia Blanchi, Elena Braida, Giulia Conversano, Federico Cumino,
Elisa D’Anzieri, Luisa Martella, Letizia Monzani, Isabella
Provera, Silvia Serafino, Francesco Smargiassi, Luca Soravia, Lucia Tramutola, Silvia
Turri, Elisabetta Veneri.
6
33
2° anno superiore
Beatrice Beccati, Erika Bianco, Beatrice Boaretto, Elisa
Borra, Alessandro Bottaro,
Valentina Capra, Umberto
Cardano, Marta Cassi, Valentina Cesare, Elisa Cogo,
Agnese Ferrara, Marco Fumagalli, Chiara Gammarota, Lorenzo Giorgi, Cristiano
Grossi, Davide Maria Massa, Sara Melloni, Enrico Noci, Francesco Piazza, Claudio Poidomani, Silvia Ricagno.
Diploma
Andrea Allegra, Alice Biancardi, Viviana Curci, Bianca
Dumontel, Lorenzo Ferrari,
Alessio Gargioli, Teresa Gualtieri, Anna Martinelli, Martina
Musetti, Francesco Portigliotti,
Luca Romeo, Federica Tavera,
Valerio Viotto.
Laurea Magistrale
Valentina Campa, Tommaso
Guarnieri, Enrico Marra, Daniele Rolle.
Neoassunti
Alessandra Mercer, Antonia
Simone, Fabio Sironi.
• E inoltre… gita nelle Langhe, tipica zona collinare del
Piemonte. Particolarmente interessante è stata la visita al
Castello di Grinzane Cavour,
cui sono seguite due tappe
eno-gastronomiche con visita
ad un torronificio ed alla cantina Pianpolvere.
Nella foto 6, i partecipanti
durante la visita al Castello di
Grinzane Cavour.
notizieanla 28-36
23-02-2010
14:40
ANLA NOTIZIE
GRUPPO SENIORES
ALENIA SIA
Premiazione dei Seniores in
concomitanza della festa per i
40 anni di attività di Alenia
SIA.
Durante la manifestazione sono state inoltre consegnate
delle Borse di Studio ai figli
dei dipendenti che si sono
particolarmente distinti.
Questi i premiati per:
30 anni
Maria Luisa Ferrero, Fulvio
Milani, Marco Terrone.
25 anni
Ezio Marengo, Roberto Mariotti, Rosa Adele Migliardi,
Patrizia Rigo.
Pagina 34
ANLA MODENA
7
20 anni
Antonio Balice, Maria Luisa
Cacciabue, Daniela Giachino, Vincenzo Cresta.
Borse di studio
Stefania Panighini, Emanuele
Fava.
Nella foto: 7, Fulvio Milani,
segretario del Gruppo Seniores, con gli ingg. Chierici e
Sella e il presidente onorario
della Società, prof. Raulo
Maestrini.
E’ scomparso all’età di 88
anni Amato Morotti, maestro
del lavoro e per molti anni
presidente provinciale Anla
di Modena.
Era molto conosciuto in città,
visto che dagli anni Sessanta
in poi si può dire che a Modena, ma anche a livello internazionale, sia stato il
“volto” della Fiat Trattori,
nell’epoca in cui lo stabilimento ha vissuto uno dei
suoi momenti d’oro. Fu lui,
infatti, a creare e a gestire le
pubbliche relazioni dell’industria modenese, compito affidatogli dagli allora dirigenti
Stoppani e Vezzalini. Ai familiari tutti vanno le sincere
condoglianze della Presidenza nazionale Anla e della
redazione di Esperienza.
ASSICURAZIONI GENERALI – SEZIONE “ROMA”
Presente il vicedirettore generale delle Assicurazioni Generali, dr. Andrea Mencattini, si
è tenuta la tradizionale celebrazione dei “Giubilei di Lavoro” per i dipendenti che nel
corso del 2009, in costanza
di servizio, hanno raggiunto
particolari traguardi di anzianità o la soglia della quiescenza. Presenti anche Roberto Malasoma, presidente
Consiglio regionale Anla Lazio, e Carlo Risoluti, consigliere nazionale Anla.
La manifestazione è stata
aperta dall’intervento di Giovanni Sambo, presidente della Sezione “Roma” del Gruppo aziendale anziani delle
Generali, che ha ricordato le
molteplici iniziative realizzate
– con la fattiva collaborazione dei fiduciari di Napoli e di
Firenze – in stretta osservanza
della lettera e dello spirito informatore dello Statuto del
Gruppo, beneficiando dell’assistenza dei massimi vertici
della Compagnia.
Ha quindi preso la parola il
dr. Mencattini che ha illustrato
i positivi e significativi risultati
di gestione conseguiti nel corso di un esercizio particolarmente impegnativo, data la
pesante situazione del mercato, parlando inoltre delle prospettive per il futuro consegui-
sandro Aranci, Piergiorgio
Aureli, Silvia Baggiani, Enrico Biancalana, Alessandro
Bizzarri, Raffaella Canu, Gerardo Cardillo, Paolo Casamonti, Francesca Castracane, Stefano Coppola, Bruno
D’Abrusco, Roberto D’Antona, Roberto Degl’Innocenti,
1
2
mento di un ulteriore sviluppo
imprenditoriale.
E’ poi iniziata la premiazione
da parte del vicedirettore generale con la consegna dei
doni a ricordo di questa Festa
del lavoro.
Nelle foto: 1, il tavolo della
Presidenza. Al microfono Giovanni Sambo; 2, una panoramica della sala.
Questi i premiati:
Orologi ricordo
Gianna Beghi, Luigi Brenvaldi, Franco Cerreto, Giuseppe
Di Paola, Mario Falanga,
Gennaro Farina, Vincenzo
Maglio, Antonio Palumbo,
Giovanni Giuseppe Rozzo,
Marcello Saffioti, Clemente
Salerno.
35 anni
Orologi ricordo e medaglie:
Maurizio Bevilacqua, Roberto
Orlandini.
Diplomi e medaglie: Elio Al-
bano, Vincenzo Alcamo, Giovanni Capraro, Giuseppe
Carbone, Michele Colaleo,
Clemente De Chiara, Anna
Maria Errico, Paolo Fiorni,
Claudio Gabriele, Alfredo
Gaudieri, Carmelo Leo, Giuseppe Lomeo, Rita Moldavio,
Rocco Orsi, Stefano Piva, Luciano Ponzalli, Maria Ragucci, Susanna Romano, Alberto
Serpone, Carlo Simoni, Nicola Tagliatela.
20 anni
Diplomi e medaglie: Ales34
Claudio Di Veroli, Mauro
Dolia, Domenico Federico,
Massimo Franchini, Andrea
Giatti, Stefania Lenzi, Livia
Lesi, Irma Paola Magliozzi,
Sandra Martinelli, Tommaso
Matarazzo, Gabriella Melis,
Carlo Micheli, Fausto Mugnai, Oliviero Orlando, Diego Ortensi, Carlo Patruno,
Pierpaolo Pisoni, Daniela Pistolesi, Roberta Ranaldi, Pietro Rizzi, Giovanni Sacchetti, Filiberto Santillo, Antonio
Stellini.
notizieanla 28-36
23-02-2010
14:40
Pagina 35
2
1
Il Comitato Provinciale Anla
ed il Gruppo Territoriale Anla
di Pordenone hanno chiuso il
2009 con alcune significative
attività:
• Con l’incontro del 3 dicembre sono terminati presso le
Case di Riposo della Provincia
di Pordenone – Casa Serena
(v. foto 1), Umberto 1°, Cordenons (v. foto 2), Azzano X,
San Quirino, Maniaco – gli incontri molto apprezzati dagli
ospiti delle strutture e dai familiari presenti, realizzati con
l’aiuto economico da parte di
alcuni Gruppi Anla (Sole Comina, Moro Teveico, Savio).
ANLA PORDENONE
3
• Cerimonia per la “Festa dell’Anziano” – svoltasi presso
l’Auditorium della Regione a
Pordenone, alla presenza di
molti soci, dei presidenti dei
Gruppi aziendali Anla, e delle autorità cittadine (Salvador
per la Regione, Zanolin per il
Comune, Zannese, presidente
regionale Anla, Gino Toffoli,
vicepresidente nazionale Anla). Sono stati premiati otto soci (v. foto 3) con il premio di
“Fedeltà anzianale e Solidarietà sociale” giunto alla sua
30a edizione.
• L’incontro per gli auguri per
le festività del Natale e Capodanno – presso la sala del
“Fiume” in via Torricella, alla
presenza del sindaco Bolzonello, del vicepresidente provinciale, Grizzo, del presidente del Comitato Provinciale e
del Gruppo Territoriale Anla,
Santarossa, e Padovese.
CIRCOLO SENIORES DEL LAVORO ACC COMINA
poi rivolto il suo saluto ai presenti e fatto il punto della situazione economica dell’azienda, il
responsabile del Business Unit Motors, ing. Antonio Galletti. L’incontro è proseguito con una
lotteria, il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza ad Associazioni di volontariato locali.
Nelle foto: 1, l’intervento dell’ing. Galletti ed il
tavolo delle autorità; 2, i premiati con i dirigenti
aziendali.
1
2
A Cortelazzo di Jesolo (Ve), dopo la Messa celebrata nella chiesa parrocchiale, la cerimonia
di premiazione di diciassette nuovi soci per i
traguardi di anzianità raggiunti in azienda. Erano presenti, oltre il Direttivo del Circolo, i dirigenti aziendali, il console dei Maestri del Lavoro, Bolognin, il presidente provinciale Anla,
Santarossa. Il presidente del Circolo, Bruno Pignaton, ha relazionato sulle attività svolte nel
2009: ricreative, sportive, culturali e sociali. Ha
35
notizieanla 28-36
23-02-2010
14:41
Pagina 36
ANLA NOTIZIE
ANLA TOSCANA
• “Un giorno agli Uffizi” è
l’iniziativa, ripetuta in più
giornate, che ha caratterizzato questo inizio d’anno. I
partecipanti hanno sostanzialmente fatto i turisti in uno
dei più famosi musei del
mondo, dedicando alcune
ore alla sua visita guidati
dal prof. Federico Napoli,
tra l’arte di Giotto e Cimabue, di Leonardo e Botticelli,
di Michelangelo, Tiziano,
Raffaello e Parmigianino, fino a Rubens, Rembrandt e
Caravaggio, Canaletto e
Goja.
ANLA FRIULI VENEZIA GIULIA
Riunione del Consiglio Regionale Anla nella sede dell’Associazione “Primi di Torviscosa”.
I lavori sono stati preceduti
dal saluto del sindaco di Torviscosa che ha dimostrato
molto interesse per l’Anla e
per le finalità e le attività
che essa svolge.
Nella foto, da sinistra, Gino
Toffoli, vicepresidente nazionale Anla, Enea Baldassi,
presidente “Primi di Torviscosa”, il sindaco Roberto Fasa,
ed il presidente regionale
Anla, Pier Giorgio Zannese.
• E ancora… il “Gran Veglione” a Villa Viviani con
musica dal vivo e brani di liriche.
• Infine (v. foto), visita di un
gruppo di soci all’Istituto
Geografico Militare di Firenze, organo ufficiale dello
Stato per la cartografia e la
topografica. Particolarmente
suggestiva la Biblioteca con
il monumentale salone del
1694.
GRUPPO SENIORES BANCA POPOLARE DI CREMONA
Assemblea annuale del
Gruppo Seniores con la relazione del presidente del
Gruppo stesso, Cesare Rota,
e la premiazione dei dipendenti che hanno raggiunto i
trent’anni di servizio: Scolastica Chiari, Anna Cazzoni,
Guglielmina Parma, Biancastella Gensini, Paola Guzzini, Francesca Monica, Doretta Zambelli, Daniela Zazzali, Franca Saviola, Maria
Gabriella Badalotti, Angela
Sordi, Marilina Locatelli, Elisabetta Fornaciari, Annalisa
Brignoli, Dario Migliorati,
Eugenio Stadiotti, Maurizio
Carrara, Fulvio Artoni, Giovanni Lambri, Gianpietro
Maffezzoni, Massimo Bragalini, Eugenio Ferrari, Maurizio Pasquali.
Nella foto: i premiati.
36
SEDI ANLA 2010 giusto
24-02-2010
14:52
Pagina 37
LE NOSTRE SEDI
PRESIDENZA NAZIONALE E SEGRETERIA GENERALE
Via Monte delle Gioie, 13 - 00199 Roma - Tel. 06/86321128 – Fax 06/86322076
dal lun. al ven. 9.00-13.30/14.00-17.00
www.anla.it e-mail [email protected]
PIEMONTE
Lorenzo Cafferati
• 10141 Torino
Ugo Bassino
Corso Monte Cucco, 133
Tel. 011/3821238 – 3853483
Fax 011/3853879
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Via M. D’Azeglio, 42
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• 12100 Cuneo
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LOMBARDIA Norberto Scalamandrè
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dal lun. al ven. 9.30-13.00
• 24121 Bergamo
Emilio Betelli
c/o Associazione Combattenti e Reduci
Via Masone, 1
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lun. 16.00-18.30 mer. 9.00-11.30
Bruno Iukich
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• 22100 Como
Giuseppe Carletti
Via Dante Alighieri, 80
Tel.031/255429
fax 031/255297
Mar. e gio. dalle 14,30 alle 16,30
• 26100 Cremona
Enzo Franzini
c/o Associazione Industriali
Piazza Cadorna, 6
Tel. 0372/4171
fax 0372/417340
lun. e ven. 10.00-11.30
Previo appuntamento
• 27100 Pavia
Via Taegio, 5
Tel. 0382/382363
Fax 0382/382442
Gian Franco Rossi
mar. e ven. 16-17.30
gio. 10.00-12.00
• 25124 Brescia
Via Corfù, 81
Tel. 030/2998421
fax 030/2998422
• 46100 Mantova Alberto Ceccherini
Via F. Corridoni, 13
Tel. 0376/332309 - Fax 0376/332596
cell. 338/7771764
• 21100 Varese
Luigi O. Gariboldi
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Via C. Battisti, 21
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Via Roma, 71
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• 32100 Belluno
Lina Azzalini
Piazza A. De Luca, 8
Tel. 0437/219201 -Fax 0437/219242
merc. 10.00-12.00
• 45100 Rovigo Bruno Meneghello
Via Martiri di Belfiore, 19
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lun. 10.00-12.00 mart. 15.00-17.00
giov. 9.00-12.00
• 31100 Treviso
Lando Arbizzani
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TRENTINO
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Tel. 040/661212 - Fax 040/7606048
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Via Martignacco,146
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mar. e ven. 9.00-11.30/14.00-16.30
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Piazza della Vittoria, 14/33
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fax 010/542159
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www.anlaliguria.it
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Benito Varriale
P.zza Colombo, 40/a
18038 Sanremo (Im)
Tel. e fax 0184/534192
e-mail: [email protected]
lun. gio. 9.30-11.30
• 36100 Vicenza
Angiolino Lotto
Contrà Vescovado, 11
Tel e fax 0444/544319
• 19121 La Spezia
Walter Sinis
c/o INAS Via del Carmine, 7
Tel. 0187/253242 - fax 0187/253258
Tel e fax 0187/699521
cell. 333/6952543
e-mail: [email protected]
lun. mar. gio. ven. ore 9.00-11.00
dal lun. al ven. 10.00-12.00
mar. mer. gio. ore 9.30-11.30
▼
ANLA
SEDI ANLA 2010 giusto
23-02-2010
16:35
Pagina 38
LE NOSTRE SEDI
▼
ANLA
• 19125 Sez. La Spezia Est G. Gianardi
Stradone Doria, 102
mar. 10-12/gio. 15-17
• 54011 Sez. Aulla
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c/o INAS - Via XX Settembre, 23
mer. 9.30-11.30
• 17100 Savona Franco Cavallero
Piazza delle Nazioni, 7 rosso
Tel. e fax 019/807865
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• Carrara-Massa Gianfranco Franceschin
54100 Massa
c/o INAS - FNP, Piazza Mercurio, 1
54033 Carrara
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c/o Telecom - Via Tiburtina 419-pal A
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Fax 085/4308440
solo presidio telefonico
dal lun. al ven. 10.00-13.00
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cell. 338/4802247
• 17015 Sez. Celle Ligure A. Persico
Via Santi Giacomo e Filippo, 7
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Teresa Spampanato
• 63039 S. Benedetto del Tronto
Teresa Spampanato
V.le Marinai d’Italia, 3
Tel. e fax 0735/588621
e-mail: [email protected]
mer. 15.00-17.00
dal lun. al sab. 9.00-14.00
ven. 16.00-18.00
EMILIA ROMAGNA Antonio Ferrante
• 40122 Bologna
Enrico Martini
Via Morgagni, 6
Tel. e fax 051/226981
e-mail: [email protected]
dal lun. al ven. 9.00-12.00/14.30-16.00
• 44100 Ferrara Giuseppe Ghedini
Via C. Mayr, 10
Tel. e fax 0532/761301
dal lun. al ven. 10.00-12.00
• 47100 Forlì-Cesena Walter Zanzani
c/o Maestri del lavoro
P.zza Morgagni, 9
Tel. 0543/714424
e-mail: [email protected]
mer. e ven. 10.00-12.00
• 41100 Modena
William Ferrari
c/o Auser
Via Ciro Menotti, 375 - Tel. 059/222956
e-mail: [email protected]
mar. e ven. 14.00-17.30
TOSCANA
Vincenzo D’Angelo
• 50122 Firenze
Via dei Neri, 27
Tel. 055/2302590 (oppure segr. telef.)
Fax 055/219820
e-mail: [email protected]
lun. merc. ven. 16.00-18.00
• 61100 Pesaro
Otello Stefanini
Via della Vetreria, 21
Tel. 0721/371840 - Fax 0721/374680
mar. e ven. 9.30-12.00
UMBRIA
Paolo Guerra
• 06124 Perugia
Via Santini, 8
Tel. 075-40036 - Fax 075-5867169
e-mail: [email protected]
mer. e ven. dalle 9.00 alle 12.00
LAZIO
Roberto Malasoma
• 00154 Roma Roberto Malasoma
Via Ostiense, 131/L, corpo B piano 10°
Tel. 06/57250046-57305153
fax 06/57136224
e-mail: [email protected]
[email protected]
dal lun. al ven. dalle 9.00 alle 12.30
• 03100 Frosinone
Bruno David
Colle San Pietro, 2
T0el e fax 0775/210583
• 04013 Latina
Angelo Movizzo
Largo Platone - Lotto 39/D
Tel. e fax 0773/633086
CAMPANIA
Ferdinando De Falco
• 80143 Napoli
Emilio Iuliano
Via Campania, 15 - Tel. e fax 081/5545291
e-mail: [email protected]
dal lun. al ven. 9.00-12.30
• 81100 Caserta
Maria Gaudiosi
Largo S. Sebastiano
c/o Centro Servizi Culturali S. Agostino
Tel. e fax 0823/273833
Lun. e mer. 9,30-12 mar. e ven 16-19
PUGLIA
Antonio Cortese
• 70125 Bari
Stefano Gliubich
Via Junipero Serra, 13
Tel. 080/5461090
Tel e fax 080/5461107
e-mail: [email protected]
dal lun. al ven. 9.30-12.30
• 72100 Brindisi Rosario Montanaro
Via Cappuccini, 119
Tel. 0831/511222
cell. 333/7605380
e-mail: [email protected]
dal lun. al ven. 17.30-20.00
• 74100 Taranto Angela Casavola
Via Atenisio, 3/d - Tel. 099/7325187
dal lun. al ven. 15.30-17.00
• 01100 Viterbo Renato Cardinali
Via della Mazzetta, 7
Tel. e fax 0761/324505
e-mail: [email protected]
SICILIA
Giuseppe D. Lercara
• 90141 Palermo
Rosario Pianelli
Via Marchese Ugo, 60
Tel. e fax 091/6252331
cell. 330-833840
e-mail: [email protected]
• 96100 Siracusa Salvatore Allegri
Viale Teracati, 104
Tel e fax 0931/448230
cell. 335/6924937
mar. e ven. dalle 9.00-13.00
lun e merc 9-11 ven. 16.00-18.00
mar. e ven. 9.00-12.00 - mer. 16.00-19.00
Made in italy 39
23-02-2010
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L’ITALIA CHE LAVORA
CAMBIA NOME
MILANOVENDEMODA
MADE IN ITALY
di Nora Villa
TORNA LA GONNA PER
LA PROSSIMA STAGIONE
E’ questa la tendenza in generale delle nuove Collezioni
U
na moda per la primavera
estate 2010 nel segno della continuità. Le collezioni
presentate da Milano Moda Donna, dalla Camera nazionale
della moda italiana per il prêt-à-porter, e da AltaRoma AltaModa mostrano una tendenza univoca. Registrando il collaudato successo e il generale
consenso femminile, viene riconfermato il trend gonna corta al ginocchio
e breve giacca attillata. Partendo da
questa base ogni Casa si è poi involata verso una libera direzione per dare
vita a un caleidoscopico inseguirsi di
novità. Ciascun stilista a suo modo.
Tra speranze di ripresa sottolineate
dalla massima cautela, l’intero Made
in Italy del settore ha lavorato con
compattezza e con il consueto dinamico impegno per contrastare la crisi.
I manufatti parlano, più che mai oggi,
di creatività legata alla concretezza.
Per cominciare, occhio puntato sulle
gambe. Abiti e gonne vincono la sfida
contro i pantaloni. Questi ultimi, quando ci sono, e succederà raramente quest’estate, saranno molto asciutti, a sigaretta, oppure li vedremo accorciati sino
all’inguine, vere e proprie coulotte, e
saranno le giovanissime a permetterseli. Ed è per loro, per la generazione delle fanciulle in fiore, che gli stilisti hanno riproposto la vertiginosa minigonna
lanciata da Mary Quant nei mitici anni
Sessanta. Lo hanno fatto Prada, Krizia,
qualcuna anche Armani, al di là della
sua algida collezione per una signora
abituata ad altre espressioni stilistiche.
Gattinoni realizza per queste ragazze
moderne dall’innocenza complicata,
candide tunichette accollatissime, da
accompagnare elegantemente a micro
guanti.
Per tutte le altre donne, e sono la maggioranza, il tailleur della primaveraestate si presenta in versione classica
rivisitata, di una vestibilità contemporanea, la cui gonna, diritta, si appoggia sul ginocchio, mentre la giacca è
accostata, segna la vita e si ferma subito sotto. I due pezzi di Raffaella Curiel, nei colori pastello, hanno a volte
la gonna a portafoglio o a pieghe che
volteggiano nel camminare.
L’eloquente sigla sartoriale che mostrano è frutto di una consumata esperienza e maestria artigianale. Per Lorenzo Riva, che ha di recente inaugurato la sua boutique a Pechino, il tailleur ricorda languide atmosfere della
Cina anni Trenta. Sarli crea abiti che
sono geometrie in movimento, dove
la sartoria incontra sperimentazione e
ricerca, come lo scialle in tripla organza bianca ornato da una foresta di
500 micro fiori costruiti tutti a mano.
Gli spolverini estivi sono in voile, da
indossare su abiti abilmente drappeggiati attorno ai fianchi, ad accarezzar39
Dopo 40 anni di attività MilanoVendeModa cambia nome e diventa Milano
prêt-à-porter, riconfermandosi come una
manifestazione di livello medio alto, e
per l’occasione apre le sue porte al pubblico in aggiunta agli addetti ai lavori.
La manifestazione si svolge due volte all’anno nelle stesse date della prestigiosa
Milano Moda Donna, dedicata alle sfilate delle griffe internazionali, negli spazi di Milanofieracity. Una concentrazione, questa, giudicata positivamente da
tutti gli interessati del settore.
Nello stesso ambito si conferma il successo di White, il nuovo salone della
moda giovane creato da Massimiliano
Brizzi, anch’esso in calendario nel medesimo periodo. Si svolge nel popolare quartiere milanese di Porta Genova
ed è la più aggiornata rassegna di abbigliamento per le nuove generazioni,
attente alla formula qualità-prezzo.
ne le forme, molto femminili, in tessuti stampati a fiori, a piccoli animali,
a scene fiabesche, ma anche trasparenti, scintillanti di lustrini.
L’estate scioglie ogni regola e lascia
la più ampia libertà alle griffe più affermate del prêt-à-porter di avvicendare in passerella dei vestiti fluidi,
corti, freschi, nuovi come concezione.
Dilagheranno per le strade in tinte
chiare, bianco, rosa, verde, mastice,
lilla. Niente nero nella stagione calda,
solo colore e vivacità. Una filosofia
che si materializza anche attraverso
tessuti morbidi, leggeri, che creano
giochi di sovrapposizioni declinati
con competenza.
L’estate vedrà infine in circolazione
sandali altissimi, con piattaforme e
tacchi anche di 20 centimetri. La maglia da gettare sulle spalle per le brezze serali è di cachemire ultraleggero,
effetto spugna, come quelle di Ballantyne, che è diventato un marchio italiano. Tornano le borse a due manici,
non più a tracolla, praticamente quelle che vediamo sempre appese al
braccio della regina Elisabetta. Diremo ancora che la crisi al momento indugia ancora sul nostro come su altri
Paesi, ma una cosa è certa, quando finirà saranno state ancora una volta
l’eccellenza e la creatività italiane a
dare una mano per portare in salvo il
■
Made in Italy.
Intervista 40-41
23-02-2010
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STORIE
di Raffaello Uboldi
H
a scritto non pochi libri, e molti di poesia,
Mario del Noce è fra
l’altro un amante appassionato della vita,
come della cultura napoletana, e anche per questo parecchie sue opere
sono dedicate a Napoli, e scritte nella lingua di questa straordinaria città
(citiamo fra gli altri: “Vicoli”, “Racconti napoletani”, “L’autunno della
vita”, “Dove volano i gabbiani”, ed è
un elenco che potrebbe continuare a
lungo). Da qui una prima domanda:
cos’è per lei la poesia?
«Un contenitore di emozioni».
Poeti si nasce o si diventa?
Si nasce, specie se si ha la ventura di
vedere la luce in una città come Napoli dove tutto è poesia, la gente, i
vicoli, il mare, il modo di parlare, gli
accenti di questa nostra lingua napoletana.
Napoli resta comunque una città
con non pochi problemi…
Certamente esiste una involuzione in
peggio, ma da cosa dipende? Io dico
che ci sono precise responsabilità da
parte del potere politico, e metterei
in primo piano l’impunità, le pene
che non vengono applicate, il sapere
che tante sono le vie di fuga a fronte
dei reati commessi.
E non pensa che anche Napoli in
questa situazione ci metta poi del
suo?
Rispondo che il problema Napoli va
collegato alla questione meridionale,
a un’Italia che è a tutt’oggi unita, ma
non unificata, lo dico rammentando
il grande passato che è stato del regno di Napoli come ricchezza, benessere, cultura, che si è preferito
cancellare, anziché assimilare, considerando poi il Mezzogiorno come
un semplice serbatoio di voti o di
mano d’opera a buon mercato, negandone le caratteristiche originali.
Una conferma di quanto dico la si ha
quando un napoletano va al nord, e
ne diventa parte integrante, avendo
la possibilità, là e non qui, di dare il
meglio di se stesso.
L’INTERVISTA
MARIO DEL NOCE
• Poeti si nasce, specie a Napoli dove tutto è poesia
• L’Italia? Un Paese unito, ma non unificato
• Dove occorre quantomeno la speranza di poter sperare
Qual è per lei il momento migliore
per scrivere?
La sera, quando fra l’altro non c’è
nulla di interessante da vedere in televisione, e ci si può raccogliere in
silenzio a considerare la propria
giornata.
Lei da quanto tempo scrive?
Fin da ragazzo, anche se allora non
credevo di poter arrivare ai risultati
di oggi.
Nel frattempo lei svolge una car40
riera in banca…
In una banca molto diversa da quella
di oggi, dove c’era rispetto per i
clienti, e inoltre per il proprio lavoro,
e un tale rispetto era anche un modo
per fare cultura.
I suoi riferimenti culturali a Napoli?
Ovviamente Di Giacomo, Totò, ed
Eduardo De Filippo, tre grandi maestri della cultura napoletana.
E fuori?
Intervista 40-41
23-02-2010
9:29
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Alcune copertine dei suoi
numerosi libri
Ungaretti, e se vogliamo Montale,
ma direi più Ungaretti che Montale.
Il primo è un poeta, Montale è soprattutto un filosofo della sua terra,
la Liguria.
Come mai in Italia la poesia è, come dire?, il fanalino di coda dell’editoria?
Semplice, per responsabilità degli
editori, ai quali ciò che interessa è
soprattutto il guadagno, più che la
qualità dei libri da pubblicare, editori che non vogliono rischiare, e questo non è il modo migliore per fare
cultura. Ma anche la politica ha le
sue responsabilità.
Quali?
Nel finanziare più che la cultura, i
giornali, con una legge sull’editoria
che spesso ha risultati negativi.
Mi faccia qualche esempio…
Nel finanziare giornali che non legge
nessuno, che spesso vengono buttati
come carta straccia.
Che cosa la colpisce di più nel corso della giornata e che poi diventa
poesia?
Un tempo era la natura. Oggi sono le
riflessioni sull’esistenza. Terzo argomento sono i giovani che io porto nel
cuore, si intende quelli che non si addormentano su se stessi, sui problemi, come sulle difficoltà contingenti
della vita.
Ed esistono dei giovani di tal genere?
Vede? Non sono pochi, purtroppo, i
giovani portati a non pensare. E’ da
qui che nascono tante problematiche. Io appartengo ad una generazione che ha visto e vissuto non pochi
drammi. Abbiamo conosciuto la fame, la nostra infanzia è stata difficile
a dir poco, la gioventù spesso e volentieri ci è stata negata. La fame, dicevo, e sono le lacrime di mia madre
che si vendeva i gioielli, o addirittura le lenzuola per comperarci il pane,
ed era pane nero, sgraziato, magari
mal cotto, solo che non c’era altro da
mangiare. Oggi? I giovani hanno le
merendine, noi a scuola ci si andava
con le famose “ciuffelle”, cioè le car-
rube che oggigiorno si danno ai cavalli, tre carrube che erano la nostra
prima colazione. La cosa non ci impediva di studiare e di sognare, il che
non significa che non ci sia un futuro anche per questa generazione di
giovani talvolta troppo nutriti e coccolati.
Insomma c’è speranza anche per
loro?
La speranza c’è sempre, e direi che
nella fattispecie a Napoli è d’obbligo
sperare sempre, come dico in un mio
ultimo libro occorre quantomeno la
■
speranza di poter sperare.
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personaggi 42-43
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STORIE
di Martine O. Belhadi
PERSONAGGI DEL PASSATO
M
orì che non aveva
ancora 39 anni,
per “febbre maligna” sulla spiaggia di Port’Ercole
dopo una esistenza quanto mai sregolata, e tuttavia lasciando dietro di
sé dei capolavori immortali. Pittore,
come si dirà, della luce e dell’ombra,
Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, è fuor di dubbio uno dei maggiori esponenti dell’arte a cavallo fra
il ‘500 e il ‘600, lo conferma una
volta di più la grande mostra che Roma gli dedica in questi giorni. Un
film su di lui lo qualificò come “un
pittore maledetto”, e c’è del vero in
questa definizione. Non ci occuperemmo tuttavia di Caravaggio se non
ci avesse dato opere straordinarie.
Nato a Milano nel 1571 si formò
presso la bottega di Simone Peterzano, recependo due diverse tradizioni
pittoriche, da un lato il realismo lombardo, e per altro verso il Rinascimento veneto allorché Peterzano lo
portà con sé a Venezia dove conobbe
l’arte del Tintoretto.
A vent’anni si trasferisce a Roma entrando nella bottega del Cavalier
d’Arpino che gli affida l’esecuzione
di quadri di genere, rappresentanti
fiori o frutta, un genere disprezzato
dagli accademici del tempo perché
ritenuti soggetti inferiori rispetto alle
figure umane. Ma Caravaggio dà subito prova del suo ingegno pittorico,
ta”, e “Bacco”, rivelando in seguito
la sua predilezione per soggetti popolareschi e musicali, come “I bari”,
“La buona ventura”, o “Il suonatore
di liuto”. Esemplare è “Il canestro di
frutta”, oggi a Milano alla Pinacoteca Ambrosiana, dove tutto è rappresentato com’è in natura: la foglia
secca, una mela bacata, senza cercare di abbellirli.
Il suo primo quadro di figure, dipinto del 1595 è “Il riposo durante la fuga in Egitto”, nel quale è chiaro il richiamo ai grandi maestri bergamaschi e bresciani, quali Lorenzo Lotto,
Savoldo o il Moretto, non senza
qualche accenno alla scuola romana.
In questo periodo abbandona la bottega del Cavalier d’Arpino per passare sotto la protezione del cardinale
CARAVAGGIO
• Pittore della luce e dell’ombra dipinse capolavori
immortali, oggi in una grande mostra a Roma
• Fu quasi sempre in fuga per una vita troppo sregolata
• Fino alla morte per febbri malariche a soli 39 anni
dipingendo dei giovani presi dalla
strada e messi in posa accanto a dei
cesti di frutta, calici, e altro. Tra i
suoi primi quadri figurano il “Bacchino malato”, che è forse un suo autoritratto, “Il ragazzo morso da un ramarro”, “Il giovane con cesto di frut-
42
Francesco Maria del Monte che lo
introduce in un ambiente culturale
più stimolante, a conferma le tele intitolate “Testa di Medusa”, “San
Giovanni Battista”, “L’amore vittorioso”, “Giuditta ed Oloferne”. Ma
la sua maturazione verso uno stile
personaggi 42-43
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Accanto, “Bacchino malato”; sotto, “La buona ventura“. In basso, “S.
Matteo e l’Angelo”. Nella pagina precedente, un ritratto di Caravaggio
eseguito da Ottavio Leoni (1621). In basso, da sin., “Il riposo durante la
fuga in Egitto” e “I bari”
del tutto personale è evidente soprattutto nei dipinti per la Cappella Contarelli nella chiesa di San Luigi dei
Francesi a Roma dove esegue tre dipinti-capolavoro: “La vocazione di
San Matteo”, “Il martirio di San
Matteo” e “San Matteo e l’angelo”.
E’ in special modo con “Il martirio di
San Matteo “che la poetica caravaggesca si fa più che mai evidente, con
quel rapporto luce-ombra che caratterizzerà tutte le opere successive. La
luce quale elemento caratterizzante
del quadro, una luce soffusa, e personaggi che sembrano emergere dall’ombra, vestiti con abiti del tempo di
Caravaggio. Da notare che del dipinto intitolato “San Matteo e l’angelo”
esistevano due versioni, con la prima
andata perduta, e rifiutata dal committente perché rappresentava un San
Matteo “troppo scandalosamente popolano”. Fra le altre sue opere per le
chiese di Roma figurano poi la “Crocifissione di San Pietro” e la “Conversione di San Paolo” per la Cappella
Cerasi di Santa Maria del Popolo, dove il Caravaggio interpreta i due avvenimenti sacri come dei fatti semplicemente umani, eliminando ogni richiamo ad avvenimenti di fede.
La stessa cosa può essere detta per
“La morte della Vergine” destinata
alla chiesa di Santa Maria alla Scala
in Trastevere, che pertanto fu, essa
pure, rifiutata dal committente (oggi
il dipinto si trova al Museo del Louvre). Fra il 1606 e il 1607 Caravaggio si trova a Napoli, dove si conservano alcune sue importanti opere come “Le sette opere di Misericordia”
o “La flagellazione dl Cristo”, quindi si trasferisce a Malta dove viene
nominato cavaliere, un modo fra i
tanti per assolverlo dalla sua vita sregolata che fra le altre cose lo ha portato ad uccidere un uomo durante
una rissa scoppiata in una taverna da
lui abitualmente frequentata. E’ a
Malta che dipinge la sua tela più vasta, “La decollazione del Battista”.
Anche a Malta tuttavia continua a
frequentare taverne e ambienti malfamati, al punto da venire espulso
dall’Ordine dei Cavalieri maltesi.
Fugge allora a Siracusa dove dipinge
“Il seppellimento di Santa Lucia”,
quindi a Messina dove lascia dietro di
sé due altre tele di grandi dimensioni:
“La resurrezione di Lazzaro” e
“L’adorazione dei pastori”. Nel 1609
è nuovamente a Napoli, dove viene
ferito gravemente, cosa che non lo distoglie dal dipingere opere quali “Davide con la testa di Golia”, e “Salomè
con la testa del Battista”. Nel 1610 è
sulla spiaggia di Port’Ercole in attesa
di ricevere il permesso di rientrare a
43
Roma allorché viene scambiato per
un altro, arrestato e incarcerato per
due giorni, così perdendo tutti i suoi
averi. Liberato, ritorna sulla stessa
spiaggia per tentare di recuperare i
suoi beni, ma qui lo coglie una febbre
malarica che ne causa la morte. E’ il
18 luglio del 1610, e Caravaggio, come si è detto, non aveva ancora 39 anni. Ancora due giorni, e gli giunge il
permesso di rientrare a Roma. Troppo
■
tardi ormai.
storie di un'italia 44
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STORIE
ITALIA
PERFUORI
BENE
VISTI DA
di Igor Uboldi
di Elena Grazini
PROTAGONISTA IL COLORE
«
A rappresentare, secondo Pupi Perati, la luce e la gioia di vivere
Fin da bambina ho espresso nel gioco
l’amore per i colori: da piccola con pastelli
e matite, più tardi con spatola e pennelli ho
inseguito l’armonia di cui la natura risplende, ho cercato nuove forme e nuove suggestioni
cromatiche nell’arte della ceramica ed ho amato il
cangiare alla luce dei vetri colorati fusi con metalli
preziosi».
Sono le parole usate dall’artista pavese, Pupi Perati, per descrivere la passione che da sempre “muove” la sua vita; una passione espressa nella ricerca
continua di tecniche sempre nuove. E poco importa
se si tratta di una tecnica a fuoco piuttosto che della smaltatura su metallo o ancora della fusione del
vetro o perché no, della modellazione “a cera persa”, o ancora della gioielleria, perché l’unico, vero
e insostituibile protagonista è il colore.
Laureata in lettere, Pupi Perati ha studiato arti figurative presso la scuola dell’Accademia Carrara di
Bergamo, frequentando
lo studio di artisti, architetti, grafici, per poi
iniziare la sua avventura
nel 1981 lavorando a
bottega presso il maestro ceramista Renato
Maddalena.
«Tutto nasce dalla mia
curiosità e dall’amore
per i colori, dalla gioia
che viene dal colore intenso e brillante», spiega Pupi Perati che dal
1984 opera nel suo laboratorio artistico nel
cuore di Pavia, a due
passi dal Duomo. «Sia
la ceramica che la vetro
fusione rappresentano
nella mia ricerca verso
la luce la gioia e soprattutto la bellezza, perché
la gente desidera essere
felice».
Tra le tante creazioni di
pregio della nostra artista (per contatti: cell.
339-6890771) non si può non menzionare il Lume
di S. Agostino, lampada votiva in vetro fuso e metalli, accesa da Papa Benedetto XVI, e che ora si
trova accanto alle reliquie di S. Agostino nella basilica di San Pietro in Ciel d’Oro a Pavia.
Fil rouge del percorso di questa artista, sin dalle
origini, un sano desiderio di libertà ed una gioia
giocosa nel mescolare le tecniche, tanto che nel
2002 accade un episodio che di queste note dominanti porta il segno, e che lei stessa ci descrive così: «Nella primavera del 2002 - usando l’oro su vetro a temperatura di fusione - tentai per la prima
volta di ritrarre una città la cui piazza è oro puro simile a terso cristallo descritta nell’Apocalisse (S.
Giovanni, Ap. 21)».
“Frammenti di Paradiso” così si chiamano le creazioni che sono nate da questa sperimentazione, frutto del connubio tra la descrizione dei materiali del
brano dell’Apocalisse, oro puro e terso cristallo,
l’immaginazione della
nostra artista ed il suo incessante desiderio di infinito.
«La città che ho riprodotto è la Gerusalemme celeste. Lì ci sono ancora
tutte le cose belle che gli
uomini hanno fatto», racconta Pupi Perati. «All’inizio erano immagini
che alludevano a torri,
edifici, palazzi, ma poi,
nel tempo, anche giardini, fiori e boschi. In una
parola tutto quello che
c’è nel mondo terrestre,
ma con la differenza che
qui è splendente ed incorruttibile».
Infine “Frammenti di Paradiso” sono anche dei
gioiellini, nati dalle mani
della nostra artista, che
“accompagnano - con la
loro presenza luminosa il cammino di chi li tiene
■
con sé”.
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scienza e tecnica 45
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ATTUALITA’
VIAGGI
E TECNICA
LESCIENZA
PIAZZE DEL
MONDO
E’
soprattutto italiano
l’avamposto più settentrionale del mondo
per lo studio della climatologia: stiamo parlando di una
torre di alluminio alta trentaquattro
metri, battezzata Amundsen-Nobile
Climate Change Tower (in onore dei
due grandi esploratori polari), situata
a due chilometri sud-est dalla base
Dirigibile Italia di Ny Alesund nell’arcipelago norvegese delle Svalbard, e allestita con lo scopo di fornire nuovi e preziosi dati sul surriscaldamento dell’atmosfera, nonché sull’aumento dei livelli dei mari e i cambiamenti meteorologici. La Torre,
munita di numerosi sensori che misurano parametri chimico-fisici dell’atmosfera e di apparecchi radio per la
trasmissione dei dati raccolti al centro
operativo di Bologna, è sorta grazie
ad un Progetto coordinato dal Cnr (il
Consiglio Nazionale delle Ricerche),
e da alcuni Enti di ricerca nazionali e
internazionali.
In particolare essa ha il compito di
studiare gli scambi di radiazioni termiche tra la Terra e l’atmosfera in una
regione considerata dagli scienziati la
“cartina di tornasole” dei cambiamenti climatici.
«Il Climate Change Integrated Project», spiega Giuseppe Cavarretta, direttore del Dipartimento Terra e Ambiente del Cnr, «avrà lo scopo di monitorare e comprendere i numerosi e
complessi processi che coinvolgono
l’aria, la neve, il ghiaccio, il suolo, la
vegetazione e non ultimo il permafrost, ossia lo strato di terreno perennemente congelato; il tutto attraverso
il calcolo di bilancio di energia alla
superficie».
L’Artico è la regione al mondo dove i
cambiamenti climatici sono più evidenti e rilevabili. Basti pensare che
globalmente, negli ultimi venti anni,
l’incremento medio della temperatura
è stato di 0,57 gradi centigradi, mentre nell’Artico è stato registrato un aumento di 1,1 gradi. Perciò i climatologi preferiscono il Circolo Polare Arti-
di Carlo Pieracci
LO STUDIO DEL CLIMA CON
CONTRIBUTO ITALIANO
Una Torre nell’Artico ci parla del nostro avvenire
co come punto di osservazione e campanello di allarme dei cambiamenti
climatici su scala mondiale.
La Torre avrà anche il compito di raccogliere informazioni circa gli agenti
inquinanti che, a causa della circolazione atmosferica, raggiungono il
Circolo Polare e si accumulano nella
neve e nel terreno. Fra i diversi elementi inquinanti che possono influire
sui cambiamenti climatici, i ricercatori stanno fra l’altro concentrando i loro studi sul biomass burning, ossia
quella forma di inquinamento naturale causato dall’incendio di foreste, boschi e savane.
Un altro aspetto non trascurabile della ricerca nell’Artico è l’attenzione
che gli scienziati stanno rivolgendo al
permafrost e al suo progressivo scioglimento; un fenomeno che sembra
stia accelerando il riscaldamento globale a causa del rilascio di metano prima intrappolato nel ghiaccio. Il metano, prodotto dalla decomposizione
anaerobica di antiche piante e animali, è un gas serra con un potere riscaldante 25 volte maggiore rispetto a
quello dell’anidride carbonica.
Nell’Artico, sul fondo dei laghi termocarsici (ossia quelli provocati dal45
lo scongelamento e lo sprofondamento del terreno anche in seguito al riscaldamento globale), le molecole di
metano formano bolle che, risalendo
attraverso l’acqua, raggiungono l’atmosfera.
Recenti studi effettuati in Alaska e Siberia dimostrano che il disgelo, incominciato circa 10.000 anni fa all’inizio dell’ultimo periodo interglaciale,
starebbe adesso accelerando.
Secondo alcune stime, se dovesse
persistere il tasso di riscaldamento attuale, entro il 2100 le emissioni di
metano prodotte dal permafrost potrebbero incrementare del 20-40 per
cento quelle già causate dalle attività
umane e da altre fonti naturali. Di
questo passo la temperatura media
annuale della Terra potrebbe aumentare di 0,32 gradi centigradi; un valore apparentemente trascurabile che
tuttavia, secondo gli esperti, potrebbe
avere pesanti ripercussioni sul clima,
il livello dei mari e la diffusione di alcune malattie.
Dalle analisi delle carote di ghiaccio
estratte dal Polo e dalle datazioni al
radiocarbonio effettuate in alcuni laghi prosciugatisi in epoche remote
(da 10 mila a 11 mila anni fa) si è potuto capire che i laghi termocarsici favorirono considerevolmente il riscaldamento del clima ponendo fine all’ultima glaciazione. Perciò adesso
per i ricercatori è importante interrompere il circolo vizioso innescato
dal riscaldamento del pianeta, che a
sua volta contribuisce allo scongelamento del permafrost, al rilascio di
metano, e quindi al conseguente riscaldamento dell’atmosfera, stimolando ulteriormente il disgelo e
l’emissione di altro metano.
A tale scopo sono ancora allo studio
diverse soluzioni.
■
ventidalmondoviaggi 46-47
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16:05
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PROPOSTE RISERVA
GRANDI TOUR
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languida Bahìa, vera anima del Brasile con il culto del Condomblè e della Capoeira (antica danza con cui gli
schiavi si difendevano dalle frustate dell’uomo bianco); l’avveniristica Brasilia; la natura selvaggia e prorompente delle cascate di Iguaçu; Manaus, porta dell’Amazzonia, con una “quattro giorni” in Ecopark Village immerso
nel “polmone del mondo” (fenomeno unico “l’incontro delle acque” del Rio Negro e del Rio Solimoes per formare
il Rio delle Amazzoni).
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Simeone e proseguono nella piana di Ebla. Si perdono fra le colonne di Apamea ed i torrioni del Crac
dei Cavalieri. Le ritroviamo ad Hama e proseguono sino alle delizie di Palmira, sostano a Bosra tra le
gradinate nere del teatro romano per terminare a Damasco, città che non ha rivali se non in paradiso.
Saremo quindi nel Regno Hashemita di Giordania, un ponte gettato tra il mare e il deserto. La Valle del
Giordano, i solitari canyon desertici, i castelli del Deserto; il meraviglioso scenario di Wadi Rum, la suggestiva Jerash e l’unicità di Petra, museo a cielo aperto. E… alla fine, Gerusalemme, tra le mura della
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sport nuara 48-49
23-02-2010
10:33
Pagina 48
ATTUALITA’
SPORT
di Ettore Nuara
LA FORMULA 1 IN QUESTO 2010
Tante le novità. Vediamole insieme
D
opo ogni vittoria della
Ferrari e soprattutto
dopo la conquista del
titolo Mondiale della
Formula 1 il parroco
di Maranello dava sfogo alla sua gioia suonando le campane a distesa e
così incoraggiava quel popolo sanguigno, ebro di felicità e di sangiovese, a
scendere in piazza sventolando le
bandiere su cui è effigiato il cavallino
rampante. Dopo alcuni anni di sconfitte e di delusioni torneranno a suonare le campane a Maranello? E’l’augurio che, con l’avvio del Campionato Mondiale 2010 di Formula 1 con il
Gran Premio del Baherein a Sakhir si
fanno i ferraristi di tutta Italia, gli appassionati, cioè, del cavallino rampante, e soprattutto il popolo di Maranello che sperano che le parole del loro presidente Luca di Montezemolo,
«dobbiamo ricominciare a vincere»,
siano di buon auspicio per il ritorno
alla vittoria finale della Ferrari. Solo
così potrà verificarsi quella nemesi
storica da tanti invocata, che non è altro che il riappropriarsi del posto di
prestigio nell’agone automobilistico
che si è perduto in questi due ultimi
anni in tutti i circuiti del mondo, per
una serie di disavventure dovute in
parte a insipienza tecnica, ad una
macchina non competitiva ed in parte
ad un evolversi di avvenimenti non
fortunati.
Come per tutti gli sport ogni pronostico prima di ogni competizione è inopportuno. Soltanto questo possiamo dire. Il Mondiale 2010 in base ad una
disamina dei “team” in gara si presenta avvincente. Considerando l’abbandono nella Formula 1 di Kimi Raikkonen che si era stancato di guidare
una Ferrari pur vincendo con essa un
titolo iridato, e passato a competere
nei Ralleyes, vi è il ritorno in pista dopo tre anni di stop di Micheal Schu48
macher, che si rimette in gioco con la
Mercedes voltando le spalle alla Ferrari con cui ha conquistato 5 dei 7 titoli Mondiali che figurano nel suo
palmares.
Quale sarà il suo rendimento dopo
una lunga inattività lo vedremo nel
corso del Campionato. Lui scende in
pista non come comprimario, ma da
protagonista – come dice lui stesso –
che vuole vincere come ai bei tempi.
Troverà nel suo staff, e gli sarà di
grande aiuto Ross Brawn, il supertecnico inglese che è stato determinante
nel far decidere Schumacher al ritorno alle corse, allettato da un ingaggio
da nababbo, circa 7 milioni di euro
l’anno (quelli ufficiali, ma si dice che
siano 14 milioni). Il posto di Raikkonen alla Ferrari è stato preso da Fernando Alonso, 29 anni a luglio, vincitore nel 2005 e nel 2006 di due titoli
con la Renault. Con lui alla guida la
Ferrari dovrebbe essere competitiva
sport nuara 48-49
23-02-2010
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I GRAN PREMI MONDIALI 2010
14
28
04
18
09
16
30
13
27
marzo
marzo
aprile
aprile
maggio
maggio
maggio
giugno
giugno
Sakir
Melbourne
Sepang
Shanghai
Catalogna
Montecarlo
Istambul
Montreal
Valencia
GP
GP
GP
GP
GP
GP
GP
GP
GP
Bahrein
Australia
Malesia
Cina
Spagna
Monaco
Turchia
Canada
Europa
soprattutto se con la maturità lo spagnolo riesce a mitigare quelle asperità di carattere che lo hanno reso inviso alla McLaren (è stato anche il portabandiera di questa Casa) mettendosi in contrasto dialettico e comportamentale con Hamilton. Se Alonso seguirà con umiltà le direttive e i suggerimenti di Stefano Domenicali, direttore sportivo, e di Aldo Costa, direttore tecnico, allora sarà in grado di riproporsi come quel corridore di classe e di temperamento che tutti gli riconoscono di essere.
Felipe Massa è l’altro “ferrarista” (il
terzo è Giancarlo Fisichella). Massa
ha accolto molto bene Alonso nella
“rossa” come da lui stesso dichiarato,
tenendo d’altronde a precisare che le
sue condizioni atletiche e fisiche sono
perfettamente efficienti dopo che nella qualifica del Gran Premio di Ungheria dello scorso anno subì un gravissimo incidente. E’ accaduto che
Massa, alla guida della sua monoposto, venne colpito alla testa a 200 km
l’ora da una molla pesante di circa
800 grammi staccatasi dalla Brawn di
Rubens Barrichello. Massa subì una
11
25
01
29
12
26
10
24
07
14
luglio
luglio
agosto
agosto
settembre
settembre
ottobre
ottobre
novembre
novembre
Silverstone
Hockenheim
Hungaroring
Spa
Monza
Singapore
Suzuka
Yeongam
Interlagos
Abu Dhabi
commozione cerebrale con una frattura nella zona sovraorbitale sinistra e
un taglio alla fronte. Operato all’Ospedale di Budapest ha recuperato
prodigiosamente; è guarito e per fortuna non ci sono state conseguenze,
come hanno accertato i continui esami e le verifiche mediche. Tanto che è
stato autorizzato a scendere in pista
dagli organismi internazionali. Ora ci
si attende di vedere quale sarà il suo
rendimento in questo Campionato
Mondiale. Ma veniamo alla macchina
Ferrari 2010. Come ogni anno sono
stati apportati dei miglioramenti rispetto a quella del 2009. Passiamoli
in rassegna con l’apporto tecnico di
Gabriele Pirovano, esperto di automobilismo (vedasi il “Corriere dello
Sport” del 29-1-2010). Eccoli:
- il musetto è più alto rispetto alla vettura 2009. E’ stato alzato per convogliare più aria verso il fondo scocca in
modo da generare più deportanza;
- il telaio nella zona superiore presenta due corna ai lati esterni (soluzione
copiata dalla Red Bull del 2009). La
nuova forma scavata all’interno ha
specifiche funzioni aerodinamiche;
- le pance nella zona esterna sono più
sollevate rispetto all’attaccatura al telaio;
- presa aria radiatore: tutta rivista la
fluodinamica interna, ora le bocche
d’ingresso ai radiatori sono più piccole e sollevate;
- passo vettura: notevolmente allungato il passo (circa 15 centimetri).
Questo perché si è dovuto disegnare
un serbatoio benzina più lungo;
- il telaio è più alto nella zona superiore e più scavato inferiormente mentre
è stato leggermente rialzato nella zona alle spalle del pilota;
- pance: sono più scavate nella zona
inferiore, più snelle e più basse nel
49
GP
GP
GP
GP
GP
GP
GP
GP
GP
GP
Inghilterra
Germania
Ungheria
Belgio
Italia
Singapore
Giappone
Corea
Brasile
Emirati Arabi
Da sin., Felipe
Massa, Giancarlo
Fisichella e
Fernando Alonso
posteriore;
- serbatoio benzina: raddoppiato di
volume, ora questa zona appare più
larga e alta;
- rivista la collocazione degli scarichi motore che ora sono posti più in
avanti;
- diffusore posteriore: è stato nascosto
alla vista. E’ più grande e tutto nuovo
nelle forme.
Molti interventi e modifiche sono state inoltre apportate agli organi interni
e alla meccanica.
Rivista la forma dei radiatori ora più
lunghi e stretti, tutte nuove le sospensioni, il cambio è adesso più stretto,
nuova la collocazione del serbatoio
dell’olio più vicina al cambio, nuovo
anche l’impianto frenante. Gli alettoni anteriori e posteriori al momento
sono ancora quelli del 2009, ma verranno presto cambiati per far posto ad
elementi tutti nuovi nella forma. Oltre
alla Ferrari vedremo sfrecciare sui
circuiti di tutto il mondo la Vodafone
McLaren (con i piloti J. Button accreditato di un titolo mondiale e L. Hamilton pure con un titolo mondiale),
la Mercedes GP di M. Schumacher
con 7 titoli mondiali (e il giovane N.
Rosenberg), la Red Bull Racing (S.
Vettel e M. Webber), la AT Williams
(R. Barrichello e N. Hulkenberg), la
Renault forse alla sua ultima partecipazione in Formula 1 (R. Kubica e un
pilota ancora da decidere), la Force
India (A. Sutil e V. Liuzzi), Toro Rosso (S. Buemi e J. Alguersuari), Lotus
Racing (J. Trulli e H. Kovalainen), la
Virgin (T. Glock e L. Di Grassi), e infine la US FI Team (piloti da decidere), la Sauber (K. Kobayashi) e la
Campos Meta (B. Senna). Queste due
ultime scuderie non hanno scelto il
■
secondo pilota.
sport tucci 50-51
23-02-2010
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Pagina 50
ATTUALITA’
di Riccardo Tucci jr
SPORT
A
ncora lui, ancora campione, ancora vincitore
Per un regno
di uno Slam. Roger Feche pare destinato
derer trionfa per la
a durare nel tempo
quarta volta (dopo i
successi nel del 2004, 2006 e 2007)
all’Australian Open battendo in finale lo scozzese Andy Murray e comincia alla grande la nuova stagione tennistica. A modo suo,
di prepotenza, al termine di un match dominato in lungo e largo per i primi due set
(6-4, 6-4) e con qualche cenno di fatica
solo nell’ultima parte
che ha consegnato al
pubblico un appassionante tie-break chiuso dallo svizzero
sull’11-9. Nulla da fare per Murray
che resta vittima dell’incantesimo
che da 74 anni (l’ultimo fu Fred Perry all’US Open del ‘36) impedisce a
tennisti britannici di aggiudicarsi un
titolo dello Slam.
Una vittoria che vale soprattutto per il
morale anche perché nella stagione
scorsa, proprio il centrale di Melbourne aveva regalato uno di quei rarissimi momenti in cui conquistato il suo quarto titolo a Melbourne: un’impresa
qualcuno è arrivato a mettere in dubbio il suo regno. E’ finora riuscita solo a quattro campioni del passato, l’ultipassato infatti quasi un anno dal ko con Nadal e dalle la- mo Andrè Agassi che realizzò il poker nel 2003. Ma socrime di tristezza dopo una sconfitta amara in finale, so- prattutto i successi nei tornei dello Slam sono diventati seprattutto perché lo spagnolo lo aveva battuto sul suo terre- dici, due in più dello stesso Sampras.
no migliore, il cemento. Tempi ormai lontani, come lonta- Quello di Roger Federer è ormai un dominio incontrano è Nadal, scavalcato in graduatoria anche dallo stesso stato. Sull’erba è imbattibile, sugli altri tipi di campo è
Murray, e vittima ormai di
un evento straordinario
infortuni che ne stanno
se perde un match.
lentamente pregiudicando
Pochi sanno però che Fela carriera. E senza il suo
derer, che nasce a Basirivale per eccellenza, re
lea il giorno 8 agosto
Federer può dominare in
1981, inizialmente semscioltezza e aggiornare
bra essere indirizzato
con calma il suo libro dei
verso tutt’altro sport. E’
primati personali. Lo svizinfatti sin dall’infanzia
zero ha infatti superato i
un calciatore promettenrecord di permanenza, cote; rapido, elegante e tecme numero uno del monnico. Ma si vede subito
do in classifica, di Jimmy
che quel tipo di carriera
Connors e Ivan Lendl e
non fa per lui. Roger è un
punta dritto verso quello
ragazzo introverso, chiudi Pete Sampras (286 setso, fragile, e non avrebbe
timane). Inoltre ha appena
fatto molta strada in quel
IMBATTIBILE FEDERER!
50
sport tucci 50-51
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A des. e sin., due belle immagini del
campione. In basso, Federer con lo scozzese
Andy Murray; nella foto piccola, esultante
con il trofeo conquistato dopo essersi
aggiudicato per la quarta volta l’Open
australiano
mondo. Col tempo, inoltre, comincia
a capire che si sente veramente realizzato solo colpendo la pallina da
tennis con la racchetta. Ed è lì che
trova la sua dimensione. I suoi genitori intanto contribuiscono in maniera decisiva alla sua crescita umana e
sportiva, mettendolo sempre a suo
agio, sostenendo il suo talento in
modo assennato e disinteressato, e
appoggiandolo incondizionatamente.
Così Roger inizia la sua carriera professionistica entrando nel circuito
dell’ATP nel 1998, all’età di 17 anni
dopo avere vinto nello stesso anno
l’edizione Juniores dei Championships di Wimbledon ed avere raggiunto la finale degli US Open, sempre Juniores. Ma anche qui le sue debolezze caratteriali vengono puntualmente fuori. Sembrano mancargli quella freddezza e quel cinismo che sono
doti necessarie per un giocatore di tennis. Ma nonostante
tutto il suo talento viene fuori, e Federer, a soli vent’anni,
raggiunge i quarti di finale dell’Open di Francia e di
Wimbledon. In Inghilterra nei quarti di finale sconfigge
addirittura il mostro sacro Pete Sampras, ponendo fine al
suo record di 31 vittorie consecutive a Wimbledon. Da
qui in poi l’immagine dello svizzero viene proiettata nel
tennis a livello mondiale.
Il gioco a tutto campo, fatto di colpi potenti e precisi, capace di attaccare come di scendere a rete al volo, fa di
Federer una delle più grandi promesse di questo sport.
L’ultimo ostacolo è rappresentato dalla sua indole bonaria. Ma nel 2002, accade una tragedia che cambierà la
sua carriera.
Il suo amato allenatore delle giovanili, che era quasi un
secondo padre per lui, muore accidentalmente. Questo
avvenimento sconvolge il giovane Roger, ma nello stesso momento lo costringe ad iniziare a camminare con le
sue gambe. Infatti successivamente si dirà che questo incidente lo ha al tempo stesso annichilito e temprato e lo
ha molto aiutato a diventare quello che è oggi. Comincia
qui la sua ascesa.
La leadership della classifica, gli slam, i record: nessuno
sembra più in grado di fermare la sua corsa. Fino all’arrivo di Rafa Nadal. I due sono perfetti opposti. Nadal è
il ritratto del tennista contemporaneo, a partire dal suo
abbigliamento controtendenza, con le maniche tirate su
a mostrare la muscolatura definita e i pantaloncini a trequarti, per arrivare al modo di giocare, tutto corsa e resistenza, tutto potenza e fondocampo. Federer è invece eccezionale sia per precisione e varietà, sia per ritmo e rapidità. La sua capacità di anticipazione, il suo senso del
campo, sono di un altro pianeta, e il suo gioco di gambe
non ha eguali nel mondo. Ma nonostante tutto Nadal
rappresenta la sua nemesi, l’unico che lo può far diventare incredibilmente vulnerabile, o intimidito, questo
svizzero dallo sguardo glaciale. I due sono Apollo e
Dioniso, destro e mancino, numero uno e numero due al
mondo. Ogni volta che s’incontrano danno spettacolo,
mostrando una contrapposizione di stili diversi, non stridente, ma bensì piacevole per l’occhio esterno.
Nelle sfide dirette è quasi sempre lo spagnolo ad avere il
sopravvento fino a che re Federer viene costretto ad abdicare. Sembra iniziare un lento e inesorabile declino
per lo svizzero che però continua a sognare la rincorsa e
a lavorare in silenzio.
Il momento della svolta arriva in terra francese dove Federer vince finalmente il Roland Garros, l’unico slam che
mancava al suo palmares, e diventa il sesto tennista della
storia (dopo Fred Perry, Don Budge, Roy Emerson, Rod
Laver e Andre Agassi) a conquistare tutti e quattro i tornei
dello Slam. Federer trionfa così proprio sul terreno preferito di Nadal ed elimina anche il suo ultimo tabù. Il malcapitato è lo svedese Soderling, che aveva eliminato agli
ottavi proprio lo spagnolo, e che nulla ha potuto contro la
“fame” dello svizzero, conscio che questa era un’occasione da sfruttare a ogni costo.
Ed è così proprio a Parigi che Roger Federer, eguagliando i 14 slam vinti da Sampras diventa il più forte tennista di tutti i tempi.
Il resto è storia recente: il ritorno al numero uno, il declino di Nadal, la nascita dei due gemellini e un 2010 iniziato nel migliore dei modi.
Re Federer è dunque tornato e il suo regno è destinato a
diventare il più longevo di sempre. Ritorno di Rafa Na■
dal permettendo, ovviamente.
51
cultura 52-54
23-02-2010
10:58
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ATTUALITA’
di Dedy Ferrari Clerici
A
conclusione delle celebrazioni dechirichiane
del 2008-2009 e in corrispondenza del centenario
della Metafisica, Palazzo
delle Esposizioni di Roma dedicherà,
dal 9 aprile all’11 luglio, al grande maestro italiano un’importante mostra curata da Achille Bonito Oliva.
L’esposizione presenterà una rassegna di
opere provenienti dai più importanti musei d’arte moderna del mondo (MoMA,
Tate, Musée d’Art Moderne de Paris,
Osaka Museum of Modern Art, MARTMuseo d’Arte Contemporanea di Trento
e Rovereto, Galleria Nazionale d’Arte
Moderna) integrandole con una selezione dei capolavori più significativi della
Fondazione Giorgio e Isa de Chirico.
Essa comprenderà circa 120 dipinti articolati in sette sezioni distribuite, in un
percorso concettuale ricco e suggestivo,
nelle sette gallerie ad aula situate ai lati
della Rotonda, cuore e perno degli spazi
del Palazzo delle Esposizioni.
Concepita come occasione di un nuovo
slancio critico piuttosto che come una
tradizionale retrospettiva, la mostra è costruita su base tematica e intende mettere a fuoco il rapporto dell’arte di de Chirico con la categoria fisica e filosofica
del naturale; un rapporto che – pur risolto in modi di volta in volta diversi e originali – collega l’intera vicenda creativa
del maestro, dagli esordi simbolisti fino
alle regressioni neometafisiche degli ultimi anni.
Nell’arte di de Chirico l’iconografia del
naturale trascende se stessa, perennemente investita da interferenze concettuali che ne trasformano le valenze realistiche in direzione di un allontanarsi
psicologico, misterioso e surreale.
L’Idea di natura rimane comunque nell’artista un riferimento poetico costante,
anche quando diventa paradossale, sottintesa, o appunto, silente, sia che si riconduca a un’armonia dei tempi più remoti (come nei paesaggi mitologici) o
esaltata come apparizione poetica (nelle
celebri “vite silenti”), trasfigurata nell’allucinazione urbana delle Piazze
d’Italia o rinnegata nelle algide geome-
CULTURA
Piazza d’Italia con torre rossa (1934)
“LA NATURA SECONDO
DE CHIRICO”
trie plastiche dei manichini e degli automi, l’Idea di Natura rimane per l’artista
un riferimento poetico costante.
La Natura, intesa come Cosmos ordinato
o come Caos, chiede infatti che le si risponda, che il pittore suggerisca, attraverso l’evocazione poetica, una possibile soluzione all’enigma del suo apparire; ed è
questo, in fondo, l’incessante compito
che Giorgio de Chirico si assume per tutti i lunghi anni della sua storia d’artista.
“Dal campo della filosofia la metafisica si
trasferisce in quello dell’arte “affermava
de Chirico che poi aggiungerà: “…i buoni artefici nuovi sono dei filosofi che hanno superato la filosofia”. Il “metafisico”
non può essere descritto, la filosofia può
denunciare situazioni di non-senso, ma il
metafisico è rivelato solo da un’immagine che l’artista ha il potere di fissare.
Così Achille Bonito Oliva ci guida nelle
selezioni della suggestiva esposizione,
omaggio al grande Maestro.
Natura del Mito - Nella prima sezione
saranno accostati quei dipinti in cui la
Natura, trasfigurata in chiave mitica, è
intesa come scenario di archetipi universali. Le figure mitologiche evocate nei
dipinti di questa sezione (Apollo, Minerva, Esculapio, Orfeo, Arianna) assurgono a simboli della cultura intesa come
52
grande forza civilizzatrice, vittoriosa sul
disordine della natura.
Natura dell’Ombra - Lo spazio urbano,
nella pittura di de Chirico, è determinato
– con uguale peso – tanto dai volumi architettonici raffigurati, quanto dalle ombre rigide e irreali che presenze architettoniche esterne all’inquadratura proiettano sul suolo, raffigurato come puro piano geometrico. L’artista si fa anticipatore di audaci sperimentazioni costruttive,
straordinario architetto di città allucinate
e assurde. L’architettura inventata di de
Chirico definisce anche uno spazio dell’assenza, un luogo puramente mentale
in cui la Natura è relegata in un “altrove”
metafisico che non si rivela mai.
Natura da Camera - Di nuovo uno
scambio, all’interno dell’opera dechirichiana, tra naturale e artificiale: viene
qui tematizzato quello speciale cortocircuito che l’artista innesca accostando le categorie dell’universale e del
contingente, dell’eternità e della storia:
elementi naturali collocati ad absurdum nei contesti determinati dall’ordine della civiltà o, all’opposto, vestigia
di civiltà che fluttuano in scenari naturali, mitici e primordiali.
Anti-Natura - Qui l’ambivalenza tra
naturale e artificiale si sposta da strut-
cultura 52-54
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Pagina 53
IL LIBRO DEL MESE
ATTUALITA’
LE GRANDI MOSTRE
S
celto da Esperienza per i suoi lettori: “Il figlio di Costanza, Federico II”, di Costantino R. di Sannicandro. Bardi Editore, pagg. 182, € 15,00.
Chi era, in realtà, l’imperatore Federico II? Era figlio naturale di Costanza d’Altavilla? Era un fedele cristiano devoto alla Chiesa di Roma? Perché fece costruire
Castel del Monte? Questi ed altri interrogativi trovano in questo romanzo una
plausibile risposta.
Alla vicenda dei due protagonisti si sovrappone quella di altri due personaggi vissuti verso la fine del 1100 (l’epoca in cui nacque Federico II di Svevia), a loro riconducibili. Nicky, pilota di linea, appassionato cultore di Storia Medievale, leggendo un testo sulla vita di Federico trova una descrizione di Castel Fiorentino, il
luogo dove l’imperatore morì: il piccolo borgo medievale gli è familiare in quanto lo frequenta negli anni felici dell’infanzia. Decide quindi improvvisamente di
tornarvi e lì incontra una giovane ricercatrice francese, Josette.
Inizia per loro una serie di eventi che li porterà a rivelazioni fantastiche. In un antico convento della Foresta Umbra frà Desiderio narrerà loro la leggenda di Baffometto. Il giorno dopo visiteranno Castel del Monte dove l’Imperatore, lontano da occhi
indiscreti, si sarebbe dedicato ad esperimenti alchemici e a pratiche esoteriche.
Successivamente, ai piedi di un altro famoso monumento dell’antichità, la Piramide di Cleope, incontreranno un personaggio misterioso, che li proietterà, in sogno,
nel lontano medioevo…
L’avvincente trama romanzesca, fungendo da supporto ai contenuti storico-scientifici esposti, porta altresì ad una plausibile giustificazione storica del mistero che
circonda le origini del discusso personaggio medievale.
(a cura di Riccardo Tucci jr)
ture inanimate al corpo umano. Prodotto di un mondo segnato dalla corsa tecnologica, i corpi, nei dipinti di questa
sezione, tendono a diventare oggetti
dall’identità oscillante, organismi intermedi, entità anti-naturali. L’artista
dà vita ai suoi manichini e automi, che
appaiono come sperimentazioni cyborg ante-litteram.
Natura delle Cose - Sezione dedicata a
tutte quelle costruzioni, caratteristiche
dell’opera di de Chirico, intermedie tra
il naturale e l’artificiale: macchine “metafisiche”, ibridi assemblaggi di elementi che, partendo da strutture culturali e storiche della nostra civiltà, assurgono al valore di totem contemporanei.
Natura Aperta - ovvero squadernata nei
suoi elementi primordiali. I materiali costitutivi della natura e le regole che li governano sono smontati, riorganizzati e
rifondati attraverso l’arte di de Chirico:
aria, fuoco, terra e acqua compongono
una ricetta dell’universo modellata dall’artista.
Natura Viva - In quest’ultima sezione
viene affrontato il tema, caro a de Chirico, dell’arte che “vivifica”, in senso letterale, la natura. Il genere pittorico storicamente indicato col nome di “natura
morta” viene ripreso capovolgendone il
di Wolfy Ferrero
VENTI CAPOLAVORI
DI MODIGLIANI
on un omaggio ad Amedeo Modigliani la Fondazione Galleria d’Arte
Moderna e Contemporanea Silvio Zanella Onlus, inaugura la sua nuova sede
presso il Museo d’Arte di Gallarate (MAGa). L’allestimento è curato da Maurizio
Sabatini, scenografo di “Baaria” di Giuseppe Tornatore, che ha studiato una
messa in scena sobria e raffinata dove
venti capolavori di Modigliani trovano
una perfetta collocazione intorno al “Nudo coricato con le mani unite” della Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli. A
chiudere la mostra 50 disegni provenienti dai più grandi musei e dalle più grandi
collezioni italiane e internazionali, e oltre
250 documenti originali che ripercorrono
la vita del grande artista di cui quest’anno ricorrono i 90 anni dalla morte.
C
senso e il significato, che diventa quello
di “vita silente”: l’arte in quanto forza
creatrice restituisce alla natura la sua vitalità primigenia. La vita interna dell’oggetto, la sua vita silente, magnificata dall’artista, si risveglia ed entrando in relazione dinamica con il paesaggio in cui è
inserita diventa soglia tra mondo reale e
■
metafisico.
DE CHIRICO, MAX ERNST,
MAGRITTE
Uno sguardo nell’invisibile
ino al 18 luglio una grande mostra a
Modigliani: Ritratto del pittore
Palazzo Strozzi di Firenze racconta
Moise Kisling (1915)
essa pure la straordinaria avventura artistica di Giorgio de Chirico e la duplice
influenza che la sua pittura ebbe nell’arte moderna e su pittori come Carrà e Morandi, o Max Ernst, Magritte e Balthus. Attraverso 100 opere, provenienti da raccolte private e da alcuni dei più importanti musei del mondo, la rassegna mette in evidenza
“la rivoluzione copernicana” operata da de Chirico nell’arte del XX secolo, che aprì
la strada a tutti quei movimenti che costituiscono la parte più interessante e vitale dell’esperienza artistica europea tra le due guerre, dal Dada al Surrealismo, dal Realismo
Magico al Neo-Romanticismo dando un taglio netto alle prospettive di ricerca ormai
esaurite del cubismo e delle avanguardie formali.
La mostra riunisce alcune tra le più celebri opere del periodo metafisico di de Chirico, dipinti di Carrà e Morandi, capolavori di René Magritte, Max Ernst e Balthus. In
dialogo con questi quadri sono presentate opere estremamente significative di artisti
come Niklaus Stöcklin, Arturo Nathan, Pierre Roy e Alberto Savinio, che sulla strada aperta da de Chirico si mossero in un ambito espressivo in bilico tra Metafisica,
Realismo Magico, Surrealismo e Neo-Romanticismo.
F
53
cultura 52-54
23-02-2010
11:00
ATTUALITA’
LE GRANDI MOSTRE
Pagina 54
GIUSEPPE FLANGINI. STUPORE E INCANTO
Chagall: Sole giallo (1958)
N
ella suggestiva cornice del Chiostro di Voltorre a Gavirate la mostra “Giuseppe Flangini. Stupore e incanto” presenta una settantina di opere, tra oli e disegni, scelti dal curatore Antonio D’Amico.
All’interno di tre sezioni dedicate agli affetti familiari, al paesaggio e al teatro, si affronta il tema della meraviglia che lascia
il visitatore incredulo e disorientato di fronte ad una realtà, vera o immaginata, che risulta inattesa.
Per Flangini, difatti, la pittura è uno strumento di straordinario
coinvolgimento intimo e sociale, col quale interagisce con chi
si ferma a guardare, percependone il messaggio a volte in maniera nitida, altre intrinseco, ma pur sempre d’introspezione.
Giuseppe Flangini è stato scelto, tra i nomi illustri dell’arte antica e moderna, dal ministero degli Affari Esteri per rappresentare l’Italia a Europalia sotto l’egida della Provincia di Varese,
che oggi rende omaggio all’artista con questa importante manifestazione.
AIMÉ MAEGHT E I SUOI ARTISTI
P
alazzo dei Diamanti di Ferrara dedica (fino al 2 giugno) la
mostra di primavera ad una figura chiave della scena
artistica del secondo Novecento. Amico di maestri come
GOYA E IL MONDO MODERNO
Bonnard, Matisse, Braque, Chagall, Miró e Giacometti, o
l’algerina Bahia, Aimé Maeght fu un editore di fama e
Milano, a PaLa Contessa
soprattutto il fondatore a Parigi di una delle gallerie più
lazzo Reale,
de Haro
innovative del secolo, nonché, a Saint-Paul de Vence, della
la grande mostra:
(1808)
Fondation Marguerite et Aimé Maeght, un tempio dedicato
“Goya e il mondo
alla creazione artistica e un crocevia internazionale di pittori,
moderno”. Una
scultori, scrittori, musicisti e intellettuali.
straordinaria espoAimé Maeght promosse l’attività di maestri affermati e contribuì
sizione che intenalla nascita di una nuova stagione della loro arte incoraggiandoli
de analizzare la
a utilizzare, oltre alla pittura, altri linguaggi. Nello stesso tempo si
relazione e i legadimostrò attento alle ricerche delle generazioni più giovani,
mi artistici tra
dando prova di saper competere con le gallerie americane
Goya e altri celeprotagoniste del rinnovamento artistico del secondo dopoguerra.
bri pittori moderInoltre, la sua instancabile attività di editore attrasse grandi
ni, partendo dalpersonalità del mondo artistico e intellettuale, dal cui confronto
l’analisi delle tenacquero straordinarie creazioni collettive.
matiche care al
Per approfondire la conoscenza di un capitolo così
pittore aragonese:
avvincente della storia dell’arte moderna, Ferrara Arte
l’immagine della
organizza la mostra “Aimé Maeght e i suoi artisti”.
nuova società, l’espressione della soggettività, la reazione
L’esposizione, a cura di Tomàs Llorens e Boye Llorens, è
gestuale, la violenza.
anche l’occasione per studiare un aspetto della storia
Per questo accanto alle opere di Goya saranno in mostra tele
dell’arte del Novecento fino ad oggi poco indagato ma
di Delacroix, Klee, David, Kokoschka, Mirò, Klinge, Picasassolutamente fondamentale: il mercato dell’arte e i suoi
so, Nolde, Bacon, Kirchner, Pollock, Guttuso e de Kooning.
principali animatori, i
mercanti e i galleristi.
QUANDO L’ARTE GRECA CONQUISTO’ ROMA
Un centinaio di opere,
soprattutto dipinti, ma anche
ino al 5 settembre, i Mu- dell’arte occidentale: quello interi cicli scultorei, fregi ed
sculture, ceramiche, disegni,
sei Capitolini ospitano successivo alle campagne di elementi di arredo domestico
incisioni, affascinanti
una importante mostra di ca- conquista in Grecia, dalla fi- in bronzo e argento, del più
fotografie e volumi illustrati polavori dell’arte antica pro- ne del III secolo alla seconda alto valore stilistico, viene
delle Edizioni Maeght,
venienti dai maggiori Musei metà del I a.C, uno dei mo- narrata un’epoca di profondi
permettono di ripercorrere il europei.
menti fondamentali per la fu- cambiamenti nei canoni stiliventennio d’oro che va
Nella rassegna, primo appun- tura identità culturale e arti- stici e sul gusto estetico della
dall’apertura della galleria
tamento del programma stica romana, non solo del- Roma antica. Un periodo in
parigina nel 1945
quinquennale I Giorni di Ro- l’età repubblicana. Attraver- cui l’influenza ellenica diall’inaugurazione della
ma, sono esposte opere di un so la visione di imponenti venta preponderante fino a
Fondazione, nel 1964.
periodo tra i più innovativi ed statue in marmo, raffinate coinvolgere completamente
(Elena Grazini) originali per l’intero sviluppo opere in bronzo e terracotta, il mondo culturale romano.
A
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esperienza famiglia 55
23-02-2010
14:09
Pagina 55
Esperienza
famiglia
In casa… c’è sempre tanto, tantissimo da fare. Esperienza, su queste pagine,
vi racconta qualche aneddoto e vi offre alcuni, sommessi, consigli
L’AGLIO
Il suo utilizzo primo è quello di condimento, ma
è ugualmente usato a scopo terapeutico.
Ha diverse proprietà curative e dà un generale
senso di benessere all’organismo per la sua
azione antibatterica.
Per ovviare almeno in parte al disagio del
conseguente “alito pesante”si deve privare
l’aglio del piccolo germoglio verde interno,
facilmente estraibile. Essendo un ottimo
stimolante digestivo e diuretico viene anche
utilizzato in forma di infuso (dai 5 ai 10 g in un
litro di acqua) mentre per un’azione antisettica
usate dai 10-15 g in decotto.
RINFRESCANTE NATURALE
PER IL TAPPETO
Il bicarbonato assorbe gli odori,
l’olio essenziale di lavanda è rinfrescante.
Mescolate l’olio essenziale e il bicarbonato con una frusta, stendete
uno strato sottile di miscela sul tappeto e lasciate agire per almeno due
ore. Pulite con l’aspirapolvere.
LA LOTTA CONTRO LE TARME
Possono essere dannosissime, ma sono anche facilmente eliminabili. Questi
animali sono attratti da lana, mohair, angora e altre fibre animali, ma anche
dalle macchie di cibo e di sudore. Quindi riponete i capi solamente se puliti.
Un modo semplice per eliminare le larve consiste nell’appendere gli abiti al
sole e all’aria. Una buona protezione è data poi dalle essenze di cedro e di eucalipto: aggiungetene un paio di gocce all’acqua del risciacquo finale. Lasciate i capi in ammollo per 30 minuti prima di ritirarli. Contro le tarme sono efficaci anche alcune erbe: l’eucalipto, la lavanda e la menta.
Mettetene una manciata (devono essere essiccate) in mezzo ad un fazzoletto
di cotone e chiudete i lembi con un nastro. Usate in abbondanza questi pacchettini: più forte sarà l’odore, migliore sarà l’effetto. Si possono usare anche
batuffoli di cotone bagnati con poche gocce di olio essenziale di patchouli.
55
STANCHEZZA
Molti fattori possono contribuire
alla stanchezza, tra cui la tensione
fisica e mentale, una dieta povera
di nutrienti, la mancanza di sonno o
di esercizio fisico e una respirazione scorretta.
Cercate di dormire bene e riequilibrate l’alimentazione. Evitate la
caffeina, l’alcool e l’abuso di zuccheri: queste sostanze affaticano le
ghiandole surrenali e vi risucchiano
la vitalità. Per ridare energia e salute alle surrenali seguite una dieta
equilibrata con cereali integrali e
cibi proteici magri (pesce, pollo,
uova e legumi).
Fate esercizio fisico quotidiano.
Una passeggiata allevia la tensione,
ossigena le cellule e stimola la resistenza. Cercate di fare tutti i giorni
almeno 30 minuti di ginnastica aerobica moderata.
La meditazione e gli esercizi armoniosi (come lo yoga) stimolano le
funzioni organiche e ghiandolari
oltre a infondere energia.
CAMINETTO
AL PROFUMO DI ERBE
Per un profumo fresco nella
stanza aggiungete al
carbone o alla legna della stufa, o al caminetto, dei rametti freschi di rosmarino,
salvia e lavanda.
medicina 56
23-02-2010
11:12
Pagina 56
ESPERIENZA FAMIGLIA
di Roberto Pellicciari
L
MEDICINA
a calcolosi della colecisti colpisce circa il 10-15 per cento
delle persone adulte. L’incidenza aumenta dopo i 40 anni ed a 70 il 20 per cento degli uomini
ed il 35 per cento delle donne ne è af- La terapia è soprattutto chirurgica
fetta. La colecisti è un piccolo serbatoio, posizionato nell’addome in alto a
l’intestino accumulandosi a monte, pridestra, sotto il fegato. La sua funzione è
ma nel fegato (con danno epatico), e
quella di raccogliere la bile prodotta dal
poi nella circolazione sanguigna con un
fegato ed immetterla nell’intestino a liittero (colorazione gialla/verde della
vello del duodeno proprio nel momencute da accumulo di bilirubina). I sintoto in cui transita il bolo alimentare. Inmi sono prevalentemente caratterizzati
fatti, la bile (liquido di color giallo oro
dalla Triade di Charcot: dolore, febbre,
contenente una serie di sostanze come
ittero ed in più possono aversi emissioil colesterolo, sali biliari, sali minerali,
ni di urine ipercromiche, feci acromifosfolipidi e bilirubina) è fondamentale
che e prurito. La pancreatite acuta è
per la digestione e l’assorbimento dei
un’altra complicanza della calcolosi
grassi e della vitamina K. In caso di aldelle vie biliari.
terazione del rapporto tra le varie soLa diagnostica si basa sull’ecografia.
stanze contenute nella bile o per disfunDopo valutazione specialistica può eszione della colecisti stessa si possono formare dei calcoli. I sere richiesta una colangio-pancreatografia retrograda
più comuni sono quelli di colesterolo (circa il 70 per cento); endoscopica (ERCP). Essa consiste nell’introdurre un enpossono essere piccolissimi e molteplici (fango biliare) o es- doscopio dalla bocca nel tubo digerente fino allo sbocco
sere singoli e di dimensioni centimetriche. I fattori predispo- duodenale delle vie biliari, che verranno imboccate e stunenti sono: gli ormoni femminili (ecco perché le donne so- diate; se necessario è possibile anche eseguire manovre teno più colpite specie in caso di gravidanza, uso prolungato rapeutiche e di asportazione dei calcoli con particolari strudi estrogeni o di contraccettivi orali), l’obesità, una dieta menti. Altri esami diagnostici sono: la colecistografia, la
squilibrata ed irregolare nei tempi di assunzione (esempio Tac e la risonanza magnetica delle vie biliari. Utili sono
saltare un pasto), nella quantità (pasti troppo abbondanti o anche gli esami del sangue (emocromo completo, transadiete dimagranti eccessive) e nella qualità (dieta priva di fi- minasi, fosfatasi alcalina, gamma GT, amilasi e lipasi siebre, ricca di zuccheri raffinati, grassi, superalcolici e fritti).
riche, bilirubinemia, VES ed esame delle urine).
Altri fattori di rischio sono: il diabete, l’ipertrigliceridemia La terapia è sostanzialmente chirurgica e consiste nele l’assunzione di farmaci ipolipemizzanti della classe dei l’asportazione della colecisti per via laparoscopica (tecnica
fibrati. Molti soggetti sono asintomatici. Ma se la calcolo- mini-invasiva in cui si praticano solo tre fori sull’addome
si si complica allora è proprio il caso di dire che “sono do- con tempi di degenza brevissimi, danno estetico limitato e
lori”! Se un calcolo ostruisce il deflusso di bile della cole- recupero funzionale rapido) o per via laparotomica (intercisti o crea una infiammazione con infezione si può avere vento chirurgico classico “a cielo aperto” che si esegue
una colecistite acuta. Il sintomo più caratteristico è il do- quando non è possibile effettuare il precedente per obesità,
lore (colica biliare), a livello della “bocca dello stomaco” aderenze intestinali o urgenza in atto). Se il paziente è asine sotto l’arcata costale destra, che si può irradiare alla tomatico o poco sintomatico in genere si attende. In caso di
schiena fino all’angolo inferiore della scapola ed essere ac- sintomi è bene valutare con lo specialista se è necessario sotcompagnato da nausea, vomito, pallore e sudorazione. Ti- toporsi ad intervento prima che sopraggiungano le complipico è il “Segno di Murphy” caratterizzato da una viva do- canze poiché, in tal caso, esso deve essere eseguito d’urgenlorabilità con blocco del respiro alla palpazione profonda za e tutto diventa più complesso! La terapia medica, con
dell’addome in un punto preciso a destra sotto l’arcata co- somministrazione orale di acido ursodesossicolico, non gastale durante una inspirazione profonda.
rantisce risultati brillantissimi ed è da applicare nei casi in
Nella colecistite l’infezione può essere purulenta (empie- cui un intervento chirurgico è sconsigliato e solo in presenma), la parete della colecisti si può perforare disseminando za di particolari tipi di calcoli. Infine, è stato dimostrato che
l’infezione nel cavo addominale con peritonite (complican- una moderata assunzione di alcol (vino, birra) può preveniza gravissima). Nel caso in cui un calcolo imbocca ed ostrui- re la formazione dei calcoli della colecisti, ma attenzione a
sce le vie biliari si può avere una colestasi ed un ittero ostrut- non esagerare e soprattutto parlatene sempre con il vostro
■
tivo. In questo caso la bile è impossibilitata a raggiungere medico di fiducia!
LA CALCOLOSI
DELLA COLECISTI
56
condominio 57
24-02-2010
14:40
Pagina 57
ESPERIENZA FAMIGLIA
POSTA CONDOMINIALE
di Terenzio Grazini
GARANZIA PER VIZI STRUTTURALI
Spero di essere chiaro nell’esporre il mio quesito.
Nell’anno 2005 ho comprato presso un importante costruttore della provincia di Bergamo, una villetta in montagna in un complesso residenziale, composta da un piano terra, da un sottotetto parzialmente abitabile e da un
piccolo giardino.
Dopo circa due anni si sono presentati due problemi per
vizi strutturali.
- il montante su cui è fissato il cancelletto di ferro del giardinetto si è inclinato a causa del peso di quest’ultimo, per
cui il cancelletto non si chiudeva più con la chiave.
- una zona, 4mt x 1mt, del sottotetto sovrasta un tunnel
esterno il cui spazio è di proprietà di un condomino. Nelle giornate invernali, molto fredde e umide, con l’accensione dei caloriferi su una parte del parquet vicina alla
parete che si affaccia all’esterno si forma una condensa
che diventa anche una chiazza d’acqua.
Il costruttore, in entrambi i casi, è intervenuto due volte
con soluzioni che si sono rivelate insufficienti dato che
entrambi i problemi si sono verificati nuovamente.
Nel caso di difetti o vizi
strutturali occorre distinguere, ai fini della garanzia
tra costruttore, venditore,
costruttore/venditore. Nel
caso esposto dal nostro socio si dovrebbe trattare di
costruttore/venditore.
Occorre inoltre distinguere
tra responsabilità e garanzia. La responsabilità è decennale e riguarda solo il
costruttore, cioè se il venditore non è anche costruttore la responsabilità è solo
per la garanzia di un anno
dalla vendita e concerne
qualsiasi difetto o vizio occulto, ossia non rilevabile a
prima vista al momento
della consegna, a condizione che siano denunciati entro otto giorni dalla scoperta, salvo il diverso termine stabilito dalle parti o
dalla legge (articoli 1490 e
1496 Cod. civ.).
Per il costruttore, l’art.
1669 Cod. civ. stabilisce
che “se, nel corso di dieci
In queste ultime settimane ho evidenziato il ripresentarsi
dei problemi suggerendo le soluzioni che secondo esperti potrebbero essere risolutive, e precisamente, nel primo
caso con saldatura di una barra di ferro nel sottoterra fra
i due montanti del cancelletto, e nel secondo caso con un
“cappotto termico” sul soffitto esterno del tunnel, ma non
ho avuto risposta e né lui né i suoi collaboratori sono raggiungibili telefonicamente.
Come posso indurre il costruttore a intervenire con urgenza? Non vorrei che, ignorando i miei solleciti, la garanzia possa andare in prescrizione.
Pensavo di utilizzare lo strumento della conciliazione tramite la Camera di Commercio, oppure inviare una lettera di sollecito tramite avvocato. Cosa mi consigliate di
fare?
Debbo coinvolgere il Condominio dato che il sottosuolo
ed i muri esterni, dove si dovrebbe intervenire, sono di
proprietà comune?
Alfredo Cirrincione
Cornaredo (Mi)
anni dal compimento,
l’opera, per vizio del suolo
o per difetto della costruzione, rovina in tutto o in
parte, ovvero presenta evidente pericolo di rovina o
gravi difetti, l’appaltatore
(cioè il costruttore) è responsabile nei confronti
del committente (cioè l’acquirente) e dei suoi aventi
causa (cioè coloro che hanno comprato dal committente), purché sia fatta denuncia entro un anno dalla
scoperta. Il diritto del committente si prescrive in un
anno dalla denuncia”.
L’azione di denuncia (e
quindi di restaurazione o
risarcimento dei danni) è
proponibile solo nei confronti del costruttore e non
del venditore, se costui ha
appaltato la costruzione ad
un’impresa o l’ha acquistata da terzi; sarà invece
proposta contro il venditore solo quando questo sia
stato anche costruttore.
Per quanto concerne il
condominio, se la parte interessata è comune (cioè
quella in cui è presente il
vizio di costruzione), alla
denuncia e all’azione deve
57
provvedere l’amministratore, anche senza chiedere la
preventiva autorizzazione
dell’assemblea (art. 1130
punto 4 Cod. civ.); se invece si tratta di proprietà individuale di un condomino,
vi deve provvedere direttamente l’interessato; se infine i difetti sono inerenti ad
entrambe le parti, l’onere è
a carico dell’amministratore, mentre spese e benefici si divideranno tra i due
in proporzione dell’intervento di esecuzione.
Qualora il costruttore o
venditore non intervenga
con la dovuta sollecitudine, per non perdere il diritto, non è sufficiente una
lettera o una diffida, occorre citare in giudizio
l’inadempiente avanti al
tribunale (in tal caso con
l’assistenza di un avvocato) e, nell’occasione, chiedere al giudice un provvedimento di urgenza (art.
■
700 Cod. proc. civ.).
franco-monete 58-59
23-02-2010
di Raffaele C. Costa
S
an Marino e Vaticano hanno affidato a
Michelangelo Merisi, più noto come
il Caravaggio, il compito
di abbellire e rendere più
interessanti le Divisionali
2010, ossia le confezioni
nelle quali anno dopo anno
vengono raggruppati gli
spiccioli recanti inciso il
nuovo millesimo. Al pittore della luce e del vero, San
Marino ha dedicato il taglio argenteo da 5 euro incluso nella Divisionale
2009, fior di conio, in vendita a 41 euro dal 15 aprile.
Firmate da Maria Angela
Cassol, le illustrazioni sono costituite, al diritto, dal
ritratto del commemorato
chiaramente ispirato al disegno di Ottavio Leoni,
conservato nella Biblioteca Marucelliana di Firenze. Il rovescio è invece dominato dalla Canestra di
frutta, il dipinto giovanile
del Caravaggio, donato nel
1607 all’Ambrosiana di
Milano per legato testamentario di Federico Borromeo. Due immagini che
rimandano alla banconota
italiana da 100.000 uscita
il 24 giugno 1984, gradatamente rimpiazzata, a
partire dal 12 dicembre
1994 con una versione più
sofisticata, ricca di soluzioni tecniche che, oltre a
dare maggiore brillantezza
alla nuova banconota, contribuirono a rendere più
difficoltosa la contraffazione.
“Inventato”, come si legge
nella stessa banconota, da
Giovanni Savini, che in
pratica eseguì i disegni in
seguito bulinati da Trento
Cionini e Giorgio Cappo-
11:43
Pagina 58
ESPERIENZA FAMIGLIA
MONETE
SAN MARINO E VATICANO
COMMEMORANO CARAVAGGIO
La moneta sammarinese da 5 euro celebrativa di Caravaggio;
le stesse immagini della moneta erano presenti sulla banconota
italiana da 100.000 lire del 1983
ni, il rovescio, il biglietto
di banca offre, al diritto, il
ritratto del Caravaggio
eseguito da Ottavio Leoni,
e, al centro, un particolare
della Buona Ventura, nella
versione che si trova al
Louvre di Parigi. Con la
zingara che legge la mano
ad un giovane impennacchiato. Questo quadro che
in massimo grado esalta il
vero, finì col cambiare la
vita dell’artista. Comprato
da tale “Maestro Valentino
a San Luigi de’ Francesi ri-
IN
venditore di quadri”, forse
un mercante d’arte che
batteva le osterie popolate
da pittori squattrinati che
convenivano a Roma da
tutta Europa, e da questo
venduto al cardinale Francesco Maria Del Monte,
“il quale, per dilettarsi assai di pittura”, prese con sé
Caravaggio “dandogli luogo honorato in casa fra i
suoi gentiluomini”.
Il rovescio della medesima
banconota è a sua volta occupato dalla Canestra di
BREVE
La moneta che in Austria viene coniata da vent’anni e in
diverse pezzature, in quanto rientra fra le monete da investimento, ha visto celebrare questo anniversario alla grande: con un’edizione da 20 once del peso di 622,07 grammi d’oro puro e diametro di 74 millimetri. Poco più di seimila - esattamente 6.027 - i pezzi coniati, destinati ai mercati d’Europa, America e Giappone.
Così come tutte le precedenti coniazioni anche per questa
è stata conservata l’illustrazione, costituita da strumenti
dell’Orchestra filarmonica viennese, dai quali la coniazione ha preso il nome.
(R.C.C.)
58
frutta, del 1595–1596 che,
vista dal basso, domina in
primo piano. Straordinari
la trasparenza dei chicchi
d’uva, la luminosità della
mela bacata, la rugosità
del fico maturo che presenta le caratteristiche
spaccature, la baccellatura
delle foglie ritorte.
Nella edizione originaria
la banconota è firmata dal
governatore Carlo Azeglio
Ciampi (e dai cassieri Stevani o Speziali), mentre
nel secondo tipo la firma
del governatore è quella di
Antonio Fazio (e dei cassieri Speziali o Amici).
Come al solito vennero
stampate e distribuite le
serie speciali sostitutive le
quali, in tutti e due i casi,
sono contraddistinte dalla
“X” come prima lettera.
Il Vaticano ha invece deciso di onorare Caravaggio
attraverso la medaglia plasmata da Amalia Mistichelli e prodotta dallo stabilimento Senesi, così da
essere inclusa nella Divisionale sampietrina battuta
dalla Zecca di Roma in
fondo specchio. Mentre
San Marino batte in fondo
specchio i soli spiccioli, riservando la moneta da 5
euro alla Divisionale fior
di conio, il Vaticano produce la propria serie in fior
di conio, affidando alla
battitura fondo specchio
l’impreziosimento della
medaglia esclusiva, nel
senso che per averla occorre acquistare l’intera
■
confezione.
franco-monete 58-59
23-02-2010
11:44
Pagina 59
ESPERIENZA FAMIGLIA
di Fabio Bonacina
FRANCOBOLLI
U
n processo lento, ma continuo: pure i filatelisti, dopo
aver imparato ad osservare, accanto al francobollo,
la busta, sempre più spesso studiano il suo contenuto, sempre ammesso
che sia rimasto. Contenuto che può risultare interessante, specie se si ha
davanti un archivio omogeneo, in grado di dimostrare e raccontare qualcosa. D’altro canto, l’approccio è pratica normale
in altri ambiti.
Come sta avvenendo in
questi giorni a Trieste, dove un allestimento, ospitato presso il Civico Museo Revoltella, è dedicato
a “Giorgio Carmelich Futuristicherie - Viaggi
d’arte fra Trieste, Roma e
Praga”. Carmelich, classe
1907, morì di malattia appena ventiduenne. Eppure
riuscì a dimostrare la propria attenzione all’arte,
aderendo al Futurismo e
poi attraversando le suggestioni provenienti dall’avanguardia non solo
italiana, ma europea. E
non poteva essere altrimenti, visto che ebbe come maestri addirittura Enrico Prampolini e Fortunato Depero. Il percorso
propone quadri, pubblicazioni ed altro ancora, ma
il vero filo conduttore sono le lettere e le cartoline
che Carmelich, in giro per
mezza Europa, spedì tra il
1922 ed il 1929 al suo
amico e sodale Emilio
Mario Dolfi (1907-1975).
Spesso conservano schizzi e vignette, ma l’aspetto
più importante è dato dai
ARCHIVI D’AUTORE
Non solo il dentello e la sua busta.
I collezionisti cominciano ad esaminare anche i testi
L’allestimento di Trieste e il collage di Ivo Pannaggi spedito a
Marinetti
testi, che raccontano di un
mittente curioso ed appassionato, alla costante ricerca delle novità artistiche e culturali dell’epoca.
Proprio per questo le corrispondenze proposte nel
percorso non solo sono finite nelle bacheche, ma le
AL
VIA
più significative
vengono ospitate
in speciali contenitori verticali,
che consentono di vedere
i due lati del documento.
Alcune, poi, permettono
di scoprire che qualche filatelista c’è stato: lo testi-
“ MI L A N O F I L”
D
al 19 al 21 marzo torna la grande filatelia con “Milanofil”, il Salone del francobollo organizzato da Poste italiane ed ospitato a Fiera Milano City con ingresso gratuito da
porta Gattamelata (orario 9.30-18.30, domenica chiusura alle 14.30). In calendario, un’ampia mostra in parte a concorso, il Convegno commerciale e alcuni appuntamenti organizzati dalle associazioni di appassionati. Tre le cartevalori attese durante la manifestazione, tutte da 60 centesimi: una ricorda il secolo e mezzo della Provincia di Milano, le altre il centenario dell’Alfa Romeo. Naturalmente, sarà possibile acquistare materiale anche di altri Paesi. Come il Vaticano, che porterà le ultime produzioni. Fra
queste, l’omaggio al santuario
della Mentorella, particolarmente caro a Giovanni Paolo
II. L’esemplare, originariamente previsto ad un costo di 65
centesimi, è gravato da un sovrapprezzo per altri 20, così
da aiutare i sopravvissuti al terremoto di Haiti.
F.B.
Il francobollo vaticano pro Haiti
59
moniano almeno i tre casi
in cui il francobollo è stato staccato, molto probabilmente per finire in...
collezione.
Un approccio simile è stato giocato a Gorizia, dove
la Fondazione Carigo ha
ospitato (la mostra si è
chiusa il 28 febbraio) “Futurismo. Filippo Tommaso
Marinetti, l’avanguardia
giuliana e i rapporti internazionali”. Anche in questo frangente, ampio spazio è stato lasciato a cartoline e lettere, provenienti
dall’archivio dell’aeropoeta Bruno Giuliano Sanzin
(1906-1994), cioè il principale interlocutore di Marinetti nella zona. Se le
cartoline, da sole, costituiscono autentiche opere
d’arte, i contenuti hanno
evidenziato e ricordato la
vitalità artistica del mondo
culturale giuliano, prima e
dopo la Grande guerra. ■
computer-collez 60-61
23-02-2010
11:50
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ESPERIENZA FAMIGLIA
di Maria Luisa Urbano
COMPUTER
BUON COMPLEANNO FACEBOOK!
I
I dubbi erano già pochi, ma adesso c’è anche la conferma ufficiale: gli utenti Internet italiani sono tra i più assidui frequentatori di social network al mondo. Per
qualcuno addirittura Facebook è diventato sinonimo di
Internet. Secondo lo studio presentato da Nielsen, osservatorio
internazionale tra i più noti per l’analisi del web, i navigatori
del Belpaese restano connessi ore ed ore ai propri profili, almeno 6 ore al mese. Il nostro sarebbe quindi il quarto Paese al
mondo per uso di social network, dietro ad Australia, con 6 ore
e 52 minuti al mese, a Stati Uniti e Gran Bretagna.
Il fenomeno è quindi globale: il tempo pro capite trascorso sui Facebook, MySpace ecc. è aumentato dell’82 per cento rispetto ai
dati raccolti nel dicembre 2008. Una buona notizia per gli investitori, perché più tempo si passa a scorrere i profili, più pubblicità ci passa sotto gli occhi, ed è noto che finora i social network
non abbiano brillato per profitti. Ma secondo eMarketer Facebook farà il boom quest’anno, ricavando 605 milioni di dollari, contro i 435 milioni del 2009. Sorte avversa invece per MySpace, ex
stella dei network: perde utenti e di pari passo pubblicità (385 milioni previsti nel 2010, contro i 490 milioni del 2009). Facebook
in Italia è un fenomeno a sé: ha raggiunto in pochi mesi 19 milioni di utenti registrati (sui 350 milioni al mondo).
In occasione del sesto anniversario della sua fondazione (4 feb-
braio 2004), il CEO Mark Zuckerberg ha colto l’occasione per
un bilancio della situazione. In un post pubblicato sul blog ufficiale dell’azienda, il giovane miliardario ha fatto sapere che
gli utilizzatori del sito sono ormai 400 milioni nel mondo e che
sono più che raddoppiati solo nell’ultimo anno. «Sia in momenti di gioia che in momenti difficili, la gente vuole condividere e aiutarsi l’un l’altro, ha scritto nel suo intervento Zuckerberg. Questa necessità è quello che ci ispira a continuare a innovare e costruire sistemi che permettono alla gente di connettersi e condividere con altri la propria vita, facilmente».
Le sue parole trovano ulteriore conferma nel recente studio
pubblicato dal Pew Internet & American Life Project che ha
mostrato come la popolazione più giovane sia sempre meno attratta da strumenti della rete “complessi” come i blog e molto
più propensa ad utilizzare servizi come i social network per la
propria esperienza digitale.
Nel suo intervento, Zuckerberg ha promesso presto delle novità per i suoi utenti, senza specificare nel dettaglio cosa bolla in
pentola in quel di Palo Alto. Un suggerimento arriva però da
TechCrunch, testata americana di riferimento nel campo della
tecnologia, secondo cui la Società sarebbe al lavoro su un
“Progetto Titan”, per rivoluzionare il mondo delle e-mail e
concorrere con la Gmail di Google.
ITALIANI ALL’ESTERO
“
Informazioni per chi vuole emigrare da chi è già emigrato”: si
presenta così Italiansinfuga.com,
un sito web dove chi desidera lasciare il Belpaese può raccogliere informazioni e consigli da quelli che sono
emigrati da tempo.
A crearlo Aldo Mencaraglia, un quarantenne originario di Borgo San Dalmazzo, in provincia di Cuneo, che a 19 anni
è partito per l’Inghilterra e non è mai più
tornato: ha studiato a Brighton, lavorato
in Gran Bretagna, Cina, Taiwan e adesso si é fermato a Melbourne in Australia.
Qualche anno fa ha deciso di condividere la sua esperienza con tutti quelli che
sognano di cambiare vita come lui, da
qui é nato italiansinfuga.com.
«Mi sono reso conto che in tanti cercano
di emigrare verso ciò che manca loro in
Italia, ma non sanno da dove iniziare. Vista la mia esperienza ormai ventennale di
vita all’estero mi sono reso conto che ero
in grado di aiutarli», racconta Aldo Mencaraglia. “Ingegnere e vuoi trovare lavoro all’estero? Vieni in Australia!”,
“L’Uruguay visto da chi ci vive”, “Forum sul Giappone” oppure “Impressioni
sul mondo dello studio e del lavoro nella Silicon Valley, in California”, sono solo alcune delle esperienze messe a disposizione dagli utenti del sito.
«Dall’inizio, italiansinfuga.com ha ricevuto 190 mila visitatori unici. Adesso
viaggia sulle 52 mila visite al mese, ho
una mailing list di circa 2.200 iscritti e
oltre duemila amici su Facebook», dice
soddisfatto Mencaraglia. «Ci sono tantissime storie e alcune mi hanno appassionato veramente, come quella di Stefano, che dopo aver letto un mio articolo
su come studiare in Danimarca ha fatto
armi e bagagli e ora è iscritto all’Università di Copenhagen. Non penso di essere
un benefattore, mi rendo solo conto di
essere stato fortunato ad aver vissuto e
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lavorato in nazioni diverse ed ad aver ricevuto tanto aiuto da parte delle persone,
vorrei ricambiare mettendo a disposizione la mia esperienza».
«La mia intenzione per chi visita il
blog», precisa Mencaraglia, «non è solo
mettere in moto un processo di emigrazione, ma anche far capire che non è necessariamente il toccasana ai propri problemi, non è facile e non è per tutti. Io
non emigrai perché non mi piaceva l’Italia, ma per curiosità verso ciò che c’era
Oltralpe. L’Italia e gli italiani hanno un
potenziale enorme che a volte non esprimono appieno. All’estero ci invidiano
tantissime cose e noi quasi non ce ne
rendiamo conto. Se solo riuscissimo a
■
metterci d’accordo tra di noi!».
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23-02-2010
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ESPERIENZA FAMIGLIA
COLLEZIONISMO
di Ida Spada
BIGLIETTI DA VISITA DAL ‘700 IN AVANTI
Più si va indietro nel tempo, più valore hanno
C’
era una volta il biglietto da visita, e c’è
ancora adesso. Un mezzo minimalista per
far conoscere la propria persona, la propria attività, in definitiva la propria esistenza. Collaudatissimo ormai visto che ha superato abbondantemente i duecento anni di vita. Ufficialmente la
sua nascita viene fatta risalire alla fine del 1700 e gli inizi del 1800, in parallelo con l’affermarsi della rivoluzione
industriale e alla irresistibile accelerazione dell’attività
produttiva che andava assumendo carattere di massa. Un
fenomeno, questo, mai visto in precedenza, che necessitava di una adeguata divulgazione. Sino ad allora a regnare
sovrano per millenni, con i suoi ritmi lenti, era stato l’artigianato e bastava un’insegna fuori dalla bottega per essere identificati. Ma alcuni reperti cartacei, gli antenati dei
moderni biglietti da visita, testimoniano che già nel XVII
secolo esisteva qualcosa di simile, sia pure di misura più
grande, che l’artigiano distribuiva allo scopo di allargare
il giro della clientela e acquisirne di nuova.
Il linguaggio di questi antichi messaggi pubblicitari era
ben lontano da quello dei guru mediatici dei nostri giorni, ma conteneva le essenziali indicazioni, come si legge
in un esemplare del distillatore milanese: “CARLO,
ANT.MAZZA - Destilatore sotto il Coperto de’ Figini. Al
segno di San Carlo”. In quel tempo, e ancora per una parte dell’800, era necessario specificare il palazzo, o la vicinanza di una chiesa e comunque un riferimento noto
per indicare l’ubicazione della bottega, perché non esisteva l’ubicazione civica. Le scritte erano inquadrate da
decorazioni floreali o altro e venivano riportate eventuali benemerenze e medaglie ricevute.
Alla fine del Settecento la Rivoluzione Francese spazzando via l’Ancient Régime, crea poi una società diver-
sa e nuovi protagonisti.
L’Ottocento dal canto suo ama la velocità e la promozione pubblicitaria assume un ruolo di rilevante importanza.
Il biglietto da visita si adegua ai tempi nuovi, riduce le dimensioni sino ad arrivare, praticamente, al rettangolo che
teniamo oggi in tasca pronto ad essere esibito.
Abbandona le decorazioni floreali in favore di uno stile
più asciutto e decisamente utilitaristico.
Accanto al nome e all’indirizzo, che diventa sempre più
preciso, compaiono difatti i segni dell’attività che si vuole divulgare: vasellame, scarpe, ombrelli, ceste, ventagli,
occhiali, orologi, tessuti, cappelli a cilindro e via via. Sono in bianco e nero dapprincipio, ma con il perfezionamento delle tecniche di stampa si passa al colore, che è
più gradito al pubblico (e anche ai collezionisti odierni).
La strada era dunque aperta verso una sempre più sistematica diffusione del nuovo mezzo. Nello stesso secolo il piccolo rettangolo viene affiancato da fratelli più
grandi: attorno agli anni Sessanta dell’Ottocento circolano a Londra gli uomini sandwich che caricavano addosso a sé lo slogan e il nome del prodotto, mentre a
Parigi le strade si coloravano di colonne sulle quali venivano affissi i poster con gli annunci dei teatri e la
pubblicità delle aziende. Nasceva in sordina la categoria degli operatori di immagine. Oggi il biglietto da visita, ridimensionato e ripulito da decorazioni, quasi
sempre si presenta impeccabilmente bianco, elegantemente stampato in corsivo e vi è stato aggiunto l’indispensabile indirizzo e-mail. Dove trovare i vecchi biglietti ottocenteschi? Nei mercatini specializzati d’antiquariato cartaceo che riguardano tutto ciò che è legato alla carta; dove i cartofili vanno a deliziarsi la vista,
■
a cercare le rarità e qualche volta le trovano.
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ESPERIENZA FAMIGLIA
di Jolanda Proietti
CIVILTA’ DELLA TAVOLA
Una mostra a Firenze
ci ricorda cosa e come
mangiavano i nostri antenati
C
osa mangiavano, come vivevano i nostri
antenati? Ce lo
ricorda (fino al 26 giugno) a Firenze, la mostra
“Díaita. Le regole della
salute nei manoscritti della Biblioteca Medicea
Laurenziana”; un’esposizione che riguarda lo stile
di vita e la dieta come
strategia preventiva per
garantire benessere fisico
e mentale. Si tratta di un
tema di moda oggi come
ieri. L’attenzione allo stile di vita e al benessere,
DIETA E SALUTE
NEL TEMPO ANTICO
ha origini antiche: il termine dìaita/dieta, nel
mondo classico, non indicava però come oggi
l’adattamento della razione alimentare allo stato
ed alle condizioni biometriche dell’individuo, ma
aveva un significato più
vasto, allargandosi a
comprendere tutti gli ambiti che l’uomo avrebbe
dovuto pianificare di sua
iniziativa, in quanto non
determinati in modo automatico dalla natura. L’individuo veniva posto al
centro di un sistema mol-
to articolato, in cui interagivano res naturales e res
non naturales, elementi,
cioè, interni ed esterni al
corpo. La dietetica si occupava di quei fattori che
potevano essere influenzati dall’intervento umano, come il rapporto dell’uomo con aria e acqua,
cibo e bevande, movimento e riposo, sonno e
veglia, deiezioni e sessualità, affetti e passioni.
Nell’Italia delle corti
principesche e dei ricchi
mercanti si diffondono
così i Regimina Sanitatis,
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eredi della tradizione
classica e progressivamente arricchiti dal contatto con il mondo arabo,
dal fiorire degli studi di
Medicina, dalla nascita
delle Università. In seguito, il fenomeno si estende
a tutto l’Occidente, con i
trattati sulla conservazione della sanità, personalizzati e dedicati a personaggi illustri, e i Consilia,
prescrizioni mediche e
dietetiche destinate a curare una precisa malattia.
Tra i Codici esposti, in
lingua greca, latina e vol-
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STORIA E TRADIZIONI DEL POLIEDRICO MONDO DEL VINO (3)
di Roberto Antognozzi
gare, databili tra il XII e
tardo XVI secolo e tutti
appartenenti ai fondi laurenziani, si annoverano
pertanto esemplari di particolare interesse contenutistico che attestano il
loro utilizzo a livelli diversi, dal Trattato di cucina di Apicio, che conferma la specifica importanza dell’alimentazione, al
Taccuino di Sanità di Ibn
Butlan. Il Regime del corpo di Aldobrandino da
Siena è proposto in diversi volgarizzamenti italiani, uno dei quali realizzato nel maggio del 1310
dal notaio fiorentino Zucchero Bencivenni. Importante, tra gli altri, il Compendio della natura e
proprietà degli alimenti
di Barnaba da Reggio, in
un manoscritto redatto fra
la fine del Trecento e gli
inizi del Quattrocento.
«Si tratta - commenta Donatella Lippi, docente di
storia della medicina che
ha curato il catalogo della
mostra voluta da Maria
Prunai Falciani, direttrice
della Biblioteca - di una
letteratura sapienziale,
sopravvissuta, spesso,
nella medicina popolare
contemporanea». Altri, i
cosiddetti Consigli contro
la peste, costituiscono
una sorta di prontuario
per ostacolare la diffusio■
ne del male.
I VITIGNI DEL TERRITORIO E DELLA CULTURA
ENOICA NAZIONALE (prima parte)
L
e vigne italiane offrono quella che è forse la più ampia varietà della specie Vitis vinifera. Oltre ai classici allevati come Sangiovese, Catarratto
Bianco, Trebbiano Toscano, Montepulciano, Barbera, Merlot, Trebbiano
Romagnolo, Negro Amaro, Moscato Bianco, Chardonnay, Garganega, Nero
d’Avola, che coprono oltre la metà delle aree coltivate a vigneto nel Paese, vi sono
tuttavia decine di altri vitigni di un certo rilievo e oltre centinaia di sottospecie che
sopravvivono dimenticati in pochi metri quadrati di vigna e che attendono solo di
essere riscoperte e trasformate in vini di qualità.
Benché le uve bianche possano facilmente competere con le rosse sotto il profilo
quantitativo, i vini italiani veramente grandi, tranne poche eccezioni, sono rossi.
Il prestigio di tutta la viticoltura italiana dipende da due vitigni: il Sangiovese e il
Nebbiolo, quest’ultimo, tra l’altro, è coltivato su meno dell’1 per cento delle vigne
italiane e in realtà ha successo solo in poche località.
Barolo e Barbaresco, i vini qualitativamente più importanti del Piemonte, sono prodotti dalla spremitura di uve Nebbiolo.
Questa uva è anche alla base di altri vini Doc e Docg ricavati da singoli vitigni o
da uvaggi diversi come Gattinara, Gemme, Roero e Valtellina, una denominazione
quest’ultima, d’origine lombarda; questa vite, che è nota anche con i nomi di Spanna, Picutener e Chiavennasca, viene coltivata nelle zone fresche e si presta meno
di altre varietà a rese eccessive. I suoi acini piccoli producono vini molto scuri e
tannici.
Le caratteristiche peculiari dei grandi vini Nebbiolo sono il colore rosso rubino
denso e brillante e il loro aroma di foglie di tè, spezie, rose, e a volte persino un accenno, nella fase di maturazione più evoluta, di una nota di catrame o goudron, alla francese.
Estremamente aspri e tannici da giovani, si trasformano con l’invecchiamento in
vini di grande qualità, morbidi, gradevoli e seducenti.
Dopo il 1980 i produttori vinicoli italiani hanno prestato grande attenzione ad altri
vitigni locali. La Barbera piemontese ha avuto una ascesa sorprendente nell’industria vinicola europea; acidula, un tempo considerata minore, si è adesso evoluta,
facendosi una reputazione di vino di alta qualità, denso, aromatico, moderno.
I principali vitigni meridionali, Aglianico, Negro Amaro, Primitivo, Nero d’Avola
e uva di Troia, si sono anch’essi conquistati un po’ di attenzione che meritano ampiamente.
Fa eccezione il Friuli, i cui importanti vitigni rossi: Refosco, Pignolo e Schioppettino sono riusciti non solo a sopravvivere, ma anche ad entrare, negli ultimi anni,
negli uvaggi dei vini di alta qualità.
Se infine si aggiunge a questo elenco la Corvina, base del grande vino veneto Amarone, l’Italia si rivela come una miniera preziosa, che nei prossimi anni continuerà
a stimolare la creatività dei produttori.
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ESPERIENZA FAMIGLIA
di Mamma Giovanna
CUCINIERE
RICETTE PER UN ANNO
CARCIOFI E LEGUMI
ALLA ROMANA
Per 4 persone
Ingredienti: 6 carciofi, 200
g di fave sgusciate, 150 g
di piselli, 1 piccolo cespo
di lattuga romana, 1 cipolla, 1 spicchio d’aglio, timo, olio extravergine
d’oliva, sale e pepe.
Mondare e lavare le verdure; tagliare a fettine per
lungo i carciofi e immergerli in acqua fredda acidulata con succo di limone; tagliare a striscioline la
lattuga e affettare la cipolla. Togliere la buccia a
ogni fava. In una casseruola di terracotta bassa e ampia mettere a freddo i carciofi scolati e tutte le altre
verdure, lo spicchio d’aglio
schiacciato e il timo; salare,
pepare e coprire con 1,5 dl
di acqua e 4 cucchiai di
olio. Portare a ebollizione,
poi abbassare il fuoco, coprire e far stufare per 1520 minuti, finché le verdure sono tenere, ma conservano la loro consistenza.
Aggiustare di sale e pepe e
lasciar riposare scoperto.
Servire con fette di pane
casereccio tostate.
GNOCCHI DI PATATE
Per 4 persone
Ingredienti: 1 kg di patate farinose, 250 g circa di farina, sale.
Lessare le patate con la buccia; pelarle e, ancora calde, passarle allo schiacciapatate.
Far cadere il passato sulla spianatoia e impastarlo con
la farina: lavorare finché si ottiene una pasta liscia ed
elastica. Formare con la pasta dei rotolini di circa 2
cm di diametro e tagliarli a pezzetti di 2 cm circa. Premere leggermente con il pollice al centro di ogni
gnocco, oppure passarlo sul rovescio della grattugia,
o ancora sui rebbi della forchetta, poi rapidamente
sulla spianatoia infarinata. Disporre gli gnocchi su
una tovaglia anch’essa infarinata, e lasciarli asciugare
per un paio d’ore. Lessarli in abbondante acqua salata e scolarli a mano a mano che vengono a galla.
Condirli con burro fuso e parmigiano, oppure con altre salse a piacere.
CROCCANTE
ALLE MANDORLE
Ingredienti: 250 g di mandorle sgusciate, 250 g di
zucchero, 1/2 limone, burro.
Immergere le mandorle in
poca acqua, portare a bollore, spegnere il fuoco ed
eliminare la pellicina marrone; farle asciugare per
pochi minuti nel forno a
160° C, quindi tritarle a
pezzetti grossi come chicchi di riso.
In un pentolino mettere sul
fuoco lo zucchero, senza
aggiunta di acqua, e farlo
caramellare finché diventa
biondo chiaro.
Aggiungere le mandorle e
qualche goccia di succo di
limone; amalgamare bene.
Versare il caramello su un
piano di metallo (per esempio la placca del forno) o di
marmo unto di burro. Aiutandosi con un coltello a lama lunga, anch’essa unta di
burro, ripiegare i bordi verso l’interno, infine con un
matterello unto stendere il
croccante in uno strato uniforme alto circa 2 cm. Lasciar raffreddare e indurire,
quindi tagliare a pezzi il più
possibile regolari.
––––––––––––––––––––––––––––––––– INVOLTINI ALLA ROMANA –––––––––––––––––––––––––––––––––
Per 4 persone
Mettere il trito di verdure in una casseruola con l’olio e
Ingredienti: 600 g di scamone di manzo tagliato in 12 fet- farlo appassire. Infarinare gli involtini, unirli al trito e farte, 2 gambi di sedano, 2 carote, 1 cipolla, 1/2 dl di olio li rosolare bene su tutti i lati. Bagnare con il vino e farlo
extravergine d’oliva, farina, 1/2 dl di vino rosso, 600 g di evaporare. Aggiungere la polpa di pomodoro assieme
polpa di pomodori, 1 spicchio d’aglio, 1 foglia di alloro, agli altri odori: gli involtini dovrebbero essere coperti a
1 chiodo di garofano, brodo, sale.
filo dal pomodoro; eventualmente aggiungere un po’ di
Battere leggermente le fette di carne con il batticarne ba- brodo (anche di dado).
gnato per non romperle; dividere un gambo di sedano e Mettere il coperchio e far cuocere, a fuoco basso, per ciruna carota in 12 bastoncini ciascuno; tritare il sedano e le ca un’ora e mezzo o più, mescolando spesso. A fine cotcarote rimasti con la cipolla. In ogni fettina disporre un tura gli involtini devono essere morbidissimi e il sugo
bastoncino di carota e uno di sedano, arrotolare l’involti- denso. Disporli in un piatto da portata, passare il sugo al
no e fissarlo con uno stecchino.
setaccio e versarlo sugli involtini.
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ESPERIENZA FAMIGLIA
PIANTE
AUTO
di Clemy
di Giulio Conter
LOCARNO CAMELIE
PIACERE DI GUIDA SUPREMO
Per celebrare un fiore meraviglioso
L
ocarno, sulla riva svizzera del Lago Maggiore, è sempre più la città delle camelie. Con
l’arrivo della bella stagione il rito si rinnova:
dal 24 al 28 marzo la città celebra, per il tredicesimo anno, il festival Locarno Camelie, un evento
organizzato dalla Società Svizzera delle Camelie, in
collaborazione con l’Ente Turistico Lago Maggiore e
la Città di Locarno, il cui debutto risale addirittura alla
lontana Festa delle camelie e delle mimose del 1924.
Locarno Camelie è un omaggio floreale alla primavera. La manifestazione è da considerarsi la più importante esposizione europea dedicata a questo meraviglioso fiore di origine orientale, che proprio in questi
anni sta conoscendo, grazie alle numerose iniziative
promosse anche nella parte italiana del Lago Maggiore, momenti di grande interesse e di studio. Il festival,
che si svolge in quella che si può considerare la sua sede naturale, l’omonimo Parco delle Camelie di Locarno, attira ogni anno migliaia di appassionati e studiosi
dalla Svizzera, dall’Italia e da altri Paesi d’Europa. La
particolarità della rassegna locarnese è di abbinare una
ricchissima esposizione scientifica di camelie recise
con la possibilità per il pubblico di visitare l’adiacente
parco, e dunque di ammirare le camelie nel loro contesto originale.
Situato nella parte più incantevole di Locarno (proprio
in riva al lago, in una zona naturalistica di grande pregio, nelle vicinanze del nuovissimo Lido di Locarno),
il Parco delle Camelie è sicuramente uno fra i più ricchi e vasti del nostro Continente. Inaugurato nel 2005,
in occasione del Congresso Mondiale delle camelie tenutosi in città, e poi ampliato negli anni seguenti, il
parco ospita oggi su una superficie di oltre 10.000 metri quadrati poco meno di mille diverse varietà di camelie. Due laghetti con giochi d’acqua e un nuovo e moderno padiglione didattico si contano fra le principali
realizzazioni. Una ragione in più per visitare questa
■
straordinaria esposizione.
La supercar Lexus LFA
N
el 2000, quando è partito il progetto, l’obiettivo era preciso. Costruire un’auto estrema
per pochi. Solo cinquecento. Cinquecento
clienti sparpagliati in 56 Paesi dove è presente il marchio premium di Toyota, Lexus. Oggi la supercar è pronta e sta per scendere in pista, pardon in
strada. Pochi giorni e i “cinquecento” saranno accontentati. Le richieste della Lexus LFA superano abbondantemente la produzione stabilita. Ma richiesta non
vuole dire prenotazione e prenotazione non significa
comprare. E’ previsto, infatti, un rituale molto preciso:
una prima prenotazione è infatti fissata entro marzo,
l’elenco dei fortunati acquirenti nel mese di aprile ed
ogni singolo ordine verrà confermato entro la fine di
maggio. Come sempre succede in questi casi ci sarà chi
compra per rivendere immediatamente ad un prezzo
maggiore privilegiando un guadagno immediato (rozzo
venale!) all’emozione di guidare un gioiello in fibra di
carbonio capace di procurare un piacere di guida supremo. Motore V10 aspirato 4.8 litri, potenza 560 CV,
elevato regime di rotazione, cambio a sei marce sequenziali, velocità massima 325 Km/h. Il team incaricato del progetto di questa F1 stradale ha goduto di una
grande libertà. E’ partito dal classico foglio bianco ed
ha cominciato ad esplorare ogni possibile scenario dinamico enfatizzando le prestazioni. Il progetto imponeva di focalizzarsi su nuove tecnologie, nuovi materiali e nuovi processi senza farsi condizionare dalle
eventuali difficoltà che avrebbero poi incontrato nello
sviluppo del progetto stesso. Man mano che il lavoro
procedeva il team avrà dovuto necessariamente rinunciare a qualche “sogno” irrealizzabile, ma il risultato
finale è di altissimo livello. I 500 esemplari LFA saranno costruiti a mano da tecnici specializzati al ritmo di
■
20 pezzi al mese.
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oroscopo
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Marzo 2010
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23-02-2010
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ESPERIENZA FAMIGLIA
OROSCOPO
di Giuliana Valci
ARIETE 21 marzo - 19 aprile
Attività – Idee più chiare e mosse azzeccate nella seconda parte del mese. Un incontro illuminante.
Affetti – aggressività e mitezza caratterizzeranno i vostri
rapporti sentimentali. Non raccogliete provocazioni.
Salute – seguite una dieta più salutare.
Incontri positivi con: Leone, Bilancia, Capricorno.
TORO 20 aprile - 20 maggio
Attività – le stelle sollecitano alla prudenza: pericolo di
faciloneria nell’affrontare gli impegni.
Affetti – atmosfera astrale propensa a darvi una mano
per risolvere, in piena serenità, una delicata situazione
sentimentale.
Salute – evitate inutili affaticamenti.
Incontri positivi con: Ariete, Cancro, Pesci.
GEMELLI 21 maggio - 21 giugno
Attività – sostenuti da Saturno, mitigherete disordine,
sbadataggine e ostinazione, pronte a scompigliare i
vostri piani.
Affetti – tensioni emotive e palesi scontenti aleggiano nell’area sentimentale; affrontate un dialogo chiarificatore.
Salute – può manifestarsi un po’ d’insonnia.
Incontri positivi con: Vergine, Bilancia, Capricorno.
CANCRO 22 giugno - 22 luglio
Attività – una situazione ritenuta compromessa può
subire inaspettati, positivi cambiamenti. Rimandate un
acquisto.
Affetti – periodo di contrasti; occorrerà più determinazione per affermare un vostro diritto in famiglia.
Salute – attenzione nel mangiare e nel bere.
Incontri positivi con: Scorpione, Sagittario, Pesci.
LEONE 23 luglio - 22 agosto
★
Attività – aspetti astrali propensi a migliorare la situazione attuale con possibilità di concludere il mese in
attivo.
Affetti – semplicità e pazienza vi faranno ottenere ciò
che desiderate in famiglia. Progetti vincenti in amore.
Salute – possono verificarsi sbalzi di pressione.
Incontri positivi con: Ariete, Bilancia, Acquario.
VERGINE 23 agosto - 22 settembre
★
★
Attività – capacità di valutazioni stimolate positivamente; sarete in grado di prendere importanti decisioni.
Affetti – nonostante alcune dissonanze astrali, la sfera
sentimentale è sotto buoni auspici. Nuove conoscenze.
Salute – disturbi digestivi di lieve entità.
Incontri positivi con: Toro, Cancro, Capricorno.
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★
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★
BILANCIA 23 settembre - 23 ottobre
Attività – sostenuti da aspetti favorevoli e lambiti dall’aria primaverile, veleggerete sereni verso un ambito
approdo.
Affetti – momento fortunato per la vita sentimentale; le
stelle promettono felicità e possibilità di nuovi incontri.
Salute – efficienza fisica.
Incontri positivi con: Gemelli, Acquario, Pesci.
SCORPIONE 24 ottobre - 22 novembre
Attività – influssi positivi sigilleranno il mese all’insegna del profitto. Favoriti i contatti con il pubblico.
Affetti – gli influssi astrali coloreranno di stravaganza e
di fantasia le vostre manifestazioni d’affetto.
Salute – passeggere nevralgie.
Incontri positivi con: Leone, Bilancia, Sagittario.
SAGITTARIO 23 novembre - 21 dicembre
Attività – l’energia proveniente da Marte vi farà guardare al futuro con più fiducia e ottimismo. Contate sulle
vostre capacità.
Affetti – momenti di instabilità emotiva, i sentimenti
sono confusi; si profilano importanti cambiamenti.
Salute – proteggete la gola.
Incontri positivi con: Ariete, Gemelli, Bilancia.
CAPRICORNO 22 dicembre - 20 gennaio
Attività – buon momento per avanzare richieste, la situazione evolve a vostro favore. Organizzatevi in tempo.
Affetti – buona sintonia con il partner; sono in arrivo
gratificanti notizie in famiglia, in particolare per i giovani.
Salute – controllate la vista.
Incontri positivi con: Sagittario, Acquario, Pesci.
ACQUARIO 21 gennaio - 19 febbraio
Attività – vi attende un periodo propizio: ritroverete
l’entusiasmo di percorrere nuovi sentieri. Intuito alle
stelle.
Affetti – “… la fortuna aiuta gli audaci…”, in amore
dovete osare di più e sognare di meno, e i risultati non
mancheranno.
Salute – contrazioni muscolari in agguato.
Incontri positivi con: Ariete, Bilancia, Capricorno.
PESCI 20 febbraio - 20 marzo
Attività – anche se alcune prospettive sono allettanti,
sarà prudente non fare passi superiori alle vostre possibilità.
Affetti – nessuna interferenza astrale turberà la quiete in
famiglia, ma l’amore ha bisogno di una piccola scossa.
Salute – evitate situazioni pericolose per la salute.
Incontri positivi con: Toro, Cancro, Pesci.
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★
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Progetto2
23-02-2010
12:41
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Doc. ok
23-02-2010
12:43
Pagina 1
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