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Esperienza
COP 2/10 23-02-2010 8:27 Pagina 1 Esperienza n. 3/2010 Anno 60° - Poste Italiane S.P.A. - spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma1, DCB Roma - € 2,20 - Organo ufficiale dell’Anla, Associazione nazionale Seniores d’Azienda - Contiene IP Tassa pagata Mensile di attualità, cultura e informazione I GRANDI FIUMI: Il Volga PERSONAGGI DEL PASSATO: Caravaggio L’INTERVISTA: Mario del Noce UOMINI E AZIENDE: BccPicena GIOIELLI D’ITALIA: Un Museo per l’olivo GRANDI MOSTRE: Tutto de Chirico II COP 5‰ 23-02-2010 16:12 Pagina II IL TUO CINQUE PER MILLE: UN PICCOLO IMPEGNO PER GRANDI RISULTATI ANLA Decidi di devolvere il tuo cinque per mille all’ANLA • Non ti comporta spese aggiuntive • non rappresenta una scelta alternativa all’otto per mille • ci permette di continuare a lavorare per difendere e promuovere i nostri valori 730/UNICO CUD Nello spazio dedicato alla scelta per la destinazione del cinque per mille sulla dichiarazione dei redditi firma nel riquadro “Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale e delle associazioni riconosciute che operano nei settori di cui all’art. 10, c.1. lett a), del D.Lgs: n. 460 del 1997” e inserisci il codice fiscale dell’Anla all. A Tutti i soci che SONO ESONERATI dal presentare la dichiarazione dei redditi (mod. 730 o mod. unico) possono effettuare la scelta per la destinazione dell’8 e del 5 per mille compilando l’allegato A del mod CUD 2010. Dopo averlo firmato nei riquadri di scelta e nell’apposito riquadro in fondo alla pagina possono trasmetterlo alla nostra sede in Via Monte delle Gioie, 13 tel. 06/86321128 fax 06/86322076 mail: [email protected] che provvederà alla trasmissione telematica. 80031930581 AIUTA L’ANLA E I SUOI VOLONTARI A SOSTENERE CONSERVA QUESTA COMUNICAZIONE PER AVERE A PORTATA DI MANO IL CODICE FISCALE ANLA AL MOMENTO DELLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI NOSTRI VALORI E LE NOSTRE INIZIATIVE SCEGLI DI DEVOLVERE IL 5 PER MILLE Il tuo contributo per noi è importante Sommario 3/10 24-02-2010 14:44 Pagina 3 DIRETTORE RESPONSABILE Franco Panzolini CONSULENTE EDITORIALE Raffaello Uboldi SERVIZI Martine O. Belhadi (Personaggi del passato), Paola Giovetti, Elena Grazini, Ettore Nuara (Lo sport), Riccardo Tucci jr, Raffaello Uboldi, Nora Villa (Made in Italy). AFFARI SOCIALI Franco Panzolini (Previdenza), Marco Curri (Fisco), Mauro Masini (Giustizia), Lotario Paladini (Noi e gli altri), Igor Uboldi (Economia). OPINIONI Franco Panzolini (Editoriale), Riccardo Tucci (L’angolo del Presidente), Igor Uboldi (Visti da fuori), Maria Venturi (Vizi e virtù). R UBRICHE Fabio Bonacina (Francobolli), Carlo Pieracci (Scienza), Raffaele C. Costa (Monete), Il Cruscante (Non dite ma dite), Wolfi Ferrero (Cultura), Mamma Giovanna (Cucina), Terenzio Grazini (Posta Condominiale), Iolanda Proietti (Civiltà della Tavola), Gianna Vannucchi (Collezionismo), Clemy (Ambiente (e scoperte) - Animali), Carlo D’Onofrio (Piante e non solo), Giuliana Valci (Oroscopo). HANNO COLLABORATO Roberto Antognozzi, Dedy Ferrari Clerici, Giulio Conter, Alberto U. Rogi, Maria Luisa Urbano. GRAFICA Annalisa Gatti IMPAGINAZIONE Roberta Greco SEGRETERIA DI REDAZIONE Elena Buccini EDITORE A.N.L.A. Associazione Nazionale Seniores d’Azienda Via Monte delle Gioie, 13 - 00199 Roma Tel. 06/86321128 r.a. Fax 06/86322076 e-mail: [email protected] www.anla.it PUBBLICITÀ DIRETTA FOTOLITO G.S.A. s.r.l. - 00040 Ariccia (Rm) STAMPA Punto Web s.r.l. - 00040 Ariccia (Rm) AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE ROMA 19/5/1977 n. 16824 RESPONSABILE DELLE ATTIVITÀ EDITORIALI Terenzio Grazini ABBONAMENTI - Annuo euro 20,00 (estero euro 32,00 ). Una copia euro 2,20 (estero euro 3,50). I versamenti vanno effettuati a mezzo di c/c postale n. 77884005 intestato a: Anla, Via Monte delle Gioie, 13 00199 Roma. Iva assolta dall’Editore ai sensi dell’art. 74, 1° comma lett. c) Dpr 633/1972 e successive modificazioni. Tiratura media copie 120.000 Finito di stampare il 04-03-2010 Federazione Italiana Editori Giornali A.N.L.A. Iscritta al n. 22 del registro delle Associazioni di Promozione Sociale Codice Fiscale: 80031930581 PRESIDENTE NAZIONALE Riccardo Tucci COMITATO ESECUTIVO Alberto Urbinati, Lorenzo Cafferati, Vincenzo D’Angelo, Marcello Lamioni, Teresa Spampanato, Gino Toffoli, Terenzio Grazini, Lotario Paladini, Franco Panzolini. SOMMARIO OPINIONI Editoriale – Riforme “ad personas” ............................................................................. 5 Vizi e virtù – Furti e fantasia........................................................................................ 6 Visti da fuori – Perché è più difficile combattere il terrorismo ................................... 7 Primo piano – Meglio le donne a sfidare la crisi...................................................... 8-9 AFFARI SOCIALI Dai lettori .............................................................................................................. 10-12 Il fatto • Il gioco? In Italia non conosce crisi • Non dite… ma dite… • New York impazzisce per la vaccinara Previdenza - Integrazione salariale, mobilità e disoccupazione .......................... 14-15 Sanità - Cure palliative, ora è legge ..................................................................... 14-15 Fisco - Dichiarazioni fiscali al via......................................................................... 16-17 Legale - Nuove misure contro la mafia ..................................................................... 17 Economia - Le Banche Italiane sempre più care........................................................ 18 VIAGGI Gioielli d’Italia – Un Museo per l’Olivo ............................................................. 20-21 I grandi fiumi – Il Volga....................................................................................... 22-23 L’ITALIA CHE LAVORA Uomini e Aziende - BccPicena ............................................................................. 24-27 NOTIZIE ANLA................................................................................................. 28-36 Assicurazioni Generali–Sezione “Roma”, Associazione Seniores Gruppo Finmeccanica (Seniores Thalex Alenia Space-Italia, Gruppo Seniores Alenia Sia), Circolo Seniores Acc Comina, Gruppo Seniores Banca Popolare di Cremona, Michelin Italiana, Seniores Stampiave. Anla Friuli Venezia Giulia, Anla Toscana. Anla Pordenone. Le nostre Sedi. Rinnovo cariche e organizzazione. Made in Italy - Torna la gonna per la prossima stagione........................................... 39 STORIE L’intervista - Mario del Noce .............................................................................. 40-41 Personaggi del passato - Caravaggio ................................................................... 42-43 Italia per bene - Protagonista il colore ..................................................................... 44 ATTUALITÀ Scienza e tecnica - Lo studio del clima con contributo italiano ................................ 45 Sport - La Formula 1 in questo 2010 ................................................................... 48-49 Imbattibile Federer! …………………. ................................................................. 50-51 Cultura - “La natura secondo de Chirico”............................................................ 52-54 Il libro del mese - Le grandi Mostre ESPERIENZA FAMIGLIA Consigli per la casa .................................................................................................. 55 Medicina – La calcolosi della colecisti ..................................................................... 56 Posta condominiale ................................................................................................... 57 Monete – San Marino e Vaticano commemorano Caravaggio .................................. 58 Francobolli – Archivi d’autore .................................................................................. 59 Computer – Buon compleanno Facebook!................................................................ 60 Italiani all’estero Collezionismo – Biglietti da visita dal ‘700 in avanti ............................................... 61 Civiltà della tavola – Dieta e salute nel tempo antico ......................................... 62-63 Storia e tradizioni del poliedrico mondo del vino (3) .............................................63 I vitigni del territorio e della cultura enoica nazionale (prima parte) Cuciniere – Ricette per un anno, di mamma Giovanna ............................................. 64 Piante – Locarno Camelie.......................................................................................... 65 Auto – Piacere di guida supremo ............................................................................... 65 Oroscopo ................................................................................................................... 66 alberghi 4-13-19 23-02-2010 14:19 Pagina 4 Ceriale Casa Vac anz e Riviera dei Fiori Mary ––––––––––––––––––––––––––––– Via Orti, 59 - 17023 Ceriale (Sv) ––––––––––––––––––––––––––––– Per informazioni e prenotazioni tel. 0182/990187 Una casa albergo a 50 metri dal mare con Minialloggi arredati, corredati e con TV; cambio biancheria, Riscaldamento centrale. 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EDITORIALE 23-02-2010 8:37 Pagina 5 OPINIONI EDITORIALE di Franco Panzolini RIFORME “AD PERSONAS” I cia, alla imparzialità e all’ordinato sviluppo, finalità comuni a qualsiasi Una grande mostra, la più ampia che sia stata mai organizzata, tutta dedicata a Giorgio tipo di riforma, ma de Chirico, al Palazzo delle Esposizioni a Rosoprattutto a quella ma – e una a Palazzo Strozzi di Firenze sulche de Chirico ebbe su altri espodella giustizia. Se l’influenza nenti della pittura moderna – un modo per attendere i risultati comprendere meglio l’importanza di un tale delle consultazioni artista nella cultura del ‘900. Da qui, dalla mostra di Roma, la copertina di questo numeregionali è vantag- ro di Esperienza, col quadro-capolavoro di de gioso per l’avvio di Chirico: “Ma chambre dans le midi”, 1927-28 (v. anche i servizi alle pagg. 52-53) un autentico confronto, non saranno due o tre mesi di ritardo a compromettere il dibattito sulle riforme. Dovendo partire dalla constatazione che tra i nostri strateghi della politica sono molte più le cose che dividono da quelle che uniscono (perfino in uno stesso partito!), non sarebbe scandalo se si trovassero soluzioni pragmatiche, vale a dire punti di intesa a costo di rinunciare alle proprie opinioni, anche se soggettivamente ritenute più adatte; finché politici e politicanti restano convinti di possedere le proposte migliori, per cui si trovano arroccati alle proprie soluzioni, non uscirà alcuna riforma: dichiarare la disponibilità a discutere la riforma della giustizia, ponendo però la condizione che venga prima escluso questo o quel punto, vale a rifiutare la collaborazione. Basta con la demonizzazione dell’avversario e se il compromesso fosse utile per ottenere un bene della collettività, ben venga! E’ meglio, o comunque un male minore rispetto al massimalismo imperante negli attuali conflitti socio-politici. Se consideriamo a che punto è sprofondato il confronto politico sulle riforme e se guardiamo i falliti tentativi del passato di riscrivere insieme le regole, è legittimo prediligere un accordo di modesta vocazione, ma di efficacia potenziale maggiore della irraggiungibile riforma perfetta, quello che più conta è far prevalere l’interesse della gente. Non è piacevole che nel dibattito sulla giustizia o su altre riforme si ripeta il “mercato delle vacche” di altri tempi, ormai deprecato da tutti; peggiore è però la paralisi, il cui prezzo in termini di equità sociale lo stanno pagando i cittadini, specie quelli meno protetti. E’ vero che si tratterebbe di uno scambio di natura mercantile, carente della dignità che vogliamo unire all’aspirazione di un più ampio disegno di riforme, ma dobbiamo riconoscere che la politica dello scambio, non di favori bensì di progetti, resta l’unica via da percorrere per varare una riforma, non perfetta, ma che miri all’interesse di tutti gli italiani, nessuno escluso. l dibattito politico sulle riforme, nonostante i ripetuti appelli del presidente della Repubblica, del Governatore della Banca d’Italia, della Confindustria e di tanti altri personaggi, non trova punti di intesa stabili e ancora primeggiano gli scontri sul chi e con chi, come e quando fare le riforme, da quali iniziare. Gli unici aspetti che trovano tutti d’accordo sono la necessità e l’urgenza di riformare la giustizia, il fisco, il lavoro, la scuola; ma ci sono anche il federalismo, la Carta costituzionale, il sistema elettorale e tanti altri importanti comparti legislativi, che non elenchiamo per non tediare i lettori. Non mancano poi le promesse e gli impegni, dichiarati dai leader dei partiti e dai responsabili del Governo, anche se a volte, ponendo condizioni inaccettabili dalla controparte, le affermazioni di volere le riforme non appaiono sincere; tuttavia l’insistenza sui temi del rinnovamento dei sistemi legislativi è segno che “in alto” si comincia ad avvertire la stanchezza degli italiani nel dover sopportare i continui conflitti politici, a tal punto da portarli allo scetticismo e alla sfiducia nelle istituzioni. I cittadini infatti, tuttora alle prese con i difficili problemi della crisi economica, si stanno sempre più allontanando dall’interesse per la politica, premessa questa della decadenza della democrazia, foriera di scenari non proprio disponibili ad essere riformati. La riforma più urgente da fare, ormai lo dicono tutti, in tutti i luoghi e in tutte le occasioni, è quella sulla giustizia. E’ vero che il disegno di legge sul “processo breve” - che poi breve non è affatto, ma semplicemente rappresenta una risposta all’esigenza di una giustizia efficiente, essenziale per la garanzia dei diritti di ciascuna persona, e costituisce una premessa per la ripresa e lo sviluppo dell’economia - favorisce il nostro premier; ma favorisce anche altri dieci milioni e forse più di cittadini, che attendono anche per molti anni una sentenza o che sono coinvolti in un processo. E’ profondamente iniquo che per non favorire uno, si danneggino tutti. Senza dimenticare che una simile legge farebbe uscire l’Italia dalla posizione di ultima nella classifica dei tempi necessari per avere una sentenza definitiva. Se poi, questa o altra riforma, non la si vuole con la scusa che sarebbe “ad personam”, la si faccia comunque a vantaggio di tutti, cioè “ad personas”. Considerato che, ad oggi e dopo molto discutere e confrontarsi senza alcun esito, non è ancora evidente la consistenza di una possibile collaborazione riformatrice tra i nostri due maggiori schieramenti politici, per uscire dagli opposti fronti i protagonisti della politica potrebbero aprirsi al tanto deprecato quanto (ora) necessario compromesso, ossia valutare le reciproche concessioni per raggiungere un’intesa, che non soddisfi questo o quel partito, ma porti autentiche innovazioni nella direzione della doverosa attenzione all’effica5 VIZI E VIRTù 6 23-02-2010 8:39 Pagina 6 OPINIONI di Maria Venturi VIZI E VIRTU’ FURTI E FANTASIA “ Sarebbero cento euro più Iva: se paga in contanti e senza fattura, le faccio ottanta”. La cifra può variare, ma il “patteggiamento” è ormai radicato malcostume. Nel momento in cui accettiamo la proposta, ci rendiamo correi di una evasione fiscale. Tuttavia, in un virtuale processo, esisterebbero diversi gradi di colpevolezza e molti argomenti di autodifesa. Trovare un idraulico o un elettricista che corra in giornata a riparare un guasto è un evento miracoloso: e la loro comparsa nella casa allagata o al buio viene vissuta come un’apparizione divina. Con quale coraggio, al momento del conto, esigi la fattura? La gratitudine è di gran lunga superiore al senso civico. In molti casi (e parliamo di un tetto da riparare, di vecchi mobili di cucina da sostituire, di un giardino da piantumare) lo sconto proposto equivale all’importo di mezzo stipendio mensile. Qui si diventa correi per calcolo, per legittima difesa: una villetta a schiera con un po’ di verde non è sinonimo di ricchezza. Sicuramente ricchi sono i luminari della medicina a cui si può essere costretti a ricorrere se la malattia non ti consente di attendere le settimane o i mesi richiesti dalla Sanità pubblica. Accanto a specialisti onesti, esistono anche quelli che, tramite la segretaria preposta ai pagamenti, ti offrono la sorridente alternativa: vuole la fattura o paga in contanti? Ovviamente non vuoi la fattura, anche se in questo caso potresti detrarla: ti sembrerebbe di offendere chi ti ha ascoltato e visitato con tanta cortesia. L’evasione fiscale è universalmente praticata da una legione di bravi ragazzi che per mantenersi agli studi, per non pesare sulla famiglia o per trovare un’alternativa stabile al precariato “si inventano” un lavoro: anche “consorziandosi” in cooperative di fatto. I servizi che garantiscono sono svariati: assistenza degli anziani, fornitura di catering (pasti a domicilio), custodia (seria e affidabile) di animali domestici, allenatori sportivi, insegnanti di golf o di tennis. Molti di loro, realisticamente e senza spocchia, hanno compreso il valore del lavoro manuale e, accantonati anche eventuali diplomi, si sono trasformati in curatori di giardini, elettricisti, idraulici, muratori. Si tratta di attività che non richiedono grandi investimenti e rendono molto grazie a quanto garantiscono: pronto intervento (per guasti o emergenze, anche in orari notturni) e a prezzi concorrenziali. Unico neo: non hanno una partita Iva e non fatturano. Sono fiscalmente “invisibili”: non esiste una sede ufficiale della loro attività, incrementano la clientela con il passaparola e li puoi rintracciare soltanto attraverso un numero di cellulare. Dobbiamo apprezzare l’impegno, lo spirito di iniziativa e la fantasia di questi giovani, ma è inquietante che da queste loro doti si vadano consolidando aziende e cooperative senza etica sociale, tacitamente basate sul reciproco vantaggio: tu risparmi, io non pago le tasse. E’ ancora peggio del rituale patteggiamento, perché l’alternativa non esiste. Boicottarli? Rinunciare ai servizi “scontatissimi” e validi che ci offrono? Pochissimi lo fanno: perché pagare cento euro quello che i “ragazzi” ti fanno per cinquanta? In questo calcolo economicamente ineccepibile è del tutto disattesa una rovinosa realtà: il prezzo che tutti paghiamo per la piaga dell’evasione fiscale. Uno Stato derubato è uno Stato che non ha i mezzi per garantirci l’assistenza sanitaria, la scuola, la ricerca, la cura degli anziani. 6 visti da fuori 7 23-02-2010 8:40 Pagina 7 OPINIONI VISTI DA FUORI PERCHE’ E’ PIU’ DIFFICILE COMBATTERE IL TERRORISMO U n rapporto della Cia parla chiaro, il terrorismo è cambiato, e di molto, anche per questo è più difficile combatterlo. Avevamo, prima, una organizzazione centralizzata, Al Qaeda, di cui un certo Bin Laden deteneva il controllo, dedita ad operazioni complesse che come tali richiedevano dei tempi lunghi per venire attuate, e che di conseguenza offrivano ai servizi di intelligence la possibilità di raccogliere informazioni, infiltrarsi, e ove possibile prevenire. Insomma era molto difficile che gli spettacolari attentati dell’11 settembre potessero ripetersi. Oggi è diverso, che Al Qaeda l’abbia sapientemente voluto o no ci troviamo di fronte a una sorta di schegge impazzite, a nuclei separati gli uni dagli altri, ad individui che agiscono singolarmente, sempre nel nome di un odio antioccidentale, ma comunque molto meno prevedibili e controllabili, capaci pertanto di produrre grandi danni, di obbligare le democrazie ad alzare altre barriere di sicurezza tali da incidere pesantemente sulla libertà di movimento e sul benessere dei cittadini. La strage di Fort Hood, e l’attentato seppure fallito sul volo Amsterdam-Detroit fanno testo. Il maggiore Nidal Hassan, autore della strage di Fort Hood, ha agito da solo, col vantaggio di avere, in quanto ufficiale dell’esercito americano, il diritto di aggirarsi per la base senza destare sospetti. Il nigeriano Umar Faruk Abdulmutallab dal canto suo ha dato l’impressione di non avere avuto una preparazione molto complessa, tanto è vero che è stato rapidamente bloccato, pur senza dimenticare che il rischio è stato grande, bastava un niente e l’attentatore poteva causare una strage, cosa molto più facile per un singolo che per un gruppo. E’ questo il problema, in questo consistono le difficoltà del presente che sarebbe assurdo ignorare o voler sminuire. Che fare allora? Difficile rispondere, anche perché, quantomeno al momento, una risposta non è in grado di darla nemmeno quella massiccia organizzazione che è la Cia. Ci si può soltanto porre il problema; aggiungendo che nessuno è ancora in grado di neutralizzare al meglio la minaccia. Occorre un lavoro di lungo periodo e di lunga lena che fra l’altro dipende, per garantirgli il successo, da altri fattori non facili da risolvere. Per esempio il futuro dell’assetto interno iraniano, dove il regime degli ayatollah mostra segni di crisi, senza indicare però quale sarà l’avvenire, a breve o a lungo termine, dell’Iran; o dalla soluzione che si riuscirà, o non si riuscirà ad offrire al conflitto arabo-palestinese. Due fronti sui quali Obama ha fatto non poche promesse, che al presente non hanno avuto un seguito concreto. I.U. 7 primo piano 8-9 23-02-2010 8:48 Pagina 8 OPINIONI PRIMO PIANO di Alberto U. Rogi • Addirittura aumentano, lo rivela l’Istat, nei posti di lavoro • Ovviamente con tanta duttilità e sacrifici MEGLIO LE DONNE M ao Tse-tung le aveva chiamate “l’altra metà del cielo”, guardando inoltre agli ultimi dati Istat verrebbe da definirle, quantomeno in Italia, come la metà migliore del cielo. I numeri ci dicono infatti che le donne resistono sfruttando la loro maggiore flessibilità frammezzo ad una crisi che colpisce di più lo storico santuario del lavoro maschile, cioè la fabbrica. Anche per questo sono le donne a farsi carico degli effetti della recessione sulle famiglie, e seppure fra mille difficoltà e problemi talvolta ci riescono. Sembra essere questa la situazione del nostro universo femminile, letta attraverso la lente d’ingrandimento degli ultimi dati sull’occupazione. Numeri in calo oramai da mesi, che tuttavia nella rilevazione del dicembre 2009 presentano un seppur piccolo raggio di sole proprio alla voce “occupazione femminile”: il numero delle lavoratrici donne è persino cresciuto. Una crescita di 18.000 unità rispetto allo scorso novembre, laddove per gli uomini c’è stato un calo di 10.000 occupati. E’ bene inteso un fenomeno che non riguarda solamente l’ultimo mese citato. Se infatti prendiamo come punto di riferimento il luglio del 2008, che con qualche approssimazione può essere considerato la data d’inizio della crisi, il calo occupazionale è stato di 607.000 unità, che tuttavia non sono ripartite in modo proporzionale fra uomini e donne, per i primi la riduzione è stata di 406.000 unità, per le lavoratrici di 201.000. Un dato di divaricazione fra le due tendenze che appare ancora più chiaro se si considera ciò che è successo nel corso dell’ultimo anno, dal dicembre 2008 al dicembre 2009, e si vedrà che nell’ambito di un calo complessivo di 306.000 unità al lavoro gli uomini han8 primo piano 8-9 23-02-2010 8:49 Pagina 9 A SFIDARE LA CRISI no pagato al fenomeno 245.000 occupati in meno, e le donne solo 61.000. Si tratta pur sempre di una emorragia considerevole, tenendo anche conto del fatto che la crisi ha colpito molto di più l’industria che il settore dei servizi nel quale la presenza femminile è particolarmente forte. Tenendoci sempre alle cifre abbiamo in effetti – per ciò che concerne il terzo trimestre 2009 rispetto allo stesso periodo del 2008 – un calo degli occupati nell’industria del 6,1 per cento e nei servizi “solo” dello 0,6 per cento. Il che significa che il minor calo occupazionale delle donne va tenuto, certamente, nel conto, ma nemmeno preso per oro colato. Le cifre citate confermano comunque che il lavoro femminile, pur non essendo la parte più “importante” del mercato (ci sono oltretutto, e non solo in Italia, meno donne che lavorano rispetto agli uomini), è in ogni caso la sua parte più “dinamica”. Il dato era già emerso sul mercato americano dove, anche là, le donne hanno resisti- to alla crisi meglio degli uomini. Questi ultimi hanno perso più posti di lavoro, e anche qui bisogna tener conto del fatto che la crisi ha maggiormente colpito l’industria manifatturiera e l’edilizia dove gli uomini sono più presenti, e meno i servizi. E’ in ogni caso certo che l’occupazione femminile tiene meglio di quella maschile, addirittura negli ultimi trimestri – sempre sul mercato americano – offrendo più volte un segno positivo. Una delle ragioni in grado di far dire, nel corso di un recente convegno a Roma sui lavori cosiddetti “verdi”, a uno studioso quale Michele Tiraboschi, giuslavorista e collaboratore principale del ministero del Lavoro, che il nostro Paese dovrebbe «fare di più e meglio per sostenere un mercato trainante quale quello dell’occupazione femminile». Come ha aggiunto: «I fatti confermano che il mercato, appena si muove, in alto o in basso che sia, favorisce le categorie svantaggiate». I dati sull’occupazione femminile confermano insomma che sotto la 9 superficie di un mercato del lavoro che può rivelarsi fragile c’è un’ampia fetta di soggetti pronti a muoversi, ci sono tante donne, e tanti giovani, che aspettano solo delle occasioni per farsi avanti. Donne che il lavoro se lo inventano, lo creano, si ingegnano, si adattano, e pertanto con un po’ di fortuna – o con un po’ di intraprendenza - un impiego pur che sia lo trovano. Non che non ci siano ombre, anzi talvolta più ombre che luci, che non siano d’obbligo rinunce, sogni dimezzati o addirittura abbandonati. Ma una volta ancora ci sono dati che confermano di quale spirito d’iniziativa siano dotate le donne. Nel quadro di un mercato in affanno, ci sono ragioni strutturali a far sì che gli uomini siano più colpiti dalla crisi, perdano il posto di lavoro, finiscano in Cassa integrazione, nel migliore dei casi in pensione anticipata. Rimane il fatto che gli uomini sembrano i meno adatti a riciclarsi, laddove le donne paiono più dotate di determinazione, duttilità, fosse solo di disincanto. Si adattano ad una alternativa, seppure a un livello più basso. “Il Messaggero” ha raccolto alcuni esempi, storie nello stile di “Giorni e nuvole”, il film di Giovanni Soldini, con il ruolo di capofamiglia invertito, sempre con l’intento di tenerla in piedi, quali che siano i sacrifici richiesti, questa loro compagine familiare. Ex fruttivendole che si riscoprono sarte, laureate d’Università in architettura del paesaggio che accettano l’impiego in una clinica privata per tenere i contatti col pubblico (“Consegno cartelle cliniche, di indicazioni sui vari ambulatori, con gentilezza e sorriso”), una laureata in legge che si riscopre badante, più qualche lavoro di bigiotteria da rivendere sui mercatini. Storie, come direbbe Brecht, di donne coraggio, alle ■ quali tanto dobbiamo. dai lettori 10-13 23-02-2010 14:22 Pagina 10 AFFARI SOCIALI DAI LETTORI ▼ SANATORIA INDEBITI Mia madre riceve una pensione Inps IO integrata al minimo una SOS e un altro reddito. Viene compilato anche il mod. Red. Nel nov. 2001 l’Inps ha richiesto, come recupero crediti, la restituzione di quote di integrazione al minimo non spettanti, per gli anni dall’1-1-97 al 3011-2001. In seguito ho telefonato all’Inps e mi è stato risposto che, per tale restituzione, non hanno ancora avuto disposizioni in merito. Invieranno una lettera di chiarimento che a tutt’oggi non è ancora arrivata. In quel periodo in Parlamento, nell’ambito della finanziaria, era prevista una sanatoria in merito alla restituzione delle quote di cui sopra. Ultimamente è stata accettata la domanda degli assegni familiari per mia madre, essendo invalida. Negli arretrati degli assegni inviati, compare però il recupero crediti, pari alla cifra richiesta in restituzione. Desidererei conoscere gli esiti della sanatoria suddetta e le conseguenti disposizioni di legge in merito. Donato Grado Udine Se il mod. RED è sempre stato compilato con completezza e correttamente, l’Inps non può chiedere la restituzione integrale di somme percepite in buona fede. In tal caso, per gli in- IL FATTO IL GIOCO? IN ITALIA NON CONOSCE CRISI C’è un’industria che non conosce crisi e che, anzi, forse è addirittura incentivata dalle difficoltà economiche diffuse. Parliamo dell’industria del gioco, che in Italia ha la Sisal tra i leader del settore. La società ha salutato il 2009 e la crisi finanziaria con un risultato in decisa controtendenza: i ricavi sono saliti a 426 milioni (+27 per cento) e il giro d’affari è lievitato a 9,4 miliardi di euro (+43 per cento il valore della raccolta) con una quota di mercato che è passata dal 10,9 per cento al 12,3 per cento a fronte di un settore che è cresciuto del 14,4 per cento con una raccolta complessiva pari a 54,4 miliardi. A rivelare questi numeri è stato l’amministratore delegato della Sisal, Emilio Petrone: «Il mercato dei giochi – ha spiegato – è per sua natura aciclico nel senso che resiste molto di più alla crisi rispetto ad altri settori». Ma dietro la crescita della Società – che in totale controtendenza ha persino assunto 100 persone nell’ultimo anno – c’è qualcosa di più. «Abbiamo certamente beneficiato dell’arrivo del poker on line che ha suscitato un forte interesse nel pubblico, oltre ad aver attratto risorse per decine di milioni di euro». Quanto al Super Enalotto nel 2009 ha superato i 3,3 miliardi di euro di raccolta, segnando una crescita del 33 per cento rispetto all’anno precedente; mentre il nuovo gioco Win for Life, introdotto a settembre, ha registrato oltre 430 milioni di euro di raccolta. E l’innovazione non si ferma qui. Entro la fine del primo semestre di questo 2010 verranno lanciate le Videolotteries e al tempo stesso saranno potenziati il Bingo, Poker cash, skill games, casinò games. Per ora si evolve l’ultimo nato, Win for Life: fino a 5 combinazioni sulla stessa schedina e ci saranno le edizioni speciali per eventi come San Valentino. «Al posto dei cioccolatini – ha detto Petrone – regalate la possibilità di vincere una rendita a vita». R.T.jr debiti pensionistici fino al 31 dicembre 2000 è stabilita una sanatoria ai sensi dell’art. 38 della legge n. 448/2001, che prevede: a) nessun recupero quando i soggetti che hanno percepito indebitamente trattamenti pensionistici risultino possessori di un reddito personale (non si considera il reddito del coniuge e la casa di abitazione) imponibile Irpef per l’anno 2000 di importo fino a 8.263,31 euro; b) recupero dell’indebito nei limiti dei tre quarti dell’importo percepito qualora i suddetti soggetti possiedano un reddito perso- nale imponibile Irpef per il 2000 di importo superiore a 8.263,31 euro. Il recupero dell’indebito si ha mediante trattenuta diretta sulla pensione in misura non superiore a un quinto del suo ammontare. Per gli indebiti percepiti dal 1° gennaio 2001 è applicabile la sanatoria di cui all’art. 13 comma 1 della legge n. 412/1991 di interpretazione dell’art. 52 comma 2 della legge n. 88/1989, che prevede, sempre a condizione della buona fede, il non recupero delle somme a carico del pensionato, cioè condono totale. 10 ▼ ASSEGNO SOCIALE Il quesito è questo: la mia futura consuocera non ha mai lavorato, non è sposata, convive da anni con un uomo da cui ha avuto tre figli ormai maggiorenni. Quest’uomo andrà in pensione tra poco e ha una casa di proprietà in cui vive con tutta la famiglia. Che diritti potrà avere la mia consuocera in caso di decesso del convivente? Ritengo, a meno che nel frattempo non arrivino i DICO, che la reversibilità sia esclusa. Lei è nullatenente e forse potrà contare dai lettori 10-13 23-02-2010 14:22 Pagina 11 CONGIUNTIVI E CONDIZIONALI su una piccola quota di successione della casa se il convivente farà testamento a suo favore per la quota disponibile. A 65 anni potrà chiedere almeno l’assegno sociale (se non erro circa 400 euro) anche se dovesse possedere quella piccola quota? Presumo che continuerà ad abitare nella casa stessa; sarà questa esclusa dalla formazione del reddito? Ci sono limiti oltre i quali l’assegno non può essere derogato? Gloria Franchini Milano DICO a parte, dei quali non si parla più e non ci sono proposte in Parlamento, finché non verrà modificata la legge sulla pensione di reversibilità, il convivente “more uxorio” non ha alcun diritto. Può invece, al pari di qualsiasi altro soggetto, essere nominato erede della quota disponibile, anche di tutta. Per ottenere l’assegno sociale il beneficiario cittadino italiano o equiparato, abitualmente residente in Italia da almeno 10 anni (condizione entrata in vigore il 1° gennaio 2009) oltre al requisito dell’età di 65 anni, non deve fruire di alcun reddito o possederne uno inferiore all’importo corrente dello stesso assegno (oggi di 411,61 euro mensili per 13 mensilità, annui 5.354,83 euro) se, come nel caso in esame, non è coniugato. Nel conteggio non vi rientra la casa di abitazione. Un lettore torinese, il signor Alessandro Gibello, abbonato a Esperienza da parecchi anni, specifica di avere il “pallino” di sentir parlare e scrivere il più correttamente possibile, e perciò “odia” sentire espressioni come dimmelo te, fallo te, “per non parlare dei congiuntivi e condizionali ormai passati nell’oblio”. E poi passa a chiedere: 1) “Da qualche tempo sento alla Tv o leggo sui giornali l’utilizzo dell’aggettivo irruento. Fin dalla scuola ho sempre pensato che si dovesse dire irruente. 2) Un giorno avrei dovuto utilizzare il participio passato del verbo soccombere. Non so descrivere il mio imbarazzo (non avrei mai osato dire soccombuto) e quindi dovetti fare un giro di parole per concludere il discorso, ma sono rimasto con questa lacuna che mi assilla. Vorrei lumi su verbi simili, come per esempio incombere”. Innanzitutto, non c’è dubbio che la forma corretta di “dimmelo te” è “dimmelo tu”, perché la frase, svolta, è “tu devi dirmi ciò”; è peraltro vero che si va diffondendo l’estensione di te con funzione di soggetto ai danni di tu, specialmente nel linguaggio colloquiale. Riguardo poi all’oblio dei congiuntivi e dei condizionali, mi permetto di consigliare al signor Gibello la lettura di un elegante manualetto compilato da due valenti linguisti, Valeria Della Valle e Giuseppe Patota. Questo manuale è stato pubblicato da Sperling & Kupfer e s’intitola “Viva il congiuntivo!”. Il lettore troverà che questi due modi verbali (perché si parla anche del condizionale) godono in realtà di buona salute; inoltre, si forniscono esempi esaustivi di come e quando usarli, evidenziando gli errori più comuni e le rispettive forme corrette. Passando poi alle domande vere e proprie, la forma irruente è senz’altro più corretta rispetto a irruento, non foss’altro per ragioni etimologiche, derivando entrambi i termini dal latino irruente(m). Più complicata la questione del participio passato del verbo soccombere. Nei vocabolari ottocenteschi e del primo Novecento, i participi di questo verbo venivano indicati così: presente soccombente, passato soccombuto. E nessuno protestava. Poi l’uso, mentre continuava ad adoperare “soccombente”, ha finito col perdere “soccombuto”, citato ancora nei vocabolari, ma preceduto da una crocetta, che significa che il vocabolo è in via di estinzione, tanto che alcuni grammatici inseriscono il verbo da cui deriva tra quelli difettivi del participio passato, ossia mancanti di esso. Questo il loro elenco: competere, concernere, dirimere, divergere, esimere, incombere, inerire, splendere, soccombere, suggere, transigere. NON DITE...MA DITE… PELI SUI DENTI E SULLA LINGUA Un lettore di Lauzacco in provincia di Udine, il signor Francesco Bereta, chiede se l’espressione in lingua tedesca Haare auf den Zaehnen haben (“avere peli sui denti”) abbia un modo di dire equivalente in italiano, e in particolare se la frase tedesca abbia lo stesso significato del nostro avere peli sulla lingua. Ringrazio anzitutto il signor Bereta per la fiducia dimostratami. Mi sono informato sul modo di dire tedesco, e ho appreso che significa “avere una lingua tagliente”, e che è una frase che viene usata nei confronti delle donne che danno del prossimo definizioni non proprio eufemistiche. In italiano non conosco espressioni che prevedano il “pelo sui denti”, e la frase non avere peli sulla lingua significa “parlare liberamente, con assoluta sincerità, senza mezzi termini né scrupoli”. Come si vede, i due modi di dire non sono del tutto equivalenti e, se ho capito, mentre l’espressione tedesca ha una valenza negativa, quella italiana suona come una lode, o comunque un pregio. Così almeno è intesa dagli scrittori moderni e contemporanei (da De Roberto nei “Vicerè” a Bacchelli nel “Diavolo al Pontelungo” a Corrado Alvaro in “Tutto è accaduto”) che l’hanno adoperata, e così è nel parlar comune, che si serve di questo modo di dire, in genere, per lodare la sincerità di una persona, o il proprio modo di riferire un fatto o una circostanza proprio come sono avvenuti. (il Cruscante) ▲ segue a pag. 12 11 dai lettori 10-13 23-02-2010 14:23 Pagina 12 AFFARI SOCIALI DAI LETTORI ▼ BOT AI MINIMI, MAI SOTTOZERO Non riesco a capire come la gente, malgrado la crisi ancora in atto, possa investire i propri “magri” risparmi nei Bot che, a quanto risulta dai giornali, all’ultima asta non davano alcun interesse, anzi si sono presentati in negativo. Sarebbe meglio, volendo investire i propri soldi solo per poco tempo, come peraltro permettono i Bot, che possono essere di durata inferiore ad un anno, preferire i buoni postali. Antonella Guirrieri Roma I BoT vengono emessi dallo Stato con scadenza a 3, 6 e 12 mesi; al momento dell’acquisto da parte del risparmiatore accreditano gli interessi al tasso previsto nell’emissione e poi, alla scadenza, restituiscono l’intero capitale sottoscritto. La convenienza per il risparmiatore, ed ancor più per gli investitori (nazionali ed esteri), è che gli interessi si prendono subito e rappresentano una garanzia di riavere il capitale senza alcun rischio. Sono questi i motivi principali della preferenza da sempre accordata dalle famiglie italiane a questo tipo di investimento, a prescindere dal rendimento. E’ come dire meglio poco che rischiare, come nel recente passato, investimenti che promettono alti interessi e poi si concludono in perdita; è preferibile il BoT che il denaro sotto il mattone, se non altro gli IL FATTO NEW YORK IMPAZZISCE PER LA VACCINARA New York innamorata della vaccinara. Se ne è accorto il “New York Times” che dedica alla crescita esponenziale di ristoranti dedicati alla tradizione della cucina romana un lungo articolo, titolo: “In New York Restaurants, the Rise of Rome”. Dimenticate le classiche proposte toscane, Manhattan è tutta un fiorire di ricette a base di carciofi, porchetta e amatriciane. Anche uno dei re Mida della ristorazione newyorkese, Danny Meyer, cavalca l’onda aprendo un’Hostaria trasteverina, “Maialino”, all’interno di uno degli hotel più noti di New York, il prestigioso Gramercy Park Hotel. Nazzareno Sacchi, presidente di Fipe-Confcommercio Roma, non nasconde la sua soddisfazione: «Ci fa molto piacere che gli organi di stampa internazionali come il “New York Times” riconoscano alla nostra cucina caratteristiche e valori da sempre amati in tutto il mondo». E.G. interessi di questi titoli seguono l’andamento dell’inflazione. Tuttavia non è mai possibile che i rendimenti dei BoT siano nulli, cioè che questi titoli siano emessi in perdita, come alcuni giornali erroneamente hanno informato dichiarando che i BoT erano finiti “sotto zero”. Infatti, come risultato nell’asta di febbraio, il BoT con scadenza a tre mesi ha presentato un rendimento lordo dello 0,67 per cento, che al netto delle ritenute e commissioni bancarie ha portato il tasso netto a meno 0,18 per cento. Ma per evitare questa discesa sotto zero è scattata la misura di salvaguardia predisposta dal Tesoro, che prevede la riduzione delle ritenute per ottenere un rendimento netto dei titoli almeno alla pari. Se si considera che il BoT a tre mesi è appannaggio solo degli investitori istituzionali e delle banche, che per la crisi del credito hanno bi- sogno di collocare la liquidità in eccesso in strumenti sicuri e a breve termine, c’è da attenderci che i rendimenti dei BoT a un anno, quelli preferiti dalle famiglie italiane, saliranno nelle prossime emissioni. Per quanto riguarda i buoni postali, la diversità consiste nella corresponsione degli interessi, peraltro anche qui appena al di sopra del tasso di inflazione, che non può avvenire prima di un anno e mezzo dall’acquisto. ▼ MEMORIE DELLA LIRA/EURO Questa volta, prima che qualche lettore (sicuramente) ce lo chieda, trascriviamo i coefficienti dal 1971 al 2008 (il 2009 è 1.000), così come li ha pubblicati l’Istat lo scorso gennaio, anche se raggruppati per nostre esigenze di spazio. Ricordiamo soltanto che, qualora l’importo di partenza sia espresso in lire, è 12 necessario fare due operazioni: moltiplicarlo per il coefficiente di rivalutazione e poi dividerlo per 1.936,27, cioè convertirlo in euro; se invece è espresso in euro, moltiplicarlo per il coefficiente e, per tornare alla lira, moltiplicare il risultato per 1.936,27. Chi volesse disporre dei coefficienti Istat al completo e addirittura a far tempo dal 1861, può consultare il sito www.istat.it. 1971-1980 15,4590 – 14,6366 – 13,2614 – 11,1026 – 9,4757 – 8,1322 – 6,8859 – 6,1237 – 5,2910 – 4,3675 1981 – 1990 3,6794 – 3,1625 – 2,7503 – 2,4872 – 2,2902 – 2,1586 – 2,0633 – 1,9659 – 1,8440 – 1,7380 1991 –2000 1,6333 – 1,5495 – 1,4870 – 1,4307 – 1,3580 – 1,3070 – 1,2848 – 1,2621 – 1,2425 – 1,2114 2001 – 2008 1,1798 – 1,1518 – 1,1242 – 1,1023 – 1,0838 – 1,0626 – ■ 1,0446 – 1,0119 alberghi 4-13-19 23-02-2010 14:20 Pagina 13 Hotel La Caravella –––––––––––––––––––––––––––––– Via Aurelia, 315 - 17025 Loano (SV) Tel. 019/675777 –––––––––––––––––––––––––––––– 70 metri dal mare, camere con servizi, Tv color, balcone, cassaforte e telefono, sale climatizzate Bellavista Terme Abano - Montegrotto Tel. 049.793333 Fax 049.793772 www.bellavistaterme.com 7 GG PASQUA .............................€ 380,00 3 GG PASQUA .............................€ 195,00 ––––––––––––––––––––––––––––––– PROMOZIONE ANLA MAGGIO 7 GG .................................€ 260,00 14 GG .................................€ 495,00 ––––––––––––––––––––––––––––––– Pensione completa, bevande escluse Riduzioni per bimbi fino a 12 anni STAGIONE: € 63,00 Agosto, Settembre, Ottobre Supp.to camera singola al giorno € 5,00 Pasqua/Natale/Capodanno /Ferragosto € 70,00 dal 01-04 al 06-04 dal 13-08 al 17-08 dal 24-12 al 06-01-2011 Supp.to camera singola al giorno € 6,00 ––––––––––––––––––––– I prezzi si intendono in pensione completa al giorno per persona in camera doppia ––––––––––––––––––––––––––––––– E–Mail: [email protected] www.hotelcaravella.com ––––––––––––––––––––––––––––––– Fino al 12 giugno .....................€ 41,00 BASSA STAGIONE: € 57,00 Marzo, Aprile, (escluso periodo di Pasqua) Maggio, Giugno, Luglio, Novembre, Dicembre (escluso Natale e Capodanno) Supp.to camera singola al giorno € 5,00 3 piscine termali, Cure fangoterapiche, Beauty Center, Convenzionato Asl per soggiorni minimi di 6 notti presentarsi come socio Anla ––––––––––––––––––––––––––– Riduzione del 10% sul listino cure estetiche e fisioterapiche Uso delle 3 piscine termali con idromassaggio, percorso Kneipp, accappatoio e ciabattine in dotazione € 18,00 a persona per tutto il periodo. *** Hotel Terme Principe Viale delle Terme, 87 - 35031 Abano Terme tel. 049/8600844 - fax 049/8601031 [email protected] www.principeterme.com Hotel Principe Terme è il posto ideale per coniugare perfettamente salute e benessere.Situato in pieno centro di Abano Terme dotato di tutti i comfort e cucina particolarmente curata. 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Convenzioni con spiagge antistanti OFFERTE SPECIALI CONTATTATECI! affari sociali 14-18 23-02-2010 14:24 Pagina 14 AFFARI SOCIALI Gli importi massimi per il 2010 PREVIDENZA di Franco Panzolini Trattamenti di Cassa integrazione salariale Nei casi di intervento straordinario della Cig è corrisposta una integrazione salariale pari all’80 per cento della retribuzione che sarebbe spettata per le ore di lavoro non prestate (legge 13 agosto, n. 427 e successive modifiche), al netto della riduzione di cui all’art. 26, legge n. 41/86. Per retribuzioni inferiori o uguali al tetto di € 1.931,86, l’importo è di € 892,96 al lordo e di € 840,81 al netto; per retribuzioni superiori al tetto, l’importo è di € 1.073,25 al lordo e di € 1.010,57 al netto. Detti importi massimi devono essere incrementati nella misura del 20 per cento per l’integrazione salariale concessa in favore delle imprese del settore edile e lapideo colpite da intemperie stagionali. Indennità di mobilità Gli importi massimi da applicare alla misura iniziale dell’indennità di mobilità spettante per i primi 12 mesi, da liquidare in relazione ai licenziamenti successivi al 31 dicembre 2009, nonché la retribuzione mensile di riferimento, sono precisamente INTEGRAZIONE SALARIALE, MOBILITA’ E DISOCCUPAZIONE C on la circolare n. 18 del 5 febbraio 2010, l’Inps ha pubblicato gli importi massimi mensili dei trattamenti di integrazione salariale, mobilità e disoccupazione, al lordo e al netto della riduzione prevista dall’art. 26 della legge 28-02-1986 n. 41 e distinti in base alla retribuzione soglia di riferimento. Detta legge (Finanziaria 1986) stabilisce che i trattamenti commisurati ad una percentuale della retribuzione inferiore all’80 per cento, sono ridotti in misura pari all’importo derivante dall’applicazione delle aliquote contributive previste a carico degli apprendisti: la riduzione sulle integrazioni salariali e di mobilità è attualmente pari al 5,84 per cento. L’Istituto rende nota anche la misura dell’importo mensile dell’assegno per le attività socialmente utili. L’aggiornamento deriva dalla variazione annuale dell’indice Istat, che per l’anno 2009 è stato dello 0,7 per cento (utilizzato per il calcolo delle pensioni) e che per i suddetti trattamenti è utilizzato al 100 per cento. gli stessi dei trattamenti di integrazione salariale. Trattamenti speciali di disoccupazione per l’edilizia Per i lavoratori che hanno diritto al trattamento speciale di disoccupazione per l’edilizia, con anzianità di almeno 36 mesi di cui 24 di lavoro CURE PALLIATIVE, SANITA’ Una legge attesa da anni e finalmente approvata da Camera e Senato alla unanimità. Un testo di iniziativa parlamentare che, come ha sottolineato il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, colma un vuoto legislativo e ha lo scopo di rendere le cure palliative un diritto per tutti, di cui ci si può servire in maniera omogenea in tutto il territorio nazionale. Gli aspetti qualificanti del nuovo provvedimento sono: la distinzione netta delle due reti di cure palliative e di terapie del dolore, ma che avranno tra loro un coordinamento; la distinzione tra hospice, day hospice e l’assistenza domiciliare; i centri specialistici anti dolore e, infine, la semplificazione per l’accesso ai farmaci antidolore. Di seguito una sintesi della nuova legge: • si definiscono “cure palliative” l’insieme degli interventi finalizzati al benessere dei malati terminali, per i quali le cure non servono più ai fini della guarigione; la “terapia del dolore” è invece quella applicata alle forme morbose croniche e serve al controllo del dolore; effettivamente prestato (legge n. 451/1994), valgono gli stessi importi indicati per l’integrazione salariale. Invece per i lavoratori aventi diritto alla disoccupazione nell’edilizia, che possono fruire della legge 6 agosto 1975 n. 427, l’importo da corrispon- • per assicurare le cure palliative e le terapie del dolore, inserite nel Piano sanitario nazionale come obiettivo prioritario, viene istituita su base regionale un’apposita “rete territoriale”, costituita dal complesso delle strutture sanitarie (ospedaliere e locali) e assistenziali, non14 ché delle figure professionali, che provvedono alla somministrazione delle cure. La “rete” deve essere omogenea a livello nazionale; • viene semplificata la prescrizione dei medicinali per il trattamento dei pazienti affetti da dolore severo. Non sarà più necessario da parte del medico utilizzare un ricettario speciale, ma il farmacista conserverà copia o fotocopia della ricetta; • entra in vigore la disciplina per la formazione e l’aggiornamento del personale sanitario specializzato, con previsione di appositi percorsi universitari e l’istituzione di master professionalizzanti; • la legge istituisce uno specifico affari sociali 14-18 23-02-2010 14:25 dere per l’anno 2010 è di € 583,84 al lordo e di € 549,74 al netto, fino ad un periodo massimo di tre mesi continuativi, prorogabili nei soli casi di riduzione dell’orario di lavoro fino ad massimo di dodici mesi. Indennità ordinaria di disoccupazione non agricola Gli importi mensili per la disoccupazione non agricola con requisiti normali, per la quale non opera la riduzione ex art. 26 della legge n. 41/86, dal 1° gennaio 2010 sono pari ad € 892,96 ed € 1.073,25. Per la disoccupazione non agricola con requisiti ridotti e per quella agricola, da liquidare con riferimento all’attività svolta nel corso dell’anno 2009, trovano invece applicazione gli importi stabiliti per lo stesso anno 2009, cioè € 886,31 ed € 1.065,26. Assegno per attività socialmente utili L’importo mensile dell’assegno spettante ai lavoratori che svolgono attività socialmente utili per il 2010 è di € 533,12. Per quanto riguarda i lavori di pubblica utilità, l’assegno resta fissato in ■ € 413,16 mensili. ORA E’ LEGGE Osservatorio nazionale permanente, incaricato tra l’altro di redigere un rapporto annuale sull’andamento delle prescrizioni; • è stanziata una quota fissa di 50 milioni di euro, più 100 milioni di euro del Fondo sanitario nazionale, inseriti annualmente tra gli obiettivi di piano affinché vengano effettivamente destinati alla cura del dolore; • qualora una Regione ritardi oppure ometta di adempiere a quanto previsto dalla legge, il ministro della Salute fissa un termine ultimo, scaduto il quale nominerà un commissario “ad acta”. F.P. Pagina 15 C ONVENZIONE A NLA B ANC A S ELLA • I servizi agevolati possono essere utilizzati presso... • gli sportelli presenti sul territorio nazionale • con Internet Banking (è un servizio che permette di gestire i propri risparmi da casa, dalla sede di lavoro o da qualsiasi postazione Internet. E’ uno sportello a disposizione 24 ore su 24 senza limiti di orario e problemi di tempo. E’ completamente gratuito e dà la possibilità di gestire il proprio conto a 360°). • con Banca Telefonica al numero verde 800.328.328 (per consultare o dare disposizioni di operazioni bancarie sul proprio conto tramite telefono). –––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– LE CONDIZIONI CONTO RISERVATE AI SOCI SONO: TASSO CREDITORE ........................................................ 0,25% lordo Spese tenuta conto ............................................€ 26 forfettarie annue Spese fisse di chiusura...............................................................gratuite Numero illimitato di operazioni ................................................gratuite Recupero bolli nella misura di legge.................... nella misura di legge Valuta versamenti .........................................................................0/1/4 (stesso giorno per contanti e assegni tratti e versati su conti della succursale e assegni circolari emessi da Banca Sella - 1 g. lavorativo per assegni circolari altre banche - 4gg lavorativi per assegni su piazza e fuori piazza) Eventuale tasso debitore annuo .................................................12.00% Carte di debito ...........................................................................gratuita PRELIEVO CONTANTE SU SPORTELLI AUTOMATICI CON CIRCUITO BANCOMAT (VALIDO SU TUTTI GLI ISTITUTI BANCARI DEL TERRITORIO NAZIONALE) ......................................................GRATUITO Prelievo contante su circuiti internazionali .................................€ 3,87 Carta di credito ........................................................Sella.it da € 12,91 personalizzabile sul sito o carta Visa/Mastercard a € 30,98 Anticipo contante su circuiti internazionali ................4% sul prelevato ......................................................................................minimo € 5,16 Pagamento utenze con addebito permanente ............................gratuito Costo bonifico effettuato tramite succursale e/o Banca telefonica ....€ 1,00 Costo bonifico effettuato tramite Internet .......................................€ 0,60 Libretto assegni .........................................................................gratuito Estratto conto scalare trimestrale.................................................€ 1,70 Canone Internet Banking...........................................................gratuito Canone Banca Telefonica ..........................................................gratuito ––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– Per l’apertura del conto telematico e per avere ulteriori informazioni è necessario telefonare al n. verde 800.142.142 precisando che si vuole usufruire della convenzione Anla Novità sulle condizioni riservate ai soci 15 affari sociali 14-18 23-02-2010 15:43 Pagina 16 AFFARI SOCIALI di Marco Curri FISCO DICHIARAZIONI FISCALI AL VIA L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato a fine gennaio sul proprio sito Internet le versioni definitive dei modelli Cud e 730, nonché la bozza del modello Unico. Per non ripetere quanto ormai ben noto ai contribuenti, riportiamo solo le modifiche rispetto all’edizione precedente e le novità per la compilazione. Nella tabella è inoltre trascritto lo scadenzario delle dichiarazioni stesse. CUD 2010 Al punto 22 (secondo o unico acconto Irpef effettivamente trattenuto) si tiene conto del differimento del 20 per cento dell’acconto dovuto per il 2009, disposto dal decretolegge n. 168/2009; per indicare che il sostituto ha trattenuto l’acconto in misura ridotta è stata prevista l’annotazione cod. BQ. Nel punto 34 vengono riportate le detrazioni per familiari a carico, escluse quelle per famiglie numerose che sono indicate a parte nel punto 35. 730/2010 e UNICO 2010 Nessuna particolarità per la struttura dei modelli, quasi del tutto simile a quella dell’anno scorso. Le novità della dichiarazione, comuni ad entrambe, sono: - la possibilità di fruire della detrazione del 20 per cento per l’acquisto di mobili, apparecchi televisivi e computer finalizzati all’arredo di immobili ristrutturati; - è riconosciuta una detrazione di imposta per il personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso; - per i soggetti colpiti dal sisma del 6 aprile 2009 in Abruzzo, è riconosciuta la facoltà di fruire di un credito di imposta per la riparazione, la ricostruzione o l’acquisto degli immobili danneggiati o distrutti, nonché una riduzione del 30 per cento del reddito derivante dalla locazione o comodato di detti immobili; - è prevista, per i dipendenti del settore privato che hanno percepito LO SCADENZARIO FISCALE 1 marzo 30 aprile – Consegna del mod. Cud 2010 (redditi 2009) da parte dei sostituti di imposta. 31 maggio – Presentazione del 730 e 730/1 per i contribuenti che si rivolgono ad un Caf o ad un professionista abilitato. 15 giugno – Il Caf o il professionista consegna al contribuente copia del Mod. 730 e del Mod. 730-3. (il 28 febbraio è domenica) – Presentazione del 730 e della busta 730/1 per la scelta dell’8 e del 5 per mille ai sostituti di imposta per i contribuenti che scelgono questa via. dal 2 maggio al 30 giugno– Presentazione di Unico 2010 in forma cartacea tramite un ufficio postale: interessa solo i contribuenti impossibilitati ad utilizzare il 730 perché privi di sostituto d’imposta, o coloro che dichiarano i redditi di un soggetto deceduto. 16 giugno – Versamento con mod. F24 di tutti i saldi risultanti a debito dalla dichiarazione di Unico 2010, compresi quelli relativi al primo acconto. Con la maggiorazione dello 0,40% si può versare entro il successivo 16 luglio. 25 giugno 1° luglio – Il Caf o il professionista comunica al sostituto di imposta i risultati finali della dichiarazione con il Mod. 730-4. – Per i lavoratori in servizio, sugli emolumenti corrisposti il sostituto di imposta deve effettuare le trattenute dell’Irpef a debito (saldo 2009) in unica soluzione o a rate (prima rata, se è stata richiesta la rateazione), delle addizionali regionale e comunale all’Irpef, ovvero rimborsare l’eventuale credito Irpef risultante dal 730; deve inoltre trattenere dalla retribuzione il primo acconto (se dovuto) sull’Irpef e sull’addizionale comunale. Agosto o settembre – Le suddette operazioni per i pensionati. 30 settembre – Presentazione di Unico 2010 in via telematica, obbligatoria per la generalità dei contribuenti. 30 novembre – Trattenuta (per il 730) o versamento F24 (per Unico) della seconda rata o della rata unica di acconto Irpef 2010. 16 affari sociali 14-18 23-02-2010 15:43 Pagina 17 AFFARI SOCIALI LEGALE di Mauro Masini NUOVE MISURE CONTRO LA MAFIA «Mafia, camorra e ‘ndrangheta sono una terribile patologia per il Paese», ha detto il nostro premier in occasione del Consiglio dei ministri tenutosi a Reggio Calabria per varare un nuovo pacchetto antimafia, costituito da una serie di disegni di legge (eccetto il primo, che entra subito in vigore) di iniziativa governativa finalizzati ad intensificare la lotta alla criminalità organizzata. Vediamo in sintesi di cosa si tratta, iniziando dai due provvedimenti più significativi. dal datore di lavoro compensi per incremento della produttività, per cui è prevista un’imposta sostitutiva dell’Irpef, di scegliere una differente modalità di tassazione degli stessi. Sono inoltre previste le seguenti proroghe di agevolazioni: - la detrazione di imposta del 19 per cento per le spese di autoaggiornamento e formazione dei docenti; - la detrazione di imposta del 19 per cento per le spese di acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale; - la possibilità di fruire della detrazione d’imposta del 19 per cento per le spese sostenute dai genitori per la frequenza di asili nido; - la detrazione d’imposta del 20 per cento per la sostituzione di frigoriferi e congelatori e per l’acquisto di motori ad elevata efficienza e variatori di velocità; - la detrazione del 36 per cento per le spese degli interventi di recupero del patrimonio edilizio; - la detrazione d’imposta del 55 per cento per le spese relative agli interventi finalizzati al risparmio energetico degli edifici esistenti e, in taluni casi, la possibilità per gli eredi o gli acquirenti di questi immobili di ridimensionare il numero ■ delle rate residue. Agenzia dei beni confiscati. E’ l’unico che nasce con decreto legge. L’Italia presenterà in sede Ue il proprio progetto per ottenere l’esecuzione dei sequestri dei beni in tutti i Paesi europei. Testo unico delle leggi antimafia. Raccoglierà e razionalizzerà in un solo codice tutti gli interventi legislativi emanati contro le mafie a partire dal 1965 ad oggi. Patrimoni mafiosi. Verrà esteso a tutto il territorio nazionale il sistema dei desk (raccolta notizie) interforze provinciali per integrare le informazioni e individuare i patrimoni da colpire. E’ questo uno dei compiti fondamentali della Dia-Direzione investigativa antimafia. Lotta alle ecomafie. I provvedimenti contro il traffico illecito di rifiuti sono attribuiti alla competenza della Direzione distrettuale antimafia. Vengono estese le operazioni sotto copertura delle forze di polizia contro questo reato. Sostegno alle vittime del racket e dell’usura. Si costituirà uno “scudo di Stato” per tutelare e garantire coloro che hanno il coraggio di denunciare gli estortori e gli strozzini. Le nuove misure saranno gestite in modo omogeneo e coordinato su tutto il territorio nazionale. Contrasto a livello nazionale. Le operazioni sotto copertura delle forze di polizia saranno estese anche ai reati di estorsione, di usura e di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Vigilanza sugli appalti e il lavoro nero. Si estenderà a tutto il territorio italiano la tracciabilità dei flussi finanziari degli appalti, già prevista per la ricostruzione in Abruzzo e per l’Expo 2015 di Milano; verrà promossa una stazione unica appaltante per assicurare trasparenza, regolarità ed economicità nella gestione dei contratti di opere pubbliche. Contro il lavoro nero, dopo i fatti di Rosarno, verrà elaborato un piano straordinario, che prevede l’impiego di 550 ispettori per controllare 20.000 aziende in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. Nuovo sistema informatico. Sarà denominato Macro (mappa criminalità organizzata) e servirà a raccogliere tutti i dati di individuazione dei mafiosi e delle loro attività, recependo le informazioni provenienti dai gruppi provinciali composti da investigatori di polizia, carabinieri e finanza, nonché dai ■ responsabili delle carceri. 17 affari sociali 14-18 24-02-2010 14:45 Pagina 18 AFFARI SOCIALI di Igor Uboldi ECONOMIA LE BANCHE ITALIANE SEMPRE PIU’ CARE Questa l’amara sorpresa dei correntisti R endimenti dimezzati, aumento dei costi per uno scoperto, commissioni sempre più care. Come se non bastasse la recessione, i correntisti bancari hanno trovato una serie di amare sorprese in questo inizio di anno nuovo. Facciamo un piccolo esempio: secondo un’indagine recentemente condotta, riuscite a immaginare quanti soldi bisogna tenere sul conto corrente per riuscire a guadagnare un euro a fine anno? Sedetevi. La risposta è: 611 mila euro! Per spiegarci meglio, è la somma necessaria affinché il rendimento dei risparmi in giacenza superi i costi bancari del conto medesimo, tasse comprese. Sul fronte di tassi e costi, il 2010 si apre con svantaggio per i risparmiatori. Negli ultimi quattro mesi infatti i tassi attivi dei conti per famiglie si sono dimezzati, mentre quelli passivi hanno ripreso a correre. Salgono, nel contempo, anche i costi, come il prelievo di contante allo sportello (fino a 3 euro nei conti ordinari), e il canone annuo dei conti a pacchetto, cioè di quei conti che prevedono una formula del “tutto compreso”. Torniamo un attimo ai rendimenti dei depositi. Attualmente la media si attesta allo 0,035 per cento rispetto allo scarno – 0,070 per cento registrato a fine dello scorso mese di settembre. Gli interessi sui prestiti sono invece saliti di quasi un punto, sempre secondo la media, attestandosi al 13,35 per cento rispetto al 12,45 per cento, con picchi addirittura del 21,50 per cento. E pensare che nel 2004 il conto Bancoposta dava l’1,25 per cento sui depositi. Il costo medio annuo di un conto per famiglie, tratto dall’indagine su 122 operazioni effettuate, è di 267 euro (una media ricavata dallo studio di 8 istituti bancari). Ed è proprio su questa cifra, se proiettiamo un rendimento medio dello 0,06 per cento, che si ricava la cifra dei 611 mila eu- ro citati all’inizio. Il costo del deposito-tipo, infatti, è salito del 5 per cento rispetto al 2008, mentre le sole commissioni che scendono sono l’invio dell’estratto conto (da 71 a 41 centesimi) e delle informazioni di trasparenza bancaria (da 63 a 46 centesimi). Insomma, le commissioni più onerose non calano, come invece vorrebbe l’Antitrust. E’ infatti la stessa Authority a lamentare come alcune commissioni sulla circolarità di contante – vedi il prelievo o il bonifico – siano ancora troppo alte per un sistema veramente competitivo. Una prova, se ancora servisse, di quanto ormai sia sconsigliabile tenere i soldi sui conti ordinari. In compenso però, il forfait che si paga sui conti a pacchetto è tendenzialmente in aumento, anche se alcune banche, come pure Bancoposta, annunciano l’introduzione di nuovi pacchetti con dei vantaggi aggiuntivi per la clientela, quale Bancoposta Più, a canone regressivo. La ragione di questa tendenza è molto semplice. I tassi attivi sui depositi sono ormai quasi a zero, e le banche non hanno più spazio di manovra per ulteriori riduzioni al fine di guadagnare di più. Diminuiscono anche, e questo è un effetto della crisi, i soldi che le banche raccolgono dai risparmiatori: una falla di 14 miliardi rispetto ai conti del 2008. Questa flessione (-93 per cento) non è stata compensata dall’aumento di redditività data da mutui e credito al consumo. Di conseguenza, gli istituti sono intervenuti aggiustando verso l’alto le commissioni così come i tassi passivi. Attenzione, dunque, ad andare in rosso: costerà sempre di ■ più. 18 corr_alberghi 4-13-19 23-02-2010 15:54 Pagina 19 Residence LA PALMA Andora (SV) - Via Mazzini, 36 – tel. 0182.86359- fax 0182.86399 www.lapalma.sv.it [email protected] PER UNA VACANZA IN TOTALE LIBERTÀ… –––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– Viale Lungomare Italia, 92 44020 Lido delle Nazioni (Ferrara) tel. 0533/379416 - Fax 0533/399233 www.vear.it [email protected] –––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– Lidi Ferraresi: appartamenti-villette. Affitti mensili e settimanali, case-vacanze dotate di tutti i comfort per trascorrere una piacevole vacanza al mare. Prenota subito il tuo soggiorno per te tanti sconti dal 10 al 20%. Se invece preferisci una vacanza in Residence, ecco per te una nuovissima struttura con piscina per adulti e bambini comunicante con idromassaggio e area prendisole con lettini ed ombrelloni, area fitness, sauna, bagno turco, parcheggio privato. 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Per molti anni Carlo Carli ha cercato oggetti legati a questa pianta simbolo della civiltà mediterranea: lumi, orci, utensili da frantoio, vecchi di cinquant’anni o di millenni, oggetti preziosi e talvolta di valore inestimabile, comunque diventati rari col tempo. Da aggiungere che tutte le patrie dell’olivo, cioè tutto quanto il bacino del Mediterraneo, sono state un campo di indagine e di raccolta, con pezzi provenienti dalla Grecia, dal Marocco, dalla Spagna, dal Medio Oriente, ovviamente dalla Liguria e dal Meridione italiano. In questo modo, oggetto per oggetto, le collezioni sono cresciute di importanza; e pertanto si è fatta strada l’idea di esporre al pubblico gli oggetti raccolti. Dove? Ebbene, da alcuni anni era libera la palazzina Liberty che per un certo tempo, prima della edificazio- UN MUSEO PER L’OLIVO • Nato ad Imperia per volontà di un imprenditore e uomo di cultura • Quale omaggio ad una pianta simbolo della civiltà mediterranea • Con reperti di inestimabile valore, talvolta risalenti a migliaia d’anni fa ne di un’altra sede, aveva ospitato gli uffici della Fratelli Carli – la maggiore industria olearia in Liguria – e indubbiamente era un luogo ideale. 20 La prima idea era di fare delle bacheche e di mettervi in bella vista gli oggetti nei locali sistemati alla meglio. Ma la scelta non soddisfaceva un gioielli.d'italia 20-21 24-02-2010 14:46 Pagina 21 A des., la sala n. 15: lavorazione, conservazione, commercio; sotto la sala n. 2: botanica e olivicoltura. In apertura, il frantoio a trazione e la sala n. 17: l’albero divino Alcuni preziosi oggetti esposti: in basso un lume in argento che poteva essere alimentato solo da olio di oliva. Nella pagina precedente, una lucerna bilume del I secolo d.C. e un’oliera in argento e barca del 1819 personaggio di fantasia come Carlo Carli. Era, come dirà, «troppo banale». E ancora: «La collezione meritava un ordinamento più significativo». Per fare questo però «occorrevano competenze che noi non avevamo, aiuti sperimentati e capaci». Così per prima ci si rivolge a una giovane archeologa, Patrizia Garibaldi, che «portò la sua professionalità e il suo entusiasmo sull’argomento, incominciando con la schedatura dei reperti», cosa che consentì di dare organicità alle collezioni. Inoltre di dividerle per argomenti così tracciando una prima bozza di ciò che si voleva e si poteva dire. In questo modo maturò la prima idea di un museo, e la constatazione che gli elementi per realizzarlo fuor da ogni dubbio c’erano. E’ stata una impresa complessa, per nulla facile da realizzare, che per prima cosa ha richiesto l’ammodernamento degli spazi e la loro ridistribuzione in funzione dei criteri espositivi più aggiornati. Un compito svolto dall’ingegner Grossi Bianchi e dall’architetto Melai. Ma per rendere meglio comunicabile al pubblico il senso di questa raccolta straordinaria bisognava anche lavo21 rare di fantasia, tessere un racconto organico capace di collegare un oggetto all’altro in maniera organica e piacevole per i visitatori. Insomma, bisognava affidarsi a un regista, che viene trovato nello studio zurighese di Hans Woodtli, che vanta una lunga esperienza in questo settore. Non è stata una impresa semplice, tanto è vero che dall’inizio dei lavori fino all’8 maggio 1992 – data dell’inaugurazione del Museo dell’Olivo – sono trascorsi ben cinque anni di progetti, di prove, di discussioni, di rifacimenti. Ma come può dire oggi Carlo Carli: «E’ stato un lavoro premiato dalla soddisfazione di migliaia di visitatori che da subito hanno animato le sale del Museo, e dal riconoscimento tributato da Emya, il Comitato del Premio Museo dell’Anno, concesso ogni anno dal Consiglio d’Europa al museo che si è distinto per originalità, soluzioni espositive, e contributo alla valorizzazione del patrimonio culturale europeo». Un Museo per documentare due mondi, quello che in tutta la storia occidentale ha visto la presenza costante dell’olivo nelle opere di scrittori e poeti, nei rituali di consacrazione di re e sacerdoti, in ogni occasione celebrativa della gloria e della pace. E il mondo del lavoro, della coltivazione, del commercio. Questa pianta sacra che è l’olivo in assoluto un museo lo meritava. (Raffaello Uboldi) I Grandi Fiumi 22-23 24-02-2010 15:45 di Alberto U. Rogi P ur non essendo il maggiore dei fiumi della Russia intera – che ne conta a centinaia, citeremo soltanto l’Ob, lo Jenissei e la Lena – è il maggiore dei fiumi europei. Nessun altro fiume quanto il Volga sa scatenare emozioni. Per un russo è la mat Volga, la madre Volga – tenendo anche presente che in lingua russa i fiumi si declinano al femminile – e non un fiume fra i tanti. S’impara già nelle classi elementari che la Russia fu finalmente unita quando Ivan il Terribile conquistò le città tartare di Kazan e Astrakan e l’intero corso del Volga appartenne al principato di Moscovia. Le due grandi rivoluzioni contadine, quella di Stenka Razin nel ‘600 e di Pugacev nel ‘700 ebbero origine sul Volga. Razin voleva soltanto uno zar più “buono”, e fu squartato vivo. Un secolo dopo la Grande Caterina, colta ed evoluta perché aveva letto Voltaire, si limitò a far decapitare Pugaciev. Lungo il Volga attraverso il Mar Caspio giungevano nel Medio Evo a Niznij Novgorod e a Mosca le merci della Cina e dell’India. Sono patrimonio del Volga il caviale beluga, il migliore del mondo, e le grandi centrali idroelettriche che alimentano l’industria pesante. Sul Volga sono nati Nekrasov, il teorico dell’anarchia militante, un cantante di grido quale Sceliapin, Massimo Gorkij, e Lenin. Per lunghi anni è stato considerato il confine naturale fra l’Asia e l’Europa, prima di spostare questa linea di demarcazione più ad est. La guerra civile fra “rossi” e “bianchi” venne decisa sul Volga, attorno ad una città che a quel tempo si chiamava Tsaritsyn – poi Stalingrado e oggi Volgogrado. I tedeschi superarono il Don nel 1942, ma non il Volga e persero l’anno seguente la loro guerra in Russia. Ce n’è abbastanza per capire quanto un tale fiume conti nell’animo dei russi. Nasce a nord sulle colline del Valdaj e finisce nel Caspio dopo un viaggio Pagina 22 VIAGGI I GRANDI FIUMI IL VOLGA • E’ il maggiore dei fiumi europei, e per i russi una grande “madre” • Dove tutto si è svolto, dai tartari a Ivan il Terribile di 3.688 chilometri, cosa che ne fa il massimo fiume europeo. Volendo ci si può arrivare da Mosca lungo un canale di 128 chilometri e 11 chiuse, realizzato in epoca sovietica. E da qui percorrere il grande fiume fino 22 ad Astrakan e al Caspio, via via incontrando alcune delle grandi città storiche della Russia. La prima sosta è a Uglic, una delle città più antiche, che prende il proprio nome, che significa “angolo”, dall’ansa del fiu- I Grandi Fiumi 22-23 23-02-2010 9:12 Pagina 23 In questa pagina l’enorme statua della Vittoria a Volgograd; accanto, una moschea a Kazan; sotto, la chiesa “Dmitrij nel sangue” a Uglic. In apertura, una bella immagine del fiume a Novgorod e, in basso, la confluenza dell’Oka nel Volga me in cui si trova. Fu qui che lo zar Dmitrij, figlio di Ivan, venne assassinato; e questo spiega perché la sua chiesa principale, dalle azzurre cupole a bulbo, sia intitolata a “Dmitrij nel sangue”. Fu ad Uglic che Puskin dapprima e poi Musorgskij vennero ad attingervi suggestioni per dar vita alla tragedia di Boris Godunov. Per Pasternak la città era sinonimo di sortilegio. Come scrisse: “… la primavera è fiabesca come a Uglic”. Oggi è un piccolo borgo abbandonato se non fosse per le storie che racconta. Segue Rybinsk col suo bacino artificiale di 4.600 chilometri quadrati, il secondo d’Europa (il primo è quello di Kuibysev). Le dighe che bloccano questo bacino hanno decimato gli storio- ni del Volga e si capisce il prezzo del caviale sul mercato. Ed è stato quasi come una sorta di ricompensa che proprio a Rybinsk, al centro del fiume, è stato eretto un monumento alto dieci metri dedicato alla madre Volga. I villaggi attorno, in passato covi di pirati e di mercanti ribelli, sono stati cancellati con gli anni (sopravvivono tuttavia i pescatori di frodo che uccidono gli storioni con la dinamite). Così come sono scomparsi i cosiddetti “buriaki”, quei contadini poveri che tiravano i cavi lun23 go la riva per consentire ai battelli di procedere controcorrente. E dei quali rimane soltanto una canzone (“Volga, Volga”) che intonavano per dare ritmo alla loro fatica. Niznj Novgorod – chiamata Gorkij in epoca sovietica - con le sue chiese ammirevolmente decorate da Rublov è per i russi quello che Firenze è per un italiano. Ci vivono tra l’altro, a quanto si afferma, le più belle donne di tutta la Russia, ed un gran dire per un Paese che non difetta in questo campo. E’ inoltre nota per le fabbriche d’automobile, una costruita dalla Fiat. Con Kazan si entra in terra tartara, rammentando che questa città fu la capitale dell’Orda d’Oro. Vi si fabbricano oggigiorno i reattori Tupolev, un orologio da polso ogni due secondi, ci passa l’oleodotto che dall’Asia centrale porta il petrolio fino a Berlino. Lenin, nato a Simbirsk, alla confluenza tra il Kama e il Volga studiò all’Università di Kazan, lo ricorda una statua che emerge dalla corrente. Saratov è una grande città industriale, quasi una propaggine di Volgogrado, a suo tempo chiamata Stalingrado prima della destalinizzazione krusceviana. E’ qui che il Volga prende da una riva all’altra le dimensioni di un braccio di mare. Con la famosa battaglia della seconda guerra mondiale Volgogrado venne praticamente rasa al suolo. Ricostruita ex novo fa un po’Mosca, un po’Kiev, un po’Minsk in periferia. Interessante il museo che rammenta il conflitto, e la fine ingloriosa della 6a armata di von Paulus. Più avanti il Volga procede in terra cosacca, per dire quegli intrepidi soldati dello zar messi di sentinella nei loro speciali accampamenti alle frontiere dell’impero. Infine, ecco Astrakan e il Caspio dove il Volga conclude il suo tragitto, non senza averci narrato, una città dopo l’altra, una distesa di terra che si collega all’altra, un po’ tutta la storia di un grande ■ Paese. uomini e aziende 24-26 23-02-2010 14:28 Pagina 24 L’ITALIA CHE LAVORA di Raffaello Uboldi Le origini di questa banca, e cos’è oggi? Le origini risalgono alla Cassa Rurale di Castignano e Rotella, sorta nel 1898, che nel 1995 si è fusa con l’altrettanto centenaria banca di Montalto delle Marche e della Valle dell’Aso (1901), dando così vita alla attuale BCC-Picena. Nel 2006 è stato acquisito lo sportello dell’ex Banca di Ascoli e nel 2009 quello dell’ex BIESSE Banca Sambenedettese. Così che oggi la rete commerciale è composta di diciannove filiali, e l’organico conta, totalmente, 122 dipendenti. Siamo presenti sul territorio delle province di Ascoli Piceno e Fermo, ma operiamo anche sul teramano e sul maceratese. Cerchiamo di qualificare lo spiri- UOMINI E AZIENDE BccPICENA • Una banca che ascolta, fatta di uomini, al servizio delle piccole-medie imprese, degli artigiani, delle famiglie • Parte determinante dello sviluppo del territorio • Ne parla il direttore di filiale, Alberto Amici to di questa banca, la sua funzione primaria… Una banca che ascolta, che cresce col crescere delle famiglie, degli artigiani, delle piccole e medie imprese, che segue e s’integra nel tessuto economico locale, se vogliamo una“banca differente”. La banca fatta di uomini per gli uomini. La nostra forza sta nel saper ascoltare 24 la gente, percepirne e soddisfarne i bisogni, siamo una banca che favorisce la relazione tra il proprio personale e la clientela, tant’è che chi ci lavora è al suo posto da una vita – io sono diciannove anni che sono qui –laddove in tante altre banche nostre concorrenti un direttore ci resta due o tre anni, vende ai clienti non si sa bene cosa, dopodiché se uomini e aziende 24-26 23-02-2010 14:29 Pagina 25 La sede della Direzione Generale di Castignano e, in basso, il direttore Alberto Amici U na piccola, e grande Banca, con 19 sportelli sul territorio (la filiale principale è quella di Ascoli Piceno, via Monticelli, di cui è direttore Alberto Amici che qui intervistiamo), 122 dipendenti, e il sostegno, la fiducia, di ben 2.700 soci. Per dire la BccPicena, aderente alla Federazione Marchigiana delle BCC con partecipazione al capitale di ICCREA Holding SpA, cosa che consente alle BCC, piccole realtà bancarie, di offrire una completa gamma di soluzioni creditizie e finanziarie. La diffusione della cultura e dell’immagine cooperativa è inoltre assicurata dalla Federazione Nazionale delle BCC alla quale la BccPicena partecipa indirettamente per il tramite della Federazione Marchigiana. Il sistema del Credito Cooperativo Italiano è infine completato dalle società operanti nel campo della formazione, della editoria, della elaborazione dei dati e dello sviluppo informatico. L’unione della forza derivante dalla capacità produttiva delle società partecipate da ICCREA Holding SpA, della efficacia dell’azione divulgativa e promozionale della Federazione Nazionale delle BCC e della efficienza e facendo il commercialista,con particolare interesse ai problemi del lavoro, in seguito sono stato per parecchi anni in aziende private, finché nel 1991 la BccPicena mi ha offerto l’opportunità di entrarci come direttore di filiale, sono maestro del Lavoro, presidente di un Lions Club di Ascoli Piceno ed anche in questa veste organizzo conferenze e convegni di interesse sociale, uno, per fare un esempio, sulle paralisi cerebrali infantili, un altro in prospettiva sul lavoro minorile, e altri ancora con lo scopo di far ripartire il territorio in questo o quel settore ove sia deficitario. E come banca? Noi facciamo riferimento alla Federazione marchigiana delle BCC, inoltre partecipiamo al capitale di Iccrea Holding SpA; siamo insomma parte attiva del sistema del Credito Cooperativo Italiano, che conta nell’insieme una rete di ben 3.500 sportelli, cosa che consente alle BCC, generalmente realtà bancarie di modeste dimensioni, di of- ▲ ne va abbandonando persino il territorio. I vostri utili? Vengono patrimonializzati nell’azienda e conseguentemente messi a disposizione e reinvestiti sul nostro territorio di competenza creando così un circolo virtuoso che favorisce la crescita reciproca. Questi insomma i vostri obblighi statutari… Esatto, per noi è la centralità della persona che conta, i valori della società che ci circonda in noi sono impliciti, anche a motivo delle ragioni per cui in passato nascevano le Casse Rurali, cioè per combattere l’usura nelle campagne. Lei da quale esperienza proviene? Sono partito segue a pag. 26 versatilità operativa delle BCC, fanno del Credito Cooperativo un sistema che meritevolmente si colloca ai vertici del mondo bancario italiano. I compiti? In rapida sintesi, essere una banca di riferimento per le piccole e medie imprese, per gli artigiani, per gli agricoltori, per i professionisti, per le famiglie. Ricercare, e mettere a disposizione del territorio ogni prodotto e servizio bancario, parabancario e finanziario utile o atto a soddisfare i bisogni, anche futuri, della collettività. Svolgere un ruolo attivo nello sviluppo sociale e culturale. L’essere quotidiano partecipe della vita del territorio, ha consentito alla BccPicena di conoscerne a fondo i bisogni e quindi di ricercare e proporre le giuste soluzioni in termini di prodotti e servizi. Attraverso la sua vasta gamma di prodotti e servizi la BccPicena è in grado di fornire soluzioni alle istanze di credito delle famiglie e delle più varie attività economiche: artigianato, agricoltura, commercio, libero professionali, piccole e medie industrie. ▲ segue a pag. 26 25 uomini e aziende 24-26 23-02-2010 14:30 Pagina 26 L’ITALIA CHE LAVORA UOMINI E AZIENDE ▲ frire una gamma completa di soluzioni creditizie e finanziarie, di consigliare al meglio chi si rivolge a noi, offrendo i prodotti che meglio soddisfano le esigenze della clientela. Meglio delle grandi banche? Rispondo di sì in assoluto, noi siamo in grado di offrire gli stessi servizi dei più importanti competitors bancari, assicurativi e finanziari. Col vantaggio inoltre di conoscere a fondo, e molto bene, il territorio dove operiamo e così, spesso, la nostra azione risulta maggiormente efficace. Nell’investimento quali garanzie chiedete? Reinvestiamo i risparmi del territo- rio nel territorio ed è quindi logico che ce ne dobbiamo prendere cura con grande attenzione. Questo comporta che nelle operazioni di prestito siamo soliti richiedere garanzie che, secondo le caratteristiche del finanziamento, vanno da quelle personali a quelle ipotecarie. Finanziamo sia persone fisiche che imprese e per queste ultime teniamo anche conto delle prospettive di sviluppo che nel futuro possono provenire dai progetti di investimento. La gente vi conosce, sa cosa fate, vi segue? Rispondo che abbiamo un grosso impatto sulla clientela, e soprattutto che la nostra carta vincente sta ▲ Le numerose configurazioni di prodotti a pacchetto rappresentano ancora soluzioni ideali ai bisogni: dei giovani (siano essi studenti o in cerca di occupazione), dei lavoratori dipendenti, di chiunque eserciti una libera professione o attività imprenditoriale, delle casalinghe, e delle famiglie in genere. I rapporti di collaborazione con le società del sistema del Credito Cooperativo italiano, e le relazioni di partnership con società leader, consentono poi alla BccPicena di offrire vantaggiose soluzioni in materia di gestione del risparmio; leasing immobiliare, auto, strumentale e nautico; assicurazioni ramo danni e ramo vita; factoring; private equità, piani pensionistici. Particolarmente interessante è anche l’attenzione con la quale la BccPicena sta sviluppando l’attività nei servizi del commercio internazionale, come della Banca elettronica. Si può aggiungere che la BccPicena attribuisce grande importanza alla efficacia di un costruttivo rapporto dialettico tra Banca e Impresa; e tutto questo è rintracciabile nell’impegno col quale, ormai da alcuni anni, si fa parte attiva per diffondere ed elevare la cultura dei piccoli imprenditori in materia di “gestione e programmazione economico-finanziaria dell’impresa”. A tale attività si affianca un attivo servizio di qualificata consulenza in materia di gestione economico-finanziaria dell’impresa, organizzato allo scopo di offrire ai clienti uno strumento operativo che consenta loro di rimuovere l’ormai anacronistica ritrosia delle imprese a fornire dati alle banche e la sfiducia della banca verso i dati forniti dalle imprese. Il sistema del Credito Cooperativo è un sistema basato sulla cooperazione e sulla mutualità, al servizio dei soci e del territorio. Un sistema formato da centinaia di banche locali, con 3.499 sportelli distribuiti in tutta Italia. Ogni banca quindi conosce da vicino la realtà del territorio ma possiede anche la forza dell’appartenenza ad un Sistema. R.U. 26 uomini e aziende 24-26 23-02-2010 14:34 Pagina 27 A des., un interno della banca e sotto, un’immagine della sede ancora in costruzione nel fatto di operare da tantissimo tempo sul territorio, sì da essere diventati dei punti di riferimento fondamentali, grazie fra l’altro, alla nostra onestà mentale, al modo serio e professionale di lavorare e soprattutto al fatto di aver creato fiducia nei nostri clienti. Insomma… niente bond argentini. Mai e poi mai, e neppure, Parmalat, Cirio o altri simili investimenti. Come dicevo prima sentiamo su di noi la responsabilità di salvaguardare i risparmi del territorio e quindi ai nostri clienti consigliamo sempre e soltanto investimenti sicuri e tranquilli. I giovani? E’ un segmento che curiamo con speciale attenzione, abbiamo in catalogo prodotti pensati per gli studenti e per i giovani in cerca di occupazione o al primo impiego; li assistiamo nella loro carriera scolastica con finanziamenti agevolati e premiamo con borse di studio tutti i soci o i loro figli che conseguono un diploma o una laurea, che vuol essere anche un modo per fidelizzarli a questa nostra banca. Nelle scelte postuniversitarie finanziamo il loro autonomo inserimento nel mondo del lavoro, sosteniamo attraverso varie sponsorizzazioni le loro attività culturali, sportive o ludiche, purché sia possibile ravvisarne il rispetto dei principi etici che sono alla base della nostra cultura. La grande impresa? Abbiamo consapevolezza dei nostri limiti e sappiamo di non essere in grado, da soli, di soddisfare le esigenze di grandi Gruppi industriali ai quali proponiamo i prodotti delle società del Gruppo bancario Iccrea. Un Gruppo composto da tutte le oltre 400 BCC italiane, che ha costituito varie società specializzate nell’offerta di specifici prodotti bancari consentendoci di intervenire anche in questo settore. Abbiamo la possibilità di offrire leasing, factoring, assicurazioni, private equity, gestioni del risparmio. Insomma possiamo seguire anche la grande azienda pur non essendo questa la nostra missione fondamentale. E ancora? Per esempio puntiamo molto sulla banca elettronica, cosa che consente alla clientela di usufruire dei ser27 vizi bancari anche in ogni momento della giornata e senza doversi recare fisicamente in banca. Poi sosteniamo le imprese nelle relazioni commerciali con l’estero, un settore che seguiamo con particolare attenzione ritenendolo strategico per il recupero economico del nostro territorio. E ancora le attività di consulenza alle imprese in materia economico finanziaria, un’attività forse poco percepita perché inserita nel contesto delle procedure di analisi finalizzate alla concessione dei prestiti, ma che spesso sono risultate particolarmente utili per rivedere i progetti da parte dei clienti. Lei come giudica il sistema bancario italiano? Direi che è solido, lo si è visto nel corso della crisi ed i nostri istituti, soprattutto quelli del Credito Cooperativo in generale, hanno retto meglio che in altri Paesi, a dimostrazione del fatto che forse nel “piccolo” c’è una grande forza e una buona solidità. Giulio Tremonti dice che non sempre le banche fanno il loro mestiere. ■ Noi lo facciamo. notizieanla 28-36 23-02-2010 14:35 Pagina 28 ANLA NOTIZIE 1 MICHELIN ITALIANA • Presso il Centro Congressi dell’Unione Industriale di Torino l’annuale appuntamento per la premiazione dei dipendenti anziani Michelin. Alla cerimonia hanno presenziato il dr. Gianfranco Carbonato e il dr. Giuseppe Gherzi, rispettivamente presidente e direttore dell’Unione Industriale, M. sia, Giuseppe Cipriani, Franco Augusto Ferrarese, Giorgio Gilardi, Giampiero Gottardi, Nicandro Marandola, Pietro Lino Mazzarello, Franco Piccolini, Efisio Porru, Flavio Postal, Giampaolo Giuseppe Re, Per Luigi Scaramel, Marcello Vacchieri. Cuneo – Francesco Asplanato, Giorgio Bodrone, Valerio Bono, Celestino Campana, Claudio Chino, Giovanni Dutto, Gualberto Galaverna, Silvana Garro, Valter Giordano, Gianmario Giraudo, Ugo Ler- 2 Caylar, presidente e amministratore delegato della Michelin Italiana, e l’ing. Paolo Eula, del Consiglio di amministrazione SAMI. M. Philippe Verneuil, direttore della zona Geografica Europa, è stato impossibilitato a presenziare alla cerimonia. Il suo saluto è stato portato dal dr. Marco Do, direttore della Comunicazione Michelin. Sono intervenuti per porgere il saluto di benvenuto ai presenti e ai premiati, Bruno Pantosti Bruni, presidente del Gami, e Lorenzo Cafferati, vicepresidente nazionale Anla, ed in rappresentanza della Regione Piemonte il dr. Sergio Deorsola, assessore agli Enti Locali Federalismo Legale. Il presidente, M. Caylar, ha fatto il punto sulla situazione aziendale, rivolgendo il proprio personale ringraziamento ai premiati per la loro professionalità e partecipazione allo sviluppo della Società, operando a tutti livelli, in tutti i siti 3 della Michelin Italiana: Alessandria, Cuneo, Fossano, Direzione Commerciale di Milano, Torino Sede e TorinoStura. Questi i premiati: 40 anni Cuneo – Bartolomeo Arduino, Lodovico Armando, Antonio Bergese, Michele Bonetto, Domenico Brondino, Michelangelo Cravero, Elio Ferro, Valter Giraudo, Celestino Guizzo, Giampiero Lovera, Giam- piero Marino, Giancarlo Olivero, Stefano Panero, Gianfranco Romano, Giovanni Viale, Antonino Villano. Fossano – Giovanni Racca. Dir. Comm. Milano – Albino Petris. Torino Stura – Raimondo Michele Cesiano, Antonio Latte. 35 anni Alessandria – Bruno Alessio, Tiziano Arbora, Delfino Giuseppe Bertonasco, Emma Bo28 da, Giancarlo Pellegrino, Marinella Perano, Agnese Tallone, Maria Grazia Valletto. Fossano – Luisa Cimadom, Pietro Gallo, Gianpiero Garino, Pierino Ghigo, Giancarlo Gregorio, Gianfranco Oggero, Piero Pasquale, Giovanni Roatta, Giacomo Rosso, Dina Rovere. Dir. Comm. Milano – Rosalinda Repossini, Raffaela Spano, Anna M. Vago. notizieanla 28-36 23-02-2010 14:36 Pagina 29 Nelle foto: 1 il tavolo d’onore; 2 e 3, i premiati di Alessandria per 30 e 35-40 anni di anzianità aziendale; 4, 5 e 6, i premiati di Cuneo per 30, 35 e 40 anni di servizio; 7, i premiati della Direzione Commerciale per 30 e 35 anni maturati 4 re, Salvatore Sferlazza, Giovanni Vacca, Fernando Antonio Varraso. 30 anni Alessandria – Luigi Amelotti, Nicola Beatrice, Giuseppe Bosco, Angelo Campaci, Giampaolo Cazzulo, Angelo Antonio Chicchino, Maurizio Ghirotto, Rosario La Marca, Mauro Longhin, Bruno Aurelio Loparco, Giovanni Luciani, Giorgio Martini, Alessandro Maschio, Francesco Massimo Mele, Giuseppe Muraca, Mauro Odino, Luciano Poggio, Antonio Repetto, Gian Paolo Rolando, Riccardo Rug- 5 Torino Sede – Antonella Bianco, Rossella Iorietti, Adriana Monfrino, Nives Tirapelle. Torino Stura – Lorenzo Barbero, Claudio Becchio, Michele Bono, Giuseppe Borrello, Giuseppe Cotti, Giovanni Franco, Michele Frisenna, Vitale Iandolino, Gianvito Lorenzetti, Vincenzo Mastropietro, Gian Paolo Meistro, Paolo Giovanni Niada, Francesco Paduano, Fabrizio Papi, Primiano Petrarca, Giorgio Ratti, Andrea Sambuco, Leonardo Santomartino, Luciano Sarto- 6 7 giero, Adriana Salandin, Marilena Santangeletta, Maurizio Sartin, Enzo Antonio Tulipano. Cuneo – Bruno Alessandria, Flavio Anghilante, Giov. Battista Astegiano, Flavio Avagnina, Valerio Bernacca, Valter Biancardi, Luciano Boggia, Luigi Bonetto, Elio Bono, Marco Brignone, Renato Cometto, Sergio Cravero, Gian Piero Crosa, Bruno Antonello Dalmasso, Gianpiero Dalmasso, Franca Dutto, Gianpaolo Dut- ▲ segue a pag. 30 29 notizieanla 28-36 23-02-2010 15:49 ANLA NOTIZIE Pagina 30 8 Nelle foto: 8, i premiati di Fossano per 30-35 anni di servizio; 9, i premiati di Torino Sede per 30-35 anni di attività; 10 e 11, i premiati di Torino Stura per 30 e 35-40 anni di presenza in azienda; 12, una panoramica della sala Fassina, Domenico Ficco, Walter Fonio, Danila Friolo, Gianni Fumia, Umberto Graglia, Teresa Gravante, Attilio Grondana, Domenico Gulotta, Augusto Laccetta, Mauro Lanza, Domenico Lombardo, Antonio Giovanni Lupo, Michele Maimone, Anna Maria Mangiavillano, Giovanni Marino, Massimo Merlin, Claudio Notario, Pasquale Pecoraro, Vincenzo Petronelli, Antonella Pieruz, Luigi Prudente, Rosario Ricca, Nunzio Scuderi, Giuseppe Segreto, Massimo Sfragaro, Paolo Tata, Claudio Tessari, Giuseppe Zaccaria, Gianpaolo Zucca. 9 10 ▲ segue da pag. 29 to, Erio Eandi, Giacomo Fantino, Giorgio Ferrero, Dario Ferrua, Giovanni Ferrua, Luigi Fracchia, Claudio Sebasti Franco, Piera Fulcheri, Matteo Galleano, Gianpiero Giordano, Claudio Gonella, Ezio Gosso, Claudio Isoardi, Giacomo Isoardi, Silvano Marcuzzo, Silvano Midolo, Aurelio Olivero, Franco Paoletti, Gianfranco Parola, Riccardo Pepino, Valter Pione, Valter Pione, Dario Antonio Ponso, Ivano Re, Pierfranco Re, Armando Rinaudo, Aurelio Rinaudo, Luciano Rinaudo, Pier Luigi Rinaudo, Giuseppe Rivoira, Bruno Rosso, Franco Scotto, Mario Tallone, Lino Tassone, Pierino Viale, Marco Vincenti. Fossano – Giuseppe Albano, Margherita Bogetto, Danilo Bottero, Bartolomeo Cometti, Gian Carlo Costamagna, Giuseppe Costamagna, Franco Ellena, Angelo Falco, Adriana Gerbaudo, Livio Grosso, Giorgio Iaquinta, Annamaria Panero, Dino Pasqualotto, Davide Perrona, Piergiuseppe Perucca, Riccardo Picco, Giovanni Tidona, Mario Tortone, Livio Vallati, Domenico Viale, Domenico Zuccaro. Dir. Comm. Milano – Ferruccio Alonzi, Valter Artuffo, Giuliano Barbieri, Arrigo Barducco, Emilia Cainarca, Vito Lo- russo, Maurizio Manduchi, Renaldo Martelli, Antonino Nicolosi, Maria T. Oldani, Caudio Olmo, Roberto Oriboni, Fabio Pattavina, Silvano Tetrarca, Cristiano Rubini, Sergio Sorgi, Claudia Vago. Torino Sede – Giuseppe Basile, Anna Beltramo, Antonella Ellena, Norberto Lingua, Susanna Magistrello, Giuseppe Scarparo, Roberto Sinesi, Massimo Vironda Gambin. Torino Stura – Filippo Addamo, Giuseppe Boscolo, Franco Bottan, Mario Brusa, Roberto Cantali Rappato, Michele Crimi, Gilberto D’Esposito, Filippo De Carlo, Aldo Giuseppe De Sanctis, Lisa Faccini, Giorgio Falchi, Ivana 30 • PREMIO FEDELTÀ AL LAVORO Inoltre… presso l’Auditorium “Giovanni Agnelli” alla presenza di autorità politiche, religiose, civili, militari e del mondo del lavoro, si è svolta la 57ª Premiazione della Fedeltà al Lavoro e per il Progresso Economico, riconoscimento che viene attribuito dalla Camera di Commercio di Torino a quei lavoratori che hanno svolto almeno trentacinque anni di servizio in azienda. Durante la cerimonia sono stati premiati otto soci della Sede e dello stabilimento di Stura. Con essi si sono congratulati il capo del Personale della Michelin Italiana, ing. Lorenzo Rosso, altri dirigenti dell’azienda, ed il presidente, dr. Bruno Pantosti Bruni. Nella foto: 13, da sinistra: Maria Lena Margaria, Franco Torta, Teresina Nasi, Graziella Manacorda, Rosanna Felletti, Giuseppe Milesi, Maria Luisa Picco. notizieanla 28-36 23-02-2010 14:38 Pagina 31 11 RINNOVO CARICHE E ORGANIZZAZIONE ASSOCIAZIONE SENIORES SELEX GALILEO Presidente nazionale Alberto Lanini. Presidenti delle varie sedi: Campi Bisenzio (Fi), Alberto Taiti, referente Fiorenza Ciullini; Caselle Torinese (To), Mariella Lanteri; Ronchi dei Legionari (Go), Adriana Chiarot; Nerviano (Mi), Anna Maria Monti; Pomezia (Rm), Vincenzo Scherillo; Palermo, Giovanni Vargetto. 12 13 VARIAZIONI Associazione Seniores Selex Galileo è la nuova denominazione della ex Galileo Avionica. Invariati telefoni, fax e e-mail delle varie sedi. 2 SENIORES STAMPIAVE Tradizionale festa degli auguri dell’Azienda Stampiave. Presenti i titolari, Nello e Alan Bonaldo, con il vicepresidente nazionale Anla, Gino Toffoli, e tutti i collaboratori e dipendenti dell’Azienda, sono stati premiati con attestato e medaglia d’oro tre nuovi soci che hanno maturato 10 anni di anzianità aziendale: Samuele Cadamuro, Marco Lovat, Luisa Muha. Con 20 anni: Cristina Uliana. Festeggiato in particolare è stato il socio Trajkoski Dragi con un attestato “nord est aperto” della provincia di Treviso, per meriti di laboriosità ed integrazione nel territorio e nel contesto del lavoro aziendale. 1 3 Nelle foto: 1, il titolare Nello Bonaldo, premia il socio Trajkoski Dragi; 2 e 3, la premiazione di Samuele Cadamuro e Luisa Muha. 31 notizieanla 28-36 23-02-2010 14:39 Pagina 32 ANLA NOTIZIE 1 SENIORES THALES ALENIA SPACE-ITALIA GRUPPO DI TORINO-MILANO • Nella Sala Prototipi della Società Altec, si è svolta la cerimonia di premiazione dei soci dell’Associazione Seniores TO-MI che hanno maturato nel 2009 i 20, 25 e 30 anni di anzianità aziendale. La manifestazione ha visto la partecipazione dell’ing. Luigi Pasquali, presidente ed amministratore di T.A.S.-Italia, del dr. Elisio Prette, responsabile della Direzione Risorse Umane e Organizzazione, di Valter Balzani, presidente Gruppo Seniores TO-MI-FI, di Gianfranco Ortalda, presidente onorario del Gruppo Seniores T.A.S.-I Torino in rappresentanza delle Associazioni Anla e Federmaestri, e di Vincenzo De Falco, vicepresidente dell’Associazione Seniores Gruppo Finmeccanica. Protagonisti della giornata i 131 seniores premiati, gli 81 figli dei dipendenti vincitori delle borse di studio ottenute per meriti scolastici, oltre ad alcuni rappresentanti dei neoassunti che sono entrati a far parte della Thales Alenia Space. L’ing. Pasquali ha sottolineato l’importanza della “esperienza” dei seniores come elemento fondamentale per il trasferimento del knowhow ai giovani neoassunti: a ASSOCIAZIONE SENIORES GRUPPO FINMECCANICA Laura Barengo, Valter Basso, Domenico Battaglia, Giorgio Battistoni, Roberto Bonaveri, Giuseppe Bordoni, Maurizio Borsello, Massimiliano Bottacini, Doriana Buffa, Jacopo Bussotti, Gian Maria Canaparo, Silvia Castagneri, Lucia Ceccato, Barbara Cerasi, Paolo Corsinovi, Donatella Cucaz, Ornella D’Alessan- loro il compito di garantire e mantenere nel prossimo futuro il livello di eccellenza progettuale e tecnologica in cui opera l’Azienda. Questi i premiati per anzianità aziendale: 20 anni Mauro Adda, Hassan Al Arnaoti, Vittorio Ancona, Gianpiero Audrito, Antonino Aula, dro, Angelo Denaro, Roberto De Stefania, Giancarlo Di Muro, Maria Stella Di Raimondo, Dario Falleri, Mauro Ferri, Franco Alberto Fossati, Flavio Gallesio, Gianluigi Gera, Giuliano Giagnorio, Riccardo Gianotti, Franco Gilardi, Valter Girotto, Sonia Iavarone, Giuseppe Lesci, Daniela Lombardi, Diana Beatriz Mar- 2 3 gheritis, Antonella Marino, Simonetta Matera, Stefano Matteassi, Alberto Mele, Franco Merlin, Alessia Merlo, Iris Micelotta, Ivo Montagna, Paola Mordacci, Luca Nava, Luca Nikodimovich, Rosario Giovanni Nobile, Gloria Nodari, Carlo Maria Paccagnini, Manlio Parisch, Alberto Paron, Antonella Passarelli, Massimiliano Pezzi, Ignazio Piccione, Giovanna Pinelli, Paolo Pognant, Milena Polet32 notizieanla 28-36 23-02-2010 14:39 Pagina 33 Nelle foto: 1, il tavolo della Presidenza, 2, i premiati per 20 anni di servizio: 3, per 25 anni; 4, per 30 anni; 5, i neoassunti 4 5 ta, Francesco Quagliotti, Franco Ravera, Vittorio Rendine, Cinzia Roncaglione Pedrin, Anna Rossi, Walter Rubin, Giovanni Battista Sanzo, Enzo Segattini, Gabriella Silvestro, Maria Luisa Stanchi, Paola Stangalino, Riccardo Tatti, Silvio Tosi, Antonio Tramutola, Paolo Vaccano, Vania Monica Vettorello. 25 anni Ezio Alippi, Mauro Bianco, Marco Bonato, Maurizio Brescello, Maura Bruno, Franco Busà, Vito Cetoli, Paola Chevalier, Francesca Ciampolini, Carlo Colombo, Marco Concolino, Elisa Cozzolino, Maurizio Curletti, Alberto Del Bianco, Daniela Francesca Dosio, Giancarlo Falletti, Andrea Geraci, Vincenzo Giorgio, Ivana Giunipero, Umberto Lucchesi, Renato Martino, Marco Maselli, Franco Luigi Monzani, Livio Mottura, Roberto Palestro, Giovanni Patti, Valter Pavoni, Guglielmo Pedussia, Paolo Planesio, Mauro Poletti, Andrea Lorenzo Polirpo, Paolo Prelato, Patrizia Pretti, Nicoletta Ratti, Silvia Ronco, Giovanni Saldi, Giancarlo Schiavi, Giovanna Sirna, Elena Vaccari. 30 anni Alfio Allegra, Arturo Arienti, Gualtiero Brambati, Davide Brunello, Giuseppe Carrer, Franco Crotto, Giuseppe Cucchiara, Giorgio Faragi, Brunella Geninatti Crich, Giuseppe Grossi, Giuseppe Marino, Claudio Munerati, Roberto Redaelli, Marco Roccia, Massimo Tosi. Borse di studio Licenza 3a Media Laerte Adami, Leonardo Ancona, Claudia Becchio, Piergiorgio Bonato, Monica Brambilla, Matteo Bussotti, Niccolò Bussotti, Giorgia Calasso, Simone Camassa, Martina Capobianco, Stefano Curci, Dario Ferrarese, Chiara Ferrari, Francesca Finelli, Matteo Forlani, Letizia Freddi, Lucia Giorgi, Sara Lacqua, Dario Lanza, Francesco Marra, Gaia Monaco, Alberto Pachera, Arianna Pavesi, Niccolò Pugliese, Viviana Russo, Silvia Spagnolo. 1° anno superiore Andrea Artina, Irene Balzani, Andrea Bandini, Giulia Blanchi, Elena Braida, Giulia Conversano, Federico Cumino, Elisa D’Anzieri, Luisa Martella, Letizia Monzani, Isabella Provera, Silvia Serafino, Francesco Smargiassi, Luca Soravia, Lucia Tramutola, Silvia Turri, Elisabetta Veneri. 6 33 2° anno superiore Beatrice Beccati, Erika Bianco, Beatrice Boaretto, Elisa Borra, Alessandro Bottaro, Valentina Capra, Umberto Cardano, Marta Cassi, Valentina Cesare, Elisa Cogo, Agnese Ferrara, Marco Fumagalli, Chiara Gammarota, Lorenzo Giorgi, Cristiano Grossi, Davide Maria Massa, Sara Melloni, Enrico Noci, Francesco Piazza, Claudio Poidomani, Silvia Ricagno. Diploma Andrea Allegra, Alice Biancardi, Viviana Curci, Bianca Dumontel, Lorenzo Ferrari, Alessio Gargioli, Teresa Gualtieri, Anna Martinelli, Martina Musetti, Francesco Portigliotti, Luca Romeo, Federica Tavera, Valerio Viotto. Laurea Magistrale Valentina Campa, Tommaso Guarnieri, Enrico Marra, Daniele Rolle. Neoassunti Alessandra Mercer, Antonia Simone, Fabio Sironi. • E inoltre… gita nelle Langhe, tipica zona collinare del Piemonte. Particolarmente interessante è stata la visita al Castello di Grinzane Cavour, cui sono seguite due tappe eno-gastronomiche con visita ad un torronificio ed alla cantina Pianpolvere. Nella foto 6, i partecipanti durante la visita al Castello di Grinzane Cavour. notizieanla 28-36 23-02-2010 14:40 ANLA NOTIZIE GRUPPO SENIORES ALENIA SIA Premiazione dei Seniores in concomitanza della festa per i 40 anni di attività di Alenia SIA. Durante la manifestazione sono state inoltre consegnate delle Borse di Studio ai figli dei dipendenti che si sono particolarmente distinti. Questi i premiati per: 30 anni Maria Luisa Ferrero, Fulvio Milani, Marco Terrone. 25 anni Ezio Marengo, Roberto Mariotti, Rosa Adele Migliardi, Patrizia Rigo. Pagina 34 ANLA MODENA 7 20 anni Antonio Balice, Maria Luisa Cacciabue, Daniela Giachino, Vincenzo Cresta. Borse di studio Stefania Panighini, Emanuele Fava. Nella foto: 7, Fulvio Milani, segretario del Gruppo Seniores, con gli ingg. Chierici e Sella e il presidente onorario della Società, prof. Raulo Maestrini. E’ scomparso all’età di 88 anni Amato Morotti, maestro del lavoro e per molti anni presidente provinciale Anla di Modena. Era molto conosciuto in città, visto che dagli anni Sessanta in poi si può dire che a Modena, ma anche a livello internazionale, sia stato il “volto” della Fiat Trattori, nell’epoca in cui lo stabilimento ha vissuto uno dei suoi momenti d’oro. Fu lui, infatti, a creare e a gestire le pubbliche relazioni dell’industria modenese, compito affidatogli dagli allora dirigenti Stoppani e Vezzalini. Ai familiari tutti vanno le sincere condoglianze della Presidenza nazionale Anla e della redazione di Esperienza. ASSICURAZIONI GENERALI – SEZIONE “ROMA” Presente il vicedirettore generale delle Assicurazioni Generali, dr. Andrea Mencattini, si è tenuta la tradizionale celebrazione dei “Giubilei di Lavoro” per i dipendenti che nel corso del 2009, in costanza di servizio, hanno raggiunto particolari traguardi di anzianità o la soglia della quiescenza. Presenti anche Roberto Malasoma, presidente Consiglio regionale Anla Lazio, e Carlo Risoluti, consigliere nazionale Anla. La manifestazione è stata aperta dall’intervento di Giovanni Sambo, presidente della Sezione “Roma” del Gruppo aziendale anziani delle Generali, che ha ricordato le molteplici iniziative realizzate – con la fattiva collaborazione dei fiduciari di Napoli e di Firenze – in stretta osservanza della lettera e dello spirito informatore dello Statuto del Gruppo, beneficiando dell’assistenza dei massimi vertici della Compagnia. Ha quindi preso la parola il dr. Mencattini che ha illustrato i positivi e significativi risultati di gestione conseguiti nel corso di un esercizio particolarmente impegnativo, data la pesante situazione del mercato, parlando inoltre delle prospettive per il futuro consegui- sandro Aranci, Piergiorgio Aureli, Silvia Baggiani, Enrico Biancalana, Alessandro Bizzarri, Raffaella Canu, Gerardo Cardillo, Paolo Casamonti, Francesca Castracane, Stefano Coppola, Bruno D’Abrusco, Roberto D’Antona, Roberto Degl’Innocenti, 1 2 mento di un ulteriore sviluppo imprenditoriale. E’ poi iniziata la premiazione da parte del vicedirettore generale con la consegna dei doni a ricordo di questa Festa del lavoro. Nelle foto: 1, il tavolo della Presidenza. Al microfono Giovanni Sambo; 2, una panoramica della sala. Questi i premiati: Orologi ricordo Gianna Beghi, Luigi Brenvaldi, Franco Cerreto, Giuseppe Di Paola, Mario Falanga, Gennaro Farina, Vincenzo Maglio, Antonio Palumbo, Giovanni Giuseppe Rozzo, Marcello Saffioti, Clemente Salerno. 35 anni Orologi ricordo e medaglie: Maurizio Bevilacqua, Roberto Orlandini. Diplomi e medaglie: Elio Al- bano, Vincenzo Alcamo, Giovanni Capraro, Giuseppe Carbone, Michele Colaleo, Clemente De Chiara, Anna Maria Errico, Paolo Fiorni, Claudio Gabriele, Alfredo Gaudieri, Carmelo Leo, Giuseppe Lomeo, Rita Moldavio, Rocco Orsi, Stefano Piva, Luciano Ponzalli, Maria Ragucci, Susanna Romano, Alberto Serpone, Carlo Simoni, Nicola Tagliatela. 20 anni Diplomi e medaglie: Ales34 Claudio Di Veroli, Mauro Dolia, Domenico Federico, Massimo Franchini, Andrea Giatti, Stefania Lenzi, Livia Lesi, Irma Paola Magliozzi, Sandra Martinelli, Tommaso Matarazzo, Gabriella Melis, Carlo Micheli, Fausto Mugnai, Oliviero Orlando, Diego Ortensi, Carlo Patruno, Pierpaolo Pisoni, Daniela Pistolesi, Roberta Ranaldi, Pietro Rizzi, Giovanni Sacchetti, Filiberto Santillo, Antonio Stellini. notizieanla 28-36 23-02-2010 14:40 Pagina 35 2 1 Il Comitato Provinciale Anla ed il Gruppo Territoriale Anla di Pordenone hanno chiuso il 2009 con alcune significative attività: • Con l’incontro del 3 dicembre sono terminati presso le Case di Riposo della Provincia di Pordenone – Casa Serena (v. foto 1), Umberto 1°, Cordenons (v. foto 2), Azzano X, San Quirino, Maniaco – gli incontri molto apprezzati dagli ospiti delle strutture e dai familiari presenti, realizzati con l’aiuto economico da parte di alcuni Gruppi Anla (Sole Comina, Moro Teveico, Savio). ANLA PORDENONE 3 • Cerimonia per la “Festa dell’Anziano” – svoltasi presso l’Auditorium della Regione a Pordenone, alla presenza di molti soci, dei presidenti dei Gruppi aziendali Anla, e delle autorità cittadine (Salvador per la Regione, Zanolin per il Comune, Zannese, presidente regionale Anla, Gino Toffoli, vicepresidente nazionale Anla). Sono stati premiati otto soci (v. foto 3) con il premio di “Fedeltà anzianale e Solidarietà sociale” giunto alla sua 30a edizione. • L’incontro per gli auguri per le festività del Natale e Capodanno – presso la sala del “Fiume” in via Torricella, alla presenza del sindaco Bolzonello, del vicepresidente provinciale, Grizzo, del presidente del Comitato Provinciale e del Gruppo Territoriale Anla, Santarossa, e Padovese. CIRCOLO SENIORES DEL LAVORO ACC COMINA poi rivolto il suo saluto ai presenti e fatto il punto della situazione economica dell’azienda, il responsabile del Business Unit Motors, ing. Antonio Galletti. L’incontro è proseguito con una lotteria, il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza ad Associazioni di volontariato locali. Nelle foto: 1, l’intervento dell’ing. Galletti ed il tavolo delle autorità; 2, i premiati con i dirigenti aziendali. 1 2 A Cortelazzo di Jesolo (Ve), dopo la Messa celebrata nella chiesa parrocchiale, la cerimonia di premiazione di diciassette nuovi soci per i traguardi di anzianità raggiunti in azienda. Erano presenti, oltre il Direttivo del Circolo, i dirigenti aziendali, il console dei Maestri del Lavoro, Bolognin, il presidente provinciale Anla, Santarossa. Il presidente del Circolo, Bruno Pignaton, ha relazionato sulle attività svolte nel 2009: ricreative, sportive, culturali e sociali. Ha 35 notizieanla 28-36 23-02-2010 14:41 Pagina 36 ANLA NOTIZIE ANLA TOSCANA • “Un giorno agli Uffizi” è l’iniziativa, ripetuta in più giornate, che ha caratterizzato questo inizio d’anno. I partecipanti hanno sostanzialmente fatto i turisti in uno dei più famosi musei del mondo, dedicando alcune ore alla sua visita guidati dal prof. Federico Napoli, tra l’arte di Giotto e Cimabue, di Leonardo e Botticelli, di Michelangelo, Tiziano, Raffaello e Parmigianino, fino a Rubens, Rembrandt e Caravaggio, Canaletto e Goja. ANLA FRIULI VENEZIA GIULIA Riunione del Consiglio Regionale Anla nella sede dell’Associazione “Primi di Torviscosa”. I lavori sono stati preceduti dal saluto del sindaco di Torviscosa che ha dimostrato molto interesse per l’Anla e per le finalità e le attività che essa svolge. Nella foto, da sinistra, Gino Toffoli, vicepresidente nazionale Anla, Enea Baldassi, presidente “Primi di Torviscosa”, il sindaco Roberto Fasa, ed il presidente regionale Anla, Pier Giorgio Zannese. • E ancora… il “Gran Veglione” a Villa Viviani con musica dal vivo e brani di liriche. • Infine (v. foto), visita di un gruppo di soci all’Istituto Geografico Militare di Firenze, organo ufficiale dello Stato per la cartografia e la topografica. Particolarmente suggestiva la Biblioteca con il monumentale salone del 1694. GRUPPO SENIORES BANCA POPOLARE DI CREMONA Assemblea annuale del Gruppo Seniores con la relazione del presidente del Gruppo stesso, Cesare Rota, e la premiazione dei dipendenti che hanno raggiunto i trent’anni di servizio: Scolastica Chiari, Anna Cazzoni, Guglielmina Parma, Biancastella Gensini, Paola Guzzini, Francesca Monica, Doretta Zambelli, Daniela Zazzali, Franca Saviola, Maria Gabriella Badalotti, Angela Sordi, Marilina Locatelli, Elisabetta Fornaciari, Annalisa Brignoli, Dario Migliorati, Eugenio Stadiotti, Maurizio Carrara, Fulvio Artoni, Giovanni Lambri, Gianpietro Maffezzoni, Massimo Bragalini, Eugenio Ferrari, Maurizio Pasquali. Nella foto: i premiati. 36 SEDI ANLA 2010 giusto 24-02-2010 14:52 Pagina 37 LE NOSTRE SEDI PRESIDENZA NAZIONALE E SEGRETERIA GENERALE Via Monte delle Gioie, 13 - 00199 Roma - Tel. 06/86321128 – Fax 06/86322076 dal lun. al ven. 9.00-13.30/14.00-17.00 www.anla.it e-mail [email protected] PIEMONTE Lorenzo Cafferati • 10141 Torino Ugo Bassino Corso Monte Cucco, 133 Tel. 011/3821238 – 3853483 Fax 011/3853879 e-mail: [email protected] dal lun. al gio. 9.00-12.00 - 15.00-17.30 Nicola Sola • 14100 Asti Via M. D’Azeglio, 42 Tel. e fax 0141/593281 • 12100 Cuneo Sergio Gazzano Via XX Settembre, 42 Tel. e fax 0171/65699 e-mail: [email protected] dal lun. al ven. 8.30-12.30 /14.00-18.00 LOMBARDIA Norberto Scalamandrè • 20121 Milano O. Malaguzzi Via Marsala, 6 Tel. 02/29010446–078 Fax 02/29010458 e-mail: [email protected] dal lun. al ven. 9.30-13.00 • 24121 Bergamo Emilio Betelli c/o Associazione Combattenti e Reduci Via Masone, 1 Tel. e fax 035/222422 e-mail: [email protected] lun. 16.00-18.30 mer. 9.00-11.30 Bruno Iukich Merc. 14.00-17.00 • 22100 Como Giuseppe Carletti Via Dante Alighieri, 80 Tel.031/255429 fax 031/255297 Mar. e gio. dalle 14,30 alle 16,30 • 26100 Cremona Enzo Franzini c/o Associazione Industriali Piazza Cadorna, 6 Tel. 0372/4171 fax 0372/417340 lun. e ven. 10.00-11.30 Previo appuntamento • 27100 Pavia Via Taegio, 5 Tel. 0382/382363 Fax 0382/382442 Gian Franco Rossi mar. e ven. 16-17.30 gio. 10.00-12.00 • 25124 Brescia Via Corfù, 81 Tel. 030/2998421 fax 030/2998422 • 46100 Mantova Alberto Ceccherini Via F. Corridoni, 13 Tel. 0376/332309 - Fax 0376/332596 cell. 338/7771764 • 21100 Varese Luigi O. Gariboldi c/o Associazione Combattenti e Reduci Via C. Battisti, 21 Tel. 0332/280190 dal lun. al ven. 9.30-11.30 VENETO Arrigo Pizzolon • 35122 Padova Walter Ronchi Via Roma, 71 Tel. e fax 049/654488 [email protected] dal lun. al ven. ore 9.00-12.00 • 32100 Belluno Lina Azzalini Piazza A. De Luca, 8 Tel. 0437/219201 -Fax 0437/219242 merc. 10.00-12.00 • 45100 Rovigo Bruno Meneghello Via Martiri di Belfiore, 19 Tel. e fax 0425/460233 lun. 10.00-12.00 mart. 15.00-17.00 giov. 9.00-12.00 • 31100 Treviso Lando Arbizzani Piazza del Duomo, 19 Tel. e fax 0422/590700 dal lun. al ven. ore 9.30-11.00 • 37121 Verona Epifanio Lissandrini Corso Castelvecchio, 25 Tel. e fax 045/8001901 e-mail: [email protected] www.anlaverona.it TRENTINO Ezio Pocher • 38100 Trento Via Bolghera, 13 - Tel. e fax 0461/935077 tutti i giorni con preavviso telefonico FRIULI VENEZIA GIULIA P. Zannese • 33170 Pordenone Domenico Capoduro Vicolo degli Operai, 1 Tel. e fax 0434/523181 e-mail: [email protected] dal lun. al ven. 9.00-11.30 • Gorizia Pietro Bellucci Via C. Cosulich, 10 - 34074 Monfalcone Tel. e fax 0481/483154 dal lun. al ven. 10.30-12.30 • 34125 Trieste Silvano Delise Galleria Fenice, 2 Tel. 040/661212 - Fax 040/7606048 dal lun. al ven. 10.00-12.00 • 33100 Udine Via Martignacco,146 Tel. e fax 0432/540350 Gianni Merlo mar. e ven. 9.00-11.30/14.00-16.30 lun e giov 14.00-16.30 LIGURIA Giampaolo Spallarossa • 16121 Genova Luciano Cappelletti Piazza della Vittoria, 14/33 Tel.010/593595 fax 010/542159 e-mail: [email protected] www.anlaliguria.it lun. mer. ven. 9.30-11.00 gio. 15.30-17.30 • Imperia Benito Varriale P.zza Colombo, 40/a 18038 Sanremo (Im) Tel. e fax 0184/534192 e-mail: [email protected] lun. gio. 9.30-11.30 • 36100 Vicenza Angiolino Lotto Contrà Vescovado, 11 Tel e fax 0444/544319 • 19121 La Spezia Walter Sinis c/o INAS Via del Carmine, 7 Tel. 0187/253242 - fax 0187/253258 Tel e fax 0187/699521 cell. 333/6952543 e-mail: [email protected] lun. mar. gio. ven. ore 9.00-11.00 dal lun. al ven. 10.00-12.00 mar. mer. gio. ore 9.30-11.30 ▼ ANLA SEDI ANLA 2010 giusto 23-02-2010 16:35 Pagina 38 LE NOSTRE SEDI ▼ ANLA • 19125 Sez. La Spezia Est G. Gianardi Stradone Doria, 102 mar. 10-12/gio. 15-17 • 54011 Sez. Aulla Bongi Ilio c/o INAS - Via XX Settembre, 23 mer. 9.30-11.30 • 17100 Savona Franco Cavallero Piazza delle Nazioni, 7 rosso Tel. e fax 019/807865 e-mail: [email protected] • Carrara-Massa Gianfranco Franceschin 54100 Massa c/o INAS - FNP, Piazza Mercurio, 1 54033 Carrara c/o INAS - FNP, Via Ceci, 11 ABRUZZO- MOLISE Vittorio Cirillo • 65129 Pescara c/o Telecom - Via Tiburtina 419-pal A Tel. 085/4308442 - 4313983 Fax 085/4308440 solo presidio telefonico dal lun. al ven. 10.00-13.00 tel. 0585/93469 (ore pasti) cell. 338/4802247 • 17015 Sez. Celle Ligure A. Persico Via Santi Giacomo e Filippo, 7 Tel. 019/990940 MARCHE Teresa Spampanato • 63039 S. Benedetto del Tronto Teresa Spampanato V.le Marinai d’Italia, 3 Tel. e fax 0735/588621 e-mail: [email protected] mer. 15.00-17.00 dal lun. al sab. 9.00-14.00 ven. 16.00-18.00 EMILIA ROMAGNA Antonio Ferrante • 40122 Bologna Enrico Martini Via Morgagni, 6 Tel. e fax 051/226981 e-mail: [email protected] dal lun. al ven. 9.00-12.00/14.30-16.00 • 44100 Ferrara Giuseppe Ghedini Via C. Mayr, 10 Tel. e fax 0532/761301 dal lun. al ven. 10.00-12.00 • 47100 Forlì-Cesena Walter Zanzani c/o Maestri del lavoro P.zza Morgagni, 9 Tel. 0543/714424 e-mail: [email protected] mer. e ven. 10.00-12.00 • 41100 Modena William Ferrari c/o Auser Via Ciro Menotti, 375 - Tel. 059/222956 e-mail: [email protected] mar. e ven. 14.00-17.30 TOSCANA Vincenzo D’Angelo • 50122 Firenze Via dei Neri, 27 Tel. 055/2302590 (oppure segr. telef.) Fax 055/219820 e-mail: [email protected] lun. merc. ven. 16.00-18.00 • 61100 Pesaro Otello Stefanini Via della Vetreria, 21 Tel. 0721/371840 - Fax 0721/374680 mar. e ven. 9.30-12.00 UMBRIA Paolo Guerra • 06124 Perugia Via Santini, 8 Tel. 075-40036 - Fax 075-5867169 e-mail: [email protected] mer. e ven. dalle 9.00 alle 12.00 LAZIO Roberto Malasoma • 00154 Roma Roberto Malasoma Via Ostiense, 131/L, corpo B piano 10° Tel. 06/57250046-57305153 fax 06/57136224 e-mail: [email protected] [email protected] dal lun. al ven. dalle 9.00 alle 12.30 • 03100 Frosinone Bruno David Colle San Pietro, 2 T0el e fax 0775/210583 • 04013 Latina Angelo Movizzo Largo Platone - Lotto 39/D Tel. e fax 0773/633086 CAMPANIA Ferdinando De Falco • 80143 Napoli Emilio Iuliano Via Campania, 15 - Tel. e fax 081/5545291 e-mail: [email protected] dal lun. al ven. 9.00-12.30 • 81100 Caserta Maria Gaudiosi Largo S. Sebastiano c/o Centro Servizi Culturali S. Agostino Tel. e fax 0823/273833 Lun. e mer. 9,30-12 mar. e ven 16-19 PUGLIA Antonio Cortese • 70125 Bari Stefano Gliubich Via Junipero Serra, 13 Tel. 080/5461090 Tel e fax 080/5461107 e-mail: [email protected] dal lun. al ven. 9.30-12.30 • 72100 Brindisi Rosario Montanaro Via Cappuccini, 119 Tel. 0831/511222 cell. 333/7605380 e-mail: [email protected] dal lun. al ven. 17.30-20.00 • 74100 Taranto Angela Casavola Via Atenisio, 3/d - Tel. 099/7325187 dal lun. al ven. 15.30-17.00 • 01100 Viterbo Renato Cardinali Via della Mazzetta, 7 Tel. e fax 0761/324505 e-mail: [email protected] SICILIA Giuseppe D. Lercara • 90141 Palermo Rosario Pianelli Via Marchese Ugo, 60 Tel. e fax 091/6252331 cell. 330-833840 e-mail: [email protected] • 96100 Siracusa Salvatore Allegri Viale Teracati, 104 Tel e fax 0931/448230 cell. 335/6924937 mar. e ven. dalle 9.00-13.00 lun e merc 9-11 ven. 16.00-18.00 mar. e ven. 9.00-12.00 - mer. 16.00-19.00 Made in italy 39 23-02-2010 9:16 Pagina 39 L’ITALIA CHE LAVORA CAMBIA NOME MILANOVENDEMODA MADE IN ITALY di Nora Villa TORNA LA GONNA PER LA PROSSIMA STAGIONE E’ questa la tendenza in generale delle nuove Collezioni U na moda per la primavera estate 2010 nel segno della continuità. Le collezioni presentate da Milano Moda Donna, dalla Camera nazionale della moda italiana per il prêt-à-porter, e da AltaRoma AltaModa mostrano una tendenza univoca. Registrando il collaudato successo e il generale consenso femminile, viene riconfermato il trend gonna corta al ginocchio e breve giacca attillata. Partendo da questa base ogni Casa si è poi involata verso una libera direzione per dare vita a un caleidoscopico inseguirsi di novità. Ciascun stilista a suo modo. Tra speranze di ripresa sottolineate dalla massima cautela, l’intero Made in Italy del settore ha lavorato con compattezza e con il consueto dinamico impegno per contrastare la crisi. I manufatti parlano, più che mai oggi, di creatività legata alla concretezza. Per cominciare, occhio puntato sulle gambe. Abiti e gonne vincono la sfida contro i pantaloni. Questi ultimi, quando ci sono, e succederà raramente quest’estate, saranno molto asciutti, a sigaretta, oppure li vedremo accorciati sino all’inguine, vere e proprie coulotte, e saranno le giovanissime a permetterseli. Ed è per loro, per la generazione delle fanciulle in fiore, che gli stilisti hanno riproposto la vertiginosa minigonna lanciata da Mary Quant nei mitici anni Sessanta. Lo hanno fatto Prada, Krizia, qualcuna anche Armani, al di là della sua algida collezione per una signora abituata ad altre espressioni stilistiche. Gattinoni realizza per queste ragazze moderne dall’innocenza complicata, candide tunichette accollatissime, da accompagnare elegantemente a micro guanti. Per tutte le altre donne, e sono la maggioranza, il tailleur della primaveraestate si presenta in versione classica rivisitata, di una vestibilità contemporanea, la cui gonna, diritta, si appoggia sul ginocchio, mentre la giacca è accostata, segna la vita e si ferma subito sotto. I due pezzi di Raffaella Curiel, nei colori pastello, hanno a volte la gonna a portafoglio o a pieghe che volteggiano nel camminare. L’eloquente sigla sartoriale che mostrano è frutto di una consumata esperienza e maestria artigianale. Per Lorenzo Riva, che ha di recente inaugurato la sua boutique a Pechino, il tailleur ricorda languide atmosfere della Cina anni Trenta. Sarli crea abiti che sono geometrie in movimento, dove la sartoria incontra sperimentazione e ricerca, come lo scialle in tripla organza bianca ornato da una foresta di 500 micro fiori costruiti tutti a mano. Gli spolverini estivi sono in voile, da indossare su abiti abilmente drappeggiati attorno ai fianchi, ad accarezzar39 Dopo 40 anni di attività MilanoVendeModa cambia nome e diventa Milano prêt-à-porter, riconfermandosi come una manifestazione di livello medio alto, e per l’occasione apre le sue porte al pubblico in aggiunta agli addetti ai lavori. La manifestazione si svolge due volte all’anno nelle stesse date della prestigiosa Milano Moda Donna, dedicata alle sfilate delle griffe internazionali, negli spazi di Milanofieracity. Una concentrazione, questa, giudicata positivamente da tutti gli interessati del settore. Nello stesso ambito si conferma il successo di White, il nuovo salone della moda giovane creato da Massimiliano Brizzi, anch’esso in calendario nel medesimo periodo. Si svolge nel popolare quartiere milanese di Porta Genova ed è la più aggiornata rassegna di abbigliamento per le nuove generazioni, attente alla formula qualità-prezzo. ne le forme, molto femminili, in tessuti stampati a fiori, a piccoli animali, a scene fiabesche, ma anche trasparenti, scintillanti di lustrini. L’estate scioglie ogni regola e lascia la più ampia libertà alle griffe più affermate del prêt-à-porter di avvicendare in passerella dei vestiti fluidi, corti, freschi, nuovi come concezione. Dilagheranno per le strade in tinte chiare, bianco, rosa, verde, mastice, lilla. Niente nero nella stagione calda, solo colore e vivacità. Una filosofia che si materializza anche attraverso tessuti morbidi, leggeri, che creano giochi di sovrapposizioni declinati con competenza. L’estate vedrà infine in circolazione sandali altissimi, con piattaforme e tacchi anche di 20 centimetri. La maglia da gettare sulle spalle per le brezze serali è di cachemire ultraleggero, effetto spugna, come quelle di Ballantyne, che è diventato un marchio italiano. Tornano le borse a due manici, non più a tracolla, praticamente quelle che vediamo sempre appese al braccio della regina Elisabetta. Diremo ancora che la crisi al momento indugia ancora sul nostro come su altri Paesi, ma una cosa è certa, quando finirà saranno state ancora una volta l’eccellenza e la creatività italiane a dare una mano per portare in salvo il ■ Made in Italy. Intervista 40-41 23-02-2010 9:25 Pagina 40 STORIE di Raffaello Uboldi H a scritto non pochi libri, e molti di poesia, Mario del Noce è fra l’altro un amante appassionato della vita, come della cultura napoletana, e anche per questo parecchie sue opere sono dedicate a Napoli, e scritte nella lingua di questa straordinaria città (citiamo fra gli altri: “Vicoli”, “Racconti napoletani”, “L’autunno della vita”, “Dove volano i gabbiani”, ed è un elenco che potrebbe continuare a lungo). Da qui una prima domanda: cos’è per lei la poesia? «Un contenitore di emozioni». Poeti si nasce o si diventa? Si nasce, specie se si ha la ventura di vedere la luce in una città come Napoli dove tutto è poesia, la gente, i vicoli, il mare, il modo di parlare, gli accenti di questa nostra lingua napoletana. Napoli resta comunque una città con non pochi problemi… Certamente esiste una involuzione in peggio, ma da cosa dipende? Io dico che ci sono precise responsabilità da parte del potere politico, e metterei in primo piano l’impunità, le pene che non vengono applicate, il sapere che tante sono le vie di fuga a fronte dei reati commessi. E non pensa che anche Napoli in questa situazione ci metta poi del suo? Rispondo che il problema Napoli va collegato alla questione meridionale, a un’Italia che è a tutt’oggi unita, ma non unificata, lo dico rammentando il grande passato che è stato del regno di Napoli come ricchezza, benessere, cultura, che si è preferito cancellare, anziché assimilare, considerando poi il Mezzogiorno come un semplice serbatoio di voti o di mano d’opera a buon mercato, negandone le caratteristiche originali. Una conferma di quanto dico la si ha quando un napoletano va al nord, e ne diventa parte integrante, avendo la possibilità, là e non qui, di dare il meglio di se stesso. L’INTERVISTA MARIO DEL NOCE • Poeti si nasce, specie a Napoli dove tutto è poesia • L’Italia? Un Paese unito, ma non unificato • Dove occorre quantomeno la speranza di poter sperare Qual è per lei il momento migliore per scrivere? La sera, quando fra l’altro non c’è nulla di interessante da vedere in televisione, e ci si può raccogliere in silenzio a considerare la propria giornata. Lei da quanto tempo scrive? Fin da ragazzo, anche se allora non credevo di poter arrivare ai risultati di oggi. Nel frattempo lei svolge una car40 riera in banca… In una banca molto diversa da quella di oggi, dove c’era rispetto per i clienti, e inoltre per il proprio lavoro, e un tale rispetto era anche un modo per fare cultura. I suoi riferimenti culturali a Napoli? Ovviamente Di Giacomo, Totò, ed Eduardo De Filippo, tre grandi maestri della cultura napoletana. E fuori? Intervista 40-41 23-02-2010 9:29 Pagina 41 Alcune copertine dei suoi numerosi libri Ungaretti, e se vogliamo Montale, ma direi più Ungaretti che Montale. Il primo è un poeta, Montale è soprattutto un filosofo della sua terra, la Liguria. Come mai in Italia la poesia è, come dire?, il fanalino di coda dell’editoria? Semplice, per responsabilità degli editori, ai quali ciò che interessa è soprattutto il guadagno, più che la qualità dei libri da pubblicare, editori che non vogliono rischiare, e questo non è il modo migliore per fare cultura. Ma anche la politica ha le sue responsabilità. Quali? Nel finanziare più che la cultura, i giornali, con una legge sull’editoria che spesso ha risultati negativi. Mi faccia qualche esempio… Nel finanziare giornali che non legge nessuno, che spesso vengono buttati come carta straccia. Che cosa la colpisce di più nel corso della giornata e che poi diventa poesia? Un tempo era la natura. Oggi sono le riflessioni sull’esistenza. Terzo argomento sono i giovani che io porto nel cuore, si intende quelli che non si addormentano su se stessi, sui problemi, come sulle difficoltà contingenti della vita. Ed esistono dei giovani di tal genere? Vede? Non sono pochi, purtroppo, i giovani portati a non pensare. E’ da qui che nascono tante problematiche. Io appartengo ad una generazione che ha visto e vissuto non pochi drammi. Abbiamo conosciuto la fame, la nostra infanzia è stata difficile a dir poco, la gioventù spesso e volentieri ci è stata negata. La fame, dicevo, e sono le lacrime di mia madre che si vendeva i gioielli, o addirittura le lenzuola per comperarci il pane, ed era pane nero, sgraziato, magari mal cotto, solo che non c’era altro da mangiare. Oggi? I giovani hanno le merendine, noi a scuola ci si andava con le famose “ciuffelle”, cioè le car- rube che oggigiorno si danno ai cavalli, tre carrube che erano la nostra prima colazione. La cosa non ci impediva di studiare e di sognare, il che non significa che non ci sia un futuro anche per questa generazione di giovani talvolta troppo nutriti e coccolati. Insomma c’è speranza anche per loro? La speranza c’è sempre, e direi che nella fattispecie a Napoli è d’obbligo sperare sempre, come dico in un mio ultimo libro occorre quantomeno la ■ speranza di poter sperare. 41 personaggi 42-43 23-02-2010 10:09 Pagina 42 STORIE di Martine O. Belhadi PERSONAGGI DEL PASSATO M orì che non aveva ancora 39 anni, per “febbre maligna” sulla spiaggia di Port’Ercole dopo una esistenza quanto mai sregolata, e tuttavia lasciando dietro di sé dei capolavori immortali. Pittore, come si dirà, della luce e dell’ombra, Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, è fuor di dubbio uno dei maggiori esponenti dell’arte a cavallo fra il ‘500 e il ‘600, lo conferma una volta di più la grande mostra che Roma gli dedica in questi giorni. Un film su di lui lo qualificò come “un pittore maledetto”, e c’è del vero in questa definizione. Non ci occuperemmo tuttavia di Caravaggio se non ci avesse dato opere straordinarie. Nato a Milano nel 1571 si formò presso la bottega di Simone Peterzano, recependo due diverse tradizioni pittoriche, da un lato il realismo lombardo, e per altro verso il Rinascimento veneto allorché Peterzano lo portà con sé a Venezia dove conobbe l’arte del Tintoretto. A vent’anni si trasferisce a Roma entrando nella bottega del Cavalier d’Arpino che gli affida l’esecuzione di quadri di genere, rappresentanti fiori o frutta, un genere disprezzato dagli accademici del tempo perché ritenuti soggetti inferiori rispetto alle figure umane. Ma Caravaggio dà subito prova del suo ingegno pittorico, ta”, e “Bacco”, rivelando in seguito la sua predilezione per soggetti popolareschi e musicali, come “I bari”, “La buona ventura”, o “Il suonatore di liuto”. Esemplare è “Il canestro di frutta”, oggi a Milano alla Pinacoteca Ambrosiana, dove tutto è rappresentato com’è in natura: la foglia secca, una mela bacata, senza cercare di abbellirli. Il suo primo quadro di figure, dipinto del 1595 è “Il riposo durante la fuga in Egitto”, nel quale è chiaro il richiamo ai grandi maestri bergamaschi e bresciani, quali Lorenzo Lotto, Savoldo o il Moretto, non senza qualche accenno alla scuola romana. In questo periodo abbandona la bottega del Cavalier d’Arpino per passare sotto la protezione del cardinale CARAVAGGIO • Pittore della luce e dell’ombra dipinse capolavori immortali, oggi in una grande mostra a Roma • Fu quasi sempre in fuga per una vita troppo sregolata • Fino alla morte per febbri malariche a soli 39 anni dipingendo dei giovani presi dalla strada e messi in posa accanto a dei cesti di frutta, calici, e altro. Tra i suoi primi quadri figurano il “Bacchino malato”, che è forse un suo autoritratto, “Il ragazzo morso da un ramarro”, “Il giovane con cesto di frut- 42 Francesco Maria del Monte che lo introduce in un ambiente culturale più stimolante, a conferma le tele intitolate “Testa di Medusa”, “San Giovanni Battista”, “L’amore vittorioso”, “Giuditta ed Oloferne”. Ma la sua maturazione verso uno stile personaggi 42-43 23-02-2010 14:05 Pagina 43 Accanto, “Bacchino malato”; sotto, “La buona ventura“. In basso, “S. Matteo e l’Angelo”. Nella pagina precedente, un ritratto di Caravaggio eseguito da Ottavio Leoni (1621). In basso, da sin., “Il riposo durante la fuga in Egitto” e “I bari” del tutto personale è evidente soprattutto nei dipinti per la Cappella Contarelli nella chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma dove esegue tre dipinti-capolavoro: “La vocazione di San Matteo”, “Il martirio di San Matteo” e “San Matteo e l’angelo”. E’ in special modo con “Il martirio di San Matteo “che la poetica caravaggesca si fa più che mai evidente, con quel rapporto luce-ombra che caratterizzerà tutte le opere successive. La luce quale elemento caratterizzante del quadro, una luce soffusa, e personaggi che sembrano emergere dall’ombra, vestiti con abiti del tempo di Caravaggio. Da notare che del dipinto intitolato “San Matteo e l’angelo” esistevano due versioni, con la prima andata perduta, e rifiutata dal committente perché rappresentava un San Matteo “troppo scandalosamente popolano”. Fra le altre sue opere per le chiese di Roma figurano poi la “Crocifissione di San Pietro” e la “Conversione di San Paolo” per la Cappella Cerasi di Santa Maria del Popolo, dove il Caravaggio interpreta i due avvenimenti sacri come dei fatti semplicemente umani, eliminando ogni richiamo ad avvenimenti di fede. La stessa cosa può essere detta per “La morte della Vergine” destinata alla chiesa di Santa Maria alla Scala in Trastevere, che pertanto fu, essa pure, rifiutata dal committente (oggi il dipinto si trova al Museo del Louvre). Fra il 1606 e il 1607 Caravaggio si trova a Napoli, dove si conservano alcune sue importanti opere come “Le sette opere di Misericordia” o “La flagellazione dl Cristo”, quindi si trasferisce a Malta dove viene nominato cavaliere, un modo fra i tanti per assolverlo dalla sua vita sregolata che fra le altre cose lo ha portato ad uccidere un uomo durante una rissa scoppiata in una taverna da lui abitualmente frequentata. E’ a Malta che dipinge la sua tela più vasta, “La decollazione del Battista”. Anche a Malta tuttavia continua a frequentare taverne e ambienti malfamati, al punto da venire espulso dall’Ordine dei Cavalieri maltesi. Fugge allora a Siracusa dove dipinge “Il seppellimento di Santa Lucia”, quindi a Messina dove lascia dietro di sé due altre tele di grandi dimensioni: “La resurrezione di Lazzaro” e “L’adorazione dei pastori”. Nel 1609 è nuovamente a Napoli, dove viene ferito gravemente, cosa che non lo distoglie dal dipingere opere quali “Davide con la testa di Golia”, e “Salomè con la testa del Battista”. Nel 1610 è sulla spiaggia di Port’Ercole in attesa di ricevere il permesso di rientrare a 43 Roma allorché viene scambiato per un altro, arrestato e incarcerato per due giorni, così perdendo tutti i suoi averi. Liberato, ritorna sulla stessa spiaggia per tentare di recuperare i suoi beni, ma qui lo coglie una febbre malarica che ne causa la morte. E’ il 18 luglio del 1610, e Caravaggio, come si è detto, non aveva ancora 39 anni. Ancora due giorni, e gli giunge il permesso di rientrare a Roma. Troppo ■ tardi ormai. storie di un'italia 44 23-02-2010 10:16 Pagina 44 STORIE ITALIA PERFUORI BENE VISTI DA di Igor Uboldi di Elena Grazini PROTAGONISTA IL COLORE « A rappresentare, secondo Pupi Perati, la luce e la gioia di vivere Fin da bambina ho espresso nel gioco l’amore per i colori: da piccola con pastelli e matite, più tardi con spatola e pennelli ho inseguito l’armonia di cui la natura risplende, ho cercato nuove forme e nuove suggestioni cromatiche nell’arte della ceramica ed ho amato il cangiare alla luce dei vetri colorati fusi con metalli preziosi». Sono le parole usate dall’artista pavese, Pupi Perati, per descrivere la passione che da sempre “muove” la sua vita; una passione espressa nella ricerca continua di tecniche sempre nuove. E poco importa se si tratta di una tecnica a fuoco piuttosto che della smaltatura su metallo o ancora della fusione del vetro o perché no, della modellazione “a cera persa”, o ancora della gioielleria, perché l’unico, vero e insostituibile protagonista è il colore. Laureata in lettere, Pupi Perati ha studiato arti figurative presso la scuola dell’Accademia Carrara di Bergamo, frequentando lo studio di artisti, architetti, grafici, per poi iniziare la sua avventura nel 1981 lavorando a bottega presso il maestro ceramista Renato Maddalena. «Tutto nasce dalla mia curiosità e dall’amore per i colori, dalla gioia che viene dal colore intenso e brillante», spiega Pupi Perati che dal 1984 opera nel suo laboratorio artistico nel cuore di Pavia, a due passi dal Duomo. «Sia la ceramica che la vetro fusione rappresentano nella mia ricerca verso la luce la gioia e soprattutto la bellezza, perché la gente desidera essere felice». Tra le tante creazioni di pregio della nostra artista (per contatti: cell. 339-6890771) non si può non menzionare il Lume di S. Agostino, lampada votiva in vetro fuso e metalli, accesa da Papa Benedetto XVI, e che ora si trova accanto alle reliquie di S. Agostino nella basilica di San Pietro in Ciel d’Oro a Pavia. Fil rouge del percorso di questa artista, sin dalle origini, un sano desiderio di libertà ed una gioia giocosa nel mescolare le tecniche, tanto che nel 2002 accade un episodio che di queste note dominanti porta il segno, e che lei stessa ci descrive così: «Nella primavera del 2002 - usando l’oro su vetro a temperatura di fusione - tentai per la prima volta di ritrarre una città la cui piazza è oro puro simile a terso cristallo descritta nell’Apocalisse (S. Giovanni, Ap. 21)». “Frammenti di Paradiso” così si chiamano le creazioni che sono nate da questa sperimentazione, frutto del connubio tra la descrizione dei materiali del brano dell’Apocalisse, oro puro e terso cristallo, l’immaginazione della nostra artista ed il suo incessante desiderio di infinito. «La città che ho riprodotto è la Gerusalemme celeste. Lì ci sono ancora tutte le cose belle che gli uomini hanno fatto», racconta Pupi Perati. «All’inizio erano immagini che alludevano a torri, edifici, palazzi, ma poi, nel tempo, anche giardini, fiori e boschi. In una parola tutto quello che c’è nel mondo terrestre, ma con la differenza che qui è splendente ed incorruttibile». Infine “Frammenti di Paradiso” sono anche dei gioiellini, nati dalle mani della nostra artista, che “accompagnano - con la loro presenza luminosa il cammino di chi li tiene ■ con sé”. 44 scienza e tecnica 45 23-02-2010 10:24 Pagina 45 ATTUALITA’ VIAGGI E TECNICA LESCIENZA PIAZZE DEL MONDO E’ soprattutto italiano l’avamposto più settentrionale del mondo per lo studio della climatologia: stiamo parlando di una torre di alluminio alta trentaquattro metri, battezzata Amundsen-Nobile Climate Change Tower (in onore dei due grandi esploratori polari), situata a due chilometri sud-est dalla base Dirigibile Italia di Ny Alesund nell’arcipelago norvegese delle Svalbard, e allestita con lo scopo di fornire nuovi e preziosi dati sul surriscaldamento dell’atmosfera, nonché sull’aumento dei livelli dei mari e i cambiamenti meteorologici. La Torre, munita di numerosi sensori che misurano parametri chimico-fisici dell’atmosfera e di apparecchi radio per la trasmissione dei dati raccolti al centro operativo di Bologna, è sorta grazie ad un Progetto coordinato dal Cnr (il Consiglio Nazionale delle Ricerche), e da alcuni Enti di ricerca nazionali e internazionali. In particolare essa ha il compito di studiare gli scambi di radiazioni termiche tra la Terra e l’atmosfera in una regione considerata dagli scienziati la “cartina di tornasole” dei cambiamenti climatici. «Il Climate Change Integrated Project», spiega Giuseppe Cavarretta, direttore del Dipartimento Terra e Ambiente del Cnr, «avrà lo scopo di monitorare e comprendere i numerosi e complessi processi che coinvolgono l’aria, la neve, il ghiaccio, il suolo, la vegetazione e non ultimo il permafrost, ossia lo strato di terreno perennemente congelato; il tutto attraverso il calcolo di bilancio di energia alla superficie». L’Artico è la regione al mondo dove i cambiamenti climatici sono più evidenti e rilevabili. Basti pensare che globalmente, negli ultimi venti anni, l’incremento medio della temperatura è stato di 0,57 gradi centigradi, mentre nell’Artico è stato registrato un aumento di 1,1 gradi. Perciò i climatologi preferiscono il Circolo Polare Arti- di Carlo Pieracci LO STUDIO DEL CLIMA CON CONTRIBUTO ITALIANO Una Torre nell’Artico ci parla del nostro avvenire co come punto di osservazione e campanello di allarme dei cambiamenti climatici su scala mondiale. La Torre avrà anche il compito di raccogliere informazioni circa gli agenti inquinanti che, a causa della circolazione atmosferica, raggiungono il Circolo Polare e si accumulano nella neve e nel terreno. Fra i diversi elementi inquinanti che possono influire sui cambiamenti climatici, i ricercatori stanno fra l’altro concentrando i loro studi sul biomass burning, ossia quella forma di inquinamento naturale causato dall’incendio di foreste, boschi e savane. Un altro aspetto non trascurabile della ricerca nell’Artico è l’attenzione che gli scienziati stanno rivolgendo al permafrost e al suo progressivo scioglimento; un fenomeno che sembra stia accelerando il riscaldamento globale a causa del rilascio di metano prima intrappolato nel ghiaccio. Il metano, prodotto dalla decomposizione anaerobica di antiche piante e animali, è un gas serra con un potere riscaldante 25 volte maggiore rispetto a quello dell’anidride carbonica. Nell’Artico, sul fondo dei laghi termocarsici (ossia quelli provocati dal45 lo scongelamento e lo sprofondamento del terreno anche in seguito al riscaldamento globale), le molecole di metano formano bolle che, risalendo attraverso l’acqua, raggiungono l’atmosfera. Recenti studi effettuati in Alaska e Siberia dimostrano che il disgelo, incominciato circa 10.000 anni fa all’inizio dell’ultimo periodo interglaciale, starebbe adesso accelerando. Secondo alcune stime, se dovesse persistere il tasso di riscaldamento attuale, entro il 2100 le emissioni di metano prodotte dal permafrost potrebbero incrementare del 20-40 per cento quelle già causate dalle attività umane e da altre fonti naturali. Di questo passo la temperatura media annuale della Terra potrebbe aumentare di 0,32 gradi centigradi; un valore apparentemente trascurabile che tuttavia, secondo gli esperti, potrebbe avere pesanti ripercussioni sul clima, il livello dei mari e la diffusione di alcune malattie. Dalle analisi delle carote di ghiaccio estratte dal Polo e dalle datazioni al radiocarbonio effettuate in alcuni laghi prosciugatisi in epoche remote (da 10 mila a 11 mila anni fa) si è potuto capire che i laghi termocarsici favorirono considerevolmente il riscaldamento del clima ponendo fine all’ultima glaciazione. Perciò adesso per i ricercatori è importante interrompere il circolo vizioso innescato dal riscaldamento del pianeta, che a sua volta contribuisce allo scongelamento del permafrost, al rilascio di metano, e quindi al conseguente riscaldamento dell’atmosfera, stimolando ulteriormente il disgelo e l’emissione di altro metano. A tale scopo sono ancora allo studio diverse soluzioni. ■ ventidalmondoviaggi 46-47 23-02-2010 16:05 Pagina 46 PROPOSTE RISERVA GRANDI TOUR AUSTRALIA EXPLORER Partenza: 15 maggio 2010 - 19 giorni Perth (la città più isolata della Terra); il deserto dei Pinnacoli nel Nambung National Park; Melbourne e gli spettacolari scenari della Great Ocean Road fino ai “12 Apostoli”; Sidney (3 giorni nella più bella città del mondo) con crociera nella baia dove capitan Cook gettò l’ancora della sua nave; Ayers Rock per ammirare il famoso “Monolito” all’alba ed al tramonto; la barriera corallina; Cairns: i segreti della foresta pluviale più antica del mondo; il “Kuranda Scenic” in treno attraverso la foresta e le spettacolari cascate fino al parco culturale Aborigeno di Tjapukai. Il tutto... dopo una sosta rilassante con visite a Hong Kong ed il rientro in Italia dopo una altrettanto rilassante sosta a Bangkok Quota di partecipazione da Roma/Milano – 20 partecipanti - € 5.720,00 Tasse aeroportuali (al 30-9-2009) € 560,00 Hotel 4 stelle - Pensione completa - Accompagnatore dall’Italia MAROCCO, le citta’ imperiali e la via delle kasbah oltre il medio e basso Atlante Partenza: 12 maggio e 3 ottobre 2010 - 11 giorni Alla scoperta di un Marocco fuori dai sentieri più battuti: dalle favolose oasi verdeggianti alle dune scolpite dai venti del Sahara, senza tralasciare le invitanti città di Ouarzazate e di Marrakech. Casablanca con la famosa Corniche - Rabat, moderna capitale del Marocco – Meknes con la Bab Mansour, la porta più bella del Marocco – il sito romano di Volubilis - Fes, la più antica e nobile delle città imperiali – attraverso la suggestiva via delle 1000 Kasbahs fino a Ouarzazate, naturale set cinematografico e Marrakech, la millenaria… infine, ultime tappe, Essaouria e El Jadida. Quota di partecipazione da Roma – minimo 30 partecipanti - € 1.560,00 SELVA DI FASANO - PUGLIA - VALLE D’ITRIA Tasse aeroportuali (al 20-12 2009): € 110,00 Hotel 4 stelle - Pensione completa ARTE – NATURA – ENOGASTRONOMIA – MARE – RELAX – ESCURSIONI - Accompagnatore dall’Italia H otel S ierra S ilvana**** Soggiorno di una settimana (7 notti) trattamento di pensione completa (bevande escluse) Periodi: 8 maggio - 26 giugno 28 agosto - 25 settembre .......€ 26 giugno - 10 luglio 21 - 28 agosto ......................€ 10 - 24 luglio ........................€ 24 - 31 luglio ........................€ 7 - 21 agosto .......................€ 31 luglio- 7 agosto .................€ 370,00 420,00 455,00 500,00 730,00 610,00 Riduzione mezza pensione 12% Supplemento camera singola 40% Bambino/ragazzo 0-12 anni in 3°-4° letto, gratuiti (periodo 7/21 agosto: 0/6 anni gratis – 7/12 anni 50%) Riduzione terzo letto adulti 15% SOGGIORNO DI 14 NOTTI oppure PRENOTAZIONE ENTRO 90 GIORNI DALLA PARTENZA – SCONTO 5% Maravilhosa paixão BRASIL: PASSIONE MERAVIGLIOSA Partenza 4 novembre 2010 – 18 giorni Alla scoperta delle diverse realtà del Brasile: l’incanto di Rio de Janeiro con la mitica Copacabana, le scuole di samba e le favelas; la languida Bahìa, vera anima del Brasile con il culto del Condomblè e della Capoeira (antica danza con cui gli schiavi si difendevano dalle frustate dell’uomo bianco); l’avveniristica Brasilia; la natura selvaggia e prorompente delle cascate di Iguaçu; Manaus, porta dell’Amazzonia, con una “quattro giorni” in Ecopark Village immerso nel “polmone del mondo” (fenomeno unico “l’incontro delle acque” del Rio Negro e del Rio Solimoes per formare il Rio delle Amazzoni). Quota di partecipazione da Milano: € 3.720,00 partenze da altre città su richiesta Tasse aeroportuali internazionali e interne in Brasile (al 20/01/2010) € 280,00 Pensione completa – hotel e lodge 4 stelle - accompagnatore dall’Italia Per la riservazione del Vostro soggiorno: Venti dal Mondo Tour Operator Tel. 06 76986070 – 06 768248 Fax 06 76902529 www. ventidalmondo.it ventidalmondoviaggi 46-47 23-02-2010 16:06 Pagina 47 VATE AI SOCI ANLA PER INFORMAZIONI RIVOLGERSI ALLA STATI UNITI: SEGRETERIA GENERALE ANLA TEL. 06.86321128 scoprendo l’America, un viaggio lungo… un sogno Partenza 24 settembre 2010 – 18 giorni New York - Washington - Los Angeles - Salt Lake City - Bryce Canyon Park; Lake Powell; la Riserva Indiana Navajo nella Monument Valley, il set naturale più usato al mondo... (Ombre Rosse); Kayenta e il Grand Canyon; Las Vegas e la vita notturna; la Death Valley (la Valle della Morte con lo Zabriskie Point con le epiche musiche dei Pink Floyd); Yosemite Valley in Sierra Nevada e ... infine San Francisco (la città ribelle nata durante la corsa all’oro, patria dei Figli dei Fiori e del Movimento degli studenti di Barkeley) Quote di partecipazione da Roma/Milano – 25 partecipanti - € 4.950,00*** Tasse aeroportuali e di sicurezza (al 15/01/2010) € 350,00 Hotel 4 stelle - Mezza pensione (colazione americana e cena) - Accompagnatore dall’Italia SIRIA, GIORDANIA, GERUSALEMME & BETLEMME Partenza da Roma/Milano/Venezia: 2 ottobre 2010 - 14 giorni Le vie percorse fra le “civiltà degli ulivi e delle palme” iniziano da Aleppo, deviano tra le armonie di San Simeone e proseguono nella piana di Ebla. Si perdono fra le colonne di Apamea ed i torrioni del Crac dei Cavalieri. Le ritroviamo ad Hama e proseguono sino alle delizie di Palmira, sostano a Bosra tra le gradinate nere del teatro romano per terminare a Damasco, città che non ha rivali se non in paradiso. Saremo quindi nel Regno Hashemita di Giordania, un ponte gettato tra il mare e il deserto. La Valle del Giordano, i solitari canyon desertici, i castelli del Deserto; il meraviglioso scenario di Wadi Rum, la suggestiva Jerash e l’unicità di Petra, museo a cielo aperto. E… alla fine, Gerusalemme, tra le mura della Città Vecchia e Betlemme, nella Chiesa della Natività. Quota individuale di partecipazione – 20 partecipanti: € 2.120,00 , Tasse aeroportuali (al 20/01/2010) - € 140,00 Hotel 4 stelle - Pensione completa Partenza 24 ottobre 2010 – 14 giorni – Accompagnatore dall’Italia La Patagonia come non l’avete mai vista, in tutta la sua belleza, richezza e varietà. Buenos Aires e la collina del Tigre - Penisola Valdes in navigazione vicino alle balene - Ushuaia - Canale di Beagle – Isla de los Lobos – Terra del Fuoco - El Calafate - Lago Argentino e i Ghiacciai Upsala, Onelli e Spegazzini – Ghiacciaio del ESORI Perito Moreno – le vette eterne e mozzafiato di Torres del Paine ARGENTINA Terra del Fuoco e pianeta Patagonia (cilena e argentina) TURCHIA: I T DELL’ANATOLIA 9 giorni da Roma/Milano/Venezia: 26 ottobre 2010 Quota di partecipazione da Roma/Milano – 25 partecipanti - € 3.870,00 Tasse aeroportuali internazionali (al 20/01/2010) € 310,00 (*) Hotel 4 stelle - Pensione completa – Accompagnatore dall’Italia Istanbul, una città carica di storia e brulicante di vita, cerniera tra Oriente e Occidente; Ankara, capitale politica del Paese; Cappadocia, dove la natura e gli uomini di fede hanno creato un paesaggio unico al mondo; Konya, una delle prime sette città nate dopo il Diluvio Universale; Pammukkale famosa per le sorgenti termali che si riversano in bianche gradinate di stalattite calcarea; Efeso, straordinario centro commerciale dell’antichità; Smirne (Izmir), testimone della storia dai tempi di Omero fino ai giorni nostri Quota di partecipazione da Roma/Venezia € 870,00 – da Milano € 890,00 Tasse aeroportuali (al 20/01/2010) € 105,00 Hotel 4 stelle – Pensione completa - Accompagnatore dall’Italia sport nuara 48-49 23-02-2010 10:33 Pagina 48 ATTUALITA’ SPORT di Ettore Nuara LA FORMULA 1 IN QUESTO 2010 Tante le novità. Vediamole insieme D opo ogni vittoria della Ferrari e soprattutto dopo la conquista del titolo Mondiale della Formula 1 il parroco di Maranello dava sfogo alla sua gioia suonando le campane a distesa e così incoraggiava quel popolo sanguigno, ebro di felicità e di sangiovese, a scendere in piazza sventolando le bandiere su cui è effigiato il cavallino rampante. Dopo alcuni anni di sconfitte e di delusioni torneranno a suonare le campane a Maranello? E’l’augurio che, con l’avvio del Campionato Mondiale 2010 di Formula 1 con il Gran Premio del Baherein a Sakhir si fanno i ferraristi di tutta Italia, gli appassionati, cioè, del cavallino rampante, e soprattutto il popolo di Maranello che sperano che le parole del loro presidente Luca di Montezemolo, «dobbiamo ricominciare a vincere», siano di buon auspicio per il ritorno alla vittoria finale della Ferrari. Solo così potrà verificarsi quella nemesi storica da tanti invocata, che non è altro che il riappropriarsi del posto di prestigio nell’agone automobilistico che si è perduto in questi due ultimi anni in tutti i circuiti del mondo, per una serie di disavventure dovute in parte a insipienza tecnica, ad una macchina non competitiva ed in parte ad un evolversi di avvenimenti non fortunati. Come per tutti gli sport ogni pronostico prima di ogni competizione è inopportuno. Soltanto questo possiamo dire. Il Mondiale 2010 in base ad una disamina dei “team” in gara si presenta avvincente. Considerando l’abbandono nella Formula 1 di Kimi Raikkonen che si era stancato di guidare una Ferrari pur vincendo con essa un titolo iridato, e passato a competere nei Ralleyes, vi è il ritorno in pista dopo tre anni di stop di Micheal Schu48 macher, che si rimette in gioco con la Mercedes voltando le spalle alla Ferrari con cui ha conquistato 5 dei 7 titoli Mondiali che figurano nel suo palmares. Quale sarà il suo rendimento dopo una lunga inattività lo vedremo nel corso del Campionato. Lui scende in pista non come comprimario, ma da protagonista – come dice lui stesso – che vuole vincere come ai bei tempi. Troverà nel suo staff, e gli sarà di grande aiuto Ross Brawn, il supertecnico inglese che è stato determinante nel far decidere Schumacher al ritorno alle corse, allettato da un ingaggio da nababbo, circa 7 milioni di euro l’anno (quelli ufficiali, ma si dice che siano 14 milioni). Il posto di Raikkonen alla Ferrari è stato preso da Fernando Alonso, 29 anni a luglio, vincitore nel 2005 e nel 2006 di due titoli con la Renault. Con lui alla guida la Ferrari dovrebbe essere competitiva sport nuara 48-49 23-02-2010 10:34 Pagina 49 I GRAN PREMI MONDIALI 2010 14 28 04 18 09 16 30 13 27 marzo marzo aprile aprile maggio maggio maggio giugno giugno Sakir Melbourne Sepang Shanghai Catalogna Montecarlo Istambul Montreal Valencia GP GP GP GP GP GP GP GP GP Bahrein Australia Malesia Cina Spagna Monaco Turchia Canada Europa soprattutto se con la maturità lo spagnolo riesce a mitigare quelle asperità di carattere che lo hanno reso inviso alla McLaren (è stato anche il portabandiera di questa Casa) mettendosi in contrasto dialettico e comportamentale con Hamilton. Se Alonso seguirà con umiltà le direttive e i suggerimenti di Stefano Domenicali, direttore sportivo, e di Aldo Costa, direttore tecnico, allora sarà in grado di riproporsi come quel corridore di classe e di temperamento che tutti gli riconoscono di essere. Felipe Massa è l’altro “ferrarista” (il terzo è Giancarlo Fisichella). Massa ha accolto molto bene Alonso nella “rossa” come da lui stesso dichiarato, tenendo d’altronde a precisare che le sue condizioni atletiche e fisiche sono perfettamente efficienti dopo che nella qualifica del Gran Premio di Ungheria dello scorso anno subì un gravissimo incidente. E’ accaduto che Massa, alla guida della sua monoposto, venne colpito alla testa a 200 km l’ora da una molla pesante di circa 800 grammi staccatasi dalla Brawn di Rubens Barrichello. Massa subì una 11 25 01 29 12 26 10 24 07 14 luglio luglio agosto agosto settembre settembre ottobre ottobre novembre novembre Silverstone Hockenheim Hungaroring Spa Monza Singapore Suzuka Yeongam Interlagos Abu Dhabi commozione cerebrale con una frattura nella zona sovraorbitale sinistra e un taglio alla fronte. Operato all’Ospedale di Budapest ha recuperato prodigiosamente; è guarito e per fortuna non ci sono state conseguenze, come hanno accertato i continui esami e le verifiche mediche. Tanto che è stato autorizzato a scendere in pista dagli organismi internazionali. Ora ci si attende di vedere quale sarà il suo rendimento in questo Campionato Mondiale. Ma veniamo alla macchina Ferrari 2010. Come ogni anno sono stati apportati dei miglioramenti rispetto a quella del 2009. Passiamoli in rassegna con l’apporto tecnico di Gabriele Pirovano, esperto di automobilismo (vedasi il “Corriere dello Sport” del 29-1-2010). Eccoli: - il musetto è più alto rispetto alla vettura 2009. E’ stato alzato per convogliare più aria verso il fondo scocca in modo da generare più deportanza; - il telaio nella zona superiore presenta due corna ai lati esterni (soluzione copiata dalla Red Bull del 2009). La nuova forma scavata all’interno ha specifiche funzioni aerodinamiche; - le pance nella zona esterna sono più sollevate rispetto all’attaccatura al telaio; - presa aria radiatore: tutta rivista la fluodinamica interna, ora le bocche d’ingresso ai radiatori sono più piccole e sollevate; - passo vettura: notevolmente allungato il passo (circa 15 centimetri). Questo perché si è dovuto disegnare un serbatoio benzina più lungo; - il telaio è più alto nella zona superiore e più scavato inferiormente mentre è stato leggermente rialzato nella zona alle spalle del pilota; - pance: sono più scavate nella zona inferiore, più snelle e più basse nel 49 GP GP GP GP GP GP GP GP GP GP Inghilterra Germania Ungheria Belgio Italia Singapore Giappone Corea Brasile Emirati Arabi Da sin., Felipe Massa, Giancarlo Fisichella e Fernando Alonso posteriore; - serbatoio benzina: raddoppiato di volume, ora questa zona appare più larga e alta; - rivista la collocazione degli scarichi motore che ora sono posti più in avanti; - diffusore posteriore: è stato nascosto alla vista. E’ più grande e tutto nuovo nelle forme. Molti interventi e modifiche sono state inoltre apportate agli organi interni e alla meccanica. Rivista la forma dei radiatori ora più lunghi e stretti, tutte nuove le sospensioni, il cambio è adesso più stretto, nuova la collocazione del serbatoio dell’olio più vicina al cambio, nuovo anche l’impianto frenante. Gli alettoni anteriori e posteriori al momento sono ancora quelli del 2009, ma verranno presto cambiati per far posto ad elementi tutti nuovi nella forma. Oltre alla Ferrari vedremo sfrecciare sui circuiti di tutto il mondo la Vodafone McLaren (con i piloti J. Button accreditato di un titolo mondiale e L. Hamilton pure con un titolo mondiale), la Mercedes GP di M. Schumacher con 7 titoli mondiali (e il giovane N. Rosenberg), la Red Bull Racing (S. Vettel e M. Webber), la AT Williams (R. Barrichello e N. Hulkenberg), la Renault forse alla sua ultima partecipazione in Formula 1 (R. Kubica e un pilota ancora da decidere), la Force India (A. Sutil e V. Liuzzi), Toro Rosso (S. Buemi e J. Alguersuari), Lotus Racing (J. Trulli e H. Kovalainen), la Virgin (T. Glock e L. Di Grassi), e infine la US FI Team (piloti da decidere), la Sauber (K. Kobayashi) e la Campos Meta (B. Senna). Queste due ultime scuderie non hanno scelto il ■ secondo pilota. sport tucci 50-51 23-02-2010 15:41 Pagina 50 ATTUALITA’ di Riccardo Tucci jr SPORT A ncora lui, ancora campione, ancora vincitore Per un regno di uno Slam. Roger Feche pare destinato derer trionfa per la a durare nel tempo quarta volta (dopo i successi nel del 2004, 2006 e 2007) all’Australian Open battendo in finale lo scozzese Andy Murray e comincia alla grande la nuova stagione tennistica. A modo suo, di prepotenza, al termine di un match dominato in lungo e largo per i primi due set (6-4, 6-4) e con qualche cenno di fatica solo nell’ultima parte che ha consegnato al pubblico un appassionante tie-break chiuso dallo svizzero sull’11-9. Nulla da fare per Murray che resta vittima dell’incantesimo che da 74 anni (l’ultimo fu Fred Perry all’US Open del ‘36) impedisce a tennisti britannici di aggiudicarsi un titolo dello Slam. Una vittoria che vale soprattutto per il morale anche perché nella stagione scorsa, proprio il centrale di Melbourne aveva regalato uno di quei rarissimi momenti in cui conquistato il suo quarto titolo a Melbourne: un’impresa qualcuno è arrivato a mettere in dubbio il suo regno. E’ finora riuscita solo a quattro campioni del passato, l’ultipassato infatti quasi un anno dal ko con Nadal e dalle la- mo Andrè Agassi che realizzò il poker nel 2003. Ma socrime di tristezza dopo una sconfitta amara in finale, so- prattutto i successi nei tornei dello Slam sono diventati seprattutto perché lo spagnolo lo aveva battuto sul suo terre- dici, due in più dello stesso Sampras. no migliore, il cemento. Tempi ormai lontani, come lonta- Quello di Roger Federer è ormai un dominio incontrano è Nadal, scavalcato in graduatoria anche dallo stesso stato. Sull’erba è imbattibile, sugli altri tipi di campo è Murray, e vittima ormai di un evento straordinario infortuni che ne stanno se perde un match. lentamente pregiudicando Pochi sanno però che Fela carriera. E senza il suo derer, che nasce a Basirivale per eccellenza, re lea il giorno 8 agosto Federer può dominare in 1981, inizialmente semscioltezza e aggiornare bra essere indirizzato con calma il suo libro dei verso tutt’altro sport. E’ primati personali. Lo svizinfatti sin dall’infanzia zero ha infatti superato i un calciatore promettenrecord di permanenza, cote; rapido, elegante e tecme numero uno del monnico. Ma si vede subito do in classifica, di Jimmy che quel tipo di carriera Connors e Ivan Lendl e non fa per lui. Roger è un punta dritto verso quello ragazzo introverso, chiudi Pete Sampras (286 setso, fragile, e non avrebbe timane). Inoltre ha appena fatto molta strada in quel IMBATTIBILE FEDERER! 50 sport tucci 50-51 23-02-2010 15:41 Pagina 51 A des. e sin., due belle immagini del campione. In basso, Federer con lo scozzese Andy Murray; nella foto piccola, esultante con il trofeo conquistato dopo essersi aggiudicato per la quarta volta l’Open australiano mondo. Col tempo, inoltre, comincia a capire che si sente veramente realizzato solo colpendo la pallina da tennis con la racchetta. Ed è lì che trova la sua dimensione. I suoi genitori intanto contribuiscono in maniera decisiva alla sua crescita umana e sportiva, mettendolo sempre a suo agio, sostenendo il suo talento in modo assennato e disinteressato, e appoggiandolo incondizionatamente. Così Roger inizia la sua carriera professionistica entrando nel circuito dell’ATP nel 1998, all’età di 17 anni dopo avere vinto nello stesso anno l’edizione Juniores dei Championships di Wimbledon ed avere raggiunto la finale degli US Open, sempre Juniores. Ma anche qui le sue debolezze caratteriali vengono puntualmente fuori. Sembrano mancargli quella freddezza e quel cinismo che sono doti necessarie per un giocatore di tennis. Ma nonostante tutto il suo talento viene fuori, e Federer, a soli vent’anni, raggiunge i quarti di finale dell’Open di Francia e di Wimbledon. In Inghilterra nei quarti di finale sconfigge addirittura il mostro sacro Pete Sampras, ponendo fine al suo record di 31 vittorie consecutive a Wimbledon. Da qui in poi l’immagine dello svizzero viene proiettata nel tennis a livello mondiale. Il gioco a tutto campo, fatto di colpi potenti e precisi, capace di attaccare come di scendere a rete al volo, fa di Federer una delle più grandi promesse di questo sport. L’ultimo ostacolo è rappresentato dalla sua indole bonaria. Ma nel 2002, accade una tragedia che cambierà la sua carriera. Il suo amato allenatore delle giovanili, che era quasi un secondo padre per lui, muore accidentalmente. Questo avvenimento sconvolge il giovane Roger, ma nello stesso momento lo costringe ad iniziare a camminare con le sue gambe. Infatti successivamente si dirà che questo incidente lo ha al tempo stesso annichilito e temprato e lo ha molto aiutato a diventare quello che è oggi. Comincia qui la sua ascesa. La leadership della classifica, gli slam, i record: nessuno sembra più in grado di fermare la sua corsa. Fino all’arrivo di Rafa Nadal. I due sono perfetti opposti. Nadal è il ritratto del tennista contemporaneo, a partire dal suo abbigliamento controtendenza, con le maniche tirate su a mostrare la muscolatura definita e i pantaloncini a trequarti, per arrivare al modo di giocare, tutto corsa e resistenza, tutto potenza e fondocampo. Federer è invece eccezionale sia per precisione e varietà, sia per ritmo e rapidità. La sua capacità di anticipazione, il suo senso del campo, sono di un altro pianeta, e il suo gioco di gambe non ha eguali nel mondo. Ma nonostante tutto Nadal rappresenta la sua nemesi, l’unico che lo può far diventare incredibilmente vulnerabile, o intimidito, questo svizzero dallo sguardo glaciale. I due sono Apollo e Dioniso, destro e mancino, numero uno e numero due al mondo. Ogni volta che s’incontrano danno spettacolo, mostrando una contrapposizione di stili diversi, non stridente, ma bensì piacevole per l’occhio esterno. Nelle sfide dirette è quasi sempre lo spagnolo ad avere il sopravvento fino a che re Federer viene costretto ad abdicare. Sembra iniziare un lento e inesorabile declino per lo svizzero che però continua a sognare la rincorsa e a lavorare in silenzio. Il momento della svolta arriva in terra francese dove Federer vince finalmente il Roland Garros, l’unico slam che mancava al suo palmares, e diventa il sesto tennista della storia (dopo Fred Perry, Don Budge, Roy Emerson, Rod Laver e Andre Agassi) a conquistare tutti e quattro i tornei dello Slam. Federer trionfa così proprio sul terreno preferito di Nadal ed elimina anche il suo ultimo tabù. Il malcapitato è lo svedese Soderling, che aveva eliminato agli ottavi proprio lo spagnolo, e che nulla ha potuto contro la “fame” dello svizzero, conscio che questa era un’occasione da sfruttare a ogni costo. Ed è così proprio a Parigi che Roger Federer, eguagliando i 14 slam vinti da Sampras diventa il più forte tennista di tutti i tempi. Il resto è storia recente: il ritorno al numero uno, il declino di Nadal, la nascita dei due gemellini e un 2010 iniziato nel migliore dei modi. Re Federer è dunque tornato e il suo regno è destinato a diventare il più longevo di sempre. Ritorno di Rafa Na■ dal permettendo, ovviamente. 51 cultura 52-54 23-02-2010 10:58 Pagina 52 ATTUALITA’ di Dedy Ferrari Clerici A conclusione delle celebrazioni dechirichiane del 2008-2009 e in corrispondenza del centenario della Metafisica, Palazzo delle Esposizioni di Roma dedicherà, dal 9 aprile all’11 luglio, al grande maestro italiano un’importante mostra curata da Achille Bonito Oliva. L’esposizione presenterà una rassegna di opere provenienti dai più importanti musei d’arte moderna del mondo (MoMA, Tate, Musée d’Art Moderne de Paris, Osaka Museum of Modern Art, MARTMuseo d’Arte Contemporanea di Trento e Rovereto, Galleria Nazionale d’Arte Moderna) integrandole con una selezione dei capolavori più significativi della Fondazione Giorgio e Isa de Chirico. Essa comprenderà circa 120 dipinti articolati in sette sezioni distribuite, in un percorso concettuale ricco e suggestivo, nelle sette gallerie ad aula situate ai lati della Rotonda, cuore e perno degli spazi del Palazzo delle Esposizioni. Concepita come occasione di un nuovo slancio critico piuttosto che come una tradizionale retrospettiva, la mostra è costruita su base tematica e intende mettere a fuoco il rapporto dell’arte di de Chirico con la categoria fisica e filosofica del naturale; un rapporto che – pur risolto in modi di volta in volta diversi e originali – collega l’intera vicenda creativa del maestro, dagli esordi simbolisti fino alle regressioni neometafisiche degli ultimi anni. Nell’arte di de Chirico l’iconografia del naturale trascende se stessa, perennemente investita da interferenze concettuali che ne trasformano le valenze realistiche in direzione di un allontanarsi psicologico, misterioso e surreale. L’Idea di natura rimane comunque nell’artista un riferimento poetico costante, anche quando diventa paradossale, sottintesa, o appunto, silente, sia che si riconduca a un’armonia dei tempi più remoti (come nei paesaggi mitologici) o esaltata come apparizione poetica (nelle celebri “vite silenti”), trasfigurata nell’allucinazione urbana delle Piazze d’Italia o rinnegata nelle algide geome- CULTURA Piazza d’Italia con torre rossa (1934) “LA NATURA SECONDO DE CHIRICO” trie plastiche dei manichini e degli automi, l’Idea di Natura rimane per l’artista un riferimento poetico costante. La Natura, intesa come Cosmos ordinato o come Caos, chiede infatti che le si risponda, che il pittore suggerisca, attraverso l’evocazione poetica, una possibile soluzione all’enigma del suo apparire; ed è questo, in fondo, l’incessante compito che Giorgio de Chirico si assume per tutti i lunghi anni della sua storia d’artista. “Dal campo della filosofia la metafisica si trasferisce in quello dell’arte “affermava de Chirico che poi aggiungerà: “…i buoni artefici nuovi sono dei filosofi che hanno superato la filosofia”. Il “metafisico” non può essere descritto, la filosofia può denunciare situazioni di non-senso, ma il metafisico è rivelato solo da un’immagine che l’artista ha il potere di fissare. Così Achille Bonito Oliva ci guida nelle selezioni della suggestiva esposizione, omaggio al grande Maestro. Natura del Mito - Nella prima sezione saranno accostati quei dipinti in cui la Natura, trasfigurata in chiave mitica, è intesa come scenario di archetipi universali. Le figure mitologiche evocate nei dipinti di questa sezione (Apollo, Minerva, Esculapio, Orfeo, Arianna) assurgono a simboli della cultura intesa come 52 grande forza civilizzatrice, vittoriosa sul disordine della natura. Natura dell’Ombra - Lo spazio urbano, nella pittura di de Chirico, è determinato – con uguale peso – tanto dai volumi architettonici raffigurati, quanto dalle ombre rigide e irreali che presenze architettoniche esterne all’inquadratura proiettano sul suolo, raffigurato come puro piano geometrico. L’artista si fa anticipatore di audaci sperimentazioni costruttive, straordinario architetto di città allucinate e assurde. L’architettura inventata di de Chirico definisce anche uno spazio dell’assenza, un luogo puramente mentale in cui la Natura è relegata in un “altrove” metafisico che non si rivela mai. Natura da Camera - Di nuovo uno scambio, all’interno dell’opera dechirichiana, tra naturale e artificiale: viene qui tematizzato quello speciale cortocircuito che l’artista innesca accostando le categorie dell’universale e del contingente, dell’eternità e della storia: elementi naturali collocati ad absurdum nei contesti determinati dall’ordine della civiltà o, all’opposto, vestigia di civiltà che fluttuano in scenari naturali, mitici e primordiali. Anti-Natura - Qui l’ambivalenza tra naturale e artificiale si sposta da strut- cultura 52-54 23-02-2010 10:59 Pagina 53 IL LIBRO DEL MESE ATTUALITA’ LE GRANDI MOSTRE S celto da Esperienza per i suoi lettori: “Il figlio di Costanza, Federico II”, di Costantino R. di Sannicandro. Bardi Editore, pagg. 182, € 15,00. Chi era, in realtà, l’imperatore Federico II? Era figlio naturale di Costanza d’Altavilla? Era un fedele cristiano devoto alla Chiesa di Roma? Perché fece costruire Castel del Monte? Questi ed altri interrogativi trovano in questo romanzo una plausibile risposta. Alla vicenda dei due protagonisti si sovrappone quella di altri due personaggi vissuti verso la fine del 1100 (l’epoca in cui nacque Federico II di Svevia), a loro riconducibili. Nicky, pilota di linea, appassionato cultore di Storia Medievale, leggendo un testo sulla vita di Federico trova una descrizione di Castel Fiorentino, il luogo dove l’imperatore morì: il piccolo borgo medievale gli è familiare in quanto lo frequenta negli anni felici dell’infanzia. Decide quindi improvvisamente di tornarvi e lì incontra una giovane ricercatrice francese, Josette. Inizia per loro una serie di eventi che li porterà a rivelazioni fantastiche. In un antico convento della Foresta Umbra frà Desiderio narrerà loro la leggenda di Baffometto. Il giorno dopo visiteranno Castel del Monte dove l’Imperatore, lontano da occhi indiscreti, si sarebbe dedicato ad esperimenti alchemici e a pratiche esoteriche. Successivamente, ai piedi di un altro famoso monumento dell’antichità, la Piramide di Cleope, incontreranno un personaggio misterioso, che li proietterà, in sogno, nel lontano medioevo… L’avvincente trama romanzesca, fungendo da supporto ai contenuti storico-scientifici esposti, porta altresì ad una plausibile giustificazione storica del mistero che circonda le origini del discusso personaggio medievale. (a cura di Riccardo Tucci jr) ture inanimate al corpo umano. Prodotto di un mondo segnato dalla corsa tecnologica, i corpi, nei dipinti di questa sezione, tendono a diventare oggetti dall’identità oscillante, organismi intermedi, entità anti-naturali. L’artista dà vita ai suoi manichini e automi, che appaiono come sperimentazioni cyborg ante-litteram. Natura delle Cose - Sezione dedicata a tutte quelle costruzioni, caratteristiche dell’opera di de Chirico, intermedie tra il naturale e l’artificiale: macchine “metafisiche”, ibridi assemblaggi di elementi che, partendo da strutture culturali e storiche della nostra civiltà, assurgono al valore di totem contemporanei. Natura Aperta - ovvero squadernata nei suoi elementi primordiali. I materiali costitutivi della natura e le regole che li governano sono smontati, riorganizzati e rifondati attraverso l’arte di de Chirico: aria, fuoco, terra e acqua compongono una ricetta dell’universo modellata dall’artista. Natura Viva - In quest’ultima sezione viene affrontato il tema, caro a de Chirico, dell’arte che “vivifica”, in senso letterale, la natura. Il genere pittorico storicamente indicato col nome di “natura morta” viene ripreso capovolgendone il di Wolfy Ferrero VENTI CAPOLAVORI DI MODIGLIANI on un omaggio ad Amedeo Modigliani la Fondazione Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Silvio Zanella Onlus, inaugura la sua nuova sede presso il Museo d’Arte di Gallarate (MAGa). L’allestimento è curato da Maurizio Sabatini, scenografo di “Baaria” di Giuseppe Tornatore, che ha studiato una messa in scena sobria e raffinata dove venti capolavori di Modigliani trovano una perfetta collocazione intorno al “Nudo coricato con le mani unite” della Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli. A chiudere la mostra 50 disegni provenienti dai più grandi musei e dalle più grandi collezioni italiane e internazionali, e oltre 250 documenti originali che ripercorrono la vita del grande artista di cui quest’anno ricorrono i 90 anni dalla morte. C senso e il significato, che diventa quello di “vita silente”: l’arte in quanto forza creatrice restituisce alla natura la sua vitalità primigenia. La vita interna dell’oggetto, la sua vita silente, magnificata dall’artista, si risveglia ed entrando in relazione dinamica con il paesaggio in cui è inserita diventa soglia tra mondo reale e ■ metafisico. DE CHIRICO, MAX ERNST, MAGRITTE Uno sguardo nell’invisibile ino al 18 luglio una grande mostra a Modigliani: Ritratto del pittore Palazzo Strozzi di Firenze racconta Moise Kisling (1915) essa pure la straordinaria avventura artistica di Giorgio de Chirico e la duplice influenza che la sua pittura ebbe nell’arte moderna e su pittori come Carrà e Morandi, o Max Ernst, Magritte e Balthus. Attraverso 100 opere, provenienti da raccolte private e da alcuni dei più importanti musei del mondo, la rassegna mette in evidenza “la rivoluzione copernicana” operata da de Chirico nell’arte del XX secolo, che aprì la strada a tutti quei movimenti che costituiscono la parte più interessante e vitale dell’esperienza artistica europea tra le due guerre, dal Dada al Surrealismo, dal Realismo Magico al Neo-Romanticismo dando un taglio netto alle prospettive di ricerca ormai esaurite del cubismo e delle avanguardie formali. La mostra riunisce alcune tra le più celebri opere del periodo metafisico di de Chirico, dipinti di Carrà e Morandi, capolavori di René Magritte, Max Ernst e Balthus. In dialogo con questi quadri sono presentate opere estremamente significative di artisti come Niklaus Stöcklin, Arturo Nathan, Pierre Roy e Alberto Savinio, che sulla strada aperta da de Chirico si mossero in un ambito espressivo in bilico tra Metafisica, Realismo Magico, Surrealismo e Neo-Romanticismo. F 53 cultura 52-54 23-02-2010 11:00 ATTUALITA’ LE GRANDI MOSTRE Pagina 54 GIUSEPPE FLANGINI. STUPORE E INCANTO Chagall: Sole giallo (1958) N ella suggestiva cornice del Chiostro di Voltorre a Gavirate la mostra “Giuseppe Flangini. Stupore e incanto” presenta una settantina di opere, tra oli e disegni, scelti dal curatore Antonio D’Amico. All’interno di tre sezioni dedicate agli affetti familiari, al paesaggio e al teatro, si affronta il tema della meraviglia che lascia il visitatore incredulo e disorientato di fronte ad una realtà, vera o immaginata, che risulta inattesa. Per Flangini, difatti, la pittura è uno strumento di straordinario coinvolgimento intimo e sociale, col quale interagisce con chi si ferma a guardare, percependone il messaggio a volte in maniera nitida, altre intrinseco, ma pur sempre d’introspezione. Giuseppe Flangini è stato scelto, tra i nomi illustri dell’arte antica e moderna, dal ministero degli Affari Esteri per rappresentare l’Italia a Europalia sotto l’egida della Provincia di Varese, che oggi rende omaggio all’artista con questa importante manifestazione. AIMÉ MAEGHT E I SUOI ARTISTI P alazzo dei Diamanti di Ferrara dedica (fino al 2 giugno) la mostra di primavera ad una figura chiave della scena artistica del secondo Novecento. Amico di maestri come GOYA E IL MONDO MODERNO Bonnard, Matisse, Braque, Chagall, Miró e Giacometti, o l’algerina Bahia, Aimé Maeght fu un editore di fama e Milano, a PaLa Contessa soprattutto il fondatore a Parigi di una delle gallerie più lazzo Reale, de Haro innovative del secolo, nonché, a Saint-Paul de Vence, della la grande mostra: (1808) Fondation Marguerite et Aimé Maeght, un tempio dedicato “Goya e il mondo alla creazione artistica e un crocevia internazionale di pittori, moderno”. Una scultori, scrittori, musicisti e intellettuali. straordinaria espoAimé Maeght promosse l’attività di maestri affermati e contribuì sizione che intenalla nascita di una nuova stagione della loro arte incoraggiandoli de analizzare la a utilizzare, oltre alla pittura, altri linguaggi. Nello stesso tempo si relazione e i legadimostrò attento alle ricerche delle generazioni più giovani, mi artistici tra dando prova di saper competere con le gallerie americane Goya e altri celeprotagoniste del rinnovamento artistico del secondo dopoguerra. bri pittori moderInoltre, la sua instancabile attività di editore attrasse grandi ni, partendo dalpersonalità del mondo artistico e intellettuale, dal cui confronto l’analisi delle tenacquero straordinarie creazioni collettive. matiche care al Per approfondire la conoscenza di un capitolo così pittore aragonese: avvincente della storia dell’arte moderna, Ferrara Arte l’immagine della organizza la mostra “Aimé Maeght e i suoi artisti”. nuova società, l’espressione della soggettività, la reazione L’esposizione, a cura di Tomàs Llorens e Boye Llorens, è gestuale, la violenza. anche l’occasione per studiare un aspetto della storia Per questo accanto alle opere di Goya saranno in mostra tele dell’arte del Novecento fino ad oggi poco indagato ma di Delacroix, Klee, David, Kokoschka, Mirò, Klinge, Picasassolutamente fondamentale: il mercato dell’arte e i suoi so, Nolde, Bacon, Kirchner, Pollock, Guttuso e de Kooning. principali animatori, i mercanti e i galleristi. QUANDO L’ARTE GRECA CONQUISTO’ ROMA Un centinaio di opere, soprattutto dipinti, ma anche ino al 5 settembre, i Mu- dell’arte occidentale: quello interi cicli scultorei, fregi ed sculture, ceramiche, disegni, sei Capitolini ospitano successivo alle campagne di elementi di arredo domestico incisioni, affascinanti una importante mostra di ca- conquista in Grecia, dalla fi- in bronzo e argento, del più fotografie e volumi illustrati polavori dell’arte antica pro- ne del III secolo alla seconda alto valore stilistico, viene delle Edizioni Maeght, venienti dai maggiori Musei metà del I a.C, uno dei mo- narrata un’epoca di profondi permettono di ripercorrere il europei. menti fondamentali per la fu- cambiamenti nei canoni stiliventennio d’oro che va Nella rassegna, primo appun- tura identità culturale e arti- stici e sul gusto estetico della dall’apertura della galleria tamento del programma stica romana, non solo del- Roma antica. Un periodo in parigina nel 1945 quinquennale I Giorni di Ro- l’età repubblicana. Attraver- cui l’influenza ellenica diall’inaugurazione della ma, sono esposte opere di un so la visione di imponenti venta preponderante fino a Fondazione, nel 1964. periodo tra i più innovativi ed statue in marmo, raffinate coinvolgere completamente (Elena Grazini) originali per l’intero sviluppo opere in bronzo e terracotta, il mondo culturale romano. A F 54 esperienza famiglia 55 23-02-2010 14:09 Pagina 55 Esperienza famiglia In casa… c’è sempre tanto, tantissimo da fare. Esperienza, su queste pagine, vi racconta qualche aneddoto e vi offre alcuni, sommessi, consigli L’AGLIO Il suo utilizzo primo è quello di condimento, ma è ugualmente usato a scopo terapeutico. Ha diverse proprietà curative e dà un generale senso di benessere all’organismo per la sua azione antibatterica. Per ovviare almeno in parte al disagio del conseguente “alito pesante”si deve privare l’aglio del piccolo germoglio verde interno, facilmente estraibile. Essendo un ottimo stimolante digestivo e diuretico viene anche utilizzato in forma di infuso (dai 5 ai 10 g in un litro di acqua) mentre per un’azione antisettica usate dai 10-15 g in decotto. RINFRESCANTE NATURALE PER IL TAPPETO Il bicarbonato assorbe gli odori, l’olio essenziale di lavanda è rinfrescante. Mescolate l’olio essenziale e il bicarbonato con una frusta, stendete uno strato sottile di miscela sul tappeto e lasciate agire per almeno due ore. Pulite con l’aspirapolvere. LA LOTTA CONTRO LE TARME Possono essere dannosissime, ma sono anche facilmente eliminabili. Questi animali sono attratti da lana, mohair, angora e altre fibre animali, ma anche dalle macchie di cibo e di sudore. Quindi riponete i capi solamente se puliti. Un modo semplice per eliminare le larve consiste nell’appendere gli abiti al sole e all’aria. Una buona protezione è data poi dalle essenze di cedro e di eucalipto: aggiungetene un paio di gocce all’acqua del risciacquo finale. Lasciate i capi in ammollo per 30 minuti prima di ritirarli. Contro le tarme sono efficaci anche alcune erbe: l’eucalipto, la lavanda e la menta. Mettetene una manciata (devono essere essiccate) in mezzo ad un fazzoletto di cotone e chiudete i lembi con un nastro. Usate in abbondanza questi pacchettini: più forte sarà l’odore, migliore sarà l’effetto. Si possono usare anche batuffoli di cotone bagnati con poche gocce di olio essenziale di patchouli. 55 STANCHEZZA Molti fattori possono contribuire alla stanchezza, tra cui la tensione fisica e mentale, una dieta povera di nutrienti, la mancanza di sonno o di esercizio fisico e una respirazione scorretta. Cercate di dormire bene e riequilibrate l’alimentazione. Evitate la caffeina, l’alcool e l’abuso di zuccheri: queste sostanze affaticano le ghiandole surrenali e vi risucchiano la vitalità. Per ridare energia e salute alle surrenali seguite una dieta equilibrata con cereali integrali e cibi proteici magri (pesce, pollo, uova e legumi). Fate esercizio fisico quotidiano. Una passeggiata allevia la tensione, ossigena le cellule e stimola la resistenza. Cercate di fare tutti i giorni almeno 30 minuti di ginnastica aerobica moderata. La meditazione e gli esercizi armoniosi (come lo yoga) stimolano le funzioni organiche e ghiandolari oltre a infondere energia. CAMINETTO AL PROFUMO DI ERBE Per un profumo fresco nella stanza aggiungete al carbone o alla legna della stufa, o al caminetto, dei rametti freschi di rosmarino, salvia e lavanda. medicina 56 23-02-2010 11:12 Pagina 56 ESPERIENZA FAMIGLIA di Roberto Pellicciari L MEDICINA a calcolosi della colecisti colpisce circa il 10-15 per cento delle persone adulte. L’incidenza aumenta dopo i 40 anni ed a 70 il 20 per cento degli uomini ed il 35 per cento delle donne ne è af- La terapia è soprattutto chirurgica fetta. La colecisti è un piccolo serbatoio, posizionato nell’addome in alto a l’intestino accumulandosi a monte, pridestra, sotto il fegato. La sua funzione è ma nel fegato (con danno epatico), e quella di raccogliere la bile prodotta dal poi nella circolazione sanguigna con un fegato ed immetterla nell’intestino a liittero (colorazione gialla/verde della vello del duodeno proprio nel momencute da accumulo di bilirubina). I sintoto in cui transita il bolo alimentare. Inmi sono prevalentemente caratterizzati fatti, la bile (liquido di color giallo oro dalla Triade di Charcot: dolore, febbre, contenente una serie di sostanze come ittero ed in più possono aversi emissioil colesterolo, sali biliari, sali minerali, ni di urine ipercromiche, feci acromifosfolipidi e bilirubina) è fondamentale che e prurito. La pancreatite acuta è per la digestione e l’assorbimento dei un’altra complicanza della calcolosi grassi e della vitamina K. In caso di aldelle vie biliari. terazione del rapporto tra le varie soLa diagnostica si basa sull’ecografia. stanze contenute nella bile o per disfunDopo valutazione specialistica può eszione della colecisti stessa si possono formare dei calcoli. I sere richiesta una colangio-pancreatografia retrograda più comuni sono quelli di colesterolo (circa il 70 per cento); endoscopica (ERCP). Essa consiste nell’introdurre un enpossono essere piccolissimi e molteplici (fango biliare) o es- doscopio dalla bocca nel tubo digerente fino allo sbocco sere singoli e di dimensioni centimetriche. I fattori predispo- duodenale delle vie biliari, che verranno imboccate e stunenti sono: gli ormoni femminili (ecco perché le donne so- diate; se necessario è possibile anche eseguire manovre teno più colpite specie in caso di gravidanza, uso prolungato rapeutiche e di asportazione dei calcoli con particolari strudi estrogeni o di contraccettivi orali), l’obesità, una dieta menti. Altri esami diagnostici sono: la colecistografia, la squilibrata ed irregolare nei tempi di assunzione (esempio Tac e la risonanza magnetica delle vie biliari. Utili sono saltare un pasto), nella quantità (pasti troppo abbondanti o anche gli esami del sangue (emocromo completo, transadiete dimagranti eccessive) e nella qualità (dieta priva di fi- minasi, fosfatasi alcalina, gamma GT, amilasi e lipasi siebre, ricca di zuccheri raffinati, grassi, superalcolici e fritti). riche, bilirubinemia, VES ed esame delle urine). Altri fattori di rischio sono: il diabete, l’ipertrigliceridemia La terapia è sostanzialmente chirurgica e consiste nele l’assunzione di farmaci ipolipemizzanti della classe dei l’asportazione della colecisti per via laparoscopica (tecnica fibrati. Molti soggetti sono asintomatici. Ma se la calcolo- mini-invasiva in cui si praticano solo tre fori sull’addome si si complica allora è proprio il caso di dire che “sono do- con tempi di degenza brevissimi, danno estetico limitato e lori”! Se un calcolo ostruisce il deflusso di bile della cole- recupero funzionale rapido) o per via laparotomica (intercisti o crea una infiammazione con infezione si può avere vento chirurgico classico “a cielo aperto” che si esegue una colecistite acuta. Il sintomo più caratteristico è il do- quando non è possibile effettuare il precedente per obesità, lore (colica biliare), a livello della “bocca dello stomaco” aderenze intestinali o urgenza in atto). Se il paziente è asine sotto l’arcata costale destra, che si può irradiare alla tomatico o poco sintomatico in genere si attende. In caso di schiena fino all’angolo inferiore della scapola ed essere ac- sintomi è bene valutare con lo specialista se è necessario sotcompagnato da nausea, vomito, pallore e sudorazione. Ti- toporsi ad intervento prima che sopraggiungano le complipico è il “Segno di Murphy” caratterizzato da una viva do- canze poiché, in tal caso, esso deve essere eseguito d’urgenlorabilità con blocco del respiro alla palpazione profonda za e tutto diventa più complesso! La terapia medica, con dell’addome in un punto preciso a destra sotto l’arcata co- somministrazione orale di acido ursodesossicolico, non gastale durante una inspirazione profonda. rantisce risultati brillantissimi ed è da applicare nei casi in Nella colecistite l’infezione può essere purulenta (empie- cui un intervento chirurgico è sconsigliato e solo in presenma), la parete della colecisti si può perforare disseminando za di particolari tipi di calcoli. Infine, è stato dimostrato che l’infezione nel cavo addominale con peritonite (complican- una moderata assunzione di alcol (vino, birra) può preveniza gravissima). Nel caso in cui un calcolo imbocca ed ostrui- re la formazione dei calcoli della colecisti, ma attenzione a sce le vie biliari si può avere una colestasi ed un ittero ostrut- non esagerare e soprattutto parlatene sempre con il vostro ■ tivo. In questo caso la bile è impossibilitata a raggiungere medico di fiducia! LA CALCOLOSI DELLA COLECISTI 56 condominio 57 24-02-2010 14:40 Pagina 57 ESPERIENZA FAMIGLIA POSTA CONDOMINIALE di Terenzio Grazini GARANZIA PER VIZI STRUTTURALI Spero di essere chiaro nell’esporre il mio quesito. Nell’anno 2005 ho comprato presso un importante costruttore della provincia di Bergamo, una villetta in montagna in un complesso residenziale, composta da un piano terra, da un sottotetto parzialmente abitabile e da un piccolo giardino. Dopo circa due anni si sono presentati due problemi per vizi strutturali. - il montante su cui è fissato il cancelletto di ferro del giardinetto si è inclinato a causa del peso di quest’ultimo, per cui il cancelletto non si chiudeva più con la chiave. - una zona, 4mt x 1mt, del sottotetto sovrasta un tunnel esterno il cui spazio è di proprietà di un condomino. Nelle giornate invernali, molto fredde e umide, con l’accensione dei caloriferi su una parte del parquet vicina alla parete che si affaccia all’esterno si forma una condensa che diventa anche una chiazza d’acqua. Il costruttore, in entrambi i casi, è intervenuto due volte con soluzioni che si sono rivelate insufficienti dato che entrambi i problemi si sono verificati nuovamente. Nel caso di difetti o vizi strutturali occorre distinguere, ai fini della garanzia tra costruttore, venditore, costruttore/venditore. Nel caso esposto dal nostro socio si dovrebbe trattare di costruttore/venditore. Occorre inoltre distinguere tra responsabilità e garanzia. La responsabilità è decennale e riguarda solo il costruttore, cioè se il venditore non è anche costruttore la responsabilità è solo per la garanzia di un anno dalla vendita e concerne qualsiasi difetto o vizio occulto, ossia non rilevabile a prima vista al momento della consegna, a condizione che siano denunciati entro otto giorni dalla scoperta, salvo il diverso termine stabilito dalle parti o dalla legge (articoli 1490 e 1496 Cod. civ.). Per il costruttore, l’art. 1669 Cod. civ. stabilisce che “se, nel corso di dieci In queste ultime settimane ho evidenziato il ripresentarsi dei problemi suggerendo le soluzioni che secondo esperti potrebbero essere risolutive, e precisamente, nel primo caso con saldatura di una barra di ferro nel sottoterra fra i due montanti del cancelletto, e nel secondo caso con un “cappotto termico” sul soffitto esterno del tunnel, ma non ho avuto risposta e né lui né i suoi collaboratori sono raggiungibili telefonicamente. Come posso indurre il costruttore a intervenire con urgenza? Non vorrei che, ignorando i miei solleciti, la garanzia possa andare in prescrizione. Pensavo di utilizzare lo strumento della conciliazione tramite la Camera di Commercio, oppure inviare una lettera di sollecito tramite avvocato. Cosa mi consigliate di fare? Debbo coinvolgere il Condominio dato che il sottosuolo ed i muri esterni, dove si dovrebbe intervenire, sono di proprietà comune? Alfredo Cirrincione Cornaredo (Mi) anni dal compimento, l’opera, per vizio del suolo o per difetto della costruzione, rovina in tutto o in parte, ovvero presenta evidente pericolo di rovina o gravi difetti, l’appaltatore (cioè il costruttore) è responsabile nei confronti del committente (cioè l’acquirente) e dei suoi aventi causa (cioè coloro che hanno comprato dal committente), purché sia fatta denuncia entro un anno dalla scoperta. Il diritto del committente si prescrive in un anno dalla denuncia”. L’azione di denuncia (e quindi di restaurazione o risarcimento dei danni) è proponibile solo nei confronti del costruttore e non del venditore, se costui ha appaltato la costruzione ad un’impresa o l’ha acquistata da terzi; sarà invece proposta contro il venditore solo quando questo sia stato anche costruttore. Per quanto concerne il condominio, se la parte interessata è comune (cioè quella in cui è presente il vizio di costruzione), alla denuncia e all’azione deve 57 provvedere l’amministratore, anche senza chiedere la preventiva autorizzazione dell’assemblea (art. 1130 punto 4 Cod. civ.); se invece si tratta di proprietà individuale di un condomino, vi deve provvedere direttamente l’interessato; se infine i difetti sono inerenti ad entrambe le parti, l’onere è a carico dell’amministratore, mentre spese e benefici si divideranno tra i due in proporzione dell’intervento di esecuzione. Qualora il costruttore o venditore non intervenga con la dovuta sollecitudine, per non perdere il diritto, non è sufficiente una lettera o una diffida, occorre citare in giudizio l’inadempiente avanti al tribunale (in tal caso con l’assistenza di un avvocato) e, nell’occasione, chiedere al giudice un provvedimento di urgenza (art. ■ 700 Cod. proc. civ.). franco-monete 58-59 23-02-2010 di Raffaele C. Costa S an Marino e Vaticano hanno affidato a Michelangelo Merisi, più noto come il Caravaggio, il compito di abbellire e rendere più interessanti le Divisionali 2010, ossia le confezioni nelle quali anno dopo anno vengono raggruppati gli spiccioli recanti inciso il nuovo millesimo. Al pittore della luce e del vero, San Marino ha dedicato il taglio argenteo da 5 euro incluso nella Divisionale 2009, fior di conio, in vendita a 41 euro dal 15 aprile. Firmate da Maria Angela Cassol, le illustrazioni sono costituite, al diritto, dal ritratto del commemorato chiaramente ispirato al disegno di Ottavio Leoni, conservato nella Biblioteca Marucelliana di Firenze. Il rovescio è invece dominato dalla Canestra di frutta, il dipinto giovanile del Caravaggio, donato nel 1607 all’Ambrosiana di Milano per legato testamentario di Federico Borromeo. Due immagini che rimandano alla banconota italiana da 100.000 uscita il 24 giugno 1984, gradatamente rimpiazzata, a partire dal 12 dicembre 1994 con una versione più sofisticata, ricca di soluzioni tecniche che, oltre a dare maggiore brillantezza alla nuova banconota, contribuirono a rendere più difficoltosa la contraffazione. “Inventato”, come si legge nella stessa banconota, da Giovanni Savini, che in pratica eseguì i disegni in seguito bulinati da Trento Cionini e Giorgio Cappo- 11:43 Pagina 58 ESPERIENZA FAMIGLIA MONETE SAN MARINO E VATICANO COMMEMORANO CARAVAGGIO La moneta sammarinese da 5 euro celebrativa di Caravaggio; le stesse immagini della moneta erano presenti sulla banconota italiana da 100.000 lire del 1983 ni, il rovescio, il biglietto di banca offre, al diritto, il ritratto del Caravaggio eseguito da Ottavio Leoni, e, al centro, un particolare della Buona Ventura, nella versione che si trova al Louvre di Parigi. Con la zingara che legge la mano ad un giovane impennacchiato. Questo quadro che in massimo grado esalta il vero, finì col cambiare la vita dell’artista. Comprato da tale “Maestro Valentino a San Luigi de’ Francesi ri- IN venditore di quadri”, forse un mercante d’arte che batteva le osterie popolate da pittori squattrinati che convenivano a Roma da tutta Europa, e da questo venduto al cardinale Francesco Maria Del Monte, “il quale, per dilettarsi assai di pittura”, prese con sé Caravaggio “dandogli luogo honorato in casa fra i suoi gentiluomini”. Il rovescio della medesima banconota è a sua volta occupato dalla Canestra di BREVE La moneta che in Austria viene coniata da vent’anni e in diverse pezzature, in quanto rientra fra le monete da investimento, ha visto celebrare questo anniversario alla grande: con un’edizione da 20 once del peso di 622,07 grammi d’oro puro e diametro di 74 millimetri. Poco più di seimila - esattamente 6.027 - i pezzi coniati, destinati ai mercati d’Europa, America e Giappone. Così come tutte le precedenti coniazioni anche per questa è stata conservata l’illustrazione, costituita da strumenti dell’Orchestra filarmonica viennese, dai quali la coniazione ha preso il nome. (R.C.C.) 58 frutta, del 1595–1596 che, vista dal basso, domina in primo piano. Straordinari la trasparenza dei chicchi d’uva, la luminosità della mela bacata, la rugosità del fico maturo che presenta le caratteristiche spaccature, la baccellatura delle foglie ritorte. Nella edizione originaria la banconota è firmata dal governatore Carlo Azeglio Ciampi (e dai cassieri Stevani o Speziali), mentre nel secondo tipo la firma del governatore è quella di Antonio Fazio (e dei cassieri Speziali o Amici). Come al solito vennero stampate e distribuite le serie speciali sostitutive le quali, in tutti e due i casi, sono contraddistinte dalla “X” come prima lettera. Il Vaticano ha invece deciso di onorare Caravaggio attraverso la medaglia plasmata da Amalia Mistichelli e prodotta dallo stabilimento Senesi, così da essere inclusa nella Divisionale sampietrina battuta dalla Zecca di Roma in fondo specchio. Mentre San Marino batte in fondo specchio i soli spiccioli, riservando la moneta da 5 euro alla Divisionale fior di conio, il Vaticano produce la propria serie in fior di conio, affidando alla battitura fondo specchio l’impreziosimento della medaglia esclusiva, nel senso che per averla occorre acquistare l’intera ■ confezione. franco-monete 58-59 23-02-2010 11:44 Pagina 59 ESPERIENZA FAMIGLIA di Fabio Bonacina FRANCOBOLLI U n processo lento, ma continuo: pure i filatelisti, dopo aver imparato ad osservare, accanto al francobollo, la busta, sempre più spesso studiano il suo contenuto, sempre ammesso che sia rimasto. Contenuto che può risultare interessante, specie se si ha davanti un archivio omogeneo, in grado di dimostrare e raccontare qualcosa. D’altro canto, l’approccio è pratica normale in altri ambiti. Come sta avvenendo in questi giorni a Trieste, dove un allestimento, ospitato presso il Civico Museo Revoltella, è dedicato a “Giorgio Carmelich Futuristicherie - Viaggi d’arte fra Trieste, Roma e Praga”. Carmelich, classe 1907, morì di malattia appena ventiduenne. Eppure riuscì a dimostrare la propria attenzione all’arte, aderendo al Futurismo e poi attraversando le suggestioni provenienti dall’avanguardia non solo italiana, ma europea. E non poteva essere altrimenti, visto che ebbe come maestri addirittura Enrico Prampolini e Fortunato Depero. Il percorso propone quadri, pubblicazioni ed altro ancora, ma il vero filo conduttore sono le lettere e le cartoline che Carmelich, in giro per mezza Europa, spedì tra il 1922 ed il 1929 al suo amico e sodale Emilio Mario Dolfi (1907-1975). Spesso conservano schizzi e vignette, ma l’aspetto più importante è dato dai ARCHIVI D’AUTORE Non solo il dentello e la sua busta. I collezionisti cominciano ad esaminare anche i testi L’allestimento di Trieste e il collage di Ivo Pannaggi spedito a Marinetti testi, che raccontano di un mittente curioso ed appassionato, alla costante ricerca delle novità artistiche e culturali dell’epoca. Proprio per questo le corrispondenze proposte nel percorso non solo sono finite nelle bacheche, ma le AL VIA più significative vengono ospitate in speciali contenitori verticali, che consentono di vedere i due lati del documento. Alcune, poi, permettono di scoprire che qualche filatelista c’è stato: lo testi- “ MI L A N O F I L” D al 19 al 21 marzo torna la grande filatelia con “Milanofil”, il Salone del francobollo organizzato da Poste italiane ed ospitato a Fiera Milano City con ingresso gratuito da porta Gattamelata (orario 9.30-18.30, domenica chiusura alle 14.30). In calendario, un’ampia mostra in parte a concorso, il Convegno commerciale e alcuni appuntamenti organizzati dalle associazioni di appassionati. Tre le cartevalori attese durante la manifestazione, tutte da 60 centesimi: una ricorda il secolo e mezzo della Provincia di Milano, le altre il centenario dell’Alfa Romeo. Naturalmente, sarà possibile acquistare materiale anche di altri Paesi. Come il Vaticano, che porterà le ultime produzioni. Fra queste, l’omaggio al santuario della Mentorella, particolarmente caro a Giovanni Paolo II. L’esemplare, originariamente previsto ad un costo di 65 centesimi, è gravato da un sovrapprezzo per altri 20, così da aiutare i sopravvissuti al terremoto di Haiti. F.B. Il francobollo vaticano pro Haiti 59 moniano almeno i tre casi in cui il francobollo è stato staccato, molto probabilmente per finire in... collezione. Un approccio simile è stato giocato a Gorizia, dove la Fondazione Carigo ha ospitato (la mostra si è chiusa il 28 febbraio) “Futurismo. Filippo Tommaso Marinetti, l’avanguardia giuliana e i rapporti internazionali”. Anche in questo frangente, ampio spazio è stato lasciato a cartoline e lettere, provenienti dall’archivio dell’aeropoeta Bruno Giuliano Sanzin (1906-1994), cioè il principale interlocutore di Marinetti nella zona. Se le cartoline, da sole, costituiscono autentiche opere d’arte, i contenuti hanno evidenziato e ricordato la vitalità artistica del mondo culturale giuliano, prima e dopo la Grande guerra. ■ computer-collez 60-61 23-02-2010 11:50 Pagina 60 ESPERIENZA FAMIGLIA di Maria Luisa Urbano COMPUTER BUON COMPLEANNO FACEBOOK! I I dubbi erano già pochi, ma adesso c’è anche la conferma ufficiale: gli utenti Internet italiani sono tra i più assidui frequentatori di social network al mondo. Per qualcuno addirittura Facebook è diventato sinonimo di Internet. Secondo lo studio presentato da Nielsen, osservatorio internazionale tra i più noti per l’analisi del web, i navigatori del Belpaese restano connessi ore ed ore ai propri profili, almeno 6 ore al mese. Il nostro sarebbe quindi il quarto Paese al mondo per uso di social network, dietro ad Australia, con 6 ore e 52 minuti al mese, a Stati Uniti e Gran Bretagna. Il fenomeno è quindi globale: il tempo pro capite trascorso sui Facebook, MySpace ecc. è aumentato dell’82 per cento rispetto ai dati raccolti nel dicembre 2008. Una buona notizia per gli investitori, perché più tempo si passa a scorrere i profili, più pubblicità ci passa sotto gli occhi, ed è noto che finora i social network non abbiano brillato per profitti. Ma secondo eMarketer Facebook farà il boom quest’anno, ricavando 605 milioni di dollari, contro i 435 milioni del 2009. Sorte avversa invece per MySpace, ex stella dei network: perde utenti e di pari passo pubblicità (385 milioni previsti nel 2010, contro i 490 milioni del 2009). Facebook in Italia è un fenomeno a sé: ha raggiunto in pochi mesi 19 milioni di utenti registrati (sui 350 milioni al mondo). In occasione del sesto anniversario della sua fondazione (4 feb- braio 2004), il CEO Mark Zuckerberg ha colto l’occasione per un bilancio della situazione. In un post pubblicato sul blog ufficiale dell’azienda, il giovane miliardario ha fatto sapere che gli utilizzatori del sito sono ormai 400 milioni nel mondo e che sono più che raddoppiati solo nell’ultimo anno. «Sia in momenti di gioia che in momenti difficili, la gente vuole condividere e aiutarsi l’un l’altro, ha scritto nel suo intervento Zuckerberg. Questa necessità è quello che ci ispira a continuare a innovare e costruire sistemi che permettono alla gente di connettersi e condividere con altri la propria vita, facilmente». Le sue parole trovano ulteriore conferma nel recente studio pubblicato dal Pew Internet & American Life Project che ha mostrato come la popolazione più giovane sia sempre meno attratta da strumenti della rete “complessi” come i blog e molto più propensa ad utilizzare servizi come i social network per la propria esperienza digitale. Nel suo intervento, Zuckerberg ha promesso presto delle novità per i suoi utenti, senza specificare nel dettaglio cosa bolla in pentola in quel di Palo Alto. Un suggerimento arriva però da TechCrunch, testata americana di riferimento nel campo della tecnologia, secondo cui la Società sarebbe al lavoro su un “Progetto Titan”, per rivoluzionare il mondo delle e-mail e concorrere con la Gmail di Google. ITALIANI ALL’ESTERO “ Informazioni per chi vuole emigrare da chi è già emigrato”: si presenta così Italiansinfuga.com, un sito web dove chi desidera lasciare il Belpaese può raccogliere informazioni e consigli da quelli che sono emigrati da tempo. A crearlo Aldo Mencaraglia, un quarantenne originario di Borgo San Dalmazzo, in provincia di Cuneo, che a 19 anni è partito per l’Inghilterra e non è mai più tornato: ha studiato a Brighton, lavorato in Gran Bretagna, Cina, Taiwan e adesso si é fermato a Melbourne in Australia. Qualche anno fa ha deciso di condividere la sua esperienza con tutti quelli che sognano di cambiare vita come lui, da qui é nato italiansinfuga.com. «Mi sono reso conto che in tanti cercano di emigrare verso ciò che manca loro in Italia, ma non sanno da dove iniziare. Vista la mia esperienza ormai ventennale di vita all’estero mi sono reso conto che ero in grado di aiutarli», racconta Aldo Mencaraglia. “Ingegnere e vuoi trovare lavoro all’estero? Vieni in Australia!”, “L’Uruguay visto da chi ci vive”, “Forum sul Giappone” oppure “Impressioni sul mondo dello studio e del lavoro nella Silicon Valley, in California”, sono solo alcune delle esperienze messe a disposizione dagli utenti del sito. «Dall’inizio, italiansinfuga.com ha ricevuto 190 mila visitatori unici. Adesso viaggia sulle 52 mila visite al mese, ho una mailing list di circa 2.200 iscritti e oltre duemila amici su Facebook», dice soddisfatto Mencaraglia. «Ci sono tantissime storie e alcune mi hanno appassionato veramente, come quella di Stefano, che dopo aver letto un mio articolo su come studiare in Danimarca ha fatto armi e bagagli e ora è iscritto all’Università di Copenhagen. Non penso di essere un benefattore, mi rendo solo conto di essere stato fortunato ad aver vissuto e 60 lavorato in nazioni diverse ed ad aver ricevuto tanto aiuto da parte delle persone, vorrei ricambiare mettendo a disposizione la mia esperienza». «La mia intenzione per chi visita il blog», precisa Mencaraglia, «non è solo mettere in moto un processo di emigrazione, ma anche far capire che non è necessariamente il toccasana ai propri problemi, non è facile e non è per tutti. Io non emigrai perché non mi piaceva l’Italia, ma per curiosità verso ciò che c’era Oltralpe. L’Italia e gli italiani hanno un potenziale enorme che a volte non esprimono appieno. All’estero ci invidiano tantissime cose e noi quasi non ce ne rendiamo conto. Se solo riuscissimo a ■ metterci d’accordo tra di noi!». computer-collez 60-61 23-02-2010 11:50 Pagina 61 ESPERIENZA FAMIGLIA COLLEZIONISMO di Ida Spada BIGLIETTI DA VISITA DAL ‘700 IN AVANTI Più si va indietro nel tempo, più valore hanno C’ era una volta il biglietto da visita, e c’è ancora adesso. Un mezzo minimalista per far conoscere la propria persona, la propria attività, in definitiva la propria esistenza. Collaudatissimo ormai visto che ha superato abbondantemente i duecento anni di vita. Ufficialmente la sua nascita viene fatta risalire alla fine del 1700 e gli inizi del 1800, in parallelo con l’affermarsi della rivoluzione industriale e alla irresistibile accelerazione dell’attività produttiva che andava assumendo carattere di massa. Un fenomeno, questo, mai visto in precedenza, che necessitava di una adeguata divulgazione. Sino ad allora a regnare sovrano per millenni, con i suoi ritmi lenti, era stato l’artigianato e bastava un’insegna fuori dalla bottega per essere identificati. Ma alcuni reperti cartacei, gli antenati dei moderni biglietti da visita, testimoniano che già nel XVII secolo esisteva qualcosa di simile, sia pure di misura più grande, che l’artigiano distribuiva allo scopo di allargare il giro della clientela e acquisirne di nuova. Il linguaggio di questi antichi messaggi pubblicitari era ben lontano da quello dei guru mediatici dei nostri giorni, ma conteneva le essenziali indicazioni, come si legge in un esemplare del distillatore milanese: “CARLO, ANT.MAZZA - Destilatore sotto il Coperto de’ Figini. Al segno di San Carlo”. In quel tempo, e ancora per una parte dell’800, era necessario specificare il palazzo, o la vicinanza di una chiesa e comunque un riferimento noto per indicare l’ubicazione della bottega, perché non esisteva l’ubicazione civica. Le scritte erano inquadrate da decorazioni floreali o altro e venivano riportate eventuali benemerenze e medaglie ricevute. Alla fine del Settecento la Rivoluzione Francese spazzando via l’Ancient Régime, crea poi una società diver- sa e nuovi protagonisti. L’Ottocento dal canto suo ama la velocità e la promozione pubblicitaria assume un ruolo di rilevante importanza. Il biglietto da visita si adegua ai tempi nuovi, riduce le dimensioni sino ad arrivare, praticamente, al rettangolo che teniamo oggi in tasca pronto ad essere esibito. Abbandona le decorazioni floreali in favore di uno stile più asciutto e decisamente utilitaristico. Accanto al nome e all’indirizzo, che diventa sempre più preciso, compaiono difatti i segni dell’attività che si vuole divulgare: vasellame, scarpe, ombrelli, ceste, ventagli, occhiali, orologi, tessuti, cappelli a cilindro e via via. Sono in bianco e nero dapprincipio, ma con il perfezionamento delle tecniche di stampa si passa al colore, che è più gradito al pubblico (e anche ai collezionisti odierni). La strada era dunque aperta verso una sempre più sistematica diffusione del nuovo mezzo. Nello stesso secolo il piccolo rettangolo viene affiancato da fratelli più grandi: attorno agli anni Sessanta dell’Ottocento circolano a Londra gli uomini sandwich che caricavano addosso a sé lo slogan e il nome del prodotto, mentre a Parigi le strade si coloravano di colonne sulle quali venivano affissi i poster con gli annunci dei teatri e la pubblicità delle aziende. Nasceva in sordina la categoria degli operatori di immagine. Oggi il biglietto da visita, ridimensionato e ripulito da decorazioni, quasi sempre si presenta impeccabilmente bianco, elegantemente stampato in corsivo e vi è stato aggiunto l’indispensabile indirizzo e-mail. Dove trovare i vecchi biglietti ottocenteschi? Nei mercatini specializzati d’antiquariato cartaceo che riguardano tutto ciò che è legato alla carta; dove i cartofili vanno a deliziarsi la vista, ■ a cercare le rarità e qualche volta le trovano. 61 Cucina e vini 62-64 23-02-2010 12:12 Pagina 62 ESPERIENZA FAMIGLIA di Jolanda Proietti CIVILTA’ DELLA TAVOLA Una mostra a Firenze ci ricorda cosa e come mangiavano i nostri antenati C osa mangiavano, come vivevano i nostri antenati? Ce lo ricorda (fino al 26 giugno) a Firenze, la mostra “Díaita. Le regole della salute nei manoscritti della Biblioteca Medicea Laurenziana”; un’esposizione che riguarda lo stile di vita e la dieta come strategia preventiva per garantire benessere fisico e mentale. Si tratta di un tema di moda oggi come ieri. L’attenzione allo stile di vita e al benessere, DIETA E SALUTE NEL TEMPO ANTICO ha origini antiche: il termine dìaita/dieta, nel mondo classico, non indicava però come oggi l’adattamento della razione alimentare allo stato ed alle condizioni biometriche dell’individuo, ma aveva un significato più vasto, allargandosi a comprendere tutti gli ambiti che l’uomo avrebbe dovuto pianificare di sua iniziativa, in quanto non determinati in modo automatico dalla natura. L’individuo veniva posto al centro di un sistema mol- to articolato, in cui interagivano res naturales e res non naturales, elementi, cioè, interni ed esterni al corpo. La dietetica si occupava di quei fattori che potevano essere influenzati dall’intervento umano, come il rapporto dell’uomo con aria e acqua, cibo e bevande, movimento e riposo, sonno e veglia, deiezioni e sessualità, affetti e passioni. Nell’Italia delle corti principesche e dei ricchi mercanti si diffondono così i Regimina Sanitatis, 62 eredi della tradizione classica e progressivamente arricchiti dal contatto con il mondo arabo, dal fiorire degli studi di Medicina, dalla nascita delle Università. In seguito, il fenomeno si estende a tutto l’Occidente, con i trattati sulla conservazione della sanità, personalizzati e dedicati a personaggi illustri, e i Consilia, prescrizioni mediche e dietetiche destinate a curare una precisa malattia. Tra i Codici esposti, in lingua greca, latina e vol- Cucina e vini 62-64 23-02-2010 12:12 Pagina 63 STORIA E TRADIZIONI DEL POLIEDRICO MONDO DEL VINO (3) di Roberto Antognozzi gare, databili tra il XII e tardo XVI secolo e tutti appartenenti ai fondi laurenziani, si annoverano pertanto esemplari di particolare interesse contenutistico che attestano il loro utilizzo a livelli diversi, dal Trattato di cucina di Apicio, che conferma la specifica importanza dell’alimentazione, al Taccuino di Sanità di Ibn Butlan. Il Regime del corpo di Aldobrandino da Siena è proposto in diversi volgarizzamenti italiani, uno dei quali realizzato nel maggio del 1310 dal notaio fiorentino Zucchero Bencivenni. Importante, tra gli altri, il Compendio della natura e proprietà degli alimenti di Barnaba da Reggio, in un manoscritto redatto fra la fine del Trecento e gli inizi del Quattrocento. «Si tratta - commenta Donatella Lippi, docente di storia della medicina che ha curato il catalogo della mostra voluta da Maria Prunai Falciani, direttrice della Biblioteca - di una letteratura sapienziale, sopravvissuta, spesso, nella medicina popolare contemporanea». Altri, i cosiddetti Consigli contro la peste, costituiscono una sorta di prontuario per ostacolare la diffusio■ ne del male. I VITIGNI DEL TERRITORIO E DELLA CULTURA ENOICA NAZIONALE (prima parte) L e vigne italiane offrono quella che è forse la più ampia varietà della specie Vitis vinifera. Oltre ai classici allevati come Sangiovese, Catarratto Bianco, Trebbiano Toscano, Montepulciano, Barbera, Merlot, Trebbiano Romagnolo, Negro Amaro, Moscato Bianco, Chardonnay, Garganega, Nero d’Avola, che coprono oltre la metà delle aree coltivate a vigneto nel Paese, vi sono tuttavia decine di altri vitigni di un certo rilievo e oltre centinaia di sottospecie che sopravvivono dimenticati in pochi metri quadrati di vigna e che attendono solo di essere riscoperte e trasformate in vini di qualità. Benché le uve bianche possano facilmente competere con le rosse sotto il profilo quantitativo, i vini italiani veramente grandi, tranne poche eccezioni, sono rossi. Il prestigio di tutta la viticoltura italiana dipende da due vitigni: il Sangiovese e il Nebbiolo, quest’ultimo, tra l’altro, è coltivato su meno dell’1 per cento delle vigne italiane e in realtà ha successo solo in poche località. Barolo e Barbaresco, i vini qualitativamente più importanti del Piemonte, sono prodotti dalla spremitura di uve Nebbiolo. Questa uva è anche alla base di altri vini Doc e Docg ricavati da singoli vitigni o da uvaggi diversi come Gattinara, Gemme, Roero e Valtellina, una denominazione quest’ultima, d’origine lombarda; questa vite, che è nota anche con i nomi di Spanna, Picutener e Chiavennasca, viene coltivata nelle zone fresche e si presta meno di altre varietà a rese eccessive. I suoi acini piccoli producono vini molto scuri e tannici. Le caratteristiche peculiari dei grandi vini Nebbiolo sono il colore rosso rubino denso e brillante e il loro aroma di foglie di tè, spezie, rose, e a volte persino un accenno, nella fase di maturazione più evoluta, di una nota di catrame o goudron, alla francese. Estremamente aspri e tannici da giovani, si trasformano con l’invecchiamento in vini di grande qualità, morbidi, gradevoli e seducenti. Dopo il 1980 i produttori vinicoli italiani hanno prestato grande attenzione ad altri vitigni locali. La Barbera piemontese ha avuto una ascesa sorprendente nell’industria vinicola europea; acidula, un tempo considerata minore, si è adesso evoluta, facendosi una reputazione di vino di alta qualità, denso, aromatico, moderno. I principali vitigni meridionali, Aglianico, Negro Amaro, Primitivo, Nero d’Avola e uva di Troia, si sono anch’essi conquistati un po’ di attenzione che meritano ampiamente. Fa eccezione il Friuli, i cui importanti vitigni rossi: Refosco, Pignolo e Schioppettino sono riusciti non solo a sopravvivere, ma anche ad entrare, negli ultimi anni, negli uvaggi dei vini di alta qualità. Se infine si aggiunge a questo elenco la Corvina, base del grande vino veneto Amarone, l’Italia si rivela come una miniera preziosa, che nei prossimi anni continuerà a stimolare la creatività dei produttori. Cucina e vini 62-64 23-02-2010 12:13 Pagina 64 ESPERIENZA FAMIGLIA di Mamma Giovanna CUCINIERE RICETTE PER UN ANNO CARCIOFI E LEGUMI ALLA ROMANA Per 4 persone Ingredienti: 6 carciofi, 200 g di fave sgusciate, 150 g di piselli, 1 piccolo cespo di lattuga romana, 1 cipolla, 1 spicchio d’aglio, timo, olio extravergine d’oliva, sale e pepe. Mondare e lavare le verdure; tagliare a fettine per lungo i carciofi e immergerli in acqua fredda acidulata con succo di limone; tagliare a striscioline la lattuga e affettare la cipolla. Togliere la buccia a ogni fava. In una casseruola di terracotta bassa e ampia mettere a freddo i carciofi scolati e tutte le altre verdure, lo spicchio d’aglio schiacciato e il timo; salare, pepare e coprire con 1,5 dl di acqua e 4 cucchiai di olio. Portare a ebollizione, poi abbassare il fuoco, coprire e far stufare per 1520 minuti, finché le verdure sono tenere, ma conservano la loro consistenza. Aggiustare di sale e pepe e lasciar riposare scoperto. Servire con fette di pane casereccio tostate. GNOCCHI DI PATATE Per 4 persone Ingredienti: 1 kg di patate farinose, 250 g circa di farina, sale. Lessare le patate con la buccia; pelarle e, ancora calde, passarle allo schiacciapatate. Far cadere il passato sulla spianatoia e impastarlo con la farina: lavorare finché si ottiene una pasta liscia ed elastica. Formare con la pasta dei rotolini di circa 2 cm di diametro e tagliarli a pezzetti di 2 cm circa. Premere leggermente con il pollice al centro di ogni gnocco, oppure passarlo sul rovescio della grattugia, o ancora sui rebbi della forchetta, poi rapidamente sulla spianatoia infarinata. Disporre gli gnocchi su una tovaglia anch’essa infarinata, e lasciarli asciugare per un paio d’ore. Lessarli in abbondante acqua salata e scolarli a mano a mano che vengono a galla. Condirli con burro fuso e parmigiano, oppure con altre salse a piacere. CROCCANTE ALLE MANDORLE Ingredienti: 250 g di mandorle sgusciate, 250 g di zucchero, 1/2 limone, burro. Immergere le mandorle in poca acqua, portare a bollore, spegnere il fuoco ed eliminare la pellicina marrone; farle asciugare per pochi minuti nel forno a 160° C, quindi tritarle a pezzetti grossi come chicchi di riso. In un pentolino mettere sul fuoco lo zucchero, senza aggiunta di acqua, e farlo caramellare finché diventa biondo chiaro. Aggiungere le mandorle e qualche goccia di succo di limone; amalgamare bene. Versare il caramello su un piano di metallo (per esempio la placca del forno) o di marmo unto di burro. Aiutandosi con un coltello a lama lunga, anch’essa unta di burro, ripiegare i bordi verso l’interno, infine con un matterello unto stendere il croccante in uno strato uniforme alto circa 2 cm. Lasciar raffreddare e indurire, quindi tagliare a pezzi il più possibile regolari. ––––––––––––––––––––––––––––––––– INVOLTINI ALLA ROMANA ––––––––––––––––––––––––––––––––– Per 4 persone Mettere il trito di verdure in una casseruola con l’olio e Ingredienti: 600 g di scamone di manzo tagliato in 12 fet- farlo appassire. Infarinare gli involtini, unirli al trito e farte, 2 gambi di sedano, 2 carote, 1 cipolla, 1/2 dl di olio li rosolare bene su tutti i lati. Bagnare con il vino e farlo extravergine d’oliva, farina, 1/2 dl di vino rosso, 600 g di evaporare. Aggiungere la polpa di pomodoro assieme polpa di pomodori, 1 spicchio d’aglio, 1 foglia di alloro, agli altri odori: gli involtini dovrebbero essere coperti a 1 chiodo di garofano, brodo, sale. filo dal pomodoro; eventualmente aggiungere un po’ di Battere leggermente le fette di carne con il batticarne ba- brodo (anche di dado). gnato per non romperle; dividere un gambo di sedano e Mettere il coperchio e far cuocere, a fuoco basso, per ciruna carota in 12 bastoncini ciascuno; tritare il sedano e le ca un’ora e mezzo o più, mescolando spesso. A fine cotcarote rimasti con la cipolla. In ogni fettina disporre un tura gli involtini devono essere morbidissimi e il sugo bastoncino di carota e uno di sedano, arrotolare l’involti- denso. Disporli in un piatto da portata, passare il sugo al no e fissarlo con uno stecchino. setaccio e versarlo sugli involtini. 64 piante-auto 65 23-02-2010 12:21 Pagina 65 ESPERIENZA FAMIGLIA PIANTE AUTO di Clemy di Giulio Conter LOCARNO CAMELIE PIACERE DI GUIDA SUPREMO Per celebrare un fiore meraviglioso L ocarno, sulla riva svizzera del Lago Maggiore, è sempre più la città delle camelie. Con l’arrivo della bella stagione il rito si rinnova: dal 24 al 28 marzo la città celebra, per il tredicesimo anno, il festival Locarno Camelie, un evento organizzato dalla Società Svizzera delle Camelie, in collaborazione con l’Ente Turistico Lago Maggiore e la Città di Locarno, il cui debutto risale addirittura alla lontana Festa delle camelie e delle mimose del 1924. Locarno Camelie è un omaggio floreale alla primavera. La manifestazione è da considerarsi la più importante esposizione europea dedicata a questo meraviglioso fiore di origine orientale, che proprio in questi anni sta conoscendo, grazie alle numerose iniziative promosse anche nella parte italiana del Lago Maggiore, momenti di grande interesse e di studio. Il festival, che si svolge in quella che si può considerare la sua sede naturale, l’omonimo Parco delle Camelie di Locarno, attira ogni anno migliaia di appassionati e studiosi dalla Svizzera, dall’Italia e da altri Paesi d’Europa. La particolarità della rassegna locarnese è di abbinare una ricchissima esposizione scientifica di camelie recise con la possibilità per il pubblico di visitare l’adiacente parco, e dunque di ammirare le camelie nel loro contesto originale. Situato nella parte più incantevole di Locarno (proprio in riva al lago, in una zona naturalistica di grande pregio, nelle vicinanze del nuovissimo Lido di Locarno), il Parco delle Camelie è sicuramente uno fra i più ricchi e vasti del nostro Continente. Inaugurato nel 2005, in occasione del Congresso Mondiale delle camelie tenutosi in città, e poi ampliato negli anni seguenti, il parco ospita oggi su una superficie di oltre 10.000 metri quadrati poco meno di mille diverse varietà di camelie. Due laghetti con giochi d’acqua e un nuovo e moderno padiglione didattico si contano fra le principali realizzazioni. Una ragione in più per visitare questa ■ straordinaria esposizione. La supercar Lexus LFA N el 2000, quando è partito il progetto, l’obiettivo era preciso. Costruire un’auto estrema per pochi. Solo cinquecento. Cinquecento clienti sparpagliati in 56 Paesi dove è presente il marchio premium di Toyota, Lexus. Oggi la supercar è pronta e sta per scendere in pista, pardon in strada. Pochi giorni e i “cinquecento” saranno accontentati. Le richieste della Lexus LFA superano abbondantemente la produzione stabilita. Ma richiesta non vuole dire prenotazione e prenotazione non significa comprare. E’ previsto, infatti, un rituale molto preciso: una prima prenotazione è infatti fissata entro marzo, l’elenco dei fortunati acquirenti nel mese di aprile ed ogni singolo ordine verrà confermato entro la fine di maggio. Come sempre succede in questi casi ci sarà chi compra per rivendere immediatamente ad un prezzo maggiore privilegiando un guadagno immediato (rozzo venale!) all’emozione di guidare un gioiello in fibra di carbonio capace di procurare un piacere di guida supremo. Motore V10 aspirato 4.8 litri, potenza 560 CV, elevato regime di rotazione, cambio a sei marce sequenziali, velocità massima 325 Km/h. Il team incaricato del progetto di questa F1 stradale ha goduto di una grande libertà. E’ partito dal classico foglio bianco ed ha cominciato ad esplorare ogni possibile scenario dinamico enfatizzando le prestazioni. Il progetto imponeva di focalizzarsi su nuove tecnologie, nuovi materiali e nuovi processi senza farsi condizionare dalle eventuali difficoltà che avrebbero poi incontrato nello sviluppo del progetto stesso. Man mano che il lavoro procedeva il team avrà dovuto necessariamente rinunciare a qualche “sogno” irrealizzabile, ma il risultato finale è di altissimo livello. I 500 esemplari LFA saranno costruiti a mano da tecnici specializzati al ritmo di ■ 20 pezzi al mese. 65 oroscopo ★ Marzo 2010 ★ 23-02-2010 ★ 12:22 ★ Pagina 66 ★ ★ ESPERIENZA FAMIGLIA OROSCOPO di Giuliana Valci ARIETE 21 marzo - 19 aprile Attività – Idee più chiare e mosse azzeccate nella seconda parte del mese. Un incontro illuminante. Affetti – aggressività e mitezza caratterizzeranno i vostri rapporti sentimentali. Non raccogliete provocazioni. Salute – seguite una dieta più salutare. Incontri positivi con: Leone, Bilancia, Capricorno. TORO 20 aprile - 20 maggio Attività – le stelle sollecitano alla prudenza: pericolo di faciloneria nell’affrontare gli impegni. Affetti – atmosfera astrale propensa a darvi una mano per risolvere, in piena serenità, una delicata situazione sentimentale. Salute – evitate inutili affaticamenti. Incontri positivi con: Ariete, Cancro, Pesci. GEMELLI 21 maggio - 21 giugno Attività – sostenuti da Saturno, mitigherete disordine, sbadataggine e ostinazione, pronte a scompigliare i vostri piani. Affetti – tensioni emotive e palesi scontenti aleggiano nell’area sentimentale; affrontate un dialogo chiarificatore. Salute – può manifestarsi un po’ d’insonnia. Incontri positivi con: Vergine, Bilancia, Capricorno. CANCRO 22 giugno - 22 luglio Attività – una situazione ritenuta compromessa può subire inaspettati, positivi cambiamenti. Rimandate un acquisto. Affetti – periodo di contrasti; occorrerà più determinazione per affermare un vostro diritto in famiglia. Salute – attenzione nel mangiare e nel bere. Incontri positivi con: Scorpione, Sagittario, Pesci. LEONE 23 luglio - 22 agosto ★ Attività – aspetti astrali propensi a migliorare la situazione attuale con possibilità di concludere il mese in attivo. Affetti – semplicità e pazienza vi faranno ottenere ciò che desiderate in famiglia. Progetti vincenti in amore. Salute – possono verificarsi sbalzi di pressione. Incontri positivi con: Ariete, Bilancia, Acquario. VERGINE 23 agosto - 22 settembre ★ ★ Attività – capacità di valutazioni stimolate positivamente; sarete in grado di prendere importanti decisioni. Affetti – nonostante alcune dissonanze astrali, la sfera sentimentale è sotto buoni auspici. Nuove conoscenze. Salute – disturbi digestivi di lieve entità. Incontri positivi con: Toro, Cancro, Capricorno. ★ ★ ★ ★ ★ ★ BILANCIA 23 settembre - 23 ottobre Attività – sostenuti da aspetti favorevoli e lambiti dall’aria primaverile, veleggerete sereni verso un ambito approdo. Affetti – momento fortunato per la vita sentimentale; le stelle promettono felicità e possibilità di nuovi incontri. Salute – efficienza fisica. Incontri positivi con: Gemelli, Acquario, Pesci. SCORPIONE 24 ottobre - 22 novembre Attività – influssi positivi sigilleranno il mese all’insegna del profitto. Favoriti i contatti con il pubblico. Affetti – gli influssi astrali coloreranno di stravaganza e di fantasia le vostre manifestazioni d’affetto. Salute – passeggere nevralgie. Incontri positivi con: Leone, Bilancia, Sagittario. SAGITTARIO 23 novembre - 21 dicembre Attività – l’energia proveniente da Marte vi farà guardare al futuro con più fiducia e ottimismo. Contate sulle vostre capacità. Affetti – momenti di instabilità emotiva, i sentimenti sono confusi; si profilano importanti cambiamenti. Salute – proteggete la gola. Incontri positivi con: Ariete, Gemelli, Bilancia. CAPRICORNO 22 dicembre - 20 gennaio Attività – buon momento per avanzare richieste, la situazione evolve a vostro favore. Organizzatevi in tempo. Affetti – buona sintonia con il partner; sono in arrivo gratificanti notizie in famiglia, in particolare per i giovani. Salute – controllate la vista. Incontri positivi con: Sagittario, Acquario, Pesci. ACQUARIO 21 gennaio - 19 febbraio Attività – vi attende un periodo propizio: ritroverete l’entusiasmo di percorrere nuovi sentieri. Intuito alle stelle. Affetti – “… la fortuna aiuta gli audaci…”, in amore dovete osare di più e sognare di meno, e i risultati non mancheranno. Salute – contrazioni muscolari in agguato. Incontri positivi con: Ariete, Bilancia, Capricorno. PESCI 20 febbraio - 20 marzo Attività – anche se alcune prospettive sono allettanti, sarà prudente non fare passi superiori alle vostre possibilità. Affetti – nessuna interferenza astrale turberà la quiete in famiglia, ma l’amore ha bisogno di una piccola scossa. Salute – evitate situazioni pericolose per la salute. Incontri positivi con: Toro, Cancro, Pesci. ★ ★ ★ ★ ★ Progetto2 23-02-2010 12:41 Pagina 1 Doc. ok 23-02-2010 12:43 Pagina 1