TORINO: Cota ha mentito ai Magistrati, la prova nei tabulati telefonici
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TORINO: Cota ha mentito ai Magistrati, la prova nei tabulati telefonici
Società Meteorologica Italiana - www.nimbus.it diretta da Luca Mercalli - Elaborazione grafica: Centimetri.it OGGI Previsioni AO TO DOMANI Il vortice depressionario responsabile delle nevicate di ieri tende ad allontanarsi nel corso della giornata. Ancora in prevalenza nuvoloso con piogge fino al mattino, e nevicate dai 400-500 metri, ma fino al primo mattino locale neve umida o frammista a pioggia fin in pianura, specie a sud del Po. Nella seconda parte della giornata piovaschi più sparsi. Venti deboli o moderati orientali. AO TO Previsioni Temperature (C˚) Umidità relativa Qualità dell’aria Correnti da nord fanno cessare le precipitazioni, ma il Nord-Ovest resta sul margine del fronte nuvoloso spostatosi sul Centro Italia. Parzialmente nuvoloso con schiarite più ampie tra Valle d'Aosta e nord Piemonte, più nuvoloso sul basso Piemonte con qualche piovasco tra pomeriggio e sera. Venti deboli da nord-est. Temperatura in aumento, con massime sui 10 gradi. Torino Torino Ieri 1 Ottima Ieri 2.9 6.8 Un anno fa 4.3 13.6 Alle 8 Alle14 90% 91% Estremi del mese dal 1753 al 2011 Limite pioggia/ neve oggi 28/11/1895 Min. -8,5˚C 07/11/1979 Max. 25,1˚C Nord Sud Min. Max. - Precipitazioni Ieri fino alle 19 10.6 mm 2 Buona Totale del mese 3 Accettabile 76.8 mm Media del mese 4 Cattiva dal 1802 al 2013 5 Pessima 61 mm a cura di Provincia NOVEMBRE più piovoso di Torino e Arpa Piemonte xxxx - xxxx mm TORINO VENERDÌ 22 NOVEMBRE 2013 torino.repubblica.it REDAZIONE DI TORINO Via Bruno Buozzi, 10 | 10123 | tel. 011/5169611 | fax 011/533327 | CAPO DELLA REDAZIONE PIER PAOLO LUCIANO | VICARIO ROBERTO ORLANDO | INTERNET torino.repubblica.it | e-mail: [email protected] SEGRETERIA DI REDAZIONE tel. 011/5169611 | fax 011/533327 dalle ore 9.00 alle ore 21.00 | TAMBURINI fax 011/533327 | PUBBLICITÀ A. MANZONI & C. S.p.A. | Via Bruno Buozzi, 10 | 10123 TORINO | tel. 011/5527511 | fax 011/5527580 Si parte stasera all’Auditorium del Lingotto con “Last Vegas” Il governatore scrive una lettera ai piemontesi per rivendicare l’innocenza: “Sempre onesto e leale” Quattro premi Oscar per il tappeto virtuale del Torino Film Fest Cota ha mentito ai magistrati la prova nei tabulati telefonici L GOVERNATORE Cota scrive una lettera ai piemontesi per rivendicare al sua innocenza: “Sono sempre stato onesto e leale, non ho mai utilizzato soldi a fini personali e anzi ho moralizzato le spese della Regione. Trovo le accuse che mi contestano infamanti». In realtà il Governatore avrebbe mentito ai pm: nel suo interrogatori ad apre avrebbe dichiarato di non essere mai stato in un autogrill dove gli venivano contestati acquisti con i fondi dei gruppi ma i tabulati del suo cellulare dimostrano il contrario. ALLE PAGINE VIII E IX E IN CRONACA NAZIONALE I L’INTERVISTA La polemica Il segretario regionale del Pd “Potremmo lasciare da soli” “Una mazzata i 43 a giudizio spero che tutti si dimettano” Gianfranco Morgando PIER PAOLO LUCIANO A PAGINA IX Domani una tregua, poi arriva il grande freddo Il manifesto di Gipi per il Tff davanti alla Mole La neve manda in tilt la collina: strade chiuse L LOGO rosso del Tff è pronto in piazza Castello nonostante la neve. Stasera si comincia, con il tappeto rosso virtuale dei quattro Oscar di «Last Vegas» e quello reale degli ospiti Elliott Gould e Greta Gerwig, e Littizzetto a fare da madrina alternativa. I SERVIZI DA PAGINA IV A PAGINA VII E NEGLI SPETTACOLI NAZIONALI I Il personaggio/1 A SVEGLIA suona all’alba a casa Virzì-Ramazzotti, in un residence nel cuore di Vanchiglia. In verità non ci sarebbe neppure bisogno di caricarla: a far alzare tutti ci pensano le campane della chiesa di Santa Giulia. SEGUE A PAGINA VII IANNI Pacinotti, in arte e in immagini conosciuto come Gipi, sfiora Torino proprio prima del festival per il quale ha disegnato la locandina. Un regalo all’altro toscano di questa edizione, Paolo Virzì. SEGUE A PAGINA V L TIRAR fuori la questione è uno dei “dossierati”. Lo fa durante la commissione sulle paghe delle maschere del Tff: «Circolano dossier, capita ogni volta che si affrontano questioni spinose. Lo voglio dire apertamente, non ho altri modi di tutelarmi» dice il capogruppo di Sel, Michele Curto. SEGUE A PAGINA XI A Mirafiori choc Prodotte solo 25mila vetture Ufficio e fornelli Gipi: “Un bacio il Virzì torinese per emozionare” JACOPO RICCA GABRIELE GUCCIONE DIEGO LONGHIN Il caso/2 Il personaggio/2 VERA SCHIAVAZZI Comune, veleni sui rimborsi per i consiglieri A FABBRICA che un tempo era il simbolo della potenza di Fiat a Torino (100mila dipendenti e un milione di auto prodotte) oggi è un lontano ricordo perché Mirafiori è quasi sempre chiusa. Quest’anno toccherà l’ennesimo record negativo: i 5.437 addetti del reparto Carrozzerie realizzeranno al massimo 25 mila vetture. Mai così poche, neanche cinque a testa. PAROLA A PAGINA XIII L G I vigili bloccano le auto in strada Traforo del Pino ALLE PAGINE II E III La storia Le vittime per prima volta raccontano in pubblico le violenze sessuali subite In piazza il dolore delle donne UN esperimento molto delicato. Domani in piazza Castello una decina di donne vittime di violenze sessuali racconteranno le loro storie in pubblico, “protette” dalle sagome degli alberi-scultura dell’artista Raoul Gilioli. Lo scopo dell’iniziativa “Nessuna colpa! Nessuna vergogna!” è quello di restituire la parola alle vittime. IL SERVIZIO A PAGINA XIX E’ Pollenzo, dialogo tra lo scrittore e il fondatore di Slow Food Sepulveda e Petrini L’elogio della lentezza MASSIMO NOVELLI A PAGINA XXVI Carlo Petrini llaa RReeppuubbbblliiccaa VENERDÌ 22 NOVEMBRE 2013 ■ VIII TORINO POLITICA CRONACA E GIUSTIZIA Cota ha mentito ai magistrati Era nell’autogrill dove aveva negato di aver fatto acquisti OTTAVIA GIUSTETTI UE interrogatori frettolosi, il primo nella speranza di dribblare l’avviso di garanzia, il secondo per contestare le spese oggetto d’inchiesta, sono serviti solo a consacrare che Roberto Cota ha mentito. Lo inchiodano le sue dichiarazioni ai pubblici ministeri e il confronto con i tabulati telefonici disposti dalla Guardia di Finanza. «Quei soldi non li ho spesi io - aveva detto il governatore ai magistrati confutando diverse voci - non è possibile perché non mi trovavo lì quel giorno». Così sono partiti i controlli. Per lui, come per numerosi altri consiglieri che avevano adottato in interrogatorio la stessa tecnica. Dieci politici su 43, è stato accertato, hanno detto il falso: le celle dei loro telefoni li hanno collocati esattamente nel posto in cui veniva emesso lo scontrino incriminato. E rinnegato. Cota, in particolare, si trovava proprio alla cassa di quell’autogrill quando la dipendente scannerizzava i prodotti. Lo testimoniano i segnali che inviava il suo telefonino alle celle telefoniche poi consultate dagli inquirenti. Eppure si è presentato davanti ai pm con un lungo e dettagliato calendario di trasferte istituzionali per dire che lui lì non c’era mai stato. Ed è così finito nell’elenco di consiglieri che hanno fornito versioni false per giustificare le spese pazze che la Procura di Torino gli contestava. Forse nella speranza che le celle telefoniche non li avessero mai «agganciati». O che nessuno facesse un lavoro tanto certosino. Se un indagato mente non commette reato. Questo bisogna dirlo. Negare una colpa è una delle linee di difesa che si possono concordare con l’avvocato. Stupisce che il presidente Cota proprio all’indomani della notifica della chiusura indagini, nella quale spiccano questi e altri dettagli imbarazzanti, rilasci pubbliche dichiarazioni di questo tenore: «Quello che mi preme maggiormente - scrive in una lettera aperta - come uomo prima che come politico, è far sapere a tutti i piemontesi che il loro presidente è una persona onesta, dedita al lavoro, che non esclude la possibilità dell’errore, ma è sempre stato rispettoso delle leggi». E poi affila le armi per contrattaccare la Procura di Torino, attraverso il suo avvocato milanese (avvocato anche di Roberto Maroni) Domenico Aiello, che la butta in polemica sulla scelta dei magistrati torinesi che coordinano le indagini - Andrea Beconi, procuratore aggiunto, Enrica Gabetta e Giancarlo Avenati Bassi, sostituti procuratori - di aver aderito al nuovo protocollo elettronico che prevede la consegna degli atti attraverso la posta elettronica certificata. Un metodo poco sicuro, del quale l’avvocato è rimasto sorpreso. «Vista l’importanza della questione - ha detto Aiello - non mi aspettavo un clicday». E poi ha aggiunto, entrando nel merito della linea d’accusa: «Non c’è stata nessuna valutazione giuridica dei controversi temi di diritto, proposti da più difese, da parte dei magistrati della Procura, che si sono limitati a ripercorrere pedissequamente le relazioni della polizia giudiziaria. Mi sarei aspettato, da loro, un maggior senso di responsabilità». D © RIPRODUZIONE RISERVATA La prova sarebbe nel confronto tra le sue dichiarazioni ai pm e i tabulati del cellulare che lo collocano lì LA COPPIA Il governatore Roberto Cota con Michele Giovine il consigliere della sua maggioranza condannato in via definitiva a 2 anni e 8 mesi per la vicenda firme false Il retroscena Sono dieci i politici che non hanno detto la verità ai giudici che li interrogavano L’AULA L’aula di Palazzo Lascaris dove 43 consiglieri su sessanta rischiano di essere rinviati a giudizio Imputato di peculato col collega dei Moderati Dell’Utri per sondaggi pagati con fondi regionali Spese pazze: due nuovi indagati e c’è Moretti, consigliere comunale SARAH MARTINENGHI È ANCHE il capogruppo dei Moderati nel consiglio comunale Gabriele Moretti tra gli indagati nell’inchiesta sui rimborsi regionali. Anche per lui l’accusa è quella di peculato, in concorso con Michele Dell’Utri, che, con i suoi 220 mila euro in note spesa guida la classifica delle cifre più alte contestate dalla Procura a livello personale. Con la chiusura dell’inchiesta, due giorni fa, sono partite le raffiche di avvisi. E anche Moretti ha saputo così di essere ufficialmente finito sotto indagine. La vicenda è quella dei sondaggi affidati alla Voice Care azienda di Chivasso specializzata in indagini demoscopiche, guidata proprio da Moretti. I pm Enrica Gabetta e Giancarlo Avenati Bassi contestano a Dell’Utri (e ora anche al consigliere comunale) di aver indebitamente chiesto rimborsi per 191 mila euro per le sue attività mensili di sondaggio. Assistito dall’avvocato Tom Servetto, Dell’Utri si era difeso sostenendo che le interviste telefoniche eseguite dalla Voice Care gli servivano per conoscere i problemi e le opinioni dei cittadini, e poter farsi così poi portavoce di esigenze e criticità. Non è stato creduto. C’ Il caso Truffa per Cantore, Angeleri e Novero: informazioni false sulla residenza per avere i rimborsi Con Bresso anche Stara e Cerutti (Sel) devono rispondere di finanziamento illecito ai partiti I GRUPPI La sede di molti dei gruppi del Consiglio regionale in via Dellala a due passi da Palazzo Lascaris Il peculato non è, comunque, l’unica accusa contestata dalla Procura. Un filone dell’inchiesta è stato dedicato a svelare la truffa delle false residenze: gli investigatori hanno cioè accertato che alcuni consiglieri non vivevano in effetti presso l’indirizzo dichiarato. Si tratta cioè di Daniele Cantore (Pdl), che aveva indicato di vivere a Chiusa di San Michele, dei politici della Lega Antonello Angeleri e Gianfranco Novero, residenti rispettivamente a Incisa Scapaccino (Asti) e Groscavallo (Torino). Cantore e Angeleri vivrebbero invece a Torino, mentre Novero a Ciriè. Inizialmente tra i sospettati per le trasferte c’era anche Carla Spagnuolo, residente a Sanremo, ma la procura ha accertato che non ha mentito e che in Liguria avrebbe anche un’attività commerciale. C’è poi l’accusa di truffa contestata a Maurizio Lupi, dei Verdi Verdi, e, in concorso anche alla figlia Sara: avrebbero chiesto il rimborso del suo stipendio come collaboratrice del gruppo, mentre era in vacanza oltralpe o stava studiando. Roberto Boniperti, del Gruppo Misto, ha la stessa contestazione per aver falsificato alcune fatture. E ancora, oltre a peculato e truffa, c’è ancora il finanziamento illecito di campagne elettorali con fondi pubblici. E Mercedes Bresso non è l’unica indagata per questo reato con i suoi 9 mila euro contestati per aver stampato dei manifesti. Oltre all’ex governatrice del Piemonte devono infatti rispondere di questa accusa anche Andrea Stara di Insieme per Bresso e Monica Cerutti, di Sel. Quest’ultima, difesa da Maria Grazia Cavallo, avrebbe fatto produrre dei video promozionali. Ora tutti gli indagati dell’inchiesta, che salgono da 43 a 45 (contando anche Gabriele Moretti e Sara Lupi) hanno 20 giorni per farsi interrogare. Poi la procura deciderà se continuare a procedere nei loro confronti con la richiesta di rinvio a giudizio oppure se archiviare le loro posizioni. Ieri gli avvocati hanno chiesto copia degli atti che sono stati scannerizzati e messi su supporto digitale. Ora è tempo di studiare la mole di atti raccolti dalla procura: decine di faldoni, con migliaia di pagine ciascuno. Non potranno però conoscere come si sono difesi i 14 consiglieri (tra cui tutto il Pd) che sono stati risparmiati dalla chiusura indagine: la loro posizione è stata stralciata e i loro atti non sono accessibili. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il governatore scrive una lettera ai piemontesi per spiegare la sua posizione sulla vicenda “Sono un presidente onesto e leale” MARIACHIARA GIACOSA NIZIA con «cari piemontesi» la lettera che il presidente Roberto Cota scrive ai corregianali per difendersi dalle accuse dell’inchiesta “spese pazze”, accuse che definisce «infamanti». E' la prima parola dopo 30 ore di silenzio, scattato quando, nel primo pomeriggio di mercoledì, è arrivata anche a lui la comunicazione di chiusura indagini dalla Procura di Torino. Inchiesta che per lui, come per altri 42 consiglieri ora andrà avanti. Un gesto, la lettera, che Cota chiama di «chiarezza», fatto «per sgombrare il cam- I po da ogni possibile equivoco». «Voglio che sappiate che avete un presidente onesto e leale - scrive il governatore - che si dedica “Contro di me accuse infamanti Io ho moralizzato la politica” anima e corpo al governo della Regione». Un presidente, «dedito al lavoro, che non esclude la possibilità dell’errore, ma è sempre stato rispettoso delle leggi». A Il Palazzo della Regione proposito dell'accusa di aver usato per sé soldi pubblici, Cota dice che «niente è più lontano dalla verità, dalla mia indole e dalla mia storia». Riassume le sue spese, «tutte connesse all'attività politica e istituzionale» e non ci sta a finire nel calderone degli scandali scoppiati in mezza Italia, a partire dal Lazio-gate. «Non ho mai fatto cene e festini in maschera - si difende - non ne avrei avuto il tempo e non è assolutamente nella mia indole di uomo e padre di famiglia». Cota fa poi riferimento al famoso hamburger offerto a notte fonda alla sua scorta: «Mi contestano anche di aver pagato un caffè o uno spuntino a persone che si occupano 7 giorni su 7 della mia sicurezza, purtroppo messa a repentaglio dalla mia azione di governo». Insomma l'uomo che da tre anni guida il Piemonte dice ai ittadini che non ha niente di cui vergognarsi e che la sua azione politica va avanti «a testa alta, con dignità e impegno». Anche perché, ricorda, «ho portato avanti un'opera di moralizzazione della politica e ho dato l'esempio riducendomi lo stipendio». E questo «prima dell’azione della magistratura». © RIPRODUZIONE RISERVATA llaa RReeppuubbbblliiccaa VENERDÌ 22 NOVEMBRE 2013 ■ IX TORINO Nati i nuovi gruppi Dall’esplosione del Pdl rischio rimpasto in giunta 'ESPLOSIONE del Pdl in Regione è finita sei a sei. Ieri Luca Pedrale (che resta capogruppo), Lorenzo Leardi, Cristiano Bussola, Michele Formagnana, Alberto Cortopassi e Carla Spagnuolo hanno dato vita al gruppo di Forza Italia. Gli altri sei ex Pdl Valerio Cattaneo, Rosa Anna Costa, Angiolino Mastrullo, Giampiero Leo, Francesco Toselli e Daniele Cantore (nominato capogruppo) hanno invece seguito Alfano nel Nuovo centrodestra. La partita ora si sposta sulla giunta, perché le colombe hanno due assessori (Porchietto e Coppola) uno in meno dei berlusconiani (Cirio, Pichetto e Cavallera). Se il Ncd dovesse, come pare, avere nuovi adepti, per il presidente Cota si aprirebbe l'ennesimo, difficile, valzer di poltrone L L’intervista “Una mazzata i 43 a giudizio Spero nelle dimissioni di tutti” PIER PAOLO LUCIANO L DI la dei ragionamenti giuridici, c’è un dato che è impressionante: 43 consiglieri su 57 indagati che rischiano di finire sotto processo. Una mazzata, che contribuirà a un’ulteriore delegittimazione della politica. E non ne abbiamo certo bisogno, dopo che in Basilicata la maggioranza degli elettori non è andata a votare. La caduta della di credibilità della classe politica è lampante». Gianfranco Morgando, segretario regionale del Pd, scorre la tabella dei consiglieri verso il processo, si preoccupa e si indigna. Segretario, c’è chi come Luca Pedrale capogruppo di Forza Italia sostiene che il problema riguarda altri 17 consigli regionali. Insomma un così fan tutti che suona come un’assoluzione. Che ne pensa? «Ed è questo l’errore. Si sottovalutano i campanelli d’allarme che ci arrivano da più parti. Manca la consapevolezza della gravità. Così però si fa del male innanzitutto alle istituzioni. Le si delegittima». Dunque lei condivide la linea del capogruppo in consiglio regionale Aldo Reschigna che dice che è giusto dimettersi per recuperare un rapporto di fiducia con i cittadini? «Condivido totalmente quanto detto da Reschigna. Il Pd chiede che sia l’intero Consiglio regionale a dimettersi, in nome della dignità della politica. Spero che nei prossimi giorni arrivi un segnale in tal senso dalle altre forze politiche». Ma la maggioranza ha già detto che è pronta ad andare avanti anche senza il Pd. Dun- Il segretario regionale lunedì incontrerà il gruppo di Palazzo Lascaris determinato a dare un segnale «A Morgando: il Pd potrebbe lasciare anche da solo que è meglio evitare il gesto di rottura invocato da Reschigna? «Io spero in un sussulto di responsabilità da parte di tutte le forze politiche, come è av- INDIGNATO Il segretario regionale del pd Gianfranco Morgando si dice impressionato e indignato dallo scandalo rimborsopoli venuto per esempio in Lombardia, uno dei tre recenti casi di scioglimento di consigli regionali. Mi auguro innanzitutto che ci sia una convergenza tra gruppi di opposizione. D’altronde non possiamo nasconderci che c’è stata un’escalation nell’aggravarsi della crisi regionale, che siamo di fronte ad almeno tre fatti nuovi rispetto alla primavera scor- Opportunità di investimento In Costa Azzurra a Roquebrune Cap Martin, nelle immediate vicinanze di Monaco, prestigiosi appartamenti ideali per l’affitto a funzionari impiegati nel Principato. Reale richiesta, rendimento 5 %. VISTA MARE IMPRENDIBILE In elegante immobile di nuova costruzione vendiamo ampi bilocali con grandi terrazzi. Pronta consegna, Materiali e finizioni di alto pregio. Box Auto. Climatizzazione. Piscina e jacuzzi. ‘‘ ,, Serve un sussulto di responsabilità come è accaduto in Lombardia quando all’unanimità se ne sono andati da 399.000 € www.interfim.com [email protected] Tel : +33 640 623 770 sa». Quali? «La sentenza della Cassazione che, riconoscendo Giovine colpevole per le firme false della sua lista, certifica di fatto che le elezioni del 2010 si sono svolte in un contesto di non rispetto della legge. Poi la paralisi dell’attività legislativa e amministrativa della giunta regionale nell’ultimo anno e l’inchiesta sui rimborsi. Io non provo certo soddisfazione di fronte a quanto sta emergendo sul fronte delle spese dei consiglieri regionali, ma non posso non chiedere a tutti, innanzitutto ai gruppi più coinvolti, di rendersi conto della gravità della situazione, dell’ennesimo colpo alla legittimazione della politica». Il fatto che il Pd non abbia indagati la frena al grande passo? Teme che alla fine gli onesti se ne vadano e restino solo i disonesti? «Non è proprio così. Io sono soddisfatto umanamente prima ancora che politicamente che il mio gruppo non abbia avuto indagati. Ma mi preoccupa di più la perdita di credibilità che questa storia sta dando alla politica piemontese». Dunque, che cosa deciderete lunedì nell’incontro tra la segreteria e il gruppo regionale dei democratici? «Lunedì assumeremo un’iniziativa politica molte forte, un richiamo alla responsabilità di tutti e un appello alla mobilitazione della società piemontese. Vedremo le risposte. Su questa base decideremo come dovrà comportarsi il nostro gruppo. Resto perplesso sulla decisione unilaterale delle dimissioni e sui suoi possibili esiti. Tuttavia non la escludo. Credo, però, che le nostre dimissioni dovrebbero essere l’atto finale di un movimento di opinione e di indignazione popolare che nasca dalla società piemontese. L’orientamento definitivo del Pd sarà comunque preso dalla direzione regionale che si riunirà la prossima settimana». Ha parlato del caso Piemonte con il segretario nazionale Epifani? «Lo farò nelle prossime ore». © RIPRODUZIONE RISERVATA ‘‘ ,, Ci mobiliteremo per coinvolgere la società civile piemontese in un’iniziativa di indignazione dal basso llaa RReeppuubbbblliiccaa CRONACA VENERDÌ 22 NOVEMBRE 2013 ■ XI TORINO Comune, veleni sui rimborsi per i consiglieri “Risarcimenti sospetti a tre ditte”. Curto: ormai siamo al dossieraggio (segue dalla prima di cronaca) sessore Maurizio Braccialarghe, il quale lavorando tuttora in Rai, a sentire i detrattori, costringerebbe la città a onerosi rimborsi nei confronti di viale Mazzini per le ore che passa in assessorato: 57mila euro solo nell’ultimo anno. Chiara Appendino non perde la calma: «Quando critico qualcuno ci metto la faccia sempre, non agisco nell’ombra. Sono assunta dal 2010, un anno e mezzo prima di essere eletta: allora non mi occupavo nemmeno di politica, e dal 2011 non ho mai avuto scatti di carriera». Svela anche I nomi GABRIELE GUCCIONE DIEGO LONGHIN CURTO Il capogruppo di Sel lavora per “Flare” e “Terra del Fuoco”, enti di cui è sempre stato animatore e presidente RA già successo durante il caso Martina. È un atteggiamento al limite dell’intimidatorio». L’ultimo dossier dei veleni ha cominciato a circolare ieri a Palazzo Civico: riguarda i rimborsi chiesti dai datori di lavoro dei consiglieri. Solo le aziende private possono chiedere al Comune di coprire il costo delle ore di permesso retribuito usate dai loro dipen- «E GRIMALDI L’eletto di Sel è assunto dall’azienda di famiglia. Rimborsi per 25 mila euro. «Lavoro a pieno ritmo per il Comune» A ricevere i fondi datori di lavoro parenti dei politici o associazioni fondate da loro denti-eletti per partecipare ai lavori del Consiglio. Mezza dozzina i casi in Sala Rossa. Nulla di illecito, lo prevede la legge: i soldi non arrivano ai consiglieri ma vengono incassati dalle aziende. Il meccanismo è pensato per permettere a tutti di poter mantenere un impiego e al contempo stare in municipio, anche a quella parte di eletti che non hanno per unico lavoro la politica. Chi ha messo insieme il “dossier dei veleni” pone l’accento sul fatto che alcuni di questi consi- APPENDINO È impiegata nella ditta del marito da prima di essere eletta in Sala Rossa. Ha rinunciato ai gettoni di presenza dal 2012 Una seduta del Consiglio comunale in Sala Rossa glieri siano dipendenti di aziende di famiglia. Come dire, il rimborso resta «in casa». Fanno il nome di Marco Grimaldi (Sel), assunto dall’azienda del padre, che avrebbe ottenuto nel 2012 rimborsi per circa 25mila euro. E pure quello di Chiara Appendino (M5S), dipendente dalla piccola fabbrica di famiglia del marito, che l’anno scorso ne avrebbe avuti circa 23mila. Non sono gli unici nomi: l’altro è quello di Michele Curto (Sel), che lavora per l’associazione Flare, e prima per Terra del Fuoco, enti di cui è sempre stato animatore o presidente. Datori di lavoro che avrebbero percepito l’anno scorso circa 14mila euro. Tra l’altro non è una novità: il nome di Curto era stato già segnalato, in quel caso mettendoci la faccia, da Maurizio Marrone di Fdi. Non suscitò polveroni. Tutto lecito, allora come oggi. Questa volta non cambia la sostanza ma la provenienza dei veleni, interna al centrosinistra. Ed è per questo che Curto ha voluto met- PREMIO ASTI D’APPELLO edizione 2013 e il suo MAESTRO 23 e 24 novembre - Asti – Teatro Alfieri clusiva con la nomina del vincitore al Teatro Alfieri di Asti domenica 24 novembre 2013 dalle ore 17: conduce il giornalista e scrittore Massimo Cotto, Assessore alla Cultura del Comune di Asti e a chiudere il concerto della pianista cinese Jin Ju, artista affermata nel panorama musicale internazionale. Gli scrittori incontreranno, però, i loro lettori a partire dalle ore 15.30 sempre al Teatro Alfieri alla Sala Pastrone. Sono dunque in gara: dal PREMIO CORTINA Lidia Ravera, con Piangi pure, (Bompiani) e Letizia Muratori, con Come se niente fosse, (Adelphi); dal PREMIO VIAREGGIO - REPACI Maurizio De Giovanni, con Vipera, (Einaudi); dal PREMIO CAMPIELLO Giovanni Cocco, con La caduta, (Nutrimenti); dal PREMIO STREGA Alessandro Perissinotto con Le colpe dei padri (PIEMME) Jin Ju Due giornate nel segno della Cultura ad Asti in occasione della quinta edizione del Premio Asti dʼAppello. Questʼanno il riconoscimento come Maestro del Premio Asti dʼAppello andrà al giornalista e scrittore Enzo Bettiza il 23 novembre alle ore 18 presso la Sala Conferenze di Palazzo Borello della Camera di Commercio di Asti, - Piazza Medici, 8. Dieci gli autori che parteciperanno alla sfida astigiana che vedrà la cerimonia con- In due casi la cifra mensile raggiunge i duemila euro Non ci sono in ogni caso risvolti penali Enzo Bettiza e Paolo Di Paolo con Mandami tanta vita (Feltrinelli); dal PREMIO RAPALLO Carola Susani con Eravamo bambini abbastanza (Minimun fax) e Anna Maria Falchi con LʼIsola delle lepri (ed. Guanda); dal PREMIO BAGUTTA Fausta Garavini con Storie di Donne (Bompiani) e dal PREMIO COMISSO Vincenzo Latronico con La cospirazione delle colombe (Bompiani) - le schede dei libri candidati sono consultabili al seguente link: http://www.premioastidappello.org/pagine.php?id=46&cerca=autori-candidati-premioasti-appello-2013. - Il Premio riscatterà gli scrittori che hanno sfiorato lʼoro ai premi nazionali, rimettendoli così in gara. Lʼiniziativa recupera unʼidea originale degli anni ʼ60: in gioco gli scrittori per loro seconda chance, una sentenza dʼappello, da cui il nome del concorso. Altra particolarità del Premio è una doppia giuria: popolare e togata. La giuria popolare è formata dalla Giuria Giovane che ha visto al lavoro cinque scuole astigiane, da un gruppo di lettura dal carcere ( Casa Circondariale di Quarto dʼAsti) e dai soci dellʼAssociazione del Premio Asti dʼAppello che ha votato ieri precedentemente. Carlo Federico Grosso, Cristiana Maccagno Benessia, Marcello Maddalena, Carlo Nordio, Mario Barbuto, Luciano Violante, Giorgio Vitari, Paolo Rampini sono i togati che esprimeranno il loro voto il giorno 24 dopo la pubblica arringa degli scrittori. Al vincitore andranno 10.000 euro. Il Presidente ad honorem dellʼAssociazione del Premio Asti dʼAppello è il celebre cantautore e avvocato astigiano Paolo Conte, artista nobile di nome e nei modi. Il Premio astigiano si avvale della preziosa collaborazione di Alberto Sinigaglia, Presidente dellʼOrdine dei Giornalisti del Piemonte. Info: www.premioastidappello.org Biblioteca Astense corso Vittorio Alfieri, 375- 14100 ASTI tel: 0141.593002 fax: 0141-531117 [email protected] www.bibliotecastense.it tere in guardia i suoi vicini di banco. Il sospetto più diffuso è che gli elenchi siano stati ammanniti, in forma anonima, ad opera (nascosta) di esponenti democratici, prendendo spunto da questioni note per screditare chi sta in prima linea e fa più da pungolo sulle magagne. «Non è politica questa, è un clima inaccettabile» commentava un autorevole esponente del Pd. E forse non è un caso che tra i dossierati di maggior peso — altra questione nota da anni — ci sia anche l’as- ciò che sinora era rimasto segreto, anche all’interno del suo movimento: «Da quando il Comune ha chiesto sacrifici ai dipendenti a causa del Patto di stabilità — rivela — ho scelto di rinunciare a tutti i gettoni di presenza». Parliamo di circa 29mila euro, non incassati dalla consigliera dal giugno 2012. E Marco Grimaldi denuncia: «Ho dato sempre il cento per cento a questa città, continuerò a farlo nonostante questi atti pseudo-intimidatori». © RIPRODUZIONE RISERVATA T1 CV PR T2 44 .Cronaca di Torino STAMPA .LA VENERDÌ 22 NOVEMBRE 2013 gg Dossier/la Regione in bilico La cena elettorale? Era una festa di famiglia Agende e telefoni cellulari hanno svelato alla Finanza la vera natura di molte spese spacciate per attività politica A cinque consiglieri contestata la truffa: dichiaravano residenze fittizie per intascare di più coi rimborsi chilometrici PAOLA ITALIANO La lettera del presidente A cinque consiglieri è contestata la truffa, tre devono rispondere di finanziamento illecito ai partiti per aver usato i soldi del gruppo per pagare spese elettorali, per tutti gli altri l’accusa è di peculato. Il giorno dopo la chiusura delle indagini della procura su Rimborsopoli, si cerca di capire chi è accusato di cosa, chi ha preso di più. Chi è stato il più spudorato nell’intascarsi i soldi pubblici che dovrebbero servire - sulla carta - a garantire il funzionamento del gruppo consiliare. «Ecco come ho speso i venticinquemila euro» Le trasferte Per andare in Consiglio regionale e a tutti gli impegni istituzionali, ad esempio, c’è il rimborso chilometrico per chi risiede fuori Torino. Antonello Angeleri, Gianfranco Novero e Daniele Cantore però, avevano dichiarato false residenze. Truffa. Il difensore dei leghisti «Vorrei conoscere i criteri adottati nel fare le indagini» Stessa accusa per Maurizio Lupi, per il compenso alla figlia Sara, che risultava collaboratrice del gruppo, in realtà - secondo i pm - studiava all’estero. Ed erano false le fatture che Roberto Boniperti si era fatto rimborsare. Ad Andrea Stara e Monica Cerutti, oltre che a Merceds Bresso, è contestato il finanziamento illecito ai partiti. Devono rispondere anche di peculato, a differenza dell’ex zarina. E qui si chiude il capitolo centro-sinistra, se si escludono i 3 consiglieri Idv. I testimoni Non che anche all’opposizione non ci siano state spese sospette o quanto meno bizzarre da giustificare. Ma tra l’indignazione e la condanna c’è di mezzo la legge, e la Le prime perquisizioni L’indagine della Guardia di Finanza prende il via ad aprile, ma da tempo la questione rimborsi era sotto la lente degli investigatori: in tarda primavera i primi sequestri di documenti legge esige prove concrete che reggano al processo. Gli investigatori hanno ascoltato decine di testimoni, dai ristoratori ai titolari dei negozi dove sono stati effettuati gli acquisti, per capire chi ha pagato cosa e per quale motivo. E hanno fatto un lavoro certosino sui tabulati telefonici per verificare se chi diceva di essere a una cena «politica» si trovasse davvero lì. Sorpresa: in alcuni casi la ricevuta era da una parte e il consigliere da tutt’altra. Altro caso: la cena ci fu veramente, peccato che quello che spacciavano come incontro di natura politica fosse una cena di compleanno in famiglia. E che a rivelare la verità sia stato l’ap- punto sull’agenda del consigliere trovata durante le perquisizioni. Difficile poi sostenere come esigenza legata al rapporto con l’elettorato le cene al mare in ferie o quelle in vacanza sulla neve. Arduo immaginare l’esigenza istituzionale di una cena interamente a base di tartufi. Ma c’è anche questo negli atti dei pm. La difesa del Carroccio Le verifiche incrociate hanno salvato invece i consiglieri del Pd coinvolti. Al di là delle spese minime, non prese in considerazione, su quelle sospette gli inquirenti sono riusciti ad avere riscontri che possono far ricondurre gli esborsi nel- l’ambito delle attività istituzionali. «Ho notato che le doti di tutti gli esponenti di un preciso schieramento politico sono state premiate; mi sarei aspettato di leggere le motivazioni e poterne visionare i criteri, ma forse anche su questo tema devo aspettarmi delle sorprese» dice l’avvocato Domenico Aiello, difensore di quasi tutti i consiglieri leghisti sott’inchiesta. Ancora: «Oggi, insieme al collega Piero Cassini, abbiamo dovuto effettuare un tour alla ricerca del fascicolo, del tutto infruttuoso quanto poco rispettoso dei consiglieri regionali, dei loro difensori e del presidente in carica di una delle Regioni più importanti di Italia». Gianfranco Novero, Lega Nord “Quei campanacci? Solo premi alle mucche” «... che poi, tutti parlano di campanacci per i buoi: ma sono le vacche a portare le campane!». Gianfranco Novero, barbuto consigliere regionale in quota Lega, nonchè segretario dell’Ufficio di presidenza del Consiglio, è perseguitato dal tintinnare di alcuni campanacci comprati e improvvidamente inseriti nei rimborsi presentati al suo gruppo: «I più pregiati arrivano a costare 400 euro. Non le sembra pazzesca questa storia dei campanacci? Cosa c’entrano con l’attività politica? «Bisogna spiegare... Alcuni li ho comprati io, recavano scritto “Regione Piemonte” e li por- tavo alle manifestazioni». Gianfranco Novero Quali? «Le fiere bovine, ad esempio... Come quella di Balangero». Ha inserito nei rimborsi spese l’acquisto di alcuni campanacci per le mucche Che successe, a Balangero? «Dunque: c’era una mostra regionale... mi pare riguardasse la pezzata rossa». Cos’è? «Una razza di vacca. La giuria premiò i primi cinque esemplari: un campanaccio venne donato dal Comune, un altro dalla Comunità montana, un altro ancora dalla Provincia... Oltretutto mi chiedo cosa c’entrasse, la Provincia». Veniamo al sodo. «Dissi agli organizzatori di comprare un campanaccio con la scritta “Regione Piemonte”: mi consegnarono la fattura e lo misi nel rimborso». Scusi: lei che c’entrava? «Chiedere all’assessorato avrebbe significato aspettare troppo... e poi anche lì non ci sono soldi. Ci ho pensato io: a saperlo, facevo meglio a lasciare perdere. Come per i libri». Cioè? «Ogni tanto compro libri di folklore piemontese, li tengo in ufficio e li dono ai visitatori come forma di omaggio». Le hanno contestato anche quelli? «Pare di sì. Sia chiaro: non ci vedo nulla di male, e lo rifarei. Anzi: lo rifarò. Ma a questo punto pagherò di tasca mia». [ALE.MON] Cari Piemontesi, mi viene contestato perfino di hodecisodiprenderecartae aver pagato anche un caffè o uno penna e scrivere direttamente spuntino,anottefonda,apersone ad ognuno di voi. Lo faccio per- che si occupano 7 giorni su 7 della ché, leggendo i giornali o ascol- mia sicurezza, purtroppo messa tando televisione e radio negli a repentaglio dalla mia incisiva ultimi giorni, si descrive una azione di governo che non guarda persona che non sono io met- in faccia a nessuno . tendola in connessione diretta Sono questi i dettagli dell’adcon le peggiori storture della debito e sono sempre pronto ad malapolitica. approfondire con chiunque ogni Voglio innanzitutto ribadire singolo euro speso per il governo che vado avanti a testa alta: sta- del Piemonte, proprio perché sote certi che il vostro presidente nodasempreestraneoainteressi è persona onesta e leale, che si individuali. Non ho paura di afdedica anima e cuore al buon frontare e raccontare la verità governo della Regione. anche davanti a chi vive di preAndiamo ai fatti allora e giudizi. sgombriamo il campo dalle illaAccanto a questa “verità” ce zioni. Ieri ho ricevuto una co- n’è un’altra, non raccontata da municazione via posta elettro- giornali e tv, legata alla vera azionica dalla Prone moralizzatrice cura della Reche ho avviato pubblica di Tosenza la necessità rino, con la di attendere le siquale mi si rene dell’antipolicontesta di tica Fin dall’inizio aver utilizzato del mio mandato , dei fondi a titoinfatti, ho prolo personale. mosso una decisa E’ un’accuazione di responsa infamansabilizzazione, te, lontana per ridurre i costi dalla verità , della politica a codalla mia inminciaredaicomdole e dalla pensi di tutti noi mia storia! consiglieri regioNon può es- Horidottoicosti nali. Per dare l’avserci spazio vio a questo proper equivoci: dellapolitica cesso ho voluto mi contestano nellanostraregione essere di esemspese per com- acominciare pio, riducendomi plessivi 25mila spontaneamente euro , in un pe- dalmiostipendio lo stipendio. riodo di quasi 3 Questamiainianni (circa 800 ziativa sul comeuro al mese), penso è proseguita fino a quando di cui l’importo non siamo riusciti ad approvare più consistente la legge regionale con cui si ridupari a 21mila euro per pranzi, cevano le indennità del Consicene e viaggi connessi alla mia gliere Regionale. Sono stato inolattività politica e istituzionale, tre fautore di una drastica ridusu tutto il territorio nazionale, zione del trattamento di fine rapper impegni pressoché quoti- porto per i membri del Consiglio diani. Non vedo e non riesco ad Regionale. L’ammontare complessivo di immaginare come avrei potuto fare simili cene o trasferte, per quanto ho volontariamente devolutoallecassedellaRegioneèaminteressi personali. Mi contestano poi, circa 650 piamente superiore alle somme euro spesi sempre in tre anni oggi contestatemi. Il risparmio che ho prodotto (cioè in oltre mille giorni) , per alcuni pernottamenti in alber- con la mia politica di ridimensionamento dei compensi, che ghi, certamente non lussuosi. Giusto per esser ancora più ho tra l’altro condiviso coi miei chiaro e diretto: non ho mai assessori, è stato destinato al fatto cene e festini in masche- fondo per i cassintegrati piera, come è avvenuto altrove. montesi. Ciò è avvenuto prima Anche se ne avessi avuto il dell’azione della magistratura tempo (e, credetemi, non lo ho e dei noti scandali che hanno mai avuto), si tratta di un mo- investito altre Regioni. dus vivendi sconosciuto alla Dopo anni in cui hanno usato mia coscienza di uomo e padre ogni espediente per ribaltare il risultato elettorale, si è passati aldi famiglia. Infine, mi contestano altre l’offensiva mediatica. Ve lo ripeto: ciò che mi preme spese per 3.600 euro per costi di rappresentanza e omaggi, maggiormente, come uomo priperaltro imposti dalla mia cari- machecomepolitico,èfarsapere ca istituzionale e assolutamen- atuttiiPiemontesicheilloroPrete congrui per numero e qualità sidente è una persona onesta, dedelle persone incontrate sem- dita al lavoro, che non esclude la pre e sottolineo sempre nell’in- possibilità dell’errore, ma che ha teresse del Piemonte e dei pie- sempre rispettato le leggi. Sappiatelo : la mia passione montesi . È bene ribadirlo, il tutto per perlapoliticaeperlanostraamacomplessivi25milaeuroinqua- taterrarimaneerimarràsempre si tre anni di Presidenza. immutata. Si è arrivati all’assurdo che Roberto Cota T1 CV PR T2 LA STAMPA VENERDÌ 22 NOVEMBRE 2013 . Cronaca di Torino .45 g il caso ALESSANDRO MONDO roprio oggi ne ho parlato con Gianfranco Morgando, il segretario regionale: sono disponibile a rassegnare le dimissioni da questo Consiglio, per il momento mi ha detto di aspettare». P Il caso-Boeti Giovanni Negro, consigliere regionale dell’Udc Le carte Il consigliere-sindaco con la passione per la cucina al tartufo Cinquantamila euro a tavola per Negro, politico e produttore di vini MASSIMILIANO PEGGIO Produttore di vini, ama i ristoranti e le eccellenze culinarie della sua terra, il cuneese. È anche il fondatore dell’associazione «Premio Giornalistico» del Roero. Per anni è stato sindaco di Monteu Roero. Giovanni Negro, consigliere Udc, tra gli indagati per peculato occupa la zona alta della classifica per spese in ristoranti e bar. Tra giugno 2010 e settembre 2012 ha chiesto rimborsi per ben 50.790,37 euro. Tra i suoi luoghi preferiti, un tempio della buona cucina nelle langhe: «La Ciau del Tornavento» di Treiso. Tra i rimborsi sospetti anche spese per piatti a base di tartufi. «Negro? Eccome se lo conosco è uno dei miei fornitori. In quel periodo - dice il titolare, Maurilio Garola - sarà venuto a mangiare da me sette, forse otto volte. Viene speso. Sempre per motivi di lavoro, mai personali». Negro ha contestazioni per rimborsi anomali, per un totale di 64.613,01 euro. Ma il peculato non è il solo capo d’imputazione che gli viene contestato. È accusato anche di aver violato la legge sul finanziamento ai partiti politici, pagando due fatture elettorali a favore dell’Udc con denaro prelevato dal «contributo regionale per il funzionamento dei gruppi consiliari». I pagamenti sono avvenuti in concomitanza di due appuntamenti con le urne: il primo in occasione delle elezioni regionali del 2010, il secondo delle comunali del 2011. La prima fattura sotto accusa, del valore di 2000 euro, emessa dalla società «Studio Montaldo», riporta la data del 31 luglio 2010. Riguarda la sua campagna elettorale. Nel capo di imputazione si legge infatti: «consulenza organizzativa per attività di comunicazione e promozione, e relativa all’ideazione e correzione dei testi e materiale promozionale relativo alla campagna elettorale di Giovanni Negro». La seconda fattura contestata dalla procura torinese, emessa da Edifay, risale al 30 aprile 2011: importo di 1074 euro. Stando agli atti d’indagine, la fattura serviva a pagare servizi di «grafica per manifesti, locandine e flyer, depliant e prove di stampa, e relativa stampa di materiale di propaganda per Deodato Scanderebech alle elezioni comunali di Torino del 2011». IlConsiglioèquelloregionale,terremotatoda«Rimborsopoli».Chi parla è Nino Boeti, consigliere del Pd e medico di professione: inguaiato da un equivoco, poi chiarito con i magistrati, è disposto a mollare. Galeotti furono 50 fazzoletti sui quali era stato ricamato il logo di Italia 150, acquistati al prezzo di 500 euro e donati a una serie di persone: di uno venne omaggiato pure Bersani durante la visita a Torino. «Il negozio che me li ha venduti trattava anche cravatte, e “cravatte” risultava sulla ricevuta: da qui l’equivoco con la Procura,» spiega. Documentati anche gli altri 2.400 euro di rimborsi: essenzialmente consumazioni, più un pernottamento a Biella. Proposito, quello di Boeti, difeso dall’avvocato Maria Grazia Cavallo, che alimenta il dibattito tra i democratici, destinato a culminare nella segreteria regionale convocata lunedì: dimettersi in blocL’EX INDAGATO Boeti: «Mi dimetto se me lo dice il partito» co, assestando (stando agli auspici) la mazzata finale a Cota e alla sua maggioranza o continuare a logorare il centrodestra restando con i piedi a Palazzo Lascaris? «Pronto a dimettermi» È lo stesso Boeti che sette mesi fa, stanco dell’esperienza in Consiglio e avvilito dal coinvolgimento nell’inchiesta, aveva annunciato di voler gettare la spugna non appena questa vicenda fosse giunta a conclusione: sia che fosse stato scagionato, sia che, a maggior ragione, gli fosse stato notificato il «415 bis». E adesso, che la notifica non è arrivata? Lascia? «Diciamo che la rabbia di quei giorni è passata - stempera l’interessato -. Resto disponibile dimetter- Partito diviso Nella segreteria regionale convocata lunedì si dibatterà sull’opportunità delle dimissioni dei consiglieri regionali da Palazzo Lascaris per mettere in difficoltà la maggioranza. Dimissioni di massa, nel Pd parte la conta ma c’è chi frena Esposito: sta a noi mandare a casa il centrodestra Nino Boeti Stefano Esposito Il consigliere aveva già annunciato la volontà di tornare a fare il medico È pronto a presentare una mozione per le dimissioni in blocco mi». Insomma: si dimette o no? «Se lo decide il partito. In ogni caso questo Consiglio, tutto quanto, non può andare oltre il bilancio». Esposito torna alla carica Qui sta il punto, sul quale ieri è tornato Stefano Esposito. «Invitare il centrodestra ad andare a casa è come chiedere al tacchino di entrare nel forno il Giorno del Ringraziamento - sbotta il sanguigno senatore Pd -. Come devo dirlo? Nel forno dobbiamo portarce- lo noi, lasciando Cota e la sua maggioranza al loro destino. Sono come un pugile suonato, che si appoggia alle corde: leviamo le corde». Posizione che Aldo Reschigna, il capogruppo in Regione, rifiuta di commentare: «Continuare a parlare di questa cosa è stucchevole, ho già detto come la penso». L’approvazione del bilancio e poi a casa, tutti quanti. «Tutti a casa» Sempre che dalla segreteria non emerga un’altra linea. «Riproporrò il tema - avverte Esposito -. O lo recepiscono, oppure presenterò una mozione in direzione regionale. Se il partito la boccia, se ne assumerà la responsabilità. Però poi non lamentiamoci che questa maggioranza guida il Piemonte». Tensione nel partito Quanto basta per prefigurare un confronto vivace. Non a caso Pino Catizone, uno dei leader dei renziani subalpini, rilancia la proposta di Esposito: peraltro condivisa da Giorgio Merlo, esponente popolare deicuperliani.«Sonostatoioaideare la campagna “Cota a casa”, ma a fronte di quello che abbiamo sotto gli occhi serve un salto di qualità spiega Catizone -. Ormai la questione va oltre la politica, in ballo c’è il futuro del Piemonte». AL LA STAMPA VENERDÌ 22 NOVEMBRE 2013 . Ovada e Appennino .53 OVADA. DOPO I LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE DURATI UN ANNO E MEZZO BORGHETTO Fisiatria torna “a casa” e ha 5 posti letto in più Alla Bundy deciso lo sciopero “a scacchiera” Ancora da decidere come saranno riutilizzati gli spazi lasciati vuoti DANIELE PRATO OVADA Dopo un anno e mezzo di lavori di ristrutturazione, da lunedì torna al terzo piano dell’ospedale di Ovada la degenza del reparto di Fisiatria, adeguato alle nuove esigenze e dotato di 5 posti letto in più (da 15 s’è saliti a 20). Ma il trasloco dal secondo piano, dove oltre un anno fa erano stati trasferiti i pazienti, negli spazi dell’ex Chirurgia, lascia spazio a un nuovo rebus, ossia come utilizzare i locali che resteranno vuoti. Presto se ne saprà di più. «Sul piatto ci sono due opzioni - ha spiegato ieri il direttore generale dell’Asl, Paolo Marforio, a margine della presentazione della Fisiatria rinnovata -. Da un lato il trasferimento del Distretto dall’ex ospedale Sant’Antonio (un trasloco che era stato già annunciato; ndr), con risparmi notevoli, dall’altro un progetto dell’associazione Vela e della fondazione Cigno, che prevede la possibilità di utilizzare gli spazi al secondo piano per attività in regime libero professionale, a prezzi calmierati. A breve, saranno prese le opportune decisioni». Una novità inaspettata, quest’ultima, che potrebbe aprire nuovi spiragli per la struttura, da tempo sotto la lente per i tagli. In questo senso, la ristrutturazione della Fisiatria è stata colta come un segnale positivo, tenuto conto che la prima bozza del piano sanitario regionale ne prevedeva la chiusura (poi sventata dai sindaci). «L’obiettivo è stato quello di rendere più gradevole e funzionale un reparto dalle degenze lunghe, da 15 giorni a 2 mesi - ha spiegato il primario Giancarlo Rovere -: sono state abbattute barriere architettoniche per migliorare i movimenti di carrozzine e barelle, rifatti pa- GASTRONOMIA I ricoveri possono salire da 220 a 300 all’anno Ambienti rinnovati In reparto spazi risistemati Sul riutilizzo dei locali lasciati vuoti due ipotesi: trasferirvi il Distretto o ospitarvi attività in regime libero professionale, a prezzi calmierati vimenti e tinteggiature». Aggiunge il dottor Rovere: «I cinque posti letto in più ci consentiranno di passare da Il primario Rovere: «L’obiettivo è stato quello di rendere più gradevole e funzionale un reparto dalle degenze lunghe, da 15 giorni a 2 mesi » 220 a 300 ricoveri l’anno e di far crescere il volume d’affari, se così lo vogliamo chiamare, fino a 2 milioni di euro, consolidando e ampliando le attività. Ci agevolerà anche avere le palestre sullo stesso piano». VERSO LE PRIMARIE DEL PD L’ultimo appello dei candidati: ecco perché votare me Dal bus elettrico dell’indipendente Sabrina Caneva, vice sindaco e insegnante, per collegare i quartieri senza intasare le strade all’albergo «diffuso» nel centro storico per il rilancio dell’Ovada vecchia di Paolo Lantero, informatico e assessore all’Urbanistica, passando per il marketing territoriale e la creazione di un portale Web dell’Ovadese a cui pensa Gianpiero Sciutto, consulente aziendale e membro del coordinamento Pd. Turismo e cultura ma anche sanità, trasporti, scuola, giovani, lavoro, tasse. Sono questi i temi su cui si sono confrontati per l’ultima volta prima del voto 1 VIGNOLE. DOPO LE POLEMICHE Il Comune: rinunciamo al deposito dei “botti” Il Comune di Vignole rinuncia all’insediamento del deposito di fuochi d’artificio in località Fornace. Il sindaco Giuseppe Teti ha reso nota la decisione in una lettera inviata ai vignolesi, dopo che l’opposizione ha organizzato una petizione sottoscritta da 400 cittadini per chiedere al Comune di stoppare il progetto, indicato nella variante al Prg in corso di approvazione, per motivi legati soprattutto alla sicurezza. Nel sito il materiale sarebbe stato anche venduto, al dettaglio e all’ingrosso. «Nel prossimo Consiglio comunale - scrive Teti - sarà stralciata la voce “deposito fuochi pirotecnici”, Benedetta Rebora anche se con i vincoli strutturali da noi richiesti il sito sarebbe stato assolutamente innocuo. Ricordo che se mai il magazzino fosse esploso la più vicina abitazione al sito è quella del sottoscritto. Traiamo le dovute conclusioni sulla pericolosità di un magazzino interrato, circondato da terrapieni. Forse, non tutti sanno che un’attività analoga è presente da tantissimi anni nel cuore di Serravalle». «La proposta - conclude Teti - risale a due anni fa, quando sul tema è stato convocato un Consiglio aperto. Dov’era la minoranza che oggi contesta? Forse le elezioni erano troppo lontane?». [G. C.] di domenica, i candidati alle primarie del Pd, che serviranno a individuare il candidato sindaco alle elezioni 2014. Al Teatro Splendor, di fronte a circa 60 persone (anche gli ovadesi si stanno disaffezionando alla politica?), Caneva, Lantero e Sciutto si sono giocati le ultime carte per guadagnarsi il voto degli elettori. In un dibattito (anche con domande dal pubblico) rimasto, però, sempre su linee generali e che non ha permesso di conoscere la ricetta degli aspiranti sindaci su argomenti centrali per la città come, ad esempio, il futuro alla Saamo, il rilancio dell’Ipab Lercaro, la mancanza di case popolari. Di rito la domanda conclusiva del moderatore Dedè Vinci: perché votarvi? Caneva: «In questi anni ho maturato la giusta esperienza e mantenuto l’entusiasmo, coltivato gli ideali ma acquisito concretezza. Credo di poter essere un buon sindaco». Lantero: «Il mio motto è “Ovada mi piace”. Metterò nel mio lavoro grande entusiasmo e prometto due cose: conti a posto e spazio per i giovani che vorranno fare politica». Sciutto: «La mia discesa in campo è nata dai tavoli di lavoro “E’ il momento dell’Ovadese”: rappresento energia nuova da mettere al servizio di Ovada e del territorio». [D. P.] Un formaggio proposto come simbolo di Ovada All’occhio più attento non sfuggirà la forma a torre o, meglio, a campanile. Già, perché il nuovo formaggio candidato a diventare un simbolo della gastronomia locale - che finora non aveva un prodotto caseario autoctono - si ispira proprio ai campanili di Ovada, simboli della città. In questo caso, però, non si parla di quelli dell’Assunta ma di quello della chiesetta sulla collina di San Bernardo dove, dal latte di 35 capre di razza Camosciata delle Alpi, la giovane Benedetta Rebora ricava una dozzina di formaggi nel piccolo caseificio Cascina dell’Isidora. Il «San Bernardo», che sarà presentato stasera, all’Enoteca regionale Balloon di via Torino, in un appuntamento speciale che vedrà l’abbinata formaggi-vini, è nato proprio dal confronto con il wine selector del locale, Alfredo Maffieri, che ha proposto a Benedetta di creare un formaggio unico, che si affiancasse ad altri simboli del territorio, come il Dolcetto. Così, dopo essersi cimentata con ricotte e caprini, la giovane artigiana s’è lanciata nella sfida. Ne è nato un prodotto unico, 100% made in Ovada, a forma di campanile a 3 gradini: i due inferiori dalla consistenza cremosa e dal sapore più delicato, l’ultimo più asciutto e salato. A rendere unico il formaggio, la granella di pistacchio applicata sui lati e i due pistacchi all’ultimo piano, campane in cima al campanile. «Questo formaggio avrebbe bisogno di un mese di stagionatura - spiega Benedetta ma stasera lo proporremo un po’ in anticipo, in una versione più morbida e delicata». [D. P.] Si fa più dura la mobilitazione alla Bundy di Borghetto Borbera. Da un mese è in corso lo sciopero a singhiozzo (due ore ogni fine turno) dei 180 dipendenti per protestare contro la mancanza del piano industriale, mai presentato dalla proprietà, la finanziaria Usa Sun Capital Partner, che punterebbe a trasferire all’estero il sito dove si producono componenti per frigoriferi. Nelle assemblee sindacali dell’altro giorno i lavoratori hanno deciso di scioperare «a scacchiera». Spiegano Antonello Dell’Omo (Uilm Uil) e Antonio Bordon (Fim Cisl) (che seguono la vertenza Bundy insieme alla Fiom Cgil): «La maggioranza dei lavoratori ha votato a favore di una nuova modalità di sciopero che prevede l’interruzione, a partire dalle 6 di ieri mattina, dell’attività lavorativa per linee di produzione, realizzando il blocco dei mezzi per tutte le 24 ore del giorno. Lo sciopero si protrarrà in attesa di poter conoscere il piano industriale della Bundy». La proprietà, ricordano i sindacati, aveva indicato nel 28 e 29 novembre il termine per la presentazione del piano, «ma a oggi ancora non ci sono conferme in tal senso ed è chiaro che qualora la presentazione slittasse ulteriormente, la situazione andrebbe a generare altre tensioni. La priorità di dipendenti e sindacati è quella di poter mantenere il sito di Borghetto Borbera aperto e attivo». Lunedì, nell’assemblea che si è svolta in municipio a Borghetto, gli enti locali hanno rivolto un appello al dialogo alla proprietà mettendo sul piatto anche fondi pubblici. Nell’occasione, Bordon e Dell’Omo hanno ricordato: «I lavoratori sopravvivono con appena 800-900 euro al mese ottenuti dai contratti di solidarietà, che rischiano di finire. L’azienda va inchiodata alle sue responsabilità. Non si capisce perché la Bundy chiede di produrre 36 milioni di metri di tubi come scorta senza dire se la fabbrica è strategica». Dal 2003 a oggi i dipendenti sono scesi [G. C.] da 300 a 180. AT 44 .Asti STAMPA .LA VENERDÌ 22 NOVEMBRE 2013 SANITA’. IL DENARO ARRIVERA’ A DICEMBRE POLITICA. IERI ALLE URNE PER LA CONVENZIONE Oltre 26 milioni di euro all’Asl Servono per pagare i fornitori Non c’è tregua nel Pd Si è tornati al voto tra “veleni” e polemiche Con la tranche precedente erano state saldate 4600 fatture di 630 ditte Farmaci Menocostosi inPiemonte Analisi in 18 Regioni ENRICA CERRATO ASTI In arrivo dalla Regione 26 milioni 694 mila euro per pagare i fornitori dell’Asl di Asti: una buona notizia per le casse dell’azienda sanitaria, che avrà questa anticipazione di liquidità fin da dicembre, con qualche mese di anticipo sul previsto. La Regione in totale ha stanziato oltre 642 milioni di euro, suddivisi nelle varie aziende piemontesi: i maggiori importi andranno alle Asl di Cuneo 1 e Alessandria (oltre 64 milioni) e sempre negli ospedali dei due capoluoghi (aziende autonome) arriveranno rispettivamente altri 27 e 18 milioni di euro. Il provvedimento è del 15 novembre e come commenta l’assessore Ugo Cavallera si tratta di una seconda tranche «per proseguire il risanamento finanziario avviato nei mesi scorsi, con due obbiettivi fondamentali. Da un lato rispettare i termini dei pagamenti e dal- l’altro creare le condizioni di maggiore trasparenza e miglior rapporto con i fornitori di beni e servizi». Nella primavera scorsa il Piemonte aveva ricevuto dallo Stato 803 milioni per coprire le spese delle Pubbliche amministrazioni: di questa somma arrivarono ad Asti circa 19 milioni con cui l’Asl fece fronte ai pagamenti con i fornitori di merci varie fino al novembre 2102: una boccata di ossigeno per tante aziende anche del territorio. Tra i fornitori della Sanità astigiana infatti, oltre il 20% è formato da piccoli e medi imprenditori locali. E ASTI. MENTRE IL COMUNE È PRONTO con la prima tranche di danaro furono soddisfatte 4.600 fatture di 630 fornitori diversi. Adesso si potranno completare i pagamenti. A dire il vero, l’azienda astigiana, a differenza di altre «consorelle» di altre località, ha avuto un comportamento particolarmente virtuoso e, grazie ad un piano di pagamenti già iniziato in precedenza, aveva già liquidato debiti in scadenza anche oltre il novembre dell’anno passato. In generale infatti, i tempi di pagamento dell’Asl AT sono di 150 giorni, contro la media regionale di 297 giorni. La Regione Piemonte, con la centrale unica di committenza degli acquisti di farmaci ad uso ospedaliero, si è conquistata il plauso dell’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici, che l’ha collocata al primo posto in Italia per i risparmi che è riuscita a portare a buon fine. L’analisi è stata condotta su un campione di farmaci non coperti da brevetto, in trentanove punti di appalto, relativi a diciotto Regioni. Soddisfazione da parte degli assessori regionali competenti Ugo Cavallera responsabile della Sanità e Agostino Ghiglia, consigliere con delega alle società partecipate. Secondo l’Osservatorio i prezzi di acquisto per i cittadini piemontesi risultano essere mediamente i più bassi. UNIVERSITA’. CON LA FONDAZIONE GORIA FRANCO CAVAGNINO ASTI Ancora «veleni» all’interno del Pd che ieri sera ha chiamato a raccolta gli iscritti per le votazioni della convenzione provinciale. I primi a partire alla carica sono stati i «renziani» di «Adesso liberaMente» che contestano la segreteria uscente per le procedure che hanno preceduto la consultazione di stasera. Sostenendo unA sorta di «manipolazione» per far pendere la bilancia a favore dell’ala cuperliana del partito. Alfredo Castaldo, responsabile della commissione provinciale congresso, non ha tardato a rintuzzare l’attacco. Precisando dapprima che a dare il via alla convenzione dei circoli e a quella provinciale è stato Gianluca Lioni, l’osservatore inviato da Roma. Castaldo inizia affermando che la segreteria del partito ha dato la massima informazione, contattando i coordinatori dei circoli «ed inviando - spiega - a tutti gli iscritti lettere, mail, sms martedì 19 novembre con l’avviso del luogo e dell’orario delle Convenzioni. Devo ringraziare per tutto il lavoro fatto le due impiegate e i componenti della Commissione provinciale che hanno approvato il calendario e organizzato ma- terialmente le riunioni di circolo». Altra contestazione mossa da «Adesso liberaMente» ha riguardato la mancata trasmissione ai sostenitori di Renzi di copia dell’elenco degli iscritti. «L’elenco degli iscritti non è stato dato a nessuno, perché a nessuno è possibile darlo, mentre è possibile consultarlo su autorizzazione del sottoscritto, in quanto responsabile esterno del trattamento dei dati personali.». Quindi aggiunge: «E’ falsa l’affermazione che l’elenco sia stato dato a qualcuno e negato a qualcun altro: ben sa il rappresentante del comitato Ferrero in commissione Antonio Sardo Sutera quali sono le disposizioni in materia e come la commissione e la segreteria tecnica siano state scrupolose nell’applicazione delle norme» .In conclusione: «A chi afferma che il partito sarebbe in mano ai soliti noti, non posso che dire ai nostri iscritti e militanti che l’azione della commissione provinciale per il Congresso - prosegue Castaldo - è stata improntata a mettere tutte le parti in campo sullo stesso piano e nel rispetto rigoroso dei regolamenti, ad ascoltare le istanze di tutti i militanti senza chinare la testa dinanzi a nessuna parte presunta vincente o meno». ASTI. INTERVENTO ESTESO ALLE VIE GARETTI E ALIBERTI Sui rimborsi dell’Imu L’invito a 200 studenti Piazza San Martino lo Stato prende tempo a riflettere sulla crisi restituita ai pedoni Il Servizio tributi del Comune è al lavoro per predisporre il rimborso relativo all’Imu erroneamente percepita a causa di errori nella compilazione o per un importo non dovuto. Per esempio l’ipotesi di un fabbricato posseduto da un anziano che ha trasferito la residenza in un casa di riposo e per il quale il comune, alla scadenza prevista per il versamento dell’acconto, ha stabilito l’assimilazione all’abitazione principale e ha elevato la detrazione fino a concorrenza dell’imposta dovuta. Ora il Co- mune eroga il rimborso della sola quota versata al Comune medesimo e avverte che per ottenere il rimborso della quota versata allo Stato si rimane in attesa di disposizioni ministeriali; a sua volta il ministero fa sapere «che saranno impartite successive disposizioni». Per questo motivo i consiglieri Mariangela Cotto, Enrico Panirossi, Pierangelo Mantelli, Gianfranco Imerito, Piero Ferrero, hanno presentato un ordine del giorno affinchè la giunta ed i parlamentari locali «sollecitino Roma a provvedere». La Fondazione Giovanni Goria e i giovani: oggi in Università si svolge la prima delle 4 giornate di appuntamenti dedicati ai ragazzi delle superiori per «proporre spunti di riflessione e dibattito legati alla realtà, offrire strumenti per comprendere il momento di crisi globale nella sua complessità». S’inizia alle 11: il politologo Maurilio Guasco (docente di Scienze Politiche, Università Avogadro) incontrerà 200 ragazzi per un confronto su «La crisi della politica e dei valori». Alle 16, «I Astiss Francesco Scalfari tra i relatori del convegno sul patrimonio collinare paesaggi della bellezza: il patrimonio collinare come risorsa da valorizzare con creatività e innovazione». Con Carlo Cerrato, Gianluigi Bravo, Marco Devecchi, Laurana Lajolo, Dario Rei, Francesco Scalfari. Pioggia permettendo, entro domenica sarà completata la pedonalizzazione di piazza San Martino, via Garetti e via Aliberti. La pedonalizzazione è stata decisa dalla giunta comunale nelle settimane scorse ma, come spiegano dagli uffici, «la realizzazione pratica dell’intervento comporta il posizionamento di cartelli, lo spostamento di arredi e segnaletica orizzontale che non potranno essere realizzati se si protrarrà il maltempo». «Speriamo in una tregua della pioggia – commenta il sindaco Fabrizio Brignolo - perché, dopo il successo della pedonalizzazione di piazza Statuto, vogliamo proseguire nella valorizzazione del nostro centro storico medievale che deve essere liberato dall’assedio delle auto». Il provvedimento prevede l’eliminazione degli stalli di sosta per le auto. L’obiettivo dell’Amministrazione comunale era quello di pedonalizzare la piazza in tempo per il «Bagna cauda day» che prende il via oggi. [V. FA.] 43 LA STAMPA BIELLA VENERDÌ 22 NOVEMBRE 2013 REDAZIONE VIA XX SETTEMBRE 17 TELEFONO 015 8352611 FAX 015 2522379 E-MAIL [email protected] WEB WWW.LASTAMPA.IT/BIELLA PUBBLICITÀ PUBLIKOMPASS S.P.A. - VIA COLOMBO 4 TELEFONO 015 2522926 - 015 8353508 FAX 015 2522940 All’interno BI E PROVINCIA MALTEMPO. LA MAPPA CON LE PRIORITA’ DI INTERVENTO LA STORIA Lezioni in webcam per lo studente che non cammina Strade, pronto il piano anti-neve Matteo Pria La Provincia detta le regole operative alle aziende che hanno in appalto il servizio A PAGINA 45 TRASPORTI Il Comune vara la mappa digitale per usare il bus Servizio A PAGINA 44 ENTI LOCALI Crosa e Lessona stoppate da Torino «La fusione nel 2015» Francesca Fossati A PAGINA 47 SPORT La stagione dello sci Oasi Zegna e Biella pronti a partire Fabrizio Corbetta A PAGINA 61 Ora il piano neve c’è. La Provincia ha appena licenziato il programma tecnico operativo per la gestione dell’emergenza sui suoi 1000 chilometri di strade. Il documento è stato integrato con le osservazioni dei sindaci. È prevista la suddivisione delle strade in tre tipologie. Per ciascuna delle quali sarà tarato un servizio. Sulla mappa preparata dagli uffici a ogni strada è attribuito un colore: rosso, giallo e verde. Le prime, a bassa priorità, potranno essere chiuse al transito deviando il traffico su percorsi alternativi e poi sgomberate nei giorni successivi. Su quelle gialle, di media priorità, i mezzi arriveranno nel giro di qualche ora a seconda dell’intensità della nevicata. Quelle verdi, a grandi percorrenza come ad esempio la Trossi o la superstrada, saranno le prime a essere pulite. Il trattamento antigelo con il sale, invece, viene sempre garantito su tutte le tipologie di strada. Sia su quelle di collina, con molte curve poco sole e pendenze medie, su quelle di montagna e su grandi arterie. La delibera con cui il commissario della Provincia Ciuni approva il piano prevede servizi prioritari per garantire i di- sabili, gli anziani e le frazioni isolate, oltre all’organizzazione di uomini e mezzi e i modi per attivarli. Sarà coinvolta anche la protezione civile per l’assistenza ai cittadini nei casi più difficili. E chi abita sulle strade che saranno chiuse in caso di nevicata, fa sapere l’amministrazione, sarà esentato dal pagamento della Cosap. Moretti A PAGINA 45 Il commissario Ciuni POLITICA. LEARDI SI DIFENDE SUL CASO-RIMBORSOPOLI PROTOCOLLO. SERVIZI E GESTIONE “Nessuna spesa pazza Chiarirò tutto coi pm” Sinergie fra industriali Alleanza Biella-Novara La chiusura delle indagini della procura di Torino sulle spese dei consiglieri regionali biforca i destini dei due rappresentanti biellesi a palazzo Lascaris: archiviazione per il Pd Wilmer Ronzani, avviso al Pdl Lorenzo Leardi. Che ora avrà 20 giorni di tempo per depositare una memoria difensiva contro l’accusa di peculato mossagli dal procuratore aggiunto Andrea Beconi dopo le verifiche della Guardia di finanza sulle spese pazze dell’assemblea. Leardi, indagato insieme a 43 colleghi del Consiglio che hanno speso 1,5 milioni di euro in meno di 3 anni e mezzo, dovrà giustificare circa 20 mila euro di rimborsi istituzionali. Tutti nero su bianco nella me- Dopo la Camera di Commercio di Biella, che ha ottimizzato la gestione dei servizi creando una sinergia con Vercelli, ora, su indicazione del presidente di Confindustria Squinzi, anche l’Uib ha deciso di fare squadra con l’Associazione industriali di Novara. L’assenso alla fusione è stato dato a fine ottobre e in questi giorni, il progetto sta iniziando a prendere forma con le firme della vicepresidente di Confindustria Antonella Mansi e del presidente regionale Gianfranco Carbonato (il percorso si completerà nel 2016). Intanto a Biella è stato firmato un altro protocollo, con l’obiettivo di migliorare il dia- moria cui sta lavorando, come spiega il componente azzurro dell’ufficio di presidenza: «Il nostro gruppo si era avvalso dei pareri e della difesa di due studi legali per la vicenda delle firme false dopo il voto – ricostruisce Leardi –. Spese che ho personalmente pagato, per la mia quota di 2 mila euro, con tre assegni che allegherò alla documentazione. Fu una libera decisione del gruppo quella di rimborsare la cifra». Gli altri 18 mila euro contestati riguardano spese per pernottamenti in alberghi di Torino, ristorazione e regalie: «Dal 2008 a oggi ho partecipato a 2600 riunioni e 12 volte mi sono fermato a Torino, dormendo in un albergo convenzionato con il Consiglio regionale come fanno tutti i colleghi», spiega Leardi. Il consigliere Lorenzo Leardi Che per l’hotel ha speso altri 3 mila euro, «tutti documentabili». Poi ci sono le spese per 27 mesi di bar e ristoranti e i cesti natalizi che il consigliere dona ogni anno: «Normale attività, sempre accompagnata da pezze giustificative. Sono pronto a restituire l’intera cifra spesa, ma queste cose vanno avanti dal 1972 e non mi risulta che siano mai state dichiarate fuori legge». [S. M.] Altri servizi in nazionale logo fra il mondo delle imprese e quello delle Dogane per una collaborazione concreta. È stata la presidente Uib Marilena Bolli a sottoscrivere con Francesco Caruso, direttore dell’Ufficio delle Dogane «una «buona pratica già consolidata, per un vantaggio reciproco nel segno dell’efficienza e della trasparenza». Il documento prevede l’organizzazione di incontri informativi e seminari che approfondiscano i migliorino la conoscenza delle normative da parte delle imprese. La prossima iniziativa riguarda l’avvio degli «Sportelli Dogane», incontri one to one, su appuntamento e su temi specifici, in cui funzionari saranno a disposizione degli associati Uib nella sede di via Torino. CN LA STAMPA VENERDÌ 22 NOVEMBRE 2013 . Cuneo e provincia .45 gg Salute/ Come cambiano i servizi g “I risparmi di oggi servono a un futuro più sereno in Sanità” L’assessore regionale Cavallera promette di ridurre il blocco del turn-over. Spariscono le Federazioni CAMILLA PALLAVICINO CUNEO oppio appuntamento ieri a Cuneo per l’assessore regionale alla sanità Ugo Cavallera, che ha presenziato alla Conferenza dei sindaci dell’Asl Cn1, chiamata a votare la relazione dei direttori dell’Asl Cn1 e del «S.Croce» sui primi 18 mesi di attività, e poi alla presentazione della convenzione tra «S.Croce» e università di Torino, che consente agli studenti di medicina degli ultimi tre anni di svolgere il tirocinio formativo all’ospedale del capoluogo della Granda. «Veniamo da un piano di rientro – ha spiegato ai sindaci Cavallera - di circa un miliardo e mezzo, che lo Stato ci ha prestato e che dovremo restituire in 30 anni, ma sono fiducioso che le economicità della gestione che stiamo attuando potranno realizzare l’assestamento entro il prossimo anno e mezzo. Il blocco del turn over sarà significativamente ridotto a partire da gennaio prossimo. Da gennaio non ci saranno più le Federazioni, ma manterremo il principio della centralità degli acquisti con la Società di committenza regionale, mentre per l’acquisizione dei servizi, sarà la Giunta regionale a scegliere l’azienda sanitaria che farà da capofila». «Il S. Croce – ha spiegato la direttrice Giovanna Baraldi - ha un debito che è frutto delle assunzioni che sono state fatte nel 2010 e che potremo correggere solo gradual- D Al «Carle» PorteaperteinNeuropsichiatriainfantile 1 Un contributo per portare a termine lo studio sui rischi di epilessia nei neonati con sofferenza da parto e per realizzare le attività a favore dei bambini disabili, dalla musicoterapia alla idrokinesiterapia e all’ippoterapia: sono gli obiettivi della settimana della Neuropsichiatria infantile promossa dall’Associazione Fiori sulla luna che si svolgerà a Cuneo dal 25 al 29 novembre. Per mente; un aumento del perso- mento di 30 milioni di euro, nale dovuto all’attivazione del che con l’ultimo rilevamento di blocco operatorio polivalente e settembre è stato pareggiato. della terapia intensiva, ma che La rete ospedaliera è stata detto onestamente era fuori riorganizzata con la creazione luogo. Applicando criteri di dei due poli di Saluzzo-Saviappropriatezza abbiamo però gliano e Mondovì-Ceva, così ridotto il costo di beni e servizi. come la riconversione di FosAbbiamo aumentato del 97% il sano in polo riabilitativo, e con tasso di utilizzo delle sale ope- l’apertura di uno dei tre Centri ratorie e gli interventi sono au- di Assistenza Primaria automentati del 13%, ma la suddivi- rizzati dalla Regione. A breve sione su due dovrebbe avvestrutture ci imCONTI ECONOMICI nire il passaggio pedisce di ridurconsegne a Il prestito ricevuto di re i posti letto Caraglio dove si nella misura ri- dallo Stato dovrà essere insedierà la clirestituito in trent’anni nica di Monserchiesta dalla Regione. Il nostro rato per la lunospedale deve lavorare su tem- godegenza. A Dogliani abbiapestività dell’intervento e bre- mo realizzato la casa per i pavità della degenza e in questo zienti ventilati, mentre Boves senso la rete territoriale come diventerà centro per la salute Monserrato e Robilante ci so- mentale». Per quanto riguarda no state molto di aiuto nella ca- il saldo dei debiti nei confronti pacità di ricevere il paziente dei fornitori, la Giunta ha da nella fase successiva al ricove- poco stanziato 64 milioni e 867 ro ospedaliero». mila euro per l’Asl Cn1, 27 mi«Alla fine del 2011 l’Asl Cn1 - lioni e 75 mila euro per il S.Croha spiegato il direttore Gianni ce e 35 milioni e 959 mila euro Bonelli - aveva uno sbilancia- per la Cn2. Personaggio ZAIRA MUREDDU CEVA l suo mestiere è fare braccia e gambe. Un’immagine scarna (dal libro «Mosaico Afghano») che però meglio di altre descrive il fisioterapista cebano Alberto Cairo. In realtà lui le gambe e le braccia le restituisce, a chi le ha avute strappate dalla guerra. Lo fa da più di vent’ anni, a Kabul, dove oggi dirige sette Centri ortopedici. I suoi pazienti, prevalentemente bambini, sono le vittime delle mine anti-uomo. Basta questo a spiegare perché Alberto Cairo, lo scorso 17 novembre, è stato insignito della «Medaglia Henry Dunant», la più alta onorificenza del Movimento internazionale di Croce rossa e Mezza luna rossa. La cerimonia si è svolta a Sidney. Quattro le medaglie assegnate in tutto il mondo. «A chi – ha spiegato Greg Vickery, presidente della commissione permanente della Croce Rossa internazionale - è riuscito a portare sollievo nel dolore, a ridurre la vulnerabilità dei feriti e I tutta la settimana il reparto di Neuropsichiatria infantile del «Carle» sarà aperto alle famiglie che vorranno conoscere le attività del reparto e il personale medico e paramedico che vi lavora. Il 23 e il 24 verrà allestito un banchetto per la raccolta dei fondi in piazza Galimberti a Cuneo; il 26 novembre alle 18, nel salone dell’ospedale, concerto dell’Ensemble del Giglio. [C. P.] Un momento della riunione dell’assessore Cavallera con l’assemblea dei sindaco [FOTO ALBERTO CUCCHIETTI] Contro la fibrosi 2347kmin«ape» 1 Un’Ape colorata che dalla Langa fa il giro d’Italia a consegnare fondi per la ricerca contro la fibrosi cistica. Sono i ragazzi dell’associazione «Colora la tua vita», nata a Benevello dopo la morte a 20 anni di Denise Gallesio, che ieri in piazza Duomo hanno presentato il progetto «Smile tour»: un viaggio di 2.347 km da Pachino, in Sicilia, ad Argentera, tra Italia e Francia, in partenza il 10 maggio 2014. Sei tappe - Palermo (Ospedale dei Bambini G. Di Cristina), Roma (Policlinico Umberto I), Firenze (Meyer), Verona (Civile Maggiore), Milano (Policlinico) e Torino (Regina Margherita) - per sei donazioni ad altrettante associazioni che si battono per trovare una cura al terribile male che colpisce polmoni e apparato digerente. Per sostenere il progetto, oltre alla vendita dei pacchetti di chilometri (10 euro ciascuno), seguiranno tanti eventi sul territorio fino alla data di partenza. Info www.coloralatuavi[CR. B.] ta.org. FIRMATA CONVENZIONE AL MUNICIPIO DI CUNEO Studenti di Medicina in tirocinio al «S. Croce» 1 E’ stata presentata ufficialmente ieri nel salone d’onore del municipio di Cuneo la convenzione tra l’ospedale «Santa Croce e Carle» e l’Università di Torino per far svolgere il tirocinio di formazione agli studenti degli ultimi tre anni di Medicina e Chirurgia dell’Ateneo del capoluogo piemontese all’ospedale di Cuneo. Nella foto l’assessore regionale alla Sanità Ugo Cavallera, con il sindaco di Cuneo, Federico Borgna, la direttrice generale dell’Azienda ospedaliera « Santa Croce e Carle» Giovanna Baraldi, Ezio Ghigo, preside della Facoltà di Medicina dell’Università di Torino, Luigi Fenoglio, primario di Medicina interna del «Santa Croce» e coordinatore dei tirocini, Alfonso Pacitti, primario di Nefrologia e Dialisi e coordinatore degli specializzandi, e il direttore sanitario dell’ospedale di Cuneo.Guglielmo Bracco. Al «Santa Croce» ci sono già un centinaio di [C. P.] studenti tirocinanti. A Cairo il massimo riconoscimento di Cri e Mezza Luna rossa mondiale Il fisioterapista cebano cura a Kabul bambini con gli arti dilaniati da mine anti-uomo In Afghanistan Alberto Cairo gestisce sette Centri ortopedici collabora per costruire società forti». Assieme al cebano sono stati premiati Tom Buruku, segretario generale dell’Uganda, Doña Meneca de Mencía, che in Honduras ha prestato 50 anni di ininterrotto servizio volontario alla locale Croce Rossa e Chiatte Hamoud Al, membro fondatore del Kuwait Mezzaluna Rossa. Alberto Cairo non ha potuto partecipare alla cerimonia australiana. È rimasto a Kabul, dove ogni anno cura, non solo fisicamente, più di sette mila persone. Lontano dal mondo che conosciamo, da internet e facebook, irraggiungibile sul cellulare, Cairo riesce lo stesso a trasmettere un messaggio. «La vita continua anche dopo una tragedia, ma va accompagnata». È il principio della sua attività, ma ancora prima della Croce rossa internazionale. Ai suoi pazienti non solo le cure medi- che e la riabilitazione fisica, ma anche quella sociale. In Afghanistan non esiste una pensione di accompagnamento per i disabili. Nei sette centri gestiti da Alberto Cairo ai pazienti, una volta guariti, viene offerto un lavoro. A chi un mestiere lo aveva già, ma ha perso tutto, viene offerto un micro credito: 100 dollari, da restituire in 25 rate da 4, con i quali i pazienti si riorganizzano l’attività persa. «E i soldi – dicono dalla Croce rossa – vengono sempre restituiti». Proprio in queste settimane Cairo era impegnato in un altro progetto. Rivolto ai ragazzi in carrozzina. Con la Croce rossa li voleva coinvolgere in una squadra di pallacanestro. Forse, mentre scriveva una lettera di ringraziamento per la Medaglia «Henry Dunant», era a bordo campo, a seguire i primi allenamenti. 43 NO VB CALCIO SERIE B. STASERA GLI AZZURRI OSPITANO IL PESCARA (ORE 20,30) IL TEMPO DOMANI V Verbania erba AOSTA Mister Calori debutta al “Piola” Biella No o ovara Verc rcelli rc FILIPPO MASSARA NOVARA TORINO Asti Alessand and ndria n ri GENOVA OVA VA A Cun neo neo Savvo vona MAX MIN (˚C) Così in città Oggi Domani 4 7 Domenica 2 6 5 10 Centimetri-LA STAMPA LA STAMPA VENERDÌ 22 NOVEMBRE 2013 REDAZIONE DI NOVARA C.SO DELLA VITTORIA 7 TEL.0321 380411 E-MAIL [email protected] REDAZIONE DI VERBANIA VIA SAN VITTORE 11TEL.0323 407024 E-MAIL [email protected] PUBLIKOMPASS S.P.A. C.SO CAVOUR 17 - NOVARA TEL. 0321 393023 FAX 0321 399225 Stasera il Novara calcio ospita il Pescara al Piola (inizio ore 20,30). E’ la prima volta di Alessandro Calori sulla panchina azzurra. «Ho trovato un gruppo sano – ha detto in conferenza stampa l’allenatore che ha preso il posto di Alfredo Aglietti -. Bisogna prendere coscienza della classifica e trovare la rotta giusta». Il tecnico sperimenta la difesa a tre. In attacco confermato Raffaele Rubino, a segno tre volte nelle ultime quattro appari- Alessandro Calori ieri in conferenza stampa al Piola [UMBERTO BOCCA] zioni. Di fronte, Giuseppe Mascara: l’attaccante torna al Piola dopo l’esperienza in azzurro nell’anno della serie A. Con il Palermo, nelle ultime quattro gare il Pescara è la squadra più in forma del torneo. Per la gara di stasera allo stadio torna la campagna promozionale dedicata agli Under 18: i ragazzi in Curva Nord pagano un euro. Intanto, la società ha già nominato il nuovo ds. Fabrizio Larini, 60 anni, prende il posto del dimissionario Luca Cattani. E’ stato dirigente di Atalanta, Parma e Udinese. Servizi PAGINE 59, 60 E 61 NOVARA-VCO All’interno L’INCHIESTA DI TORINO. COTA E GIORDANO «ABBIAMO SEGUITO LE REGOLE, IL CASO SI CHIARIRÀ» NOVARA Rimborsi, scuse e imbarazzi Scomparso da giorni ritrovato cadavere nel canale Cavour Roberto Lodigiani A PAGINA 44 Marinello: “Sono angosciato”. Cattaneo rivendica la buona fede di tutti MARCELLO GIORDANI LUCA ZIROTTI NOVARA Tensione al mercato dopo il trasloco degli ambulanti Claudio Bressani A PAGINA 45 VERBANIA Elezioni comunali Stasera Parachini si presenta alla città Filippo Rubertà A PAGINA 51 OMEGNA Progetto buon lavoro Un nuovo premio alla famiglia Alessi Vincenzo Amato A PAGINA 50 «Spiegheremo tutto, abbiamo agito secondo i regolamenti». Ognuno fa i suoi distinguo, ma è questo il punto in comune che emerge dai consiglieri regionali di Novara e Vco il giorno dopo la notizia che 43 di loro sono indagati per indebiti rimborsi percepiti attraverso i gruppi politici. Tra questi anche i presidenti Roberto Cota (giunta) e Valerio Cattaneo (consiglio). «Vedrò gli atti con i legali nei prossimi giorni, mi preme innanzitutto ricordare che si tratta di un avviso di chiusura indagini e non di rinvio a giudizio. Ed è giusto sottolineare che abbiamo agito tutti in buona fede» esordisce Valerio Cattaneo, fresco di passaggio al Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano. «Ribadisco che si è operato secondo le leggi e la prassi - aggiunge Cattaneo, difeso dall’avvocato torinese Mauro Ronco - e ricordo il lavoro fatto sui costi della politica in questi anni: abbiamo ridotto del 35% le spese del consiglio, il fondo dei gruppi è passato da 1,5 milioni a 500 mila euro, il vitalizio è stato abolito, gli stipendi abbassati del 30 per cento così come i Girolamo La Rocca Roberto Boniperti Pdl Novara Progett’azione Carpignano Roberto De Magistris Massimo Giordano Lega Nord Verbania Lega Nord Novara Al presidente Cota vengono contestate spese per 25 mila euro Michele Marinello Valerio Cattaneo Lega Nord Domodossola Nuovo C.D. Ghiffa rimborsi chilometrici». Questa invece la posizione di Roberto Cota: «Mi si contesta di aver utilizzato dei fondi a titolo personale, niente di più lontano dalla verità. Spese per 25 mila euro in quasi 3 anni, di cui 21 mila euro per pranzi, cene e viaggi connessi alla mia attività politica e istituzionale, su tutto il territorio nazionale, per impegni pressoché quotidiani. Non riesco a immaginare come avrei potuto fare simili cene o trasferte per interessi personali». «Sono perplesso, i miei rimborso sono relativi a carburante e ristorante, come consentito dai regolamento - sostiene il leghista Roberto De Magistris, difeso dall’avvocato Giovanni Lageard di Torino -. I miei rimborsi, comunque, sono tutti nella cassa del partito, vincolati fino a quando non si chiarirà la vicenda». «Ho fatto quello che mi è stato detto che si poteva fare, senza eccessi - aggiunge l’altro leghista del Vco Michele Marinello, assistito dagli avvocati Domenico Aiello di Milano e Piero Paolo Cassini di Torino -. Sono angosciato e provato perché ho sempre fatto della questione morale un punto d’onore della mia attività». Massimo Giordano, ex assessore, anche lui della Lega, si giustifica così: «Non ho fatto nessuna spesa pazza o illecita. Ad esempio, mi vengono contestate alcune multe: in questi anni ne ho pagate di tasca mia almeno un centinaio, il regolamento prevede che quelle che vengono prese durante lo svolgimento del servizio possano essere rimborsate e così ho fatto». E aggiunge: «Sono assolutamente sereno, perchè non ho nulla da nascondere: attendo l’esito delle verifiche». Nel mirino degli inquirenti altri due consiglieri regionali novaresi, entrambi dell’ex Pdl: Roberto Boniperti e Girolamo La Rocca. Ma con loro, ieri, non è stato possibile parlare.