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Un nome, una storia
S.M.S. Michelangelo Napoli Un nome, una storia CENTRO DI DOCUMENTAZIONE E RICERCA onlus Supplemento a la "Ri-vista dei giornali" autorizzazione del Tribunale 3710 del 29.2.88 Dir. resp.Geppino Fiorenza Fare memoria è un impegno, un dovere che sentiamo di dover rendere a quanti sono stati uccisi per mano delle mafie, un impegno verso i familiari delle vittime, verso la società tutta ma, prima ancora, verso le nostre coscienze di cittadini, di laici e di cristiani, di uomini e donne che vivono il proprio tempo senza rassegnazione. Don Luigi Ciotti Per non dimenticare La memoria di cosa significa lottare contro l'illegalità va alimentata in tutti i modi e trasmessa alle giovani generazioni affinché rinnovino l'impegno contro la piaga della criminalità organizzata che in alcune aree della nostra penisola ha tracciato una lunga e dolorosa scia di sangue. Sostenendo l'importante lavoro realizzato dalle scuole che trova forma all'interno di questo opuscolo, Unicoop Tirreno vuole testimoniare il suo impegno contro tutte le mafie che da troppo tempo tengono in ostaggio intere regioni e con la loro azione devastatrice si insinuano nei gangli vitali della società deteriorando le relazioni sociali, l'economia e il progresso civile del paese. Il ricordo di chi ha dedicato la vita - talvolta pagando di persona - alla lotta contro la camorra è parte di un impegno più ampio di cui, accanto alle forze dell'ordine, alla magistratura e alle istituzioni, devono farsi carico tutte le componenti sane della società per liberare una volta per sempre il paese dal ricatto delle mafie. Marco Lami Presidente Unicoop Tirreno Assessorato all’Istruzione Sono lieto di presentare, nell’occasione dell’importante appuntamento del 21 marzo 2009, XIV Giornata della memoria e dell’impegno per tutte le vittime delle mafie, uno dei più interessanti lavori della collana di pubblicazioni realizzate dalle scuole ai sensi dell’art. 3 della LR 39/85, curate dal Centro di Documentazione contro la camorra,in collaborazione con Libera ed il Coordinamento campano dei familiari delle vittime di criminalità. Si tratta di opuscoli e libricini che insegnanti ed alunni hanno realizzato seguendo autonomi ed originali percorsi di ricerca, a partire dalle sollecitazioni sui temi dell’educazione alla legalità, alla cittadinanza attiva, alla tutela dell’ambiente , alla pace, provenienti dal mio Assessorato e dalla Direzione scolastica regionale. Dall’analisi della rendicontazione e dei reportages finali dei vari Istituti, l’équipe del Centro seleziona quei lavori che presentano interesse per una pubblicazione ed una diffusione presso le altre scuole. E’ così che si arricchisce anche l’attività di documentazione, col mettere a disposizione di tanti insegnanti, operatori, studenti quei lavori che possono essere utili per tracciare nuove piste di ricerca e di impegno, facendo tesoro del ricco patrimonio di idee e proposte provenienti dal mondo della scuola medesimo. Il semplice elenco dei titoli dà conto dell’ampio spettro di interessi che i ragazzi delle nostre scuole, da quelle del ciclo primario alle secondarie, hanno coltivato, studiando, leggendo, facendo ricerca nelle emeroteche, nelle biblioteche, via internet e discutendo in classe tra di loro , con gli insegnanti, gli esperti. Un bel segnale d’impegno colto ed appassionato, sui temi della società, della giustizia, della pace, con il carattere della spontaneità e della freschezza, con uno stile più semplice per i bambini delle elementari, anche se non meno attento , più “maturo”, per i ragazzi delle superiori , che fa onore alla scuola della Campania ed arricchisce noi che offriamo loro l’opportunità della pubblicazione ed a tanti la gioia della lettura di testimonianze originali. Un ringraziamento agli autori, a chi li ha sapientemente guidati ed ai Dirigenti scolastici, che hanno offerto spazi ed occasioni di confronto. Corrado Gabriele Assessore all'Istruzione, Formazione e Lavoro Regione Campania MEMORIA E PROGETTO La nostra esistenza umana deve necessariamente attraversare tante vie e percorsi necessari alla vita stessa. Tra questi, ce ne sono due che mi sembrano veramente importanti per la salvaguardia della pace e della giustizia: la memoria e il progetto. Senza memoria, rischiamo di diventare dei poveri fanatici e presuntuosi, convinti che la vita comincia con noi e che ciò che ci precede è inutile alla salvezza dell'umanità. Senza progetto, trasformiamo invece tutto in una grande corsa nelle vicende quotidiane, senza sapere a cosa serve la vita e se il senso che le diamo ci conduce verso il vero o verso il falso. Memoria e progetto, due vie necessarie per realizzare un cammino di pace e di giustizia. L’esperienza di chi cerca nella memoria delle vittime una storia da conoscere e da raccontare rende giustizia a ciò che di più sacro possiamo trovare in natura: la vita. Fare memoria delle vittime della criminalità organizzata è un modo concreto per tenere in vita la vita che fu. La forza paradossale della memoria ha la capacità di dimostrare che ci sono vivi che “puzzano” di morte e morti che profumano di vita. In questo paradosso di memoria, la ricerca di ciò che è stato ci sostiene nella realizzazione di un progetto che non cerca vendetta, ma la costruzione di un ponte che costruisce giustizia, tenendo unite le ragioni delle vittime e l’impegno per il cambiamento del “carnefice”. Realizzare pertanto, questo incontro tra scuola e familiari delle vittime è una vera e propria opera di educazione alla legalità, intesa appunto come pratica e non solo come nozione. Questo lavoro della scuola è un modo concreto per restituire alle vittime e ai loro cari l’onestà della società civile e una giustizia che consuma la sua “vendetta” seminando vita e speranza. Geppino Fiorenza e don Tonino Palmese referenti regionali di Libera Premessa Il 21 Marzo , primo giorno di primavera, è la giornata della memoria e dell’impegno per le vittime delle mafie. Ogni anno dal 1996 si incontrano in una città diversa i rappresentanti delle associazioni, delle istituzioni e delle scuole impegnate sui temi della legalità. Nel corso della manifestazione viene letto il lungo elenco delle vittime, dal 2° dopoguerra ad oggi, in cui nomi più noti si alternano a nomi sconosciuti. Da questa constatazione è nata l’idea di attivare una ricerca che ci consentisse di raccogliere notizie sulla vita, le scelte e gli eventi di ognuno di loro. Percorso Ciascuna classe si è dedicata all’indagine di lavoro relativa ad uno specifico arco temporale, e ad approfondire le notizie riguardanti le vittime attraverso l’utilizzo di Internet, quotidiani, testi e riviste, contattando anche le famiglie riunite nel Coordinamento dei parenti delle vittime di mafia. Tale percorso ha previsto, quindi, anche delle interviste-incontri e l’eventuale raccolta di materiali. Prodotti Quaderni relativi alle diverse fasi di lavoro secondo la scansione indicata nel prospetto dei tempi. Il percorso di lavoro Il 21 Marzo di ogni anno si celebra la Giornata della Memoria delle vittime delle mafie. In quell’ occasione, tra l’altro, si legge la lista delle vittime di mafia, di camorra e di altre organizzazioni criminali, divise per anno. Nell’ascoltare la lettura dei nomi ci siamo resi conto che le emozioni che provavamo non erano uguali per tutti, che erano più intense quando venivano nominate persone di cui conoscevamo la storia. Questo non ci sembrava giusto e quindi abbiamo pensato di raccogliere notizie anche degli altri. Abbiamo inserito i nomi nei motori di ricerca di Internet e abbiamo scoperto che nel sito del Centro Impastato c’è la cronologia dei fatti di mafia che raccoglie notizie sui fatti accaduti giorno per giorno: attentati, uccisioni, ferimenti, arresti, processi. Abbiamo cominciato a leggere la cronologia degli anni che ci interessano: ognuno di noi ha letto i fatti accaduti in un mese, abbiamo così raccolto notizie su molte delle vittime indicate dalla lista. Ci siamo accorti, però, che mancavano indicazioni su alcune persone e abbiamo spedito un e-mail all’associazione Libera per chiedere informazioni su di loro. Per approfondire la nostra indagine abbiamo cercato articoli di giornale sul sito de Il Mattino, Repubblica, Corriere della Sera e altri quotidiani nazionali. Le notizie trovate su Internet a volte erano molto sintetiche, volevamo saperne di più, così abbiamo pensato che, per poter arricchire la nostra ricerca e ricostruire e comprendere meglio i fatti, si potevano consultare direttamente i quotidiani del periodo interessato. Così le nostre insegnanti hanno organizzato e prenotato una visita all’Emeroteca “Tucci” che possiede una grande collezione di periodici e quotidiani pubblicati negli anni. Abbiamo cominciato ad approfondire la ricerca a partire dalle vittime innocenti della camorra e della criminalità dei nostri luoghi. Così, all’Emeroteca abbiamo trovato dei grandi fascicoli che raccoglievano tutti i numeri del quotidiano locale, Il Mattino, dell’anno scelto; ognuno di noi ha ricercato nei giornali del mese assegnato, la data di quando è morta la vittima, anche se a volte non coincideva, e l’articolo di cronaca che riportava la descrizione dell’accaduto. Abbiamo letto, sintetizzato ed anche fotografato alcune immagini. Tornati a scuola, abbiamo corretto e scritto al computer la nostra relazione, arricchendola di disegni in modo da fare un opuscolo pronto per la “Giornata della Memoria”. Gli alunni delle Classi 3^D, 2^G e 3^G della Scuola Media "Michelangelo" con la collaborazione delle insegnanti Maria Rosaria Alterio, Andreina Cattermole, Annamaria Del Bono, Aurora Iuorio, Maria Teresa Parisi, Erica Salvatori, Carlo Verde. Napoli…la guer ra continua! È da qualche anno ormai che si sente parlare di Napoli, della sua precaria situazione, della radicata illegalità, della disfunzionalità di tutti quelli che dovrebbero essere i servizi della collettività e che hanno finito per essere, come al solito, parte delle proprietà di qualcuno che si colloca più in alto. Sembrerebbe assurdo, ma a Napoli persiste una gerarchia del potere, anche se siamo, o meglio dovremmo essere, in una democrazia. Continuano, infatti, gli episodi che confermano l'esigenza di aiuto di quella che non è più la Napoli di una volta. Questa è la Napoli dell'ingiustizia, dell'illegalità, della rassegnazione, dell'omertà, del terrore, dei morti. Questa è la Napoli che non piace a chi lavora, a chi suda, a chi deve fare i conti con lo stipendio di fine mese o semplicemente a chi ha dei sani principi morali. Ma purtroppo c'è chi questi problemi non li ha, non li ha mai avuti. C'è a chi questa Napoli piace così com'è adesso, chi gode della drammatica situazione in cui viviamo. Ma come può essere così? Come si può camminare indifferentemente per le strade ormai famose per i nomi di coloro che erano lì quando qualcuno li ha fatti fuori “per errore”? Come si può accettare che una persona possa essere privata del diritto alla vita, che anche se a volte è buia e faticosa, è un dono bellissimo ed insostituibile? E da chi poi? Da qualcuno fisicamente uguale a noi, che in modo meschino si è guadagnato posizioni di maggior “rispetto”? E perché? Per quale motivo tanta gente innocente deve essere tirata in ballo dalle tresche clandestine della malavita della nostra città? E, si, perché siamo arrivati a sopportare tutto…ma i morti, quelli innocenti, quelli fanno più male di tutto. Per loro che non ci sono più, per le loro famiglie che non possono reagire, per tutti noi, che viviamo nel terrore, per Napoli, che non è più la città del sole…per tutte queste cose, i ragazzi della scuola Michelangelo hanno deciso di portare avanti il progetto “Vittime innocenti”, in onore e in ricordo di coloro che avrebbero voluto fare, vedere, sentire, ridere, piangere, gioire e soffrire ancora, perché la vita è fatta anche di questo, ma che non potranno più realizzare i loro desideri, perché qualcuno ha deciso così…qualcuno che non è Dio, o chiunque possiamo credere ci sia sopra di noi, ma qualcuno proprio come noi. E questo non è giusto. Non può essere così. E allora perché lasciamo che tutto rimanga così com'è? Perché non è ancora cambiato niente? Perché si fanno promesse e progetti che poi non si mantengono? Perché continuiamo a vivere nella speranza, nell'illusione, nell'adattamento, nella rassegnazione? Perché non ci facciamo sentire? Una sola voce non ha la forza che ne potrebbero avere tante insieme. Perché solo insieme possiamo reagire, solo insieme possiamo far valere i nostri diritti e quelli di chi non ce li ha più. Solo così possiamo far tornare a vivere i parenti delle vittime innocenti, che interiormente sono morti con loro il giorno in cui è successo il dramma. Solo così Annalisa Durante potrà tornare a vivere e sorridere spensierata negli occhi della madre e del padre, soltanto così Silvia Ruotulo potrà continuare a gioire nei volti dei suoi figli, soltanto così Gigi e Paolo potranno visitare tramite gli occhi di chi gli vuole bene i posti che non hanno mai potuto vedere …soltanto così tutte le persone innocenti che non ci sono più potranno continuare ad esistere serenamente nella vita di chi li ha portati e sempre li porterà nel cuore. Diletta Capuano 1909 Joe Petrosino 13 Giuseppe Petrosino (detto Joe) nacque a Padula (SA) il 30.08.1860. Emigrò, giovanissimo, nel 1873 alla volta di New York con l’intera famiglia. Il suo grande sogno e scopo della vita fu uno solo: sconfiggere la mafia, allora contraddistinta col nome di Mano Nera. Sposato, con una figlia compì imprese leggendarie e meritorie, guadagnandosi persino la stima del Presidente degli Stati Uniti. Dichiarò guerra ed assicurò alla giustizia boss di alto calibro, con imprese funambolesche e travestimenti. A lui solo viene attribuita la grande intuizione di aver capito che la mafia, in New York, aveva le sue radici in Sicilia, tant’è vero che intraprese un viaggio in Italia, diretto appunto in Sicilia, per infliggerle il colpo mortale. La sera del 12 marzo1909, nella piazza Marina di Palermo, fu raggiunto da quattro colpi di rivoltella che lo fecero crollare, ucciso, al suolo. Morì da soldato, nel compimento del suo dovere, colpito alle spalle, al buio, a tradimento da una mano assassina che fermò il cammino del più forte e coraggioso poliziotto di tutti i tempi. Nel centenario della morte, l’associazione organizza il premio in suo nome che si svolgerà a Padula il 23 aprile 2009. www.joepetrosino.org 1967 Giuseppe Piani 1976 Gerardo D’Arminio 1977 Pasquale Polverino 14 38 anni, carabiniere, moglie e due bambini, il 29 settembre 1967 stava per eseguire l’ordine di carcerazione, di Giuseppe Cosenza emesso dal Pretore di Pompei. Il ricercato, al momento della cattura, uccideva con feroce determinazione a colpi di pistola il carabiniere e , pur essendo stato ferito seriamente, riesce a fuggire. Maresciallo dei carabinieri aveva fatto parte del Nucleo Investigativo e si era specializzato nella lotta alla mafia; investigava, da tempo, sui rapporti tra clan siciliani e boss napoletani legati ai traffici di droga internazionale. Il 5 gennaio 1976 mentre accompagnava il figlioletto di 4 anni nella piazza di Afragola fu “giustiziato” da un colpo di fucile proveniente da una cinquecento gialla. La vittima si chiamava Pasquale Polverino morto il 4 maggio 1977 a Napoli, durante una rapina. Pasquale era cameriere presso il ristorante "La Taverna del Ghiotto" al Corso Vittorio Emanuele (oggi non esiste più) . In tre entrarono nel ristorante per rapinare i clienti e il proprietario. A seguito della reazione di alcuni clienti partirono dei colpi e uno di questi colpì a morte Polverino. Dopo 15 giorni gli esecutori furono arrestati . Polverino lasciò la moglie e 2 figli in tenera età. 1977 Antonio Custra 1978 Antonio Esposito Ferraioli 15 In seguito all'uccisione di Giorgiana Masi a Roma, la sinistra extraparlamentare indisse a Milano una manifestazione il 14 maggio 1977; dalla coda del corteo vennero sparati dei colpi di pistola, uno dei quali uccise l'agente Custra.nato a S.Giorgio a Cremano nel 1952. Solo 10 anni dopo vennero individuati e condannati i responsabili. È stato ucciso la sera del 30 agosto 1978, a soli 27 anni, in via Zito a Pagani. Tornava a casa dopo essere stato, come tutte le sere, a casa della sua ragazza, Angela (si sarebbero dovuti sposare dopo pochi mesi). Tonino, come lo chiamavano gli amici,era cuoco alla mensa della FATME - Ericson, fabbrica di componenti elettronici di Pagani,affidata in appalto esterno ad alcuni imprenditori locali legati alla DC. Più volte si era ribellato contro i proprietari perchè acquistavano prodotti avariati da somministrare agli operai, minacciando la denuncia; inoltre aveva costretto i titolari dell'impresa a pagare la tredicesima ai tutti i lavoratori della mensa dopo che gli era stato "consigliato" di non dare fastidio. In particolare, relativamente all'acquisto delle carni Tonino aveva intutito che esse avevano un provenienza illecita (un mercato parallelo di macellazione non regolare).Non chiedeva altro che il rispetto dei diritti dei lavoratori della mensa e la possibilità che il suo lavoro di cuoco non fosse danneggiato dall'utilizzo di carni malsane, oltre alle conseguenze che tali alimenti avrebbero potuto provocare negli operai della FATME Ericson che utilizzavano il servizio mensa. Subito dopo l'omicidio furono incriminati i titolari della mensa che vennero immediatamente prosciolti per insufficienza di prove. Le indagini sono state riaperte nel 2003 dopo le dichiarazioni di alcuni pentiti. Ad oggi l'omicidio di Tonino ancora non ha ricevuto giustizia. 1978 16 Pasquale 13 settembre 1978, nell’obiettivo degli assassini Cappuccio finì Pasquale Cappuccio, consigliere socialista a Ottaviano. In quell’occasione Francesco De Martino rimise la toga per assicurargli giustizia.Nel rinvio a giudizio degli accusati di quel delitto si parlò di scenari di speculazioni edilizie volute da Cutolo. 1980 Ciro Rossetti Erano almeno in tre a bordo dell'auto dalla quale sono partiti i proiettili che hanno ucciso Ciro Rossetti, 31 anni, operaio dell'Alfasud a Napoli l' 11-10-1980. Il fatto è avvenuto al bivio fra San Giovanni a Teduccio e Vico Pazzigno, dove abita la madre dell'operaio, Cristina Mansueto. Ciro Rossetti vi si era recato con la moglie Antonietta Lamberti, di 28 anni ed i suoi due figlioletti, per assistere con i parenti alla partita Italia-Lussemburgo. Secondo la ricostruzione della polizia, l'operaio, udite delle detonazioni si sarebbe precipitato alla finestra proprio nel momento in cui sulla strada sfrecciava un'Alfasud , a bordo della quale dovevano essere almeno tre persone. La gente ha visto un uomo con le braccia protese fuori dal finestrino anteriore destro con tutte e due le mani strette attorno all'impugnatura di una pistola. Sarebbero stati esplosi, a distanza di qualche secondo l'uno dall'altro, almeno quattro colpi: uno ha ferito all'anca Ciro Sorrentino e ucciso il giovane operaio dell'Alfasud , padre di due bambini, che con la malavita della zona non aveva proprio nulla da spartire. 17 1980 Mimmo Era il 7 novembre del 1980. Mentre si recava Beneventano al lavoro veniva ucciso barbaramente Mimmo Beneventano, 32 anni, giovane consigliere comunale del Pci ad Ottaviano, in provincia di Napoli. Ad ucciderlo, in un agguato sotto casa mentre salutava la madre, è la camorra. Quel giovane medico infatti aveva osato - ad Ottaviano, regno incontrastato del boss Raffaele Cutolo ribellarsi all’ordine della criminalità organizzata. Un ordine fatto di violenze, minacce, controllo sulla vita di ogni cittadino. Fu ucciso perché giudicato un ostacolo, perché aveva rifiutato di omologarsi decidendo di lottare contro quelle persone che, allora con brutale violenza, oggi con metodi più sofisticati, si infiltravano e scalavano il potere aprendosi la strada e rimuovendo fisicamente gli ostacoli che si ponevano davanti. Mimmo Beneventano fu una delle prime vittime della camorra. Ucciso per le sue denunce contro le speculazioni edilizie e contro i poteri forti della cemento connection. In consiglio comunale erano diventate sempre più pericolose le sue continue denunce contro gli affari del mattone nell’allora costituenda area protetta del Parco del Vesuvio. Con la sua morte nasce a Ottaviano l’associazione degli studenti contro la camorra. E da lì a pochi giorni viene organizzata la prima marcia anticamorra in terra di Cutolo. In prima fila c’era il giovane Antonio Bassolino, allora segretario del Partito comunista della Campania. 18 1980 M a r c e l l o Marcello Torre avvocato penalista , consigliere dell’ordine degli avvocati di Salerno, presidente Torre della squadra “ Paganese” e sindaco di Pagani, eletto come indipendente nella DC, fu ucciso l’11 dicembre del 1980 da tre killer della NCO cutoliana che lo attesero sotto casa di primo mattino. Causa della sua morte la sua opposizione a far lavorare imprese legate alla camorra negli appalti per la rimozione delle macerie del terremoto. Aveva 48 anni. Lasciò la moglie Lucia ed i figli Peppe ed Annamaria. 1981 Giuseppe Grimaldi Segretario dell' avv. Gassani ucciso a Napoli il 27 marzo del 1981 1981 Dino Gassani 19 Avvocato del foro di Salerno, ucciso nel suo studio di Napoli al Corso Vittorio Emanuele il 27/03/1981 insieme al segretario. Era tra i più noti penalisti dell'epoca impegnato in processi di camorra , e difensore del pentito Biagio Garzone, telefonista dell'anonima sequestri della NCO. L'omicidio fu ordinato dal carcere da Catapano esponente di spicco del clan cutoliano , poi condannato all'ergastolo. A lui è stata intitolata l'aula consiliare del consiglio dell'ordine degli avvocati di Salerno. La sera dell'uccisione, sulla sua scrivania fu trovato un biglietto sul quale aveva scritto "Non posso perdere ogni dignità" alludendo all'intimidazione ricevuta per rinunciare alla difesa del pentito. 1981 G i u s e p p e L’omicidio di Salvia ,Vice direttore del carcere di Poggioreale, fu voluto dalla NCO (Nuova Camorra Salvia Organizzata di Raffaele Cutolo ). Il suo capo non gradì che il funzionario lo avesse rimproverato, esercitando nei suoi confronti l’autorità statale. Salvia, di ritorno a casa, in auto sulla Tangenziale di Napoli venne affiancato dai killer e ucciso, all’altezza dello svincolo dell’Arenella il 14 aprile 1981 . 20 1982 Luigi Il maresciallo dei Carabinieri Luigi D’Alessio, 41 D’Alessio anni, sposato con quattro figli, a Torre Annunziata e l’8 gennaio 1982, intercettava un ‘auto con quattro Rosa Visone persone a bordo, riconoscendo tra gli occupanti due pericolosi camorristi, latitanti, legati al clan Cutolo. Il maresciallo , colpito da una scarica di proiettili, risponse al fuoco, ma poco dopo cadde colpito a morte. A cento metri di distanza il corpo senza vita di una sedicenne Rosa Visone. 1982 Antonio Salzano Maresciallo di Polizia è ucciso in casa sua la notte del 23 febbraio 1982. La moglie racconta che i killer hanno bussato alla porta e sparato a raffica con due pistole, subito dopo si sono dileguati in automobile. Dodici ore prima , mentre Salzano portava in cella due famosi capo-clan, un carcerato ne aveva ucciso uno e ferito un altro. 21 1982 Salvatore Venti anni, carabiniere ucciso a 2 luglio 1982 a Nuvoletta Marano fuori del negozio dei genitori. Salvatore doveva pagare uno “sgarro “ fatto ad uno dei boss emergenti “Sandokan”, allora giovane autista di Antonio Bardellino, capo indiscusso dei “casalesi”. Sandokan aveva deciso di far pagare a Salvatore l'uccisione di un camorrista ,suo presunto cugino, avvenuta in un conflitto a fuoco tra malviventi e carabinieri. Secondo i pentiti , ad indicare il nome di Salvatore Nuvoletta come responsabile diretto della morte del malvivente fu proprio il suo superiore, il maresciallo Gerardo Matassino, che era sul libro paga dei “casalesi”.L'ultimo gesto eroico di Salvatore fu quello di lanciare lontano il bambino che aveva in braccio e con il quale stava giocando, appena resosi conto dell'agguato mortale. www.carabinieresalvatorenuvoletta.it 22 1982 S i m o n e t t a Simonetta Lamberti12 anni, il 29 maggio 1982 Lamberti stava ritornando dal mare con il padre Alfonso Lamberti procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Sala Consilina, docente di Storia del diritto penale all’Università di Salerno. Sette killer hanno atteso il magistrato nei pressi di Vietri, lo hanno seguito fino a Cava ed hanno poi sparato. Il magistrato è stato raggiunto da due pallottole che lo hanno ferito ad una spalla e di rimbalzo alla testa mentre una pallottola esplosa da una calibro 38 ha attraversato la testa della bambina. Lo stadio di Cava è intitolato alla bambina. 23 1982 Assessore socialdemocratico a Giugliano Giuliano Pennacchio 1982 Antonio Ammaturo, vice Questore di P.S.capo Antonio Ammaturo della squadra mobile di Napoli, Medaglia d'oro al valor civile Nato a Contrada (Avellino), l'11 luglio 1925, il 15 luglio 1982 appena salito sull'auto davanti alla propria abitazione viene ucciso con il suo autista Pasquale Paola da un gruppo terrorista. Alcuni di loro, rimasti feriti in una sparatoria con la polizia durante la fuga, sono aiutati e curati grazie all'intervento di camorristi della Nuova famiglia. 1982 Pasquale Paola autista del vicequestore morto con lui www.vittimeterrorismo.it 1982 Luigi Cangiano 1982 Antimo Graziano 24 Il 15 luglio1982 nel Rione Siberia, non lontano dal carcere di Poggioreale, Luigi Cangiano, 10 anni, rimaneva ucciso da un proiettile vagante . Stava giocando con un gruppetto di amici , quando la polizia ed una banda di spacciatori si fronteggiano in un conflitto a fuoco. Brigadiere nato a Bellona (Ce) il 4/06/37 in servizio presso la Casa Circondariale di Napoli Poggioreale. Il 14 settembre 1982 rientrando dal servizio appena prestato, all’interno della propria autovettura, nei pressi dell’abitazione, veniva ucciso da numerosi colpi d’arma da fuoco da parte di tre sconosciuti. Riconosciuto”vittima del Dovere” ai sensi della legge 466/1980 dal Ministero dell’Interno. www.polizia-penitenziaria.it 1982 Gennaro Agente nato a Cesa (Ce) il 26/10 /45 in servizio De Angelis presso la Casa Circondariale di Napoli Poggioreale. Il 15 ottobre 1982 ,mentre si trovava in un circolo ricreativo nelle vicinanze dell’abitazione, rimaneva vittima in un attentato di stampo camorristico ad opera di tre individui dal volto coperto che, entrati nel locale, gli esplodevano contro tre colpi d’arma da fuoco . Riconosciuto ”vittima del Dovere” ai sensi della legge 466/1980 dal Ministero dell’Interno. www.polizia-penitenziaria.it 1983 Nicandro Izzo Appuntato, nato a Calvi Risorta (Ce) il 01/12/44 in servizio presso la Casa Circondariale di Poggioreale . Il 31 gennaio 1983, dopo numerose minacce ricevute, veniva ucciso con un colpo di pistola alla testa da parte di ignoti a poche decine di metri dall’Istituto. Riconosciuto “ Vittima del Dovere”ai sensi della legge 466/1980 dal Ministero dell’Interno. www.polizia-penitenziaria.it 1983 Pasquale Mandato 25 Maresciallo, nato a Pietralcina (BN) il 19/05/30 in servizio presso la Casa Circondariale di S.M.Capua Vetere . Il 5 marzo 1983 mentre si recava in servizio , veniva fatto segno di numerosi colpi di arma da fuoco da parte di sette, otto aggressori che lo ferivano mortalmente. Riconosciuto “ Vittima del Dovere”ai sensi della legge 466/1980 dal Ministero dell’Interno. www.polizia-penitenziaria.it 1983 Antonio Cristiano Agente, nato a Trentola Ducenta (CE) il 03/02/56 in servizio presso la Casa Circondariale di Napoli Poggioreale. Il 2 dicembre 1983, nei pressi della propria abitazione, rimane vittima di un attentato ad opera di ignoti che, a bordo di una autovettura, sparano numerosi colpi di arma da fuoco. Riconosciuto "Vittima del Dovere" ai sensi della Legge 466/1980 dal Ministero dell'Interno www.polizia-penitenziaria.it 1983 Francesco Assessore a Lusciano Buzziti 26 1983 Francesco Lo ammazzarono l’11 ottobre del 1983, all’uscita Imposimato dalla fabbrica, la Face Standard di Maddaloni. Lo avevano aspettato sapendo che quel giorno sarebbe stato quello giusto, dopo averlo pedinato per mesi, dopo averne studiato le semplici abitudini e la trasparente vita familiare: casa, lavoro, la moglie Maria Luisa, i due figli bambini, l’appuntamento al circolo archeologico. Uccisero lui e ferirono la moglie, che era nella sua stessa auto. E lei fece in tempo a vedere gli occhi dell’assassino, che non ha mai dimenticato. Fu una vendetta trasversale, hanno stabilito le sentenze. Decisa dalla banda della Magliana con la complicità di Cosa Nostra e della camorra perché bisognava fermare Ferdinando Imposimato, giudice istruttore a Roma, che a quel tempo indagava sull’omicidio Balducci (un usuraio legato alla mala romana) e sui collegamenti con la banda di Ernesto Diotallevi. Da questa sarebbe potuto arrivare ai legami con Cosa Nostra e con Pippo Calò, agli affari comuni che avevano in Sardegna, al giro di interessi in tutta Italia. Franco Imposimato morì perché arrivare a lui era facile, colpire il fratello Ferdinando quasi impossibile. Franco Imposimato realizzò negli anni 70 e 80 una serie di disegni di grandissimo pregio grafico raffiguranti varie vedute e squarci panoramici della città di Maddaloni. www.cittadimaddaloni.it 27 1984 Rapido 904 Il 23 dicembre 1984 il rapido “ 904 “, proveniente da Napoli e diretto a Milano, era strapieno di viaggiatori. La maggior parte di essi andava a trovare i parenti per le feste di Natale. Quel treno non giunse a destinazione . Nella galleria di S. Benedetto Val di Sambro una volontà criminale, politico mafiosa, eversiva delle Istituzioni, volle un massacro di cittadini innocenti. Tutto fu predisposto per provocare il maggior numero di vittime: l’occasione del Natale, la potenza dell’esplosivo, il” timer “regolato per far esplodere la bomba sotto la galleria, in coincidenza del transito , sul binario opposto, di un altro convoglio. Solo il tempismo del conducente che prontamente bloccò la linea evitò una strage maggiore. www.stragetreno904.it Le vittime : Angela Calvanese in De Simone Anna De Simone Giovanni De Simone Nicola De Simone Abramo Vastarella Giovanbattista Altobelli Annamaria Brandi In seguito ai traumi riportati morirono, successivamente: Susanna Cavalli Gioacchino Tagliatatela (1985) Lucia Cerrato Giovanni Calabrò (1989) Pier Francesco Leoni Luisella Matarazzo Carmine Moccia Valeria Moratello Maria Luigia Morini Federica Taglialatela Evidenziate in giallo le vittime campane In quella galleria sono rimasti i corpi di 15 persone e 265 sono rimasti feriti feriti in maniera anche gravissima, alcuni morendone a distanza di anni. 28 1984 Federica Tra i morti del rapido 904 Federica Taglialatela, Taglialatela una ragazzina delle medie, andava a Milano dallo zio con tutta la famiglia. Non si è salvata forse perché era in piedi, forse perché era in un altro scompartimento, sicuramente perché il destino la stava aspettando. Oggi avrebbe poco più di trenta anni, forse dei bambini, forse un bel lavoro, forse…. Ma non gliel’hanno permesso. 1984 Crescenzo Crescenzo Casillo, ex sindaco socialista di Casoria, ucciso dai clan nel periodo della Casillo ricostruzione post-terremoto, probabilmente per la sua opposizione ai loro interessi. 1984 Salvatore Squillace 1985 Mario Diana 29 Nato a Marano, in provincia di Napoli, a soli sedici anni viene ucciso da proiettili vaganti esplosi all’impazzata dopo l’uccisione di Ciro Nuvoletta ( boss di Marano ) Casapesenna Si pensa che Antonio Bardellino e Mario Iovine, i padrini degli anni Ottanta, volessero la sua azienda per entrare in Montefibre. Un delitto che ferì Casapesenna. Ricordano anche Willy, pastore tedesco: spezzò la catena per correre in piazza, arrivò tardi per salvare il padrone, a piangere per due giorni e due notti sulle macchie di sangue. 1985 Giancarlo Siani 30 Nasce a Napoli il 19 settembre 1959. Il suo interesse per le problematiche sociali del disagio e dell'emarginazione, lo porta a occuparsene sia come attivista nei nascenti movimenti anticamorra, sia come collaboratore di alcuni periodici napoletani. Diviene corrispondente da Torre Annunziata per il quotidiano "Il Mattino", denunciando le attività criminali della camorra e la sua infiltrazione nella vita politica. Il 10 giugno 1985 "Il Mattino" pubblica un suo articolo nel quale ipotizza che dietro l'arresto del boss Valentino Gionta possa esservi un tradimento del boss alleato Lorenzo Nuvoletta. L'articolo provoca le ire della camorra, e Nuvoletta decreta la morte di Siani, sia per vendicare l'affronto arrecato da quello scritto, sia per porre fine all'interessamento del giornalista verso gli affari dei camorristi. E' ucciso a Napoli la sera del 23 settembre 1985, sotto casa. Dopo dodici anni vengono condannati all'ergastolo killer e mandanti. L'Associazione, nata nel suo nome, ne ha tenuta viva la memoria in tutti questi anni. Numerose scuole sono intitolate a lui. "Ladridisogni"è il lavoro teatrale di Peppe Celentano e Vincenzo De falco, allestito dal "Diana" e visto da circa 80.000 ragazzi. In occasione del 21 marzo esce nelle sale cinematografiche il film di Marco Risi a lui dedicato, “Fort Apàsc” www.giancarlosiani.it www.ladridisogni.net 1986 Antonio Pianese 1986 Luigi Staiano 1986 Vittorio Esposito 1986 Mario Ferrillo 31 Morto a Napoli il 6 aprile 1986, agente scelto di polizia Giovane imprenditore edile di Torre Annunziata, venne ucciso il 4 luglio 1986, quando aveva 35 anni,mentre andava dal fruttivendolo. A sparare due giovani su una moto, i volti coperti dai caschi. Luigi Staiano era sposato, padre di una bambina che all’epoca aveva tre anni. Fu il primo che ebbe il coraggio di dire no alla camorra delle estorsioni presentando denuncia in Questura. La sua famiglia vive ancora a Torre Annunziata. A lui l’amministrazione comunale ha deciso di intitolare una strada . Morto a Napoli il 7 luglio 1986, agente scelto di Polizia Il 5 novembre 1986 viene ucciso a Licola Mare l'impresario teatrale Mario Ferrillo, perché scambiato per un noto camorrista locale. Lascia moglie e quattro figli, di cui la più piccola, Marianna, di soli 10 anni 1987 Luciano Pignatelli e Carmelo Ganci 1990 Nunzio Pandolfi 32 Uccisi il 4 dicembre 1987 al termine di un inseguimento dopo una rapina in un bar di Castel Morrone (Ce). Ganci e Pignatelli , liberi dal servizio, appresa la notizia della rapina, intercettarono l’auto dei rapinatori che tentarono di bloccare. Ad un incrocio i banditi aprirono il fuoco contro i Carabinieri con un fucile ed alcune pistole. Pignatelli, che era alla guida, fu raggiunto da uno dei proiettili e la macchina finì fuori strada ribaltandosi. Secondo quanto emerso dall’inchiesta Mauriello, Basco, Spierto e Maisto scesero dalla loro auto e fecero di nuovo fuoco per essere sicuri di aver ucciso i militari. Il 19 maggio 1990 viene perpetrato , nel rione Sanità, l'eccidio di Gennaro Pandolfi, autista di Luigi Giuliano, e di un bambino di 2 anni, Nunzio, che era seduto sulle gambe del padre, in casa della nonna. L'uomo, pregiudicato ritenuto vicino al clan Giuliano di Forcella, lo teneva in braccio: i killer hanno sfondato a calci la porta d'ingresso sparando all'impazzata. Il bilancio due morti e quattro feriti. 1990 Francesco Il 6 agosto 1990 è stato ucciso per errore Oliviero Francesco Oliviero che è stato raggiunto alla nuca mentre faceva due passi sotto casa, da un proiettile esploso nel corso di una sparatoria tra i due clan avversi di Ercolano. 1991 Salvatore D'Addario 1991 Angelo Riccardo 1991 Fabio De Pandi 33 23 Nel 1991 nei Quartieri Spagnoli cominciò una guerra di camorra tra i boss locali, Mariano, e il gruppo degli Scissionisti. La sera del venerdì santo, 29 aprile 1991, i Mariano ordinarono di sparare contro i giovani simpatizzanti degli scissionisti che stazionavano in via Nardones nei quartieri. Il bersaglio principale era Franco Liccardo ispiratore della scissione all’interno del clan. Ci furono tre morti: uno di questi fu Salvatore D’Addario, agente in borghese, che sentendo sparare difese la figlia estraendo la pistola, venne massacrato. I quattro killer vennero arrestati e uno di loro, Pasquale Frajese, si pentì subito e cominciò a parlare dei Mariano confessando gli omicidi. Faceva il muratore il giovane testimone di geova ucciso il 21 luglio 1991. Venne ucciso nella sua auto da un proiettile vagante mentre attraversava la strada che collega S.Cipriano diAversa con Casal di Principe. In quell'occasione furono ferite altre 5 persone. Il piccolo Fabio De Pandi fu ucciso da un proiettile vagante il 21 luglio 1991. Il ragazzo, che stava rincasando con la sorellina ed i genitori,dopo una visita ad una famiglia di amici nel rione Traiano, stava per salire in auto quando, a pochi metri, due clan camorristici rivali si davano battaglia per il controllo degli affari illeciti nell’area del quartiere napoletano di Soccavo.Un proiettile raggiungeva Fabio alla schiena e lo uccideva. I Carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Napoli hanno catturato in Spagna il latitante Umberto Marchese, di 43 anni, pluripregiudicato ed uomo di spicco del clan “Puccinelli”. Era ricercato dal 10 Aprile 2003 quando fu condannato per associazione camorristica e per l’omicidio del piccolo De Pandi. 24 34 1991 A l b e r t o Imprenditore ucciso a Francolise (Ce) il 24 luglio Varone 1991 dal clan dei “Muzzoni” di Sessa aurunca, cui si era rifiutato di cedere le sue attività di mobiliere e di distributore di giornali, oltre che un locale su cui il capoclan Mario Esposito aveva messo gli occhi. 1991 Nunziante Scibelli Il 30 ottobre 1991, la faida Cava-Graziano miete la prima vittima innocente della sanguinosa guerra tra clan. Si chiama Nunziante Scibelli, ha 26 anni, è di Taurano e fa l'operaio. La sua colpa: passare pochi istanti dopo con la stessa macchina dei veri obiettivi dei killer, un'alfetta marrone. Succede a Ima, frazione di Lauro, in prima serata. Nunziante è con la moglie in macchina. Stanno facendo un giro. La signora è incita al settimo mese. Una mare di pallottole li colpisce. L'auto è crivellata. Solo per miracolo la moglie, Francesca, rimane viva e con lei, la cosa più importante che le ha lasciato Nunziante. Il giovane invece muore sul colpo, crivellato di colpi. Davanti alla loro auto, i veri obiettivi dell'agguato, due pregiudicati legati al clan Cava. Hanno si, un'alfetta marrone, ma blindata. I colpi danneggiano solo la carrozzeria, permettendo ai criminali di potersi dare alla fuga e rimanere illesi. Per altri due anni, ci saranno altri 14 agguati e nove morti. Un vero bollettino di guerra. Intanto, il sangue sarà preso dimenticato dall'opinione pubblica tanto che la moglie di Nunziante, che partorirà una splendida bambina chiamata come il padre, deciderà di lasciare il vallo. Ritornerà solo lo scorso 2008, quando una lapide è stata apposta nel luogo dell'attentato, in ricordo della tragedia e a memoria per le future generazioni. 1992 Fortunato Arena e Claudio Pezzuto 1992 Giorgio Villan 35 Faiano di Pontecagnano(Salerno), 12 febbraio 1992: i due giovani militari dell'Arma sono impegnati nel controllo di un'auto in pieno centro abitato. Quando il carabiniere Claudio Pezzuto si avvicina al conducente, viene imprevedibilmente raggiunto da alcuni colpi di arma da fuoco esplosi da un secondo individuo nascosto nell'abitacolo dell'auto stessa. Benché ferito ad un braccio e impossibilitato ad usare la propria arma , Pezzuto si adoperava con coraggio per allontanare i passanti, prima di venire nuovamente colpito dall'uomo al posto di guida. Il carabiniere Fortunato Arena si precipita a soccorrere il commilitone, risponde al fuoco, ma anche lui è vittima della furia omicida dei due malviventi, pericolosi latitanti appartenenti ad un clan camorristico, che in seguito verranno catturati e condannati all'ergastolo. Alla memoria dei due carabinieri viene assegnata la medaglia d'oro al valor militare con una cerimonia alla quale hanno partecipato la vedova Maria Gaetana Pisani ed il figlio Alessio. Pezzuto, nativo di Surbo in provincia di Lecce, aveva solo 29 anni, il collega Arena era nativo di Messina. Commerciante di abbigliamento originario della provincia di Venezia, ucciso a San Marcellino luglio 1992. Villan rimane vittima della lotta fra i clan nella gestione del racket. 1992 Egidio Campaniello e Luigi Sapio 36 Uccisi a Villa di Briano il 12 luglio 1992 Luigi Sapio, 88 anni aed Egidio Campaniello, 67 anni, entrambi vedovi e pensionati un' amicizia fatta di chiacchiere al bar, qualche partita a carte e messa ogni domenica. Rimangono uccisi dai colpi di pistola esplosi dai killer inviati da Sandokan per eliminare Nicola Cecoro, uno degli ultimi sopravvissuti della camorra perdente. Il povero Campaniello ,colpito alle gambe,rimase inoltre travolto Dalla Fiat Regata del Cecoro , che aveva tentato inutilmente di sfuggire all'agguato. 1993 Pasquale Il sovrintendente Campanello, nato a Mercogliano Campanello (Av), prestava servizio presso la Casa Circondariale di Napoli Poggioreale dove era addetto al padiglione di massima sicurezza. La mattina dell'8 febbraio 1993 , smontato dal servizio, mentre faceva rientro a casa , rimase vittima di un vile agguato di chiaro stampo camorristico. Il sovrintendente Campanello aveva 33 anni , lasciava la moglie Antonietta e due figli in tenera età. L'onestà, la rettitudine e l'alto senso del dovere lo trasformarono in bersaglio della violenza della criminalità organizzata. www.polizia-penitenziaria.it 1993 Vincenzo D'Anna 37 Nei primi anni '90 Vincenzo D'Anna dirigeva dei lavori in diversi cantieri, di cui alcuni nel quartiere Secondigliano di Napoli, principalmente lavori di ristrutturazione di diversi Condomini. Proprio per i lavori effettuati a Secondigliano, aveva ricevuto minacce con le armi, com'era avvenuto per il cantiere Villa Lucia di fronte la propria abitazione, e in più occasioni era stato costretto a sospendere i lavori in seguito alle intimidazioni camorristiche. Le minacce erano puntualmente portate da individui appartenenti al clan camorristico “Licciardi” di Secondigliano, che imponeva una tangente pari al 10% sull'importo dei lavori. Le richieste continue ed esose da parte del clan avevano stancato Vincenzo D'Anna che aveva dilungato il tempo dei pagamenti delle tangenti per i lavori che stava eseguendo nei cantieri di Secondigliano. Il giorno 12 febbraio 1993, un paio d'individui armati irrompeva 28nel cantiere di Villa Lucia sparando contro Vincenzo, che trasportato d'urgenza al pronto soccorso dopo circa un'ora decedeva. Nella fase processuale, grazie alla coraggiosa testimonianza dei familiari, è stato individuato il responsabile delle richieste estorsive, ma, per mancanza di testimoni oculari, non è stato mai individuato l'esecutore materiale dell'omicidio. I familiari aspettano con fiducia che alla fine sia assicurato alla giustizia il Mandante e il Killer. 1993 Maurizio Estate 1993 Gennaro Falco 38 26 Ucciso a 23 anni, il 17 maggio 1993, in via Vetriera dove lavorava nell’autolavaggio che gestiva con il padre. Un cliente abituale venne a portare l’auto della figlia per farla lavare. Due malviventi a bordo di una vespa cercarono di rubargli l’orologio; di ciò si accorse il padre di Maurizio che iniziò ad urlare mentre il ragazzo inseguì i due malviventi costringendoli alla fuga. Mezz’ora più tardi entrò nell’autolavaggio un ragazzo con un passamontagna sul volto ed iniziò a sparare a raffica colpendo Maurizio. Il padre e la madre riuscirono a fermare il malvivente , ma poi lo lasciarono andare per soccorrere Maurizio, per il quale però non ci fu più nulla da fare. Medico ucciso a Parete ,nel suo ambulatorio, il 31 /10/ 1993 e che inizialmente si era pensato fosse stata opera di un balordo. Il medico era ritenuto "colpevole" di non avere assistito adeguatamente la moglie di Francesco Bidognetti La donna, in realtà era deceduta perché colpita da un male incurabile rispetto al quale nulla poté fare Falco. 1993 Vincenzo Commerciante, uomo retto e onesto dedito Vitale esclusivamente al lavoro ed alla famiglia, nato a Pimonte il 27 febbraio 1939 e deceduto a Napoli il 10 dicembre 1993 a seguito di ferite da arma da fuoco riportate nell'episodio criminoso del 6 dicembre 1993 per non aver aderito ad una minaccia diretta a farlo astenere dalla partecipazione ad un'asta pubblica indetta dal comune di Pimonte per l'acquisto di un terreno, poi risultato occupato da persone legate ad un noto clan camorristico. L'episodio criminoso avvenne nel giardino di sua proprietà ove si recava tutti i giorni prima di raggiungere il negozio di Pimonte; fu raggiunto da numerosi colpi di arma da fuoco diretti agli arti inferiori sparati da un uomo che impugnava due pistole. 1994 Don Peppe Diana 39 Era il 19 marzo 1994, giorno del suo onomastico,quando con quattro colpi di pistola sul sagrato della chiesa , viene ucciso Don Peppe Diana, il prete coraggioso, come fu definito dalla stampa in quei giorni. In realtà da quel momento la voce di Don Diana , il suo insegnamento e le sue parole, hanno riecheggiato ancor di più. Peppe Diana nato il 4 luglio 1958, entrò nel seminario Vescovile di Aversa dove frequentò le medie e il liceo per poi intraprendere gli studi Teologici al Seminario di Posillipo, conseguendo il diploma in Teologia Biblica. Successivamente si laureò in Storia e Filosofia. Nel marzo '82 venne ordinato sacerdote. A vent'anni si avvicinò agli scout del Gruppo Aversa svolgendo incarichi di educatore e padre spirituale anche a livello nazionale. Dal 19 settembre 1989 era Parrocco di S.Nicola di Bari a Casal di Principe dove è stato fino alla morte. Il suo testamento spirituale è sicuramente il documento contro la camorra "Per amore del mio popolo non tacerò" scritto insieme ai sacerdoti della ...... di Casal di Principe.In questi anni il valore di don Peppe è stato riconosciuto universalmente, il Presidente Oscar Luigi Scalfaro gli ha dedicato la Medaglia d'oro al valor civile. Sono intitolate a suo nome la scuola elementare di Casal di Principe, la fondazione anti-usura di Casetta, la scuola di Pace, la commissione regionale dell'Agesci e due strade, una a Catania e una a Locri. Per il suo omicidio sono stati condannati all'ergastolo Piacenti, Santoro, Delle Medaglie e Verde, esecutori materiali ed il mandante Nunzio De Falco, detto "o lupo". www.dongiuseppediana.it 1994 Palma Il 12 dicembre 1994, Palma Scamardella, madre Scamardella di una bambina di 16 mesi viene uccisa , a Pianura, da un commando che doveva eliminare Domenico Di Fusco fedelissimo dei fratelli Lago. 1995 Antonio Brandi 1995 Genovese Pagliuca 1995 Gioacchino Costanzo 40 Qualiano Genovese Pagliuca, ucciso il 19/01/1995 da Giuseppe Setola era il fidanzato della ragazza della quale si era invaghita Angela Barra, amante di Bidognetti, Angela Barra egemone nel territorio di Teverola e vera e propria conoscitrice di tutte le alleanze economiche e politiche del clan dei “casalesi”, si innamorò negli anni '90 di una giovane e bella parrucchiera, che tentò di avvicinare offrendole auto, negozi, e una vita lussuosa. Questa ragazza, legata già ad un suo coetaneo, rifiutò non l'affiliazione che non gli veniva chiesta, non la complicità al clan, che non gli veniva imposta, rifiutò invece di godere del lusso e della potenza generati dalla camorra. Un gesto il suo, di una purezza e di una forza rarissimi in queste terre. Gli valse infatti l'inferno. La ragazza fu sequestrata e violentata dai fratelli della Barra per tredici giorni. Il fidanzato della giovane, Genovese Pagliuca cercò in tutti i modi di trovare il luogo dove la ragazza era tenuta prigioniera. Proprio quando sembrava ormai aver individuato il nascondiglio fu raggiunto ed ammazzato. Il 15 ottobre 1995, a Somma Vesuviana, Gioacchino Costanzo, un bimbo di due anni, viene ucciso per mano della camorra. Era in auto con lo zio , Giuseppe Averaimo, un pregiudicato, venditore di sigarette di contrabbando, che il "commando" di sicari aveva deciso di eliminare. Gli inquirenti accertarono che Giuseppe Averaimo, forse temendo agguati da parte di sicari dei clan avversari girava sempre con il bambino, convinto che questi ultimi non avrebbero mai osato mettere a repentaglio la vita del piccolo. 1996 Davide Sannino 1996 Raffaele Pastore 41 28 19 luglio 1996, un giovane di 19 anni, Davide Sannino, a Massa di Somma (Napoli), viene ucciso da una pallottola calibro 22 sparata da un balordo che, assieme ad altri suoi complici, aveva assalito e depredato Davide e suoi tre amici di un vecchio motorino e tre orologi di poco prezzo. Davide e gli amici erano andati a festeggiare con una pizza il diploma di odontotecnico appena conseguito. La settimana prima il ragazzo si era anche diplomato maestro di solfeggio e superati i quiz era stato chiamato alla visita medica per entrare nell’Arma dei Carabinieri. Davide è stato ucciso soltanto perché aveva osato guardare con senso di sfida il rapinatore. Lo ha confessato proprio l’assassino, il ventitreenne Giorgio Reggio: ”Mi ha chiesto che diritto avevamo di comportarci così e in quel suo sguardo fiero, di uomo che in quel momento non aveva paura di me nonostante fossi armato, mi ha fatto perdere la testa, così ho sparato." Raffaele Pastore, 35 anni, padre di due bambini, era un commerciante all’ingrosso di prodotti alimentari legati all’agricoltura: farine, grani e semi. Venne ucciso il 23 novembre 1996 nel suo negozio. Ferita gravemente la madre. Il piccolo imprenditore si era rifiutato di pagare il pizzo ai camorristi e aveva denunciato i suoi taglieggiatori. Pastore chiese anche solidarietà ad altri commercianti, per non rimanere solo nella lotta ai clan delle estorsioni, ma nessuno gli fu vicino. A lui sarà intitolata una strada a Torre Annunziata. 1997 Ciro Zirpoli 1997 Silvia Ruotolo 42 29 Il 26 gennaio 1997, ad Ercolano, viene ucciso Ciro Zirpoli, un ragazzo di sedici anni, perché figlio del "pentito" Leonardo Zirpoli. Era l'11 giugno 1997. Silvia Ruotolo stava tornando nella sua casa di Salita Arenella , al Vomero, dopo aver preso a scuola il figlio Francesco di 5 anni . Alessandra sua figlia, di 10 anni li guardava dal balcone. In un momento l'inferno: qualcuno sparò all'impazzata . L'obiettivo era Salvatore Raimondi, affiliato al clan Cimmino, avversario del clan Alfieri. Quaranta proiettili É in via di volarono dappertutto ferendo un ragazzo e costituzione uccidendo sul colpo Silvia. la L'11 febbraio 2001 la quattordicesima sezione Fondazione a della Corte di Assise di Napoli ha condannato lei dedicata. all'ergastolo i responsabili della strage: il boss Giovanni Alfano, Vincenzo Cacace e Mario Cerbone. Il comitato Silvia Ruotolo presieduto dal marito Lorenzo Clemente è estremamente attivo nell'impegno per la legalità e contro la camorra. 1998 Giovanni Gargiulo 1998 Antonio Ferrara 1998 Rosario Flaminio, Salvatore De Falco, Alberto Vallefuoco 43 Giovanni Gargiulo aveva 14 anni. I killer lo hanno assassinato alla periferia orientale di Napoli, in via delle Repubbliche Marinare. Probabilmente la sua unica colpa sono il suo cognome e le sue parentele. Il 18 febbraio 1998 Giovanni , verso le 8,30, camminava per strada quando gli si sono avvicinati due sicari a volto coperto, a bordo di una motocicletta, che hanno cominciato a sparargli addosso all’impazzata. Giovanni ha tentato la fuga ma i killer lo hanno raggiunto e freddato. Il giovane è stato ucciso ad Acerra (Napoli), il 5 luglio 1998, da due ragazzi diciassettenni (uno figlio di un camorrista) che hanno sparato al termine di una lite, a cui l'ucciso era estraneo. I due saranno arrestati il 9 luglio. Il 20 luglio 1998 tre operai del pastificio Russo, Rosario Flaminio, 24 anni, Salvatore De Falco, 21 anni, Alberto Vallefuoco, 24 anni, sono stati assassinati davanti al bar Manila, durante l’ora di spacco. Stavano per entrare in macchina quando i killer hanno sparato decine di proiettili, uccidendo Rosario e Alberto mentre Salvatore ha tentato la fuga ma il killer lo ha raggiunto e poi finito. I tre ragazzi sono stati scambiati per appartenenti ad un clan rivale a quello dei killer. 31 44 1998 Giuseppina Il 3 settembre 1998, a Scisciano (Napoli) verso Guerriero le 23 viene uccisa per caso, mentre tornava dal lavoro, Giuseppina Guerriero, 42 anni, da due killer su una moto di grossa cilindrata che si sono lanciati ad alta velocità in Corso Garibaldi, sparando 4 colpi in rapida successione. I proiettili erano diretti a Saverio Pianese, capozona del clan Capasso. La donna lavorava come bracciante , poi ha trovato un lavoro di sera, al nero, in una pizzeria come cuoca. Aveva 4 figli, la più piccola di 14 anni. 1999 Rosa Zaza e Ennio Petrosino Rosa Zaza, 31 anni ed il marito, Ennio Petrosino, 33 anni , vivevano in una villetta al piano terra nel parco De Luca a Pozzuoli. Lavoravano insieme nello stesso edificio, in uno studio di ragioneria nel Centro Direzionale. Erano dei ragazzi stupendi, che hanno fatto una fine assurda. Questo è il commento di chi li conosceva. Sposi novelli, tornavano dalle vacanze passate in Croazia. Il 25 agosto 1999, sbarcati da Bari alle 22:00, hanno imboccato l’autostrada sulla loro Suzuki. Sono stati travolti ed uccisi da una macchina di contrabbandieri che, invertendo il proprio senso di marcia a fari spenti, ha attraversato uno dei tanti varchi aperti dell’autostrada Bari-Napoli. www.vittimestrada.org Ennio e Rosa Associazione per la sicurezza sulla strada ed il risveglio della coscienza civile Via Poggio dei Mari, 27 80129 Napoli 45 2000 Ferdinando Ferdinando Liguori, ventidue anni, giovane Liguori operaio di Casavatore il 5 marzo 2000 è stato raggiunto da un colpo di pistola che gli ha tranciato l’arteria femorale. La lite tra Liguori ed i suoi assassini era cominciata prima , all’interno della discoteca MyToy per un’occhiata di troppo ad una ragazza. Interviene la security che allontana i giovani quando all’improvviso la macchina occupata da quattro amici, tra cui il Liguori, viene affiancata da una smart. Uno dei due occupanti spara colpendo la fiancata sinistra della macchina , uno dei proiettili colpisce alla coscia la vittima , seduta sul sedile posteriore. 46 2000 Hamdi Lala Ucciso a coltellate a Napoli, l’11 giugno 2000, l'albanese Hamdi Lala da tre connazionali a cui si era rifiutato di cedere il suo posto di lavoro. 2000 Gaetano De Rosa Ucciso a Marano (Na) il 16 luglio 2000 a colpi di pistola Gaetano De Rosa, che aveva tentato di reagire al furto della sua auto. 2000 Giuseppe Falanga 47 Ucciso a Torre del Greco (Na),il 28 luglio 2000,l'imprenditore edile Giuseppe Falanga,47 anni, da due killer entrati a viso coperto nel suo cantiere. Gli investigatori ritengono che si tratti di un'azione della camorra, anche se la vittima non aveva denunciato richieste estorsive. In serata sono stati fermati Giovanni Falanga, figlio di uno dei capicamorra di Torre del Greco, e il pregiudicato Giovanni Pugliese. 2000 Paolo Castaldi e Luigi Sequino 48 Paolo Castaldi e Luigi Sequino sono stati uccisi per errore a Pianura ( Napoli) l’11 agosto 2000. Secondo gli investigatori sarebbero stati scambiati per due guardaspalle del capocamorra Rosario Marra. Ma i giovani erano lì per caso, inconsapevoli del pericolo, a chiacchierare delle loro future vacanze. Dopo cinque anni condanne per il mandante e gli esecutori. Intanto l'associazione "Le voci di Gigi e Paolo", presidente Vincenzo Sequino, è attivissima. Un concorso annuale intitolato ai due ragazzi è bandito annualmente dalla Regione Campania e dalla Confesercenti. Una scuola ed un parco di Pianura sono stati intitolati a loro. Sede Associazione “Gigi e Paolo” Via Castaldi Sequino,13 2000 Raffaele Iorio 49 Raffaele Iorio, 63 anni, faceva saltuariamente da autista ad un imprenditore napoletano per il quale aveva lavorato in passato e che il 14 settembre 2000 aveva accompagnato alla sede dell’azienda . Sposato , padre di due figli ,ormai grandi,Immacolata e Salvatore , Raffaele Iorio è stato schiacciato contro un palo della luce dai banditi che volevano costringerlo a mollare la presa. Non era sua la Jaguar portata via dai rapinatori, ma l’ha difesa come se lo fosse.I tre responsabili della sua morte furono prontamente individuati e condannati. 2000 Valentina Aveva appena due anni e mezzo quando fu Terracciano uccisa il 12 novembre 2000, a Pollena Trocchia, in provincia di Napoli. Intorno alle 13,30 una moto di grossa cilindrata passava davanti al negozio di fiori di Fausto Terracciano, zio della bambina, mentre il padre della vittima, sua moglie Maria e Valentina erano fermi sulla soglia . La moto con i due malviventi , arrivata alla loro altezza,avrebbe rallentato e l’uomo sul sedile posteriore avrebbe cominciato a sparare ferendo il padre e la madre ed uccidendo la bambina. 2001 Giuseppe Zizolfi 50 Giuseppe Zizolfi, 20 anni, muore a Napoli il 10 febbraio 2001, aveva tentato di inseguire due ladruncoli in motorino sorpresi a rubare nell’auto di un amico. Uno dei malviventi gli sferra un calcio facendolo cadere e sbattere con la testa sull’asfalto . 2001 Stefano Stefano Ciaramella,diciassette anni, viene ucciso Ciaramella a Casoria (Na) il 7 settembre 2001 da una coltellata perche’ aveva tentato di difendere la sua fidanzata di 15 anni, scippata e malmenata da quattro giovani, e il suo motorino. Il 6 settembre verranno arrestati, tra Afragola (Na), Rimini e Taranto, 4 ragazzi della provincia di Napoli, Pietro Amadoro e Giuseppe D'Arsciello e due minorenni. 2002 Federico Del Prete 2003 Paolino Avella 51 Sindacalista dello Snaa, un sindacato dei commercianti ambulanti, è stato ucciso il 18 febbraio 2002 a Casal di Principe(Ce) con sei colpi di pistola, sparati da un killer della camorra, mentre era al telefono, seduto alla scrivania del suo ufficio. Precedentemente il sindacalista aveva cercato di contrastare il controllo delle fiere settimanali da parte della camorra. Aveva denunciato l’abusivismo e il racket nei mercati della provincia di Caserta e di Napoli. Successivamente , un pentito di camorra, ha svelato i retroscena dell’assassinio di Del Prete e confermato quanto gli investigatori avevano supposto. Studente del liceo scientifico di S. Sebastiano al Vesuvio (Na), morto il 5 aprile 2003 a 17 anni, cadendo dal motorino. Stava scappando dagli aggressori che volevano rubargli lo scooter. Il padre Alfredo ha dato vita ad un'associazione intitolata al ragazzo sviluppando un'intensa attività per la diffusione della cultura della legalità. www.paolinoavella.it 2003 Giuseppe Rovescio 52 Il 29 settembre del 2003 a Villa Literno, in via Chiesa, due sicari, appartenenti al gruppo di fuoco Tavoletta-Cantiello che si contrapponeva a quello capeggiato da Bidognetti, armati di fucile e pistola affrontarono cinque giovani che si intrattenevano in strada. Tra questi c'era Giuseppe Rovescio, che muore a soli 24 anni per uno scambio di persona. Provò a fuggire insieme ad altri passanti terrorizzati, ma per i suoi capelli lunghi fu scambiato per un pregiudicato e brutalmente assassinato nei pressi di via Chiesa. 2003 Claudio Ex ausiliare dei carabinieri, 22 anni, è stato Taglialatela ucciso per un cellulare a Napoli, nei pressi del Corso Umberto il 9 dicembre 2003. Il suo presunto assassino, Arturo Raia, è stato poi trovato impiccato con un lenzuolo nella sua cella a Poggioreale. 2004 Francesco Estatico 2004 Matilde Sorrentino 53 Il 15 febbraio 2004 Francesco Estatico, 19 anni, è stato ucciso, a Mergellina, per aver fatto dei complimenti ad una ragazza. Il compagno della giovane donna, sedici anni ,infastidito, ha accoltellato Francesco che, ricoverato al Fatebenefratelli, è morto durante l’operazione per gravi emorragie. Matilde Sorrentino, 49 anni, è stata uccisa a colpi di arma da fuoco il 27 marzo 2004, probabilmente per vendetta , poiché aveva denunciato nel 1997 che il proprio figlio era rimasto vittima di una organizzazione di pedofili nel Rione dei Poverelli a Torre Annunziata. La Sorrentino aveva testimoniato al processo, assieme ad altre due madri di bambini sottoposti ad abusi (ora messe sotto protezione). Il processo è terminato con la condanna dei pedofili. 2004 Annalisa Durante 54 Annalisa Durante, quattordici anni, uccisa a Napoli il 28 marzo 2004, nel quartiere Forcella, in un agguato contro Salvatore Giuliano. Dopo due anni l'accertamento della verità e la condanna a ventiquattro anni del "rosso" di Forcella, nipote dell’ex capo clan e ora collaboratore di giustizia Luigi Giuliano. Una mobilitazione costante nel quartiere, guidata dal padre della ragazza Giannino e dal parroco Luigi Merola, ne terrà viva la memoria. Un'associazione è nata in suo nome. A lei è intitolata una scuola del quartiere. La giornalista Matilde Andolfo ha scritto "Il diario di Annalisa" per i Tipi di Pironti. www.annalisadurante.it 2004 Francecso Erano da poco passate le sette, quando a San Graziano Paolo Belsito (Na) due killer in moto affiancano un Alfa 156 e aprono il fuoco. Francesco Graziano, incensurato di 32 anni, viene finito mentre tentava la fuga a piedi.Viene ucciso anche lo zio Antonio Graziano di 58 anni. Per gli investigatori, i due sono stati ammazzati per vendicare la morte di tre donne della famiglia camorrista dei Cava, uccise alla periferia di Lauro nel maggio 2002 da un commando del quale facevano parte i vertici della famiglia Graziano. 2004 Antonio Landieri 2004 Fabio Nunneri 42 55 Antonio Landieri, ragazzo disabile di 25 anni, muore il 6 Novembre 2004 in seguito ad una sparatoria in via Labriola, ai confini tra i quartieri Scampia e Secondigliano. Altre cinque persone, tutte incensurate, restano ferite . I sicari sono giunti all'improvviso, facendo fuoco sui ragazzi che stavano giocando a biliardino sotto una struttura in lamiera, utilizzata per la vendita di frutta e verdura. Antonio Landieri ha tentato a fatica di scappare e di ripararsi nell'androne del palazzo di via Labriola, ma è stato raggiunto da diversi colpi d'arma da fuoco: sul posto sono stati ritrovati, in tutto, 16 bossoli, alcuni dei quali di calibro 9. Da questo tragico evento nasce il libro “Al di là della neve”, scritto quasi di getto dal giovanissimo Rosario Esposito la Rossa, cugino di Antonio. Fabio Nunneri, 20 anni, ucciso il 18 agosto 2004 a Bacoli, localita' balneare del litorale flegreo a Nord di Napoli. E' intervenuto per fare da paciere in una lite per motivi di viabilita', ma tra i due contendenti e' rimasto vittima di un gesto di violenza che gli e' costato la vita: una coltellata al petto che non gli ha lasciato scampo. 56 2004 Gelsomina Gelsomina Verde, di 22 anni,impegnata con Verde passione in attività di volontariato nel suo quartiere, viene uccisa e bruciata a Napoli, nel quartiere Secondigliano,il 22 novembre 2004. I killer probabilmente volevano sapere dove si nascondeva Vincenzo Notturno, conosciuto forse solo di vista, appartenente al clan che si oppone ai Di Lauro e scomparso da qualche giorno. Secondo gli investigatori è stata prima sequestrata e interrogata sotto tortura, poi uccisa con tre colpi di pistola ed infine cosparsa di benzina e data alle fiamme. Gli assassini sono stati condannati all’ergastolo il 4 aprile del 2006. 2004 Dario Scherillo Dario Scherillo veniva barbaramente ucciso, con alcuni colpi di pistola, da due persone rimaste ignote, il sei dicembre 2004, mentre dopo una giornata di lavoro tornava a casa . Nulla poteva far pensare ad un tal epilogo in quanto il ragazzo aveva avuto sempre una condotta irreprensibile, dedito al lavoro e alla famiglia, soprattutto estraneo a qualunque circuito criminale. Dario, infatti, da due mesi, gestiva con i fratelli un'autoscuola. La sera del sei dicembre, dopo averla chiusa , si avviava a casa sul suo motorino. Incontrato un conoscente Dario fermava lo scooter. Improvvisamente sopraggiungeva una moto con due persone a bordo che esplodevano due o tre colpi di pistola all'indirizzo di Dario che si accasciava a terra. Dario, persona seria ed onesta, giovane lavoratore fu ucciso per errore, per uno scambio di persona. 57 2005 Francesco Francesco Rossi colpito per sbaglio il 28 dicembre Rossi a Sant’Anastasia da un colpo di pistola ad un polmone, in un circolo ricreativo-sportivo. Morirà il 2 gennaio 2005. L’obiettivo era in realtà , il capoclan Vincenzo Mauri, colpito ed ucciso anche lui. 2005 Attilio Romanò Attilio Romanò 29 anni, era nato il 30 marzo 1975. Amante della vita, del teatro, della poesia, viene ucciso il 24 gennaio 2005. E’ un tranquillo lunedì , Attilio si accinge a chiudere il suo negozio a Capodimonte quando improvvisamente i killer sparano. La famiglia, gli amici aspettano giustizia e promuovono tante iniziative, ma le indagini non sono approdate ancora a nulla. www.attiliovive.it 2005 Emilio Albanese 58 Emilio Albanese, il 3 maggio 2005, viene aggredito da due giovani malviventi. Aveva appena ritirato 3.200 euro in una banca della centralissima via Toledo, quando a poche centinaia di metri, in pieno giorno, in una strada solitamente molto affollata di Napoli, due rapinatori, che evidentemente lo avevano seguito dalla sede dell'istituto di credito, lo hanno aggredito per portargli via i soldi. Lui ha reagito ma è stato spinto con violenza, cadendo a terra e battendo il capo. L'uomo è morto in ospedale mentre gli aggressori si allontanavano con i soldi a bordo di un ciclomotore. La vittima era il suocero del figlio di Dario Fo, Iacopo. 2005 Giuseppe Riccio 2006 Salvatore Buglione 59 Giuseppe Riccio, 26 anni, padre di un bambino di pochi mesi Nicola, è il pizzaiolo ucciso per errore sabato 18 dicembre 2005 a calata Capodichino durante la «spedizione punitiva» organizzata nel ristorante dove il giovane stava lavorando. Obiettivo del gruppo di persone che sabato sera hanno fatto irruzione nella pizzeria «Donn’Amalia» era il titolare del ristorante. Il «branco» voleva impartire «una lezione» al proprietario del locale con il quale la sera prima aveva avuto un alterco. Sembra che venerdì i balordi fossero arrivati con un’auto e due moto davanti al locale. Ripresi dal titolare, che era uscito fuori perchè i veicoli parcheggiati davanti all’ingresso ostruivano il passaggio - sempre secondo la ricostruzione avevano reagito da «guappi» pretendendo di farsi servire pizza e bibite fuori. Al rifiuto, probabilmente il proposito di vendetta. E così, per un motivo assolutamente banale, un gruppo di 7-8 persone ha stroncato la vita di un giovane che lavorava con onestà per mantenere la famiglia. Sabato, poco prima delle 19, un vero e proprio «raid»: almeno otto uomini irrompono nella pizzeria armati con spranghe e una pistola e aggrediscono titolare e dipendenti. Scoppia una rissa. I delinquenti prima della fuga esplodono vari colpi di pistola, tre dei quali colpiscono Riccio. In quattro lo aggrediscono e l´accoltellano tra i giornali. Aveva addosso mille euro. Perciò non voleva darla vinta ai suoi rapinatori. Ha gridato «Andatevene», ha cercato di difendersi. Ma loro erano in quattro e lo hanno ucciso con una sola coltellata. Salvatore Buglione, 51 anni, è stato ucciso per sfregio, per punire la sua ribellione. Buglione lavorava come dipendente comunale, ma sua moglie era titolare di un'edicola all'Arenella. E Salvatore aveva l'unica colpa di arrivare ogni sera, dopo il proprio orario di ufficio, nella rivendita per aiutare la moglie a chiudere bottega e difenderla da eventuali aggressori. 2006 Michele Landa 2006 Loris Di Roberto e Daniele Del Core 60 Mancavano solo un paio di mesi e Michele sarebbe andato in pensione, dopo una vita di lavoro. Invece trova la morte all'età di 62 anni, davanti a un ripetitore della Vodafone. Nella terra di nessuno, tutto quello che si può rubare viene rubato. Anche un ripetitore per telefonini. I clan hanno scoperto che le apparecchiature del ripetitore possono essere una merce per cui si è disposti a pagare decine di migliaia di euro, in contanti, dagli stessi proprietari. Il cavallo di ritorno: “Vuoi l'attrezzatura indietro? Paga”. Probabilmente Michele Landa non ha ceduto ai giovani del clan, in cerca di denaro facile. Non avranno accettato che un paesano di Mondragone li ostacolasse, e così, dopo una vita di lavoro, non la prendi la pensione perché finisci bruciato in una campagna. Il 28 ottobre 2006 nei pressi della Solfatara di Pozzuoli, in provincia di Napoli una rissa finita in accoltellamento per motivi passionali ha provocato la morte di Daniele Del Core di 19 anni e Loris Di Roberto di 18. L'omicida è un 16enne. Il ragazzo aveva una relazione sentimentale con una ragazza che in precedenza era stata fidanzata con De Roberto. Alla loro vista si sarebbe infuriato, allontanandosi per tornare armato e accompagnato da amici. Quindi l'aggressione fatale. E' possibile che Del Core sia morto per difendere il suo amico contro il quale si era avventato l' assassino geloso. Del Core , raggiunto da tre coltellate al torace ed alla spalla destra, De Roberto, raggiunto da sette coltellate, all'addome, al torace, ad un braccio e ad una spalla sono morti poco dopo il ricovero. 2006 Rodolfo Pacilio 2006 Antonio Palumbo 61 Rodolfo Pacilio, 36 anni, è stato ucciso in un agguato a Sant'Antimo il 31 ottobre 2006. Laureato in Economia e Commercio con il massimo dei voti, padre di tre bambini e figlio di un imprenditore, è noto per essere stata una delle poche persone ad aver avuto il grande coraggio di denunciare i suoi estorsori.Pagava una tangente da 40 milioni di lire al mese per un importante edificio che stava realizzando a Napoli. Secondo gli inquirenti, la sua morte è stata proprio legata a una vendetta del clan denunciato o al rifiuto di non piegarsi ai voleri della camorra. La rapina viene commessa a pochi passi da lui. Ma Antonio Palumbo, 63 anni, non si accorge di nulla. Fa da scudo con il suo corpo a quello del commesso della tabaccheria. Gli salva la vita senza saperlo, ucciso da un proiettile sparato da uno dei malviventi. Muore, senza riuscire a capire di essere finito al centro di una cruenta rapina nella tabaccheria dove era andato a comprare un pacchetto di sigarette per il figlio e un quaderno per una nipotina. 2007 Luigi Sica 62 Luigi Sica, 16 anni, era con un gruppo di amici in via Santa Teresa degli Scalzi quando è scoppiata una lite con alcuni coetanei. Una lite banale, una parola di troppo o uno sguardo sbagliato ed è partita la coltellata che lo ha ferito al cuore.Dopo qualche ora, è stato arrestato un ragazzo di 15 anni, ritenuto il responsabile della morte di Luigi. Luigi era figlio di un muratore, 16 anni compiuti a luglio, aveva un piccolo lavoro in una pelletteria e una grande passione per il calcio. Luigi giocava come difensore in una squadra dilettantistica del suo quartiere. 2007 Francesco Francesco Gaito, 47 anni, era appena uscito Gaito dalla sua tabaccheria per andare in banca a depositare settemila euro, quando è stato affrontato da due malviventi quasi a metà strada tra la tabaccheria e la banca, un percorso di circa duecento metri.. Gaito ha reagito, e uno dei due lo ha ammazzato con un colpo di pistola nella piazza di Sant'Antimo. Gli aggressori, giovani e a volto scoperto, sono fuggiti a piedi senza portare a termine la rapina: la somma di denaro è stata trovata dai carabinieri sul cadavere del tabaccaio. 2007 Umberto Improta 63 Umberto Improta, 25 anni, viene ucciso da un colpo di pistola alla testa in seguito alla lite fra due bande rivali a San Giorgio a Cremano; La polizia ha arrestato un giovane del paese, Giuseppe Rapicano, e ha fermato tre minorenni. 2007 Giuseppe Giuseppe Veropalumbo,30 anni, carrozziere, Veropalumbo sposato e padre di una bimba di un anno è stato raggiunto da un proiettile vagante poco prima della mezzanotte mentre all'interno della sua abitazione, a Torre Annunziata, festeggiava l'arrivo del nuovo anno giocando a carte con gli amici. 2008 Mario Costabile Vittima per caso: Mario Costabile, 49 anni, dipendente dell´Asl Napoli 2, padre di tre figli, è stato ucciso in una rapina in corso Sirena, nel cuore di Barra, alla periferia orientale della città. In tasca aveva poche decine di euro. I rapinatori lo hanno colpito al volto (forse con il calcio di una pistola) e picchiato, fino ad ucciderlo. Tutto per strappargli il portafoglio con una manciata di spiccioli. 64 2008 Domenico Il 15 maggio 2008 Domenico Noviello, 65 anni, Noviello titolare di una autoscuola, viene ucciso a Castelvolturno da due killer armati di pistola. Nel 2001 Noviello aveva osato sfidare il clan Bidognetti, denunciando un tentativo di estorsione e contribuendo a far arrestare con la sua testimonianza cinque affiliati all'organizzazione camorristica, tra i quali il pregiudicato Pasquale Morrone e i fratelli Alessandro e Francesco Cirillo. Per tre anni aveva vissuto sotto scorta. 2008 Gennaro Dopo due mesi di agonia l' 11-08-2008 muore Cortumaccio Gennaro Cortumaccio,41 anni, guardia giurata ferita in un assalto a un portavalori avvenuto il 16 giugno 2008 a Marano. Durante la sparatoria, nel tentativo di difendere il carico del portavalori, Cortumaccio, 41 anni, originario di Portici, veniva raggiunto da due proiettili all'addome. 2008 Marco Pittoni 2008 Raffaele Gargiulo 65 Il sottotenente dei carabinieri Marco Pittoni, 33 anni, viene raggiunto da due colpi d'arma da fuoco durante una rapina all'ufficio centrale delle Poste a Pagani, nel Salernitano. Marco Pittoni ha intimato di abbassare le armi ma non ha estratto la sua pistola di ordinanza perché avrebbe messo in pericolo l'incolumità dei presenti. Raffaele Gargiulo, di 38 anni, è stato ucciso a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, durante un tentativo di rapina. Era in auto in compagnia di un'amica quando è stato avvicinato dai suoi assassini. Gargiulo ha messo in moto l'auto per fuggire ma uno dei rapinatori ha sparato un colpo di pistola che lo ha raggiunto al cavo ascellare, uccidendolo all'istante. L'auto è finita fuori strada, mentre i due rapinatori sono fuggiti. 2008 Raffaele Granata 2008 Giuseppe Minopoli 66 Una vendetta per non aver pagato il pizzo, e forse anche un segnale rivolto agli imprenditori economici della zona affinche' non pensino di potersi ribellare ai diktat del clan dei Casalesi: sono le piste prevalenti nelle indagini sull'omicidio di Raffaele Granata, 70 anni, titolare dello stabilimento balneare ''La Fiorente'' e padre di Giuseppe, sindaco di Calvizzano (Napoli). Proprio il figlio della vittima aveva confermato, ieri, le minacce estorsive rivolte al padre negli ultimi tempi. Ma Granata aveva anche denunciato alle autorita' intimidazioni e richieste di denaro nel 1992, sempre da parte dei Casalesi. Una guardia giurata di 37 anni, Giuseppe Minopoli, che si trovava all'interno di una pizzeria a Pozzuoli è stata uccisa nel corso di un tentativo di rapina. Stava mangiando una pizza seduto ad un tavolo vicino all'ingresso, quando, accortosi del tentativo di rapina, ha estratto la sua pistola, ma è stato affrontato da uno dei rapinatori che gli ha esploso contro due colpi che hanno raggiunto l'uomo al torace uccidendolo. 67 2008 Strage di Il 18 settembre 2008 strage di Castelvolturno: Castelvolturno7 killer della camorra uccidono con 120 proiettili sei persone :Samuel Kwaku, 26 anni, e El Hadji Ababa, del Togo; Cristopher Adams e Alex Geemes, 28 anni, liberiani; Kwame Julius Francis, 31 anni, e Eric Affum Yeboah, 25, ghanesi, mentre viene ricoverato con ferite gravi Joseph Ayimbora, 34 anni, anche lui del Ghana.Decisiva la sua testimonianza per l’arresto dei killer. 2008 Francesco Alighieri e Gabriele Rossi Inseguivano probabilmente un grosso pregiudicato, su una strada che conoscevano poco, i due agenti morti nell'incidente stradale, dopo una corsa fatale, finita contro un albero. Non si esclude neppure, fra gli investigatori, che a bordo dell'auto sospetta - forse la Panda nera, nuova, abbandonata nelle ore successive da qualcuno - ci fosse uno dei killer della strage di camorra di Castel Volturno. Gli agenti deceduti erano parte del contingente di rinforzo mandato nel Casertano, a contrastare l'emergenza criminalità, riesplosa con sette morti ammazzati, la settimana prima, fra cui sei extracomunitari. 2008 Lorenzo Riccio 2008 Raffaele Manna 2008 Nicola Sarpa 68 Lorenzo Riccio era al lavoro in un'azienda di pompe funebri a Giugliano quando i sicari hanno sparato diversi colpi d'arma da fuoco prima di allontanarsi. Il titolare della ditta di pompe funebri 'Russo & c.' nella quale lavorava Lorenzo Riccio fu testimone, agli inizi degli anni '90, in un processo contro elementi di spicco del clan dei Casalesi. Il primo dicembre 2008 Raffaele Manna, 64 anni, commerciante di prodotti agricoli e mangimi, subisce una rapina da parte di quattro persone. Reagisce colpendo uno dei ladri con un bastone di legno. Il rapinatore risponde sparando quattro colpi che uccidono Manna. La notte del 31 dicembre 2008 da una pistola calibro 7.65 è partito un proiettile vagante che ha ucciso Nicola Sarpa, 24 anni, appena uscito sul balcone di casa proprio per chiamare e far rientrare il fratello di 8 anni, che era in cortile a giocare. 69 2009 Felicia Felicia Castaniere muore d'infarto a seguito di Castaniere una rapina subita dopo che aveva ritirato la pensione all'ufficio postale di Casandrino. La donna, che viveva con l' anziano padre ed una sorella, avrebbe compiuto 50 anni dopo qualche giorno. Impegnata nel sociale, era tra i responsabili della sezione locale dell'Associazione provinciale dei disabili. Classe 3ªD a.s. 2004/05 Barretta Fabrizio Bruno Marco Buonanno Claudia Criscuolo Lucrezia D’andria Giuseppe De FrancoSimone De Siero Daria Esposito Lucia Florio Alessandra Getahun Daniel Grillo Titti Ienco Stefano Leggittimo Adelina Luongo Luigi Maiorino Pietro Perillo Vittorio Rescigno Martina Siciliano Giuseppe Silvestri Serena Sorrentino Annalisa Tenneriello Claudia Verdicchio Mirko Vestuto Martina Vitucci Anna Classe 2ªG a.s. 2005/06 Aruta Giovanni BuonomoGennaro Capuano Angela Carillo Daniele Chellini Gessica Conte Gessica Conte Pasquale D’emilio Francesca Desidery Luca De Tommaso Catello Di Bonito Giuseppe Di Sauro Davide Lemma Ester Mirabile Martina Moccardi Valentina Montuori Carmen SavareseLuana Sozio Ciro Volpe Maria Zofra Anna Classe 3ª G a.s. 2004/05 Capuano Lucia Diletta Cataldo Imma Cichella Marzia Cocco Giuseppe Cremiato Silvio De Vita Assunta Della Corte Roberta Farinelli Jessica Fatteruso Giovanni Perrotta Laura Rescigno Sara Ruocco Alessandro Sammartino Vincenzo Scuotto Federica Simeone Alessio Simeone Danilo Tenneriello Lisa Classe 3ªG a. s. 2005/06 Arleo Giuliana Aruta Ilaria Ciliberti Salvatore Criscuolo Jaila D’Orazio Luca Esposito Gian Marco Esposito Stefano Farag Barbara Filippine Domenico Fristachi Gianluca Gervasio Valentina Infante Pasquale Landolfi Michele Mulè Erika Pirolo Angelo Russo Gennaro Sinagra Alessandro Sivo Simone Spinelli Teresa Terracciano Giuseppe Torre Flavia Velluso Federica Velluso Martina Viscione Marzia Corso G a.s. 2006/07 2007/08 2008/09 Maria Francesca Riga Andrea Gargiulo Pasquale Di Maio Stefano Metalli Fabio Maresca Emanuele Cozzolino Mattia Buonaiuto Alessia Cerrone Vittorio Pepe Giuseppe Lee Lucrezia Pirro Margherita De Luca Gabriella Desidery Alessio Relvini Gabriele Cipollaro Filippo Camera Marco Sabatini Yaroslav Berezjuc Adriana Di Francia Martina Casaletti Francesco Carillo Mariarca Cozzolino Ilenia Severino Sabrina Savarese VITTIME INNOCENTI CRIMINALITA' IN CAMPANIA 1 El Hadji Ababa 2 Cristopher 3 Emilio Adams Albanese 4 Francesco Alighieri 5 Giovanbattista 6 Antonio Altobelli Ammaturo 7 Fortunato 8 Paolino Arena Avella 9 Mimmo 10 Antonio Beneventano Brandi 11 Salvatore 12 Francesco Buglione Buzziti 13 Giovanni Calabrò 14 15 16 17 Angela Pasquale Egidio Luigi Calvanese Campanello Campaniello Cangiano 18 19 20 21 Pasquale Crescenzo Paolo Felicia Cappuccio Casillo Castaldi Castaniere 22 23 24 25 Stefano Gennaro Mario Gioacchino Ciaramella Cortumaccio Costabile Costanzo 26 Antonio Cristiano 27 Antonio 28 Salvatore 29 Luigi Custra D'Addario D'Alessio 30 31 32 33 34 D'Anna D'Arminio De Angelis De Falco Del Core Vincenzo Gerardo Gennaro Salvatore Daniele 35 Federico 36 Fabio 37 Gaetano Del Prete De Pandi De Rosa (18 settembre 2008) (18 settembre 2008) (3 maggio 2005) (26 settembre 2008) (23 dicembre 1984) (15 luglio 1982) (12 febbraio 1992) (5 aprile 2003) (7 novembre 1980) 1995 (4 settembre 2006) 1983 (23 dicembre 1984) (23 dicembre 1984) (8 febbraio 1993) (12 luglio 1992) (15 luglio 1982) (13 settembre 1978) (dicembre 1984) (11 agosto 2000) (9 gennaio 2009) (2 settembre 2001) (11 agosto 2008) (9 gennaio 2008) (15 ottobre 1995) (2 dicembre 1983) (14 maggio 1977) (29 aprile 1991) (8 gennaio 1982) (12 febbraio 1993) (5 gennaio 1976) (15 ottobre 1982) (20 luglio 1998) (28 ottobre 2006) (18 febbraio 2002) (21 luglio 1991) (16 luglio 2000) 38 Anna De Simone 39 Giovanni De Simone 40 41 42 43 44 45 46 Antonio 47 Maurizio De Simone Diana Diana Di Roberto Durante Esposito Esposito Ferraioli Estate 48 49 50 51 Francesco Giuseppe Gennaro Antonio Estatico Falanga Falco Ferrara 52 Mario 53 Rosario Kwame Antwi 54 Julius 55 Francesco Ferrillo Flaminio 56 Carmelo Ganci 57 Giovanni 58 Raffaele 59 Dino Gargiulo Gargiulo Gassani 60 Alex 61 Raffaele Geemes Granata 62 Antimo 63 Francesco 64 Giuseppe Graziano Graziano Grimaldi 65 Giuseppina 66 Francesco Guerriero Imposimato 67 Umberto Improta 68 Raffaele Iorio 69 Nicardo Izzo 70 Samuel 71 Hamdi 72 Simonetta Kwaku Lala Lamberti 73 Michele Landa 74 Antonio 75 Ferdinando Landieri Liguori Nicola Mario Peppe Loris Annalisa Vittorio Francis Gaito (23 dicembre 1984) (23 dicembre 1984) (23 dicembre 1984) (26 giugno 1985) (19 marzo 1994) (28 ottobre 2006) (27 marzo 2004) (7 luglio 1986) (29 agosto 1978) (17 maggio 1993) (15 febbraio 2004) (28 luglio 2000) (29 ottobre 1993) (5 luglio 1998) (5 novembre 1986) (20 luglio 1998) (18 settembre 2008) (8 ottobre 2007) (4 dicembre 1987) (18 febbraio 1998) (8 luglio 2008) (27 marzo 1981) (18 settembre 2008) (11 luglio 2008) (14 settembre 1982) (11 giugno 2004) (27 marzo 1981) (3 settembre 1998) (11 ottobre 1983) (27 novembre 2007) (14 settembre 2000) (31 gennaio 1983) (18 settembre 2008) (11 giugno 1997) (29 maggio 1982) (6 settembre 2006) (6 novembre 2004) (5 marzo 2000) 76 Pasquale Mandato 77 Raffaele Manna 78 Giuseppe Minopoli 79 80 81 82 83 Noviello Nunneri Nuvoletta Oliviero Pacilio Domenico Fabio Salvatore Francesco Rodolfo 84 Genovese Pagliuca 85 Antonio Palumbo 86 Nunzio 87 Pasquale Pandolfi Paola 88 89 90 91 Pastore Pennacchio Petrosino Petrosino Raffaele Giuliano Ennio Joe 92 Claudio 93 Antonio Pezzuto Pianese 94 Giuseppe Piani 95 96 97 98 Pignatelli Pittoni Polverino Riccardo Luciano Marco Pasquale Angelo 99 Giuseppe 100 Lorenzo Riccio Riccio 101 Attilio 102 Ciro Romanò Rossetti 103 Gabriele 104 Francesco Rossi Rossi 105 Giuseppe 106 Silvia 107 Giuseppe Rovescio Ruotolo Salvia 108 Antonio 109 Davide 110 Luigi Salzano Sannino Sapio 111 Nicola Sarpa 112 Palma Scamardella 113 Dario 114 Nunziante Scherillo Scibelli (5 marzo 1983) (1 dicembre 2008) (6 settembre 2008) (15 maggio 2008) (18 agosto 2004) (2 luglio 1982) (5 ottobre 1990) (31 ottobre 2006) (19 gennaio 1995) (30 novembre 2006) (19 maggio 1990) (15 luglio 1982) (23 novembre 1996) (luglio 1982) (25 agosto 1999) (12 marzo 1909) (12 febbraio 1992) (6 aprile 1986) (29 settembre 1967) (4 dicembre 1987) (6 giugno 2008) (4 maggio 1997) (21 luglio 1991) (18 dicembre 2005) (2 ottobre 2008) (24 gennaio 2005) (11 ottobre 1980) (26 settembre 2008) (2 gennaio 2005) (29 settembre 2003) (11 giugno 1997) (14 aprile 1981) (23 febbraio 1982) (19 luglio 1996) (12 luglio 1992) (31 dicembre 2008) (12 dicembre 1994) (6 dicembre 2004) (31 ottobre 1991) 115 Luigi Sequino 116 Giancarlo Siani 117 118 119 120 Sica Sorrentino Squillace Staiano Luigi Matilde Salvatore Luigi 121 Federica Taglialatela 122 Gioacchino Taglialatela 123 Claudio Taglialatela 124 Valentina Terracciano 125 Marcello 126 Alberto 127 Alberto Torre Vallefuoco Varone 128 Abramo Vastarella 129 Gelsomina Verde 130 Giuseppe 131 Giorgio 132 Rosa Veropalumbo Villan Visone 133 Vincenzo Vitale 134 Eric 135 Rosa Yeboah Zaza 136 Ciro Zirpoli 137 Giuseppe Zizolfi (11 agosto 2000) (23 settembre 1985) (16 gennaio 2007) (26 marzo 2004) 1984 (4 luglio 1986) (23 dicembre 1984) (23 dicembre 1984) (9 dicembre 2003) (12 novembre 2000) (11 dicembre 1980) (20 luglio 1998) (24 luglio 1991) (23 dicembre 1984) (22 novembre 2004) (31 dicembre 2007) (luglio 1992) (8 gennaio 1982) (6 dicembre 1993) (18 settembre 2008) (25 agosto 1999) (26 gennaio 1997) (10 febbraio 2001) Data dell'episodio, non del decesso A CURA del centro di documentazione contro la camorra IOLANDA NAPOLITANO, ERICA SALVATORI, GEPPINO FIORENZA in collegamento con coordinamento campano familiari LORENZO CLEMENTE, GIACOMO LAMBERTI segreteria organizzativa ADRIANA AULETTA (081 - 7968801 - CELL. Data dell'episodio, non del decesso A CURA del centro di documentazione contro la camorra IOLANDA NAPOLITANO, ERICA SALVATORI, GEPPINO FIORENZA in collegamento con coordinamento campano familiari LORENZO CLEMENTE, GIACOMO LAMBERTI segreteria organizzativa ADRIANA AULETTA (081 - 7968801 - CELL. 329 6817195) 29 30 31 27 28 19 20 21 22 23 24 25 26 12 13 14 15 16 17 18 9 10 11 1 2 3 4 5 6 7 8 Nicardo Izzo (1983) Ciro Zirpoli (1997) Attilio Romanò (2005) Genovese Pagliuca (1995) Luigi Sica (2007) Luigi D'Alessio e Rosa Visone (1982) Mario Costabile (2008); Felicia Castaniere (2009) Gerardo D'Arminio (1976) Francesco Rossi (2005) GENNAIO Antonio Salzano (1982) Giovanni Gargiulo (1998); Federico Del Prete (2002) Francesco Estatico (2004) Fortunato Arena e Claudio Pezzuto (1992); Vincenzo D'Anna (1993) Giuseppe Zizolfi (2001) Pasquale Campanello (1993) FEBBRAIO Matilde Sorrentino (2004) Annalisa Durante (2004); Dino Gassani e Giuseppe Grimaldi (1981) Peppe Diana (1994) Joe Petrosino (1909) Pasquale Mandato (1983); Ferdinando Liguori (2000) MARZO Salvatore D'Addario (1991) Giuseppe Salvia (1981) Paolino Avella (2003) Antonio Pianese (1986) APRILE 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 11 12 13 14 15 16 17 18 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Simonetta Lamberti (1982) Nunzio Pandolfi (1990) Maurizio Estate (1993) Domenico Noviello (2008) Antonio Custra (1977) Pasquale Polverino (1977) Emilio Albanese (2005) MAGGIO Mario Diana (1985) Silvia Ruotolo (1997); Hamdi Lala (2000); Francesco Graziano (2004) Marco Pittoni (2008) GIUGNO Giuseppe Falanga (2000) Alberto Varone (1991) Angelo Riccardo (1991); Fabio De Pandi (1991) Rosario Flaminio, Salvatore De Falco e Alberto Vallefuoco (1998) Davide Sannino (1996) Gaetano De Rosa (2000) Antonio Ammaturo e Pasquale Paola (1982); Luigi Cangiano (1982) Egidio Campaniello e Luigi Sapio (1992) Raffaele Granata (2008) Raffaele Gargiulo (2008) Vittorio Esposito (1986) Antonio Ferrara (1998) Luigi Staiano (1986) Salvatore Nuvoletta (1982) LUGLIO Antonio Esposito Ferraioli (1978) Rosa Zaza e Ennio Petrosino (1999) Fabio Nunneri (2004) Paolo Castaldi e Luigi Sequino (2000); Gennaro Cortumaccio (2008) AGOSTO Data dell'episodio, non del decesso Giuseppe Piani (1967); Giuseppe Rovescio (2003) Francesco Alighieri, Gabriele Rossi (2008) Giancarlo Siani (1985) Viene ferito Joseph Ayimbora (2008) Strage di Castelvolturno:muoiono Samuel Kwaku, Cristopher Adams, Kwame Antwi Julius Francis, Eric Affum Yeboah, Alex Geemes, El Hadji Ababa. Antimo Graziano (1982); Raffaele Iorio (2000) segreteria organizzativa ADRIANA AULETTA (081 - 7968801 - CELL. 329 6817195) LORENZO CLEMENTE, GIACOMO LAMBERTI in collegamento con coordinamento campano familiari IOLANDA NAPOLITANO, ERICA SALVATORI, GEPPINO FIORENZA del centro di documentazione contro la camorra A CURA Giorgio Villan (luglio 1992) Salvatore Squillace (1984) Giuliano Pennacchio (luglio 1982) Crescenzo Casillo (dicembre 1984) Francesco Buzziti (1983) Antonio Brandi (1995) Vittime non inserite perché manca la data precisa: 31 30 29 27 28 25 26 23 24 21 22 19 20 17 18 14 15 16 Nunziante Scibelli (1991); Rodolfo Pacilio (2006) Gennaro Falco (1993) Daniele Del Core, Loris Di Roberto (2006) Gennaro De Angelis (1982); Gioacchino Costanzo (1995) Francesco Imposimato (1983); Ciro Rossetti (1980) 9 10 11 Pasquale Cappuccio (1978) Francesco Gaito (2007) Michele Landa (2006); Giuseppe Minopoli (2008) 6 7 8 12 13 Francesco Oliviero (1990) Lorenzo Riccio (2008) OTTOBRE Salvatore Buglione (2006) Stefano Ciaramella (2001) Giuseppina Guerriero (1998) SETTEMBRE 4 5 1 2 3 Antonio Palumbo (2006) Umberto Improta (2007) Raffaele Pastore (1996) Gelsomina Verde (2004) Valentina Terracciano (2000) Antonio Landieri (2004) Mimmo Beneventano (1980) Mario Ferrillo (1986) NOVEMBRE DICEMBRE Giuseppe Veropalumbo (2007); Nicola Sarpa (2008) Rapido 904 (1984): Angela Calvanese in De Simone, Anna De Simone, Giovanni De Simone, Nicola De Simone, Federica Taglialatela, Abramo Vastarella, Giovanbattista Altobelli, Gioacchino Taglialatela, Giovanni Calabrò Giuseppe Riccio (2005) Palma Scamardella (1994) Marcello Torre (1980) Claudio Taglialatela (2003) Dario Scherillo (2004); Vincenzo Vitale (1993) Luigi Pignatelli e Carmelo Ganci (1987) Raffaele Manna (2008) Antonio Cristiano (1983) COSTITUZIONE di Associazione di Promozione sociale Tra i signori 1) IORIO SALVATORE 2) CELARDO ANTONIO 3) SIANI PAOLO 4) PETTIROSSI VINCENZA 5) VALLEFUOCO BRUNO 6) TORRE ANNAMARIA 7) CASTALDI VINCENZO 8) SEQUINO VINCENZO 9) CLEMENTE LORENZO 10) AVELLA ALFREDO 11) APRILE NATALINA 12) TAGLIALATELA GIUSEPPE viene costituita, ai sensi e per gli effetti del D.lgs. 383/2000, una Associazione di promozione sociale denominata “Coordinamento Campano dei familiari delle vittime innocenti di criminalità” Art.1) L’Associazione ha sede in Napoli, Piazza Garibaldi n. 101, presso la sede regionale della Campania dell’Associazione “Libera, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” Art. 2) L’Associazione non ha fini di lucro, persegue esclusivamente finalità di promozione sociale e si propone gli scopi, meglio specificati nell’art.2 dell’allegato Statuto, di porre in essere ogni iniziativa in favore delle vittime innocenti della criminalità . Art. 3) L’Associazione è costituita per lo svolgimento di attività specificata- mente previste dal D.lgs. 383/2000 a tale disposizione i costituiti intendono riferirsi. Art. 4) Il Fondo comune dell’Associazione sarà costituito dalle quote associative. Il Patrimonio dell’Associazione potrà incrementarsi anche con i beni acquisiti direttamente o attraverso contributi di Enti Pubblici e Privati, nonché di singoli Privati, così come meglio specificato nello Statuto. Art. 5) I Soci, ammessi con delibera del Consiglio Direttivo, hanno pari diritti ed obblighi. Art. 6) Gli organi dell’Associazione, meglio descritti nello Statuto, sono a) Assemblea dei soci b) Il Presidente b) Consiglio Direttivo c) Il Collegio dei Revisori d) Il Collegio dei Garanti A comporre il primo Consiglio Direttivo, organo amministrativo dell’Associazione, vengono chiamati, eletti all’unanimità dei costituiti, i signori: 1) Clemente Lorenzo, Presidente del Consiglio Direttivo 2) Celardo Antonio, Vicepresidente 3) Avella Alfredo, Vicepresidente Tesoriere 4) Siani Paolo, Consigliere 5) Torre Annamaria, Consigliere 6) Aprile Natalina, Consigliere 7) Sequino Vincenzo, Consigliere L’Assemblea, all’unanimità, elegge: a) quali componenti del Collegio dei Revisori per la durata di tre anni ai sensi dell’art. 9) dello Statuto sociale, i signori: Castaldi Vincenzo, Vallefuoco Bruno, Tagliatatela Giuseppe, Pettirossi Vincenza e Lamberti Giacomo, b) quali componenti del Collegio dei Garanti, per la durata di tre anni ai sensi dell’art. 10) dello Statuto sociale i signori: Grasso Gaetano, Palmese Antonio, Fiorenza Giuseppe. Art. 7) Il primo esercizio sociale si chiuderà il 31/12/2007 Art. 8) La durata dell’Associazione è fissata al 31/12/2099 Art. 9) Le spese del presente atto cadono a carico dell’Associazione. Art. 10) Si richiedono tutte le agevolazioni fiscali previste dal citato D.lgs. 383/2000 I costituiti esplicitamente dichiarano di approvare l’allegato Statuto il quale, firmato da tutti i costituiti, costituisce parte integrante e sostanziale del presente atto. Napoli, 10 gennaio 2007